Academic literature on the topic 'Valutazione Neuropsicologica'

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Journal articles on the topic "Valutazione Neuropsicologica"

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Eusop-Roussel, E., and P. Colliot. "Valutazione neuropsicologica nell’adulto." EMC - Medicina Riabilitativa 21, no. 1 (March 2014): 1–12. http://dx.doi.org/10.1016/s1283-078x(14)66737-7.

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Sozzi, Matteo, Lorella Algeri, Matteo Corsano, Davide Crivelli, Maria Angela Daga, Francesca Fumagalli, Paola Gemignani, et al. "Il ruolo dello psicologo nella presa in carico di pazienti con alterazioni delle funzioni cognitive." RICERCHE DI PSICOLOGIA, no. 3 (December 2021): 1–10. http://dx.doi.org/10.3280/rip2021oa12257.

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Abstract:
L'intervento degli psicologi è risultato, nella risposta alla pandemia COVID-19, fin da subito essenziale a seguito del dilagare dell'epidemia. Ora che, per alcuni aspetti, l'emergenza per la salvaguardia delle vite umane è in regressione, emerge un altro settore di intervento degli psicologi: l'ambito neuropsicologico. Le più recenti evidenze empiriche suggeriscono, infatti, che l'infezione da COVID-19 possa comportare, come conseguenza del tropismo del virus per il Sistema Nervoso Centrale e dei prolungati periodi di ipossia da grave desaturazione, importanti sequele sul sistema nervoso centrale. Tali conseguenze comportano compromissioni delle funzioni cognitive, emotive e comportamentali, un quadro noto con il nome neuroCOVID. Con questo lavoro si intendono delineare indicazioni per le pratiche di valutazione e riabilitazione neuropsicologica di pazienti con COVID-19 e compromissioni cognitive-affettive-comportamentali, oltre che delineare il ruolo del neuropsicologo nel gestire la presa in carico e la cura di tale popolazione clinica.
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Cocchini, Attilio, Giovanni Maria Luca Galimberti, Barbara Pagliari, Simona Mennuni, Luca Milanese, and Rosario Privitera. "La valutazione del funzionamento cognitivo in soggetti tossicodipendenti detenuti. Uno studio esplorativo in contesto carcerario." MISSION, no. 57 (August 2022): 12–17. http://dx.doi.org/10.3280/mis57-2022oa13587.

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Abstract:
La predisposizione di un programma terapeutico alternativo alla detenzione è uno degli obiettivi principali della presa in carico all'interno del carcere. Spesso gli operatori dei servizi incontrano notevoli difficoltà che spesso vengono attribuite alla scarsa motivazione alla cura da parte dei loro pazienti, mentre può essere sottovalutata la complessità cognitiva di questo compito. Lo scopo dello studio è di verificare la consistenza e l'influenza di eventuali deficit neuropsicologici sul funzionamento cognitivo al momento della definizione di un progetto terapeutico. Per questo è stato somministrato ad un campione di tossico/alcoldipendenti detenuti il Test ENB 2, al fine di valutare la memoria a breve e lungo termine, l'attenzione, le abilità esecutive, la fluenza di linguaggio e alcune abilità prassico-costruttive. Il 50% del campione presenta un funzionamento cognitivo globale deficitario. Il risultato appare in linea con quanto evidenziato dalla letteratura neuroscientifica precedente, che pone sempre più l'attenzione sulle modificazioni neurali correlate alle addiction. Le condizioni contingenti (stress, abuso di psicofarmaci in carcere) possano inoltre influire negativamente sulla performance. Da queste evidenze possono scaturire ulteriori ricerche di natura diacronica sugli stessi soggetti che di natura sincronica su altre popolazioni di tossico/alcoldipendenti non detenuti, nonché possibili sviluppi della riabilitazione neuropsicologica nel corso del trattamento
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Andreula, C. F., and A. Carella. "Lesioni cerebrali focali in corso di AIDS Studio della dinamica dell'accentuazione di contrasto per la diagnosi di lesione elementare." Rivista di Neuroradiologia 2, no. 1 (February 1989): 33–42. http://dx.doi.org/10.1177/197140098900200104.

