Academic literature on the topic 'Zona di contatto'

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Journal articles on the topic "Zona di contatto"

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Semeraro, Alessandra. "Un italiano del seicento nel mondo plurilingue africano: La compresenza di più lingue nell’Opera Di Cavazzi." Revista X 17, no. 2 (July 28, 2022): 588. http://dx.doi.org/10.5380/rvx.v17i2.83770.

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Abstract:
Considerando i contributi teorici della Sociolinguistica (AUER, 1984; BERRUTO, 2005; WEINREICH, 1953), l’obiettivo del presente studio consiste nell’analizzare il tema del plurilinguismo nell’opera di Giovanni Antonio Cavazzi da Montecuccolo, missionario vissuto nel regno del Congo e dell’Angola nel XVII secolo. Come si evince dai contributi citati, con plurilinguismo si intende la presenza all’interno di una stessa comunità, o nel repertorio linguistico di un singolo parlante, di almeno due varietà linguistiche. Basandoci su tale definizione, possiamo affermare che l’opera di Cavazzi presenta come peculiarità l’impiego di termini e strutture tipiche dei vari idiomi etnici della zona, pur trattandosi di un testo destinato a un pubblico italiano. Difatti, l’edizione critica dei manoscritti da noi condotta ha evidenziato la presenza di fenomeni tipici del plurilinguismo, dovuti al contatto con le popolazioni locali Jaga e con i soldati aventi il portoghese come lingua materna (L1). Tale processo si manifesta sia dall’italiano verso le lingue locali – a livello lessicale – sia dall’italiano verso il portoghese anche a livello sintattico –, tramite l’impiego di specifiche costruzioni lusofone. Pertanto il presente lavoro consentirà di comprendere i molteplici effetti determinati dai vari fenomeni di plurilinguismo all’interno dell’evento comunicativo, circostanza tipica dell’Africa del XVII secolo.
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Goebl, Hans. "Del posto dialettometrico che spetta ai punti galloitalici Aidone, Sperlinga e San Fratello nel sistema della rete dell'AIS." Linguistica 50, no. 1 (December 29, 2010): 27–54. http://dx.doi.org/10.4312/linguistica.50.1.27-54.

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Abstract:
La rete dell’atlante italo-svizzero AIS comprende sette isole linguistiche tra cui tre sono di natu- ra alloglotta (relative cioè al greco ed all’albanese) mentre cinque sono di origine romanza. In tre delle isole linguistiche romanze, tutte ubicate in Sicilia, si parlano ancora dialetti galloitalici: si tratta delle località di Aidone (P.-AIS 865), San Fratello (P.-AIS 817) e Sperlinga (P.-AIS 836). è ben risaputo che l’origine storica di queste isole risale all’Alto Medioevo (XII–XIII secoli) e che la patria dei rispettivi coloni alto-medievali si trovava nella zona di contatto situata tra il Piemonte meridionale, la Liguria settentrionale e la contigua Emilia occidentale.Nel corso della dialettometrizzazione della totalità dei dati dell’AIS – svoltasi a Salisburgo negli anni 2005–2009 – si è presentata l’opportunità di esaminare, tramite tutti gli strumenti dialettometrici attualmente a disposizione, tanto la posizione (quantitativa relazionale) dei dialetti galloitalici delle suddette tre località nella rete dell’AIS, quanto quella di alcuni dialetti siciliani limitrofi.I risultati delle rispettive analisi sono molto sfumati e dimostrano chiaramente la comples- sità dell’inserzione delle parlate galloitaliche nel diasistema siciliano: vengono presentati tra- mite 16 carte dialettometriche a colore, ciascuna delle quali è accompagnata di appositi spiega- zioni e commenti dialettometrici e linguistici.
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Magliano, Lorenza, Claudio Malangone, Manuela Guarneri, Cecilia Marasco, Andrea Fiorillo, Mario Maj, and Gruppo Di Lavoro. "The condition of the families of patients with schizophrenia in Italy: burden, social network and professional support." Epidemiologia e Psichiatria Sociale 10, no. 2 (June 2001): 96–106. http://dx.doi.org/10.1017/s1121189x00005170.

