Literatura académica sobre el tema "Carteggi letterari"

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Artículos de revistas sobre el tema "Carteggi letterari"

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Penso, Andrea. "Le lettere di e a Cesarotti nella Biblioteca Nazionale di Parigi (con documenti inediti)". Quaderni d'italianistica 37, n.º 2 (27 de enero de 2018): 75–100. http://dx.doi.org/10.33137/q.i..v37i2.29230.

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L’articolo presenta due lettere di Melchiorre Cesarotti ritrovate dall’A. durante alcune ricerche condotte alla Bibliothèque Nationale de France su materiali manoscritti. La prima lettera è indirizzata a Voltaire, e riguarda la traduzione delle due tragedie Le Fanatisme, ou Mahomet e La Mort de César. Si tratta di una missiva già edita nel 1977 a opera di Theodore Besterman in Inghilterra nel quadro dell’edizione dei carteggi di Voltaire. Questo ritrovamento è passato però quasi inosservato nell’ambito degli studi di italianistica: l’articolo punta dunque a rilanciare l’interesse per questo fugace carteggio. La seconda missiva, che data al giugno 1803, è invece inedita e proviene dal fondo Custodi, inesauribile fonte di informazioni e curiosità. Il tema del secondo documento è molto diverso: Cesarotti comunica a Pietro Custodi di non poter prendere parte al suo progetto, la raccolta Scrittori classici italiani di economia politica, che iniziò a svilupparsi proprio nel 1803. Nonostante il rifiuto, il letterato padovano si ripromise di sollecitare qualche amico, esperto di economia, a fornire qualche contributo. Per meglio contestualizzare la seconda lettera, pertanto, l’A. si sofferma anche su un altro documento del fondo Custodi, vale a dire una missiva che l’economista veneziano Francesco Battaglia indirizzò proprio a Cesarotti, il quale l’aveva a sua volta incoraggiato a prendere parte al progetto di Custodi.
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Böschung, Urs. "Spallanzani, Lazzaro: Edizione nazionale delle opere di Lazzaro Spallanzani. Parte seconda: Lezioni (voi. primo e secondo); parte terza: Scritti letterari. Supplemento: Carteggi. A cura di Pericle di Pietro. Modena. Enrico Mucchi, 1994." Gesnerus 53, n.º 3-4 (27 de noviembre de 1996): 281. http://dx.doi.org/10.1163/22977953-0530304046.

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Cecchini, Fabiana. "Il romanzo d'amore di Sibilla Aleramo e Dino Campana in Un Viaggio Chiamato Amore. Lettere 1916-1918". Quaderni d'italianistica 30, n.º 1 (1 de enero de 2009): 109–29. http://dx.doi.org/10.33137/q.i..v30i1.8428.

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Resumen
Nello scambio epistolare tra Sibilla Aleramo e Dino Campana realmente avvenuto tra il 1916-1918 e edito nella raccolta Un viaggio chiamato amore dalla studiosa Bruna Conti, si riscontrano ricercate pose da innamorati che danno origine ad una storia d'amore al confine tra realtà e creazione letteraria, di cui Sibilla si rivela essere abile artefice e regista. L'intento dell'Aleramo di fare della propria esistenza un'opera d'arte unito alla colta e raffinata complicità intellettuale di Dino Campana, rendono la lettera un luogo in cui proiettare non solo il sentimento di due amanti lontani, ma anche lo spazio in cui Sibilla plasma la sua identità di amante-attrice di un dramma amoroso. La corrispondenza, quindi, come unica testimone del loro idillio realizza la fusione tra vita e arte, trasformando il carteggio Aleramo-Campana nel romanzo del loro amore.
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Steinsiek, Angela. "Das epistolarische Werk von Ferdinand Gregorovius. Eine Bestandsaufnahme". Quellen und Forschungen aus italienischen Archiven und Bibliotheken 97, n.º 1 (20 de diciembre de 2017): 290–315. http://dx.doi.org/10.1515/qfiab-2017-0014.

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Riassunto Quello di Ferdinand Gregorovius e uno dei piu importanti carteggi del XIX secolo. Nonostante gli sforzi dell’autore di sottrarre questa parte delle sue carte al pubblico, si sono conservate diverse migliaia di lettere che, accanto alla sua opera complessiva, rivestono un valore straordinario anche dal punto di vista letterario. Indispensabili sono le lettere per ricostruire la genesi dei suoi lavori, per comprenderne la qualita nella dialettica tra letteratura e scienza, per identificare i suoi scritti anonimi. Le sue corrispondenze con studiosi, nobili, politici, scrittori, artisti ed editori rappresentano nell’insieme un documento unico della storia politica e sociale, culturale e delle scienze nel XIX secolo e permettono di farsi un’idea concreta sulle vaste reti di contatto transnazionali non solo epistolari, ma anche personali, e sulle condizioni di lavoro di uno storico che svolgeva le sue attivita liberamente e in modo indipendente. Le sue corrispondenze, coprendo diversi decenni, mettono infine in luce i rapidi sviluppi che nella loro interazione contrassegnarono la storia italiana e tedesca dell’epoca.
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Steinsiek, Angela. "Das epistolarische Werk von Ferdinand Gregorovius. Eine Bestandsaufnahme". Quellen und Forschungen aus italienischen Archiven und Bibliotheken 97, n.º 1 (5 de marzo de 2018): 290–315. http://dx.doi.org/10.1515/qufiab-2017-0014.

