Literatura académica sobre el tema "Classe dirigente"
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Artículos de revistas sobre el tema "Classe dirigente"
Codato, Adriano. "Estado Novo no Brasil: Um Estudo da Dinâmica das Elites Políticas Regionais em Contexto Autoritário". Dados 58, n.º 2 (junio de 2015): 305–30. http://dx.doi.org/10.1590/00115258201545.
Texto completoFortunato, Vincenzo. "Classe dirigente, cultura manageriale e sviluppo nel Mezzogiorno". SOCIOLOGIA DEL LAVORO, n.º 162 (marzo de 2022): 184–207. http://dx.doi.org/10.3280/sl2022-162009.
Texto completoCarvalho Filho, Juarez Lopes de. "Pierre Bourdieu, Edmond Goblot e a educação burguesa". Política & Sociedade 14, n.º 31 (2 de abril de 2016): 180. http://dx.doi.org/10.5007/2175-7984.2015v14n31p180.
Texto completoNascimento, Gabriel Alves do y Charliton José dos Santos Machado. "Ensino agrícola na formação da infância e adolescência desvalida dos anos de 1930 na Paraíba: O caso de Pindobal". Research, Society and Development 10, n.º 8 (11 de julio de 2021): e24410817335. http://dx.doi.org/10.33448/rsd-v10i8.17335.
Texto completoSimionatto, Ivete y Carolina Rodrigues Costa. "COMO OS DOMINANTES DOMINAM: O CASO DA BANCADA RURALISTA". Temporalis 12, n.º 24 (4 de noviembre de 2012): 215–37. http://dx.doi.org/10.22422/2238-1856.2012v12n24p215-237.
Texto completoWacquant, Loïc. "Poder simbólico e fabricação de grupos: como Bourdieu reformula a questão das classes". Novos Estudos - CEBRAP, n.º 96 (julio de 2013): 87–103. http://dx.doi.org/10.1590/s0101-33002013000200007.
Texto completoEmpoli, Domenico da. "Gigliobianco A., Via Nazionak – Banca d’Italia e classe dirigente, cento anni di storia". Journal of Public Finance and Public Choice 23, n.º 3 (enero de 2005): 197–99. http://dx.doi.org/10.51952/hlol2070.
Texto completoRossi, Mario G. "Dalla Resistenza alla Costituzione. La formazione della nuova classe dirigente nella Toscana postfascista". ITALIA CONTEMPORANEA, n.º 265 (junio de 2012): 552–66. http://dx.doi.org/10.3280/ic2011-265002.
Texto completoGabrielli, Chantal. "Violenza e giustificazione del delitto politico a partire dai Gracchi". Klio 100, n.º 3 (19 de diciembre de 2018): 825–76. http://dx.doi.org/10.1515/klio-2018-0131.
Texto completoVannuchi, Maria Lúcia. "A interseccionalidade de classe, gênero e geração nas práticas sindicais em campo português". Simpósio Gênero e Políticas Públicas 6 (13 de enero de 2021): 1458–74. http://dx.doi.org/10.5433/sgpp.2020v6.p1458.
Texto completoTesis sobre el tema "Classe dirigente"
MUOIO, ANGELO. "Il Municipio e l’Impero. Una classe dirigente regionale alla vigilia dell’unificazione nazionale". Doctoral thesis, Università degli studi di Pavia, 2017. http://hdl.handle.net/11571/1203369.
