Dissertations / Theses on the topic 'Veneziani'

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1

Sbrogio', Enrica <1986&gt. "Sponsorizzazioni private finalizzate al restauro pubblico: il progetto "Veneziani X Venezia"." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2016. http://hdl.handle.net/10579/7421.

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Abstract:
Il presente lavoro si propone di analizzare il fenomeno delle sponsorizzazioni private finalizzate al restauro pubblico. Questa nuova forma di finanziamento costituisce una straordinaria fonte di ricchezza per il Patrimonio Culturale Italiano, il quale, molto spesso, non riesce ad essere valorizzato a causa delle scarse risorse statali legate alla manutenzione e alla gestione dei tesori artistici. I contributi finanziari messi a disposizioni da enti no-profit, associazioni e fondazioni varie, permettono la promozione e la valorizzazione del patrimonio artistico garantendo uno slancio significativo all'economia e stimolando la crescita di risorse umane e tecniche. Nel 2004, in aiuto a questo "bisogno", il nuovo Codice per i beni culturali e paesaggistici ha previsto la sponsorizzazione di beni culturali da parte delle aziende ed enti privati. Questo mio lavoro di tesi, analizza il fenomeno sponsorizzazione mappando il territorio veneziano, in particolare selezionando quelle forme di incentivi economici sviluppatisi nel territorio lagunare negli ultimi anni e capire, considerato che i finanziamenti pubblici scarseggiano, se il panorama delle sponsorizzazioni private acquisisce maggiore importanze e se l'investimento sul restauro privato possa essere il futuro della disciplina.
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2

Dona', Giovanni Filippo <1996&gt. "La peste a Venezia nel 1630. Uno studio sui testamenti veneziani." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2021. http://hdl.handle.net/10579/19855.

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Abstract:
Questa tesi si propone di inserirsi in un contesto storiografico che analizza la peste nella storia con sguardo interdisciplinare, utilizzando le risorse della storia della medicina, della storia delle mentalità e della storia seriale, includendo discipline come la sociologia, l’antropologia e in parte i contributi della microbiologia. La documentazione esaminata è quella dei testamenti presenti nell’Archivio di Stato di Venezia per l’anno 1620 e gli anni di peste 1630-1631, permettendo così un confronto tra due anni storici che distano solo dieci anni l’uno dall’altro, ma con forti differenze sotto l’aspetto economico, sociale, istituzionale e sentimentale. L’obbiettivo è quello di analizzare il testamento e da lì il testatore, che esprime le sue ultime volontà in un momento particolare, cioè la violenta pestilenza che colpì Venezia nel 1630. In un primo momento, l’analisi sarà di tipo quantitativo per i diversi aspetti materiali che compongono il testamento. Questa parte sarà seguita da un’analisi qualitativa, cercando di interpretare, tramite il filtro del tempo e del documento storico, se sono visibili alcuni aspetti della storia delle mentalità, ossia come il testatore si pone di fronte la morte nella Venezia del XVII secolo. Questa tesi di laurea è frutto della collaborazione tra l’Università Ca’ Foscari e l’Université Grenoble-Alpes. Si tratta di una tesi nata dal progetto di doppio diploma (Double Degree), che vede coinvolto il professore dell’Università francese Gilles Bertrand, in qualità di secondo relatore.
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3

Zanella, Martina <1990&gt. "Il Fondo archivistico Jole Veneziani." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2016. http://hdl.handle.net/10579/7758.

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4

Stocco, Mauro <1993&gt. "I vetri smaltati veneziani del Rinascimento." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2018. http://hdl.handle.net/10579/12700.

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Abstract:
Questo lavoro ha lo scopo di illustrare uno dei capitoli più interessanti, ma ancora per certi aspetti poco conosciuto, dell’arte vetraria muranese: la produzione di vetri con decorazioni a smalto tra il XV ed il XVI secolo, oggetti in cui si unirono la tecnica dei maestri vetrai e l’abilità dei decoratori. L’indagine intende delineare i caratteri generali di questa fase produttiva, analizzando il ruolo del pittore-decoratore e cercando di rintracciare le fonti iconografiche utilizzate per la decorazione dei vetri, generalmente riprese dal vasto repertorio del Tardo Gotico e del Rinascimento. Gli esemplari sono stati raggruppati in base al tipo di soggetto o di motivo raffigurato (scene narrative, ritratti entro tondi, girali floreali, embrici, stemmi di famiglie,… ), mettendo sempre in evidenza come l’arte del vetro non sia un mondo isolato, ma vada studiata in relazione al clima artistico e culturale del periodo.
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5

Ferrarin, Matilde <1990&gt. "Gli artisti veneziani alla Biennale (1895-1905)." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2016. http://hdl.handle.net/10579/8439.

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Abstract:
La tesi si propone di analizzare il ruolo degli artisti veneziani durante il momento di avvio della Biennale, cercando sottolineare le mansioni e le responsabilità che vennero loro affidati. L’iniziativa, nata dalla volontà degli artisti veneziani, docenti e allievi dell’Academia, membri del Circolo Artistico o affiliati alla Famiglia Artistica, sarà in seguito gestita quasi autonomamente dalla nuova figura del Segretario Generale, Antonio Fradeletto. La tesi affronta, attraverso un’analisi dei documenti d’archivio, questo delicato momento di passaggio di potere, riportando le vicende avvenute in seno all’amministrazione durante i primi anni della Biennale. Sono inoltre messe in luce similitudini e differenze con un diretto antecedente, l’Esposizione Nazionale Artistica del 1887, e con le altre esperienze espositive estere. Viene poi esaminata la produzione artistica dei veneziani, attraverso un’analisi delle opere da loro scelte per rappresentare la produzione locale in un contesto internazionale. Attraverso le riviste e i periodici dell’epoca si riporta la fortuna critica che tali opere ebbero sulla stampa locale e nazionale, nel tentativo di verificare se gli ideatori della Biennale riuscirono nella difficile impresa di emergere e farsi notare in un contesto artistico così vasto e internazionale. Sono infine riportati grafici e tabelle che illustrano in percentuale la presenza degli artisti veneziani all’interno delle cariche amministrative, tra gli artisti espositori, tra i premiati e infine tra le opere citate dalla stampa.
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6

De, Chirico Angela <1983&gt. ""Corre voce..." La serie Mercuri, avvisi manoscritti veneziani." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2016. http://hdl.handle.net/10579/8811.

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Abstract:
Il lavoro consiste nell’analisi di una serie di mercuri, ossia di avvisi manoscritti, conservati alla Biblioteca Marciana di Venezia, che copre il periodo tra il 1682 e il 1714. La prima parte del lavoro comprende un’accurata analisi della raccolta, composta da avvisi provenienti da tutta Europa e raccolti, con ogni probabilità, a Venezia. All’analisi materiale, segue uno studio della struttura interna prima dell’avviso singolare e, in seguito, della raccolta nella sua interezza, con particolare attenzione alla datazione, ai luoghi di provenienza delle notizie e, dunque, ai tempi di percorrenza delle informazioni lungo i canali ordinari, che coprivano il continente da Leopoli a Lisbona, da Malta ad Amsterdam. La seconda parte è dedicata ad un confronto tra i manoscritti analizzati e delle fonti a stampa coeve intorno ad un singolo evento. La scelta è ricaduta sull’Editto di Fontainbleau di Luigi XIV del 18 ottobre 1685, quindi sulla revoca dell’Editto di Nantes, promulgato da Enrico IV nel 1598. Dall’accostamento di fonti così diverse, ma così strettamente relazionate tra loro, si vuole approfondire la comprensione del ruolo primario del mezzo di informazione e, in secondo luogo, del meccanismo di diffusione della notizia e del conseguente formarsi dell’opinione intorno ad essa.
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7

Di, Fiore Roberta <1988&gt. "Il ruolo dei musei nell'esperienza turistica di un visitatore a Venezia. Il caso Fondazione Musei Civici Veneziani." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2014. http://hdl.handle.net/10579/4180.

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Abstract:
Questo lavoro si propone di analizzare l'importanza dell'heritage tourism in una città d'arte come Venezia. La presenza di una forte offerta museale può incrementare la qualità economica, turistica e sociale di una città? Attraverso questa ricerca si vuole approfondire, infatti, la capacità attrattiva di un sistema museale nei confronti del visitatore. Si è scelto di analizzare le strategie adottate dalla Fondazione Musei Civici di Venezia, le quali possono condizionare sia l'esperienza turistica del cliente museale (la sua percezione, la sua motivazione e il suo comportamento) sia l'andamento socio-culturale dell'intera città.
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Di, Bari Alessandro <1989&gt. "«Pace e colleganza tra Veneziani e Cividale» del 1419." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2015. http://hdl.handle.net/10579/7202.

