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Tesis sobre el tema "Analisi dei reticoli sociali"

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CHIATTI, CARLOS JUAN. "Le disuguaglianze sociali di salute in Italia: analisi dei dati della Multiscopo Istat". Doctoral thesis, Università Politecnica delle Marche, 2010. http://hdl.handle.net/11566/241990.

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PERGOLIZZI, ANTONINO. "Analisi teorica ed empirica sulla determinazione dei costi e dei benefici sociali generati dalla gestione dei rifiuti. Tra reti sociali e illegalita' , strumenti di governance e buone pratiche". Doctoral thesis, Università degli Studi di Camerino, 2015. http://hdl.handle.net/11581/401739.

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Resumen
Il lavoro di ricerca proposto in queste pagine si e' cimentato nel tentativo di rispondere a due quesiti, che in realta' racchiudono entrambi un lungo elenco di domande. Il primo e' stato quello di comprendere meglio come si articola e come si manifesta l'illegalita' nel settore dei rifiuti e, soprattutto, perche' ha trovato cosa'¬ ampio spazio nel Paese, seppure articolandosi in maniera abbastanza disomogenea da un punto di vista geografico. Per fare cio', la prima accortezza e' stata quella di non usare solo la chiave di lettura giudiziaria, quanto piuttosto ricorrere agli strumenti interpretativi e metodologici delle scienze sociali per avere una visione olistica e non parziale, se non quando distorta, del fenomeno. Insomma, non e' una vicenda relegabile all'annosa lotta tra guardie e ladri, ma una estrinsecazione violenta della ricorrente modalita' economica e politica di scaricare sulla collettivita' i costi dello smaltimento illegale dei rifiuti. Trattandosi di una forma di crimine di natura prettamente economica e' con i molteplici strumenti e le molteplici declinazioni dell'economia e della sociologia che si e' spaziato nell'intera analisi. Determinante e' stato, dunque, intercettare quegli elementi, di diversa natura, che hanno agevolato il ricorso all'illegalita', adoperando un approccio laico e multidisciplinare al tema. Per rispondere alla prima domanda che in realta' ne racchiude tante altre e' stata dedicata l'intera Parte Prima della ricerca. La seconda domanda e' stata, invece, quella di capire perche' e come ha funzionato il modello di gestione dei rifiuti implementato nei 12 Comuni della Media Vallesina, concretizzatosi attraverso la societa'  Sogenus Spa, compagine societaria di diritto privato ma a totale capitale pubblico. Un caso concreto di societa' investita da una mission interamente pubblica perseguita con gli strumenti del diritto privato e dell'economia aziendale. Lungi dal rappresentare un alieno per il territorio, questa societa' si e' invece rivelata punto di snodo e centro propulsore di quel fascio di relazioni che ha consentito la realizzazione senza traumi del sistema di gestione previsto precedentemente solo in astratto. Comprendere cosa ha funzionato, come ha funzionato e perche' ha funzionato, costituisce il nocciolo duro della ricerca. Con l'ambizione di proporre un piccolo contributo di conoscenza allargata, utile sia agli scienziati sociali che ai policymakers chiamati a mettere in pratica strumenti di policies in uno dei settori pia'¹ delicati e foriero di conflitti sociali, soprattutto in un'ottica di prevenzione dai rischi di infiltrazione ecocriminale. A queste domande e' stata dedicata l'intera Seconda Parte della ricerca.
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Ghedini, Massimiliano. "Le relazioni sociali in Facebook. Sviluppo di un’applicazione per la raccolta ed analisi dei dati". Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2013. http://amslaurea.unibo.it/5064/.

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Resumen
“Dì che ti piace questa pagina”. Questo è uno dei tanti inviti rivolti a chi, ogni giorno, naviga in Internet. Che si stia leggendo un articolo sul sito de La Repubblica, o visitando il blog di un personaggio famoso o di un politico, i riferimenti ai social network sono ormai una presenza costante nelle pagine web. La facilità di restare in contatto con i propri amici, e la possibilità di collegarsi in qualsiasi momento, hanno portato gli utenti del Web 2.0 ad intensificare le discussioni, ed a commentare gli argomenti ed i contenuti prodotti dagli altri in un continuo e complesso “botta e risposta”. È possibile che quest'ambiente abbia favorito lo sviluppo di una nuova prospettiva della Rete, inteso come un nuovo modo di vedersi e di rapportarsi con gli altri, di esprimersi e di condividere le proprie storie e la propria storia. Per approfondire queste tematiche si è deciso di osservare alcuni dei social networks più diffusi, tra i quali Twitter e Facebook e, per raccogliere i dati più significativi di quest'ultimo, di sviluppare un'apposita applicazione software. Questa tesi tratterà gli aspetti teorici che hanno portato questa ricerca su scala nazionale e l'analisi dei requisiti del progetto; approfondirà le dinamiche progettuali e lo sviluppo dell'applicazione entro i vincoli imposti da Facebook, integrando un questionario per l'utente alla lettura dei dati. Dopo la descrizione delle fasi di testing e deployment, l'elaborato includerà un'analisi preliminare dei dati ottenuti per mezzo di una pre-elaborazione all'interno dell'applicazione stessa.
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4

Rinaldo, Domenico. "Analisi testuale dei report sociali di: Facebook, Apple, Google e Amazon. Un approccio basato su Topic Modelling". Bachelor's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2019. http://amslaurea.unibo.it/18040/.

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Resumen
Tesi sulla responsabilità sociale aziendale, analizzata nella teoria e nel confronto tra le 4 maggiori aziende del web: Facebook, Amazon, Apple e Google. Iniziale analisi del concetto di CSR a partire da documenti da confrontare sulla base delle differenti teorie degli autori. Descrizione della metodologia applicata per lo studio dei report aziendali, in particolare delle tecniche di topic modelling. Presentazione dei topic attraverso tabelle suddivise per azienda e successiva analisi delle loro attività sociali, prendendo spunto anche da fonti terze. Analisi delle singole attività sociali sulla base della loro importanza nell'epoca attuale. Gestione delle differenze emerse e descrizione di tutti i perchè delle scelte aziendali nell'ambito dell'impegno sociale. Descrizione dei risultati finali ottenuti attraverso grafici e tabelle riassuntive di quanto descritto nella tesi.
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5

Rachiu, Viorica <1987&gt. ""Analisi delle divergenze nell’ambito delle Joint Venture italo-russe con particolare attenzione agli aspetti sociali e culturali"". Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2018. http://hdl.handle.net/10579/13194.

