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McFarlane, D. M. y J. Moon. "George Charles Chierici Symonds". British Dental Journal 199, n.º 12 (diciembre de 2005): 800. http://dx.doi.org/10.1038/sj.bdj.4813115.

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Barszcz, Waldemar. "Przyczyny i procedury przeniesienia duchownych do stanu świeckiego na podstawie uprawnień Kongregacji ds. Duchowieństwa". Prawo Kanoniczne 54, n.º 3-4 (10 de diciembre de 2011): 53–76. http://dx.doi.org/10.21697/pk.2011.54.3-4.02.

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Resumen
Il presente studio ha lo scopo di illustrare le tre facoltà speciali concesse dal Sommo Pontefice alla Congregazione per il Clero, al fine di procedere, in via amministrativa, alla riduzione allo stato laicale dei chierici che si trovano in situazione irregolare. Tali facoltà sono gli strumenti di cui possono servirsi tutti gli Ordinari (diocesani e religiosi), nei casi dove appare chiara una violazione della legge da parte del chierico e quando l’interessato non intende chiedere, in via graziosa, la dispensa dagli obblighi che derivano dall’Ordine Sacro. Le facoltà sono state concesse anzitutto le situazioni dove non è possibile, o non è conveniente, procedere per le vie già previste dalla legge. La competente Congregazione ha elaborato gli schemi che illustrano la procedura che ogni Ordinario deve seguire prima di presentare i singoli casi alla Sede Apostolica (cf. allegato). Il contenuto puntualizza innanzitutto le procedure, presentando, con indicazioni pratiche ed esplicative, l’applicazione delle norme particolari, specie a livello locale, prima della presentazione dei casi alla Sede Apostolica.
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Adamczyk, Jerzy. "Uwagi na temat "Norm Konferencji Episkopatu Polski dotyczących występowania duchownych i osób zakonnych oraz przekazywania nauki chrześcijańskiej w audycjach radiowych i telewizyjnych"". Prawo Kanoniczne 51, n.º 1-2 (5 de junio de 2008): 139–61. http://dx.doi.org/10.21697/pk.2008.51.1-2.08.

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Resumen
La Chiesa ha ricevuto da Cristo la missione di insegnare la sua dottrina a tutte le nazioni. Oggi possiamo avvalerci del’impiego dei mezzi di comunicazione sociale, tra quali, la radio e la televisione sono quelli che hanno la maggior influenza sull’uomo. In base a questo, la Chiesa, oggi, utilizza questi mezzi nella sua missione di evangelizzazione. Nell’articolo si mostrano prima le competenze dei vescovi nella questione della partecipazione a trasmissioni televisive e radiofoniche di chierici e religiosi per la divulgazione dell’insegnamento cristiano attraverso questi mezzi, conferite loro dal Codice del 1983. Successivamente, si sofferma sui compiti dei vescovi polacchi in riferimento ai permessi concessi ai chierici, religiosi e laici, sulla questione della partecipazione in programmi radio-televisivi.
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Nykiel, Krzysztof. "Przyczyny i procedury wydalania duchownych według norm i praktyki Kongregacji Nauki Wiary". Prawo Kanoniczne 54, n.º 3-4 (10 de diciembre de 2011): 31–52. http://dx.doi.org/10.21697/pk.2011.54.3-4.01.

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La conferenza intende illustrare le cause e la procedura per le quali un chierico possa essere colpito con la pena di dimissione dallo stato clericale. Le cause sono la commissione da parte dello stesso di delitti gravi, descritti nel motu proprio Sacramentorum sanctitatis tutela di Giovanni Paolo II del 30 aprile 2001, in cui sono state, a distanza di nove anni, apportate delle modifiche sia per quanto riguarda le norme sostanziali, che procedurali. Tali modifiche vengono descritte nella prima parte della Conferenza. Queste nuove Norme sui “Delitti Riservati”, approvate da Papa Benedetto XVI il 21 maggio 2010, sono state pubblicate il 15 luglio 2010. Il testo in parola, che tratta dei delitti riservati alla competenza esclusiva della Congregazione per la Dottrina della Fede, contiene le Norme Sostanziali (artt. 1-7) e quelle Processuali (artt. 8-31) ed è stato il punto di riferimento per presentare le cause e la procedura che il predetto Dicastero osserva nel giudicare i casi di delicta reservata. A queste Norme si aggiunge anche una lunga prassi del Dicastero nel trattare simili casi. Per la commissione di questi gravi delitti (ad esempio: contro la fede, i Sacramenti dell’Eucaristia e della Penitenza, nonché contro la morale, specialmente l’abuso sessuale di minori), i chierici colpevoli, secondo la gravità del crimine da loro commesso, possono essere puniti anche con il massimo della pena, ovvero con la dimissione dallo stato clericale o la deposizione. Nella seconda parte della Conferenza viene esposta la procedura seguita dalla Congregazione nei casi di delicta reservata e le relative possibili soluzioni, esaminando i singoli casi. Il chierico accusato di aver commesso un grave delitto come, ad esempio, l’abusosessuale di minore, può, una volta accertatane la colpevolezza e ricorrendo gli estremidi cui all’art. 21 delle Normae, essere dimesso dallo stato clericale sia tramite la viagiudiziale sia anche percorrendo le vie alternative del processo amministrativo o dellapresentazione diretta delcaso al Romano Pontefice. In quest’ultima ipotesi il casoviene presentato al Santo Padre con il previo voto favorevole della Congregazione,motivando la richiesta dell’inflizione della succitata pena con la dicitura “pro bono Ecclesiae“ oppure, per i casi particolarmente gravi, “in poenam”. In via graziosa è contemplata anche la dispensa dagli obblighi che derivano dall’Ordine Sacro, inclusoil celibato, a seguito di supplice istanza dell’oratore-reo. La Conferenza si conclude con il richiamo ai due canoni 292-293 CIC che determinano la situazione canonica dei chierici che hanno perso lo stato clericale.
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Luperini, Romano. "Tradimento dei chierici e lavoratori della conoscenza". Italian Culture 24, n.º 1 (enero de 2007): 169–81. http://dx.doi.org/10.1179/itc.2007.24.1.169.

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Banfi, Emanuele. "Testi e chierici del medioevo, by Francesco Bruni". Romance Philology 52, n.º 2 (enero de 1999): 151–55. http://dx.doi.org/10.1484/j.rph.2.304315.

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Caprara, Leonardo. "Linee evolutive del ruolo dei laici nel diritto canonico vigente". Scientia Canonica 4, n.º 8 (10 de septiembre de 2022): 105–43. http://dx.doi.org/10.31240/2595-1165.vol4n8a2021pp105-143.

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Resumen
Il Concilio Vaticano II costituisce lo spartiacque storico tra due epoche: quella preconciliare dominata dalla visione della Chiesa come societas perfecta inæqualis e dalla conseguente costruzione del rapporto laico/chierico in termini di subordinazione/sovraordinazione e quella post-conciliare nella quale matura l’idea della corresponsabilità e partecipazione di tutti i battezzati - siano essi chierici, laici o religiosi - nell’edificazione del Corpo di Cristo. Gli apporti della dottrina conciliare sono stati trasfusi in termini giuridici nel Codex del 1983 che pone al centro del (nuovo) diritto costituzionale canonico il principio di uguaglianza specificato dal principio di varietà: tutti i fedeli sono eguali nella dignità e nell’azione godendo dei medesimi diritti e doveri ma ognuno di essi è chiamato a partecipare alla missione della Chiesa con uno specifico ruolo determinato dalla rispettiva vocazione e condizione. Dopo aver dato conto del mutamento di indirizzo tra il Codice del 1917 e la nuova codificazione canonica, il presente contributo si sofferma sull’evoluzione della concezione del laicato nel post- Concilio con particolare attenzione ad alcuni documenti pubblicati nel corso degli ultimi tre pontificati sottolineandosene il contributo decisivo sia quanto all’interpretazione, arricchimento e sviluppo dei principi conciliari sia quanto all’applicazione concreta delle norme codiciali.
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Massironi, Andrea. "Uno strumento per la salvezza dell’anima: la correzione del clero ‘indisciplinato’ tra ius vetus e ius novum". Italian Review of Legal History, n.º 8 (22 de diciembre de 2022): 433–74. http://dx.doi.org/10.54103/2464-8914/19452.