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Abstract:
L'11 luglio 1419 la comunità di Cividale, antica capitale del ducato longobardo del Friuli e luogo simbolico del potere dei patriarchi di Aquileia, stringeva con Venezia un patto di aderenza con funzioni militari offensive e difensive che avrebbe deciso le sorti del Friuli. La storiografia ha però confuso questo patto con i successivi patti di dedizione delle restanti comunità e città friulane. Il contributo si propone di indagare le condizioni di questa aderenza e di individuare il momento reale della sottomissione di Cividale alla Serenissima: l'anno 1553, con la Concessio Regiminis e l'istituzione di un provveditorato autonomo nella città friulana.
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Bassi, Emanuele <1991&gt. "Miti classici e storia antica nei rilievi veneziani del primo Rinascimento." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2018. http://hdl.handle.net/10579/13186.

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Abstract:
Nel contesto della scultura veneziana rinascimentale, una particolare rilevanza sembra venir presa da rilievi a tema classico. Tra questi, i rilievi narrativi occupano una preminenza particolare, in virtù tanto della loro generalmente alta qualità quanto dell'eccellenza delle loro collocazioni. Comparsi per la prima volta in da alcune tombe dogali, acquisirono indipendenza tematica nei Camerini di Alfonso I d'Este. Infine, verrà analizzato il nucleo dei piccoli rilievi classicheggianti, una sorta di genere scultoreo a sé stante diffusosi tra Venezia, Ferrara e Padova nel secondo e terzo decennio del Cinquecento, con una digressione sulle sculture pseudo-antiche.
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Rossetti, Matteo <1996&gt. "Le restituzioni dei male ablata nei testamenti veneziani del XIII secolo." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2021. http://hdl.handle.net/10579/19263.

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Abstract:
L’obiettivo del seguente lavoro di ricerca è quello di individuare il significato sociale e religioso delle restituzioni dei male ablata contenute in una selezione di venticinque testamenti, rogati prevalentemente a Venezia a partire dagli anni Venti del Duecento fino alla fine del secolo.
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Meroni, Lara <1984&gt. "Il Centro Tedesco di Studi Veneziani mediatore tra artisti e città lagunare." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2014. http://hdl.handle.net/10579/5052.

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Abstract:
Il lavoro svolto in questa tesi nasce dall’esigenza di redigere una prima ricostruzione della storia del Deutsches Studienzentrum in Venedig, istituto relativamente giovane all’interno del complesso panorama delle organizzazioni culturali tedesche con sede in Italia, ben presto divenuto fertile luogo di scambio per gli studiosi internazionali di tutte le discipline. Per quanto abbia celebrato nel 2012 i quarant’anni della propria attività, pochi in confronto a istituzioni centenarie quali la Deutsche Akademie in Rom o il Kunsthistorisches Institut di Firenze, il Centro è inserito in maniera quanto mai radicata all’interno del tessuto veneziano. Diversi fattori hanno consentito tale insediamento nell’ambiente lagunare: dalla sede stessa dell’istituto, Palazzo Barbarigo della Terrazza, dimora di pregio storico e artistico, alle fitte collaborazioni intessute con enti ed organizzazioni culturali site a Venezia, dai numerosi eventi rivolti alla cittadinanza, alla sua peculiare attività di ricerca, che per quanto di ampio respiro, coprendo essa lo spettro di tutte le discipline scientifiche ed umanistiche, è volta allo studio di tematiche inserite in ambito prettamente veneziano. In particolare si è voluto indagare il rapporto instauratosi tra la città di Venezia, l’istituto stesso ed gli artisti che vi hanno soggiornato come borsisti, tramite la redazione di un catalogo che non solo raccolga le opere ideate e/o realizzate dagli artisti durante il loro soggiorno veneziano, ma anche contributi personali relativi alla loro esperienza in città.
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Brunello, Maria <1992&gt. "Alcuni portali veneziani gotici: “grammatica” e “sintassi” di un particolare linguaggio architettonico." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2021. http://hdl.handle.net/10579/20028.

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Abstract:
Il presente lavoro si fonda sul presupposto che l’architettura possa essere considerata una forma particolare di linguaggio dotato di una sua propria grammatica e di una sua propria sintassi. In questa ottica viene proposta l’illustrazione di alcuni portali veneziani gotici, considerati nella loro dimensione religiosa, civile e privata. All’analisi strettamente architettonica, che privilegia l’aspetto funzionale e formale, si affianca, laddove possibile, una ricostruzione storico-culturale dei portali presi in esame, allo scopo di far emergere, sulla base di quanto offerto da ricerche di natura storica e archivistica, linee di continuità e discontinuità con il tessuto architettonico caratteristico della Venezia gotica. Ciascun portale preso in esame viene documentato da una scheda corredata da fotografie scattate sul posto (anche con dettagli dei particolari), piante e rilievi di particolari. Un posto privilegiato occupano i portali degli edifici a carattere religioso, ampiamente diffusi nella città, per quanto non vengano tralasciati i portali delle case private e degli edifici pubblici, che confermano la varietà culturale che caratterizza Venezia.
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Pedrini, Giovanni <1961&gt. "Sguardi veneziani a Oriente : Ambrosio Bembo e il suo viaggio per parte dell'Asia." Doctoral thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2011. http://hdl.handle.net/10579/1080.

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Abstract:
Nel corso della sua lunga esistenza la Repubblica di Venezia ha sempre guardato a Oriente con rinnovata attenzione. Dall’iniziale, difficile rapporto con Bisanzio, ai sempre più vitali interessi commerciali, dai traffici con il Levante e la conseguente necessità di mantenere possedimenti lungo le rotte del Mediterraneo orientale, ai rapporti con le colonie veneziane stabilmente insediate nelle località strategiche dell’Asia Mediterranea. La continua spinta verso Oriente alla ricerca di nuovi spazi per nuovi commerci ha rappresentato per Venezia una priorità. Di tali viaggi ed esplorazioni rimane una copiosa messe di narrazioni, giornali di bordo, resoconti di prima o seconda mano, l’insieme dei quali costituisce, se non propriamente un genere autonomo nella letteratura veneziana, quanto meno un corpus ricchissimo di notizie, di informazioni, di descrizioni. Questo prezioso materiale, se da un lato permise di ampliare le relazioni commerciali, dall’altro contribuì all’acquisizione, da parte della società veneta, di interessanti descrizioni di popoli, paesi e culture lontane, con usi e costumi ancora poco (o per niente) conosciuti, favorendo così l’avvio, in età moderna, di un delicato processo culturale che culminò con importanti aperture della cultura occidentale nei confronti delle nuove e diverse “civiltà dell’Oriente” fondate su valori e tradizioni non facilmente assimilabili dalla società europea del tempo. Testimone di questo spirito fu Ambrosio Bembo, giovane patrizio veneziano, protagonista e narratore di un viaggio assai singolare compiuto in quattro anni, nella seconda metà del Seicento, da Venezia all'India e ritorno, accuratamente descritto nel suo Viaggio e Giornale per parte dell’Asia di quattro anni incirca fatto da me Ambrosio Bembo Nobile Veneto. Il presente lavoro di ricerca ha inteso analizzare in profondità il resoconto del Bembo, anche in ambito comparativo con altre fonti odeporiche coeve, ponendo in rilievo i molteplici riferimenti che possono esservi colti come indici di un’attenzione tutta particolare ai temi del confronto culturale e della rappresentazione dell’Alterità.
During its long existence the Republic of Venice always considered the East with renewed interest. From its initial, difficult relationship with Byzantium to its more and more vital commercial interests, from its trades with the Levant and the consequent need to keep its possessions by the routes in the eastern Mediterranean Sea, to its relationships with the Venetian colonies, which were stably settled in the Mediterranean Asia. The continuous expansion to the East in search of new territories for new trades represented a priority for Venice. Of such travels and explorations a copious quantity of tales, journals, first or second-hand reports have survived; all of them represent, if not really an autonomous genre in the Venetian literature, at least a corpus very rich in news, information and descriptions. The precious materials if, on one hand, increased the trades, on the other hand helped the Venetian society to acquire interesting descriptions of peoples, countries and far cultures, having customs which were still little (or not at all) known; so doing, they helped the beginning, in the modern age, of a delicate cultural process which culminated in an important sensitivity by the western culture towards the new and different “civilizations of the East”; those ones were established on values and traditions which were not easily assimilable in the European society of that time. A witness of that spirit was Ambrosio Bembo, a young Venetian patrician, a protagonist and a narrator of a very peculiar journey that he had been accomplishing in four years, in the second half of the Seventeenth century, from Venice to India and back. His journey is carefully described in his Viaggio e Giornale per parte dell'Asia di quattro anni incirca fatto da me Ambrosio Bembo Nobile Veneto. The present work of reasearch has intended to analyse Bembo's report deeply, even in comparison with other contemporary sources on travel literature, giving importance to the multiple references which can be caught as a sign of a peculiar interest for the themes of the cultural comparison and the representation of the Otherness.
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Ferrari, Mattia <1986&gt. "Il "Lamento dei pescatori veneziani" e il ms. Marc. It. IX 173 (=6282)." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2012. http://hdl.handle.net/10579/1605.

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Orio, Elisa <1990&gt. "Proposta di valutazione degli impatti ambientali su superfici lapidee di alcuni edifici veneziani." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2016. http://hdl.handle.net/10579/8504.