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Abstract:
RIASSUNTOScopo – Questo studio ha inteso documentare: a) gli interventi che i pazienti con schizofrenia ricevono nei Servizi di Salute Mentale (SSM); b) il carico e la rete sociale dei familiari nonché il sostegno professionale che essi ricevono dai servizi. Disegno – Lo studio è stato condotto in 30 CSM selezionati in maniera randomizzata e stratificati per area geografica e densita di popolazione sull'intero territorio nazionale. In ciascun CSM selezionato, sono stati consecutivamente reclutati 25 pazienti con diagnosi DSM-IV di schizofrenia in fase di compenso clinico e altrettanti familiari-chiave. Il carico dei familiari è stato esplorato in relazione alia zona geografica, agli interventi ricevuti dai pazienti e al sostegno professionale e sociale prestato ai loro familiari. Principal misure utilizzate – a) paziente: Brief Psychiatric Rating Scale (BPRS) e intervista per 1'Accertamento delta Disabilita (AD); b) familiare-chiave: Questionari auto-compilati sui Problemi Familiari (QPF) e sulla Rete Sociale (QRS); c) interventi: Scheda di Rilevazione degli Interventi (SRI). Risultati – Sono stati raccolti dati relativi a 709 pazienti e altrettanti familiari-chiave. Nei due mesi precedenti la rilevazione dei dati, il 35% dei pazienti aveva partecipato a programmi riabilitativi, l'80% dei familiari era stato in contatto regolare con i CSM e P8% aveva ricevuto un intervento psicoeducativo familiare. I livelli di carico familiare erano maggiori al Sud. Tale differenza veniva meno quando la presa in ca-rico comprendeva interventi psico-riabilitativi e di sostegno familiare. Conclusioni – Questo studio mette in evidenza che la situazione delle famiglie dei pazienti con schizofrenia è attualmente più difficile al Sud, ed è sensibilmente influenzata dai tipo di presa in carico.
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Piccinelli, Marco, and Pierluigi Politi. "Elementi per una valutazione epidemiologica dell'attività di un Servizio Psichiatrico di Diagnosi e Cura." Epidemiologia e Psichiatria Sociale 1, no. 3 (December 1992): 165–75. http://dx.doi.org/10.1017/s1121189x00006722.