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Nel Decretum di Graziano trovarono accoglienza alcuni testi (per la maggior parte scritti di Agostino di Ippona e di Gregorio Magno e canoni conciliari del VI e del VII secolo) che trattavano il tema della correzione del clero regolare e secolare da parte del superiore gerarchico, in special modo del vescovo e dell’abate. All’interno di una diocesi, infatti, il vescovo era chiamato in prima persona a intervenire per controllare i chierici sottoposti alla sua autorità. Lo stesso valeva per l’abate nel monastero che reggeva.Quali erano gli strumenti a loro disposizione per condurre verso l’emenda chi avesse dato segni e compiuto gesti classificabili come indisciplina? Sicuramente ammonire, esortare o addirittura minacciare erano le prime strade da percorrere. Tuttavia, per quanto fossero autorevoli tali moniti, rischiavano di rimanere ignorati in mancanza di strumenti che li rendessero efficaci. La liceità e le modalità di esercizio dell’uso della violenza fisica quale strumento di correzione e punizione – comunemente accettato a tutti i livelli della società, dato che peraltro era raccomandato anche dalle Scritture –, non emergevano tuttavia in modo perspicuo dalla lettura dei capitoli grazianei. Infatti, a fronte del riconoscimento operato da alcuni di essi, altri sembravano guardarvi con titubanza e porvi limiti, se non addirittura divieti, poiché non era conveniente che uomini di Chiesa adoperassero tali mezzi o di tali mezzi fossero i destinatari. Un capitolo, in particolare, costituiva un serio ostacolo all’impiego della forza a fini disciplinari. Si trattava di un testo più tardo (almeno nella sua formulazione definitiva), cioè il celebre can. 15 (Si quis suadente) del II Concilio lateranense del 1139, che introducendo l’intangibilità fisica delle persone consacrate – pena la scomunica – ammantava la figura del chierico di un’aura di sacralità che pareva rendere assai difficile per il superiore avvalersi dei tradizionali strumenti 'educativi'. Tuttavia, numerose decretali successive (di Alessandro III, Celestino III, Innocenzo III e Gregorio IX) implementarono la materia, prevedendo una serie di eccezioni al cd. privilegium canonis. Si sollevavano così dal rischio di incorrere nella scomunica coloro che esercitavano verso i loro sottoposti una legittima potestà, che si poteva articolare pertanto anche nell’impiego della coercizione fisica. La scienza giuridica canonistica, da parte sua, svolgeva il fondamentale compito di coordinare tra loro le diverse fonti, soprattutto interpretando i testi del Decretum grazianeo alla luce dello ius novum di emanazione pontificia, cercando di definire con chiarezza i limiti, le modalità e la portata dei poteri di correzione dei soggetti che erano quindi pienamente legittimati a intervenire verso chierici e monaci per contenere la loro immoralità, distoglierli dalla propensione al peccato e contrastarne la disobbedienza e l’indisciplina.
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Rothe, Wolfgang F. "Chierici e ministero sacro nel Codice latino e orientale — Prospettive interecclesiali". Archiv für katholisches Kirchenrecht 172, n.º 2 (13 de diciembre de 2003): 639–42. http://dx.doi.org/10.30965/2589045x-172-02-90000042.

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Schmugge, Ludwig. "Von Fritzlar nach Rom". Quellen und Forschungen aus italienischen Archiven und Bibliotheken 98, n.º 1 (1 de marzo de 2019): 224–46. http://dx.doi.org/10.1515/qufiab-2018-0011.

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Riassunto Numerosi chierici tedeschi tentarono la loro fortuna nella ricerca di benefici presso la chiesa romana, il maggiore datore di lavoro nel tardo medioevo, ricorrendo all’aiuto del papa a Roma. Le tracce che hanno lasciato nell’Archivio Segreto Vaticano sono raccolte nel „Repertorium Germanicum“ (RG) e nel „Repertorium Poenitentiariae Germanicum“ (RPG), nonché nella banca dati dell’Istituto Storico Germanico, dove possono essere consultati agevolmente. Insieme con le fonti, conservate negli archivi al di là delle Alpi, questi documenti formano talvolta un biogramma, permettendo così degli approfondimenti sulla provenienza di determinate persone, sulla loro carriera in Germania e presso la curia, sulla loro rete di contatti, come pure sul loro patrimonio di cui disponevano. Per Johannes Buren di Fritzlar (ca. 1467–1524) si dispone di una tale densa documentazione.
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Musnal, Ali. "Perhitungan Laju Aliran Fluida Kritis Untuk Mempertahankan Tekanan Reservoir Pada Sumur Ratu Di Lapangan Kinantan". Journal of Earth Energy Engineering 3, n.º 1 (28 de abril de 2014): 1–8. http://dx.doi.org/10.22549/jeee.v3i1.934.

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Sumur yang telah diproduksikan fluida reservoirnya, sehubungan dengan perjalanan waktu lamanya produksi sumur tersebut, sudah dipastikan laju produksinya akan berkurang, hal ini disebabkan salah satu parameternya adalah turunnya tekanan reservoir. Tekanan reservoir mempunyai peranan aktif untuk mendorong fluida dari reservoir kepermukaan. Banyak cara yang telah dilakukan untuk mempertahankan Tekanan reservoir antara lain dengan menginjeksikan air kelapangan minyak tersebut melalui sumur injeksi, hal ini terkenal dengan istilah water Flooding. Dan pada penelitian ini untuk mempertahankan tekanan reservoir suatu sumur adalah dengan melakukan produksi sumur tersebut dibawah laju aliran kritis. Untuk mendapatkan laju alir kritis dan menetukan panjang interval perforasi suatu sumur dapat dihitung dengan menggunakan beberapa metode. Antara lain yaitu metode Chaperon, Chierici, Meyer, Gardner and Pirson. Sebagai aplikasi dari penelitian ini diambil data sumur Ratu dilapangan Kinantan yang merupakan salah satu lapangan minyak di daerah Riau.
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Fieni, Laura. "L’arte di murare in mattoni a Milano dal IV al XIV secolo. Considerazioni sullo stato delle attuali conoscenze e percorsi di ricerca". Arqueología de la Arquitectura, n.º 4 (30 de diciembre de 2005): 61. http://dx.doi.org/10.3989/arq.arqt.2005.76.

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Resumen
En este artículo se presentan los resultados de un amplio estudio realizado en la basílica de San Lorenzo Maggiore de Milán, que ha tenido como objeto analizar la historia del edificio. El conjunto arquitectónico fue excavado sin control arqueológico en el curso de la restauración realizada por G. Chierici en los años 1936-1943, por lo que ha sido necesario diseñar una estrategia compleja que permitiese la revisión de la secuencia constructiva, recurriendo a análisis arqueológicos y arqueométricos. Para llevar a cabo esta labor se ha realizado una lectura estratigráfica de los paramentos conservados, un estudio de los materiales constructivos empleados, un análisis de las dimensiones de los ladrillos y una caracterización petrográfica de las argamasas utilizadas. Se han obtenido, asimismo, nuevas dataciones a través de la técnica del radiocarbono y de la termoluminiscencia. A partir de estos estudios se ha realizado una revisión de la historia del edificio desde período tardoantiguo hasta el medieval.
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Krakowiak, Czesław. "Posługiwanie biskupów, prezbiterów i diakonów w pismach Ojców Kościoła do V wieku". Vox Patrum 52, n.º 1 (15 de junio de 2008): 513–30. http://dx.doi.org/10.31743/vp.8886.

