Literatura académica sobre el tema "Codice del processo amministrativo"

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Artículos de revistas sobre el tema "Codice del processo amministrativo"

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Trotto, Chiara. "Le politiche urbane del governo senegalese e lo sviluppo cittŕ di Dakar". STORIA URBANA, n.º 126 (septiembre de 2010): 95–115. http://dx.doi.org/10.3280/su2010-126005.

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Resumen
La cittŕ di Dakar rappresenta l'emblema dell'accentramento politico-amministrativo "alla francese". Il suo sviluppo urbano ha visto una crescita esponenziale che ha portato al sovraffollamento di molte aree urbane e peri-urbane soprattutto negli ultimi vent'anni. Le autoritŕ politiche hanno cercato di arginare il problema della crescita disomogenea e sregolata della cittŕ: dapprima attuando politiche stataliste di regolarizzazione forzata, successivamente attraverso progetti di costruzione partecipata dell'habitat urbano. L'unicitŕ della gestione urbana della cittŕ risiede nel codice urbanistico senegalese che lascia al presidente della Repubblica l'ultima parola riguardo alle decisioni di politica urbana; questo a dimostrazione dell'importanza e del peso politico che ricoprono le problematiche urbane in questo paese e del difficile processo di decentralizzazione tuttora da metabolizzare. Negli ultimi anni, il presidente Abdoulaye Wade ha cercato di dare nuovo slancio alla capitale inaugurando costosi progetti infrastrutturali e avviando la costruzione di monumenti grandiosi, che danno lustro alla cittŕ; il suo obiettivo č riconsegnare alla cittŕ il ruolo di capitale dell'Africa francofona e, possibilmente, dell'Africa tutta, come polo trainante degli affari economici e commerciali della costa ovest.
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Borek, Dariusz. "Wykonywanie władzy karania w instytutach zakonnych w świetle aktualnego Kodeksu Prawa Kanonicznego". Prawo Kanoniczne 48, n.º 3-4 (10 de diciembre de 2005): 175–200. http://dx.doi.org/10.21697/pk.2005.48.3-4.09.

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Resumen
Nell’articolo è stata presentata la normativa riguardante l’esistenza e l’applicazione del potere coercitivo nella Chiesa con particolare riferimento agli Istituti Religiosi. Il primo punto del lavoro è stato dedicato alla presentazione degli argomenti che spiegano l’esistenza del potere coercitivo nella Chiesa. Nel secondo punto dello studio è stato analizzato il potere che esiste negli Istituti Religiosi. Nel terzo punto si analizza il potere coercitivo che viene esercitato negli Istituti Religiosi secondo attuale Codice di Diritto Canonico nella triplice funzione della potestà di governo. Lesercizio del potere coercitivo nella funzione legislativa consiste nella possibilità di emanare le leggi penali. La potestà coercitiva nella funzione amministrativa comprende sia la possibilità di emanare i precetti penali sia la possibilità di fare la dichiarazione oppure la inflizione delle pene tramite la procedura penale stragiudiziale. La scelta tra la via amministrativa e giudiziale spetta all’Ordinario. Il potere coercitivo esercitato nella funzione giudiziale significa la possibilità di fare la dichiarazione o l’inflizione delle pene tramite il processo penale giudiziale. L’ultima parte dello studio è stata dedicata alla problematica della dimissione dall’Istituto Religioso. Avendo in considerazione il carattere forzoso della dimissione si potrebbe pensare che la dimissione è una delle sanzioni penali, non mancano pero gli argomenti che fanno pensare che la dimissione non puo essere inserita tra le sanzioni penali in senso stretto. Nel caso della dimissione dal Istituto si tratta piuttosto della procedura sui generis amministrativa, avente come scopo la protezione sia L’Istituto intero che i singoli religiosi incluso anche quello che viene dimesso.
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Suchecki, Zbigniew. "Wydalanie duchownych na podstawie kanonicznego procesu karnego". Prawo Kanoniczne 54, n.º 3-4 (10 de diciembre de 2011): 77–115. http://dx.doi.org/10.21697/pk.2011.54.3-4.03.

