Literatura académica sobre el tema "Agricoltura tradizionale"

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Artículos de revistas sobre el tema "Agricoltura tradizionale"

1

Marotta, Giuseppe y Concetta Nazzaro. "Value portfolio in the multifunctional farm: new theoretical-methodological approaches". RIVISTA DI ECONOMIA AGRARIA, n.º 2 (octubre de 2012): 7–36. http://dx.doi.org/10.3280/rea2012-002001.

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Resumen
La creazione di valore e stata oggetto di significativa attenzione nel dibattito economico- agrario, nazionale e internazionale, degli ultimi anni, portando allo sviluppo di nuovi approcci teorici che hanno permesso di reinterpretare i processi di riposizionamento funzionale dell'impresa agricola (multifunzionale). In quest'ottica, percio, la multifunzionalita permette all'azienda di rispondere alle nuove istanze sociali, consapevoli e responsabili, produrre benessere collettivo, integrare il reddito, individuare percorsi di creazione di valore socialmente responsabile. In questo senso, si rinnova la tradizionale visione della multifunzionalita, la quale da strumento di giustificazione dell'intervento pubblico in agricoltura assume valore di vero e proprio fattore strategico di vantaggio competitivo. Il paper propone un modello teorico che consente di analizzare come i processi di boundary shift portino alla creazione di un "portafoglio di valori" (PV) (Marotta, Nazzaro, 2010; 2011a, 2011b), e a nuovi modelli di impresa agricola multifunzionale e multi-valore. Sul piano metodologico, l'utilizzo della Value Portfolio and Multifunctional Governance Analysis (VPMGA) (Marotta, Nazzaro, 2010; 2011a, 2011b), ha permesso di validare empiricamente il modello del PV, in specifiche filiere agroalimentari e sistemi rurali della Campania, secondo un approccio che, integrando e completando la value chain analysis e la governance value analysis, si pone come innovativo e meglio rappresentativo delle specificita dell'impresa agricola multifunzionale. I risultati hanno permesso di verificare come il boundary shift e, quindi, il PV, consentono di diversificare il rischio, in situazioni di crisi, rappresentando una strategia competitiva per le imprese multifunzionali rispetto alle imprese che conservano il solo core business tradizionale.
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Travaglia, Pinella. "Il Libro della agricoltura nabatea nella tradizione agronomica andalusa". Al-Qanṭara 30, n.º 2 (30 de diciembre de 2009): 535–55. http://dx.doi.org/10.3989/alqantara.2009.v30.i2.90.

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3

Paoloni, Lorenza. "Farmers' Rights, tutela della biodiversitĂ e salvaguardia delle risorse genetiche: l'esperienza del Canada". AGRICOLTURA ISTITUZIONI MERCATI, n.º 3 (marzo de 2011): 11–39. http://dx.doi.org/10.3280/aim2009-003002.

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Resumen
Isono stati introdotti dal Trattato internazionale sulle risorse genetiche vegetali per l'alimentazione e l'agricoltura nel 2001 quale riconoscimento del contributo che gli agricoltori e le comunità rurali hanno dato nella creazione, conservazione, scambio e valorizzazione delle risorse genetiche. Essi sono dei diritti collettivi che appaiono antitetici ai quelli di natura individuale rappresentati dai diritti di proprietà intellettuale che hanno determinato, da parte delle multinazionali farmaceutiche e del seme, la sottrazione dell'uso di dette risorse alle comunità rurali. Nell'attuale fase storica è importante l'affermazione dei "diritti degli agricoltori" sulle risorse genetiche ai fini sia della sicurezza alimentare che della preservazione dell'ambiente e della biodiversità ; contribuiscono, altresì, alla prevenzione del cambiamento climatico e al mantenimento delle conoscenze tradizionali e locali.
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Adornato, Francesco. "Intervento pubblico, distretti Ogm free e accordi negoziali". AGRICOLTURA ISTITUZIONI MERCATI, n.º 1 (diciembre de 2010): 19–32. http://dx.doi.org/10.3280/aim2009-001002.

