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Cappuccio, Giuseppa y Giuseppa Compagno. "Valutazione e feedback: la competenza docimologica come competenza comunicativa. Una ricerca con i docenti della scuola secondaria". EDUCATION SCIENCES AND SOCIETY, n.º 2 (diciembre de 2021): 461–77. http://dx.doi.org/10.3280/ess2-2021oa12427.

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La competenza docimologica degli insegnanti costituisce uno dei perni dell'azione didattica allorché essa può costituire, di fatto, una molla per la promozione dell'apprendimento, dell'autonomia e del successo formativo di ogni alunno. Il feedback, inteso come strumento privilegiato nell'esercizio della prassi valutativa, offre l'opportunità di valorizzare la singolarità dei percorsi di ogni studente intelaiando interazioni comunicative volte alla co-costruzione di conoscenza. La competenza docimologica degli insegnanti assume, pertanto, i connotati della competenza comunicativa, la quale sostanzia e orienta le scelte valutative diversificando registri linguistici e scelte degli strumenti di comunicazione in ordine la tipologia di feedback funzionale al successo formativo. Lo studio si propone di illustrare i risultati di un processo di ricerca, messo in atto con 385 docenti di scuola secondaria della provincia di Caltanissetta nell'a.a. 2020/2021. Attraverso il processo di ricerca si è voluto incrementare negli insegnanti la competenza docimologica come competenza comunicativo-didattica centrata sul feedback.
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Sansone, Nadia, Ilaria Bortolotti y Manuela Fabbri. "Il peer-assessment nella formazione insegnanti: accorgimenti e ricadute". EDUCATION SCIENCES AND SOCIETY, n.º 2 (diciembre de 2021): 444–60. http://dx.doi.org/10.3280/ess2-2021oa12481.

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 Il contributo indaga la competenza valutativa di insegnanti in servizio coinvolti in un'attività di peer-assessment e le loro percezioni circa gli impatti della pratica in sé. Il contesto dello studio è rappresentato da un Master universitario di I livello basato sull'Approccio Trialogico all'Apprendimento in cui i partecipanti sperimentano metodologie didattiche innovative, dalla progettazione all'implementazione alla valutazione. Dopo aver descritto nel dettaglio modalità e procedure delle attività di peer-assessment oggetto dello studio, si illustra il metodo di analisi quali-quantitativa dei dati raccolti: 407 rubrics compilate da 43 insegnanti e 28 questionari semi-strutturati a supporto della riflessione finale attorno all'attività. Nel complesso, le analisi mostrano come l'attività di peer-assessment così come proposta abbia stimolato, da un lato, il potenziamento di specifiche competenze professionalizzanti, dall'altro, la motivazione ad apprendere e il sentimento di appartenenza a una comunità di pratiche. Vengono discussi gli elementi a supporto dell'efficacia della pratica valutativa e le possibili ricadute in aula.
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Perla, Loredana y Viviana Vinci. "Videovalutare l'agire competente dello studente". EXCELLENCE AND INNOVATION IN LEARNING AND TEACHING, n.º 1 (junio de 2021): 119–35. http://dx.doi.org/10.3280/exioa1-2021oa12075.

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La videoanalisi è un oggetto di studio che vanta una consolidata tradizione. Pratica multimetodologica e area di studio interdisciplinare, essa risponde a numerosi problemi conoscitivi posti dalla complessità dei fenomeni didattici da indagare e propone strumenti e tecnologie che hanno un potenziale di descrizione, riproduzione e comprensione dei fenomeni molto alto. L'analisi video di un compito autentico costituisce un dispositivo di "supporto" per realizzare la valutazione dell'agire competente dello studente: un prototipo in grado di supportare la focalizzazione delle azioni che strutturano la competenza da valutare, per identificarne dimensioni, indicatori e livelli. Si descrive un percorso di ricerca-formazione che ha coinvolto 30 insegnanti di 11 Istituti scolastici della regione Puglia. Esito del progetto la descrizione del prototipo di videovalutazione che supporta gli insegnanti nella costruzione della rubrica valutativa e l'espressione del giudizio finale per livelli. L'attività riflessiva sollecitata nelle docenti, attraverso l'uso del dispositivo proposto, ha avuto l'obiettivo di accompagnare gli insegnanti a riconsiderare criticamente il proprio l'agire, sollecitando lo sviluppo e il consolidamento della propria professionalità. La ricerca ha consentito di promuovere negli insegnanti un habitus di riflessione sul proprio "fare scuola" e sulle proprie strategie valutative, sul modo in cui si gestisce la mediazione tra soggetti in apprendimento, contenuti disciplinari, metodologie, strategie e dispositivi adottati.
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Ciani, Andrea y Alessandra Rosa. "Sviluppare le competenze dei docenti universitari nella prospettiva del formative assessment: una ricerca valutativa su un intervento formativo rivolto a docenti delle Università del Myanmar". EXCELLENCE AND INNOVATION IN LEARNING AND TEACHING, n.º 1 (junio de 2020): 44–62. http://dx.doi.org/10.3280/exioa1-2020oa10076.

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Il presente contributo concerne una ricerca valutativa di tipo quantitativo su un intervento formativo orientato a sviluppare le competenze valutative dei docenti universitari birmani nella prospettiva del formative assessment.
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Gardon, Michela. "La valutazione della recuperabilità delle competenze genitoriali". MALTRATTAMENTO E ABUSO ALL'INFANZIA, n.º 1 (abril de 2022): 87–103. http://dx.doi.org/10.3280/mal2022-001006.

