Literatura académica sobre el tema "Analisi istituzionale"

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Artículos de revistas sobre el tema "Analisi istituzionale"

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De Battisti, Simone. "L'influenza dei fattori normativi e istituzionali sulla partecipazione elettorale. Un riscontro empirico su 19 paesi". Quaderni dell'Osservatorio elettorale QOE - IJES 45, n.º 2 (30 de septiembre de 2001): 77–110. http://dx.doi.org/10.36253/qoe-12790.

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Partecipazione elettorale: definizione e presentazione dei dati. Fondamenti teorici, obiettivi e significato della ricerca. Il contesto istituzionale: misure e significati dei singoli fattori istituzionali. Fattori istituzionali: presentazione dei dati, gli outliers e le analisi bivariate. Test di modelli multivariati. Un problema aperto.
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Bertolini, Sonia y Rosy Musumeci. "Autonomia e transizione alla vita adulta in situazioni d'insicurezza lavorativa: un confronto fra Germania, Italia e Polonia". SOCIOLOGIA DEL LAVORO, n.º 158 (noviembre de 2020): 243–63. http://dx.doi.org/10.3280/sl2020-158012.

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In questo articolo analizziamo il processo di transizione alla vita adulta, in particolare il raggiungimento dell'autonomia di giovani che vivono una situazione d'insicurezza lavorativa, in tre diversi contesti istituzionali di tre paesi europei: Germania, Italia, Polonia. I paesi coinvolti nello studio rappresentano diversi regimi di welfare in Europa (Esping-Andersen, 1990, 2000): quello familistico del Sud Europa (Italia), quello conservatore-corporativo (Germania) e quello ibrido post-comunista (Kazepov e Carbone, 2018) dell'Europa orientale (Polonia). Diventare adulto mette, infatti, in campo elementi macro, quali i riferimenti culturali e istituzionali, risorse meso, le relazioni sociali e familiari, e micro, legate alla capacità di attivare risorse personali per affrontare l'incertezza lavorativa ed economica. Nell'articolo i tre livelli di analisi sono ricostruiti e messi in relazione attraverso una metodologia qualitativa comparativa che collega il contesto macro istituzionale a dati micro-qualitativi per individuare i meccanismi sociali.
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Videsott, Ruth. "Plurilinguismo nell’area ladina dell’Alto Adige. Quando plurilinguismo istituzionale e individuale si intrecciano". DIDIT. Didattica dell’italiano. Studi applicati di lingua e letteratura, n.º 1 (9 de noviembre de 2021): 55–83. http://dx.doi.org/10.33683/didit.21.01.03.

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La convivenza storica di più lingue, elemento determinante delle vallate ladine in Alto Adige, ha contribuito all’instaurarsi di un plurilinguismo istituzionale sul territorio oltre che a creare un contesto sociolinguistico notevolmente eterogeneo, se si considerano i vari repertori linguistici individuali della comunità linguistica ladina. Con il presente contributo ci si propone di gettare luce sul ruolo del plurilinguismo scolastico/istituzionale per rafforzare la consapevolezza della diversità linguistica in merito al repertorio linguistico individuale e comunitario. Partendo da una breve analisi di interviste con bambini ladinofoni in età prescolare, si illustreranno alcuni brevi passaggi di lingua, per avanzare una riflessione sulla dimensione funzionale del plurilinguismo. Inoltre, alcune considerazioni in ottica di didattica delle lingue nelle scuole ladine amplieranno i risultati emersi.
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Cervia, Silvia. "Social innovation come programma istituzionale: analisi del cambiamento strutturale nel caso toscano". SALUTE E SOCIETÀ, n.º 2 (mayo de 2019): 116–28. http://dx.doi.org/10.3280/ses2019-002010.

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Mariottini, Laura y Veronica Sica. "Le politiche e le pratiche linguistiche di genere del Ministerio de Igualdad". RIVISTA TRIMESTRALE DI SCIENZA DELL'AMMINISTRAZIONE, n.º 2 (julio de 2012): 79–97. http://dx.doi.org/10.3280/sa2012-002005.