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Resumen
La tesi si basa sulle principali problematiche di tipo sociale, culturale e anche burocratico nel ambito delle Joint Venture composte da un azionista Russo ed uno proveniente dal mondo Occidentale. In particolare analizzerò la JV Superjet International in cui l'azionista Occidentale è una nota società italiana.
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6

BOTTARO, GIORGIA. "Analisi degli approcci economici, sociali e politici innovativi per il miglioramento e la fornitura dei Servizi Ecosistemici Forestali". Doctoral thesis, Università degli studi di Padova, 2022. http://hdl.handle.net/11577/3459365.

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Resumen
I cambiamenti globali a cui stiamo assistendo negli ultimi decenni, se da un lato stanno riducendo la capacità degli ecosistemi forestali di fornire servizi ecosistemici forestali (SEF), dall’altro stanno stimolando una crescita della domanda di questi servizi e prodotti. In questo modo, il divario esistente tra la domanda e l’offerta dei servizi ecosistemici forestali sta aumentando sempre più. Per cercare di ridurre tale divario, negli anni sono stati sviluppati e introdotti diversi strumenti politici ed economici, che però non sempre sono stati efficaci nel supportare la fornitura di tali SEF. Questo lavoro di tesi ha come obiettivo quello di esplorare quegli approcci innovativi economici, ma anche sociali e politici in grado di stimolare una gestione forestale capace di fornire i SEF richiesti della società. La prima parte dello studio ha riguardato la creazione di un inventario di meccanismi innovativi implementati in Europa a sostegno della fornitura dei SEF. Essi sono poi stati analizzati attraverso un framework sviluppato per evidenziarne le caratteristiche principali, tra cui vi è l’indicazione riguardante il tipo di innovazione introdotta. Un secondo framework è stato sviluppato appositamente per questa analisi specifica. I dati raccolti sono stati poi analizzati attraverso analisi statistiche descrittive e l’implementazione dell’analisi delle corrispondenze multiple (ACM). Le prime elaborazioni rivelano un’alta variabilità rispetto agli strumenti economici presenti e ai servizi ecosistemici forestali presi in considerazione dai meccanismi innovativi. In alcuni casi sono stati identificati alcuni strumenti non appartenenti a nessuna delle categorie predefinite ma che sono caratterizzati dalla costituzione di nuove organizzazioni sociali. I risultati dell’ACM rivelano la presenza di due dimensioni principali in grado di descrivere parte della variabilità presente all’interno dei casi dell’inventario. La prima dimensione raccoglie quei casi caratterizzati dalla presenza di nuove organizzazioni sociali e dalla fornitura di una pluralità di SEF, mentre la seconda è caratterizzata dalla presenza di strumenti di commando e controllo a sostegno della fornitura di quei beni e servizi forestali caratterizzati da una bassa escludibilità. Nella seconda parte della tesi viene esplorato il contesto dell’associazionismo forestale italiano attraverso l’analisi del quadro normativo nazionale e dei quadri normativi regionali e attraverso lo studio di alcune esperienze presenti nel territorio nazionale. Tali analisi hanno permesso una categorizzazione dei modelli associativi individuati, che comprendono anche quelle forme associative più innovative, ovvero le cooperative di comunità, il quale obiettivo non è quello di generare impatti positivi solo all’interno dei membri della cooperativa, ma di estenderli all’intera comunità di cui fanno parte. Tali analisi hanno permesso di individuare una forte mancanza di coordinazione tra i regolamenti, ma anche tra le esperienze stesse, andando ad inficiare sulla capacità di condivisione di buone pratiche. L’ultima parte della tesi infine, è focalizzata allo studio del ruolo del settore forestale all’interno di una delle più recenti e innovative normative e fonti di finanziamento comunitario: il Piano Nazionale di Risanamento e Resilienza (PNRR). Ventisei PNRR sono stati analizzati attraverso l’utilizzo di diverse parole chiave, di analisi statistiche descrittive e attraverso l’analisi dei gruppi, (“cluster analysis”). I risultati di quest’ultimo studio rivelano la presenza di tre diversi clusters definiti in base alle tematiche, legate al settore forestale, presenti o meno all’interno dei singoli PNRR.
Current global changes are negatively affecting the capability of forest ecosystems to provide forest ecosystem services (FES). In contrast, they are also stimulating an increase in the demand for natural products and services. This is expanding the gap between the demand and supply of forest ecosystem services. Different instruments have been already implemented to try to cope with this challenge, but without finding effective solutions. This dissertation explores European innovative economic, social, and policy approaches to support the provision of forest ecosystem services that will allow meeting their societal demand. The analysis of the economic approach has been implemented compiling an inventory of European innovative experiences implemented to support FES provision and enhancement. The inventory has been analysed through a specific framework developed for the purpose. Moreover, the specific innovation types introduced have been further investigated through a specific framework. Descriptive and frequency analyses have been computed, jointly with the implementation of the Multiple Correspondence Analysis (MCA). The results underline the high variability of economic instruments used within the innovative mechanisms targeting a high variability of forest ecosystem services. The analysis reveals also the presence of instruments that do not belong to the defined categories but are characterised by the establishment of new social organisations. The outcomes of the MCA depict two different dimensions. The first one describes the positive relations between the presence of new social organisations and the provision of bundled FES. Differently, the second one describes the importance of command & control instruments to support the provision of those FES characterised by difficult excludability. The analysis of the social approaches has been computed considering the Italian national context. An analysis of the national and regional regulatory background sustaining the presence of associative models have been done. The final analysis allowed to establish a categorisation of the existing experiences. Within this classification, the most innovative models result in community cooperatives. Indeed, they are aimed to benefit the whole community in which they were constituted, and not only the member of the association. Moreover, a lack of coordination among policies and experiences have been detected. The latter could have a positive impact through the sharing of best practices and the knowledge gained. Finally, the analysis of the policy approach consists in analysing the role of the forestry sector within one of the most recent EU regulations and financing sources: the National Recovery and Resilience Plan. The plans of the 26 member states have been analysed through keywords. Descriptive analysis and cluster analysis have been computed. The results of the cluster analysis reveal the presence of three different clusters characterised by the presence or absence of forest-related themes. The first cluster is characterised by more traditional and conservative countries with an inward-looking orientation. The second cluster is characterised by innovative countries supporting a more traditional forestry sector oriented to wood and wood-based products. Finally, the last cluster is characterised by innovative countries supporting forest multifunctionality and having a more global perspective. The conclusion highlights the theoretical contribution of this dissertation that introduced two analytical frameworks to investigate innovative mechanisms and innovation types of those experiences supporting FES provision and enhancement. Finally, policy recommendations have been provided.
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BOTTARO, GIORGIA. "Analisi degli approcci economici, sociali e politici innovativi per il miglioramento e la fornitura dei Servizi Ecosistemici Forestali". Doctoral thesis, Università degli studi di Padova, 2022. http://hdl.handle.net/11577/3459366.

