Academic literature on the topic 'Vero storico'

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Journal articles on the topic "Vero storico"

1

Pajer., Flavio. "LA FORMAZIONE DEGLI INSEGNANTI DI RELIGIONE NELL’UNIONE EUROPEA." Revista Diálogo Educacional 5, no. 16 (July 17, 2005): 167. http://dx.doi.org/10.7213/rde.v5i16.7988.

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Abstract:
Il processo di unificazione economica e politica dell’Europa - in atto ormai da quasi 50 anni se si considera il Trattato di Roma (1957) come l’evento fondante – non può e non deve produrre, almeno a breve termine, un livellamento delle istituzioni nazionali per uniformarle a un comune standard transnazionale. Questo è vero soprattutto per i vari sistemi educativi nazionali. Essi sono troppo ancorati alla storia e alla cultura delle rispettive nazioni, troppo diversi per lingua, per struttura e organizzazione, al punto che una loro armonizzazione risulterebbe un insulto allo specifico e irriducibile patrimonio culturale e storico delle varie nazioni europee.
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Grillo, Andrea. "ACTUOSA PARTICIPATIO: IL VERO FINE DELLA RIFORMA LITURGICA." Revista Pistis Praxis 4, no. 2 (October 6, 2012): 441. http://dx.doi.org/10.7213/pp.v4i2.8786.

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Abstract:
Il saggio indica alcune idee sbagliate presente nella coscienza ecclesiale in relazionead una delle questioni più delicate e appariscenti della riforma liturgica del VaticanoII. Senza affrontare loro, con l’aiuto del metodo storico è il metodo da teologica, riformaliturgica fissato dal Consiglio rimangono incompleti e persino controproducente.Infatti, la partecipazione attiva dei fedeli alla liturgia - che è fonte e culmine della vitaecclesiale - non è qualcosa di accidentale o superfluo, ma essenziale, in quanto il “Leazioni liturgiche non sono azioni private ma celebrazioni della Chiesa Qual è il ‘sacramentodi unità’, cioè del popolo santo “e” appartengono all’intero corpo della Chiesa emanifesto e affetto “, anche se raggiungere” i singoli membri in modo diverso, come ladiversità degli ordini ministeri e la loro partecipazione effettiva ”(SC 26). Il tema dellapartecipazione attiva implica quindi una riformulazione di tutta la strada di sentire e diagire nella sfera religiosa, il Consiglio, salvataggio del Nuovo Testamento e paradigma patristico da un lato, e moderna cristiana autocoscienza del soggetto, l’altro assumecome prospettiva. Da qui la necessità di chiamare alla coscienza il complesso rapportotra popolazione attiva e la riforma liturgica, in modo che le sue prestazioni istituzionalie pastorali, non solo calcio, ma i progressi costanti.
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Grillo, Andrea. "ACTUOSA PARTICIPATIO: IL VERO FINE DELLA RIFORMA LITURGICA." Revista Pistis Praxis 4, no. 2 (October 6, 2012): 441. http://dx.doi.org/10.7213/revistapistispraxis.6108.

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Abstract:
Il saggio indica alcune idee sbagliate presente nella coscienza ecclesiale in relazionead una delle questioni più delicate e appariscenti della riforma liturgica del VaticanoII. Senza affrontare loro, con l’aiuto del metodo storico è il metodo da teologica, riformaliturgica fissato dal Consiglio rimangono incompleti e persino controproducente.Infatti, la partecipazione attiva dei fedeli alla liturgia - che è fonte e culmine della vitaecclesiale - non è qualcosa di accidentale o superfluo, ma essenziale, in quanto il “Leazioni liturgiche non sono azioni private ma celebrazioni della Chiesa Qual è il ‘sacramentodi unità’, cioè del popolo santo “e” appartengono all’intero corpo della Chiesa emanifesto e affetto “, anche se raggiungere” i singoli membri in modo diverso, come ladiversità degli ordini ministeri e la loro partecipazione effettiva ”(SC 26). Il tema dellapartecipazione attiva implica quindi una riformulazione di tutta la strada di sentire e diagire nella sfera religiosa, il Consiglio, salvataggio del Nuovo Testamento e paradigma patristico da un lato, e moderna cristiana autocoscienza del soggetto, l’altro assumecome prospettiva. Da qui la necessità di chiamare alla coscienza il complesso rapportotra popolazione attiva e la riforma liturgica, in modo che le sue prestazioni istituzionalie pastorali, non solo calcio, ma i progressi costanti.
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Skubic, Mitja. "Maurizio Puntin, Toponomastica storica del territorio di Monfalcone e del comune moderno di Sagrado, Centro Isontino di Ricerca e Documentazione storica e sociale "Leopoldo Gasparini", Gradisca d'Isonzo - SKRD Jadro, Ronchi dei Legionari - SKŠRD Tržič, Mo." Linguistica 44, no. 1 (December 1, 2004): 161–66. http://dx.doi.org/10.4312/linguistica.44.1.161-166.

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Abstract:
Tre istituzioni culturali del Basso Isontino, una italiana, la principale promotrice della pubblicazione, e due slovene, hanno reso possibile l'apparizione di questo impor­ tante studio della toponomastica del territorio monfalconese di Maurizio Puntin, frut­ to di un lungo, decennale lavoro. Vogliamo sottolineare subito l'attributo storico nel ti­ tolo. L'autore non si è limitato all'esame della toponomastica nello stato attuale; ha fatto una minuziosa ricerca negli archivi e ha esplorato i catasti e codici e, inoltre, anche i due preziosi schedari di Corgnali, antroponimico e toponimico, giacenti presso la Bi­ blioteca Civica di Udine. Per ciò la qualifica di "storico" è del tutto giustificata: vi sono elencati i toponimi (e microtoponimi!) di un ristretto territorio, quello monfalconese attraverso secoli, alcuni addirittura tramandati dagli storici greci e latini. Il vero inte­ resse rimangono, certo, i toponimi che mostrano la fluttuazione delle etnie dal Medio Evo in poi. Per convincerci dell'assiduo lavoro dell'autore è sufficiente sottolineare l'ab­ bondante uso del Catasto Napoleonico, del 1818. Un altro ricercatore dei microtoponi­ mi di un territorio tutto sommato non troppo distante e comunque per qualche aspet­ to simile al monfalconese, il linguista e etnologo friulano Roberto Dapit esaminando i microtoponimi nella valle di Resia ha constatato che i catasti napoleonici superano, per quanto riguarda la precisione e l'esattezza, quelli fatti nell'epoca dell'amministrazione austriaca e anche quelli posteriori. Il che è un elogio alla burocrazia francese. Sia detto per l'inciso, fultimo decreto riguardante Trieste, [più precisamente le tariffe dell'entrepôt triestino,J fu firmato da Napoleone nel 1812, mentre si trovava alle porte di Mosca (!).
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Longo, Mario. "Il corso della storia come graduale "emancipazione" della ragione dal "grembo materno" della natura: L'alternativa kantiana a herder." Trans/Form/Ação 37, no. 3 (December 2014): 143–58. http://dx.doi.org/10.1590/s0101-31732014000300012.

