Academic literature on the topic 'Violenza verso gli infermieri'

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Journal articles on the topic "Violenza verso gli infermieri"

1

della Porta, Donatella. "I MILITANTI DELLE ORGANIZZAZIONI TERRORISTE DI SINISTRA IN ITALIA." Italian Political Science Review/Rivista Italiana di Scienza Politica 17, no. 1 (April 1987): 23–55. http://dx.doi.org/10.1017/s0048840200016427.

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Abstract:
IntroduzioneFra i fenomeni che caratterizzarono la storia italiana degli anni Settanta, il terrorismo è certamente quello piò drammaticamente presente nella memoria collettiva. Vari interrogativi vennero posti nel dibattito di quegli anni sulle cause di una violenza politica di tale intensità e durata. Le condizioni ambientali per il suo emergere vennero individuate ora nelle peculiarità della cultura politica, ora nella gravità che alcuni problemi sociali assunsero nel corso della lunga crisi economica. Alcune organizzazioni legali vennero accusate di avere offerto strutture o legittimazione alle formazioni clandestine. La percezione dell'estensione raggiunta dal fenomeno accrebbe il bisogno di capire le motivazioni che avevano spinto tanti individui, appartenenti ad una generazione socializzata alla politica in un regime democratico ormai consolidato, verso comportamenti di un tale livello di violenza.
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2

Ronfani, Paola. "La violenza dei genitori verso i figli. Orientamenti della cultura giuridica e dei saperi esperti." SOCIOLOGIA DEL DIRITTO, no. 2 (December 2011): 109–36. http://dx.doi.org/10.3280/sd2011-002006.

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Abstract:
Nella cultura giuridica, cosě come nei saperi esperti, in particolare quelli sociologico e psicologico, il dibattito internazionale sulla violenza, fisica e psicologica, dei genitori verso i figli ha raggiunto dimensioni ragguardevoli e si esprime in una vasta gamma di opinioni, valutazioni e proposte di programmi di intervento nei confronti delle vittime e dei perpetratori delle violenze. Nell'articolo, in cui si ripercorre tale dibattito facendo ampio riferimento alla letteratura straniera, si evidenzia come nella cultura giuridica vi sia una buona condivisione di orientamenti circa l'esigenza che il diritto proibisca espressamente ai genitori di sottoporre a trattamenti umilianti e degradanti i figli nell'esercizio delle loro funzione di cura ed educativa. Al contrario, nei saperi esperti gli orientamenti appaiono piů problematici e controversi per ciň che concerne sia l'ambito semantico del concetto di violenza familiare, sia la comprensione dei fattori sociali e culturali alla base dei comportamenti violenti dei genitori verso i figli. Questa disparitŕ di opinioni si riflette, sul piano pratico, nelle scelte dei possibili modelli di trattamento e di contrasto (politico- sociale, amministrativo, giudiziario) di tali comportamenti. Nel lavoro si sottolinea, in particolare, l'esigenza di non trascurare la correlazione, che emerge da numerose ricerche empiriche, fra disorganizzazione e vulnerabilitŕ sociali ed esercizio della responsabilitŕ genitoriale considerato moralmente inadeguato.
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3

Rocco, Gennaro, and Alessandro Stievano. "La presenza degli infermieri stranieri in Italia: verso un reclutamento etico del personale sanitario." SALUTE E SOCIETÀ, no. 3 (September 2013): 19–32. http://dx.doi.org/10.3280/ses2013-003003.

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4

Bonnet, Romain. "Pierre Bourdieu, lo Stato e la violenza politica in Italia. Il caso di Gioia del Colle (1920-1922, provincia di Bari)." ITALIA CONTEMPORANEA, no. 299 (August 2022): 100–124. http://dx.doi.org/10.3280/ic2022-299005.