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Il presente articolo offre una riflessione sulla presa in carico delle famiglie, nei servizi di tutela minori, all'interno del processo di intervento. Più specificatamente, intende approfondire la fase della valutazione della recuperabilità delle competenze genitoriali, con l'intento di offrire indicazioni e stimolare un confronto circa l'intervento psicologico più appropriato. L'intervento di natura valutativa costituisce, infatti, una fase che segue la protezione del mi-nore e anticipa il progetto per il minore. L'articolo, attraverso la descrizione di esperienze cliniche concrete, offre indicazioni circa la gestione dei possibili percorsi valutativi e evidenzia l'importanza di: considerare il contesto in cui si opera; focalizzare l'attenzione sulla specifica richiesta inerente la fase valutativa dell'intervento che ha la funzione di orientare il lavoro; individuare gli strumenti appropriati per il lavoro psicologico.
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Spagnolo, Spagnolo, N. Magnavita, A. R. Morgani, F. Tortoreto y E. Sgreccia. "Responsabilità etico-deontologiche del medico del lavoro di fronte all’infezione da HIV". Medicina e Morale 46, n.º 4 (31 de agosto de 1997): 665–88. http://dx.doi.org/10.4081/mem.1997.870.

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Fra i problemi etico-sociali che l’infezione da HIV ha sollevato, quello delle ripercussioni in ambito lavorativo è certamente rilevante, sia per l’aumento della sieropositività fra la popolazione lavorativa sia per il possibile verificarsi di condotte discriminanti come l’ingiustificato rifiuto di un posto di lavoro o l’allontanamento da esso. Fra le molte responsabilità coinvolte e correlate fra loro, la riflessione e lo studio degli autori si incentrano su quella del medico del lavoro che, infatti, è chiamato a valutare situazioni delicate come la reale entità del rischio di infezione connesso con lo specifico lavorativo e con la presenza di lavoratori infetti, l’influenza negativa dell’ambiente lavorativo su tali lavoratori, la loro idoneità ai compiti lavorativi specifici. La funzione valutativa del medico del lavoro, dunque, esige competenza scientifico-professionale ma implica anche una dimensione di responsabilità etico-deontologica, strettamente connessa a particolari aspetti della infezione da HIV come quello della riservatezza, della discriminazione, della imposizione di procedure non scientificamente fondate, dell’attività di prevenzione e di formazione. Dopo un’analisi della normativa italiana ed auropea a riguardo, gli autori descrivono un’indagine conoscitiva svolta fra i medici del lavoro della regione Lazio, invitati a fornire le proprie opinioni circa alcuni aspetti cruciali dell’infezione da HIV, tramite un questionario di quindici domande. Dalla calutazione e dalla discussione dei dati emersi da tale indagine scaturiscono necessarie considerazioni che in conclusione portano gli autori a delineare gli obiettivi prioritari da perseguire in materia di infezione da HIVnell’ambiente di lavoro: 1) tutela dei diritti dei soggetti colpiti dall’infezione; 2) informazione e formazione dei lavoratori; 3) salubrità dell’ambiente di lavoro.
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Vinci, Viviana. "Peer review, feedback e nuovi modelli di valutazione partecipata nell'higher education: una sperimentazione presso l'Università Mediterranea di Reggio C". EDUCATION SCIENCES AND SOCIETY, n.º 2 (diciembre de 2021): 250–64. http://dx.doi.org/10.3280/ess2-2021oa12477.

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Fra le strategie utilizzate per promuovere forme di valutazione partecipata e learner-centred capaci di promuovere la literacy valutativa degli studenti annoveriamo il feedback e la valutazione fra pari. Alla luce di questo framework, sono state sperimentate strategie di peer review in un insegnamento del corso di laurea in Scienze della Formazione Primaria. I risultati mostrano l'efficacia delle attività di revisione dei compiti autentici fra pari nello sviluppo delle competenze progettuali e valutative degli studenti, con un miglioramento delle loro performance e dei loro prodotti. I risultati hanno mostrato, inoltre, il supporto del processo di peer review nell'esplicitazione del sapere implicito degli studenti. La ricerca ha mostrato anche l'importanza dell'adattamento dei corsi universitari in modalità remota attraverso una pianificazione dell'ambiente di apprendimento e l'utilizzo di tecnologie/risorse online e il ruolo della documentazione nella formazione delle competenze progettuali, valutative e riflessive degli studenti universitari.
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Forgione, Davide. "I know You got soul. Street education projects of Hip-Hop Based Pedagogy". Form@re - Open Journal per la formazione in rete 21, n.º 2 (31 de julio de 2021): 106–23. http://dx.doi.org/10.36253/form-10779.

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Project design is a fundamental element within educational contexts. Plus, it is a core competence that should be part of the baggage of those working in education and learning, along with evaluative and empirical skills. Involving adherence to the context while maintaining a certain methodological rigor, it is considered important ensuring the achievement of development goals in childhood and adolescence. This intervention offers an innovative approach based on the application of pedagogical methods and practices close to the cultural context of the individuals, taking as reference the adolescent beneficiaries of an educational center in an urban area. The idea is to set up a educational street practice through Hip-Hop Based Education, a set of practices that incorporate the creative elements of hip-hop culture into teaching. Young people are encouraged to establish a connection with the contents dealt with by encountering them in their own cultural territory, educating through their own realities and experiences. I know You got soul. Percorsi di Educativa di Strada basati sulla pedagogia Hip-Hop La progettazione è un elemento fondamentale all’interno dei contesti educativi nonché una competenza cardine che dovrebbe far parte del bagaglio di coloro che operano in ambito educativo e formativo, insieme a quella valutativa ed empirica. Implicando al tempo stesso di essere aderenti al contesto pur mantenendo un certo rigore metodologico, si considera importante nel garantire il raggiungimento dei traguardi di sviluppo nell’infanzia e adolescenza. Questa proposta d’intervento offre un approccio innovativo e improntato all’applicazione di metodi e pratiche pedagogiche vicine al contesto culturale degli individui, prendendo come riferimento i beneficiari pre-adolescenti e adolescenti di un centro educativo in un’area urbana. L’idea è imbastire un intervento di educativa di strada mediate la Hip-Hop Based Education, un insieme di pratiche che incorporano gli elementi creativi della cultura hip-hop nell’insegnamento. I giovani vengono così stimolati a stabilire una connessione con i contenuti trattati incontrandoli nel proprio territorio culturale, educando attraverso le proprie realtà ed esperienze.
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Galdieri, Michela y Emanuela Zappala. "Strumenti e approcci per la valutazione delle capacità comunicative di alunni con Disturbo dello Spettro Aut". EDUCATION SCIENCES AND SOCIETY, n.º 2 (diciembre de 2021): 189–204. http://dx.doi.org/10.3280/ess2-2021oa12483.

