Dissertations / Theses on the topic 'Vero storico'

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1

BASTIANINI, LUCIA. "IL ROMANZO TRIPARTITO: PER UNA LETTURA SISTEMICA DEI "PROMESSI SPOSI"." Doctoral thesis, Università Cattolica del Sacro Cuore, 2020. http://hdl.handle.net/10280/70988.

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Abstract:
Viene proposta una lettura dei Promessi sposi alla luce del principio della complessità, sviluppato secondo l’ottica della teoria sistemica. Il raffronto tra due testi teorici: la Lettre à M.R C*** sur l’unité de temps et de lieu dans la tragédie e Del romanzo storico e, in genere, de’ componimenti misti di storia e d’invenzione ha evidenziato come l’idea di complessità, e dunque di relazione, insita nello sviluppo del concetto di verosimiglianza, sia alla base del pensiero critico manzoniano fin dai suoi esordi e lo abbia inquietato negli anni. È stata ricercata nel testo la progressiva riflessione di Manzoni sul concetto di verosimile; operazione che ha suggerito una traccia interpretativa applicabile al Romanzo, orientata a coglierne una dimensione profondamente complessa e articolata, attraverso la quale l’autore ha guidato i suoi lettori alla contemplazione della Verità incarnata nelle vesti del vero storico, sotto la forma di una promessa sponsale. È stata riscontrata una relazione tra le tre parti strutturali che sono state identificate nel volume finito di consegnare alle stampe dallo stesso Manzoni nel 1842 (la ‘quarantana’): l’Introduzione, i trentotto capitoli, la Storia della colonna infame, ravvisando in questa costruzione, l’architettura in cui Manzoni ha, con maestria, incastonato il suo Vero.
The Betrothed was analysed from a point of view focusing on complexity starting from systemic theory. The comparison between two theoretical texts: Lettre à M.R C*** sur l’unité de temps et de lieu dans la tragédie and Del romanzo storico e, in genere, de’ componimenti misti di storia e d’invenzione, highlighted how the idea of complexity, and consequently of relationship at the core of the concept of lifelikeness, has underlied Manzoni’s criticism since its beginning and has troubled it in time. Manzoni’s progressive reflection on verisimilitude has been researched: the which has given an interpretation applied to The Novel, to a complex and articulated dimension through which Manzoni guided the readers to the contemplation of Truth embodied in historical reality, in the form of a betrothal. The ‘quarantana’, the novel given to the publisher in 1842 by Manzoni, has been analysed and a relationship between its three structural parts has been identified: l’Introduzione, thirty-eight chapters , la Storia della colonna infame. In its frame was found the architecture in which Manzoni brilliantly set his Truth.
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Scroccarello, Simona. "Tutela e prevenzione del patrimonio storico in ambito sismico. Un caso di studio nel centro storico di Ferrara." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2018. http://amslaurea.unibo.it/15943/.

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Abstract:
Il presente lavoro di tesi riguarda il recupero e la rifunzionalizzazione di una casa a schiera nel centro storico di Ferrara. Il fabbricato è inserito in un aggregato la cui edificazione risale alla metà del XV secolo. Solo grazie alla osservazione incrociata di documenti d’archivio e foto zenitali si è ottenuta una ricostruzione soddisfacente delle vicende storiche e architettoniche di questo comparto di città. L'edificio risulta composto da tre volumi costruiti in altrettante epoche. Il volume più antico mette in comunicazione, tramite un androne, la pubblica via con la corte interna, sulla quale affacciano gli altri due fabbricati. Di questi, uno si configura come un’unità abitativa indipendente ed è stato edificato negli anni ’60, senza alcun riguardo verso il tipo costruttivo e il contesto architettonico in cui andava ad inserirsi. Si è dunque deciso di demolirlo e ricostruirlo in parte, mettendolo in diretta comunicazione con i due volumi più antichi. Per porre in evidenza la modernità di questa porzione del complesso si è progettato una struttura in acciaio e vetro che si ponga in una relazione di contrasto con le preesistenze, costituendone parte complementare dal punto di vista funzionale. Il rilievo ha messo in luce le vulnerabilità sismiche del complesso: il maggiore pericolo è costituito dal possibile innesco di un meccanismo di ribaltamento composto della facciata, a causa della mancanza di dispositivi di contenimento e l’inefficienza degli ammorsamenti fra le murature d’ambito. Inoltre, una serie di lesioni minori dimostra l’inadeguatezza delle fondazioni e la scarsa rigidezza dei solai lignei. Il progetto ha dunque risposto puntualmente ai sintomi di degrado manifestati dal fabbricato e ne ha previsto la restituzione ai cittadini tramite la trasformazione da privata abitazione a piccolo hotel, considerata la prossimità a luoghi d’interesse culturale e la vocazione turistica della zona.
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3

ALBORNOZ, CARLA VICTORIA. "SHORT NARRATIVE RESISTANCE: THE VERY SHORT STORIES THROUGH THREE VOICES." PONTIFÍCIA UNIVERSIDADE CATÓLICA DO RIO DE JANEIRO, 2008. http://www.maxwell.vrac.puc-rio.br/Busca_etds.php?strSecao=resultado&nrSeq=12216@1.

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Abstract:
COORDENAÇÃO DE APERFEIÇOAMENTO DO PESSOAL DE ENSINO SUPERIOR
O relato brevíssimo é um espaço particular que vem experimentando um crescimento sustentado desde meados do século XX, especialmente na América Latina. Uma plétora de escritores e de antologias organizadas nesse formato invadiu o mercado editorial hispano-americano nos últimos anos. Trata-se da microficção, uma narrativa que cabe no espaço de uma página. Muitas das ferramentas narrativas dos pequenos relatos provêm do conto, do qual herda a capacidade de criar uma tensão, um ritmo que se traduz na sua pulsão interna, embora nelas também haja ressonâncias de outros gêneros. Na economia da linguagem da microficção esconde-se um olhar lúdico com forte presença do humor e da paródia no tratamento de certas temáticas. Situações do cotidiano, contos populares ou versões corriqueiras de clássicos da literatura misturam-se com ângulos inéditos da condição humana. Vozes aparentemente anônimas trazem de um lugar de não-tempo e de não-espaço histórias que provocam um despertar dos sentidos sobre aquilo que, em princípio, parece inexplicável. A perspectiva de análise a que nos propomos é a da recriação da tendência atual da praxis cultural de desintegração dos gêneros, examinando alguns de seus antecedentes, várias das características que constituem as microficções, como também a idéia de resistência que a atomização da narrativa em pequenos blocos (fragmentos) acarreta. A dissertação aborda a microficção como uma forma de escrita fragmentária e faz algumas leituras sobre a sua relação com a geometria de fractais a partir da obra de Ana María Shua, Luisa Valenzuela e Marina Colasanti.
The very short stories belong to a particular narrative space which has been experiencing a sustained growth since the middle of XX century, especially in Latin America. During the last years, many writers and anthologies around this narrative form have appeared in hispano-american book market. It`s the microfiction, a narrative that fits in a single page. Many narrative tools of these fictions arise from the short stories, from which they inherit the capacity of recreate tension. A rhythm that is translated in an internal pulse, even though resonances of other genres can be identified in these minimum stories. Microfiction´s language economy hides a ludic glance with a strong presence of humor and parody in the treatment of certain themes. Everyday situations, popular tales or hilarious versions of literature`s classics are blended with unknown perspectives of the human condition. Stories are told by apparently anonimous voices from a field of no-time and no-space inducing the awakening of senses over those things that in principle seem unexplainable. The analytical perspective that this study proposes is the recreation of the current cultural praxis trends of genre disintegration, by looking at some of its previous manifestations, its constitutive characteristics, as well as the implications of the resistance that the atomization of narrative in small fragments brings about. This thesis embraces microfiction as a fragmentary narrative, also analysing its relationship with fractal geometry throughout Ana Maria Shua, Luisa Valenzuela and Marina Colasanti`s work.
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Scantamburlo, Giorgia <1996&gt. "Il Vetro in Arte Contemporanea." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2022. http://hdl.handle.net/10579/20722.

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Abstract:
L'elaborato intende presentare un'analisi critica sull'utilizzo del vetro in arte come materiale contemporaneo prestando particolare attenzione all'ambiente veneziano e alla sua tradizione del vetro muranese dal XIX secolo in poi. Accennando brevemente ai primi oggetti vitrei di carattere artistico e alle produzioni dei secoli successivi, viene trattata in seguito l'attività del Museo del Vetro di Murano dalle sue origini, delle realizzazioni di Moretti e Franchini e delle vetrerie di Salviati, Barovier, Venini con le loro tecniche di lavorazione del vetro, fino alle esposizioni contemporanee della Biennale di Venezia, "Glasstress" della Fondazione Berengo, le Stanze del Vetro, la Venice Glass Week e "Vitrea" della Triennale di Milano. Successivamente vengono esaminati alcuni esempi di artisti, come Ana Maria Reque, Napoleone Martinuzzi, Carlo Scarpa, Koen Vanmechelen, Livio Seguso e Luciano Fabro, che hanno lavorato o che tutt'ora lavorano con il vetro nella realizzazione delle loro opere focalizzando l'attenzione sul loro processo creativo e sul loro rapporto con questo medium. Infine vengono esaminate le caratteristiche principali che rendono il vetro un materiale contemporaneo per eccellenza, tra cui la sua fragilità e malleabilità, con uno sguardo di carattere più conservativo.
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PINNA, ANDREA. "Paesaggio e turismo culturale. Verso scenari di valorizzazione dei sistemi insediativi storici della Sardegna." Doctoral thesis, Università degli Studi di Cagliari, 2019. http://hdl.handle.net/11584/261284.

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Abstract:
It is a common opinion that the greater consequences of tourism are related to the physical environment deterioration, through the developer plans on the coasts, the pollution or the consumption of natural resources. Actually, the phenomenon presents much more complex issues that, also in the field to cultural heritage, affect many disciplinary sectors, such as economics, sociology, psychology, and so on. Thus, the general objective of the research is the study and development of sustainable tourism models that can favour the protection and enhancement of the historic landscape, through the study of the Sardinian case. This case study is representative of all those peripheral areas that see tourism as a potential factor for economic development, but which have difficulty in promotion of effective tourism models. The objects of the research are landscape and tourism. The former, according to its modern concept, is the object that better represent the cultural heritage in a holistic, dynamic and relative perspective. Tourism, because of its nature, is a multidisciplinary phenomenon that needs to be faced according the point of view of different research fields, in order to understand all the dynamics that interact between heritage and tourism. In order to synthetize these complex and multidisciplinary notions, and to integrate the different disciplinary approaches, the research reinterprets the Rieglian analysis of values. Riegl’s values are, as we will see, both a theoretical basis and a fundamental component for the methodology. Three main tasks constitute the methodology. The first one aims to contribute to the construction of knowledge in the field of historic conservation and, at the same time, to build up a set of information which is useful for the next methodological steps. It is based on the concept of land as a palimpsest, thus the goal is to read the landscape through its historic layers, and understand two of the three components of landscape, the holistic and dynamic ones. The second methodology is based on the analysis of values, and it aims to deepen the third component of landscape, related to its individual perception as perceived by different people. On the basis of the latter step results and on the heritage classification, the research can finally intervene on intensity and diversity of historic systems and suggest the corresponding guidelines for the protection and enhancement of cultural heritage: a low diversity index should bring policies toward an enhancement strategy, a medium index to reinforcement measures and, finally, a high index to a maintenance approach. Obviously, measures must be evaluated case by case, but the methods could represent an important support tool for the decision-making process. All this course of the research aims to lead to an antifragile and ‘good’ tourism, that means that touristic models have to favour a diversified cultural offer, to share activities between locals and visitors, to not create a fashionable and global-style destination, to develop territorial rather than touristic policies (thus accessible both to locals and tourists), to integrate strategies with local economic structures and activities. So, the work ends up with the exposition of a few touristic opportunities that could foster these aspects, in order to integrate the results of the methodological approach. In conclusion, the work is a contribution to the field of historic conservation referring to the issue of tourism and its influence for cultural heritage. The aim was to develop ideas, measures, strategies in order not to preserve in a passive or static way landscape and heritage, but to consciously guide the process of transformation due to the impact of the touristic sector, avoiding as much as possible the negative effects and favouring, at the same time, the positive factors.
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Costa, Elisa <1988&gt. "Faceless: il velo islamico nell'arte contemporanea." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2013. http://hdl.handle.net/10579/2931.

