Literatura académica sobre el tema "Canonici lateranensi"

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Artículos de revistas sobre el tema "Canonici lateranensi"

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de Blaauw, Sible. "A mediaeval portico at San Giovanni in Laterano: the Basilica and its ancient conventual building". Papers of the British School at Rome 58 (noviembre de 1990): 299–316. http://dx.doi.org/10.1017/s0068246200011685.

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Resumen
UN PORTICO MEDIOEVALE A SAN GIOVANNI IN LATERANO: LA BASILICA E L'EDIFICIO CONVENTUALE ADIACENTENella campata dell'angolo nord-ovest del chiostro di S. Giovanni in Laterano in Roma, ed in un ambiente adiacente, appaiono delle vestigia di una struttura di epoca precedente a quella dell'attuale chiostro, costruito nel secondo quarto del XIII secolo. Tali resti vengono interpretati in questo articolo come appartenenti ad un portico risalente ai primi decenni del XII secolo. Esso comprendeva un colonnato di almeno cinque colonne ed era sormontato da un piano superiore dove si trovava una stanza decorata con pitture murali. Sembra che la struttura si appoggiasse sull'angolo sud-ovest della basilica, ma la sua estensione esatta resta incerta. Dal punto di vista tipologico, l'edificio appare in stretta relazione con le sale d'ingresso a colonne in case private della Roma medioevale. Una sezione specifica dell'articolo è dedicata all'esame delle fonti scritte relative a questa parte del complesso lateranense. Esse confermano una tradizionale collocazione in quest'area degli edifici adibiti a residenza per il clero della basilica. I testi liturgici testimoniano l'esistenza di un chiostro in quest'area già nel XII secolo. Le testimonianze archeologiche indicano che l'ubicazionc di questo chiostro più antico, non può avere coinciso esattamente con quella del chiostro del XIII secolo che lo sostituì. L'ipotesi che si propone qui è che il portico descritto formasse parte di un cortile a colonne che doveva servire nel XII secolo come chiostro dei canonici lateranensi.
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Mogavero, Domenico. "Il muro tra Vaticano e Italia per rafforzare la pace sociale e politica". FUTURIBILI, n.º 3 (septiembre de 2012): 40–81. http://dx.doi.org/10.3280/fu2011-003004.

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Resumen
Il tema viene affrontato alla luce degli avvenimenti storici che hanno caratterizzato le vicende della Chiesa in Italia dal 20 settembre 1870, occupazione di Roma da parte dell'esercito italiano, fino ai nostri giorni. L'esposizione si fonda sull'analisi di documenti ufficiali. La storia del muro tra Vaticano e Italia č proposta in tre fasi. La prima, definita di conflittualitŕ insanabile, descrive la situazione venutasi a creare con la breccia di Porta Pia, che determinň l'opposizione assoluta del Papa al nuovo assetto della cittŕ di Roma e dell'Italia. Iniziň da questo evento la cosiddetta "questione romana", incentrata sul mancato reciproco riconoscimento delle due istituzioni (la Santa Sede e il Regno d'Italia). Inoltre, il Papa rifiutň la tutela unilaterale proposta dal governo italiano formulata con la cosiddetta Legge delle Guarentigie. La seconda fase, caratterizzata da reciproco riconoscimento e collaborazione, inizia l'11 febbraio 1929, data in cui furono sottoscritti i Patti lateranensi con i quali fu sancita la riconciliazione tra l'Italia e il Papato. Dopo una trattativa lunga e complessa, si pervenne alla soluzione della questione romana, formalizzata nel "Trattato" e nella "Convenzione finanziaria", documenti che sancirono la nascita dello Stato della Cittŕ del Vaticano e ne riconobbero l'indipendenza e la sovranitŕ, garanzie per l'esercizio libero del ministero del Papa, capo della Chiesa universale. A ciň si aggiunse la sottoscrizione del "Concordato", con il quale furono regolamentate le materie di competenza mista tra Stato e Chiesa. La terza fase č quella della revisione concordataria, motivata dagli eventi seguiti al Secondo conflitto mondiale (caduta del regime fascista e instaurazione di uno stato democratico repubblicano, fondato su una nuova Costituzione) e segnata anche dagli eventi che caratterizzarono la vita ecclesiale (celebrazione del Concilio ecumenico Vaticano e promulgazione di un nuovo Codex iuris canonici). In questa fase, il 18 febbraio 1984 fu sottoscritto l'"Accordo di revisione del Concordato lateranense", con il quale la normativa pattizia fu adeguata alle mutate condizioni sociali, culturali e religiose del Paese della Chiesa.
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NACCI, MATTEO. "Diritto canonico e diritti delle religioni". Prawo Kanoniczne 58, n.º 1 (16 de junio de 2017): 111–22. http://dx.doi.org/10.21697/pk.2015.58.1.06.