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In presenza di alunni con Disturbo dello Spettro Autistico con bisogni comunicativi complessi, il processo valutativo costituisce l'esito di uno scambio tra i diversi attori sociali impegnati nella co-progettazione del percorso educativo e didattico, nella rilevazione delle capacità dell'alunno, delle barriere e dei facilitatori presenti nel contesto. L'obiettivo del presente lavoro è di individuare strumenti valutativi e auto-valutativi che possano favorire gli apprendimenti, anche in un'ottica metacognitiva, con particolare attenzione all'approccio della Comunicazione Aumentativa Alternativa (CAA) in ambito educativo, con lo scopo di acquisire informazioni ex ante sulle conoscenze, abilità e competenze, ma anche di monitorare il processo di insegnamento-apprendimento e il grado di coinvolgimento e partecipazione degli studenti alle attività didattiche.
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Albanese, Martina. "La sfida neuro-docimologica: criticità e strumenti po". EDUCATION SCIENCES AND SOCIETY, n.º 2 (diciembre de 2021): 33–46. http://dx.doi.org/10.3280/ess2-2021oa12431.

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La Docimologia ha affrontato diverse sfide che hanno comportato rivoluzioni e riassestamenti. Dopo aver brevemente tratteggiato il percorso compiuto dalla scienza della valutazione dei processi di apprendimento/insegnamento verso quella che viene definita valutazione formativa, si focalizzano alcuni aspetti critici posti in essere dalla ricerca neuro-educativa e che si pongono, dunque, come nuove sfide per la Docimologia: (1) le distorsioni valutative generate dalla diffusione dei neuro-miti; (2) la pericolosità dei bias inconsci dell'insegnante che agiscono sui processi di valutazione. Laddove questi processi vengono resi consapevoli è possibile volgersi ad un'idea valutativa improntata all'equità e all'ideale pedagogico della democrazia e della valorizzazione autentica del singolo. Ciò è reso possibile soprattutto grazie all'ausilio di strumenti, tecniche o metodi in grado di orientare l'azione docimologica degli educatori. Per tal motivo ne vengono analizzati alcuni come l'osservazione sistematica, la riflessione parlata, la rubrica di valutazione delle competenze, i compiti di realtà.
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Scierri, Irene Dora Maria y Davide Capperucci. "La valutazione per promuovere l'apprendimento permanente: il rapporto tra formative assessment e self-regulated learning". EDUCATION SCIENCES AND SOCIETY, n.º 2 (diciembre de 2021): 62–75. http://dx.doi.org/10.3280/ess2-2021oa12396.

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Le attuali politiche educative pongono al centro l'esigenza di trasformare le pratiche didattiche e valutative per sostenere l'acquisizione di competenze trasversali necessarie a una visione di sviluppo sostenibile e alla capacità di apprendimento permanente. L'articolo esamina il ruolo che la valutazione formativa riveste nella promozione di una di queste competenze chiave: imparare a imparare. Dopo aver esaminato il costrutto di autoregolazione dell'apprendimento, considerato una componente della competenza di imparare a imparare, vengono discusse le principali connessioni tra formative assessment e self-regulated learning. Si evidenzia come il ruolo centrale del feedback, la definizione di obiettivi e strategie e l'articolazione in fasi iterative, siano aspetti dei due processi collegati e in forte interazione. Il quadro che emerge suggerisce come le pratiche di valutazione formativa andrebbero implementate come vere e proprie strategie di autoregolazione dell'apprendimento. La ricerca futura in questo ambito si rivela potenzialmente feconda per una ridefinizione delle pratiche valutative che possa offrire agli studenti migliori opportunità di sviluppare la capacità di gestire il proprio apprendimento.
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Montalbetti, katia. "Innovare la valutazione all'università: si può",. EDUCATION SCIENCES AND SOCIETY, n.º 2 (diciembre de 2021): 359–77. http://dx.doi.org/10.3280/ess2-2021oa12397.

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Una didattica universitaria di qualità mira a promuovere la maturazione di competenze – generali e specifiche – indispensabili per il successo accademico, per l'esercizio di una cittadinanza attiva e per un positivo inserimento nello scenario professionale.  Il contributo prende le mosse da una costatazione: le pratiche valutative (dichiarate oltreché praticate) influiscono sull'approccio ai contenuti e orientano le strategie di studio degli studenti favorendo apprendimenti più o meno profondi; di conseguenza esse rappresentano una leva strategica per innalzare la qualità della formazione universitaria. Una sollecitazione per certi versi rivoluzionaria a ri-pensare la valutazione è arrivata dalla pandemia; la rottura con il noto si è configurata in alcuni casi come occasione per avviare forme di educative assessment. In questa cornice trova collocazione la pratica valutativa, resa oggetto di investigazione empirica, di cui si intende rendere conto nel contributo. Senza indulgere in letture eccessivamente ingenue o disconoscere le complessità della macchina organizzativa che rendono faticoso ipotizzare una messa regime di simili pratiche, esperienze di nicchia come quella presentata testimoniano che è non solo possibile ma anche doveroso andare in questa direzione.
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Cepollaro, Gianluca. "Ambiguitŕ, competenze e valutazione del personale". RIV Rassegna Italiana di Valutazione, n.º 45 (octubre de 2010): 15–26. http://dx.doi.org/10.3280/riv2009-045003.