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Abstract:
L'immagine del "grembo materno della natura" da cui la ragione umana si deve emancipare per guadagnare la libertà è usata da Kant in uno scritto polemico contro Herder, Mutmasslicher Anfang der Menschengeschichte (1786), che può essere considerato una risposta al libro decimo delle Ideen zur Philosophie der Geschichte der Menschheit, uscito nel 1785. Seguendo il racconto biblico, anche Kant pone la prima coppia umana in un "giardino", un luogo sicuro e ben fornito di alimenti; ma il vero inizio della storia è fatto consistere nella rottura di questo equilibrio ad opera della ragione che gradualmente si è sottratta alla tutela della natura, imparando un po' alla volta a dominarla. Kant dichiara di condividere l'ideale rousseauiano di una cultura che non neghi la natura dell'uomo ma la promuova in quella che dovrà diventare la sua condizione fondamentale di esistenza, che è la libertà. Pone tuttavia questo ideale come termine finale del processo storico, non come condizione da recuperare nella sua purezza iniziale, ritornando alle origini, come invece appariva nella visione della storia proposta da Herder, che avrebbe su questo punto frainteso il pensiero di Rousseau.
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6

Allegrezza, Stefano, and Daniela Pini. "Un tesoro nascosto: il progetto di valorizzazione del carteggio Pietro Mascagni - Anna Lolli." DigItalia 16, no. 1 (June 2021): 101–16. http://dx.doi.org/10.36181/digitalia-00029.

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Abstract:
Il fondo Anna Lolli, custodito nel Museo Storico Pietro Mascagni a Bagnara di Romagna, racchiude, oltre a materiale di varia natura (tra cui spartiti musicali, fotografie autografate, pubblicazioni relative al musicista, ritagli di giornali dell'epoca ecc.), un vero e proprio “tesoro nascosto” formato dal carteggio tra Mascagni ed Anna Lolli. Si tratta di alcune migliaia di lettere, ad oggi conosciute ancora solo da pochi, che costituisce una fonte di primaria importanza per ricostruire non solo la vita del Maestro ma anche quella di tutti coloro che gravitarono attorno a lui. L’articolo descrive il progetto di valorizzazione di questo carteggio che ha avuto inizio nel 2018 e che consentirà di portare alla luce questo immenso patrimonio culturale relativo ad uno dei musicisti più importanti del XX secolo.
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Russo, Vincenzo. "Filologie della speranza postcoloniale." SOCIETÀ DEGLI INDIVIDUI (LA), no. 44 (September 2012): 71–82. http://dx.doi.org/10.3280/las2012-044006.

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Abstract:
Il saggio prova a leggere Il principio speranza di Bloch non solo come l'ultima grande difesa filosofica della speranza ma anche come vero e proprio lavoro di restituzione filologica di tutti quei luoghi situabili fra gli interstizi delle tradizioni teologiche, teologiche-naturali, mistiche e storico-filosofiche, e le spie delle manifestazioni letterarie e artistiche "in cui si insinua l'utopico". La teoria postcoloniale puň contribuire, almeno nella riconfigurazione politicamente piů radicale delle sue posizioni, a pensare ancora alla speranza come coscienza anticipatrice ed emancipatrice. Il romanzo postcoloniale africano, in particolare un romanzo come La generazione dell'utopia, diventa un luogo di osservazione privilegiato per rintracciare le immagini o i simulacri della speranza stessa in tutte le sue rifrazioni passionali e politiche, individuali e collettive.
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D’Alessio, Michela D’Alessio. "Manuali e libri di testo per i maestri italiani dell’emigrazione nel primo Novecento." Cadernos de História da Educação 21 (August 4, 2022): e121. http://dx.doi.org/10.14393/che-v21-2022-121.

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Abstract:
Sulla scia dei primi risultati di studio circa la relazione tra alfabeto, emigrazione e maestri, nella circolazione transnazionale dei saperi e dei libri di letture, un solco molto promettente per la ricerca storico-educativa riguarda le politiche migratorie dello Stato italiano specie nel primo ventennio del Novecento. Il contributo dedica un supplemento di attenzione al segmento di testi pubblicati per la preparazione “tutta speciale” - politica, culturale e didattica -, dei maestri dell’emigrazione, nei corsi aperti per la loro formazione (D’ALESSIO, 2019). L’articolo intende occuparsi della specifica manualistica loro indirizzata - di cui il vero modello è Il maestro degli emigranti di Cabrini (1912). I testi e libri destinati a preparare, con le cognizioni e gli orientamenti indispensabili, chi doveva fornire l’adeguata istruzione a chi si accingesse a partire intendevano favorire la maturazione di una cultura specifica in materia di emigrazione, fra tutti i maestri d’Italia.
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Damiani, Isabella. "Un Fergana avvelenato dal nazionalismo." FUTURIBILI, no. 1 (March 2011): 62–73. http://dx.doi.org/10.3280/fu2011-001005.

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Abstract:
L'Asia centrale post-sovietica, da sempre considerata terra di comunicazione tra Oriente e Occidente nel giugno 2010 č stata la protagonista di un ennesimo scontro considerato etnico. La zona centro-asiatica toccata da questo evento č la valle del Fergana, fertile regione divisa politicamente tra Uzbekistan, Tagikistan e Kirghizistan e da sempre ambita posta in gioco tra le rivalitŕ di potere territoriali della regione. Dopo una breve rassegna di quelle che sono state le opinioni degli esperti riguardanti questi fatti, l'Autore presenta la sua interpretazione esaminando il percorso storico-politico e territoriale di questa importante regione centro-asiatica. Il lavoro analizza le problematiche economiche, politiche e sociali, come per esempio il traffico della droga afgana legato proprio ad Osh, la cittŕ kirghiza protagonista degli avvenimenti, problematiche che sono state celate, soprattutto a livello mediatico, facendo apparire l'avvenimento come un vero e proprioa sfondo etnico.
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Oppes, Mario. "La Deontologia medica all’inizio del ’900: i principi del primo Codice italiano." Medicina e Morale 52, no. 6 (December 31, 2003): 1203–12. http://dx.doi.org/10.4081/mem.2003.659.

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Abstract:
Il Codice di Etica e di Deontologia dell’Ordine dei medici della provincia di Sassari, pubblicato nel 1903, rappresenta il primo esempio in Italia di Codice di deontologia medica. A cento anni di distanza dalla sua promulgazione appare interessante valutare i principi in esso contenuti e confrontarli con quelli inseriti nei successivi codici. Attraverso il percorso storico della deontologia è possibile infatti comprendere il significato che essa ha avuto nel determinare i comportamenti dei medici nell’esercizio della professione, ma soprattutto si può scoprire, il vero significato da attribuire alla deontologia stessa. Infatti negli ultimi trent’anni, con l’avvento della bioetica, si è assistito ad una vera e propria crisi della deontologia che ha portato persino alla perdita di una concezione condivisa del suo significato all’interno della categoria professionale dei medici. Dall’analisi del testo del codice emerge la sottolineatura del dovere di ottenere il consenso del paziente per ogni atto operativo, inattesa per quei tempi, caratterizzati da un rapporto medico-paziente di tipo paternalistico. Vi è inoltre un ripetuto richiamo alla necessità di curare tutti i malati con lo stesso impegno, indipendentemente dalla classe sociale di appartenenza, e ciò assume particolare rilevanza se si considera che all’epoca non esisteva un servizio sanitario nazionale in grado di garantire uniformi livelli di assistenza. In gran parte del codice ci si sofferma poi ai rapporti fra colleghi e negli articoli dedicati a tale problematica si evidenzia una particolare sensibilità verso la correttezza fra professionisti, oggi decisamente disattesa, tanto che tale esigenza non trova particolari sottolineature nell’ultimo codice nazionale. Infine è significativo il richiamo esplicito a tutti gli associati al rispetto delle regole deontologiche, pena la comminazione di sanzioni disciplinari e ciò assume particolare rilevanza se si pensa che cento anni fa gli Ordini dei medici non avevano ancora ottenuto il riconoscimento giuridico, che arriverà solo nel 1910.
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Dissertations / Theses on the topic "Vero storico"

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BASTIANINI, LUCIA. "IL ROMANZO TRIPARTITO: PER UNA LETTURA SISTEMICA DEI "PROMESSI SPOSI"." Doctoral thesis, Università Cattolica del Sacro Cuore, 2020. http://hdl.handle.net/10280/70988.