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Resumen
La globalizzazione dei mercati ha dato luogo a rilevanti effetti istituzionali a partire dalla perdita di sovranitĂ da parte degli Stati nazionali per via dell'asimmetria tra la forma degli Stati tradizionali e la dimensione internazionale dei mercati. Al contempo, per quanto riguarda la specifica situazione italiana, sono intervenute, quasi contemporaneamente, a livello comunitario, la riforma della Pac ed, a livello interno, la riforma del Titolo V, parte II, della Costituzione, che assegna la competenza in materia agricola alle Regioni. Di qui la necessitĂ di rimodulare l'intervento pubblico in agricoltura attraverso l'impiego di modelli negoziali, i quali consentano di superare le difficoltĂ applicative di norme non diffusamente condivise e di plurima competenza, come quelle sugli Ogm.
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Biscotti, Nello y Daniele Bonsanto. "Bioculture dei fruttiferi tradizionali, testimoni delle storiche agricolture italiane. Il caso del Gargano (Puglia)". a. LXI, n. 1, giugno 2021, n.º 1 (20 de octubre de 2021): 109–30. http://dx.doi.org/10.35948/0557-1359/2021.1784.

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Gentile, A. y S. La Malfa. "Il miglioramento genetico per la resistenza agli insetti: una sfida difficile ed attuale". Bullettin of the Gioenia Academy of Natural Sciences of Catania 52, n.º 382/SFE (22 de diciembre de 2019): DECA10—DECA16. http://dx.doi.org/10.35352/gioenia.v52i382/sfe.80.

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Resumen
Nello scenario di una nuova agricoltura, le tecniche di miglioramento genetico sono chiamate a svolgere un ruolo importante al fine di rendere i processi produttivi sostenibili anche sotto il profilo ambientale ed economico. Nei prossimi anni sarà necessario produrre di più in condizioni di risorse naturali decrescenti e al tempo stesso assicurare produzioni anche attraverso una riduzione degli input chimici. Negli ultimi cinquant’anni l’integrazione di diverse tecniche e lo sviluppo di metodi di rigenerazione in vitro e di strategie molecolari ha consentito la definizione di nuovi strumenti di miglioramento genetico. Le conoscenze genomiche degli ultimi decenni hanno, infatti, innovato gli strumenti per la realizzazione di programmi di miglioramento genetico, sia in termini di disponibilità di marcatori per selezione assistita o per selezione genomica, sia in termini di conoscenze sulla funzione dei geni responsabili di caratteri agronomici fondamentali, tra i quali la resistenza a stress biotici. I nuovi metodi molecolari, che consentono di ottenere piante cisgeniche, o con sequenze modificate mediante genome editing, si affiancano ai metodi tradizionali di miglioramento genetico superando i limiti dell’incrocio e della selezione, soprattutto con riferimento alla lunghezza dei tempi ed alla impossibilità di prevederne il risultato in termini di caratteristiche modificate. Nella nota vengono descritti i principali metodi di miglioramento genetico e le principali strategie utilizzabili per migliorare la resistenza delle piante agli insetti.
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Strambi, Giuliana. "L’agricoltura contadina fra istanze locali e globali". Przegląd Prawa Rolnego, n.º 2(29) (30 de diciembre de 2021): 461–76. http://dx.doi.org/10.14746/ppr.2021.29.2.23.

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Resumen
Il presente contributo ha per oggetto l’agricoltura cosiddetta contadina. Partendo dall’esame della proposta di legge “per la tutela e la valorizzazione dell’agricoltura contadina”, attualmente in discussione al Parlamento italiano, e in particolare della definizione di “azienda agricola contadina” e “agricoltore contadino”, si mettono in evidenza le istanze del movimento civile che sostiene il disegno di legge e il contesto internazionale in cui esse si sono sviluppate. In relazione a quest’ultimo aspetto, verranno esaminati gli elementi della Dichiarazione dell’ONU sui diritti dei contadini e delle altre persone che lavorano nelle aree rurali che verrebbero implementati nell’ordinamento italiano grazie al disegno di legge italiano. Il dibattito intorno all’agricoltura contadina offre, infatti, interessanti spunti di riflessione sul ruolo dell’agricoltura non industrializzata e di piccole dimensioni nel perseguire obiettivi di interesse globale come la food security e la lotta al cambiamento climatico e, più in generale, la sfida dello sviluppo sostenibile posta dall’ONU con l’Agenda 2030, ma anche sugli istituti tradizionali del diritto agrario italiano, quali quello dell’imprenditore agricolo e del coltivatore diretto.
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Buršić-Giudici, Barbara. "La terminologia vitivinicola da Pellis ad oggi". Tabula : periodicus Facultatis philosophicae Polensis; rivista della Facoltà di lettere e filosofia; Journal od the Faculty of Humanities No. 9 (2011): 28–39. http://dx.doi.org/10.32728/tab.09.2011.2.

