Academic literature on the topic 'Venezia XVI secolo'

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Journal articles on the topic "Venezia XVI secolo"

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D'Amico, Tiziana. "La Bibbia ceca del 1506. Sonda nella cultura del libro in Boemia a cavallo tra XV e XVI secolo." Fabrica Litterarum Polono-Italica, no. 4 (May 16, 2022): 1–17. http://dx.doi.org/10.31261/flpi.2022.04.07.

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Abstract:
Nel 1506 esce a Venezia, presso lo stampatore Liechtenstein, la Biblij Cžeská w Benátkach tisšten (Bibbia ceca stampata a Venezia). La Bibbia di Venezia (come è comunemente indicata) è in ceco ed è commissionata da tre cittadini praghesi. Il lavoro intende indagare la Bibbia ceca del 1506 come un “oggetto” curioso che, in qualche modo, unisce a inizio del XVI secolo due realtà culturali molto distanti tra loro: quella di Venezia, centro nevralgico della stampa europea e in particolare di quella umanista, e quella di Praga, centro dell’utraquismo. Tale indagine si soffermerà su tre aspetti: la situazione della stampa ceca a inizio Cinquecento, cui verrà dedicato maggiore spazio; i motivi alla base della Bibbia come testo da stampare; infine, le criticità della scelta di Venezia. Conclude il lavoro una breve riflessione sul lascito della Bibbia di Venezia, un ibrido di due culture del libro, nella storia della stampa ceca.
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2

Ardissino, Erminia. "Saggio per l'edizione critica dell'Ovidio Metamorphoseos Vulgare di Giovanni di Bonsignori: II “Proemio” e l' “Esordio”." Traditio 48 (1993): 107–71. http://dx.doi.org/10.1017/s0362152900012903.

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Abstract:
L'importanza del volgarizzamento e dell'allegorizzazione delle Metamorfosi ovidiane per opera di Giovanni di Bonsignori, meglio conosciuti con il titolo Ovidio Metamorphoseos Vulgare, che venne lora assegnato nelle edizioni a stampa, è dovuta alla larga diffusione che ebbero nel XV secolo e nei primi decenni del XVI. Terminato nel 1377, il testa ebbe una discreta divulgazione manoscritta e conobbe una prima stampa a Venezia nel 1497 “per Zoanne Rosso Vercellese ad instantia del nobile homo miser Lucantonio Zonta fiorentino” (ovvero Lucantonio Giunti), Sempre a Venezia “ad instantia del […] Lucantonio Zonta” seguirono una seconda edizione nel 1501 “per Christofolo de Pensa” e una terza nel 1508 “per Alexandro di Bandoni.” Nel 1517 e nel 1523 si ebbero ancora a Venezia altre due edizioni, ambedue “per Georgio de' Rusconi.” Nel 1519 fu pubblicato a Milano “in Minutiana officina,” per i fratelli da Legnano; nel 1520, ancora a Milano, “per Rocho et Fratello da Valle ad instantia de Miser Nicolò Da Gorgonzola.”
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3

Maria Monastra, Rosa, Adolfo Longhitano, and Angela Scialfa. "Recensioni." ARCHIVIO STORICO PER LA SICILIA ORIENTALE, no. 1 (July 2022): 141–54. http://dx.doi.org/10.3280/asso2021-001008.

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Abstract:
Rosalba Galvagno (a cura di), Vincenzo Consolo, Leonardo Sciascia, Essere o no scrittore. Lettere 1963-1988, Archinto, Milano 2019Luigi Sanfilippo, Fede e scienza nella Sicilia dell'Ottocento. Il benedettino Giacomo Maggiore (1812-1884), Edizioni Efesto, Roma 2020Rosalba Galvagno, Mitografie di Carlo Levi, Sinestesie, Avellino 2021Rosalia Francesca Margiotta, Beni mobili. Patrimonio artistico e committenti in Sicilia dalle fonti d'archivio tra XVI e XIX secolo, Palermo, OADI Digitalia, Palermo University Press, 2020Rosalba Galvagno, La litania del potere e altre illusioni. Leggere Federico De Roberto, Marsilio, Venezia, 2017
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4

Cellauro, Louis. "Daniele Barbaro and Vitruvius: the architectural theory of a Renaissance humanist and patron." Papers of the British School at Rome 72 (November 2004): 293–329. http://dx.doi.org/10.1017/s0068246200002749.