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L'articolo cerca di approfondire come la considerazione dell'ambiguitŕ propria in ogni processo valutativo puň aiutare a comprendere i limite dei metodi, degli strumenti e delle tecniche tradizionali. La valutazione del personale č innanzitutto un processo relazionale e contestuale prima di essere un sistema per misurare le performance rispetto alle attese a controllare il rapporto tra obiettivi e risultati. La cura della relazionalitŕ e l'adozione di un approccio evolutivo alle competenze puň aiutare nel mettere a punto un processo di valutativo capace di sviluppare spazi di riconoscimento e solidarietŕ tra individui e organizzazioni.
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Losavio, Clelia. "Le norme sul finanziamento e sul riordino delle Comunitŕ montane al vaglio della Corte costituzionale". AGRICOLTURA ISTITUZIONI MERCATI, n.º 1 (junio de 2011): 105–11. http://dx.doi.org/10.3280/aim2011-001006.

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Con le sentenze n. 237 del 2009 e nn. 27 e 326 del 2010, la Corte costituzionale, pur confermando la competenza esclusiva delle regioni in materia di comunitŕ montane a seguito della riforma del titolo V della Costituzione, riconosce, tuttavia, il potere dello Stato di incidere su tale materia se l'intervento statale rinviene un autonomo titolo di legittimazione nella sua competenza concorrente di coordinamento della finanza pubblica. Le norme dei provvedimenti statali presi ad esame dalla Corte, dunque, sebbene riguardino il riordino e il finanziamento delle comunitŕ montane, non costituiscono di per sé un'indebita invasione dell'area riservata all'autonomia delle regioni, ma la loro legittimitŕ deve essere valutata in base al criterio di riparto delle competenze concorrenti.
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Bearzi, Francesco y Andrea Tarantino. "Processi co-valutativi ed equità agentiva nella didattica trasformativa pandemica e post-pan". EDUCATION SCIENCES AND SOCIETY, n.º 2 (diciembre de 2021): 126–38. http://dx.doi.org/10.3280/ess2-2021oa12506.

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Le istanze di una didattica trasformativa incentrata sulle competenze trasversali di sostenibilità impongono una profonda riconsiderazione dei processi valutativi, auspicata dagli organismi internazionali di ricerca, anche alla luce delle dinamiche squisitamente democratiche e sotto il segno della corresponsabilità educativa che rappresentano le più efficaci e feconde risposte all'emergenza pandemica. Il costrutto di "equità agentiva", proposto nel contesto di ricerche transdisciplinari a impronta neuroscientifica, disegna un saliente connotato delle pratiche co-costruite dalle microcomunità di ricerca germinanti in seno ai sistemi educativi. I processi autenticamente co-valutativi costituiscono un essenziale tassello di una relazione di insegnamento-apprendimento votata alla ridefinizione del senso di sé, degli altri e dell'ecosistema in cui si è immersi. Apprezzando metodologicamente le opportunità situazionali e informali, tali processi acquisiscono generativa consistenza in una dimensione strutturalmente transizionale, caratterizzata dall'ascolto attivo e dalla proattiva apertura alla trasformazione 
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Torrigiani, Claudio, Valeria Pandolfini, Paola Giannoni y Sebastiano Benasso. "I Percorsi per le competenze trasversali e per l'orientamento: quali dimensioni valutative? Uno studio esplorativo". RIV Rassegna Italiana di Valutazione, n.º 77 (enero de 2022): 115–33. http://dx.doi.org/10.3280/riv2020-077007.

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Facchini, Carla. "Mutamento sociale, mutamento dei servizi, competenze degli operatori e nuove sfide per l'universitŕ". RIVISTA TRIMESTRALE DI SCIENZA DELL'AMMINISTRAZIONE, n.º 4 (enero de 2013): 123–42. http://dx.doi.org/10.3280/sa2012-004007.

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I profondi mutamenti in atto nella domanda sociale e nell'assetto dei servizi comportano una duplice sfida per il sistema universitario. Una prima sfida deriva dal ruolo crescente che hanno, per le professioni sociali formate dall'universitŕ, funzioni conoscitive, programmatorie, gestionali, organizzative e valutative. Per fornire le competenze necessarie a queste funzioni, l'universitŕ deve non solo ripensare la sua offerta formativa nelle lauree di base e in quelle specialistiche, ma anche proporre una adeguata formazione continua. La seconda sfida coinvolge l'universitŕ come sede centrale di ricerca scientifica: se vuole essere soggetto di attivazione sociale, l'universitŕ deve essere in grado di promuovere sistematicamente analisi e riflessioni sui mutamenti in atto sia nella domanda sociale e nell'assetto organizzativo dei servizi e delle politiche pubbliche, sia sulle stesse professioni sociali e sul rapporto tra competenze fornite e competenze richieste dal mercato del lavoro.
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Sicurello, Rossana. "La revisione dell'istruzione professionale: giovani, orientamento, competenze trasversali e occupabilità PDF". EXCELLENCE AND INNOVATION IN LEARNING AND TEACHING, n.º 1 (junio de 2020): 5–28. http://dx.doi.org/10.3280/exioa1-2020oa10074.