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Resumen
Il processo penale canonico ha sempre costituito l’extrema ratio cui ricorrere solo quando fossero esaurite tutte le altre vie per ottenere la riparazione dello scandalo, il ristabilimento della giustizia, l’emendamento del reo (cfr. c. 1341). Le cause penali necessitano della presenza del promotore di giustizia in quanto con esse si vuole perseguire le finalità della giustizia e della tutela del bene pubblico. Per irrogare o dichiarare la pena il Codice di Diritto Canonico del 1983 prevede una doppia procedura penale: giudiziaria (che si concluderà con una sentenza) o amministrativa (stragiudiziale – che si concluderà con un decreto). Nel processo penale giudiziario il Promotore di giustizia svolge il compito di parte attrice o titolare dell’azione criminale contro l’imputato. Giovanni Paolo II nel discorso alla Rota Romana ha sottolineato che «l’istituzionalizzazione di quello strumento di giustizia che è il processo rappresenta una progressiva conquista di civiltà e di rispetto della dignità dell’uomo» (Cfr. Giovanni Paolo II, Discorso alla Rota Romana, (18 gennaio 1990), in L’Osservatore Romano, 19 gennaio 1990, p. 5). Si evince molto chiaramente dal can. 1342, § 1 la preferenza del legislatore per la via giudiziale. Infatti, il processo penale giudiziario offre maggiori garanzie di giustizia, in quanto assicura e garantisce in modo conforme il diritto alla difesa, permette al giudice di consolidare una maggiore certezza morale sull’esistenza dei fatti mediante l’acquisizione giudiziale delle prove, delle circostanze e dell’imputabilità, valutando tutte le circostanze del delitto, determina la condizione dell’imputato, precisa il grado del danno causato dal delitto, applica con equità la pena giusta alla luce degli elementi emersi durante il giudizio. Rimangono tuttavia casi in cui il legislatore indica la via giudiziale come la più adatta, che certamente offre maggiori certezze e garanzie ai fini dell’accertamento della verità, della giustizia e soprattutto della salvaguardia dei diritti dei fedeli. Innanzitutto essa è obbligatoria per irrogare o dichiarare le pene più gravi, come quelle espiatorie perpetue (can. 1336). «Per decreto non si possono infliggere o dichiarare pene perpetue; né quelle pene che la legge o il precetto che le costituisce vieta di applicare per decreto» (can. 1342, § 2). Il promotore di giustizia assume le vesti di parte attrice o titolare dell’azione criminale (actio criminalis) contro l’imputato. Egli è la persona pubblica costituita per tutelare il bene pubblico, che deriva dall’osservanza della legge, al di là delle considerazioni soggettive can. 1362, § 1; 1720, 3°; 1726. Nel processo penale, a protezione dei diritti del fedele il legislatore vieta espressamente di imporre all’imputato il giuramento e l’accusato non è tenuto a confessare il delitto (can. 1728, § 2). In questo modo si garantisce al reo la scelta della linea difensiva più opportuna senza costrizione a riconoscere i fatti che siano a sé sfavorevoli. Il processo penale giudiziario prevede e garantisce al reo un diritto fondamentale di appello dopo l’emanazione della sentenza di condanna (can. 1727, § 1). Inoltre garantisce il diritto di appello al promotore di giustizia nelle cause in cui la loro presenza è richiesta (cfr. cann. 1727, § 2, 1628). Il termine per proporre l’appello è di 15 giorni e va proposto avanti al giudice a quo, che ha emesso la sentenza. Può essere fatto a voce, ed in tal caso il notaio lo deve mettere per scritto avanti allo stesso appellante (can. 1630, § 2). Il can. 1353 disciplina che «l’appello o il ricorso contro le sentenze giudiziali o i decreti che infliggono o dichiarano una pena qualsiasi hanno effetto sospensivo». Il legislatore prevede nel Capitolo III: «de actione ad damna reparanda» un’azione contenziosa per la riparazione dei danni ingiustamente inferti dal delitto (cann. 1729–1731). Pur consentendo nell’ambito del processo penale giudiziario l’esercizio dell’azione per il risarcimento dei danni, il legislatore tiene sempre distinte le due azioni, quella criminale, tendente all’irrogazione o alla dichiarazione della pena, e quella contenziosa per la riparazione dei danni inferti dal delitto. La sentenza può essere eseguita dopo che sia passata in giudicato, ossia dopo una duplice sentenza conforme che non sempre si ha con la decisione di secondo grado.
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Kiwior, Wiesław. "Problematyka administracyjna, procesowa i kanonizacyjna w publikacjach zawartych w czasopiśmie "Prawo Kanoniczne"". Prawo Kanoniczne 51, n.º 1-2 (5 de junio de 2008): 57–74. http://dx.doi.org/10.21697/pk.2008.51.1-2.04.

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L’elaborato presenta la problematica affrontata dai canonisti, negli anni 1958-2008 sulla rivista Prawo Kanoniczne (Diritto Canonico), pubblicata dalla Facolta di Diritto Canonico dell’Univesita del Cardinal Stefan Wyszyński a Varsavia, riguardante il diritto amministrativo (questioni storiche, istituzioni, procedimenti, diritto amministrativo degli istituti religiosi, processo contenzioso-amministrativo), il diritto processuale (storia del diritto canonico, fondamenti del processo canonico, processo contenzioso, processi matrimoniali, la giurisprudenza rotale) e le cause di canonizzazione (questioni storiche, diritto sostantivo, procedure, le cause polacche).
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Rozkrut, Tomasz. "Kanoniczny proces o nieważność małżeństwa: proces sporny czy proces specjalny?" Prawo Kanoniczne 53, n.º 3-4 (15 de octubre de 2010): 171–83. http://dx.doi.org/10.21697/pk.2010.53.3-4.08.