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Abstract:
Nei pazienti affetti da Sindrome di Immunodeficienza Acquisita (AIDS) la cornparsa di sintomatologia neurologica è riportata nell'ordine di circa il 30%. Gli studi autoptici rilevano, altresì, un'incidenza del 75–80% di coinvolgimento del sistema nervoso centrale. In tal senso per poter ridurre tale discrepanza di dati, è stata adottata la tecnica di tomografia computerizzata con doppia dose di contrasto ed esecuzione di scansioni ritardate. Tale tecnica consente il rilievo di lesioni non svelate da uno studio tradizionale standard, anche in uno studio preclinico di sintomatologia focale neurologica e permette, inoltre, una valutazione in senso maturativo delle lesioni flogistiche e/o infettive. Inoltre nello studio longitudinale è possibile valutare l'efficacia della terapia adottata e l'eventuale comparsa di recidive. Il nostro studio si basa su una casistica di 83 pazienti portatori di AIDS con sintomatologia neurologica e neuropsicologica. Nel 14.45% dei pazienti sono state rilevate lesioni focali con la tecnica speciale, in numero maggiore meglio definite e con maggiore accuratezza di stadiazione maturativa.
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De Giacomo, Andrea, Alessandra Murri, Emilia Matera, Francesco Pompamea, Francesco Craig, Francesca Giagnotti, Roberto Bartoli, and Nicola Quaranta. "Executive Functions and Deafness: Results in a Group of Cochlear Implanted Children." Audiology Research 11, no. 4 (December 15, 2021): 706–17. http://dx.doi.org/10.3390/audiolres11040063.

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Abstract:
Objects: This study aimed to evaluate the Executive Function (EF) domains in a group of profoundly deaf children treated with cochlear implant (CI) in comparison to normal hearing (NH) children. The secondary aim was to evaluate the influence exerted by the age at cochlear implant activation on EFs. Materials and Methods: 32 children were enrolled into two groups: group A of 17 CI users with a mean age of 8.78 years and group B of 15 NH subjects with a mean age of 7.99 years (SD + 2.3). All subjects were tested using the following tests: the subtests for working memory of the neuropsychological evaluation battery for the developmental age (Batteria di valutazione neuropsicologica per l’età evolutive), inhibition and control of the impulsive response—CAF, and the tower of London test. Results: No children with CIs scored within the normal range in the tests administered for the evaluation of EF domains. The same scores were significantly lower when compared with scores obtained by NH children. Children with younger age at CI activation showed better executive performances in planning, working memory (backward digit span), and cognitive flexibility (categorical fluency). Conclusion: The results of this study highlight that cochlear implantation plays a role in improving hearing and consequently influences the development of EFs in deaf children.
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Duca, S., G. L. Lobello, L. Melossi, S. Angeli, and A. Bacci. "Correlazioni RM-clinico-elettroencefalografiche nei postumi di coma postraumatico." Rivista di Neuroradiologia 8, no. 3 (June 1995): 429–35. http://dx.doi.org/10.1177/197140099500800309.

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Abstract:
In una popolazione di 34 pazienti con trauma cranico chiuso e periodo di coma di durata variabile tra 1 e 236 giorni, sono state compiute valutazioni comparative tra il quadro neurologico, EEGrafico e RM. Si riscontra una stretta relazione tra la gravità del quadro clinico, neurofisiologico e RM con la durata del coma; in particolare si rileva una corrispondenza tra le lesioni del tronco e l'idrocefalo con la gravità della sintomatologia neurologica. Si osserva un'incongruenza nella relazione dei «reperti normali», che rappresentano il 32% nella valutazione clinica neurologica e il 44% degli esami EEG, ma che non sono presenti nell'indagine RM. Si ipotizza che tale incongruenza dipenda dalla tuttora incerta relazione tra struttura anatomica e funzione neurologica, e può essere spiegata sia considerando i danni della sfera neuropsicologica e cognitiva che l'effetto di copertura esercitato dalla terapia anticomiziale sul quadro elettrofisiologico. Nerve injuries following head trauma constitute a dynamic process in which primary lesions are accompanied by secondary changes which many continue to evolve for years. This study aimed to establish a correlation between lesions detected by MR and the clinical and electrophysiological findings (duration of coma, neurological damage and EEG) for the purposes of prognostic and forensic assessment. The series comprises 34 patients in coma for periods ranging from 1 to 236 days following closed head injury who did not undergo neurosurgery. The patients were divided into 2 groups according to coma duration. A comparative assessment of neurological, EEG and MR findings was made in all cases. Clinical assessment was confined to motor injury as it was easiest to quantify as tetraparesis and tetraplegia, hemiparesis and hemiplegia. EEG assessment was based on focal or diffuse electrical changes, while MR findings included isolated and associated mono and bilateral focal lesions to the cortex and white matter, lesions to the brainstel and corpus callosum as a sign of primary brain injury and diffuse cortical atrophy and hydrocephalus as secondary damage.
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7

Sève-Ferrieu, N., and V. Barray. "Valutazione dell’aprassia gestuale e della disprassia nel quadro dei disturbi neuropsicologici." EMC - Medicina Riabilitativa 19, no. 4 (December 2012): 1–14. http://dx.doi.org/10.1016/s1283-078x(12)63274-x.