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Abstract:
DANIELE BARBARO E VITRUVIO: LA TEORIA ARCHITETTONICA DI UN UMANISTA E PATRONO DEL RINASCIMENTOL'aristocratico veneziano Daniele Barbaro (1514–70), collezionista d'arte, di libri e di strumenti matematici, fu un importante patrono delle artie delle scienze della Venezia del XVI secolo. La sua pubblicazione più imponente e significativa fu la traduzione commentata del De Architectura Libri Decem di Vitruvio. Lo scopo di questo articolo è quello di fornire un'analisi della teoria architettonica di Daniele Barbaro, cosi come emerge dai suoi commentari e di stabilire il suo rapporto con Vitruvio nel contesto del Rinascimento. Mi focalizzo sui principi teoretici rilevanti per la pratica architettonica, inclusi l'atteggiamento di Barbaro verso Vitruvio, la sua teoria del progresso dell'architettura classica, i rapporti nella sua teoria tra le retorica e l'architettura, le sue opinioni sul ruolo delle proporzioni armoniche nel disegno architettonico e sui sei concetti vitruviani del disegno architettonico. Ilprincipale contributo di Barbaro alla comprensione di Vitruvio nel Rinascimento consiste nell'enfasi posta sulla flessibilità con cui egli credeva che le regole di Vitruvio dovessero essere comprese e sull'importanza delle correzioni ottiche per il disegno architettonico nella teoria dell'autore antico.
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5

Palmer, Richard, and Nelli-Elena Vanzan Marchini. "La memoria della salute: Venezia e il suo ospedale dal XVI al XX secolo." American Historical Review 91, no. 5 (December 1986): 1235. http://dx.doi.org/10.2307/1864487.

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ΚΩΝΣΤΑΝΤΙΝΙΔΟΥ, ΚΑΤΕΡΙΝΑ. "ΤΑ ΛΗΞΙΑΡΧΙΚΑ ΒΙΒΛΙΑ ΤΟΥ ΒΕΝΕΤΟΚΡΑΤΟΥΜΕΝΟΥ ΧΑΝΔΑΚΑ (1632-1642). ΣΤΕΓΑΝΑ ΚΑΙ ΔΙΚΤΥΑ ΕΠΙΚΟΙΝΩΝΙΑΣ ΜΕΤΑΞΥ ΤΩΝ ΑΝΩΤΕΡΩΝ ΚΟΙΝΩΝΙΚΩΝ ΣΤΡΩΜΑΤΩΝ." Eoa kai Esperia 7 (January 1, 2007): 173. http://dx.doi.org/10.12681/eoaesperia.87.

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Abstract:
Lo sviluppo di una base elettronica di dati per la registrazione di testimonianzed'archivio derivanti dai registri di matrimonio, nascita e battesimodei nobili veneti di Handaka durante il dominio veneziano, nel quadro dellostudio del funzionamento dei consigli comunali e della mobiità degli stratisociali superiori a Creta (XVI-XVII secolo), costituiscono la prima parte delpresente studio. La seconda parte si propone come obbiettivo l'indagine delleforti chiusure e delle reti di comunicazione fra i membri di questo stratosociale, tramite il materiale d'archivio schedato. Come periodo indicativodello studio si è scelto il decennio 1632-1642: gli ultimi anni pacifici per Cretaprima dell'inizio della guerra tra Venezia e Impero Ottomano e, parallelamente,periodo di cristallizzazione delle formazioni sociali. Nel quadro diqueste circostanze si esaminano i rapporti tra i nobili veneti e i nobili cretesidell'isola, compiendo un'indagine meticolosa su centoventotto atti di matrimonio,nascita e battesimo. In linea generale, si accerta che i nobili veneti e inobili cretesi, a prescindere dalle particolari differenze ο anche dagli scontri,agiscono come una casta sociale chiusa. Il clima dell'introversione sociale, inalcuni casi perfino dell'introversione all'interno del nucleo familiare, vienesostenuta dalla fitta rete di rapporti che si sviluppa sui fulcri dei matrimoni,delle nascite e dei battesimi. Più specificatamente, l'estrazione sociale dei dueconiugi, così come la scelta dei testimoni ο dei padrini, denota la tendenza alrafforzamento dei legami tra gli strati superiori di Creta, nell'ambito dei quali,intesi come unità, si manifestano forti chiusure.
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Moretti, Silvia. "I Domenicani dei Santi Giovanni e Paolo a Venezia nel XVI secolo : contraddizioni di un margine urbano." Mélanges de l’École française de Rome. Italie et Méditerranée 116, no. 2 (2004): 641–63. http://dx.doi.org/10.3406/mefr.2004.10144.

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Legnani Annichini, Alessia. "El Tractatus de proxenetis, et proxeneticis de Benvenuto Stracca (1509-1578)." REVISTA LEX MERCATORIA Doctrina, Praxis, Jurisprudencia y Legislación 3, no. 1 (June 13, 2017): 49. http://dx.doi.org/10.21134/lex.v3i1.1249.