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Il presente contributo, frutto della conferenza tenuta in occasione della 8° Giornata Canonistica Interdisciplinare, Diritto canonico tra fondamenti e prassi (a 10 anni da: “Novo Codice”), Pontificia Università Lateranense (Città del Vaticano, 5 marzo 2013), prende in esame il rapporto fra il diritto canonico e i diritti delle altre religioni. La prospettiva da cui partire è senz’altro la tradizione dell’Institutum Utriusque Iuris della Pontificia Università Lateranense circa lo studio del diritto delle religioni, aggiornata sulla base del Decreto Novo Codice di riforma degli studi canonistici, in relazione alle società multiculturali del terzo millennio.
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Pastuszko, Marian. "Wielkanocna Komunia Święta". Prawo Kanoniczne 30, n.º 1-2 (5 de junio de 1987): 77–90. http://dx.doi.org/10.21697/pk.1987.30.1-2.05.

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Resumen
Articulus proemio, duabus partibus et conclusione constat. In proemio ius communicandi tempore paschali partim divinum et partim ecclesiasticum dicitur. Pars prima articuli ius vetus seu can. 18 Concilii Agathensis, const. 21 Concilia Lateranensis IV necnon alia historie a documenta ecclesiastica continetur. In parte secunda ius vigens id est can. 920 Codicis Iuris Canonici Papae Joanniis Pauli II breviter exponitur et cum can. 859 Codicis Iuris Canonici Papae Benedicti XV comparatur. Sub fine articuli auctor sublineat, quod obligatio communicandi semel saltem in anno est ius Jesu Christi ad unificandum cum fideli redempto et ius fidelis redempti ad unificandum cum Jesu Christo suo Redemptore ac futuro Iudice.
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Ribas, José María. "OVIDIO CASSOLA, La recezione del Diritto Civile nel Diritto Canonico, 1 vol. de 163 págs., Libreria Editrice della Pontificia Università Lateranense, Roma, 1969". Ius Canonicum 12, n.º 23 (13 de abril de 2018): 526. http://dx.doi.org/10.15581/016.12.22143.

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Arias, Juan. "ROMANUS ROSSI, De simulatione totali in doctrina canonica et in iurisprudentia rotali, 1 vol. de XV + 42 págs., Edit. Pontificia Universitas Lateranensis, Roma, 1961". Ius Canonicum 2, n.º 4 (17 de abril de 2018): 802–3. http://dx.doi.org/10.15581/016.2.24067.

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Le Tourneau, Dominique. "GIORGIO CORBELLINI, Il Sinodo diocesano nel nuovo Codex Iuris Canonici, Pontificium Institutum «Utriusque Iuris», «Quaderni di Apollinaris» nº 7, Pontificia Università Lateranense, Roma 1986, pp. XXIV + 282". Ius Canonicum 28, n.º 56 (9 de febrero de 2018): 790–92. http://dx.doi.org/10.15581/016.28.18787.

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8

Rodríguez-Ocaña, Rafael. "Paolo GIULIANI, La distinzione fra associazioni pubbliche e associazioni private dei fedeli nel nuovo Codice di Diritto Canonico, Pontificia Università Lateranense (PUL). Roma 1986, 231 págs". Ius Canonicum 27, n.º 54 (9 de febrero de 2018): 751–55. http://dx.doi.org/10.15581/016.27.18955.

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Massironi, Andrea. "Uno strumento per la salvezza dell’anima: la correzione del clero ‘indisciplinato’ tra ius vetus e ius novum". Italian Review of Legal History, n.º 8 (22 de diciembre de 2022): 433–74. http://dx.doi.org/10.54103/2464-8914/19452.