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L’autore di quest’articolo richiama la nostra attenzione sulla terminologia che si usava per descrivere il servizio dei superiori istituiti dagli Apostoli nelle prime comunita cristiane: episcopi, presbiteri, diaconi, praepositi. All'inizio non si usavano le parole hiereus e sacerdos. Tale terminologia appare gia in Didache e, poi, negli scritti dei Padri della Chiesa sia nelPOriente che nelPOccidente: da Clemente Romano, Ignazio da Antiochia, Policarpo, Clemente d’Alessandria, Cipriano, Ippolito Romano, Origene, Giovanni Crisostomo, Ambrogio, Agostino. II servizio di „superiori della Chiesa” consisteva nella predicazione del Vangelo, nella celebrazione di liturgie e nella guida di tutta la vita religiosa della comunita e di disciplina secondo le regole della Chiesa. In questo periodo si forma l'ordo clericorum nel quale si entrava tramite l'ordinazione (ordinatio episcopi, presbiteri, diaconi). Con i vescovi che erano al giuda delle Chiese locali, nell'adempimento alla loro missione, collaboravano presbiteri e diaconi, formando il consiglio ecclesiale. I chierici di gradi inferiori (ordines minores) erano al servizio di vescovi e di tutta la comunita dei credenti.
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Weileder, Magdalena. "Von Passau nach Rom und wieder zurück". Quellen und Forschungen aus italienischen Archiven und Bibliotheken 98, n.º 1 (1 de marzo de 2019): 199–223. http://dx.doi.org/10.1515/qufiab-2018-0010.

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Riassunto Il contributo indaga i rapporti tra il notariato pubblico nella provincia ecclesiastica di Salisburgo e la curia papale a Roma su tre piani, quello dei diplomi notarili spediti dalla provincia ecclesiastica di Salisburgo a Roma o viceversa; delle pratiche personali seguite da diversi notai di Salisburgo presso la curia; dei notai della provincia ecclesiastica di Salisburgo che si recavano di persona a Roma. In questo contesto si considerano da una parte i documenti tramandati a livello regionale, dall’altra parte le voci nel „Repertorium Germanicum“ che vi si ricollegano. Emerge che i notai pubblici contribuivano, con il rilascio di deleghe e procure, in maniera fondamentale al funzionamento delle pratiche delegate. A Roma stessa si poteva ottenere l’autorizzazione di operare come notaio papale o imperiale, e questa strada fu scelta anche da chierici provenienti dalla regione di Salisburgo. I notai che a Roma riuscirono ad ampliare il mandato imperiale con quello papale, aggiunsero alla loro sigla talvolta due chiavi decussate – un motivo che veniva utilizzato di frequente dai notai autorizzati dal papa.
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Cova, Elisabetta. "Negotiating the Past in the Present: Italian Prehistory, Civic Museums, and Curatorial Practice in Emilia-Romagna, Italy". European Journal of Archaeology 13, n.º 3 (2010): 285–312. http://dx.doi.org/10.1177/1461957110386702.

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The latter half of the nineteenth century witnessed the establishment of prehistoric archaeology as a scientific discipline in Italy, as well as the founding of the Italian nation state. Evolutionism, positivism, and a sense of national identity informed prehistoric research and the activities of individuals, such as Strobel, Pigorini, and Chierici, who are regarded today as the founding fathers of Italian prehistory. It is in this dynamic cultural and political climate that the civic museums of Reggio Emilia, Modena, and Bologna were created, both as a response to intense local archaeological activity and in reaction to the centralizing structure of the newly formed kingdom of Italy. These civic museums were among the first museums of prehistory in Italy and the products of the cultural and political climate of late nineteenth-century Europe. This article explores the circumstances surrounding the foundation of these museums and considers how the work of the first prehistorians and the museums' own histories, as civic and cultural institutions, continues to affect their role and management in the present.
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Rudzińska, Karolina. "Kara wydalenia ze stanu duchownego". Prawo Kanoniczne 53, n.º 1-2 (9 de enero de 2010): 203–31. http://dx.doi.org/10.21697/pk.2010.53.1-2.11.

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La pena della dimissione dallo stato clericale è la pena espiatoria, massima per i chierici ai quali soltanto può essere applicata. E la pena perpetua per la sua natura. Può essere irrogata mediante processo giudiziario o per mezzo di procedimento amministrativo salvo sempre il diritto di difesa. Può essere comminata nei casi previsti dalla legge universale, cioè: 1) l’apostasia, l’eresia e lo scisma, con prolungata o grave scandalo; 2) la profanazione delle specie consacrate; 3) la consacrazione a scopo sacrilego di una materia senza l’altra nella celebrazione eucaristica o anche di entrambe fuori della celebrazione eucaristica; 4) la violenza fisica contro il Sommo Pontefice; 5) la sollecitazione; 6) il matrimonio anche solo civile con contumacia; 7) il concubinato con contumacia; 8) gli atti contro il sesto precetto del Decalogo fatti con violenza, o minacce, o pubblicamente, o con minori al di sotto dei diciotto anni. E prevista alla Congregazione per il Clero come facoltà speciale di intervenire ai sensi del can. 1399 CIC. In tutti i casi la pena è facoltativa. Tale pena comporta la perdita dei diritti propri dello stato clericale, degli onori e degli uffici ecclesiastici.
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Sorrenti, Lucia. "La gestione quattrocentesca del patrimonio monastico e i rapporti enfiteutici nella prassi negoziale: accortezza di chierici e professionalità di notai". ARCHIVIO STORICO PER LA SICILIA ORIENTALE, n.º 2 (diciembre de 2021): 54–69. http://dx.doi.org/10.3280/asso2020-002004.

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Il complesso di scritture inedite riconducibili all'amministrazione del patrimonio immobiliare di S. Nicolò l'Arena è oggetto d'indagine per un duplice scopo. Innanzitutto approfondire il tema delle modalità di gestione dei beni monastici di dotazione dal peculiare angolo di visuale dei contratti a lungo termine: i fondi meno pregiati, per cui si richiedono specifiche opere di trasformazione, sono affidati a conduttori volenterosi tramite contratti agrari migliorativi tra i più diffusi nella prassi negoziale siciliana, quali enfiteusi o censi. Di alcuni di essi, presi come esemplari, si esamina poi la caratura tecnico giuridica dell'impianto formulare in rapporto alle qualifiche e alla professionalità dei rispettivi notai roganti. Non si tralascia inoltre e viene esplicitato, nel quadro normativo generale della Chiesa e dell'Impero, il ruolo eminente del diritto particolare del Regnum Siciliae, vigente nel territorio come diritto positivo.
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Leighton, Robert. "Paolo Orsi (1859–1935) and the prehistory of Sicily". Antiquity 60, n.º 228 (marzo de 1986): 15–20. http://dx.doi.org/10.1017/s0003598x00057574.

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Born in Rovereto in the North of Italy during the Risorgimento, and a student at Padua, Vienna and Rome, Orsi is best known for his work in Sicily from 1888 onwards, as inspector and then director of the Syracuse museum. His long and distinguished career began with research in the Trentino where he studied the antiquities of all periods, and his first publication (the first of over 300) appeared in I 878. The Italian archaeological establishment, and prehistorians such as Pigorini, Chierici and Strobel, soon became aware of Orsi's tireless ability as a fieldworker and scholar in his home area. His stratigraphic excavations in the rock-shelter of Colombo di Mori in 1881, his particular interest in prehistory and his early three-fold division of the North Italian Neolithic in 1882 were notable and clearly marked the beginning of systematic research in the Trentino. Orsi became a regular contributor to the Bullettino di Paletnologia Italiana from 1882 and later other journals such as the Monumenti Antichi and the Notizie degli Scavi of the Accademia dei Lincei widely publicized his discoveries in Sicily. By 1893 the editors of the American Journal of Archaeology had drawn attention to his 'immense activity in Sicily , . . By his means Sicily is becoming the part of Italy where the most interesting excavations are being carried on' (293).
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Micciarelli, Federico. "I più antichi brevi pontifici dei Chierici Regolari Minori in San Lorenzo in Lucina: i primi anni di storia dei Caracciolini (1578-1627)". Revue d'Histoire Ecclésiastique 110, n.º 3-4 (julio de 2015): 716–42. http://dx.doi.org/10.1484/j.rhe.5.108491.

