Literatura académica sobre el tema "Città-campagna"

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Artículos de revistas sobre el tema "Città-campagna"

1

Bedini, Maria Angela y Fabio Bronzini. "L'abbraccio città-campagna". ARCHIVIO DI STUDI URBANI E REGIONALI, n.º 112 (abril de 2015): 60–76. http://dx.doi.org/10.3280/asur2015-112004.

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Chelotti, Marcella. "L'élite municipale della Apulia tra città e campagna". Cahiers du Centre Gustave Glotz 7, n.º 1 (1996): 283–90. http://dx.doi.org/10.3406/ccgg.1996.1413.

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Barker, Graeme y Tom Rasmussen. "The Archaeology of an Etruscan Polis: A Preliminary Report on the Tuscania Project (1986 and 1987 Seasons)". Papers of the British School at Rome 56 (noviembre de 1988): 25–42. http://dx.doi.org/10.1017/s0068246200009557.

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Resumen
ARCHEOLOGIA DI UNA POLIS ETRUSCA: RAPPORTO PRELIMINARE SUL PROGETTO TUSCANIA (STAGIONI 1986 E 1987)La comunicazione riguarda i risultati preliminari delle prime due stagioni di intensa ricognizione di superficie nella campagna circostante la città di Tuscania. Questo progetto della British School at Rome in collaborazione con l'università di Manchester, è diacronico in quanto si raccolgono reperti di superficie di tutti i periodi principali dalla preistoria al medioevo, ma con particolare interesse per il periodo etrusco, e si cerca di documentare tramite la sola ricognizione di superficie, la gerarchia di insediamento di un tipico centro etrusco di media grandezza. Nella prima fase di questo progetto sono stati percorsi transetti immediatamente a nord, sud, ovest ed est della città. Risultati preliminari sono pubblicati alle figure 2–5: queste carte sono solo provvisorie—non includono i dati “off site”, e le suddivisioni cronologiche derivano esclusivamente dall'analisi della ceramica fine; il futuro studio della ceramica grezza e delle tegole apporterà certamente qualche correzione a tale cronologia. Ciò nonostante due degli elementi interessanti già emersi sono l'improvvisa proliferazione di insediamenti avvenuta nel periodo etrusco, e l'esistenza di un “territorio agricolo” che si estendeva per un raggio di 4 o 5 km attorno alia città, mentre in epoca romana ville e fattorie erano distribuite più o meno regolarmente in tutta la campagna.
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Zoni, Federico. "Le dimore medievali dell’emilia occidentale". Rodis. Journal of Medieval and Post-Medieval Archaeology, n.º 3 (11 de marzo de 2021): 28. http://dx.doi.org/10.33115/a/26046679/3_6.

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Resumen
Le abitazioni sono uno dei migliori indicatori materiali per indagare il contesto economico, sociale e politico del paesaggio medievale. L’obiettivo di questo contributo è quello di proporre una lettura del rapporto tra città e campagna nei secoli bassomedievali proprio a partire da questo tipo di indicatore materiale. Guardando ai modelli architettonici, alle tipologie costruttive e ai materiali impiegati è possibile riconoscere il lavoro di maestranze più o meno specializzate. Analizzando inoltre la distribuzione di manufatti riconducibili ai medesimi modelli architettonici tra paesaggio urbano e rurale è possibile capire come sia cambiata la centralità dei centri urbani tra pieno e bassomedievo. In particolare sembra emergere, in sintonia con molti altri aspetti della cultura materiale, un ruolo predominante della città come produttore ed esportare di modelli nuovi nel territorio a partire dall’età comunale, ovvero nel momento in cui le città iniziarono a definire politicamente e militarmente i propri distretti territoriali di riferimento.
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De Lucia, Vezio. "I nuovi rapporti città campagna e la tutela del territorio agricolo". AGRICOLTURA ISTITUZIONI MERCATI, n.º 2 (junio de 2013): 47–53. http://dx.doi.org/10.3280/aim2012-002007.

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Carrosio, Giovanni. "Conservazione o transizione? Le reti di teleriscaldamento tra città e campagna". ARCHIVIO DI STUDI URBANI E REGIONALI, n.º 126 (diciembre de 2019): 32–52. http://dx.doi.org/10.3280/asur2019-126003.

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Ferrara, Mario. "Campagne napoletane. Archeologie degli ordinamenti scomparsi". CRIOS, n.º 19 (mayo de 2021): 72–83. http://dx.doi.org/10.3280/crios2020-019007.

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Resumen
Lo scopo di questa ‘campagna fotografica' è di leggere nel periurbano napoletano un ordine scomparso, attraverso la messa in forma di ricorrenze, analogie, allineamenti e altre tracce. Un lavoro da archeologo, che pone il fotografo in una posizione critica, che richiede un'attenta comprensione dei luoghi, mediante una loro lettura sistema¬tica, seriale. Una comprensione che potrà avvenire solo mettendo in atto quell'ope¬razione di immersione totale dell'autore nel paesaggio, richiamando quel concetto di criss-crossed landscape del filosofo Wittgenstein: conoscere un territorio vuol dire attraversarlo in lungo ed in largo, osservandolo da vari punti di vista. Di fondo, la con¬vinzione che la serialità della fotografia, come composizione armonica di un ordine invisibile, possa rivelare e mettere in mostra le potenzialità latenti dei luoghi. Nel caso del periurbano, spazio contradditorio e complesso, questa operazione consente di dare valore alla continua transizione città-campagna che in esso avviene, e alla sua latente possibilità di diventare spazio relazionale tra società e ambiente.
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Clerici, Maria Antonietta y Maria Luisa Faravelli. "Verso una nuova alleanza città/campagna: riflessioni sul parco agricolo sud Milano". ARCHIVIO DI STUDI URBANI E REGIONALI, n.º 106 (abril de 2013): 18–39. http://dx.doi.org/10.3280/asur2013-106003.

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9

Ferorelli, Rossella. "Blurring rural. Il cluster commerciale Casamassima: confine ibrido tra città e campagna". TERRITORIO, n.º 68 (febrero de 2014): 82–87. http://dx.doi.org/10.3280/tr2014-068015.

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Bartoletti, Roberta. "Mappare la campagna in città: immagini tra New York city e l'Italia". SOCIOLOGIA DELLA COMUNICAZIONE, n.º 44 (mayo de 2013): 49–76. http://dx.doi.org/10.3280/sc2012-044004.

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Tesis sobre el tema "Città-campagna"

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Privitera, Riccardo. "Pianificare fra città e campagna urbanizzata. Il ruolo delle aree non urbanizzate e dell'agricoltura periurbana nel contesto metropolitano catanese". Thesis, Università degli Studi di Catania, 2011. http://hdl.handle.net/10761/131.

