Dissertations / Theses on the topic 'Via della Seta'

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1

Munaretto, Giorgia <1993&gt. "La Nuova Via della Seta." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2018. http://hdl.handle.net/10579/13093.

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Abstract:
La Via della Seta rappresenta uno dei topoi che più hanno stimolato la curiosità collettiva in varie epoche. Fin dall’inizio della sua storia ha creato legami, commerci e scambi culturali tra società e realtà differenti e lontane. Il visionario progetto del Presidente cinese Xi Jinping, che ha l’acronimo inglese OBOR (one belt, one road, una zona, una via in italiano) intende dare vita ad una Nuova Via della Seta: un’iniziativa strategica che ha lo scopo di rinvigorire le rotte commerciali, culturali e finanziarie, sviluppando relazioni amichevoli e di cooperazione con gli altri Paesi sulla base del principio della coesistenza pacifica. Essa darà nuovo impeto alla crescita della Cina, inoltre garantirà un’influenza maggiore del Paese a livello internazionale. Il progetto andrà costituendosi di sei corridoi di trasporto via terra e via mare: la via terrestre investirà l’Eurasia fino all’Europa, la via marittima, invece, interesserà principalmente il sud-est asiatico e l’Africa. Xi Jinping ha parlato per la prima volta di questo programma nel 2013, e il 14 e il 15 maggio 2017 ha indetto a Pechino il “Forum sulla cooperazione internazionale Belt and Road”, al quale erano presenti 1200 delegati provenienti da 110 Paesi, tra i quali anche il Presidente del Consiglio italiano. Questa tesi si prefigge di approfondire gli aspetti economici e geopolitici di questa ambiziosa iniziativa, e le sue implicazioni a livello internazionale.
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2

Manocchi, Alessandro <1991&gt. "Nodi di seta. La globalizzazione lungo la Nuova Via della Seta." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2018. http://hdl.handle.net/10579/13588.

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Abstract:
La presenza della Cina nelle dinamiche internazionali è sempre più intensa. Patendo da questa considerazione l'elaborato esplora ciò che concerne la BRI, iniziativa che incarna il cambio di paradigma della politica estera cinese a partire dai primi anni 2000. L'elaboratosi divide in tre parti di cui la prima funge da introduzione al contesto. Qui si parlerà delle dinamiche commerciali dell'UE attraverso il periodo dagli anni '60 ai giorni nostri, si tratterà il processo di sviluppo economico della Cina attraverso le riforme economiche e per concludere si parlerà delle varie iniziative multilaterali in nord Africa, Balcani e Asia centrale dopo il crollo dell'URSS. La seconda parte descriverà intenti, principi e la struttura della BRI senza escludere un accenno alle istituzioni internazionali recentemente istituite che sono nate sulla falsariga della BRI. Sarà poi presente una breve analisi delle varie ottiche interpretative sia geopolitiche sia geo-economiche dell'intera iniziativa. La terza parte tratta le opportunità e le minacce che la BRI rappresenta per l'UE e l'Italia in particolare la quale troverebbe grandi opportunità di crescita, specialmente nel comparto dei trasporti e delle attività portuali grazie alla congiunzione fra BRI e la nuova politica di uniformazione infrastrutturale interna all'UE che prende il nome di TEN-T. I materiali utilizzati sono pubblicazioni accademiche, pubblicazioni di istituti internazionali e di think tank, oltre all'utilizzo di dati ufficiali pubblicati sui siti internet di UE e Cina
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3

Novello, Carlotta <1995&gt. "I CINESI EMIGRATI E LA "NUOVA VIA DELLA SETA"." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2020. http://hdl.handle.net/10579/16877.

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Abstract:
Il presente elaborato oggetto della tesi è la traduzione di un articolo accademico preso dal database cinese cnki.net. L’autrice Zhang Xiuming è una nativa dello Shaanxi, una provincia a nord della Repubblica Popolare Cinese, ed è vicedirettore dell’Istituto Cinese d’Oltremare e caporedattore della rivista “Overseas Chinese History” dove si occupa di politica cinese all’estero e dirige la ricerca sugli emigrati internazionali. Il presente articolo tratta del progetto lanciato dal presidente Xi Jinping nel 2013 ovvero la “Belt and Road Initiative” conosciuta anche come “Nuova via della Seta”. La Vecchia e Nuova via della seta hanno lo scopo di unire Occidente ed Oriente ed in questo ricoprono un ruolo fondamentale i “Cinesi d’Oltremare” ovvero i “cinesi residenti all’estero”. Gli Overseas Chinese si dividono in cinesi emigrati di prima e seconda generazione. I primi sono i cinesi emigrati dalla Cina all’estero e i secondi sono i cittadini stranieri di origine cinese, quindi nati “lontano da casa”. L’elaborato oggetto della tesi si suddivide principalmente in 3 capitoli, il primo è un capitolo introduttivo che intende dare una panoramica del progetto di Xi Jinping, spiegare meglio la situazione dei cinesi emigrati lungo la Via della Seta, e introdurre gli elementi fondanti della cultura cinese. Inoltre, viene data anche un’analisi dei pregiudizi e degli stereotipi che a volte impediscono e rovinano la comunicazione interculturale tra cinesi d’oltremare e stranieri. Il secondo capitolo è la traduzione e rielaborazione del prototesto. Si è cercato di rimanere vicini alla cultura d’origine mantenendo viva l’esoticità presenti negli elementi culturali riscontrati e allo stesso tempo si è cercato di rendere fruibile e piacevole il metatesto per il Lettore Modello. Infine, il terzo capitolo è l’analisi traduttiva degli elementi la cui resa ha richiesto maggiore attenzione.
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4

