Literatura académica sobre el tema "Bilancio d'esercizio"

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Artículos de revistas sobre el tema "Bilancio d'esercizio"

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Liberatore, Giovanni, Tommaso Ridi y Filippo Di Pietro. "Rilevanza ed affidabilità del valore contabile dell'avviamento e dei beni immateriali sul mercato italiano". FINANCIAL REPORTING, n.º 3 (noviembre de 2012): 31–50. http://dx.doi.org/10.3280/fr2012-003003.

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Resumen
Il presente lavoro si propone di indagare quale sia la rilevanza e l'affidabilità percepita dal mercato finanziario sul valore espresso nel bilancio d'esercizio sui beni immateriali e l'avviamento delle società quotate. Lo studio ha analizzato le aziende quotate al FTSE Italia All-share, nel periodo fra il 2002 ed il 2008. Attraverso un modello di regressione a più variabili si è verificato che: a) il valore contabile dei beni immateriali e dell'avviamento sono correlati positivamente al valore di mercato del capitale, b) la transizione agli IAS/IFRS non ha comportato un incremento della rilevanza ed affidabilità percepita dal mercato dei beni immateriali e avviamento.
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Tesis sobre el tema "Bilancio d'esercizio"

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Zanoni, Jessica <1992&gt. "L'invalidità del bilancio d'esercizio". Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2017. http://hdl.handle.net/10579/10568.

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Manfreda, Nicole <1990&gt. "Le interferenze fiscale nel bilancio d'esercizio". Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2016. http://hdl.handle.net/10579/9006.

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Resumen
Il tema delle interferenze fiscali nella redazione del bilancio d’esercizio è stato a lungo discusso dalla dottrina di merito, lo studio da me affrontato ha come obiettivo quello di definire il fenomeno, capirne l’origine, approfondirne l’evoluzione nel tempo e si conclude con un’indagine sul campo volta ad apprendere la situazione attuale. I passaggi normativi fondamentali affrontati sono i seguenti: -Riforma fiscale anni ’70: l’introduzione nell’art.74, comma 3 del D.P.R. 597/73 del principio di previa imputazione dei costi al conto dei profitti e delle perdite ha comportato una dipendenza rovesciata del risultato civilistico rispetto al risultato fiscale, è da qui che ha avuto origine il fenomeno studiato. -Recepimento IV direttiva CEE: D.lgs. 127/91 e D.lgs.87/92: con l’introduzione di tali provvedimenti si è introdotta la c.d. “appendice fiscale” all’interno del conto economico, la cui finalità era quella di evidenziare gli effetti sul risultato economico delle rettifiche di valore e degli accantonamenti effettuati in esclusiva applicazione di norme fiscali. -D.lgs. 416/94: attraverso tale decreto si è proceduto con l’abrogazione dell’appendice fiscale, la gestione delle interferenze fiscali è stata affidata all’art. 2426, comma 2 del c.c. il quale ha introdotto la possibilità di effettuare rettifiche di valore ed accantonamenti esclusivamente in applicazione a norme tributarie. -Riforma del diritto societario: L. 3 ottobre 2001, n°366 art.6 e D.lgs.17 gennaio 2003 n°6 art.1 tale riforma mirava attraverso l’abrogazione dell’art. 2426, comma 2 del c.c. e l’introduzione dell’istituto delle deduzioni extracontabili all’eliminazione delle interferenze fiscali nel bilancio d’esercizio. Sul tema sono stati approfonditi i seguenti punti: il quadro EC, il meccanismo delle riserve a copertura e l’eliminazione delle interferenze fiscali pregresse. -La legge finanziaria 2008: L. n°244/2007 che ha previsto attraverso l’eliminazione della possibilità di dedurre extra-contabilmente i componenti negativi di reddito il ritorno al principio della dipendenza rovesciata.
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3

Vesco, Sara <1993&gt. "Le interferenze fiscali nel bilancio d'esercizio". Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2018. http://hdl.handle.net/10579/13268.

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Resumen
Il presente elaborato sarà diviso in quattro capitoli e tratterà il tema delle interferenze fiscali all'interno del bilancio d'esercizio. Dopo una prima introduzione riguardante quest'ultimo, l'elaborato si strutturerà in un'analisi dell'evoluzione delle interferenze fiscali e si concentrerà sulle novità introdotte dalla Finanziaria del 2008. L'elaborato avrà poi un capitolo finale che esporrà un esempio empirico riguardo alle modalità con cui tali interferenze vengono trattate nella pratica dai dottori commercialisti.
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Striulli, Giorgia <1996&gt. "Le interferenze fiscali nel bilancio d'esercizio". Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2021. http://hdl.handle.net/10579/19338.