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Abstract:
In questa tesi, si è cercato di correlare la pericolosità territoriale (schede di rischio) all’entità del degrado della pietra d’Istria in un arco di tempo antecedente a quello odierno, utilizzando diverse tecniche analitiche quali analisi FT-IR in ATR, SEM-EDS, valutazione del livello di erosione e i dati ambientali. Inoltre si è cercato di valutare la capacità descrittiva del modello individuato per la stima della Pericolosità territoriale creato per il SIT, in questo caso applicato in un’area territorialmente particolare, come quello della laguna veneziana che presenta caratteristiche differenti rispetto a quelle delle città utilizzate come campione per lo sviluppo del sistema. Lavorando su dati ambientali a ritroso ed individuando il rapporto degrado-ambiente si ritiene che in un futuro si possa risalire anche all’indice di vulnerabilità del materiale ampiamente usato in città, ovvero la Pietra d’Istria. Lo studio è stato condotto su edifici di proprietà dell’Università Cà Foscari, ubicati in sestieri diversi di Venezia ed esposti a condizioni ambientali comparabili tra loro.
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Soccal, Eva. "Venetiis ex Graecia allata. Presenze di scultura greca a Venezia dal XII al XVIII secolo." Doctoral thesis, Università degli studi di Padova, 2008. http://hdl.handle.net/11577/3425532.

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Abstract:
The close political, economical and cultural relations bounding Venice to the Eastern Mediterranean made the city the point of arrival of a great quantity of Greek sculptures and works of art. For this reason, it is hardly surprising that Venice had a primary role in the redistribution of these antiquities not only among the local collectors, but all over Italy and Europe. The great part of this heritage is nowadays dispersed in the museums and collections of several European countries (from Germany to Russia), and the main aim of this research has been the identification of all the ancient Greek sculptures arrived at Venice between the 12th and the fall of the Serenissima Republic in 1797. Once identified, they have been contextualised in their original historical and art-historical context, proposing a likely place of origin. The collecting of antiquity was not simply a cultural phenomenon, and it should be interpreted in a wider perspective, considering even the economic context in which it took place. The developments in this realm were far more intimately linked to the political and social circumstances than was generally believed. For this reason, the medieval and modern records have been subjected to a in-depth examination, focusing on aspects such as the commercial relationships linking Venice to particular areas of the Levant. The regions where single merchants or single families had their interests are the place were more likely the ancient sculptures were imported to Venice, and - by consequence - it has been necessary to study issues as the Mediterranean trading routes. The processing of these data made necessary the elaboration of a calibrated data base, named "Progetto Agave" (the acronym of "Arte greca a Venezia"), consisting in a census of all the ancient Greek sculptures arrived at Venice in the period under consideration. Thanks to the data base, it has been possible to reconstruct the various ways adopted by the urban elites for making use of these works of art in their self-representation strategies.
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Bolzonella, Marco. "L'espansione patrimoniale di enti religiosi e monastici veneziani nel territorio padovano (sec. X in.-XIV ex.): dinamiche socioeconomiche e riflessi politici." Doctoral thesis, Università degli studi di Padova, 2011. http://hdl.handle.net/11577/3427446.

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Abstract:
Expansion of property of venetian monasteries in Padua's territory (Xth-XIVth century): socioeconomic dynamics and political reflexes Venetian monasteries, rich of money but poor of patrimonial estate, developed since tenth-eleventh century a real escalation to buy lands in the regions nearby lagoons like the Trevigiano, the Padovano, the Ferrarese, the Veronese, the Ravennate, in Friuli and Istria. This phenomenon knew his acme after the fourth crusade (1202-1204) when Venice got an ingent quantity of money. The aim of my thesis is to analize the result of this process into a circumscribed geographic sphere: the Padua's district. In fact, this territory, was interested during the Middle Ages by solid acquisition of many venetian monasteries that increased their landed property in a gradual way but, at last, absolutly considerable. This work represents an excellent test to understand not only the consequences of this phenomenon on the economic evolution of the entire Paduan's contado (aspect at the basis for research-studies till now done and dedicated to relationship between Venice and Terraferma during the Middle Ages) but also at the complex social and politic dialectics set up between Padua and Venice. In fact the need of venetian monks and nuns to keep an high attention on the Terraferma, where considerables were their economic business, put inevitably a lot of reciprocal relationship between Venice and a real 'another world' what was, in the Middle Ages, the paduan socio-economic context. In addition this thesis may supply explanations on a still open question: how strong was, during the Middle Ages, 'the attraction' of the mainland into wide layers of the venetian society. In fact using as lens of observation the paduan monastic properties, we can realize that frequently coincided the interests of many families belonging to venetian establishment and religious owners as regards gestion and making of various ecclesiastic patrimonial estate.
L'espansione patrimoniale di enti religiosi e monastici nel territorio padovano (sec. X in.-XIV ex.): dinamiche socioeconomiche e riflessi politici I monasteri veneziani, ricchi di capitali liquidi ma poveri di disponibilità fondiarie, svilupparono, con sistematicità  e continuità, a partire dal X-XI secolo, una vera e propria escalation di acquisti fondiari lungo tutto l'arco dell'entroterra compreso all'incirca tra le Marche e la Dalmazia; un trend che conobbe un momento di forte accelerazione soprattutto dopo la IV crociata (1202-1204), quando affluirono sul mercato realtino ingenti e copiose quantità di denaro. Teatri principali di questa frenetica attività  di compere, furono, senza dubbio, le regioni più prossime alle lagune: ossia il Trevigiano, il Padovano ed il Polesine in primis, ma anche il Ferrarese ed, in qualche modo, pure il Veronese e altre regioni più o meno contigue al Dogado. Scopo della mia tesi di dottorato è analizzare, in profondità, quali esiti ebbe un simile processo in un ambito geografico ben delimitato, vale a dire il territorio di pertinenza della città  euganea. Questo fu interessato, durante il medioevo, da consistenti acquisizioni di non meno di una trentina di cenobi lagunari, i quali furono i principali protagonisti di una espansione graduale ma, nei suoi esiti finali, assolutamente rilevante. Il lavoro di tesi rappresenta, quindi, a mio giudizio, un eccellente test in grado di fornire non solo valide risposte sui contraccolpi che tale fenomeno ebbe sull'evoluzione economica dell'intero distretto padovano (aspetto, sin qui, prevalentemente considerato nei vari bilanci sulle problematiche del rapporto Venezia/entroterra nel medioevo), ma anche sulla più complessiva dialettica sociale e politico-istituzionale determinatasi, lungo l'intero periodo compreso fra X e XIV secolo, fra due 'mondi' nel medioevo diversissimi fra loro, quali furono Padova e Venezia. Oltre a ciò questo studio potrebbe fornire chiarimenti su un problema da molto tempo dibattuto, ossia quanto forte fu, lungo i secoli di mezzo, 'l'attrazione per la Terraferma' in seno a larghi strati della società  veneziana. Sulla scorta della documentazione consultata, che pure copre il limitato orizzonte delle proprietà  monastiche lagunari distribuite nel Padovano, non si può che rimanere impressionati da quanto sembra essere stata forte la compenetrazione di interessi fra numerose famiglie appartenenti all'establishment veneto e proprietari religiosi nella formazione e nella gestione di svariate patrimonialità ecclesiastiche.
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Fiorini, Luca. "Applicazione della Tomografia con raggi X per la lettura virtuale di antichi manoscritti veneziani." Bachelor's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2016. http://amslaurea.unibo.it/11428/.

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Abstract:
Questo lavoro di tesi si inserisce in un progetto di ricerca internazionale denominato “Venice Time Machine” dove collaborano fianco a fianco l’Ecole Polytechnique Fédérale de Lausanne e l’Università Cà Foscari di Venezia. Grazie al coinvolgimento dell’Archivio di Stato di Venezia, decine di chilometri di documenti verranno digitalizzati e indicizzati, al fine di creare un database open access da utilizzare per la ricerca e l’istruzione. Molti di questi documenti tuttavia sono particolarmente fragili oppure, come nel caso di diversi testamenti, non sono mai stati aperti, per cui le tecniche tradizionali di digitalizzazione non sono applicabili. Di qui deriva l’interesse per sperimentare nuove tecniche non invasive al fine di digitalizzare e quindi rendere fruibili al pubblico anche questi documenti altrimenti inaccessibili. Lo scopo dell’analisi tomografica è quello di creare un modello 3D del documento, su cui effettuare successive elaborazioni al fine di ottenere una separazione virtuale delle pagine e quindi permetterne la lettura anche se il manoscritto è chiuso e non può essere aperto. In particolare in questo lavoro di tesi sono stati analizzati due testamenti: un testamento del 1679, usato come campione di prova per verificare la migliore sorgente di raggi X ai fini della ricostruzione tomografica e anche per valutare l’efficacia della tecnica, e il testamento Alchier-Spiera (dai nomi dei testatori), datato 1634, di maggiore interesse poiché ancora chiuso. I risultati ottenuti sono molto soddisfacenti, poiché elaborando le ricostruzioni tomografiche è possibile la lettura virtuale sia di parole che di intere frasi. Questo risultato porta nuova linfa al progetto che, di base, si pone l’obiettivo di convertire in formato digitale decine di km di testi conservati in Archivio, ma che ha trovato, in questo tipo di testamenti chiusi, un ostacolo molto difficile da superare.
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Levorato, Vania <1963&gt. "Monasteri femminili veneziani tra visite patriarcali e la Magistratura sopra Monasteri (Sec. XVI-XVII)." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2016. http://hdl.handle.net/10579/7556.