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Nella linea giŕ tracciata in un precedente lavoro (Mariottini, Sica, in stampa) di analisi della lingua usata nella comunicazione pubblica spagnola, derivante dal "caso miembra", le autrici sviluppano un'analisi delle politiche e delle pratiche linguistiche e discorsive del Ministerio de Igualdad, muovendosi nella cornice teorica degli gender studies e della Feminist Critical Discourse Analysis. Obiettivo del lavoro č presentare osservazioni qualitative corroborate da dati quantitativi per riflettere nuovamente (ma da prospettive diverse) sull'impegno linguistico istituzionale che la Spagna ha preso con fermezza per poter garantire pari opportunitŕ tra donne e uomini.
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Karatayli-Ozgursoy, S., J. A. Bishop, A. T. Hillel, L. M. Akst y S. R. Best. "Tumori maligni delle ghiandole salivari della laringe: un'unica review istituzionale". Acta Otorhinolaryngologica Italica 36, n.º 4 (agosto de 2016): 289–94. http://dx.doi.org/10.14639/0392-100x-807.

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Resumen
I tumori a istotipo salivare della laringe sono molto rari, con pochi report in letteratura in merito al loro andamento clinico. Nel presente manoscritto discutiamo un'esperienza di 10 anni presso una singola struttura. Abbiamo condotto una review retrospettiva della casistica di un centro di oncologia della testa e del collo di terzo livello. I pazienti sono stati individuati mediante analisi di un database e sono stati revisionati da un Anatomo Patologo testa collo. I dati inerenti la clinica, le modalità di trattamento e gli esiti sono stati prelevati da archivi elettronici. Sono stati inclusi sei pazienti nello studio, con un range di età dai 44 ai 69 anni. Tutti e sei erano affetti da neoplasie maligne a istotipo salivare della laringe. Gli istotipi includevano: tre carcinomi adenoido-cistici (2 sopraglottico, 1 sottoglottico), un carcinoma mucoepidermoidale (sopraglottico), un carcinoma epiteliale-mioepiteliale (sopraglottico), e un adenocarcinoma (transglottico). Tutti sono stati sottoposti a trattamento chirurgico (2 chirurgie laser, 4 open) e 5 dei 6 pazienti sono stati successivamente sottoposti a terapia adjuvante (4 a radioterapia, 1 a radio-chemioterapia concomitante). Un paziente era fumatore; nessun paziente aveva storia di abuso di alcolici. A un follow-up con mediana di 4,5 anni nessuno dei pazienti ha presentato recidiva o metastasi locali o a distanza. I tumori a istotipo salivare della laringe si presentano solitamente in pazienti della seconda/terza età, e possono essere trattati con successo mediante approcci multimodali, con un ottimo controllo locoregionale di malattia.
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Perra, Livio. "IL VIAGGIO: METODO D’INDAGINE ORIGINALE". Revista Opinião Jurídica (Fortaleza) 17, n.º 26 (9 de septiembre de 2019): 153. http://dx.doi.org/10.12662/2447-6641oj.v17i26.p153-165.2019.

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Resumen
In questo articolo l’autore analizza i viaggi di Montesquieu, dove si manifesta il trionfo del piacere della scoperta. Il viaggio è indagine della realtà sociale, politica e istituzionale. Le certezze e le nozioni iniziali sono riconsiderate o temprate dalle conferme dell’osservata realtà. Il viaggio con una vena di disincanto porta con sé il fascino di nuove idee e diventa strumento originale di analisi comparativa della realtà europea dell’epoca. L’autore vuole sottolineare l’imprescindibilità del viaggio nella formazione delle rifl essioni di Montesquieu. La teoria da sola non è suffi ciente, il barone de La Brède trova nel suo cammino per l’Europa l’ispirazione che solo l’osservazione empirica può dare. Scrutare la realtà da vicino diviene fondamentale, fa comprendere a Montesquieu come siano numerose le variabili che infl uenzano gli eventi e la politica di uno Stato. L’autore, dopo l’attenta analisi effettuata, giunge alla conclusione che alcune delle riflessioni contenute nel De l’Esprit des Lois, oltre che di derivazione libresca, sono figlie dell’originale metodo d’indagine costituito dai viaggi di Montesquieu.
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8

Antonini, Erica. "Una Rivoluzione per la Costituzione. Note sull'ultima opera di Maria Sofia Corciulo". RIVISTA TRIMESTRALE DI SCIENZA DELL'AMMINISTRAZIONE, n.º 1 (marzo de 2012): 151–59. http://dx.doi.org/10.3280/sa2012-001007.