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Riassunto Quello di Ferdinand Gregorovius è uno dei più importanti carteggi del XIX secolo. Nonostante gli sforzi dell’autore di sottrarre questa parte delle sue carte al pubblico, si sono conservate diverse migliaia di lettere che, accanto alla sua opera complessiva, rivestono un valore straordinario anche dal punto di vista letterario. Indispensabili sono le lettere per ricostruire la genesi dei suoi lavori, per comprenderne la qualità nella dialettica tra letteratura e scienza, per identificare i suoi scritti anonimi. Le sue corrispondenze con studiosi, nobili, politici, scrittori, artisti ed editori rappresentano nell’insieme un documento unico della storia politica e sociale, culturale e delle scienze nel XIX secolo e permettono di farsi un’idea concreta sulle vaste reti di contatto transnazionali non solo epistolari, ma anche personali, e sulle condizioni di lavoro di uno storico che svolgeva le sue attività liberamente e in modo indipendente. Le sue corrispondenze, coprendo diversi decenni, mettono infine in luce i rapidi sviluppi che nella loro interazione contrassegnarono la storia italiana e tedesca dell’epoca.
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Finotti (book author), Fabio y Massimo Ciavolella (review author). "Sistema letterario e diffusione del Decadentismo nell'Italia di fine '800. Il carteggio Vittorio Pica - Neera". Quaderni d'italianistica 11, n.º 1 (1 de abril de 1990): 167–68. http://dx.doi.org/10.33137/q.i..v11i1.10574.

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Smith, Jonathan y Fabio Finotti. "Sistema letterario e diffusione del decadentismo nell'italia di fine '800: il carteggio Vittorio Pica-Neera". Modern Language Review 85, n.º 4 (octubre de 1990): 996. http://dx.doi.org/10.2307/3732744.

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Tatti, Silvia. ""Riveritissima mia signora donna Eleonora": Metastasio critico letterario nel carteggio con Eleonora de Fonseca Pimentel". Palinsesti 9788879169363 (septiembre de 2020): 271–90. http://dx.doi.org/10.7359/936-2020-tatt.

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Becker, Jared y Fabio Finotti. "Sistema letterario e diffusione del decadentismo nell'Italia di fine '800: il carteggio Vittorio Pica-Neera". Italica 68, n.º 2 (1991): 238. http://dx.doi.org/10.2307/479864.

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Ferenczi, Sándor. "Sándor Ferenczi: tre inediti in italiano". PSICOTERAPIA E SCIENZE UMANE, n.º 3 (agosto de 2021): 477–86. http://dx.doi.org/10.3280/pu2021-003004.

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A partire dalla metà degli anni 1980, le teorie di Sándor Ferenczi (1873-1933) hanno suscitato anche in Italia parecchio interesse e stimolato la pubblicazione tanto dei suoi lavori scientifici - psicoanalitici e non - quanto dei suoi epistolari. Ciononostante, resta da tradurre ancora molto materiale, di interesse non soltanto storico. Accanto alle maggiori falle, rappresentate dal terzo volume del prezioso epistolario tra Freud e Ferenczi e dal carteggio tra Ferenczi ed Ernest Jones, ancora non tradotti in italiano, si trovano molti lavori minori ma non per questo privi di valore. Tra di essi i tre pezzi qui proposti: due brevi brani e una curiosa lettera.
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Tesis sobre el tema "Carteggi letterari"

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Trovato, Lorenzo. "Diodata Saluzzo nella cultura letteraria del primo Ottocento ˸ i carteggi". Thesis, Sorbonne Paris Cité, 2019. http://www.theses.fr/2019USPCA020.