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Abstract:
La ricerca si occupa del problema delle monacazioni femminili forzate a Venezia nella prima età moderna, inserite nel contesto delle riforme ecclesiastiche e civili prodrome alle future riforme del Concilio di Trento. Si cercherà di sondare la vita quotidiana delle monache all'interno dei tanti monasteri veneziani, attingendo dai documenti dell'Archivio Patriarcale di Venezia e dell' Archivio di Stato di Venezia dal Fondo Magistratura dei Provveditori sopra Monasteri.
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SIGNORI, UMBERTO. "PROTEGGERE I PRIVILEGI DELLO STRANIERO. I CONSOLI VENEZIANI NELL'IMPERO OTTOMANO TRA SEI E SETTECENTO." Doctoral thesis, Università degli Studi di Milano, 2018. http://hdl.handle.net/2434/577240.

Full text
Abstract:
In recent years, the research questions of foreigners and of the commercial use of consuls has attracted renewed scholarly attention. This dissertation aims to continue the reflections of these works by focusing on rights and privileges of protected foreign subjects and consuls during the early modern period. By examining the status of Venetian subjects and consuls in early modern Ottoman society this dissertation underscores the processes of identification that determined the social inclusion or exclusion of individuals among the category of protected foreigners. The dissertation has three main goals. The first is to analyse the professional and social background of consuls in the Eastern Mediterranean between seventeenth and eighteenth centuries. This point focuses on the ability of some individuals to enjoy some privileges, from which non-Muslim “locals” were excluded, by constituting social associations with the Republic of Venice. The second goal is to examine the reasons that motivated these individuals to seek a formal recognition of their status as consuls. This examination underscores the processes of appointment of consuls and the role of candidates on the configuration of consular systems. The last goal proposes an analysis of the role played by Venetian consuls in the diffusion of legal procedures of identification and registration, and it focuses on the use of legal and diplomatic resources in identification disputes. It particularly points out which were the documents and social practices that determined one’s membership and his registration in the Venetian nation in the Ottoman Empire. Furthermore, it analyses identification disputes dating from 1670 to 1715 between Venetian consuls and Ottomans officials by focusing on how the cross-cultural diplomatic negotiations of these disputes were channeled through the Ottoman petition system. The cases presented will provide important insights on the instability of belonging, in which the classification of individuals was determined by rigid fiscal and legal categories as well as by more fluid social relations. This dissertation aims, therefore, to offer a new consideration on the utility of consuls for the different social groups that benefitted from consular services dating from 1670 to 1715. Overall, it seeks to demonstrate that the consulates in the Ottoman Empire, interpreted in their social utility, must be considered as actors able of influencing jurisdictional practices and creating new norms through constant negotiations with institutions and with individual actors. This dissertation relies on documentation preserved at the Archivio di Stato di Venezia — in most cases, letters sent by the Venetian consuls to the bailo, the permanent ambassador in Istanbul. Usually contained petitionary reports, these consular letters rhetorically requested the restoration of justice, that is to say, either the enforcement of a legal resource or the redress of unjust identification committed by the local authorities. Decrees and letters written by different Venetian institution concerning consuls, trade and migration policy will be analysed to underscore the efficiency consuls had for the Venetian government. Finally, studying legal documents produced by consulate chancellery provide an important insight into the social life of the Venetian community in the Ottoman Empire. This research casts light upon institutional resources available to social actors to produce evidence of their own identity in a context of jurisdictional competition. But it will also show how the ability to enjoy some privileges, and not only some rights, through diplomatic negotiation decided the classification of people as foreigners or subjects.
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Quarta, Alessandro <1995&gt. "Modelli di ranking per artisti a confronto e applicazione a pittori veneziani del secondo Novecento." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2019. http://hdl.handle.net/10579/16172.

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Abstract:
La tesi analizza i principali modelli di ranking per artisti. Dopo un attenta analisi di quelli che sono stati gli esempi reperiti in letteratura, si è proceduto all'analisi dell'ambiente artistico veneziano del secondo Novecento, con l'intento di individuare una selezione di artisti da sottoporre ad un calcolo per la costruzione di un nuovo modello. Il calcolo si basa sull'elaborazione di un'equazione, derivante da un'attenta analisi dei modelli esistenti. Il primo capitolo riporta la descrizione dei modelli di ranking trovati in letteratura. Il secondo ed il terzo capitolo si occuopano di descrivere la situazione artistica veneziana del secondo '900 e successivamente viene fatta una selezione di artisti a cui applicare il calcolo. Il quarto capitolo descrive la metodologia con cui i dati sono stati raccolti e con cui l'equazione di calcolo utilizzata è stata scritta. Il quinto capitolo ed ultimo capitolo riporta i risultati dell'analisi condotta.
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Fornasier, Alvise <1990&gt. "Hotel Metasearch: un nuovo scenario nell'online travel. Quanto sono conosciuti e utilizzati tra gli albergatori veneziani?" Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2014. http://hdl.handle.net/10579/5185.

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Abstract:
Il mondo dell’online travel sta cambiando. In particolare, la ricerca degli hotel da parte dei viaggiatori ha subito e sta subendo una rapida e continua evoluzione.Oggi un nuovo scenario si sta aprendo nel mondo dei viaggi e della distribuzione online: quello degli hotel metasearch, i nuovi metamotori di ricerca per hotel, piattaforme online che forniscono all’utente un’esperienza a 360° sull’albergo includendo mappe, recensioni, foto, disponibilità, confronto tra prezzi di vari canali e successiva possibilità di prenotare.In un mercato italiano costituito prevalentemente da hotel indipendenti, i metamotori di ricerca potrebbero rappresentare quindi una valida soluzione per trovare il giusto equilibrio tra prenotazioni dirette e intermediate. Ma come funzionano di preciso i metasearch? Quali possono essere i buoni motivi per imparare a sfruttarli? Qual è il livello di conoscenza, utilizzo e apprezzamento di tali strumenti da parte degli albergatori? Qual è la loro opinione a riguardo? L’obiettivo di quest’analisi sarà proprio quello di rispondere a questi interrogativi, approfondendo il tema degli hotel metasearch e, in particolare, di TripConnect, nuovo servizio offerto da TripAdvisor a hotel indipendenti.
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Campo, Lucia Smeralda <1992&gt. "Due mondi riflessi in un unico specchio. Proposta di localizzazione del sito web di Riflessi Veneziani." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2019. http://hdl.handle.net/10579/14638.

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Abstract:
La presente tesi è un tentativo di localizzazione linguistica del sito web dell’azienda Riflessi Veneziani, che opera nel settore dell’arredamento di lusso, in particolare attraverso la produzione artigianale di specchi secondo l’antica tradizione della lavorazione del vetro di Murano. La parte centrale dell’elaborato coincide con il lavoro vero e proprio di localizzazione del sito web aziendale. Nel capitolo introduttivo che la precede, si presenta il processo di localizzazione in generale e si analizzano nel particolare le specificità dei maggiori codici coinvolti, relativi al linguaggio pubblicitario e alla lingua del web. Attraverso l’analisi del metodo funzionalista, adottato come modello di approccio alla traduzione, vengono esplorati i presupposti teorici e i procedimenti operativi alla base del lavoro, giungendo successivamente ad evidenziare alcuni valori specifici della cultura di arrivo, emersi dopo il confronto con uno studio condotto in ambito turistico. La parte centrale è seguita da un commento traduttologico che ne esplica strategie, tecniche e soluzioni adottate di fronte alle problematiche di traduzione e localizzazione. In questa ultima fase, si intende evidenziare le scelte determinanti ai fini della localizzazione e, in ultimo, si fornisce un glossario contenente sia termini tecnici che neologismi. Segue una conclusione che auspica futuri sviluppi di relazioni commerciali della Riflessi Veneziani in Cina.
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Bau', Manolo <1994&gt. "I palazzi di governo dopo la caduta della Repubblica di Venezia: Palazzo Ducale e i palazzi dei rappresentanti veneziani a Verona, Padova e Treviso nel XIX secolo." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2021. http://hdl.handle.net/10579/19817.

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Abstract:
Obiettivo di questo lavoro è verificare come sono stati utilizzati e quali trasformazioni sono state realizzate nei palazzi già sedi dell'amministrazione veneziana, del potere politico ed amministrativo della Repubblica di Venezia, dopo la sua caduta. Oltre al Palazzo Ducale di Venezia, sono stati scelti come esempi significativi, i palazzi pubblici di alcune città della Terraferma: Verona, Padova e Treviso. Questi edifici, in età veneziana, oltre a svolgere le funzioni di palazzi politici ed amministrativi svolgevano anche la funzione di palazzi della giustizia e ospitavano il carcere della città. Nell'Ottocento continuarono in parte ad essere utilizzati come spazi dell'amministrazione pubblica (quindi attraverso gli edifici si delinea, almeno in parte, il nuovo assetto amministrativo nelle città di Venezia, Verona, Padova e Treviso nel corso dell'Ottocento) dei governi francese ed austriaco: la tesi segue la loro storia fino all'annessione del Veneto al Regno d'Italia.
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Coccato, Stefania <1987&gt. "Interni veneziani trecenteschi : la cultura materiale attraverso gli inventari di beni mobili dei Procuratori di San Marco." Doctoral thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2015. http://hdl.handle.net/10579/8358.