Fabbri, Theora. "La propaganda cinese in relazione al progetto della ?Nuova Via della Seta?" Bachelor's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2017.

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Abstract:
Il seguente elaborato si pone come scopo lo studio del ruolo della propaganda cinese all’interno dell’ambizioso progetto della “Nuova Via della Seta”. A tal proposito, sono stati tradotti cinque articoli giornalistici che sono incentrati sull’argomento e che permettono di condurre un’analisi approfondita a livello tematico, stilistico e lessicale. In seguito, si focalizzerà l’attenzione su alcuni esempi di propaganda “esterna”, volta a raggiungere un pubblico straniero e a ricercarne la sua approvazione.
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5

Ghislanzoni, Eliana <1992&gt. "La nuova assertività della politica estera cinese. Il caso della Via della Seta moderna." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2016. http://hdl.handle.net/10579/9313.

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Abstract:
Il sorprendete sviluppo della Repubblica Popolare Cinese, dall'avvio delle riforme post maoiste, è una realtà universalmente riconosciuta. La crescita economica del Dragone asiatico ha spiazzato le principali potenze mondiali, ma non solo, il Paese è stato in grado di integrarsi nel nuovo sistema globale, conquistando una posizione di leader. L’esplosione economica, avvenuta a seguito del processo di apertura avviato dal Presidente Deng Xiaoping, ha permesso uno sviluppo sociale ed economico senza precedenti, strappando milioni di cittadini alla povertà, innalzando il reddito individuale e il benessere dell’intera società. I numeri che riguardano l’economia del Gigante asiatico sono rappresentativi, la Cina si qualifica come primo paese manifatturiero, primo esportatore e nuovo protagonista degli investimenti diretti esteri. La rapida crescita ha creato numerose contraddizioni: grandi squilibri sociali, problemi ambientali, l’insufficienza di risorse, l’invecchiamento della popolazione e, tema a cui la leadership sta dedicando attenzione, il problema dell’immagine nazionale. Nonostante la crescente importanza che il paese sta acquisendo e ha conquistato in campo internazionale, tuttavia, risente di una diffusa percezione negativa da parte degli altri paesi. Le critiche da parte dell’occidente nei confronti di temi quali i diritti umani, le dispute territoriali, o comportamenti opportunistici in campo internazionale (accuse che spesso celano una reale preoccupazione nei confronti di questa potenza emergente), dipingono il Paese sotto una luce notevolmente negativa. La questione presa in carico dalla leadership è quella di migliorare l’immagine nazionale, al fine di riacquisire il titolo e il ruolo internazionale di “regno di mezzo”. La diffusione nel Paese della teoria del Soft Power, concepita dal politologo americano J. Nye, ha influenzato numerosi studiosi cinesi, prefigurando il cosiddetto potere morbido come valido strumento di miglioramento dell’immagine nazionale. La nuova politica del Presidente Xi Jinping sta procedendo nella direzione del rinnovamento della nazione, differenziandosi dalle politiche precedenti, in quanto caratterizzata da un atteggiamento più assertivo e proattivo nelle questioni di politica estera. Il grande sogno cinese può essere la sintesi delle nuove politiche introdotte, ossia, riuscire a portare il Paese alla gloria internazionale e far sì che la popolazione possa godere di un benessere diffuso. Sogni ambiziosi che posso realizzarsi attraverso nuovi modelli di cooperazione basati sui concetti di sviluppo pacifico e di win-win cooperation. Il nuovo colossale progetto della Via della Seta rappresenta il rinnovato atteggiamento della leadership nelle questioni di politica estera. Ricalcando il celeberrimo percorso, che congiungeva l’Asia e in particolar modo la Cina al Vicino Oriente e al bacino del mediterraneo attraverso rotte commerciali che trasportavano merci preziose, l’attuale progetto vuole ripercorrere tale corridoio commerciale e strategico al fine di collegare numerosi paesi dell’Asia Orientale, Centrale, dell’Africa all’Europa. Attraverso suddetto progetto la Cina si pone come centro d’influenza e paese di riferimento dell’area, riuscendo a trovare nuovi canali di sbocco per l’esportazione e per l’investimento. La Nuova Via della Seta può essere concepita come il progetto più importante della strategia di sviluppo a lungo termine della Repubblica Popolare e in generale della politica estera e anche come potenziale mezzo di ristrutturazione dell’economia. La speranza di Pechino è che diventi una strategia efficace per plasmare lo sviluppo dell’economia nazionale e delle attività di politica estera.
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6