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Riflessione sul processo matrimoniale nella Chiesa fa una domanda sulla sua particolare natura. Il nuovo Codice, promulgato il 25 gennaio 1983 da Giovanni Paolo II, in materia del processo matrimoniale per la dichiarazione di nullità ha seguito lo stesso metodo del Codice del 1917. Nella parte speciale „I processi matrimoniali” riunisce in un solo capitolo le norme proprie di questo processo (cann. 1671-1691), mentre le altre prescrizioni, che disciplinano il processo nel suo insieme, si trovano nella parte generale „I giudizi in genere” (cann. 1400-1500) e „Il giudizio contenzioso” (cann. 1501-1655). Il testo oltre analisi della classificazione del processo matrimoniale nel Codice del 1983, fa riferimento alla „Dignitas connubii” a anche per dimostrare la sua particolare natura cita alcuni discorsi di Giovanni Paolo II alla Rota Romana e anche le risposte e le dichiarazioni giudiziali delle parti in processo matrimoniale.
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Margara, Alessandro. "Il lungo processo di superamento degli ospedali psichiatrici giudiziari". RIVISTA SPERIMENTALE DI FRENIATRIA, n.º 1 (abril de 2011): 53–74. http://dx.doi.org/10.3280/rsf2011-001005.

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Resumen
Il sistema degli OPG per accogliere gli autori di reato, prosciolti per vizio totale di mente, č contenuto nel Codice penale, ma č stato fortemente modificato da sentenze costituzionali e da interventi legislativi, che lo hanno adattato alla nuova concezione dell'assistenza psichiatrica: gli OPG esistenti sono perň rimasti eguali al modello carcerario del passato sia per i luoghi, sia per il personale prevalente, rappresentato dalla Polizia penitenziaria. La pericolositŕ sociale č la condizione per la applicazione della misura di sicurezza dell'OPG, che si esegue negli stessi OPG. Il concetto di pericolositŕ sociale, assoluto nel Codice penale, si č relativizzato e va accertato nel concreto del singolo caso e delle sue risorse socio-familiari. Il DPCM 1/4/2008 che ha stabilito il passaggio della sanitŕ penitenziaria al Servizio sanitario nazionale ha un progetto di distribuzione degli internati nelle regioni di appartenenza, cosě che le stesse seguano i malati residenti nei loro territori e tendano a riportarli all'assistenza psichiatrica generale degli stessi. L'allegato C al DPCM descrive le fasi di questo passaggio e della presa in carico del Servizio sanitario di ogni regione, cosě che sia superato e abbandonato il vecchio modello degli OPG.
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Scapin, Andreia. "Alcune riflessioni sulla responsabilità civile dell’Amministrazione Finanziaria brasiliana nell’era dell’accordo commerciale tra l’Unione Europea e il Mercosur". Revista de la Facultad de Derecho de México 69, n.º 275-2 (11 de noviembre de 2019): 919. http://dx.doi.org/10.22201/fder.24488933e.2019.275-2.71126.

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Resumen
<p>Il presente lavoro ha come scopo quello di identificare se l’ordinamento giuridico<br />brasiliano permetta o meno all’interprete di questo sistema normativo, attraverso l’analisi<br />e lo studio delle norme giuridiche previste nella Costituzione Federale del 1988, nel<br />Codice Tributario Nazionale e nel Codice Civile, di imputare all’Amministrazione<br />Finanziaria brasiliana il dovere giuridico di risarcimento del danno sopportato dal<br />contribuente; nonché la rilevanza di questo dovere nell’era del accordo commerciale tra<br />l’Unione Europea e il Mercosur. La ricerca permette la comprensione di alcune delle<br />peculiarità del Diritto Tributario brasiliano che sin dalle origini e nel corso di tutto il suo<br />processo di consolidazione è stato fortemente influenzato dalla dottrina italiana.<br />Parole chiave: norme giuridiche, responsabilità civile, danno, tassazione, processo di<br />integrazione.</p>
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Caputo, Angelo. "Ritardi e responsabilitŕ disciplinare dei magistrati. Il punto sugli orientamenti della giurisprudenza". QUESTIONE GIUSTIZIA, n.º 1 (marzo de 2012): 44–61. http://dx.doi.org/10.3280/qg2012-001004.

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Resumen
1. Durata del processo e responsabilitŕ disciplinare del magistrato2. Il ritardo nel compimento di atti d'ufficio nell'evoluzione della giurisprudenza relativa all'art. 18 legge guarentigie3. Il ritardo nel compimento di atti d'ufficio nel codice disciplinare del 20064. I connotati del ritardo: a) il ritardo "reiterato"; b) il ritardo "grave"5. c) il ritardo "ingiustificato"6. Esimente della "scarsa rilevanza del fatto" e ritardo nel compimento di atti d'ufficio.
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Panzarola, Andrea. "IL CODICE DI PROCEDURA CIVILE TRA PRINCIPI E REGOLE. IL DIFFICILE EQUILIBRIO TRA GARANZIE ED EFFICIENZA DEL PROCESSO". Revista Direito das Relações Sociais e Trabalhistas 2, n.º 2 (8 de octubre de 2019): 182–200. http://dx.doi.org/10.26843/mestradodireito.v2i2.97.

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Lo scopo del presente articolo è studiare la funzione dei prinicipi nel diritto processuale civile anche nell’ambito del Nuovo Codice di Procedura Civile (NCPC) brasiliano del 2015, con enfasi nella ricerca dell’equilibrio tra garanzie ed efficienza nel processo. Innanzitutto vengono studiati i principi e le regole nel NCPC brasiliano e nel processo civile in generale. Sono anche studiati i principi nei nuovi codici di procedura civile dei diversi paesi. In seguito si discute la funzione dei principi lungo la storia per arrivare al momento del recupero dela funzione assiologica dei principi processuali e alla questione della collisione tra questi ultimi con prevalenza delle garanzie delle parti nel processo.
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Marchitiello, Marco, Carlo Pisano y Giuseppe De Luca. "Il codice genetico dei Piani Strategici Metropolitani". TERRITORIO, n.º 99 (agosto de 2022): 149–63. http://dx.doi.org/10.3280/tr2021-099020.