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Resumen
Le but de ce projet de doctorat c’est celui de donner une contribution aux études littéraires concertantes la fin du XVIIIe siècle et le début du XIXe, au moyen de l’édition critique de la correspondance de l’autrice Diodata Saluzzo Roero. La thèse se compose de trois chapitres et de l’édition des lettres. Le premier chapitre donne une contextualisation historique du Piémont du 1700, avec une attention particulière à l’expérience intellectuelle de Carlo Denina et Prospero Balbo, lesquels ont eu une influence importante sur Diodata et sa génération. Dans ce chapitre on a analysé, aussi, la première activité de l’Académie des Sciences de Turin, fondée par Giuseppe Angelo Saluzzo, le père de Diodata. Dans le deuxième chapitre, on donne la biographie complète de l’autrice, revue et augmentée de nouvelles informations, obtenues en analysant les lettres. Le troisième chapitre examine les correspondances principales de Diodata Saluzzo, et quelques-unes de ses lettres les plus intéressantes. En particulier, on a analysé les correspondances avec Cesare Lucchesini, Alessandro Manzoni, Coriolano Malingri, Prospero Balbo e toutes les auteurs femmes. Dans ce chapitre sont présentes aussi quelques voies thématiques, pour faciliter l’orientation du lecteur.La seconde partie contient l’édition commentée de l’entier corpus des lettres de Diodata Saluzzo, rangé selon un principe rigidement chronologique. Enfin, dans un appendice final, on a joint toutes les lettres que les autres autrices de cette période ont envoyées à Diodata ; ces lettres ont été analysées dans le dernier paragraphe du troisième chapitre
This thesis is focused on the commented edition of the epistolary of Diodata Saluzzo, a female poet who had a central role in Italian literature between 18th and 19th centuries.The thesis, in addition to the letter’s edition, is composed of three chapters. First chapter gives an historical contextualization focused on Piemonte during the 18th century. It pays particular attention on Carlo Denina and Prospero Balbo’s intellectual experience, which had an important influence on Diodata Saluzzo and her generation. In this chapter is also analysed the early activity of the Accademy of Sciences, which was founded by Diodata’s father, Giuseppe Angelo Saluzzo. The second chapter includes a complete biography of Diodata Saluzzo, updated with the new information obtained by the epistolary. In the third chapter the most important letters and main correspondences pertained to Cesare Lucchesini, Alessandro Manzoni, Prospero Balbo and the female writers are examined as well. In this chapter, the main topics are also introduced, to simplify the reader’s approach to the epistolary. The second part is composed of the commented edition of the entire corpus of Diodata Saluzzo’s letters, ordered chronologically. Lastly, in the final appendix, are included the letters of other female writers sent to Diodata Saluzzo, which were exanimated in the last paragraph of the third chapter
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CORRIAS, FRANCESCA. "Mario Puccini letterato-editore. Prospettive d’archivio e mediazione letteraria tra Italia e Spagna". Doctoral thesis, Università degli Studi di Cagliari, 2016. http://hdl.handle.net/11584/266875.

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Resumen
This thesis explores the editorial work of Mario Puccini (Senigallia 1887 - Rome, 1957) during the first thirty years of the twentieth century. After having introduced the Italian publishing scenario of the time, I analyze the two publishing houses led by Puccini: Giovanni Puccini e Figli Editori and Studio Editoriale Lombardo. The aim of this analysis is to provide an innovative and accurate account on several issues, generally misregarded by scholarship, such as series, advertising strategies, the relationship between authors and publishers, the catalogue of books. My thesis, furthermore, highlights the importance of Puccini’s role by comparing it with that of other well-known contemporary writers-editors, namely Marinetti and Prezzolini. A separate chapter is also dedicated to G.P. Lucni, who played a crucial role in establishing the Studio Editoriale Lombardo. A systematic research carried out in several archives, both in Italy (Archivio A. Bonsanti, Firenze, Archivio Papini, Primo Conti Foundation, Fiesole, Archivio Lucini, Biblioteca Comunale, Como) and in Spain (Biblioteca Nacional de España, Sala Cervantes, Publishing house Biblioteca Nueva Archive, Madrid) has made possible to retrace Puccini's editorial profile. The letters shed light on Puccini’s view about his editorial profession as well as on the book market and the Italian publishing history. Yet, the letters provided by the Spanish archives, show the remarkable mediation performed by Puccini for the dissemination of Italian contemporary literature in Spain. After being introduced to the Spanish literary circles by Miguel de Unamuno, Puccini became, within few years, the most important critical voice of the contemporary Italian literature, due to his collaboration with the literary magazine La Pluma by Azaña and Rivas Cherif and the simultaneous activity of literary agent for the publishing house led by Jose Ruiz-Castillo, Biblioteca Nueva. Amongst his numerous translations, I will mention the novel by Pirandello, Il fu Mattia Pascal, recommended by Puccini even before the Italian comedy writer became famous in Europe. Finally, my thesis demonstrates how Puccini tried to favour a different view of Italian literature in order to overcome the dominant dannunzianism in Spain.
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Fonsato, Vanna Marisa. "Giudizi letterari di Isabella Teotochi Albrizzi nel carteggio inedito della Raccolta Piancastelli". Thesis, McGill University, 1992. http://digitool.Library.McGill.CA:80/R/?func=dbin-jump-full&object_id=61287.