Corso, Erika <1991&gt. "“La nuova Via della Seta: economie, commerci e sviluppi internazionali”." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2017. http://hdl.handle.net/10579/10066.

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Abstract:
La storia della Via della Seta si dipana attraverso i secoli e attraversa tutto il continente asiatico, fino a toccare il Medio - Oriente ed infine sboccare in Europa. Il nuovo progetto economico, commerciale e diplomatico del Presidente Xi Jinping, annunciato nel 2012, mira a creare una nuova Via della Seta che ricalchi le complesse relazioni commerciali dei paesi che la Via attraversava. Con questo nuovo progetto, la Cina mira a ricostruire due Vie parallele: una che attraversa il continente asiatico e arriva in Europa, toccando più di sessanta paesi; l’altra, via mare, che arriva fino all’Africa dell’est. Chiamata anche “One belt, one road” (一带一路), è oggetto di forti investimenti, che si aggirano dai 4 miliardi agli 8 miliardi di dollari. Il progetto mira all’integrazione delle regioni coinvolte per creare una forte area economica grazie alla costruzione di infrastrutture, l’aumento di scambi culturali e l’ampliamento dei commerci internazionali. La Via Marittima è complementare a questo progetto, e tocca principalmente i paesi del Sud-Est Asiatico, dell’Oceania e dell'Africa. Per permettere il finanziamento sono state istituite diverse istituzioni, tra cui la AIIB (Asian Infrastructure Investment Bank) e il “Silk Road Fund”, un fondo distinto da quelli bancari proposto da Xi Jinping nel 2014. Questa tesi vuole trattare in modo approfondito il rapporto economico e commerciale dei paesi coinvolti nella Nuova Via della Seta, e di come le iniziative cinesi stiano cambiando l’assetto internazionale in materia sia economica che diplomatica. Si discuterà anche dei motivi per cui il governo cinese desidera rievocare i fasti dell’antica Via della Seta. In particolare, verranno analizzati i rapporti commerciali di ogni macro regione coinvolta, come per esempio il Medio – Oriente, il Sud – Est asiatico e l’Africa. Inoltre, saranno presi in considerazione anche le reazioni dell’Occidente, e in particolare degli USA, di fronte a questo ambizioso progetto internazionale.
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7

Trabucco, Veronica <1995&gt. "I porti italiani nel contesto della Nuova Via della Seta: il caso di Trieste." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2020. http://hdl.handle.net/10579/16788.

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Abstract:
Dal punto di vista geografico, il nostro Paese gode di una posizione strategica nel Mediterraneo in quanto esso rappresenta il crocevia tra Europa e Asia. Negli ultimi anni, i traffici tra i due continenti hanno subìto un incremento sostanziale, in parte dovuto all’ implementazione di un piano infrastrutturale lanciato dalla Cina e volto al consolidamento della connettività in Eurasia: la Nuova Via della Seta. Essa rappresenta una proposta di tipo commerciale ma soprattutto uno strumento attraverso il quale il Paese si propone, attraverso il controllo delle rotte marittime e terrestri, di rafforzare la propria influenza geopolitica su scala globale. La partecipazione italiana al progetto è stata formalizzata a marzo 2019, con la firma di un Memorandum d’Intesa tra i due Stati, documento il quale, pur non essendo vincolante per le parti, ha sollevato una serie di critiche provenienti dall’opinione pubblica italiana ed internazionale. La Via della Seta rappresenta una grande opportunità per l’Italia per quanto riguarda gli investimenti nelle infrastrutture e più nello specifico per la portualità Nazionale, la quale costituisce un’area di grande interesse per il colosso asiatico. Allo stesso tempo, per evitare il rischio di possibili ricadute sia economiche che politiche, sono necessarie una serie di misure, come ad esempio la protezione nei nostri asset strategici nei confronti degli investimenti stranieri. Il porto di Trieste, che rappresenta il caso di studio esaminato nel presente elaborato, potrebbe divenire uno dei terminal della Nuova Via della Seta. I punti di forza dello scalo giuliano sono numerosi: non solo la sua posizione privilegiata che lo rende la porta d’accesso all’ Europa Centrale, ma anche la connotazione di Porto Franco, la profondità del suo fondale e soprattutto la fitta rete di collegamenti ferroviari e intermodali grazie ai quali esso può essere considerato il gateway per fare giungere le merci verso i mercati del centro e dell’est Europa.
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Pepe, Isabel <1988&gt. "La geostrategia marittima della Repubblica Popolare Cinese: dalla Via della Seta al Filo di Perle." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2014. http://hdl.handle.net/10579/5544.

