Journal articles on the topic 'Valutazione dei modelli'

To see the other types of publications on this topic, follow the link: Valutazione dei modelli.

Create a spot-on reference in APA, MLA, Chicago, Harvard, and other styles

Select a source type:

Consult the top 50 journal articles for your research on the topic 'Valutazione dei modelli.'

Next to every source in the list of references, there is an 'Add to bibliography' button. Press on it, and we will generate automatically the bibliographic reference to the chosen work in the citation style you need: APA, MLA, Harvard, Chicago, Vancouver, etc.

You can also download the full text of the academic publication as pdf and read online its abstract whenever available in the metadata.

Browse journal articles on a wide variety of disciplines and organise your bibliography correctly.

1

Fucilli, Vincenzo, Claudio Acciani, and Ruggiero Sardaro. "La valutazione ex-ante dei PSR 2007-13 in Italia: modelli a confronto." RIV Rassegna Italiana di Valutazione, no. 43 (February 2010): 104–22. http://dx.doi.org/10.3280/riv2009-043008.

Full text
Abstract:
La ricerca nasce dalla constatazione che, pur in presenza di una indubbia moltiplicazione delle valutazioni dei programmi di sviluppo rurale, non sembra ci sia una simile proliferazione di studi e analisi "delle valutazioni" e in particolare di analisi delle valutazioni complesse come quelle dei Programmi di Sviluppo Rurale (PSR). Attraverso l'analisi e la comparazione dei 21 rapporti di valutazione ex ante dei PSR italiani, si vuole ricostruire il meccanismo della valutazione, con specifico riferimento agli aspetti metodologici, ai modelli e alle procedure adottati dai valutatori. Č un esercizio meta valutativo che intende ricomporre il percorso metodologico complessivo adottato dai valutatori. L'interesse principale č sul come i giudizi di valore sono stati ideati, costruiti e concepiti. Il contributo si propone di entrare nel merito del dibattito sulle metodologie poiché pone in evidenza la rilevanza delle metodologie e delle procedure valutative adottate nella prassi valutativa rispetto alla complessitŕ degli oggetti valutativi.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
2

Allulli, Giorgio. "Valutazione e cambiamento." RIV Rassegna Italiana di Valutazione, no. 47 (October 2011): 67–87. http://dx.doi.org/10.3280/riv2010-047011.

Full text
Abstract:
Č forte nella comunitŕ dei valutatori una sensazione di insoddisfazione rispetto agli esiti della propria attivitŕ rispetto al sistema che viene sottoposto a valutazione, cosě come perdura negli utenti dei servizi pubblici l'insoddisfazione rispetto alla qualitŕ dei servizi ricevuti, nonostante i tanti Rapporti di valutazione. I modelli comunemente utilizzati per valutare e migliorare la qualitŕ dei sistemi formativi, basati rispettivamente sulla valutazione di prodotto o di processo forniscono apporti importanti sotto questo aspetto, ma presentano anche rilevanti elementi di debolezza. Č necessario trovare forme di integrazione tra questi due approcci, come indica anche il modello preso come riferimento dall'Unione europea per la recente Raccomandazione sull'assicurazione di qualitŕ dell'Istruzione e formazione professionale.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
3

Dinapoli, N., T. Tartaglione, F. Bussu, R. Autorino, F. Miccichè, M. Sciandra, E. Visconti, C. Colosimo, G. Paludetti, and V. Valentini. "Modelling tumour volume variations in head and neck cancer: contribution of magnetic resonance imaging for patients undergoing induction chemotherapy." Acta Otorhinolaryngologica Italica 37, no. 1 (February 2017): 9–16. http://dx.doi.org/10.14639/0392-100x-906.

Full text
Abstract:
La valutazione del volume del tumore primitivo ha mostrato un valore predittivo per la stima dei risultati della sopravvivenza. Usando i dati volumetrici acquisiti con la Risonanza Magnetica (RM) nei pazienti sottoposti a chemioterapia di induzione (CI), tali risultati sono stati stimati nei pazienti con tumore del testa e collo, prima del trattamento radiante. Le immagini RM acquisite prima e dopo CI in 36 pazienti con tumore avanzato della testa e del collo sono state analizzate per valutarne il volume del tumore primitivo. I due volumi sono stati correlati utilizzando la regressione lineare locale tra i volume valutati nelle immagini della prima e quelli della seconda RM. Sono stati definiti i modelli di rischio proporzionale di COX per la valutazione del controllo locoregionale, la sopravvivenza libera da malattia e la sopravvivenza globale. La regressione lineare locale ha mostrato un buon valore predittivo per tutti i risultati di sopravvivenza nei modelli di rischio proporzionale di COX. I modelli predittivi per il controllo locoregionale di malattia e la sopravvivenza libera da malattia a 24 mesi ha mostrato una ottima discriminazione e capacità di previsione. La valutazione delle variazioni dei volumi dei tumori primitivi della testa e del collo dopo CI fornisce un esempio di modello che può essere facilmente utilizzato per altri approcci terapeutici. Una valutazione completa delle variabili nelle covariate è un prerequisito necessario per la creazione di modelli clinicamente attendibili.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
4

Ballarino, Gabriele, Daniele Checchi, Carlo Fiorio, Stefano Iacus, Marco Leonardi, and Giuseppe Porro. "La valutazione dell'efficacia del "sistema delle doti" della Regione Lombardia: modelli statistici e criticitŕ nella progettazione." RIV Rassegna Italiana di Valutazione, no. 49 (May 2012): 39–76. http://dx.doi.org/10.3280/riv2011-049004.

Full text
Abstract:
Il contributo descrive e commenta un esercizio di valutazione svolto per conto della Regione Lombardia nel biennio 2009-2011. Oggetto della valutazione era una serie di programmi (le "doti") rivolti all'inserimento occupazionale di categorie di soggetti variamente svantaggiati, che ricevono voucher con cui accedere a servizi per l'impiego forniti da operatori accreditati, sia pubblici che privati. Il fine della valutazione era la produzione di un ranking per la valutazione dell'efficacia del servizio dei vari operatori. L'articolo descrive in primo luogo i dati che sono stati resi disponibili al gruppo dei valutatori e, a partire da questi, una serie di criticitŕ collegate al disegno del programma. Quindi vengono descritti i modelli statistici utilizzati: due versioni di un modello multilivello a effetti casuali e un modello di analisi della frontiera di efficienza (DEA). Infine, si spiega perché il ranking cosě costruito non č utilizzabile operativamente e cosa si puň fare per superare le criticitŕ e ottenere una valutazione completa e soddisfacente di importanti politiche pubbliche analoghe a quella descritta in questo lavoro.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
5

Faraci, Palmira, and Pasquale Musso. "La valutazione dei modelli di equazioni strutturali." Strumenti e Metodi per le Scienze Sociali, no. 9788879166492 (October 2013): 111–50. http://dx.doi.org/10.7359/649-2013-fara.

Full text
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
6

Castellucci, Erio. "Modelli di ministero sacerdotale nella storia." Revista Pistis Praxis 7, no. 2 (September 13, 2015): 285. http://dx.doi.org/10.7213/revistapistispraxis.07.002.ds01.

Full text
Abstract:
Questo articolo vuole specificare i modelli di ministero sacerdotale più caratteristici nella Storia della Chiesa: missionario, cultico, sacrale, pastorale, presidenziale e funzionale.Di ogni modello l’Autore ci presenta l’origine, lo sviluppo storico teologico, le possibili deformazioni, l’assunzione eventuale di qualche prospettiva o di certi elementi da parte del Vaticano II, nonchè lo stato della sua ricezione nella Chiesa contemporanea. In questo caso, modello non viene inteso in senso prescrittivo, ma piuttosto euristico. Ciò nonostante, la verifica dei modelli può servire ad una più lucida percezione e una più oggettiva valutazione delle procedure ecclesiali, soprattutto quelle concernenti i ministeri.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
7

Brunetta, Grazia, Guglielmina Mutani, and Silvia Santantonio. "Pianificare per la resilienza dei territori. L'esperienza delle comunità energetiche." ARCHIVIO DI STUDI URBANI E REGIONALI, no. 131 (November 2021): 44–70. http://dx.doi.org/10.3280/asur2021-131-s1003.

Full text
Abstract:
Declinare il paradigma della resilienza nella pianificazione territoriale dell'energia può contribuire ad orientare la transizione energetica verso modelli sostenibili di sviluppo. L'articolo discute il progetto pioniere delle Comunità Energetiche piemontesi. Sono qui presentati gli esiti della sperimentazione di una metodologia multidimensionale di analisi e valutazione dei territori, al fine di supportare la transizione energetica verso modelli green di sviluppo territoriale.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
8

Pisani, Elena. "Recenti evoluzioni nella valutazione degli interventi di cooperazione allo sviluppo." RIV Rassegna Italiana di Valutazione, no. 43 (February 2010): 55–70. http://dx.doi.org/10.3280/riv2009-043005.