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Abstract:
Questo articolo mette per la prima volta a fuoco il sistema di pensiero di Pierre Bourdieu, incentratosul trittico concettuale capitale-habitus-campo, e culminante nella problematizzazionedello Stato. Per capire i legami complessi tra quest'ultimo e la violenza, il saggio analizzaun caso di brutalizzazione del primo dopoguerra. Il primo luglio 1920, verso mezzogiorno,un proprietario terriero di Gioia del Colle (provincia di Bari) diede l'ordine di fare fuoco suicontadini che tornavano dal lavoro per riscuotere la paga. L'ordine fu prontamente eseguitoda una cinquantina di altri possidenti raggruppati, armati e nascosti. Tuttavia, nell'estate del1922, i responsabili di questa aggressione furono assolti con una sentenza, a dir poco paradossale,di "legittima difesa". Per capire come sia stato possibile arrivare a questa esplosionedi violenza fisica, e alla sua copertura simbolica da parte delle istituzioni, il presente saggioanalizza la metamorfosi dello Stato italiano tra la fine del XIX secolo e l'avvento del Fascismo.Il caso di Gioia del Colle mette così in luce il passaggio tra la brutalità prebellica e labrutalizzazione postbellica.
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5

Zucchi, Valentina. "Sibilla Aleramo. Una nuova donna." Revista Internacional de Pensamiento Político 16 (January 28, 2022): 315–30. http://dx.doi.org/10.46661/revintpensampolit.6314.

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Abstract:
Nella cornice di una realtà storico-sociale fortemente ostile per le donne italiane del primo Novecento, molte voci femminili si ribellano scrivendo testi di denuncia sociale in cui il nemico è sempre il sistema patriarcale-misogino che riversa la sua violenza sulle donne. Tra queste voci urla con grande potenza quella di Sibilla Aleramo, la cui lotta femminista narrata nel suo romanzo autobiografico Una donna, dà impulso a un percorso esistenziale verso la conquista di una nuova identità. Nasce una nuova donna che ha saputo ascoltare la propria legge rinunciando perfino al figlio: il sacrificio umano per la libertà.
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6

Fucek, Ivan. "Pornografia nei mass-media. In margine a un recente documento del Magistero cattolico." Medicina e Morale 39, no. 2 (April 30, 1990): 265–300. http://dx.doi.org/10.4081/mem.1990.1182.

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Abstract:
L'autore affronta il problema della pornografia e violenza nei mezzi di comunicazione, riferendosi in particolare a un recente documento del Pontificio Consiglio delle Comunicazioni Sociali della Chiesa Cattolica. Dall'esame, accuratamente fatto con metodo induttivo, emergono parecchi elementi paradigmatici, che vengono gradualmente organizzati in tre punti: 1. Verso un modello etico (intuendo il problema nel vasto contesto storico, nella mentalità conflittuale di oggi, nel segnale d'allarme espresso dal documento); 2. Modelli etici non appropriati ovvero indirettamente rifiutati (funzionalità ottimale, tolleranza e legislazione, conformismo e soddisfazione, rinuncia o autolimitazione); 3. Modelli etici consigliabili, che sottolineano l'importanza del principio del dialogo e di due criteri, cioè del bene personale e del bene comune.
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La Pietra, Federica. "Radici e germogli: la psicoterapia della Gestalt e il trauma transgenerazionale." QUADERNI DI GESTALT 35, no. 2 (December 2022): 85–95. http://dx.doi.org/10.3280/gest2022-002006.

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Abstract:
Nel susseguirsi di eventi mondiali come la pandemia e la guerra, diviene fondamentale la necessità di affrontare, trattare ed elaborare le ferite delle esperienze traumatiche, in modo che non condizionino in senso definitivo la percezione del futuro. Viviamo in un'epoca storica di diffusa e intensa traumatizzazione e gli effetti di queste sofferenze rischiano di avere conse-guenze sulle future generazioni che, come abbiamo visto, non è scontato sappiano o possano imparare dalle esperienze passate. Alla luce di ciò, la psicoterapia è la chiave per un cambia-mento individuale e sociale e, come psicoterapeuti, siamo chiamati ad agire responsabilmente non solo nei confronti dei pazienti, ma verso l'intera comunità, occupandoci della diffusione del trauma nella società e della propagazione della violenza da una generazione all'altra.
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Sbaragli, Silvia. "Editoriale." Didattica della matematica. Dalla ricerca alle pratiche d’aula, no. 11 (May 18, 2022): I—IV. http://dx.doi.org/10.33683/ddm.22.11.0.