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La rivoluzione napoletana del 1820-21 č stata singolarmente ritenuta da una consistente parte della storiografia italiana un moto marginale, pressoché slegato dalle successive vicende risorgimentali, soprattutto a causa della sua breve durata (luglio 1820-marzo 1821) e del presunto limitato impatto esercitato sulla popolazione del regno delle Due Sicilie. In esplicita controtendenza rispetto a tale approssimativa valutazione si pone l'ultima opera di Maria Sofia Corciulo, Una Rivoluzione per la Costituzione (1820-'21) - dal significativo sottotitolo Agli albori del Risorgimento Meridionale - che, tramite l'approfondita analisi di un ricco materiale storico-archivistico, propone una decisa "rivalutazione" dell'evento, sotto il profilo istituzionale e, originalmente, socio-culturale.
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9

Rossi, Stefania. "Currency Areas from the Traditional Theory to the Modern Game Theoretic Approach: a Note (*)". Journal of Public Finance and Public Choice 10, n.º 1 (1 de abril de 1992): 57–76. http://dx.doi.org/10.1332/251569298x15668907539392.

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Resumen
Abstract Il lavoro propone una rilettura in chiave critica del concetto di area valutaria alia luce dei contributi teorici fondamentali che hanno utilizzato approcci e strumenti di analisi diversi.L’evoluzione storico-istituzionale delle relazioni internazionali mostra come il tema delle aree valutarie sia ancora importante per la comprensione della crescente interdipendenza tra le politiche economiche dei paesi.L’area valutaria viene analizzata partendo dai contributi sviluppatisi negli anni sessanta e settanta aventi l’obiettivo della ricerca di un «criterio» economico unificante tra i paesi, fino al moderno approccio basato sulla teoria dei giochi. Questo percorso analitico si sviluppa considerando anche la desiderabilità di un’area valutaria, vista come «bene pubblico».La riflessione che emerge dall’articolo è che la moderna teoria delle aree valutarie pur nella sua specificità ed autonomia analitico-propositiva, può essere letta come una riproposizione in chiave strategica della teoria tradizionale.
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Paola, Galimberti. "Qualitŕ e disponibilitŕ dei dati sulla ricerca: l'archivio istituzionale fra intenzioni e realtŕ". RIV Rassegna Italiana di Valutazione, n.º 48 (enero de 2012): 59–78. http://dx.doi.org/10.3280/riv2010-048005.

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Resumen
La valutazione č diventata e sarŕ sempre piů una delle strategie dei sistemi di governance delle universitŕ ma anche dei sistemi di ricerca nazionali. Anche in Italia si sta ponendo sempre di piů l'accento sull'efficacia e l'efficienza della ricerca finanziata con fondi pubblici. Gli atenei italiani si trovano perň ad affrontare un duplice problema: il primo č trasversale e riguarda la completezza e correttezza dei dati sulla produzione scientifica a disposizione di chi deve valutare a qualunque livello. Mancano in generale dati affidabili e completi a livello centrale e locale che permettano la costruzione di indicatori attendibili, robusti e comparabili a livello nazionale e internazionale. Il secondo problema č specifico e riguarda la difficoltŕ nell'individuare criteri adeguati, simili e coerenti per valutare (anche in termini comparativi) la produzione scientifica nelle scienze umane, che utilizzando canali di disseminazione dei risultati diversi dall'articolo e prevalentemente la lingua italiana, resta esclusa dai principali database citazionali. Dal 2004 l'universitŕ di Milano raccoglie i metadati relativi alla produzione dei propri ricercatori in un Archivio istituzionale (AIR) che rappresenta una vetrina esaustiva della produzione scientifica dell'ateneo, unica nel panorama italiano. Dal 2008 si č cominciato a pensare di utilizzare i dati contenuti nell'archivio ai fini della valutazione della produttivitŕ e della produzione di singoli gruppi e strutture (valutazione scuole di dottorato, valutazione dipartimenti). Gli esercizi svolti fino ad ora hanno messo in risalto criticitŕ e potenzialitŕ di questo strumento e hanno permesso un ripensamento e una messa a punto nell'ottica di una sua migliore performance e di possibili sviluppi futuri. Il presente lavoro prende in esame due esercizi (analisi della produttivitŕ della Facoltŕ di Lettere e Filosofia, Raccolta di dati ai fini di effettuare una prevalutazione in vista della VQR 2004-2008) che, pur facendo emergere alcune criticitŕ dell'archivio che necessitano di correzione, ne hanno confermato l'efficacia ai fini della disseminazione ma anche della valutazione della produzione dell'Ateneo.
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Tesis sobre el tema "Analisi istituzionale"

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Araniti, Francesco. "Analisi economico istituzionale del sistema ospedaliero italiano tra decentramento e competizione". Doctoral thesis, Università di Catania, 2013. http://hdl.handle.net/10761/1356.