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Il passaggio dalla dimensione provinciale a quella metropolitana ha segnato una trasformazione potenzialmente decisiva nella modalità di gestione del territorio italiano. Nonostante l'ampia risonanza data alla legge 56/2014, ad oggi solo otto Piani Strategici Metropolitani (psm) risultano approvati e la letteratura presenta un numero molto limitato di studi comparativi sull'argomento. Questo contributo analizza la forma e la struttura dei primi sette psm approvati, attraverso l'utilizzo di un metodo analitico-comparativo che ha consentito la loro restituzione in forma grafica. I risultati dello studio illustrano i psm analizzati attraverso sette figure generate da un processo di destrutturazione e ricomposizione degli argomenti, dei metodi e dei processi applicati nel loro confezionamento, delineandone differenze e facilitando una più efficace comparazione.
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Tesis sobre el tema "Codice del processo amministrativo"

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LAMPIS, MICHELA. "Nullità e inesistenza del provvedimento amministrativo: profili statici e dinamici del rapporto alla luce del nuovo codice del processo". Doctoral thesis, Università degli Studi di Cagliari, 2015. http://hdl.handle.net/11584/266833.

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Resumen
At the beginning, the research was intended to be developed in two stages. In the first stage I had to analyze the difference between invalid and non-existent case from a general perspective. With this goal in mind, I began this study and research analyzing the most reliable contribution of civil law. The initial approach, profoundly linked to civil law, was, in my opinion, necessary due to two reasons: the first reason is the versatility of the subject that has its roots in civil law; the second reason is the need to highlight the peculiarity of the administrative decision in comparison with the legal transaction, in order to deny the opportunity to fill any regulatory gaps merely through a reference to the categories of private law . In a second stage, I had to analyze the profiles more closely related to protection, or, to better say, to the impact that the distinction between invalidity and non-existence would have determined on the protection of subjective legal claims affected by the measure, invalid and non-existent. However, analyzing in detail the relationship between the two figures , first from a logical – legal point of view , and later from a practical point of view , especially with reference to the recent positive outcome, I realized that the approach initially undertaken regarding the administrative measure, would no longer be effective. Developing my research and approaching the topic from a public law perspective, I realized that the debate was gradually taking different characteristics that didn’t allow to face the issues splitting the two perspectives (first addressing them only from a general point of view -or at least limited to the examination of substantial data- and then in terms of protection, therefore with reference to the procedural law). Therefore, I changed my approach and, after a first part of the work intended to clarify the terms of the debate on the advisability of maintaining two distinct categories (invalidity and non-existence), referring both to the period before and after the introduction of the substantive and procedural rules on invalidity, I continued the analysis of the various applications as they came to my attention, prompted by and jointed to the examination of normative data. The result was a work whose appearance and purpose is essentially procedural. For this reason, the substantial aspects, due to the need of conciseness, although of undoubted importance, were addressed only " incidentally ", with the purpose of correctly understand and solve the numerous problems that emerged on the case . Article 31 paragraph 4 c . p . a., in particular, has been examined in detail in its architecture and in its formal structure, especially with reference to the complex regulation of the term and the reasons underlying it . It is in the discipline of the term that we find , in fact , the legislator's attention to the substantial figure , represented by the variety of interests , public as well as private , affected by the invalid measure. The analysis of the provision of the law continued with a comparative approach , with respect to institutions and categories that appear similar to the invalidity. That was in order to highlight the differences with the category of non-existence. Finally, the work provides a broad discussion of the possible forms of protection remedies available against the invalid measure in different areas - not only administrative , but also criminal – affected by the exercise of power.
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MARIANI, CARLO. "I poteri del giudice amministrativo nel processo appalti". Doctoral thesis, Università degli Studi di Milano-Bicocca, 2018. http://hdl.handle.net/10281/199205.

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Resumen
Scopo della riflessione è, in particolare, offrire una analisi storica e sistematica dei poteri del giudice amministrativo nell’ambito del processo appalti e ciò anche al fine di saggiare il grado di effettività della tutela dei ricorrenti che il menzionato processo è in grado di fornire. Essendo, infatti, passato più di un lustro dalla sua entrata in vigore, si rende opportuna una sua “messa a punto” in ordine a questioni interpretative che la prassi applicativa, ed invero già la dottrina in sede di primo commento, non hanno mancato di evidenziare. Gli snodi problematici selezionati riguardano, in particolare, aspetti nevralgici della struttura processuale, i quali a loro volta fungono da punti di riferimento per l’inizio di una riflessione più ampia circa l’individuazione del modello processuale che si sta venendo a delineare e il suo rapporto con il processo amministrativo ordinario
investigates the issue of special jurisdiction competence on disputes about public contracts The study illustrates the doctrinal and jurisprudential debate on the limits of Administrative jurisdiction in public services and develops topics regarding the consequences in terms of greater protection of the citizen deriving from the Administrative jurisdiction.
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SANNA, ROBERTO. "Siti istituzionali e trasparenza: dalla legge 241/90 alla legge 69/2009 e alle riforme del Codice dell’amministrazione digitale". Doctoral thesis, Università degli Studi di Cagliari, 2012. http://hdl.handle.net/11584/266180.