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Resumen
L’Istria è un territorio dove coesistono diversi idiomi originati da due famiglie linguistiche: quella slava e quella romanza. Gli idiomi romanzi ancora vivi sono tre: l’istroveneto, l’istrioto e l’istrorumeno. L’istrioto si è conservato solamente nell’Istria meridionale e in sole sei località. Questi idiomi stanno scomparendo. Vivono solamente nelle vecchie generazioni. La popolazione di Sissano è prevalentemente occupata nella campagna di cui ne conosce ogni segreto e può esprimere perizia, intelligenza e soprattutto amore per la propria terra. La viticultura è un campo che, più degli altri, rifugge per forza maggiore da mutamenti perché priva di mezzi ed esperti di scuole agrarie e il tutto è saldamente attaccato alla tradizione. Ringraziando, quindi, la mancata evoluzione, la terminologia viticola si è conservata al massimo. Nella nostra ricerca abbiamo confrontato la terminologia vitivinicola dell’Atlante Linguistico Italiano (opera promossa dalla Società Filologica Friulana "G.I. Ascoli") con la parlata di oggi. Abbiamo analizzato le schede: 3938-4000, riguardanti l’uva ed il vino. L’inchiesta per l’ALI è stata eseguita da Ugo Pellis dal 9 giugno 1926 al 5-6 aprile 1930. L’informatore era Giuseppe Tromba, di anni 63, di professione agricoltore e minatore.
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Branduini, Paola, Lionella Scazzosi, Costanza Pratesi y Daniele Meregalli. "Paesaggi rurali e pandemia. Opportunità da cogliere da parte della PAC". Ri-Vista. Research for landscape architecture 19, n.º 1 (26 de julio de 2021): 258–71. http://dx.doi.org/10.36253/rv-10260.

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Resumen
La pandemia ha messo in luce la debolezza del sistema ambientale in cui oggi viviamo e dell’agricoltura fortemente specializzata e a bassa biodiversità. I paesaggi dell’agricoltura tradizionale che mantengono caratteri di storicità sono il risultato di lenti processi di adattamento delle tecniche alla natura, offrono un’elevata biodiversità e sono sorgente di resilienza delle comunità: possono pertanto offrire una risposta alla crisi climatica e pandemica che stiamo attraversando. Su questo tema alcuni esperti italiani di diversa formazione ed esperienza sono stati invitati ad esprimere la loro opinione allo scopo di offrire spunti per la nuova politica agricola. Ne sono emerse indicazioni per i paesaggi agricoli di pianura, di montagna e di città: attuare un’agroecologia di pianura, implementare la zootecnia in montagna, costruire una montagna competitiva con altri territori nella produzione e nel turismo ed accogliente per nuovi cittadini e turisti consapevoli, migliorare il riconoscimento e la retribuzione degli agricoltori come manutentori del paesaggio e fornitori di alimenti e di servizi sociali per la città. Infine gli autori hanno sintetizzato cinque suggerimenti per la futura PAC che offra una nuova visione del nostro vivere post pandemia, attraverso la valorizzazione dei paesaggi agrari portatori della storia e dell’identità italiana. The pandemic has highlighted the weakness of the environmental system and highly specialized agriculture with low biodiversity, where we live today. The traditional agricultural landscapes guardians of historic signs and practices are the result of slow processes of adapting techniques to nature, are a source of community resilience and high biodiversity: they can therefore offer a response to the climate and pandemic crisis we are experiencing. On this issue, some Italian experts with different backgrounds and experiences were invited to express their opinion in order to provide ideas for the new agricultural policy. Indications concern the agricultural landscapes of the plains, mountains and cities: implement agroecology in the plain, maintain animal husbandry, build a competitive production and tourism, welcome new citizens and aware tourists in the mountains, improve the recognition and remuneration of farmers as landscape maintainers and providers of food and social services for the cities. Finally, the authors summarized five suggestions for the future CAP that offer a new vision for our post-pandemic life, through the enhancement of agricultural landscapes that are bearers of Italian history and identity.
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"INDICE DEI LUOGHI DI PARTENZA DELLE LETTERE *". Nuncius 17, n.º 1 (2002): 160–64. http://dx.doi.org/10.1163/182539102x00658.