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Abstract:
Dentro del rico panorama de la tratadística cinquecentesca se encuentra el De proxenetis, et proxeneticis del anconitano Benvenuto Stracca (1509-1578), publicado por primera vez en Venecia en 1558 y articulado en cuatro partes, de las cuales la última –la más extensa– reúne algunas quaestiones que, según el autor, tienen el valor de convertir el tratado «uberiorem et fertiliorem» Considerándolo casi una suerte de apéndice al famoso De mercatura, seu mercatore, la compilación, dedicada al Cardenal Rodolfo Pio da Carpi (1500-1564) legado de la Marca, tiene el indiscutible mérito de condensar en un solo texto y sistematizar la communis opinio en la materia, proporcionando un cuadro de los principales problemas inherentes al mediador y la mediación a finales de la primera edad moderna. NOTAS * La autora agradece de un modo especial la excelente disponibilidad del Dr. Gabriel Antonio García Escobar, colegial del Real Colegio de España en Bolonia, para la traducción y corrección del texto en su versión castellana. [i] Para una primera aproximación a este jurista véase L. Franchi, Benvenuto Stracca giureconsulto anconitano del secolo XVI, Roma 1888; L. Goldschmidt, Benvenuto Straccha Anconitanus und Petrus Santerna Lusitanus, in «Zeitschrift für das gesamte Handelsrecht», 38 (1891), pp. 1-9; A. Lattes, Lo Stracca giureconsulto, en «Rivista di diritto commerciale», 7 (1909), pp. 1-28; Benvenuto Stracca nel quarto centenario della sua morte. Convegno di studio (Ancona, 29 marzo 1980), Ancona 1981; D. Maffei, Il giureconsulto portoghese Pedro de Santarém autore del primo trattato sulle assicurazioni, in Diritto Comune Diritto Commerciale Diritto Veneziano, a cura di K. Nehlsen-von Stryk e D. Nörr, Venezia 1985 (Centro tedesco di studi veneziani, Quaderni - 31), pp. 54-60; C. Donahue jr., Benvenuto Stracca's De Mercatura: Was There a Lex mercatoria in Sixteenth-Century Italy?, en From lex mercatoria to commercial law, a cura di V. Piergiovanni, Berlin 1987, pp. 69-120; V. Piergiovanni, Considerazioni comparative tra Benvenuto Stracca e Gerard Malynes, in Relations between the Ius Commune and English Law, a cura di R.H. Helmolz e V. Piergiovanni, Soveria Mannelli 2009, pp. 185-196 y, por último, Id., Stracca, Benvenuto, in DBGI, II, Bologna 2013, pp. 1920-1922. [ii] Benvenuto Straccha, De proxenetis, et proxeneticis Tractatus, Venetiis, apud Ioannem Baptistam, et Melchiorem Sessam fratres, 1558. [iii] Ibidem, c. 35r. [iv] Benvenuto Straccha, Tractatus De Mercatura, seu Mercatore, Venetiis, apud Michaelem Bonellum, 1575. [v] Sin pretensiones de exhaustividad sobre este ilustre personaje, distinguido con importantes misiones diplomáticas y llamado a dirigir la Comisión encargada de reformar y actualizar las Constituciones Egidianas (1357), véanse los más recientes: C. Hoffmann, Kardinal Rodolfo Pio da Carpi und seine Reform der Aegidianischen Konstitutionen, Berlin 1989; Alberto e Rodolfo Pio da Carpi collezionisti e mecenati. Atti del Seminario internazionale di studi (Carpi, 22-23 novembre 2002), a cura di M. Rossi, Tavagnacco 2004, y la bibliografía en ambos citada.
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Giani, Marco. "Polemiche a distanza fra Firenze e Venezia. Sulla perduta «Risposta» di Paolo Paruta alla «Lettera XXX» dello pseudo-Dante a Guido da Polenta (secondo XVI sec.)." e-Scripta Romanica 7 (December 3, 2019): 60–78. http://dx.doi.org/10.18778/2392-0718.07.06.

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Abstract:
Il saggio presenta tutti i dati disponibili utili al ritrovamento di un testo per ora fantasma, quale la Risposta di Paolo Paruta (Venezia, 1540 - 1598) alla Lettera XXX dello pseudo-Dante, falso d’autore editando il quale nel 1547 il fiorentino Anton Francesco Doni scatenò una violenta polemica politica anti-veneziana. Nuove ricerche dimostrano come nella celebre biblioteca padovana di Gian Vincenzo Pinelli fosse conservata una copia della Risposta. Paruta e Pinelli, infatti, condividevano molti interessi e conoscenze negli ambienti della Padova e della Venezia del Secondo Cinquecento.
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Robuschi, Luigi. "Le commende gerosolimitane nella Terraferma veneziana (secoli XVI–XVIII): identificazione e amministrazione." Quellen und Forschungen aus italienischen Archiven und Bibliotheken 101, no. 1 (November 1, 2021): 375–403. http://dx.doi.org/10.1515/qufiab-2021-0014.