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Abstract:
In questo lavoro si cerca di vedere come il fenomeno del velo è stato elaborato da alcuni artiti contemporanei come Shirin Neshat, Shadi Ghadirian, Patrizia Maimuna Guerresi, Marjane Satrapi, Flavio Lucchini e Mario Bellini che con i loro lavori mostrano gli aspetti meno comuni dell'uso del velo.
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Bella, Giuseppa. "Storia e teoresi nel giovane hegel: il cammino verso la filosofia." Doctoral thesis, Università di Catania, 2014. http://hdl.handle.net/10761/1616.

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Abstract:
il presente lavoro si occupa di ricercare all'interno della formazione giovanile di Hegel, le tappe fondamentali che sanciscono il passaggio nella sua riflessione dal mondo storico (politico, letterario, religioso) a quello puramente filosofico. Il pensiero di Hegel si sviluppa in stretta connessione con il suo tempo storico. In lui la storia diventa begriffene Geschichte cioè storia concettuale.
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Piazza, Laura. "Il verso dell uomo. Sul teatro di Mario Luzi." Doctoral thesis, Università di Catania, 2012. http://hdl.handle.net/10761/943.

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Abstract:
Il lavoro si propone di ripercorrere l intero corpus teatrale di Luzi generatosi, dagli anni settanta, da quell essenza dialogica che in maniera sempre meno velata caratterizza le sue opere poetiche. Attraverso i capitoli dedicati in particolar modo ai tre capolavori Libro di Ipazia, Rosales e Hystrio, si esamina la riflessione luziana sul tragico. Il poeta, memore delle teorie di Steiner e Szondi oltre che delle prospettive teologiche derivate dal pensiero di Teilhard de Chardin, sostituisce alla tragedia propriamente detta, impraticabile in epoca post-moderna, il concetto di tragico spreco , per cui la croce delle vittime, taciuta e apparentemente cancellata dalla storia, diviene protagonista di un genere che, pur mutando in stile e convenzioni, porta con sé il medesimo lamento puro e selvaggio del pensiero tragico sull inumanità dell esistenza. Il lavoro, altresì, sviluppa, attraverso documenti inediti, il rapporto di fertile interscambio tra la drammaturgia luziana e le teorie pedagogiche e drammaturgico-spettacolari di Orazio Costa Giovangigli (amico del poeta e regista in più occasioni dei suo testi teatrali). Si ricostruisce così un sodalizio che ha attraversato il teatro esistenzialista (italiano ed europeo) e mutuato molti degli aspetti estetico-filosofici (nei drammi di Luzi) e spettacolari (nella pratica scenica di Costa) del Teatro Rapsodico. Luzi e Costa, sostenendosi vicendevolmente, hanno consacrato la loro arte alla priorità della Parola Poetica, del verso dell uomo , del verbo che sin dalla Genesi abbiamo imparato a considerare espressione più autentica della nostra umanità (e divinità). Lo studio del teatro di Luzi può essere un primo passo verso una riconsiderazione più articolata e attenta delle esperienze controcorrente della scena teatrale italiana dal secondo dopoguerra in poi, periodo in cui ha esercitato il proprio dominio un avanguardia guidata dall odio per la parola, con funeste conseguenze non solo sul piano delle arti performative rilevabili ancora oggi. Consapevole che la natura drammatica in fondo insita in certa sua lirica ha trovato un eccellente decantazione nella misura teatrale, Luzi si dedicò negli ultimi anni di vita pressoché esclusivamente alla scrittura drammatica quasi dimostrando un incapacità a tornare indietro, a lasciar nuovamente disperdere, dopo averlo catturato nella struttura teatrale, l intrigo delle voci. Contro la minaccia di abumanizzazione della nostra epoca Luzi ha così esercitato la sua missione di scriba e la sua visione del teatro come rito potentemente umano, come arricchimento di coscienza e di conoscenza per chi ne è l interprete e per chi ne è lo spettatore.
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Zinno, Rossella <1987&gt. "La politica cinese verso gli Emirati Arabi Uniti." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2013. http://hdl.handle.net/10579/3891.

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Abstract:
Consapevoli dell'importanza che oggi la realtà cinese riveste nel complesso di tutte le nazioni del mondo e del peso che la sua economia ha a livello di scambi commerciali con le potenze industrializzate più avanzate, questa tesi tratta delle relazioni di questo grande paese con il mondo medio orientale e, in particolare, con gli Emirati Arabi Uniti. La Cina ha da anni uno strettissimo rapporto con tutti i paesi del Golfo Persico, riuniti nel GCC, da cui ricava gran parte dell'energia necessaria alla sua vita economica. Questa trattazione ripercorre le tappe più significative che hanno caratterizzato il cammino dell'amicizia sino-emiratina, amicizia che, iniziata col privilegiare l'aspetto mercantile ed economico, si è via via aperta ad una vera e propria collaborazione in vari settori fino alla condivisione di momenti di vita reciproci che si possono collocare nell'ambito più ampio degli scambi culturali: dal settore finanziario e bancario alla cooperazione nel campo della salute, dalle infrastrutture al reciproco arricchimento di nuove e rivoluzionarie tecnologie applicate a tutti gli aspetti della vita moderna, fino ad episodi di partecipazione agli eventi culturali che fanno parte della vita di ciascun popolo e che hanno evidenziato che le relazioni tra i due paesi, in definitiva, travalicano significativamente gli ambiti puramente economici per diventare segni di vera amicizia.
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Noviello, Massimiliano <1985&gt. "La transizione catalana verso la democrazia (1975-1979)." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2013. http://hdl.handle.net/10579/2612.

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Abstract:
La tesi si propone di esaminare il periodo della storia catalana, parallelamente ai fatti nazionali, che va dalla morte di Francisco Franco (1975) fino alla promulgazione della Costituzione (1978) e dello Statuto d’Autonomia (1979), conosciuto come “transizione verso la democrazia. La tesi sarà suddivisa in tre capitoli. Nel primo costituiranno oggetto di analisi i concetti di nazione e nazionalismo. Verrà ripercorsa per grandi linee la storia della Catalogna, si cercherà di individuare i tratti distintivi del nazionalismo catalano, le modalità in cui esso nasce e sopravvive nonostante quasi quaranta anni di regime autoritario, tornando alla ribalta negli ultimi anni di vita del dittatore. Si darà enfasi alla questione linguistica e all’importanza del riconoscimento dello status politico di lingua per il catalano. Inoltre si tenterà di descrivere le tipologie di nazionalismo sviluppatesi a seconda delle varie influenze politiche, culturali o religiose. Il secondo capitolo si propone di studiare i cambiamenti sociali e politici verificatisi nel panorama iberico dopo la morte del caudillo. Oggetto d’analisi saranno le vicissitudini politiche tra il 1975 e il 1978, quali la demolizione del centralismo statale in favore di un trasferimento di parte dei poteri verso le comunità autonome, il primo periodo di governo Suárez e il processo di negoziazione che dotò la Spagna di un nuovo testo costituzionale. Nel terzo capitolo, infine, saranno analizzati nello specifico le vicissitudini politiche, economiche e sociali relative alla popolazione catalana. Si tenterà di illustrare il ruolo cardine svolto dall’istituzione locale della Generalitat (istituita di nuovo dopo un quarantennio di esilio) nell’ambito del processo politico che portò al riconoscimento dello Statuto d’Autonomia catalano da parte dello Stato.
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Poloni, Marta <1994&gt. "Verso i musei digitali.Tecnologie digitali tra fruizione e comunicazione." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2019. http://hdl.handle.net/10579/15238.

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Abstract:
La tecnologia, in particolare quella informatica, ha sostanzialmente cambiato le modalità di fruizione e produzione dei contenuti, rivoluzionando le dinamiche sociali, e nello specifico quelle culturali, che si stanno muovendo verso una maggiore disintermediazione. Il settore museale non ha assorbito in pieno queste novità, avvertendo difficoltà nel mettere in atto nuove modalità comunicative e strategie di audience engangement e development focalizzate, che renderebbero la fruizione culturale maggiormente partecipata e coinvolgente anche per nuovi tipi di pubblico. I siti web dei musei italiani infatti risultano poco accessibili e scarsamente comunicativi, l'utilizzo dei social network è ancora limitato e le modalità di fruizione delle collezioni museali rimangono poco aggiornate e spesso pensate per pubblici culturalmente già formati: l'applicazione delle nuove tecnologie comunicative permetterebbe una fruizione più coinvolgente, partecipata e “democratica”. La tesi si pone perciò l'obiettivo di dimostrare come una maggiore attenzione a questa rivoluzione digitale possa aiutare a rendere il patrimonio culturale più comunicativo ed accessibile ad un più vasto bacino di utenti, realizzando efficacemente gli obiettivi educativi e di diffusione culturale propri delle istituzioni museali. Dopo aver analizzato la situazione attuale dei musei italiani e delineato in quali modi le nuove tecnologie digitali possono essere implementate all'interno delle strategie museali, si prenderanno in analisi, nel terzo capitolo, i cosiddetti “musei virtuali”, termine che raccoglie in sé diverse realtà, dalle gallerie online ai musei multimediali. Verranno quindi presentati dei casi studio particolarmente significativi, esempi virtuosi di applicazione delle nuove tecnologie presenti sul mercato.
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Cogo, Riccardo <1993&gt. "Shinzo Abe e la politica estera verso la Cina." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2020. http://hdl.handle.net/10579/17384.

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Abstract:
Con la mia tesi di laurea vorrei approfondire la politica estera verso il vicino cinese dei governi di Shinzo Abe, attuale premier giapponese, in carica ormai dal 2012. Il Giappone è un paese stagnante economicamente e socialmente da ormai da più di due decenni e si trova a dover affrontare delle nuove sfide a causa dell’emergere di quella che potrebbe diventare la prima potenza nel mondo. Essendo in carica da molto tempo e con salde maggioranze Abe ha avuto la possibilità di attuare programmi di governo molto lunghi. La sua dottrina è stata chiamata “dottrina Abe” ed è volta a rilanciare il Giappone a livello globale. Le sue politiche hanno giovato al paese? Quali sono le prospettive di fronte alla competizione scattata dall’ emergere della Cina. Dal punto di vista economico si trova sempre più in competizione con il colosso cinese, che è diventato la seconda potenza economica mondiale e secondo gli analisti è destinato a superare gli Stati Uniti. Pechino inoltre ha cominciato a giocare un ruolo più attivo all’ interno della politica internazionale. Spesa militare in aumento, pressioni sui confini e politica estera aggressiva hanno caratterizzato il governo cinese. Tuttavia, i buoni rapporti economici potrebbero essere una spinta alla collaborazione, in virtù del fatto che il Giappone potrebbe anche allontanarsi dagli Stati Uniti per perseguire una politica più autonoma.
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Bastelli, Laura. "Tradurre, tradire e morire: la vera storia degli harkis e dei tarjuman." Bachelor's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2021.