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Resumen
Abstract<title> RIASSUNTO </title>Ottaviano Targioni Tozzetti (1755-1829), figlio del celebre naturalista Giovanni, fu un personaggio di rilievo nel panorama scientifico toscano nel periodo fra la fine del '700 e i primi decenni del secolo XIX. Attivo come medico a Santa Maria Nuova e membro dell'Accademia dei Georgofili, Ottaviano Targioni Tozzetti, si occupò di chimica, agricoltura e botanica assumendo, per quasi trent'anni, la direzioine del giardino botanico di Firenze. L'inventario della sua corrispondenza, conservata presso la Biblioteca Nazionale Centrale di Firenze, testimonia la vastità e qualità dei suoi rapporti con il mondo scientifico - non solo toscano ma italiano ed europeo - e contribuisce alla riscoperta di un profilo di questo personaggio a cavallo fra tradizione settecentesca e il moderno pensiero scientifico.
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Tesis sobre el tema "Agricoltura tradizionale"

1

Carraro, Caterina <1987&gt. "Agricoltura e imprenditorialità giovanile: tra innovazione e tradizione". Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2013. http://hdl.handle.net/10579/2600.

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Resumen
La mia tesi analizza l'evoluzione che ha interessato i consumi alimentari negli ultimi anni, sia a livello mondiale che a livello italiano. Lo studio poi si sposta sul sistema agroalimentare, individuandone le caratteristiche peculiari, anche in relazione ai cambiamenti avvenuti nei modelli di consumo alimentare. Infine, viene proposta una panoramica della letteratura sul fenomeno imprenditoriale seguita da un'analisi di casi reali alla luce delle considerazioni effettuate.
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2

Borghesi, Roberta <1980&gt. "Paesaggi agrari. Nuove prospettive per i sistemi territoriali: agricoltura ecologica, saperi tradizionali, scambio locale". Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2010. http://amsdottorato.unibo.it/2927/1/Roberta_Borghesi_tesi.pdf.

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Resumen
Il paesaggio, e così anche il paesaggio agrario, può essere considerato come segno del rapporto uomo/natura, come costrutto storico che testimonia il succedersi delle diverse civilizzazioni che l'hanno generato, ma anche come spazio per l'immaginazione territoriale, come progetto per il futuro del territorio. In questo lavoro si trattano le relazioni tra questa visione del paesaggio e le forme di produzione e consumo dei prodotti agricoli, nell'ambito delle trasformazioni che l'ambito rurale sta subendo a partire dagli ultimi decenni, tra pressione dell'urbano, da un lato, e abbandono e crisi dell'agricoltura, dall'altro. Particolare attenzione è riservata a quelle esperienze che, attraverso la produzione biologica e lo scambio locale, esprimono un nuovo progetto di territorio, che prende avvio dal contesto rurale ma che pervade anche le città, proponendo anche nuove relazioni tra città e campagna. Nelle reti della filiera corta e dell'economia solidale che si concretizzano soprattutto come esperienze “dal basso”, di autogestione e partecipazione, si diffondono insieme prodotti e valori. In quest'ottica la sostenibilità ambientale non appare più come una fonte di limitazioni e esternalità negative, per dirla con il linguaggio dell'economia, ma diventa un valore aggiunto di appartenenza collettiva (equilibri ecologici, paesaggio) e un'occasione per nuove relazioni sociali e territoriali.
Many researchers consider landscape as a complex object, like an opportunity to link different subjects, in order to produce a representation which results holistic and systemic. In this way the work looks at the relation nature and society through the agricultural landscapes observation. Rural landscape, in fact, can be considered as a language able to communicate the relation man-nature itself and which can facilitate in an ethical reflexion on development model. Therefore, the work aims to study not only territory visible characteristics but the idea of landscape suggested is that a universe of relations (ecological, social, economical, etc.). The description of agricultural ecosystems, agro-ecosystems, in this sense, can be seen as an opportunity to think about the relation between practice (agricultural technologies but also social and economical relations and practices) and cultural representations. The aim is to study cognitive maps and spatial configurations which create territorial asset. Agriculture appears important in this way not only because it produces commodities (food) but also commons (environment, landscape). The awareness of landscape economic value, therefore, should be considered not in the sense of its commercial exploitation, rather in order to promote environment politics aware of its limits, which means sustainable development politics.
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3