Full text
Abstract:
L'articolo presenta un'analisi dei differenti approcci e criteri di valutazione nel settore della cooperazione allo sviluppo da parte del Ministero degli Affari Esteri italiano e delle Organizzazioni internazionali quali FAO, IFAD e dalla Commissione Europea (Europeaid). L'analisi considera in un primo momento l'evoluzione di modelli di pianificazione incentrati sulla fornitura di risorse (umane, finanziarie e materiali) e successivamente l'attenzione č posta su modelli maggiormente attenti al conseguimento sostenibile di obiettivi e risultati, attraverso l'adozione di approcci partecipativi. Sono, quindi, presentate specifiche problematiche legate alla valutazione delle iniziative di cooperazione allo sviluppo; le conclusioni segnalano la necessitŕ di un uso sistematico delle metodologie di valutazione economica degli investimenti che, al momento attuale, appaiono sottoutilizzante, specialmente da parte della cooperazione allo sviluppo italiana.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
9

Betti, Gianni, Maria Luisa Maitino, and Nicola Sciclone. "A che cosa servono i modelli di microsimulazione? Tre applicazioni usando microReg." SCIENZE REGIONALI, no. 2 (July 2012): 101–19. http://dx.doi.org/10.3280/scre2012-002006.

Full text
Abstract:
MicroReg č un classico modello di microsimulazione, tax-benefit, costruito per la Regione Toscana dall'Irpet. L'obiettivo č quello di garantire al policy maker regionale un adeguato strumento di valutazione e programmazione delle politiche fiscali e di welfare, siano esse attuate a livello nazionale e/o regionale. Diversamente da tutti gli altri modelli di microsimulazione sviluppati nel nostro paese, microReg ha un campo di applicazione multiregionale. Esso fornisce una adeguata base di calcolo, a seguito di un qualche intervento di natura pubblica, dei seguenti aspetti: i) distribuzione dei guadagni e delle perdite fra individui e famiglie; ii) impatto sulle misure di povertŕ e disuguaglianza; iii) differenze nei costi e nei benefici tra le regioni; variazioni di gettito nazionali e regionali. Il lavoro presenta la struttura del modello e tre applicazioni empiriche.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
10

Palumbo, Mauro, and Sonia Startari. "La valutazione e la certificazione delle competenze nei percorsi di Istruzione e Formazione Tecnico Superiore (IFTS) della Regione Liguria." RIV Rassegna Italiana di Valutazione, no. 50 (December 2012): 109–25. http://dx.doi.org/10.3280/riv2011-050007.

Full text
Abstract:
Il contributo intende descrivere l'esperienza di un progetto pilota della Regione Liguria sulla "creditizzazione" e la valutazione delle competenze acquisite nei percorsi di Istruzione Formazione Tecnico Superiore (IFTS). Tale sperimentazione ha comportato una riflessione con diversi stakeholder del mondo della scuola, della formazione professionale e delle imprese, sul concetto di competenza e di credito formativo e, soprattutto, sul come connetterli in un processo di riconoscimento e valutazione. I contenuti e le metodologie sono stati sviluppati in modo partecipato e la stessa partecipazione ha comportato la messa in discussione del modo in cui fino a quel momento i vari soggetti avevano operato e dei diversi significati che attribuivano ai diversi concetti implicati. In una prospettiva sperimentale sono stati affrontati alcuni dei principali problemi relativi alla costruzione e alla messa in pratica di una metodologia di valutazione e riconoscimento delle competenze e dei crediti; in questo modo si č pervenuti a definizioni convergenti che hanno permesso di mettere a sistema un modello condiviso, frutto di un vero e proprio reframing dei processi attivati. Infatti, il lavoro comune finalizzato alla condivisione di modelli e metodologie ha prodotto un consenso sul piano operativo che ha generato anche un lessico e una sintassi comune e una rivisitazione delle concettualizzazioni implicite con cui gli operatori si erano fino a quel momento accostati a questi temi.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
11

Di Pentima, Lorenza, and Sara Ramelli. "Attaccamento e bullismo: un confronto tra bulli, vittime, bulli-vittime e non-coinvolti in età scolare." MALTRATTAMENTO E ABUSO ALL'INFANZIA, no. 2 (August 2020): 119–45. http://dx.doi.org/10.3280/mal2020-002007.

Full text
Abstract:
Scopo del presente studio è stato analizzare il fenomeno del bullismo secondo la prospettiva dell'attaccamento, ponendo a confronto i bulli, i bulli-vittima, le vittime e i non-coinvolti nei modelli mentali e nei comportamenti socio-emozionali (in particolare aggressività, evitamento dell'interazione, manifestazioni di ansia e depressione). Hanno partecipato allo studio 365 bambini, 208 maschi (57%) e 157 femmine (43%), di 5 scuole di Roma, di età compresa tra 8 e 11 anni (M = 9.28, DS = 0.81). Gli strumenti impiegati sono stati: Nomina dei Pari (Menesini, 2003), per individuare i ruoli di bullo, vittima, bullo-vittima e non coinvolto, Separation Anxiety Test (Attili, 2001) per la misura dei modelli mentali dell'attaccamento e Social Emo-tional Dimension Scale (Ianes, & Savelli, 1994) per la valutazione dei comportamenti socio-emozionali. Dai risultati emerge che, nel confronto con i non-coinvolti, i bulli mostrano più attaccamenti ambivalenti ed evitanti, li dove le vittime e i bulli-vittima mostrano per lo più modelli mentali di tipo ambivalente. Inoltre i bulli, i bulli-vittima e le vittime presentano più alti livelli di aggressività, di evitamento delle interazioni con i pari e di comportamenti inappropriati.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
12

Gualtieri, Elena, Roberta De Filippis, and Silvia Vayr. "I modelli teorici di matrice cognitivista nella consulenza tecnica in ambito civile nei casi di separazione divorzio: riflessioni ed esemplificazioni cliniche." QUADERNI DI PSICOTERAPIA COGNITIVA, no. 50 (August 2022): 115–31. http://dx.doi.org/10.3280/qpc50-2022oa14084.

Full text
Abstract:
L'articolo valuta il ruolo dell'esperto impegnato nelle consulenze tecniche, nell'ambito delle vicende separative. Vengono analizzati gli strumenti a supporto del lavoro clinico forense e i modelli tecnico-teorici dei terapeuti cognitivisti che lavorano in questo ambito. Le autrici propongono il tema della valutazione della genitorialità, con particolare attenzione alla teoria dell'attaccamento, al modello dinamico-maturativo e al primario interesse del minore. Seguendo il modello cognitivista evoluzionista e quello post-razionalista, viene poi sottolineato il ruolo della relazione e del processo conoscitivo narrativo. Vengono messe in luce altresì le principali criticità che lo psicologo forense può dover affrontare in un contesto denso di conflittualità, come quello delle separazioni. Vengono affrontati i temi centrali da esplorare in CTU e gli interventi che si possono attuare durante l'iter peritale, al fine di promuovere il riconoscimento e la condivisione della sofferenza, oltre che la cooperazione, ritenuti elementi centrali del buon esito della consulenza. Vengono affrontati due casi clinici-forensi, rileggendoli alla luce dei modelli proposti. Le autrici auspicano inoltre che i professionisti in ambito forense acquisiscano competenze e riflessività sulle ricadute del proprio agire professionale, sufficienti a perseguire lo scopo, ovvero il benessere del minore e della famiglia.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
13

Thomae, Helmut, and Horst Kaechele. "La psicoanalisi comparata sulla base di una nuova forma di trascrizione del trattamento. Il caso Amalia X." SETTING, no. 30 (June 2012): 5–44. http://dx.doi.org/10.3280/set2010-030001.

Full text
Abstract:
In questo articolo sosteniamo che č fondamentale, per capire come l'analista applica le sue conoscenze nella situazione analitica, indagare il processo analitico e sviluppare modelli di ricerca per la valutazione delle ipotesi cliniche Partiamo dalla premessa che la teoria dell'analista influenza la tecnica e che l'esame di un'analisi implica un processo interattivo. Ci chiediamo: "Come comprendere il legame inscindibile tra terapia e ricerca?". Sosteniamo che la comprensione che si sviluppa nel corso di una psicoanalisi non č ricerca: perché abbia luogo la ricerca, č necessaria un'esplorazione delle connessioni causali che comprenda le osservazioni e il pensiero dell'analista nel corso dell'analisi, passibili di valutazione da parte di osservatori indipendenti. Viene descritto e dimostrato un modello di ricerca basato sulla trascrizione delle audio-registrazioni e dei commenti annotati dall'analista per fornire a osservatori indipendenti la possibilitŕ di valutare le sue osservazioni e il suo pensiero.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
14

Veninata, Chiara. "Dal Catalogo generale dei beni culturali al knowledge graph del patrimonio culturale italiano: il progetto ArCo." DigItalia 15, no. 2 (December 2020): 43–56. http://dx.doi.org/10.36181/digitalia-00013.

Full text
Abstract:
Le attività dell’ICCD sono da sempre indirizzate ad una maggiore condivisione e valorizzazione sia dei modelli di strutturazione della conoscenza sul patrimonio culturale sia dei dati prodotti nelle campagne di catalogazione. Negli ultimi anni l’ICCD ha concentrato le proprie attività sull’analisi e sull’applicazione delle potenzialità offerte dal semantic web e dai suoi strumenti. Uno dei risultati è il progetto ArCo, il grafo della conoscenza del patrimonio culturale italiano, costituito da una rete di ontologie e da oltre 169 milioni di triple riferite a oltre a 800 mila schede catalografiche. ArCo si basa sui dati del Catalogo generale dei beni culturali dell’Istituto centrale per il catalogo e la documentazione del MiBACT e sui dati dei suoi archivi fotografici. ArCo è distribuito congiuntamente con uno SPARQL endpoint, un software per convertire i record di catalogo in RDF e una ricca suite di materiale di documentazione (test, valutazione, istruzioni, esempi ecc.).
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
15

Lo Presti, Veronica. "Appreciative Inquiry: un nuovo approccio per la valutazione di contesti organizzativi." RIV Rassegna Italiana di Valutazione, no. 45 (October 2010): 73–83. http://dx.doi.org/10.3280/riv2009-045006.