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Abstract:
La domanda di risorse energetiche ha rappresentato e rappresenta una questione fondamentale per le grandi potenze mondiali. La Cina negli ultimi due decenni ha visto crescere freneticamente la propria economia in qualsiasi settore, divenendo uno tra i maggiori consumatori di petrolio e gas. L’elaborato, sotto la lente delle teorie marittime geopolitiche e geostrategiche, mette in luce i recenti sviluppi della politica energetica della Repubblica Popolare Cinese. L’analisi della “strategia del Filo di Perle” (definizione americana data alla serie di investimenti cinesi diretti alla costruzione di porti del Sud-Est Asiatico) è la prova tangibile di come la ricerca di accordi internazionali e l’utilizzo di scelte geostrategiche sempre più calibrate e puntuali, siano la chiave di volta per consolidare la propria posizione nell’economia mondiale e la Cina, infatti, a partire dai primi anni del 2000, ha iniziato a tessere importanti relazioni con i paesi produttori di petrolio e gas, creando una rete energetica con uno straordinario peso economico.
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Benazzi, Beatrice <1991&gt. "La Via della Seta e i misteri di Loulan. Traduzione e adattamento per la creazione di sottotitoli ai video-documentari "新丝绸之路 00" "Nuovo:la Via della Seta 00" e "新丝绸之路01" "Nuovo: La Via della Seta 01"." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2017. http://hdl.handle.net/10579/9733.

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Abstract:
Il lavoro di tesi in esame è nato principalmente dall'unione di due miei grandi interessi: quello relativo alla storia della Via della Seta, alla città perduta di Loulan, e ai misteri relativi ai suoi abitanti e alla sua improvvisa scomparsa, e quello relativo al sottotitolaggio, una tecnica di traduzione molto particolare e raffinata, che spesso non viene realmente apprezzata poiché data per scontata. L’elaborato comprenderà 3 capitoli, di cui il primo di introduzione all’argomento con un sottocapitolo dedicato al confronto con il progetto della Nuova Via della Seta, mentre il secondo sarà strutturato in tabella, comprendente il testo originale cinese affiancato dalla traduzione, dall’adattamento per il sottotitolo, e dal timing di comparsa e scomparsa di esso. Il terzo capitolo invece sarà dedicato al commento traduttologico, ovvero all’analisi effettuata sulla traduzione sotto tutti i punti di vista (linguistici, di struttura ecc.). L’interesse per l’argomento oggetto di traduzione, ovvero La Via della Seta e Loulan, è nato grazie al lavoro di gruppo effettuato dalla mia classe per la realizzazione dell’11° Mock Conference, tenutasi a Dicembre 2015, e proprio dal “La Via della Seta”. Io e altri miei colleghi ci imbattemmo quasi per caso nel documentario che è stato poi scelto da me come oggetto di sottotitolazione, e me ne appassionai subito. In particolar modo mi colpì la misteriosa storia che si cela dietro alla scomparsa di una delle città sulla Via della Seta, Loulan. Essa è stata riscoperta agli inizi del secolo scorso da un esploratore svedese, il quale portò alla luce anche un altro mistero: è stata rinvenuta una tomba di una donna, perfettamente conservata e intatta, dai tratti psicosomatici non orientali, risalente con tutta probabilità a 3800 anni fa. Il primo documentario in oggetto, analizza la Via della Seta dal punto di vista storico e geografico, dandoci un quadro sintetico ma completo della situazione. Il secondo, invece, si focalizza sulla riscoperta di questa antica città perduta e sulla mummia che ne è diventato il simbolo, “la bella di Loulan”, analizzandole da un punto di vista archeologico e scientifico, e stipulando delle ipotesi. Per la traduzione ho scelto di utilizzare il canale della sottotitolazione, poiché l’ho ritenuto il più adatto per raggiungere il mio obiettivo, ovvero quello di creare un ponte che avvicinasse il documentario e i suoi contenuti al pubblico italiano. La passione per la sottotitolazione invece risale a molti anni fa, e personalmente ritengo sia molto più complessa da realizzare rispetto al doppiaggio ma anche più funzionale. Questo è dato dal fatto che, secondo la mia opinione, il guardare una qualsiasi tipologia di filmato in lingua originale ma con il supporto dei sottotitoli in lingua d’arrivo, permette di mantenere un contatto più diretto con la cultura della lingua di partenza e le specificità proprie di essa, ma permette anche a chi lo guarda di comprendere il significato dei contenuti, facendolo sentire in questo modo veramente protagonista della sua visione.
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Belluomini, Giulia <1991&gt. "Gli investimenti diretti esteri in uscita cinesi: la nuova Via della Seta." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2016. http://hdl.handle.net/10579/9315.

