Literatura académica sobre el tema "Autoefficacia scolastica"

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Artículos de revistas sobre el tema "Autoefficacia scolastica"

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Rabaglietti, Emanuela, Maria Fernanda Vacirca y Silvia Ciairano. "Il tempo virtuale nello sviluppo degli adolescenti: opportunitŕ o rifugio?" PSICOLOGIA DELLA SALUTE, n.º 1 (mayo de 2011): 67–82. http://dx.doi.org/10.3280/pds2011-001006.

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I giovani trascorrono parte del loro tempo quotidiano esplorando lo spazio virtuale offerto dalle nuove tecnologie, soprattutto il computer, utilizzato per studio o per svago. Attraverso questo studio condotto su 189 adolescenti di ambo i sessi, con un'etŕ media di 16 anni e frequentanti la scuola media di secondo grado, ci proponiamo di: 1) descrivere il tempo giornaliero da essi dedicato all'uso del computer per studio e per svago, le relazioni tra questi due comportamenti e le differenze di genere, fascia d'etŕ e tipo di scuola; 2) indagare nei due generi le relazioni fra tempo dedicato all'uso del computer per studio e per svago e: a) senso di alienazione e percezione positiva di sé; b) soddisfazione per l'esperienza scolastica e autoefficacia scolastica; c) autoefficacia sociale e regolatoria; d) popolaritŕ nel contesto scolastico. I risultati (frequenze, correlazioni, medie, analisi della varianza fattoriale, analisi di regressione gerarchica) evidenziano che per gli adolescenti, soprattutto maschi e studenti di istituti tecnici e professionali, il computer per studio e per svago č un compagno con cui trascorrere parte del tempo quotidiano. Inoltre, le due attivitŕ al computer, formativa e di svago, sono molto legate. Infine, nei maschi emergono relazioni tra bassa popolaritŕ e maggiore uso di computer per studio e tra bassa percezione di sé e maggiore uso di computer per svago; nelle ragazze la bassa soddisfazione per i risultati scolastici si associa ad un maggiore uso del computer per studio.
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Alesi, Marianna y Annamaria Pepi. "L'assessment del profilo motivazionale scolastico". RICERCHE DI PSICOLOGIA, n.º 3 (febrero de 2013): 341–59. http://dx.doi.org/10.3280/rip2011-003002.

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Resumen
La motivazione all'apprendimento scolastico rappresenta un processo di rilevanza cruciale studiato dalla psicologia dello sviluppo e dell'educazione. Una questione ampiamente discussa nella letteratura attuale, riguardante aspetti sia teorici sia empirici, si occupa dei nuovi metodi per valutare le componenti motivazionali. In linea con un'ampia definizione del profilo motivazionale scolastico, articolato in variabili quali autostima, autoefficacia, concezioni personali dell'intelligenza, obiettivi di rendimento per decenni sono stati costruiti numerosi strumenti volti all'analisi di tali dimensioni. A tal proposito la letteratura internazionale evidenzia come la ricerca sulla motivazione abbia sviluppato prevalentemente strumenti self-report. In questo articolo discutiamo i vantaggi e i limiti degli strumenti self-report e di approcci di misurazione di diversa natura quali approcci fenomenologici, neuropsicologici/fisiologici, comportamentali. Va, tuttavia, enfatizzato, che un singolo approccio non puo esprimere la natura multidimensionale della motivazione scolastica di uno studente. Sono, invece, necessari approcci alternativi multimetodo, che integrino i metodi precedentemente menzionati, per ottimizzare l'analisi del profilo motivazionale e incrementare le conoscenze attuali. In sintesi, questi nuovi metodi sollevano questioni critiche relative agli aspetti epistemologici del framework teorico di riferimento.
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Petruccioli, Rubina. "Ricerche empiriche sulla percezione di insegnanti di sostegno nei confronti dell'educazione inclusiva: una review sistematica". EDUCATIONAL REFLECTIVE PRACTICES, n.º 2 (diciembre de 2021): 121–37. http://dx.doi.org/10.3280/erp2-special-2021oa12917.