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Dameron, G. "Shorter note. Benefici, livelli, feudi: intreccio di rapporti tra chierici e laici nella Tuscia medioevale (la creazione di una societá politica). Amleto Spicciani". English Historical Review 114, n.º 457 (junio de 1999): 679–80. http://dx.doi.org/10.1093/enghis/114.457.679.

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Dameron, G. "Shorter note. Benefici, livelli, feudi: intreccio di rapporti tra chierici e laici nella Tuscia medioevale (la creazione di una societa politica). Amleto Spicciani". English Historical Review 114, n.º 457 (1 de junio de 1999): 679–80. http://dx.doi.org/10.1093/ehr/114.457.679.

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KITLV, Redactie. "Book Reviews". New West Indian Guide / Nieuwe West-Indische Gids 73, n.º 3-4 (1 de enero de 1999): 111–73. http://dx.doi.org/10.1163/13822373-90002582.

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-Michael D. Olien, Edmund T. Gordon, Disparate Diasporas: Identity and politics in an African-Nicaraguan community.Austin: University of Texas Press, 1998. xiv + 330 pp.-Donald Cosentino, Margarite Fernández Olmos ,Sacred possessions: Vodou, Santería, Obeah, and the Caribbean. New Brunswick NJ: Rutgers University Press, 1997. viii + 312 pp., Lizabeth Paravisini-Gebert (eds)-John P. Homiak, Lorna McDaniel, The big drum ritual of Carriacou: Praisesongs in rememory of flight. Gainesville: University Press of Florida, 1998. xiv + 198 pp.-Julian Gerstin, Gerdès Fleurant, Dancing spirits: Rhythms and rituals of Haitian Vodun, the Rada Rite. Westport CT: Greenwood, 1996. xvi + 240 pp.-Rose-Marie Chierici, Alex Stepick, Pride against Prejudice: Haitians in the United States. Boston: Allyn & Bacon, 1998. x + 134 pp.-Rose-Marie Chierici, Flore Zéphir, Haitian immigrants in Black America: A sociological and sociolinguistic portrait. Westport CT: Bergin & Garvey, 1996. xvi + 180 pp.-Luis Martínez-Fernández, Rosalie Schwartz, Pleasure Island: Tourism and temptation in Cuba. Lincoln: University of Nebraska Press, 1997. xxiv + 239 pp.-Jorge L. Giovannetti, My footsteps in Baraguá. Script and direction by Gloria Rolando. VHS, 53 minutes. Havana: Mundo Latino, 1996.-Gert Oostindie, Mona Rosendahl, Inside the revolution: Everyday life in socialist Cuba. Ithaca: Cornell University Press, 1997. x + 194 pp.-Frank Argote-Freyre, Lisa Brock ,Between race and empire: African-Americans and Cubans before the Cuban revolution. Philadelphia: Temple University Press, 1998. xii + 298 pp., Digna Castañeda Fuertes (eds)-José E. Cruz, Frances Negrón-Muntaner ,Puerto Rican Jam: Rethinking colonialism and nationalism. Minneapolis: University of Minnesota Press, 1997. x + 303 pp., Ramón Grosfoguel (eds)-Helen I. Safa, Félix V. Matos Rodríguez ,Puerto Rican Women's history: New perspectives. Armonk NY: M.E. Sharpe, 1998. x + 262 pp., Linda C. Delgado (eds)-Arlene Torres, Jean P. Peterman, Telling their stories: Puerto Rican Women and abortion. Boulder CO: Westview Press, 1996. ix + 112 pp.-Trevor W. Purcell, Philip Sherlock ,The story of the Jamaican People. Kingston: Ian Randle; Princeton: Markus Wiener, 1998. xii + 434 pp., Hazel Bennett (eds)-Howard Fergus, Donald Harman Akenson, If the Irish ran the world: Montserrat, 1630-1730. Liverpool: Liverpool University Press, 1997. xii + 273 pp.-John S. Brierley, Lawrence S. Grossman, The political ecology of bananas: Contract farming, peasants, and agrarian change in the Eastern Caribbean. Chapel Hill: University of North Carolina Press, 1998. xx + 268 pp.-Mindie Lazarus-Black, Jeannine M. Purdy, Common law and colonised peoples: Studies in Trinidad and Western Australia. Aldershot, UK: Ashgate Dartmouth, 1997. xii + 309.-Stephen Slemon, Barbara Lalla, Defining Jamaican fiction: Marronage and the discourse of survival. Tuscaloosa: University of Alabama Press, 1996. xi + 224 pp.-Stephen Slemon, Renu Juneja, Caribbean transactions: West Indian culture in literature.-Sue N. Greene, Richard F. Patteson, Caribbean Passages: A critical perspective on new fiction from the West Indies. Boulder CO: Lynne Rienner Publishers, 1998. ix + 187 pp.-Harold Munneke, Ivelaw L. Griffith ,Democracy and human rights in the Caribbean. Boulder CO: Westview Press, 1997. vii + 278 pp., Betty N. Sedoc-Dahlberg (eds)-Francisco E. Thoumi, Ivelaw Lloyd Griffith, Drugs and security in the Caribbean: Sovereignty under seige. University Park: Penn State University Press, 1997. xx + 295 pp.-Michiel Baud, Eric Paul Roorda, The dictator next door: The good neighbor policy and the Trujillo regime in the Dominican republic, 1930-1945. Durham NC: Duke University Press, 1998. xii + 337 pp.-Peter Mason, Wim Klooster, The Dutch in the Americas 1600-1800. Providence RI: The John Carter Brown Library, 1997. xviii + 101 pp.-David R. Watters, Aad H. Versteeg ,The archaeology of Aruba: The Tanki Flip site. Oranjestad; Archaeological Museum Aruba, 1997. 518 pp., Stéphen Rostain (eds)
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Kordovska, P. A. "Italian singer Daisy Lumini as an interpreter of the post-avant-garde music". Problems of Interaction Between Arts, Pedagogy and the Theory and Practice of Education 56, n.º 56 (10 de julio de 2020): 253–66. http://dx.doi.org/10.34064/khnum1-56.16.