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Resumen
The present work examines the literary criticism expressed by Isabella Teotochi Albrizzi in several of her unpublished letters.
The first part outlines the cultural and historical tradition of Venice during the Eighteenth Century. Particular attention is subsequently given to the intellectual role of women, their contribution to the literary salons of the time, and the neoclassical tradition. This first part is essential in that it supplies a valuable context to Isabella Teotochi Albrizzi's writings.
In the second part, I examine Isabella Teotochi Albrizzi's literary criticism of major European authors and works. Through these criticisms she exposes her misvision of the literary world to which she aspired, and reveals that although she was influenced by the subtle preromantic tendencies, she remained faithful to the neoclassical school.
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Brian, Giulia. "Il segreto svelato. Antonio Fogazzaro, i suoi lettori e la società letteraria attraverso la corrispondenza". Doctoral thesis, Università degli studi di Padova, 2015. http://hdl.handle.net/11577/3424211.

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Resumen
The dissertation is meant to propose, in the wake of the new documentary and methodological elements emerged during the conference Fogazzaro nel mondo (Vicenza, 2011) and the seminar Antonio Fogazzaro e Padova (Padova, 2012), an unexpected image of the Italian writer focusing on some understudied aspects of Fogazzaro’s works and on overlooked moments of both his public and private life. The dissertation is divided into two sections: the first is composed of three essays, while the second collects a conspicuous amount of unpublished documents. In particular, in this second part the correspondence between Fogazzaro and his daughter Gina, and Fogazzaro and his Milanese editor Ettore Baldini are fully reconstructed. The most part of these documents are stored in the Bertoliana Public Library of Vicenza. The opening chapter presents Fogazzaro’s view of the reading public and its role in the novelist’s literary laboratory; then it draws a profile of the readers and, looking at the reactions of the readers themselves, outline the formula of Fogazzaro’s success. Every work by Fogazzaro went through three concentric circles of readers: the closest circle, composed by family members and friends who had the privilege to follow step by step the development of the plot through the storytelling or the previews included in the correspondence; then the medium circle of critics and writers, who had access to the drafts of the novels, and finally the wide public. The second chapter focuses on the relationship with Gina, careful and enthusiastic reader of her father’s novels and representative of the family audience: these letters have the advantage of entering the writer’s private sphere and, through it, to the most intimate aspects of his art. In particular, this part examines Gina’s role as a reader, the relationship between fiction and historical-biographical facts, the family library, the literary world the writer interacted with, the artistic laboratory, and the novelist’s concept of literary writing. A special attention is paid to the social network that the letters bring to light, because the readership used to relate not only with the novelist but also with the philanthropist, the maître à penser, the politician. Eventually the third chapter, broadening the horizons from the family readership to the literary world, investigates the relationship between Fogazzaro and his editors. Through the study of his correspondence with Baldini, it is indeed possible to follow the path from the conception of a plot to the negotiation with several editors, until the final reception of his books. These epistolary exchanges, both those with Gina and with Baldini, enrich the knowledge of the creation and the publishing processes of the novels, particularly of The Saint and Leila, allowing some reflections on the expectations that oriented the production of the writer.
Questa tesi, sulla scia delle nuove acquisizioni documentarie e metodologiche emerse durante il convegno Fogazzaro nel mondo (Vicenza, 2011) e la giornata di studi Antonio Fogazzaro e Padova (Padova, 2012), propone un’immagine dello scrittore non nota, chiarendo zone poco o per nulla frequentate dalla critica sia sulla figura “pubblica” del letterato vicentino nei suoi rapporti con la società letteraria e l’industria editoriale, sia sul piano più strettamente “privato”. La tesi è strutturata in una prima sezione composta di tre saggi e in una seconda che raccoglie una mole cospicua di documenti inediti. In particolare sono ricostruiti nella loro interezza i carteggi di Fogazzaro con la figlia Gina e con l’editore Ettore Baldini. La maggior parte dei documenti proviene dalla Biblioteca Bertoliana di Vicenza. Il capitolo introduttivo presenta la concezione fogazzariana di pubblico e lo spazio occupato da quest’ultimo nell’officina letteraria dello scrittore vicentino, quindi traccia un profilo dei lettori di Fogazzaro e ricostruisce la formula del successo dei romanzi a partire dalle reazioni dei lettori stessi. Ciascuna opera si irradiava attraverso tre cerchie concentriche di lettori: il pubblico più stretto, composto da familiari e amici che avevano il privilegio di seguire da vicino la tessitura delle trame attraverso il racconto orale e le anticipazioni per via epistolare, la cerchia composta da critici letterari e scrittori che accedevano alle bozze dei romanzi, e il vasto pubblico. Nel secondo capitolo viene approfondito il rapporto con Gina, fedelissima lettrice delle opere del padre, rappresentante del pubblico familiare: la corrispondenza tra i due ha il pregio di dare accesso alla dimensione privata dello scrittore e attraverso di essa a quella più intimamente artistica. Nello specifico viene preso in esame il ruolo di Gina come lettrice del padre, il rapporto tra letteratura e realtà storico-biografica, la biblioteca condivisa, la società culturale con cui lo scrittore interagiva, la fucina all’interno della quale furono elaborati i romanzi, la concezione della scrittura letteraria. Inoltre è stata posta particolare attenzione alla rete sociale che le lettere portano in evidenza, dal momento che il pubblico si relazionava non solo con lo scrittore, ma anche con il filantropo, il maître à penser, il politico. Infine nel terzo capitolo, dilatando lo sguardo dal pubblico familiare alla società letteraria, attraverso lo studio delle comunicazioni epistolari tra Fogazzaro e Baldini viene approfondito il rapporto tra lo scrittore e i suoi editori per entrare nel cuore dell’officina artistica, per ripercorrere il processo che conduce dall’ideazione di un’opera alla contrattazione con l’editore, la storia dell’oggetto-libro e la ricezione. Lo scambio epistolare ha apportato contribuiti inaspettati all’indagine sulla gestazione e il lancio editoriale dei romanzi, in particolare del Santo e di Leila, e ha permesso alcune riflessioni sull’orizzonte di attesa che orienta la produzione fogazzariana.
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Tricomi, Andrea. "Regesto delle lettere a stampa di Federico De Roberto". Doctoral thesis, Università di Catania, 2015. http://hdl.handle.net/10761/1678.