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Resumen
I cambiamenti globali a cui stiamo assistendo negli ultimi decenni, se da un lato stanno riducendo la capacità degli ecosistemi forestali di fornire servizi ecosistemici forestali (SEF), dall’altro stanno stimolando una crescita della domanda di questi servizi e prodotti. In questo modo, il divario esistente tra la domanda e l’offerta dei servizi ecosistemici forestali sta aumentando sempre più. Per cercare di ridurre tale divario, negli anni sono stati sviluppati e introdotti diversi strumenti politici ed economici, che però non sempre sono stati efficaci nel supportare la fornitura di tali SEF. Questo lavoro di tesi ha come obiettivo quello di esplorare quegli approcci innovativi economici, ma anche sociali e politici in grado di stimolare una gestione forestale capace di fornire i SEF richiesti della società. La prima parte dello studio ha riguardato la creazione di un inventario di meccanismi innovativi implementati in Europa a sostegno della fornitura dei SEF. Essi sono poi stati analizzati attraverso un framework sviluppato per evidenziarne le caratteristiche principali, tra cui vi è l’indicazione riguardante il tipo di innovazione introdotta. Un secondo framework è stato sviluppato appositamente per questa analisi specifica. I dati raccolti sono stati poi analizzati attraverso analisi statistiche descrittive e l’implementazione dell’analisi delle corrispondenze multiple (ACM). Le prime elaborazioni rivelano un’alta variabilità rispetto agli strumenti economici presenti e ai servizi ecosistemici forestali presi in considerazione dai meccanismi innovativi. In alcuni casi sono stati identificati alcuni strumenti non appartenenti a nessuna delle categorie predefinite ma che sono caratterizzati dalla costituzione di nuove organizzazioni sociali. I risultati dell’ACM rivelano la presenza di due dimensioni principali in grado di descrivere parte della variabilità presente all’interno dei casi dell’inventario. La prima dimensione raccoglie quei casi caratterizzati dalla presenza di nuove organizzazioni sociali e dalla fornitura di una pluralità di SEF, mentre la seconda è caratterizzata dalla presenza di strumenti di commando e controllo a sostegno della fornitura di quei beni e servizi forestali caratterizzati da una bassa escludibilità. Nella seconda parte della tesi viene esplorato il contesto dell’associazionismo forestale italiano attraverso l’analisi del quadro normativo nazionale e dei quadri normativi regionali e attraverso lo studio di alcune esperienze presenti nel territorio nazionale. Tali analisi hanno permesso una categorizzazione dei modelli associativi individuati, che comprendono anche quelle forme associative più innovative, ovvero le cooperative di comunità, il quale obiettivo non è quello di generare impatti positivi solo all’interno dei membri della cooperativa, ma di estenderli all’intera comunità di cui fanno parte. Tali analisi hanno permesso di individuare una forte mancanza di coordinazione tra i regolamenti, ma anche tra le esperienze stesse, andando ad inficiare sulla capacità di condivisione di buone pratiche. L’ultima parte della tesi infine, è focalizzata allo studio del ruolo del settore forestale all’interno di una delle più recenti e innovative normative e fonti di finanziamento comunitario: il Piano Nazionale di Risanamento e Resilienza (PNRR). Ventisei PNRR sono stati analizzati attraverso l’utilizzo di diverse parole chiave, di analisi statistiche descrittive e attraverso l’analisi dei gruppi, (“cluster analysis”). I risultati di quest’ultimo studio rivelano la presenza di tre diversi clusters definiti in base alle tematiche, legate al settore forestale, presenti o meno all’interno dei singoli PNRR.
Current global changes are negatively affecting the capability of forest ecosystems to provide forest ecosystem services (FES). In contrast, they are also stimulating an increase in the demand for natural products and services. This is expanding the gap between the demand and supply of forest ecosystem services. Different instruments have been already implemented to try to cope with this challenge, but without finding effective solutions. This dissertation explores European innovative economic, social, and policy approaches to support the provision of forest ecosystem services that will allow meeting their societal demand. The analysis of the economic approach has been implemented compiling an inventory of European innovative experiences implemented to support FES provision and enhancement. The inventory has been analysed through a specific framework developed for the purpose. Moreover, the specific innovation types introduced have been further investigated through a specific framework. Descriptive and frequency analyses have been computed, jointly with the implementation of the Multiple Correspondence Analysis (MCA). The results underline the high variability of economic instruments used within the innovative mechanisms targeting a high variability of forest ecosystem services. The analysis reveals also the presence of instruments that do not belong to the defined categories but are characterised by the establishment of new social organisations. The outcomes of the MCA depict two different dimensions. The first one describes the positive relations between the presence of new social organisations and the provision of bundled FES. Differently, the second one describes the importance of command & control instruments to support the provision of those FES characterised by difficult excludability. The analysis of the social approaches has been computed considering the Italian national context. An analysis of the national and regional regulatory background sustaining the presence of associative models have been done. The final analysis allowed to establish a categorisation of the existing experiences. Within this classification, the most innovative models result in community cooperatives. Indeed, they are aimed to benefit the whole community in which they were constituted, and not only the member of the association. Moreover, a lack of coordination among policies and experiences have been detected. The latter could have a positive impact through the sharing of best practices and the knowledge gained. Finally, the analysis of the policy approach consists in analysing the role of the forestry sector within one of the most recent EU regulations and financing sources: the National Recovery and Resilience Plan. The plans of the 26 member states have been analysed through keywords. Descriptive analysis and cluster analysis have been computed. The results of the cluster analysis reveal the presence of three different clusters characterised by the presence or absence of forest-related themes. The first cluster is characterised by more traditional and conservative countries with an inward-looking orientation. The second cluster is characterised by innovative countries supporting a more traditional forestry sector oriented to wood and wood-based products. Finally, the last cluster is characterised by innovative countries supporting forest multifunctionality and having a more global perspective. The conclusion highlights the theoretical contribution of this dissertation that introduced two analytical frameworks to investigate innovative mechanisms and innovation types of those experiences supporting FES provision and enhancement. Finally, policy recommendations have been provided.
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Nardin, Laura <1992&gt. "MAROCCO: PAESE DI IMMIGRAZIONE E DI ASILO ANALISI DELLA NUOVA POLITICA MIGRATORIA MAROCCHINA E DELLE CONDIZIONI SOCIALI DEI RIFUGIATI". Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2018. http://hdl.handle.net/10579/13694.