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Resumen
Le aree non urbanizzate, risultato dei processi di periurbanizzazione dei contesti metropolitani, rappresentano oggi i luoghi piu' instabili del territorio e quelli maggiormente investiti da processi di trasformazione, i vuoti in attesa di valorizzazione immobiliare e le sedi per future infrastrutturazioni. Tali aree costituiscono una grande risorsa ambientale che necessita invece di essere inserita all'interno di un nuovo progetto territoriale che vede la campagna urbanizzata evolvere in una campagna urbana. Le aree agricole, quelle abbandonate e gli incolti possono essere dunque ripensati alla luce di nuove forme di utilizzazione dei suoli che possano coniugare la produzione agricola periurbana con le istanze della fruizione, del tempo libero e della protezione ambientale, orientate alla fornitura di ecosystem services e nella prospettiva di strategie di adattamento ai cambiamenti climatici. In questa direzione e partendo dal territorio della municipalita' di Mascalucia, nel contesto dell'area metropolitana catanese, si propone il Land Use Suitability Strategy Model (LUSSM) un modello basato sull'integrazione della Land Cover Analysis (LCA), che restituisce le percentuali di superfici evapotraspiranti all'interno di ciascuna categoria di NUAs, e della Fragmentation Analyses (FA), che ne definisce dimensioni e densita', e capace cosi' di indirizzare nuovi e pertinenti usi del suolo Prospective Land Uses (PLUs) per le NUAs e coerenti con al prospettiva della campagna urbana. La praticabilita' di un simile scenario, fortemente contrastato dalle leggi di mercato, dipende dalla possibilita' di perseguire strategie di protezione delle aree non urbanizzate (Protection Farmland), attraverso la proposta di un programma di trasferimento di diritti edificatori (TDR) che, spostando diritti virtuali dalle aree mittenti, da proteggere, alle aree destinatarie, da densificare, delinea anche possibili traiettorie di trasformazioni urbanistiche virtuose secondo le logiche della Smart Growth.
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Zammataro, Elisa. "Villa Adriana. Tra citta e campagna, una proposta per la buffer zone UNESCO". Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2019.

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Resumen
Il progetto di laurea nasce da alcune suggestioni avvenute nel corso dei due sopralluoghi: passando attraverso gli ambiti proposti dal bando del Premio Piranesi, mi sono resa conto come vi era la sovrapposizione di edifici, natura, materiali e storia senza nessun ordine o regola. Ambienti che potevano ospitare eccellenze rurali risultavano in stato di abbandono, aree che dovevano essere protette invece presentavano edifici di media e grande dimensione ad uso prettamente industriale incuranti delle problematiche idrogeologiche e di salvaguardia dell’ambiente, frange della periferia residenziale che si scontravano direttamente con grandi aree commerciali e l’assoluta carenza di polmoni verdi che potessero conferire qualità all’intero apparato cittadino. Partendo dalle analisi portate avanti durante la prima parte del Laboratorio e affiancando uno studio sulle esperienze passate nel periurbano, in campo italiano e internazionale, tutto è diventato più chiaro. “Una natura suburbana poliforme che può diventare una natura vera, portandola dove non c’era, assecondando le dinamiche naturali che propone il giardinaggio ecologico (preverdissement), oppure una natura che mette in scena paesaggi che derivano dalla dismissione di usi attraverso una loro reinterpretazione estetica e simbolica (agricoltura cittadina, riforestazioni urbane), una feticizzazione della natura che nasconde il lavoro che le sta dietro per renderla più visibile”. (M. Perigord – P. Donadieu, Le Paysage. Entre nature set cultures, Armand Colin, Paris 2007) L’intero progetto abbraccia inizialmente le linee guida proposte dal Bando per superarle e ridimensionarle secondo l’effettiva richiesta dell’area, integrate con le finalità proposte dal Pptr della regione Puglia: - sostenere l’agricoltura; - valorizzare il patrimonio rurale storico-culturale; - migliorare la qualità urbana; - costruire una visione strutturale strategica; - costruire un nuovo paesaggio tra città e campagna.
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Grassetti, Alberto. "Elementi per una città dei limiti. Il caso studio di Pesaro". Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2022. http://amslaurea.unibo.it/25484/.

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Il mondo sta vedendo la nascita di nuove esigenze per cui è indispensabile attuare un lavoro che prenda in considerazione queste nuove necessità emergenti: ripensare i nostri stili di vita, modificare la nostra relazione con l’ambiente e la natura, affrontare i cambiamenti climatici. Lavorare sul paesaggio inteso come la totalità dei luoghi nei quali avviene la nostra esperienza umana significa acquisire una consapevolezza nuova nei confronti della valorizzazione dei nostri scenari di vita. Il contesto in cui si cala il progetto è quello della città storicizzata (europea) intesa come conglomerato di differenti forme urbane ognuna riconducibile ad un preciso momento storico. All’interno di queste entità sono presenti una serie di elementi le cui relazioni reciproche innescano e rendono visibili i significati stessi delle città. Diversi studi affermano come il cambiamento climatico e l’impatto antropico sul clima sia direttamente collegato all’espansione sregolata delle città ed all’aumento del consumo di suolo dovuto ad una tipologia espansiva che si basa su un sistema di città disperso: la città dei vuoti è una conformazione periurbana ad alto consumo di suolo basata sull’utilizzo dell’automobile privata. La soluzione può risiedere nel progetto per il raggiungimento di una forma urbana compiuta che rappresenta il massimo grado di espressione delle soluzioni urbane alle necessità collettive di un popolo in un determinato contesto. Il ragionamento a scala urbana non può prescindere da un ragionamento sulle tipologie edilizie e su come queste si rapportano con il limite della città. Rimarcare il limite significa definire cosa è città e cosa è natura, significa restituzione di spazio alla vegetazione ed esaltazione delle sue caratteristiche ecosistemiche che risultano fondamentali per la salvaguardia dell’ambiente. Il progetto per la città non può non contemplare il progetto per la natura: il progetto per la città è allo stesso tempo progetto per la natura.
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Sargenti, Elia. "Dinamiche del post-terremoto: la metamorfosi delle città istantanee. Il caso emiliano di Concordia Sulla Secchia". Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2017. http://amslaurea.unibo.it/14939/.

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Resumen
La tesi si concentra sulla rigenerazione di una delle aree dedicate alla costruzione degli edifici temporanei del post-terremoto in Emilia Romagna. L'area in questione si trova a Concordia Sulla Secchia (MO) e ospita un municipio, una chiesa, una scuola, una palestra, un campo abitazioni MAP e relative opere di urbanizzazione. La strategia progettuale individua due principali obiettivi: il recupero di parte del suolo consumato e la creazione di un’attrattività attraverso la riprogettazione dell’edificio attualmente ospitante la funzione di municipio, che verrà riportata nella sede storica appena possibile. Questi due aspetti si fondono, affiancando alla rifunzionalizzazione degli spazi interni interventi di addizione mirati alla creazione di un parco urbano che si appropri della copertura dell’edificio stesso connettendosi con il suolo restituito all’agricoltura in un nuovo sistema di dialogo città-campagna. La configurazione architettonica prevista ospiterà una serie di funzioni pubbliche tra cui un mercato agricolo, un caffè, una biblioteca, una galleria, una serie di laboratori e un piccolo teatro, collaboranti con la vicina scuola. Architettura e paesaggio si fondono per definire gli spazi, attraverso l’uso del verde e di opere tipiche dell’ingegneria naturalistica che vanno ad interessare l’esistente per definire il nuovo. Il caso trattato vuole essere una possibile visione sul futuro di queste porzioni di città, che rischiano di trasformarsi negli anni a venire in vuoti di significato come molte altre realtà al confine tra centro abitato e zone rurali: la stretta collaborazione dei sistemi naturali e architettonico-urbani al fine di migliorare la vivibilità e le potenzialità di un’area costituisce il centro della logica di intervento, mirato a ridefinire e ristabilizzare la collaborazione città-campagna.
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CATTIVELLI, VALENTINA. "Teorie, metodi e strumenti per il governo delle relazioni urbano-rurali". Doctoral thesis, Università Cattolica del Sacro Cuore, 2012. http://hdl.handle.net/10280/1629.