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Abstract:
«La teoria dell’argomentazione rifiuta le antitesi troppo nette: mostra che tra la verità assoluta e la non-verità c’è posto per le verità da sottoporsi a continua revisione mercè la tecnica dell’addurre ragioni pro e contro. Sa che quando gli uomini cessano di credere alle buone ragioni, comincia la violenza».(Bobbio, 2013, prefazione a Perelman & Olbrecht-Tyteca, 1958/2013, XIX) Come afferma Norberto Bobbio nella citazione proposta, «quando gli uomini cessano di credere alle buone ragioni [, purtroppo,] comincia la violenza».Questa frase, riletta anche alla luce del complesso e difficile contesto mondiale attuale, ci ricorda quanto siano importanti quelle competenze trasversali delle quali oggigiorno parlano tutti i programmi scolastici: imparare a comunicare e ad argomentare, a comprendere e accettare il punto di vista degli altri, a saper ascoltare e collaborare, a saper includere le diversità ecc. Sono tanti i valori, i principi, le conoscenze e le abilità che vorremmo trasformare in vere e proprie competenze tramite il nostro lavoro quotidiano, nell’intento di riuscire a formare una società migliore. Può sembrare fuori luogo toccare i concetti proposti da Bobbio all’interno di una rivista che si occupa “solo” di didattica della matematica, ma ciò che ci si auspica è che questa rivista possa rappresentare un piccolissimo tassello verso il confronto, lo scambio, la condivisione di punti di vista e di percorsi didattici che possano formare generazioni sempre più consapevoli e pronte al dialogo e all’ascolto. Continua a leggere...
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9

Fiore, Stefano. "Verso una nuova rilevanza penale dello sfruttamento di manodopera. Simbolismo ed effettività della risposta punitiva." AGRICOLTURA ISTITUZIONI MERCATI, no. 2 (October 2011): 83–98. http://dx.doi.org/10.3280/aim2011-002006.

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Abstract:
La recrudescenza dei fenomeni di "caporalato" nel nostro paese, certamente collegata ai flussi di migranti clandestini che offrono un ricco serbatoio dal quale attingere nuove e particolarmente vulnerabili vittime dello sfruttamento, non ha trovato nella legislazione penale vigente adeguati strumenti di contrasto. La rilevanza penale dei fatti riconducibili al c.d. caporalato, quando non viene collocata in fattispecie "comuni" (come la violenza privata o l'estorsione), si distribuisce tra le poco efficaci ipotesi contravvenzionali previste all'art. 18 del d.lgs. 10 settembre 2003, n. 276 ed il delitto di riduzione o mantenimento in schiavitù, normalmente sovradimensionato sia sul piano strutturale, che su quello del correlativo impegno probatorio. L'elevato valore dei beni in gioco (libertà, autodeterminazione, dignità personale) legittima certamente un intervento penale appropriato, da inserire in un sistema di tutela integrato dei diritti dei lavoratori e offre un adeguato e condiviso fondamento alla proposta, variamente avanzata, di introdurre una fattispecie incriminatrice. Le proposte di legge analizzate, al di là di alcune disomogeneità nei contenuti, manifestano come tratto comune qualificante un articolato sistema sanzionatorio, che combinando ed integrando diverse misure, appare correttamente "mirato" sulla peculiarità del fenomeno criminale.
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10

Guida, Alessandro. "Dalla demolizione del passato marxista al nuevo Chile. Propaganda e “guerra psicologica” nel primo anno di goberno della dittadura di Augusto Pinochet." Sémata: Ciencias Sociais e Humanidades, no. 32 (November 13, 2020): 301–25. http://dx.doi.org/10.15304/s.32.7006.

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Abstract:
La dittatura di Pinochet non governò esclusivamente attraverso la violenza fisica. Sul “fronte interno” la popolazione venne “conquistata” anche attraverso una manipolazione che fu implacabile e che venne condotta attraverso tutti i mezzi disponibili. In una fase iniziale, la propaganda e la “guerra psicologica” del regime ebbero a che vedere con i “guasti” prodotti dal governo Allende e con l’antimarxismo in generale. Parallelamente, prevalsero il richiamo a valori quali l’unità della nazione, la moralità, la necessità di ripristinare virtù e simboli tradizionali, nonché il tentativo di compattare la popolazione intorno agli obiettivi nazionali della Giunta. Il tutto si produsse nel quadro di una versione specifica e originale della “Dottrina della sicurezza nazionale”, che iniziò a operare sin dalle prime battute della dittatura. Verso la metà del 1974 iniziò a manifestarsi la necessità di un cambio di rotta nella strategia comunicativa, che rispondeva a ragioni sia di ordine interno che esterno.
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Dissertations / Theses on the topic "Violenza verso gli infermieri"

1

Bogani, Lara <1992&gt. "Violenza maschile nel panorama socio-culturale occidentale. Percorsi e pratiche di vita verso la decostruzione dei modelli socializzati e il cambiamento di percezione di genere." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2018. http://hdl.handle.net/10579/13325.