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Abstract:
In questo elaborato, dopo aver presentato in un primo momento i principali elementi storico-politici della guerra in Algeria e in Afghanistan, mi soffermerò sulla funzione degli harkis algerini e dei tarjuman afghani. In particolare, mi attarderò sulle difficoltà incontrate da queste figure al termine del loro servizio, e dell’indifferenza dello Stato francese di fronte alle richieste di protezione e di asilo. I pochi fortunati dovranno infatti aspettare anni prima di poter iniziare una nuova vita in Francia, mentre la maggior parte dei loro colleghi rimarrà bloccata in un vortice di violenza, nella totale incomprensione e delusione, profondamente rammaricata di aver servito la bandiera francese. Infine, analizzerò l’importante ruolo dell’interprete militare, figura spesso nell’ombra, che tuttavia svolge un lavoro arduo e rischioso, con molte complessità e altrettante difficoltà, sia dal punto di vista umano che linguistico. Concluderò, in seguito, con un approfondimento sullo status giuridico dell’interprete di guerra e delle leggi, ancora vaghe, che lo tutelano.
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Gianolla, Erica <1990&gt. "I BAROVIER: STORIA E TRADIZIONE DI UNA FAMIGLIA DI ARTISTI DEL VETRO." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2017. http://hdl.handle.net/10579/10035.

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Abstract:
Venezia già dal XIII secolo e capace, nel corso dei secoli, di evolvere la propria produzione raggiungendo risultati tecnici e artistici sempre crescenti. E’ di Angelo Barovier, per esempio, l’invenzione nel corso del Rinascimento, del “vetro cristallino” e la realizzazione della famosissima Coppa Barovier (circa 1445). Nel corso del periodo Barocco (XVII secolo) una profonda crisi colpì il settore, protraendosi anche nel corso della caduta della Serenissima e del dominio austriaco: la scomparsa delle corporazioni e la forte concorrenza minarono l’antica arte vetraria e in questo periodo molte preziose tecniche di lavorazione andarono perdute. Fu solo nel 1866, con l’avvento di Antonio Salviati, avvocato vicentino affascinato dal vetro, che ebbe inizio un secondo “Rinascimento” per l’attività dei Barovier. Dopo aver fondato la “Società Anonima per Azioni Salviati & C”, Salviati decise di assumere tutti i più importanti e famosi maestri vetrai d’allora, tra le cui fila figuravano i Barovier. Nel 1877 la ditta mutò la ragione sociale in “Salviati Dr Antonio” ma i Barovier ne fecero parte per poco tempo: già l’anno successivo appare una società di fatto “Fratelli Barovier” che mantenne comunque rapporti commerciali con Salviati, rifornendolo di soffiati di varia natura. Nel 1896 la società di fatto regolarizza la propria posizione con atto notarile divenendo la “Artisti Barovier & C” : per anni l’azienda propose manufatti di grande pregio artistico presentati anche a Ca’ Pesaro. Nel 1919, intanto, a seguito della decisione di Benedetto di recedere dalla compagine sociale venne costituita la società semplice “Vetreria Artistica Barovier & C” che contava tra i propri componenti anche i figli di Benvenuto (Ercole e Nicolò) e di Giuseppe (Napoleone). In questo caso, tuttavia, la gestione venne invece affidata a Nicolò Barovier. Dopo lo scioglimento anticipato della società nel 1932 Ercole e Nicolò fondarono la “Vetreria Barovier snc” decidendo in seguito di far confluire entrambe le società nella “S.A.I.A.R. (Società Anonima Industrie Artistiche Riunite) Ferro Toso”. L’azienda assumerà la denominazione di “Ferro Toso e Barovier Vetrerie Artistiche Riunite SA” per poi diventare, nel 1939, “Barovier Toso & C. Vetrerie Artistiche Riunite SA”. Lo scoppio del secondo conflitto mondiale nel 1939 segnò l’inizio di un periodo di crisi che si proseguì nel corso degli anni Quaranta e del dopoguerra: l’embargo verso l’Italia attuato dalla Società delle Nazioni -e dunque la fine delle esportazioni- determinarono una fase difficile, resa più acuta anche dalla necessità di procedere alla manutenzione degli impianti e dalla difficoltà di procurare materie prime. Neppure la fine del conflitto, nonostante le attese, comportò una immediata ripresa: sul mercato si erano ormai affacciati molti concorrenti e la crisi determinò anche l’inutilizzo di alcuni impianti. IL 1949 fu però anche l’anno in cui entrò nella compagine sociale Angelo Barovier, figlio di Ercole. Da qui iniziò l’espansione della società oltre i confini dell’Italia e, negli anni Sessanta, anche la collaborazione di grandi artisti e architetti: tutto questo contribuì alla creazione di una solida compagine sociale che accompagnò l’azienda anche nel corso degli anni Settanta.
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Dini, Alessandra, and Claudia Casadio. "Forma della città e forme dell'abitare. Giardino botanico a Mirandola." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2014. http://amslaurea.unibo.it/6894/.

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Abstract:
Il lavoro di tesi ha avuto come oggetto la progettazione di un giardino botanico per Mirandola nella zona del centro storico. Il terremoto è divenuto il pretesto per ridefinire il “limite” tra centro storico e circonvallazione, in passato segnato dalle antiche mura e per riprogettare alcuni luoghi della città avendo come riferimento il testo dell'Hypnerotomachia Poliphili, opera di Giovanni Pico della Mirandola, determinante nella nascita del giardino rinascimentale all'italiana. Il progetto a scala urbana, oltre che nella ridefinizione del limite, consiste nella riqualificazione di tre giardini posti lungo la circonvallazione. L'area di progetto per il giardino botanico è occupata da un edificio storico, prima del terremoto adibito a banca, che diventa elemento di partenza del progetto oltre che ingresso al giardino. Vengono progettate una serie di serre vetrate, per conservare diverse specie di piante, alternate a elementi di collegamento dedicati alla didattica. Nella parte del giardino all'aperto viene creato un percorso sensoriale volto sia alla conservazione che alla didattica e al tempo libero.
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Dei, Rossi Matteo <1994&gt. "L'industria del vetro veneziano nell'Ottocento: la crisi dopo la caduta della Repubblica." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2019. http://hdl.handle.net/10579/15435.

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Abstract:
Con la caduta della Repubblica di Venezia, il tessuto economico-sociale della città attraversò una grave crisi. Una delle industrie più colpite fu quella del vetro di Murano, che registrò una drastica riduzione nel numero di fornaci e operai. I motivi principali erano riconducibili allo stravolgimento degli equilibri economici che vigevano a Venezia da secoli. Soltanto negli anni Sessanta del XIX secolo il settore riuscì a riprendersi, soprattutto grazie all'azione congiunta di singole figure.
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ZUDDAS, ALESSIO. "La Constructive Relationship del Regno Unito verso la Repubblica Sudafricana." Doctoral thesis, Università degli Studi di Cagliari, 2019. http://hdl.handle.net/11584/271455.

Full text
Abstract:
The research is focused on the diplomatic relations between the United Kingdom and South Africa during the ‘80s, specifically referring to the first Thatcher’s terms. The relations, complicated by the racial segregation regime of the South African Government, are very important in the context of the International Community economic and commercial embargo. The Thatcher Government, with the fundamental role of the Foreign and Commonwealth Office, kept the relations with the South Africa Government, convinced that the dialogue was the only way to try to achieve the end of the racial segregation regime. The international political scenario during the years of the research’s focus was very important to understand the choices and the British and South African political decisions, keeping the focus also on the decisions of the United States and the European Community.
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Bressan, Alice <1996&gt. "Verso la parità di genere: dal suffragio universale al riconoscimento internazionale." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2021. http://hdl.handle.net/10579/19249.

Full text
Abstract:
Il tema che si affronta in questa tesi di laurea specialistica riguarda le modalità attraverso le quali si è giunti al riconoscimento internazionale della parità di genere. Per attuare questa analisi, nel capitolo primo verrà data una definizione di genere basandosi sul lavoro della storica statunitense Joan Wallach Scott. Attraverso la prospettiva sociologica, si delineeranno le tappe fondamentali della formulazione del concetto di genere nella società. A conclusione del capitolo si evidenzierà il concetto di parità di genere. Successivamente nel secondo capitolo si analizzerà la prima ondata del movimento femminista per la conquista del suffragio universale. In questo capitolo, si esamineranno le opere della suffragista inglese Millicent Garrett Fawcett per ricostruire il suo operato per la conquista del diritto di voto in Gran Bretagna. Si analizzerà, in seguito, la collaborazione delle suffragiste inglesi e americane per il suffragio femminile negli Stati Uniti d’America. Nel terzo capitolo verrà approfondita la seconda ondata del movimento femminista, principalmente negli Stati Uniti d’America. Per ricostruire il movimento femminista americano degli anni Sessanta, verrà analizzata una raccolta di giornali composta da tre numeri pubblicati dall’organizzazione Women’s Liberation Movement. Infine, nel quarto ed ultimo capitolo, si prenderanno in considerazione gli organismi e le normative internazionali create dall’Organizzazione delle Nazioni Unite al fine di riconoscere e promuovere la parità di genere.
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Castagna, Luca. "Verso il disgelo: Stati Uniti e Santa Sede, 1914-1940." Doctoral thesis, Universita degli studi di Salerno, 2011. http://hdl.handle.net/10556/252.

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Abstract:
2009 - 2010
Non esistendo uno studio critico d’insieme sulle relazioni intercorse tra gli Stati Uniti d’America e il Vaticano durante il ventennio infra-bellico, in questa ricerca si è tentato di colmare tale lacuna, ripercorrendone le tappe principali fino allo scoppio della Grande guerra e contestualizzandone l’evoluzione nell’ambito del convulso scenario internazionale degli anni Venti e Trenta del XX° secolo. L’obiettivo è quello di dimostrare come tale percorso di “riavvicinamento” temporaneo, in larga parte agevolato dal superamento delle barriere, politiche e culturali, che avevano storicamente sia impedito la completa assimilazione del cattolicesimo nella società statunitense, sia, di riflesso, alimentato una strenue reticenza a considerare il Vaticano quale possibile interlocutore alla stregua degli altri attori internazionali, avesse avuto una connotazione essenzialmente pragmatica ed una finalità chiaramente contrastiva nei confronti del nazi-fascismo e degli abomini da esso determinati. A tal scopo, partendo dalle suggestioni metodologico-interpretative offerte dalla letteratura esistente, si sono adoperate congiuntamente fonti primarie di diversa provenienza ed in parte inedite. Si è, infine, integrato l’utilizzo di alcune raccolte documentarie e di svariati periodici, questi ultimi in parte rinvenuti nei medesimi fondi archivistici e in parte consultati presso la Alderman Library della University of Virginia e la Public Library di New York... [a cura dell'Autore]
IX n.s.
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Fregonese, Federico <1989&gt. "Storia della Ragionera: Il contesto veneziano ed il millenario distretto del Vetro di Murano." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2016. http://hdl.handle.net/10579/9348.