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La diffusione della città nella campagna è evidente in Italia e in Europa (EEA, 2006). L’estensione della scala delle relazioni antropiche, altrettanto. (Hall, Pain, 2006). I dati, pur incerti, testimoniano, anche nel nostro Paese, ritmi di “urbanizzazione” incessanti (ONCS, 2009). La necessità di regolare i rapporti tra le aree rurali e le aree urbane non è certo una esigenza recente, né solo italiana; tuttavia, il suo soddisfacimento assume oggi una nuova importanza e, in certi casi, un’evidente urgenza. I primi modelli di pianificazione territoriale adottati in Italia, influenzati da approcci teorici non esenti da una connotazione ideologica, hanno spesso sottostimato l’effettiva praticabilità di un disegno ideale in un contesto reale (Benevolo, 2010) al punto che né la promozione della trasformazione urbana delle campagne, né il contenimento dell’urbanizzazione hanno prodotto, almeno in Italia, il risultato auspicato e programmato (ibid.). Nel tempo, si registra una modificazione dell’approccio disciplinare in materia di governo del territorio, e con essa si è osservata (e ancora si osserva) una costante innovazione degli strumenti e delle norme (Oliva, 2008). Tuttavia, si rileva un’evidente debolezza metodologica in ordine alla lettura delle relazioni tra città e campagna. Due categorie, ereditate dal passato, che tendono a confermarsi solo agli estremi del continuum territoriale che oggi rappresenta la porzione prevalente dello spazio contemporaneo e che per questo vedono attenuare fortemente la propria capacità interpretativa. Da ciò l’evidenza, e in alcuni casi l’urgenza, di una nuova lettura delle relazioni tra urbano e non urbano che registri i nuovi paesaggi e le nuove funzioni svolte dalle campagne urbane (Donadieu, 2006a), tratti l’a-spazialità di molte attività economiche e la conseguente indifferenza localizzativa, prenda atto dell’accresciuta vulnerabilità ecologica dei territori contemporanei, dove i livelli di pressione sulle risorse naturali, a partire dal suolo, sono ormai insostenibili. Una lettura dicotomica, univoca e restrittiva, delle connotazioni territoriali appare forzata: ruralità ed urbanità non sono (più) dimensioni autonome, anzi si confrontano, si sovrappongono, producendo esiti assai differenti. Mappare ed interpretare questi cambiamenti, risulta assai complesso. Del resto, la ruralità non può essere intesa in modo residuale e passivo. Oggi è una controparte attiva e dinamica, nonostante le debolezze endogene del settore primario. Parimenti, l’urbanità, e in particolare, la sua tradizionale capacità di attrazione appare in crisi. Esiste invece un variegato “spazio di mezzo” da interpretare ricercando nuove modalità di rappresentazione. Ne consegue la parziale inutilità o la difficile applicabilità di rigide forme di ordinamento territoriale basate sulla gerarchia di funzioni (produttive o economiche in senso lato), così come la separazione razionalistica degli spazi assegnati a tali funzioni. Per una nuova lettura delle relazioni urbano/rurali è poi necessario analizzare i metodi di classificazione impiegati e sperimentati a livello nazionale ed internazionale, per prenderne atto delle criticità e della parziale incapacità di rilevare adeguatamente la nuova dimensione della periurbanità. La presente tesi si propone, come obiettivo, quello di dare alcune risposte a queste criticità. Dapprima, offre una analisi della evoluzione dei sistemi territoriali, urbani e rurali, anche in chiave storica, e cerca di comprenderne i loro cambiamenti secondo le interpretazioni date da varie scienze sociali. In seguito, cerca di studiare gli effetti delle politiche territoriali fino ad ora implementate, anche in una prospettiva comparata. Infine, offre una rassegna tassonomica delle principali metodologie di classificazione e comprende la sperimentazione di un metodo originale di zonizzazione validato per il contesto lombardo.
The spread of cities into the countryside is evident in Italy and in Europe (EEA, 2006). The extension of the scale of human relationships, as well. (Hall and Pain, 2006). The data, although uncertain, testify, even in our country, the “rhythm of urbanization" incessant” (ONCS, 2009). The need to regulate relations between rural and urban areas is not recent, but its satisfaction assumes a new importance and, in some cases, an obvious urgency. Early models of land use planning adopted in Italy, influenced by theoretical approaches not free of an ideological, have often underestimated the actual feasibility of an ideal design in a real context (Benevolent, 2010). The promotion of urban transformation of rural areas or the containment of urbanization have obtained, at least in Italy, the planned result (ibid.). In time, there is a modification of the approach in disciplinary matters of territorial government, and with it, there was (and still is observed) the constant innovation of tools and standards (Oliva, 2008). However, it notes an obvious methodological weaknesses in order to read the relationship between cities and countryside. Two categories, inherited from the past, which tend to confirm at the extremes of the spatial continuum that today represents the portion of the prevailing contemporary context. This continuum is difficult to interpret. It is necessary to read the new functions of urban campains (Donadieu, 2006), to point out the localization indifference of many economic activities, to take note of the increased ecological vulnerability of contemporary territories, where the levels of pressure on natural resources, starting from the land, are now unsustainable. A dichotomous reading, unique and restrictive, of these new territories appears forced: rurality and urbanity are not (more) dimensions autonomous, indeed, they overlap and produce very different outcomes. Mapping and interpreting these changes is very complex. Moreover, the rurality can not be considered so as residual and passive. Today it is a dynamic and active counterpart, despite the weaknesses of the endogenous primary sector. Likewise, the urbanity, and in particular, its traditional ability to attract several resources appears in crisis. Instead there is a varied "middle space" that is seeking new ways to representation. They follow the partial worthlessness or the difficult applicability of rigid forms of territorial organization based on a hierarchy of functions (productive or economic in the large sense), as well as the rational separation of spaces allocated to these functions. For a new interpretation of urban/rural relations is necessary to start to analyze the methods of classification used and tested at national and international level, to take note of the problems and the partial inability to properly detect the new size of the peripheral urbanity (periurban areas). This thesis aims to give some answers to these critical issues. First, it offers an analysis of the evolution of regional, urban and rural, territorial system and tries to understand their changes according to the interpretations given by various social sciences. Then, it tries to study the effects of regional policies implemented, even in a comparative perspective. Finally, it offers an overview of the main methods of classification and includes an original zoning validated for the context of Lombardy.
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CATTIVELLI, VALENTINA. "Teorie, metodi e strumenti per il governo delle relazioni urbano-rurali". Doctoral thesis, Università Cattolica del Sacro Cuore, 2012. http://hdl.handle.net/10280/1629.

