Dissertations / Theses on the topic 'Vie nuove'

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Santarelli, Francesco. "Nuove vie di sintesi dell'idrossitirosolo." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2013. http://amslaurea.unibo.it/6049/.

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Abstract:
L’idrossitirosolo (3,4-diidrossifeniletanolo) è uno degli antiossidanti naturali più potenti e con molte proprietà benefiche sull'organismo umano ed è per questo molto pregiato. In natura, l’idrossitirosolo è presente nelle olive e in quantità maggiori nelle foglie dell’olivo. L’obiettivo di questo lavoro di tesi ha riguardato lo studio esplorativo di vie di sintesi alternative per l’idrossitirosolo che partissero da reagenti a basso costo e green, attraverso la catalisi eterogenea e utilizzando acqua come solvente. Sulla base di questi requisiti abbiamo delineato un progetto per la sintesi che, partendo dal catecolo (o dal suo omologo guaiacolo), prevede l’introduzione di una catena C2 sull’anello aromatico (reazione già nota a livello industriale per la sintesi della vanillina)seguita da una riduzione one pot del derivato mandelico a dare il prodotto di interesse, l’idrossitirosolo. L’obiettivo posto è pertanto molto ambizioso e consente di ottenere l’idrossitirosolo in soli due passaggi sintetici in catalisi eterogenea a partire da reagenti green e a basso costo.
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Potenza, Costanza Teodosia. "Nuove vie della ricerca teorico-pratica in pedagogia. I temi dell’autoformazione come autobiografia." Doctoral thesis, Universita degli studi di Salerno, 2011. http://hdl.handle.net/10556/208.

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Abstract:
2009 - 2010
Un tratto fondamentale dell’esperienza del soggetto moderno è costituito dalla scoperta che egli non è, nel senso proprio del termine, Autore della propria storia, ma, in qualche maniera ne può diventar padrone nel momento in cui la racconta. L’autobiografia costituisce un campo di indagine ancora in gran parte inesplorato perché fatto da una gran mole di testi, derivanti non solo dai capolavori autobiografici della letteratura mondiale, ma soprattutto dal materiale autobiografico prodotto dalla persona comune, che sente l’esigenza di raccontare la propria vita, per far un po’ di ordine, per realizzare un bilancio o per ripartire dopo un fallimento. In questo senso viene qui presentato un excursus investigativo, senza alcuna pretesa di esaustività, sull’autobiografia nell’educazione. In senso classico le autobiografie hanno sempre fatto parte degli strumenti dell’educazione (memoriali, diari, confessioni), ma è solo negli studi più recenti, che l’autobiografia viene considerata un metodo educativo a sé stante. Attraverso tale metodo si possono rivedere e rivivere i molti io che si è stati nel passato, collegandoli in una sequenza cronologica che ricostruisca la propria storia di vita, cercando quell’unica cosa che vale la pena cercare: il significato della propria vita e della vita in generale. Alla base del metodo vi sono teorie psicologiche di tipo cognitivista che ammettono l’esistenza di un pensiero narrativo, inteso come la modalità cognitiva attraverso la quale le persone danno una struttura alle esperienze e agli scambi con il mondo sociale e la esprimono sotto forma di racconti o narrazioni. Allo scopo di capire come funziona il pensiero narrativo vengono analizzate le dieci proprietà fondamentali della narrazione, come proposto da Bruner. Questo permette di introdurre gli elementi e la struttura del testo narrativo da un punto di vista esclusivamente sintattico. Secondo le regole della “Teoria degli schemi” e della “Grammatica delle storie”, nella persona esiste già una struttura mentale tale per cui, anche in presenza di dettagli mancanti, essa sarà in grado di ricostruire l’intera sequenza degli avvenimenti perché può ricorrere alla sua conoscenza della situazione e all’attivazione di schemi che si ricordano, sono disponibili e facilmente accessibili alla memoria. La memoria, quindi, viene considerata non solo come un magazzino di informazioni, ma anche come la sede in cui si realizza il processo di comprensione, sia degli eventi personali sia dei testi narrativi. In conclusione, quando l’esperienza passata viene narrata o scritta, essa si struttura secondo la grammatica e la sintassi del linguaggio, è rielaborata in base alle regole del discorso, della comunicazione con l’interlocutore e rimodellata in funzione del destinatario e degli scopi comunicativi. La narrazione allora è una componente essenziale dell’esperienza sociale, culturale e formativa dell’individuo e la capacità di comprendere e produrre storie è un’abilità evolutiva che si accresce e si affina nel corso della vita della persona. Tali abilità, poiché investono la vita individuale già a partire dalla prima infanzia, contribuiscono alla costruzione della identità personale e culturale. Le storie sono un modo per conoscere ma anche per trasformare se stessi, passando da un linguaggio che in un primo momento è “per se stessi”, ad un linguaggio “per gli altri”. La particolare forma narrativa con la quale si strutturano esperienze e ricordi personali per gli altri, è conosciuta con il nome di “autobiografia”, che significa appunto“vita di un individuo descritta da sé medesimo”. Si arriva, quindi, ad esaminare l’autobiografia come metodo formativo in quanto basata sul principio “raccontarsi per capirsi”, ed avente come fondamento la “costruzione di significato” e l’attribuzione di senso alle esperienze della singola persona. L’autobiografia, invitando la persona a guardare al passato e, allo stesso tempo, a guardare al futuro, diventa sia cammino di “cura di sé” che percorso di “apprendimento continuo ed inarrestabile”. Inoltre accresce le capacità autoriflessive e permette di ascoltare le emozioni personali realizzando le proprie capacità cognitive. In questa maniera, il progetto educativo pone al centro dell’azione pedagogica “l’autoeducazione di ciascuna persona”, la quale valorizza l’importanza dell’imparare a riflettere principalmente “con e su se stessi”, a favorire le proprie potenzialità, ad acquisire il prima possibile indipendenza intellettuale e creativa favorendo, con questo, anche le relazioni umane. [a cura dell'autore]
IX n.s.
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3

Gimondi, S. A. "IDENTIFICAZIONE DI NUOVE VIE DI SEGNALE E MARCATORI PREDITTIVI DELLA MALATTIA DEL TRAPIANTO CONTRO L'OSPITE DOPO TRAPIANTO ALLOGENICO DI CELLULE STAMINALI EMATOPOIETICHE." Doctoral thesis, Università degli Studi di Milano, 2014. http://hdl.handle.net/2434/232967.

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Abstract:
IDENTIFYING NEW MOLECULAR PATHWAYS AND PREDICTOR BIOMARKERS OF GVHD AFTER ALLOGENEIC HSCT Background and rationale Allogeneic hematopoietic stem cell transplantation (allo-HSCT) is a potentially curative option for patients with hematological malignancies. However, its success is limited by life-threatening graft-versus-host disease (GVHD). Strategies to control GVHD are often associated with suppression of the immune system leading to the impairment of the beneficial graft versus tumor (GVT) effect. The ideal approach to prevent and treat GVHD would limit alloantigen-specific reactivity while preserving immunity against malignant cells and pathogens. Chemokines are well known inducers of leukocyte trafficking and activation. Stimulation of the chemokine receptor signaling pathway leads to initiation of the Janus Kinase (JAK)/Signal Transducer and Activator of Transcription (STAT) pathway that contributes to the pathogenesis of GVHD. The key role of JAK signaling in normal and abnormal lymphocyte development and function prompted us to hypotesize that the inhibition of the JAK/STAT signaling could prevent GVHD from developing. We therefore evaluated the efficacy of two distinct JAK inhibitors, CP-690,550 and INC-424, in the allogeneic setting. Moreover, we tested whether the treatment with JAK inhibitors preserved the GVT effect in a mouse model of aGVHD. However, it would be a great advantage to predict aGVHD before its onset in order to tailor the immunosuppressive therapy in a patient-specific manner. To date, noninvasive, diagnostic and prognostic tests for aGVHD are lacking but necessary to predict aGVHD and improve the safety of allo-HSCT. We therefore performed a prospective analysis of miRNA expression profile in plasma of allografted patients to detect specific miRNAs with predictive role for aGVHD. Methods A major histocompatibility complex (MHC) mismatched HSCT mouse model was set up. Lethally irradiated BALB/c mice received spleen (SC) and bone marrow (BM) cells from donors C57BL/6 (B6) mice, and were treated with CP690,550 or INCB18424 for 14 days at 15mg/Kg/day or 45mg/Kg/day respectively. Syngeneic transplants (B6-B6) and BALB/c recipients treated with B6 BM cells only were also used. To determine the GVT activity, allo-HSCT recipients were co-injected with either a B-cell lymphoma cell line (A20) or a myeloid leukemia cell line (RMB-1) and treated or not with INC-424 at the dose of 45mg/kg/day. Mice were monitored for overall survival (OS) and weight loss. GVHD was histologically scored in tissues harvested on day 14, 30 and 60 and cytokine production by ELISA. Immune reconstitution and tumor cells were monitored by flow cytometry. For biomarker discovery, plasma samples from 24 patients who received unmanipulated allo-HSCT were collected weekly. MicroRNAs were isolated from plasma and miRNA expression profile examined using quantitative Real Time PCR. Results JAK/STAT inhibition, especially by INC-424 treatment, caused significantly less GVHD when compared to untreated animals, as determined by survival, weight loss, and histopathology of GVHD target organs. Plasma levels of inflammatory cytokines (IL-6 and IL-12) were significantly reduced in all treated animals when compared to controls. Daily administration of INC-424 post allo-HSCT did not alter hematologic parameters and did not impair immune reconstitution but shifted the CD4+ Treg to CD8+ effector cell ratio because of a relative decrease in the latter population and a relative increase in Treg in GVHD treated mice. A reduction in the Th17/Treg ratio was also observed. When allo-HSCT recipients were challenged with tumor cells, the GVT activity in INCB-424 treated mice was intact in the absence of GVHD, resulting in significantly improved survival compared to untreated animals (p<0.001) and reduced the presence of tumor cells. On the other hand, circulating miRNA profiling before aGVHD onset was able to identify patients at high risk of developing the disease. Two unique miRNAs (miR-194 and miR-518f) were upregulated in samples of patients that would lately develop aGVHD. Pathway prediction analysis indicated that these miRNAs are critical in GVHD pathogenesis. Conclusions The inhibition of JAK/STAT signaling using the sensitive and specific inhibitor of JAK1/JAK2 INC-424 at the optimal dose of 45mg/kg/day, conferred effective protection from lethal acute GVHD in a MHC mismatched HSCT mouse model. Mice retain the ability to mount aggressive graft-versus-tumor (GVT) effects and to generate complete donor T-cell reconstitution. Taken together, these data suggest that INC-424, recently approved for the treatment of myelofibrosis, might also be tested for GVHD prophylaxis and treatment in clinical trials. In addition, considering the non-invasive characteristics of plasma sampling and the feasibility of detecting miRNAs after allo-HSCT, our results indicate that circulating miRNAs represent a promising tool for the early diagnosis of aGVHD. However, inconsistencies with prior published data highlight the need to develop standards for circulating miRNA studies to move their discovery from the molecular biology laboratory to the clinic.
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Munaretto, Giorgia <1993&gt. "La Nuova Via della Seta." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2018. http://hdl.handle.net/10579/13093.

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Abstract:
La Via della Seta rappresenta uno dei topoi che più hanno stimolato la curiosità collettiva in varie epoche. Fin dall’inizio della sua storia ha creato legami, commerci e scambi culturali tra società e realtà differenti e lontane. Il visionario progetto del Presidente cinese Xi Jinping, che ha l’acronimo inglese OBOR (one belt, one road, una zona, una via in italiano) intende dare vita ad una Nuova Via della Seta: un’iniziativa strategica che ha lo scopo di rinvigorire le rotte commerciali, culturali e finanziarie, sviluppando relazioni amichevoli e di cooperazione con gli altri Paesi sulla base del principio della coesistenza pacifica. Essa darà nuovo impeto alla crescita della Cina, inoltre garantirà un’influenza maggiore del Paese a livello internazionale. Il progetto andrà costituendosi di sei corridoi di trasporto via terra e via mare: la via terrestre investirà l’Eurasia fino all’Europa, la via marittima, invece, interesserà principalmente il sud-est asiatico e l’Africa. Xi Jinping ha parlato per la prima volta di questo programma nel 2013, e il 14 e il 15 maggio 2017 ha indetto a Pechino il “Forum sulla cooperazione internazionale Belt and Road”, al quale erano presenti 1200 delegati provenienti da 110 Paesi, tra i quali anche il Presidente del Consiglio italiano. Questa tesi si prefigge di approfondire gli aspetti economici e geopolitici di questa ambiziosa iniziativa, e le sue implicazioni a livello internazionale.
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Grazia, Carlotta. "Innovazioni in chirurgia robotica: nuove tecnologie e applicazioni cliniche." Bachelor's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2022. http://amslaurea.unibo.it/25352/.

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Abstract:
Introduzione e descrizione dei vari sistemi robotici progettati e sviluppati nei corso del tempo. Descrizione dettagliata della procedura di posizionamento della vite peduncolare guidata da robot (i sistemi robotici introdotti nel campo della chirurgia vertebrale). Infine, viene affrontato l'argomento relativo alle questioni etiche e legali nell'innovazione chirurgica.
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Novello, Carlotta <1995&gt. "I CINESI EMIGRATI E LA "NUOVA VIA DELLA SETA"." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2020. http://hdl.handle.net/10579/16877.

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Abstract:
Il presente elaborato oggetto della tesi è la traduzione di un articolo accademico preso dal database cinese cnki.net. L’autrice Zhang Xiuming è una nativa dello Shaanxi, una provincia a nord della Repubblica Popolare Cinese, ed è vicedirettore dell’Istituto Cinese d’Oltremare e caporedattore della rivista “Overseas Chinese History” dove si occupa di politica cinese all’estero e dirige la ricerca sugli emigrati internazionali. Il presente articolo tratta del progetto lanciato dal presidente Xi Jinping nel 2013 ovvero la “Belt and Road Initiative” conosciuta anche come “Nuova via della Seta”. La Vecchia e Nuova via della seta hanno lo scopo di unire Occidente ed Oriente ed in questo ricoprono un ruolo fondamentale i “Cinesi d’Oltremare” ovvero i “cinesi residenti all’estero”. Gli Overseas Chinese si dividono in cinesi emigrati di prima e seconda generazione. I primi sono i cinesi emigrati dalla Cina all’estero e i secondi sono i cittadini stranieri di origine cinese, quindi nati “lontano da casa”. L’elaborato oggetto della tesi si suddivide principalmente in 3 capitoli, il primo è un capitolo introduttivo che intende dare una panoramica del progetto di Xi Jinping, spiegare meglio la situazione dei cinesi emigrati lungo la Via della Seta, e introdurre gli elementi fondanti della cultura cinese. Inoltre, viene data anche un’analisi dei pregiudizi e degli stereotipi che a volte impediscono e rovinano la comunicazione interculturale tra cinesi d’oltremare e stranieri. Il secondo capitolo è la traduzione e rielaborazione del prototesto. Si è cercato di rimanere vicini alla cultura d’origine mantenendo viva l’esoticità presenti negli elementi culturali riscontrati e allo stesso tempo si è cercato di rendere fruibile e piacevole il metatesto per il Lettore Modello. Infine, il terzo capitolo è l’analisi traduttiva degli elementi la cui resa ha richiesto maggiore attenzione.
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D'ESTE, GIORGIA. "Identificazione di nuovi mediatori e vie di segnale che promuovono la rigenerazione nervosa periferica." Doctoral thesis, Università degli studi di Padova, 2022. http://hdl.handle.net/11577/3453384.