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Abstract:
RiassuntoScopo - Analizzare l'attività del Servizio Psichiatrico di Diagnosi e Cura di Pavia nel periodo compreso tra il 1978 (anno dell'apertura del servizio) ed il 1990. Disegno - Analisi retrospettiva dei dati contenuti in un archivio computerizzato, nel quale, a partire dal 1978, sono state raccolte informazioni relative alle caratteristiche socio-demografiche e nosologiche dei pazienti ricoverati, nonché alia modalità ed all'andamento dei ricoveri. Setting - Il Servizio Psichiatrico di Diagnosi e Cura di Pavia, il cui bacino di utenza è costituito dall'ULSS 77, comprendente la città di Pavia e 61 comuni limitrofi. Principali indici utilizzati - Per ciascun anno considerato sono stati ricavati: indicatori d'uso (primi ricoveri, ricoveri complessivi, giornate di degenza, pazienti ricoverati); presenza media giornaliera e media annuale dei massimi mensili di pazienti ricoverati; indicatori d'intensita d'uso o di flusso (degenza media, indice di occupazione media dei posti-letto, indice di turnover, indice di rotazione dei posti-letto). La produttivita del servizio è stata indagata utilizzando il monogramma di Barber. Risultati - Tra il 1978 ed il 1983 si è verificato un progressivo incremento nel numero dei pazienti ricoverati, dei ricoveri complessivi e delle giornate di degenza; è seguito un periodo stazionario protrattosi fino al 1987; infine, durante gli ultimi tre anni il numero dei ricoveri complessivi e quello dei pazienti ricoverati sono leggermente diminuiti, mentre le giornate di degenza sono rimaste sostanzialmente stabili. Il numero annuale dei pazienti entrati in contatto per la prima volta con il servizio ha segnato due picchi negli anni 1979 e 1983 (N = 250), diminuendo poi progressivamente fino ai valori di 139 nel 1989 e di 152 nel 1990. Le frazione percentuali dei primi ricoveri rispetto ai ricoveri complessivi e rispetto ai pazienti ricoverati si sono ridotte nel corso del periodo considerato: nel 1990 esse erano pari a 30% e 50% rispettivamente. Presenza media giornaliera e media annuale dei massimi mensili di pazienti ricoverati sono aumentate tra il 1979 ed il 1983, passando da 12 a 21 pazienti/die, e da 14 a 25 pazienti/die, rispettivamente; negli ultimi otto anni i due parametri si sono stabilizzati su valori di 20-21 e 24-25 pazienti/die rispettivamente. II nomogramma di Barber, costruito sulla base dei valori assunti dagli indicatori d'intensita d'uso nel corso di ciascun anno considerato, ha mostrato che tutti gli anni in esame si sono distribuiti entro la zona di produttivita accettabile, ad eccezione del 1980 e del 1981. Conclusioni - Dopo una fase iniziale di progressiva espansione, il servizio sembra aver raggiunto una fase di equilibrio dinamico con il suo bacino di utenza, fornendo per la maggior parte del periodo considerato un livello di produttività accettabile.Parole chiaveservizi psichiatrici, utilizzazione, dei servizi, produttività.SummaryObjective – To analyze the activity of a General Hospital Psychiatric Inpatient Service in Pavia between 1978 (when the service was set up) and 1990. Design - Retrospective analysis of data stored in a computerized database, in which, since 1978, information has been collected on sociodemographic and nosological characteristics of patients admitted to the service, as well as on clinical aspects of all admissions. Setting – A General Hospital Psychiatric Inpatient Service in Pavia, whose catchmentarea (ULSS 77) includes the town of Pavia and 61 close municipalities. Main outcome measures -For each yearover the period considered we reported on: the indices of service utilization (first admissions, total admissions, days of stay, number of admitted patients); the mean daily number of inpatients, and the mean of the largest daily numbers of inpatients by month; the indices of intensity of service utilization (mean lenght of stay, index of bed occupation, index of turnover, index of bed rotation). The service productivity was determined according to the Barber's nomogram. Results – Between 1978 and 1983 patients admitted to the service, total admissions, and days of stay gradually increased; a steady period then followed until 1987; over the last three years, total admissions and the number of admitted patients slightly decreased, while daysof stay remained substantially stable. The annual number of patients admitted for the first time to the service marked two peaks in 1979 and 1983 (N = 250), and then gradually decreased to 139 in 1989 and 152 in 1990. The percent ratio of first admissions by total admissions and that of first admissions by the number of admitted patients showed a reduction over the period considered: in 1990 they were 30% and 50% respectively. The mean daily number of inpatients and the mean of the largest daily numbers of inpatients by month increased between 1979 and 1983, from 12 to 21 and from 14 to 25 patients/day respectively; over the last eight years the values remained rather constant, around 20-21 and 24-25 patients/day respectively. The Barber's nomogram, obtained on the basis of the indices of intensity of service utilization over the period considered, showed that each year fell within the area of acceptable productivity, with the exception of 1980 and 1981. Conclusions – After an initial phase of gradual expansion, the service then reached asteadystate, providing an acceptable productivity over most of the period considered.
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Cernecca, Domenico. "Contatto linguistico e traduzione." Linguistica 30, no. 1 (December 1, 1990): 23–29. http://dx.doi.org/10.4312/linguistica.30.1.23-29.

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Abstract:
Basta dare un'occhiata aile vetrine di una buona libreria per farsi un'idea dell'importanza che la traduzione riveste nella vita intellettuale del mondo moderno. Infatti, oltre che essere lo speccio della cultura na­ zionale, ogni libreria, con la molteplicità dei nomi stranieri e i titoli dei libri tradotti, è la testimonianza più viva di quel cosmopolitismo che permea ormai le pili larghe zone del tessuto culturale della famiglia umana.
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Voutiras, Emmanuel. "Marina Polito, Il δοῦμος. Un’associazione sacra in zone di contatto." Kernos, no. 18 (January 1, 2005): 545–47. http://dx.doi.org/10.4000/kernos.1724.

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Darlene, B. Ehrenberg. "Il coinvolgimento psicoanalitico." RICERCA PSICOANALITICA, no. 1 (December 2011): 9–28. http://dx.doi.org/10.3280/rpr2012-001002.

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Abstract:
Secondo l'autrice, le sottili transazioni che avvengono fra paziente e analista costituiscono il dato analitico di partenza e la base per comprendere la struttura interattiva del processo. Giŕ Winnicott aveva saputo enfatizzare il valore e l'importanza delle reazioni affettive esplicite dell'analista: in piena sintonia con lui, si ribadisce la necessitŕ che l'analista dimostri il proprio impegno nel processo e nella relazione, anche quando il comportamento del paziente produce in lui delle reazioni disagevoli. In questo genere di procedimento interattivo, lo scopo non č quello di restare fuori dalle zone pericolose e proteggersi dalle dinamiche distruttive o semplicemente sopravvivere ad esse, ma essere d'aiuto a identificarle e trovare delle vie per entrarci e decostruirle, demistificando le sottili interazioni e disinnescando le bombe ad orologeria prima che esplodano. Per questi pazienti puň essere profondamente significativa l'esperienza nuova per cui l'analista fa di tutto per mantenere un contatto con loro anche quando la situazione si fa problematica e rischiosa.
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Priyono, Kuswaji Dwi, S. Sunarto, Junun Sartohadi, and S. Sudibyakto. "Tipologi Pedogeomorfik Longsorlahan di Pegunungan Menoreh Kabupaten Kulonprogo Daerah Istimewa Yogyakarta." Forum Geografi 25, no. 1 (July 20, 2011): 67. http://dx.doi.org/10.23917/forgeo.v25i1.5035.