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This work addresses a theme back in the limelight both in the lexicon and in the community feeling: administrative transparency. “Glass House”, as he said Filippo Turati in 1908 about manner how all public bodies should be; or “House with tinted windows”, as Aldo Sandulli denounced in an article in 2007, a bitter commentary on the reforms introduced by legislator regarding the right of access? I have tried to figure out what was the legislative policy that has been lead in relation to these two extremes. Moreover, if it is true, as taught by the doctrine, by Arena on, that the absolute transparency is a myth unattainable as well as not advisable - because there may be interest that, in fact, may require confidentiality to protect their best, even temporarily – however, the relationship between transparency and secret can not be identified just by finding in the first one the rule and in the second one a limited exception. From this study it was found that the administrative transparency, as category broader than advertising, which relates to a relationship between “genus” and “species”, is mainly an aspect of the administration, an aspiration of public authorities, which is incompatible with the attempt to compress into a single legal institution. The administrative transparency has its murky origins in the insights of two giants lived in the eighteenth century: Rousseau who was convinced of the absolute need for visibility of the acts of public bodies, and especially Kant who, in a strong opposition to the absolute rulers and their dominant “arcana imperii”, go beyond the mere political value in order to assign it a moral significance, by using the famous maxim “All actions relating to the right of other men, whose maximum penalty is not susceptible to advertising, are unjust”. From philosophy through history, and reaching out the right, this work came across the “arcana burocratici”. In fact, investigating since the pre-Unification of Italy, I took both the persistent immanence of the secret and its mutation: born first as synonymous with professional secret, as a consequence of the fiduciary relationship that develops between administrators and administered; however, with the emergence of modern States and of bureaucratic administration, it assumes the guise of a specialized knowledge of the public employee, and this marks the landing to “arcana burocratici”. However, this indomitable strength of the administrative secret must be reckoned, especially since 1948, with the new values introduced by the Constitutional Charter which, even if it never explicitly mentions the transparency, contemplates it again and again as a result of the elasticity of its principles: from the democratic one to the manifestation of thought one, or to the political rights or the association and assembly rights, and to advertising right, not to mention the crucial relationship with the principle of impartiality, which all require to resize the strength of administrative secret. This work then gave importance to transparency in ordinary legislation, especially in the Law 241 of 1990, with particular attention to the comparative perspective of the influences arising from the American FOIA, with its model of free access of public documents without subjective filters, in order to detect the distance, since the first hour, between the law project designed by the Subcommittee Nigro and the legislator, regarding the right of access to administrative documents, long time considered as the teaching tool that can perform two functions: to protect individual situations and check public action in a democratic sense. Do not think so the legislator who, since the beginning, relegates it to the mere operation of self-interest and diminish its democratic value, introducing a filter to its use by all citizens that, not only will never fail, but indeed, in subsequent reforming steps, especially in the law n. 15 of 2005, will be accentuated. But these legislative policies, going in the direction opposite to the constitutional requirements, forcing me to investigate other sources, in particular the Digital Administration Code of 2005 and the operation “Trasparenza” launched by the Minister Brunetta in 2009, in order to assess how the system recovers constitutional consistency. And so, on the basis of the emergence since the early 90's of the new standard of communication and maximizing the standard of publicity, this work has noticed that the Italian system was marked by an inexorable passing of the torch of transparency instruments, from the right of access to documents, never too loved by the legislator in terms of transparency, to the on-line publication of information on institutional websites of public bodies. It emerged, based on the new possibilities offered by ICT, a model of transparency as a synonym of potential total accessibility. We move from access to documents to any information accessibility, both the one concerning the activities carried out by institutions, both the one relating to employees. Information that is potentially infinite in number, favoured by the slow passage of the Italian administration to digitization. It is “the triumph of transparency?” Not really: the identified risks are many. From the possible information overload, to the risk of its quality: the accumulation does not guarantee the reliability or fact, nor its significance and hence no guarantee on increasing transparency. Legal issues, such as the adversarial relationship with privacy, that are carried by the counterparties, and technological issues; think of the digital divide still suffered from many Italian citizens who have no access to broadband internet. Finally, in the background, the great fundamental question: why the legislator has staked everything on transparency, as a synonym for release of information on the entities in the network, and cut out of the game the right of access? In the opinion of the writer, when you think in terms of high aspirations, who aspire to ethics and, ultimately, to virtuous behaviours, it would be better to proceed by accumulation and never by exclusion.
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MARICOSU, MARIA FRANCESCA. "Il diritto amministrativo e l’amministrazione digitale: l’evoluzione del decreto legislativo 7 marzo 2005 n. 82 dalla teoria alla pratica". Doctoral thesis, Università degli Studi di Cagliari, 2013. http://hdl.handle.net/11584/266122.