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Resumen
L'elaborato finale si articola in tre principali aree: la prima si propone di analizzare il bilancio d'esercizio, la sua funzione ed i principi di redazione. Quindi, viene esposto lo scopo e gli obiettivi del bilancio d'esercizio, la sua funzione, i principi generali per la sua redazione nonché i principi redazionali e quelli contabili di derivazione. Nella seconda parte, invece, si affronta il tema centrale dell'elaborato ovvero le interferenze fiscali nel bilancio affrontandone il fenomeno, un excursus storico e la situazione attuale. Nella terza parte, verrà analizzata la fattispecie direttamente sul campo attraverso l'analisi di alcuni questionari sottoposti a degli Studi di commercialisti in tutta Italia per rilevare la diffusione del fenomeno.
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Bagarotto, Ernesto-Marco <1977&gt. "La valutazione dei titoli azionari nel bilancio d'esercizio". Doctoral thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2003. http://hdl.handle.net/10579/478.

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Resumen
Il lavoro affronta il problema della valutazione delle partecipazioni, e dei titoli azionari più in generale, nel bilancio d'esercizio, con precipuo riferimento ai bilanci delle imprese mercantili ed industriali. Il lavoro prende le mosse dalla descrizione del fenomeno economico dell'acquisizione dei tìtoli azionari, indicando quali sono le principali ragioni che spingono le imprese ad acquisire interessenze in terze economie, soffermandosi sul binomio «conseguimento di sviluppo aziendale - ottenimento di vantaggi di natura finanziaria-speculativa». Un primo problema controverso affrontato nella tesi è di natura terminologica. Nel secondo capitolo del lavoro, infatti, viene chiarito quale sia il significato attribuibile al termine «partecipazioni» secondo la dottrina aziendale, evidenziando l'erroneità dell'impostazione del codice civile, che assimila le partecipazioni ai titoli azionari. Con il termine «partecipazioni», infatti, in ambito aziendalistico, si individuano i soli pacchetti azionari che «vanno al di là del mero investimento di risparmio e che implicano un grado di ingerenza nella vita della società di cui si ha le azioni». Altre nozioni il cui significato viene approfonditamente illustrato sono quelle, particolarmente rilevanti nella valutazione dei titoli azionari, di «controllo» e di «collegamento»: il tutto facendo altresì riferimento, in un'ottica interdisciplinare, anche agli istituti siccome delineati in ambito civilistico. Nel terzo capitolo, il lavoro illustra quali siano le voci di bilancio connesse ai titoli azionari ed, in particolare, quali siano i criteri da adottare nella loro classificazione nell'attivo dello stato patrimoniale. Dopodiché, nel quarto e nel quinto capitolo della tesi vengono specificati quali siano i metodi di valutazione applicabili. Il lavoro muove dalle diverse posizioni delincatesi in passato - precedentemente all'attuazione della quarta direttiva CEE in materia di bilancio - tra la dottrina aziendalistica. Tali posizioni hanno assunto tempo una particolare rilevanza, considerato che il previgente dettato del codice civile rimetteva il problema della valutazione dei titoli azionari «al prudente apprezzamento degli amministratori»; è stato perciò altresì verificato l'effettivo accoglimento da parte della giurisprudenza delle predette posizioni. Il lavoro prosegue descrivendo dettagliatamente i criteri accolti dal legislatore a seguito delle modifiche apportate al codice civile dal D.Lgs. n. 127 del 1991, dedicando un intero capitolo al complesso funzionamento del metodo del patrimonio netto: il tutto integrando il dato normativo, assai sintetico sul punto. Vengono poi evidenziate le prospettive di modifica che accompagneranno l'attuazione della Direttiva n. 2001/65/EC, che porterà all'introduzione, per i titoli azionari diversi da quelli detenuti in società controllate o collegate, del metodo del fair value. L'ultimo argomento affrontato dalla tesi è quello, assai controverso, delle azioni proprie. My work regards the problem of how to value shares, in the annual report, in reference to the budget of industrial and mercantile enterprises. The thesis starts from the description of how to purchase shares, pointing out the various reasons that make firms want to invest in third economies, dwelling on two major issues: obtaining the development of a firm and obtaining advantages of financialspeculative nature. The first important problem that one encounters in the thesis is of terminological nature. In the second chapter, it becomes clear what is the exact meaning that one can attribute to the term «partecipazioni» according to the doctrine of «state controlled enterprises», highlighting the wrong definition of the civil code, that blends together the significance of terms like shares and «partecipazioni». With the term «partecipazioni», infact, in a state controlled enterprises focus, we only mean those parcels of shares that go beyond the mere saving investment and that imply a certain amount of influence in the life of the firm of which one possesses shares. Other notions that are exhaustively explained are those, relevant in valuing stocks, of «control» and «connection»: these things all refer to institutes and how they are outlined in a civil ambit. hi the third chapter, the work illustrates which are the sections of the annual report connected to shares and, in particular, which are the critarias one has to adopt in order to classify them in the asset of the balance sheet Afterwards, in the forth and fifth chapter it is specified what are the evaluation methods that one can apply. The thesis starts from various points of view taken in the past - before the forth directory CEE about financial statement was carried into effect - in the doctrine. Such standpoints have with time, assumed a particular relevance, considering that the previous version of the civil code delivers the problem of how to value shares «to the cautious appreciation of the administrators»; it was therefore verified the actual acceptance of such positions from the Law. The thesis goes on describing the criterias accepted from the legislator after the changes brought by the D.Lgs. n. 127 of 1991 to the civil code, dedicating a whole chapter to the complex functioning of the equity method; in addition the normative data has been integrated. Afterwards we find highlighted the modification prospects that accompany the carrying out of the Directory n. 2001/65/EC, that will lead to the introduction, for shares different than those kept in controlled or connected societies, of the fair value method. The last theme faced in my work, is a very controversial one: treasury shares.
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Rossi, Gina. "Il principio di verità nella redazione del bilancio d'esercizio". Doctoral thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2002. http://hdl.handle.net/10579/765.