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Resumen
Per molti anni il regno del Marocco, è stato al centro di una forte emigrazione soprattutto verso i paesi europei. Negli ultimi anni un’inversione di tendenza interessa il paese che diviene attrattivo e ha registrando un aumento degli ingressi regolari, irregolari e delle richieste di asilo provenienti dall’Africa Subsahariana e dal Medio Oriente. Sotto l’effetto del numero crescente degli immigranti sul proprio suolo, la società marocchina e le istituzioni si trovano a doversi confrontare con un insieme di problematiche sociali e giuridiche tipiche dei paesi di immigrazione. Dall’altra parte del Mediterraneo, il Marocco ha inoltre acquisito sempre più attenzione da parte di molti paesi europei. In termini di ruolo e significato rispetto ai movimenti migratori, il Marocco rappresenta un caso unico di studio rispetto alla politica migratoria di esternalizzazione dell’Unione Europea con i paesi non membri. Il crescente numero di immigrati provenienti dall’Europa, dai paesi subsahariani e dal medio oriente ha spronato il Marocco a predisporre inizialmente un piano di regolazione e controllo dei movimenti e negli ultimi cinque anni ad adottare una politica maggiormente orientata all’integrazione sociale e alla tutela dei diritti della persona. L’indagine della ricerca mira a conoscere le condizioni di uno specifico gruppo di immigrati: i rifugiati. Nel caso del Marocco, cercheremo di capire qual è la condizione giuridica e sociale dei rifugiati. Dopo un approfondimento generale della Strategia Nazionale di Immigrazione e Asilo elaborata dal Marocco e in fase di attuazione, sarà considerato un contesto di riferimento: Rabat e il lavoro svolto dalla Fondazione Orient Occident, partner dell’UNHCR.
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Secchiero, Federica <1993&gt. "False comunicazioni sociali e frodi nel bilancio: analisi della normativa penale, dei contrasti giurisprudenziali e delle peculiarità inerenti il controllo contabile". Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2017. http://hdl.handle.net/10579/11858.

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Resumen
Con il presente lavoro si è cercato di ricostruire l’evoluzione normativa del reato di false comunicazioni sociali, dall’originaria previsione di cui al Codice del Commercio del 1882 e fino ad arrivare alla normativa attualmente vigente, disposta dalla Legge 69/2015. A tale scopo si è voluto seguire un deciso percorso logico, avente origine dalla considerazione dell’odierna portata informativa del bilancio d’esercizio nonché della sua rilevanza nei confronti dei soggetti esterni all’impresa, discutendo in particolare sul fatto che – data la crescente esigenza di tutela dei soggetti terzi – sia maturata, nel corso del tempo, l’idea per cui dovesse essere disposta tanto una legislazione civile, quanto una penale, a garanzia dell’attendibilità dei dati in esso contenuti. Al pari della prima, anche la normativa penale ha subito una profonda evoluzione, giungendo a tutelare oggi, in ultima istanza, la trasparenza dell’informazione societaria e statuendo definitivamente, a seguito dell’intervento delle Sezioni Unite, la rilevanza penale delle valutazioni di bilancio, così da confermare il carattere di elevata soggettività del documento già riconosciuto a livello civilistico. Si è, infine, posta l’attenzione sulle implicazioni di una tale pronuncia nei confronti dei soggetti incaricati al controllo contabile sul bilancio, nonché sugli strumenti a loro disposizione e sulla relativa responsabilità circa l’individuazione delle frodi contabili.
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Serughetti, Gaia <1995&gt. "COVID-19: VULNERABILITÀ E SERVIZI SOCIALI. Analisi della trasformazione delle vulnerabilità e del lavoro sociale attraverso il punto di vista dei servizi sociali dell’Ambito Territoriale di Grumello del Monte (BG)". Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2021. http://hdl.handle.net/10579/18916.

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Resumen
Non solo il nuovo coronavirus sta colpendo in modo in modo tutt'altro che democratico la popolazione, ma anche le misure per contrastarne la diffusione ne stanno ulteriormente amplificando l’impatto. I gruppi più vulnerabili sono maggiormente esposti ai rischi sanitari, economici, sociali e la pandemia sta agendo come lente d'ingrandimento e moltiplicatore di fragilità e bisogni pregressi. All'interno di questa cornice contestuale, i servizi sociali comunali possono fungere da osservatori privilegiati dal momento che hanno continuato a garantire il proprio intervento, intercettando situazioni di bisogno e predisponendo risposte tempestive. Le assistenti sociali stanno, quindi, osservando e affrontando in prima persona, nel lavoro quotidiano, l'impatto dei meccanismi di vulnerabilità. La presente ricerca ha, dunque, come obiettivo la comprensione e l'analisi degli strascichi sociali che la pandemia sta lasciando nelle vite degli utenti e di come i servizi sociali stiano agendo o possano agire per affrontare un panorama sociale incerto, continuando a promuovere uguaglianza tra le persone. L’impatto differenziale della pandemia verrà illustrato e indagato attraverso il punto di vista di tre assistenti sociali comunali dell'Ambito di Grumello del Monte (BG). Ogni operatrice, in un incontro individuale con la ricercatrice, ricostruirà tre percorsi di aiuto particolarmente deviati dalla pandemia, relativi a tre forme di vulnerabilità: povertà economica, educativa e disabilità. Infine, alla luce delle loro esperienze professionali e di gestione dell'emergenza, in un focus group si rifletterà sul loro vissuto e sulle trasformazioni richieste al lavoro sociale in epoca pandemica.
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Russo, Roberta. "Studio di fattibilità di una filiera dedicata al riciclaggio di mozziconi di sigaretta". Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2019.