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Since its first introduction, the Digital Administration Code has become target of criticism by the academic studies and the Council of State. Object of the critic was the fact that the Code appeared as a purely theoretical text, too far off the administrative reality so its dispositions appeared hardly applicable. The aim of this work is to verify if the Legislator has adopted to the suggestions given by the doctrine and the Council of State, in order to apply the DAC and fulfill its purpose (and expectations), with a critical approach to the reforms that this Act has undergone.
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Tagliasacchi, Eugenio. "Tecniche di garanzia del principio di effettività e tempestività della tutela nel processo amministrativo". Doctoral thesis, Università del Piemonte Orientale, 2022. http://hdl.handle.net/11579/144260.

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La tesi propone una rilettura delle principali novità legislative nonché delle fondamentali svolte della giurisprudenza nazionale ed europea nell'ambito del diritto processuale amministrativo, evidenziando come queste siano state determinate dall'esigenza di dare attuazione al principio di effettività della tutela giurisdizionale, che ha condotto al superamento delle principali regole classiche del processo amministrativo, portando all'affermazione del principio di atipicità delle azioni, al superamento del binomio illegittimità-annullamento, all'annullamento non retroattivo o dotato di soli effetti conformativi cosi come alla tutela cautelare atipica e ante causam e alla crisi della stabilità del giudicato.
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NAPOLEONE, ANDREA. "Gli appalti di grandi opere infrastrutturali: dalla legge obiettivo (L. 443/2001) al terzo decreto correttivo del nuovo codice dei contratti pubblici (D.lgs. 163/2006 e ss.mm.ii.)". Doctoral thesis, Università degli Studi di Roma "Tor Vergata", 2009. http://hdl.handle.net/2108/1150.

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Analizzando i peculiari profili normativi della disciplina in materia di opere di preminente interesse nazionale, la tesi giunge alla conclusione di ritenere la normativa sugli appalti di infrastrutture strategiche, non una legislazione "speciale", ma un sottoinsieme settoriale di disposizioni normative, volta per volta utilizzabile dall'interprete, al fine di risolvere problemi ermeneutici e applicativi in tema di appalti di opere pubbliche tout court.
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Luchetti, Costantino <1992&gt. "La ricerca archeologica e il regime dei ritrovamenti e delle scoperte nel sottosuolo e nei fondali marini. La disciplina del Codice tra attuazione e prospettive di riforma anche alla luce di un'analisi comparativa con l'esperienza francese e spagnola". Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2022. http://amsdottorato.unibo.it/10162/1/Tesi%20dottorato%20-%20definitiva.pdf.

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Il lavoro è volto all’approfondimento, anche in chiave comparatistica, della vigente normativa riguardante la tutela e la valorizzazione dei beni archeologici. Nell’ambito della disciplina predisposta nell’ordinamento italiano si sono prese le mosse dal regime delle scoperte e dei ritrovamenti, per passare successivamente all’approfondimento della tutela approntata nella legislazione nazionale anche con riferimento alle limitazioni alla libera disponibilità e circolazione. Una particolare attenzione è stata dedicata alla tutela del territorio in cui i beni archeologici sono inseriti e quindi alla tutela indiretta, ai vincoli ope legis e alla pianificazione paesaggistica, mentre una specifica trattazione ha riguardato il regime dell’archeologia preventiva e la valorizzazione e fruizione di aree e parchi archeologici nel reciproco interfacciarsi delle legislazioni regionali e delle linee guida emanate con il d.m. MiBAC 18 aprile 2012. Un’indagine articolata ha avuto per oggetto la tutela del patrimonio archeologico subacqueo e in particolare la Convenzione dell’UNESCO adottata a Parigi nel 2001, nonché la tutela sovranazionale dei beni culturali, con riferimento alla disciplina dell’Unione europea e a quella della Convenzione europea per la protezione del patrimonio archeologico del 16 gennaio 1992 e della Convenzione UNIDROIT del 24 giugno 1995 sui beni culturali rubati o esportati illegalmente. Hanno infine fatto seguito due specifiche indagini sulla tutela del patrimonio archeologico in Spagna e in Francia. Quanto alla prima si è esaminato l’attuale quadro costituzionale in cui si inserisce la tutela del patrimonio culturale con particolare attenzione alle disposizioni della Ley 16/1985 del 25 giugno 1985 e alla legislazione delle Comunidades autónomas. Per quanto riguarda la seconda una particolare attenzione è stata dedicata alla Legge 27 settembre 1941 che ha introdotto in Francia la prima disciplina organica relativa agli scavi e ai ritrovamenti archeologici. Nel quadro normativo vigente un’analisi particolareggiata è stata dedicata al Code du Patrimoine, il cui quinto libro è interamente dedicato all’archeologia.
This work aims to examine the legislation in force on the protection and valorisation of archaeological heritage, also from a comparative perspective. Within in the framework of the Italian legal system, were considered the regulations concerning finds and discoveries and the limitations of free availability and circulation, in order to analyse in depth the protection created in the national legislation. Particular attention was paid to the protection of territory into which archaeological goods are transferred and therefore to the indirect protection, as well as the ope legis constraints and landscape planning. Furthermore, this study investigated the regime of preventative archaeology and the valorisation and usage of archaeological areas and parks in the reciprocal interfacing of regional legislation and the guidelines issued by the Ministerial Decree of 18 April 2012. A comprehensive investigation was undertaken on the protection of underwater archaeological heritage and in particular the UNESCO Convention adopted in Paris in 2001, as well as the supranational protection of cultural assets, with reference to the regulations of the European Union, the European Convention for the Protection of Archaeological Heritage of 16 January 1992 and the UNIDROIT Convention of 24 June 1995 on stolen or illegally exported cultural assets. This investigation was followed by two case studies on the protection of archaeological heritage in Spain and France. Regarding the former, the current constitutional framework was examined, with reference to the protection of cultural heritage provided by Ley 16/1985 of 25 June 1985 and the legislation of the Comunidades autónomas. With respect to the latter, particular attention was dedicated to the Law of 27 September 1941 which introduced in France the first organic regulation on excavations and archaeological finds. An extensive analysis was dedicated to the contemporary legal provisions afforded by the Code du Patrimoine, whose fifth book entirely provides for archaeology.
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DI, CARLO DANIELA. "Il principio del contraddittorio nel diritto amministrativo: profili sostanziali, procedimentali e processuali". Doctoral thesis, Università degli Studi di Roma "Tor Vergata", 2008. http://hdl.handle.net/2108/677.