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Abstract:
Pedogeomorphology tipology was applied in this research to determine the occurrence of landslide in the Menoreh Mountains, Kulonprogo District, Yogyakarta Special Region. The research aimed to know (1) soil characteristics where landslide events occurred in the research area, (2) characteristic of landslide prone landform in the research area, and (3) typology pedogeomorphic of landslide events in the research area. Pedogeomorphologic approach was represented through the steps of mapping the occurrence of landslides and landform, soil profile pedogenitic analysis and geomorphologic analysis at the point of occurrence of landslide. The results show that landforms characteristic on the occurrence of landslide with slope 16-75%, elevation 210-807 m dpal, weathered zone depth 25-80 cm, and the position of contacts on the opposite slope is flat and parallel. The soil characteristics on the occurrences of landslides have a 20-186 cm soil depts with the content 21,50-95,00% of caolinite clay, and clay content ratio between horion A dan B 0,22-0,91. Pedogeomorphic typology landslides prone classified into 3 levels, namely: low, moderate, and high level of vulnerability. The low level are indicated by the thickness of soil depth 0,60, slope < 25%, elevation 120 cm, caolinite clay content >70%, clay content ratio of A and B horizon < 0,40, slope >60%, elevation >600 m dpal, the depth of weathered zone > 60 cm, and the position of field contact against the slopes is parallel.
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Putri Pertiwi, Rinda Masia, Tazkiaturrizki Tazkiaturrizki, and Ratnaningsih Ratnaningsih. "Penentuan Kriteria Disain Tangki Kontak Stabilisasi untuk Pengolahan Air Limbah Domestik Zona 6, Duri Kosambi, Jakarta Barat (Determination of Design Criteria of Stabilization Contact for Domestic Waste Water Tretatment Plant Zone 6, West Jakarta)." Seminar Nasional Kota Berkelanjutan 1, no. 1 (May 25, 2018): 40. http://dx.doi.org/10.25105/psnkb.v1i1.2889.

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Abstract:
<span>IPAL Duri Kosambi memiliki kapasitas pengolahan air limbah sebesar 2,72 m<span>3<span>/detik. Evaluasi IPAL setara <span>dilakukan agar dapat menentukan jenis pengolahan biologis yang tepat untuk mengolah air limbah di IPAL<br /><span>Duri Kosambi. Tujuan penelitian : (1) menentukan kriteria disain pengolahan biologis dan waktu detensi <span>yang dibutuhkan untuk mengolah air limbah dengan efektif limbah, dan (2) menghitung dimensi unit <span>kontak stabilisasi yang dibutuhkan untuk mengolah air limbah. Berdasarkan hasil evaluasi IPAL yang<br /><span>dilakukan di IPAL Sewon, Bantul, Yogyakarta, diperoleh data dimensi unit pengolahan biologis, rasio F/M <span>yang dibutuhkan, dan persentase penyisihan parameter yang dapat dilakukan oleh unit pengolahan <span>biologis yang diharapkan dapat mengolah air limbah dengan karaktersitik BOD = 139,4 mg/L, COD =<br /><span>207,89 mg/L, TSS = 81 mg/L. Dimensi tangki kontak memiliki panjang dan lebar 14 m, dan ketinggian 4 m, <span>dan tangki stabilisasi memiliki dimensi panjang dan lebar 18 m, dan ketinggian 4 m, dengan waktu detensi<br /><span>pada tangki kontak selama 29,6 menit dan pada tangki stabilisasi selama 3,5 jam. Biaya yang dibutuhkan <span>untuk membangun konstruksi kontak stabilisasi sebesar Rp. 1.137.695.854,-.<br /><span><em><strong>Kata Kunci</strong> : air limbah, biaya, kriteria desain, dimensi unit, kontak stabilisasi, waktu detensi</em></span></span></span></span></span></span></span></span></span></span></span></span><br /></span></span></span>
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Lee, Wei-Cheng, Wan Kyu Park, Hamood Z. Arham, Laura H. Greene, and Philip Phillips. "Theory of point contact spectroscopy in correlated materials." Proceedings of the National Academy of Sciences 112, no. 3 (January 5, 2015): 651–56. http://dx.doi.org/10.1073/pnas.1422509112.

