Literatura académica sobre el tema "Armi di distruzione di massa"

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Artículos de revistas sobre el tema "Armi di distruzione di massa"

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Archiv für katholisches Kirchenrech, Editors. "2. Lettera Apostolica di Papa Francesco in forma di Motu proprio per la prevenzione ed il contrasto del reciclaggio, del finanziamento del terrorismo e della proliferazione di armi di distruzione di massa vom 8. August 2013". Archiv für katholisches Kirchenrecht 182, n.º 2 (24 de junio de 2013): 516–18. http://dx.doi.org/10.30965/2589045x-18202012.

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Trabucchi, Romano. "La "Bomba" nell'era della globalizzazione". EDUCAZIONE SENTIMENTALE, n.º 14 (septiembre de 2010): 45–54. http://dx.doi.org/10.3280/eds2010-014004.

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Resumen
Dall'inizio della storia, con la guerra le comunitŕ si sono difese o si sono rafforzate nei confronti di altre comunitŕ. Gli armamenti nucleari hanno cambiato tutto questo: una guerra avrebbe causato la distruzione di ambedue i contendenti. Per 50 anni, scrive l'autore, l'equilibrio della Guerra Fredda si č retto su questo assunto. Ma dopo? I saperi sono circolati, le tecnologie si sono diffuse, quantitŕ di uranio hanno cambiato mani. Sempre piů Paesi dispongono di armi nucleari, forse anche gruppi terroristici e il loro fanatismo non li fermerŕ davanti alla prospettiva della distruzione completa. La globalizzazione ha favorito tutto questo. Oggi il disarmo nucleare non riguarda solo un paio di grandi potenze. Non riguarda nemmeno piů solo gli Stati. Occorre acquisire informazioni, costruire delle partnership e cercare le soluzioni con tutti i Paesi e i popoli.
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Troiano, Gianmarco. "Guerra batteriologica e bioterrorismo: ancora una sfida per la sanità pubblica". Working Paper of Public Health 5, n.º 1 (15 de junio de 2016). http://dx.doi.org/10.4081/wpph.2016.6690.

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Resumen
Introduzione: Secondo i CDC americani il bioterrorismo viene definito come “rilascio di virus, batteri e altri agenti allo scopo di causare malattie o morte nella popolazione, ma anche animali e piante”. Fin dall’antichità si riconobbe il potenziale degli agenti biologici come arma, ma solo con le scoperte di Kock e Pasteur del XIX secolo si poté parlare più propriamente di “guerra batteriologica”. Lo scopo del presente lavoro è stato quello di studiare e confrontare tutte le più moderne evidenze scientifiche in materia di bioterrorismo, per valutare lo stato dell’arte in materia e fornire uno strumento utile per la prevenzione e gestione di una possibile minaccia biologica. Metodologia: Lo studio è stato condotto ricercando la letteratura scientifica attraverso la banca dati PUBMED. Si è basata sull’utilizzo di differenti stringhe di ricerca utilizzando keywords che potessero ben centrare l’argomento di interesse. A ciò è stata aggiunta anche la consultazione dei database dei Centers For Disease Control and Prevention che si focalizzassero sull’argomento. Risultati: Il caso delle “lettere all’antrace” ha dimostrato come il bioterrorismo rimane ancora un pericolo per tutta la comunità, e deve essere preso seriamente in considerazione a livello individuale e politico. Il requisito fondamentale per un attacco biologico è innanzitutto la disponibilità dell’agente patogeno o di tossine, in quantità sufficiente a colpire l’organismo umano e causare malattia. I terroristi tuttavia non necessitano, per i loro scopi, di agenti di distruzione di massa e ciò apre loro un più ampio schieramento di possibilità, preferendo agenti prontamente disponibili, prima fra tutte la tossina del ricino. Necessaria è pertanto una preparazione adeguata per microbiologi clinici e personale sanitario volta a identificare e trattare tempestivamente gli agenti biologici implicati, e il mantenimento di scorte di emergenza di farmaci. Conclusioni: Sebbene il bioterrorismo rappresenti una forma marginale, se confrontato con forme tradizionali di terrorismo con armi ed esplosivi, è fondamentale che la Sanità Pubblica risponda in modo adeguato a questa potenziale minaccia: un pronto riconoscimento dell’evento è il passo fondamentale per assicurare il contenimento dell’infezione del numero delle vittime.
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"2. Lettera Apostolica di Papa Francesco in forma di Motu proprio per la prevenzione ed il contrasto del reciclaggio, del finanziamento del terrorismo edella proliferazione di armi di distruzione di massa vom 8. August 2013". ARCHIV FÜR KATHOLISCHES KIRCHENRECHT 182, n.º 2 (24 de noviembre de 2013): 516–18. http://dx.doi.org/10.1163/2589045x-182-02-90000012.