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Il processo di globalizzazione e il progresso tecnologico alla base della Quarta Rivoluzione Industriale hanno sconvolto il tradizionale modello di organizzazione dell'istruzione e del mercato del lavoro divenuti sempre più dinamici e complessi. La formazione professionale, cercando di rispondere ai bisogni attuali dei singoli e della società della conoscenza e del lavoro 5.0, si sta adoperando per assicurare azioni efficaci di modernizzazione e di innovazione delle pratiche didattiche, formative e valutative, facendo dell'orientamento e della pratica lavorativa gli strumenti principali della loro azione. Lo scopo è quello di verificare la propria capacità di stare al passo con i cambiamenti sociali, nonché di contribuire in maniera significativa alla crescita economica e, quindi, alla promozione della mobilità e dell'employability di cui le soft skills costituiscono una dimensione chiave, soprattutto nell'ambito dell'attuale dibattito politico, sociale, culturale ed economico attorno al mercato del lavoro e al tema della disoccupazione.
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Napoli, L. "Una scheda di valutazione delle competenze del personale: strumento per il coordinatore infermieristico dei servizi di dialisi". Giornale di Clinica Nefrologica e Dialisi 24, n.º 1 (24 de enero de 2018): 52–62. http://dx.doi.org/10.33393/gcnd.2012.1117.

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La valutazione delle competenze dei professionisti della salute è sicuramente un fattore strategico per l'eccellenza del Sistema Sanitario Nazionale, nonché una responsabilità alla quale il Coordinatore Infermieristico (CI.) non dovrebbe venir meno. Obiettivo del presente lavoro è stata l'identificazione di una Scheda di Valutazione delle Competenze (SVC) quale strumento di valutazione oggettiva e stimolo all'autoriflessione e autovalutazione per l'infermiere, e per il neoassunto in dialisi. Il progetto si è sviluppato costituendo un Profilo delle Competenze (PdC) specifico per l'infermiere delle unità di dialisi. Appreso che all'estero l'infermiere di dialisi possiede una specializzazione certificata e che i metodi di valutazione si basano sull'identificazione delle singole attività specifiche per ogni ruolo e l'assegnazione di un punteggio attraverso scale tipo Likert, si è proceduto all'elaborazione della SVC declinata dal PdC. La scheda è stata distribuirla in 26 Centri Dialisi di Piemonte e Valle d'Aosta attraverso il metodo di indagine ‘Delphi’. Parallelamente, è stato inviato un questionario indirizzato ai CI. per indagare il processo di valutazione presso i loro servizi. Ha aderito all'indagine il 38.5% dei Centri: la SVC è stata testata anche su 20 infermieri; nessuno ha espresso un giudizio totalmente negativo, la SVC è stata considerata una scheda valutativa completa, in grado di favorire l'autoriflessione e l'autovalutazione, nonché un ‘ottimo strumento specifico’ potenziale: una effettiva validazione dello strumento necessita di un maggior numero di valutazioni e verifiche tra pari. (nursing)
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Miklič, Tjaša. "Presenza e valori del passato remoto in riassunti di opere letterarie". Linguistica 31, n.º 1 (1 de diciembre de 1991): 249–58. http://dx.doi.org/10.4312/linguistica.31.1.249-258.

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In una ricerca più ampia sulle possibilita espressive della lingua italiana nel campo della temporalità, e precisamente nella fase dedicata alle caratteristiche di costruzione tipiche di testi riassuntivi e di presentazione (analizzati soprattutto sulla Enciclopedia Garzanti della letteratura [GAR] e sul Dizionario Bompiani de/le opere e dei personaggi [BOM]) si è potuta constatare una molteplicita di modi di presentazione del testo originale. Tale molteplicità risulta, da una parte, dalla maggiore o minore larghezza nell'includere nel testo secondario vari mondi testuali possibili (contenuto narrativo dell'opera originale coni propri mondi testuali, situazione storica a cui quest'opera fa riferimento, vita dell'autore e genesi dell'opera, caratteristiche Ietterarie e commenti valutativi, fortuna dell'opera ecc.) e, dall'atra, dall'utilizzazione di varie modalita espressive messe a disposizione dello scrivente dalla sua competeza linguistica e testuale (disposizione e ordinamento di detti mondi nel testo, procedimenti narrativi, tecniche narrative, modi di inserimento di un secondo discorso ecc.) nonché, infine, dalle scelte fatte nell'associare questi elementi. Nella nostra discussione ci limiteremo a quelle parti della presentazione che si referiscono al riassunto "puro" dell'opera originale.
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Mancini, Giacomo, Nicole Righi, Elena Trombini y Roberta Biolcati. "Intelligenza emotiva di tratto e burnout professionale negli insegnanti di scuola primaria. Una revisione della letteratura". RICERCHE DI PSICOLOGIA, n.º 1 (mayo de 2022): 1–22. http://dx.doi.org/10.3280/rip2022oa13705.

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La presente rassegna si propone di esaminare le pubblicazioni scientifiche internazionali che hanno indagato il rapporto tra l'Intelligenza Emotiva (intesa secondo il modello dei tratti e valutata attraverso questionari self-report), e il burnout professionale (caratterizzato da esaurimento emotivo, sentimenti di depersonalizzazione e ridotta autoefficacia) negli insegnanti di scuola primaria. Le recenti ricerche in questo campo, che non sono ancora state sufficientemente sistematizzate, sottolineano infatti l'importanza delle competenze emotive per facilitare e migliorare sia la prestazione lavorativa dei docenti, sia i processi di insegnamento-apprendimento. Alti livelli di Intelligenza Emotiva negli insegnanti sono correlati da un lato a una riduzione dello stress e dell'affaticamento emotivo, e dall'altro ad una maggiore soddisfazione personale nello svolgimento del proprio lavoro; inoltre, sono associati a migliori rapporti con tutti i protagonisti dell'ambiente educativo, con conseguenti effetti positivi sulla qualità della relazione con gli alunni e delle acquisizioni dei saperi.
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Del Bono, Federica y Elisabetta Bonvino. "Dalla valutazione in DaD alle scale di valutazione dell’adeguatezza". Ripensare l’insegnamento delle lingue straniere a partire dall’esperienza della didattica a distanza 8, n.º 2 (30 de noviembre de 2021): 105–24. http://dx.doi.org/10.21283/2376905x.14.250.