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Introduction. In the music of the late twentieth century the realization of the creative potential of performers is rarely limited with the framework of direction which was chosen in the beginning of career. The field of the academic music may be too narrow for the artist, but this does not mean a definitive departure from this area. The life and performances of Italian singer, actress and composer Daisy Lumini (1936–1993) could be considered as one of the examples of the twentieth century “variability” of the artist’s way. She developed from a graduate of the Conservatory to a pop star and a cabaret singer, from a medieval folklore performer to an interpreter of contemporary academic music. Daisy Lumini’s unique performing experience led her to collaborate with Italian composers of the late twentieth century. Theoretical background. The extraordinary personality of Daisy Lumini received a certain resonance in the European press. High historical value is the biographical essay “Daisy e la musica. Una grande e tragica storia” (2019) by Chiara Ferrari, based on the memories of Beppe Chierici. Daisy Lumini and her works are mentioned in digest “The Singer-Songwriter in Europe: Paradigms, Politics and Place” (2016) and in Jacopo Tomatis’s “Storia culturale della canzone italiana” (2019). The purpose of this paper is to reveal the specifics of the interaction of the composer and performer in the post-avant-garde music based on the creative collaboration of Daisy Lumini and Italian composers of the late twentieth century (Franco Mannino, Luciano Berio, Salvatore Sciarrino). This study requires the use of analytical, style and performing methods of scientific research. Results of the research. Daisy Lumini’s singing style has implicated using a lot of types of intonational practices which is usually associated with the mass twentieth century culture (including pop songs, folk music, cabaret aesthetic etc.). Nevertheless, she had started her musician career with getting education (as a composer and pianist) in totally academic environment in Luigi Cherubini Conservatory (Florence, Italy). Being a daughter of the Florentine painter Vasco Lumini, Daisy Lumini had would be able to continue a calm and comfortable existence in Florence. However, after she had been graduated from the Conservatory in late 1950s she decided to change her life vector, moved to Rome, started her activity as a cantautrice (female singer-songwriter) and produced her first singles. During this period, Lumini found success in collaboration with lyric writer Aldo Alberini and well-known Italian singers Mina Mazzini and Claudio Villa. Along with traditional vocal techniques, Lumini used the whistling technique, due to which she got the nickname “l’usignolo di Firenze” (“the Florentine nightingale”) and was invited by Ennio Morricone to whistle in the soundtrack of Lina Wertmüller’s “I Basilischi” (“The Lizards”, 1963). In 1960s a work in Gianni Bongiovanni’s Derby Club Cabaret (Milan) and a collaboration with the RCA (Radio Corporation of America) turned into the fields of Lumini’s creative activity. The acquaintanceship with Beppe Chierici, an actor, who would become her husband, lead to a new “folklore” stage of Lumini’s career. As a result of careful research of Italian folk music founded on the materials of Conservatory Santa Cecilia Library (Rome), the singer together with Beppe Chierici had produced several musical performances in the aesthetics of poor theater based on the Tuscan and Piedmontese songs of the XV–XIX centuries, as well as the Songs of Minstrels album based on the texts of the XII–XIV centuries. There was DaisyLumini’s gradual return to the environment of academic music in 1970s. Singer’s friendly communication with conductor Gianluigi Gelmetti, composers Franco Mannino, Domenico Guaccero and others, who represented Santa Cecilia Conservatory, has resulted in a number of creative collaborations. In 1973, even being immersed in ethnographic research, Daisy Lumini performed as mezzo-soprano in Franco Mannino’s “Il diavolo in giardino”. Another milestone in Daisy Lumini’s work became 1982, when director Roberto Scaparro invited the singer to participate in the Italian premiere of Luciano Berio’s “La vera storia”. In the opera, which is a creative reinterpretation of Verdi’s “Troubadour”, Daisy Lumini played the role of one of the cantastorie – singing storytellers or narrators describing and commenting events of the plot. Daisy Lumini achieved a real success as a performer of the post-avant-garde music in the 1980s, in collaboration with Salvatore Sciarrino. Daisy Lumini has premiered a great number of his chamber works, such as “Efebo con Radio”, “Canto degli specchi”, “Vanitas”, “Lohengrin” and some others. Conclusions. Although Daisy Lumini is an individual case, the phenomena and strategies discussed here may turn out to be symptomatic for contemporary music practice. Performers may rarely allow themselves to remain within the same intonational practice in the contemporary music art. It is especially important if it comes to the first performing of the post-avant-garde music that requires a certain congeniality of the performer and the author. The interaction of the composer and the performer is often a factor affecting the creation of a musical work at all stages, from the appearance of an idea for a premiere performance. The musician with a rich life experience and wide range of performing techniques may be considered as the co-author of the score.
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Rothe, Wolfgang F. "Salachas, Dimitrios / Sabbarese, Luigi, Chierici e ministero sacro nel Codice latino e orientale — Prospettive interecclesiali. Rom: Urbaniana University Press 2004. 223 S. = Studia Canonica, 50." Archiv für katholisches Kirchenrecht 172, n.º 2 (24 de junio de 2003): 639–42. http://dx.doi.org/10.30965/2589045x-17202032.

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Dubrovin, Mikhail G., Victoria R. Vokina y Olga A. Yadryshnikova. "On the application of the LET-model for the approximation of core relative phase permeabilities". Tyumen State University Herald. Physical and Mathematical Modeling. Oil, Gas, Energy 8, n.º 4 (2022): 144–62. http://dx.doi.org/10.21684/2411-7978-2022-8-4-144-162.

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Resumen
The article deals with the problem of adequate interpretation of core relative phase permeabilities and the use of the LET-model in application to this problem. Some existing analytical dependencies for the interpretation of laboratory studies of the OFP are briefly analyzed: the Corey model, the Sigmund and McCaffery model, the Chierici model, the LET-model. The advantage of the LET-model and the high evaluation of this model in independent studies of the authors are described. In the process of preliminary analysis, the authors of the article revealed that the non-trivial issue of determining the adjustable coefficients of the model using mathematical methods was not sufficiently covered, which became the central object of the work. Further, the application of the LET-model is formalized and the methodology for determining the adjustable coefficients of the model (L, E and T) is described. The task of selecting model parameters is interpreted as a multidimensional optimization problem. Also, a class of nonlinear least squares methods was defined to solve the problem. Several common numerical optimization methods for selecting the coefficients of the model are considered: the brute-force search method, the Levenberg-Marquardt algorithm method, the trust region method. Computational experiments were carried out to assess their applicability and comparative analysis of optimization algorithms. Based on the results of the experiments, it was concluded that the method of confidence domains is suitable for practical application, since they converge to the optimal solution quickly enough and demonstrates high accuracy in the selection of coefficients L, E, T. The final part of the article demonstrates the difference between the LET-model and the basic Corey model when approximating core relative phase permeabilities.
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Tejero, Eloy. "FILIPPO LIOTTA, La continenza dei chierici nel pensiero canonistico classico. Da Graziano a Gregorio IX, 1 vol. de 401 págs., Quaderni di «Studi Senesi», n.º 24. Ed. Giuffrè, Milán, 1971". Ius Canonicum 12, n.º 24 (13 de abril de 2018): 343–44. http://dx.doi.org/10.15581/016.12.22054.

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Villar, José R. "Dimitrios SALACHAS y Luigi SABBARESE, Chierici e ministero sacro nel codice latino e orientale. Prospettive, Urbaniana University Press («Studia canonica», 50), Roma 2004, 392 pp., 15 x 21, ISBN 88-401-4007-7". Scripta Theologica 37, n.º 1 (1 de diciembre de 2017): 319. http://dx.doi.org/10.15581/006.37.14222.

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Sepúlveda, Eurico de. "recensão a CAPELLINI, Simona e CORTI, Carla – FIAT LUX. Le lucerne del museo “Gaetano Chierici” di Paletnologia di Reggio Emilia, Deputazione di Storia Patria, Fonti e Studi – 9, 2020, Reggio Emilia, ISBN 978-88-944168-4-8". Conimbriga 60 (28 de diciembre de 2021): 347–49. http://dx.doi.org/10.14195/1647-8657_60_12.

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Hamilton, Alastair. "Irene Fosi and Giovanni Pizzorusso (Eds.), L’ordine dei Chierici Regolari Minori (Caracciolini): religione e cultura in età postridentina. Atti del Convegno (Chieti, 11–12 aprile 2008) [Studi Medievali e Moderni XIV—1/2010]. Loffredo, Casoria 2010, 364 pp. €35." Church History and Religious Culture 92, n.º 2-3 (2012): 413–14. http://dx.doi.org/10.1163/18712428-09220043.

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Pia, Ezio Claudio. "I registri del chierico notaio astigiano Giacomo Saracco". Mélanges de l’École française de Rome - Moyen Âge, n.º 122-2 (15 de diciembre de 2010): 319–25. http://dx.doi.org/10.4000/mefrm.609.

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Bowd, Stephen D. "Andrea Vanni. “Fare diligente inquisitione”: Gian Pietro Carafa e le origini dei chierici regolari teatini. Università degli studi Roma tre Dipartimento di Studi storici geografici antropologici. Studi e ricerche 23. Rome: Viella S.r.l., 2010. 264 pp. index. €26. ISBN: 978–88–8334–443–5." Renaissance Quarterly 64, n.º 1 (2011): 279–81. http://dx.doi.org/10.1086/660446.