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Il regesto delle lettere derobertiane rappresenta un opera scientifica da cui non possono prescindere filologi e storici della letteratura italiana. Manca ancora un epistolario derobertiano unificato e sistematico. Il presente lavoro di ricerca tenta di colmare l assenza di un repertorio non ancora interamente inventariato e catalogato, di un regesto complessivo dei carteggi, fin qui editi, per la ricostruzione cronologica di un patrimonio prezioso ed eccezionale che, nell insieme, permette di accedere all autobiografia quotidiana di tutta un esistenza, ad una intimità divenuta di dominio pubblico, alla cronistoria fedele e romanzata di una vita straordinaria ed egualmente normale e a un disegno biografico attendibile ed esauriente di un epistolografo sorprendente come Federico De Roberto. La lettura del regesto ha pertanto il fascino del saper documentare e fare emergere una nuova esegesi della vita e dell intero corpus letterario di Federico De Roberto.
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Baldi, Alberto. "“Una potenza lontana e misteriosa”. Il carteggio tra Ignazio Silone e la Arnoldo Mondadori Editore come knowledge site: tra digital scholarly editing e text analysis". Doctoral thesis, 2021. http://hdl.handle.net/2158/1237479.

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Il progetto di ricerca, che ha dato origine a un elaborato teorico-metodologico e al sito epistolariosilone.it, è nato dal proposito di sperimentare pratiche e risorse delle digital humanities nello studio e nell’edizione della corrispondenza di Ignazio Silone, nello specifico il carteggio con la Arnoldo Mondadori Editore, suo principale editore in Italia (per un totale di 419 pezzi epistolari, conservati nel Fondo Silone della Fondazione di Studi Storici “Filippo Turati” di Firenze e in vari fondi della Fondazione Arnoldo e Alberto Mondadori di Milano). Avvalendosi dei princìpi dello scholarly digital editing (e degli standard di trascrizione XML-TEI) e della text analysis (nella fattispecie, topic modeling e sentiment e polarity analysis), si è definito e attuato un modello di knowledge site editoriale che, con la sua infrastruttura e le sue funzionalità, trascenda il ruolo di ambiente digitale per divenire vero e proprio “luogo di conoscenza”, pur non venendo meno alle sue funzioni editoriali e di veicolazione del patrimonio archivistico. L’edizione elettronica del carteggio Silone-Mondadori così realizzata, pur concentrandosi su un corpus documentario definito e autosufficiente, si presenta come un primo momento di un possibile più ampio lavoro di edizione della restante corrispondenza siloniana (più di 10 mila unità epistolari solo nel Fondo Silone dell’archivio fiorentino) e, più in generale, di un’operazione finalizzata alla valorizzazione e alla diffusione (in ambiente digitale) delle carte dello scrittore.
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D'Ambrosio, Antonio. "«Noi si lavora per vocazione». Il carteggio di Giuseppe De Robertis ed Enrico Falqui (1933-1943)". Doctoral thesis, 2021. http://hdl.handle.net/2158/1238394.