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IT Il presente contributo analizza la valutazione delle competenze linguistiche nella Didattica a Distanza (DaD) durante il periodo di emergenza sanitaria (Covid-19). Dall’analisi delle risposte a un questionario somministrato a docenti di lingue, emerge che la valutazione delle lingue straniere ha risentito notevolmente di questa nuova modalità di insegnamento e che alcune delle difficoltà valutative riscontrate in DaD possano essere in parte risolte assumendo una prospettiva di valutazione globale, che integri le diverse competenze e abilità degli apprendenti, attraverso attività task-based. Dopo aver illustrato le diverse soluzioni adottate dai docenti durante la DaD, vengono presentati i presupposti della valutazione task-based e si evidenziano i potenziali vantaggi dell’applicazione didattica delle scale di adeguatezza funzionale. Parole Chiave: EDUCAZIONE LINGUISTICA, VALUTAZIONE LINGUISTICA TASK-BASED, ADEGUATEZZA FUNZIONALE, DIDATTICA A DISTANZA EN This article analyzes the evaluation of linguistic competence in distance learning during the crisis caused by the Covid-19 pandemic. Based on the analysis of responses to a questionnaire administered to language teachers, language teachers perceive that assessment of foreign language has regressed notably due to this new mode of teaching, but that some of the difficulties in assessing distance learning can be resolved, in part, by adopting an approach based on global assessment, which integrates various competencies and abilities of learners through task-based activities. After having illustrated the varying solutions adopted by teachers during this period of distance learning, suppositions about task-based learning are presented, followed by the potential advantages of the pedagogical application of the scale of functional adequacy. Key words: LANGUAGE EDUCATION, TASK-BASED ASSESSMENT, FUNCTIONAL ADEQUACY, DISTANCE LEARNING ES Esta contribución analiza la evaluación de las competencias lingüísticas en educación a distancia durante la crisis sanitaria provocada por la pandemia Covid-19. El análisis de las respuestas a un cuestionario administrado al profesorado de idiomas extranjeros muestra un retroceso notable en la evaluación de la lengua extranjera debido a esta nueva forma de enseñanza, aunque algunas de las dificultades en la evaluación de la educación a distancia pueden ser resueltas, en parte, mediante la adopción de un enfoque de evaluación global que integre las diversas competencias y habilidades del alumnado a través de actividades basadas en tareas. Después de haber ilustrado las distintas soluciones adoptadas por el profesorado durante este período de educación a distancia, se presentan las conjeturas sobre el aprendizaje basado en tareas así como las potenciales ventajas de la aplicación pedagógica de la escala de adecuación funcional. Palabras clave: EDUCACIÓN LINGÜÍSTICA, EVALUACIÓN POR TAREAS, ADECUACIÓN FUNCIONAL, ENSEÑANZA A DISTANCIA
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Scalcione, Vincenzo Nunzio. "The authentic assessment of educational actions: backward design and promotion of life skills". Form@re - Open Journal per la formazione in rete 22, n.º 3 (31 de diciembre de 2022): 66–80. http://dx.doi.org/10.36253/form-13584.

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The processes of change that affect today's training system require a planning commitment aimed at finding flexible and, at the same time, effective answers. A training approach, oriented towards design models capable of proceeding with the assessment of performance, appears to be the element that defines authentic assessment. According to the methods of intervention estimated by Grant Wiggins and Jay McTighe, a methodology is proposed that starts from some assessment choices, intervening on the definition of the same methods of didactic planning, according to the tool of understanding by Design. The aim is to promote a lasting understanding, acquire skills for life, achieve the so-called promotion of an authentic assessment, a perspective within which the assessment aims to involve the student through real-life tasks. In the present discussion we have therefore proceeded to define the intervention framework of such an approach, proposing the examination of the theoretical references and design models, within a design intervention carried out in the school. La valutazione autentica delle azioni educative: progettazione a ritroso e promozione delle competenze per la vita. I processi di cambiamento che investono il sistema formativo odierno necessitano di un impegno progettuale finalizzato alla ricerca di risposte flessibili ed, al contempo, efficaci. Un approccio formativo, orientato verso modelli progettuali in grado di procedere all’accertamento delle prestazioni risulta essere l’elemento che definisce la valutazione autentica. Secondo le modalità di intervento preventivate da Grant Wiggins e Jay McTighe, viene proposta una metodologia che muove da alcune scelte valutative, intervenendo sulla definizione delle stesse modalità della progettazione didattica, secondo lo strumento dell’understanding by Design. Il fine risulta quello di promuovere una comprensione durevole, acquisire competenze per la vita, conseguire la cosiddetta promozione di un authentic assessment, una prospettiva, all’interno della quale, la valutazione mira a coinvolgere l’alunno attraverso compiti di realtà. Nella presente trattazione si è quindi proceduto a definire il quadro di intervento di un simile approccio, proponendo la disamina dei riferimenti teorici e dei modelli progettuali, all’interno di una attività didattica realizzata nella scuola.
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Petech, Erika, Alessandra Simonelli y Gianmarco Altoč. "Interazioni triadiche, benessere della coppia e ruolo del padre nelle famiglie con bambini in etŕ prescolare". RICERCHE DI PSICOLOGIA, n.º 1 (marzo de 2010): 135–56. http://dx.doi.org/10.3280/rip2009-001008.

