Literatura académica sobre el tema "Coinvolgimento emotivo"

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Artículos de revistas sobre el tema "Coinvolgimento emotivo"

1

Sidoli, Rita. "La trama dei valori condivisi e la pedagogia della responsabilitŕ". CHILD DEVELOPMENT & DISABILITIES - SAGGI, n.º 2 (enero de 2011): 31–42. http://dx.doi.org/10.3280/cdd2010-002002.

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Resumen
La parte introduttiva del capitolo (Paragrafo 1) riassume l'esperienza professionale in cui si radicano le riflessioni successive. Nel paragrafo 2 il tema del dolore č analizzato nei suoi risvolti individuali e sociali, nelle risposte che esso attiva in coloro che ne sono testimoni e nel "costo emotivo" della condivisione. Nel paragrafo conclusivo il prendersi cura, sintesi di sapere razionale e coinvolgimento emotivo, č coniugato nei suoi fondamenti teorici e nelle pratiche che lo concretizzano.
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2

Bonfanti, Angelo, Federico Brunetti y Elisa Pisani. "Il valore dello store design nel settore grocery: le scelte differenzianti della catena distributiva Mpreis". MERCATI & COMPETITIVITÀ, n.º 3 (octubre de 2012): 33–55. http://dx.doi.org/10.3280/mc2012-003003.

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Resumen
I punti vendita del moderno grocery sono generalmente realizzati in base a logiche di funzionalitÀ ed efficienza, piů che di stupore e coinvolgimento sensoriale ed emotivo dei clienti. Anche in letteratura, la maggiore attenzione dal punto di vista dello store design č dedicata all'analisi dei contesti non grocery. Questo lavoro si propone di presentare la singolare esperienza di MPreis, catena di supermercati austriaca, che si caratterizza per valorizzare i diversi elementi di store design, tra cui in particolare l'architettura, al fine di creare identitÀ e differenziazione competitiva nei territori in cui opera. Sulla base dell'approccio di ricerca qualitativo del case study, l'analisi dei dati raccolti evidenzia il coraggio della diversitÀ, l'impegno nella ricerca estetica e il senso del dono come elementi centrali delle condotte dell'azienda oggetto di studio. Il paper consente cosě, da un lato, di includere lo store design tra le leve competitive a disposizione del retail grocery e, dall'altro, di far emergere il senso del dono e il possesso di un adeguato company ethos come componenti tra i piů imprescindibili per l'impresa del futuro.
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3

Vietri, Agostino. "Dalla riva al mare aperto. Il rapporto tra legami familiari e autonomia". PSICOBIETTIVO, n.º 3 (mayo de 2010): 163–74. http://dx.doi.org/10.3280/psob2009-003009.

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In questo articolo rileggiamo da un'altra prospettiva il caso clinico di S., proposto da Claudia Lupi, secondo un'ottica sistemico-relazionale. S. č un uomo di 24 anni che si presenta alla terapeuta con dei sintomi psico-somatici. La storia di S. sembra riportare i sintomi in un quadro relazionale di rigiditŕ intrafamiliare, con difficoltŕ di espressione emotiva e di legittimazione dei bisogni. L'evento traumatico assumerebbe in questo caso un significato metaforico, in quanto rappresentativo dei sentimenti di rabbia, colpa e vergogna legati al fallimento delle iniziative autonome. Anche se l'intervento proposto ha dato risultati soddisfacenti un eventuale psicoterapia sistemico-relazionale, con il coinvolgimento della famiglia, avrebbe ricercato l'attivazione di risorse intrafamiliari, con l'obiettivo di ridurre ulteriormente l'ansia attraverso la legittimazione dei movimenti di autonomia e di differenziazione.
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4

Lupoi, Sergio y Adele Maria Rosaria Francavilla. "Quando i bambini fanno da scudo ai grandi. Imparare dall'esperienza: un percorso di co-crescita". RIVISTA DI PSICOTERAPIA RELAZIONALE, n.º 36 (diciembre de 2012): 25–40. http://dx.doi.org/10.3280/pr2012-036002.