Texto completoThe communal institutions are a recurring element in the institutional landscape of Northern Italy since Middle Ages. During the XIX century municipality represents one of the contribution from the Lombardy regional identity to the Nation. Which social groups and which interests are represented in these institutions? What’s the condition of municipalities before Risorgimento? In the introduction, the institutional system adopted by Austria for Lombardy-Venetian Kingdom is outlined; therefore, the research is divided in two sections. In the first section, a general picture of city councils between 1830 and 1859 is defined: social extraction of counsellors, duration of their mandate, level of accessibility of the council regarding social mobility, role of the state in the composition. The extensive discretion ensured by government to this élites for handling their own auto-reproduction in Kingdom’s constitutional system – even after the first independence war – is used by Wien in order to try to earn consent from Italian “notabili”. However, the co-optation in representative appointments is not a sufficient incentive as it can be seen in the second part of the dissertation, where fiscal policies are analysed. In the first chapter, through the analysis of municipal budgetary policies, it is been evaluated how narrow was the leeway for local ruling class in defining the budget policies and how – on the contrary – the actions of administrative controllers were sharp-eyed. The lack of leeway does not change the features of the adhesion of “notabili” to the Empire until 1848, because of the low rate of direct taxes on their properties. The first war for independence changes this situation: in the second chapter, the data of imperial fiscal withdrawal along the years are compared: only after 1848, the rise of direct taxation, the fees, the indemnifications to the Army concur to make punitive the total taxation rate above the most rich among the population. In the last chapter, another kind of withdrawal – the forced loans in 1850 and 1854 – are analysed considering the evolution of Imperial policies after Francis Joseph’s neo-absolutist turn. Despite the government continues to ensure the continuity of citizen ruling classes, the unbearable fiscal withdrawal and the repression of Lombardy-venetian peculiarities can explain the adhesion of “notabili” to national Risorgimento and their support to annexation with Piedmont.
D'Amelio, Diego. "Ritratto di un'élite dirigente. I democristiani di Trieste 1949-1966". Doctoral thesis, Università degli studi di Trieste, 2011. http://hdl.handle.net/10077/30670.
Texto completoQuesta tesi di dottorato si pone l’obiettivo di ricostruire la vicenda e il profilo del ceto dirigente politico-amministrativo espresso dalla Democrazia cristiana di Trieste, dal dopoguerra alla metà degli anni Sessanta. L’élite democristiana viene qui assunta come caso di studio: l’attenzione alla dimensione locale punta a contribuire, più generalmente, all’analisi storiografica rivolta negli ultimi anni alle classi dirigenti repubblicane; al ruolo dei partiti nella transizione tra fascismo e democrazia; al funzionamento dei meccanismi di rappresentanza e di integrazione fra centro e periferia. La tesi presenta linee interpretative e spunti metodologici innovativi, resi possibili da un approccio interdisciplinare che unisce storia e scienze sociali (statistica e sociologia). Il testo è diviso in due sezioni: la prima ripercorre la parabola della DC e del movimento cattolico politico di Trieste, la fase di formazione dei suoi protagonisti, le ragioni del consenso e il progetto di fondo perseguito. La seconda parte definisce in termini sociologici il profilo dell’élite – età, provenienza, studi e professione – considerando nel contempo estrazione sociale, preparazione, canali di reclutamento, fattori di legittimazione, risultati elettorali, schieramenti correntizi, ruolo degli istriani (insieme bacino di consenso e serbatoio di classe dirigente), processi di occupazione del «potere», ricambio politico-generazionale e sviluppo delle carriere. Informazioni dettagliate sono state raccolte su un campione di circa 200 persone, ovvero su coloro i quali diedero forma alla classe dirigente cattolica nell’arco cronologico prescelto. Questi elementi ricoprirono ruoli decisionali – con gradi di responsabilità diversi – nello scudo crociato, nelle realtà elettive e in quelle di nomina politica: la ricerca ha permesso di ricostruirne fisionomia socio-anagrafica, presenze negli enti locali e negli organi di partito, schieramento correntizio e reticoli collaterali. Sui detentori degli incarichi più rilevanti, circa 70 persone, è stata inoltre avviata una più approfondita analisi delle biografie e delle carriere. Le fonti utilizzate sono numerose: archivio provinciale del partito (recentemente