Borghesi, Roberta <1980&gt. "Paesaggi agrari. Nuove prospettive per i sistemi territoriali: agricoltura ecologica, saperi tradizionali, scambio locale". Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2010. http://amsdottorato.unibo.it/2927/.

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Resumen
Il paesaggio, e così anche il paesaggio agrario, può essere considerato come segno del rapporto uomo/natura, come costrutto storico che testimonia il succedersi delle diverse civilizzazioni che l'hanno generato, ma anche come spazio per l'immaginazione territoriale, come progetto per il futuro del territorio. In questo lavoro si trattano le relazioni tra questa visione del paesaggio e le forme di produzione e consumo dei prodotti agricoli, nell'ambito delle trasformazioni che l'ambito rurale sta subendo a partire dagli ultimi decenni, tra pressione dell'urbano, da un lato, e abbandono e crisi dell'agricoltura, dall'altro. Particolare attenzione è riservata a quelle esperienze che, attraverso la produzione biologica e lo scambio locale, esprimono un nuovo progetto di territorio, che prende avvio dal contesto rurale ma che pervade anche le città, proponendo anche nuove relazioni tra città e campagna. Nelle reti della filiera corta e dell'economia solidale che si concretizzano soprattutto come esperienze “dal basso”, di autogestione e partecipazione, si diffondono insieme prodotti e valori. In quest'ottica la sostenibilità ambientale non appare più come una fonte di limitazioni e esternalità negative, per dirla con il linguaggio dell'economia, ma diventa un valore aggiunto di appartenenza collettiva (equilibri ecologici, paesaggio) e un'occasione per nuove relazioni sociali e territoriali.
Many researchers consider landscape as a complex object, like an opportunity to link different subjects, in order to produce a representation which results holistic and systemic. In this way the work looks at the relation nature and society through the agricultural landscapes observation. Rural landscape, in fact, can be considered as a language able to communicate the relation man-nature itself and which can facilitate in an ethical reflexion on development model. Therefore, the work aims to study not only territory visible characteristics but the idea of landscape suggested is that a universe of relations (ecological, social, economical, etc.). The description of agricultural ecosystems, agro-ecosystems, in this sense, can be seen as an opportunity to think about the relation between practice (agricultural technologies but also social and economical relations and practices) and cultural representations. The aim is to study cognitive maps and spatial configurations which create territorial asset. Agriculture appears important in this way not only because it produces commodities (food) but also commons (environment, landscape). The awareness of landscape economic value, therefore, should be considered not in the sense of its commercial exploitation, rather in order to promote environment politics aware of its limits, which means sustainable development politics.
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Nieri, Valentina. "La tradizione dei volgarizzamenti toscani dell'Opus agricolturae di Palladio. Saggio di edizione del volgarizzamento III". Doctoral thesis, Scuola Normale Superiore, 2018. http://hdl.handle.net/11384/86106.

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5

CAMARA, LIANET. "Recupero del “saper fare” andino per la produzione agricola". Doctoral thesis, 2015. http://hdl.handle.net/11562/920388.