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Resumen
La tesi riguarda lo studio del principio del contraddittorio tra cittadino e pubblica amministrazione attraverso un’analisi dei profili di diritto sostanziale, procedimentale e processuale. Il primo capitolo riguarda lo studio delle fonti del diritto considerando tre diversi livelli: ordinamento internazionale, comunitario e nazionale. Il secondo capitolo riguarda lo studio del procedimento amministrativo disciplinato dalla legge n.241/1990 da ultimo modificata dalle leggi n.15/2005 e n.80/2005. Infine il terzo capitolo riguarda l’analisi degli istituti e delle categorie del processo amministrativo attraverso cui si realizza il contraddittorio tra cittadino e pubblica amministrazione.
The argument concerns the study of the principle of an adversarial process between citizen and public administration through an analysis of the substantial, procedural and judicial law profiles. The first chapter regards the study of sources of law considering three different levels: international order, European and national law. The second chapter regards the study of administrative procedure regulated by law n. 241/1990 last amended by laws n. 15/2005 and n. 80/2005. Finally the third chapter regards the analysis of institutes and categories of administrative process through which one realizes the contradiction between citizen and public administration.
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LO, NIGRO Wanda. "Razionalizzazione del processo e deflazione del contenzioso negli appalti pubblici: le problematiche ancora aperte". Doctoral thesis, Università degli studi di Bergamo, 2021. http://hdl.handle.net/10446/186141.

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BELVISO, LUCA. "La natura del giudizio amministrativo a fronte della legittimazione processuale delle autorità amministrative indipendenti in Italia e in Spagna". Doctoral thesis, Università degli Studi di Milano-Bicocca, 2019. http://hdl.handle.net/10281/241301.