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Abstract:
Il sistema nervoso periferico (SNP) è affetto da molte patologie neurodegenerative che spaziano dai traumi meccanici alle neurotossine a patologie da autoanticorpi e neuropatologie come la sclerosi laterale amiotrofica (SLA). Nonostante differiscano per l’eziologia, sono tutte caratterizzate da denervazione funzionale e/o fisica e da neuroparalisi. Molte di queste condizioni colpiscono il terminale nervoso nella periferia, con cambiamenti morfologici precoci e deficit funzionali che si sviluppano alla giunzione neuromuscolare (GNM) prima della manifestazione dei sintomi. Sulla base dell’entità del danno, la rigenerazione nervosa può portare ad un recupero completo o parziale della funzione neuromuscolare. Il mantenimento e la rigenerazione del SNP si basano sulla comunicazione che avviene tra le componenti del sistema. Alla GNM queste includono il terminale del motoneurone, le cellule di Schwann perisinaptiche e la fibra muscolare. Insieme formano un sistema tripartito che rappresenta un punto di vista privilegiato per lo studio dei segnali intra ed intercellulari scambiati durante la degenerazione e rigenerazione, fondamentale per lo studio di terapie mirate a sostenere i programmi di rigenerazione e contrastare la degenerazione. Nel nostro laboratorio è stata sviluppata una strategia originale basata sull’uso di neurotossine presinaptiche animali che causano un danno localizzato del terminale presinaptico seguito dalla sua completa rigenerazione, per identificare i determinanti molecolari che guidano la degenerazione, la rigenerazione e la plasticità dei nervi periferici. Sulla base di questo approccio originale, lo scopo di questo lavoro è l’identificazione di molecole di segnale coinvolte nel recupero da forme acute di danno del SNP, per estenderli come bersaglio terapeutico per contrastare malattie neurodegenerative croniche. Nella prima parte della tesi ho esaminato il coinvolgimento di un neuropeptide, Urocortin 2 in un modello acuto di degenerazione, identificando un nuovo ruolo come fattore neurorigenerativo a questo ormone correlato allo stress. Nella seconda parte ho lavorato su un asse molecolare (CXCL12α-CXCR4) recentemente identificato come un elemento cruciale nella rigenerazione nervosa a seguito di danno acuto al SNP. Attivando CXCR4 con uno specifico agonista, NUCC-390, ho analizzato se la stimolazione di questa via di segnale potesse supportare la rigenerazione nervosa periferica e sostenere il mantenimento della GNM in una patologia neurodegenerativa cronica quale la SLA.
The peripheral nervous system (PNS) is affected in many neurodegenerative conditions ranging from acute mechanical traumas, neurotoxins or autoantibodies to neuropathologies, including amyotrophic lateral sclerosis (ALS). Although different in terms of aetiology, they are characterized by functional and/or physical denervation and neuroparalysis. Many of these conditions affect or begin from the nerve terminals in the periphery, with early morphological changes and functional deficits occurring at the neuromuscular junction (NMJ) before full manifestation of symptoms. Depending on the extent of damage, nerve regeneration leads to a complete or, more frequently, to a partial rescue of the neuromuscular function. Successful PNS maintenance and regeneration relies on the cross-talk of several cellular components of the system. At the NMJ these include the motor axon terminal (MAT), the Perisynaptic Schwann Cells (PSC) and the muscle fibre (MF). Altogether, they form a tripartite system representing a privileged point of observation to study the inter- and intra-cellular signalling taking place during peripheral degeneration and regeneration, which is fundamental to develop novel therapies to sustain the regenerative programs and to counteract degeneration. In our lab, we developed an innovative strategy based on the use of animal presynaptic neurotoxins that cause a localized damage of the presynaptic nerve terminal followed by its complete regeneration, to identify the molecular determinants driving peripheral nerve degeneration, regeneration and plasticity. Leveraging on this original method, the focus of this work is the identification of signalling molecules involved in the recovery from acute forms of peripheral nerve damage, and to test them as therapeutical candidates to contrast the progression of chronic neurodegenerative conditions. In the first part of my thesis I tested the involvement of a small neuropeptide, Urocortin 2 (Ucn2) in an acute model of degeneration, appointing this stress-related hormone as a novel neuro-regenerative factor. In the second part I worked on a molecular axis (CXCL12α-CXCR4) recently identified by our group as a crucial player in nerve regeneration after acute PNS damage. By activating CXCR4 through a specific agonist named NUCC-390, I tested whether the stimulation of this signalling pathway could support peripheral nerve regeneration and sustain NMJ maintenance and PNS function also in a chronic neurodegenerative condition like ALS.
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La, Pergola Enrico. "L'espressione della Citocheratina 20 (CK20) nell'atresia delle vie biliari: un nuovo possibile marker di prognosi." Doctoral thesis, Università degli studi di Padova, 2020. http://hdl.handle.net/11577/3425803.

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Abstract:
Background The aetiology and the prognostic factors of biliary atresia (BA), a progressive obstructive cholangiopathy of infants, are still not well known. Four different subtypes of BA have been described in relation to the age of the developmental failure during gestational age (i.e. Biliary Atresia Splenic Malformation (BASM), Cystic BA, CMV IgM +ve BA and Isolated BA). We aimed to investigate the relation between the bile duct damage in the porta hepatis and liver and cells with an intestinal phenotype (expressing Cytokeratin 20 (CK-20)) in order to establish if this could be considered a prognostic marker of BA. Methods Samples were orientated intra-operatively then immunostained with anti-cytokeratin 20 (CK20). Sections were then digitised and analysed. Clinical and immunohistochemical data were compared. Data are quoted as median (range). Non-parametric statistical comparisons were made as appropriate. P < 0.05 was regarded as significant. Results 48 consecutive infants were treated with Kasai Portoenterostomy (KPE) or primary liver transplantation in a single-centre between 1999 and 2017. CK20 expression in the liver was not associated with a successful KPE (P = 0.69) or native liver survival (P = 0.91). By contrast, remnant porta hepatis CK20 expression was associated with a successful KPE (P=0.04, HR: 0.49). Diffuse expression (distribution > 50% of slide) was associated with a longer period of native live survival (P=0.01; HR: 0.29). Conclusions CK20 diffuse expression in the porta hepatis is associated with a successful KPE and it is a predictor of native liver survival.
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Corso, Erika <1991&gt. "“La nuova Via della Seta: economie, commerci e sviluppi internazionali”." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2017. http://hdl.handle.net/10579/10066.

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Abstract:
La storia della Via della Seta si dipana attraverso i secoli e attraversa tutto il continente asiatico, fino a toccare il Medio - Oriente ed infine sboccare in Europa. Il nuovo progetto economico, commerciale e diplomatico del Presidente Xi Jinping, annunciato nel 2012, mira a creare una nuova Via della Seta che ricalchi le complesse relazioni commerciali dei paesi che la Via attraversava. Con questo nuovo progetto, la Cina mira a ricostruire due Vie parallele: una che attraversa il continente asiatico e arriva in Europa, toccando più di sessanta paesi; l’altra, via mare, che arriva fino all’Africa dell’est. Chiamata anche “One belt, one road” (一带一路), è oggetto di forti investimenti, che si aggirano dai 4 miliardi agli 8 miliardi di dollari. Il progetto mira all’integrazione delle regioni coinvolte per creare una forte area economica grazie alla costruzione di infrastrutture, l’aumento di scambi culturali e l’ampliamento dei commerci internazionali. La Via Marittima è complementare a questo progetto, e tocca principalmente i paesi del Sud-Est Asiatico, dell’Oceania e dell'Africa. Per permettere il finanziamento sono state istituite diverse istituzioni, tra cui la AIIB (Asian Infrastructure Investment Bank) e il “Silk Road Fund”, un fondo distinto da quelli bancari proposto da Xi Jinping nel 2014. Questa tesi vuole trattare in modo approfondito il rapporto economico e commerciale dei paesi coinvolti nella Nuova Via della Seta, e di come le iniziative cinesi stiano cambiando l’assetto internazionale in materia sia economica che diplomatica. Si discuterà anche dei motivi per cui il governo cinese desidera rievocare i fasti dell’antica Via della Seta. In particolare, verranno analizzati i rapporti commerciali di ogni macro regione coinvolta, come per esempio il Medio – Oriente, il Sud – Est asiatico e l’Africa. Inoltre, saranno presi in considerazione anche le reazioni dell’Occidente, e in particolare degli USA, di fronte a questo ambizioso progetto internazionale.
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Manocchi, Alessandro <1991&gt. "Nodi di seta. La globalizzazione lungo la Nuova Via della Seta." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2018. http://hdl.handle.net/10579/13588.

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Abstract:
La presenza della Cina nelle dinamiche internazionali è sempre più intensa. Patendo da questa considerazione l'elaborato esplora ciò che concerne la BRI, iniziativa che incarna il cambio di paradigma della politica estera cinese a partire dai primi anni 2000. L'elaboratosi divide in tre parti di cui la prima funge da introduzione al contesto. Qui si parlerà delle dinamiche commerciali dell'UE attraverso il periodo dagli anni '60 ai giorni nostri, si tratterà il processo di sviluppo economico della Cina attraverso le riforme economiche e per concludere si parlerà delle varie iniziative multilaterali in nord Africa, Balcani e Asia centrale dopo il crollo dell'URSS. La seconda parte descriverà intenti, principi e la struttura della BRI senza escludere un accenno alle istituzioni internazionali recentemente istituite che sono nate sulla falsariga della BRI. Sarà poi presente una breve analisi delle varie ottiche interpretative sia geopolitiche sia geo-economiche dell'intera iniziativa. La terza parte tratta le opportunità e le minacce che la BRI rappresenta per l'UE e l'Italia in particolare la quale troverebbe grandi opportunità di crescita, specialmente nel comparto dei trasporti e delle attività portuali grazie alla congiunzione fra BRI e la nuova politica di uniformazione infrastrutturale interna all'UE che prende il nome di TEN-T. I materiali utilizzati sono pubblicazioni accademiche, pubblicazioni di istituti internazionali e di think tank, oltre all'utilizzo di dati ufficiali pubblicati sui siti internet di UE e Cina
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Stampalija, T. "NUOVI METODI DI ANALISI DELL'ELETTROCARDIOGRAMMA FETALE ACQUISITO PER VIA TRANS-ADDOMINALE." Doctoral thesis, Università degli Studi di Milano, 2014. http://hdl.handle.net/2434/233165.

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Abstract:
NEW METHODS OF ANALYSIS OF TRANS-ABDOMINALLY ACQUIRED FETAL ELECTROCARDIOGRAM Background. Our group was one of the first to apply Phase Rectified Signal Averaging (PRSA) analysis in obstetric field by analyzing fetal ECG acquired non-invasively by trans-abdominal ECG. PRSA is a new method that emphasizes quasi-periodic oscillations masked by unrelated non-stationary elements in the signal. It is robust to the non-stationarities, noise and artifacts, and, thus, this method is superior to standard methods of heart rate (HR) evaluation such as power spectral analysis. The PRSA series can be employed to quantify the “average acceleration capacity” (AAC) and “average deceleration capacity” (ADC) of the signal. When applied to HR, AAC and ADC represent an indirect integrated quantification of the activities of the sympathetic and parasympathetic autonomic systems. In a previous study, we explored the correlation between AAC and ADC and acid-base status in an in-vivo pregnant sheep model at term exposed to acute hypoxia (progressive umbilical cord occlusions)[Submitted for publication]. We also evaluated specific PRSA parameters (in particular the T value that determines the frequencies over which AAC and ADC are computed). In conclusion, our study showed the evidence of autonomic nervous system (ANS) activation in sheep fetus exposed to acute hypoxia through a computation of ACC and ADC of FHR, and proved a correlation with acid-base status biomarkers (T 2÷6 best enhanced differences among different grades of hypoxic severity, and the correlation between AAC/ADC and acid-base biomarkers was highest in that interval). Based on our preliminary results we have hypothesized that AAC and ADC might reflect more closely the homeostasis of the ANS than short-term variation (STV), and thus might be used in the monitoring of the fetal wellbeing in fetuses with intrauterine growth restriction (IUGR). Indeed, IUGR fetuses are exposed to chronic nutrient deprivation and hypoxemia that can alter ANS regulation of cardio-vascular system, and, thus, affect FHR variability. Aim of the study The aim of the study was to investigate AAC and ADC computed by PRSA analysis on fetal ECG obtained by trans-abdominal ECG in preterm IUGR (<34 weeks) fetuses, and to explore the influence of different T values on AAC and ADC computation in relation to IUGR. Relationship of AAC and ADC with STV and Doppler velocimetry parameters of utero-placental and feto-placental districts has been also evaluated. Material and methods This is a prospective longitudinal single center case-control study. Preterm IUGR (<34 weeks), n=22, were recruited at admission and monitored on daily bases until delivery by trans-abdominal fetal ECG (Monica AN24, Monica Healthcare, UK). The results of fetal ECG were blinded to the management clinicians and midwifes. Computerized CTG, Doppler velocimetry evaluation of utero-placental-fetal districts, and timing of delivery were performed according to standard hospital protocol. A control group was made of uncomplicated pregnancies matched for gestational age recruited at low risk antenatal clinic (n=37). Fetal ECG was analyzed off-line by PRSA method, and AAC and ADC were computed for T values in a range 1÷50. Differences between IUGR and healthy fetuses matched for gestational age were evaluated. In order to account for gestational age influence on ANS maturation, we divided the cohort in two sub-groups: 26-<30 weeks, and ≥30-<34 weeks, respectively. Correlation with Doppler velocimetry parameters was evaluated. Principal findings of the study 1) In the 26-<30 weeks group, except for T=1, the AAC and ADC were significantly lower in IUGR fetuses than in matched for gestational age healthy fetuses (for T values 2÷50); 2) In the ≥30-<34 weeks group, except for T 1÷3, the AAC and ADC were significantly lower in IUGR fetuses than in matched for gestational age healthy fetuses (for T values 4÷50); 3) The amplitude of the difference was higher for very early IUGR group (26-<30 weeks) than in early IUGR group (≥30-<34 weeks); 4) STV computed on fetal ECG R-R intervals from trans-abdominal ECG was lower in IUGR fetuses than in matched for gestational age healthy fetuses in 26-<30 weeks group; 5) There were no differences in STV in ≥30-<34 weeks group; 6) There was no correlation between AAC/ADC and uterine arteries mean PI; 7) When evaluating ADC correlation with other districts, there was: a significant negative correlation with umbilical artery PI, a significant positive correlation with middle cerebral artery PI, and significant positive correlation with cerebro/placental ratio, respectively; the same vas true for AAC but in opposite direction; and 8) The correlation was found to be significant in all districts in a narrow range of T values, 1÷6; 9) When considering the Doppler velocimetry districts as categorical variables (normal, pathological), there was a clear trend of lower values of AAC and ADC as Doppler parameters deteriorated, but this difference did not reach statistical significance. Conclusions In conclusion, our study showed the evidences of an ANS “functional reduction” in IUGR fetuses through a computation of ACC and ADC of FHR in comparison to healthy matched for gestational age fetuses. This was particularly true for very early IUGR group (<30 weeks). Moreover, we proved a correlation with Doppler velocimetry parameters of feto-placental districts in the same T interval in which we found the highest correlation between AAC and ADC with acid-base biomarkers (data from a previous study). Thus, we hypothesize that AAC and ADC might have a role in the management of IUGR fetuses and we proposes a choice of parameters for the computation of PRSA. Those findings put the solid ground for future clinical studies.
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Fabbri, Theora. "La propaganda cinese in relazione al progetto della ?Nuova Via della Seta?" Bachelor's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2017.

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Abstract:
Il seguente elaborato si pone come scopo lo studio del ruolo della propaganda cinese all’interno dell’ambizioso progetto della “Nuova Via della Seta”. A tal proposito, sono stati tradotti cinque articoli giornalistici che sono incentrati sull’argomento e che permettono di condurre un’analisi approfondita a livello tematico, stilistico e lessicale. In seguito, si focalizzerà l’attenzione su alcuni esempi di propaganda “esterna”, volta a raggiungere un pubblico straniero e a ricercarne la sua approvazione.
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Filipucci, Matteo. "Nuova normativa Euro VII per la riduzione delle emissioni inquinanti degli autoveicoli." Bachelor's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2021. http://amslaurea.unibo.it/23549/.

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Abstract:
La tesi mette in luce le problematiche dovute alle emissioni di sostanze inquinanti da parte dei veicoli, le soluzioni che si possono adottare per minimizzare tali emissioni e le normative europee riguardanti le emissioni, con trattazione specifica della futura norma Euro VII e delle tecnologie alla base di essa.
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Bonfante, Anna <1988&gt. ""Via Annia" agli Eremitani: la accessibilità dei contenuti per una nuova lettura." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2013. http://hdl.handle.net/10579/3646.