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Sève-Ferrieu, N., and V. Barray. "Valutazione dell’aprassia gestuale e della disprassia nel contesto dei disturbi neuropsicologici." EMC - Medicina Riabilitativa 27, no. 3 (August 2020): 1–14. http://dx.doi.org/10.1016/s1283-078x(20)43785-x.

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9

Marri, Marcello. "Valutazione e terapia del dolore nel disabile grave." CHILD DEVELOPMENT & DISABILITIES - SAGGI, no. 3 (April 2012): 49–54. http://dx.doi.org/10.3280/cdd2010-003008.

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Abstract:
Negli ultimi anni la ricerca di laboratorio e quella clinica hanno aperto nuovi scenari nella fisiopatologia del dolore, permettendo un'approfondita comprensione di numerosi eventi presenti nella persona sofferente. La trasformazione del dolore da "sintomo-segnale d'allarme" caratteristico dell'evento acuto in una vera e propria sindrome "dolore-malattia" caratteristica del quadro cronico č in funzione della "persistenza nel tempo" o della "alta intensitŕ non controllata". All'evoluzione temporale del dolore č associato l'impatto negativo sulla persona. Differenze di ordine neurofisiologico, neuropsicologico e comportamentale giustificano la distinzione dolore acuto-sintomo/dolore cronico-sindrome [4]. Queste scoperte, insieme ad una nuova sensibilitŕ culturale che si č fatta strada nella societŕ civile, hanno permesso a molti operatori sanitari di porre il dolore al centro dell'attenzione della loro attivitŕ assistenziale. Pertanto si sono predisposti e vengono seguiti in molti Centri di cura protocolli e/o procedure che prevedono l'utilizzazione di scale per la valutazione dell'intensitŕ percepita del dolore o della inabilitazione che ne consegue e per la misurazione della componente affettiva, in diversi tipi di soggetti e/o in diversi quadri patologici, utilizzando, come nel caso dei neonati/lattanti o di condizioni cliniche estreme (coma farmacologico), il rilievo del cambiamento di alcuni parametri vitali o fisiologici. Queste scale possono essere distinte, semplificando e dal punto di vista della modalitŕ di "somministrazione", in due gruppi: quelle di Autovalutazione e quelle di Eterovalutazione. Numerose équipe hanno lavorato per trovare i segni comportamentali e fisici idonei a reperire e misurare il dolore nel bambino con disabilitŕ complessa e che non puň esprimersi verbalmente [3]. In Francia l'équipe dell'Ospedale "San Salvadour" (Hyčres) ha messo a punto una scala di 10 item, la DESS (Douleur Enfant San Salvadour), sul modello della DEGR (Douleur Enfant Gustave Roussy). I 10 punti si riferiscono alle modificazioni, in presenza di dolore, di segni neurologici abituali [2]. Un gruppo canadese ha messo a punto e validato una lista di 30 item molto semplici (pianto, grido, gemito, smorfia ecc.) che non necessita di conoscenza preliminare del bambino con disabilitŕ: č la NCCPC (Non-Communicating Children's Pain Checklist) [1]. Per trattare il dolore abbiamo a disposizione due approcci: cercare di interferire con il Sistema Eccitatorio filtrando o inibendo la trasmissione del messaggio "dolore" o rinforzare il Sistema Inibitorio. I mezzi a disposizione per ridurre il dolore sono numerosi e complementari. Per ottenere buoni risultati č sovente necessario associarne molti.
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Beltramello, A., and E. Piovan. "Malattie degenerative encefaliche." Rivista di Neuroradiologia 4, no. 3_suppl (December 1991): 47–49. http://dx.doi.org/10.1177/19714009910040s310.