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Abstract:
Viene proposta una lettura dei Promessi sposi alla luce del principio della complessità, sviluppato secondo l’ottica della teoria sistemica. Il raffronto tra due testi teorici: la Lettre à M.R C*** sur l’unité de temps et de lieu dans la tragédie e Del romanzo storico e, in genere, de’ componimenti misti di storia e d’invenzione ha evidenziato come l’idea di complessità, e dunque di relazione, insita nello sviluppo del concetto di verosimiglianza, sia alla base del pensiero critico manzoniano fin dai suoi esordi e lo abbia inquietato negli anni. È stata ricercata nel testo la progressiva riflessione di Manzoni sul concetto di verosimile; operazione che ha suggerito una traccia interpretativa applicabile al Romanzo, orientata a coglierne una dimensione profondamente complessa e articolata, attraverso la quale l’autore ha guidato i suoi lettori alla contemplazione della Verità incarnata nelle vesti del vero storico, sotto la forma di una promessa sponsale. È stata riscontrata una relazione tra le tre parti strutturali che sono state identificate nel volume finito di consegnare alle stampe dallo stesso Manzoni nel 1842 (la ‘quarantana’): l’Introduzione, i trentotto capitoli, la Storia della colonna infame, ravvisando in questa costruzione, l’architettura in cui Manzoni ha, con maestria, incastonato il suo Vero.
The Betrothed was analysed from a point of view focusing on complexity starting from systemic theory. The comparison between two theoretical texts: Lettre à M.R C*** sur l’unité de temps et de lieu dans la tragédie and Del romanzo storico e, in genere, de’ componimenti misti di storia e d’invenzione, highlighted how the idea of complexity, and consequently of relationship at the core of the concept of lifelikeness, has underlied Manzoni’s criticism since its beginning and has troubled it in time. Manzoni’s progressive reflection on verisimilitude has been researched: the which has given an interpretation applied to The Novel, to a complex and articulated dimension through which Manzoni guided the readers to the contemplation of Truth embodied in historical reality, in the form of a betrothal. The ‘quarantana’, the novel given to the publisher in 1842 by Manzoni, has been analysed and a relationship between its three structural parts has been identified: l’Introduzione, thirty-eight chapters , la Storia della colonna infame. In its frame was found the architecture in which Manzoni brilliantly set his Truth.
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Scroccarello, Simona. "Tutela e prevenzione del patrimonio storico in ambito sismico. Un caso di studio nel centro storico di Ferrara." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2018. http://amslaurea.unibo.it/15943/.

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Abstract:
Il presente lavoro di tesi riguarda il recupero e la rifunzionalizzazione di una casa a schiera nel centro storico di Ferrara. Il fabbricato è inserito in un aggregato la cui edificazione risale alla metà del XV secolo. Solo grazie alla osservazione incrociata di documenti d’archivio e foto zenitali si è ottenuta una ricostruzione soddisfacente delle vicende storiche e architettoniche di questo comparto di città. L'edificio risulta composto da tre volumi costruiti in altrettante epoche. Il volume più antico mette in comunicazione, tramite un androne, la pubblica via con la corte interna, sulla quale affacciano gli altri due fabbricati. Di questi, uno si configura come un’unità abitativa indipendente ed è stato edificato negli anni ’60, senza alcun riguardo verso il tipo costruttivo e il contesto architettonico in cui andava ad inserirsi. Si è dunque deciso di demolirlo e ricostruirlo in parte, mettendolo in diretta comunicazione con i due volumi più antichi. Per porre in evidenza la modernità di questa porzione del complesso si è progettato una struttura in acciaio e vetro che si ponga in una relazione di contrasto con le preesistenze, costituendone parte complementare dal punto di vista funzionale. Il rilievo ha messo in luce le vulnerabilità sismiche del complesso: il maggiore pericolo è costituito dal possibile innesco di un meccanismo di ribaltamento composto della facciata, a causa della mancanza di dispositivi di contenimento e l’inefficienza degli ammorsamenti fra le murature d’ambito. Inoltre, una serie di lesioni minori dimostra l’inadeguatezza delle fondazioni e la scarsa rigidezza dei solai lignei. Il progetto ha dunque risposto puntualmente ai sintomi di degrado manifestati dal fabbricato e ne ha previsto la restituzione ai cittadini tramite la trasformazione da privata abitazione a piccolo hotel, considerata la prossimità a luoghi d’interesse culturale e la vocazione turistica della zona.
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ALBORNOZ, CARLA VICTORIA. "SHORT NARRATIVE RESISTANCE: THE VERY SHORT STORIES THROUGH THREE VOICES." PONTIFÍCIA UNIVERSIDADE CATÓLICA DO RIO DE JANEIRO, 2008. http://www.maxwell.vrac.puc-rio.br/Busca_etds.php?strSecao=resultado&nrSeq=12216@1.

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Abstract:
COORDENAÇÃO DE APERFEIÇOAMENTO DO PESSOAL DE ENSINO SUPERIOR
O relato brevíssimo é um espaço particular que vem experimentando um crescimento sustentado desde meados do século XX, especialmente na América Latina. Uma plétora de escritores e de antologias organizadas nesse formato invadiu o mercado editorial hispano-americano nos últimos anos. Trata-se da microficção, uma narrativa que cabe no espaço de uma página. Muitas das ferramentas narrativas dos pequenos relatos provêm do conto, do qual herda a capacidade de criar uma tensão, um ritmo que se traduz na sua pulsão interna, embora nelas também haja ressonâncias de outros gêneros. Na economia da linguagem da microficção esconde-se um olhar lúdico com forte presença do humor e da paródia no tratamento de certas temáticas. Situações do cotidiano, contos populares ou versões corriqueiras de clássicos da literatura misturam-se com ângulos inéditos da condição humana. Vozes aparentemente anônimas trazem de um lugar de não-tempo e de não-espaço histórias que provocam um despertar dos sentidos sobre aquilo que, em princípio, parece inexplicável. A perspectiva de análise a que nos propomos é a da recriação da tendência atual da praxis cultural de desintegração dos gêneros, examinando alguns de seus antecedentes, várias das características que constituem as microficções, como também a idéia de resistência que a atomização da narrativa em pequenos blocos (fragmentos) acarreta. A dissertação aborda a microficção como uma forma de escrita fragmentária e faz algumas leituras sobre a sua relação com a geometria de fractais a partir da obra de Ana María Shua, Luisa Valenzuela e Marina Colasanti.
The very short stories belong to a particular narrative space which has been experiencing a sustained growth since the middle of XX century, especially in Latin America. During the last years, many writers and anthologies around this narrative form have appeared in hispano-american book market. It`s the microfiction, a narrative that fits in a single page. Many narrative tools of these fictions arise from the short stories, from which they inherit the capacity of recreate tension. A rhythm that is translated in an internal pulse, even though resonances of other genres can be identified in these minimum stories. Microfiction´s language economy hides a ludic glance with a strong presence of humor and parody in the treatment of certain themes. Everyday situations, popular tales or hilarious versions of literature`s classics are blended with unknown perspectives of the human condition. Stories are told by apparently anonimous voices from a field of no-time and no-space inducing the awakening of senses over those things that in principle seem unexplainable. The analytical perspective that this study proposes is the recreation of the current cultural praxis trends of genre disintegration, by looking at some of its previous manifestations, its constitutive characteristics, as well as the implications of the resistance that the atomization of narrative in small fragments brings about. This thesis embraces microfiction as a fragmentary narrative, also analysing its relationship with fractal geometry throughout Ana Maria Shua, Luisa Valenzuela and Marina Colasanti`s work.
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Scantamburlo, Giorgia <1996&gt. "Il Vetro in Arte Contemporanea." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2022. http://hdl.handle.net/10579/20722.