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Resumen
In questo articolo gli autori, due terapeute e il loro supervisore, presentano un caso clinico di una famiglia monogenitoriale, madre e due bambini, seguito durante il periodo della formazione. Agli incontri di terapia partecipano anche i nonni materni, in quanto sono molto presenti nella gestione quotidiana dei bambini. In questo sistema sono i bambini a farsi carico dell'emotivitŕ di tutta la famiglia, svolgendo il ruolo di "barriera emotiva" con la funzione protettiva di impedire l'emergere di sentimenti dolorosi come rabbia, tristezza, paura, legati alla morte del papŕ. Il seguente lavoro si caratterizza per la riflessione sul processo terapeutico prendendo in considerazione i diversi livelli che si intersecano, con particolare attenzione agli isomorfismi, alla loro utilizzazione in senso evolutivo, al cambiamento della famiglia e delle terapeute e al coinvolgimento del supervisore.
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5

Correale, Antonello. "La psicoanalisi al di lŕ dei soliti confini". RICERCA PSICOANALITICA, n.º 2 (agosto de 2010): 31–41. http://dx.doi.org/10.3280/rpr2010-002004.

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Resumen
L'autore individua alcuni punti chiave della visione psicoanalitica dell'essere umano e li applica al sociale. L'attenzione liberamente fluttuante, come capacitŕ di vedere ciň che si nasconde fra le pieghe, per la particolare utilitŕ di restituire un senso di apertura nelle situazioni che appaiono come prive di una via d'uscita. Il concetto di libido intesa come eros, cioč come dimensione del desiderio che si contrappone a quella del bisogno: la spinta che porta l'essere umano verso l'apertura e non verso la ripetizione degli schemi relazionali ed emotivi dai quali sarebbe altrimenti completamente condizionato. Il conflitto come umana impossibilitŕ di conciliare tutte le cose, la cui consapevolezza ci rende piů saggi e delicati nelle relazioni d'aiuto. Il transfert come coinvolgimento appassionato, difficile da reggere, fonte del rischio di trincerarsi nei ruoli. Infine l'autore si sofferma sulla differenza fra istituzione e comunitŕ. Comunitŕ deriva da munus che significa contemporaneamente impegno e dono. Nella dimensione del dono trova spazio l'unicitŕ della persona.
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6

Romano, Augusto. "Peripezie del "caso clinico"". STUDI JUNGHIANI, n.º 55 (agosto de 2022): 31–53. http://dx.doi.org/10.3280/jun55-2022oa14070.

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Resumen
L'articolo si propone di illustrare: a) I nessi che intercorrono tra conduzione dell'analisi e caratteristiche del suo resoconto (il cosiddetto "caso clinico"). Vengono pertanto descritti e discussi il modello tradizionale della conduzione dell'analisi e quello corrispondente della redazione del caso clinico, entrambi ispirati a un metodo osservazionale, nel quale lo sguardo distaccato dell'osservatore ha un ruolo centrale. b) L'evoluzione della prassi analitica che, raccogliendo l'eredità dello spirito del Romanticismo, ha progressivamente ridotto l'importanza della interpretazione a favore di un sempre maggiore coinvolgimento personale dell'analista. c) Le difficoltà che si oppongono a una trascrizione efficace delle esperienze emotive e immaginali vissute nell'interazione di analista e paziente. Tali difficoltà rinviano alla indicibilità dei "vissuti", nei quali non è più possibile una netta distinzione tra significante e significato. d) Il parallelismo tra redazione del "caso clinico" e traduzione da una lingua a un'altra. In entrambi i casi, una possibile, seppur parziale, soluzione delle difficoltà sta nella applicazione della cosiddetta "costruzione dei comparabili" (Ricoeur), che significa tendere a una equivalenza ma non a una identità tra ciò che accade in analisi e ciò che noi scriviamo: dire la stessa cosa ma in altro modo, facendo uso dell'analogia.
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7

Gabrielli, Giampietro. "La triade sanitaria riabilitativa nella malattia di Parkinson: fi sioterapia, logopedia, neuropsicologia". PNEI REVIEW, n.º 2 (noviembre de 2022): 20–30. http://dx.doi.org/10.3280/pnei2022-002003.