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Abstract:
La tesi attraverso la ricerca documentale, affronta lo studio degli interni dei palazzi veneziani del XIV secolo. Dopo la raccolta di numerosi inventari di beni mobili si procede con l'analisi comparata e la ricerca iconografica a supporto delle informazioni reperite.
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Chiappini, Michele <1984&gt. "La scrittura dell'interpretazione: Teoria e pratica della trascrizione musicale durante gli ‘anni veneziani’ di Bruno Maderna (1946-1952)." Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2015. http://amsdottorato.unibo.it/7140/1/Michele_Chiappini%2C_La_scrittura_dell%27interpretazione%2C_dissertazione_dottorale.pdf.

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Abstract:
La definizione di «scrittura dell’interpretazione» comprime in una sola locuzione la descrizione dell’oggetto principale del nostro studio, ovvero il problema della trascrizione musicale, descritta, non tanto come un determinato genere musicale, quanto come una ragione di osmosi e interferenze tra il fatto compositivo e quello interpretativo. Ad una traversata di quel territorio ci si appresta incentrando la trattazione intorno alla figura e all’opera del giovane compositore e direttore Bruno Maderna, autore di diverse trascrizioni della cosiddetta musica antica (dall’Odhecaton A, Monteverdi, Viadana, Frescobaldi, Legrenzi, ed altri ancora). Attraverso gli esempi presentati si intende mostrare come l’approccio maderniano alla trascrizione musicale si giustifichi a partire dalla sua stessa teoria e pratica dell’interpretazione musicale, più che in base a concetti forti definiti sul versante della scrittura, quali ad esempio quelli di analisi e parodia. Pari attenzione si offre al contesto storico degli anni in cui egli gravita, opera e si afferma come musicista (1946-1952 circa), dedicando ampio spazio alle figure di Gian Francesco Malipiero, Angelo Ephrikian e Luigi Nono, autori a loro volta di trascrizioni e revisioni di opere del Cinquecento, del Seicento e del Settecento. Intorno ai loro rapporti viene fornita una documentazione significativa, in buona parte inedita o poco conosciuta dagli studiosi, resa disponibile grazie alle ricerche d’archivio di cui si avvantaggia la nostra trattazione.
The definition of “writing of the interpretation” summarises in one expression the main object of our study, namely the problem of the musical transcription. Here it described as a process of osmosis and interference between the processes of composition and interpretation, rather than as a musical genre on its own. This issue is addressed to focusing the discussion around the figure and the work of the young composer and orchestra leader Bruno Maderna, who produced several transcriptions of pieces from the so-called early music. Through the examples presented , this thesis aims to show how the approach of Maderna to musical transcription stems from his own theory and practice of the musical interpretation, rather than from other concepts, i.e. analysis and parody, typical of the concept of writing. In addition, we carefully examine the historical background between the years of 1946 and 1952, where he worked and established himself as a musician. To this end, a great space is dedicated to the figures of Gian Francesco Malipiero, Angelo Ephrikian and Luigi Nono, who themselves are authors of transcriptions and revisions of the works of the sixteenth, seventeenth and eighteenth centuries. By means of archive research, this thesis provides a significant documentation on the relationships between these authors, largely unpublished or little known by scholars.
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Chiappini, Michele <1984&gt. "La scrittura dell'interpretazione: Teoria e pratica della trascrizione musicale durante gli ‘anni veneziani’ di Bruno Maderna (1946-1952)." Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2015. http://amsdottorato.unibo.it/7140/.

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Abstract:
La definizione di «scrittura dell’interpretazione» comprime in una sola locuzione la descrizione dell’oggetto principale del nostro studio, ovvero il problema della trascrizione musicale, descritta, non tanto come un determinato genere musicale, quanto come una ragione di osmosi e interferenze tra il fatto compositivo e quello interpretativo. Ad una traversata di quel territorio ci si appresta incentrando la trattazione intorno alla figura e all’opera del giovane compositore e direttore Bruno Maderna, autore di diverse trascrizioni della cosiddetta musica antica (dall’Odhecaton A, Monteverdi, Viadana, Frescobaldi, Legrenzi, ed altri ancora). Attraverso gli esempi presentati si intende mostrare come l’approccio maderniano alla trascrizione musicale si giustifichi a partire dalla sua stessa teoria e pratica dell’interpretazione musicale, più che in base a concetti forti definiti sul versante della scrittura, quali ad esempio quelli di analisi e parodia. Pari attenzione si offre al contesto storico degli anni in cui egli gravita, opera e si afferma come musicista (1946-1952 circa), dedicando ampio spazio alle figure di Gian Francesco Malipiero, Angelo Ephrikian e Luigi Nono, autori a loro volta di trascrizioni e revisioni di opere del Cinquecento, del Seicento e del Settecento. Intorno ai loro rapporti viene fornita una documentazione significativa, in buona parte inedita o poco conosciuta dagli studiosi, resa disponibile grazie alle ricerche d’archivio di cui si avvantaggia la nostra trattazione.
The definition of “writing of the interpretation” summarises in one expression the main object of our study, namely the problem of the musical transcription. Here it described as a process of osmosis and interference between the processes of composition and interpretation, rather than as a musical genre on its own. This issue is addressed to focusing the discussion around the figure and the work of the young composer and orchestra leader Bruno Maderna, who produced several transcriptions of pieces from the so-called early music. Through the examples presented , this thesis aims to show how the approach of Maderna to musical transcription stems from his own theory and practice of the musical interpretation, rather than from other concepts, i.e. analysis and parody, typical of the concept of writing. In addition, we carefully examine the historical background between the years of 1946 and 1952, where he worked and established himself as a musician. To this end, a great space is dedicated to the figures of Gian Francesco Malipiero, Angelo Ephrikian and Luigi Nono, who themselves are authors of transcriptions and revisions of the works of the sixteenth, seventeenth and eighteenth centuries. By means of archive research, this thesis provides a significant documentation on the relationships between these authors, largely unpublished or little known by scholars.
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Marton, Giorgia <1985&gt. "L’ ATTIVITà DELL’ATELIER VENEZIANI NELLA SECONDA METà DEGLI ANNI SESSANTA: IMMAGINI E FOTOGRAFIE NELLO SPECCHIO DI UNA COLLEZIONE." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2013. http://hdl.handle.net/10579/3610.

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Abstract:
Uno sguardo sull'attività dell'Atelier Veneziani nella seconda metà degli anni Sessanta. Particolare attenzione è data al fondo fotografico presente in Archivio, alle pubblicazioni e al libro di collezione Primavera-Estate 1967 come specchio del periodo.
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Vieceli, Matteo <1972&gt. "L'immagine per i mercanti di legname veneziani tra il XVI e XVII secolo: fluitazione di materiali e di idee." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2013. http://hdl.handle.net/10579/2840.

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Abstract:
Cismon-Brenta e Cordevole-Piave rappresentano gli assi di comunicazione fluviale che per secoli soddisfarono le necessità di legname della Serenissima, convogliando travi e tavole rispettivamente dai boschi del Primiero, del Cadore e dell'Agordino. Col tempo una rete di famiglie di mercanti approntò strategie per controllarne i redditizi traffici, per spartirsene il mercato, per intessere alleanze tra di loro o con i poteri civili e religiosi nelle aree attraversate. Necessariamente con il legname circolarono così anche uomini, che si insediarono nei luoghi strategici lungo il percorso di fluitazione, come pure in quel di Barbaria delle Tole, ultimo e decisivo approdo in Venezia. Interessante sarà a questo punto verificare come questi commerci possano aver contribuito nel portare non solo merci, ma anche idee, sia dalla Serenissima verso la “provincia” che, nel contempo, a veicolare istanze e pensieri dal pur sempre vicino Impero Asburgico, alla cui autorità gran parte dei boschi appartenevano. A tal fine si cercherà di lavorare non solo sui documenti di archivio o sui numerosi testi specifici sull'argomento, ma soprattutto su quei documenti ancora in loco, magari ancora “vivi” in parte delle loro originarie funzioni: edifici e immagini, residenze e dipinti, oratori e pale d'altare. Forse in essi, più che altrove, dovremmo ricercare il colore, il “timbro” di quell'epoca, trovare conferma di quel fluitare di idee dalla laguna ai monti, da Innsbruck e Augusta fino ai confini della Serenissima seguendo gli itinerari dei loro mercanti-committenti. Immagini e opere architettoniche non da guardare semplicemente come documenti “passivi” di un'epoca, ma illuminanti esse stesse quei contesti, alla luce delle loro funzioni e peculiarità comunicative evidenti . Fondamentale sarà quindi adottare un approccio il più possibile multidisciplinare incontrando per forza di cose in questo “viaggio” aspetti economici, contingenze politiche, documenti artistici, istanze religiose, comportamenti sociali e tutte quelle occorrenze storico-contestuali che dovranno essere sempre tenute presenti. Solo così potremo chiarire l'importante ruolo di mediatori della cultura veneziana svolto dai mercanti di legname, ma soprattutto il loro contributo nel portare e diffondere nella terraferma quell'istinto imprenditoriale, quell'orgoglio patrio, quella perseveranza e spirito pratico di cui è (era?) intrisa la cultura, anche economica, veneta.
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Del, Bianco Alessia <1987&gt. "Emanuele Brugnoli (Bologna 1859 - Venezia 1944) e la Scuola di Incisione veneziana." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2014. http://hdl.handle.net/10579/5109.