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Abstract:
Indagare la violenza nelle relazioni, personali e quotidiane, tra uomini e donne necessita il riconoscimento di una pervasività della stessa nell'intero sistema economico globale. L'accettazione, in quanto individuazione, di un tale sistema permette di scendere nella quotidianità dell'elemento violento e analizzarne così l'enorme portata che influisce sul singolo individuo. Dunque, la volontà di questa trattazione sarebbe quella di ricalcare il punto di vista dell'uomo che agisce violenza nelle relazioni intrafamiliari, il maltrattante, in accordo con il lavoro che ogni giorno uomini e donne svolgono nella lotta contro la discriminazione e la violenza di genere. Il presupposto, dunque, del testo stesso è quello di identificare la violenza come fattore strutturale della società odierna ma senza sottovalutare la responsabilità del singolo nelle sue azioni: è necessario ammettere che si può andare verso un cambiamento, una trasformazione essenziale e profonda del pensiero e degli atti quotidiani.
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2

Ramacciati. "Approccio globale alla violenza verso gli infermieri di Pronto Soccorso." Doctoral thesis, 2019. http://hdl.handle.net/2158/1149704.

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Abstract:
Questa dissertazione è strutturata in sei capitoli, oltre l’indice, tabelle e figure, bibliografia e allegati. Nel primo capitolo introduttivo sono presentati i presupposti clinici e organizzativi che hanno indotto il Candidato ad intraprendere un cammino di ricerca sul fenomeno della violenza nel settore sanitario, in particolar modo quella perpetrata da utenti o accompagnatori nei confronti degli infermieri di Pronto Soccorso. Questa è una particolare forma di violenza sul lavoro, detta anche in inglese Client-on-Worker Violence e classificata dall’University of Iowa Injury Prevention Research Center (UIIPRC, 2001) come Violenza di Tipo 2. La Violenza di Tipo 2, deve essere distinta da altre forme di violenza possibili, come quella di primo tipo, ossia la violenza sul luogo di lavoro dovuta a condotte criminali (Criminal Intent), dove il perpetratore non ha legami legittimi con l'azienda o con i suoi dipendenti e commette di solito la violenza in concomitanza di un crimine (furto, taccheggio, scippo). La violenza di Tipo 3 si manifesta tra colleghi (in inglese Worker-on-Worker) ed è comunemente indicata come violenza laterale o orizzontale ed include i fenomeni del bullismo, del mobbing e delle interazioni negative. In Italia proprio in seno all’Ateneo di Firenze dal Dottore di Ricerca Stefano Bambi (Bambi, et al., 2016; 2017; 2018) sotto il tutorato della Prof.ssa Laura Rasero sono stati condotti importanti studi nel contesto infermieristico di area critica. In ultimo è importante citare la Violenza di tipo 4, in cui l'attuatore ha una relazione personale con l'infermiere al di fuori del lavoro (Personal Relationship) e questo può comportare la possibilità che la violenza venga esercitata nell'ambiente di lavoro del partner, non solo nei suoi confronti, ma anche a carico di altri lavoratori o dei pazienti. Nel capitolo 1 vengono presentati e discussi sinteticamente: i risultati dei lavori di ricerca che il Candidato ha condotto e pubblicato prima di intraprendere il XXXI ciclo di studi dottorali e che hanno ispirato e informato il disegno di ricerca approvato per il suo dottorato, il costrutto in nuce formulato per spiegare il fenomeno oggetto di studio e denominato GAVEN Global Approach to Violence towards Emergency Nurses. Infine, nel capitolo viene riportato il disegno di ricerca: “Approccio Globale alla Violenza verso gli Infermieri di Pronto Soccorso”. Nel capitolo 2 sono presentati i risultati di una revisione narrativa della letteratura miranti ad individuare gli interventi di gestione della violenza risultati più innovativi ed efficaci. La revisione di letteratura si è resa necessaria per delineare la migliore strategia di approccio alla violenza di tipo 2 in Pronto Soccorso. Un’esigenza, questa, estremamente sentita e rilevante per i professionisti sanitari che lavorano in questo particolare setting assistenziale. A dimostrazione del grande interesse sullo specifico argomento la rivista medico-scientifica neozelandese Open Access Emergency Medicine, ha invitato il Candidato a presentare un lavoro intitolato: “Interventions to reduce the risk of violence toward emergency department staff: current approaches”. Ramacciati, et al., 2016a). I risultati di questa revisione dimostrano la presenza di studi ancora deboli dal punto di vista delle prove di efficacia e supportano l’impianto generale ipotizzato nel disegno di ricerca del candidato. I risultati e le conclusioni finali di questo articolo sono stati ad oggi richiamati e citati in diverse pubblicazioni (Bagaglia & Polcri, 2017; Choi& Lee, 2017; Kirkegaard, et al., 2018; Krull, et al., 