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Abstract:
La storia della ragioneria, dagli albori alla nascita della partita doppia e della contabilità moderna a Venezia, supportata dalle vicende storiche della Serenissima e dall'evoluzione economica del suo territorio. Si prenderanno in considerazione il contesto storico, il contesto economico e quello legislativo del territorio Veneto, studiando successivamente la storia economica del Vetro artistico veneziano, andando a ricercare in esso le cause di longevità del distretto di Murano e delle sue aziende storiche, una tra tutte la famosa e quasi millenaria Barovier & Toso.
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MISIANO, FRANCESCA. "«LA CITTÀ PIÙ CITTÀ D'ITALIA» VERSO L'EUROPA. L'ESPOSIZIONE INTERNAZIONALE DI MILANO DEL 1906." Doctoral thesis, Università degli Studi di Milano, 2014. http://hdl.handle.net/2434/232582.

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Abstract:
Mine project aims to understand and evaluate Milan’s changes during an important season for its nationally and internationally statement. Moving from the traditionally idea that "Milan makes itself," the setting up of Simplon’s Exhibition was an important and valuable opportunity of cooperation of private and public efforts, with the direct participation of the Municipality. Milan was not only the protagonist of the urban and architectural transformation, but also of process of improvement of social conditions and of increase of cultural activities. It also consider the legacy of this event after the conclusion of the Exhibition: with Acquario's exception, none of the most iconic buildings of the white city lasted to remind the magnificent work of Simplon's Exhibition, which left a much rich bequeath to Milan. The cultural and social heritage have ensured the eternal memory for an so felt event, but so fleeting.
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Ventagli, Laura <1995&gt. "Verso la ratifica del Protocollo di Kyoto: una Russia dai dibattiti interni volutamente prolungati." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2020. http://hdl.handle.net/10579/17424.

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Abstract:
La riposta alla ratifica del Protocollo di Kyoto da parte dello Stato russo è frutto di un percorso continuamente segnato e deviato da spinte interne e contrastanti e da pressioni anche da parte degli stati internazionali e dalla Comunità Europea. Dal punto di vista interno allo stato sono gli scienziati che, più di tutti, hanno voce in capitolo e conoscenze pragmatiche al riguardo, e possono dunque esercitare un certo tipo di influenza sul governo, rappresentato dalla figura di Vladimir Putin. Tuttavia, all'interno della stessa comunità scientifica troviamo correnti di pensiero in antitesi tra loro: nello stesso ambiente accademico si possono trovare posizioni completamente favorevoli alla ratifica ma anche chi addirittura non ritiene il cambiamento climatico costituire un problema reale. La scena è ulteriormente complicata dagli economisti e dalle forze politiche vicine a Putin, anche esse spartite tra i sostenitori di Kyoto e gli oppositori. La tesi mira fornire un quadro globale sulla situazione del dibattito e delle divergenti opinioni appartenenti alle personalità che in Russia hanno contribuito a portare alla luce aspetti negativi e positivi del protocollo di Kyoto, condensando in un unico documento opinioni degli scienziati, degli economisti degli enti non governativi e dello stesso governo, portavoce dei risultati del dibattito interno di fronte alla comunità internazionale durane le diverse COP svoltesi tra il 1997 ed il 2005, rispetto alla ratifica del trattato, con un’attenzione maggiore dedicata al periodo 2001-2004, nel momento in cui gli Stati Uniti, ritirando la firma dal patto, lasciano la Russia come unica potenza in grado di dare effettività al Protocollo. L’obiettivo finale è analizzare le diverse sfaccettature sotto cui la ratifica al Patto di Kyoto è stata discussa e cercare di carpire cosa ha realmente mosso i rappresentanti del governo russo ed evidenziare il peso delle pressioni di taluni gruppi rispetto ad altri nel pendere tale decisione. Il primo capitolo si concentrerà sulla storia ambientale russa, precisamente sull'eredità ambientale sovietica e sui danni lasciati dalle politiche comuniste sulle repubbliche dell’ormai disgregata URSS. Il secondo capitolo verterà invece sul tema del Protocollo di Kyoto, precisamente in merito alle esigenze che hanno portato alla sua stesura, e ai meccanismi e regole che in esso vengono dettati agli stati: una parte del capitolo sarà dedicata all'atteggiamento russo nei confronti delle COP e del Patto stesso. Infine, il tema centrale della tesi, costituto dal terzo capitolo, sarà dedicato a ricostruire e collegare fra loro i dibattiti e le differenti posizioni degli studiosi che hanno soggettivamente pesato sulle decisioni del governo riportando anche le posizioni “alternative” alla questione Kyoto nel periodo sopracitato. Questo lavoro è basato su una diverse tipologie di materiali quali libri di storia ambientale russa, contributi in riviste ambientali che analizzano il rapporto che la Russia ha avuto nel passato e che tuttora ha nella protezione dell’ambiente, documenti ufficiali e documenti tecnici che esplicano le struttura e i mezzi del Protocollo di Kyoto. Per quanto riguarda il terzo capitolo, esso verrà strutturato attraverso l’utilizzo di fonti primarie, quali articoli di giornale e di riviste digitali e cartacee russi ed internazionali, ma il lavoro verrà supportato anche da una serie di fonti secondarie costituite da articoli, contributi in volume e in rivista di studi sul tema che mirano a fornire una panoramica della situazione interna russa e del conseguente atteggiamento della comunità internazionale nei suoi confronti.
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Stecca, Enrica <1987&gt. "L'IMPATTO ECONOMICO SULL'AGRICOLTURA CINESE. ANALISI DELLA SILENZIOSA MARCIA DEL DRAGONE VERSO UN'AGRICOLTURA SOSTENIBILE." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2013. http://hdl.handle.net/10579/3436.

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Brozzetti, Eva <1976&gt. "A Santa Fe de la Vera Cruz: storie di vita, di famiglia e di politica." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2016. http://hdl.handle.net/10579/8139.

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Abstract:
Il presente lavoro che nasce e si articola nel contesto della doppia titolazione con la Università Nacional del Litoral, argomenta la possibilità di narrare le grandi linee della storia argentina della seconda metà del ventesimo secolo attraverso il ricorso a due storie di vita di soggetti che furono protagonisti di quegli anni nel contesto locale della militanza di sinistra. La proposta, altresì', rappresenta un tentativo di mediazione tra memoria pubblica e memoria intima e familiare.
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ROSSI, STEFANO FABIO. "«SOLO CIÒ CHE FRUTTIFICA E' VERO» FENOMENO E STRUTTURA IN HEINRICH ROMBACH." Doctoral thesis, Università Cattolica del Sacro Cuore, 2017. http://hdl.handle.net/10280/35770.

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Abstract:
La tesi prende in considerazione l'opera di H.Rombach (1923-2004) come esempio di sviluppo di alcune tesi heideggeriane e recupero di una certa tradizione filosofica tedesca che proprio la grande fama di Heidegger ha contribuito a rendere non operativa.
The thesis takes into consideration the work of H. Rombach (1923-2004) as a development of some Heideggerian intuitions, along with the recovery of some aspects of the German philosophical tradition that the great fame of Heidegger has contributed to obscure
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ROSSI, STEFANO FABIO. "«SOLO CIÒ CHE FRUTTIFICA E' VERO» FENOMENO E STRUTTURA IN HEINRICH ROMBACH." Doctoral thesis, Università Cattolica del Sacro Cuore, 2017. http://hdl.handle.net/10280/35770.

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Abstract:
La tesi prende in considerazione l'opera di H.Rombach (1923-2004) come esempio di sviluppo di alcune tesi heideggeriane e recupero di una certa tradizione filosofica tedesca che proprio la grande fama di Heidegger ha contribuito a rendere non operativa.
The thesis takes into consideration the work of H. Rombach (1923-2004) as a development of some Heideggerian intuitions, along with the recovery of some aspects of the German philosophical tradition that the great fame of Heidegger has contributed to obscure
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Frau, Michela <1993&gt. "La grande emigrazione verso Argentina e Brasile: azioni e dibattiti della classe politica italiana." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2019. http://hdl.handle.net/10579/14159.

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Abstract:
This work wants to explore the subject of The Great Migration that happened in Italy between the beginning of the 19th century and the end of the 20th century, focusing on the trajectory that saw the arrival of millions of Italians to Latin America, with a special regard to Argentina and Brazil. On the other hand, it elaborates on how such a phenomenon was perceived by the Italian political class and which were the actions taken, both on a legislative and diplomatic level. The study will try to understand how the migration flux has influenced the diplomatic and commercial relationships between Italy and Argentina and Italy and Brazil. Moreover, it will investigate on the way each country Government reacted to the incoming or outgoing migration, and what were the internal or foreign policies implemented to respond to this phenomenon. Thanks to the help of a vast bibliography on the matter, this work will frame the economic, ethnical and ideological causes and the consequences of what has come to be known as The Great Migration and understand what role it as played in these three countries.
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Naccari, Nicola <1987&gt. "La Città del Sole. Primato romano ed ecclesiologia nella corrispondenza papale verso l'Oriente greco (XI-XIII sec.)." Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2017. http://amsdottorato.unibo.it/8229/1/Nicola_Naccari_Tesi.pdf.

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Abstract:
La tesi analizza la teologia e l’ecclesiologia del primato romano nella corrispondenza ufficiale del papato verso l’Oriente greco da dopo lo scontro del 1054 fino al pontificato di Innocenzo III (1198-1216). Partendo dallo studio delle categorie primaziali e dei lessemi ecclesiologici presenti nelle lettere pontificie al mondo bizantino, e analizzando i contesti storici in cui si situarono i dialoghi diplomatici e i tentativi unionisti tra le chiese, questo lavoro si è proposto di leggere le fonti in modo sia analitico che critico. Nel primo livello d’analisi si è presa in esame la teologia del primato, il suo sviluppo, come essa venne costantemente ribadita e quali strumenti retorici furono messi in campo per tentare di imporla all’Oriente greco. Nel secondo livello si è indagato il rapporto tra le teorizzazioni primaziali e la loro effettiva applicazione, notando di conseguenza come l’Ostpolitik papale fosse il più delle volte dettata dalle necessità politiche del momento piuttosto che dall’intransigente applicazione della norma. Infine, si è affrontato il tema del valore che questi dialoghi ecclesiali e confronti ecclesiologici potevano assumere per Roma, arrivando all’ipotesi che i papi dell’XI-XIII secolo non ammettessero in realtà un confronto speculativo sul primato romano, poiché tali contatti erano dettati solamente da politica ecclesiastica, in cui non esisteva discussione o reale volontà di arrivare all’unione delle chiese, ma solo la ricerca di nuove strategie per imporre il primato universale della sede di san Pietro.
The thesis analyses the theology and ecclesiology of the Roman primacy in the papal correspondence with the Greek East from the clash of 1054 to the pontificate of Innocent III (1198-1216). Starting from the study of primatial categories and the ecclesiological lexicon in the papal letters to the Byzantine world, and analysing the historical contexts in which diplomatic dialogues and attempts of unification between churches occurred, this work proposes to read the sources both analytically and critically. The first level of analysis considers the theology of the primacy, its development, how it was constantly reiterated, and which rhetorical instruments were used to try to impose it to the Greek East. The second stage investigates the relationship between primatial theories and their pratical and eventual application, arguing that the papal Ostpolitik was mainly dictated by the political needs of the moment rather than the strict application of the norm. Finally, this work considers the value that these ecclesiastical dialogues and ecclesiological confrontations had for Rome, showing how the popes of the eleventh-thirteenth centuries did not accept a speculative discussion on the Roman primacy, but it was only ecclesiastical policy, where there was no discussion or real will to unify the churches, only the search for new strategies to impose the universal primacy of St Peter's See.
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Giubilei, Francesca <1982&gt. "Il Vetro: un impulso immaginativo per l'arte contemporanea. I progetti espositivi a Venezia negli ultimi trent’anni." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2022. http://hdl.handle.net/10579/21474.