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Resumen
Le tendenze dello scenario economico mondiale mettono fortemente in discussione l'attuale modello di sviluppo in ambito agricolo, poiché si sono dimostrate sfavorevoli sia per l'ambiente che per gli aspetti culturali, sociali ed economici. In tale contesto le comunità andine costituiscono uno dei migliori esempi di sperimentazione nell'uso sostenibile del territorio su larga scala e nel lungo periodo. La ricerca si è avvalsa di un approccio di tipo qualitativo, affidandosi ad interviste non strutturate realizzate a contadini, operatori agricoli e studiosi del settore e dei sopralluoghi condotti sul campo in alcune comunità della sierra peruviana. L'indagine mira al recupero delle conoscenze tradizionali agricole perdute e alla valorizzazione di quelle che rischiano di scomparire. Gli agricoltori utilizzano numerose pratiche che riguardano l'uso di terrazzamenti nelle valli interandine, di camellones sull'altopiano del Titicaca, di terreni lavorati in settori di cicli lunghi lasciati a maggese, o su brevi rotazioni e associazioni di colture di numerose varietà, diversificati sistemi d'approvvigionamento idrico che consentono sia il consumo che l'irrigazione dei campi. Il sapere tradizionale e le pratiche locali fanno parte di complessi sistemi sociali e rappresentano molto più di un semplice elenco di soluzioni tecniche, sono un sistema multifunzionale che fa parte di un approccio integrato tra la società, la cultura e l'economia basato su un'attenta gestione delle risorse locali. Sulla base dei risultati della ricerca l'indagine intende gettare le basi per il riconoscimento, la gestione dinamica e l'attuazione delle conoscenze, vuole mettere particolarmente in evidenza la fattibilità del suo utilizzo non solo a livello locale ma su una più ampia scala, contribuire agli sforzi di rivitalizzazione delle comunità per un modo di produzione sostenibile con ricadute economiche positive nelle aree rurali.
Trends in the global economic environment strongly put into question the current model of development in agriculture, as proved unfavorable for the environment and the cultural, social and economic aspects. In this context, the Andean communities are one of the best examples of experimentation in the sustainable use of land on a large scale and in the long-term. The research used a qualitative approach, relying on unstructured interviews made to farmers, agricultural workers and scholars on agriculture sector and on the field surveys conducted in some communities of the Peruvian highlands. The survey seeks the recovery of lost agricultural traditional knowledge and appreciation of those in danger of disappearing. Farmers use a large of practices regarding the use of terraces in the Andean valleys, of raised fields on Titicaca Plateau, land worked in areas of long cycles fallow, or on short rotations and associations of many varieties of crops, diversified systems water supply, facilities that allow both consumption and irrigation of the fields. Traditional knowledge and local practices are part of complex social systems and represent much more than just a list of technical solutions, they are a multi-functional system that are part of an integrated approach between society, culture and economy based on a careful management of local resources. Based on the results of the survey research aims to lay the foundations for the recognition, dynamic management and implementation of traditional knowledge, especially wants to put in evidence the viability of its use not only locally but on a wider scale, contribute the revitalization efforts of the community for a sustainable mode of production with positive economic impact in rural areas.
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Libros sobre el tema "Agricoltura tradizionale"

1

Sa massaria: Agricoltura tradizionale a Guasila e in Sardegna. Cagliari: CUEC, 2011.

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2

Fabiano, Miceli y Costantini Enos, eds. La biodiversità coltivata: Storie di persone, piante e agricoltura tradizionale tra Friuli e Carinzia. Udine: Forum, 2008.

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3

Fabiano, Miceli y Costantini Enos, eds. La biodiversità coltivata: Storie di persone, piante e agricoltura tradizionale tra Friuli e Carinzia. Udine: Forum, 2008.

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4

Tradizione e cambiamento in Ciad: Allevamento e agricoltura tra i Masa. Roma: Carocci, 2008.

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5

Loi, Celeste. Tradizione e cambiamento in Ciad: Allevamento e agricoltura tra i Masa. Roma: Carocci, 2008.

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6

Antonio, Lazzarini. Fra tradizione e innovazione: Studi su agricoltura e società rurale nel Veneto dell'Ottocento. Milano, Italy: FrancoAngeli, 1998.

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7

Progetti tra paesaggio agricoltura e tecnologia: Un laboratorio di idee per la nuova cantina di Colognole in Chianti Rufina tra contemporaneità e tradizione. Firenze: Edifir, 2013.

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8

Donne in agricoltura: Tra innovazione e tradizione : i percorsi formativi e professionali delle imprenditrici nel settore primario : quaderni di formazione. Milano: F. Angeli, 1994.

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