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Lo studio si articola in quattro capitoli. Nel primo capitolo, si effettua una ricognizione delle principali politiche di riforma in materia sanitaria, ripercorrendo gli interventi normativi che hanno determinato il progressivo ampio decentramento della gestione dei servizi sanitari. Il secondo capitolo è diretto ad approfondire i meccanismi di finanziamento dell'attività ospedaliera a livello regionale. Il terzo capitolo si occupa dell analisi dell efficienza ospedaliera, indagando aspetti metodologici ed applicativi. Si definisce, anzitutto, il concetto di efficienza tecnica nell analisi economica. Successivamente, viene presentata una rassegna delle tecniche di stima dell efficienza, prendendo in considerazione sia le tecniche parametriche, sia le tecniche non-parametriche. Nel quarto capitolo si svolge un indagine empirica, applicando la metodologia non-parametrica DEA a due stadi, diretta a constatare se i diversi approcci adottati dalle Regioni nei meccanismi di finanziamento dei servizi sanitari abbiano inciso sul grado di efficienza dei loro sistemi ospedalieri. I risultati delle stime mostrano che vi è una notevole variabilità nei livelli di efficienza, sia a livello interregionale che intraregionale. Dall analisi di secondo stadio emerge che la maggiore estensione del sistema tariffario ha avuto un impatto positivo e significativo sull efficienza.
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Pizzichini, Lucia. "Il ruolo della comunicazione istituzionale nelle fondazioni bancarie: analisi di un caso". Doctoral thesis, Università Politecnica delle Marche, 2015. http://hdl.handle.net/11566/242946.

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Resumen
Negli ultimi vent’anni si è assistito allo sviluppo e all’evoluzione di molte organizzazioni no profit ed, in particolar modo, alla nascita di una nuova tipologia, quella delle fondazioni bancarie (legge 218 del 1990, nota come legge Amato), che hanno contribuito ad un radicale cambiamento del terzo settore italiano, anche grazie alle consistenti disponibilità patrimoniali. Il presente lavoro di ricerca intende fornire un contributo teorico per il superamento del gap esistente in letteratura, in relazione all’attività di comunicazione nelle fondazioni bancarie. In particolare, si propone di passare in rassegna le numerose definizioni concettuali esistenti tra i vari modelli di corporate communication, attraverso un’attenta analisi della letteratura esistente in materia e fornire, facendo ricorso anche ad un’applicazione empirica della total corporate communication (TCC), una prospettiva di ricerca sul tema. In particolare, vuole fornire un contributo teorico ai diversi ambiti di applicazione del modello della TCC, ma anche pratico, per i responsabili dell’area comunicazione, fornendo un nuovo modello di gestione di tali organizzazioni, che renda più efficaci le iniziative poste in essere. Tale lavoro di tesi, è stato sviluppato a partire dall’analisi empirica, che adotta un approccio qualitativo con finalità esplorative, al fine di suggerire delle prime ipotesi di comprensione dei fenomeni (Fattore, 2005). Sulla base di ciò, è stata adottata la metodologia dello studio di caso, quale quello della Fondazione Cassa di Risparmio di Fabriano e Cupramontana, al fine di comprendere in modo compiuto un fenomeno innovativo come l’applicazione delle strategie di marketing alle fondazioni bancarie ed, in particolar modo, cogliere l’impatto concreto generato dall’introduzione del modello della total corporate communication nella gestione dell’immagine e della reputazione di tali enti e, quindi, il loro rapporto con gli stackeholder presenti nel territorio di azione. Il lavoro di ricerca evidenzia il ruolo strategico della corporate communication, attraverso una gestione integrata della corporate identity, corporate image, e corporate reputation e la possibilità di rendere replicabile il modello della total corporate communication nelle altre fondazioni bancarie.
In the last twenty years have seen the development and evolution of many non-profit organizations and, in particular, the emergence of a new type, banking foundations (Act 218 of 1990, known as the Amato Law), which contributed to a radical change in the Italian third sector, thanks also to the considerable availability of economic capital. This research aims to provide a theoretical contribution to overcome the gap in literature, related to communication in the banking foundations. In particular, it is proposed to review the many conceptual definitions that exist among the various models of corporate communication through a careful analysis of the existing literature, and provide, even resorting to an empirical application of Total Corporate Communication (TCC), a research perspective on the topic. In particular, not only does it aim to provide a theoretical contribution to the different areas of application of the TCC model, but also a practical one for communication managers, providing a new model of management of these organizations that makes effective the undertaken initiatives. This doctoral thesis has been developed starting from the empirical analysis, following a qualitative approach for exploratory purposes, with the purpose of suggesting some of the first hypothesis of understanding (Fattore, 2005). The methodology of the case study, such as the Fondazione Cassa di Risparmio di Fabriano and Cupramontana, was adopted on these bases to fully understand a phenomenon as innovative as the application of marketing strategies to banking foundations and, moreover, to catch the actual impact created by the introduction of the total corporate communication model in the institutions themselves as regards their image and reputation, therefore, their relationship with the stackeholder involved. The study highlights the strategic role of corporate communication, through an integrated management of corporate identity, corporate image and corporate reputation, and the opportunity to make replicable the model of total corporate communication in other banking foundations.
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QUAGLIETTI, LUCIA. "Effettività dell'aiuto pubblico allo sviluppo. Un'analisi istituzionale". Doctoral thesis, Università Cattolica del Sacro Cuore, 2010. http://hdl.handle.net/10280/799.