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La malattia di Parkinson (MdP) è la più diffusa malattia neurodege- nerativa dopo la malattia Alzheimer, con un numero di casi destinati ad aumentare in futuro. È una malattia che presenta un quadro di sintomi complesso, che comprende aspetti motori e non motori, che possono influire molto negativamente sulla qualità di vita. Gli studi scientifici degli ultimi anni dimostrano che l'approccio multidisciplinare sia essenziale per il mantenimento ed il miglioramento delle funzioni più colpite dalla malattia. L'approccio multidisciplinare prevede la presenza di un team composto da neurologi, cardiologi, urologi, fisioterapisti, logopedisti, neuropsicologi, infermieri; il team necessita di un coordinatore che abbia conoscenze cliniche interdisciplinari per riuscire ad avere una visione globale del livello di salute del paziente e del suo intero nucleo familiare, il cui coinvolgimento è importante per il buon livello di recupero. Il coordinatore deve riuscire, inoltre, a distinguere sintomi strettamente legati alla malattia e sintomi causati da altre situazioni patologiche o disfunzionali, al fine di ottimizzare gli interventi terapeutici. La riabilitazione nella MdP si occupa della rieducazione neuromotoria, della terapia della voce e della deglutizione, delle funzioni cognitive e degli aspetti emotivi del paziente e dei familiari. Queste discipline non intervengono separatamente ma ne cessitano di un continuo interscambio, dando spazio alla componente riabilitativa più urgente rispetto ad altre.
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Casati, Elisa y Silvia Donato. "La relazione tra i familiari e l'équipe di cura della Residenza Sanitaria Assistenziale (RSA): la prospettiva degli operatori". PSICOLOGIA DELLA SALUTE, n.º 2 (agosto de 2020): 25–51. http://dx.doi.org/10.3280/pds2020-002002.

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Obiettivo: la transizione relativa al trasferimento della persona anziana non autosufficiente dal domicilio a una struttura residenziale è complessa e caratterizzata da una vasta gamma di vissuti emozionali ambivalenti per tutti gli attori coinvolti. Obiettivo della ricerca qui presentata è quello di indagare e descrivere la percezione che gli operatori dell'équipe di cura e assistenza della RSA hanno dei vissuti e dei bisogni che accompagnano il familiare nella scelta dell'istituzionalizzazione e all'ingresso in RSA, dei vissuti e dei bisogni di cui gli operatori stessi fanno esperienza nella relazione con i familiari in questa fase del percorso di cura, non-ché delle possibili risposte a tali bisogni secondo il punto di vista dell'operatore. Metodologia: il disegno di ricerca adottato è di tipo qualitativo e si avvale di interviste somministrate a nove operatori facenti parte dell'équipe di cura e assistenza di una RSA del Nord Italia. Risultati: dalle interviste emerge un operatore consapevole sia delle molteplici e ambivalenti emozioni esperite dal familiare durante la transizione, sia delle motivazioni che lo portano a scegliere l'istituzionalizzazione del proprio caro. L'operatore riconosce inoltre l'importanza di spazi di confronto e incontro con i familiari, ma nel contempo riporta come, a livello fattuale, non esi-stano spazi di effettivo e reale coinvolgimento dei caregiver informali. La precisione con cui l'operatore riconosce emozioni e motivazioni del familiare non sempre però corrisponde ad altrettanta consapevolezza per i propri vissuti emotivi e per come essi agiscano nella relazione con il familiare, ad indicare una specifica area di bisogno formativo e di accompagnamento degli operatori in questa complessa relazione.
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Eibenstein, Rebecca y Adele Fabrizi. "Abuso sessuale e PTSD complesso: gli effetti dello stress traumatico cronico sul sistema immunitario. Strategie d'intervento". RIVISTA DI SESSUOLOGIA CLINICA, n.º 1 (junio de 2021): 23–43. http://dx.doi.org/10.3280/rsc2021-001002.