Full text
Abstract:
L'articolo costituisce una dettagliata presentazione dell'approccio denominato "Appreciative Inquiry" per la valutazione di contesti organizzativi. In particolare, gli obiettivi principali della trattazione sono: a) presentare le caratteristiche fondamentali dell'approccio, oggi ampiamente diffuso e accreditato nell'analisi delle organizzazioni; b) proporre l'applicazione dell'Appreciative Inquiry, diffusa in Italia con la traduzione "Indagine Elogiativa", nel campo della valutazione delle organizzazioni, evidenziandone vantaggi e svantaggi. L'articolo segue e illustra i seguenti punti: 1. In cosa consiste l'Indagine Elogiativa; 2. quando č nata e come si č diffusa l'Indagine Elogiativa; 3. quali sono i principi fondamentali e gli assunti di base per mettere in pratica l'approccio dell'Indagine Elogiativa; 4. descrizione dei modelli 4-D e 4-I utilizzati nella pratica dell'Indagine Elogiativa; 5. l'Indagine Elogiativa nella valutazione.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
16

Mazza, Roberto. "Come coniugare la protezione dei minori ed il trattamento dei genitori tossicomani." TERAPIA FAMILIARE, no. 95 (April 2011): 21–45. http://dx.doi.org/10.3280/tf2011-095003.

Full text
Abstract:
L'autore raccoglie le riflessioni maturate in oltre dieci anni di esperienze cliniche e di supervisione agli operatori dei servizi pubblici che si occupano di protezione, valutazione psicodiagnostica, terapia di minori figli di tossicodipendenti e dei loro genitori. Gli operatori sono posti di fronte al difficile compito della collaborazione interdisciplinare oltreché interistituzionale, nell'intento di coniugare il trattamento degli adulti (i processi d'aiuto) con la cura e protezione dei minori (gli interventi di controllo). L'obiettivo del lavoro č quello di offrire schemi di lettura e modelli teorici derivati dalle piů recenti acquisizioni della ricerca clinica sulla tossicodipendenza rispetto al ruolo della famiglia. In particolare la riflessione sui genitori tossicodipendenti e il necessario lavoro di protezione dei loro figli non puň prescindere da una prospettiva intergenerazionale dell'ottica familiare che dovrŕ coinvolgere sempre anche le famiglie d'origine.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
17

Vinci, Viviana. "Peer review, feedback e nuovi modelli di valutazione partecipata nell'higher education: una sperimentazione presso l'Università Mediterranea di Reggio C." EDUCATION SCIENCES AND SOCIETY, no. 2 (December 2021): 250–64. http://dx.doi.org/10.3280/ess2-2021oa12477.

Full text
Abstract:
Fra le strategie utilizzate per promuovere forme di valutazione partecipata e learner-centred capaci di promuovere la literacy valutativa degli studenti annoveriamo il feedback e la valutazione fra pari. Alla luce di questo framework, sono state sperimentate strategie di peer review in un insegnamento del corso di laurea in Scienze della Formazione Primaria. I risultati mostrano l'efficacia delle attività di revisione dei compiti autentici fra pari nello sviluppo delle competenze progettuali e valutative degli studenti, con un miglioramento delle loro performance e dei loro prodotti. I risultati hanno mostrato, inoltre, il supporto del processo di peer review nell'esplicitazione del sapere implicito degli studenti. La ricerca ha mostrato anche l'importanza dell'adattamento dei corsi universitari in modalità remota attraverso una pianificazione dell'ambiente di apprendimento e l'utilizzo di tecnologie/risorse online e il ruolo della documentazione nella formazione delle competenze progettuali, valutative e riflessive degli studenti universitari.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
18

Puca, Antonio. "Economia e politica come ideologia: Il problema del razionamento delle cure sanitarie." Medicina e Morale 42, no. 2 (April 30, 1993): 307–30. http://dx.doi.org/10.4081/mem.1993.1059.

Full text
Abstract:
Lo studio prende in esame il problema dell'allocazione delle risorse in ambito sanitario valutandone le implicazioni etiche e sociali. Dopo un'analisi sociologica di modelli di organizzazione sanitaria, l'Autore fa una valutazione etica del problema, sottolineando come la razionalizzazione del sistema assistenziale e delle prestazioni venga prima del razionamento delle cure sanitarie. Ma qualora questo si renda necessario occorre far riferimento ad alcuni criteri: l'etica delle virtù; le procedure pubbliche; l'equa distribuzione, una buona pratica medica, il ruolo dei cristiani, tenendo presente che il medico non può essere il controllore delle risorse per via dei suoi obblighi morali nei confronti del paziente.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
19

Fraccaro, Simonetta, Simonetta Passudetti, Marco Emilio, Francesca Amato, Fiorella Ambrosi, Albino Caldato, Serena Gheller, and Emanuela Santi. "Percorsi di prevenzione seletiva: tra modelli teorici e territorio." PSICOLOGIA DI COMUNITA', no. 1 (September 2010): 127–32. http://dx.doi.org/10.3280/psc2010-001012.

Full text
Abstract:
Le linee guida a livello europeo per la lotta alle droghe indicano l'importanza del- la scelta di metodologie basate su evidenze scientifiche. Alcune strategie preventive proposte dall'Osservatorio Europeo delle droghe e delle dipendenze (ODETEMCDDA) forniscono utili indicatori per affrontare le problematiche legate alla realizzazione e valutazione dei progetti di prevenzione all'uso di sostanze. In questo articolo viene delineato un percorso di realizzazione di progetti di prevenzione al consumo di sostanze psicoattive effettuato da un gruppo composto da operatori del dipartimento per le dipendenze della ULSS 8 e da operatori di agenzie del privato sociale storicamente impegnate nelle diverse aree del territorio attraverso i progetti della Legge 309/90. Il gruppo di lavoro si č dato l'obiettivo di confrontarsi sugli assunti teorici e di metodo che i diversi attori hanno utilizzato per costruire i rispettivi progetti. Un'attenzione particolare č stata dedicata alla metodologia di progettazione confrontandola con il progetto PERK (Prevention and evaluation resources Kit) proposto nell'ODET. Č stato cosě possibile favorire un'utile discussione su aspetti come la valutazione e gli strumenti di misurazione per rendere migliori i progetti stessi.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
20

Wittchen, Hans-Ulrich. "Implications of comorbidity: lessons from epidemiological studies." Epidemiologia e Psichiatria Sociale 5, no. 2 (August 1996): 114–25. http://dx.doi.org/10.1017/s1121189x00004061.

Full text
Abstract:
RIASSUNTOScopo- Lo studio affronta problemi concettuali, metodologici e clinici della comorbidità, alia luce dei piu recenti studi epidemiologici. Inoltre viene valutata la causa potenziale e il ruolo patogenetico dei disturbi temporaneamente primari per la comparsa dei disturbi secondari.Risultati- I risultati disponibili fino ad oggi suggeriscono che la comorbidità (a) non è un artefatto delle strategic di valutazione, del campionamento o del disegno, (b) è specifica nei differenti disturbi, (c) e particolarmente frequente nei disturbi affettivi e d'ansia, (d) influisce sistematicamente sull'andamento delle condizioni di comorbidita è (f) potrebbe essere correlata con modelli di evoluzione dei sintomi.Conclusioni- È inoltre evidente che forme specifiche di disturbi di ansia primaria comportano il rischio di sviluppare disturbi depressivi. secondari, aumentano la probability di non remissione cosi come il numero di successivi episodi depressivi.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
21

Tazza, L., A. Di Napoli, and F. Franco. "Considerazioni su uno studio che confronta l'utilizzo di metodi semiparametrici e parametrici nello studio della sopravvivenza degli accessi vascolari per emodialisi." Giornale di Clinica Nefrologica e Dialisi 23, no. 4 (January 24, 2018): 38–41. http://dx.doi.org/10.33393/gcnd.2011.1498.

Full text
Abstract:
Ravani et al hanno recentemente confrontato la sopravvivenza degli accessi arterovenosi con vasi nativi vs. protesici utilizzando metodi statistici differenti da quelli comunemente usati in letteratura. Quando il fenomeno sotto osservazione (nel caso specifico “il rischio istantaneo di fallimento dell'accesso”) non rimane costante nel tempo ma segue un andamento noto, l'uso dei modelli statistici parametrici può essere in grado di offrire maggiori e più accurate informazioni rispetto ai semiparametrici (regressione di Cox). Le diverse cause di fallimento degli accessi vascolari sono sensibilmente tempo-dipendenti. Inoltre i metodi parametrici consentono di analizzare meglio gli eventi ripetuti per lo stesso soggetto. È il caso del paziente che per fare l'emodialisi richiede un nuovo intervento quando fallisce il precedente. I modelli parametrici permettono una più accurata valutazione dell'effetto fragilità.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
22

Velasco, Veronica, and Luca Vecchio. "L'efficacia di un intervento educativo-promozionale per la prevenzione della guida in stato alterato." PSICOLOGIA DELLA SALUTE, no. 2 (July 2011): 139–56. http://dx.doi.org/10.3280/pds2011-002009.

