Literatura académica sobre el tema "Codificazione, diritto penale"

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Artículos de revistas sobre el tema "Codificazione, diritto penale"

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Wołodkiewicz, Witold. "LEX RETRO NON AGIT. SFORMUŁOWANIE W POLSKIEJ DOKTRYNIE PRAWNICZEJ". Zeszyty Prawnicze 1 (27 de enero de 2017): 103. http://dx.doi.org/10.21697/zp.2001.1.06.

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Resumen
LEX RETRO NON AGIT. UN BROCARDO NELLA GIURISPRUDENZA POLACCAII problema della irretroattività della norma giuridica è stato trattato molto spesso nella dottrina giuridica generale e in quella romanistica. La regola lex retro non agit (che nella giurisprudenza e dottrina giuridica polacca esprime il principio délia irretroattività del diritto) è il brocardo latino il più spesso usato nella giurisprudenza polacca.Considerazioni a proposito del vigore délia norma giuridica nel tempo si incontrano nelle fond del diritto romano nelle varie epoche del suo sviluppo. Il problema délla retroattività délia legge fu affrontato già dai giuristi repubblicani. Fu toccato anche dai giuristi classici. La generalizzazione del principio secondo il quale la legge non deve retroagire, si trova peraltro in diverse costituzioni imperiali del Basso Impero. Il principio délia irretroattività del diritto compare più volte nella storia giuridica postgiustinianea.Nelle visioni dello Stato di diritto, sviluppate dai filosofi del Secolo dei Lumi il principio dell’irretroattività délia legge è stato trattato come un dogma fondamentale ed assoluto.II principio d’irretroattività è molto spesso enunciato nei codici contemporanei. E un elemento fondamentale della definizione classica del delitto penale, peró la dottrina e la pratica penale e costituzionale dopo la seconda guerra mondiale hanno cominciato, almeno in certa misura, ad allontanarsi dal principio d’irretroattività nel diritto penale. Questa tendenza fu stata già notata, a proposito del processo di Norimberga, dal Berger in un articolo del 1949. Le dichiarazioni e convenzioni internazionali sui crimini di guerra e contro l’umanità , hanno poi introdotto diverse eccezioni al principio dell’irretroattività della legge penale. Questi atti di diritto internazionale hanno tendenzialmente influenzato i sistemi nazionali di diritto costituzionale e penale (come esempio si puô citare l’art. 42 punto 1 della Costituzione polacca del 2 aprile 1997).II brocardo lex retro non agit non fu mai esplicitamente individuato eon queste parole, né ai tempi romani, né nella storia posteriore del diritto. Questa formulazione è infatti sconosciuta ai dizionari ed alle enciclopedie giuridiche in quasi tutta Europa al di fuori della Polonia.Nella romanistica polacca, l’autore che cita il brocardo lex retro non agit fu Stanisław Wróblewski (nel suo manuale di diritto romano, pubblicato nel 1916). E probabile che l’autorità del Wróblewski (a lungo professore di diritto romano a Cracovia, ed influente membro della Commissione di Codificazione polacca, chiamato spesso il „Papiniano polacco”) abbia influenzato la divulgazione del brocardo lex retro non agit nella dottrina e nella giurisprudenza polacca e radicato per conseguenza la persuasione della derivazione romanistica del concetto d’irretroattività del diritto, letteralmente cosi individuato, nell’odierna pratica giurisprudenziale polacca.
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Boni, Geraldina. "Il Libro VI De sanctionibus poenalibus in Ecclesia: novità e qualche spigolatura critica". Stato, Chiese e pluralismo confessionale, 14 de junio de 2022. http://dx.doi.org/10.54103/1971-8543/18051.