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Abstract:
Gli investimenti diretti esteri, o IDE, rappresentano uno dei metodi attraverso cui le imprese si internazionalizzano, ossia si espandono attraverso i confini nazionali. Molte teorie sono state avanzate negli anni per cercare di offrire una spiegazione adeguata del fenomeno e, quella che meglio le raccoglie, è rappresentata dal paradigma eclettico di Dunning (1976). In realtà, questa teoria risulta valida se si considerano gli IDE provenienti dai paesi sviluppati, mentre per quelli realizzati dalle economie emergenti e in via di sviluppo devono essere utilizzate teorie differenti. Per un’economia come la Cina la questione è ancora più spinosa vista la particolarità degli IDE in uscita del paese. In particolare, sembra che non vi sia una teoria generale in grado di fornire una spiegazione esaustiva del fenomeno. Tuttavia, data la grande influenza del governo cinese in materia economica e quindi anche in materia di IDE, la teoria istituzionale sembra spiegare gran parte degli investimenti realizzati dalla Cina nel corso del tempo. Negli ultimi anni la Cina si è impegnata ad investire nei paesi coinvolti nell’iniziativa “One Belt One Road” (yi dai yi lu 一带一路), lanciata nel 2013 dal presidente Xi Jinping, e le imprese cinesi sono ancora una volta spinte a realizzare IDE seguendo gli scopi e le politiche messe in atto dal governo.
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Busdraghi, Anna <1992&gt. "La Nuova Via della Seta Marittima: quale futuro per la portualità mediterranea?" Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2017. http://hdl.handle.net/10579/10157.

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Abstract:
La tesi analizza le varie dimensioni del progetto logistico-commerciale della Nuova Via della Seta Marittima proposta dal governo cinese, per esaminare l'effetto che essa andrà ad esercitare sulla portualità del Mediterraneo. Inizialmente viene presentata un'introduzione al progetto della Nuova Via della Seta cinese, unita alle motivazioni che hanno spinto il governo di Pechino a portare avanti l'iniziativa. Analizzando il differente sviluppo della parte ferroviaria rispetto a quella terrena, vengono poi introdotte alcune teorie secondo le quali la Cina starebbe inaugurando una nuova fase di sviluppo marittimo rispetto ad una dimensione più “continentale” del passato. Viene in seguito introdotto il problema della dipendenza energetica cinese e del “dilemma di Malacca”, con un accenno alla possibile realizzazione del canale di Kra. L’analisi prosegue sullo sviluppo della Nuova Via della Seta Marittima nel Sud - Est asiatico e nell'Oceano Indiano. I porti presi in considerazione sono quello di Gwadar in Pakistan (con un'introduzione della "Teoria del filo di perle" e degli investimenti cinesi in Bangladesh e Sri Lanka) ed il porto di Gibuti (con un approfondimento sulle operazioni militari anti pirateria effettuate dalla marina militare cinese nel golfo di Aden). Sono sottolineate quindi le differenti ragioni che portano alla nascita della Nuova Via della Seta Marittima nel Sud Est Asiatico e nell'Oceano Indiano da quelle che muovono lo sviluppo del progetto in Europa (Con un analisi degli investimenti cinesi in Egitto a Port Said). Dopo una presentazione delle dimensioni economico - logistiche che accompagnano il progetto della Nuova Via della Seta Marittima nel Mar Mediterraneo, si prosegue in un’analisi dettagliata della capacità logistica dei porti che vi si affacciano (come il volume dei traffici e sviluppo dei retroporti) e della distribuzione del traffico tra i porti del “Northern Range” (Come Rotterdam) e del “Southern Range” (come il Pireo o Venezia) . Per concludere, la tesi esamina le prospettive di sviluppo di alcuni porti del Mediterraneo e le possibilità che essi possiedono di integrarsi efficacemente nella rete marittima della New Silk Road, tramite uno sviluppo della loro efficienza (e della loro capacità di integrazione con la rete ferroviaria dell'Est e Centro Europa). Vengono infine presentati i possibili strumenti di cui l'Unione Europea dispone per guidare l'integrazione dei porti mediterranei nella Nuova Via della Seta Marittima.
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Dalpasso, Carlotta <1990&gt. "LA VIA DELLA SETA TRA PASSATO E PRESENTE: UNO SGUARDO ALLE ORIGINI PER LA RIVITALIZZAZIONE DELLE ANTICHE VIE COMMERCIALI." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2020. http://hdl.handle.net/10579/16268.