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Abstract:
La tesi si propone di delineare e analizzare il processo di riaffermazione dell’acquaforte come linguaggio autonomo e originale a Venezia tra la fine dell’Ottocento e il primo Novecento. Lo studio è qui affrontato prendendo in esame diverse esperienze: la presenza in laguna dal 1879 e l’opera grafica di James McNeill Whistler e degli incisori americani e inglesi come tramite dell’Etching Revival europeo e di un genere di acquaforte che ha per oggetto Venezia; la ricostruzione storica dell’insegnamento delle tecniche calcografiche negli Istituti di Belle Arti nell’Italia post-unitaria, con riferimento all’istituzione veneziana dalla soppressione della Scuola di Incisione nel 1875 alla sua riapertura come Scuola Libera nel 1912 con Emanuele Brugnoli (Bologna 1859 – Venezia 1944), docente e incisore, cui si propone una biografia, un primo catalogo e l’analisi della sua opera grafica.
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Fiore, Laura <1994&gt. "«Stampe vecchie in legno a Venezia», annotazioni per un’operetta erudita sull’illustrazione xilografica veneziana rimasta inedita." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2021. http://hdl.handle.net/10579/18557.

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Abstract:
La tesi si propone di analizzare il materiale raccolto dall’abate Jacopo Morelli in vista di una pubblicazione sulla storia della xilografia veneziana. Questa documentazione conservata presso la Biblioteca Nazionale Marciana nel terzo fascio di appunti dell’Archivio Morelliano 9 (=12506) è qui pubblicata per la prima volta assieme ad un esteso commento filologico volto a illustrare il peculiare contesto storico-culturale in cui l’opera fu approntata e le ragioni che ne impedirono la pubblicazione. Per fare ciò l’elaborato prende in esame i principali filoni di ricerca individuati dal religioso e gli apporti dei suoi corrispondenti, primo fra tutti il collezionista padovano Giovanni de’ Lazara. Proprio nell’ambito di questo sodalizio intellettuale si concretizza l’idea della pubblicazione, concepita in un primo momento come integrazione alla Notizia d’opere di disegno e successivamente come opera autonoma, in cui grande rilevanza avrebbe assunto anche il numeroso materiale relativo all’illustrazione libraria veneziana del XV e del XVI secolo raccolto dall’autore.
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Furlan, Caterina <1996&gt. "Holbein incisore a Venezia. Le illustrazioni di Hans Holbein il Giovane nell'editoria veneziana del Cinquecento." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2021. http://hdl.handle.net/10579/19601.

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Abstract:
La presente tesi si propone di studiare la fortuna che le illustrazioni disegnate da Hans Holbein il Giovane hanno avuto nell’editoria veneziana del Cinquecento. Nel capitolo introduttivo verrà delineata la fortuna critica tra XVI e XIX secolo di Hans Holbein quale incisore - anche nelle fonti italiane, finora poco esplorate -, evidenziando la particolare posizione che egli occupa nella storia dell’incisione. Il nucleo del presente lavoro consiste nell’analisi delle singole illustrazioni e del loro rapporto con i modelli oltremontani. Tenuta presente la definizione di Robert Darnton secondo cui la storia del libro è per sua natura «international in scale and interdisciplinary in method», si è ritenuto necessario considerare anche i rapporti tra l’editoria veneziana e le città d’origine delle stampe holbeiniane, Basilea e Lione. Infine, attraverso l’approfondimento delle vicende biografiche e delle implicazioni culturali delle opere, e quindi degli autori (in particolare Antonio Brucioli) e degli editori (soprattutto i Giunta, Gabriele Giolito de’ Ferrari e Vincenzo Valgrisi), si proveranno a comprendere quali implicazioni la scelta dei soggetti e dello stile di Hans Holbein possono aver avuto nel tormentato clima religioso e culturale di una città «porta della Riforma», quale fu Venezia. Tutto ciò, adattando alla ricezione delle immagini holbeiniane l’assioma proposto da Silvana Seidel Menchi per la ricezione di Erasmo in Italia, «Erasmus ex Erasmi lectore».
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Schiavon, Erica <1975&gt. "La veduta veneziana a stampa come corredo illustrativo di testi editi a Venezia nella prima metà dell'Ottocento." Doctoral thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2009. http://hdl.handle.net/10579/195.

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Colussi, Federica <1991&gt. "L'Arsenale di Venezia: da Officina delle Meraviglie attraverso la devastazione napoleonica fino alla marina imperiale austro-veneziana." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2018. http://hdl.handle.net/10579/13536.

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Abstract:
La Venezia dei primi secoli visse del commercio con le città dell’entroterra veneto-lombardo, ma intorno all’anno 1000 dovette volgersi al mare per i suoi traffici. L’Arsenale venne costruito nel XII secolo per far fronte alle nuove esigenze di navigazione commerciali e belliche (guadagnato il predominio marittimo, Venezia divenne il principale mercato tra Oriente ed Occidente); venne più volte ampliato, divenendo un polo di innovazione tecnica e gestionale soprattutto tra il XVI e XVII secolo. Alla caduta della Serenissima (1797) seguì la devastazione napoleonica: Venezia, prima di essere ceduta all’Austria con il trattato di Campoformido, venne spogliata di quanto ci fosse di prezioso o utile, furono distrutte le navi e licenziati gli arsenalotti. In parte riassestato durante la prima dominazione austriaca (1798-1804), l’Arsenale venne rimesso in attività durante il governo napoleonico (1804-1814), riorganizzato però secondo il modello francese. Con il ritorno degli austriaci (1815) l’Arsenale di Venezia divenne il più importante della marina imperiale austro-veneziana e venne restaurato e ampliato. Altri lavori vennero effettuati durante il Regno d’Italia attuando una conversione dalla costruzione navale in legno a quella in ferro, ma nel ‘900 la produzione venne abbandonata e l’area lasciata al degrado; oggi la proprietà è divisa tra la Marina Militare ed il Comune di Venezia, dotato di un apposito ufficio destinato al rilancio ed alla riqualificazione del complesso.
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Schweitz, Johan. "La funzione e la percezione della łéngoa vèneta dalle origini ad oggi." Thesis, Umeå universitet, Institutionen för språkstudier, 2016. http://urn.kb.se/resolve?urn=urn:nbn:se:umu:diva-122521.

Full text
Abstract:
This thesis discusses the function and perception of the Venetian (or Venetan) tongue from a sociolinguistic diachronic perspective.   Venetian, spoken by over 6 million people in 7 countries, in an Italian context is referred to as an Italian dialect. Though defined as language in Brazil, by the Veneto region in Italy and by several international organizations (amongst them UN and UNESCO), the Italian State does not confirm its status.   Venetian appeared as a written language in the XII century, anticipating the earliest texts in Italian itself in the Florentine form. From the ninth century it was spread by Venetian merchants and by the Venetian Republic itself to the eastern coast of the Adriatic Sea, from Istria down to modern day Albania, and later on even further, to the Greek archipelagos and the ports of the Holy land. The expansion of the "Serenissima" in the Italian hinterland led to the homogenisation of the language in the area that forms the base of the modern "Veneto" spoken today.   Venetian was the spoken language in all contexts in the Republic, and was used in official acts, such as the Statuti Veneti, the Mariegole and within the diplomacy. Though the official use of written Venetian was gradually out conquered by Italian from the sixteenth century, it remained the sole spoken language in all state organs until the fall of the Republic in 1797 and was used by the diplomacy of the Ottoman Empire in its contacts with European countries.    After the annexation of Veneto to Italy in 1866, the Italian State has actively combated the use of Venetian (and even forbidden it during the fascist regime), but nevertheless, today Venetian is one the most vigorous of the Italian "dialects": at least 72% of the inhabitants in the Veneto region use the language actively and a recent study demonstrates that as many as 65% of the foreigners living in the region learn the language because of professional or social necessity.   In a diachronic perspective the Venetian tongue can hardly be considered an Italian dialect, not only because of its autonomous development from Vulgar Latin or its different grammar and morphosyntax, but also because of its function and perception: used as an official language not only by the Serenissima, but also by other states, and because of its literacy that for centuries has invented and followed autonomous traditions and created notable works in poetry, theatre, prose and science.
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Santarossa, Federica <1987&gt. "L'economia del territorio veneziano: il ruolo della Camera di Commercio, Industria, Artigianato e Agricoltura di Venezia. (1920-1960)." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2012. http://hdl.handle.net/10579/1794.