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La diffusione della città nella campagna è evidente in Italia e in Europa (EEA, 2006). L’estensione della scala delle relazioni antropiche, altrettanto. (Hall, Pain, 2006). I dati, pur incerti, testimoniano, anche nel nostro Paese, ritmi di “urbanizzazione” incessanti (ONCS, 2009). La necessità di regolare i rapporti tra le aree rurali e le aree urbane non è certo una esigenza recente, né solo italiana; tuttavia, il suo soddisfacimento assume oggi una nuova importanza e, in certi casi, un’evidente urgenza. I primi modelli di pianificazione territoriale adottati in Italia, influenzati da approcci teorici non esenti da una connotazione ideologica, hanno spesso sottostimato l’effettiva praticabilità di un disegno ideale in un contesto reale (Benevolo, 2010) al punto che né la promozione della trasformazione urbana delle campagne, né il contenimento dell’urbanizzazione hanno prodotto, almeno in Italia, il risultato auspicato e programmato (ibid.). Nel tempo, si registra una modificazione dell’approccio disciplinare in materia di governo del territorio, e con essa si è osservata (e ancora si osserva) una costante innovazione degli strumenti e delle norme (Oliva, 2008). Tuttavia, si rileva un’evidente debolezza metodologica in ordine alla lettura delle relazioni tra città e campagna. Due categorie, ereditate dal passato, che tendono a confermarsi solo agli estremi del continuum territoriale che oggi rappresenta la porzione prevalente dello spazio contemporaneo e che per questo vedono attenuare fortemente la propria capacità interpretativa. Da ciò l’evidenza, e in alcuni casi l’urgenza, di una nuova lettura delle relazioni tra urbano e non urbano che registri i nuovi paesaggi e le nuove funzioni svolte dalle campagne urbane (Donadieu, 2006a), tratti l’a-spazialità di molte attività economiche e la conseguente indifferenza localizzativa, prenda atto dell’accresciuta vulnerabilità ecologica dei territori contemporanei, dove i livelli di pressione sulle risorse naturali, a partire dal suolo, sono ormai insostenibili. Una lettura dicotomica, univoca e restrittiva, delle connotazioni territoriali appare forzata: ruralità ed urbanità non sono (più) dimensioni autonome, anzi si confrontano, si sovrappongono, producendo esiti assai differenti. Mappare ed interpretare questi cambiamenti, risulta assai complesso. Del resto, la ruralità non può essere intesa in modo residuale e passivo. Oggi è una controparte attiva e dinamica, nonostante le debolezze endogene del settore primario. Parimenti, l’urbanità, e in particolare, la sua tradizionale capacità di attrazione appare in crisi. Esiste invece un variegato “spazio di mezzo” da interpretare ricercando nuove modalità di rappresentazione. Ne consegue la parziale inutilità o la difficile applicabilità di rigide forme di ordinamento territoriale basate sulla gerarchia di funzioni (produttive o economiche in senso lato), così come la separazione razionalistica degli spazi assegnati a tali funzioni. Per una nuova lettura delle relazioni urbano/rurali è poi necessario analizzare i metodi di classificazione impiegati e sperimentati a livello nazionale ed internazionale, per prenderne atto delle criticità e della parziale incapacità di rilevare adeguatamente la nuova dimensione della periurbanità. La presente tesi si propone, come obiettivo, quello di dare alcune risposte a queste criticità. Dapprima, offre una analisi della evoluzione dei sistemi territoriali, urbani e rurali, anche in chiave storica, e cerca di comprenderne i loro cambiamenti secondo le interpretazioni date da varie scienze sociali. In seguito, cerca di studiare gli effetti delle politiche territoriali fino ad ora implementate, anche in una prospettiva comparata. Infine, offre una rassegna tassonomica delle principali metodologie di classificazione e comprende la sperimentazione di un metodo originale di zonizzazione validato per il contesto lombardo.
The spread of cities into the countryside is evident in Italy and in Europe (EEA, 2006). The extension of the scale of human relationships, as well. (Hall and Pain, 2006). The data, although uncertain, testify, even in our country, the “rhythm of urbanization" incessant” (ONCS, 2009). The need to regulate relations between rural and urban areas is not recent, but its satisfaction assumes a new importance and, in some cases, an obvious urgency. Early models of land use planning adopted in Italy, influenced by theoretical approaches not free of an ideological, have often underestimated the actual feasibility of an ideal design in a real context (Benevolent, 2010). The promotion of urban transformation of rural areas or the containment of urbanization have obtained, at least in Italy, the planned result (ibid.). In time, there is a modification of the approach in disciplinary matters of territorial government, and with it, there was (and still is observed) the constant innovation of tools and standards (Oliva, 2008). However, it notes an obvious methodological weaknesses in order to read the relationship between cities and countryside. Two categories, inherited from the past, which tend to confirm at the extremes of the spatial continuum that today represents the portion of the prevailing contemporary context. This continuum is difficult to interpret. It is necessary to read the new functions of urban campains (Donadieu, 2006), to point out the localization indifference of many economic activities, to take note of the increased ecological vulnerability of contemporary territories, where the levels of pressure on natural resources, starting from the land, are now unsustainable. A dichotomous reading, unique and restrictive, of these new territories appears forced: rurality and urbanity are not (more) dimensions autonomous, indeed, they overlap and produce very different outcomes. Mapping and interpreting these changes is very complex. Moreover, the rurality can not be considered so as residual and passive. Today it is a dynamic and active counterpart, despite the weaknesses of the endogenous primary sector. Likewise, the urbanity, and in particular, its traditional ability to attract several resources appears in crisis. Instead there is a varied "middle space" that is seeking new ways to representation. They follow the partial worthlessness or the difficult applicability of rigid forms of territorial organization based on a hierarchy of functions (productive or economic in the large sense), as well as the rational separation of spaces allocated to these functions. For a new interpretation of urban/rural relations is necessary to start to analyze the methods of classification used and tested at national and international level, to take note of the problems and the partial inability to properly detect the new size of the peripheral urbanity (periurban areas). This thesis aims to give some answers to these critical issues. First, it offers an analysis of the evolution of regional, urban and rural, territorial system and tries to understand their changes according to the interpretations given by various social sciences. Then, it tries to study the effects of regional policies implemented, even in a comparative perspective. Finally, it offers an overview of the main methods of classification and includes an original zoning validated for the context of Lombardy.
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CALDIROLA, ANNA. "Clara Reeve; ovvero, una scrittrice che ha sfidato il suo tempo". Doctoral thesis, Università Cattolica del Sacro Cuore, 2007. http://hdl.handle.net/10280/167.