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Abstract:
L'elaborato intende presentare un'analisi critica sull'utilizzo del vetro in arte come materiale contemporaneo prestando particolare attenzione all'ambiente veneziano e alla sua tradizione del vetro muranese dal XIX secolo in poi. Accennando brevemente ai primi oggetti vitrei di carattere artistico e alle produzioni dei secoli successivi, viene trattata in seguito l'attività del Museo del Vetro di Murano dalle sue origini, delle realizzazioni di Moretti e Franchini e delle vetrerie di Salviati, Barovier, Venini con le loro tecniche di lavorazione del vetro, fino alle esposizioni contemporanee della Biennale di Venezia, "Glasstress" della Fondazione Berengo, le Stanze del Vetro, la Venice Glass Week e "Vitrea" della Triennale di Milano. Successivamente vengono esaminati alcuni esempi di artisti, come Ana Maria Reque, Napoleone Martinuzzi, Carlo Scarpa, Koen Vanmechelen, Livio Seguso e Luciano Fabro, che hanno lavorato o che tutt'ora lavorano con il vetro nella realizzazione delle loro opere focalizzando l'attenzione sul loro processo creativo e sul loro rapporto con questo medium. Infine vengono esaminate le caratteristiche principali che rendono il vetro un materiale contemporaneo per eccellenza, tra cui la sua fragilità e malleabilità, con uno sguardo di carattere più conservativo.
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PINNA, ANDREA. "Paesaggio e turismo culturale. Verso scenari di valorizzazione dei sistemi insediativi storici della Sardegna." Doctoral thesis, Università degli Studi di Cagliari, 2019. http://hdl.handle.net/11584/261284.

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Abstract:
It is a common opinion that the greater consequences of tourism are related to the physical environment deterioration, through the developer plans on the coasts, the pollution or the consumption of natural resources. Actually, the phenomenon presents much more complex issues that, also in the field to cultural heritage, affect many disciplinary sectors, such as economics, sociology, psychology, and so on. Thus, the general objective of the research is the study and development of sustainable tourism models that can favour the protection and enhancement of the historic landscape, through the study of the Sardinian case. This case study is representative of all those peripheral areas that see tourism as a potential factor for economic development, but which have difficulty in promotion of effective tourism models. The objects of the research are landscape and tourism. The former, according to its modern concept, is the object that better represent the cultural heritage in a holistic, dynamic and relative perspective. Tourism, because of its nature, is a multidisciplinary phenomenon that needs to be faced according the point of view of different research fields, in order to understand all the dynamics that interact between heritage and tourism. In order to synthetize these complex and multidisciplinary notions, and to integrate the different disciplinary approaches, the research reinterprets the Rieglian analysis of values. Riegl’s values are, as we will see, both a theoretical basis and a fundamental component for the methodology. Three main tasks constitute the methodology. The first one aims to contribute to the construction of knowledge in the field of historic conservation and, at the same time, to build up a set of information which is useful for the next methodological steps. It is based on the concept of land as a palimpsest, thus the goal is to read the landscape through its historic layers, and understand two of the three components of landscape, the holistic and dynamic ones. The second methodology is based on the analysis of values, and it aims to deepen the third component of landscape, related to its individual perception as perceived by different people. On the basis of the latter step results and on the heritage classification, the research can finally intervene on intensity and diversity of historic systems and suggest the corresponding guidelines for the protection and enhancement of cultural heritage: a low diversity index should bring policies toward an enhancement strategy, a medium index to reinforcement measures and, finally, a high index to a maintenance approach. Obviously, measures must be evaluated case by case, but the methods could represent an important support tool for the decision-making process. All this course of the research aims to lead to an antifragile and ‘good’ tourism, that means that touristic models have to favour a diversified cultural offer, to share activities between locals and visitors, to not create a fashionable and global-style destination, to develop territorial rather than touristic policies (thus accessible both to locals and tourists), to integrate strategies with local economic structures and activities. So, the work ends up with the exposition of a few touristic opportunities that could foster these aspects, in order to integrate the results of the methodological approach. In conclusion, the work is a contribution to the field of historic conservation referring to the issue of tourism and its influence for cultural heritage. The aim was to develop ideas, measures, strategies in order not to preserve in a passive or static way landscape and heritage, but to consciously guide the process of transformation due to the impact of the touristic sector, avoiding as much as possible the negative effects and favouring, at the same time, the positive factors.
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Costa, Elisa <1988&gt. "Faceless: il velo islamico nell'arte contemporanea." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2013. http://hdl.handle.net/10579/2931.

Full text
Abstract:
In questo lavoro si cerca di vedere come il fenomeno del velo è stato elaborato da alcuni artiti contemporanei come Shirin Neshat, Shadi Ghadirian, Patrizia Maimuna Guerresi, Marjane Satrapi, Flavio Lucchini e Mario Bellini che con i loro lavori mostrano gli aspetti meno comuni dell'uso del velo.
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Bella, Giuseppa. "Storia e teoresi nel giovane hegel: il cammino verso la filosofia." Doctoral thesis, Università di Catania, 2014. http://hdl.handle.net/10761/1616.

Full text
Abstract:
il presente lavoro si occupa di ricercare all'interno della formazione giovanile di Hegel, le tappe fondamentali che sanciscono il passaggio nella sua riflessione dal mondo storico (politico, letterario, religioso) a quello puramente filosofico. Il pensiero di Hegel si sviluppa in stretta connessione con il suo tempo storico. In lui la storia diventa begriffene Geschichte cioè storia concettuale.
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Piazza, Laura. "Il verso dell uomo. Sul teatro di Mario Luzi." Doctoral thesis, Università di Catania, 2012. http://hdl.handle.net/10761/943.

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Abstract:
Il lavoro si propone di ripercorrere l intero corpus teatrale di Luzi generatosi, dagli anni settanta, da quell essenza dialogica che in maniera sempre meno velata caratterizza le sue opere poetiche. Attraverso i capitoli dedicati in particolar modo ai tre capolavori Libro di Ipazia, Rosales e Hystrio, si esamina la riflessione luziana sul tragico. Il poeta, memore delle teorie di Steiner e Szondi oltre che delle prospettive teologiche derivate dal pensiero di Teilhard de Chardin, sostituisce alla tragedia propriamente detta, impraticabile in epoca post-moderna, il concetto di tragico spreco , per cui la croce delle vittime, taciuta e apparentemente cancellata dalla storia, diviene protagonista di un genere che, pur mutando in stile e convenzioni, porta con sé il medesimo lamento puro e selvaggio del pensiero tragico sull inumanità dell esistenza. Il lavoro, altresì, sviluppa, attraverso documenti inediti, il rapporto di fertile interscambio tra la drammaturgia luziana e le teorie pedagogiche e drammaturgico-spettacolari di Orazio Costa Giovangigli (amico del poeta e regista in più occasioni dei suo testi teatrali). Si ricostruisce così un sodalizio che ha attraversato il teatro esistenzialista (italiano ed europeo) e mutuato molti degli aspetti estetico-filosofici (nei drammi di Luzi) e spettacolari (nella pratica scenica di Costa) del Teatro Rapsodico. Luzi e Costa, sostenendosi vicendevolmente, hanno consacrato la loro arte alla priorità della Parola Poetica, del verso dell uomo , del verbo che sin dalla Genesi abbiamo imparato a considerare espressione più autentica della nostra umanità (e divinità). Lo studio del teatro di Luzi può essere un primo passo verso una riconsiderazione più articolata e attenta delle esperienze controcorrente della scena teatrale italiana dal secondo dopoguerra in poi, periodo in cui ha esercitato il proprio dominio un avanguardia guidata dall odio per la parola, con funeste conseguenze non solo sul piano delle arti performative rilevabili ancora oggi. Consapevole che la natura drammatica in fondo insita in certa sua lirica ha trovato un eccellente decantazione nella misura teatrale, Luzi si dedicò negli ultimi anni di vita pressoché esclusivamente alla scrittura drammatica quasi dimostrando un incapacità a tornare indietro, a lasciar nuovamente disperdere, dopo averlo catturato nella struttura teatrale, l intrigo delle voci. Contro la minaccia di abumanizzazione della nostra epoca Luzi ha così esercitato la sua missione di scriba e la sua visione del teatro come rito potentemente umano, come arricchimento di coscienza e di conoscenza per chi ne è l interprete e per chi ne è lo spettatore.
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9

Zinno, Rossella <1987&gt. "La politica cinese verso gli Emirati Arabi Uniti." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2013. http://hdl.handle.net/10579/3891.