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Abstract:
L'elaborato andrà ad analizzare la situazione dell'economia veneziana tra il 1920 ed il 1960, per quanto attiene agli interventi svolti dalla Camera di Commercio, Industria, Artigianato e Agricoltura di Venezia, ed il ruolo svolto dalla stessa.Nel dettaglio, si esaminerà la situazione dei vari settori dell'economia della Provincia: agricoltura e foreste, industria, commercio estero ed interno, artigianato, turismo, pesca. Questa analisi verrà svolta mediante lo studio dei verbali delle riunioni delle Sezioni della Camera di Commercio.
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Enzo, Elia <1994&gt. "L'occhio di Venezia sulla Lungua Guerra Turca: la battaglia di Keresztes e l'assedio di Canisa visti dalle fonti veneziane." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2019. http://hdl.handle.net/10579/15226.

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Abstract:
"La tesi si compone di 3 capitoli. Nel primo viene analizzata la situazione storico-politica della penisola balcanica dal 1290 ca. al 1606, con un particolare focus sugli eventi che caratterizzano la Lunga Guerra Turca (1593-1606). Il secondo capitolo accenna in maniera panoramica la situazione di Venezia nel 1500; dopo ciò si analizza una relazione tecnica sulla guerra redatta nel 1596 da un ambasciatore veneto in Germania, chiedendosi se ciò che dice ha valore per tutti i 13 anni di conflitto o meno. Per rispondere a questa domanda, nel terzo capitolo si sono scelti due particolari episodi che vengono analizzati utilizzando fonti prevalentemente veneziane, con un particolare riguardo, quando possibile, all'aspetto umano della guerra.
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Frison, Chiara <1969&gt. "La Cronicha di Giorgio Dolfin (origini-1458) nel contesto culturale della Venezia del sec. XV." Doctoral thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2012. http://hdl.handle.net/10579/1217.

Full text
Abstract:
La Cronicha dela nobil cità de Venetia et dela sua provintia et destretto (origini-1458) è conservata in una copia del XVI sec. nel manoscritto della Biblioteca Nazionale Marciana di Venezia It. VII, 794 (=8503) e racconta la storia di Venezia dalle origini al 1458. Il suo autore principale è Giorgio Dolfin (1396-1458), appartenente ad una delle maggiori famiglie del patriziato veneziano, ma contiene anche interventi del figlio Pietro e di Andrea e Nicolò Gussoni, successivi possessori del codice in cui è contenuta. La cronaca è rimasta inedita fino ai nostri giorni, pur costituendo una delle fonti principali per l’opera di Marin Sanudo il giovane (1466-1536), in particolare per la parte in cui si si dilunga ad elencare e spiegare le magistrature che riescono a garantire a Venezia il buon funzionamento dello Stato. Il punto di vista del Dolfin è profondamente religioso e mira a mettere in luce i Veneziani come “veri et boni Christiani” e la loro indipendenza politica ed amministrativa. Gli episodi relativi alle vicende del doge Francesco Foscari (1423-1457) sono raccontate in modo più accorato e commosso, sia perché contemporanee all’autore, sia perché i Dolfin erano legati da vincoli di parentela al doge.
A copy (XVI cent.) of a work entitled La Cronicha dela nobil cità de Venetia et dela sua provintia et destretto is preserved in the ms. It. VII, 794 (=8503), located at the Biblioteca Nazionale Marciana of Venice. The text documents the history of the city from its origins up to 1458. Its main author is Giorgio Dolfin (1396-1458), member of one of the most important Venetian aristocratic families; other contributors are Dolfin’s son Pietro, and Andrea and Nicolò Gussoni, the later owners of the volume containing the Cronicha. The chronicle remained unpublished up to the present day, although it represents a key source in the analysis of the work of Marin Sanudo the Younger (1466-1536), especially in regards to his digressions on number and inner workings of those Venetian judicial institutions assuring the good functioning of the Serenissima. Dolfin’s point of view is a profoundly religious one, aiming to represent Venetians as “veri et boni Christiani” and at the same time to celebrate their political and administrative independence. The events in the time of doge Francesco Foscari (1423-1457) are narrated in a truly passionate and affected manner, not only because the author and the Doge lived in the same period, but also because their two families were also related.
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Ghelfi, Maria <1981&gt. "Trittico con Pantalone : la commedia cittadina veneziana di Giovanni Bonicelli e Tommaso Mondini (1688-1693): Pantalone bullo, Pantalone mercante fallito, Pantalon spezier: edizione critica commentata." Doctoral thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2014. http://hdl.handle.net/10579/4624.

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Abstract:
La tesi presenta l’edizione critica e commentata di tre commedie veneziane della fine del Seicento: Pantalone bullo (1688) di Giovanni Bonicelli; Pantalone mercante fallito di Tommaso Mondini (1693); Pantalon spezier (1693) ancora di Bonicelli. Si tratta di tre testi di notevole rilievo nel panorama del teatro veneziano pregoldoniano, sotto il profilo della storia della drammaturgia e della storia dello spettacolo, quanto preziosi per le attestazioni relative alla storia del veneziano. Al centro di essi il personaggio di Pantalone, che si presenta in tre differenti caratterizzazioni, assai distanti dallo stereotipo della Commedia dell’Arte. Fuori da facili e riduttivi itinerari evoluzionistici, questi testi, in varia misura connessi al genere seicentesco della cosiddetta commedia ridicolosa, mostrano l’investimento su un’ambientazione scenica concreta, tesa ad offrire al pubblico referenti oggettivi e conosciuti, quotidiani e condivisi, che mostrano questa produzione come una tappa considerevole di una storia, dunque ininterrotta nel tempo, dalla produzione cinquecentesca all’esperienza goldoniana, della commedia cittadina veneziana. Il commento, che accompagna un testo ricostruito sulla tradizione a stampa, ricostruita e riconsiderata, è volto a sottolineare e analizzare la struttura dei testi, dando approfondimento delle ragioni che ne costituiscono le caratteristiche di maggior importanza, nonché ad offrire un’analisi linguistica, come contributo allo studio del veneziano seicentesco, con particolare riferimento alla tradizione delle lingue di scena, che connettono l’esperienza cinquecentesca a quella di Carlo Goldoni, che a questa produzione – con distacco e sufficienza, ma con costante attenzione – mostra di avere fatto debito riferimento, soprattutto negli anni del suo approdo alla scrittura comica e della rifondazione del genere della commedia cittadina veneziana.
The thesis presents a critical edition and commentary of three venetian plays of the late seventeenth century: Pantalone bullo (1688) by Giovanni Bonicelli ; Pantalone mercante fallito by Tommaso Mondini (1693 ; Pantalon spezier (1693) even by Bonicelli. These three texts of considerable importance in the venetian theater before Goldoni, in terms of the history of drama and history of the show, as valuable to the claims relating to the history of venetian language. At the center of them the character of Pantalone, which comes in three different characterizations, very distant from the stereotype of the Commedia dell'Arte. Outside easy and reductive evolutionary routes, these texts, on vaiorus degrees, connected to the genre of so-called commedia ridicolosa, show the investment of scenic ambience to more concrete terms, aimed at giving the public objective referents and well-known every day pattern, which show this production as a step of a considerable history, therefore unbroken in time, from the sixteenth production to the experience of Carlo Goldoni,in the venetian-town-comedy. The commentary that accompanies a text on the printed tradition rebuilt, reconstructed and reconsidered, is to highlight and analyze the structure of texts, giving depth study of the reasons which form the characteristics of greatest importance , and to offer linguistic analysis , such as contribution to the study of seventeenth-century venetian language, with particular reference to the tradition of the languages of the scene, which connect the experience to the sixteenth century by Carlo Goldoni , who in this production - with detachment and sufficiency , but with constant attention - could always find inspiration, especially in the years of his approach to the comic writing and the re-establishment of the genre of Venetian-town-comedy.
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Perin, Chiara <1996&gt. "Lo zoning (im)possibile: il caso Veneziano Analisi dell’evoluzione storica, politica e sociale della governance pubblica della prostituzione nel Comune di Venezia." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2020. http://hdl.handle.net/10579/18183.