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La dissertazione si pone due principali obiettivi: la ricostruzione della biografia della scrittrice settecentesca Clara Reeve e la presentazione della sua vasta produzione letteraria nella quale l'autrice sperimenta diversi generi, dalla poesia (Original Poems on Several Occasions) al saggio di critica (The Progress of Romance), dal romanzo gotico e storico (The Old English Baron, Memoirs of Sir Roger de Clarendon) al romanzo pedagogico-sentimentale (The Two Mentors, The School for Widows, Plans of Education, The Exiles, Destination), cimentandosi in svariate tecniche espressive quali l'epistolario, il dialogo e la conversazione, il memoriale. Le opere sono state affrontate seguendo principalmente l'ordine cronologico al fine di valorizzare le peculiarità di ciascuna e al contempo rappresentare il processo di maturazione della scrittrice. Ne deriva una monografia inedita che pone particolare enfasi sul contesto storico e sull'ambiente culturale in cui le opere fecero la loro apparizione al fine di comprendere meglio i processi di ricezione presso i lettori e i critici coevi. Chiudono lo studio tre importanti appendici: la prima fornisce i contenuti delle opere reeviane in sintesi; la seconda propone l'integrale trascrizione dai manoscritti della corrispondenza di Clara Reeve a Joseph Cooper Walker; la terza offre una consistente documentazione fotografica.
The dissertation focuses on two main objectives: the reconstruction of Clara Reeve's fragmentary biography and the presentation of this eighteenth century authoress' literary production in which she attempts different literary genres, from poetry (Original Poems on Several Occasions) to the essay (The Progress of Romance), from the gothic and historical novel (The Old English Baron, Memoirs of Sir Roger de Clarendon) to the sentimental and didactic novel (The Two Mentors, The School for Widows, Plans of Education, The Exiles, Destination), experimenting different forms such as the epistle, the dialogue and the memoir. The analysis of the text is based on a chronological perspective in order to emphasize the peculiarity of each work and simultaneously to present the progress of an artist. The result is an unprecedented monograph which stresses the historical context and the cultural environment in which Clara Reeve's works appeared so as to understand the dynamics of her public and critical reception. Three important appendixes close the dissertation: the first offers the plots of the works; the second proposes the full text transcription from the manuscripts of Clara Reeve's letters to Joseph Cooper Walker; the third collects documents and illustrations.
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CALDIROLA, ANNA. "Clara Reeve; ovvero, una scrittrice che ha sfidato il suo tempo". Doctoral thesis, Università Cattolica del Sacro Cuore, 2007. http://hdl.handle.net/10280/167.

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La dissertazione si pone due principali obiettivi: la ricostruzione della biografia della scrittrice settecentesca Clara Reeve e la presentazione della sua vasta produzione letteraria nella quale l'autrice sperimenta diversi generi, dalla poesia (Original Poems on Several Occasions) al saggio di critica (The Progress of Romance), dal romanzo gotico e storico (The Old English Baron, Memoirs of Sir Roger de Clarendon) al romanzo pedagogico-sentimentale (The Two Mentors, The School for Widows, Plans of Education, The Exiles, Destination), cimentandosi in svariate tecniche espressive quali l'epistolario, il dialogo e la conversazione, il memoriale. Le opere sono state affrontate seguendo principalmente l'ordine cronologico al fine di valorizzare le peculiarità di ciascuna e al contempo rappresentare il processo di maturazione della scrittrice. Ne deriva una monografia inedita che pone particolare enfasi sul contesto storico e sull'ambiente culturale in cui le opere fecero la loro apparizione al fine di comprendere meglio i processi di ricezione presso i lettori e i critici coevi. Chiudono lo studio tre importanti appendici: la prima fornisce i contenuti delle opere reeviane in sintesi; la seconda propone l'integrale trascrizione dai manoscritti della corrispondenza di Clara Reeve a Joseph Cooper Walker; la terza offre una consistente documentazione fotografica.
The dissertation focuses on two main objectives: the reconstruction of Clara Reeve's fragmentary biography and the presentation of this eighteenth century authoress' literary production in which she attempts different literary genres, from poetry (Original Poems on Several Occasions) to the essay (The Progress of Romance), from the gothic and historical novel (The Old English Baron, Memoirs of Sir Roger de Clarendon) to the sentimental and didactic novel (The Two Mentors, The School for Widows, Plans of Education, The Exiles, Destination), experimenting different forms such as the epistle, the dialogue and the memoir. The analysis of the text is based on a chronological perspective in order to emphasize the peculiarity of each work and simultaneously to present the progress of an artist. The result is an unprecedented monograph which stresses the historical context and the cultural environment in which Clara Reeve's works appeared so as to understand the dynamics of her public and critical reception. Three important appendixes close the dissertation: the first offers the plots of the works; the second proposes the full text transcription from the manuscripts of Clara Reeve's letters to Joseph Cooper Walker; the third collects documents and illustrations.
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SANTARSIERO, VITTORIA. "Matera e i territori del cibo. Modelli di innovazione per il food system e la valorizzazione dei paesaggi rurali attraverso le politiche del cibo e i processi creativi dell’agro-industria". Doctoral thesis, Università degli studi della Basilicata, 2021. http://hdl.handle.net/11563/149102.

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The following work analyses the socio-economic and spatial dynamics of “Matera food city-region” and tests the role of innovation model, food policies and creative processes to enhance urban and rural foodscape. The research looks for answers at some questions. The first is about dynamics and flows on Matera food city region considering involved spaces, actors and economies through a critical process that studies city and countryside. The second question moved to the necessity to define a model that is able to represent and interpret the analysed dynamics and flow, and to give back useful output. The third question works on results of previous phases and deepens analysis on Matera food city region to find enhanced possibilities and strategies for the territory. The critical reflection on the three answers makes necessary another demand. The fourth query deepens the role of multimedia platforms as tools to represent spaces and dynamics, and to provide ideas to innovate strategies for food territories. In the final part, this work gives an applicative example, proving the role of the platform Atlante del cibo Matera as a tool that creates links between involved actors and processes on Matera food city region and builds food governance. This research is articulated in three complementary phases, recognizable in the overall structure. First, the work deepens critically the theory, by the study of the role of food in urban planning in the last two decades. In this section the research provides definitions of food system, food space and food policy and introduces international and national governance processes on food. This phase introduces research theme and is the theoretical basis for later stages. The second section is a disciplinary work based on analysis on field and the reconstruction of food system by the interpretation of organizational models detected in the territory. The analysis regards the phases of food system (production, processing, distribution and consumption) on Matera food city region. In the final section, the comment of results is the basis to rebuild geographies of Matera food territories. Finally, this phase explains the application model, shared between city, university and enterprise. The application shows the working ability of Atlante del Cibo Matera in the formulation of strategies that enhanced territories by food. This work aims to shows the opportunity for Matera food city region to innovate itself by a vision that combines culture, rural landscapes, heritage and society through food. From this perspective innovation gives the tool for the implementation of interactive and heritage atlas that proposes participatory and synergic governance.
L’obiettivo di questo lavoro di tesi è studiare l’articolazione delle dinamiche socio-economiche e spaziali nella Matera food city region, e testare la capacità degli strumenti di innovazione, delle politiche del cibo e dei processi creativi nella valorizzazione dei paesaggi rurali. Il lavoro di ricerca muove a partire dalla costruzione di risposte ad un serie di quesiti che scompongono e chiarificano l’intero percorso. Il primo riguarda la riflessione sulle dinamiche e sui flussi che interessano la food city region, considerando spazi, attori e economie implicate, attraverso un approccio che esamina criticamente la città e la campagna. Il secondo quesito muove dalla necessità di definire un modello di rappresentazione consono alla restituzione delle dinamiche osservate sul territorio e capace di restituire degli output a partire dall’interpretazione critica dei fenomeni. Il terzo riflette sulle caratteristiche della Matera food city region per individuarne potenzialità da cui articolare strategie per i territori del cibo. Il commento delle risposte alle prime questioni sarà il presupposto per la formulazione di un ulteriore quesito che riguarda il ruolo che possono avere gli strumenti innovativi in questo processo, di cui si fornirà un modello applicativo condiviso tra più attori nella parte finale dell’elaborato. Questo lavoro di ricerca si compone di tre operazioni differenti e fortemente complementari, ma tuttavia riconoscibili nella struttura della tesi. La prima riguarda lo studio critico della letteratura con una ricostruzione del ruolo assunto dal cibo nel corso dell’ultimo ventennio nella pianificazione delle città e dei territori. A seguire alcune definizioni sul sistema del cibo, sulle spazialità della ricerca e sulle politiche e regolamentazioni internazionali e nazionali. L’introduzione alla tematica della ricerca sarà la base disciplinare su cui saranno presentati i quesiti, gli obiettivi, i materiali e i metodi utilizzati. In chiusura della prima parte sarà introdotto il contesto della ricerca. La seconda parte della tesi è un lavoro più disciplinare e riferisce della ricerca sul campo attraverso la ricostruzione del sistema del cibo mediante l’analisi e l’interpretazione dei modelli organizzativi riconoscibili sul territorio in termini spaziali, ma anche quantitativi e qualitativi. Il riferimento in questa fase è stato lo studio delle performance delle varie fasi in cui è stato diviso a monte il sistema del cibo (produzione e trasformazione, trasporto e distribuzione, consumo). Una tematizzazione delle fasi dell’indagine che ha chiarito le relazioni tra spazialità, attori e dinamiche e le connessioni tra i vari processi nella fase di ricostruzione complessiva del fenomeno, svolta allo scopo di restituire una interpretazione critica del processo. Nella terza parte il commento dei risultati dell’analisi consentirà di ricostruire una lettura della geografia del territorio attraverso la lente del cibo. Saranno specificate le basi su cui è stato articolato il modello applicativo condiviso tra città, università e impresa che prova ad utilizzare uno strumento innovativo per la formulazione di strategie operative capaci di valorizzare i territori in chiave cibo. Matera e la sua food city region possono riarticolarsi in una visione che combina i processi culturali e agro-forestali dei paesaggi autentici lucani con la dimensione sistemica del cibo capace di relazionare tra loro patrimoni filiere e società. L’innovazione in tal senso può fornire gli strumenti per l’implementazione di atlanti patrimoniali interattivi e in grado di proporre governance partecipate e sinergiche.
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D'Onghia, Vito. "Nuove dimensioni della città contemporanea e forme dell'agricoltura sostenibile nelle aree periurbane tra città e campagna". Doctoral thesis, 2021. http://hdl.handle.net/11589/228262.