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Abstract:
Consapevoli dell'importanza che oggi la realtà cinese riveste nel complesso di tutte le nazioni del mondo e del peso che la sua economia ha a livello di scambi commerciali con le potenze industrializzate più avanzate, questa tesi tratta delle relazioni di questo grande paese con il mondo medio orientale e, in particolare, con gli Emirati Arabi Uniti. La Cina ha da anni uno strettissimo rapporto con tutti i paesi del Golfo Persico, riuniti nel GCC, da cui ricava gran parte dell'energia necessaria alla sua vita economica. Questa trattazione ripercorre le tappe più significative che hanno caratterizzato il cammino dell'amicizia sino-emiratina, amicizia che, iniziata col privilegiare l'aspetto mercantile ed economico, si è via via aperta ad una vera e propria collaborazione in vari settori fino alla condivisione di momenti di vita reciproci che si possono collocare nell'ambito più ampio degli scambi culturali: dal settore finanziario e bancario alla cooperazione nel campo della salute, dalle infrastrutture al reciproco arricchimento di nuove e rivoluzionarie tecnologie applicate a tutti gli aspetti della vita moderna, fino ad episodi di partecipazione agli eventi culturali che fanno parte della vita di ciascun popolo e che hanno evidenziato che le relazioni tra i due paesi, in definitiva, travalicano significativamente gli ambiti puramente economici per diventare segni di vera amicizia.
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10

Noviello, Massimiliano <1985&gt. "La transizione catalana verso la democrazia (1975-1979)." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2013. http://hdl.handle.net/10579/2612.

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Abstract:
La tesi si propone di esaminare il periodo della storia catalana, parallelamente ai fatti nazionali, che va dalla morte di Francisco Franco (1975) fino alla promulgazione della Costituzione (1978) e dello Statuto d’Autonomia (1979), conosciuto come “transizione verso la democrazia. La tesi sarà suddivisa in tre capitoli. Nel primo costituiranno oggetto di analisi i concetti di nazione e nazionalismo. Verrà ripercorsa per grandi linee la storia della Catalogna, si cercherà di individuare i tratti distintivi del nazionalismo catalano, le modalità in cui esso nasce e sopravvive nonostante quasi quaranta anni di regime autoritario, tornando alla ribalta negli ultimi anni di vita del dittatore. Si darà enfasi alla questione linguistica e all’importanza del riconoscimento dello status politico di lingua per il catalano. Inoltre si tenterà di descrivere le tipologie di nazionalismo sviluppatesi a seconda delle varie influenze politiche, culturali o religiose. Il secondo capitolo si propone di studiare i cambiamenti sociali e politici verificatisi nel panorama iberico dopo la morte del caudillo. Oggetto d’analisi saranno le vicissitudini politiche tra il 1975 e il 1978, quali la demolizione del centralismo statale in favore di un trasferimento di parte dei poteri verso le comunità autonome, il primo periodo di governo Suárez e il processo di negoziazione che dotò la Spagna di un nuovo testo costituzionale. Nel terzo capitolo, infine, saranno analizzati nello specifico le vicissitudini politiche, economiche e sociali relative alla popolazione catalana. Si tenterà di illustrare il ruolo cardine svolto dall’istituzione locale della Generalitat (istituita di nuovo dopo un quarantennio di esilio) nell’ambito del processo politico che portò al riconoscimento dello Statuto d’Autonomia catalano da parte dello Stato.
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Books on the topic "Vero storico"

1

Cottignoli, Alfredo. Alla luce del vero: Studi sul Muratori storico. Bologna: CLUEB, 1994.

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2

Eu vejo. São Paulo, SP, Brasil: Editora Globo S.A., 2006.

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3

Marino, Ruggero. Cristoforo Colombo e il papa tradito: Un giallo storico lungo cinque secoli : le ricerche di un giornalista portano alla luce una verità insabbiata per cinquecento anni : fu il pontefice genovese Innocenzo VIII e non Isabella di Castiglia il vero sponsor della scoperta dell'America. Roma: Newton Compton, 1991.

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4

Stringa, Nico, and Stefania Portinari. Venezia 1868: l’anno di Ca’ Foscari. Venice: Edizioni Ca' Foscari, 2018. http://dx.doi.org/10.30687/978-88-6969-294-9.

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Abstract:
Il volume Venezia 1868: l’anno di Ca’ Foscari, mappando il contesto in cui avviene la nascita dell’Università Ca’ Foscari Venezia come Scuola Superiore di Commercio, ci rende più partecipi dell’importanza della sua storia, proponendola come un esempio positivo di rilancio culturale ed economico in una situazione di avversità ma anche di speranza qual era quella del tempo, richiamando la sua mission contemporanea. Le ricerche storico-artistiche e storiche evidenziano inoltre come l’offerta formativa cafoscarina sia sempre stata molto aggiornata e strettamente connessa con la realtà locale, ma al contempo proiettata verso il futuro e attenta alle novità, essendo questi punti in nuce nella sua stessa fondazione.
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5

Detrás del velo. Buenos Aires, Argentina: Arista Ediciones, 2012.

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6

Games with Vera. New York: Barron's, 1988.

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7

Felici, Lucia, ed. Alterità. Florence: Firenze University Press, 2014. http://dx.doi.org/10.36253/978-88-6655-598-8.

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Abstract:
I contributi qui raccolti sono il frutto dei seminari organizzati dal Laboratorio di Storia moderna nel corso della sua decennale attività (2003-2013) nell’ambito del Dipartimento di Studi storici e geografici (ora SAGAS) dell’Università degli studi di Firenze. Il ciclo annuale dei seminari, dal titolo Temi e problemi di Storia moderna, mira a favorire il confronto e la riflessione critica nella comunità scientifica su argomenti di grande rilevanza storica grazie alla partecipazione di colleghi e giovani studiosi italiani e stranieri. Centrale nell’età moderna come nella contemporaneità, il tema dell’alterità è stato oggetto di diversi incontri. I saggi ricostruiscono momenti e aspetti significativi delle relazioni con l’‘altro’ nell’Europa moderna: modelli politici e paradigmi culturali, città di rifugio e istituti di conversione, atteggiamenti di integrazione e/o di esclusione verso ebrei, musulmani, musulmani, eretici, stranieri sono qui stati analizzati secondo lo ‘spirito pluralistico’ del Laboratorio.
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8

Linford, Sarah E. Il disegno dal vero come pratica storica e sapere contemporaneo: L'Accademia à l'Académie. Roma: Artemide, 2016.

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9

Vera in the garden. New York: Barron's Educational Series, 1988.

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10

Bastin, Marjolein. Vera in the kitchen. New York: Barron's, 1989.

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Book chapters on the topic "Vero storico"

1

Bergqvist, Kim. "The Shoemaker and the Troubadour Knight, and Other Stories." In Vera Lex Historiae?, 83–112. Earth, Milky Way: punctum books, 2022. http://dx.doi.org/10.53288/0369.1.04.

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2

Riley, Cathy, and Caroline Swarbrick. "‘Stories from a Very Different Salford’." In Participatory Case Study Work, 193–210. Abingdon, Oxon; New York, NY: Routledge, 2021. | Series: Routledge advances in research methods: Routledge, 2020. http://dx.doi.org/10.4324/9780429198410-14.