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Resumen
Questa Tesi studia le pericolosità connesse ai mozziconi di sigaretta, indagandone le possibili modalità di recupero affinché tale rifiuto, considerato “pericoloso” per l’ambiente e per la vita umana, possa essere valorizzato sotto forma di nuova risorsa seguendo un modello di economia circolare. La gravità del problema non è solo legata alla pericolosità intrinseca delle sigarette, già nota, ma quanto più al fenomeno del littering associato ai mozziconi. Per littering si intende l’abitudine a gettare piccoli rifiuti nell'ambiente piuttosto che negli appositi cestini. I filtri dei mozziconi sono composti in acetato di cellulosa: una plastica “organica” quindi non biodegradabile ma fotodegradabile. Essa, sotto l’azione dei raggi solari, si disgrega in particelle piccolissime, le cosiddette microplastiche (ϕ < 5 mm), pericolose in quanto comodamente edibili dagli animali marini e, da essi, raggiungere gli esseri umani attraverso la catena alimentare. Per questi motivi, sono state studiate le possibili modalità di trattamento, con l’obiettivo di progettare un impianto sostenibile dal punto di vista ambientale ed economico. Il primo passo nell'analisi è stato la scomposizione del mozzicone di sigaretta nei suoi componenti. La carta, una volta separata dal filtro, può essere avviata agli specifici trattamenti della filiera di recupero e riciclo. I filtri in acetato di cellulosa, una volta bonificati dai macro inquinanti presenti, possono essere riutilizzati per le medesime applicazioni del polimero vergine. La cenere mista a tabacco può, invece, essere inviata a compostaggio. La ricerca si conclude con l’ipotesi di un impianto di trattamento industriale adatto a processare i mozziconi di sigaretta prodotti in Emilia Romagna cui segue una valutazione economica.
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TOGNI, LARA. "Le reti nel mondo della scienza: tre elaborati sulla collaborazione scientifica". Doctoral thesis, Università Cattolica del Sacro Cuore, 2013. http://hdl.handle.net/10280/1875.

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Resumen
Questa tesi di dottorato si pone come scopo lo studio della relazione complessa tra produttività e collaborazione scientifica sia di tipo formale sia informale. L’approccio che è adottato cerca di superare il classico trade-off che emerge dalla letteratura sulle reti e sulla teoria dei giochi; infatti, questa tesi rappresenta il tentativo di sviluppare una sintesi dell’approccio micro e macro allo studio delle collaborazioni scientifiche. A tal fine, il classico bagaglio metodologico è stato arricchito utilizzando tecniche di analisi complementari, quali l’analisi delle reti (e.g.: indici di centralità delle reti e coefficienti di clustering), l’econometria (e.g.: modelli di regressione ZIP e modelli di regressione troncati) ed infine l’economia sperimentale (e.g.: esperimenti in laboratorio). In particolare, sono state prese in considerazione due diverse comunità scientifiche con lo scopo di porre in evidenza le caratteristiche che le contraddistinguono: la comunità dei Geografi Top e la comunità degli Economisti italiani. Questa tesi è strutturata con il fine ultimo di porre in evidenza il ruolo che gli incentivi individuali degli scienziati parte della rete giocano nel modellare le strutture di collaborazione all’interno della rete stessa; ma, allo stesso tempo, nell’influenzare la propria produttività scientifica. Questa tesi è composta da tre diversi elaborati, ciascuno dei quali guarda al fenomeno della collaborazione e della produzione scientifica seguendo prospettive differenti, per permettermi di mettere in evidenza il ruolo giocato da quattro pilastri (i.e.: reti, comunità scientifiche, comportamenti collaborativi, incentivi individuali e conseguenze collettive) sulla base dei quali si fondano le strutture e la dinamica del “mondo della scienza”.
The aim of this thesis is to study the complex relationship between scientific productivity and (formal and informal) scientific collaborations. We follow an approach which goes beyond the classical trade-off that emerged from the literature around networks studies and game theory, in the attempt of developing a synthesis between a micro and a macro approach. In doing so, we enrich the toolset of available methodologies by adopting instruments which are typical of Network Analysis (e.g.: networks’ indices of centrality and clustering), Econometrics (e.g.: ZIP and Censored regressions), and Experimental Economics (e.g.: Laboratory experiments). In particular, we look at two different scientific communities, in order to capture different characteristics of the networks: the community of Top geographers, and the community of Italian economists. This thesis is structured with a view to emphasising the role that the incentives which move scientists within their network of collaboration play on shaping the network itself, but also on influencing their scientific productivity. The thesis is composed of three different essays, each of which approaches the phenomena of scientific production and collaboration from different perspectives, allowing me to highlight the role played by four basic components (i.e.: networks, scientific communities, collaborative behaviours, individual incentives and collective outcomes) in shaping the structure and dynamics of the “world of science”.
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TOGNI, LARA. "Le reti nel mondo della scienza: tre elaborati sulla collaborazione scientifica". Doctoral thesis, Università Cattolica del Sacro Cuore, 2013. http://hdl.handle.net/10280/1875.