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Resumen
Il tema del periurbano e della dimensione della città contemporanea è stato declinato nella presente ricerca in una visione di progetto inteso come “frontiera individuale e collettiva” nella quale richiamare trame, figure e modelli necessari a rigenerare spazi marginali interpretando l’agricoltura come mezzo attuativo. (Secchi B, 1987) L’interpretazione degli approcci teorici tra funzione, organizzazione spaziale e processi contemporanei, ha individuato in diversi casi indagati una dimensione dinamica nei quali riconoscere caratteri e forme necessari a guardare le città e i territori nella loro dimensione allargata di paesaggio e nei quali l’espansione urbana e il sistema degli spazi aperti costituisce una risorsa indispensabile per delineare una nuova visione contemporanea del periurbano. La periurbanità diventa il campo di pratiche nel quale indagare sulla questione urbana e sulla questione rurale, ricostruendo le visioni della campagna periurbana delle diverse scuole europee che hanno espresso una stagione di studi (riflessioni sull’urbanistica e sulla dimensione del paesaggio) e aperto un dibattito culturale della città contemporanea. Il tema del periurbano, al centro di questa ricerca, diventa in una visione territoriale una nuova forma autonoma di città, uno spazio senza autore investito dall’agricoltura, inteso come laboratorio di pratiche legato a nuovi stili di vita e di consumo, un luogo nel quale ricostruire quel legame perduto tra città, agricoltura e paesaggio. L’occasione per riflettere sulle tematiche agrourbane compiute in diverse esperienze di piani, progetti e best pratice diventa un’occasione concreta, per la presente ricerca, di conoscenza della spazialità, di approfondimento e comparazione per elaborare azioni specifiche e opportunità da cogliere nel valorizzare i caratteri e interpretare, in chiave contemporanea, le forme agricole nel contesto territoriale di studio. Nel periurbano del contesto metropolitano di Bari, questo lavoro ha voluto misurarsi e confrontarsi con la complessità dello spazio marginale, sulla dimensione della natura/agricoltura cercando di definire una nuova regolamentazione pubblica di gestione sostenibile per la definizione integrata di un landscape planning metropolitano che sappia richiamare analisi, conoscenza, valutazione e produzione di nuove idee. L’urbanistica diventa allora uno strumento per formulare una nuova proposta di abitabilità della città e della campagna, aprendosi a questioni contemporanee che accettano l’ibridazione tra agricoltura e natura. La sfida futura emersa dalla ricerca osserva come la periurbanità può avviare forme di collaborazione e di regolamentazione tra funzioni urbane e rurali, delineando Linee Guida per uno sviluppo agroambientale. Un’agricoltura urbana diventa la risposta che le città contemporanee attendono per rendere i loro servizi ecosistemici costruendo una vision indispensabile per integrare decision making e costruire politiche ed azioni efficaci per un’Agenda sostenibile con un approccio bottom up.
The theme of the peri-urban and the dimension of the contemporary city has been declined in this research in a project vision understood as an "individual and collective frontier" in which to recall plots, figures and models necessary to regenerate marginal spaces by interpreting agriculture as a means of implementation. (Secchi B, 1987) The interpretation of the theoretical approaches between function, spatial organization and contemporary processes, has identified in several investigated cases, a dynamic dimension in which to recognize characters and forms necessary to look at cities and territories in their enlarged landscape dimension and in which urban expansion and the system of open spaces constitutes an indispensable resource for outlining a new contemporary vision of the peri-urban. Periurbanity becomes the field of practices in which to investigate the urban question and the rural question, reconstructing the visions of the periurban countryside of the various European schools that have expressed a season of studies (reflections on urban planning and the dimension of the landscape) and opened a debate cultural heritage of the contemporary city. The theme of the peri-urban, at the center of this research, becomes in a territorial vision a new autonomous form of city, a space without an author invested by agriculture, intended as a laboratory of practices linked to new lifestyles and consumption, a place in the which one to reconstruct that lost link between city, agriculture and landscape. An opportunity to reflect on agro-urban issues carried out in different experiences of plans, projects and bests practice becomes a concrete opportunity, for this research, of knowledge of spatiality, of in-depth analysis and comparison to develop specific actions and opportunities to be seized in enhancing the characteristics and interpreting, in a contemporary key, agricultural forms in the territorial context of study. In the peri-urban area of the metropolitan context of Bari, this work wanted to measure and confront the complexity of the marginal space, on the dimension of nature / agriculture, trying to define a new public regulation of sustainable management for the integrated definition of a metropolitan landscape planning that knows how to recall analysis, knowledge, evaluation and production of new ideas. Urban planning then becomes a tool for formulating a new proposal for the habitability of the city and the countryside, opening up to contemporary issues that accept the hybridization between agriculture and nature. The future challenge that emerged from the research observes how periurbanity can initiate forms of collaboration and regulation between urban and rural functions, outlining guidelines for agri-environmental development. Urban agriculture becomes the answer that contemporary cities are waiting for to render their ecosystem services by building an indispensable vision for integrating decision making and building effective policies and actions for a sustainable agenda with a bottom up approach.
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Libros sobre el tema "Città-campagna"

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Fanfani, David, ed. Pianificare tra città e campagna. Florence: Firenze University Press, 2010. http://dx.doi.org/10.36253/978-88-8453-966-3.