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Resumen
Il poderoso carteggio tra il critico fiorentino Giuseppe De Robertis e il critico romano Enrico Falqui si protrae per un lungo trentennio, dal 1933 al 1963, e consta di ben 1539 pezzi epistolari: le 625 missive di De Robertis sono conservate nel Fondo Falqui dell’Archivio del Novecento presso il Dipartimento di Studi Europei, Americani e Interculturali della Sapienza Università di Roma, le 914 missive di Falqui nel Fondo De Robertis dell’Archivio Contemporaneo “Alessandro Bonsanti” presso il Gabinetto Scientifico-Letterario G.P. Vieusseux di Firenze. Da un punto di vista contenutistico, la corrispondenza appare suddivisa in due parti omogenee, dove il 1944, con sole 32 missive che ne raccontano l’instabilità politica, le incertezze sociali, le difficoltà economiche, fa da spartiacque tra un primo decennio (1933-1943) di scambio epistolare fitto, quasi giornaliero – con le sue 918 missive, 371 di De Robertis e 547 di Falqui – e prolifico di progetti, e un più lungo periodo (1945-1963) in cui è di nuovo visibile quel rapporto amicale, di fiducia e stretta collaborazione che aveva portato i due interlocutori negli anni precedenti a scambiarsi opinioni, giudizi, suggerimenti in un confronto costruttivo, anche se ora il dialogo si fa meno serrato (le epistole di questi ultimi 18 anni sono “solo” 590). Considerata dunque la mole di documentazione e di informazioni di cui si compone, in questa sede si è deciso di pubblicare integralmente la sola corrispondenza intercorsa fino al 1943: a quell’altezza, infatti, i grandi progetti cui entrambi avevano atteso sono conclusi, e, complice la guerra, le assidue collaborazioni con i periodici si interrompono, le polemiche culturali non hanno la stessa vivacità degli anni precedenti, i progetti più recenti non comunicano lo stesso entusiasmo dei precedenti. L’edizione è stata condotta sui documenti originali, rispettandone scrupolosamente le particolarità grafiche. Tutti gli accorgimenti editoriali sono stati opportunamente indicati nella Nota al testo. La corrispondenza prende avvio nell’ottobre 1933 perché Falqui, che all’epoca avvertiva «un certo bisogno di lavorare», chiede al redattore De Robertis di ospitare i suoi scritti sulle pagine di «Pan»: si sviluppa da questo momento un felice dialogo epistolare, che testimonia da una parte la loro amicizia fraterna (tramite lo scambio sincero di opinioni su narratori e poeti, la condivisione di angosce e successi personali, la disponibilità all’aiuto reciproco, come quando De Robertis alla fine del 1938 vive l’incertezza della sua nomina a professore di letteratura italiana all’Università di Firenze, e Falqui si mostra subito disponibile a reperire informazioni che tranquillizzino l’amico; oppure quando Falqui nel 1940 vive l’inquietudine per la sua sorte lavorativa all’Accademia d’Italia, con il professore pronto a fornire supporto morale e politico), dall’altra la sintonia ideologica che li univa: la critica del «saper leggere» di De Robertis, che nel corso del carteggio si arricchisce di un’ulteriore istanza, la «condizione alla poesia», anche per Falqui era un’«ottima norma», non solo perché professava attraverso «letture e riletture infaticabili» l’auscultazione del testo letterario e la libertà da ogni condizionamento ideologico, ma anche per la particolare tendenza a «leggere gli antichi col gusto d’un moderno». Contro Croce e i suoi sodali (Luigi Russo tra i primi), per difendere quella letteratura contemporanea alla quale avevano votato la loro esistenza, entrambi divengono protagonisti di vivaci polemiche e dibattiti che si sviluppano sui periodici culturali dell’epoca. E facilmente si lasciano coinvolgere in numerose iniziative, sia singolarmente (ad esempio, per Falqui: la curatela di un’opera omnia di Gasparo Gozzi per i Classici Rizzoli e degli scritti didimei del Foscolo per l’editore Colombo, la curatela dell’almanacco Beltempo, la compilazione dell’antologia Capitoli, la gestione della collana «Il Centonovelle» di Bompiani; per De Robertis: la collaborazione con l’editore Le Monnier, la curatela di un’antologia di Soffici, la prefazione all’edizione 1940 dei Pesci rossi di Emilio Cecchi, la prefazione ai Venti racconti di Gianna Manzini) sia in coppia (l’Omaggio a D’Annunzio del marzo 1939, numero unico fuori serie della rivista «Letteratura» che commemora il Vate a un anno dalla morte; la compilazione di un’antologia di racconti del Novecento che sarebbe dovuta uscire per l’editore Sansoni ma che inaspettatamente, per ragioni editoriali e critiche, non verrà realizzata). La spiccata passione per il testo letterario li porterà, infine, a dedicare particolare attenzione filologica ai due poeti cui il loro nome si legherà indissolubilmente: Dino Campana, del quale Falqui cura per Vallecchi la terza edizione dei Canti orfici e la prima degli Inediti rispettivamente nel 1941 e nel 1942, e Giuseppe Ungaretti, di cui De Robertis cura nel 1945 per Mondadori il terzo libro della Vita d’un uomo, Poesie disperse con l’apparato critico delle varianti di tutte le poesie, prima edizione genetica dell’opera di un autore vivente. Anche da questo punto di vista, il carteggio evidenzia ancora una volta la collaborazione intensa tra i due, rivela i problemi ecdotici in cui si incorre nell’allestimento di un’edizione condotta sulla base di materiali d’autore, illustra le modalità di costruzione di un libro. La novità di questo carteggio, dunque, riscontrabile già a una prima lettura superficiale, è che la missiva, oltre a essere un fondamentale veicolo di condivisione delle proprie idee, di comunicazione di notizie private e pubbliche, si fa strumento privilegiato di organizzazione e gestione di progetti di varia natura.
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VITALE, Maria Melania. "Prospettive editoriali per l’Epistolario di Giovanni Verga. «Amici e relazioni letterarie» degli anni milanesi (1872-1885)". Doctoral thesis, 2022. http://hdl.handle.net/11570/3228879.