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Questa tesi di dottorato si pone come scopo lo studio della relazione complessa tra produttività e collaborazione scientifica sia di tipo formale sia informale. L’approccio che è adottato cerca di superare il classico trade-off che emerge dalla letteratura sulle reti e sulla teoria dei giochi; infatti, questa tesi rappresenta il tentativo di sviluppare una sintesi dell’approccio micro e macro allo studio delle collaborazioni scientifiche. A tal fine, il classico bagaglio metodologico è stato arricchito utilizzando tecniche di analisi complementari, quali l’analisi delle reti (e.g.: indici di centralità delle reti e coefficienti di clustering), l’econometria (e.g.: modelli di regressione ZIP e modelli di regressione troncati) ed infine l’economia sperimentale (e.g.: esperimenti in laboratorio). In particolare, sono state prese in considerazione due diverse comunità scientifiche con lo scopo di porre in evidenza le caratteristiche che le contraddistinguono: la comunità dei Geografi Top e la comunità degli Economisti italiani. Questa tesi è strutturata con il fine ultimo di porre in evidenza il ruolo che gli incentivi individuali degli scienziati parte della rete giocano nel modellare le strutture di collaborazione all’interno della rete stessa; ma, allo stesso tempo, nell’influenzare la propria produttività scientifica. Questa tesi è composta da tre diversi elaborati, ciascuno dei quali guarda al fenomeno della collaborazione e della produzione scientifica seguendo prospettive differenti, per permettermi di mettere in evidenza il ruolo giocato da quattro pilastri (i.e.: reti, comunità scientifiche, comportamenti collaborativi, incentivi individuali e conseguenze collettive) sulla base dei quali si fondano le strutture e la dinamica del “mondo della scienza”.
The aim of this thesis is to study the complex relationship between scientific productivity and (formal and informal) scientific collaborations. We follow an approach which goes beyond the classical trade-off that emerged from the literature around networks studies and game theory, in the attempt of developing a synthesis between a micro and a macro approach. In doing so, we enrich the toolset of available methodologies by adopting instruments which are typical of Network Analysis (e.g.: networks’ indices of centrality and clustering), Econometrics (e.g.: ZIP and Censored regressions), and Experimental Economics (e.g.: Laboratory experiments). In particular, we look at two different scientific communities, in order to capture different characteristics of the networks: the community of Top geographers, and the community of Italian economists. This thesis is structured with a view to emphasising the role that the incentives which move scientists within their network of collaboration play on shaping the network itself, but also on influencing their scientific productivity. The thesis is composed of three different essays, each of which approaches the phenomena of scientific production and collaboration from different perspectives, allowing me to highlight the role played by four basic components (i.e.: networks, scientific communities, collaborative behaviours, individual incentives and collective outcomes) in shaping the structure and dynamics of the “world of science”.
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TRONCA, Luigi. "Il capitale sociale tra approccio relazionale e approccio reticolare: una proposta d’integrazione tra due strategie di ricerca". Doctoral thesis, 2006. http://hdl.handle.net/11562/244638.

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La tesi di dottorato parte dalla presupposizione che il concetto di capitale sociale sia tematizzabile in maniera adeguata alla sua intrinseca costituzione relazionale esclusivamente attraverso approcci sociologici di tipo relazionale. Attraverso la presentazione di alcune indagini empiriche, la tesi di dottorato mostra come sia possibile un'integrazione metodologica, oltre che teorica, tra l’approccio relazionale e quello reticolare (o interazionista strutturale).
This doctoral thesis starts from the assumption that the concept of social capital is defined adequately to its intrinsic relational constitution exclusively through relational approaches. After presenting some empirical evidence, the doctoral thesis shows a theoretical and methodological integration between relational approach and network approach.
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Caputo, Antonio, Felice Crupi, Salvatore Marano y Rango Floriano De. "Analisi della socialità multi-livello nelle reti opportunistiche per la propagazione dei messaggi". Thesis, 2019. http://hdl.handle.net/10955/1805.

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CIAMMELLA, FABIO. "Transmedia Activism e pratiche comunicative. Analisi del processo di worldbuilding partecipativo e di co-creazione per le narrazioni dei movimenti sociali". Doctoral thesis, 2021. http://hdl.handle.net/11573/1583112.

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L’elaborato nasce da una riflessione che si fonda sugli studi del transmedia e l’applicazione che questi possono avere in ambito culturale e sociale. Infatti, il transmedia è stato spesso associato a narrazioni di tipo pop, franchise mainstream o a dinamiche partecipative e creative riconducibili al fandom. Tale impostazione deriva dagli studi degli autori che per primi hanno utilizzato questo approccio con lo scopo di spiegare fenomeni comunicativi nel panorama mediale convergente (Jenkins 2003, Scolari 2009, Gomez 2010). In particolare, il transmedia è stato usato come aggettivo per descrivere le modalità di diffusione, attraverso diversi canali mediali, di contenuti appartenenti a un campo specifico, partendo dal classico transmedia storytelling fino all’informazione (transmedia journalism) o il marketing (transmedia branding). In questo caso, anche se si ritiene un’applicazione valida e puntuale, non sono mai emersi in modo coerente gli elementi peculiari del transmedia: la cultura partecipativa e la co-creazione di universi narrativi. Oppure, sempre con la stessa accezione, viene definita l’evoluzione di uno specifico medium nel sistema ibrido e digitale (transmedia television, transmedia cinema, etc.). Tali modalità di applicazione pongono, in parte, un limite stesso alla parola transmedia, non riuscendo a riflettere sugli elementi base di questo processo culturale e comunicativo che, non solo è uscito dalle dinamiche esclusive di produzione dei player e di fruizione dei fan, ma si è andato a integrare in modo evidente nelle routine quotidiane degli attori sociali. Partendo da questa riflessione, il lavoro vuole approfondire quei meccanismi attraverso cui si strutturano narrazioni transmediali endogene grassroots, non pensate strategicamente a monte. In particolare, si vuole indagare come il transmedia possa essere una risorsa importante per l’attivismo sociale, culturale e politico nella comunicazione dei movimenti sociali. Il lavoro si divide in tre parti, la prima è una riflessione teorica sul transmedia e la sua applicazione, primo capitolo; nello specifico viene proposta una ricostruzione critica della letteratura allo scopo di ricostruire l’evoluzione del campo di studi e osservare nuove possibili applicazioni. In particolare, viene avanzato un approccio socialmente orientato al transmedia (Couldry 2012). Quindi, nel secondo capitolo, sono presentate le teorie alla base dell’elaborato, in particolare la cultura partecipativa, nella sua evoluzione fino al participatory turn (Jenkins, Ito, boyd 2016), e la teoria delle pratiche (Shatzki1996, 2001; Reckwitz 2002), nella sua declinazione di pratiche mediali e comunicative, attivate in repertori mediali e figurazioni comunicative (Couldry, Hepp 2016). Lo scopo è stato quello di definire uno frame elastico di pratiche transmediali composto dagli schemi della spreadability (Jenkins et al 2013), della creatività distribuita e partecipativa (Literat, Glaveanu 2018) e, infine, del worldbuilding partecipativo. Nella seconda parte, terzo capitolo, viene presentata una ricostruzione della letteratura sugli studi della comunicazione dei movimenti sociali (Della Porta, Diani 2006) e le pratiche di attivismo mediale (Mattoni 2012) in funzione di un sistema comunicativo ibrido (Treré 2019). È presentata una definizione di transmedia activism e sintetizzate le caratteristiche che connotano questa dimensione. Il fine è quello di applicare gli schemi delle pratiche transmediali nell’analisi di un caso di studio specifico. La terza parte, quarto e quinto capitolo, è l’analisi del caso di studio La Casa delle Donne Lucha y Siesta di Roma, in particolare la campagna comunicativa #luchaallacittà. Ricorrendo a un approccio etnografico, anche di natura digitale (Pink et al 2016), grazie alla caratteristica del pluralismo metodologico (Ronzon 2008), si sono potute approfondire le pratiche comunicative e mediali, impiegate dalle attiviste, in funzione di una narrazione coerente disseminata su più piattaforme mediali. Quello che si è voluto restituire è un aggiornamento per ogni parte dell’elaborato, quindi sia teorico che di ricerca. Rispetto al caso di studio sono state discusse le evidenze emerse dall’analisi, in particolare sull’efficacia comunicativa offerta dal transmedia rispetto alla mobilitazione e al civic engagement. Al tempo stesso, grazie alla centralità assunta dalla narrazione, questo frame permette di rafforzare i valori simbolici fondanti del movimento. In relazione alla seconda parte, è emerso come il transmedia opera in modo complementare con le teorie dell’azione collettiva, e connettiva (Bennett, Segerberg 2012), il contropotere in rete (Castells 2009), l’identità multipla (Melucci 1996; Gerbaudo 2012) e le campagne comunicative per i movimenti sociali (Dutta 2011). In definitiva, anche rispetto alla prima parte, è emerso come il transmedia sia un frame elastico e fluido capace di genera un approccio di analisi replicabile per spiegare fenomeni comunicativi complessi.
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SOFIA, CRISTINA. "Ruolo dei gruppi locali nelle dinamiche di consenso/dissenso all'interno di un'area ad elevato interesse ambientale: il complesso lacuale Bracciano-Martignano (Lazio)". Doctoral thesis, 2004. http://hdl.handle.net/11573/573779.