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La ricerca si č proposta di studiare la qualitŕ delle interazioni triadiche in famiglie con bambini in etŕ prescolare, considerando il possibile ruolo di due fattori contestuali, la relazione di coppia e il coinvolgimento del padre nella cura del figlio, nell'influenzare la co-costruzione delle dinamiche familiari. Allo studio hanno partecipato 19 famiglie appartenenti ad una popolazione non clinica reclutate ai corsi di psicoprofilassi al parto. Il disegno longitudinale della ricerca ha previ- sto 5 tappe di somministrazione: al 7° mese di gravidanza č stata somministrata la Dyadic Adjustment Scale ad entrambi i partner; al 4°, 9° e 12° mese del bambino sono stati somministrati alle madri e ai padri la Dyadic Adjustment Scale e il Questionario sul Coinvolgimento paterno; a 4 anni del bambino sono stati somministrati alle madri e ai padri la Dyadic Adjustment Scale e il Questionario sul Coinvolgimento paterno e, alla triade familiare, il Lausanne Trilogue Play. I risultati hanno evidenziato che la qualitŕ delle interazioni triadiche familiari valutata a 4 anni dei bambini risulta significativamente associata al grado di coinvolgimento paterno nella stessa fase temporale. Viceversa la qualitŕ della relazione di coppia, considerata longitudinalmente, non sembra un fattore connesso alle competenze interattive familiari.
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Nuzzo, Elena y Giuseppe Bove. "Assessing functional adequacy across tasks: A comparison of learners’ and native speakers’ written texts". EuroAmerican Journal of Applied Linguistics and Languages 7, n.º 2 (30 de octubre de 2020): 9–27. http://dx.doi.org/10.21283/2376905x.12.175.

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EN This study aims to explore further the applicability of the six-point rating scale elaborated by Kuiken and Vedder (2017) to assess functional adequacy. According to the authors, functional adequacy (FA) is a multidimensional construct combining successful task completion and the effective transmission of a message from a speaker or writer to a hearer or reader. Kuiken and Vedder’s scale has been mainly applied to written L2 output in previous research, whereas in this study it is tested on both L1 and L2 written texts, elicited by means of different tasks. The texts, produced by 20 non-native and 20 native speakers of Italian, were rated by seven non-expert raters, trained to use the scale. The results showed low levels of absolute inter-rater agreement and consistency, especially for L1 texts. On the other hand, our findings are more encouraging with regard to the reliability of the scale and its applicability across tasks. The results also revealed a strong correlation between FA scores and those obtained in a C-test used as an independent measure of general L2 proficiency. Key words: FUNCTIONAL ADEQUACY, L1 ITALIAN, L2 ITALIAN, ASSESSMENT, WRITING TASK ES El presente estudio tiene como objetivo profundizar en la aplicabilidad de la escala de calificación de seis puntos elaborada por Kuiken y Vedder (2017) para evaluar la adecuación funcional. Según los autores, la adecuación funcional (AF) es un constructo multidimensional que combina la finalización satisfactoria de una tarea y la transmisión efectiva de un mensaje de un hablante o escritor a un oyente o lector. En investigaciones anteriores, la escala de Kuiken y Vedder se ha aplicado principalmente a la producción escrita de L2, mientras que en este estudio se prueba en textos escritos tanto de L1 como de L2, obtenidos mediante diferentes tareas. Los textos, producidos por 20 hablantes no nativos y 20 hablantes nativos de italiano, fueron calificados por siete evaluadores no expertos que habían sido capacitados para emplear la escala. Los resultados muestran bajos niveles de concordancia y consistencia absolutas entre los evaluadores, especialmente en los textos de L1. Por otro lado, los hallazgos son más alentadores con respecto a la fiabilidad de la escala y su aplicabilidad en las tareas. Además, los resultados revelan una fuerte correlación entre las puntuaciones de AF y las obtenidas en una prueba C utilizada como medida independiente de la competencia general de L2. Palabras clave: ADECUACIÓN FUNCIONAL, ITALIANO L1, ITALIANO L2, EVALUACIÓN, TAREAS DE ESCRITURA IT Questo studio ha l’obiettivo di approfondire l'applicabilità della scala di valutazione a sei punti elaborata da Kuiken e Vedder (2017) per valutare l’adeguatezza funzionale. Secondo gli autori, l'adeguatezza funzionale (FA) è un costrutto multidimensionale che combina lo svolgimento positivo del compito e la trasmissione efficace di un messaggio da un parlante o scrittore a un ascoltatore o lettore. La scala di Kuiken e Vedder, che finora era stata applicata principalmente alla produzione scritta in L2, in questo studio è stata testata su elaborati scritti sia in L1 sia in L2 ottenuti a partire da consegne diverse. I testi, prodotti da 20 parlanti non nativi e 20 madrelingua italiani, sono stati valutati da sette valutatori non esperti, addestrati all'uso della scala. I risultati mostrano bassi livelli di accordo e coerenza assoluti tra i valutatori, soprattutto per i testi in L1. I risultati sono, invece, più incoraggianti per quanto riguarda l'affidabilità della scala e la sua applicabilità a varie attività. Inoltre, i risultati rivelano una forte correlazione tra i punteggi FA e quelli ottenuti da un C-test utilizzato come misura indipendente della competenza generale in L2. Parole chiave: ADEGUATEZZA FUNZIONALE, ITALIANO L1, ITALIANO L2, VALUTAZIONE, COMPITI DI SCRITTURA
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Ciraci, Anna Maria. "Le competenze valutative: un’indagine empirica su prassi e opinioni degli insegnanti del primo ciclo di istruzione della Regione Lazio". ECPS - Educational Cultural and Psychological Studies, n.º 20 (4 de diciembre de 2019). http://dx.doi.org/10.7358/ecps-2019-020-cira.

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Mortari, Luigina, Alessia Bevilacqua, Roberta Silva y Fedra Alessandra Pizzato. "L'analisi delle pratiche discorsive come strumento a servizio dell'innovazione didattica nella Higher Education: un'esperienza nella legal education". EXCELLENCE AND INNOVATION IN LEARNING AND TEACHING, enero de 2021, 45–62. http://dx.doi.org/10.3280/exioa0-2021oa11127.