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Palumbo, Matteo. "Jacopo Ortis, Didimo Chierico e gli avvertimenti di Foscolo "Al lettore"". MLN 105, n.º 1 (enero de 1990): 50. http://dx.doi.org/10.2307/2905123.

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Bernardi, Adriana y Dario Camuffo. "Microclimate in the Chiericati palace municipal museum, Vicenza". Museum Management and Curatorship 14, n.º 1 (enero de 1995): 5–18. http://dx.doi.org/10.1080/09647779509515423.

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Lohrmann, Dietrich. "Der Ingenieur Konrad Gruter von Werden in Ferrara, Venedig, Lucca und Pietrasanta (ca. 1402–1424)". Quellen und Forschungen aus italienischen Archiven und Bibliotheken 97, n.º 1 (20 de diciembre de 2017): 135–58. http://dx.doi.org/10.1515/qfiab-2017-0009.

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Riassunto Il nome del chierico e ingegnere Konrad Gruter di Werden/Ruhr e emerso solo nel 2006 con la pubblicazione del suo trattato De machinis et rebus mechanicis compilato nel 1424 a Venezia e dedicato al re Erik VII di Danimarca, Norvegia e Svezia. Al contempo e stato possibile ricostruire le tappe della sua attivita, lunga piu di trent’anni, come sperimentatore e ingegnere consigliere presso una serie di corti principesche italiane. Una fonte d’informazione, pero, e rimasta finora in gran parte inesplorata, vale a dire il materiale assai istruttivo, benche molto sparso, conservato nell’Archivio di Stato di Lucca. Alla raccolta di queste notizie ha collaborato Dr. Geoffrey Nuttall, Courtauld Institute London.
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Lohrmann, Dietrich. "Der Ingenieur Konrad Gruter von Werden in Ferrara, Venedig, Lucca und Pietrasanta (ca. 1402–1424)". Quellen und Forschungen aus italienischen Archiven und Bibliotheken 97, n.º 1 (5 de marzo de 2018): 135–58. http://dx.doi.org/10.1515/qufiab-2017-0009.

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Resumen
Riassunto Il nome del chierico e ingegnere Konrad Gruter di Werden/Ruhr è emerso solo nel 2006 con la pubblicazione del suo trattato De machinis et rebus mechanicis compilato nel 1424 a Venezia e dedicato al re Erik VII di Danimarca, Norvegia e Svezia. Al contempo è stato possibile ricostruire le tappe della sua attività, lunga più di trent’anni, come sperimentatore e ingegnere consigliere presso una serie di corti principesche italiane. Una fonte d’informazione, però, è rimasta finora in gran parte inesplorata, vale a dire il materiale assai istruttivo, benché molto sparso, conservato nell’Archivio di Stato di Lucca. Alla raccolta di queste notizie ha collaborato Dr. Geoffrey Nuttall, Courtauld Institute London.
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Palmeri, Daniela. "Franco, Vazzoler (2009). «Il chierico e la scena. Cinque capitoli su Sanguineti e il teatro»". Quaderns d’Italià 16 (2 de noviembre de 2011): 238. http://dx.doi.org/10.5565/rev/qdi.313.

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Montanari, Massimo. "Estimi e antroponimia medievale : l'esempio di Chieri (a. 1289)". Mélanges de l'Ecole française de Rome. Moyen-Age, Temps modernes 106, n.º 2 (1994): 475–86. http://dx.doi.org/10.3406/mefr.1994.3387.

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Wróbel, Mirosław. "Przestępstwo podsłuchiwania (nagrywania) spowiedzi oraz rozpowszechnianie jej treści w środkach społecznego przekazu w świetle prawodawstwa Kościoła katolickiego". Prawo Kanoniczne 54, n.º 3-4 (9 de julio de 2011): 287–304. http://dx.doi.org/10.21697/pk.2011.54.3-4.10.

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L’articolo presenta il problema del delitto più grave consistente nella registrazione o nella divulgazione con i mezzi di comunicazione sociale delle cose che vengono dette dal confessore o dal penitente. Inizialmente l’articolo illustra l’evoluzione della problematica nel diritto canonico. Nel diritto canonico ci sono tre simili regolazioni riguardanti questo problema (anno 1973, 1988 e 2010). La legge del 2010 – ultima regolazione – stabilisce che Congregazione per la Dottrina della Fede è riservato il delitto più grave consistente nella registrazione, fatta con qualunque mezzo tecnico, o nella divulgazione con i mezzi di comunicazione sociale svolta con malizia, delle cose che vengono dette dal confessore o dal penitente nella confessione sacramentale, vera o falsa. Colui che commette questo delitto, sia punito secondo la gravità del crimine, non esclusa la dimissione o la deposizione, se è un chierico. Dall’altra parte l’articolo presenta le considerazioni sul tema di interpretazione di verbo latino captare. Negli studi canonici troviamo trattate due ipotesi sul tema questo verbo. Alcuni canonisti dicono che captare significa registrare, altri spiegano che captare significa captazione. L’autore ha considerato le conseguenze pastorali riguardanti questa problematica.
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KITLV, Redactie. "Book reviews". New West Indian Guide / Nieuwe West-Indische Gids 86, n.º 3-4 (1 de enero de 2012): 309–407. http://dx.doi.org/10.1163/13822373-90002420.