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Agricultural land and woodland in the vicinity of urban settlements appear increasingly to represent a key element and strategic resource for addressing issues of residential quality, and hence the requalification of the urban construct. In effect, from a "vacuum" awaiting construction, the periurban agricultural territory is emerging as the yardstick for a new measurement and integration of the public policies governing urban and territorial plans and those for rural development. This book proposes a number of cues and methodological and operational elements to stimulate reflection on this new scenario. It does so through the exploration of a number of significant and innovative experiences in Italy and the rest of Europe, while at the same time also proposing an initial appraisal of the process of design and social mobilisation for the definition of the scenario for the Prato Agricultural Park.
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Fumagalli, Vito. Città e campagna nell'Italia medievale. Bologna: Pàtron, 1985.

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Città e campagna nel Medioevo italiano. Roma: Editori Riuniti, 1986.

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Pro Loco della Città di Campagna, ed. Campagna. Guida alla scoperta della città. Salerno: Segno Associati, 2004.

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Marrone, Giovanni. Città, campagna e criminalità nella Sicilia moderna. Palermo: Palumbo, 2000.

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Marrone, Giovanni. Città, campagna e criminalità nella Sicilia moderna. Palermo: Palumbo, 2000.

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Cornelia, Homburg y Palazzo del Vittoriano (Rome, Italy), eds. Vincent van Gogh: Campagna senza tempo, città moderna. Milano: Skira, 2010.

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Il topo di città e il topo di campagna. Milano: Mondadori, 1998.

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Città e campagna in età preindustriale, XVI-XVIII secolo. Verona: Libreria editrice universitaria, 1986.

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vercellese, Società storica y Società per gli studi storici, archeologici e artistici della provincia di Cuneo, eds. Erme torri: Simboli di potere fra città e campagna. Vercelli: Società storica vercellese, 2007.

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Capítulos de libros sobre el tema "Città-campagna"

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Benetti, Mara, Cristina Testi y Caterina Varchetta. "Città o campagna?" En Foundations Italian 2, 37–48. London: Macmillan Education UK, 2005. http://dx.doi.org/10.1007/978-1-137-21093-7_4.

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Leidi, Giulia. "L’eterno conflitto città-campagna. Luoghi reali e paesaggi idealizzati nella poesia di Tito Strozzi". En Studi e ricerche del Dipartimento di Lettere e Filosofia, 75–95. Firenze: Società Editrice Fiorentina, 2023. http://dx.doi.org/10.35948/dilef/978-88-6032-688-1.06.

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Resumen
Il contributo propone l’analisi di un tema universalmente diffuso, la dicotomia città-campagna, nella produzione poetica di Tito Strozzi. Si esamina in prospettiva diacronica come la raffigurazione del topos classico, attualizzato attraverso l’uso di toponimi, evolva con la maturità del poeta e i mutamenti storici, da un iniziale contesto elegiaco e idealizzato ad un quadro drammaticamente reale.
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Stoffella, Marco. "Ecclesiastici in città e in campagna. La competizione per le istituzioni religiose minori nell’Italia centro-settentrionale (viii-x secolo)". En Haut Moyen Âge, 103–23. Turnhout: Brepols Publishers, 2015. http://dx.doi.org/10.1484/m.hama-eb.5.107347.

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"CITTÀ NATURA E CAMPAGNA". En MateraLucania2017, 124–26. Quodlibet, 2017. http://dx.doi.org/10.2307/j.ctv2gz3xk0.19.

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5

Fioriello, Custode Silvio. "Tra città e campagna: produzioni fittili nella Puglia di età romana". En Adriatlas 4. Produzioni artigianali in area adriatica: manufatti, ateliers e attori (III sec. a.C. – V sec. d.C.), 33–60. Ausonius Éditions, 2021. http://dx.doi.org/10.46608/primaluna8.9782356134073.3.

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Actas de conferencias sobre el tema "Città-campagna"

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Calvo, E. y F. Ossola. "Forestali delle città, cittadini delle foreste: prospettive culturali e funzionali per i boschi tra campagna e città". En Terzo Congresso Nazionale di Selvicoltura. Accademia Italiana di Scienze Forestali, 2009. http://dx.doi.org/10.4129/cns2008.131.

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Lutzoni, Leonardo. "Paesaggi in divenire: la territorialità attiva dei nuovi abitanti: il caso di Luogosanto in Alta Gallura". En International Conference Virtual City and Territory. Roma: Centre de Política de Sòl i Valoracions, 2014. http://dx.doi.org/10.5821/ctv.7998.

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Resumen
Il paesaggio urbano contemporaneo, governato dal movimento e dalla trasformazione, produce disorientamento. La velocità delle reti assorda la città, lacera e segmenta la campagna e il binomio oppositivo urbano/rurale non si presenta più in quanto tale. In diverse aree del nostro paese, però, in particolare lì, dove la rete dei flussi e delle infrastrutture, del mercato e dell'economia globale, che alterano la fisionomia locale della città e del territorio, si dirada, si nascondono dei territori meno illuminati, spazi aperti, di rallentamento, di silenzio, di sopravvivenza di campagna e agricoltura, di resistenza alla crescita lineare e senza senso dell'urbanizzazione (Lanzani, 2011, pag. 20). Sono territori densi di natura e di storia nei quali si stanno verificando fenomeni emergenti, indizi, che disegnano le traiettorie per una prospettiva di cammino differente, ormai necessario, anche per la pianificazione urbanistica contemporanea: nuove forme dell'abitare, dinamiche di insediamento neo rurali, nuove economie legate alla terra, processi di riterritorializzazione, rielaborazione del rapporto tra uomo e natura, una vera e propria svolta etico-culturale. Partendo dalla consapevolezza di vivere ed agire in un delicato equilibrio “sistema-mondo” a cui ogni realtà locale è connessa, nell’articolo si analizza il fenomeno dei nuovi abitanti a Luogosanto, piccolo Comune dell’Alta Gallura, in Sardegna. Fenomeno che richiede un'impostazione metodologica basata sull'osservazione attenta, infatti, si tratta, in buona sostanza, di associare un’analisi più generale a un’indagine di dettaglio che può arrivare addirittura alla ricerca della singola esperienza di vita, necessaria a tracciare le linee per il progetto di territorio.
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Tonelli, Chiara. "Abitare domani: sfide e opportunità per la Smart City". En International Conference Virtual City and Territory. Roma: Centre de Política de Sòl i Valoracions, 2014. http://dx.doi.org/10.5821/ctv.7952.