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Resumen
Lo studio si propone di porre in evidenza come la verità e la correttezza siano aspetti sempre compresenti all'interno di tutte le poste di bilancio. In particolare, una componente di verità è sempre apprezzabile all'interno delle poste alla cui quantificazione concorrono dati storici valori o informazioni qualitative mentre una componente di correttezza è sempre apprezzabile all'interno delle poste alla cui determinazione concorrono dati prospettici. Tali considerazioni prendono spunto dal concetto di verità che è condiviso e massimamente diffuso tanto all'interno del pensiero filosofico quanto all'interno del pensiero economico. Il concetto di verità, infatti, è inteso nel senso di adaequatio rei et intellectus, ovvero di corrispondenza piena e perfetta tra un fatto oggetto di rappresentazione e un enunciato teso a rappresentare tale fatto. Un'interpretazione restrittiva di questo concetto porta a riconoscere come solo i dati storici, che trovano origine nel corso della passata gestione, possano essere giudicati in termini di verità o falsità, giacché solo per questi dati è possibile verificare la loro piena e perfetta corrispondenza con l'evento cui essi vogliono dare rappresentazione. La corrispondenza alla realtà fattuale può essere confermata o smentita alla sola condizione che il fatto sia già accaduto e, dunque, esso appaia storicamente determinato. Al contrario, quando si vogliono sottoporre a giudizio dati prospettici, che danno una descrizione di eventi non ancora accaduti, è possibile solo esprimere un giudizio in termini di correttezza tra ipotesi effettuate e valori per mezzo di esse determinati. Poiché i dati storici e i dati prospettici concorrono entrambi nella determinazione di ogni posta di bilancio, queste ultime possono essere sempre giudicate sia in termini di verità che in termini di correttezza, sebbene la rilevanza di queste due componenti all'interno delle specifiche poste sia diversa a seconda del momento in cui tali poste sono determinate all'interno del più articolato e complesso processo di formazione del bilancio d'esercizio. The study want to make evident that both truth and fairness are always present into every balance-sheet item. In particular, when items are determined by historical data values or qualitative information a component of truth can be always appreciated, while when they are determined by perspective data a component of fairness is appreciated. Such considerations take start from the truth's concept that is shared and very widespread both in the philosophical mind and in the economical mind. The truth's concept, infact, is intended in the sense of adaequatio rei et intellectus, that is in the sense of a full and perfect correspondence between a fact that is object of representation and an enounced that wants to give a representation of such a fact. A restrictive interpretation of this concept brings to admit that only the historical data, that found origin in the passed management, can be judged in terms of truth or falseness because only for these data it is possible to verify their full and perfect correspondence with the event they want to represent. The correspondence to the factual reality can be attested or not attested only at the condition that the fact is already occurred and therefore it is historically determined. On the contrary, when we want to judge perspective data, that give a description of events not yet occurred, it is possible only to express a judgement in terms of fairness between effected hypothesis and those values determined through them. Both historical and perspective data both concur to determine every balance-sheet item, so these can always be judged both in terms of truth and in terms of fairness, although the relevance of these two components into the specific items is different depending to the moment in which such items are determined into the more articulated and complex process of balance-sheet compilation.
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Ferrazzo, Denise <1996&gt. "Le cause dell'omesso deposito del bilancio d'esercizio : un'analisi empirica". Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2020. http://hdl.handle.net/10579/18040.