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Abstract:
In questo studio viene esposto un progetto di allestimento per non vedenti ed ipovedenti per la sezione "Via Annia" presente presso il Museo Civico agli Eremitani di Padova. Si tratta di un percorso museale, comprendente reperti originali e riproduzioni, di cui è stata elaborata una guida apposita per visitatori con disabilità visive. Sono state inoltre presentate le principali fonti normative, riguardo i temi della disabilità e della valorizzazione del patrimonio culturale ed è stato trattato il tema dei finanziamenti pubblici alla cultura.
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Belluomini, Giulia <1991&gt. "Gli investimenti diretti esteri in uscita cinesi: la nuova Via della Seta." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2016. http://hdl.handle.net/10579/9315.

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Abstract:
Gli investimenti diretti esteri, o IDE, rappresentano uno dei metodi attraverso cui le imprese si internazionalizzano, ossia si espandono attraverso i confini nazionali. Molte teorie sono state avanzate negli anni per cercare di offrire una spiegazione adeguata del fenomeno e, quella che meglio le raccoglie, è rappresentata dal paradigma eclettico di Dunning (1976). In realtà, questa teoria risulta valida se si considerano gli IDE provenienti dai paesi sviluppati, mentre per quelli realizzati dalle economie emergenti e in via di sviluppo devono essere utilizzate teorie differenti. Per un’economia come la Cina la questione è ancora più spinosa vista la particolarità degli IDE in uscita del paese. In particolare, sembra che non vi sia una teoria generale in grado di fornire una spiegazione esaustiva del fenomeno. Tuttavia, data la grande influenza del governo cinese in materia economica e quindi anche in materia di IDE, la teoria istituzionale sembra spiegare gran parte degli investimenti realizzati dalla Cina nel corso del tempo. Negli ultimi anni la Cina si è impegnata ad investire nei paesi coinvolti nell’iniziativa “One Belt One Road” (yi dai yi lu 一带一路), lanciata nel 2013 dal presidente Xi Jinping, e le imprese cinesi sono ancora una volta spinte a realizzare IDE seguendo gli scopi e le politiche messe in atto dal governo.
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Busdraghi, Anna <1992&gt. "La Nuova Via della Seta Marittima: quale futuro per la portualità mediterranea?" Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2017. http://hdl.handle.net/10579/10157.

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Abstract:
La tesi analizza le varie dimensioni del progetto logistico-commerciale della Nuova Via della Seta Marittima proposta dal governo cinese, per esaminare l'effetto che essa andrà ad esercitare sulla portualità del Mediterraneo. Inizialmente viene presentata un'introduzione al progetto della Nuova Via della Seta cinese, unita alle motivazioni che hanno spinto il governo di Pechino a portare avanti l'iniziativa. Analizzando il differente sviluppo della parte ferroviaria rispetto a quella terrena, vengono poi introdotte alcune teorie secondo le quali la Cina starebbe inaugurando una nuova fase di sviluppo marittimo rispetto ad una dimensione più “continentale” del passato. Viene in seguito introdotto il problema della dipendenza energetica cinese e del “dilemma di Malacca”, con un accenno alla possibile realizzazione del canale di Kra. L’analisi prosegue sullo sviluppo della Nuova Via della Seta Marittima nel Sud - Est asiatico e nell'Oceano Indiano. I porti presi in considerazione sono quello di Gwadar in Pakistan (con un'introduzione della "Teoria del filo di perle" e degli investimenti cinesi in Bangladesh e Sri Lanka) ed il porto di Gibuti (con un approfondimento sulle operazioni militari anti pirateria effettuate dalla marina militare cinese nel golfo di Aden). Sono sottolineate quindi le differenti ragioni che portano alla nascita della Nuova Via della Seta Marittima nel Sud Est Asiatico e nell'Oceano Indiano da quelle che muovono lo sviluppo del progetto in Europa (Con un analisi degli investimenti cinesi in Egitto a Port Said). Dopo una presentazione delle dimensioni economico - logistiche che accompagnano il progetto della Nuova Via della Seta Marittima nel Mar Mediterraneo, si prosegue in un’analisi dettagliata della capacità logistica dei porti che vi si affacciano (come il volume dei traffici e sviluppo dei retroporti) e della distribuzione del traffico tra i porti del “Northern Range” (Come Rotterdam) e del “Southern Range” (come il Pireo o Venezia) . Per concludere, la tesi esamina le prospettive di sviluppo di alcuni porti del Mediterraneo e le possibilità che essi possiedono di integrarsi efficacemente nella rete marittima della New Silk Road, tramite uno sviluppo della loro efficienza (e della loro capacità di integrazione con la rete ferroviaria dell'Est e Centro Europa). Vengono infine presentati i possibili strumenti di cui l'Unione Europea dispone per guidare l'integrazione dei porti mediterranei nella Nuova Via della Seta Marittima.
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Bertoldero, Francesco <1994&gt. "DDMRP: una nuova via per la pianificazione degli ordini e della produzione." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2021. http://hdl.handle.net/10579/20224.

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Abstract:
L’elaborato tratta il sistema di pianificazione degli ordini e della produzione DDMRP, il quale si sta affermando nella supply chain e nelle aziende manifatturiere come metodologia innovativa e alternativa rispetto agli approcci tradizionali (MRP, Lean, Theory Of Constraints). In una prima parte verranno illustrati i sistemi convenzionali di pianificazione, successivamente verrà analizzato DDMRP nei suoi componenti fondamentali descrivendone il meccanismo di generazione degli ordini ed evidenziandone le più rilevanti differenze rispetto agli approcci convenzionali. Infine, nell’ultima parte verrà proposta un’applicazione di DDMRP basata su dati reali forniti da Sonepar Italia con l’obiettivo di effettuare un confronto tra l’efficienza della gestione degli ordini dei sistemi convenzionali (principalmente MRP) e DDMRP.
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Buzzolo, Pietro. "Pseudococcus comstocki, una nuova cocciniglia farinosa della vite in Italia." Bachelor's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2020.

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Abstract:
Pseudococcus comstocki (Kuwana) (Hemiptera: Pseudococcidae) è una cocciniglia farinosa originaria dell’asia, la quale si è diffusa in Stati Uniti, Europa orientale fino ad arrivare in Europa meridionale ed in particolare in Francia e Italia, infestando sia frutteti che piante ornamentali, provocando danni rilevanti anche dal punto di vista economico. A partire dal 2018 nel Nord-Italia P. comstocki, essendo una specie polifaga, ha fatto la sua comparsa anche sulla vite andandosi ad aggiungere ad altre cocciniglie farinose già note sul territorio e causando danni rilevanti nella zona del Lambrusco. In questo lavoro saranno evidenziate le caratteristiche più importanti di questa specie, in modo da fornire un quadro chiaro e aggiornato della situazione.
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Taverni, Diletta <1992&gt. "Nuovo polo internazionale culturale lungo la Via della Seta: il caso di Dunhuang." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2020. http://hdl.handle.net/10579/16338.

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Abstract:
La fama delle Grotte di Mogao (Dunhuang) ha permesso che fosse iscritto nella lista UNESCO nel 1987, seguito da un incremento dei visitatori a partire dagli anni novanta. La risposta dell’Academy (ente a gestione del sito, DRA) alla sfida crescente è stata all’avanguardia nella media di altri siti cinesi sottoposti alle stesse pressioni date dal fenomeno turistico, rendendo la DRA un esempio nazionale da imitare. Nel 2019 la Cina ha guadagnato il primato nei siti iscritti nella lista a titolo di patrimonio dell'umanità (55 siti) rendendo evidente agli esponenti del Partito come questo primato possa essere un'occasione per proporre la Cina come leader mondiale nella protezione e gestione dei siti culturali. L'attenzione verso il settore culturale non è nuova nelle strategie del partito comunista cinese. Dopo anni turbolenti e una crescita in tempi record, la società socialista cinese si è evoluta in forme inaspettate rispetto a quelle avviate dal 1949. Oggi, con lo sviluppo e la ricchezza raggiunti, è il momento per ricollegarsi alla storia millenaria di cui la Repubblica Popolare Cinese ne è il frutto. Il passato è infatti un elemento fondamentale per orientarsi verso il futuro luminoso promesso dall'iniziativa strategica della Nuova Via della Seta (One Belt One Road). Alla luce di questo contesto, nella ricerca verrà analizzato quali sono i fattori che rendono il sito una meta sempre più internazionale. Questa dimensione è considerata alla luce di più aspetti: - le risposte gestionali date dalla DRA al pericolo crescente di un turismo di massa senza precedenti nel sito di Mogao; le ricadute economiche (infrastrutture e servizi) che hanno cambiato la città di Dunhuang e la sua regione (dimensione economica). - La spinta che la cultura esercita come soft politic per quanto riguarda la riqualificazione di zone depresse e povere (controlli di potere su Regioni - Xinjiang - strategicamente importanti per la stabilità nazionale); l'accentramento di energie e interessi per portare avanti piani di azione politici con partner internazionali (dimensione geopolitica). - lo sviluppo delle industrie culturali e creative che guardano all'iconografia di Mogao per trarre ispirazione e raggiungere nuovi fruitori fuori dalla Cina (musica, spettacolo e moda); il significato simbolico della riqualificazione del passato nella cultura cinese (dimensione culturale). L’obiettivo è quello di delineare una panoramica in un’area che è estremamente importante nella politica internazionale, il Centro Asia. Un’area che diventa uno snodo logistico chiave fra Europa e Asia, collegate dall’eredità storica di antiche vie sulle quali vengono proposte nuove strategie per la crescita economica dei Paesi che condividono questo patrimonio, tangibile e intangibile.
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Stinga, Laura <1995&gt. "ANALISI DELL’OPINIONE PUBBLICA TAIWANESE: TRA NUOVA VIA DELLA SETA E NEW SOUTHBOUND POLICY." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2020. http://hdl.handle.net/10579/17723.

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Abstract:
L'influenza profonda del commercio marittimo sulla ricchezza e la forza dei Paesi era stata prevista chiaramente da Alfred Thayer Mahan nelle sue teorie del potere marittimo, secondo cui le potenze marittime avrebbero prevalso su quelle continentali. Non a caso il presidente Xi Jinping ha fatto dell’esigenza di sviluppare l’economia marittima cinese una priorità della sua agenda politica sin dall’inizio del suo mandato. L’implementazione della “Via della seta marittima del XXI secolo” nel 2013 si inquadra quindi nella volontà da parte della Cina di salvaguardare i propri diritti e interessi marittimi e ribadire il proprio status di potenza mondiale agli occhi del mondo. In questo progetto geopolitico, i Paesi del Sud-est asiatico rivestono particolare importanza e l’isola di Formosa è una delle regioni che la Cina vorrebbe includere nell’iniziativa. Taiwan tuttavia è a sua volta motivata a riaffermare il suo ruolo di potenza economica nel continente asiatico al di fuori delle sfere d’influenza cinesi. Per raggiungere questo scopo la presidentessa Tsai Ing-wen ha lanciato l’iniziativa della New Southbound Policy, un progetto indipendente rispetto alla BRI che punta a un consolidamento dei rapporti con i Paesi dell’ASEAN. Questa tesi si propone di far luce sull’opinione pubblica taiwanese riguardo al progetto cinese e di capire se questo sia visto più come una minaccia di interferenza negli interessi della Repubblica di Cina che come un’opportunità, e se la controparte taiwanese possa costituire una valida alternativa a esso. La tesi si avvale di un metodo di tipo qualitativo: dopo aver somministrato un questionario a 100 studenti della città di Hsinchu, i risultati ottenuti fanno emergere una generale diffidenza nei confronti del progetto cinese e un maggior sostegno rispetto alla collaborazione con altri Paesi come l’India e il Giappone. Questo potrebbe portare, in un prossimo futuro, alla creazione di nuove alleanze e a un nuovo equilibrio di poteri nel continente asiatico.
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Baratti, Giada. "Rigenerare Bolognina. Una nuova struttura per il mercato rionale." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2017.

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Abstract:
La tesi trattata in questo volume ha come oggetto la rigenerazione del quartiere Bolognina. Si sviluppa dal lavoro effettuato durante il Laboratorio di Laurea in Architettura Sostenibile dove si è analizzato l’intero quartiere a nord della stazione di Bologna, e si sono individuate delle strategie comuni che possano riqualificare l’area e risolvere i problemi di convivenza alla quale è esposta. Più nel dettaglio la tesi ha preso in analisi due “insule” collocate a 4 minuti a piedi dalla stazione e che racchiudono al loro interno il Mercato di Via Albani. Si è occupata del progetto di una nuova struttura per il mercato rionale e di prevedere nuove attività che possano attirare a sé un maggior flusso di utenza. Parallelamente si è occupata della sistemazione delle corti interne nell’insula a sud del mercato e della rigenerazione di un edificio di edilizia popolare di proprietà ACER, con l’obiettivo di prevedere un intervento ripetibile anche agli edifici limitrofi.
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Ghislanzoni, Eliana <1992&gt. "La nuova assertività della politica estera cinese. Il caso della Via della Seta moderna." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2016. http://hdl.handle.net/10579/9313.

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Abstract:
Il sorprendete sviluppo della Repubblica Popolare Cinese, dall'avvio delle riforme post maoiste, è una realtà universalmente riconosciuta. La crescita economica del Dragone asiatico ha spiazzato le principali potenze mondiali, ma non solo, il Paese è stato in grado di integrarsi nel nuovo sistema globale, conquistando una posizione di leader. L’esplosione economica, avvenuta a seguito del processo di apertura avviato dal Presidente Deng Xiaoping, ha permesso uno sviluppo sociale ed economico senza precedenti, strappando milioni di cittadini alla povertà, innalzando il reddito individuale e il benessere dell’intera società. I numeri che riguardano l’economia del Gigante asiatico sono rappresentativi, la Cina si qualifica come primo paese manifatturiero, primo esportatore e nuovo protagonista degli investimenti diretti esteri. La rapida crescita ha creato numerose contraddizioni: grandi squilibri sociali, problemi ambientali, l’insufficienza di risorse, l’invecchiamento della popolazione e, tema a cui la leadership sta dedicando attenzione, il problema dell’immagine nazionale. Nonostante la crescente importanza che il paese sta acquisendo e ha conquistato in campo internazionale, tuttavia, risente di una diffusa percezione negativa da parte degli altri paesi. Le critiche da parte dell’occidente nei confronti di temi quali i diritti umani, le dispute territoriali, o comportamenti opportunistici in campo internazionale (accuse che spesso celano una reale preoccupazione nei confronti di questa potenza emergente), dipingono il Paese sotto una luce notevolmente negativa. La questione presa in carico dalla leadership è quella di migliorare l’immagine nazionale, al fine di riacquisire il titolo e il ruolo internazionale di “regno di mezzo”. La diffusione nel Paese della teoria del Soft Power, concepita dal politologo americano J. Nye, ha influenzato numerosi studiosi cinesi, prefigurando il cosiddetto potere morbido come valido strumento di miglioramento dell’immagine nazionale. La nuova politica del Presidente Xi Jinping sta procedendo nella direzione del rinnovamento della nazione, differenziandosi dalle politiche precedenti, in quanto caratterizzata da un atteggiamento più assertivo e proattivo nelle questioni di politica estera. Il grande sogno cinese può essere la sintesi delle nuove politiche introdotte, ossia, riuscire a portare il Paese alla gloria internazionale e far sì che la popolazione possa godere di un benessere diffuso. Sogni ambiziosi che posso realizzarsi attraverso nuovi modelli di cooperazione basati sui concetti di sviluppo pacifico e di win-win cooperation. Il nuovo colossale progetto della Via della Seta rappresenta il rinnovato atteggiamento della leadership nelle questioni di politica estera. Ricalcando il celeberrimo percorso, che congiungeva l’Asia e in particolar modo la Cina al Vicino Oriente e al bacino del mediterraneo attraverso rotte commerciali che trasportavano merci preziose, l’attuale progetto vuole ripercorrere tale corridoio commerciale e strategico al fine di collegare numerosi paesi dell’Asia Orientale, Centrale, dell’Africa all’Europa. Attraverso suddetto progetto la Cina si pone come centro d’influenza e paese di riferimento dell’area, riuscendo a trovare nuovi canali di sbocco per l’esportazione e per l’investimento. La Nuova Via della Seta può essere concepita come il progetto più importante della strategia di sviluppo a lungo termine della Repubblica Popolare e in generale della politica estera e anche come potenziale mezzo di ristrutturazione dell’economia. La speranza di Pechino è che diventi una strategia efficace per plasmare lo sviluppo dell’economia nazionale e delle attività di politica estera.
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Trabucco, Veronica <1995&gt. "I porti italiani nel contesto della Nuova Via della Seta: il caso di Trieste." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2020. http://hdl.handle.net/10579/16788.