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Abstract:
Abstract The comparative analysis of the sources preserved at the Archivio del Gran Priorato di Lombardia e Venezia and the Archives of the Order of Malta in the National Library of Malta, have made it possible to quantify and identify the lands owned by the Order of Malta on the Venetian mainland – the Terraferma – between the 16th and the 18th centuries. The archival documentation, further corroborated by research in the Archives of Venice, Padua and Verona, uncovered a vast range of situations, yet to be studied and linked to the properties owned by the knights in Veneto. Furthermore, the documentation sheds some light not only on the knights to whom the Commanderies were assigned, but also on the vast number of people who actively participated in the life and administration of the properties owned by the Order of Malta in the Terraferma.
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Dissertations / Theses on the topic "Venezia XVI secolo"

1

Baldin, Giorgia <1991&gt. "La figura del Muneghino nella Venezia del XVI-XVII secolo." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2018. http://hdl.handle.net/10579/12378.

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Abstract:
All’inizio del XVII secolo, nei trenta monasteri siti tra Venezia e le sue isole, risiedevano circa 2500 monache, la maggior parte delle quali non si trovava in monastero per libera vocazione. Costrette contro la propria volontà ad una rigida clausura, nel corso dei secoli le monache furono al centro di numerosi scandali sessuali. Contro i loro amanti, chiamati moneghini o muneghi, la Serenissima Repubblica a partire dal 1349 emanò sistematicamente numerose e sempre più dure leggi, nel tentativo di arginare un crimine che si riteneva attirasse sulla città l’ira divina. La castità delle monache, spose di Cristo, veniva violata dai muneghi ledendo l’onore di Dio, della Repubblica e delle famiglie delle giovani vergini. Un episodio che destò molto scalpore avvenne nel 1604 nel monastero di San Daniele di Castello. Francesco Badoer e Piero Pellegrini, patrizi veneziani, vennero accusati di aver intrattenuto relazioni amorose con alcune delle monache ivi rinchiuse. Perciò nel 1605 il Consiglio dei dieci decise di intervenire severamente prevedendo la pena di morte contro i moneghini. Nonostante la dura presa di posizione del governo nei confronti dei «violatori di monache», nel 1608 il monastero di Sant’Anna salì alla ribalta delle cronache perché quindici nobili veneziani furono accusati di aver intrattenuto rapporti carnali con una monaca del monastero, che si era oltretutto data alla fuga con l’aiuto da uno dei tanti amanti. Tuttavia, analizzando le pochissime carte rimaste del procedimento penale è emerso che a nessuno dei rei fu comminata la pena di morte. L’analisi delle vicende sopracitate e della legislazione mi ha permesso di delineare il personaggio del muneghino nella sua molteplicità di aspetti.
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Vidali, Andrew <1991&gt. "Vendetta e parentela patrizia: Venezia, inizio XVI secolo." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2015. http://hdl.handle.net/10579/7126.

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Abstract:
Attraverso un'estensiva ricerca nei Diari di Marin Sanudo, questa ricerca si propone di analizzare le modalità con cui la vendetta si manifesta all'interno del patriziato veneziano e di approfondire il ruolo assunto dalla parentela patrizia nell'ambito della vita politica quotidiana.
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Maragno, Giulia <1992&gt. "Donato di Rocco Rasciotti, editore bresciano nella Venezia fra XVI e XVII secolo." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2016. http://hdl.handle.net/10579/9032.

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Abstract:
Tema centrale dell’elaborato è la ricostruzione biografica di Donato di Rocco Rasciotti, editore bresciano attivo prima a Roma e poi a Venezia intorno alla seconda metà del XVI secolo e nei primi anni del successivo. La trattazione inquadra inizialmente la situazione italiana nel campo delle stampe e la nascente figura dell’editore, analizzando poi lo strumento giuridico del privilegio e i suoi sviluppi proprio a Roma e a Venezia, città in cui operò con certezza il Rasciotti. L’elaborato si incentrata successivamente sulla figura dell’editore bresciano ricostruendone la vita, con particolare attenzione alle vicende giudiziarie che lo videro coinvolto a Roma e ai legami che instaurò a Venezia. L’analisi approfondisce la produzione della stamperia veneziana del Rasciotti: viene prima preso in esame il rapporto che ebbe con Agostino Carracci, focalizzandosi su due opere, la Crocifissione e la suite delle Lascivie, che permettono di comprendere meglio la sua figura. Attraverso poi lo studio della riedizione della Piccola Passione di Albrecht Dürer, l’elaborato approfondisce il ruolo che ebbero Maurizio Moro e Daniele Bissuccio, rispettivamente l’autore dei testi e lo stampatore dell’edizione del 1612 della serie di Dürer, curata dal Rasciotti. Infine, viene trattata la produzione cartografica del Rasciotti e la pubblicazione di una stampa monumentale raffigurante l’ingresso in Ferrara di Clemente VIII. La ricostruzione è stata possibile grazie allo studio di documenti dell’Archivio di Stato di Roma, di quello di Venezia e di Rovigo, dell’Archivio Storico del Patriarcato di Venezia e alle opere conservate presso la Biblioteca Nazionale Marciana.
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4