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Resumen
La presente ricerca vuole rivelare se la giurisdizione amministrativa muti la propria natura in senso oggettivo laddove il giudizio amministrativo prenda linfa vitale dall’iniziativa processuale delle autorità amministrative indipendenti. Per poter rispondere a tale interrogativo, lo studio si concentra, fin da subito, su cosa si intenda per “natura” della giurisdizione. Nell’ambito di tale analisi, il lavoro mette in luce l’ambiguità che accompagna il suo significato, opacizzato da valutazioni finalistiche che, non distinguendo la natura dallo scopo della giurisdizione, attribuiscono esorbitante rilevanza alla qualificazione dell’interesse che muove la macchina processuale. Sostenendosi, di converso, la necessità di cogliere l’essenza della giurisdizione – distinguendola perciò dalla sua finalità – osservando la struttura e le regole formali del processo. Quanto espresso costituisce a tutti gli effetti un metodo d’analisi, il cui campo di applicazione, all’interno del presente studio, è rappresentato dal giudizio amministrativo, dapprima nel suo ordinario atteggiarsi, secondo le più consuete regole dettate dal Codice del processo amministrativo, in seguito – dando risposta alla questio iuris della ricerca – nella diversa fisionomia che viene ad assumere a fronte di quelle previsioni normative che attribuiscono peculiari poteri di iniziativa processuale alle autorità amministrative indipendenti. Il risultato di tale indagine mostra che il giudizio amministrativo, quand’anche prenda vita su impulso di tali Autorità, rimanga – immutato nelle proprie regole di stretta procedura e al di là di ogni qualificazione dell’interesse sostanziale alla base del giudizio – un “processo di parti” improntato alla soggettività. Non che un esito opposto nel senso dell’oggettività, tanto della legittimazione quanto della giurisdizione, sia comunque da ritenersi contrario a Costituzione e perciò quanto più da evitare. Le norme costituzionali, infatti, devono essere intese come norme di garanzia, che fissano un minimo di tutela, senza precludere un di più: dovendosi così ritenere che la legittimazione soggettiva e la giurisdizione soggettiva siano ascritte ad una sfera di costituzionalità necessaria, ma non ad una di costituzionalità esclusiva. L’ultima parte della ricerca è costituita invece da uno studio di diritto comparato. L’ordinamento giuridico scelto a tal fine è quello spagnolo, in relazione al quale lo studio si prefigge di individuare la natura della giurisdizione amministrativa. L’esito è, in tal caso, opposto a quello emerso nell’ordinamento di origine, data la spiccata essenza giurisdizional-oggettiva che connota il processo amministrativo spagnolo. Dallo studio di tale ordinamento v’è però qualcosa che pare doversi interiorizzare ed è la maturata consapevolezza che al giudizio amministrativo siano sottese esigenze di tutela che non possono essere ricondotte alla sola protezione soggettiva del ricorrente. Con la conseguente necessità di far fronte a tali esigenze, strutturando il processo in modo da valorizzare le oggettive ragioni di interesse pubblico, anche mutando l’accesso alla giustizia. Riflessioni, queste, che non pare potersi cogliere con altrettanta unanime convinzione nel nostro ordinamento, ove l’intrapreso percorso verso la soggettività rischia di far perdere la consapevolezza del forte legame che invece unisce il processo amministrativo all’interesse pubblico. Appare dunque necessario non disconoscere, sibbene valorizzare la piena dignità ordinamentale tanto dei poteri obiettivi di iniziativa processuale, quanto delle regole che permeano di oggettività il giudizio, sì da consentire che, all’effettività della tutela giurisdizionale soggettiva del ricorrente, si affianchino, con una marcia a pari passo, le oggettive ragioni imposte dal pubblico fine.
The present research wants to reveal if the administrative jurisdiction mutates its nature in an objective sense when the administrative judgment begins from the procedural initiative of the independent administrative authorities. In order to answer to this question, the study initially focuses on the “nature” of jurisdiction, frequently opacified by substantive and finalistic evaluations which, not distinguishing the nature from the purpose of jurisdiction, attribute exorbitant relevance to the qualification of the interest that gives life to the judgment. It is necessary, instead, to distinguish the essence from the purpose of a judgment, identifying the first through an investigation aimed at observing the formal structure and rules of the process. Once the method of analysis has been identified, it can be applied to the Italian administrative judgment, initially in its ordinary physiognomy, and following - in response to the questio iuris of the research - in the special physiognomy that assumes when it begins from by the legal standing of the independent administrative authorities (in particular, of the Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato, Autorità di Regolazione dei Trasporti and Autorità Nazionale Anticorruzione). This investigation allows to realize that the administrative judgment, even if it starts thanks to the impulse of these Authorities, remains a subjective process. In any case, a possible opposite outcome, in the sense of objectivity, both of legal standing and of jurisdiction, would not have been contrary to Constitution. The constitutional rules, in fact, must be understood as guarantee rules, which set a minimum of protection, without precluding broader safeguard. The last part of this research deals with the comparation between the Italian legal system and the Spanish one. Also with regard to this system, the study analyses the Spanish administrative justice, in order to identify, even here, the nature of the Spanish administrative process, first in its ordinary physiognomy, then when the judgment is started by an independent administrative authorities such as the Comisión Nacional de los Mercados y la Competencia. The outcome is opposite to that emerged in relation to the Italian legal system, given that in the Spanish administrative process the objective nature of judgment is always very clear and intense. As a result of this comparison, however, it is necessary to internalize the awareness that the administrative judgments are connected with protection requirements that do not concern only the subjective protection of the applicant, with the consequent need to configure a process that values the objective reasons of public interest, including access to justice. These reflections are not so widespread in our legal system, where the undertaken path towards the subjectivity and the effectiveness of judicial protection risks to generate a lack of awareness of the strong bond that unites the administrative process to the public interest. It is therefore necessary not to deny, but rather to highlight, the full dignity both of the objective powers of the procedural initiative, as well as of the rules that give objectivity to the judgment, in order to more successfully combine the effectiveness of the subjective jurisdictional protection of the applicant with the protection of the objective reasons of public interest.
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Libros sobre el tema "Codice del processo amministrativo"

1

Codice del processo amministrativo. Torino: UTET giuridica, 2011.

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2

Italy. Codice del processo amministrativo: Norme coordinate e annotate con la giurisprudenza. Milano: IPSOA, 2000.

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3

Bellé, Roberto. Il sistema sanzionatorio amministrativo del nuovo codice della strada: Procedimento e processo. Padova: CEDAM, 1998.

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4

Guacci, Carmencita. La tutela avverso l'inerzia della pubblica amministrazione secondo il Codice del processo amministrativo. Torino: G. Giappichelli editore, 2012.

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5

Chieppa, Roberto. Il codice del processo amministrativo: Commento a tutte le novità del giudizio amministrativo (D. lgs. 2 luglio 2010, n. 104). Milano: Giuffrè, 2010.

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6

Il codice del processo amministrativo nel primo biennio di applicazione: Problemi teorici e dibattito giurisprudenziale. Napoli: Edizioni scientifiche italiane, 2014.

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7

Nictolis, Rosanna De. Codice del processo amministrativo: Norme coordinate con le modifiche introdotte dalla L. 21 luglio 2000, n. 205. [Milano]: IPSOA, 2000.

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8

Italy. Codice del processo del lavoro. Milano: IPSOA, 1986.

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9

Condinanzi, Massimo. Codice del processo comunitario. 2a ed. Torino: G. Giappichelli, 2004.

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10

Italy. Codice del processo tributario. Milano: A. Giuffrè, 1988.

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