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Abstract:
Nell'ambito delle malattie degenerative encefaliche viene compreso tutto quell'eterogeneo spettro di condizioni in cui il neurone muore, per cause sconosciute, e viene sostituito da glia. Qual è l'apporto della TC in queste manifestazioni patologiche? Normalmente il rilievo non va al di là del riconoscimento di un allargamento più o meno marcato del sistema ventricolare e degli spazi subaracnoidei, basali e corticali: il grado di perdita neuronale è solo inferito, è un rilievo indiretto. Le modificazioni rilevate alla TC cerebrale non hanno dimostrato alcuna correlazione con i test neuropsicologici. Nella valutazione del deterioramento mentale la TC è utile non tanto per stabilire una diagnosi di Alzheimer, quanto per escludere le altre cause di demenza che possono essere cause ad eziopatogenesi nota, quali l'AIDS, la demenza multinfartuale o le leucoaraiosi sostenute da demielinizzazione e ialinosi microvascolare della malattia di Bingswanger o, meglio, da cause note e chirurgicamente curabili, come l'ematoma sottodurale cronico o l'idrocefalo idiopatico dell'anziano cosiddetto «pacchetto» o da lesioni espansive gliali, quali il glioma del corpo calloso o l'oligodendroglioma frontale, o ancora da lesioni espansive benigne, a lenta crescita, quali i meningiomi della convessità frontale o della doccia olfattoria.
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Dissertations / Theses on the topic "Valutazione Neuropsicologica"

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Bertani, G. A. "EMORRAGIA SUBARACNOIDEA: VALUTAZIONE NEUROPSICOLOGICA E CON RM 3T IN FASE PRECOCE: RISULTATI PRELIMINARI." Doctoral thesis, Università degli Studi di Milano, 2014. http://hdl.handle.net/2434/233160.

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Abstract:
TITLE: Subarachnoid Hemorrhage: cognitive evaluation and 3T MRI imaging in the acute phase; preliminary results AUTHOR: Giulio Andrea Bertani ABSTRACT INTRODUCTION: Aneurysmal subarachnoid hemorrhage (SAH) is a cerebrovascular disease characterized by high mortality and severe complications, in particular hydrocephalus and vasospasm. Traditional imaging techniques and outcome assessment scales (GOS, MRS) are unable to clarify the complex pathophysiological mechanisms of the disease or to adequately evaluate the impact on cognitive functions. AIMS: To investigate patients in the acute phase after SAH by advanced neuroimaging techniques (MRI) and in-depth neuropsychological evaluations, in order to assess acute cognitive deficits and to connect them to the numerous clinical and radiological variables which affect the course of the disease. METHODS: In the setting of a larger ongoing observational study, we selected 23 adult patients suffering from aneurysmal SAH. Following aneurysm treatment (clipping or coiling), patients underwent 3T brain MRI with MRA within 48 hours and 7-10 days, using a dedicated protocol; in the same times patient underwent neuropsychological assessments for language, memory, executive functions, praxis, orientation and personal autonomy. Monitoring of arterial flow by means of Transcranial Doppler (TCD) was performed. RESULTS: the majority of patients had marked cognitive deficits in all areas examined after SAH, with only marginal improvements at time 2. Early MRI showed ischemic volumes of less than 2 ml in 17 cases, between 2 and 10 ml in 3 and greater than 10 ml in 1; at T2 6 new lesions were detected, 5 less than 2 ml and 1 between 2 and 10 ml. The neuropsychological assessments showed multiple relationships with clinical and radiological parameters, location and side of the aneurysm, hydrocephalus and vasospasm; the correlation with ischemic lesions showed contradictory results. CONCLUSIONS: This study documents the pronounced cognitive impairment following SAH, despite a modest load in terms of ischemic lesions detected by MRI. It confirms that some features of the disease, such as the location and lateralization of the aneurysm, and the type of treatment have a deep influence on cognitive performances in the short term. This research also puts the basis for future selection of a battery of tests specifically designed to detect early subtle neuropsychological abnormalities, which are often associated with severe complications of SAH.
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BORGNIS, FRANCESCA. "EXECUTIVE-FUNCTIONS INNOVATIVE TOOL - EXIT 360: DEVELOPMENT AND VALIDATION OF A NEW 360-VIDEO INSTRUMENT FOR EXECUTIVE FUNCTIONS." Doctoral thesis, Università Cattolica del Sacro Cuore, 2023. http://hdl.handle.net/10280/134700.