Full text
Abstract:
Viene qui illustrato un intervento educativo-promozionale volto a prevenire la guida in stato alterato tra i giovani adulti. L'intervento č stato sviluppato facendo riferimento a un modello teorico che integra i modelli socio-cognitivi della psicologia della salute con la teoria delle. Esso si propone di rendere le persone consapevoli dei propri comportamenti e di accrescere le loro risorse personali, al fine di aumentare il controllo che possono esercitare sulle proprie decisioni e condotte. L'intervento č articolato in 7 unitŕ di lavoro, da implementare in piccoli gruppi, e prevede l'utilizzo di metodologie attive. L'efficacia dell'intervento č stata verificata confrontando i cambiamenti nei comportamenti e negli orientamenti verso la guida in stato alterato dei partecipanti con quelli riscontrati in un gruppo di controllo coinvolto in un intervento solo informativo. Per la valutazione si č fatto ricorso a metodologie quantitative e qualitative. I risultati hanno messo in luce come l'intervento sia stato in grado di modificare sia i comportamenti legati alla guida in stato alterato sia diverse determinanti psico-sociali che possono essere considerate antecedenti del comportamento attuale e futuro.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
23

Staiano, Maria, and Pietro Grimaldi. "Un caso clinico di ansia sociale." QUADERNI DI PSICOTERAPIA COGNITIVA, no. 51 (January 2023): 105–28. http://dx.doi.org/10.3280/qpc51-2022oa15184.

Full text
Abstract:
In questo articolo viene presentato il caso clinico di Monica, una donna di 32 anni che richiede una psicoterapia per un Disturbo di ansia sociale che sta mettendo a rischio il suo nuovo lavoro. L'ansia sociale è definita come una sindrome cognitivo-affettiva contraddistinta da apprensione e intensa paura che si manifesta in situazioni sociali in cui la persona è sottoposta alla valutazione oppure allo sguardo degli altri (Grimaldi, 2008; Leary & Kowalski, 1995). Gli approcci cognitivisti hanno studiato e approfondito le tematiche dell'ansia sociale, con la formulazione di diverse teorie e modelli (Beck & Emery, 1985; Clark & Wells, 1995; Hofmann, 2007; Moscovitch, 2009; Orazi & Mancini, 2011; Rapee & Heimberg, 1997; Rapee, 2010; Schlenker & Leary, 1982b; Stopa, 2009). A partire da questi modelli, sono stati implementati trattamenti efficaci per l'ansia sociale, tra cui i protocolli di trattamento della terapia cognitivo-comportamentale che sono ad oggi i più validati e statisticamente più efficaci. Tuttavia, questi modelli si focalizzano sui meccanismi di mantenimento, senza indicare come essi potrebbero svilupparsi, né specificare una base eziologica del disturbo (Wong et al., 2017), con ripercussioni sull'impostazione del trattamento. Il caso di Monica viene di seguito formulato facendo riferimento al Modello Cognitivo Integrato (Grimaldi, 2019) basato appunto sull'integrazione di modelli e ricerche provenienti da diversi ambiti al fine di costruire un modello psicopatologico che spieghi lo sviluppo e il mantenimento dei vari disturbi d'ansia sociale, e sulla base del quale mettere a punto un intervento terapeutico maggiormente efficace.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
24

Argentino, Paola. "7. Una esperienza di formazione per operatori di SR: il progetto siciliano." Epidemiologia e psichiatria sociale. Monograph Supplement 13, S7 (September 2004): 85–86. http://dx.doi.org/10.1017/s1827433100000113.

Full text
Abstract:
Il progetto PROGRES prevedeva, laddove vi fossero state le condizioni, una fase successiva alla ricerca in senso stretto, volta a realizzare corsi di formazione per operatori di SR (fase 3), a partire proprio dalle informazioni raccolte nell'ambito della ricerca. Nella Regione Siciliana, grazie all'impegno dell'Assessorato alla Sanità, è stato possibile realizzare la fase 3 (Argentino, 2002, 2003). Il progetto di formazione si è sviluppato in due programmi, di base e avanzato. Il programma di base prevedeva l'addestramento degli operatori all'utilizzo dei principi e delle metodologie di valutazione e pianificazione descritti nel manuale per la ‘Valutazione di Abilità e Definizione di Obiettivi’ (VADO) (Morosini et al., 1998). Il programma avanzato prevedeva, invece, la possibilità per i partecipanti di scegliere tra vari modelli teorici e pratici; è stato quindi deciso, dopo una rilevazione tra gli stessi partecipanti, di orientare il programma di formazione avanzato sull'applicazione nelle SR della psicoterapia della Gestalt (Perls et al. 1951; Spagnuolo Lobb, 2001).I corsi di formazione PROGRES sono stati articolati su due moduli: il 1° modulo di quattro giorni (32 ore didattiche) ha approfondito gli aspetti teorici, clinici e valutativi, sviluppando inoltre gli strumenti di intervento terapeutico e riabilitativo. Il 2° modulo di tre giorni (24 ore didattiche) è stato indirizzato alla verifica dell'applicazione degli strumenti forniti e alla supervisione clinica. Tra il 1° e 2° modulo è stata favorita l'attuazione degli argomenti trattati nella realtà lavorativa dei partecipanti, con la realizzazione dei cosiddetti ‘Progetti Work’. Tutte le unità didattiche, compresi i progetti work, hanno ruotato attorno al nucleo portante costituito dal “Modello Gestaltico Comunitario” (Argentino, 1997, 2001; Spagnuolo Lobb, 1997).
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
25

Skapinakis, Petros, and Glyn Lewis. "Epidemiology in community psychiatric research: common uses and methodological issues." Epidemiologia e Psichiatria Sociale 10, no. 1 (March 2001): 18–26. http://dx.doi.org/10.1017/s1121189x00008502.

Full text
Abstract:
RIASSUNTOScopo – I principi epidemiologici sono alia base di molte ricerche mediche, in particolare di quelle concernenti la pianificazione e la valutazione dei servizi sanitari, comprese le ricerche di psichiatria sociale e di comunità. Scopo di questo lavoro è quello di effettuare una revisione relativa ad alcune comuni utilizzazioni dell'epidemiologia nelle ricerche di psichiatria di comunità e di discutere alcune questioni metodologiche che si presentano frequentemente nelle ricerche epidemiologiche relative ai setting comunitari. Metodo – Questa è una review della letteratura rilevante e delle ricerche in corso nel Dipartimento di Psicologia Medica dell'Università del Galles, Facoltà di Medicina. Risultati – Tra le varie utilizzazioni dell'epidemiologia nella sanità, quattro sono particolarmente rilevanti nei setting comunitari: l'accertamento dei bisogni di salute mentale della popolazione (vengono descritti quattro approcci: la raccolta di dati di routine, rilevamento dei pazienti esistenti, il rilevamento nella popolazione generale ed i modelli statistici), l'identificazione dei fattori di rischio della malattia, il contributo della prevenzione e la valutazione dell'efficacia clinica degli interventi di cura. Le questioni metodologiche più importanti includono l'inferenza di tipo causale, che in epidemiologia comporta la spiegazione dell'associazione tra esposizione e malattia (caso, bias, fattori confondenti, causalità inversa e causalità), la questione dei fattori confondenti e come tener conto di essi e questioni che sorgono nel contesto di specifici disegni di studio. Conclusioni – L'epidemiologia à divenuta un insieme di metodi utilizzati per rispondere ad un ampio settore di domande cliniche. La ricerca basata sulla popolazione è una parte senziale della ricerca clinica, ma le conoscenze epidemiologiche sono necessarie ai clinici per valutare e interpretare la letteratura scientifica.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
26

Scalcione, Vincenzo Nunzio. "The authentic assessment of educational actions: backward design and promotion of life skills." Form@re - Open Journal per la formazione in rete 22, no. 3 (December 31, 2022): 66–80. http://dx.doi.org/10.36253/form-13584.

Full text
Abstract:
The processes of change that affect today's training system require a planning commitment aimed at finding flexible and, at the same time, effective answers. A training approach, oriented towards design models capable of proceeding with the assessment of performance, appears to be the element that defines authentic assessment. According to the methods of intervention estimated by Grant Wiggins and Jay McTighe, a methodology is proposed that starts from some assessment choices, intervening on the definition of the same methods of didactic planning, according to the tool of understanding by Design. The aim is to promote a lasting understanding, acquire skills for life, achieve the so-called promotion of an authentic assessment, a perspective within which the assessment aims to involve the student through real-life tasks. In the present discussion we have therefore proceeded to define the intervention framework of such an approach, proposing the examination of the theoretical references and design models, within a design intervention carried out in the school. La valutazione autentica delle azioni educative: progettazione a ritroso e promozione delle competenze per la vita. I processi di cambiamento che investono il sistema formativo odierno necessitano di un impegno progettuale finalizzato alla ricerca di risposte flessibili ed, al contempo, efficaci. Un approccio formativo, orientato verso modelli progettuali in grado di procedere all’accertamento delle prestazioni risulta essere l’elemento che definisce la valutazione autentica. Secondo le modalità di intervento preventivate da Grant Wiggins e Jay McTighe, viene proposta una metodologia che muove da alcune scelte valutative, intervenendo sulla definizione delle stesse modalità della progettazione didattica, secondo lo strumento dell’understanding by Design. Il fine risulta quello di promuovere una comprensione durevole, acquisire competenze per la vita, conseguire la cosiddetta promozione di un authentic assessment, una prospettiva, all’interno della quale, la valutazione mira a coinvolgere l’alunno attraverso compiti di realtà. Nella presente trattazione si è quindi proceduto a definire il quadro di intervento di un simile approccio, proponendo la disamina dei riferimenti teorici e dei modelli progettuali, all’interno di una attività didattica realizzata nella scuola.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
27

Salaffi, F., M. Carotti, and C. Cervini. "Modificazioni morfo-funzionali della cartilagine nella senescenza e nell'osteoartrosi." Rivista di Neuroradiologia 7, no. 3_suppl (October 1994): 25–36. http://dx.doi.org/10.1177/19714009940070s305.