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Abstract:
La tesi si concentra sull'analisi delle origini della "Via della seta" e ha lo scopo di far emergere su quali basi geo-storico/politiche si fonda tale progetto. Partendo dall'analisi del passato e delle sue origini nell'800, verrà analizzata l'importanza delle politiche commerciali e le conseguenze dell'incontro culturale tra culture così diverse. Compreso il passato, si analizzerà la Nuova Via della Seta, partendo dall'idea di Xi Jiping nel 2013.
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Taverni, Diletta <1992&gt. "Nuovo polo internazionale culturale lungo la Via della Seta: il caso di Dunhuang." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2020. http://hdl.handle.net/10579/16338.

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Abstract:
La fama delle Grotte di Mogao (Dunhuang) ha permesso che fosse iscritto nella lista UNESCO nel 1987, seguito da un incremento dei visitatori a partire dagli anni novanta. La risposta dell’Academy (ente a gestione del sito, DRA) alla sfida crescente è stata all’avanguardia nella media di altri siti cinesi sottoposti alle stesse pressioni date dal fenomeno turistico, rendendo la DRA un esempio nazionale da imitare. Nel 2019 la Cina ha guadagnato il primato nei siti iscritti nella lista a titolo di patrimonio dell'umanità (55 siti) rendendo evidente agli esponenti del Partito come questo primato possa essere un'occasione per proporre la Cina come leader mondiale nella protezione e gestione dei siti culturali. L'attenzione verso il settore culturale non è nuova nelle strategie del partito comunista cinese. Dopo anni turbolenti e una crescita in tempi record, la società socialista cinese si è evoluta in forme inaspettate rispetto a quelle avviate dal 1949. Oggi, con lo sviluppo e la ricchezza raggiunti, è il momento per ricollegarsi alla storia millenaria di cui la Repubblica Popolare Cinese ne è il frutto. Il passato è infatti un elemento fondamentale per orientarsi verso il futuro luminoso promesso dall'iniziativa strategica della Nuova Via della Seta (One Belt One Road). Alla luce di questo contesto, nella ricerca verrà analizzato quali sono i fattori che rendono il sito una meta sempre più internazionale. Questa dimensione è considerata alla luce di più aspetti: - le risposte gestionali date dalla DRA al pericolo crescente di un turismo di massa senza precedenti nel sito di Mogao; le ricadute economiche (infrastrutture e servizi) che hanno cambiato la città di Dunhuang e la sua regione (dimensione economica). - La spinta che la cultura esercita come soft politic per quanto riguarda la riqualificazione di zone depresse e povere (controlli di potere su Regioni - Xinjiang - strategicamente importanti per la stabilità nazionale); l'accentramento di energie e interessi per portare avanti piani di azione politici con partner internazionali (dimensione geopolitica). - lo sviluppo delle industrie culturali e creative che guardano all'iconografia di Mogao per trarre ispirazione e raggiungere nuovi fruitori fuori dalla Cina (musica, spettacolo e moda); il significato simbolico della riqualificazione del passato nella cultura cinese (dimensione culturale). L’obiettivo è quello di delineare una panoramica in un’area che è estremamente importante nella politica internazionale, il Centro Asia. Un’area che diventa uno snodo logistico chiave fra Europa e Asia, collegate dall’eredità storica di antiche vie sulle quali vengono proposte nuove strategie per la crescita economica dei Paesi che condividono questo patrimonio, tangibile e intangibile.
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Stinga, Laura <1995&gt. "ANALISI DELL’OPINIONE PUBBLICA TAIWANESE: TRA NUOVA VIA DELLA SETA E NEW SOUTHBOUND POLICY." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2020. http://hdl.handle.net/10579/17723.

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Abstract:
L'influenza profonda del commercio marittimo sulla ricchezza e la forza dei Paesi era stata prevista chiaramente da Alfred Thayer Mahan nelle sue teorie del potere marittimo, secondo cui le potenze marittime avrebbero prevalso su quelle continentali. Non a caso il presidente Xi Jinping ha fatto dell’esigenza di sviluppare l’economia marittima cinese una priorità della sua agenda politica sin dall’inizio del suo mandato. L’implementazione della “Via della seta marittima del XXI secolo” nel 2013 si inquadra quindi nella volontà da parte della Cina di salvaguardare i propri diritti e interessi marittimi e ribadire il proprio status di potenza mondiale agli occhi del mondo. In questo progetto geopolitico, i Paesi del Sud-est asiatico rivestono particolare importanza e l’isola di Formosa è una delle regioni che la Cina vorrebbe includere nell’iniziativa. Taiwan tuttavia è a sua volta motivata a riaffermare il suo ruolo di potenza economica nel continente asiatico al di fuori delle sfere d’influenza cinesi. Per raggiungere questo scopo la presidentessa Tsai Ing-wen ha lanciato l’iniziativa della New Southbound Policy, un progetto indipendente rispetto alla BRI che punta a un consolidamento dei rapporti con i Paesi dell’ASEAN. Questa tesi si propone di far luce sull’opinione pubblica taiwanese riguardo al progetto cinese e di capire se questo sia visto più come una minaccia di interferenza negli interessi della Repubblica di Cina che come un’opportunità, e se la controparte taiwanese possa costituire una valida alternativa a esso. La tesi si avvale di un metodo di tipo qualitativo: dopo aver somministrato un questionario a 100 studenti della città di Hsinchu, i risultati ottenuti fanno emergere una generale diffidenza nei confronti del progetto cinese e un maggior sostegno rispetto alla collaborazione con altri Paesi come l’India e il Giappone. Questo potrebbe portare, in un prossimo futuro, alla creazione di nuove alleanze e a un nuovo equilibrio di poteri nel continente asiatico.
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Midulla, Carla <1992&gt. "La nuova Via della Seta. Il progetto di rilancio economico e politico della Cina attraverso l’iniziativa 一带一路." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2017. http://hdl.handle.net/10579/10453.