2018; Maguire, et al., 2018; Rafeea, et al., 2017; Sharma, et al., 2018; Spelten, et al., 2017). Nel capitolo 3 vengono riportati i risultati di una revisione narrativa di letteratura che ha avuto come oggetto le teorie e i framework concettuali sino ad oggi elaborati per spiegare il fenomeno della violenza nel settore sanitario ed in particolare nello specifico contesto del Pronto Soccorso. Nella revisione strutturata della letteratura internazionale condotta nei database PubMed, ProQuest, Scopus e CINAHL, sono stati analizzati 15 articoli scientifici ed individuati 24 modelli teorici e quadri concettuali utilizzati per descrivere, spiegare e analizzare il fenomeno della violenza nei Dipartimenti di Emergenza. Per ogni modello è stata fornita una breve descrizione e l’eventuale verifica sul campo delle ipotesi teoriche. La revisione narrativa è stata pubblicata il 18 settembre 2017 in early view nella rivista International Emergency Nursing (Ramacciati, et al., 2018b) ed è citata ad oggi in una monografia a cura di (Mitchell, et al., 2018) e in un articolo di Beattie et al., (2018) pubblicato nel Journal of Clinical Nursing. Il capitolo 4 riporta i risultati dell’Indagine Nazionale 2016 sulla Violenza verso gli Infermieri di Pronto Soccorso. In Italia dal 2007 (Beccatini, et al.) non era stata più condotta un indagine nazionale. Lo scopo della nostra indagine è stato duplice, da un lato, misurare e descrivere la dimensione della violenza nella realtà nazionale, dall’altro, analizzare i fattori che influenzano il problema della violenza verso gli infermieri nello specifico contesto dei Pronto Soccorso italiani. Per poter raggiungere questo obiettivo, è stato costruito un apposito strumento di rilevazione: il “Questionario per l’Indagine Nazionale 2016 sulla Violenza verso gli Infermieri di Pronto Soccorso” denominato QuIN16VIPs. Questo questionario è stato sottoposto a studio di validazione di contenuto e di facciata oltre che utilizzato in uno studio pilota che ne ha valutato la fruibilità, misurazione del tempo di compilazione e stabilità. Lo studio di validazione del QuIN16VIPs è stato oggetto di pubblicazione nella rivista infermieristica Scenario (Ramacciati, et al., 2016d). Il capitolo prosegue proponendo i risultati dello studio di triangolazione (quali/quantitativo) sui dati raccolti tramite la survey nazionale, condotta dal 19 Luglio 2016 al 19 marzo 2017. La survey strutturata on line è stata pubblicata sul sito ufficiale dell’Associazione Nazionale Infermieri di Area Critica (Aniarti) società scientifica infermieristica patrocinante lo studio. Il Candidato nel ruolo di Principal Investigator ha contattato tutti i 668 servizi di Pronto Soccorso attivi in Italia al momento dell’indagine, secondo la lista fornita dal Ministero della Salute tramite il sito ufficiale ministeriale, registrando al contempo la numerosità della popolazione infermieristica per ciascun servizio (ammontante in Italia nel periodo di indagine a 15.816 unità). Questo ha consentito di poter raggiungere la più ampia platea possibile di infermieri di emergenza e di coprire l’intero territorio nazionale. Il disegno di ricerca dell’Indagine prevedeva di raggiungere la rappresentatività campionaria (superamento della soglia del 5% degli infermieri presenti in ogni regione) in almeno il 95% del territorio italiano (19 regioni su 20), ma anche di effettuare l’analisi della potenza del campione (power analysis) e calcolarne la dimensione adeguata (pari a 826 unità) con un intervallo di confidenza del 95% e un margine di errore piccolo (massimo 2%) in base ai dati sull’incidenza del fenomeno stimati da Becattini e colleghi nel loro studio del 2007 (Beccatini, et al., 2007). I rispondenti complessivi sono stati 1.100 con superamento della soglia del 5% in tutte le regioni italiane ad esclusione della Campania (1,9%). L’analisi qualitativa della domanda aperta posta al termine del questionario ha evidenziato nelle risposte dei 245 rispondenti la presenza di 4 temi maggiori e 28 temi minori. Tutte le tematiche/essenze emerse sono state discusse secondo i 4 domini del nostro framework di riferimento (il costrutto “GAVEN”). Lo studio qualitativo dei dati provenienti dall’Indagine Nazionale è stato pubblicato sull’International Journal of Nursing Studies (Ramacciati, et al., 2018c), mentre quello quantitativo, derivato dall’analisi sia di tipo descrittivo-correlazionale (prevalentemente analisi delle frequenze e Test del χ2) che inferenziale (analisi della regressione multipla multinomiale) sono in corso di pubblicazione sulla rivista internazionale Journal of Nursing Management. Il report finale dei risultati dell’Intera indagine sarà diffuso anche tramite la rivista ufficiale dell’Associazione Infermieri di Area Critica Aniarti, Scenario. Il capitolo 5 è dedicato alla descrizione dello studio multicentrico “User-friendly system (WPV-ER APP) for reporting violent incidents in the Emergency Department: a