Murri, Giorgio. "Architettura dell'albero, potatura e qualità del frutto nel susino e nel pesco". Doctoral thesis, Università Politecnica delle Marche, 2012. http://hdl.handle.net/11566/242046.
Resumen
La conoscenza dell’architettura dell’albero e delle sue strutture vegeto-produttive è uno dei fattori più importanti nella gestione agronomica del frutteto (Fideghelli et al., 2003). Dalla forma dell’albero dipendono infatti alcuni aspetti fondamentali ai fini della sua utilizzazione, in particolare la predisposizione ad una certa forma di allevamento e di conseguenza la necessità di applicare le tecniche di potatura più opportune, per favorire la produttività e l’efficienza delle pratiche colturali, oltre ad abbassare il costo di gestione (Bassi, 2003).
Il presente lavoro studia l’architettura e il comportamento vegeto-produttivo del susino cino-giapponese cv. ‘Fortune’ in relazione alla vigoria del portinnesto, all’intensità di diradamento dei frutti e al raccorciamento del ramo lungo eseguito in epoca tardiva. Tutte le indagine sono state condotte a due livelli: l’albero (2009-2011) e le unità di produzione (tipologie di rami e branchette a frutto), campionate e indagate durante il biennio 2009-2010, in modo da seguire l’evoluzione della chioma e individuare elementi per lo studio di un modello architetturale del susino.
Per il pesco sono state realizzate prove di raccorciamento del ramo misto per verificare l’influenza dell’epoca di raccorciamento sulla qualità dei frutti e sulla risposta vegetativa. Le prove sono state condotte su varietà di diversa epoca di maturazione e i tempi di lavoro manuale per le diverse operazioni sono stati elaborati per evidenziarne l’economicità. Anche in questo caso le indagini sono state condotte a due livelli: l’albero (triennio 2009-2011) e il ramo misto (2009 e 2010).
Prova 1
Architettura e vigoria indotta dal portinnesto nel susino cino-giapponese ‘Fortune’
L’obiettivo della prova è individuare le combinazioni d’innesto e le strutture produttive più efficienti, in grado di originare frutti di elevata qualità anche in condizioni di basso impiego di manodopera.
Sono state saggiate 23 combinazioni d’innesto: Garnem, Felinem, GF 677, Cadaman, Barrier 1, GF 655/2, S. Giuliano ibr.2, Marianna GF 8/1, Marianna 2624, Adara, Ishtara, Adesoto, Tetra, GF43, Wavit, VVA 1, Montclar, Missour; inoltre quattro di esse anche con intermedio di pesco (Stark Red Gold): GF 677, Cadaman, Adesoto e Ishtara. Il disegno sperimentale a blocchi randomizzati, con parcella elementare di 4 alberi. L’impianto è stato realizzato nel 2005, l’innesto nel 2007, la densità è di 1.162 alberi/ha (4.3 mx 2 m), la forma di allevamento è il fusetto libero, gestito con potatura lunga. I rilievi hanno riguardato i caratteri vegetativi, produttivi e qualitativi sia dell’albero che delle unità produttive campionate (queste solo su 6 combinazioni: Garnem, GF 677, Cadaman, Mirabolano 29C, Adesoto, Tetra).
I portinnesti più vigorosi (GF677, Garnem, Felinem, Cadaman, Barrier1) hanno indotto le produzioni cumulate (2008-2011) più elevate (100-115 kg/albero), associate alla migliore pezzatura del frutto (118-125 g), ma con minor contenuto in solidi solubili (12.65-13.00 °Brix, circa un °Brix in meno), ad eccezione del Felinem (13.70 °Brix). Il Mirabolano 29C è risultato di produttività simile ai portinnesti più vigorosi ma con pezzatura dei frutti inferiore.
Il peso medio del frutto, il contenuto in solidi solubili e il rapporto foglie frutti sono positivamente correlati alla lunghezza delle unità produttive in quasi tutte le combinazioni saggiate, con qualche eccezione. Adesoto e Cadaman (questo solo nel 2009) sembrano indurre un elevato contenuto in solidi solubili indipendentemente dalla lunghezza del ramo, superiore di circa un punto ai valori riscontrati nei portinnesti molto vigorosi. Inoltre in Adesoto, nel 2010, il peso medio del frutto non è correlato con la lunghezza dei rami, confermando il buon equilibrio vegeto-produttivo indotto da questo portinnesto.
La potatura lunga ha favorito la formazione e la precoce entrata in produzione degli alberi, e si è dimostrata particolarmente efficiente soprattutto con portinnesti vigorosi. Sfruttando la presenza di succhioni con rami anticipati si possono ottenere produzioni quantitative e qualitative interessanti già alla seconda/terza foglia, con accurato diradamento dei frutti.