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Resumen
La ricerca considera il problema dell'effettività dell'aiuto pubblico allo sviluppo secondo una prospettiva istituzionale. Nello specifico,la sostenibilità di accordi cooperativi tra donors and recipients viene considerata con riferimento a modelli istituzionali teorici. Il sistema di incentivi che determina la natura della relazione d'aiuto nel caso del General Budget Support è inoltre considerato con riferimento alla più recente prassi sviluppatasi in Tanzania.
The researches considers that issues that are inherently connected with the type of donor-recipient relationship affect the productivity of aid. This is mainly because incentives embodied in the relation shape party behaviours. The basic elements that characterized the aid relationship and the incentives that aid organization face, are in fact altered according to the institutional set in which money flows. Different aid modalities bear in themselves the potential of acting on the aid relationship by changing the basic rules of the game. General Budget Support (GBS), as a new aid modality represents quite an interesting institution. Getting the “incentives” right for cooperation, in such a context, would imply a rethinking of the basic theoretical model and organizational features on the ground of the evolving practices and specific technology of provision. The research aim is opening a route of possible investigation into the dynamics of incentives related to international cooperation at country level. Tanzania has been chosen among a series of possible cases study as in the Sub Saharan Africa panorama it represents one of most successful cases of GBS implementation. The analysis is grounded on a general institutional analysis that puts at the centre of observation the structure of the negotiations between the group of donors and the recipient government. The framework employed represents an adaptation of the Institutional Analysis for Development. The purpose of understanding the set of explicit and hidden motivations is functional to better delineate the contractual set in which the bulk of relations takes place.Results obtained from the empirical analysis are considered in a theoretical fashion with the purpose of generalizing on the main structural change caused by GBS on the donor-recipient relation. Concepts are taken from NIE and organizational theory to study the governance structure of aid relations.
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QUAGLIETTI, LUCIA. "Effettività dell'aiuto pubblico allo sviluppo. Un'analisi istituzionale". Doctoral thesis, Università Cattolica del Sacro Cuore, 2010. http://hdl.handle.net/10280/799.

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La ricerca considera il problema dell'effettività dell'aiuto pubblico allo sviluppo secondo una prospettiva istituzionale. Nello specifico,la sostenibilità di accordi cooperativi tra donors and recipients viene considerata con riferimento a modelli istituzionali teorici. Il sistema di incentivi che determina la natura della relazione d'aiuto nel caso del General Budget Support è inoltre considerato con riferimento alla più recente prassi sviluppatasi in Tanzania.
The researches considers that issues that are inherently connected with the type of donor-recipient relationship affect the productivity of aid. This is mainly because incentives embodied in the relation shape party behaviours. The basic elements that characterized the aid relationship and the incentives that aid organization face, are in fact altered according to the institutional set in which money flows. Different aid modalities bear in themselves the potential of acting on the aid relationship by changing the basic rules of the game. General Budget Support (GBS), as a new aid modality represents quite an interesting institution. Getting the “incentives” right for cooperation, in such a context, would imply a rethinking of the basic theoretical model and organizational features on the ground of the evolving practices and specific technology of provision. The research aim is opening a route of possible investigation into the dynamics of incentives related to international cooperation at country level. Tanzania has been chosen among a series of possible cases study as in the Sub Saharan Africa panorama it represents one of most successful cases of GBS implementation. The analysis is grounded on a general institutional analysis that puts at the centre of observation the structure of the negotiations between the group of donors and the recipient government. The framework employed represents an adaptation of the Institutional Analysis for Development. The purpose of understanding the set of explicit and hidden motivations is functional to better delineate the contractual set in which the bulk of relations takes place.Results obtained from the empirical analysis are considered in a theoretical fashion with the purpose of generalizing on the main structural change caused by GBS on the donor-recipient relation. Concepts are taken from NIE and organizational theory to study the governance structure of aid relations.
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Bovi, Carmen. "Analisi di sostenibilità del sistema di gestione dei rifiuti solidi in Baalbek (Libano): valutazioni economico-finanziarie, quantificazione degli impatti ambientali mediante LCA e considerazioni di natura sociale ed istituzionale". Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2014. http://amslaurea.unibo.it/7343/.