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Abstract:
La presente ricerca ha come obiettivo l’analisi dell’esperienza di governance pubblica della prostituzione nel Comune di Venezia attraverso il dispositivo dello zoning e la comprensione di tutti quei processi e dinamiche che hanno portato alla chiusura del corrispettivo servizio Città e Prostituzione nel 2015. Il focus verterà sull'analisi delle istanze politiche e sociali che hanno caratterizzato l’implementazione di questa sperimentazione operativa basata su una governance della prostituzione che fa della riduzione del danno e della conflittualità urbana il suo punto forte e sulle motivazioni del progressivo abbandono delle stesse istanze. Le trasformazioni che si sono susseguite nei vent’anni di vita del progetto si collegano ad un’enfasi sempre più marcata, a livello nazionale e locale, su quelle istanze repressive e securitarie che caratterizzano le sempre più apprezzate politiche di tolleranza zero. I risultati presentati sono il frutto di uno studio sul campo condotto nel Comune di Venezia tra il 2019 e il 2020, basato su materiale d’archivio depositato presso la Biblioteca Centro Donna di Mestre e interviste qualitative alle varie categorie di soggetti che hanno partecipato alla sua creazione ed implementazione: policy maker, funzionari delle forze dell’ordine, peer educator, operatrici ed operatori sociali, consiglieri di quartiere, assistenti sociali, il consultorio familiare di Mestre, sex worker e comitati cittadini. L’intento è dunque tracciare ed esaminare l’evoluzione storica, politica e sociale di questo peculiare modello di governance della prostituzione. L’ambizione della ricerca è dunque svelare le molteplici potenzialità di questo progetto e fungere da punto di partenza per affrontare le contraddizioni delle progettazioni future. L’analisi di questo modello di zoning può dirci infatti molto rispetto ai meccanismi che si instaurano tra sociale e pubblico, tra cittadinanza e politica, tra diritti negati e diritti garantiti, evitando il rischio di implementare quelle istanze di securitizzazione che colpevolizzano i singoli o gruppi di persone il cui comportamento viene considerato intollerabile a causa di giudizi legati alla costruzione classista, razzista e patriarcale del concetto di decoro e sicurezza.
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Berton, Alessandro <1977&gt. "MARIO STEFANI,POETA VENEZIANO." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2013. http://hdl.handle.net/10579/2499.

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Chelini, Emanuele <1993&gt. "Matteo Lucchesi architetto veneziano." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2019. http://hdl.handle.net/10579/15294.

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Benussi, Paola. "Gli archivi del Patriarcato di Venezia. Ordinamenti archivistici e strutture di cancelleria fra XIV e XVIII secolo." Doctoral thesis, Università degli studi di Trento, 2021. http://hdl.handle.net/11572/319191.

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Abstract:
La tesi ricostruisce la storia dei fondi che costituivano il sistema documentario del Patriarcato di Venezia (Curia e Mensa) in epoca di antico regime sotto il duplice versante della storia archivistica da un lato e delle modalità di produzione e sedimentazione documentaria dall'altro. Per il primo aspetto sono indagati in particolare gli ordinamenti del terzo quarto del Settecento che interessarono entrambi gli archivi e che ne connotano tuttora la fisionomia; quindi, al di sotto di questa struttura, gli assetti che gli archivi avevano via via assunto a diverse altezze cronologiche, a partire dagli anni '20 del Quattrocento. Per quanto attiene la produzione documentaria sono analizzati in prospettiva diacronica la composizione delle strutture di cancelleria e i sistemi di organizzazione della documentazione prodotta.
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Benussi, Paola. "Gli archivi del Patriarcato di Venezia. Ordinamenti archivistici e strutture di cancelleria fra XIV e XVIII secolo." Doctoral thesis, Università degli studi di Trento, 2021. http://hdl.handle.net/11572/319191.

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Abstract:
La tesi ricostruisce la storia dei fondi che costituivano il sistema documentario del Patriarcato di Venezia (Curia e Mensa) in epoca di antico regime sotto il duplice versante della storia archivistica da un lato e delle modalità di produzione e sedimentazione documentaria dall'altro. Per il primo aspetto sono indagati in particolare gli ordinamenti del terzo quarto del Settecento che interessarono entrambi gli archivi e che ne connotano tuttora la fisionomia; quindi, al di sotto di questa struttura, gli assetti che gli archivi avevano via via assunto a diverse altezze cronologiche, a partire dagli anni '20 del Quattrocento. Per quanto attiene la produzione documentaria sono analizzati in prospettiva diacronica la composizione delle strutture di cancelleria e i sistemi di organizzazione della documentazione prodotta.
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Santin, Linda <1974&gt. "Il bizantinismo artistico del Duecento veneziano." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2013. http://hdl.handle.net/10579/2480.

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Abstract:
Il processo che condusse all’autonomia di Venezia da Bisanzio non comportò il venir meno dei legami fra le due città, le cui relazioni continuarono ad essere forti ancora per secoli. Non è possibile indicare con precisione quando Venezia divenne indipendente; innanzitutto, perché l’acquisizione di questo nuovo status avvenne senza scosse violente tali da segnare una svolta epocale, in secondo luogo, perché Venezia continuò ad orbitare ancora per secoli intorno ad un sistema di valori tipicamente bizantino, tanto che si può parlare di un “bizantinismo veneziano”, fenomeno articolato che investe sì la dimensione politica, ma soprattutto quella culturale. L’impero di Bisanzio continuò a mantenere un rapporto politico e commerciale privilegiato con la città lagunare e a rappresentare per essa un modello di vita. Infatti, Costantinopoli continuò ad essere considerata, vuoi per convinzione vuoi per convenienza, un importante referente politico. Tali aspetti del fenomeno indicato poco sopra come “bizantinismo veneziano” furono avvertiti con una relativa continuità fino al XII secolo. Da questo momento in poi, se Bisanzio smetterà di costituire il punto di riferimento politico per Venezia, non si esaurirà, invece, il suo forte ed inconfondibile influsso culturale sulla città; esso si farà sentire per tutto il corso del Duecento, manifestandosi in un assai vivace movimento di idee, persone, opere d’arte. Di tale temperie, massima manifestazione e fucina sarà la platea marciana. Venezia vuole, infatti, trasferire simbolicamente il segno della sua potenza e nel nuovo, grandioso quartiere messo in opera per dare lustro a San Marco emergerà, un bizantinismo artistico d’ impronta deliberatamente imperiale.
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Dolfin, Marco <1991&gt. "Francesco Maggiotto (1738 - 1805), pittore veneziano." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2019. http://hdl.handle.net/10579/14690.

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Leonardi, Federica <1994&gt. "Vincenzo Eulisse, l'artista veneziano del '36." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2021. http://hdl.handle.net/10579/18601.

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Abstract:
V. Eulisse nacque a Venezia nel 1936, è un pittore, scultore e performer considerato “provocatore”, nel corso della sua carriera si affiancò a diverse tecniche artistiche e fu sempre in continua evoluzione, divenne l’artista eclettico e rivoluzionario che si conosce oggi. A soli ventidue anni espose in una delle fondazioni più importanti del periodo, la Galleria Bevilacqua la Masa, correva l’anno 1958, scelse opere realiste ove raffigurano scene di vita quotidiana. Successivamente studiò disegno e scultura in Germania, da quel momento si caratterizzò l’espressionismo nelle sue opere e divenne assistente di Emilio Vedova alla Sommer Kunstakademie a Salisburgo. Negli anni si avvicinò ai dibattiti culturali e politici partecipando a diverse esposizioni alla Biennale d’arte, specialmente nel 1986 allestì il padiglione del “Sud Africa” in modo alquanto provocatorio, lo scopo fu quello di protestare contro l’apartheid. Passando fra le calli di Venezia, attualmente è possibile notare una vetrina con delle sue opere. Questo volume si svolgerà grazie allo studio e condivisione di disegni, tele, sculture, alla riscoperta del famoso Eulisse, col tempo dimenticato.
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Fuccia, Laura de. "Collezionisti francesi di pittura veneziana nel Seicento." Paris, EPHE, 2007. http://www.theses.fr/2007EPHE4151.

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Pagotto, Fiorella <1967&gt. "Bernardino Prudenti un pittore veneziano del Seicento." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2013. http://hdl.handle.net/10579/2757.

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Tidei, Silvia <1990&gt. "Le poesie in veneziano di Andrea Longega." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2015. http://hdl.handle.net/10579/6832.

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Abstract:
L’obiettivo della tesi è quello di conoscere l’opera in veneziano del contemporaneo poeta neodialettale Andrea Longega e di evidenziare l’efficacia espressiva che può ancora avere nel XXI secolo la poesia in dialetto. La sua poesia, seppur con numerose innovazioni sia tematiche che linguistiche, rappresenta la naturale continuazione della tradizione poetica dialettale degli autori veneti del secondo Novecento, che sarà perciò presentata nel primo capitolo. Seguirà l’introduzione della figura di Andrea Longega, tramite la descrizione del suo profilo bio-bibliografico, delle sue scelte linguistiche e poetiche e delle sue opere. Queste saranno poi analizzate nel dettaglio per aree tematiche attraverso la presentazione delle poesie più significative. Nel secondo capitolo si vedrà come il poeta affronta il tema del contrasto tra vita e morte, in relazione al tempo che passa inesorabile e all’esistenza umana che si consuma, riferendosi soprattutto all’esperienza del lutto per la madre scomparsa; nel terzo capitolo ci si soffermerà soprattutto sui luoghi e sugli ambienti presenti nelle sue poesie: da una rappresentazione della realtà veneziana a una descrizione della natura come paesaggio dell’anima; infine sarà illustrata nel quarto capitolo l’ultima raccolta pubblicata da Longega, Caterina (come le cóe dei cardelini), che segna una svolta innovativa per quanto riguarda i temi trattati dall’autore.
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