multicentre study” attualmente in fase di svolgimento. Questo filone di ricerca applicata è stato supportato precedentemente da uno studio analogo monocentrico atto a favorire la segnalazione degli episodi di violenza che è stato condotto dal Candidato durante il primo anno del dottorato presso l’ospedale Santa Maria della Misericordia dell’Azienda Ospedaliera di Perugia. Lo studio osservazionale monocentrico basato su un’applicazione per smartphone sperimentale e handmade è stato presentato a Dublino nell’ottobre del 2016 in occasione della 5th International Conference on Violence in the Health Sector (Ramacciati, et al., 2016c). Confortati dai brillanti risultati ottenuti, nel gennaio 2017 è stato dato l’avvio allo sviluppo di un’applicazione per smartphone (scaricabile da Play Store e Apple Store) in collaborazione con il Dott. Roberto Caldelli, ricercatore presso il MICC - Media Integration and Communication Center e il CNIT - National Interuniversity Consortium for Telecommunications (Dipartimento di Ingegneria dell’informazione dell’Università degli Studi Firenze). L’App, denominata PSAggress, è stata testata in termini di funzionalità a supporto dell’ipotesi di ricerca, che prevede di affrontare il problema della riduzione del fenomeno della sotto segnalazione (under-reporting, fenomeno riscontrato e diffuso in tutto il mondo e stimato intorno all’80%). Il sistema di segnalazione, semplice e fruibile è in corso di sperimentazione attraverso uno studio multicentrico che vede coinvolti 25 servizi di Pronto Soccorso in 5 regioni italiane. Lo studio ha ricevuto il patrocinio del Centro Gestione Rischio Clinico e Sicurezza del Paziente, della FNOPI - Federazione Nazionale Ordini delle Professioni Infermieristiche (già FNC IPASVI), dell’Associazione Nazionale Infermieri di Area Critica – Aniarti e la nota d’interesse dell’Assessorato Diritto alla Salute, welfare, integrazione sociosanitaria della Regione Toscana (Assessore Stefania Saccardi). Attualmente 387 infermieri hanno compilato il modulo di registrazione e risposto ad un breve questionario (tempo 0). Al termine dell’arruolamento e dei sei mesi di sperimentazione, il questionario sarà somministrato nuovamente (tempo 1) con lo scopo di rilevare i cambiamenti indotti dall’uso dell’App riguardo la segnalazione degli eventi di violenza. I dati, demografici e professionali nonché quelli inerenti alle caratteristiche del servizio di appartenenza (secondo la struttura degli items e le opzioni di risposta previste dal questionario QuIN16VIPs), sono stati raccolti al momento della registrazione garantendo la riservatezza e l’anonimato dei partecipanti. I risultati di questo studio, anche se parziali in quanto ancora in corso consentiranno di analizzare, con più precisione il fenomeno dando una chiave di lettura sia i fattori di rischio che quelli protettivi. Il capitolo 6, capitolo finale, vuole essere espressione di un filo conduttore di incontro di tutti gli studi di ricerca messi in atto nel corso del dottorato. L’obiettivo finale è quello di proporre uno strumento (scala) di misura, coerente con il modello concettuale GAVEN (Global Approach to Violence towards Emergency Nurses), per il quale il fenomeno della violenza contro gli infermieri di Pronto Soccorso può essere suddiviso in quattro domini: INTERNO (caratteristiche degli infermieri di PS), ESTERNO (caratteristiche e condizioni degli assistiti, dei loro accompagnatori e/o dei visitatori), AMBIENTALE (il design del PS) ORGANIZZATIVO (l’organizzazione del servizio di Pronto Soccorso e dell’ospedale). I risultati desunti dalle indagini e dagli studi effettuati sui fattori di rischio e sull’efficacia degli interventi di prevenzione per la minimizzazione della violenza, hanno gettato nuova luce sul modello concettuale, che prevede per ogni dominio la possibilità di individuare specifici fattori di rischio e le relative azioni correttive o di attenuazione. Il GAVENscore, conseguente derivazione del modello concettuale proposto, prevede l’attribuzione di punteggi sul livello di esposizione alla violenza (classe di rischio) e sulla globalità degli interventi attuati per contrastarla (grado di risposta). Lo studio di validità del GAVENscore, necessiterà di ulteriori programmi di ricerca, non realizzabili nell’arco temporale di cui ha potuto disporre il Candidato. L’auspicio è che tramite gli strumenti costruiti e sperimentati nel corso di questo XXXI ciclo di dottorato sia possibile ultimare il GAVENscore, progettare e realizzare studi di ricerca-azione per dare soluzioni concrete ed efficaci ai tantissimi lavoratori e professionisti sanitari che quotidianamente affrontano la sfida della cura e dell’assistenza in contesti difficili non solo di emergenza e di area critica.
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BAMBI, STEFANO. "Ostilità orizzontali e mobbing tra il personale infermieristico." Doctoral thesis, 2017. http://hdl.handle.net/2158/1079534.