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Abstract:
Questa tesi offre un'ampia panoramica dello sviluppo di EXecutive-functions Innovative Tool 360° (EXIT 360°), dalla sua progettazione alla validazione come strumento sensibile per la valutazione della funzionalità esecutiva (FE). Identificare strategie precoci per rilevare i deficit esecutivi appare una priorità, dal momento che la disfunzione esecutiva rappresenta un problema significativo a causa del suo impatto sulle attività quotidiane. Pertanto, abbiamo ideato e sviluppato EXIT 360°, un nuovo strumento che sfrutta la tecnologia 360° per una valutazione ecologicamente valida del FE. Si tratta di un nuovo compito fruibile tramite smartphone e visore per la realtà virtuale, in cui i partecipanti devono eseguire sette compiti giornalieri in ambienti domestici. Le tre principali proprietà psicometriche di EXIT 360° —usabilità, validità convergente e di costrutto— sono state il focus degli studi discussi in questa tesi. Gli studi sull'usabilità hanno dimostrato che EXIT 360º debba essere considerato uno strumento tecnologico semplice, usabile e facile da apprendere. Lo studio di validità convergente ha mostrato una correlazione tra i punteggi di EXIT 360° e i test standardizzati carta-e-matita per il FE. Infine, lo studio di validità di costrutto ha mostrato l'efficacia di EXIT 360° nel discriminare il gruppo patologico da quello di controllo, evidenziando una maggiore accuratezza diagnostica rispetto ai test tradizionali. Nel complesso, i risultati offrono una chiara evidenza che EXIT 360° debba essere visto come uno strumento valido e innovativo per una valutazione ecologicamente valida del FE, altamente utilizzabile per una diagnosi tempestiva e l’arruolamento precoce del paziente in una riabilitazione mirata.
This thesis offers a broad overview of EXecutive-functions Innovative Tool 360° (EXIT 360°) development from its concept to validation as a sensitive instrument for evaluating executive functionality (EF). Identifying early strategies to detect executive impairments appears a priority since executive dysfunction represents a significant health problem due to its high negative impact on daily activities. Therefore, we conceptualized and developed EXIT 360°, a new 360°-based instrument for an ecologically valid assessment of EF. It consists of a new task delivered via smartphone and a comfortable head-mounted display, where participants must perform seven everyday subtasks in 360° domestic environments. The three main psychometric properties of EXIT 360°—usability, convergent and construct validity—have been the focus of the studies discussed in this thesis. Usability studies involving patients and healthy subjects showed EXIT 360° is a straightforward, usable, and easy-to-learn technological instrument. Convergent validity study displayed a correlation between EXIT 36o° scores and standardized paper-and-pencil tests for EF. Finally, the construct validity study showed the effectiveness of EXIT 360° in discriminating between pathological and control groups with high precision, displaying its higher diagnostic accuracy compared to traditional tests. Overall, findings offer clear evidence that EXIT 360° must be seen as a valuable and innovative instrument for an ecologically valid evaluation of EF, highly usable for prompt diagnosis and early patient enrolment in focused rehabilitation.
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DI, BRINA CARLO. "Valutare la Disgrafia Evolutiva: il profilo neuropsicologico alla base di una cattiva scrittura." Doctoral thesis, La Sapienza, 2009. http://hdl.handle.net/11573/917159.

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Rampazzo, Patrizia. "Studio Multidisciplinare sulle complicanze neurologiche in bambini affetti da Anemia Falciforme Valutazione con metodiche Ultrasonografiche, Neuroradiologiche, test Neuropsicologici e Neurofisiologici." Doctoral thesis, Università degli studi di Padova, 2012. http://hdl.handle.net/11577/3422184.