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Resumen
Alla luce del fenomeno riscontrato nella prassi di società di capitali che non provvedono ad assolvere la pubblicità del loro Bilancio annuale attraverso il deposito dello stesso presso la competente Camera di commercio, il presente lavoro si prefigge come obiettivo quello di indagare sull’esistenza, o meno, di un relazione tra le imprese che risultano essere inadempienti nei confronti di tale obbligo e la performance da queste perseguite negli esercizi antecedenti il buco informativo, arrivando infine a formalizzare una risposta al presente interrogativo attraverso la conduzione di un analisi empirica. L’elaborato si struttura come segue. Il primo capitolo analizza il fenomeno a livello teorico. Nel dettaglio, mira a ricercare ed argomentare delle possibili ragioni che possono aver spinto la dirigenza aziendale ad intraprendere la scelta di omettere per uno o più esercizi il deposito del Bilancio di periodo, non portando a termine la procedura fissata dalla normativa, generando in questo modo un corrispondente buco informativo. Oltre a ciò, il capitolo offre degli spunti di riflessione legati in primo luogo alla presenza del Collegio sindacale come presidio aggiuntivo per la prevenzione di tale fenomeno, e in secondo luogo legati al nuovo Codice della crisi, la cui introduzione aumenterà ulteriormente l’importanza del Bilancio (cosi come l’attenzione per il suo deposito che ne garantisce la pubblicità legale), divenendo elemento centrale per il calcolo degli indicatori di allerta elaborati per individuare preventivamente eventuali avvisaglie di crisi e preservare la continuità aziendale. Il secondo capitolo determina l’inizio dell’analisi empirica. Per consentire il passaggio dalle supposizioni meramente teoriche discusse al primo capitolo a dei risultati concreti, basati su dati di imprese operanti nel mondo reale, il passaggio intermedio è rappresentato dalla creazione di alcuni campioni con l’intento di ottenere da questi dei risultati estendibili, attraverso l’inferenza statistica, all’intera popolazione. Questo capitolo è perciò dedicato alla dettagliata spiegazione della metodologia adottata per la creazione dei campioni impiegati nella fase successiva dell’analisi. Nel terzo capitolo vengono illustrati i risultati ricavati a seguito dell’elaborazione dei dati presenti nei Bilanci delle società considerate. Nel dettaglio il capitolo si articola nel seguente modo: dopo un’iniziale valutazione delle performance delle società appartenenti ai campioni creati condotta attraverso il calcolo di alcuni dei principali quozienti di bilancio, l’elaborato prosegue con la conduzione di un test d’ipotesi finalizzato ad accertare la significatività delle variabili scelte e termina con la conduzione di una regressione lineare multipla, con il fine di considerare tutte le variabili nell’analisi esaminate assieme, contemporaneamente. Infine, vengono formulate le riflessioni conclusive sulla base dei risultati acquisiti e proposte delle considerazioni sull’eventualità di estendere la ricerca nel futuro anche in aree geografiche differenti per verificare se i risultati ottenuti siano replicabili in contesti diversi da quello in quest’analisi testato.
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Moro, Alessandro <1993&gt. "L'invalidità del bilancio d'esercizio delle S.P.A: nullità e annullabilità". Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2021. http://hdl.handle.net/10579/19554.

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Resumen
L'elaborato si incentra sull’analisi del concetto di “invalidità del bilancio d’esercizio”. Dopo aver analizzato, sotto il profilo economico - aziendale e sotto il profilo legislativo, il concetto di bilancio d’esercizio, si sono posti in rilievo i principi fondamentali costituenti la clausola generale e i principi di redazione. Successivamente l’analisi è stata spostata sul piano della delibera assembleare, evidenziando quali sono le tipologie di invalidità riscontrabili nel nostro ordinamento giuridico: l’annullabilità, la nullità, l’inesistenza e l’inefficacia della delibera assembleare. Dopo di che si è passati ad evidenziare le particolarità proprie della delibera approvativa del bilancio d’esercizio in merito al tipo di sanzione maggiormente idonea a colpire le violazioni delle norme regolanti la redazione del bilancio.
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Lamon, Laura <1983&gt. "I derivati finanziari nel bilancio d'esercizio secondo i principi contabili nazionali". Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2014. http://hdl.handle.net/10579/4501.