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Resumen
SOMMARIO: Sezione I - Dalla fine del Concilio Vaticano II alla codificazione giovanneo-paolina: premesse alla Costituzione Apostolica Pascite gregem Dei del 2021 - 1. Il diffuso antigiuridismo postconciliare e i caratteri del Libro VI del Codex Iuris Canonici promulgato nel 1983 - 2. Lo scarso ‘riscontro sperimentale’ e gli ostacoli attuativi incontrati. Il trauma della cosiddetta ‘pedofilia’, l’impulso di Joseph Ratzinger, poi Benedetto XVI, in particolare nella repressione dei delicta graviora, e il progressivo smantellamento delle garanzie codiciali - 3. I protratti lavori preparatori in una stagione di concitate riforme legislative: gli ultimi provvedimenti normativi di papa Francesco prima della promulgazione del Libro VI De sanctionibus poenalibus in Ecclesia - Sezione II - La Pars I, De delictis et poenis in genere. 1. ‘Munus pastorale’ e pena nel prisma di una triplice ma unitaria finalità - 2. Un indiscusso passo avanti nella definizione delle pene, con alcune criticità da dipanare nel tragitto verso il maggior rigore - 3. Titulus IV, De poenis aliisque punitionibus: le novità - 4. A cavallo tra diritto penale sostanziale e processuale. Annotazioni sparse: dal risarcimento del danno alla procedura giudiziale versus quella amministrativa, dalla presunzione di innocenza alla prescrizione - Sezione III - La Pars II, De singulis delictis deque poenis in eadem constitutis - 1. Pregi sistematici, new entries e alcune ombre residue cagionate da una tecnica redazionale talora claudicante - 2. Problematicità di alcune fattispecie - 3. Il clou della riforma: i delitti di abuso, volano della riforma del diritto penale della Chiesa. Le fattispecie previste nel Codex Iuris Canonici - 4. Una non semplice sovrapposizione normativa - Sezione IV - Pronostici e auspici, ancora, de iure condendo - 1. Riprendere in mano il Libro VII De processibus - 2. Adeguare il Codex Canonum Ecclesiarum Orientalium - 3. Ripensare competenza e organizzazione giudiziaria. The Book VI De sanctionibus poenalibus in Ecclesia: innovations and some critical gleanings ABSTRACT: Following a description of the development of Penal Canon Law after the Second Vatican Council and the 1983 codification, the essay dwells on an analysis of the most relevant innovations that were introduced in the new Book VI of the Code of Canon Law, which entered into forces as of December 8, 2021. It consists in a depiction that underlines the qualities and the improvements that were produced by the amendment promulgated by Pope Francis: but it also highlights some flaws regarding the drafting and the overall coordination of the Penal Canon legislation, both within and outside the Code. The most problematic profile among those that are examined is the one concerning the prevention and the repression of sexual abuses, of conscience and of authority: which is the dramatic challenge that the ecclesial community has had to face in the last thirty years. Lastly, in a de iure condendo perspective, we present some other interventions that the supreme legislator should promptly adopt in order to finally provide the Church with a Penal system that - both on the substantial and on the procedural side - is balanced, efficient and, above all, responding to justice.
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Tesis sobre el tema "Codificazione, diritto penale"

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MANDI, ORGES. "La codificazione del diritto penale in Albania tra tradizione nazionale e modelli stranieri". Doctoral thesis, 2017. http://hdl.handle.net/2158/1079448.

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Resumen
La ricerca ha per oggetto lo studio dell'evoluzione del diritto penale in un arco di tempo che va dall'Albania medievale ai giorni nostri. Oltre ai cenni sul diritto medievale si passa in esame il percorso storico che ha portato alla codificazione del diritto penale moderno con particolare riferimento al periodo successivo all'indipendenza dello Stato albanese. Ciò al fine di comprendere il grado di influenza degli istituti generali e dei valori fondanti della tradizione penalistica europea nella formazione del diritto penale albanese. Un contributo in tal senso ha fornito lo studio e l’analisi dei c.d. “Statuti di Scutari”, i quali hanno determinato l'emergere di una diversa concezione del diritto albanese medievale e hanno contribuito a costituire un indice di appartenenza della cultura giuridica albanese a quella più ampia dell'Europa occidentale. Inoltre, nonostante il lungo periodo di invasione ottomana di quasi cinque secoli (seconda metà XV sec. – inizio XX sec.) il diritto albanese, soprattutto quello di impronta consuetudinaria, non ha mai subito un’influenza rilevante da parte del diritto ottomano incentrato sulla Shari’a e gli atti del sovrano. Dopo l'indipendenza si iniziò un’attività di legiferazione da parte dello Stato profondamente ispirata al diritto dei paesi occidentali, come la Francia e l’Italia. Inoltre, in quegli anni iniziò a prendere vita e svilupparsi un pensiero giudico-penale nazionale grazie anche alla formazione giuridica occidentale di giuristi albanesi, molti dei quali formatisi dalle università estere. Con l'avvento del comunismo il diritto penale divenne uno strumento a fini di repressione degli avversarsi e dissidenti politici. La trattazione della codificazione albanese continua con l'analisi critica del codice penale vigente nel quadro di una radicale riforma dell’ordinamento giuridico. L’obiettivo consiste, oltre che nell’analisi del nuovo diritto penale costruito sull’impronta dei modelli europei e il grado di “assorbimento” da parte dei consociati dei valori e principi ispiratori, nell'esame della struttura e degli istituti di parte generale allo scopo di comprendere il modello che ha influenzato maggiormente il codice penale vigente. Infine, l'attenzione viene rivolta anche alla giustizia penale e alle problematiche che affliggono gli organi del potere giudiziario per quanto riguarda la garanzia dell'indipendenza e della separazione dei poteri.
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Libros sobre el tema "Codificazione, diritto penale"

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Bartone, Nicola. Diritto penale italiano: Sistema e valori : giurisprudenza e ottica europea : attuale e nuova codificazione. 2a ed. Padova: CEDAM, 2007.

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Passano, Mario Da. Emendare o intimidire?: La codificazione del diritto penale in Francia e in Italia durante la rivoluzione e l'impero. Torino: G. Giappichelli, 2000.

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Passano, Mario Da. Emendare o intimidire?: La codificazione del diritto penale in Francia e in Italia durante la rivoluzione e l'impero. Torino: G. Giappichelli, 2000.

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