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Abstract:
Il noto percorso di sviluppo cinese ha subito negli ultimi anni un prevedibile rallentamento. La ricerca di soluzioni per fronteggiare tale problema ha portato alla formulazione da parte del governo cinese, in particolare del presidente Xi Jinping, di un progetto di rilancio economico e politico, denominato “One Belt, One Road”, che comprende una ricostruzione della via della seta e una nuova via marittima. La scelta da parte della Cina di assumere un ruolo più da protagonista nell'arena internazionale è ormai evidente e questo progetto ne è una manifestazione. Il progetto “一带一路” (One Belt, One Road) è stato lanciato nel 2013 ed è attualmente in fase di realizzazione. Data la sua portata, che implica diversi aspetti (economico, politico, e anche culturale), se implementato nella sua interezza, avrà sicuramente un impatto notevole a livello nazionale per il mantenimento di un alto livello di crescita, e a livello internazionale nella gestione degli equilibri tra gli Stati. È opportuno, pertanto, valutare e analizzare il percorso di sviluppo di questa iniziativa. Il progetto è ampiamente pubblicizzato, ma per quanto riguarda l’implementazione effettiva si è ancora nelle fasi iniziali. Gran parte delle fonti consultate sono infatti discorsi e documenti ufficiali emessi dal governo cinese, articoli di commento sul progetto in sé e articoli di giornale da cui si evincono i progressi fatti per la realizzazione dell’iniziativa. Il mio lavoro si propone di fornire una panoramica del progetto, che molto probabilmente assumerà una sempre maggiore rilevanza a livello internazionale, e di evidenziare come, in questa fase, più attenzione sia stata data agli aspetti politici, rispetto a quelli economici e culturali.
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Brigante, Antonella <1995&gt. "La Diplomazia Sanitaria della Cina in Africa subsahariana: Dai tradizionali aiuti allo sviluppo alle implicazioni della Nuova Via della Seta e della pandemia di Covid-19." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2021. http://hdl.handle.net/10579/19009.

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Abstract:
L’impegno cinese nei paesi dell’Africa subsahariana a supporto del settore sanitario ha assunto negli anni una notevole rilevanza, costituendo fin dall’inizio per la Cina un’efficace forma di diplomazia. Il presente lavoro riflette sull’evoluzione dell’Health Diplomacy cinese in Africa subsahariana, offrendo un’analisi dei principi guida su cui essa si fonda e delle modalità utilizzate dalla Cina per sostenere lo sviluppo dei sistemi sanitari locali. In particolare verranno messe in luce le profonde differenze di approccio adottate dalla Cina rispetto ai donatori tradizionali di aiuti allo sviluppo, sottolineando come essa abbia da sempre preferito instaurare rapporti bilaterali con i paesi beneficiari anziché aderire a pieno ai canali promossi dalle agenzie multilaterali. Il presente lavoro esaminerà poi le implicazioni della Nuova Via della Seta per quanto relativo al settore sanitario. Attraverso le dichiarazioni ufficiali di Pechino, si vuole dare dimostrazione del forte impulso dato al progetto dell’Health Silk Road e dimostrare se, e in che modalità, vi sia stato un effettivo accrescimento quantitativo o qualitativo dell’assistenza sanitaria destinata all’Africa subsahariana. Infine, si porrà attenzione agli effetti della pandemia di Covid-19. L’intervento finalizzato a contrastare la diffusione del virus ha comportato un ulteriore attivismo della Cina in Africa e ha di fatto rappresentato per Pechino un’importante occasione per accrescere il proprio soft power.
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17

Mezzavilla, Massimo. "The genetics along the Silk Road: structure and evolutionary history of the populations." Doctoral thesis, Università degli studi di Trieste, 2015. http://hdl.handle.net/10077/10846.