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Abstract:
Dal punto di vista geografico, il nostro Paese gode di una posizione strategica nel Mediterraneo in quanto esso rappresenta il crocevia tra Europa e Asia. Negli ultimi anni, i traffici tra i due continenti hanno subìto un incremento sostanziale, in parte dovuto all’ implementazione di un piano infrastrutturale lanciato dalla Cina e volto al consolidamento della connettività in Eurasia: la Nuova Via della Seta. Essa rappresenta una proposta di tipo commerciale ma soprattutto uno strumento attraverso il quale il Paese si propone, attraverso il controllo delle rotte marittime e terrestri, di rafforzare la propria influenza geopolitica su scala globale. La partecipazione italiana al progetto è stata formalizzata a marzo 2019, con la firma di un Memorandum d’Intesa tra i due Stati, documento il quale, pur non essendo vincolante per le parti, ha sollevato una serie di critiche provenienti dall’opinione pubblica italiana ed internazionale. La Via della Seta rappresenta una grande opportunità per l’Italia per quanto riguarda gli investimenti nelle infrastrutture e più nello specifico per la portualità Nazionale, la quale costituisce un’area di grande interesse per il colosso asiatico. Allo stesso tempo, per evitare il rischio di possibili ricadute sia economiche che politiche, sono necessarie una serie di misure, come ad esempio la protezione nei nostri asset strategici nei confronti degli investimenti stranieri. Il porto di Trieste, che rappresenta il caso di studio esaminato nel presente elaborato, potrebbe divenire uno dei terminal della Nuova Via della Seta. I punti di forza dello scalo giuliano sono numerosi: non solo la sua posizione privilegiata che lo rende la porta d’accesso all’ Europa Centrale, ma anche la connotazione di Porto Franco, la profondità del suo fondale e soprattutto la fitta rete di collegamenti ferroviari e intermodali grazie ai quali esso può essere considerato il gateway per fare giungere le merci verso i mercati del centro e dell’est Europa.
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Rivola, Simone, and Alex Placci. "Nuovi spazi dell'abitare sociale. Riqualificazione degli edifici Acer in via Eraclea 27-39 a Ravenna." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2017. http://amslaurea.unibo.it/13470/.

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Abstract:
"Nuovi spazi dell'abitare sociale", progetto sviluppato all’interno del Laboratorio di Laurea in Architettura Sostenibile, si occupa della riqualificazione architettonica ed energetica di due edifici di edilizia residenziale pubblica, a gestione ACER, situati a Ravenna nel quartiere Trieste. Nello specifico, il caso studio, si trova in via Eraclea 27-39, in un’area caratterizzata dalla presenza di altri immobili adibiti ad abitazione, costruiti tra gli anni ’70 e ’80, per un volume totale di circa 122.500 m3, di cui il 50% gestiti dal medesimo ente. Le principali criticità emerse durante la fase di analisi riguardano la scarsa qualità degli spazi esterni, che presentano potenzialità al momento non sfruttate, motivo per cui, tali luoghi vanno incontro a fenomeni di incuria e degrado. L’ipotesi di intervento presentata nel volume mira a rigenerare tali spazi, con connessioni efficaci ed aree idonee a favorire l’interazione sociale tra i residenti. Per quanto riguarda gli edifici, sono state riscontrate criticità riguardanti il taglio degli alloggi, le prestazioni energetiche e il comfort luminoso. Il progetto si pone l’obiettivo di fornire un maggior numero di appartamenti di taglio medio-piccolo per soddisfare l’odierna domanda del mercato immobiliare. Agendo inoltre sull’ involucro edilizio è stato possibile, attraverso l’introduzione di addizioni volumetriche in facciata, garantire una maggior qualità spaziale degli ambienti interni e del loro illuminamento. L’intervento di riqualificazione energetica, reso possibile grazie all’utilizzo dell’apposito software Termolog EpiX 7, prevede di fornire agli edifici un involucro performante contro le dispersioni termiche, integrando tale operazione con un nuovo sistema impiantistico alimentato da fonti rinnovabili che ha permesso di portare il caso studio in classe energetica A4.
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Nati, Mattia. "Il valore del limite urbano. Nuovo fronte fluviale per il Borgo Durbecco a Faenza." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2020. http://amslaurea.unibo.it/22087/.

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Abstract:
Nell’evoluzione della città moderna si è sempre più smarrito il forte legame con le linee generatrici su cui essa si è modellata.Faenza, città di fondazione romana, ne è un esempio calzante nel quale oggi si evidenziano in particolare tre segni che, nonostante la loro importanza storica, col tempo, sono divenuti tratti residuali, trascurati o, addirittura, da valicare: la via Emilia, il fiume Lamone e le mura manfrediane. Dopo un’attenta analisi storica e fotografica, si è individuata un’area che potesse racchiudere tutti questi tratti con la conseguente elaborazione di un intervento di riqualificazione urbana volto alla ridefinizione e valorizzazione del fronte fluviale del Borgo Durbecco, porzione orientale oltrefiume della città manfreda. In particolare il progetto che segue non si pone come unico intervento architettonico a ridefinizione dell’aspetto della porzione che si affaccia sul fiume Lamone, bensì si propone come un primo approccio studiato di riqualificazione urbana più ampia, volta a conferire una nuova vitalità a tutta la zona individuata durante le analisi svolte, sfruttando e valorizzando i caratteri intrinsechi di quei segni che oggi risultano limiti.
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FRATELLO, BENEDETTO. "Un nuovo impulso alla via italiana alla partecipazione: dalla Società europea al rinnovato dibattito sulla Mitbestimmung." Doctoral thesis, Università Bocconi, 2010. https://hdl.handle.net/11565/4053898.

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Bertaggia, Marco. "Ricerca di nuovi indici molecolari e microbiologici dello stato nutrizionale della vite." Doctoral thesis, Università degli studi di Padova, 2013. http://hdl.handle.net/11577/3423016.

Full text
Abstract:
The study of soil-plant relationships is a prerequisite for controlling production of the vineyard. In vineyard sites of Gambellara, we studied the relationship between productivity, the main physico-chemical properties of soils and some innovative indices for the diagnosis of the nutritional status of the grape as i) the biodegradation capacity of organic matter evaluated by means of degradation of filaments of vegetal and animal origin and ii) the expression of genes that could be involved in defence mechanisms of grape to abiotic stress. Large and significant differences (p<0.05) were observed for physical and chemical fertility parameters evaluated. The vineyards characterized by high productivity are those showing a neutral pH, good supply of organic matter and adequate C/N ratio. These soils also showed high biodegradation of organic matter determined through the soil filaments degradation. The ARISA analysis (Amplified Ribosomal Intergenic Spacer Analysis), carried out on DNA samples isolated through an automatic procedure, showed that sites Pio Paulsen and Pio Carenza, characterized by low biodegradation capacity of organic matter, have a reduced genetic similarity compared to sites Chiarafontana and Branco viceversa characterized by high biodegradation capacity. Furthermore, the number of ARISA peaks, index of the number of soil bacterial species, was was statistically lower (p <0.05) in sites Pio Paulsen and Pio Carenza with respect to sites Chiarafontana and Branco. Plants of Campilonghi’s vineyard which is characterized by acid pH, scarce organic matter content, low C/N ratio, limited degradation capacity of filaments and low leaves content of nitrogen and sulphur showed, with respect plants of Pio Paulsen involved as control, up-regulation of WRKY, SuSy, PAL and STS1 genes. In conclusion, the degradative capacity of filaments and the assays of expression of above genes seem to be valid indicators of soil fertility and grape nutritional status.
Lo studio della relazione suolo-pianta è un presupposto fondamentale per il controllo vegeto-produttivo del vigneto. In siti vitati della zona D.O.C. di Gambellara, ci si è proposti di studiare la relazione fra la produttività, le principali caratteristiche fisico-chimiche del suolo e alcuni indici innovativi per la diagnosi dello stato nutrizionale della vite quali la capacità biodegradativa della sostanza organica valutata mediante la degradazione di fili di natura vegetale e animale inseriti nel suolo e la valutazione dell’espressione di geni che potrebbero essere coinvolti nei meccanismi di difesa della vite dagli stress abiotici. Ampie e significative differenze (p<0,05) sono state riscontrate fra i parametri di fertilità fisico-chimica esaminati. I vigneti caratterizzati da maggiore produttività sono quelli che evidenziano valori di pH neutro, buona dotazione di sostanza organica e un adeguato rapporto C/N. Questi suoli presentano, inoltre, elevata capacità biodegradativa della sostanza organica determinata in base alla degradazione dei fili immessi nel suolo. L’analisi ARISA (Amplified Ribosomal Intergenic Spacer Analysis), eseguita su campioni di DNA estratto da suolo in maniera automatizzata tramite la messa a punto di un nuovo protocollo, ha evidenziato che i siti Pio Paulsen e Pio Carenza, caratterizzati da bassa attività biodegradativa della sostanza organica, hanno una ridotta similarità genetica rispetto ai siti Chiarafontana e Branco caratterizzati viceversa da pronunciata attività biodegradativa. Inoltre, il numero di picchi ARISA, indice della numerosità delle specie batteriche presenti nel suolo, è risultato statisticamente inferiore (p<0,05) nei siti Pio Paulsen e Pio Carenza rispetto ai siti Chiarafontana e Branco. Nelle piante del sito Campilonghi che è caratterizzato da pH acido, scarsa dotazione di sostanza organica, basso rapporto C/N, limitata attività degradativa dei fili vegetali e da basso contenuto fogliare di azoto e zolfo è stata riscontrata la sovra-espressione, rispetto al sito di controllo Pio Paulsen, dei geni WRKY, SuSy, PAL e STS1. In conclusione, la capacità degradativa dei fili e la valutazione dell’espressione dei suddetti geni sembrano essere dei validi indicatori della fertilità del suolo e dello stato nutrizionale della vite.
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Rabiot, Jérémie. "Ecrire, comprendre et expliquer l'histoire de son temps au XIVe siècle : étude et traduction des livres XI à XIII de la nuova cronica de Giovanni Villani." Thesis, Lyon 2, 2015. http://www.theses.fr/2015LYO20152.

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Abstract:
Œuvre majeure de l'historiographie communale, la Nuova cronica de Giovanni Villani constitue un passage obligé pour qui entend se plonger dans l'histoire de la Florence médiévale. Marchand, homme d’État et chroniqueur, son auteur incarne la figure du popolano grasso florentin. Narrant en treize livres l'histoire de sa cité et du monde, de ses origines jusqu'à 1348, elle a laissé plus d'une centaine de manuscrits, a participé à faire du toscan la langue des Italiens et a inspiré une bibliographie foisonnante. Cette thèse s'intéresse à un aspect largement ignoré de cet ouvrage, à savoir le rapport de l'auteur à l'histoire de son temps, en se focalisant sur les trois derniers livres couvrant les années 1326-1348. Période de mutations politiques et de bouleversements économiques, mais aussi de profonde effervescence culturelle, ces années marquent un tournant dans l'histoire communale : la Nuova cronica révèle à cet effet toute la richesse de ce premier Trecento florentin. L'étude de la chronologie de composition du texte laisse apparaître un délai très resserré entre les événements et leur retranscription. Cette quasi-contemporanéité de l'histoire pèse sur les outils et les méthodes de l'historien, qui doit revoir ses canaux d'information, renouveler ses sources et réinterpréter ses cadres explicatifs. Parallèlement à la mobilisation des réseaux marchands, l'étude des sources témoigne d'un usage intensif des documents d'archives, qui participent à créer une mémoire des institutions communales. L'analyse des cadres interprétatifs montre l'importance de la sensibilité religieuse du chroniqueur, une religion civique, qui teinte son récit d'une forte dimension moraliste et édifiante et lui donne parfois l'allure d'une somme d'exempla laïcs ou d'un manuel de vertus civiques. L'aspect exceptionnel des derniers livres de la chronique réside toutefois dans la fenêtre qu'ils ouvrent sur la culture des grands marchands florentins de ce début de XIVe siècle : à travers l'étude de deux aspects de cette culture, celle théologique et celle scientifique, il nous est donné à voir la capacité d'appropriation, par un laïc moyennement lettré, d'une large parcelle de la culture savante, constituant à cet égard un véritable exercice de vulgarisation et de médiation culturelle
As a major work of communal historiography, Giovanni Villani's Nuova cronica is a milestone for whoever intends to immerse themselves into the history of medieval Florence. Merchant, statesman and writer, the author embodies the figure of the Florentine popolano grasso. Narrating in thirteen books the history of both his city and the world, from its origins to 1348, the chronicle has left more than one hundred manuscripts, contributed to making Tuscan the language of Italians, and has inspired an abundant bibliography. This thesis focuses on a largely ignored aspect of this book, namely the relationship the author has to the history of his time, focusing on the last three books covering the years 1326-1348. Those years were a period of important political and economic change, as of deep cultural liveliness, and marked a turning point in the communal history: the Nuova cronica reveals the prosperity of this early Florentine Trecento. The chronology of the writings shows a particularly small time span between the events and their transcription: this has its consequences on both the tools and methods of the historian, who is therefore required to re-study his information channels, renew his sources and reinterpret the explicative frameworks. In addition to relying on merchant networks, the study of the sources reveals an extensive use of archive documents, which create a memory of communal institutions. The analysis of the interpretive frameworks of history attests of the importance of the author's religious mindset; this paints his historical narrative with a strong moralistic and uplifting dimension, sometimes giving it the appearance of a sum of secular exempla or a manual of civic virtues. However, the remarkable aspect of the last books lies in the way they open new perspectives into the culture of the great Florentine merchants of this time. Through the study of two aspects of this culture, theological and scientific, the capacity of a moderately literate secular man to capture a large part of scholar culture is revealed. This makes the chronicle a true work of vulgarization which builds a link between different levels of culture
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d'Anzeo, Marco. "Peptidi natriuretici e adipociti umani: evidenze di una nuova via fisiologica alla lipolisi e all'utilizzo per termogenesi degli acidi grassi." Doctoral thesis, Università Politecnica delle Marche, 2012. http://hdl.handle.net/11566/242240.