messo a disposizione dall’Istituto Sturzo e mai utilizzato sistematicamente prima d’ora), stampa, anagrafe, archivio comunale e diocesano, fondi personali, memorialistica e interviste. La codifica e l’esame dei dati ha consentito di realizzare a supporto dell’esposizione circa 20 tabelle e oltre 70 biografie, contenute in due appendici poste alla fine del volume. Il testo mette in luce il quadro d’insieme del ceto democristiano: la composizione degli organismi elettivi e di partito, le caratteristiche individuali e di gruppo dell’élite, il rapporto tra militanza e ruoli pubblici, il profilo delle correnti e le proporzioni della geografia politica interna, il seguito elettorale, le forme di collateralismo (Azione cattolica, ACLI, sindacato e associazionismo istriano), le biografie e il processo di costruzione della nuova leadership. Particolare attenzione è stata prestata agli aspetti generazionali e correntizi: ciò ha consentito di mettere in connessione età, formazione e progetto politico; valutare il peso specifico delle singole correnti nel partito e negli enti; analizzare i criteri di suddivisione dei vari incarichi e i processi di ricollocamento prodotti dalla nascita di nuove tendenze. Si tratta di un approccio in parte inedito, generalmente non utilizzato in lavori simili a questo, ma allo stesso tempo fondamentale per fornire nuove chiavi di lettura alla storia politica e per avvicinarsi con rigore a un’organizzazione strutturata come la Democrazia cristiana. Il lavoro ha cercato infine, quando possibile, di assumere una prospettiva comparativa, per paragonare il contesto locale ai meccanismi funzionanti a livello nazionale e in altre aree del paese, individuando così uniformità e sfasamenti generazionali e politici. Il metodo utilizzato in questa sede è ormai affinato e potrebbe essere applicato alla DC triestina degli anni successivi, ai diversi partiti del teatro giuliano, a gruppi dirigenti cattolici di altre città oppure al livello nazionale dello scudo crociato e delle istituzioni, su cui le informazioni sono peraltro ben più abbondanti. Il sistema messo a punto permetterebbe infine di essere utilizzato – con gli adattamenti del caso – anche sulle più recenti generazioni politiche. I vantaggi che questi sviluppi promettono per un approccio comparativo sono evidenti. In conclusione, la tesi ricostruisce le vicende e le caratteristiche di un’élite periferica, affermatasi in assenza di una tradizione politico-culturale precedentemente radicata e capace di governare Trieste dal dopoguerra alla fine degli anni Settanta. Il testo prende in esame la formazione, l’affermazione, i progetti, le scelte e le linee politiche di due differenti generazioni di cattolici, influenzate inevitabilmente dalla peculiare situazione del confine orientale e dalla necessità di ripensare la dimensione del confine, dopo la stagione liberal-nazionale e il fascismo. In un primo momento la Democrazia cristiana si assicurò il consenso, assumendo la responsabilità della «difesa dell’italianità» e dell’anticomunismo, in un territorio sottratto alla sovranità dello Stato, sottoposto ad amministrazione anglo-americana e oggetto di una dura contesa ideologica e statuale. Dopo il 1954 una nuova leva sostituì il ceto dirigente degasperiano, impegnandosi nel superamento dell’emergenza e nella «normalizzazione» della politica, dell’amministrazione, dell’economia e dei rapporti fra italiani e sloveni, nell’ambito del centro-sinistra. La DC giuliana propose insomma una strategia in due tempi, riassunta dalla storiografia con la formula di «cattolicesimo di frontiera»: esso fu impostato nel dopoguerra, venne radicalmente aggiornato dopo il ritorno all’Italia e si concluse alla fine degli anni Settanta, davanti alle reazioni suscitate dal trattato di Osimo. Tale periodo corrispose a importanti evoluzioni del quadro nazionale, con il superamento del centrismo e la maturazione dei fermenti di rinnovamento all’interno del mondo cattolico italiano. L’analisi dei nodi descritti è accompagnata dall’indagine sulle concrete ricadute della svolta politica e generazionale, avvenuta nel 1957, prima nel partito e di riflesso nell’ambito elettivo. L’ascesa della corrente di Iniziativa democratica e poi dell’area «doro-morotea» produssero infatti significative modifiche della linea e del personale politico, che corrisposero peraltro alla costruzione dell’egemonia democristiana nello spazio pubblico, grazie al definitivo controllo degli enti locali, della Regione autonoma a Statuto speciale e all’elezione dei primi deputati nel 1958. L’esame dei meccanismi di occupazione dei principali gangli dell’amministrazione è supportata dai dati statistici raccolti, i quali ben evidenziano le caratteristiche socio-anagrafiche, le reti di relazione e le dinamiche di potere che contraddistinsero il ceto politico democristiano di Trieste.