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La tesi raccoglie per la prima volta in un’edizione critico-filologica commentata le lettere scambiate da Giovanni Verga con un eterogeneo gruppo di corrispondenti – amici, letterati, politici, critici, ammiratori – in un arco temporale che si colloca nel primo periodo del soggiorno milanese (1872-1885). Il lavoro si articola in due parti. La prima è suddivisa in cinque capitoli: nei primi due si ricostruisce la lunga storia editoriale dei carteggi di Verga e delle sue carte manoscritte, definendo motivazioni e limiti delle recensio nonché strumenti e metodi utilizzati; il terzo capitolo affronta il particolare problema della tradizione indiretta di alcune missive e segnala un importante ritrovamento per gli studi sul secondo Ottocento: l’Archivio di Felice Cameroni, di cui si fornisce un primo ragguaglio; il quarto capitolo è dedicato al peculiare problema dell’edizione delle minute verghiane, attualmente trasmesse solo dai Microfilm Mondadori e spesso indispensabili per sopperire a lacune documentarie e recuperare il carattere dialogico di un rapporto epistolare; infine, nel capitolo quinto si è dato spazio ad alcune questioni di taglio critico che l’edizione del corpus ha messo in luce. La seconda parte del lavoro è costituita dal corpus epistolare. Alla nota al testo segue l’edizione commentata delle lettere, ordinate cronologicamente. Il corpus comprende 882 documenti di cui 255 scritti da Giovanni Verga e 627 inviati allo scrittore da 208 mittenti. Concludono la tesi tre ‘Appendici’: la prima riporta brevi cammei biografici dei corrispondenti; la seconda riguarda gli errori o le sviste di catalogazione riscontrati all’interno dell’‘Epistolario Verga’ della Biblioteca Regionale Universitaria di Catania e dovute al nuovo ordinamento archivistico del fondo; la terza appendice offre un elenco completo delle lettere organizzato alfabeticamente per mittente.
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Libros sobre el tema "Carteggi letterari"

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Brazzà, Fabiana Savorgnan di. "...La più istruttiva, e la più squisita delle conversazioni": I carteggi letterari di Lavinia Florio Dragoni, 1780-1811. Venezia: Marsilio, 2013.

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2

Gabinetto scientifico letterario G.P. Vieusseux. Archivio contemporaneo. Fondo Vallecchi: Carteggio Prezzolini. Firenze: L'Archivio, 1991.

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3

Dessì, Giuseppe y Mario Pinna. Tre amici tra la Sardegna e Ferrara. Editado por Costanza Chimirri. Florence: Firenze University Press, 2013. http://dx.doi.org/10.36253/978-88-6655-478-3.