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Il contributo riporta i primi risultati di una review sistematica in corso che fa parte di uno studio più ampio che indaga come e a quali condizioni cambia il senso di autoefficacia professionale di insegnanti di sostegno dopo aver partecipato ad un corso di specializzazione. L'indagine si inserisce all'interno di un filone di studi internazionale che ritiene rilevante indagare le percezioni, le rappresentazioni e gli atteggiamenti di insegnanti di sostegno verso l'inclusione quali condizioni che possono facilitare o meno l'inclusione scolastica (solo a titolo esemplificativo e non esaustivo: Aiello et al., 2019; Forlin, Earle, Loreman, & Sharma, 2011; Sharma, Loreman & Forlin, 2012; Sharma, Aiello, Pace, Round, & Subban, 2018). È stata condotta una review sistematica che intercetti gli studi empirici nazionali e internazionali che indagano gli atteggiamenti, le percezioni, le rappresentazioni di docenti nei confronti dell'inclusione. Viene, qui, descritta la procedura utilizzata per la revisione e presentati i risultati del primo step di analisi di 99 articoli empirici nazionali e internazionali.
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Lazzaretti, Letizia. "Efficacia di un progetto di educazione linguistica inclusivo su auto-percezioni e struttura di testi narrativi". DIDIT. Didattica dell’italiano. Studi applicati di lingua e letteratura, n.º 2 (16 de noviembre de 2022): 11–41. http://dx.doi.org/10.33683/didit.22.02.01.

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Lo studio ha confrontato gli alunni con DSA di 4 classi sperimentali (tot. 8) e 3 di controllo (tot. 7) su abilità di scrittura e auto-percezioni su atteggiamenti di scrittura e benessere di classe. Le classi sperimentali hanno seguito un progetto di educazione linguistica che, tra i suoi obiettivi, annovera la promozione di atteggiamenti motivati e strategici verso la scrittura e la costruzione di un clima di classe sereno e inclusivo; le classi di controllo hanno seguito la normale programmazione prevista per l’anno scolastico in corso. Gli alunni hanno scritto un testo narrativo, valutato con procedure olistiche e analitiche, e completato tre questionari di auto-percezione inerenti a autoefficacia, strategie di scrittura e benessere di classe. I risultati evidenziano che le abilità di scrittura e le percezioni sono migliori per il gruppo sperimentale, soprattutto per gli alunni con DSA. Da qui emerge l’efficacia del Progetto nel garantire una didattica inclusiva e un miglioramento di abilità e percezioni di scrittura per tutti gli studenti con difficoltà, anche quelli con DSA.
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Panero, Monica, Pietro Di Martino, Luciana Castelli y Silvia Sbaragli. "L’evoluzione degli atteggiamenti verso la matematica e il suo insegnamento degli insegnanti di scuola elementare in formazione iniziale". Didattica della matematica. Dalla ricerca alle pratiche d’aula, n.º 8 (23 de noviembre de 2020): 48–77. http://dx.doi.org/10.33683/ddm.20.8.3.

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Il percorso formativo come docenti di scuola elementare in didattica della matematica può essere fortemente influenzato da fattori di natura affettiva, che, a loro volta, risultano spesso legati ad esperienze scolastiche negative vissute con la matematica. Il progetto di ricerca-azione qui descritto ha approfondito proprio questo fenomeno, focalizzandosi sui futuri docenti di scuola elementare del Canton Ticino, con un duplice obiettivo: da un lato, progettare e implementare efficaci pratiche formative per lo sviluppo di atteggiamenti positivi verso la matematica e il suo insegnamento; dall’altro, studiare l’evoluzione di tali atteggiamenti nell’arco dei primi due anni della formazione. Sono stati sviluppati specifici interventi didattici e strumenti di osservazione che hanno permesso di rilevare e monitorare gli atteggiamenti degli studenti e di analizzare quali dimensioni – disposizione emozionale, senso di autoefficacia, visione della disciplina (Di Martino & Zan, 2011) – sono state più o meno influenti sul cambiamento di atteggiamento, e su quali componenti quindi la formazione può cercare di intervenire in modo più incisivo ed efficace.
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Villirillo, Caterina, Rossella Cascone y Carlo Buonanno. "Luca: il timore di essere contaminato dalla madre e il ruolo dei genitori nel mantenimento della sintomatologia". QUADERNI DI PSICOTERAPIA COGNITIVA, n.º 46 (julio de 2020): 111–34. http://dx.doi.org/10.3280/qpc46-2020oa10164.