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Abstract:
L’elaborato, dopo aver delineato le principali tappe storiche attraverso cui il vetro di Murano inizia ad essere considerato un mezzo espressivo a disposizione degli artisti e non più solo un materiale funzionale e decorativo, intende approfondire il ruolo che hanno avuto, specie nel dibattito locale e specialistico, alcuni progetti espositivi, presentati a Venezia dagli anni Novanta del XX secolo ad oggi, nel riconoscimento e diffusione del vetro come medium artistico contemporaneo e nella rilevanza di Murano e Venezia come centri di questo processo di sperimentazione e ricerca. Partendo con una prolessi sulle numerose opere in vetro esposte all’ultima Biennale d’Arte (2019), che intende evidenziare l’aderenza di questo medium ai linguaggi espressivi contemporanei, la trattazione prosegue, nella sua prima parte, come un percorso cronologico che, facendo particolare riferimento alla storia del vetro muranese, evidenzia i principali snodi storici che hanno portato agli esiti attuali. Contestualmente, si sottolinea il ruolo di due artisti internazionali, Josef Albers e Marcel Duchamp, quali pionieri nella trasformazione della percezione del materiale da semplice supporto a veicolo di contenuti espressivi, non tanto tra gli artisti loro coevi, quanto piuttosto tra quelli a noi più prossimi. La seconda parte della ricerca, a partire dall’influenza che questo nuovo approccio al vetro ha avuto sulle generazioni più recenti, analizza in particolare la struttura, le caratteristiche e le finalità dei più significativi progetti espositivi presentati a Venezia negli ultimi trent’anni, intendendo affermare l’importanza delle mostre quali strumenti per la costruzione di un sistema di valori espressivi ed estetici condivisi.
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Bruno, Isabella <1995&gt. "L’approccio strategico di Xi Jinping verso Taiwan: tra soft-power e assertività." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2021. http://hdl.handle.net/10579/20498.

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Abstract:
Il tema centrale della tesi di laurea è lo studio della strategia adottata dall’attuale presidente cinese Xi Jinping nei confronti di Taiwan. Attraverso l’analisi dei principali discorsi in merito alla cosiddetta “questione di Taiwan” e alla sua riunificazione con la mainland, si potrà constatare come è cambiato l’atteggiamento di Xi verso l’isola, in particolar modo a seguito delle elezioni che hanno portato alla vittoria l’attuale presidente taiwanese Tsai Ing-wen e il suo Partito Progressista Democratico (PPD). L’elaborato esamina dunque le politiche sul piano economico, diplomatico, internazionale e militare implementate da Xi Jinping, inizialmente caratterizzate da una sostanziale linea di continuità rispetto al suo predecessore Hu Jintao per poi tendere all’ “intrappolamento” dell’isola tramite l’attuazione di misure “carrots and sticks”, come parte integrante del Sogno Cinese.
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ILLARIONOVA, Elizaveta. "Gli sviluppi storici della forma sonetto in Italia e in Russia e il verso libero novecentesco: una intersezione di paradigmi poetici." Doctoral thesis, Università degli studi di Bergamo, 2016. http://hdl.handle.net/10446/62511.

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MAIETTI, Federica. "Trasparenza e Restauro. Aspetti teorico-critici, metodologie, materiali e tecnologie per la protezione e la valorizzazione del patrimonio storico-architettonico: dal vetro ai materiali di sintesi." Doctoral thesis, Università degli studi di Ferrara, 2009. http://hdl.handle.net/11392/2388694.

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Abstract:
The research concerns the technological innovation applied to the architectonical heritage conservation and restoration field, particularly for what concern the use of non-traditional materials in conservative interventions and how they are received on the basis of the principles of restoration. Starting from the comprehension of the values of the architectonical heritage up to the studying of the traditional technologies, methodologies and materials used for the protection conservation and enhancement of the historical surfaces the research field has been restricted in the study of the synthetic transparent materials aimed at the enhancement. protection and conservation of the historical architectonical external structures. The technical properties of the synthetic transparent materials, shaped in horizontal or vertical sheets or protective panels, and the characteristic of transparency represent, for the intervention on the historical materials, a protective System and a means with important potentiality thanks to the large compatrbility with the needs that an intervention on historical surfaces requires. The topic of the transparency is Iinked with the double need of protection of the historical architectonical structures or surfaces and, at the mean time, the warrant of a good vision of the monument with the minimum possible visual and environmental impact. The starting point of the research is the introduction of the synthetic transparent materials as protective and enhancing means in restoration field. The aim of the research is the definition of the actual outline of the synthetic transparent materials applications in conservative field. the definition of the outline of best-practices and the experimental definition of the best synthetic materials for the protection of surfaces.
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ZUCCHINALI, Andrea (ORCID:0000-0002-7949-8651). "Strategie verbo-visuali nei romans-collages di Max Ernst." Doctoral thesis, Università degli studi di Bergamo, 2021. http://hdl.handle.net/10446/190698.

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Abstract:
Questa tesi si propone di condurre un’analisi di alcuni specifici aspetti dei romans-collages di Max Ernst, in particolare La femme 100 têtes e Une semaine de bonté, realizzati tra il 1929 e il 1934. Il primo capitolo di questo elaborato si propone di mettere in luce il rapporto tra dimensione verbale e visuale nei collage ernstiani considerati nelle loro diverse varianti, cercando di dimostrare l’influenza esercitata su Ernst dalla lettura, assidua fin dai tempi dei suoi studi universitari a Bonn, dei testi di Sigmund Freud, in particolare Il motto di spirito e la sua relazione con l’inconscio. In seconda battuta, ci si propone di evidenziare il contributo apportato da Ernst alla tradizione del livre de peintre, con una panoramica sul periodo compreso tra gli esordi in campo artistico e la pubblicazione di La femme 100 têtes, dedicando particolare attenzione alle raccolte di poesie e collage Répétitions e Les malheurs des Immortels (1922), realizzate in collaborazione con Paul Éluard. Il secondo capitolo di questo elaborato si propone di condurre un’analisi delle strategie narrative in atto nei romans-collages, cercando di definire le logiche organizzative di testi e immagini. Sono presi in considerazione, in particolare, il primo e il terzo romanzo (La femme 100 têtes e Une semaine de bonté), accomunati da una polisemia narrativa fortemente attenuata nel secondo (Rêve d’une petite fille qui voulut entrer au Carmel), strutturato in una progressione diegetica più coerente, per quanto onirica e destabilizzante. Si entra, inoltre, nel merito della questione interpretativa delle opere prese in considerazione, sviluppando le principali posizioni critiche e, laddove possibile, cercando di integrarne la riflessione. Un aspetto scarsamente indagato, in relazione ai romans-collages, è il rapporto tra l’operazione di “messa in sequenza” delle immagini ernstiane in progressione diegetica e l’estetica del cinema: eppure Breton, fin dal testo di presentazione della mostra di collage all’Au Sans Pareil, aveva aperto la strada a una simile prospettiva, osservando che Max Ernst «projette sous nos yeux le film le plus captivant du monde». Il terzo capitolo si propone di individuare, all’interno dei romans-collages, alcune pratiche operative che definiscano dei punti di contatto con l’immaginario cinematografico, alla luce della tradizione dell’image en mouvement e delle principali posizioni teoriche assunte dai surrealisti in relazione al cinema. Si analizza il rapporto tra le opere ernstiane e il cinema popolare celebrato dai membri del gruppo surrealista (in particolare Fantômas e Les Vampires, di Louis Feuillade), mettendo in luce inoltre il dialogo con esperienze letterarie coeve legate all’immaginario cinematografico (su tutte, Anicet ou le panorama di Aragon). Si procede, inoltre, a esplorare una prospettiva sostanzialmente inedita relativa al rapporto tra i romans-collages e il medium filmico, in primo luogo analizzando le strategie di trasposizione delle sequenze di collage al cinema: in particolare, è presa in considerazione la traduzione di Une semaine de bonté in film di animazione, operata da Jean Desvilles in collaborazione con lo stesso Ernst nel 1961. Ci si interroga, infine, relativamente alla ricezione internazionale delle opere ernstiane prese in considerazione, cercando di dimostrare la specifica influenza dei romans-collages su una certa componente del cinema sperimentale statunitense (in particolare della West Coast), segnatamente nell’opera di artisti come Lawrence Jordan e Harry Smith, a partire dai primi anni Sessanta, conseguentemente agli anni di esilio americano vissuti da Ernst durante la Seconda Guerra Mondiale.
This thesis aims to conduct an analysis of some specific aspects of Max Ernst's collage novels, in particular La femme 100 têtes and Une semaine de bonté, made between 1929 and 1934. The first chapter of this thesis aims to highlight the relationship between verbal and visual dimension in the Ernstian collages considered in their different variants, trying to demonstrate the influence exercised on Ernst by reading, assiduous since the time of his university studies in Bonn , of the texts of Sigmund Freud, in particular Wit and its relation the unconscious. Secondly, we aim to highlight the contribution made by Ernst to the tradition of the livre de peintre, with an overview of the period between the beginnings in the artistic field and the publication of La femme 100 têtes, dedicating particular attention to the collections of poems and collage Répétitions and Les malheurs des Immortels (1922), made in collaboration with Paul Éluard. The second chapter of this thesis aims to conduct an analysis of the narrative strategies underway in the romans-collages, trying to define the organizational logics of texts and images. In particular, the first and third novels (La femme 100 têtes and Une semaine de bonté) are considered. We also enter into the merits of the interpretative question of the works taken into consideration, developing the main critical positions and, where possible, trying to integrate their reflection. A poorly investigated aspect, in relation to the collage novels, is the relationship between the "sequencing" of the Ernestian images in diegetic progression and the aesthetics of cinema: yet Breton, right from the presentation text of the collage exhibition at Au Sans Pareil, had paved the way for such a prospect, noting that Max Ernst “projects sous nos yeux le film le plus captivant du monde”. The third chapter aims to identify, within the collage novels, some operational practices that define points of contact with the cinematographic imagination, in the light of the tradition of the “moving image” and of the main theoretical positions taken by the surrealists in relation with cinema. The relationship between Ernst's works and the popular cinema celebrated by the members of the surrealist group (in particular Fantômas and Les Vampires, by Louis Feuillade) is analyzed, also highlighting the dialogue with contemporary literary experiences linked to the cinematographic imagery (above all, Aragon’s Anicet ou le panorama). We also proceed to explore a substantially unprecedented perspective on the relationship between the romans-collages and the film medium, firstly by analyzing the strategies for transposing the collage sequences to the cinema: in particular, the translation of Une semaine de bonté in animated film, made by Jean Desvilles in collaboration with Ernst himself in 1961, is taken into consideration. Finally, we aim to consider the international reception of the Ernstian collage novels, trying to demonstrate the specific influence of the collage novels on a certain component of American experimental cinema (in particular of the West Coast), especially in the work of artists such as Lawrence Jordan and Harry Smith, starting from the early sixties, consequently to the years of American exile lived by Ernst during the Second World War.
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Bonichini, Marco <1991&gt. "Il Museo di Storia Naturale di Verona verso il trasferimento. Un confronto con l'esperienza del Muse di Trento." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2016. http://hdl.handle.net/10579/8171.