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Abstract:
ABSTRACT Sickle cell disease (SCD) is a genetic disorder caused by abnormal haemoglobin that damages and deforms red blood cells. Sickle cell anemia (SCA) is the most severe form of SCD developing when two sickle genes are inherited (homozygotic HbSS) . Sickle cell disease is in the world, the most common genetic disease. Each year more than 300,000 children are born with SCD, mainly in Africa, India and Albania (data WHO 2008). The SCA is an increasing global health problem (Weatherall DJ 2001) . Neurologic complications are frequent among the most serious and disabling. Stroke is a frequent complication of SCD. Approximately 11% of children have a clinical stroke before 20 years of age (Ohene-Frempong K. 1998) and another 35% have a silent infarcts on magnetic resonance imaging (Pegelow C. 2002) with serious sequelae psycho-cognitive and learning difficulties (Schatz J 2002). Screening programs for stroke prevention in SCD children have been implemented using Transcranial Doppler (TCD) (Adams R. 1998) by STOP study and SPREAD guidelines.TCD can measure flow velocities in the large intracranial arteries; long term prospective studies have demonstrated the validity of TCD in identifying children at risk of stroke due to increased cerebral velocities. A blood flow velocity > 200 cm/s in the middle cerebral artery (MCA), correlates with a high risk of stroke in cohorts of African-american HbS/HbS patients (STOP study Adams 1998-2000). The risk is reduced by 90% if those patients are receiving chronic transfusion therapy (STOP2). Another study, using MRI, revealed the prevalence of silent infarcts in school-aged children with homozygous but without associated focal neurological symptoms (Pegelow et al. 2002). Silent cerebral infarcts are increasingly recognized as a major cause of school problems, lower intelligence quotient (IQ) and other neurocognitive deficits. The effect of increased tissue injury in children with sickle cell disease and silent cerebral infarcts is not known. The purpose of the research was to examine the various aspects of the problem of management of patients with sickle cell anemia. The assessment of the risk of stroke, silent infarcts and any impairment of cognitive. how to have an early prediction of the fact. These goals require a necessarily multidisciplinary approach to the study. The STOP study has defined the parameters that require treatment (TAMM> 200 cm/s) (SPREAD guidelines): is to be noted that the parameters are based only in non-imaging TCD. The first phase of the present study was devoted to the comparison between the two neurosonological methods of non-imaging and imaging TCD (TCCS and TCD). A cross sectional and a follow up analysis were carried out in a group of children in which both methods were used. This study can support the hypothesis that the TCCS is more suitable for screening in SCD and useful to refine the stroke risk in SCD children. In the second stage we evaluated the hypothesis that the combination of results obtained with the Doppler, AngioRMN and MRI could identify children who developed IS compared to those not developing. Our results In the third step we evaluated the cognitive performance of children with and without IS. Neuropsychological tests were used (Whechsler Intelligence Scales for Children, WISC and Wechsler Preschool and Primary Scale of Intelligence, WPPSI).Finally, the fourth phase has set itself the objective to evaluate any differences in the group with and without IS, from a neurophysiological point of view, through the analysis of P300 LORETA, and a point of view of quantifying the volume and thickness of the cortex and the amount of white matter through the SoftwareFreeSurfer.
5 RIASSUNTO La Drepanocitosi, chiamata anche Anemia a Cellule Falciformi (SCD sickle cell disease) è una malattia congenita ed ereditaria dell’emoglobina e rappresenta nel mondo, la più comune malattia genetica. Ogni anno nascono più di 300.000 bambini con SCD, la maggior parte in Africa, India e Albania, secondo i dati dell’OMS nel 2008. La SCD è diventata un problema in crescita a livello mondiale. Le complicanze neurologiche sono frequenti e tra le più serie e disabilitanti. Lo stroke sintomatico accade in circa 11% dei pazienti con SCD prima dei 20 anni (Ohene-Frempong K. 1998) e circa il 35% presenta lesioni silenti alla RMN (Pegelow C. 2002) con relativo coinvolgimento psico-cognitivo e deficit di apprendimento (Schatz J 2002). Programmi di screening per la prevenzione dell’ictus (studio STOP e linee guida SPREAD) sono stati condotti con l’uso del TCD (Adams R. 1998). Il TCD può misurare le velocità di flusso ematico delle grandi arterie della base cranica. Lo studio STOP ha dimostrato la validità del TCD nell’identificare i bambini a rischio stroke: le velocità ematiche > 200 cm/s a livello dell’Arteria Cerebrale Media correlavano con elevato rischio di stroke in una coorte di bambini Afro-americani omozigoti HbS/HbS (STOP study Adams 1998-2000). Il rischio si riduceva del 90% quando questi bambini venivano sottoposti a terapia trasfusionale cronica (STOP2). Altri studi effettuati con uso di RMN, hanno rilevato la prevalenza di Infarti Silenti (I.S.) in bambini con SCD senza sintomi neurologici associati (Pegelow et al. 2002). Gli Infarti Cerebrali Silenti sono responsabili di deficit neuro-cognitivi, basso QI e problemi scolastici. Lo scopo di questa ricerca è stato quello di valutare da un punto di vista multidisciplinare i vari aspetti di coinvolgimeno neurologico in pazienti con SCD. Sono stati quindi utilizzate metodiche Ultrasonografiche (TCD e TCCS) , Neuropsicologiche, Neurofisiologiche, e Neuroradiologiche. La prima parte dello studio ha riguardato la comparazione tra due metodiche Ultrasonografiche : TCCS e TCD: una “cross sectional” e un’analisi di “follow up”. L’obiettivo è stato quello di supportare l’ipotesi che il TCCS possa essere più utile e indicato nello screening per identificare il rischio di stroke nelle SCD 6 La seconda fase si è poi sviluppata nel verificare l’ipotesi che la combinazione dei risultati ottenuti con TCD, Angio-RMN e MRI potesse identificare i bambini che sviluppavano I.S. rispetto a quelli che non li sviluppavano. I nostri risultati non hanno però supportato tale ipotesi. La terza fase è stata quella di valutare le performance cognitive dei bambini con e senza I.S. Sono stati somministrati test Neuropsicologici (Wechsler Intelligence Scales for Children, WISC and Wechsler Preschool and Primary Scale of Intelligence, WPPSI). Il QIP (quoziente intellettivo di Performance) e altri subtest si sono dimostrati significativamente compromessi nel gruppo di bambini SCD con presenza di I.S. Infine l’obiettivo della quarta fase è stato quello di valutare dal punto di vista neurofisiologico (analisi morfologica e di LORETA nella P300) e studio volumetrico della RMN (Free Surfer software) la differenza tra un sottogruppo di pazienti con e senza I.S. e un gruppo di controllo di età sovrapponibile. I generatori della P300 sono stati dimostrati essere gli stessi nel gruppo SCD e nei controlli, senza significativa differenza tra I.S. verso non I.S. Il gruppo SCD ha mostrato il coinvolgimento di più networks corticali e che permanevano attivi più a lungo: ciò suggerisce la probabile presenza di un processo compensativo. Lo studio volumetrico ha evidenziato differenze significative in alcune aree corticali ma non nella regione ippocampale: questo risultato può essere dovuto al fatto che il circolo posteriore risulta meno compromesso nelle SCD.
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LA, PAGLIA Filippo. "Valutazione delle funzioni esecutive in ambienti di Realtà Virtuale (RV): uno studio sui pazienti con Disturbo Ossessivo Compulsivo." Doctoral thesis, Università degli Studi di Palermo, 2014. http://hdl.handle.net/10447/91051.