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Abstract:
Introduzione. Negli ultimi 10 anni è stata più volte dimostrata la presenza di una interazione reciproca tra il sistema dei peptidi natriuretici (NP) e il tessuto adiposo. I recettori dei NP, NPRA e NPRC, sono stati identificati sia nel tessuto adiposo di ratto sia in quello umano. Più recentemente i NP sono stati anche descritti come ormoni in grado di attivare la via lipolitica a livello degli adipociti in modo primate specifico. Gli adipociti rispondono infatti al trattamento con ANP inducendo la lipolisi in modo paragonabile a quella indotta dalle cotecolamine via recettori -adrenergici. Considerando quindi il parallelismo tra NP e catecolamine in termini di effetti sulla mobilitazione degli acidi grassi, siamo andati a verificare se i NP, come è ben noto per le catecolamine, siano anche in grado di stimolare il programma di termogenesi tipico degli adipociti bruni. Metodi. Per rispondere a tale quesito, sono stati condotti studi in vitro utilizzando sia adipociti in coltura primaria, ottenuti da tessuto adiposo umano, sia una linea cellulare umana SGBS ottenuta da cellulule staminali di tessuto adiposo sottocutaneo. La metodica di Real time qPCR è stata utilizzata per l’analisi quantitativa dei livelli di espressione dei geni: adiponectina e leptina (markers di adipociti); uncoupling protein 1 (UCP1), -1α (PGC1α), Cytocrome C (marker di termogenesi e mitocondriogenesi), recettore attivo NPRA e di clearence NPRC e recettori β3-adrenergici. Risultati. I risultati ottenuti mostrano che l’ANP agisce in vitro su entrambi i modelli cellulari inducendo non solo la lipolisi, come già noto, ma è in grado di indurre ed attivare l’espressione genica dei marker tipici del programma di termogenesi. In particolare il trattamento con concentrazioni fisiologiche di ANP, induce l’espressione dei geni UCP1, PGC-1α e CYTO C, marker tipici del tessuto adiposo bruno, anche negli adipociti ottenuti da tessuto adiposo sottocutaneo. Conclusioni. I peptidi natriuretici, via NPRA, promuovono negli adipociti bianchi l’acquisizione di caratteristiche e funzionalità dell’adipocita bruno attivando il programma di termogenesi, fisiologico meccanismo “brucia grassi” per cui si ha dispersione degli acidi grassi sotto forma di calore. Futuri studi saranno condotti per determinare la regolazione del recettore attivo NPRA e del recettore di clearance NPRC in modo da determinare come il rapporto NPRA/NRPC possa influenzare e predisporre all'obesità.
Background: In the past 10 years, the crosstalk between natriuretic peptide system and adipose tissue was well described. NP receptors were found in the adipose tissue of rats and humans. More recently NP were demonstrated to be able to activate the lipolytic pathway in primate adipocytes. NP treatment is able to induce lipolysis with the same potency of catecholamine through -3 adrenoreceptors. As cardiac natriuretic peptides and βAR agonists are similarly potent at stimulating fatty acid mobilization in human adipocytes, we investigated whether NPs could induce thermogenic program in human adipocyte. Methods. Primary adipocytes from human adipose tissue and SGSB cell line were used to investigate the effect of ANP on gene expression. qPCR was used to analyze the expression levels of: leptin and adiponectin (adipocyte markers), uncoupling protein 1 (UCP1), -1α (PGC1α), and Cytocrome C (thermogenic and mitochondriogenesis markers), and NP active receptor (NPRA) and NP clearance receptor (NPRC) as well as -3 adrenergic receptor. Results. Both primary and SGSB cultures were able to respond to ANP treatment at physiological concentration not only inducing lipolysis but also the thermogenic program. UCP1, PGC1α, and Cytocrome C were highly expressed after ANP treatment also in white adipocytes. Discussion. In human adipocytes, atrial NP (ANP) and ventricular NP (BNP) activated (PGC-1α) and UCP1 expression and induced mitochondriogenesis. These results suggest that NPs promote “browning” of white adipocytes to increase energy expenditure burning fatty acid and produce heat. Future studies will be conducted to verify the regulation of NPRA and NPRC in adipose tissues and to understand how the ratio between these two receptors can modulate the NP metabolic activities.
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Ursino, Maria Grazia <1979&gt. "L'infiammazione intestinale nell'animale sperimentale come modello per lo sviluppo di nuovi farmaci: ruolo della via tachichininergica nelle malattie infiammatorie intestinali." Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2008. http://amsdottorato.unibo.it/821/1/Tesi_Ursino_Maria_Grazia.pdf.

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Abstract:
Background: Several lines of evidence showed that inflammation is associated with changes in the expression of tachykinins both in human and animal models. Tachykinins, including substance P (SP), are small peptides expressed in the extrinsic primary afferent nerve fibres and enteric neurons of the gut: they exert their action through three distinct receptors, termed NK1, NK2 and NK3. SP modulates intestinal motility and enteric secretion, acting preferentially through the NK1 receptor. SP neural network and NK1 receptor expression are increased in patients with inflammatory bowel disease, and similar changes were observed in experimental models of inflammation. The 2,4 Dinitrobenzene Sulphonic Acid (DNBS) model of colitis is useful to study innate immunity, non-specific inflammation and wound healing; it has been suggested that the transmural inflammation seen in this model resembles that found in Crohn’s disease and can therefore be used to study what cells and mediators are involved in this type of inflammation. Aim: To test the possible protective effect of the NK1 receptor antagonist SSR140333 on: 1) acute model of intestinal inflammation; 2) reactivation of DNBS-induced colitis in rats. Methods: Acute colitis was induced in male SD rats by intrarectal administration of DNBS (15 mg/rat in 50% ethanol). Reactivation of colitis was induced by intrarectal injections of DNBS on day 28 (7.5 mg/rat in 35% ethanol). Animals were sacrificed on day 6 (acute colitis) and 29 (reactivation of colitis). SSR140333 (10 mg/kg) was administered orally starting from the day before the induction of colitis for 7 days (acute colitis) or seven days before the reactivation of colitis. Colonic damage was assessed by means of macroscopic and microscopic scores, myeloperoxidase activity (MPO) and TNF-α tissue levels. Enzyme immunoassay was used to measure colonic substance P levels. Statistical analysis was performed using analysis of variance (one-way or two-way, as appropriate) with the Bonferroni’s correction for multiple comparisons. Results: DNBS administration impaired body weight gain and markedly increased all inflammatory parameters (p<0.01). Treatment with SSR140333 10 mg/kg significantly counteracted the impairment in body weight gain, decreased macroscopic and histological scores and reduced colonic myeloperoxidase activity (p<0.01). Drug treatment counteracted TNF-α tissue levels and colonic SP concentrations (acute model). Similar results were obtained administering the NK1 receptor antagonist SSR140333 (3 and 10 mg/kg) for 5 days, starting the day after the induction of colitis. Intrarectal administration of DNBS four weeks after the first DNBS administration resulted in reactivation of colitis, with increases in macroscopic and histological damage scores and increase in MPO activity. Preventive treatment with SSR140333 10 mg/kg decreased macroscopic damage score, significantly reduced microscopic damage score but did not affect MPO activity. Conclusions: Treatment with SSR140333 significantly reduced intestinal damage in acute model of intestinal inflammation in rats. The NK1 receptor antagonist SSR140333 was also able to prevent relapse in experimental colitis. These results support the hypothesis of SP involvement in intestinal inflammation and indicate that NK receptor antagonists may have a therapeutic potential in inflammatory bowel disease.
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Ursino, Maria Grazia <1979&gt. "L'infiammazione intestinale nell'animale sperimentale come modello per lo sviluppo di nuovi farmaci: ruolo della via tachichininergica nelle malattie infiammatorie intestinali." Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2008. http://amsdottorato.unibo.it/821/.

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Abstract:
Background: Several lines of evidence showed that inflammation is associated with changes in the expression of tachykinins both in human and animal models. Tachykinins, including substance P (SP), are small peptides expressed in the extrinsic primary afferent nerve fibres and enteric neurons of the gut: they exert their action through three distinct receptors, termed NK1, NK2 and NK3. SP modulates intestinal motility and enteric secretion, acting preferentially through the NK1 receptor. SP neural network and NK1 receptor expression are increased in patients with inflammatory bowel disease, and similar changes were observed in experimental models of inflammation. The 2,4 Dinitrobenzene Sulphonic Acid (DNBS) model of colitis is useful to study innate immunity, non-specific inflammation and wound healing; it has been suggested that the transmural inflammation seen in this model resembles that found in Crohn’s disease and can therefore be used to study what cells and mediators are involved in this type of inflammation. Aim: To test the possible protective effect of the NK1 receptor antagonist SSR140333 on: 1) acute model of intestinal inflammation; 2) reactivation of DNBS-induced colitis in rats. Methods: Acute colitis was induced in male SD rats by intrarectal administration of DNBS (15 mg/rat in 50% ethanol). Reactivation of colitis was induced by intrarectal injections of DNBS on day 28 (7.5 mg/rat in 35% ethanol). Animals were sacrificed on day 6 (acute colitis) and 29 (reactivation of colitis). SSR140333 (10 mg/kg) was administered orally starting from the day before the induction of colitis for 7 days (acute colitis) or seven days before the reactivation of colitis. Colonic damage was assessed by means of macroscopic and microscopic scores, myeloperoxidase activity (MPO) and TNF-α tissue levels. Enzyme immunoassay was used to measure colonic substance P levels. Statistical analysis was performed using analysis of variance (one-way or two-way, as appropriate) with the Bonferroni’s correction for multiple comparisons. Results: DNBS administration impaired body weight gain and markedly increased all inflammatory parameters (p<0.01). Treatment with SSR140333 10 mg/kg significantly counteracted the impairment in body weight gain, decreased macroscopic and histological scores and reduced colonic myeloperoxidase activity (p<0.01). Drug treatment counteracted TNF-α tissue levels and colonic SP concentrations (acute model). Similar results were obtained administering the NK1 receptor antagonist SSR140333 (3 and 10 mg/kg) for 5 days, starting the day after the induction of colitis. Intrarectal administration of DNBS four weeks after the first DNBS administration resulted in reactivation of colitis, with increases in macroscopic and histological damage scores and increase in MPO activity. Preventive treatment with SSR140333 10 mg/kg decreased macroscopic damage score, significantly reduced microscopic damage score but did not affect MPO activity. Conclusions: Treatment with SSR140333 significantly reduced intestinal damage in acute model of intestinal inflammation in rats. The NK1 receptor antagonist SSR140333 was also able to prevent relapse in experimental colitis. These results support the hypothesis of SP involvement in intestinal inflammation and indicate that NK receptor antagonists may have a therapeutic potential in inflammatory bowel disease.
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Braglia, Luca <1993&gt. "Identificazione di un nuovo meccanismo microRNA-dipendente di resistenza all'inibizione della via di segnale PI3K/AKT nel carcinoma della prostata." Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2022. http://amsdottorato.unibo.it/10259/1/Braglia_Luca_Tesi.pdf.

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Abstract:
Benché le alterazioni della via PI3K/AKT siano molto sudiate a causa del loro ruolo nella tumorigenesi, e rappresentino pertanto un importante bersaglio terapeutico, i risultati di numerosi studi clinici con inibitori di PI3K o AKT sono finora deludenti, in parte a causa dell’insorgenza di resistenza provocata dall'interruzione dei circuiti di feedback negativo. In questo studio, abbiamo scoperto che l’inattivazione farmacologica di AKT in cellule di carcinoma prostatico PC3 porta alla down-regolazione di un microRNA con funzione di oncosoppressore, il miR-145-5p, e ad un drammatico aumento di espressione di uno dei suoi geni target, cioè N/KRas. E’ interessante sottolineare che questo microRNA è considerato un marker di progressione metastatica nel carcinoma prostatico, il cui livello di espressione aiuta a discriminare tra pazienti con iperplasia prostatica benigna e cancro alla prostata. Inoltre, la bassa espressione di miR-145 aumenta il rischio di progressione della malattia da localizzata a metastatica. La conferma che l’aumento di Ras, osservato sia in termini di mRNA che di proteina, è dipendente dalla caduta del miR-145-5p, è stata poi ottenuta tramite un modello di PC3 ingegnerizzate per ottenere il silenziamento inducibile del miR-145-5p. Tramite un array di fosfoproteine siamo poi stati in grado di verificare che l’aumento di Ras provoca la riattivazione della cascata di PI3K/AKT e di ERK. Dal punto di vista meccanicistico, quindi, lo studio ha portato all’identificazione di un nuovo meccanismo di resistenza adattativa, in cui l’inattivazione di AKT provoca una caduta del miR-145-5p che, a sua volta, aumenta l’espressione di Ras e riattiva il signaling di PI3K, rendendo inefficace il trattamento farmacologico. Questi risultati sono particolarmente rilevanti alla luce di recenti studi (NCT04493853; NCT03072238; NCT02525068) e di trial clinici in corso (NCT04737109; NCT03673787), basati sulla somministrazione combinata di inibitori della sintesi degli androgeni con gli inibitori di AKT capitasertib o ipatasertib.
Although aberrantly active PI3K / AKT pathway is regarded as a main therapeutic target due to its role in tumorigenesis. It therefore not surprising that a number of inhibitory drugs have been trialled for both solid and hematological malignancies. however, the results of clinical studies with such PI3K or AKT inhibitors have been so far disappointing, also because of resistance caused by interruption of negative feedback circuits. In this study, we found that pharmacological inactivation of AKT in PC3 prostate cancer cells leads to down-regulation of a tumor suppressor microRNA, miR-145-5p and to a dramatic increase in the expression of one of its target genes, namely N / KRas. Interestingly, levels of miR-145 help discriminate between benign prostatic hyperplasia and prostate cancer patients, while miR-145 loss increases risk for localized to metastatic disease progression. Low expression of miR-145 is part of a miRNA signature to predict poor survival of PC patients. Confirmation that the observed drop of miR-145-5p triggers an increase of Ras, detected both in terms of mRNA and protein, was obtained using PC3 cells engineered by us to transiently silence the 145-5p guide strand of miR-145 following exposure to doxycycline. Furthermore, through a phosphoprotein array we were then able to validate that such burst of Ras expression elicits reactivation of both the PI3K / AKT and ERK cascades. From a mechanistic point of view, therefore, this study led to the identification of a new adaptive resistance mechanism, in which the inactivation of AKT causes a down-regulation of miR-145-5p, which, in turn, increases Ras expression and reactivates PI3K signaling, lessening drug treatment efficacy. These results are particularly relevant in light of recently published (NCT04493853; NCT03072238; NCT02525068) as well as ongoing (NCT04737109; NCT03673787) clinical trials, based on the combination of androgen deprivation therapy with the AKT inhibitors capitasertib or ipatasertib.
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Midulla, Carla <1992&gt. "La nuova Via della Seta. Il progetto di rilancio economico e politico della Cina attraverso l’iniziativa 一带一路." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2017. http://hdl.handle.net/10579/10453.

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Abstract:
Il noto percorso di sviluppo cinese ha subito negli ultimi anni un prevedibile rallentamento. La ricerca di soluzioni per fronteggiare tale problema ha portato alla formulazione da parte del governo cinese, in particolare del presidente Xi Jinping, di un progetto di rilancio economico e politico, denominato “One Belt, One Road”, che comprende una ricostruzione della via della seta e una nuova via marittima. La scelta da parte della Cina di assumere un ruolo più da protagonista nell'arena internazionale è ormai evidente e questo progetto ne è una manifestazione. Il progetto “一带一路” (One Belt, One Road) è stato lanciato nel 2013 ed è attualmente in fase di realizzazione. Data la sua portata, che implica diversi aspetti (economico, politico, e anche culturale), se implementato nella sua interezza, avrà sicuramente un impatto notevole a livello nazionale per il mantenimento di un alto livello di crescita, e a livello internazionale nella gestione degli equilibri tra gli Stati. È opportuno, pertanto, valutare e analizzare il percorso di sviluppo di questa iniziativa. Il progetto è ampiamente pubblicizzato, ma per quanto riguarda l’implementazione effettiva si è ancora nelle fasi iniziali. Gran parte delle fonti consultate sono infatti discorsi e documenti ufficiali emessi dal governo cinese, articoli di commento sul progetto in sé e articoli di giornale da cui si evincono i progressi fatti per la realizzazione dell’iniziativa. Il mio lavoro si propone di fornire una panoramica del progetto, che molto probabilmente assumerà una sempre maggiore rilevanza a livello internazionale, e di evidenziare come, in questa fase, più attenzione sia stata data agli aspetti politici, rispetto a quelli economici e culturali.
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De, Nuzzo Matteo. "Riqualificazione architettonica e funzionale del patrimonio edilizio del secondo Novecento. L'edificio dell'ex Bodoniana di Bologna." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2020. http://amslaurea.unibo.it/20753/.