Orlandi, Fulvia <1997&gt. "Luoghi e modi della formazione pittorica tra XVI e XVIII secolo tra Bologna e Venezia." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2021. http://hdl.handle.net/10579/20511.

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Abstract:
La tesi si propone di mettere in luce come e perchè avvenga il graduale passaggio dalla dimensione della bottega rinascimentale, prevalentemente artigiana, a quella dell'Accademia, incentrata su una formazione polivalente. L'attenzione si sofferma sulle realtà di Bologna e di Venezia, analizzando prima le iniziative dei privati cittadini, soprattutto quella pionieristica dei Carracci, e poi il lento istituirsi delle Accademie Statali di Belle Arti
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5

Franceschi, Stefano <1989&gt. "Aspetti del collezionismo e del mercato di stampe nella Venezia della seconda metà del XVI secolo." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2017. http://hdl.handle.net/10579/10150.

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Abstract:
Con la seguente ricerca si mettono in luce aspetti legati al mercato, al collezionismo di stampe e alle figure chiave del loro processo produttivo – incisori, stampatori, editori – nel secondo Cinquecento a Venezia, città che già ad inizio secolo era un crocevia di culture, artisti e fiorente centro editoriale. La personalità dominante è, ancora una volta, quella di Tiziano, che (ri)scopre la potenzialità del mezzo incisorio. Se nei primi decenni del XVI sec. aveva sfruttato la silografia per divulgare la sua opera, dal settimo decennio il suo interesse si sposta sul bulino, per una resa grafica più «morbida», unita ad un procedimento più snello. La bottega si arricchisce quindi con Cornelis Cort, talentuoso bulinista fiammingo, per una collaborazione di due bienni. Vengono incisi 12 soggetti, derivanti principalmente da modelli creati dal Tiziano per l’occasione, nei quali accanto all’inventor, spiccano anche il fecit di Cort ed il Privilegio. Altra figura degna di rilievo è quella di Hans Jakob König, gioielliere di Füssen, a Venezia dal settimo decennio del ‘500. Forte dei legami con gli Ott e i Fugger, egli aveva scelto Venezia come base per scambi commerciali - con i Medici, i Gonzaga e l’imperatore Rodolfo II – e luogo dove collezionare effigi di artisti. Del suo ruolo di editore, che in questa sede verrà particolarmente indagato, si conosce poco: una quinta edizione del Carro Trionfale di Massimiliano I del Dürer e alcune incisioni a lui dedicate di Sadeler e van Veen.
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6

Skoufari, Evangelia. "Il Regno della Repubblica: continuità istituzionali e scambi interculturali a Cipro durante la dominazione veneziana (1473-1570)." Doctoral thesis, Università degli studi di Padova, 2008. http://hdl.handle.net/11577/3425056.

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Abstract:
The research aims at pointing out the intercultural character of Cyprus, in the political and institutional as well as in the social and cultural field, during the period of the Venetian domination. We examine the traces of continuity between the period during which Cyprus was a kingdom governed by the French Lusignan dynasty and the one following the inclusion of Cyprus in the eastern Mediterranean dominions of Venice. We focus on the preservation of typical institutions of the feudal organisation, in order to describe the paradox of a republic governing a kingdom, as was the case of the Venetian administration in Cyprus. We then examine the interaction and cultural influence between the local population and the Venetians residing in Cyprus, among the various confessional groups and between the Cypriots and the Ottomans, who were soon about to conquest the island.
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7

Andolfo, Alessandra <1975&gt. "Stampatori di libri per i Serbi a Venezia tra XVI e XIX secolo: il loro contributo alla formazione della coscienza culturale nazionale in Serbia." Doctoral thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2009. http://hdl.handle.net/10579/816.