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A World Among these Islands: Essays on Literature, Race, and National Identity in Antillean America, by Roberto Márquez (reviewed by Peter Hulme) Caribbean Reasonings: The Thought of New World, The Quest for Decolonisation, edited by Brian Meeks & Norman Girvan (reviewed by Cary Fraser) Elusive Origins: The Enlightenment in the Modern Caribbean Historical Imagination, by Paul B. Miller (reviewed by Kerstin Oloff) Caribbean Perspectives on Modernity: Returning Medusa’s Gaze, by Maria Cristina Fumagalli (reviewed by Maureen Shay) Who Abolished Slavery: Slave Revolts and Abolitionism: A Debate with João Pedro Marques, edited by Seymour Drescher & Pieter C. Emmer, and Abolitionism and Imperialism in Britain, Africa, and the Atlantic, edited by Derek R . Peterson (reviewed by Claudius Fergus) The Mediterranean Apprenticeship of British Slavery, by Gustav Ungerer (reviewed by James Walvin) Children in Slavery through the Ages, edited by Gwyn Campbell, Suzanne Miers & Joseph C. Miller (reviewed by Indrani Chatterjee) The Invisible Hook: The Hidden Economics of Pirates, by Peter T. Leeson (reviewed by Kris Lane) Theorizing a Colonial Caribbean-Atlantic Imaginary: Sugar and Obeah, by Keith Sandiford (reviewed by Elaine Savory) Created in the West Indies: Caribbean Perspectives on V.S. Naipaul, edited by Jennifer Rahim & Barbara Lalla (reviewed by Supriya M. Nair) Thiefing Sugar: Eroticism between Women in Caribbean Literature, by Omise’eke Natasha Tinsley (reviewed by Lyndon K. Gill) Haiti Unbound: A Spiralist Challenge to the Postcolonial Canon, by Kaiama L. Glover (reviewed by Asselin Charles) Divergent Dictions: Contemporary Dominican Literature, by Néstor E. Rodríguez (reviewed by Dawn F. Stinchcomb) The Caribbean Short Story: Critical Perspectives, edited by Lucy Evans, Mark McWatt & Emma Smith (reviewed by Leah Rosenberg) Society of the Dead: Quita Manaquita and Palo Praise in Cuba, by Todd Ramón Ochoa (reviewed by Brian Brazeal) El Lector: A History of the Cigar Factory Reader, by Araceli Tinajero (reviewed by Juan José Baldrich) Blazing Cane: Sugar Communities, Class, and State Formation in Cuba, 1868-1959, by Gillian McGillivray (reviewed by Consuelo Naranjo Orovio) The Purposes of Paradise: U.S. Tourism and Empire in Cuba and Hawai’i, by Christine Skwiot (reviewed by Amalia L. Cabezas) A History of the Cuban Revolution, by Aviva Chomsky (reviewed by Michelle Chase) The Cubalogues: Beat Writers in Revolutionary Havana, by Todd F. Tietchen (reviewed by Stephen Fay) The Devil in the Details: Cuban Antislavery Narrative in the Postmodern Age, by Claudette M. Williams (reviewed by Gera Burton) Screening Cuba: Film Criticism as Political Performance during the Cold War, by Hector Amaya (reviewed by Ann Marie Stock) Perceptions of Cuba: Canadian and American Policies in Comparative Perspective, by Lana Wylie (reviewed by Julia Sagebien) Forging Diaspora: Afro-Cubans and African Americans in a World of Empire and Jim Crow, by Frank Andre Guridy (reviewed by Susan Greenbaum) The Irish in the Atlantic World, edited by David T. Gleeson (reviewed by Donald Harman Akenson) The Chinese in Latin America and the Caribbean, edited by Walton Look Lai & Tan Chee-Beng (reviewed by John Kuo Wei Tchen) The Island of One People: An Account of the History of the Jews of Jamaica, by Marilyn Delevante & Anthony Alberga (reviewed by Barry Stiefel) Creole Jews: Negotiating Community in Colonial Suriname, by Wieke Vink (reviewed by Aviva Ben-Ur) Only West Indians: Creole Nationalism in the British West Indies, by F.S.J. Ledgister (reviewed by Jerome Teelucksingh) Cultural DNA: Gender at the Root of Everyday Life in Rural Jamaica, by Diana J. Fox (reviewed by Jean Besson) Women in Grenadian History, 1783-1983, by Nicole Laurine Phillip (reviewed by Bernard Moitt) British-Controlled Trinidad and Venezuela: A History of Economic Interests and Subversions, 1830-1962, by Kelvin Singh (reviewed by Stephen G. Rabe) Export/Import Trends and Economic Development in Trinidad, 1919-1939, by Doddridge H.N. Alleyne (reviewed by Rita Pemberton) Post-Colonial Trinidad: An Ethnographic Journal, by Colin Clarke & Gillian Clarke (reviewed by Patricia van Leeuwaarde Moonsammy) Poverty in Haiti: Essays on Underdevelopment and Post Disaster Prospects, by Mats Lundahl (reviewed by Robert Fatton Jr.) From Douglass to Duvalier: U.S. African Americans, Haiti, and Pan Americanism, 1870-1964, by Millery Polyné (reviewed by Brenda Gayle Plummer) Haiti Rising: Haitian History, Culture and the Earthquake of 2010, edited by Martin Munro (reviewed by Jonna Knappenberger) Faith Makes Us Live: Surviving and Thriving in the Haitian Diaspora, by Margarita A. Mooney (reviewed by Rose-Marie Chierici) This Spot of Ground: Spiritual Baptists in Toronto, by Carol B. Duncan (reviewed by James Houk) Interroger les morts: Essai sur le dynamique politique des Noirs marrons ndjuka du Surinam et de la Guyane, by Jean-Yves Parris (reviewed by H.U.E. Thoden van Velzen & W. van Wetering)
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Cohn, Samuel y Luciano Allegra. "La citta verticale: Usurai, mercanti e tessitori nella Chieri del cinquecento". American Historical Review 94, n.º 5 (diciembre de 1989): 1428. http://dx.doi.org/10.2307/1906476.

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Hudson, William V. y Luciano Allegra. "La citta verticale. Usurai, mercanti e tessitori nella Chieri del Cinquecento." Sixteenth Century Journal 19, n.º 4 (1988): 697. http://dx.doi.org/10.2307/2541024.

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Rossi, Elisabetta. "Individual names of the upper classes of Chieri (Turin) in the 16th century". Onoma 54 (2019): 161–79. http://dx.doi.org/10.34158/onoma.54/2019/9.

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Lemos, Allan Carlos Mazzoni, Fabio Machado Araujo y Juliane Everton Santos. "A utilização da fosfoetanolamina sintética em pacientes oncológicos: uma análise documental". Research, Society and Development 10, n.º 3 (14 de marzo de 2021): e25310313239. http://dx.doi.org/10.33448/rsd-v10i3.13239.

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Introdução- A abordagem sobre a fosfoetanolamina sintética (Pho-s) diz respeito à morte das células causadoras do câncer. O papel da enfermagem envolve perceber do paciente significados de mudanças de valores, crenças e atitudes. Método – pesquisa documental de abordagem qualitativa, exploratória - descritiva retrospectiva mediante entrevistas e sessões televisionadas da câmara do senado e deputados, além de matérias jornalísticas documentais e orais, com a utilização de plataforma online. Resultados - O processo de discussão se iniciou com o químico Gilberto Chierice, quando desenvolveu a substância nos anos 1980. A partir de acontecimentos com a Pho-s, como a distribuição sem estudos clínicos comprovados, a discussão foi levada aos tribunais até receber atenção dos parlamentares federais, com isso, avançou para meios jurídicos onde uma comissão foi organizada para se discutir sobre. O projeto foi aprovado pelos deputados federais, autorizando o uso e produção da Pho-s. No entanto, no mesmo ano o STF suspendeu a lei votada no Senado por precisão de uma análise clínica mais aprofundada. Discussão – para correlacionar o quadro complexo do câncer é utilizado a pirâmide das necessidades básicas, Teoria Wanda Horta. Com a disfunção fisiológica ocorrida manifestação do câncer a parte fisiológica fica comprometida e assim a base da pirâmide fica comprometida. A enfermagem tem um papel importante nesse processo, restabelecendo o equilíbrio do indivíduo e a restauração da parte fisiológica. Considerações finais - o papel da equipe multiprofissional para atender as demandas dos pacientes oncológicos é de grande valia para a recuperação do paciente.
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Kaslyn, Robert J. "Perseveranza e Misericordia: Due Riposte Alla Crisi di un Religioso Chierico. La Dispensa Dall’ordine Sacro e Dai Voti Perpetui by Jorge Enrique Horta Espinoza". Jurist: Studies in Church Law and Ministry 68, n.º 2 (2008): 609–11. http://dx.doi.org/10.1353/jur.2008.0007.

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Kantzas, Apostolos, Minghua Ding y Jong Lee. "Residual Gas Saturation Revisited". SPE Reservoir Evaluation & Engineering 4, n.º 06 (1 de diciembre de 2001): 467–76. http://dx.doi.org/10.2118/75116-pa.