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Abstract:
Lo studio è volto a valutare l'affidabilità e la validità della Realtà Virtuale come strumento per la valutazione neuropsicologica dei pazienti con Disturbo Ossessivo Compulsivo. Tale obiettivo è stato perseguito attraverso la somministrazione della batteria neuropsicologica e la versione virtuale del Multiple Errand Test (V-MET), sviluppato tramite il software NeuroVR, al fine di valutare le funzioni esecutive e la capacità di pianificazione su compiti complessi in pazienti con Disturbo Ossessivo Compulsivo (DOC) e in soggetti sani. Le performance esaminate, in particolar modo il tempo, l’accuratezza e gli errori nell’esecuzione dei compiti ed il numero delle inefficienze sembrano essere validi criteri per evidenziare le differenze delle capacità cognitive tra i pazienti e i soggetti sani. I risultati evidenziano nei pazienti un basso livello di attenzione divisa, elevati livelli di errori, un alto range medio di inefficienze, molti errori di interpretazione, violazioni delle regole e molto tempo nell'esecuzione dei compiti. I soggetti sani, invece, mostrano un elevato livello di efficienza e migliori prestazioni. Inoltre, le significative correlazioni trovate tra il V-MET e la batteria neuropsicologica supportano la validità ecologica e la flessibilità dell’ambiente virtuale come strumento valutativo delle funzioni esecutive.
This study is aimed at evaluation the reliability and validity of the Virtual Reality as tool for the neuropsychological assessment in OCD patients. Was used neuropsychological battery and the virtual version of the Multiple Errand Test (V-MET)- developed using the NeuroVR software, in order to evaluate the executive functions, the ability to plan ahead on complex problem solving tasks in daily life in obsessive compulsive disorder (OCD) patients and healthy controls. The results showed the presence of difficulties of OCD patients: lower level of divided attention and higher levels of errors; higher mean rank of inefficiencies, interpretation failures and rule breaks and longer time of execution of the whole task. By contrast, controls have higher level of efficiency and better performance. In addition, significant correlation found between the V-MET and the neuropsychological battery confirm and support the ecological validity of neurocognitive assessment through NeuroVirtual Reality
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DACQUINO, CLAUDIA. "VALUTAZIONE MULTIDIMENSIONALE CLINICA, PSICOMETRICA, NEUROPSICOLOGICA E NEURORADIOLOGICA DELLA CAPACITÀ DI PRESTARE CONSENSO INFORMATO AL TRATTAMENTO IN PAZIENTI CON SCHIZOFRENIA." Doctoral thesis, 2017. http://hdl.handle.net/11573/953187.