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3

Davenport, Glorianna. "Very distributed media stories: Presence, time, imagination." In Euro-Par’98 Parallel Processing, 47–54. Berlin, Heidelberg: Springer Berlin Heidelberg, 1998. http://dx.doi.org/10.1007/bfb0057838.

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4

"ABANDON (VERB)." In Departure Stories, 151–52. Indiana University Press, 2022. http://dx.doi.org/10.2307/j.ctv2nrz789.49.

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5

Baudry, Jean-Louis. "La Vera Storia." In Nos plus belles idées, 149–64. Presses universitaires de Vincennes, 2004. http://dx.doi.org/10.4000/books.puv.8616.

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6

"Il vero Postmoderno è il Moderno." In Attraverso la storia dell’estetica, 279–94. Quodlibet, 2022. http://dx.doi.org/10.2307/j.ctv2gvdn3p.17.

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7

"Earth Stations: From Very Big to Very Small." In Success Stories in Satellite Systems, 329–51. Reston ,VA: American Institute of Aeronautics and Astronautics, 2009. http://dx.doi.org/10.2514/5.9781563479670.0329.0351.

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8

"The Very Hungry Caterpillar." In Books, Stories and Puppets, 48–51. David Fulton Publishers, 2013. http://dx.doi.org/10.4324/9780203769102-12.

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9

"VERA DUARTE." In Lusophone African Short Stories and Poetry after Independence, 101–8. Anthem Press, 2021. http://dx.doi.org/10.2307/j.ctv22d4z7k.10.

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10

Holmes, Dawn E. "3. Storing big data." In Big Data: A Very Short Introduction, 26–43. Oxford University Press, 2017. http://dx.doi.org/10.1093/actrade/9780198779575.003.0003.

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Abstract:
The amount of data generated is approximately doubling every two years. How do we store and manage these colossal amounts of data? ‘Storing big data’ considers database storage and the idea of distributing tasks across clusters of computers. Relational database management systems are used to create, maintain, access, and manipulate structured data, whereas distributed file systems provide effective and reliable storage for unstructured data across many servers. NoSQL databases and their architecture are discussed along with the CAP Theorem and Cloud storage. The difference between lossless compression for text files and lossy data compression for sound and image files is also explained.
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Conference papers on the topic "Vero storico"

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Catini, Raffaella. "La territorializzazione spontanea del centro storico: il caso di Viterbo." In International Conference Virtual City and Territory. Roma: Centre de Política de Sòl i Valoracions, 2014. http://dx.doi.org/10.5821/ctv.8033.

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Abstract:
Lo studio qui proposto ha preso l’avvio da due eventi fondamentali per lo sviluppo urbanistico della città di Viterbo, nessuno dei quali possiamo dire costituisca la conseguenza di una politica urbana di indirizzo. Il primo ha decretato, a partire dagli anni Ottanta del secolo scorso, lo spopolamento e il progressivo degrado del centro storico a seguito del vero e proprio esodo verso i nuovi insediamenti di edilizia economica e popolare e soprattutto verso le innumerevoli ville, costruite facendole passare per fabbricati rurali, nelle zone agricole a ridosso della città; il secondo, tuttora in atto, registra una tendenza opposta in virtù dei mutamenti profondi occorsi nel tessuto sociale e della mutata situazione economica. Le scarse disponibilità economiche hanno reso infatti nuovamente appetibili, da parte di nuovi fruitori con scarse possibilità economiche, i numerosi immobili del centro rimasti liberi e in cattive condizioni di manutenzione, dapprima senza operare alcuna alterazione nel tessuto edilizio esistente; quindi è iniziata un’operazione sistematica di portata ben diversa, mirata alla trasformazione in unità abitative minime dei locali situati al livello stradale adibiti un tempo a magazzini e cantine. Esigenze differenti di persone differenti hanno indotto una nuova territorializzazione della città storica. Resta da capire in che misura questo processo sia stato previsto o valutato, e se la costituzione di un tessuto sociale così omogeneo nella struttura possa considerarsi positivamente ai fini del riequilibrio socio-economico complessivo, di cui il problema edilizioabitativo rappresenta solo uno degli aspetti The aim of this paper is to reflect on two major trends concerning the urban development of the city of Viterbo, neither of which appears to stem from a precise urban policy. The first one was the depopulation and progressive decline of the ancient city centre caused by the relocation of the inhabitants towards the new council housing settlements and especially towards the countless new villas, originally intended as farm houses on agricultural land adjacent to the city. The second one, still ongoing, is an opposite trend, the result of profound changes in the social fabric of the society and of the present economic stagnation. Many unoccupied and neglected houses and flats in the city centre are appealing to people with limited financial means, in spite of the lack of upgrading. In addition, basements and cellars are being converted into actual housing units. The needs of the abovementioned people have triggered a new territorialisation of the historic centre. It is yet to be determined to what extent this phenomenon has been contemplated and understood, and whether the rise of such a uniform social fabric should be construed as positive for the general socioeconomic balance, of which the housing issue is only one of the factors.
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2

Cerasoli, Mario, and Biancamaria Rizzo. "Il futuro tecnologico dei centri storici." In International Conference Virtual City and Territory. Roma: Centre de Política de Sòl i Valoracions, 2014. http://dx.doi.org/10.5821/ctv.7979.

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Abstract:
Parlare di recupero e valorizzazione dei centri storici può essere quanto mai attuale in un’epoca in cui, forse per la prima volta, si mettono in discussione alcuni modelli insediativi e di sviluppo volti prevalentemente alla espansione delle aree urbane. A cinquant’anni di distanza da quando si è cominciato a parlare in modo organico di centri storici, in un periodo caratterizzato da una delle più gravi crisi economiche globali dopo quella del 1929, com’è cambiato il rapporto tra le città e i propri Centri Storici? Come sono visti i centri storici da chi li abita e da chi non li abita? Quale può essere allora il ruolo potenziale delle nuove tecnologie per la tutela e la valorizzazione dei Centri Storici? Le nuove tecnologie possono non solamente cambiare significativamente la qualità di chi abita e vive nei centri storici ma anche aumentare la competitività degli stessi, aumentando così la loro capacità di attrarre risorse umane e finanziarie e favorendone lo sviluppo economico e socio-culturale. Tuttavia, come si coniuga il valore della storia con le mutevoli esigenze della vita contemporanea? Quali le potenziali applicazioni delle nuove tecnologie per il miglioramento della vita nei centri antichi? Il Centro Storico costituisce un ambito territoriale estremamente delicato, con una precisa identità urbanistica e un elevato valore storico e testimoniale riferibile sia al tessuto urbano, sia a elementi del patrimonio edilizio di rilevante valore, sia ai suoi abitanti. Ma può in realtà rivelarsi una risorsa importante in un progetto di trasformazione virtuosa dell'intera compagine urbana, rafforzandone sia l'identità propria che la capacità di attrazione verso l'esterno. E le nuove tecnologie in questo progetto possono assumere un ruolo determinante. Talk about recovery and valorisation of the historic centers can be as timely as ever at a time when, perhaps for the first time, are put into question some settlement and development models principally aimed to the expansion of urban areas. After fifty years since it been started talking about in an organic way of historical centers, in a period characterized by one of the most serious global economic crisis after the one of 1929, as the relationship between the city and its historical centers has changed? As the historical centers are seen by those who live there and those who do not live in them? Which then can be the potential role of new technologies for the protection and valorisation of historical centers? The new technologies can not only significantly change the quality whose inhabits and lives in the historic centers but also increase the competitiveness of the same, thus increasing their ability to attract human and financial resources and promoting the economic development and socio-cultural. However, how it combines the value of history with the changing needs of contemporary life? What are the potential applications of new technologies for the improvement of life in the ancient centers? The historical center constitutes a territorial field extremely delicate, with a specific urban identity and an high historical and testimonial value referable both to the urban texture, both to elements the building heritage of significant value, both to its inhabitants. But it can actually become an important resource in a virtuous transformation project of the whole urban structure, strengthening both the its own identity that the attractiveness to the outside. And the new technologies in this project can play a decisive role.
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3

Lague, Allison, AnnMarie Thomas, and Stephanie McCartan. "Stories to Inspire Very Young Engineers: Can Robots Burp?" In Engineering Something More. Iowa City, Iowa: University of Iowa, 2014. http://dx.doi.org/10.17077/aseenmw2014.1029.