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Zorrilla Fuenzalida, Sergio. "La distruzione del desiderio: Il narcisismo nell’epoca del consumo di massa". Acta bioethica 7, n.º 2 (2001). http://dx.doi.org/10.4067/s1726-569x2001000200015.

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Nigi, Laura, Caterina Formichi y Francesco Dotta. "La prevenzione del diabete mellito di tipo 1". L'Endocrinologo, 26 de julio de 2022. http://dx.doi.org/10.1007/s40619-022-01126-0.

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Resumen
SommarioIl trattamento del diabete di tipo 1 (DM1) prevede la somministrazione di insulina che tuttavia non rappresenta, com’è noto, una vera e propria “cura” per questa malattia. Negli ultimi decenni stiamo assistendo allo sviluppo di strategie preventive per il DM1 articolate su tre livelli: una prevenzione primaria finalizzata a prevenire lo sviluppo del processo autoimmune responsabile della distruzione $\beta $ β -cellulare che caratterizza la malattia; una prevenzione secondaria per arrestare il processo autoimmunitario e impedire l’esordio clinico del diabete; una prevenzione terziaria per preservare la massa $\beta $ β -cellulare residua e per ridurre il rischio di sviluppo delle complicanze croniche. Fra i molteplici approcci terapeutici sviluppati per impedire, ritardare o arrestare la distruzione $\beta $ β -cellulare l’immunoterapia, in particolare, è stata ed è tutt’oggi oggetto di innumerevoli ricerche. I risultati sono tutt’altro che semplici da raggiungere, in quanto i meccanismi eziopatogenetici alla base del DM1 sono complessi e non ancora del tutto noti. Per il raggiungimento di un’efficacia preventiva è importante, inoltre, tenere in considerazione l’eterogeneità del DM1, la quale indubbiamente ha influenzato i risultati dei trattamenti finora sperimentati, così come validare nuovi biomarcatori che ci permettano di selezionare al meglio i pazienti da indirizzare a un determinato trattamento.
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Libros sobre el tema "Armi di distruzione di massa"

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1954-, Caracciolo Lucio, ed. Armi di distruzione di massa: Che cosa sono, dove sono e perché. Roma: Editori riuniti, 2007.

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Ansalone, Carmine Gianluca. Oltre l'Iraq: L'asse del male e le armi di distruzione di massa. Roma: Memori, 2004.

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3

L'ABC del terrore: Le armi di distruzione di massa del terzo millennio. Milano: V&P, 2012.

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Coppola, Paola. Armageddon supermarket: Le armi di distruzione di massa nella società della paura. Milano: Sironi, 2003.

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5

internazionali, Istituto affari, ed. Una zona priva di armi di distruzione di massa in Medio Oriente: Problemi aperti. Roma: Edizioni Nuova cultura, 2012.

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Cosentino, Michele. La proliferazione delle armi di distruzione di massa: La minaccia e la difesa. Roma: Rivista marittima, 1998.

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Menzogna e propaganda: Armi di disinformazione di massa. Milano: Lupetti, 2008.

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Chiais, Massimo. Menzogna e propaganda: Armi di disinformazione di massa. Milano: Lupetti, 2008.

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Lamorte, Gustavo y Nakaghata Dyokhan. Costruisci la Tua Bomba Atomica: Tutti I Segreti per Creare la Tua Personale Arma Di Distruzione Di Massa. Independently Published, 2020.

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Lamorte, Gustavo y Nakaghata Dyokhan. Costruisci la Tua Bomba Atomica!: Tutti I Segreti per Creare la Tua Personale Arma Di Distruzione Di Massa. Independently Published, 2020.

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