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8

Ferrari, Giulia <1991&gt. "Alessandro Paganini e l’Apocalisse di San Giovanni del 1516: un'indagine sul libro a stampa illustrato e sul commercio delle immagini nella Venezia di inizio XVI secolo." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2018. http://hdl.handle.net/10579/12991.

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Abstract:
La ricerca è mirata allo studio delle personalità coinvolte nella realizzazione di un libro illustrato dell'Apocalisse di San Giovanni edito nel 1516 dallo stampatore ed editore veneziano Alessandro Paganini. Viene ricostruita la fortuna critica degli incisori coinvolti, Zoan Andrea silografo veneziano dall'attività ampiamente dibattuta negli anni, e l'anonimo collaboratore che negli anni è stato individuato nelle figure di Domenico Campagnola e Ugo da Carpi. Lo studio tenta di ragionare sulla rete di stampatori, editori ed incisori, nella quale Alessandro Paganini esercitava la sua professione, con particolare attenzione al privilegio di stampa e ai canali di commercio delle incisioni nella prima metà del XVI secolo, tra Venezia e il resto d'Europa.
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9

Tagliapietra, Marco <1975&gt. "La firma di scuola veneziana dal XIV al XVI secolo." Doctoral thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2014. http://hdl.handle.net/10579/5608.

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Abstract:
La tesi si propone come un'indagine ed una critica della firma dell'artista, in pittura, scultura, architettura e nelle cosiddette arti minori. Il campionario esaminato si estende cronologicamente dal XIV al XVI secolo e geograficamente nell'area del Veneto, e in particolare di Venezia, tenendo tuttavia in considerazione anche le scuole d'arte e i singoli artisti che, pur con attività al di fuori di questo territorio, con l'ambiente artistico lagunare ebbero significativi contatti, dispensandovi e ricevendone influenze.
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10

Soccal, Eva. "Venetiis ex Graecia allata. Presenze di scultura greca a Venezia dal XII al XVIII secolo." Doctoral thesis, Università degli studi di Padova, 2008. http://hdl.handle.net/11577/3425532.

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Abstract:
The close political, economical and cultural relations bounding Venice to the Eastern Mediterranean made the city the point of arrival of a great quantity of Greek sculptures and works of art. For this reason, it is hardly surprising that Venice had a primary role in the redistribution of these antiquities not only among the local collectors, but all over Italy and Europe. The great part of this heritage is nowadays dispersed in the museums and collections of several European countries (from Germany to Russia), and the main aim of this research has been the identification of all the ancient Greek sculptures arrived at Venice between the 12th and the fall of the Serenissima Republic in 1797. Once identified, they have been contextualised in their original historical and art-historical context, proposing a likely place of origin. The collecting of antiquity was not simply a cultural phenomenon, and it should be interpreted in a wider perspective, considering even the economic context in which it took place. The developments in this realm were far more intimately linked to the political and social circumstances than was generally believed. For this reason, the medieval and modern records have been subjected to a in-depth examination, focusing on aspects such as the commercial relationships linking Venice to particular areas of the Levant. The regions where single merchants or single families had their interests are the place were more likely the ancient sculptures were imported to Venice, and - by consequence - it has been necessary to study issues as the Mediterranean trading routes. The processing of these data made necessary the elaboration of a calibrated data base, named "Progetto Agave" (the acronym of "Arte greca a Venezia"), consisting in a census of all the ancient Greek sculptures arrived at Venice in the period under consideration. Thanks to the data base, it has been possible to reconstruct the various ways adopted by the urban elites for making use of these works of art in their self-representation strategies.
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Books on the topic "Venezia XVI secolo"

1

Luzzatto, Gino. Storia economica di Venezia dall'XI al XVI secolo. Venezia: Marsilio, 1995.

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2

Chatzidakis, Nanò. Da Candia a Venezia: Icone greche in Italia, XV-XVI secolo. Atene: Fondazione per la cultura greca, 1993.

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3

Chiaravalle, Maila. Il ripostiglio di Coccaglio (Brescia), 1960: Zecchini veneziani XVI secolo. Milano: Comune di Milano, Settore cultura musei e mostre, Civiche raccolte numismatiche, 1996.

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4

Chatzidakis, Nano. Da Candia a Venezia: Icone greche in Italia, XV-XVI secolo : Museo Correr, Venezia, 17 settembre-30 ottobre 1993. Atene: Fondazione per la cultura greca, 1993.

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5

Polifonie: Le donne a Venezia nell'età di Moderata Fonte (seconda metà del secolo XVI). Padova: CLEUP, 2011.

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6

Susanna, Biadene, Gambier Madile, and Museum Altes Rathaus (Ingelheim am Rhein, Germany), eds. Kunst in Venedig: 16.-18. Jh., Gemälde und Zeichnungen = Arte a Venezia : XVI-XVIII secolo, dipinti e disegni. Ingelheim am Rhein: Museum-Altes-Rathaus, 1987.