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Abstract:
2013/2014
The understanding of the genetic structure of a population is important to describe its population history, as well as designing studies of complex biomedical traits, including disease susceptibility. The Marco Polo expedition gave us the possibilities to explore several different populations in the Caucasus and Central Asia from Georgia to Kazakhstan, obtain information on taste, and smell perception and several other phenotypes in order to identify the genetic variants implicated. Considering the stratification issue in genetic association studies the aim is to fully characterize the genetic diversity in each population in order to provide a useful array of information for future association studies. Chemosensory phenotypes like olfactory perception, taste perception, are different between and within populations and are probably the results of the combination of gene-environment interactions, for this reason finding new variants could be challenging due to the small number of individuals sampled, in addition it is worth pointing out that a large number of individuals are needed to detect genetic variants with a modest effect on the variability of a phenotype. However, as a large sample size is not always a feasible option, especially in these countries, a population-based approach is needed to take into account the population history and the genetic structure in describing phenotype variation. This thesis defines the population genetic landscape and migration pattern of the population sampled during the Marco Polo expedition and an implementation of a methodology to describe it. In addition, we used an approach based on the population to interpret and analyze the observed pattern of olfactory perception, the role of genetic variation in eye color and finally the relationship between taste perception and food preferences across different countries.
La conoscenza della struttura genetica di una popolazione è importante per descriverne la storia, e per la progettazione di studi di tratti biomedici complessi. La spedizione Marco Polo ci ha dato la possibilità di esplorare diverse popolazioni differenti in Caucaso e Asia Centrale, dalla Georgia al Kazakistan, e ottenere informazioni sul gusto, la percezione olfattiva e molti altri fenotipi, tutto questo al fine di esplorare le varianti genetiche implicate in questi ultimi Considerando il problema della stratificazione nell’analisi di associazione genetica, l'obiettivo è di caratterizzare la diversità genetica in ogni popolazione al fine di fornire una gamma di informazioni utili per gli studi futuri di associazione. Fenotipi chemosensoriali come la percezione olfattiva, la percezione gustativa, sono diversi tra e all'interno delle popolazioni e sono probabilmente il risultato della combinazione d’interazioni gene-ambiente, e la ricerca di nuove varianti genetiche implicate in essi potrebbe essere difficile a causa del modesto numero di individui campionati nelle diverse popolazioni della Via della seta, in aggiunta è bene precisare che un grande numero di individui sono necessari a rilevare le varianti genetiche con un effetto modesto sulla variabilità di un fenotipo. Tuttavia ottenere un campione numeroso, non è sempre una possibilità fattibile, soprattutto in questi paesi; dunque un approccio basato sulla popolazione è necessario per tener conto della struttura della stessa nel descrivere la variabilità fenotipica. Questa tesi descrive la variabilità genetica delle popolazioni campionata durante la spedizione di Marco Polo e l’implementazione di una metodologia per descriverla. Inoltre è stato utilizzato un approccio basato sulla popolazione per comprendere la variazione nella percezione olfattiva, il ruolo di varianti genetiche in colore degli occhi e, infine, il rapporto tra percezione del gusto e le preferenze alimentari in diversi paesi.
XXVII Ciclo
1986
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18

Li, Shengen <1994&gt. "Italia e Cina lungo le vie della Seta." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2020. http://hdl.handle.net/10579/17220.

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Abstract:
Tale elaborato si propone di analizzare l’iniziativa cinese della “Belt and Road”, o “La Nuova Via della Seta”, nel contesto italiano. Dopo aver delineato il quadro generale e presentato la genesi di tale ambizioso progetto, tale elaborato si soffermerà sui legami tra i due Paesi da un punto di vista storico, politico, e ovviamente economico. L’elaborato cercherà inoltre di analizzare le relazioni diplomatiche e commerciali fra i due protagonisti in questione a partire dal 1970, riservando una particolare attenzione alla situazione economica italiana dopo la crisi del 2008, dal momento che si ritiene che proprio tale crisi abbia generato la necessità da parte italiana di firmare il Memorandum d’intesa con la Repubblica popolare Cinese. In seguito, si accennerà all’influenza che la Guerra del commercio sino-statunitense ha avuto nel contesto dell’iniziativa “Belt and Road” e le implicazioni della firma italiana del Memorandum dopo la visita di Xi Jinping all’Unione Europea. Infine, si tenterà di analizzare le implicazioni apportate dalla “Guerra del commercio” e prevedere i possibili impatti dell’attuale pandemia del Covid-19 sull’iniziativa Belt and Road con alcune ipotesi circa le modalità con cui sarà, forse, possibile riprendersi dall’impatto che tale tsunami avrà sull’economia cinese e italiana. In tale contesto si discuterà brevemente, inoltre, sul possibile “ritorno alla normalità” anche per quanto riguarda il progetto OBOR.
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