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Una Sardegna riservata e lontana anima i testi di questo doppio carteggio, tra paesaggi arcaici e mitologie personali e letterarie nelle quali si inserisce ogni tanto la Ferrara degli anni giovanili degli autori, ricca di vita, di riviste («Primato» di Bottai, il «Corriere Padano» con la presenza di Bassani…), incontri serali nelle osterie o nelle camere in affitto, passeggiate lungo i Rampari, e l’uso di scherzosi soprannomi che sarebbe continuato oltre la giovinezza. Un mondo fatto di cose concrete, animato e vivificato da forti curiosità e passioni intellettuali, emerge dalle lettere, accuratamente trascritte e annotate da Costanza Chimirri, che ricostruiscono la vita e la storia di Giuseppe Dessí, Mario Pinna, Claudio Varese. La corrispondenza si apre con gli anni trascorsi a Ferrara – dopo Pisa momento cruciale per la loro formazione – e consente di ricostruire atmosfere ed ambienti, letture e lavoro, offrendo dall’interno un significativo spaccato dell’Italia del Novecento. Mai slegati tra loro, bensì uniti dal continuo richiamo alla triplice amicizia nel nome di Giuseppe Dessí, che è sempre presente, anche in assenza, nei discorsi degli altri, i carteggi hanno consentito anche di riportare alle luce testi inediti del più appartato del gruppo (Mario Pinna, accanito lettore di classici, ispanista, autore di poesie in dialetto logudorese e di brevi racconti ambientati in Sardegna), di rafforzare il ruolo da sempre ricoperto dal più ‘antico’ – per tutti maître-camarade – Claudio Varese; e di confermare ancora una volta quanto l’universo creativo di Dessí, profondamente segnato dalla componente biografica, abbia continuato a svilupparsi e alimentarsi sotto lo sguardo sapiente e affettuoso di amici fraterni, in uno scambio capace di dare vita a un vero e proprio immaginario collettivo.
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4

Benedetti, Gabriella Izzi. Aspetti letterari del Settecento italiano: Dal carteggio Giuseppe Tiberii-Giuseppe Pelli Bencivenni. Roma: Bulzoni editore, 2013.

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Gepponi, Carolina, ed. Un carteggio di Margherita Guidacci. Lettere a Tiziano Minarelli. Florence: Firenze University Press, 2015. http://dx.doi.org/10.36253/978-88-6655-717-3.

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Denso di memorie e occasioni poetiche, l’epistolario di Margherita Guidacci con Tiziano Minarelli permette di fare luce sulla genesi delle ultime raccolte poetiche (da Inno alla gioia del 1983 fino ad Anelli del tempo del 1993), di cogliere inedite fonti d’ispirazione e di ricostruire lo sfondo emotivo e culturale che ne accompagna la composizione. Induce a riflessioni sulla vita letteraria italiana dall’ottica di chi, come Margherita Guidacci, vi contribuisce unendo attività poetica (in lingua italiana), traduzione (anche attraverso una terza lingua), studio e insegnamento della letteratura inglese e americana, giornalismo culturale. Testimonia un’intensa amicizia, una comune passione per la letteratura e la lettura, una costante condivisione di testi poetici, trascritti e citati, una crescente familiarità.
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Il cielo in una lettera: Aspetti linguistici dei carteggi astronomici nel primo Settecento. Firenze: Franco Cesati editore, 2021.

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Finotti, Fabio. Sistema letterario e diffusione del decadentismo nell'Italia di fine '800: Il carteggio Vittorio Pica-Neera. Firenze: L.S. Olschki, 1988.

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Manzini, Gianna. Lettere a Giuseppe Dessí e a Luisa. Editado por Alberto Baldi. Florence: Firenze University Press, 2020. http://dx.doi.org/10.36253/978-88-6453-923-2.

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L’amicizia tra Gianna Manzini e Giuseppe Dessí, ricostruita in questo libro grazie alle ricerche di Alberto Baldi, era nata alla metà degli anni 40, nell’ambito delle collaborazioni alla rivista «Prosa», e sarebbe durata fino al ’74, anno della morte della scrittrice. Agli incontri romani, un tempo frequenti tra i due, si sarebbe sostituito a causa di lontananze forzate un fitto dialogo epistolare, destinato a coinvolgere i rispettivi compagni. Nelle sue lettere, in toni sempre più confidenziali, la Manzini parla a Dessí della malattia e della morte, allude talvolta a complessi rapporti familiari, lamenta la difficoltà di conciliare il lavoro letterario con la vita privata, confidando sempre nella comprensione, vicinanza e discrezione dell’amico, da cui spera aiuto anche per riuscire a capire il non sempre facile carattere di Enrico Falqui. In appendice al carteggio, adeguatamente annotato, viene riproposto un singolare inedito dal titolo I sogni di Dessí che la Manzini aveva realizzato per una trasmissione radiofonica degli anni 60 (l’Almanacco dei sogni). A chiudere il volume una preziosa antologia della critica dispersa, che raccoglie recensioni e saggi apparsi su quotidiani e riviste dedicati ai lavori della scrittrice.
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Capítulos de libros sobre el tema "Carteggi letterari"

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Neri, Laura. "«Nel disordine formale»: il carteggio Fortini-Giudici". En Franco Fortini e le istituzioni letterarie, 93–104. Ledizioni, 2018. http://dx.doi.org/10.4000/books.ledizioni.5432.

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