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In questo lavoro viene descritto il caso di un ragazzo di 16 anni, giunto in terapia con una diagnosi di disturbo ossessivo compulsivo, per la quale aveva già intrapreso una psicoterapia, con presa in carico farmacologica, senza miglioramento dei sintomi. La sintomatologia ossessiva è associata al timore di essere contaminato dall'alito materno. Tuttavia, fin dai primi incontri, emerge con chiarezza una maggiore complessità del quadro, per la presenza in comorbilità di un disturbo schizotipico di personalità, caratterizzato da comportamenti bizzarri e responsabile di una grave compromissione del funzionamento sociale e scolastico. L'intervento è stato realizzato attivando due setting e ha visto coinvolti Luca (20 incontri) e i genitori (10 incontri). Nell'articolo descriveremo la formulazione del caso, differenziando gli interventi sui sintomi ossessivi dalle procedure utilizzate per fronteggiare la sintomatologia schizotipica. Il miglioramento del disturbo ossessivo compulsivo è stato osservato già in fase di condivisione del profilo interno e lavorando sul timore di contaminazione con interventi di ristrutturazione cognitiva. Parallelamente, il trattamento si è focalizzato sull'aumento della cura di sé e la modifica delle abitudini disfunzionali, con un effetto determinante sulla riduzione dei rituali, un aumento della percezione di autoefficacia e una diminuzione sensibile del ritiro sociale. L'intervento con i genitori si è focalizzato sulla riduzione della critica e degli atteggiamenti sprezzanti verso Luca, tramite interventi di ristrutturazione cognitiva e tecniche di validazione che hanno portato a una parziale riduzione degli stessi. Come obiettivi contestuali, favorire la comprensione e l'accettazione del funzionamento di Luca, oltre che il riconoscimento dei suoi bisogni emotivi.
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Tesis sobre el tema "Autoefficacia scolastica"

1

ODDONE, FRANCESCA. "Percezione di autoefficacia e innovazione scolastica: un modello di formazione professionale per i docenti della scuola secondaria di primo grado". Doctoral thesis, Università degli studi di Genova, 2018. http://hdl.handle.net/11567/929540.

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2

Consalvi, Elena <1988&gt. "La narrazione e la narrazione digitale nella formazione scolastica : gli effetti, in termini di autoefficacia, motivazione e coinvolgimento, di un intervento formativo con alunni preadolescenti". Doctoral thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2018. http://hdl.handle.net/10579/13452.

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Resumen
In uno scenario che lega la formazione, la narrazione e le nuove tecnologie la corrente indagine si è focalizzata su un particolare settore interno all'ambito narrativo, nel quale è stato riscontrato un gap di ricerche in materia. Dall'analisi della letteratura, non sono cioè state rilevate indagini che miravano a verificare se esiste una correlazione tra gli effetti di uno stesso intervento (formativo-narrativo) e le diverse abitudini accademiche di due classi di studenti. L'obiettivo fondante il percorso analitico-formativo (oltre che comparativo-sperimentale) è pertanto investigare se sono presenti diversità in termini di effetti di uno medesimo intervento formativo (centrato su attività narrative e di narrazione digitale) in virtù del differente background accademico (approccio digitale VS approccio tradizionale) di due classi di soggetti preadolescenti. Il secondo scopo della ricerca è verificare se (aldilà delle differenze tra i due gruppi) l'intervento è in grado di influire positivamente sull'autoefficacia, la motivazione e il coinvolgimento degli studenti in merito alla loro abilità narrativa nonché sull'abilità narrativa in sé. Il campione comprende due classi seconde di una scuola secondaria di primo grado situata nel comune di Bologna. A 48 alunni preadolescenti sono stati proposti diversi strumenti per valutare l’impatto delle attività svolte. Le due classi (classe digitale e classe tradizionale) si differenziavano in termini di metodologie didattiche utilizzate nella propria routine scolastica. Dai dati dei questionari l'intervento svolto sembra aver favorito maggiori credenze di autoefficacia, di motivazione e di coinvolgimento relative all'ambito narrativo tra gli studenti digitali. Gli indici presi in considerazione per l'analisi testuale hanno rivelato anche una maggiore qualità delle narrazioni prodotte dagli studenti della classe digitale, i quali durante l'intervista hanno dichiarato inoltre un più alto numero di miglioramenti in merito alla propria abilità narrativa (rispetto ai soggetti tradizionali).
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