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Abstract:
Il consenso informato costituisce oggigiorno un momento imprescindibile della attività medica. Esso rappresenta l'accettazione che il paziente esprime a un determinato trattamento sanitario, in maniera libera e non mediata da condizionamenti, dopo essere stato informato sulle modalità di esecuzione, sui benefici, sugli effetti collaterali, sui rischi ragionevolmente prevedibili e sull'esistenza delle eventuali alternative terapeutiche. L'informazione costituisce una parte essenziale del processo dialettico del consenso informato. La persona cosciente e capace non può essere sottoposta passivamente a qualsiasi trattamento sanitario. Ogni accertamento diagnostico, terapia, o qualsivoglia intervento medico, non potrà essere effettuato se non con il valido consenso della persona interessata, che lo presterà dopo essere stata adeguatamente informata, così che possa valutare il trattamento cui sarà sottoposta e i rischi che da tale trattamento potrebbero derivare ed eventualmente scegliere trattamenti diagnostico-terapeutici alternativi. Tali presupposti traggono fondamento dagli articoli 2, 13 e 32 della Costituzione, sul tema della libertà personale e della volontarietà dei trattamenti sanitari. Ne deriva che il medico non è legittimato ad agire, se non in presenza di una esplicita o implicita (nei casi di routine clinica) manifestazione di volontà del paziente. Viene fatta eccezione nei casi di necessità (art 54 cp) e nei casi in cui esistano alterazioni psichiche tali da richiedere urgenti interventi terapeutici, qualora essi non possano essere attuati tempestivamente in ambito extraospedaliero, con il trattamento sanitario obbligatorio, istituito dalla legge 180/1978 (legge Basaglia). Tale legge restituisce dignità al paziente psichiatrico, riconoscendolo come “soggetto” cui va riconosciuta l’autodeterminazione e il cui consenso al trattamento sanitario va ricercato e raggiunto in ogni situazione. Resta tuttavia il problema di come valutare il consenso in pazienti con un disturbo psichiatrico in quanto, se è vero che la diagnosi di per sé non basta a giudicare la competenza, d’altro canto è vero che questi soggetti hanno spesso difficoltà di ordine cognitivo che possono interferire con le capacità universalmente riconosciute essere alla basse della capacità di prestare consenso informato al trattamento, ovvero la comprensione, il ragionamento, la valutazione e la capacità di esprimere una scelta (Roth et al., 1977). Sulla base di questi assunti sono stati costruiti diversi strumenti per la valutazione del consenso informato al trattamento e sono state utilizzate diverse batterie di test neuropsicologici. Resta tuttavia un argomento sul quale si trovano interpretazioni contrastanti: sull’utilità o meno della valutazione attraverso strumenti standardizzati, sull’utilità o meno di utilizzare batterie neuropsicologiche, sull’attendibilità del solo colloquio clinico per la valutazione di una capacità così complessa. Ciò è particolarmente vero quando si ha a che fare con pazienti psichiatrici, in particolare con pazienti affetti da schizofrenia, un disturbo caratterizzato dalla presenza di sintomi di alterazione del pensiero, del comportamento e dell’affettività, tali da compromettere la capacità decisionale. Inoltre va considerata la fluttuazione nel tempo dei sintomi, risultando indispensabile una valutazione volta per volta della competenza. Queste problematiche verranno affrontate nel corso del presente lavoro, nel quale sarà delineata la teoria del consenso informato nella parte introduttiva. Nella parte sperimentale verranno descritti due diversi studi sulla capacità di prestare consenso informato al trattamento da parte di soggetti affetti da schizofrenia. Nel primo studio si affronterà la tematica della validazione di un nuovo strumento di valutazione della capacità di prestare consenso informato, che sia utilizzabile in ogni ambito medico e che fornisca punteggi di cut-off oggettivi, parziali e globale. Nel secondo studio si affronterà la tematica di quale sia il modello cognitivo sottostante tale capacità, attraverso il confronto tra soggetti affetti da schizofrenia competenti e non competenti e soggetti di controllo, riguardo alle variabili cliniche e neuropsicologiche. Verranno valutate anche le base neurobiologiche della capacità decisionale attraverso uno studio di risonanza magnetica, per confermare il modello cognitivo. Le conclusioni del presente lavoro cercheranno di riassumere i risultati dei diversi studi presentati alla luce della letteratura sull’argomento, sottolineandone le criticità, nell’intento di gettare nuova luce su un’annosa questione. Infine saranno tracciate alcune suggestioni ed idee per lavori futuri nell’ambito del consenso informato al trattamento.
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Book chapters on the topic "Valutazione Neuropsicologica"

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Piacentini, Sylvie. "Valutazione neuropsicologica." In Guida alla valutazione medico-legale del danno neurologico, 201–26. Milano: Springer Milan, 2012. http://dx.doi.org/10.1007/978-88-470-2074-0_20.

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2

Fadda, Lucia, and Giovanni Augusto Carlesimo. "Valutazione neuropsicologica nella malattia di Parkinson." In Malattia di Parkinson e parkinsonismi, 81–97. Milano: Springer Milan, 2009. http://dx.doi.org/10.1007/978-88-470-1490-9_5.

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