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Il lavoro di ricerca ha risposto alla duplice finalità di indagare le dinamiche dei gruppi e le forme di associazione e partecipazione a livello locale, attraverso lo studio del ruolo dell'opinione leadership, e di decodificare dall'insieme di tali interazioni il processo che ha accompagnato la costruzione del consenso e la ricomposizione del dissenso rispetto al nuovo soggetto politico-gestionale costituito dal Parco del complesso lacuale di Bracciano-Martignano (Lazio). É stato fatto riferimento ad alcuni contributi teorici classici della sociologia dei gruppi e in modo particolare agli studi relativi al ruolo dell'opinione leadership.
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AMBROSI, AGNESE. "Le politiche pubbliche di lotta alla povertà: processi attuativi ed impatti dei nuovi schemi di reddito minimo in Emilia-Romagna. Sostegno per l’inclusione attiva (SIA), Reddito di inclusione (REI) e Reddito di solidarietà (RES)". Doctoral thesis, 2019. http://hdl.handle.net/11573/1231443.

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La tesi analizza i processi di implementazione e gli impatti delle nuove politiche di contrasto alla povertà in Emilia Romagna (Sostegno per l'inclusione attiva - Sia; Reddito di inclusione - Rei; Reddito di solidarietà - Res). La ricerca è condotta tramite analisi documentale; analisi dei dati; osservazione sul campo e lavoro sociale; interviste non strutturate; sessanta studi di caso seguiti ognuno per un periodo non inferiore a sei mesi; un questionario di 70 domande inviato a 204 assistenti sociali sul territorio regionale; un questionario di 41 domande inviato a tutti gli ambiti distrettuali sociali dell'Emilia Romagna. A livello teorico fa riferimento agli studi sull'implementazione delle politiche pubbliche e sulla street level bureaucracy.
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BULGINI, Giulia. "Il progetto pedagogico della Rai: la televisione di Stato nei primi vent’anni. Il caso de ‹‹L’Approdo››". Doctoral thesis, 2018. http://hdl.handle.net/11393/251123.