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7

Alla ricerca di un nuovo equilibrio: I rapporti diplomatici tra la Repubblica di Venezia e il regno di Francia tra XVI e XVII secolo. Roma: Aracne editrice S.r.l., 2014.

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8

Due trattati di metallurgia della Biblioteca Marciana di Venezia: Tecniche di estrazione e raffinamento dei metalli tra XV e XVI secolo. Galatina (Lecce): M. Congedo, 2007.

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9

Folin, Enrica. Il serenissimo purgatorio: Viaggio nel Terzo luogo attarverso la letteratura, la società e l'arte nella Repubblica di Venezia dal XVI al XVIII secolo. Venezia: Marcianum Press, 2018.

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10

Architettura militare di Venezia, in terraferma e in Adriatico fra XVI e XVII secolo (Conference) (2013 Palmanova, Italy). L'architettura militare di Venezia in terraferma e in Adriatico fra XVI e XVII secolo: Atti del convegno internazionale di studi, Palmanova, teatro Gustavo Modena, 8-10 novembre 2013. Firenze: Leo S. Olschki editore, 2014.

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Book chapters on the topic "Venezia XVI secolo"

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Pozza, Marco. "La documentazione vescovile veneziana dei secoli XI-XII. Caratteristiche e sviluppi." In I Longobardi a Venezia, 443–50. Turnhout, Belgium: Brepols Publishers, 2020. http://dx.doi.org/10.1484/m.hama-eb.5.118895.

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2

Manenti, Lorenzo. "Storia di un paradosso. Il mito di Giorgio Luti in Età Moderna." In Le vestigia dei gesuati, 267–81. Florence: Firenze University Press, 2020. http://dx.doi.org/10.36253/978-88-5518-228-7.19.

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Abstract:
The essay resumes, with new historical sources, the research concerning the biography of the Sienese Jesuat Giorgio Luti, the prophecy of 1491 attributed to him and the exegetical evolution of this text in the Modern Age, published in Giorgio Luti da Siena a Lucca. Il viaggio di un mito fra Umanesimo e Controriforma, Siena, Accademia degli Intronati (Monografie di storia e letteratura senese, XV) 2008. The essay is divided into two parts. The first is a study of historical sources on Giorgio Luti in the Venetian area. The second part is dedicated to the study of historians from Lucca who lived between the XVI and XVIII centuries: Gherardo Sergiusti, Giovanni Cividale, Giuseppe Bonafede and Giovanni Domenico Mansi. They paid attention to the content of the Sienese prophecy for the description about wars and devastation of the Towers of Lucca, the conversion of Islamic peoples to Christianity, thanks to a company of Lucca men and women, attributing a meaning of political pacification and religious palingenesis. Overall, however, the evolution of the myth about Giorgio Luti, paradoxically, reflects in particulary the identity crisis of the Jesuats between the XV and XVI centuries.
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Carocci, Sandro. "Lo strano caso di Villamagna. Archeologia e fonti scritte della signoria e delle società rurali (X-XIV secolo)." In I Longobardi a Venezia, 349–63. Turnhout, Belgium: Brepols Publishers, 2020. http://dx.doi.org/10.1484/m.hama-eb.5.118888.

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4

Vuletić, Nikola. "4. Volgare venezianeggiante a Zara nel XIV secolo." In Il veneziano «de là da mar», edited by Daniele Baglioni, 75–102. Berlin, Boston: De Gruyter, 2019. http://dx.doi.org/10.1515/9783110652772-005.

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5

Dotto, Diego. "5. Testi volgari e polimorfie linguistiche nel colfo de Venexia: Ragusa tra XIII e XIV secolo." In Il veneziano «de là da mar», edited by Daniele Baglioni, 103–34. Berlin, Boston: De Gruyter, 2019. http://dx.doi.org/10.1515/9783110652772-006.

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6

Povolo, Claudio. "Banditismo e diritto d’asilo nella Repubblica di Venezia (secoli XVII-XVIII)." In Exil, asile : du droit aux pratiques (XVIe -XIXe siècle), 229–54. Publications de l’École française de Rome, 2022. http://dx.doi.org/10.4000/books.efr.29240.

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7

Borean, Linda. "Raffaello e Venezia nel XVII e XVIII secolo. Spunti critici, connoisseurship e circolazione di opere." In Nuove scenografie del collezionismo europeo tra Seicento e Ottocento, 161–76. De Gruyter, 2022. http://dx.doi.org/10.1515/9783110795370-010.