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Abstract:
Validazione di contenuto, facciata, costrutto, criterio, ed omogeneità del Questionario sulle Interazioni Negative tra Infermieri (QuINI), e concomitanti studi esplorativi descrittivi su inciviltà su luogo di lavoro, violenze laterali, e mobbing orizzontale nei contesti di lavoro infermieristici. - Validation study about the psychometric features of QuINI (Questionnaire about the Negative Interaction among Nurses) and concomitant descriptive-explorative studies about workplace incivility, lateral violence, and horizontal mobbing in nursing workplace settings.
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Books on the topic "Violenza verso gli infermieri"

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Convegno Violenza politica e lotta armata nella sinistra italiana degli anni Settanta (2010 : Florence, Italy), ed. Verso la lotta armata: La politica della violenza nella sinistra radicale degli anni Settanta. Bologna: Il mulino, 2012.

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Convegno di studio Verso un nuovo ordine nazista: l'odio razziale e la violenza contro i malati di mente (2005 Fondazione Università di Mantova). Eugenetica: Atti del Convegno di studio verso un nuovo ordine nazista: l'odio razziale e la violenza contro i malati di mente : Fondazione Università di Mantova, Salone mantegnesco, 30 gennaio 2005. Mantova: Mantova ebraica, 2005.

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Roda, Pierpaola, and Nash Pettinaroli. Dietro la Violenza : La Correlazione Tra Violenza Diretta Verso gli Animali e Violenza Interpersonale: Nuovi Ambiti Di Studio e Approfondimento Nell'Etologia Relazionale®. Independently Published, 2018.

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Book chapters on the topic "Violenza verso gli infermieri"

1

Dubin, W. R., and A. Ning. "Violenza verso i professionisti della salute mentale." In Valutazione e gestione della violenza, 419–36. Milano: Springer Milan, 2014. http://dx.doi.org/10.1007/978-88-470-1738-2_23.

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2

D’Attoma, Sara. "3 • La violenza domestica e l’iter legislativo." In Sinica venetiana. Venice: Fondazione Università Ca’ Foscari, 2022. http://dx.doi.org/10.30687/978-88-6969-602-2/003.

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Abstract:
L’iter legislativo che ha portato alla promulgazione della legge contro la violenza domestica è stato lungo e non privo di difficoltà, ma questa lunga marcia verso il riconoscimento degli abusi come una questione non più relegata entro le mura domestiche, e che le travalica riverberandosi nella società, presenta ancora notevoli lacune e problemi di applicazione.
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