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Abstract:
Nel presente lavoro di tesi si è approfondito il tema del Recupero Edilizio prendendo in esame l’edificio dell’ex Bodoniana di Bologna. L’obiettivo che ha accompagnato l’intero percorso di progettazione riguarda il recupero dell’immobile dal punto di vista architettonico, funzionale, e una riorganizzazione degli ambienti interni al fine di insediare al proprio interno la nuova Sede della Scuola di Design. L’intervento è stato richiesto dall’Ateneo di Bologna per ospitare al proprio interno le aule didattiche e i laboratori necessari per i Corsi di Laurea di Design. Si è posta l’attenzione sulla riqualificazione delle facciate: l’introduzione del sistema di facciata ventilata permette di minimizzare l’impatto energetico e di riconferire un aspetto moderno ed identitario mediante un rivestimento a listelli lignei. La progettazione antincendio e l’analisi delle vie di esodo hanno permesso di riscontrare diverse criticità; si prospetta la necessità di realizzare una nuova scala di emergenza, la quale, posta sul fronte principale, assumerà in primis il ruolo d’ingresso principale. È stato compiuto, inoltre, un focus sull’impianto di climatizzazione; il progetto prevede una nuova rete aeraulica per il riscaldamento, il raffrescamento e la ventilazione degli ambienti interni. L’intero iter progettuale è stato accompagnato da una ricerca storico-archivistica ed uno studio di modelli e realizzazioni analoghi. La progettazione si è conclusa mediante la realizzazione di render illustrativi riguardanti gli ambienti interni, le aule didattiche e l’impatto della facciata principale. È stato redatto il computo metrico estimativo per il recupero del fabbricato esistente e per la realizzazione della nuova scala di emergenza. La progettazione architettonica, l’analisi impiantistica e le considerazioni energetiche hanno fatto emergere un quadro complessivo circa le criticità presenti. Proprio attraverso di esse è stato possibile adottare soluzioni tecniche coerenti e pertinenti.
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Pucci, L. "CARATTERIZZAZIONE FARMACOLOGICA E FUNZIONALE DI NUOVI LIGANDI DEI RECETTORI COLINERGICI NICOTINICI NEURONALI CHE MODULANO IL RILASCIO DI DOPAMINA NELLA VIA MESOSTRIATALE, UNA VIA IMPORTANTE PER GLI EFFETTI COMPORTAMENTALI DELLA NICOTINA." Doctoral thesis, Università degli Studi di Milano, 2011. http://hdl.handle.net/2434/150270.

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Abstract:
The α6β2∗ neuronal nicotinic acetylcholine receptor (nAChR) subtype expressed in the dopaminergic mesostriatal pathway mediates many behavioural effects of nicotine, and is selectively blocked by the small disulfide-rich α-conotoxins PIA and MII. Both share a "ω-shaped" topology but PIA bears a tail in the N-terminal region containing three amino acids [arginine (R), aspartic acid (D), and proline (P)]. We synthesised a group of PIA-related peptides in which R1 was mutated or the RDP motif was gradually removed. Binding and functional studies showed that the RDP sequence is essential for the activity of PIA on the native rat α6β2* subtype, with a major role played by residue R1. Molecular modelling studies showed that recognition of PIA by α6β2* nAChRs depends on a salt bridge between the guanidine group of R1 and the highly negatively charged D166-D167 residues located on the β2 subunit. The RDP sequence was then added to the N-terminus of MII; the resulting hybrid peptide (RDP-MII) showed an increased potency (5-fold) and affinity (13-fold) for α6β2* but not for α3β2* nAChRs. Furthermore, as docking studies indicated E11 as a potential key residue engendering a α6β2* vs. α3β2* selectivity, we prepared and tested the following E11 mutated MII analogues: MII[E11R] and RDP-MII[E11R]. The binding and functional profiles of the new peptides at native rat α6β2* receptor were comparable with those of their leads while potency and affinity for native and heterologously expressed α3β2* nAChRs were reduced. Consequently, MII[E11R] and RDP-MII[E11R] are potent and α6β2* vs. α3β2* selective antagonists.
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Brigante, Antonella <1995&gt. "La Diplomazia Sanitaria della Cina in Africa subsahariana: Dai tradizionali aiuti allo sviluppo alle implicazioni della Nuova Via della Seta e della pandemia di Covid-19." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2021. http://hdl.handle.net/10579/19009.

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Abstract:
L’impegno cinese nei paesi dell’Africa subsahariana a supporto del settore sanitario ha assunto negli anni una notevole rilevanza, costituendo fin dall’inizio per la Cina un’efficace forma di diplomazia. Il presente lavoro riflette sull’evoluzione dell’Health Diplomacy cinese in Africa subsahariana, offrendo un’analisi dei principi guida su cui essa si fonda e delle modalità utilizzate dalla Cina per sostenere lo sviluppo dei sistemi sanitari locali. In particolare verranno messe in luce le profonde differenze di approccio adottate dalla Cina rispetto ai donatori tradizionali di aiuti allo sviluppo, sottolineando come essa abbia da sempre preferito instaurare rapporti bilaterali con i paesi beneficiari anziché aderire a pieno ai canali promossi dalle agenzie multilaterali. Il presente lavoro esaminerà poi le implicazioni della Nuova Via della Seta per quanto relativo al settore sanitario. Attraverso le dichiarazioni ufficiali di Pechino, si vuole dare dimostrazione del forte impulso dato al progetto dell’Health Silk Road e dimostrare se, e in che modalità, vi sia stato un effettivo accrescimento quantitativo o qualitativo dell’assistenza sanitaria destinata all’Africa subsahariana. Infine, si porrà attenzione agli effetti della pandemia di Covid-19. L’intervento finalizzato a contrastare la diffusione del virus ha comportato un ulteriore attivismo della Cina in Africa e ha di fatto rappresentato per Pechino un’importante occasione per accrescere il proprio soft power.
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Benazzi, Beatrice <1991&gt. "La Via della Seta e i misteri di Loulan. Traduzione e adattamento per la creazione di sottotitoli ai video-documentari "新丝绸之路 00" "Nuovo:la Via della Seta 00" e "新丝绸之路01" "Nuovo: La Via della Seta 01"." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2017. http://hdl.handle.net/10579/9733.

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Abstract:
Il lavoro di tesi in esame è nato principalmente dall'unione di due miei grandi interessi: quello relativo alla storia della Via della Seta, alla città perduta di Loulan, e ai misteri relativi ai suoi abitanti e alla sua improvvisa scomparsa, e quello relativo al sottotitolaggio, una tecnica di traduzione molto particolare e raffinata, che spesso non viene realmente apprezzata poiché data per scontata. L’elaborato comprenderà 3 capitoli, di cui il primo di introduzione all’argomento con un sottocapitolo dedicato al confronto con il progetto della Nuova Via della Seta, mentre il secondo sarà strutturato in tabella, comprendente il testo originale cinese affiancato dalla traduzione, dall’adattamento per il sottotitolo, e dal timing di comparsa e scomparsa di esso. Il terzo capitolo invece sarà dedicato al commento traduttologico, ovvero all’analisi effettuata sulla traduzione sotto tutti i punti di vista (linguistici, di struttura ecc.). L’interesse per l’argomento oggetto di traduzione, ovvero La Via della Seta e Loulan, è nato grazie al lavoro di gruppo effettuato dalla mia classe per la realizzazione dell’11° Mock Conference, tenutasi a Dicembre 2015, e proprio dal “La Via della Seta”. Io e altri miei colleghi ci imbattemmo quasi per caso nel documentario che è stato poi scelto da me come oggetto di sottotitolazione, e me ne appassionai subito. In particolar modo mi colpì la misteriosa storia che si cela dietro alla scomparsa di una delle città sulla Via della Seta, Loulan. Essa è stata riscoperta agli inizi del secolo scorso da un esploratore svedese, il quale portò alla luce anche un altro mistero: è stata rinvenuta una tomba di una donna, perfettamente conservata e intatta, dai tratti psicosomatici non orientali, risalente con tutta probabilità a 3800 anni fa. Il primo documentario in oggetto, analizza la Via della Seta dal punto di vista storico e geografico, dandoci un quadro sintetico ma completo della situazione. Il secondo, invece, si focalizza sulla riscoperta di questa antica città perduta e sulla mummia che ne è diventato il simbolo, “la bella di Loulan”, analizzandole da un punto di vista archeologico e scientifico, e stipulando delle ipotesi. Per la traduzione ho scelto di utilizzare il canale della sottotitolazione, poiché l’ho ritenuto il più adatto per raggiungere il mio obiettivo, ovvero quello di creare un ponte che avvicinasse il documentario e i suoi contenuti al pubblico italiano. La passione per la sottotitolazione invece risale a molti anni fa, e personalmente ritengo sia molto più complessa da realizzare rispetto al doppiaggio ma anche più funzionale. Questo è dato dal fatto che, secondo la mia opinione, il guardare una qualsiasi tipologia di filmato in lingua originale ma con il supporto dei sottotitoli in lingua d’arrivo, permette di mantenere un contatto più diretto con la cultura della lingua di partenza e le specificità proprie di essa, ma permette anche a chi lo guarda di comprendere il significato dei contenuti, facendolo sentire in questo modo veramente protagonista della sua visione.
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Tuci, Caterina <1976&gt. "VIES turismo e territorio, una nuova lettura : gli effetti delle iniziative volontarie per l’ambiente e la sostenibilità (VIES), applicate a piccole isole con una forte vocazione turistica : il caso di studio di Eu-Ecolabel and Piloto Calidad Galápagos, applicati in piccole isole." Doctoral thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2012. http://hdl.handle.net/10579/1899.

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Abstract:
Negli ultimi trent’anni Ecologico, Green, Eco friendly, Sostenibile, Sviluppo Sostenibile, sono parole e concetti divenuti parte integrante della nostra quotidianità, trasformando le nostre abitudini e il nostro modo di vivere. La loro importanza si è ulteriormente accresciuta in questo periodo, poiché sono stati individuati come una delle possibili soluzioni per l’uscita dalla crisi economica. In particolare il settore turistico, è riuscito a utilizzarli e trasformali in opportunità concrete per la crescita, la promozione, la tutela e lo sviluppo delle strutture e destinazioni turistiche. Tra i vari strumenti applicativi che sono stati creati utilizzando questi temi hanno assunto particolare rilevanza gli strumenti di matrice volontaria definiti come “Sistemi volontari per l’ambiente e lo sviluppo sostenibile” (VIES) ed in particolare una sotto categoria di questi: gli ecolabel. I VIES si sono diffusi e consolidati nel mercato turistico grazie al marketing e l’advertising e in particolar modo nel mercato europeo grazie anche a specifiche politiche di promozione e diffusione dell’Unione Europea (UE 1994). Poco chiaro a livello accademico è che cosa siano i VIES come funzionino e cosa li determina e li caratterizza? Quali gli effetti e i vantaggi che essi possono dare alle strutture che le applicano, e nei territori dove esse sono localizzate? Questa ricerca si propone di ricostruire il quadro tecnico di questi strumenti, confusi e manipolati dal mercato e per una specifica categoria di questi, gli ecolabel, approfondirne il quadro conoscitivo, determinarne i vantaggi, gli svantaggi, i limiti. Valutando gli effetti nelle organizzazioni che li applicano e nei territori dove queste sono localizzate. Essendo strumenti nati ai fini di una corretta gestione ambientale, si è letto in chiave storica lo sviluppo del connubio tra turismo e tutela ambientale. Si è visto che il concetto di ecoturismo definito da Cevallos nel 1983 precedeva di alcuni anni il concetto di sviluppo sostenibile proposto nel rapporto Brutland 1987, con l’unica discriminate che il primo parla di aree naturali il secondo no. Si può quindi affermare che il sistema turistico abbia sviluppato, prima di molti altri comparti industriali, una sensibilità elevata per la tutela e gestione delle risorse e al mantenimento della sostenibilità del proprio sistema “produttivo”. Questa struttura si sviluppa a causa della struttura dello spazio che il turista consuma e che viene “venduto” ai fini turistici (Lozato-Giotart 2005). L’idea di analizzare destinazioni turistiche, dove si collocano le organizzazioni che applicano gli colabile, con i sistemi di tipo ambientale si basa principalmente sulla valutazione che la destinazione turistica, si sviluppa sugli stessi elementi costitutivi (fauna flora biodiversità risorse paesaggio economia ETC..) del sistema ambientale . Si parte dall’assunto che il territorio analizzato, coincida con la destinazione turistica e che il turismo sia il driver di sviluppo del sistema. Perché quando si parla di ambiente e di destinazione turistica, (in questo particolare caso) i due sistemi coincidono. Su questa base logica si sono sviluppate le metodologie di analisi dei label e dei loro effetti. Sono stati valutati quindi due ecolabel Eu Ecolabel (EUE) e Piloto Calidad Galapagos (PCG). Ecolabel, tecnicamente simili, cioè composti entrambi da un sistema di richiesta di applicazione di criteri divisi per macro temi, sviluppati e gestiti in modi diametralmente opposti. EUE si basa su una struttura di tipo tecnico-scientifico integrata a un processo partecipativo. PCG si basa totalmente su un processo a partecipativo supportato da buone pratiche. Ai fini della comprensione della valenza dei due label si è determinato se fossero strumenti tecnicamente validi, non greenwashing oriented(GW) e sostenibili nelle applicazioni. Per far ciò si sono definite le caratteristiche tecniche, con un’analisi basata sulla ricostruzione dei due sistemi (caratteristiche; storia; genesi; attori etc..). Stimando per entrambi gli effetti generati nelle strutture ricettive dove sono stati applicati. Nel caso di EUE si sono utilizzati due casi di studio differenti monitorati prima e dopo l’applicazione del marchio per comprendere gli effetti sviluppati. Per PCG si sono valutati i risultati del monitoraggio effettuati dallo staff di gestione. Alla luce di queste analisi é risultato evidente che EUE presenta una struttura tecnicamente valida e non GW oriented, basta su un’impostazione prettamente tecnica orientata all’applicazione della conformità legislativa in materia di gestione ambientale, che ne limita la flessibilità per le strutture più piccole e l’applicazione. Decisive sia nello sviluppo dell’applicazione e negli effetti risultanti: sono sia le caratteristiche tecniche della struttura ricettiva, sia la presenza di un manager che sappia applicare i criteri, sopratutto per quanto concerne gli effetti sul territorio. PCG risulta anch’esso sostenibile nel tempo ma per alcuni aspetti può venire frainteso con un processo di GW a causa di una carenza tecnica nella scelta dei criteri, compensata però dal sistema di gestione che ne pone un valore aggiunto. I suoi limiti sono determinati dalla capacità dei soggetti che gestiscono il marchio e dai loro limiti d’interazione con le organizzazioni sistema che lo applicano. La sostenibilità è stata individuata tramite un sistema matriciale, basato su uno standard di valutazione del UNWTO, ed integrato con un sistema di score basato su presenza assenza dei criteri. PC risulta più sostenibile nel complesso che EUE Con queste informazioni è stato possibile scegliere gli strumenti necessari alla costruzione del modello DPSIR. Si è quindi scelto di valutare i marchi in due piccole isole perché le variabili ambientali sono più semplici da determinare, anche a livello di validazione dei dati, ed è più semplice la lettura dei sistemi. Le isole sono state scelte in base alla presenza e assenza dei due marchi, alle loro caratteristiche morfologiche, presenza di agreement nazionali ed internazionali per la tutela delle aree naturali, presenza di ONG, aree naturali da proteggere e preservare, valenza internazionale. Le due isole sono l’isola D’Elba dell’arcipelago Toscano, e Santa Cruz dell’arcipelago delle Galápagos. Le Driving Force sono state identificate con il sistema turistico, di cui se ne è valutata la sostenibilità nelle isole tramite un indice di valutazione Tourism Island Sustainable Index (TISI) basato sul alcuni modelli di determinazione dei sistemi turistici locali (STL) ed integrato con indicatori determinati dal UNWTO. I dati e di metadati sono stati raccolti tramite investigazioni sul campo e controllo di studi forniti dai vari osservatori turistici locali. L’analisi ha evidenziato che: mentre l’Elba è si è dipendente dal sistema turistico, che ne determina le pressioni, ma ha le caratteristiche per poter gestire il proprio sistema anche senza al presenza di turismo. Il sistema turistico di Santa Cruz risulta più giovane ed in fase di piena crescita. Purtroppo i due sistemi non sono totalmente sostenibili dal punto di vista della gestione delle risorse, il primo principalmente per i rifiuti il secondo comparto nella gestione delle acque acqua. Le Presure sono state determinate tramite una matrice descrittiva di correlazione tra i criteri dei due label (93 per EUE e 111 per PCG) rispetto ai comparti che caratterizzazione sia il sistema turistico che quello territoriale, (acqua suolo biodiversità cultura economia) etc.. definendo l’effetto ed un possibile indicatore per sviluppare successivamente il modello. Lo State dei due territori è stato descritto tramite ricerche in campo e ricerche bibliografiche e attraverso la lettura dei piani territoriali di gestione ed i piani di gestione delle aree naturali. Entrambe le isole presentano criticità nella gestione delle risorse, sistemi economici dipendenti dal settore turistico, però mentre l’isola d’Elba presenta la necessità di preservare le proprie risorse culturali, Santa Cruz sociale presenta forti debilita dal punto di vista sociale. Gli Impact sono quindi stati calcolati mediante una matrice composta dalle caratteristiche dello stato e gli effetti dei criteri, (tenendo presente le Driving forc)e, in base alla quale sono stati calcolati gli impatti dei label nel territorio. Dall’analisi effettuata è risultato che entrambi i marchi generano degli impatti significativi, ma ridotti rispetto a quanto potrebbero fare probabilmente per limiti tecnici dei due sistemi e per limiti dettati dai soggetti che li applicano e che li gestiscono. EUE risulta più efficiente ed efficace relativamente al comparto economico e per la gestione risorse, mentre PCG lo é per il sistema sociale sviluppa inoltre impatti positivi nella promozione della storia locale, e per la tutela della biodiversità. Entrambi i marchi possono generare degli effetti territoriali, dipendenti ovviamente dai punti di debolezza dal territorio dove si ubica la struttura ricettiva, ma in buona sostanza PCG risulta essere più congruente con la sua realtà territoriale, mente EUE non lo è. Le Response del sistema non sono altro che i vantaggi svantaggi territoriali, ma come si è visto nella prima parte questi dipendo in modo specifico dal soggetto attuatore del marchio e non sono generalizzabili. Il livello di diffusione e penetrazione nel mercato è stato valutato tramite, la geolocalizzazione delle strutture accreditate per EUE. La valutazione della distribuzione ha reso evidente che la distribuzione è determinata da: a)strutture turistiche in destinazioni turistiche in declino, che vogliono ricollocarsi sul mercato grazie al marchio, b) presenza assenza di altri label forti storicamente che non ne permettono l’ingresso,c) presenza assenza di politiche europee di erogazione di finanziamenti per l’accreditamento. PCG invece, nato per rispondere a delle pressioni nell’arcipelago delle Galapagos, si localizza in una sola isola dell’arcipelago non per mancanza di mercato nell’arcipelago ma per precise indicazioni della struttura manageriale. Si può quindi affermare che, EUE tende soprattutto a generare un sistema di diffusione di normative europee e a uniformare e allineare le caratteristiche tecniche dei servizi di ricezione turistica mentre PCG è basato su un processo di tipo educativo per il sistema e i suoi attori. Questa situazione rispecchia ed è determinata dal processo di sviluppo dei label e dal processo di gestione degli stessi com’è risultato evidente nella prima parte dell’elaborato. I VIES e in particolare gli ecolabel possono si aiutare i territori nella gestione delle loro fragilità, ma a patto che vengano costruiti per le necessità territoriali. Generare VIES e in particolare ecolabel che possano applicarsi in diversi territori, implica la perdita dell’efficacia e l’efficienza degli stessi; , non esiste quindi il miglior VIES ma il VIES più adatto alla destinazione turistica. Possiamo quindi pensare alcuni ecolabel come strumenti concreti per lo sviluppo della sostenibilità di una destinazione turistica? Secondo me si per la maturità che hanno raggiunto in questi anni, per le capacità di creare dei network di stakeholder nel e per il territorio, di tutelarlo nel medio e lungo periodo, grazie alla necessità di rimanere sempre di moda. Essere riusciti a costruire un modello metodologico sul quale basare le relazioni ecolabel territorio, può aiutare a definire nuove tipologie di ricerca e nuovi metodi nei prossimi anni ed a questo tenderanno le prossime ricerche in questo campo.
The thesis has an objective to read the Voluntary Initiative for Enviromental and Sustainibility VIES, and in particularly a sub category of they, the ecolabels. Even though these instrument representing a real action of sustainability and environmental protection, to date are not clearly how them are characterised and which are the effects that them can be generate in the organizations and territory, in particular in the touristic one. Have been evaluated in particularly two ecolabels, Piloto Calidad Galapagos and Eu Ecolabel (in two small islands) developing two level of analysis: punctual one in the structure (with monitoring), an spatial for the effects that they can be generate in the territories ( with the constructions of DPISR model) Has become clear that the ecolabels are instruments effective and efficient, if it are build for a specific territory and is culture. The VIES developed for different territories involves that it losing the effective and efficient. Do not existing a best VIES but the most suitable.
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ARESI, LAURA. "Da Circe ad Egeria: le nuove vie del mito in terra d'Italia (Ov. Met. 14-15)." Doctoral thesis, 2015. http://hdl.handle.net/2158/1090972.