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In questo lavoro si analizza la soluzione individuata per la gestione dei RSU del Distretto (Caza) di Baalbek. Il progetto “Integrated Waste Management in Baalbek Caza” rientra nell'ambito del programma comunitario ENPI-Med, mirato a diffondere tecnologie ambientali pulite e innovative nelle regioni del Medio Oriente. In un’area rurale a circa 3 km dalla città di Baalbek è previsto l’insediamento di un complesso di tre impianti strettamente interconnessi, attualmente dimensionati per servire esclusivamente l’Unione Comunale del distretto di Baalbek. I tre impianti sono un Impianto per il Trattamento Meccanico Biologico dei RSU indifferenziati, una Discarica Sanitaria e un impianto pilota per la Produzione di Biogas, che insieme prendono il nome di Waste Compound. La valutazione che si svolge in questo documento mantiene un assetto multidisciplinare e multisettoriale, realizzando un’analisi economico-finanziaria sulla gestione, affiancata da una valutazione ambientale del sistema, mediante l’analisi del ciclo di vita (LCA) ed integrata infine con delle considerazioni di natura legislativa, istituzionale, politica, culturale e sociale. Inoltre una quantizzazione dei vantaggi sociali legati alla realizzazione del progetto è stata introdotta nello studio LCA inserendo alcuni indicatori sociali costruiti ad hoc.
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Torri, Maria Carla <1989&gt. "Sistema bancario ombra: analisi internazionale in diversi contesti istituzionali". Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2015. http://hdl.handle.net/10579/6209.

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Resumen
Il sistema bancario ombra è una fonte di finanziamento alternativa per gli investitori. Nonostante le attività svolte dalle entità che fanno parte di questo sistema possano provocare dei rischi, trasmettendoli al sistema bancario tradizionale a cui sono strettamente legate, la loro regolamentazione è limitata, se non assente, a causa della loro continua crescita ed evoluzione. Lo scopo di questa tesi è quello di analizzare il sistema bancario ombra in diversi contesti istituzionali, di metterlo a confronto con i sistemi bancari tradizionali e, infine, di cogliere le differenze tra i vari sistemi analizzati.
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Biasi, Nicola. "Analisi dell'accessibilità dei siti Web istituzionali delle Camere di Commercio italiane". Bachelor's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2015. http://amslaurea.unibo.it/8127/.

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Bravi, Riccardo. "Deutsche Bundesbank e Banca d’Italia. La conoscenza enciclopedica condivisa in una comunità socioprofessionale di parlanti". Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2021. http://amslaurea.unibo.it/24862/.

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Resumen
Questo elaborato si concentra sull’estrazione di tecnicismi specifici (TS) della lingua speciale economico-finanziaria dal corpus manuale bilingue comparabile CorBank, che contiene quattro discorsi in italiano (sub-corpus CorBankIT) e quattro in tedesco (sub-corpus CorBankDE) raccolti nelle conferenze stampa annuali dei presidenti della Banca d’Italia e della Deutsche Bundesbank. Dopo un’analisi basata sui corpora e l’estrazione di termini dalle liste di frequenza, poi riuniti nel glossario GlosBank, si è proceduto ad applicare il metodo termontografico elaborato da Rita Temmerman e Koen Kerremans del Centrum voor Vaktaal en Communicatie (CVC) presso la Erasmushogeschool di Bruxelles per la ricerca di tracce di conoscenza enciclopedica condivise tra i due sub-corpora. Il metodo termontografico ha portato alla costruzione delle due mappe termontografiche, denominate BankMapIT e BankMapDE, che si prestano a una comparazione, per osservare i concetti in comune nella comunità socioprofessionale analizzata, obiettivo primario della ricerca. La particolarità di questo metodo è che, superando la presentazione bidimensionale del termine (termine e suo equivalente), fornisce anche la sua terza dimensione, cioè lo pone in relazione con gli altri termini. L’intera analisi è stata svolta anche nella prospettiva dell’interpretazione di conferenza. L’interprete si inserisce sempre come terza persona in un’interazione tra individui appartenenti a comunità socioprofessionali diverse dalla sua. Da ciò si conferma una tendenziale asimmetria enciclopedica tra interprete e relatore che è colmabile solo con la preparazione preliminare all’evento.
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TESTA, GIACOMO. "La partecipazione delle regioni alla elaborazione delle politiche europee: analisi comparata dei meccanismi di partecipazione tra modelli istituzionali e paraistituzionali di governance". Doctoral thesis, Luiss Guido Carli, 2014. http://hdl.handle.net/11385/200957.