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Abstract:
In vista del trasferimento della sede del Museo di Storia Naturale di Verona a Castel San Pietro, il presente elaborato si propone di fornire in prima istanza una descrizione della situazione in cui attualmente si trova il Museo, delle considerazioni sull’ultimo trasloco che ha coinvolto alcune sue sezioni e collezioni e un'analisi del progetto relativo alla realizzazione di una nuova sede presso l'ex Arsenale militare, approvato negli anni 2000 ma mai attuato. Si intende quindi analizzare secondo una prospettiva di benchmarking l’ultimo trasferimento di un museo scientifico italiano, ponendo l’attenzione in particolare sul processo (dal ripensamento della natura stessa del museo e della mission al rinnovamento del comparto della ricerca scientifica e del personale in esso impiegato, dall’affidamento del progetto architettonico all’archistar Renzo Piano ai primi risultati conseguiti) che ha portato il Museo Tridentino di Scienze Naturali a diventare il Muse, il nuovo Museo delle Scienze di Trento. Infine, vengono presentati i modelli di bilancio utilizzati attualmente dai due musei e proposta una riflessione sulla tipologia di governo che potrebbe adottare il nuovo istituto veronese.
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Perin, Raffaella. "L'atteggiamento della Chiesa Cattolica verso ebrei e protestanti da Pio X a Pio XI." Doctoral thesis, Università degli studi di Padova, 2010. http://hdl.handle.net/11577/3426580.

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Abstract:
This study focused on the attitude of the Catholic Church towards Jews and Protestants from the pontificate of Pius X, until that one of Pius XI. Hostility towards Jews and Protestants by the Catholic Church seems to be a constant of Italian Catholicism from the sixteenth century until the end of the Second World War, despite the presence of specific adjustments and revisions due to different historical contexts in which it appears. In the Catholic world the images of "the Jew" and "the Protestant" are inherent to the relationship between Catholicism and modernity. According to the nineteenth century Catholic conservative positions a model of societas christiana had been broken by the political, economic and social upheavals that occurred in Europe since the French Revolution. Attempting to rebuilt that model of christianitas, the anti-Jewish and anti-Protestant positions emerge as a reaction against the "enemy" of modernity, which operates, in the Catholic point of view, for the de-Christianization of society. Therefore, both the Protestant and the Jew are considered as the leaders of that "conspiracy" which aims at the collapse of Catholic institutions. Based to these facts, my research focuses on the first three pontificates of the twentieth century, reviewing the most significant events, documents and statements of the Holy See, of the episcopacy of Veneto and of diocesan magazines.
Questo lavoro ha avuto come oggetto di studio l'atteggiamento della Chiesa cattolica verso gli ebrei e i protestanti dal pontificato di Pio X a quello di Pio XI. L'ostilità nei confronti di ebrei e protestanti da parte della Chiesa cattolica risulta essere, in realtà, una costante del cattolicesimo italiano dal XVI secolo fino al secondo dopoguerra, pur in presenza di specifici adattamenti e rimodulazioni dovuti ai diversi contesti storici in cui essa si realizzò. Le immagini dell'ebreo e del protestante nel mondo cattolico sono connaturate al rapporto tra cattolicesimo e modernità: nel tentativo di ricostruire e difendere un modello di societas christiana, che, secondo l'intransigentismo ottocentesco, gli sconvolgimenti politici, economici e sociali manifestatisi in Europa a partire dalla Rivoluzione francese avevano infranto, l'antiebraismo e l'antiprotestantesimo riemergono per contrastare le «forze nemiche» della modernità, che nell'ottica del cattolicesimo, operano per la scristianizzazione della società. Pertanto, sia l'ebreo che il protestante vengono additati come i protagonisti di quella "teoria del complotto" che mira al disfacimento delle istituzioni cattoliche. Ho concentrato l'analisi dei primi tre pontificati del Novecento relativamente a tali questioni, ripercorrendo gli eventi più significativi, gli atti, le prese di posizione della Santa Sede, dell'episcopato veneto e della pubblicistica diocesana.
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Hinnekens, Philippe. "Opera et "action musicale" dans la vera storia et un re in ascolto d'italo calvino et de luciano berio." Paris 8, 1996. http://www.theses.fr/1996PA081201.

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Abstract:
Ce travail apprehende les deux dernieres oeuvres lyriques du compositeur italien, luciano berio, qui selon sergio segalini ne parvient pas a faire le deuil d'une source d'inspiration cherie, l'opera. Le cheminement, la position dans l'histoire d'un genre, tels sont les problemes souleves. Luciano berio a en effet accompli un periple experimental avec passagio (1962-63) et opera (1960-70) avant de concevoir dans la vera storia (1977-82) l'idee d'une "action musicale", appelation reportee sur la page de frontispice de un re in ascolto (1981-84). Cette derniere oeuvre dans laquelle le compositeur projette son " oreille theatre " marque l'aboutissement d'une carriere de musicien en partie fondee sur la recherche d'une musique qui tout en se transformant parle de l'histoire de l'homme et de son appareil musical. En consequence, l'" action musicale " est un parcours transformationel ou suivant des virtualites dramatiques la frange de contact de la musique et du langage se deplace pour en modifier le niveau de perception et d'intellection. Elle se differencie de l'opera dans la mesure ou le recit n'y est plus le seul catalyseur, le point de convergence de tous les supports de manifestation. Aussi s'il est de tradition de parler des differents sens d'un opera en s'appuyant sur les rapports etroits ou eloignes du texte de la musique et de la scene, il faut envisager ici une mobilite constante degagee des terrorismes narratologiques qui remet en cause l'opera comme genre lineaire conventionnel condamne a developper le recit. A ce titre, ce travail s'interesse a la collaboration avec l'ecrivain italo calvino et considere la question epineuse du livret, terme devenu impropre pour luciano berio. Le texte subit des decoupes, des associations-montages, voire devient un pur materiel sonore au gre des situations sceniques et musicales. Cette breve presentation se conforme au discours de luciano berio mais ne saurait en aucun cas rendre compte d'une analyse rigoureusement suivie et non restrictive , soit notre entree personnelle dans les differents chemins perceptifs. En exteriorisant notre acte d'ecoute c'est aussi l'acces a la lecture des oeuvres que nous pensons avoir facilite
This thesis about opera and "musical action" in la vera storia and un re in ascolto by italo calvino and luciano berio encomparses the last two lyrical works of this italian composer, who according to sergio segalini can't resign himself to the loss of a precious source of inspiration. Luciano berio has indeed achieved an experimental voyage before he conceived in la vera storia the idea of a "musical action", designation which is written on the frontispice page of un re in ascolto. The development and the position in history of a genre are the problems raised. The considerable participation of the librettist italo calvino has not been neglected. The collaboration of the writter and the composer as the tricky issue of the libretto follows a past which is already great. Luciano berio likes musics which, while transforming themselves, talk about the history of manhind and its musical apparatus, with its acoustics, social, intellectual, and expressive aspects. The " musical action " is one of these transformational route where, depending on dramatic virtualities, the fringe of contact between music and language shifts and modifies its level of perception and comprehension. It differs from opera insofar as the nar rative is not the only catalyst, the point on which all media of expression converge, any more. That is why, even is speeches on the different meanings of an opera are traditionally based on the close or loose connections between the text, the music and the stage, here are has to consider a constant mobility, free from the terrors of marrative technique, which questions the opera as a linear conventional genre bound to develop the narrative
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Nasini, Sara <1988&gt. "Anime dolenti dietro il velo della quotidianità. Traduzione di Sorelle e La storia di Li Sheng di Wei Wei." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2014. http://hdl.handle.net/10579/4744.

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Abstract:
Questa tesi affronta la traduzione dal cinese e propone un’analisi critico-letteraria e un commento traduttologico dei due racconti di Wei Wei Zimei 姊妹 (Sorelle) e Lisheng ji 李生记 (La storia di Lisheng), pubblicati rispettivamente in Zhongguo zuojia e Renmin wenxue nel 2006 e nel 2007. Sorelle indaga i rapporti uomo-donna, mostrando l'odio che divide e al tempo stesso unisce due donne, che hanno una relazione con lo stesso uomo e che diventano appunto "sorelle" ed emblema di un comune e inevitabile destino femminile fatto di odio, dolore e umiliazione. Ne La storia di Li Sheng, i cambiamenti apportati dalle riforme alla vita degli individui assumono un ruolo centrale e favoriscono la riflessione del protagonista sulla propria esistenza e su quella dei suoi conoscenti, nonché sui rapporti interfamiliari, in particolar modo quello con il figlio. Dei due racconti, ambientati nella Cina degli anni ’70, ’80 e ’90, si tenta di mettere in luce come vicende di vita quotidiana di individui comuni si dipanino attraverso il ricordo di narratori in prima persona e diano particolare rilievo ai turbamenti e alle agitazioni interiori dei personaggi, in un’atmosfera carica di dolore e al contempo di calore umano, grazie a una scrittura concisa, essenziale, priva di eccessi e clamori. Della traduzione, improntata a livello macrostrategico al principio di adeguatezza, si analizzano le problematiche più rilevanti e le strategie adottate caso per caso: dai cambiamenti necessari in ambito sintattico all'atteggiamento assunto nei confronti dei realia, dalle difficoltà incontrate nella traduzione delle numerose espressioni a quattro caratteri al passaggio non sempre lineare in italiano dei nomi dei personaggi e delle loro parentele e relazioni, e così via.
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BON, CRISTINA. "VERSO UNA SECESSIONE 'CONVENZIONALE'. L'EVOLUZIONE COSTITUZIONALE SUDISTA NEGLI STATI UNITI DELLA PRIMA META' DELL'800." Doctoral thesis, Università Cattolica del Sacro Cuore, 2010. http://hdl.handle.net/10280/802.