Full text
Abstract:
La cartilagine articolare è un tessuto connettivo avascolare, aneurale che ricopre le superfici articolari. La funzione di assorbimento delle sollecitazioni meccaniche, a protezione dell'osso subcondrale, rende la supeficie articolare idonea a sostenere il carico. Le funzioni inerenti le modalità di assorbimento della sollecitazione meccanica, che fanno sì che la deformazione sia reversibile, dipendono in larga parte dalle caratteristiche della cartilagine, intesa come struttura altamente organizzata. Nell'osteoartrosi umana e nei suoi modelli animali l'alterazione strutturale dei proteoglicani cartilaginei rappresenta l'evento centrale. Vengono discusse, alla luce delle acquisizioni più recenti, le implicazioni sulle proprieta fisico-chimiche e morfo-strutturali della cartilagine articolare riguardanti le caratteristiche di base dei proteoglicani, la struttura dei collageni, l'organizzazione della matrice extracellulare e le sue modificazioni nella senescenza ed in corso di osteoartrosi con le relative conseguenze sulle proprietà biomeccaniche del disco intervertebrale. Le conoscenze relative alle alterazioni della struttura proteoglicanica e lo sviluppo di nuovi metodi di determinazione dei markers biochimici del danno cartilagineo potrebbero migliorare la comprensione delle relazioni fra senescenza ed osteoartrosi, nonchè il riconoscimento delle modificazioni più precoci e la valutazione della risposta terapeutica.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
28

Dai Prà, Mirko. "Uno studio di caso di paziente con Disabilità Intellettiva e disturbo Bipolare in contesto residenziale: comportamenti aggressivi, furto, Qualità della Vita e terapia farmacologica. Un intervento Comportamentale e Cognitivo." RIVISTA SPERIMENTALE DI FRENIATRIA, no. 2 (September 2020): 115–40. http://dx.doi.org/10.3280/rsf2020-002007.

Full text
Abstract:
Il presente lavoro si pone lo scopo di descrivere un intervento diretto ad un paziente con disabilità cognitiva e disturbo Bipolare e la valutazione degli esiti rispetto a: comportamenti di aggressività e furto, terapie farmacologiche assunte e Qualità della Vita. Metodo: È stato utilizzato un intervento integrato con tecniche di tipo Comportamentale e Cognitivo condotto dall'équipe riabilitativa a seguito di valutazione funzionale del caso con modello Comportamentale ABC (Antecedenti Behavior Conseguenze) con un paziente di 41 anni con disabilità cognitiva di tipo moderato e disturbo Bipolare. L'intervento è stato progettato con modelli di condizionamento operante e l'équipe riabilitativa è stata istruita. Al primo intervento è seguito un secondo additivo di token economy volto a rinforzare i comportamenti acquisiti. In fine è stato eseguito un intervento di tipo Cognitivo seguendo i principi della psicoeducazione ed è stato adattato alle capacità di comprensione dell'utente. Gli outcome sono stati il tipo e la quantità di farmaci assunti, il numero di comportamenti aggressivi e di comportamenti di furto, i risultati relativi alla Qualità della Vita percepita. È stato condotto uno studio di caso. Risultati: Sono diminuiti comportamenti di Aggressività e furto, diminuita l'assunzione di Benzodiazepine e di Antipsicotici, diminuita la somministrazione di terapie meccaniche restrittive quali terapia al bisogno Intra Muscolo e isolamento in camera, migliorata la Qualità della Vita nei domini Ruolo e salute Fisica, Salute in Generale, Vitalità, Attività Sociali Ruolo e Stato emotivo. Conclusioni: L'intervento si è dimostrato efficace a livello di decremento di comportamenti problema, diminuzione dei farmaci assunti e di Qualità della Vita percepita. Il lavoro offre spunti di riflessione relativi ai fattori del gruppo di lavoro e dei singoli che possono favorire l'intervento.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
29

Percudani, Mauro, and Martin Knapp. "The economic perspective in the care and treatment of patients with diagnosis of schizophrenia." Epidemiologia e Psichiatria Sociale 7, no. 3 (December 1998): 197–209. http://dx.doi.org/10.1017/s1121189x00007399.

Full text
Abstract:
RIASSUNTOScopo - Considerare le principali problematiche connesse all'assistenza ed al trattamento dei pazienti con diagnosi di schizofrenia alia luce della piu recente letteratura sugli aspetti economici di questa patologia. Metodo - È stata effettuata una analisi della letteratura relativa ai costi sociali della schizofrenia, all'analisi economica di diversi modelli di assistenza, alia valutazione dei costi dei trattamenti antipsicotici. Risultati - La schizofrenia è una patologia che genera ingenti costi sociali. I costi sanitari legati all'assistenza alia schizofrenia assorbono una percentuale significativa delle risorse dei sistemi sanitari dei principali paesi industrializzati. I costi indiretti, dovuti principalmente al mancato inserimento al lavoro dei pazienti, risultano superiori ai costi diretti di trattamento. Nei paesi ove l'assistenza centrata sul territorio è stata supportata da un reale sforzo organizzativo per la creazione di servizi territoriali e residenziali, è emerso che essa è meno costosa dell'assistenza centrata sull'ospedale psichiatrico e genera un miglior esito per pazienti e familiari. L'introduzione di nuovi farmaci antipsicotici e lo sviluppo di interventi di tipo psicosociale possono rappresentare strumenti che favoriscono nuove strategie di assistenza. Conclusion! - Utilizzare una prospettiva economica implica pensare a quale organizzazione, quali strumenti tecnologici, quali strategie permettono di investire con razionalita le risorse disponibili. Una riflessione su questi temi appare oggi ineludibile non solo per gli amministratori ed i decisori politici, ma anche per gli operatori dei servizi di salute mentale.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
30

Angelucci, Anna. "La scuola di tutti e per ognuno. Meritocrazia selettiva e cooperazione inclusiva." SOCIETÀ DEGLI INDIVIDUI (LA), no. 45 (February 2013): 45–52. http://dx.doi.org/10.3280/las2012-045004.

Full text
Abstract:
La cooperazione appare, sia da un punto di vista biologico sia da un punto di vista culturale, come una modalitÀ comportamentale che gli esseri umani hanno sviluppato per garantirsi vantaggi evoluzionistici di tipo individuale e/o sociale. Anche nell'attivitÀ pedagogica e formativa, l'approccio cooperativo, centrato sulla costante valorizzazione dei processi di apprendimento nel percorso d'istruzione, costituisce la scelta privilegiata dai docenti italiani, nelle scuole di ogni ordine e grado. Tuttavia, negli ultimi anni, con l'istituzione di un sistema di valutazione nazionale (Invalsi), il Miur sta introducendo nuove forme di competizione tra docenti, studenti, classi e scuole, adottando modelli anglosassoni basati sul paradigma della meritocrazia misurata attraverso test standardizzati. Forme di competizione che favoriscono la diffusione di comportamenti opportunistici e individualistici e che impediscono la realizzazione del fine ultimo dell'istruzione e della conoscenza: l'emancipazione da condizioni di partenza svantaggiose o inique e l'acquisizione di un ventaglio di capacitÀ soggettivamente significativo per formulare e realizzare il nostro progetto di vita.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
31

Zainni, Marina. "I modelli di trattamento del DGA nel SerD di Frosinone e nel percorso formativo della Regione Lazio." SICUREZZA E SCIENZE SOCIALI, no. 1 (April 2022): 118–34. http://dx.doi.org/10.3280/siss2022-001010.

Full text
Abstract:
Il disturbo da gioco d'azzardo è un fenomeno i cui fattori di rischio sono mol-teplici e fra essi ricordiamo i fattori di tipo genetico, familiare, psicologico, motivazionale e ambientale. La provincia di Frosinone risulta essere un territorio molto interessato dal fenomeno del gioco d'azzardo a causa delle sue caratteristiche socioeconomiche e della crisi del tessuto produttivo con conseguente aumento della povertà e della fragilità sociale a fronte di un considerevole aumento della disponibilità e accessibilità di luoghi adibiti a gioco. La ASL di Frosinone, recependo le sollecitazioni della Regione Lazio, ha definito un Piano Locale di contrasto al gioco d'azzardo che prevede tre ambiti di intervento: una azione costante di informazione e sensibilizzazione rivolto alla popolazione generale della provincia, con il coinvolgimento degli stakeholder del territorio; una riorganizzazione dei servizi per le dipendenze con la costituzione di equipe multidisciplinari e la definizione di strumenti specialistici di valutazione diagnostica per una presa in carico globale del paziente con disturbo da gioco d'azzardo; la formazione specialistica degli opera-tori dei servizi per le dipendenze.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
32

Costumato, Lorenzo, Fabiana Scalabrini, and Andrea Bonomi Savignon. "Ideal-tipi di performance management nella pianificazione delle Aziende Sanitarie. Una prima rilevazione empirica a livello nazionale." MECOSAN, no. 117 (April 2021): 7–26. http://dx.doi.org/10.3280/mesa2021-117002.