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Resumen
Il problematico rapporto tra regioni e Unione europea. La partecipazione delle Regioni ai processi decisionali relativi alle normative europee alla luce del Trattato di Lisbona. La fase ascendente statale e regionale nel diritto interno: evoluzione normativa e individuazione delle best practices. La partecipazione alla elaborazione del diritto europeo della Regione Emilia-Romagna. La fase ascendente nella Comunidad autonoma de la Cataloña. La fase ascendente regionale dell’Emilia-Romagna e della Catalogna: profili problematici comuni e spunti di riflessione per possibili soluzioni.
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10

TRIVENTI, MORIS. "L'istruzione terziaria in prospettiva comparata. Assetti istituzionali, partecipazione e disuguaglianze sociali". Doctoral thesis, Università degli Studi di Milano-Bicocca, 2010. http://hdl.handle.net/10281/11954.

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Resumen
Access to tertiary education expanded dramatically in the last century and higher education became an institution with a «mass» participation. The rapid increase in the number of enrolments has been followed by a raise in the heterogeneity of undergraduate population, because higher percentages of students from lower social classes and with a weaker scholastic background entered university. In this context one of the aims of higher education institutions (HEIs) is to promote participation and to guarantee students from disadvantaged families the opportunity to enter and complete higher education, if they are sufficiently motivated and able. Literature review on this topic shows that higher education systems (HES) widely differ in the way they are able to achieve this goal. In fact, the level of social inequality in access and degree completion according to social origins varies across countries. My work hypothesizes that they way in which HES are structured reduce or enhance the overall level of access and differences among social groups in the probability to successfully complete a tertiary degree. To test this hypothesis I analyze macro and micro data from 15 industrialized countries, with different institutional profiles and level of inequality (Australia, New Zealand, United States, Canada, Sweden, Norway, Ireland, Great Britain, the Netherlands, Germany, Austria, Belgium, France, Italy, and Japan). The first chapter of the thesis is devoted to an overview of the main developments of HES in a number of industrialized countries and to answer this question: is it possible to observe a convergence in the institutional arrangements of HES over time? I show that several processes have pushed towards a convergence in some aspects of institutional configurations: a) the common expansion of student access; b) the role of international organizations like OECD, UNESCO, World Bank and Eurydice in setting a common «agenda» of issues and objectives; c) the hegemonic role of US higher education, often seen as an example of advanced system to be imitated; d) the «Bologna process», which promoted a structural transformation of degree courses and other aspects in European tertiary education systems. Nonetheless, these macro-processes are counterbalanced by the actual reforms’ implementation, which is strongly affected by the existent institutional arrangements, political forces, predominant ideological views, socioeconomic and cultural conditions in each nation. This means that even if HES face a set of common problems in different historical periods, they maintain rather different institutional profiles. These institutional configurations can be seen as diverse ways to solve problems derived from the expansion and diversification of student population and from growing financial constraints. In the second chapter I show that also change of social inequality followed different trends across countries. Moreover, the enlargment of rooms in higher education is not an effective way to promote a reduction of relative inequalities, because students from upper classes are often the first who take advantage of educational expansion. On the contrary, expansion could help to reduce absolute inequalities among social groups, because it improves the overall educational attainment of lower class students. The second part of this work is dedicated to a) identify the main characteristics which define the institutional profile of HES; b) determine the position of each country using several indicators; c) create an empirical typology of HES on the basis of similarities and differences among their institutional configurations. I show that HES can be conceived as an institution in a complex set of relations with other institutions: school system, State, family and market. School system has the main task to educate and train young people, transmitting them knowledge and skills. A large part of these students decide to enter higher education and their probability of success is strictly connected to their previous school career. State finances HEIs, defines the basic rules of system functioning and sets universities’ degree of autonomy. Families provide students with financial assistance, along with various kinds of public support (grants, loans, etc.). Lastly, HES are characterized by different levels of stratification and professionalization, which affect graduates’ characteristics and their degree of success in the labour market (employability, wage, etc.). Furthermore, according to the economics of education, occupational returns can be viewed as an incentive or disincentive for enrolment in higher education among high school leavers. In the fourth chapter I elaborate an empirical classification of HES, based on a multidimensional view of their institutional configurations, which are defined by 15 indicators related to investment, autonomy, accountability, economic affordability, stratification and privatization. The empirical typology suggests the existence of fourth clusters of countries, which resemble the typology of welfare regimes. Australia, New Zealand, Great Britain and Japan constitute the Liberal regime, United States and Canada the North-American one; Belgium, Austria, the Netherlands, Germany, France, Italy and Ireland the Continental regime, while Sweden and Finland the Nordic regime. The fifth chapter is devoted to an investigation of the outcomes of HES: participation and social inequality. Firstly, I show the way to operationalize the concepts of participation and inequality; secondly I discuss the limits of a comparative analysis of these phenomena. I rely on macro data to measure student participation in higher education, using indicators on access, participation, drop-out and degree attainment. Micro data are instead used to derive indexes of inequality. The degree of inequality is measured by the partial association of parents’ education and the probability of tertiary education attainment estimated with binary logistic regression models. I elaborate both relative and absolute measures of the «effect» of social origins. In the sixth chapter these indicators are related to the empirical typology and to HES specific institutional configurations, in order to answer this basic research question: is there a relation between the institutional profiles of HES and their degree of openness to students? The analysis suggests an affirmative answer, within the limits of available data. First of all, participation and inequality vary according to the typology of HES. The level of tertiary education attainment is higher in the Nordic and North-American regimes, followed by the Liberal and the Continental ones. A similar order emerges looking at inequality indicators: the Nordic countries are the most equal, followed by the Anglo-American systems. The Continental regime is instead characterized by a relatively high level of inequality, compared to the other systems. In the last part, a fuzzy-set analysis is used to discover whether particular combinations of institutional traits are systematically associated with a higher degree of participation and equality in tertiary education attainment. Results corroborate hypotheses derived from the economics of education and the social stratification studies. The combination of a low tracked school system with a high level of investment, privatization and occupational returns of higher education constitutes a sufficient condition for a large participation. A low level of tracking in the school system combined with a good financial affordability and a low privatization is related to a low degree of social inequality, whereas privatization and stratification seem not to amplify inequality.
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Libros sobre el tema "Analisi istituzionale"