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Nel Decretum di Graziano trovarono accoglienza alcuni testi (per la maggior parte scritti di Agostino di Ippona e di Gregorio Magno e canoni conciliari del VI e del VII secolo) che trattavano il tema della correzione del clero regolare e secolare da parte del superiore gerarchico, in special modo del vescovo e dell’abate. All’interno di una diocesi, infatti, il vescovo era chiamato in prima persona a intervenire per controllare i chierici sottoposti alla sua autorità. Lo stesso valeva per l’abate nel monastero che reggeva.Quali erano gli strumenti a loro disposizione per condurre verso l’emenda chi avesse dato segni e compiuto gesti classificabili come indisciplina? Sicuramente ammonire, esortare o addirittura minacciare erano le prime strade da percorrere. Tuttavia, per quanto fossero autorevoli tali moniti, rischiavano di rimanere ignorati in mancanza di strumenti che li rendessero efficaci. La liceità e le modalità di esercizio dell’uso della violenza fisica quale strumento di correzione e punizione – comunemente accettato a tutti i livelli della società, dato che peraltro era raccomandato anche dalle Scritture –, non emergevano tuttavia in modo perspicuo dalla lettura dei capitoli grazianei. Infatti, a fronte del riconoscimento operato da alcuni di essi, altri sembravano guardarvi con titubanza e porvi limiti, se non addirittura divieti, poiché non era conveniente che uomini di Chiesa adoperassero tali mezzi o di tali mezzi fossero i destinatari. Un capitolo, in particolare, costituiva un serio ostacolo all’impiego della forza a fini disciplinari. Si trattava di un testo più tardo (almeno nella sua formulazione definitiva), cioè il celebre can. 15 (Si quis suadente) del II Concilio lateranense del 1139, che introducendo l’intangibilità fisica delle persone consacrate – pena la scomunica – ammantava la figura del chierico di un’aura di sacralità che pareva rendere assai difficile per il superiore avvalersi dei tradizionali strumenti 'educativi'. Tuttavia, numerose decretali successive (di Alessandro III, Celestino III, Innocenzo III e Gregorio IX) implementarono la materia, prevedendo una serie di eccezioni al cd. privilegium canonis. Si sollevavano così dal rischio di incorrere nella scomunica coloro che esercitavano verso i loro sottoposti una legittima potestà, che si poteva articolare pertanto anche nell’impiego della coercizione fisica. La scienza giuridica canonistica, da parte sua, svolgeva il fondamentale compito di coordinare tra loro le diverse fonti, soprattutto interpretando i testi del Decretum grazianeo alla luce dello ius novum di emanazione pontificia, cercando di definire con chiarezza i limiti, le modalità e la portata dei poteri di correzione dei soggetti che erano quindi pienamente legittimati a intervenire verso chierici e monaci per contenere la loro immoralità, distoglierli dalla propensione al peccato e contrastarne la disobbedienza e l’indisciplina.
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Le Tourneau, Dominique. "Brian Edwin FERME, Introduzione alla Storia del diritto canonico. I. Il diritto antico fino al «Decretum» di Graziano, Quaderni di Apollinaris, 1, Pontificia Università Lateranense-Mursia, Roma 1998, 205 pp." Ius Canonicum 40, n.º 79 (10 de enero de 2018): 349–50. http://dx.doi.org/10.15581/016.40.16436.

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Tesis sobre el tema "Canonici lateranensi"

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Spada, Cristina. "L'indirizzo dei canonici lateranensi: riforma spirituale e rinnovamento artistico in Veneto tra XV e XVI secolo". Doctoral thesis, 2018. http://hdl.handle.net/2158/1125862.

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Studio dei caratteri della produzione artistica connessa al rinnovamento dei conventi veneti dei canonici lateranensi tra XV e primo XVI secolo. Ad una prima parte di contestualizzazione storica della riforma spirituale dei lateranensi, segue un approfondimento sulla cultura figurativa dei canonici tramite uno studio comparato delle più importanti case della congregazione nel territorio della Repubblica di Venezia. Particolare attenzione viene data ai conventi di: San Leonardo a Verona, San Bartolomeo a Vicenza, San Giovanni di Verdara a Padova e Santa Maria della Carità a Venezia.
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Libros sobre el tema "Canonici lateranensi"

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Santa Maria Nuova e i Canonici lateranensi ad Asti. Genova: Sagep editori, 2021.

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lateranense, Pontificia Università y Pontificia Università salesiana, eds. Codice di diritto canonico: Testo ufficiale e versione italiana : sotto il patrocinio della Pontificia Università lateranense e della Pontificia Università salesiana. 3a ed. Roma: Unione editori e librai cattolici italiani, 1997.

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3

Mischiati, Oscar. La prassi musicale presso i Canonici regolari del Ss. Salvatore: Neisecoli XVI e XVII e i manoscritti polifonici della Biblioteca musicale "G.B. Martini" di Bologna. Roma: Edizioni Torre d'Orfeo, 1985.

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Bartolomeo Cesi e l'affresco dei canonici lateranensi. Fiesole (FI): Nardini, 1997.

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5

regular, Augustinians canons. Bullarium Lateranense, Sive, Collectio Privilegiorum Apostolicorum À Sancta Sede Canonicis Regularibus Ordinis Sancti Augustini Congregationis Salvatoris Lateranensis Concessorum. Franklin Classics, 2018.

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