Full text
Abstract:
I quattro ideal-tipi di performance management (Bouckaert e Halligan, 2008) rappresentano altrettante fasi di un'evoluzione da un approccio non organico e prevalentemente focalizzato sulla rilevazione degli input (performance administration), a uno in cui il ciclo di gestione della performance e completamente integrato nei processi gestionali dell'organizzazione e interagisce con l'ambiente esterno (performance governance). Questi modelli hanno esercitato una decisa influenza sulla letteratura successiva in materia di performance management in ambito pubblico, ma sono stati solo sporadicamente indagati a livello empirico nel contesto sanitario (Halligan et al., 2012; Tenbensel e Burau, 2017). Il presente articolo fornisce un'analisi empirica dei piani della performance 2020-2022 pubblicati dalle ASL italiane, fornendo una risposta alla seguente domanda di ricerca: dopo oltre un decennio dall'adozione del D.Lgs. n. 150 del 2009, verso quale ideal-tipo di performance management sono orientate le Aziende Sanitarie Locali in Italia? Per rispondere a questa domanda, e stato definito un modello di valutazione qualitativa che consente di posizionare ogni ASL sul continuum descritto da Bouckaert e Halligan rispetto a sei ambiti di interesse specifici, frutto dell'incrocio tra quanto definito in letteratura e la normativa vigente sulla gestione del ciclo della performance, al fine di verificare se esiste una traiettoria di avanzamento delle ASL verso il modello performance governance.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
33

Antonini, Erica. "Percorsi di riforma nella Pubblica Amministrazione: un'analisi comparata." RIVISTA TRIMESTRALE DI SCIENZA DELL'AMMINISTRAZIONE, no. 3 (November 2010): 73–99. http://dx.doi.org/10.3280/sa2010-003010.

Full text
Abstract:
A partire dagli anni '80 del XX secolo le burocrazie delle democrazie occidentali sono state oggetto di profondi mutamenti, con la sostituzione, in primo luogo, dei principi della gerarchia e dell'accentramento con quelli della delega e del trasferimento di competenze, anche se in misura variabile nei diversi contesti. Tra le innovazioni piů rilevanti figurano: l'istituzione delle agenzie esecutive, come unitŕ funzionalmente autonome e separate rispetto ai Ministeri, che ha permesso di ridisegnare gli organismi ministeriali secondo criteri di tipo reticolare; il considerevole incremento dell'autonomia organizzativa e finanziaria dei dirigenti; l'estensione, in materia di gestione del personale, dei margini di applicazione della contrattazione collettiva e l'introduzione di numerose deroghe al principio della stabilitŕ del posto di lavoro; il potenziamento degli strumenti per il controllo dell'efficacia e dell'economicitŕ della prestazione amministrativa, per la valutazione dei risultati e per il miglioramento della qualitŕ dei servizi erogati. Dall'analisi di queste ed altre innovazioni emerge il tentativo di ridurre le distanze fra settore pubblico e settore privato, sulla base della convinzione secondo cui da quest'ultimo si possano trarre insegnamenti validi per incrementare l'efficienza del primo. In ogni caso, seppur in presenza di obiettivi e finalitŕ convergenti, il processo di modernizzazione č stato declinato nei vari paesi in forme differenziate, che dipendono in larga misura dai contesti politico-istituzionali nazionali e dalle caratteristiche organizzative consolidatesi nel corso del tempo. In queste note verranno messe a confronto le esperienze di riforma di quattro paesi dell'Europa Occidentale (Francia, Spagna, Germania e Regno Unito) e degli Stati Uniti, avviatesi a partire dalla prima metŕ degli anni '80. Per ciascuno dei paesi considerati si analizzeranno modelli di organizzazione, politiche del personale, processi di riforma, avviati e tuttora in corso. Alcune osservazioni conclusive tenteranno di evidenziare linee di continuitŕ e di differenziazione tra le diverse esperienze.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
34

Di Pentima, Lorenza, and Sara Ramelli. "Attaccamento e disimpegno morale nel fenomeno del bullismo: uno studio su bambini di scuola elementare." RICERCHE DI PSICOLOGIA, no. 3 (December 2020): 871–903. http://dx.doi.org/10.3280/rip2020-003005.

Full text
Abstract:
Obiettivo del presente studio è stato analizzare l'influenza delle precoci rela-zioni di attaccamento sullo sviluppo dei processi cognitivi di disimpegno morale e come quest'ultimo possa rappresentare una variabile di mediazione con condot-te aggressive, con particolare riferimento al fenomeno del bullismo nel confronto tra bulli, vittime e non-coinvolti. I partecipanti allo studio sono stati 199 alunni, 106 maschi e 93 femmine di età compresa tra 8 e 11 anni (M = 9.39, DS = 0.91), frequentanti le classi terza, quarta e quinta elementare, all'interno delle quali è stata rilevata la presenza di bulli, vittime e non-coinvolti. La rilevazione dei ruoli è stata effettuata mediante la Nomina dei Pari (Menesini, 2003); per misurare il disimpegno morale è stata impiegata la Scala di Disimpegno Morale per il Bullismo (Gini & Caravita, 2013); mentre per i modelli operativi interni dell'attaccamento è stato somministrato il Separation Anxiety Test, SAT (Attili, 2001). La valutazione dei comportamenti socio-emozionali, con specifico riferimento alle condotte aggressive, è stata svol-ta dalle insegnanti mediante il Social Emotional Dimention Scale, SEDS (Ianes & Savelli, 1994). I risultati complessivi mettono in luce come il disimpegno morale rappresenti un mediatore tra l'attaccamento insicuro e il comportamento aggressivo. Nel confronto tra bulli, vittime e non-coinvolti, i primi non solo sono più frequente-mente insicuri, ma riportano anche punteggi più elevati nel disimpegno morale e vengono valutati come più aggressivi dalle insegnanti.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
35

De Fiore, Luca. "Il ruolo formativo dell'editoria." RIVISTA SPERIMENTALE DI FRENIATRIA, no. 1 (April 2022): 153–68. http://dx.doi.org/10.3280/rsf2022-001009.

Full text
Abstract:
Durante il Novecento, numerose case editrici hanno svolto un ruolo importante per la crescita culturale dell'Italia, una funzione formativa molto simile a quella che ha caratterizzato l'attività di molti editori di paesi come Francia, Inghilterra, Germania, Stati Uniti. Quasi sempre l'attività editoriale era legata al contributo di intellettuali che svolgevano un ruolo politico-culturale attraverso l'impegno professionale: narratori, giornalisti, poeti. Questa funzione esplicitamente pedagogica dell'editoria è stata messa in crisi verso la fine del secolo scorso dall'esaurirsi della stagione politicamente più coinvolgente e conflittuale e, allo stesso tempo, dall'emergere di nuovi modelli di gestione che affidavano la conduzione aziendale a dirigenti più attenti ai risultati economici che al prestigio culturale. Con l'inizio del nuovo millennio, l'editoria italiana e internazionale ha iniziato a essere dominata da multinazionali proprietarie dei marchi storici dell'editoria e spesso gestite in maniera impersonale. L'editoria scientifica è forse quella che meglio ha saputo adattarsi alla gestione manageriale e, forse non a caso, è la più attraversata dal cambiamento: una delle questioni più discusse riguarda la qualità dei contenuti e gli strumenti per la sua valutazione precedente (peer review) e successiva alla pubblicazione (gli indici bibliometrici hanno assunto un potere determinante per la progressione delle carriere dei professionisti sanitari). Anche i modelli di accesso alle riviste sono molto cambiati, nonostante l'open access in grande ascesa rischi di discriminare i ricercatori delle nazioni a basso reddito. In un contesto culturale, sociale e politico molto cambiato rispetto al secolo scorso, anche l'attività, le scelte e le decisioni delle case editrici meno esposte o schierate politicamente possono avere un valore culturale non trascurabile contribuendo così a formare punti di vista sul mondo. E non è detto che - proprio grazie al lavoro degli editori - queste prospettive sul futuro non possano tornare a ispirarsi ai valori che hanno orientato la cultura del Novecento.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
36

Valtolina, Giovanni Giulio. "Il lavoro "abilitante": l'inserimento lavorativo delle persone con disabilitŕ in Italia." SOCIOLOGIA DEL LAVORO, no. 117 (May 2010): 134–46. http://dx.doi.org/10.3280/sl2010-117010.

Full text
Abstract:
Sebbene all'Italia sia riconosciuto il merito di aver scelto da tempo modelli di inclusione sociale per le persone disabili e di aver previsto, al riguardo, una serie di supporti legislativi in favore del loro inserimento lavorativo, rimangono ancora da compiere importanti passi in avanti. Dopo la presentazione della legge 68/1999, che introduce per la prima volta il concetto di inserimento "mirato", cioč in un posto di lavoro realmente adeguato alle capacitŕ lavorative della persona disabile, viene posta l'attenzione sui processi di orientamento al lavoro per gli studenti di- sabili e sulle necessarie attivitŕ che devono essere implementate al fine di favorirli, in quanto la possibilitŕ di ricoprire un ruolo professionale congruo alle proprie aspettative e alle proprie abilitŕ costituisce un indiscutibile criterio di valutazione dell'efficacia dei trattamenti realizzati, a diverso titolo e in diversi ambiti, a favore delle persone disabili.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
37

Cristini, Francesca, Francesca Poser, Luca Scacchi, and Angela Perri. "Quando la Peer education esce dalla scuola." S & P SALUTE E PREVENZIONE, no. 55 (December 2010): 31–52. http://dx.doi.org/10.3280/sap2010-055002.