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Ranieri, Giuseppe, Daniela Buonvicino, Francesca Mazzola, Federica Zamporlini, Francesco Resta, Emidio Camaioni, Mirko Muzzi, et al. "Identificazione della via di recupero del NAD come nuova via di tossificazione nella terapia antitumorale." Doctoral thesis, 2019. http://hdl.handle.net/2158/1216390.

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Abstract:
L'interesse per la modulazione del metaboloma della nicotinamide adenina dinucleotide (NAD) sta guadagnando interesse a causa del suo potenziale terapeutico in diverse patologie umane. La soppressione della via di recupero della nicotinamide da parte degli inibitori della nicotinamide fosforibosil transferasi (NAMPT), tuttavia, ha dato risultati inconcludenti nei pazienti neoplastici perché diverse vie metaboliche aggirano il blocco enzimatico convergendo direttamente sulla nicotinamide mononucleotide adenil transferasi (NMNAT) per la sintesi di NAD. Sfortunatamente, inibitori NMNAT-specifici non sono stati identificati. Qui, il nostro gruppo, riporta l'identificazione di Vacor come substrato metabolizzato dall'azione consecutiva di NAMPT e NMNAT2 nell'analogo del NAD, Vacor adenina dinucleotide (VAD). Ciò porta all'inibizione di entrambi gli enzimi, nonché delle deidrogenasi NAD-dipendenti: ciò causa una rapida deplezione del NAD, blocco della glicolisi, a cui conseguono mancanza di energia e morte per necrosi delle cellule cancerose che esprimono NMNAT2. Al contrario, la mancanza di espressione NMNAT2 conferisce completa resistenza a Vacor. Sorprendentemente, Vacor stimola la formazione di VAD e la soppressione della crescita in xenotrapianti di neuroblastoma e melanoma NMNAT2-positivi. I nostri dati mostrano un primo tentativo di sfruttare l'intero percorso di recupero della nicotinamide come strategia antimetabolica nel trattamento delle neoplasie. // Interest in the modulation of nicotinamide adenine dinucleotide (NAD) metabolome is gaining great momentum because of its therapeutic potential in different human disorders. Suppression of nicotinamide salvage by nicotinamide phosphoribosyl transferase (NAMPT) inhibitors, however, gave inconclusive results in neoplastic patients because several metabolic routes circumvent the enzymatic block converging directly on nicotinamide mononucleotide adenylyl transferases (NMNATs) for NAD synthesis. Unfortunately, NMNAT inhibitors have not been identified. Here, we report the identification of Vacor as a substrate metabolized by the consecutive action of NAMPT and NMNAT2 into the NAD analog Vacor adenine dinucleotide (VAD). This leads to inhibition of both enzymes, as well as NAD-dependent dehydrogenases, thereby causing unprecedented rapid NAD depletion, glycolytic block, energy failure, and necrotic death of NMNAT2-proficient cancer cells. Conversely, lack of NMNAT2 expression confers complete resistance to Vacor. Remarkably, Vacor prompts VAD formation and growth suppression in NMNAT2-positive neuroblastoma and melanoma xenografts. Our data show the first evidence of harnessing the entire nicotinamide salvage pathway for antimetabolic strategies.
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Incisivo, Giuseppina Maria. "sintesi di nuovi modulatori della via del segnale mediata dalla sfingosina 1-fosfato." Tesi di dottorato, 2013. http://www.fedoa.unina.it/9388/1/incisivo_giuseppinamaria_25.pdf.

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Abstract:
La sfingosina 1-fosfato (S1P) è un mediatore lipidico pleiotropico coinvolto in maniera critica in importanti eventi fisiopatologici come lo sviluppo vascolare, la circolazione delle cellule del sistema immunitario, l'angiogenesi, l'infiammazione ed il cancro. La sintesi di composti in grado di modulare il signaling S1P, o attraverso l'inibizione degli enzimi preposti alla sua produzione (SphKs) o attraverso l'antagonismo sui suoi recettori(S1PRs), può risultare utile nel trattamento di molteplici processi patologici.
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ALFONSI, ROMINA. "Studio e caratterizzazione di nuovi farmaci molecolari nel trattamento dei tumori dipendenti dalla via oncogenica di Hedgehog." Doctoral thesis, 2015. http://hdl.handle.net/11573/924737.

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Abstract:
La via di trasduzione del segnale di Hedgehog (Hh) gioca un ruolo cruciale nello sviluppo e nella tumorigenesi, nonchè nella proliferazione e mantenimento delle cellule staminali tumorali (CSCs). L’attivazione di questa via del segnale avviene in seguito al legame del ligando Hh con il recettore inibitorio Patched1 (Ptch1). Tale interazione rimuove l’effetto inibitorio che Ptch1 esercita su un altro recettore, Smoothened (Smo), che rappresenta il regolatore positivo chiave nella trasduzione del segnale. Questo evento consente il rilascio dei fattori trascrizionali zinc-finger della famiglia Gli (Gli1, Gli2 e Gli3), permettendone la traslocazione nucleare e la conseguente attività trascrizionale. Un'aberrante attivazione del signaling è responsabile dell'insorgenza di diversi tipi di tumore tra i quali il medulloblastoma, il rabdomiosarcoma, il carcinoma a cellule basali e molti altri. La carcinogenesi Hh dipendente è legata ad alterazioni genetiche e/o molecolari a carico dei componenti più importanti della via, quali ad esempio mutazioni attivanti del recettore Smo, inattivanti il recettore Ptch1 o il regolatore SuFu, traslocazioni di Gli1 o amplificazioni di Gli1 o Gli2, iperattivazione di Gli1 attraverso meccanismi non canonici. Dato il ruolo fondamentale nella tumorigenesi e nel mantenimento delle nicchie di cellule staminali tumorali, la via del segnale di Hh rappresenta oggi un attraente bersaglio terapeutico nel cancro. Negli ultimi anni la maggior parte delle ricerche sono state focalizzate sullo sviluppo di farmaci in grado di bloccare l’effetto attivatorio di Smo. Tra questi, il vismodegib (GDC-0449/Eridevige®) è stato il primo inibitore di Hh approvato dalla FDA nel 2012 per il trattamento del carcinoma a cellule basali. Tuttavia, diversi studi hanno portato alla luce alcuni limiti degli inibitori sin qui individuati, legati in particolare alla scarsa selettività, allo sviluppo di farmaco resistenza e all’attivazione dell’effettore finale della pathway, Gli1, mediata da altre vie oncogeniche. Queste evidenze sollevano la necessità di identificare nuovi e più efficaci inibitori di Hh in grado di vincere la farmaco resistenza e contrastare la crescita del tumore. Al fine di raggiungere questo obiettivo, abbiamo condotto uno studio innovativo di tipo computazionale finalizzato all’individuazione, caratterizzazione e ottimizzazione di nuove molecole in grado di bloccare il potenziale oncogenico di Hh. Attraverso uno screening in silico di una libreria di piccole molecole di origine naturale, sintetica o semi-sintetica e sfruttando la struttura cristallografica dei componenti chiave di nostro interesse, il recettore Smo e il fattore di trascrizione Gli1, abbiamo identificato nuovi efficaci inibitori della via di Hh. In particolare, abbiamo individuato la prima molecola in grado di impedire l’attività trascrizionale di Gli1, grazie alla sua capacità di legare direttamente questo fattore di trascrizione ed inibirne il legame con il DNA. L’efficacia di tali molecole nel bloccare la proliferazione cellulare e quindi la crescita del tumore, è stata comprovata da test effettuati, in vitro ed in vivo, su modelli tumorali caratterizzati da un’aberrante attivazione del signaling di Hh. I nostri risultati svelano il potenziale di queste molecole come nuovi e promettenti approcci terapeutici per la cura dei tumori associati alla via di Hh.
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GIACOMAZZI, Alice. "Studio delle vie di segnale coinvolte nello sviluppo di ipertensione polmonare da sovraccarico cronico di volume del ventricolo destro e valutazione degli effetti di un nuovo donatore di ossido nitrico." Doctoral thesis, 2013. http://hdl.handle.net/11562/561749.