Introduzione Il panorama 9 Il dialogo fra storia e scienze sociali 14 Costruire le basi per una biografia collettiva 17 Le motivazioni di una proposta metodologica 22 Ringraziamenti 29 Sezione 1 Difesa nazionale e «normalizzazione». Il ceto dirigente cattolico nel dopoguerra triestino Antonio Santin, Edoardo Marzari e la «vecchia guardia»: la preparazione del domani 31 La difesa dell’italianità e la costruzione del consenso 56 Uomini nuovi: «normalizzazione» ed egemonia democristiana 77 Il progetto della terza generazione 104 Sezione 2 Correnti, generazioni e potere nella Democrazia cristiana di Trieste (1949-1966) La Democrazia cristiana, gli altri partiti e la prova del voto 126 Il nuovo corso della DC. Il «cambio della guardia» del maggio 195 140 Le correnti. Composizione e assetto del motore politico democristiano 158 Il Comune e la Provincia. Le ricadute istituzionali del «cambio della guardia» 176 L’«imprenditore politico». La Regione e il parlamento 195 La costruzione dell’egemonia. Gli enti di secondo grado 201 La creazione di un’élite. I processi di ricambio e le carriere 211 Conclusioni 253 Appendice A - Le tabelle 276 Appendice B - Le biografie 300 Abbreviazioni 464
XXII Ciclo
CASTAGNIDOLI, FRANCESCO. "LA FORMAZIONE DI UNA CLASSE DIRIGENTE FRA RISORGIMENTO ED ETÀ POSTUNITARIA. IL CASO DI CREMONA (1859-1880)". Doctoral thesis, Università degli Studi di Milano, 2015. http://hdl.handle.net/2434/259359.
Texto completoConti, Achille <1984>. "La dialettica centro-periferia nella formazione e selezione della classe dirigente comunista. Il caso della Toscana (1945-1991)". Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2014. http://amsdottorato.unibo.it/6523/1/conti_achille_tesi.Pdf.
Texto completoThe historical problem, that is the focus of my research project, can be summarized in a fundamental question: how did Italian Communist Party select its own ruling class from 1945 to 1991? In other words I want to understand if selection process depends on the centre, by cooptation, or if its constitute a ratification of process developed in the periphery. In other words the topic of my research is to reconstruct, on the one hand, the way of formation of the leadership at national level and, on the other hand, to examine a local case study, Tuscany, a “red” region by definition
Conti, Achille <1984>. "La dialettica centro-periferia nella formazione e selezione della classe dirigente comunista. Il caso della Toscana (1945-1991)". Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2014. http://amsdottorato.unibo.it/6523/.
Texto completoThe historical problem, that is the focus of my research project, can be summarized in a fundamental question: how did Italian Communist Party select its own ruling class from 1945 to 1991? In other words I want to understand if selection process depends on the centre, by cooptation, or if its constitute a ratification of process developed in the periphery. In other words the topic of my research is to reconstruct, on the one hand, the way of formation of the leadership at national level and, on the other hand, to examine a local case study, Tuscany, a “red” region by definition
Konstantakopoulos, Stavros. "La classe dirigeante dans la tradition machiavélienne". Paris 2, 1992. http://www.theses.fr/1992PA020014.