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Resumen
"La nascita dell’agricoltura segna, agli inizi della civiltà, la costituzione delle due più antiche professioni al mondo: l’agronomo e l’architetto. … L’agronomo in grado di comprendere la qualità del terreno e sapere come trattare le sementi, e l’architetto in quanto deputato all’organizzazione creativa del nuovo ambiente umano, ovvero la gestione dello spazio che racchiude la zona nella quale si concentrano le attività e la vita degli agricoltori”. Ecco la nascita della città, uno dei tre assi portanti del convegno “Città, Memoria, Gente” in cui si inseriva la sessione “Architettura, Sostenibilità, Energia” che ho moderato. Senza la città i tre temi della sessione non avrebbero lo stesso portato. Un casale isolato nella campagna è un’architettura, è sostenibile e produce la propria energia, almeno quella alimentare per i suoi abitanti. Ci interessava però mettere a fuoco il meccanismo che unisce gli edifici al loro essere insieme in un agglomerato che si è fatto città, dove si intessono relazioni umane, dove si creano condizioni di sostenibilità, dove si consuma ma si può produrre energia. "The birth of agriculture marks the beginning of civilization, the formation of the two oldest professions in the world: the agronomist and the architect. The agronomist ... able to understand the quality of the land and to know how to treat the seeds, and the architect as deputy of the creative organization of the new human environment, such as the management of the space that encloses the area where activities and the lives of farmers are concentrated" (Sergio Di Cori Modigliani, “La narrativa esistenziale di Territorio zero”, in Territorio Zero, per una società a emissioni zero e chilometri zero, a cura di Livio De Santoli e Angelo Consoli, Minimum fax, Roma, 2013). Here it is the birth of the “Cities”, one of the three themes of the conference "Cities, Memory, People" where the session "Architecture, Sustainability, Energy ", which I moderated, was. Without the city the three themes of the session would not have brought the same. An isolated house in the countryside is an architecture, it is sustainable and produces its own energy, at least feed its inhabitants. We were interested, however, to focus on the mechanism that links the buildings to their being together in a cluster that has made the city where human relations weave, where sustainable conditions could be created, where it is possible to consume as well to produce energy.
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Cavallo, Aurora, Benedetta Di Donato, Rossella Guadagno y Davide Marino. "Nutrire Roma: il ruolo dell’agricoltura urbana nel fenomeno urbano". En International Conference Virtual City and Territory. Roma: Centre de Política de Sòl i Valoracions, 2014. http://dx.doi.org/10.5821/ctv.8042.

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Scopo di questa nota è di esaminare i caratteri e le dinamiche che connotano l’agricoltura urbana nel caso di Roma. Il contributo sintetizza in chiave evolutiva i fatti stilizzati del rapporto tra città e campagna, successivamente si indaga il contesto produttivo agricolo al fine di proporre una tassonomia dei tipi di agricoltura urbana. Il tentativo che qui si propone è una preliminare lettura dell’agricoltura urbana attraverso un sistema di criteri per la classificazione della distribuzione funzionale e relazionale del primario in aree metropolitane. Tali categorie interpretative tentano di ricostruire le relazioni causali che traducono i modelli produttivi agricoli (caratteristiche strutturali, ordinamenti, forme giuridiche, forme d’uso delle risorse naturali, collocazione), in specifiche forme spaziali e funzionali nella dimensione urbana – fisica e sociale -. Sul piano teorico tale lettura s’inserisce nel paradigma coevolutivo e guarda al paesaggio come il risultato delle interazioni tra il sistema ambientale e l’agire dell’uomo che abita e utilizza il territorio (Marino e Cavallo, 2009). Una sintesi tipologica definitiva sembra ancora un obiettivo da raggiungere, sicuramente questo è il primo passo verso la costruzione di una griglia interpretativa e di un vocabolario tipologico da mettere poi a sistema con i dati morfologici e quelli di uso del suolo. The aim of this paper is to examine the characteristics and the dynamics that characterize urban agriculture in the case of Rome. We summarize in an evolutionary approach the stylized facts of the relationship between town and country, then we investigate the context of agricultural production in order to propose a taxonomy of the types of urban agriculture. The effort proposed here is a preliminary analysis of urban agriculture through a system of criteria for the classification of the distribution of the functional and relational features of agricultural activities in metropolitan areas. These interpretative categories attempt to reconstruct the causal relationships that translate agricultural production models (farms’ data, legal forms, use of natural resources, localization), in specific forms in the spatial and functional urban dimension - physical and social - . On the theoretical level this analysis is embedded in the co-evolutionary paradigm and looks to the landscape as the result of interactions between the environmental system and the action of human who lives and uses the territory (Marino and Cavallo, 2009). This typization ultimately still seems a goal to achieve, this is the first step towards the construction of an interpretative and vocabulary typological then be systematize with the morphological data and those of land use.
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Informes sobre el tema "Città-campagna"

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Vallerani, Sara, Elizabeth Storer y Costanza Torre. Considerazioni chiave: equità e partecipazione nella promozione della vaccinazione per il covid-19 tra le persone razzializzate e senza documenti. SSHAP, mayo de 2022. http://dx.doi.org/10.19088/sshap.2022.025.

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Questo documento espone alcune considerazioni a proposito della promozione dei vaccini per il SARS-CoV-2 e delle strategie per garantirne un’equa distribuzione tra gli immigrati senza documenti residenti in Italia e, in particolare, a Roma. Quanto emerge dal caso italiano può essere in parte applicabile ad altri contesti in cui la somministrazione del vaccino è stata legata al dispositivo del “passaporto vaccinale”, ovvero il certificato COVID digitale dell'UE, in Italia Green Pass. Nell’organizzazione della campagna vaccinale alcune categorie sociali sono state identificate come “difficili da raggiungere” (hard to reach) e per cui è necessario immaginare interventi specifici.1 In questo testo si sceglie di parlare di persone razzializzate e illegalizzate poiché senza documenti per riferirsi a persone immigrate che non hanno cittadinanza, permesso di soggiorno e status di rifugiato. Questo documento esplora il contesto quotidiano delle vite delle persone illegalizzate e come l’esperienza della pandemia di COVID-19 abbia esacerbato le difficoltà che queste persone incontrano, 23 mettendo in luce il collegamento tra le vulnerabilità, consolidate ed emergenti, con la percezione dei vaccini. Si suggerisce come l’orientamento e la percezione dei vaccini si inseriscano all’interno dei contesti di vita delle persone, in cui molto spesso la priorità è data al sostentamento economico. In molti casi, l’accettazione della vaccinazione è motivata dalla necessità di continuare ad avere un lavoro retribuito piuttosto che a una preoccupazione connessa alla salute o a una fiducia nei confronti delle istituzioni sanitarie. Il seguente documento si pone l’obiettivo di esaminare come i vaccini possano essere distribuiti in modo equo e capace di aumentare la fiducia e i processi di inclusione nella società post-pandemica. Il testo si basa principalmente sulla ricerca etnografica e le testimonianze raccolte attraverso interviste e osservazioni con persone razzializzate e illegalizzate nella città di Roma, insieme a rappresentanti della società civile e operatori socio-sanitari tra dicembre 2021 e gennaio 2022. Questo documento è stato sviluppato per SSHAP da Sara Vallerani (Università di Roma Tre), Elizabeth Storer (LSE) e Costanza Torre (LSE). È stato revisionato da Santiago Ripoll (IDS, Università del Sussex), con ulteriori revisioni da parte di Paolo Ruspini (Università Roma Tre) ed Eloisa Franchi (Université Paris Saclay, Università di Pavia). La ricerca è stata finanziata dalla British Academy COVID-19 Recovery: G7 Fund (COVG7210058). La ricerca si è svolta presso il Firoz Lalji Institute for Africa, London School of Economics. La sintesi è di responsabilità di SSHAP.
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