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Più ancora che in altre aree della higher education, all'interno della legal education l'innovazione didattica è oggi finalizzata a supportare lo sviluppo di competenze riflessive, di pensiero critico e di problem solving, requisiti fondamentali per poter affrontare una professione in cui il grado di complessità è in netto aumento. A tale scopo, il Dipartimento di Scienze Giuridiche e il Teaching and Learning Center (TaLC) dell'Università di Verona hanno avviato percorsi di innovazione didattica adottando la prospettiva dell'educational evaluation, e in particolare della valutazione trasformativa, attuata attraverso l'osservazione fra pari e l'analisi delle pratiche discorsive. L'obiettivo dei dispositivi etero-valutativi era la promozione nei docenti di processi riflessivi e metacognitivi finalizzati all'acquisizione di una maggiore consapevolezza rispetto ai punti di forza e di debolezza delle proprie pratiche didattiche, nonché un miglioramento delle pratiche stesse.
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Armo, Denny Rodrigues do, Argemiro Midonês Bastos, Amanda Alves Fecury, Carla Viana Dendasck, Euzébio de Oliveira y Claudio Alberto Gellis de Mattos Dias. "Fisica all’ENEM e al corso di chimica tecnica presso l’Istituto federale di Amapá (IFAP): un confronto curriculare". Revista Científica Multidisciplinar Núcleo do Conhecimento, 4 de marzo de 2021, 80–88. http://dx.doi.org/10.32749/nucleodoconhecimento.com.br/formazione-it/fisica-allenem.

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Il National High School Examination (ENEM) è uno strumento valutativo e selettivo per consentire agli studenti di accedere all’istruzione superiore. Gli Istituti Federali di Educazione, Scienza e Tecnologia (IFs) sono istituzioni create dal governo federale con l’obiettivo di formare professionisti competenti. Lo scopo di questo studio è confrontare il contenuto delle domande di fisica dell’esame di scuola superiore nazionale (ENEM) tra gli anni 2014-2018 con il contenuto del curriculum del corso di chimica tecnica presso l’Istituto federale di Amapá (IFAP). L’insegnamento di fisica nel corso tecnico di Chimica dell’IFAP non presenta una divisione che dia la priorità alle materie più presenti in ENEM. ENEM di solito contestualizza le sue domande. Questa potrebbe essere una pratica comune nella fisica delle scuole superiori, in quanto aiuterebbe a una migliore comprensione. Inoltre, è necessario non frammentare il contenuto durante l’insegnamento, né come la sua composizione con altre materie. Il corso tecnico all’IFAP non sarebbe il luogo di studio appropriato per coloro che vogliono solo finire il liceo. Il contenuto va oltre quanto richiesto, ma con ritagli adeguati alla parte tecnica, comprese le pratiche di laboratorio e le discipline strettamente tecniche. L’assenza di interdisciplinarietà e contestualizzazione rende difficile l’assorbimento del contenuto, formando studenti con difficoltà a pensare alla fisica.
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Bindi, Giulia y Gabriele Giacomelli. "La paura nell’anziano: una ricerca intervento basata sull’osservazione partecipe". Nsc Nursing, 2021. http://dx.doi.org/10.32549/opi-nsc-49.

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Introduzione: La fragilità dell’anziano è fisica e psichica e su di entrambe vi è influenza degli eventi stressanti della vita. Le paure che insorgono possono essere determinate da stereotipi che spesso egli tende ad accettare e che lo portano a ritenersi incapace fino ad un lento declino intellettuale. Questa ricerca ha l'obiettivo di approfondire le conoscenze sulle paure dell’anziano ricoverato e sperimentare la “presenza dell’infermiere” come possibile intervento. Materiali e Metodi: All'interno di un Reparto “Cure Intermedie” è stata svolta una ricerca qualitativa con osservazione partecipante (studio osservazionale descrittivo tipo “serie di casi”). I dati raccolti sono stati analizzati attraverso il metodo l’analisi del contenuto. Risultati: Dalle osservazioni di 13 pazienti (9 donne e 4 uomini; età media 71 anni), sono emersi principalmente contenuti positivi come “Gioia (47)”, “Attesa (35)” e “Offerta-ricordo (33)”. Il contenuto "Paura (16)” diversamente dalla bibliografia consultata è risultato presente ma non preponderante. Discussione: Dall’analisi approfondita del materiale pare emergere che gli aspetti negativi comprendenti la “Paura” sono tra loro molto collegati ma il grosso nucleo di sofferenza viene destabilizzato dagli aspetti affettivi (speranza, aspettativa, amore) che arriva ad una prospettiva positiva (gioia, piacere, gratitudine). “Ascolto” e “disponibilità” sono stati i principali interventi attuati durante l’osservazione e coerentemente a quanto descritto in letteratura hanno permesso di registrare un impatto positivo sui pazienti. Un approfondimento è stato dedicato al concetto di “Offrire-dono” inteso come atto di riconoscimento attivo da parte del paziente verso l’operatore, con le sue implicazioni simboliche e psicologiche. Nell’analisi del materiale sono anche stati presi in considerazione aspetti legati alla psicologia positiva e allo “human caring”, come l’importanza e l’effetto del sorriso, della presenza fisica, dell’empatia nella condivisione e i risvolti nell’ambito di cura. In base agli indicatori della Diagnosi Infermieristica di Paura di Lynda Juall Carpenito-Moyet, la valutazione iniziale durante la fase di accertamento degli stati di paura del paziente, permette un'assistenza basata anche sulla pratica dell'ascolto, competenza fondamentale dell'infermiere. Nei pazienti valutati si è assistito ad una riduzione dello stato di paura nelle osservazioni successive e nelle stesse, ipotizzando un effetto efficace della “presenza”.
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