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4

Brost, Randy C., William C. McLendon, Ojas Parekh, Mark D. Rintoul, David R. Strip, and Diane Myung-kyung Woodbridge. "A computational framework for ontologically storing and analyzing very large overhead image sets." In the 3rd ACM SIGSPATIAL International Workshop. New York, New York, USA: ACM Press, 2014. http://dx.doi.org/10.1145/2676536.2676537.

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5

Li, Li. "Optical recording media with optically variable security features." In OSA Annual Meeting. Washington, D.C.: Optica Publishing Group, 1993. http://dx.doi.org/10.1364/oam.1993.fw.6.

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6

Maccarrone, Maria. "Una città nomade e multidimensionale: il caso della reale Aci." In International Conference Virtual City and Territory. Roma: Centre de Política de Sòl i Valoracions, 2014. http://dx.doi.org/10.5821/ctv.7973.

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Abstract:
Viviamo strani giorni, tempi di rapide accelerazioni, cambiamenti sociali e trasformazioni ambientali stressanti, che richiedono soluzioni contenitive e culturali improcrastinabili. Poniamo il caso di Acireale, città insulare di circa 50.000 abitanti, posta lungo la costa orientale sicula, stretta fra l’azzurra ionia marina, il nero del Vulcano Etna e il sempreverde degli agrumi. Il paesaggio dell’Aci trattiene geomorfologie e memorie antiche. Ricomporne le alterne vicende significa riflettere sulle “reali” specificità di una città siciliana per la quale è esistita un’articolata continuità storica di frequentazione in una porzione ampia di suolo vulcanico denominato Timpa. Nel corso dei secoli, le comunità hanno identificato in questo unico complesso lavico un salubre avamposto su cui migrare, tendenzialmente da Sud a Nord, fino a stanziarsi sul pianoro su cui sorge la città di Acireale. In età recente, la maggior crescita edilizia ha consumato pregevoli parti di terreno agricolo, inducendo uno sprawl urbano verso l’entroterra ed esponendo la Timpa a grandi rischi generati dalla progressiva assenza di organici interventi d’assetto territoriale. Questo contesto storico e paesaggistico aspetta d’essere attraversato, curato e valorizzato per ricomporre di quei valori percettivi che giacciono latenti nella memoria collettiva. La riqualificazione della Timpa può essere il tema per l’infrastrutturazione geografica con cui ri-connettere le inevitabili istanze di trasformazione urbana all’improrogabile sviluppo sostenibile del territorio acese. We live in strange days, periods of rapid acceleration, with stressful social changes and environmental changes, which require cultural solutions. Take the case of Acireale, city of about 50.000 inhabitants, located along the eastern coast of Sicily, between the Ionio sea, Mount Etna and evergreen citrus. The landscape of Aci holds geomorfologie and ancient memories. Over the centuries, communities have identified in this unique building of lava a place healthy where migrate, from South to North. In recent years, the growth of buildings has consumed valuable pieces of agricultural land, causing urban sprawl inland and exposing the Timpa large risks generated by the progressive absence of organic interventions of regional planning. This historical context and landscape is waiting to be crossed, edited and enhanced. The project of the Timpa may be the theme for re-connect the inevitable instances of urban transformation at the sustainable development of the territory.
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7

Kachru, R. "Stimulated Echo Signal Processing." In Spectral Hole-Burning and Luminescence Line Narrowing: Science and Applications. Washington, D.C.: Optica Publishing Group, 1992. http://dx.doi.org/10.1364/shbl.1992.tha3.

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Abstract:
High-speed signal processing is essential in many applications where large amounts of analog or digital data need to be analyzed and processed in real time. The existing techniques, however, suffer from either very limited capacity for storing reference signals or the lack of a rapid reprogramming capability, both of which are of vital importance in high-speed signal processing.
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Gheno, Felipe João, and Edirlei Soares de Lima. "História Viva: A Sketch-Based Interactive Storytelling System." In Anais Estendidos do Simpósio Brasileiro de Games e Entretenimento Digital. Sociedade Brasileira de Computação, 2021. http://dx.doi.org/10.5753/sbgames_estendido.2021.19631.

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Abstract:
Storytelling is a powerful tool to convey values and enrich creativity, imagination, and critical thinking. However, digital native children are losing interest in traditional folktales as these stories now have to compete with more appealing and interactive forms of entertainment, such as videogames. New technologies allow stories to be told in different formats as digital interactions provide new experiences that can be more attractive for Generation Z children. In this context, sketch-based interaction stands out as a powerful tool to keep children interested and engaged in interactive folktales. This paper describes the design process that led to the development of a sketch-based interactive storytelling system, called História Viva, which was designed to transform traditional folktales into interactive narratives. The system explores Portuguese folktales and was designed for children within the age range of 6 to 11 years old. Preliminary results from a user study indicate that children are very receptive and entertained by the proposed interactive narrative.
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Pultrone, Gabriella. "Turismo e centri urbani minori: possibili percorsi integrati verso frontiere innovative di sviluppo sostenibile." In International Conference Virtual City and Territory. Roma: Centre de Política de Sòl i Valoracions, 2014. http://dx.doi.org/10.5821/ctv.8032.

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Abstract:
Il trend crescente del fenomeno turistico costituisce una sfida determinante nell’ambito delle questioni più ampie legate al paradigma della sostenibilità, in considerazione dei diversi effetti che le attività ad esso correlate producono su città e territori interessati. È un problema che va orientato nella giusta direzione come strumento privilegiato carico di valenze: capacità di sensibilizzare al rispetto dell’ambiente; elevate potenzialità di sostenere attività economiche tradizionali e innovative; capacità di contribuire al miglioramento della qualità della vita. Se correttamente programmato e gestito, esso può infatti giocare un ruolo chiave per il riequilibrio territoriale, attraverso la costruzione di sistemi turistici che comprendano destinazioni mature, emergenti ed aree marginali, in un’ottica di destagionalizzazione dei flussi e promozione delle economie locali, e in una logica in grado di coniugare stabilità e innovazione in un processo dialettico fra tradizione e creatività. Per molte città e regioni italiane, come la Calabria, la scelta di tutelare, valorizzare e gestire in modo integrato le risorse naturalistico-ambientali, paesaggistiche e storico-culturali attraverso la leva e il moltiplicatore del settore turismo può rappresentare, anche in momenti di crisi, un importante strumento per rivalutare il proprio patrimonio, sviluppare l’indotto a esso collegato, promuovere progetti strategici nel settore del turismo, stimolare la creazione di strutture ricettive e servizi complementari. Di fronte alle sfide della globalizzazione riscoprire i caratteri della propria specificità diviene quindi un’occasione imperdibile per ripensare il proprio sviluppo con intelligenza, laddove l’attributo smart si riferisca all’incontro creativo di tecnologie e capacità umane, che attraverso le comunità stesse diventano portatrici di innovazione. The growing trend of tourism is a key challenge in the context of broader issues related to the paradigm of sustainability, taking into account the different effects that the activities related to it produce on cities and regions concerned. This issue must be addressed in the right direction as a privileged instrument full of values: the ability to raise awareness of the environment; great potential to support innovative and traditional economic activities, the ability to contribute to improving the quality of life. If properly planned, it can play a key role in the territorial balance, through the construction of tourist facilities including mature destinations, emerging and marginal areas, with a seasonal adjustment of flows and promotion of local economies, that combines stability and innovation in a dialectical process between tradition and creativity. For many Italian cities and regions, such as Calabria, the choice to protect, enhance and manage the resources in an integrated natural-environmental, landscape and historical-cultural through the lever and the sector leverage tourism can be, even in times of crisis, an important tool to revalue its assets, develop the armature connected to it, to promote strategic projects in the tourism sector, to stimulate the creation of accommodation facilities and complementary services. Faced with the challenges of globalization, rediscover its own specificity then becomes a unique opportunity to rethink its own development with intelligence, where the smart attribute refers to the meeting of creative technology and human capabilities, through which the communities themselves become carriers of innovation.
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Shoukry, Samir N., Gergis W. William, Jacky C. Prucz, and Thomas H. Evans. "Innovative Design of Lightweight on Board Hydrogen Storage Tank." In ASME 2010 International Mechanical Engineering Congress and Exposition. ASMEDC, 2010. http://dx.doi.org/10.1115/imece2010-38610.