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Abstract:
Background. Il sovraccarico di volume cronico del ventricolo destro determina a lungo termine la comparsa di un quadro patologico di scompenso ventricolare destro e ipertensione arteriosa polmonare, una condizione emodinamica e fisiopatologica progressiva e complessa caratterizzata da una pressione arteriosa polmonare media a riposo superiore, o uguale, a 25 mmHg, un rimodellamento sostanziale della struttura dei vasi polmonari e un elevato grado di ipertrofia ventricolare destra. Gli esatti meccanismi molecolari coinvolti nell’eziopatogenesi dell’ipertensione arteriosa polmonare, nonché nel rimodellamento ventricolare e vascolare da sovraccarico di volume cronico del ventricolo destro, sono tuttora poco chiari, motivo per cui questa condizione clinica continua a rimanere devastante, con sintomi progressivamente debilitanti ed alta mortalità nella popolazione affetta. Obiettivi. Nella prima fase dello studio (fase di valutazione, osservazionale e descrittiva) sono state eseguite analisi istologiche, biochimiche e molecolari allo scopo di fornire una valutazione approfondita del modello sperimentale di ipertensione polmonare da sovraccarico cronico di volume del ventricolo destro, essenzialmente un modello di ipertensione arteriosa polmonare associata a cardiopatie congenite (sottogruppo 1.4.4). Nella seconda fase dello studio (fase di trattamento) sono stati valutati gli effetti della somministrazione in acuto di albumina nitrosilata, un nuovo agente donatore di ossido nitrico (NO-donor), sull’ipertensione polmonare e sul rimodellamento del ventricolo destro. Metodi. 35 ratti maschi adulti Sprague-Dawley (15 nella prima fase, gruppo SHUNT, 20 nella seconda fase, gruppi SHUNT+HSA e SHUNT+S-NO-HSA) del peso di 400 ± 50 grammi, sono stati sottoposti ad intervento di creazione di una fistola aorto-cavale mentre ratti sham-operated (n=15) sono stati considerati come controlli nella prima fase dello studio. A distanza di 20 settimane dall’operazione, sezioni di ventricolo destro e arteriole polmonari degli animali della prima fase sperimentale (n=5 per gruppo) sono state analizzate con tecniche istologiche, mentre lo stato di fosforilazione di ERK1/2, Akt e cTnI e i livelli di espressione/attivazione di eNOS e iNOS sono stati valutati mediante analisi Western blot su biopsie di ventricolo destro e polmone di tutti i ratti considerati in entrambe le fasi dello studio. L’analisi HPLC ha infine consentito di determinare sugli stessi campioni i rapporti tra glutatione ossidato e ridotto (GSSG/GSH) e il contenuto dei fosfati ad alta energia. Risultati. L’analisi Western blot eseguita su campioni di miocardio ventricolare destro a distanza di 20 settimane dall’esecuzione dello shunt aorto-cavale, ha evidenziato un significativo incremento dei livelli di fosforilazione di ERK1/2 (p<0.001) e di cTnI (p<0.01), una significativa riduzione dello stato di fosforilazione di Akt (p<0.05) e una significativa down-regolazione dei livelli di espressione di iNOS (p<0.05) nel gruppo SHUNT rispetto al gruppo SHAM. I ratti del gruppo SHUNT+S-NO-HSA hanno invece mostrato una significativa riduzione dei livelli di fosforilazione di ERK1/2 (p<0.01) e di cTnI (p<0.01) nel ventricolo destro rispetto al gruppo di controllo SHUNT+HSA, mentre 6 risultano caratterizzati da una significativa up-regolazione dei livelli di espressione di iNOS (p<0.05) dopo 20 settimane di esposizione allo shunt aorto-cavale. I campioni di tessuto polmonare degli animali del gruppo SHUNT, analizzati mediante Western blot a distanza di 20 settimane dalla creazione della fistola aorto-cavale, hanno mostrato un significativo aumento dei livelli di fosforilazione di ERK1/2 (p<0.01) e dell’espressione di iNOS (p<0.05) rispetto ai ratti sham-operated (SHAM), mentre il trattamento in acuto con albumina S-nitrosilata (gruppo SHUNT+S-NO-HSA) ha ulteriormente contribuito ad un sostanziale incremento dei livelli di espressione di iNOS (p<0.05) rispetto ai ratti di controllo (SHUNT+HSA). La persistenza dello shunt aorto-cavale per 20 settimane è risultata indurre un significativo incremento dei livelli di glutatione ossidato (%GSSG, p<0.05) nel ventricolo destro dei ratti SHUNT rispetto ai ratti di controllo SHAM, mentre nessuna variazione statisticamente significativa è stata evidenziata negli animali trattati con S-NO-HSA (SHUNT+S-NO-HSA) rispetto al gruppo di controllo (SHUNT+HSA) dopo 20 settimane di esposizione allo shunt aorto-cavale. Nel tessuto polmonare i livelli di GSSG sono risultati sostanzialmente aumentati (p<0.01) nel gruppo SHUNT rispetto al gruppo SHAM ma significativamente ridotti (p<0.01) in seguito alla somministrazione acuta di S-NO-HSA (gruppo SHUNT+S-NO-HSA) dopo 20 settimane di esposizione allo shunt aorto-cavale. La funzionalità mitocondriale dei cardiomiociti ventricolari destri è risultata complessivamente compromessa (diminuzione di ATP, p<0.05) negli animali del gruppo SHUNT rispetto agli animali sham-operated (SHAM), dopo 20 settimane dall’operazione, con una generale tendenza alla preservazione in seguito al trattamento con S-NO-HSA (gruppo SHUNT+S-NO-HSA) rispetto al gruppo di controllo (SHUNT+HSA). Variazioni significative dei livelli di AMP e ATP (p<0.05, p<0.01 rispettivamente) sono state evidenziate nel tessuto polmonare dei ratti SHUNT rispetto al gruppo SHAM in seguito alla persistenza della fistola aorto-cavale; lo stato energetico polmonare è risultato significativamente preservato (diminuzione AMP: p<0.05; aumento ATP: p<0.01) nel gruppo SHUNT+S-NO-HSA rispetto agli animali non trattati (SHUNT+HSA). Conclusioni. Il modello studiato di sovraccarico cronico di volume del ventricolo destro con progressivo sviluppo di ipertensione polmonare dimostra il coinvolgimento di vie di segnale attivate nella patogenesi dell’insufficienza ventricolare destra con ipertensione del circolo arterioso polmonare e in particolare: -ERK 1/2 nell’ipertrofia cardiaca e della componente vascolare polmonare; -Akt nella sopravvivenza cellulare; -cTnI nella regolazione della funzione contrattile dei cardiomiociti; -eNOS e iNOS nell’omeostasi endoteliale e nella generazione di ossido nitrico. In questo contesto sperimentale, che riproduce condizioni cliniche specifiche, l’utilizzo di un nuovo NO-donor quale la S-NO-HSA per via sistemica in acuto, risulta essere vantaggioso non solo per il profilo emodinamico e biochimico ma poiché attenua le alterazioni di mediatori coinvolti in vie biomolecolari di fondamentale importanza per le possibili implicazioni cliniche.
Background. Chronic volume overload of right ventricle induces right ventricular failure and pulmonary arterial hypertension, a progressive and multifaceted disease process characterized by high morbidity and mortality, high mean pulmonary artery pressure at rest (≥25 mmHg), pulmonary vascular remodeling and right ventricular hypertrophy. The exact molecular mechanisms involved in the pathogenesis of pulmonary arterial hypertension remain still unclear as those underlying the development of chronic volume overload-induced right ventricular and pulmonary vascular remodeling. Objectives. In the first part of the study (evaluation phase) the animal model of right ventricular chronic volume overload-induced pulmonary hypertension was assessed by histological, biochemical and molecular analysis. This model was essentially designed to reproduce a particular clinical condition such as pulmonary arterial hypertension associated with congenital heart diseases (clinical subset 1.4.4). In the second part (treatment phase) the effects of a new NO-donor’s acute administration, S-nitroso-albumin, were evaluated in respect of pulmonary hypertension and right ventricular remodeling. Methods. Aorto-caval shunt was surgically created in 35 adult male Sprague-Dawley rats weighting 400 ± 50 g (first part, SHUNT group, n=15; second part, SHUNT+HSA and SHUNT+S-NO-HSA groups, n=10 each one). Sham-operated rats (n=15) were considered as controls only for the first part of the study (SHAM group). 20 weeks after surgery histological sections were obtained from right ventricles and small pulmonary arteries of SHAM and SHUNT animals (n=5 each group), stained in hematoxylin-eosin and finally analyzed. The phosphorylation status of ERK1/2, Akt and cTnI and protein expression/activation levels of eNOS and iNOS were evaluated by Western blot analysis in right ventricles and lungs of all rats in both phases of the study after 20 weeks from surgery. The same samples were used even to determine the ratios between oxidized and reduced glutathione (GSSG/GSH) and high energy phosphates content by HPLC analysis. Results. Western blot analysis on right ventricular myocardium has shown a significant increase of ERK1/2 and cTnI phosphorylation levels (p<0.001 and p<0.01, respectively), a decrease of Akt phosphorylation (p<0.05) and a significant downregulation of iNOS expression (p<0.05) in SHUNT group compared to the SHAM group, 20 weeks after the aorto-caval shunt. ERK1/2 and cTnI phosphorylation levels were significantly reduced in right ventricle of SHUNT+S-NO-HSA rats compared to the control group (SHUNT+HSA) (p<0.01), while the treatment significantly upregulated the expression of iNOS (p<0.05) after 20 weeks from surgery. As shown by Western blot analysis performed on lung tissue biopsies 20 weeks after the aorto-caval shunt, there was a significant increase of ERK1/2 phosphorylation levels and iNOS expression in SHUNT group compared to sham-operated rats (p<0.01 and p<0.05 respectively), while S-NO-HSA acute administration induced a further increase of iNOS expression in SHUNT+S-NO-HSA group compared to the control (p<0.05). Twenty week-aorto-caval shunt induced a significant increase of oxidixed glutathione levels in right ventricle of SHUNT rats compared to the control group (p<0.05), while no 8 changes were shown after S-NO-HSA treatment compared to the SHUNT+HSA group 20 weeks after surgery. Lung tissue levels of GSSG were significantly increased in SHUNT group (p<0.01) but substantially reduced after acute administration of S-NO-HSA (p<0.01) at 20 weeks from aorto-caval shunt. As shown by the significant decrease of ATP levels in rigth ventricle of SHUNT animals compared to the control group (p<0.05), mitochondrial function of right ventricular cardiomyocytes was substantially reduced after 20 weeks from aorto-caval shunt while seemed to be preserved by the treatment with S-NO-HSA compared to the untreated animals. Significant changes of AMP and ATP content were shown in lung tissue of SHUNT rats compared to the control group (p<0.05, p<0.01 respectively) 20 weeks after the aorto-caval shunt while acute administration of S-NO-HSA significantly preserved lung energy status compared to the untreated group (p<0.05 for the decrease of AMP; p<0.01 for the increase of ATP). Conclusions.This model of right ventricle chronic volume overload with progressive development of pulmonary hypertension showed the involvement of signaling pathways in the pathogenesis of right ventricular failure with pulmonary arterial hypertension, in particular: -ERK 1/2 in cardiac hypertrophy and pulmonary vascular remodelling; -Akt in cell survival; -cTnI in regulation of cardiomyocyte contractile function; -eNOS and iNOS in endothelial homeostasis and nitric oxide generation. In this experimental setting acute administration of a new NO-donor, such as S-NO-HSA, has been shown overall haemodynamic and biochemical effects and a reduction of the altered mediators involved in some pathways of pivotal role in the clinical field.
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BULGINI, Giulia. "Il progetto pedagogico della Rai: la televisione di Stato nei primi vent’anni. Il caso de ‹‹L’Approdo››." Doctoral thesis, 2018. http://hdl.handle.net/11393/251123.

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Abstract:
Non c’è dubbio sul fatto che la RAI, dal 1954 a oggi, abbia contribuito in misura considerevole a determinare la fisionomia dell’immaginario collettivo e dell’identità culturale dell’Italia. Si tratta di un assunto che, a distanza di più di sessant’anni, resta sempre di grande attualità, per chi si occupa della questione televisiva (e non solo). Ma a differenza di quanto avveniva nel passato, quando la tv appariva più preoccupata dei reali interessi dei cittadini, oggi essa sembra rispondere prevalentemente a dinamiche di mercato, in grado di alterarne la funzione etica e sociale. E nonostante il livello di istruzione e di benessere economico si siano evidentemente alzati, in questi ultimi anni si è assistito a programmi di sempre più bassa qualità e in controtendenza a un incremento del potere modellante e suggestivo sull’immaginario dei telespettatori. C’è di più: l’interesse verso la tv ha coinvolto anche gli storici dell’epoca contemporanea, i quali hanno iniziato a prendere coscienza che le produzioni audiovisive sono strumenti imprescindibili per la ricerca. Se si pensa ad esempio al ‹‹boom economico›› del Paese, negli anni Cinquanta e Sessanta, non si può non considerare che la tv, insieme agli altri media, abbia contributo a raccontare e allo stesso tempo ad accelerare i progressi economici e sociali di quell’epoca. Partendo, dunque, dal presupposto che la televisione da sempre esercita un potere decisivo sulla collettività, si è scelto di concentrarsi sulla fase meno indagata della sua storia, quella della televisione delle origini: ‹‹migliore›› perché senza competitor, ‹‹autentica›› perché incontestabile e soprattutto ‹‹pedagogica›› perché è di istruzione e di formazione che, quell’Italia appena uscita dalla guerra, aveva più urgenza. La storia della televisione italiana inizia il 3 gennaio 1954, con la nascita del servizio pubblico televisivo e insieme di un mezzo che, di lì a poco, avrebbe completamente rivoluzionato la società italiana, trasformandola in una civiltà di massa. Si accorciano le distanze territoriali e insieme culturali e la società inizia a omologarsi nei gusti, poi nei consumi e infine nel pensiero. Il punto d’arrivo si colloca negli anni Settanta, quando ha termine il monopolio della RAI, che fino a quel momento era stato visto come il garante del pluralismo culturale. La RAI passa dal controllo governativo a quello parlamentare, mentre si assiste al boom delle televisioni private e alla necessità della tv di Stato di stare al passo con la concorrenza, attraverso una produzione diversa da quella degli esordi. Dunque cambia la tv, come pure cambia la sua funzione e la forma mentis di chi ne detiene le redini. Ne risulta un’indagine trasversale, che passa nel mezzo di molteplici discipline che afferiscono alla materia televisiva e che non evita di porsi quelle domande scomode, necessarie tuttavia a comprendere la verità sugli artefici della prima RAI e sui loro obiettivi. E allora: qual era il valore attribuito alla televisione degli esordi? Era davvero uno strumento pedagogico? Sulla base di quali presupposti? Chi scriveva i palinsesti di quegli anni? Chi e perché sceglieva temi e format televisivi? Chi decideva, in ultima analisi, la forma da dare all’identità culturale nazionale attraverso questo nuovo apparecchio? Il metodo di ricerca si è articolato su tre distinte fasi di lavoro. In primis si è puntato a individuare e raccogliere bibliografia, sitografia, studi e materiale bibliografico reperibile a livello nazionale e internazionale sulla storia della televisione italiana e sulla sua programmazione nel primo ventennio. In particolare sono stati presi in esame i programmi scolastici ed educativi (Telescuola, Non è mai troppo tardi), la Tv dei Ragazzi e i programmi divulgativi culturali. Successivamente si è resa necessaria una definizione degli elementi per l’analisi dei programmi presi in esame, operazione resa possibile grazie alla consultazione del Catalogo multimediale della Rai. In questa seconda parte della ricerca si è voluto puntare i riflettori su ‹‹L’Approdo››, la storia, le peculiarità e gli obiettivi di quella che a ragione potrebbe essere definita una vera e propria impresa culturale, declinata in tutte le sue forme: radiofonica, di rivista cartacea e televisiva. In ultimo, sulla base dell’analisi dei materiali d’archivio, sono state realizzate interviste e ricerche all’interno dei palazzi della Rai per constatare la fondatezza e l’attendibilità dell’ipotesi relativa agli obiettivi educativi sottesi ai format televisivi presi in esame. Le conclusioni di questa ricerca hanno portato a sostenere che la tv delle origini, con tutti i suoi limiti, era uno strumento pedagogico e di coesione sociale. E se ciò appare come un aspetto ampiamente verificabile, oltreché evidente, qualora si voglia prendere in esame la televisione scolastica ed educativa di quegli anni, meno scontato risulta invece dimostrarlo se si decide – come si è fatto – di prendere in esame un programma divulgativo culturale come ‹‹L’Approdo››, che rientra nell’esperienza televisiva definita di ‹‹educazione permanente››. Ripercorrere la storia della trasmissione culturale più longeva della tv italiana degli esordi, per avvalorarne la funzione educativa, si è rivelata una strada interessante da battere, per quanto innegabilmente controversa, proprio per il principale intento insito nella trasmissione: diffondere la cultura ‹‹alta›› a milioni di telespettatori che erano praticamente digiuni della materia. Un obiettivo che alla fine della disamina si è rivelato centrato, grazie alla qualità della trasmissione, al suo autorevole e prestigioso groupe d'intellectuels, agli ascolti registrati dal ‹‹Servizio Opinioni›› e alla potenzialità divulgativa e penetrante della tv, nel suo saper trasmettere qualunque tematica, anche quelle artistiche e letterarie. Dunque se la prima conclusione di questo studio induce a considerare che la tv del primo ventennio era pedagogica, la seconda è che ‹‹L’Approdo›› tv di questa televisione fu un’espressione felice. ‹‹L’Approdo›› conserva ancora oggi un fascino innegabile, non foss’altro per la tenacia con la quale i letterati difesero l’idea stessa della cultura classica dal trionfo lento e inesorabile della società mediatica. Come pure appare ammirevole e lungimirante il tentativo, mai azzardato prima, di far incontrare la cultura con i nuovi media. Si potrebbe dire che ‹‹L’Approdo›› oggi rappresenti una rubrica del passato di inimmaginata modernità e, nel contempo, una memoria storica, lunga più di trent’anni, che proietta nel futuro la ricerca storica grazie al suo repertorio eccezionale di immagini e fatti che parlano di arte, di letteratura, di cultura, di editoria e di società e che raccontano il nostro Paese e la sua identità culturale, la stessa che la televisione da sempre contribuisce a riflettere e a delineare. Lo studio è partito da un’accurata analisi delle fonti, focalizzando l’attenzione, in primo luogo, sugli ‹‹Annuari della Rai›› (che contengono le Relazioni del Cda Rai, le Relazioni del Collegio Sindacale, i Bilanci dell’Esercizio e gli Estratti del Verbale dell’Assemblea Ordinaria). Altre fonti prese in esame sono gli stati gli opuscoli di ‹‹Servizio Opinioni››, le pubblicazioni relative a studi e ricerche in materia di televisione e pedagogia e le riviste edite dalla Rai Eri: ‹‹Radiocorriere tv››, ‹‹L’Approdo Letterario››, ‹‹Notizie Rai››, ‹‹La nostra RAI››, ‹‹Video››. Negli ultimi anni la Rai ha messo a disposizione del pubblico una cospicua varietà di video trasmessi dalle origini a oggi (www.techeaperte.it): si tratta del Catalogo Multimediale della Rai, che si è rivelato fondamentale al fine della realizzazione della presente ricerca. Altre sedi indispensabili per la realizzazione di questa ricerca si sono rivelate le due Biblioteche romane della Rai di Viale Mazzini e di via Teulada.
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