Full text
Abstract:
La peer education č stata ampiamente utilizzata come strumento per la promozione del benessere e per la prevenzione dei comportamenti a rischio, tra cui in particolare il consumo di sostanze psicoattive ed i comportamenti sessuali a rischio. Il contesto elettivo di applicazione della peer education č tradizionalmente stato quello scolastico, tuttavia recentemente si č assistito ad una sua diffusione sempre maggiore anche nei contesti extra-scolastici. La ricerca inerente i progetti di peer education in contesti extra-scolastici č tuttavia ridotta rispetto allo studio dell'applicazione della peer education a scuola. Il presente lavoro ha lo scopo di illustrare alcune caratteristiche dell'applicazione della peer education in contesti scolastici ed extrascolastici. Le caratteristiche dei progetti realizzati al di fuori della scuola sono state estrapolate da un'analisi svolta su alcuni progetti di peer education, realizzati a livello nazionale e internazionale. Vengono evidenziate le peculiaritŕ e le differenze nell'applicazione della peer education nel tradizionale contesto scolastico ed in quello extra-scolastico, facendo riferimento in particolare ai progetti di prevenzione dei comportamenti a rischio. Sono quindi delineati vantaggi e limiti dell'applicazione della peer education nei due diversi contesti. Infine vengono sottolineate alcune criticitŕ nell'utilizzo della peer education al di fuori della scuola, quali in particolare la mancanza di specifiche linee-guida che permetterebbero una maggior comunicazione e coordinazione tra i progetti, il mancato riferimento a specifici modelli teorici, la carenza di rigorosi ed appropriati sistemi di valutazione dei progetti.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
38

Paterlini, Federica. "Esordi psicotici in adolescenza e giovane età adulta: prospettive teoriche e di trattamento." RIVISTA SPERIMENTALE DI FRENIATRIA 146, no. 3 (December 2022): 31–60. http://dx.doi.org/10.3280/rsf2022-003003.

Full text
Abstract:
La letteratura scientifica, negli ultimi anni, è sempre più costellata di articoli che trattano il tema del riconoscimento e dell'intervento precoce evidenziandone l'importanza al fine di intercettare il malessere dei giovani e ridurre la loro sofferenza soggettiva, il rischio di transizione alla psicosi e ridurne la successiva disabilità. Da una meta-analisi su larga scala è stato rilevato che il 12,3% dei disturbi psicotici si verifica prima dei 18 anni e il 47,8% prima dei 25, con un picco di insorgenza a 20,5 anni [1]. Una parte di questi disturbi ha il suo esordio anche prima dei 18 anni. È ormai noto che il periodo prodromico in cui emergono sintomi sottosoglia e aspecifici può essere anche di oltre 10 anni. A fronte di ciò è utile valutare il rischio di esordio psicotico nella fase adolescenziale. I servizi che si occupano di minori dovrebbero, sempre più, avere uno sguardo rivolto anche a ciò che emerge prima del disturbo psicotico, a quei fenotipi a rischio di transizione. Obiettivo di questo lavoro è analizzare, senza la presunzione di esser esaustivo, quali modelli di valutazione precoce sono utilizzabili per l'adolescenza e la giovane età al fine di riconoscere, valutare e aiutare giovani help seeker a rischio di sviluppare psicosi e conoscere quali sono, ad oggi, i possibili trattamenti psicosociali attivabili nei servizi al fine di prendersi cura di questa fascia di popolazione che sperimenta angoscia e stigmatizzazione causate dalla loro condizione già al momento in cui si rivolgono ai servizi [2-5]. Non verrà trattato l'aspetto psicofarmacologico di pertinenza dei colleghi psichiatri e neuropsichiatri. La ricerca deve continuare per poter fornire più risposte ai clinici che quotidianamente incontrano la sofferenza di ragazzi e famiglie e avere ulteriori risposte alle domande relative alla miglior identificazione e ai più efficaci trattamenti psicosociali.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
39

Berto, D., M. Peroni, S. Milleri, and A. G. Spagnolo. "Valutazione della comprensibilità dei fogli informativi ai fini del consenso negli studi con volontari sani." Medicina e Morale 47, no. 4 (August 31, 1998): 709–29. http://dx.doi.org/10.4081/mem.1998.826.

Full text
Abstract:
La “comprensibilità” di un testo scritto dipende da una serie di condizioni “fisse” od oggettive e da una serie di condizioni “variabili” o soggettive. Le condizioni fisse sono strettamente legate al testo scritto e da esso dipendono direttamente: elementi di grammatica, consecutio temporum, ecc. Le condizioni variabili sono invece legate alle condizioni della persona che legge: il livello di istruzione, l’attenzione, il tono dell’umore, l’interesse per l’argomento letto, ecc. Abbiamo voluto verificare il livello di comprensibilità e di leggibilità dei fogli informativi/consensi informati attraverso l’analisi delle componenti “fisse” sottoposto ai volontari sani presso l’Unità di Farmacologia Clinica della Glaxo-Wellcome. Poiché il volontario decide di partecipare o meno ad uno studio clinico sulla base del foglio informativo, appare di fondamentale importanza sapere se il documento è in grado di trasmettere le informazioni rilevanti sullo studio stesso. È noto che vi sia una maggiore aderenza da parte del volontario alle procedure richieste se ne sono state comprese pienamente le ragioni. Sono stati usati quattro indici che quantificano il grado di complessità di un testo: Flesh-Vacca, Kincaid, Gunning’s Fog e Gulpease. Il livello medio di leggibilità è stato poi confrontato con il livello medio di scolarizzazione dei volontari sani. I testi oggetto di analisi sono stati i fogli informativi presentati ai volontari nel periodo Gennaio ’96-Settembre ’97. Il livello di scolarizzazione della popolazione che ha preso parte ad almeno uno studio nel periodo citato era di diploma di scuola media superiore (61.7%) e di laurea o diploma universitario (22,6%). Fino a Marzo ’97, quando lo studio è iniziato, i fogli informativi erano “comprensibili” da tutti i volontari in possesso almeno del diploma di scuola media superiore. Dopo aver adottato alcuni accorgimenti linguistici e grafici, la comprensibilità e la leggibilità sono migliorate in modo tale da rendere i fogli informativi comprensibili anche ai soggetti con scolarizzazione inferiore. Sono infine proposti alcuni suggerimenti pratici al fine di costruire modelli di consenso informato che possano avere indici di comprensibilità e leggibilità sempre migliori.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
40

Serra, A., G. Spinato, S. Cocuzza, L. Licciardello, P. Pavone, and L. Maiolino. "Adaptive psychological structure in childhood hearing impairment: audiological correlations." Acta Otorhinolaryngologica Italica 37, no. 3 (June 2017): 175–79. http://dx.doi.org/10.14639/0392-100x-1291.

Full text
Abstract:
La presente ricerca affronta i problemi clinici e sociali che riguardano lo sviluppo linguistico e cognitivo nei bambini sordi. Attualmente, lo sviluppo della “Teoria della mente” rappresenta un importante campo di ricerca nello studio della sordità. Questi studi internazionali hanno evidenziato nei bambini sordi una significativa alterazione nello sviluppo della “Teoria della Mente”, soprattutto in caso di perdita congenita o preverbale dell’udito. In particolare, la ricerca si concentra sulle competenze dei bambini sordi nel riconoscere emozioni e desideri, attraverso metodi sia cognitivi che percettivi, per la valutazione delle capacità psico-cognitiva attraverso una serie di domande composte da alcuni test adeguati, da somministrare ai pazienti con perdita uditiva. L’esperimento è stato condotto su un gruppo composto da 10 bambini (5 maschi e 5 femmine), di età compresa tra 4 e 9 anni e tra 54 e 108 mesi), affetti da perdita uditiva congenita bilaterale (da grave a cofosi), o da perdita uditiva preverbale sviluppata sia in bambini che attendono l’ultimo anno prima di frequentare la scuola elementare, sia in quelli che frequentano il quarto anno di scuola elementare. I criteri di selezione sono stati basati su: valutazione audiologica, somministrazione di test neuropsicologici al fine di valutare, in generale, le capacità cognitive e percettive e osservazioni cliniche effettuate, al fine di valutare la psicopatologia del campione, attraverso dei test che valutano più facilmente lo sviluppo sia della percettività visiva (Coloured Progressive Matrices), sia della rappresentazione grafica (Test di disegno sulla figura umana e il Test di disegno sulla famiglia). Lo strumento di misurazione “cognitiva” è stato il “Deaf Children Series”, test strutturato da noi, che consiste in un esame dello stato mentale (MSE), capace di valutare: il livello di capacità cognitiva (conoscenza-correlato), l’umore e modelli di discorso e di pensiero di un paziente al momento della valutazione. I bambini sordi mostrano sul lato percettivo una sensibilità ridotta alle espressioni di tristezza. Nel test possiamo osservare un meccanismo di difesa psicodinamico per quanto riguarda la prestazione percettiva. Al contrario, per quanto riguarda i bambini normoudenti, la paura è l’emozione più difficile da identificare. I bambini sordi sembrano essere maggiormente predisposti al riconoscimento di emozioni visive. Inoltre, i bambini sordi presentano notevoli capacità di “problem solving”, capacità di riconoscimento emotivo, probabilmente a causa del loro problema.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
41

QUARANTA, N., S. TALIENTE, F. COPPOLA, and I. SALONNA. "Risultati uditivi e fattori prognostici nell’ossiculoplastica con cartilagine in pazienti affetti da otite cronica colesteatomatosa." Acta Otorhinolaryngologica Italica 35, no. 5 (October 2015): 338–42. http://dx.doi.org/10.14639/0392-100x-590.