Prova 2
Intensità di diradamento e qualità del frutto nel susino cino-giapponese ‘Fortune’
La potatura lunga permette di ottenere elevate produzioni ma necessita di regolare attentamente il carico produttivo. L’obiettivo della prova è individuare il carico produttivo che permette di ottenere un’elevata produttività dell’albero senza un decadimento qualitativo del frutto.
La prova è stata condotta su un impianto di susino cino-giapponese ‘Fortune’/Mirabolano 29C allevato a palmetta libera con potatura lunga, densità 1.000 alberi/ha. Il disegno sperimentale è a blocchi randomizzati, 4 ripetizioni, parcella elementare di 1 albero. Con il diradamento sono stati saggiati carichi crescenti di frutti, anche in funzione dell’età degli alberi (3°, 4° e 5° anno), a confronto con un testimone non diradato. I caratteri rilevati sono gli stessi della precedente prova.
I risultati confermano la nota relazione fra produttività dell’albero e pezzatura dei frutti e permettono di individuare un intervallo di carico produttivo entro cui si massimizza contemporaneamente produttività e pezzatura del frutto.
Prova 3
Il raccorciamento del ramo lungo in epoca tardiva
SUSINO cino-giapponese ‘Fortune’
La produzione su ramo lungo (ramo misto e succhione) presenta un decadimento della qualità e pezzatura del frutto nella parte distale del ramo. L’obiettivo della prova è verificare se con il raccorciamento tardivo si può migliorare la qualità del frutto e ridurre i tempi del diradamento.
Sullo stesso impianto della Prova 2, al 3° anno di età è stato applicato il raccorciamento del ramo misto e succhione in pre-diradamento. Il disegno sperimentale è a blocchi randomizzati, 4 ripetizioni, parcella elementare di 12 alberi. I rilievi sono gli stessi della prova precedente.
Il raccorciamento ha lievemente ridotto la produttività nel primo anno del trattamento, ma ha migliorato i tempi del diradamento e la pezzatura dei frutti. Nel secondo anno dal trattamento non si evidenziano differenze.
PESCO
Nel pesco la produzione su ramo misto può presentare a raccolta pezzatura e qualità dei frutti eterogenee. Già in pre-diradamento i rami produttivi tendono a curvare sotto il peso dei frutti e di conseguenza la parte distale del ramo, a raccolta, dà frutti di minor pezzatura e qualità. La tecnica del raccorciamento invernale del ramo misto, diffusa in passato, può essere riconsiderata nelle attuali condizioni produttive.
L’obiettivo del lavoro è verificare se si può migliorare la qualità dei frutti senza aumentare i costi di produzione, applicando il raccorciamento in epoca tardiva.
Le prove sono state realizzate nel triennio 2009-2011 in un frutteto adulto allevato a palmetta. Nel 2009 il raccorciamento è stato eseguito in epoca molto tardiva (pre diradamento del frutto) sulle cv Royal Glory e Nectaross. Nel 2010 e 2011 il raccorciamento è stato applicato in pre-fioritura e post-scamiciatura su 4 cv (Springbelle, Spring Lady, Royal Glory e la medio-tardiva Nectaross). Con il raccorciamento è stato asportato un terzo del ramo. In Springbelle è stata testata anche l’asportazione di due terzi del ramo, senza diradamento dei frutti.
Il raccorciamento in pre-fioritura ha favorito un aumento significativo della pezzatura dei frutti in varietà irrigate precoci (Springbelle e Royal Glory), mentre ha mostrato una progressiva riduzione di efficacia se eseguito nelle successive fasi fenologiche. Il tempo di diradamento è diminuito sui rami raccorciati, tuttavia i tempi complessivi di raccorciamento e diradamento nelle tesi a confronto sono risultati simili. Questa tecnica è interessante anche per rimuovere i frutti nella porzione distale del ramo, notoriamente di piccola pezzatura e bassa qualità.
The shortening of fruiting shoot was a common pruning technique in the past, generally applied during the winter. This work was aimed at evaluating if short pruning improves fruit quality without additional costs under the modern producing conditions, choosing the optimal application time. The trial was carried out during 2009-2010 seasons in adult orchards trained as palmette. In 2009 a testing trial about very late shortening (just before pit-hardening, during fruit thinning) was applied on cv Royal Glory and Nectaross. In 2010, two pruning date (before bloom and at shucks falling) were applied on four cultivars (Springbelle, Spring Lady, Royal Glory and the middle-late cv Nectaross). The pruning removed 1/3 of the shoot length. On Springbelle the removal of 2/3 of the shoot, without fruit thinning, was also tested.
Short pruning applied before bloom enhanced fruit size compared to intact shoot in early cultivars (cv Springbelle and Royal Glory). Late shortening showed weaker effects. Thinning hours decreased on pruned shoots whereas total hours needed for both pruning and thinning were similar. This technique is also interesting in order to remove the fruits on the distal portion of the shoot that usually show smaller size and lower quality.