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Abstract:
La presente ricerca si pone tre obiettivi fondamentali. In primo luogo mira ad introdurre una nuova prospettiva di studio nell’ambito delle indagini storico-istituzionali dedicate alla Federazione americana, recuperando una dimensione, quella statuale, non sempre valorizzata nel contesto scientifico italiano ma ugualmente importante per la comprensione del sistema costituzionale statunitense. L’esperienza costituzionale dei singoli paesi membri degli Stati Uniti è, fin dalle sue origini, intrinsecamente legata alle convenzioni di revisione costituzionale, una vera e propria innovazione inaugurata dagli Stati ben prima della ratifica dell’articolo V della Costituzione di Philadelphia – che formalizzò a livello federale il principio di riforma costituzionale. Il secondo obiettivo di questa ricerca è quindi quello di indagare il significato profondo assunto dalla Convenzione all’interno del sistema federale americano. La storia delle convenzioni statuali americane affascina peraltro da decenni la produzione teorico-istituzionale statunitense ma, nella maggior parte dei casi, le analisi esistenti adottano prospettive specifiche o si concentrano su un singolo Stato. Il presente lavoro adotta invece una prospettiva comparata che approfondisce il significato delle riforme costituzionali di Virginia e Georgia nella prima metà dell’800. La scelta dei case studies e, quindi, dello specifico approfondimento delle caratteristiche costituzionali della realtà sudista, è legata al terzo obiettivo della ricerca, ovvero all’inserimento dell’analisi storico-istituzionale nell’ambito degli studi dedicati alla ricostruzione delle dinamiche causali della Guerra di Secessione. Nonostante la presenza di alcune felici eccezioni, nel corso dell’ultimo sessantennio l’interesse per gli studi costituzionali statuali di carattere comparativo ha infatti progressivamente perso terreno a favore della ricerca socioculturale. Il presente lavoro vuole dunque recuperare e sviluppare alcune tematiche costituzionali della prima metà dell’Ottocento, con l’obiettivo di contribuire alla spiegazione dei fattori causali di lungo periodo della Guerra Civile americana.
The present dissertation aims to three main goals. First it wants to analyze the United States’ constitutional system at the State level, an issue not extremely deepened by Italian studies. Beginning from its origins, the State level constitutional system is characterized by a consistent revision process mainly realized through the adoption of constitutional conventions. As the second objective the present dissertation analyzes the idea and meaning of this institutional feature in the U.S. history. Once considered the importance of the ‘Convention’, this study focuses on the constitution revision process in the Southern States during the first half of the Nineteenth century, comparing especially two case studies, Virginia and Georgia. Finally, through the analysis of the constitutional revision process in the antebellum period, this study will attempt to see whether or not is possible to find connections between the constitutional development of the two case studies and a more general movement toward the Civil War.
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BON, CRISTINA. "VERSO UNA SECESSIONE 'CONVENZIONALE'. L'EVOLUZIONE COSTITUZIONALE SUDISTA NEGLI STATI UNITI DELLA PRIMA META' DELL'800." Doctoral thesis, Università Cattolica del Sacro Cuore, 2010. http://hdl.handle.net/10280/802.

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Abstract:
La presente ricerca si pone tre obiettivi fondamentali. In primo luogo mira ad introdurre una nuova prospettiva di studio nell’ambito delle indagini storico-istituzionali dedicate alla Federazione americana, recuperando una dimensione, quella statuale, non sempre valorizzata nel contesto scientifico italiano ma ugualmente importante per la comprensione del sistema costituzionale statunitense. L’esperienza costituzionale dei singoli paesi membri degli Stati Uniti è, fin dalle sue origini, intrinsecamente legata alle convenzioni di revisione costituzionale, una vera e propria innovazione inaugurata dagli Stati ben prima della ratifica dell’articolo V della Costituzione di Philadelphia – che formalizzò a livello federale il principio di riforma costituzionale. Il secondo obiettivo di questa ricerca è quindi quello di indagare il significato profondo assunto dalla Convenzione all’interno del sistema federale americano. La storia delle convenzioni statuali americane affascina peraltro da decenni la produzione teorico-istituzionale statunitense ma, nella maggior parte dei casi, le analisi esistenti adottano prospettive specifiche o si concentrano su un singolo Stato. Il presente lavoro adotta invece una prospettiva comparata che approfondisce il significato delle riforme costituzionali di Virginia e Georgia nella prima metà dell’800. La scelta dei case studies e, quindi, dello specifico approfondimento delle caratteristiche costituzionali della realtà sudista, è legata al terzo obiettivo della ricerca, ovvero all’inserimento dell’analisi storico-istituzionale nell’ambito degli studi dedicati alla ricostruzione delle dinamiche causali della Guerra di Secessione. Nonostante la presenza di alcune felici eccezioni, nel corso dell’ultimo sessantennio l’interesse per gli studi costituzionali statuali di carattere comparativo ha infatti progressivamente perso terreno a favore della ricerca socioculturale. Il presente lavoro vuole dunque recuperare e sviluppare alcune tematiche costituzionali della prima metà dell’Ottocento, con l’obiettivo di contribuire alla spiegazione dei fattori causali di lungo periodo della Guerra Civile americana.
The present dissertation aims to three main goals. First it wants to analyze the United States’ constitutional system at the State level, an issue not extremely deepened by Italian studies. Beginning from its origins, the State level constitutional system is characterized by a consistent revision process mainly realized through the adoption of constitutional conventions. As the second objective the present dissertation analyzes the idea and meaning of this institutional feature in the U.S. history. Once considered the importance of the ‘Convention’, this study focuses on the constitution revision process in the Southern States during the first half of the Nineteenth century, comparing especially two case studies, Virginia and Georgia. Finally, through the analysis of the constitutional revision process in the antebellum period, this study will attempt to see whether or not is possible to find connections between the constitutional development of the two case studies and a more general movement toward the Civil War.
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Rizzo, Nicolo' <1995&gt. "NUDE "IS A VERB": Conversazione con Tatiana Brodatch Studio della riscoperta del nudo scultoreo negli ultimi decenni, fino al caso di Tatiana Brodatch." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2020. http://hdl.handle.net/10579/17008.

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Abstract:
L'intervista con l'artista Tatiana Brodatch permette di aprire uno studio attorno al nudo scultoreo. Lo scopo è quello di capire se il suo caso è isolato, oppure se altri artisti nei decenni precedenti hanno sperimentato con il nudo in scultura.
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SQUARCIONE, MARIA. "Il linguaggio politico italiano: verso la Terza Repubblica e oltre: contributi per una storia del linguaggio politico nell’Italia del 2000." Doctoral thesis, Università degli Studi di Roma "Tor Vergata", 2009. http://hdl.handle.net/2108/1096.

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Abstract:
La ratio che anima questo studio riguarda il tentativo di tratteggiare la fisionomia del linguaggio politico italiano di questo inizio Millennio, sotto il profilo storico e metodologico. In particolare, si è sottolineato come il linguaggio politico sia uno dei luoghi privilegiati dove la semiosi della lingua si manifesta, come spazio autonomo tra un conoscere e un agire insieme, in virtù della sua prospettiva retorica. Questa rappresenta non una tecnica, bensì un punto di vista in grado di soddisfare sia una funzione conoscitiva che pragmatica, senza identificarsi completamente né con l’una, né con l’altra, rivelandosi così come l’unica prospettiva metalinguistica idonea a operare un “discorso sul discorso”. L’assunzione della retorica come prospettiva globale sulla cultura autorizza il tentativo di definire una categoria, il discorso politico fondativo, espressa dagli esempi dei Silvio Berlusconi e Walter Veltroni, pronunciati in occasione della presentazione dei due nuovi partiti da loro guidati: Forza Italia e Partito Democratico. L’analisi ha permesso di individuare le peculiarità delle strategie persuasive adottate dai due leaders politici e le loro diverse identità, grazie ad un impianto strutturale riconducibile ad una sorta di narrazione mitica. Infine, la dimensione retorica, nella sua accezione di linguaggio della modernità, consente di ricostruire gli stili espressivi della politica e quindi di proporre una storia del linguaggio politico italiano che, negli ultimi decenni, ha visto l’alternanza di forme dell’oscurità che si sono di volta in volta innestate su stili linguistici opposti: dal “politichese” al “gentese”.
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Pinton, Francesca <1992&gt. "Il lavoratore straniero in Giappone e le "politiche d'immigrazione" negli ultimi quarant'anni: focus sull'Abenomics e recenti sviluppi. Il Giappone verso una graduale apertura?" Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2019. http://hdl.handle.net/10579/14631.

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Abstract:
L’elaborato si ripropone di discutere su quale sarà il futuro del lavoratore straniero in Giappone. Alla luce delle politiche adottate dal Governo Abe negli anni recenti, intendo ripercorrere gli sviluppi delle "politiche d'immigrazione" insieme alla situazione del lavoratore straniero in territorio giapponese negli ultimi quarant’anni. Dalla seconda metà del 1980, il mercato del lavoro inizia a dipendere strutturalmente dal lavoro proveniente dall’estero, in particolare dalla manodopera con scarse abilità o qualifiche. La legislazione e le diverse “politiche d’immigrazione” sono state tuttavia storicamente piuttosto restrittive. Hanno favorito l’ingresso al lavoro straniero altamente o semplicemente qualificato, mantenendo invece intatto il principio di “non-immigrazione” secondo cui l’accesso alla manodopera non dotata di particolari abilità o qualifiche sarebbe de jure negato. Cozzando con questo principio, la necessità economica ha generato una situazione paradossale per cui la realtà del lavoratore straniero in Giappone è data de facto da personale non in possesso di particolari specializzazioni. A questo, si aggiunga che dal 2013 il mercato del lavoro giapponese è investito da una congiuntura di scarsità di forza lavoro che, insieme al calo demografico, sembra accentuare in misura sempre maggiore la subordinazione del mercato a questa categoria di lavoratori. Seppur il Premier Abe Shinzō si rifiuti ancor tutt’oggi di definirle “politiche d’immigrazione”, le misure adottate e le proposte in attesa di applicazione sembrano ridisegnare l’idea di un Giappone più aperto, anche per i lavoratori stranieri non o scarsamente qualificati. L’elaborato si divide in tre sezioni. Il primo capitolo consiste di una panoramica sugli sviluppi dell’economia giapponese e sulle congiunture del mercato dal secondo dopoguerra fino al secondo decennio perduto. Il secondo capitolo verte sulla questione della dipendenza strutturale del mercato dai lavoratori stranieri e sulle “politiche d’immigrazione” dal 1980 al 2012. Nel terzo capitolo, offrirò una panoramica sugli sviluppi recenti. Evidenziando i limiti e i punti a favore all’apertura del Paese al lavoro dall’estero, cercherò di analizzare se il Giappone possa dirsi sulla via di una graduale apertura.
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Bonino, Fabienne. "L'art dans le cinéma de Belgique : vers l'image palimpseste." Aix-Marseille 1, 2009. http://www.theses.fr/2009AIX10116.

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Abstract:
L'art tient une place incontestable dans le cinéma documentaire de Belgique. Étrangement, le film sur l'art, en voie de disparition d'ailleurs, trouve une survivance ici. Par des approches monographiques sur des cinéastes encore peu étudiés, cette recherche aborde sous tous ses aspects l'importance accordée au film sur l'art des pionniers : étude des courants artistiques, des formes filmiques choisies, de l'ensemble des filmographies en ce qu'elles deviennent significatives. Cette posture historique permet de poser le cadre de l'émergence de l'image palimpseste, apparue dans l'art et développée par le cinéma contemporain. L'autoportrait se mêle désormais à la recherche sur l'art, en enrichissant considérablement l'approche. L'image palimpseste se constitue par des voies d'exploration diverses au sein d'un même film, des structures narratives subtiles intimement liées aux croisements d'influences et mésalliances. Le film sur l'art des pionniers s'est encore complexifié avec les contemporains.
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FANTINI, PAOLA. "Verso una teoria locale dell'appropriazione nell'insegnamento/apprendimento della fisica." Doctoral thesis, Università degli studi di Bergamo, 2014. http://hdl.handle.net/10446/30778.