1

Barcaro, Umberto. Il sogno memorabile di Francesco d'Assisi: Il sogno del palazzo con le armi : analisi a cinque livelli : biografico, auto-interpretativo, comunitario, istituzionale e artistico. Milano, Italy: FrancoAngeli, 2014.

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2

Magliaro, Alessandra. Verso quale federalismo?: La fiscalità nei nuovi assetti istituzionali : analisi e prospettive. Trento: Università degli studi di Trento, 2010.

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3

Verso quale federalismo?: La fiscalità nei nuovi assetti istituzionali : analisi e prospettive. Trento: Università degli studi di Trento, 2010.

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4

Cristina, Bosisio y Associazione italiana di linguistica applicata., eds. Atti del 7. congresso dell'Associazione italiana di linguistica applicata: Aspetti linguistici della comunicazione pubblica e istituzionale : Milano, 22-23 febbraio 2007. Perugia: Guerra, 2008.

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5

Le regioni: Bimestrale di analisi giuridica e istituzionale. Bologna: il Mulino, 2000.

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6

Serrone, Giuseppe. insegnamento Istituzionale Della Teologia Morale: Analisi Critica Di «liberi e Fedeli in Cristo» Di Bernhard HÄring. Independently Published, 2019.

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Capítulos de libros sobre el tema "Analisi istituzionale"

1

Gagliardi, Gloria, Lorenzo Gregori y Alice Suozzi. "L’impatto emotivo della comunicazione istituzionale durante la pandemia di Covid-19: uno studio di Twitter Sentiment Analysis". En Proceedings of the Seventh Italian Conference on Computational Linguistics CLiC-it 2020, 205–10. Accademia University Press, 2020. http://dx.doi.org/10.4000/books.aaccademia.8575.

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