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Resumen
L’aumento della volatilità nei mercati internazionali ha generato un consistente sviluppo di innovazioni in ambito finanziario. In tale contesto, si è assistito, anche nel mercato italiano, a un processo di diffusione abbastanza rapido degli strumenti derivati. Il lavoro si articola in tre parti. La prima parte, dopo aver dato una definizione generale dei contratti derivati, individuandone la causa, l’oggetto, le parti coinvolte e i mercati di negoziazione, ne analizza le principali tipologie, con particolare approfondimento per i derivati creditizi. Le potenzialità di questi strumenti consentono di gestire in maniera oculata i rischi finanziari che ricadono sull’impresa e di prevederne delle modalità di mitigazione, copertura e trasferimento. La seconda parte esamina le modalità di riclassificazione e di rappresentazione in bilancio dei contratti derivati con particolare riferimento ai principi contabili nazionali.Infine, nell’ultima sezione, viene analizzato un campione di 40 bilanci di società italiane per rilevare e confrontare come sono stati riclassificati e rappresentati nella pratica gli strumenti finanziari derivati detenuti dalle stesse.
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Berlese, Anna <1996&gt. "Le interferenze fiscali nel bilancio d'esercizio. Analisi di un campione d'imprese". Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2021. http://hdl.handle.net/10579/18985.

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Resumen
Le interferenze fiscali nascono dal rapporto, non sempre chiaro, esistente tra la normativa civilistica e la normativa tributaria, portando ad un inquinamento del bilancio pubblico, e di conseguenza ad una riduzione della capacità informativa del prospetto in questione. A livello semantico infatti, l’interferenza viene associata ad una “indebita ingerenza” da parte di un soggetto in un campo non di sua competenza. In questo caso, l’indebita ingerenza è attuata dalle normative tributarie che influenzano, in maniera inopportuna, la redazione del bilancio d’esercizio, il cui obiettivo è quello di evidenziare in maniera chiara, corretta e veritiera la situazione patrimoniale-finanziaria e il risultato economico dell’esercizio e non quello di individuare il reddito imponibile. In particolare, questo elaborato prevede quattro capitolo: 1. il primo tratta del bilancio civilistico e le modalità di redazione; 2. il secondo introduce il tema delle interferenze fiscali, le sue origini e la normativa che si è susseguita negli anni; 3. il terzo è incentrato sulle modifiche apportate dalla manovra finanziaria del 2008 e l'effetto sui soggetti IAS adopter; 4. infine, nel quarto capitolo mostra i risultati dell'indagine empirica.
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Libros sobre el tema "Bilancio d'esercizio"

1

Butturini, Paolo. L'impugnazione del bilancio d'esercizio. Padova: CEDAM, 2007.

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2

Rossi, Claudia. La revisione del bilancio d'esercizio. Milano: Giuffrè, 2001.

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3

Vasapolli, Guido. Dal bilancio d'esercizio al reddito d'impresa. [Milano]: IPSOA, 2011.

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4

Colucci, Eugenio. Il bilancio d'esercizio e il bilancio consolidato: Analisi e soluzioni tecniche. 5a ed. Padova: CEDAM, 2002.

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5

Sòstero, Ugo. Il postulato della competenza economica nel bilancio d'esercizio. Milano: Giuffrè, 1998.

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6

Manni, Francesco. I costi di ricerca e sviluppo nel bilancio d'esercizio. Padova: CEDAM, 1994.

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7

Matacena, Antonio. Impresa cooperativa: Obiettivi finalizzanti, risultati gestionali e bilancio d'esercizio. Bologna: CLUEB, 1990.

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8

Colucci, Eugenio. Il bilancio d'esercizio e il bilancio consolidato: Dopo l'attuazione delle direttive comunitarie : analisi, commenti e soluzioni tecniche. Padova: CEDAM, 1992.

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9

Tami, Alessandra. Dalla banca al mercato: Il bilancio d'esercizio nel rapporto con gli investitori. Milano, Italy: FrancoAngeli, 2001.

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10

I tour operator e le agenzie di viaggi: Circuiti operativi, schemi gestionali e bilancio d'esercizio. Bologna: CLUEB, 2000.

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