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Abstract:
The research is framed within the scientific area of physics education and analyses implementations of a teaching proposal on thermodynamics in classes of a scientifically-oriented secondary school (grade 12). After a detailed review of research literature on teaching/learning thermodynamics, the thesis includes the description of the paths and of the materials used in the classes. The paths have been designed to create a learning environment rich enough to enable each student to integrate content knowledge into her/his broader path of personal and social growth. This has been possible because the material have been designed to exploit productive forms of complexity that take into account both the intrinsic complexity of the scientific thought and the complexity of learning processes. The main part of thesis concerns the systematic analysis of the data collected during the implementations. The analysis, together with careful methodological considerations, was carried out to capture and understand what happened in class and, as a result, it led to define and operazionalize the concept of appropriation. The analysis, then, moved toward building an humble theory of appropriation (how, when and why the appropriation occurs) by means of focal analyses on the classroom dynamics, both collective and individual. The last part of the thesis deals with the issues of transfer and reproducibility of a teaching experience.
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Cosci, Matteo. "Verità e comparazione in Aristotele." Doctoral thesis, Università degli studi di Padova, 2012. http://hdl.handle.net/11577/3422182.

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Abstract:
This research aims to study the Aristotelian notion of truth (ἀλήϑεια) in relation to the development of the so called logic of comparison from a historical and philosophical standpoint. The logic of comparison (or comparative logic) is defined as the proportioning way to make comparisons between different terms through major, minor or equal measure (Casari 1984; 1985). The main thesis of this research is that the Aristotelian notion of truth is not a gradable value, i. e. declinable by “more” or “less”, but, because of that, it could be considered as the ultimative reference of validity for comparative logic. This is argued through the analysis of three chosen key-concepts: gradationism, truth and comparison. Firstly, it is shown how some Aristotelian conceptions about “more” or “less” were unduly taken over with ontological (mis)understanding by later metaphisics, up to consider them as logical justification of existence for degrees of being and corresponding truths, despite Aristotle’s thought, from faulty sensibility to a highest level of absolute Truth. Some recent authoritative studies about the subject of the Aristotelian theory of ἀλήϑεια are been considered here and the result is that none of those allows to attribute such a gradable notion to Aristotle. Then it is proposed a critique evaluation about the problem of the origins of the ancient comparative logic, showing that presumed degrees of truth are not detectable at all in the Aristotelian dialectic, but only more or less sound arguments always based on the criterion of bivalence (truth/false) provided by the Principle of Excluded Middle. Finally, the research ends arguing the groundlessness for attributing to Aristotle the idea of an intuitive and pre-predicative truth as different, prior and superior to an alleged predicative truth through the contextual critique of the interpretations of A. Trendelenburg (1846), F. Brentano (1862) and M. Heidegger (1930) and their common Neo-Scholastic background. - From a theoretical point of view, the whole thesis can be read as a critique to the idea of «truer»
La presente ricerca mira a studiare da un punto di vista storico-filosofico la nozione aristotelica di verità (ἀλήϑεια) in relazione allo sviluppo della cosiddetta logica della comparazione. La logica della comparazione (o comparativa) è definita come la procedura di proporzionamento atta ad effettuare confronti tra diversi termini di paragone secondo maggiore, minore o uguale misura (Casari 1984; 1985). La tesi centrale di questa ricerca è che la nozione aristotelica di verità non sia un valore gradazionistico, declinabile cioè secondo “più” e “meno”, ma che, proprio in virtù di questo, possa costituire il riferimento di validità per una comparazione logica. Tre sono i concetti chiave attorno ai quali si articola l’esposizione: gradazionismo, verità, comparazione. In tema di gradazionismo, si mostra come alcune concezioni logiche aristoteliche siano state poi equivocate in senso ontolgico dalle metafisiche successive, fino a giustificare, malgrado Aristotele, l’esistenza di livelli di essere-verità culminanti in un Vero assoluto. In tema di verità, si prendono in analisi alcune recenti autorevoli interpretazioni sul tema dell’ἀλήϑεια aristotelica e si dimostra come nessuna di queste autorizzi ad attribuire ad Aristotele una nozione gradazionistica di verità. In tema di comparazione, si cerca di offrire un bilancio critico riguardo all’origine della logica comparativa antica, mostrando come nella dialettica aristotelica non siano rilevabili gradi di verità, quanto piuttosto modi più o meno fondati di argomentare, sempre basati comunque sulla presupposizione del criterio di bivalenza (vero/falso) ben definito dal principio del terzo escluso. Infine, la ricerca si conclude sostenendo l’implausibilità di attribuzione ad Aristotele dell’idea di una nozione di verità intuizionistica ed antepredicativa come differente, prioritaria e superiore rispetto ad una verità del giudizio, attraverso la critica contestuale di A. Trendelenburg (1846), F. Brentano (1862) e M. Heidegger (1930) e alla loro comune impostazione neoscolastica. - Da un punto di vista teoretico, questa tesi può essere letta come una critica all’idea di «più vero»
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Fabbri, Elena. "L'argot chez Claire Bretécher. Proposition de traduction du français vers l’italien de planches tirées de l’album Agrippine." Bachelor's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2020. http://amslaurea.unibo.it/20833/.

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Abstract:
L'elaborato ha per obbiettivo quello di analizzare l'argot, variazione della lingua francese dalle origini molto antiche, in tutte le sue sfumature: evoluzione, storia, procedimenti linguistici e variazioni. Mi sono inoltre focalizzata sulle banlieues, aree periferiche delle metropoli e luogo per eccellenza in cui l'argot è praticato, analizzando la società che le compone e sottolineando l'influenza sostanziale che hanno ricevuto in seguito al processo di immigrazione. In seguito, nel secondo capitolo, mi sono focalizzata sul concetto di bande dessinée, analizzandone le origini e caratteristiche. Ho approfondito inoltre lo stile grafico e linguistico dell'autrice e fumettista Claire Bretécher, che con i suoi disegni ha rappresentato delle tematiche controverse degli anni 70/80. Infine ho dedicato il terzo capitolo alla traduzione di alcune planches dell'opera Agrippine dell'autrice, concentrandomi sugli elementi dell'argot e proponendo delle soluzioni traduttive.
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Pomari, Gerson Luis. "Vício e verso - as histórias ilustradas de Wilhelm Busch no sistema literário brasileiro." Universidade de São Paulo, 2009. http://www.teses.usp.br/teses/disponiveis/8/8144/tde-10112009-151153/.

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Abstract:
Esta tese estuda a presença das histórias ilustradas de Wilhelm Busch (1832- 1908) no sistema literário brasileiro. Para tanto, ela analisa como o sistema literário alemão, registra a produção de Busch e como esta se constrói a partir de dois pólos de influência: a tendência humorística do periódico Fliegende Blätter (1845-1944), de que as histórias ilustradas buschianas parecem herdar uma porção, e a postura crítica em relação ao contexto sócio-histórico da comunidade de expressão alemã na segunda metade do século XIX, com o qual as histórias ilustradas buschianas mantêm uma relação dialógica. O estudo que aqui se desenvolve parte da prática da reflexão sobre o texto literário, de sua leitura e análise, a partir das quais foi possível encarar as histórias ilustradas buschianas não como fenômeno isolado de seu contexto nem como puro reflexo dele, mas como um dos elementos que influenciam e são influenciados no conglomerado sistêmico que é o ambiente cultural e literário de uma nação. Com essa concepção, este trabalho revela que, em que pese a permanência de sua obra no horizonte da literatura brasileira desde sua primeira tradução, em 1901, a imagem de Busch no cânone literário brasileiro, ou da literatura alemã instituído a partir do Brasil, apresenta uma assimetria com a que ele têm no sistema cultural alemão. Tal assimetria decorre da redução do potencial de significação que as histórias ilustradas buschianas apresentam nas suas versões traduzidas para o português, resultante da atuação de alguns dos agentes literários envolvidos nesse processo de transposição intercultural.
The present thesis points out the presence of Wilhelm Buschs picture stories (1832-1908) in the Brazilian literary system. For that matter, it analyses how the German literary system registers Buschs production and how it is constructed from two influence poles: the humorous tendency of the weekly German humor magazine Fliegende Blätter (1845-1944), from which it seems to have inherited a portion, and the critical posture related to the socio-historic context of the expressive German community in the second half of the XIX century, with which Buschs picture stories has a dialogic relationship. The study that here develops comes from the reflection about the literary text, its reading and analysis, from which it is possible to face Buschs picture stories, not as a phenomenon isolated from its context or as its reflex, but as one of the elements that both influence and are influenced within the systemic conglomerate, which is a nations cultural and literary atmosphere. With that conception in mind, this paper reveals that, despite the perpetuation of this work on the Brazilian literature horizon starting with its first translation, in 1901, Buschs image in the Brazilian literary canon, or the German literature established from Brazil, presents an asymmetry in relation to the one he has in the German cultural system. Such asymmetry comes from the reduction of the potential of meaning that Buschs picture stories bear in their versions translated into Portuguese, as a result of some of the literary agents involved in this intercultural transposition process.
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BRUNAZZI, GIANMARIA. "RAPPORTI SOCIALI E CONFLITTI DI CLASSE NELL'INGHILTERRA DEL XVIII SECOLO: VERSO UNA NUOVA TEORIA MATERIALISTA DELLA TRANSIZIONE AL CAPITALISMO." Doctoral thesis, Università degli Studi di Milano, 2022. http://hdl.handle.net/2434/921478.

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Abstract:
This work has two main aims: it wants, from one side, to revive the debate on the Transition to Capitalism, whereas, on the other side, it proposes a new political approach to historical materialism. Triggered by social concerns about our times - which are characterised by growing inequality and poverty, by class polarisation, climate emergences, economic crises and new wars - the research devotes theoretical attention to the dialectics between political present and the writing of history. While the world leaves behind thirty years of neo-liberal unipolarism, and History, in its magnitude, gets back into the scene, the paper, critically focusing on the origins of Capitalism and on the praxis of change, shakes the hypostatization of the present social system and, highlighting the specific features that make it finite and superable, historicises it. The work challenges those academic studies which have dealt, in the wake of several cultural trends, with the history of economic and social development, counterposing to micro-specialisation, post-modern fragmentation and the multiplication of perspectives, a systematic contestation of the whole bulk of relations which Capitalism entails. Devoting a new importance to class paradigm - even with respect to materialist traditional approaches - the essay contributes to Marxist historiography, originally investigating theoretical nodes such as the relationship between base and superstructure, history and theory, materiality and ideology, objectivity and subjectivity. Group interests, class relations and conflicts in XVIII century England are inspected with the goal of defining a new method for historical investigation: the social praxis, as a methodological criterion, does not only permit us to reframe the dynamics relating economic (structural) and social transformations, but proves to be a valid guide to preserve the researcher’s writing from from the ideological influence of his time hegemony.
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PERIN, RAFFAELLA. "L'atteggiamento della Chiesa cattolica verso ebrei e protestanti da Pio X a Pio XI. Tesi di dottorato in Storia del Cristianesimo, Università degli Studi di Padova, a.a. 2009-2010." Doctoral thesis, non pubblicata, 2010. http://hdl.handle.net/10278/3671818.

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Luchetti, Claudia. "Tempo ed Eternità in Platone : il primo passo verso il Timeo: analisi dei nessi Essere-Eterno, Diveniente-Tempo nel Fedone ed esposizione della loro origine Dialettica." Doctoral thesis, Scuola Normale Superiore, 2011. http://hdl.handle.net/11384/86133.

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