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Resumen
Summary The determination of residual gas saturation in gas reservoirs from long spontaneous and forced-imbibition tests is addressed in this paper. It is customarily assumed that when a gas reservoir is overlaying an aquifer, water will imbibe into the gas-saturated zone with the onset of gas production. The process of gas displacement by water will lead to forced imbibition in areas of high drawdown and spontaneous imbibition in areas of low drawdown. It is further assumed that in the bulk of the reservoir, spontaneous imbibition will prevail and the reservoir will be water-wet. A final assumption is that the gas behaves as an incompressible fluid. All these assumptions are challenged in this paper. A series of experiments is presented in which it is demonstrated that the residual gas saturation obtained by a short imbibition test is not necessarily the correct residual gas saturation. Imbibition tests by different methods yield very different results, while saturation history and core cleaning also seem to have a strong effect on the determination of residual gas saturation. It was found, in some cases, that the residual gas by spontaneous imbibition was unreasonably high. This was attributed to weak wetting conditions of the core (no water pull by imbibition). It is expected that this work will shed some new light on an old, but not-so-well-understood, topic. Introduction When a porous medium is partially or fully saturated with a nonwetting phase, and a wetting phase is allowed to invade the porous medium, the process is called imbibition. For the problem addressed in this work, the nonwetting phase is assumed to be gas, and the wetting phase is assumed to be the aquifer water. If the medium is dry and the water is imbibing, then the imbibition is primary (Swi=0). If the water is already in the medium, the imbibition is secondary (Swi>0). If there is no driving force other than the affinity to wet, the imbibition is spontaneous. If there is any other positive pressure gradient, the imbibition is called forced. Numerous papers have been written on the subject of residual oil saturation from imbibition, but fewer have been prepared on the subject of residual gas saturation from imbibition. The common perception is that many of the principles that cover oil and gas reservoirs are the same. Agarwal1 addressed the relationship between initial and final gas saturation from an empirical perspective. He worked with 320 imbibition experiments and segmented the database to develop curve fits for common rock classifications. Land2 noted that available data seemed to fit very well to an empirical functional form given asEquation 1 In this model, the only free parameter is the maximum observable trapped nonwetting phase saturation corresponding to Sgr (Sgi=1). This expression does not predict residual phase saturation, only how residual saturation scales with initial saturation. Zhou et al.3 studied the effect of wettability, initial water saturation, and aging time on oil recovery by spontaneous imbibition and waterflooding. A correlation between water wetness and oil recovery by waterflooding and spontaneous imbibition was observed. Geffen et al.4 investigated some factors that affect the residual gas saturation, such as flooding rate, static pressure, temperature, sample size, and saturation conditions before flooding. They found that water imbibition on dry-plug experiments was different from waterflooding experiments with connate water. However, they concluded that the residual gas saturation from the two types of experiments was essentially the same. Keelan and Pugh5 concluded that trapped gas saturation existed after gas displacement by wetting-phase imbibition in carbonate reservoirs. Their experiments showed that the trapped gas varied with initial gas in place and that it was a function of rock type. Fishlock et al.6 investigated the residual gas saturation as a function of pressure. They focused on the mobilization of residual gas by blowdown. Apparently, the trapped gas did not become mobile immediately as it expanded. The gas saturation had to increase appreciably to a critical value for gas remobilization. Tang and Morrow7 introduced the effect of composition on the microscopic displacement efficiency of oil recovery by waterflooding and spontaneous imbibition. They concluded that the cation valency was important to crude/oil/rock interactions. Chierici et al.8 tested whether a reliable value of reserves could be obtained from reservoir past-production performance by analyzing results from six gasfield experiments. They concluded that different gas reservoir aquifer systems could show the same pressure performance in response to a given production schedule. Baldwin and Spinler9 investigated residual oil saturation starting from different initial water saturation using magnetic resonance imaging (MRI). They concluded that at low initial water saturation, the presence of a significant waterfront during spontaneous water imbibition indicated that the rate of water transport was less than that of oil. At high initial water saturation, the more uniform saturation change during spontaneous water imbibition indicated that the rate of water transport was greater than that of oil. The pattern of spontaneous imbibition depended on sample wettability, with less effect from frontal movement in less water-wet samples. Pow et al.10 addressed the imbibition of water in fractured gas reservoirs. Field and laboratory information suggested that a large amount of gas was trapped through fast water imbibition through the fractures and premature water breakthrough. The postulation was made that such gas reservoirs would produce this gas if and when the bypassed gas was allowed to flow to the production intervals under capillary-controlled action. The question of whether the rate of imbibition could enhance the production of this trapped gas was raised. Preliminary experiments on full-diameter core pieces showed that the rates of imbibition were extremely slow and that if the different imbibition experiments were performed in full-diameter plugs, the duration of the experiments would be prohibitively long. These experiments formulated the experimental strategy presented in the following sections.
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Cerutti, Simona. "L. Allegra, La citta' verticale. Usurai, mercanti e tessitori nella Chieri del Cinquecento, Milan, Franco Angeli, 1987." Annales. Histoire, Sciences Sociales 46, n.º 3 (junio de 1991): 683–85. http://dx.doi.org/10.1017/s0395264900062910.

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Rahmalia, Riska y Eko Bagus Fahrizqi. "Hubungan Keseimbangan Dan Power Otot Tungkai Terhadap Kemampuan Tendangan Ap Chagi Pada Atlet Taekwondo Dojang Satria Lampung". Journal Of Physical Education 2, n.º 2 (1 de enero de 2022): 8–12. http://dx.doi.org/10.33365/joupe.v2i2.1278.

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Resumen
Taekwondo merupakan seni bela diri yang lebih banyak menggunakan kaki daripada tangan karena Taekwondo terdiri dari tiga kata dasar yaitu Tae yang berarti kaki, Kwon yang berarti tangan, dan Do yang berarti seni. Dasar-dasar taekwondo terdiri dari 5 komponen dasar, yaitu: bagian tubuh sasaran (Keup So), bagian tubuh yang digunakan untuk menyerang atau bertahan, jurus jurus (Seogi), teknik bertahan atau menangkis (Makki), teknik serangan (kongkyok kisul) yang terdiri dari: pukulan (jierugi), tebasan (chigi), tusukan (chierugi), tendangan (chagi). untuk mengetahui sejauh mana kemampuan keseimbangan atlet, untuk mengetahui sejauh mana kemampuan otot tungkai atlet, untuk mengetahui kemampuan tendangan ap chagi atlet warrior di Bandar Lampung.Penelitian ini merupakan jenis penelitian korelasional dengan menggunakan metode kuantitatif. Sampel dalam penelitian ini adalah seluruh atlet Dojang satria Bandar Lampung yang mengumpulkan 20 atlet. data diperoleh setelah menentukan topik masalah, sampel, tes gaya berdiri, tes lompat jauh berdiri, tendangan ap chagi dan pengolahan data.Dari hasil penelitian ini memberikan interpretasi lebih lanjut terhadap hasil analisis data yang telah dikemukakan. Berdasarkan pengujian, analisis menyimpulkan bahwa (1) terdapat hubungan yang signifikan antara keseimbangan dan kemampuan melakukan ap chagi dengan hitung tabel (0,003 0,621). (2) ada hubungan yang signifikan antara power otot tungkai terhadap kemampuan menendang ap chagi dengan r hitung rtabel (0,051 0,441). (3) ada hubungan yang signifikan antara keseimbangan, power otot tungkai pada tendangan ap chagi dengan r hitung rtabel (0,011 0,642).
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De la Hera, Alberto. "Horta Espinoza, Jorge Enrique, Perseveranza e Misericordia: due risposte alla crisi di un religioso chierico. La dispensa dall'Ordine sacro e dai Voti Perpetui, Pontificium Athenaeum Antonianum, Roma 2003, 281 pp." Ius Canonicum 46, n.º 91 (20 de diciembre de 2017): 401–5. http://dx.doi.org/10.15581/016.46.14636.

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Ohly, Christoph. "Horta Espinoza, Jorge Enrique, Perseveranza e misericordia: Due risposte alla crisi di un religioso chierico. La Dispensa dallʼOrdine sacro e dai Voti Perpetui. Edizioni Antonianum: Roma 2003, (= Bibliotheca Pontificii Athenaei Antoniani 40), 281 S." Archiv für katholisches Kirchenrecht 173, n.º 1 (24 de junio de 2004): 270–74. http://dx.doi.org/10.30965/2589045x-17301030.

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Reinhardt, Elisabeth. "Alessandro GHISALBERTI - Antonio PETAGINE - Raffaele RIZZELLO (eds.), Letture e interpretazioni di Tommaso d'Aquino oggi: cantieri aperti. Atti del Convegno Internazionale di Studio (Milano 12-13 settembre 2005), Quaderni di Annali Chieresi, Torino 2005, 333 p." Anuario de Historia de la Iglesia 17 (18 de abril de 2018): 472–73. http://dx.doi.org/10.15581/007.17.10054.

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