Texto completoComparative study of the work of three machiavelians, vilfredo pareto, gaetano mosca and roberto michels, through the notion of the ruling class. The devotion of their contemporary, georges sorel, to the proletariat is used as a contrast capable explaining the nuances of their thought
Greissler, Paul. "La Classe politique dirigeante à Strasbourg : 1650-1750 /". Strasbourg : le Quai, 1987. http://catalogue.bnf.fr/ark:/12148/cb34910463p.
Texto completoNotes bibliogr. . Index. Th. soutenue sous le titre : " Le Patriarcat urbain à Strasbourg, 1650-1750. L'évolution politique et sociale du magistrat de Strasbourg "
Mariutti, Francisco Roberto Papaterra Limongi. "Assis, Andrade e Gomes destruidores associados". Universidade de São Paulo, 2009. http://www.teses.usp.br/teses/disponiveis/8/8149/tde-23112009-173810/.
Texto completoThis thesis seeks to make conections, not a comparison, between Machado de Assis, Oswald de Andrade and Paulo Emilio Salles Gomes, through a specific thematic focus, that refers to the three writers interventions in the historical and literary process of the construction and destruction of an image of the Brazilian ruling class. The thesis contains analyses of Dona Fernanda and of the narrator of Quincas Borba as fictional beings in which Machado crystallized a Weltanschauung of this class and its literary adherents; João Miramar and the protagonist of Três mulheres de três pppês are taken as explicit and opposite doubles of Oswald and Paulo Emilio; the public expectations that the two fictionists carry as the rebellious offspring of the haute bourgeoisie are purged and from the remains the characters are constructed. In Um homem sem profissão and in Cemitério, the intellectual of divided conscience becomes a carrier of hope in a world different from the one narrated. The critical work is guided by the search for the nervous point in which ideological demystification and literary creation meet.
Thier, Dietrich. "Melius Hereditati : Untersuchungen zur Dortmunder Führungsschicht im 13. und 14. Jahrhundert /". Bochum : N. Brockmeyer, 1987. http://catalogue.bnf.fr/ark:/12148/cb355730828.
Texto completoSchulte, Monika M. "Macht auf Zeit : Ratsherrschaft im mittelalterlichen Minden /". Warendorf : Fahlbusch, 1997. http://catalogue.bnf.fr/ark:/12148/cb37220585p.
Texto completoBibliogr. p. 479-506. Index.
Libros sobre el tema "Classe dirigente"
Dorso, Guido. Dittatura, classe politica e classe dirigente. Roma: Laterza, 1986.
Buscar texto completoDorso, Guido. Dittatura, classe politica e classe dirigente. Roma: Laterza, 1986.
Buscar texto completo1912-, Muscetta Carlo, ed. Dittatura, classe politica e classe dirigente. Roma: Laterza, 1986.
Buscar texto completoBuono, Oreste Del. La nostra classe dirigente. Milano: Baldini & Castoldi, 1993.
Buscar texto completoFiore, Peppe. La futura classe dirigente. Roma: Minimum fax, 2009.
Buscar texto completoMerlo, Giorgio. Renzi e la classe dirigente. Soveria Mannelli: Rubbettino, 2014.
Buscar texto completoBuono, Oreste Del. La nostra classe dirigente: Romanzo. Milano: Mondadori, 1986.
Buscar texto completoFerrarotti, Franco. Vita e morte di una classe dirigente. Roma: EDUP, 2006.
Buscar texto completoLauro, Pietro. Classe dirigente, mafia e fascismo: 1920-1924. Palermo: Sellerio, 1988.
Buscar texto completoEmanuele, Parsi Vittorio, ed. Lo sguardo corto: Critica della classe dirigente italiana. Roma: Laterza, 2001.