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8

Nanetti, Andrea. "6 • L’ampliamento dei diretti domini veneziani nel Peloponneso (secoli XIV-XV)." In Studi di storia. Venice: Fondazione Università Ca’ Foscari, 2021. http://dx.doi.org/10.30687/978-88-6969-544-5/006.

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9

"On Whether or Not the Venetians Should Sign an Offensive Alliance with the King of France." In Debating Foreign Policy in the Renaissance, edited by Marco Cesa. Edinburgh University Press, 2017. http://dx.doi.org/10.3366/edinburgh/9781474415040.003.0006.

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Abstract:
This chapter summarises an impassioned debate held in the Venetian Senate in 1498. The issue was a potential alliance with the next king of France, Charles' successor Louis XII. As an Orléans, Louis had claimed rights to the Duchy of Milan. In order to second his ambitions, the new French king needed the support of Venice, in exchange for which he was ready to cede a part of the Duchy to her. Thus, Venice had a fair opportunity to expand her dominion significantly, at the cost, though, of finding herself with a far more powerful prince than the Duke as a neighbour.
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Maria Varanini, Gian. "La fruizione degli statuti cittadini nella pratica amministrativa e giudiziaria delle città venete durante la dominazione veneziana (secolo XV e ss.)." In Les statuts communaux vus de l’extérieur dans les sociétés méditerranéennes de l’Occident (XIIe-XVe siècle), 187–208. Éditions de la Sorbonne, 2020. http://dx.doi.org/10.4000/books.psorbonne.88420.

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Conference papers on the topic "Venezia XVI secolo"

1

Salamone, Giancarlo. "Towards the contemporary city. Reading method of post-unification restructuring of Trastevere in Rome." In 24th ISUF 2017 - City and Territory in the Globalization Age. Valencia: Universitat Politècnica València, 2017. http://dx.doi.org/10.4995/isuf2017.2017.6046.

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Abstract:
Towards the contemporary city. Reading method of post-unification restructuring of Trastevere in Rome Giancarlo Salamone Dipartimento di Architettura e Progetto. Università degli Studi di Roma “La Sapienza”. Roma. via Flaminia, 359. 00196 Roma. Dottorato di Ricerca in Architettura e Costruzione. Università degli Studi di Roma “La Sapienza”. Roma. via Antonio Gramsci, 53. 00197 Roma. E-mail: giancarlo.salamone@uniroma1.it Keywords (3-5): Restructuring, Rome, Trastevere, process, reading method, tools, analysis in urban morphology Conference topics and scale: Tools of analysis in urban morphology Trastevere, the only area of the historic center of Rome (together with the Vatican / Borgo complex) located on the right side of the Tiber river, shows a morphological structure that depends on the pre-existing substrate, both road that typological, which was modified during the post-unity period by the establishment of the Tiber fronts and, above all, by the opening of Viale Trastevere. In the way of thinking about urban morphology as a scalar product of the factors that influence each other, in particular building typology, local structure, overall structure and territory, and that contribute together to generate an organism, it is therefore possible to read this part of the historical center as the last product, but not definitive, of a "process". The reading method on the consolidated structure, later renovated in a post-unification era, is based on the analysis of the most abundant building typology and on the permanence and derivations of local typological processes that led to the formulation of the “line house” in nineteenth-century line, the predominant building type of roman expansion in nineteenth-twentieth century. The reading of the restructuring, understood as synchronic action on the historical center, has been implemented instead by the analysis of synchronic variations at “line house” through the research of all projects registered for the edification of each block. Thus we can see how the blocks resulting from the transformation, in the logic of a restructuring "contromaglia" like the one for the opening of Viale Trastevere, will be the result of the disconnection of the existing blocks in which the building type adopted has had to adapt to a lower return situations: a reading of a synchronic action on a diachronic process that gives us the modern morphological apparatus. References Muratori, S., Bollati, R., Bollati, S. and Marinucci, G. (1963) Studi per una operante storia urbana di Roma (Consiglio Nazionale delle ricerche, Roma). Maffei, G. L. and Caniggia, G. (1979) Lettura dell’edilizia di base (Marsilio, Venezia). Maffei, G. L. and Caniggia, G. (1984) Progetto nell’edilizia di base (Marsilio, Venezia). Vaccaro, P. and Ameri, M. (1984) Progetto e realtà nell’edilizia romana dal XVI al XIX secolo (Edizioni Calosci, Cortona). Corsini, M. G. (2001) Il tessuto e l’edilizia progettati in Italia dal 1870 al 1930. Permanenza e derivazioni dei processi tipologici locali (Edizioni Kappa, Roma). Archivio Storico Capitolino, archival sources on restructuring area of Trastevere and permanence and derivations of local typological processes.
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