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Non c’è dubbio sul fatto che la RAI, dal 1954 a oggi, abbia contribuito in misura considerevole a determinare la fisionomia dell’immaginario collettivo e dell’identità culturale dell’Italia. Si tratta di un assunto che, a distanza di più di sessant’anni, resta sempre di grande attualità, per chi si occupa della questione televisiva (e non solo). Ma a differenza di quanto avveniva nel passato, quando la tv appariva più preoccupata dei reali interessi dei cittadini, oggi essa sembra rispondere prevalentemente a dinamiche di mercato, in grado di alterarne la funzione etica e sociale. E nonostante il livello di istruzione e di benessere economico si siano evidentemente alzati, in questi ultimi anni si è assistito a programmi di sempre più bassa qualità e in controtendenza a un incremento del potere modellante e suggestivo sull’immaginario dei telespettatori. C’è di più: l’interesse verso la tv ha coinvolto anche gli storici dell’epoca contemporanea, i quali hanno iniziato a prendere coscienza che le produzioni audiovisive sono strumenti imprescindibili per la ricerca. Se si pensa ad esempio al ‹‹boom economico›› del Paese, negli anni Cinquanta e Sessanta, non si può non considerare che la tv, insieme agli altri media, abbia contributo a raccontare e allo stesso tempo ad accelerare i progressi economici e sociali di quell’epoca. Partendo, dunque, dal presupposto che la televisione da sempre esercita un potere decisivo sulla collettività, si è scelto di concentrarsi sulla fase meno indagata della sua storia, quella della televisione delle origini: ‹‹migliore›› perché senza competitor, ‹‹autentica›› perché incontestabile e soprattutto ‹‹pedagogica›› perché è di istruzione e di formazione che, quell’Italia appena uscita dalla guerra, aveva più urgenza. La storia della televisione italiana inizia il 3 gennaio 1954, con la nascita del servizio pubblico televisivo e insieme di un mezzo che, di lì a poco, avrebbe completamente rivoluzionato la società italiana, trasformandola in una civiltà di massa. Si accorciano le distanze territoriali e insieme culturali e la società inizia a omologarsi nei gusti, poi nei consumi e infine nel pensiero. Il punto d’arrivo si colloca negli anni Settanta, quando ha termine il monopolio della RAI, che fino a quel momento era stato visto come il garante del pluralismo culturale. La RAI passa dal controllo governativo a quello parlamentare, mentre si assiste al boom delle televisioni private e alla necessità della tv di Stato di stare al passo con la concorrenza, attraverso una produzione diversa da quella degli esordi. Dunque cambia la tv, come pure cambia la sua funzione e la forma mentis di chi ne detiene le redini. Ne risulta un’indagine trasversale, che passa nel mezzo di molteplici discipline che afferiscono alla materia televisiva e che non evita di porsi quelle domande scomode, necessarie tuttavia a comprendere la verità sugli artefici della prima RAI e sui loro obiettivi. E allora: qual era il valore attribuito alla televisione degli esordi? Era davvero uno strumento pedagogico? Sulla base di quali presupposti? Chi scriveva i palinsesti di quegli anni? Chi e perché sceglieva temi e format televisivi? Chi decideva, in ultima analisi, la forma da dare all’identità culturale nazionale attraverso questo nuovo apparecchio? Il metodo di ricerca si è articolato su tre distinte fasi di lavoro. In primis si è puntato a individuare e raccogliere bibliografia, sitografia, studi e materiale bibliografico reperibile a livello nazionale e internazionale sulla storia della televisione italiana e sulla sua programmazione nel primo ventennio. In particolare sono stati presi in esame i programmi scolastici ed educativi (Telescuola, Non è mai troppo tardi), la Tv dei Ragazzi e i programmi divulgativi culturali. Successivamente si è resa necessaria una definizione degli elementi per l’analisi dei programmi presi in esame, operazione resa possibile grazie alla consultazione del Catalogo multimediale della Rai. In questa seconda parte della ricerca si è voluto puntare i riflettori su ‹‹L’Approdo››, la storia, le peculiarità e gli obiettivi di quella che a ragione potrebbe essere definita una vera e propria impresa culturale, declinata in tutte le sue forme: radiofonica, di rivista cartacea e televisiva. In ultimo, sulla base dell’analisi dei materiali d’archivio, sono state realizzate interviste e ricerche all’interno dei palazzi della Rai per constatare la fondatezza e l’attendibilità dell’ipotesi relativa agli obiettivi educativi sottesi ai format televisivi presi in esame. Le conclusioni di questa ricerca hanno portato a sostenere che la tv delle origini, con tutti i suoi limiti, era uno strumento pedagogico e di coesione sociale. E se ciò appare come un aspetto ampiamente verificabile, oltreché evidente, qualora si voglia prendere in esame la televisione scolastica ed educativa di quegli anni, meno scontato risulta invece dimostrarlo se si decide – come si è fatto – di prendere in esame un programma divulgativo culturale come ‹‹L’Approdo››, che rientra nell’esperienza televisiva definita di ‹‹educazione permanente››. Ripercorrere la storia della trasmissione culturale più longeva della tv italiana degli esordi, per avvalorarne la funzione educativa, si è rivelata una strada interessante da battere, per quanto innegabilmente controversa, proprio per il principale intento insito nella trasmissione: diffondere la cultura ‹‹alta›› a milioni di telespettatori che erano praticamente digiuni della materia. Un obiettivo che alla fine della disamina si è rivelato centrato, grazie alla qualità della trasmissione, al suo autorevole e prestigioso groupe d'intellectuels, agli ascolti registrati dal ‹‹Servizio Opinioni›› e alla potenzialità divulgativa e penetrante della tv, nel suo saper trasmettere qualunque tematica, anche quelle artistiche e letterarie. Dunque se la prima conclusione di questo studio induce a considerare che la tv del primo ventennio era pedagogica, la seconda è che ‹‹L’Approdo›› tv di questa televisione fu un’espressione felice. ‹‹L’Approdo›› conserva ancora oggi un fascino innegabile, non foss’altro per la tenacia con la quale i letterati difesero l’idea stessa della cultura classica dal trionfo lento e inesorabile della società mediatica. Come pure appare ammirevole e lungimirante il tentativo, mai azzardato prima, di far incontrare la cultura con i nuovi media. Si potrebbe dire che ‹‹L’Approdo›› oggi rappresenti una rubrica del passato di inimmaginata modernità e, nel contempo, una memoria storica, lunga più di trent’anni, che proietta nel futuro la ricerca storica grazie al suo repertorio eccezionale di immagini e fatti che parlano di arte, di letteratura, di cultura, di editoria e di società e che raccontano il nostro Paese e la sua identità culturale, la stessa che la televisione da sempre contribuisce a riflettere e a delineare. Lo studio è partito da un’accurata analisi delle fonti, focalizzando l’attenzione, in primo luogo, sugli ‹‹Annuari della Rai›› (che contengono le Relazioni del Cda Rai, le Relazioni del Collegio Sindacale, i Bilanci dell’Esercizio e gli Estratti del Verbale dell’Assemblea Ordinaria). Altre fonti prese in esame sono gli stati gli opuscoli di ‹‹Servizio Opinioni››, le pubblicazioni relative a studi e ricerche in materia di televisione e pedagogia e le riviste edite dalla Rai Eri: ‹‹Radiocorriere tv››, ‹‹L’Approdo Letterario››, ‹‹Notizie Rai››, ‹‹La nostra RAI››, ‹‹Video››. Negli ultimi anni la Rai ha messo a disposizione del pubblico una cospicua varietà di video trasmessi dalle origini a oggi (www.techeaperte.it): si tratta del Catalogo Multimediale della Rai, che si è rivelato fondamentale al fine della realizzazione della presente ricerca. Altre sedi indispensabili per la realizzazione di questa ricerca si sono rivelate le due Biblioteche romane della Rai di Viale Mazzini e di via Teulada.
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