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Abstract:
We developed a microscopic theory for the point-contact conductance between a metallic electrode and a strongly correlated material using the nonequilibrium Schwinger-Kadanoff-Baym-Keldysh formalism. We explicitly show that, in the classical limit, contact size shorter than the scattering length of the system, the microscopic model can be reduced to an effective model with transfer matrix elements that conserve in-plane momentum. We found that the conductance dI/dV is proportional to the effective density of states, that is, the integrated single-particle spectral function A(ω = eV) over the whole Brillouin zone. From this conclusion, we are able to establish the conditions under which a non-Fermi liquid metal exhibits a zero-bias peak in the conductance. This finding is discussed in the context of recent point-contact spectroscopy on the iron pnictides and chalcogenides, which has exhibited a zero-bias conductance peak.
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Dissertations / Theses on the topic "Zona di contatto"

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PIRAS, GIORGIA. "Come abitare la zona di contatto? Dinamiche di doppia traduzione in Memorial del tiempo o vía de las conversaciones di Jesús Morales Bermúdez." Doctoral thesis, Università degli Studi di Cagliari, 2014. http://hdl.handle.net/11584/266512.

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Abstract:
The aim of this dissertation is to elaborate an Italian translation of the novel Memorial del tiempo o vía de las conversaciones by the Mexican writer Jesús Morales Bermúdez, and its analysis, in which is related the concept of translation with the recent latinoamerican decolonial thought. Before finding an Italian form, the indigenous voice goes through a series of mediations. The first of them is activated by the same author, as he chooses as the language of the novel a form of dialectical Spanish, spoken in the state of Chiapas, Mexico. In this first passage the mediation can be defined a true translation of the Indigenous language to Spanish language, this last one being foreignized in its standards, and so modified in its syntactic and grammatical constructions. The second mediation corresponds to the translation of the novel in the Italian language, keeping in consideration the linguistic and cultural differences conveyed by the source text. The intention of this study is to conceive the text and the translation with a decolonial philosophy, open to a change in the geography of thinking and in the evaluation of the topic.
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Marzi, Federica. "Letteratura estranea. Rappresentazioni e scritture dell'altro(ve) nella migrazione italiana in Germania." Doctoral thesis, Università degli studi di Trieste, 2011. http://hdl.handle.net/10077/4605.

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Abstract:
2009/2010
Al centro delle scritture letterarie, sorte fuori dall’Italia, che hanno elaborato l’esperienza delle emigrazioni italiane nella Germania Federale del secondo dopoguerra vi è la questione della rappresentazione dell’altro (Gastarbeiter, straniero, estraneo, diverso). Nei testi tutto ciò si traduce nel tentativo di abrogare e demistificare una serie di immagini codificate già disponibili e funzionali a incorporare l’alterità, e nella ricerca di modalità alternative della narrazione dell’altro. Questo produce uno spostamento delle linee di demarcazione fra l’identità e l’alterità, fra il maggiore e il minore, fra lingue e culture diverse ed è funzionale a una negoziazione di nuovi spazi culturali. Fra i risultati più sorprendenti di simili esperimenti letterari (in tedesco, in italiano o bilingui) vi è che, con le immagini e le rappresentazioni, divengono estranei e si alterano anche le lingue, i testi e le scritture. Tutto ciò ha delle conseguenze fondamentali per quanto concerne la riformulazione di identità e comunità, intese come frutto di contatti, passaggi, scambi e traduzioni, e per una diversa concezione di cultura, di lingua e di letteratura, ripensate come esposte all’altro e dunque non normative, non originali, non collegate in modo esclusivo a un territorio, a una provenienza, a una classe, a una località o a una minoranza, ma allargate e allargabili, già eterogenee e interrelate ad altri, ampie e condivise, aperte e processuali. Die Frage nach der Repräsentation des Anderen rückt ins Zentrum eines Korpus außerhalb Italiens veröffentlichter literarischer Schriften, die sich mit der Erfahrung der italienischen Auswanderungen in die Bundesrepublik Deutschland nach dem Zweiten Weltkrieg auseinandersetzen. In den auf Deutsch oder Italienisch verfassten oder zweisprachig angelegten Texten ist nicht nur die Demontage geläufiger Darstellungen des Anderen zu beobachten, der Leser wohnt auch der Suche nach alternativen Narrationsarten der Alterität bei, die sich in der Verschiebung der Grenzlinien zwischen Identität und Alterität, zwischen majeur und mineur, zwischen unterschiedlichen Sprachen und Kulturen manifestiert, und zur Entstehung neuer kultureller Zwischenräume führt. Eine der überraschendsten Auswirkungen solcher Überschreitungen besteht darin, dass sich mit den Bildern und Repräsentationen auch die Sprachen, Texte und Schreibweisen der Literatur verändern und somit gleichsam fremd werden. All diese Verfahren haben grundlegende Auswirkungen auf die Reformulierung von Identitäten und Gemeinschaften als Resultaten von Kontakten, Übergängen, Austauschbeziehungen und Übersetzungen. Die Basis dafür bildet zweifelsohne eine andere Konzeption von Kultur, Sprache und Literatur: Dem Anderen ausgesetzt sind sie nicht normativ, nicht echt oder exklusiv, an kein Territorium, keinen Ursprung, keine Klasse, keinen Ort und keine Minderheit gebunden, sondern erscheinen erweitert und erweiterbar, schon heterogen und mit anderen verflochten, breit und teilbar, offen und prozesshaft.
XXII Ciclo
1974
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3