Buscar texto completoCapítulos de libros sobre el tema "Classe dirigente"
Davin, Laurence B., John R. Cort, Clyde A. Smith, Qingyan Meng, Syed G. A. Moinuddin, Michael A. Costa, Diana L. Bedgar y Norman G. Lewis. "Dirigent Protein Roadmap to Lignans and Other Vascular Plant Phenol Classes". En The Lignan Handbook, 57–77. Boca Raton: CRC Press, 2022. http://dx.doi.org/10.1201/9781315152523-4.
Texto completoGiovanni, Agostini. "Eravamo la Dc. Memorie della classe dirigente democristiana in Trentino (Roberto Antolini)". En Politika 14, 493–95. Nomos, 2014. http://dx.doi.org/10.5771/9783845255019_493.
Texto completoSirago, Vito A. "La seconda sofistica come espressione culturale della classe dirigente del II sec." En Sprache und Literatur (Allgemeines zur Literatur des 2. Jahrhunderts und einzelne Autoren der trajanischen und frühhadrianischen Zeit), editado por Wolfgang Haase. Berlin, Boston: De Gruyter, 1989. http://dx.doi.org/10.1515/9783110861556-003.
Texto completo"Le dirigeant :". En Claude Castonguay, 53–78. Presses de l'Université du Québec, 2011. http://dx.doi.org/10.2307/j.ctv18pgrp4.9.
Texto completoCheynet, Jean-Claude. "Les classes dirigeantes de l'Empire". En Le monde byzantin, 175. Presses Universitaires de France, 2006. http://dx.doi.org/10.3917/puf.casea.2006.01.0175.
Texto completoMiranda De Martino, Elena. "Scrittura e classi dirigenti. Alcuni esempi dall’Oriente greco". En Avventure della scrittura, 207–16. Publications du Centre Jean Bérard, 2018. http://dx.doi.org/10.4000/books.pcjb.7177.
Texto completoAkar, Philippe. "La concordia de la classe dirigeante pendant la période syllanienne". En Concordia, 189–238. Éditions de la Sorbonne, 2013. http://dx.doi.org/10.4000/books.psorbonne.27890.
Texto completoMorrisson, Cécile. "Chapitre IX. L’empereur, l’administration et les classes dirigeantes". En Le monde byzantin III, 145. Presses Universitaires de France, 2011. http://dx.doi.org/10.3917/puf.morri.2011.01.0145.
Texto completoIvan Pini, Antonio. "Guelfes et Gibelins à Bologne au XIIIe s. : l’« autodestruction » d'une classe dirigeante". En Les élites urbaines au Moyen âge, 153–64. Éditions de la Sorbonne, 1997. http://dx.doi.org/10.4000/books.psorbonne.34276.
Texto completoRouban, Luc. "Chapitre 2 - De l’oligarchie à la classe dirigeante ou comment ne pas se tromper de débat". En La démocratie de l’entre-soi, 31–42. Presses de Sciences Po, 2017. http://dx.doi.org/10.3917/scpo.perri.2017.01.0031.
Texto completoActas de conferencias sobre el tema "Classe dirigente"
Marty, Paul F. y Vivian Buchananb. "Cuando se hace mal: Contribuciones de los profesionales de las tecnologías museísticas en tiempos de crisis". En Congreso CIMED - I Congreso Internacional de Museos y Estrategias Digitales. Valencia: Universitat Politècnica de València, 2021. http://dx.doi.org/10.4995/cimed21.2021.14002.
Texto completoOrtega, André, Cecília Mello y Joana D'Arc Hollerback. "Aspectos das propagandas sobre a Lei 13.415/2017: a construção de uma ideologia da liberdade". En Simpósio Internacional Trabalho, Relações de Trabalho, Educação e Identidade. Appos, 2020. http://dx.doi.org/10.47930/1980-685x.2020.1302.
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