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Il lavoro presenta le principali caratteristiche del PTSD complesso nel contesto dell'abuso sessuale e l'impatto che questo disturbo e la condizione di stress cronico ad esso associata può avere sulla persona traumatizzata, in particolar modo sul sistema immunitario. Una caratteristica importante del sistema immunitario è la sua capacità di reagire in modo differente in base allo stimolo specifico, ma anche la capacità di apprendimento e di memoria, mostrando come questo sistema si strutturi fondamentalmente in rapporto con l'ambiente. È sempre più evidente che le diverse modalità di risposta del sistema immunitario non dipendono solo dal ti-po di stimolo (ad esempio, virus, batteri), ma anche dal microambiente e dalle condizioni generali dell'organismo, dunque anche dallo stress psicologico. È chiaro, pertanto, come il sistema immunitario sia in grado di interagire con il sistema ner-voso e quindi con i fenomeni mentali e relazionali. Lo stress psichico di tipo croni-co che si osserva in coloro che hanno subito un trauma cumulativo interpersonale può quindi costituire un importante fattore di disfunzione del sistema immunitario, con un'alterata risposta che è alla base di molte patologie in cui il sistema immunitario svolge un ruolo cruciale. Oltre a ciò, nelle persone vittime di abuso è stato rilevato uno sfasamento del sistema nervoso autonomo, per cui risultano essere iperattiva-te da un sistema viscerale che invia loro un continuo segnale di pericolo. Questa condizione ha importanti ripercussioni anche sulla capacità interattiva e sociale, con un grave impatto sul benessere psicofisico della persona. Per questo motivo, è necessario sviluppare interventi basati su un approccio multidisciplinare e biopsi-cosociale che aiutino le persone traumatizzate a risintonizzare la regolazione au-tonomica per favorire la fiducia e un coinvolgimento sociale spontaneo, e ad ela-borare le componenti emotive e somatiche dell'esperienza traumatica.
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Grasso, Piero. "La nave della legalità: diario di bordo del “capitano” Grasso. Una testimonianza". Rivista di Studi e Ricerche sulla criminalità organizzata 8, n.º 2 (29 de diciembre de 2022). http://dx.doi.org/10.54103/cross-19499.

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Nell’articolo l’autore ripercorre la sua esperienza di partecipazione alla “Nave della legalità” prima in qualità di Procuratore Nazionale Antimafia, poi come Presidente del Senato e, infine, come Senatore. Tracciandone un racconto personale, l’autore offre un affresco emotivo e civico del viaggio da Civitavecchia a Palermo, mettendo in luce l’entusiasmo e il coinvolgimento degli studenti e delle studentesse presenti.
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Tesis sobre el tema "Coinvolgimento emotivo"

1

Cerri, Anna <1995&gt. "Le House Sales e l'importanza dell'allestimento per il coinvolgimento emotivo dei bidders: il caso di Maison Bibelot". Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2021. http://hdl.handle.net/10579/19450.

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Resumen
Le House Sales sono una forma di asta poco indagata sebbene se ne possano rintracciare esempi fin dalla nascita delle prime case d’asta. Attraverso esse si vendono intere collezioni contenute in un’abitazione. L’esposizione degli oggetti avviene nelle case private dei venditori o, quando non fosse possibile, nelle sale delle sedi delle case d’asta che fanno le veci delle stanze originali. Soprattutto nel passato, le House Sales erano occasioni per visitare gli interni delle grandi dimore nobiliari e le esposizioni erano spesso organizzate come eventi mondani. La conoscenza della provenienza degli oggetti è fondamentale per i collezionisti, per questo essi trovano nelle House Sales una rara opportunità di indagare la biografia degli oggetti, dato che il rapporto tra i beni messi in vendita e il loro proprietario è reso noto ed evidenziato, la proprietà originale è dichiarata e, grazie alle esposizioni, è possibile essere testimoni di come essi siano stati parte della quotidianità della famiglia. Questo crea suggestioni nei visitatori e interesse nei compratori. Grazie a interviste sottoposte ai professionisti del settore delle aste d’arte ed esperti delle vendite House Sales, si è indagata l’evoluzione storica di questi eventi, che recentemente si sono concretizzate nella vendita di collezioni mono proprietarie. Per analizzare le conseguenze sulle vendite del coinvolgimento del pubblico di tali aste, si è preso come caso di studio la Maison Bibelot, casa d’aste specializzata in House Sales e si sono analizzate settantaquattro aste realizzate in un arco temporale di cinque anni.
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