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Abstract:
The hydrogen economy envisioned in the future requires safe and efficient means of storing hydrogen fuel for either use onboard vehicles, delivery on mobile transportation systems or high-volume storage in stationary systems. The main emphasis of this work is placed on the high -pressure storing of gaseous hydrogen on-board vehicles. As a result of its very low density, hydrogen gas has to be stored under very high pressure, ranging from 350 to 700 bars for current systems, in order to achieve practical levels of energy density in terms of the amount of energy that can be stored in a tank of a given volume. This paper presents 3D finite element analysis performed for a composite cylindrical tank made of 6061-aluminum liner overwrapped with carbon fibers subjected to a burst internal pressure of 1610 bars. As the service pressure expected in these tanks is 700 bars, a factor of safety of 2.3 is kept the same for all designs. The results indicated that a stress reduction could be achieved by a geometry change only, which could increase the amount of pressure sustained inside the vessel and ultimately increase the amount of hydrogen stored per volume. Such reductions in the stresses will decrease the thickness dimension required to achieve a particular factor of safety in a direct comparison to a cylindrical design.
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Reports on the topic "Vero storico"

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Cannon, Mariah, and Pauline Oosterhoff. Bonded: Life Stories from Agricultural Communities in South-Eastern Nepal. Institute of Development Studies (IDS), June 2021. http://dx.doi.org/10.19088/clarissa.2021.003.

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Abstract:
In the Terai region of South-Eastern Nepal, there persists a form of agricultural bonded labour called Harwa-Charwa, rooted in agricultural feudal social relations. The Terai has a long and dynamic political history with limited employment opportunities and high levels of migration. This paper is an external qualitative analysis of over 150 life stories from individuals living in an area with high levels of bonded labour. These stories were previously analysed during a workshop through a collective participatory analysis. Both the participatory analysis and external analysis found similar mechanisms that trap people in poverty and bonded labour. The disaggregation by age in the external analysis could explain why child marriage and child labour were very important in the collective analysis but did not match the results of a baseline survey in the same geographical area that found only a few cases. The respondents were aged between 15 and 65. Child marriage and child labour had shaped the lives of the adults but have since decreased. Methodologically, the different ways of analysis diverge in their ability to differentiate timelines. The participatory analysis gives historical insights on pathways into child labour, but although some of the social norms persist this situation has changed.
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Studsrød, Ingunn, Ragnhild Gjerstad Sørensen, Brita Gjerstad, Patrycja Sosnowska-Buxton, and Kathrine Skoland. “It’s very complex”: Professionals’ work with domestic violence (DV): Report – FGI and interviews 2022. University of Stavanger, November 2022. http://dx.doi.org/10.31265/usps.249.

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Abstract:
This study explores Norwegian professionals' experiences of working within partner violence (PV) prevention area, including, cross-sectoral and interdisciplinary cooperation as well as possible successful strategies and measures in this area. This report is one of the deliverables of the “Integrated System of Domestic Violence Prevention” (ISDVP) project and of the agreement with The State Treasury, the Institute of Justice in Warsaw, Poland. This study contributes to research on professionals’ experiences of interprofessional collaboration in the domestic violence prevention area – a similar study was conducted in Poland. To facilitate an interdisciplinary and interagency group discussion, five focus groups (with 19 participants) were conducted. The analysis reveals that there is inter- and intra-sectoral collaboration in the domestic violence prevention area. There are marked challenges but also notable success stories. The participants talked about several barriers to cross-sectoral collaborations, such as i) professional requirements of confidentiality, mandate, and/or duty to report, especially in the domestic violence prevention stages; ii) the complexity and plethora of practical and organizational measures and initiatives as well as who does what and when, particularly when helping a client navigate through the system; and iii) the difficulty in defining as well as uncovering domestic violence because it can be understood differently by various parties, especially from a cross-cultural perspective and gender stereotypes. In terms of effective management of multisectoral collaboration, the participants mentioned i) several tools and models, e.g., SARA and Flexid, and ii) organization of emergency shelters; and iii) networking. Besides, the participants reported a need for a nuanced and multifocal approach to domestic violence prevention, including addressing the specificities of different vulnerable groups such as the elderly and the LGBQT+ community. They also talked about the importance of initiatives aimed at removing the stigma and taboo around domestic violence, also through targeting higher education establishments.
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Albert, Michael. Αποσαφηνίζοντας τις «γωνίες» της Συμμετοχικής Οικονομίας. Mέta | Centre for Postcapitalist Civilisation, July 2022. http://dx.doi.org/10.55405/mwp15gr.

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Abstract:
Η σειρά μελετών mέta Working Papers «Μετακαπιταλισμός στην Πράξη | Οδηγός για Αρχαρίους» δημοσιεύει κείμενα πολιτικής που περιγράφουν πτυχές του πώς θα έ-μοιαζε ένας μη-δυστοπικός μετακαπιταλισμός. Η σειρά εστιάζει σε τρεις βασικούς πυλώνες: Παραγωγή | Κατανομή | Λήψη Αποφάσεων. Δηλαδή, το με τι θα έμοιαζε η μετακαπιταλιστική παραγωγή (και ποιος θα κατείχε τα μέσα παραγωγής), τι μορφή θα λάμβανε η κατανομή αγαθών (και ποιες εναλλακτικές πέρα από την οικονομία της αγοράς αξίζει να διερευνηθούν) και ποιες θα ήταν οι βασικές αρχές λήψης αποφάσε-ων και δημοκρατίας σε μια μετακαπιταλιστική κοινωνία. Σε αυτή τη μελέτη, ο Michael Albert επανεξετάζει πτυχές της συμμετοχικής οικονομί-ας ως ενός βιώσιμου μετακαπιταλιστικού μοντέλου. Ο Michael Albert είναι ιδρυτής και μέλος της συντακτικής επιτροπής του Z Magazine καθώς και του αντίστοιχου διαδικτυακού τόπου, ZCom. Η ριζο-σπαστικοποίηση του Albert έλαβε χώρα στη δεκαετία του 1960. Η πολιτι-κή του δραστηριοποίηση, από τότε και μέχρι σήμερα, κυμαίνεται από το-πικά, περιφερειακά και εθνικά εγχειρήματα και εκστρατείες οργάνωσης έως την από κοινού ίδρυση του South End Press, του ZMagazine, του ZMediaInstitute και του ZNet, μαζί με δημόσιες διαλέξεις, δημοσιεύσεις, κλπ. Ο Albert είναι συγγραφέας 21 βιβλίων. Αυτά περιλαμβάνουν τα No Bosses: A New Economy for a Better World (Zero Books, 2021), Fanfare for the Future (ZBooks), Remembering Tomorrow (Seven Stories Press), Realizing Hope (Zed Press) και Parecon: Life After Capitalism (Verso).
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