Guglielmin, Carla. "Le contact entre le vénitien et le frioulan dans la zone de Bannia (province de Pordenone) : son influence sur l’italien régional." Thesis, Paris 3, 2011. http://www.theses.fr/2011PA030083/document.

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Abstract:
Le contact entre le vénitien et le frioulan se retrouve dans tous les domaines : géographique, historique, linguistique et socio-linguistique. En l’étudiant dans la province de Pordenone, plus précisément à Bannia, nous sommes arrivée à la conclusion qu’il s’agit d’une langue qui a toutes les caractéristiques d’une zone de contacts. Le frioulan parlé dans le Frioul Occidental présente des particularités au niveau linguistique : les plus importantes sont la diphtongaison, la présence de dentales et de sonores. Le dialecte de Bannia a toutes les particularités du frioulan occidental avec des marques du vénitien. Il est l’exemple type d’une zone de transition. Il est à noter qu’au niveau socio-linguistique les habitants de Bannia gardent leur identité frioulane même s’ils intègrent l’italien et qu’ils font des emprunts à la langue vénitienne. Nous constatons que la démarche des habitants de Bannia d’intégrer le vénitien dans leur parler tend à diminuer depuis quelques années au profit de la réintégration du frioulan. Nous nous trouvons dans une situation de bilinguisme et de diglossie. Les locuteurs frioulans semblent avoir créé une langue propre, qu’ils nomment “el talian furlan”, que nous pouvons traduire par l’italien-frioulan
Le contact entre le vénitien et le frioulan se retrouve dans tous les domaines : géographique, historique, linguistique et socio-linguistique. En l’étudiant dans la province de Pordenone, plus précisément à Bannia, nous sommes arrivée à la conclusion qu’il s’agit d’une langue qui a toutes les caractéristiques d’une zone de contacts. Le frioulan parlé dans le Frioul Occidental présente des particularités au niveau linguistique : les plus importantes sont la diphtongaison, la présence de dentales et de sonores. Le dialecte de Bannia a toutes les particularités du frioulan occidental avec des marques du vénitien. Il est l’exemple type d’une zone de transition. Il est à noter qu’au niveau socio-linguistique les habitants de Bannia gardent leur identité frioulane même s’ils intègrent l’italien et qu’ils font des emprunts à la langue vénitienne. Nous constatons que la démarche des habitants de Bannia d’intégrer le vénitien dans leur parler tend à diminuer depuis quelques années au profit de la réintégration du frioulan. Nous nous trouvons dans une situation de bilinguisme et de diglossie. Les locuteurs frioulans semblent avoir créé une langue propre, qu’ils nomment “el talian furlan”, que nous pouvons traduire par l’italien-frioulan
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Books on the topic "Zona di contatto"

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Polito, Marina. Il doumos: Un'associazione sacra in zone di contatto. Napoli: Arte tipografica, 2004.

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Zone di contatto: Percorsi antropologici nell'era della mondializzazione. Padova: CLEUP, 2005.

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