Full text
Abstract:
La cartilagine è comunemente utilizzata per la ricostruzione della membrana timpanica e dell’attico in corso di timpanoplastica. Nella nostra esperienza la cartilagine costale omologa è stata utilizzata per molti anni per la creazione di protesi ossiculari. Scopo di questo studio è stato quello di valutare i risultati funzionali dell’ossiculoplastica con condroprotesi e di identificare fattori prognostici. Abbiamo valutato pazienti affetti da otite media cronica colesteatomatosa la cui catena ossiculare è stata ricostruita mediante condroprotesi. 67 soggetti sono stati sottoposti a ossiculoplastica totale (TORP) o parziale (PORP) tra gennaio 2011 e dicembre 2013. Per la valutazione dei risultati uditivi sono state utilizzate le Linee Guida della “Committee on Hearing and Equilibrium” dell’American Academy of Otolaryngology Head and Neck. L’analisi statistica dei risultati è stata eseguita con test ANOVA e modelli di regressione lineare. Il gap via aerea-via ossea (ABG) migliorava significativamente dopo ossiculoplastica da 39,2 dB HL (DS 9,1 dB HL) a 25,4 dB HL (DS 11 dB HL) (p < 0,001). L’analisi statistica ha dimostrato che l’unico fattore prognostico è stato il tipo di tecnica chirurgica utilizzata. Infatti, i pazienti sottoposti a timpanoplastica chiusa hanno presentato miglior ABG postoperatorio rispetto alla timpanoplastica aperta (p = 0,02). Tutte le altre variabili analizzate non hanno influenzato i risultati uditivi. La cartilagine costale è il nostro materiale scelta per la creazione di protesi ossiculari quando gli ossicini autologhi non sono disponibili. La tecnica chirurgica (timpanoplastica chiusa) si è dimostrata quale unico fattore prognostico positivo.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
42

Alpa, Guido. "Gli obblighi informativi precontrattuali nei contratti di investimento finanziario. Per l'armonizzazione dei modelli regolatori e per l'uniformazione delle regole di diritto comune." ECONOMIA E DIRITTO DEL TERZIARIO, no. 3 (June 2010): 395–421. http://dx.doi.org/10.3280/ed2009-003001.

Full text
Abstract:
A proposito della violazione di obblighi informativi precontrattuali l'interrogativo che si pongono gli interpreti, nella nostra esperienza ed in altre, ad essa simili o da essa distanti, č se sia possibile qualificare la fattispecie mediante le regole generali del contratto, e far sopravvivere l'orientamento interpretativo che distingue le regole di validitŕ dalle regole di comportamento, essendo le prime dirette - primieramente - ad incidere il vincolo contrattuale, e le seconde - primieramente - a salvare il vincolo comportando perň una responsabilitŕ (precontrattuale, contrattuale, extracontrattuale) a carico della parte inadempiente, oppure se non convenga distinguere fattispecie da fattispecie e, adottando un'ottica funzionale volta alla protezione dell'interesse pubblico e alla protezione dell'interesse del contraente piů debole, scegliere il rimedio piů confacente alla bisogna. Per rispondere all'interrogativo si possono seguire vie diverse. Operare una ricognizione delle disposizioni contenute nei codici e nei repertori della giurisprudenza, nei progetti di legge di riforma dei codici, nei progetti di uniformazione del diritto contrattuale, e poi nelle leggi speciali, sempre in correlazione con le fonti del diritto comunitario. Operare una tripartizione per modelli contrattuali, tenendo conto del ruolo e dello status delle parti, e quindi distinguendo i contratti conclusi tra privati e contratti conclusi tra professionisti (C2C e B2B), i contratti conclusi tra professionisti e consumatori (B2C), i contratti conclusi tra professionisti con maggior potere contrattuale e professionisti piů deboli, esposti dunque all'abuso di dipendenza economica o comunque all' esercizio del un potere preponderante della controparte (B2b). Operare una valutazione degli scopi perseguiti sulla base dell'analisi economica del diritto e delle esigenze del mercato. Nell'ampia letteratura che si č venuta raccogliendo in questi ultimi anni si rinvengono contributi che esplorano una o piů di queste prospettive, che si possono separare per mere esigenze espositive, dal momento che esse sono per lo piů intrecciate tra loro. La linea seguita in queste pagine corrisponde al primo percorso, ma per prospettare uno scenario piů compiuto della problematica anche gli altri due percorsi dovrebbero essere sviluppati, o comunque esser tenuti in considerazione, almeno sullo sfondo.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
43

Vasselli, Stefania, and Antonio Federici. "La valutazione dei Piani regionali di prevenzione." RIV Rassegna Italiana di Valutazione, no. 50 (December 2012): 41–53. http://dx.doi.org/10.3280/riv2011-050004.

Full text
Abstract:
L'esperienza del Piano nazionale di prevenzione 2010-2012 (PNP), adottato con Intesa Stato Regioni 29 aprile 2010, si segnala per la sua importanza non solo per i contenuti e le metodologie adottate ma anche per il significato che assume all'interno dei rapporti tra le Istituzioni. La sua impostazione prevede infatti che il Ministero svolga Azioni centrali (DM 4 agosto 2011) a supporto della Programmazione regionale, come espressione dell'assetto costituzionale, secondo il modello di governance della stewardship, recepito dall'Italia con la carta di Tallin. Sul piano dei contenuti, il PNP pone grande e sistematica attenzione alla necessitŕ di disponibilitŕ e fruibilitŕ delle evidenze in tre momenti principali: prove di efficacia teorica (efficacy); monitoraggio e valutazione degli interventi; evidenze di impatto sugli outcome (effectiveness). In questa logica, e nel modello di governance adottato, l'attivitŕ di valutazione ha un significato sistemico di produzione di informazioni (intelligenza) funzionali a supportare la programmazione, l'implementazione, la valutazione degli interventi e si sta realizzando mettendo in campo molteplici azioni (certificazione; capacity building; promozione della cultura e degli strumenti di pianificazione e valutazione; attivitŕ di studio) e coinvolgendo interlocutori e partner diversi. In particolare, attraverso l'Azione centrale prioritaria "Intesa Stato Regioni su registri, sorveglianze e sistemi informativi per la prevenzione", si sta perseguendo l'obiettivo di un approccio integrato alle valutazioni di impatto degli interventi di prevenzione che definisca, al piů alto livello di concertazione, gli ambiti tematici, gli obiettivi conoscitivi e le regole di implementazione di un sistema informativo integrato per la prevenzione e che quindi tenga conto sia delle caratteristiche proprie di questi interventi (e delle relative difficoltŕ epistemologiche della loro valutazione), sia della conseguente attuale scarsezza e frammentarietŕ di informazione e valutazione.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
44

Delponte, Ilaria, and Paolo Rosasco. "Sustainable mobility and economic sustainability: the case of the new trolleybus line in Genoa." Valori e Valutazioni 29 (January 2022): 57–78. http://dx.doi.org/10.48264/vvsiev-20212906.

Full text
Abstract:
With over 3.5 billion people currently residing in major cities around the world, the issue of urban mobility is a current issue and is particularly important in European countries where over 75% of the population is concentrated in urban areas. Even today, many of the daily journeys depend on cars and other private motorized vehicles, with a strong impact in terms of air pollution, noise and climate change as in the European Union transport is responsible for a quarter of greenhouse gas emissions. Reducing private transport and making urban transport systems greener and more efficient therefore has important benefits: for the health, climate and prosperity of cities. New models of transport and urban accessibility, increasingly oriented towards environmental sustainability, must therefore be adopted; the choice of the transport solution must be made in relation to not only technical but also economic, social and environmental feasibility. Taking a cue from the Call issued in 2018 by the Ministry of Infrastructure and Transport for the selection of urban mobility proposals that can access the economic resources intended for the enhancement and implementation of rapid mass transport systems provided for by Law no. 232/2016, this contribution deals with the evaluation of three transport proposals hypothesized for the connection between the city center of Genoa (Brignole station) and the district of Prato, along the Bisagno Valley, developed according to the indications contained in the Urban Mobility Plan of the Municipality. In particular, a Cost-Benefit Analysis (CBA) is developed according to the indications given in the Notice and in the Guidelines of the Ministry of Infrastructure and Transport for the evaluation of investments in public works. The objective is to verify the applicability of the CBA tool for assessing the economic and financial sustainability of the solutions analyzed - also in relation to the indications given in the legislation, the transport scenarios configured and the reliability of the results obtained, for the the choice of the transport solution to be adopted. Con oltre 3,5 miliardi di persone che risiedono attualmente nelle grandi città del mondo, il tema della mobilità urbana è una questione attuale ed è particolarmente importante nei paesi europei dove nelle aree urbane si concentra oltre il 75% della popolazione. Ancora oggi, molti degli spostamenti quotidiani dipendono dalle auto e da altri veicoli motorizzati privati, con un forte impatto in termini di inquinamento atmosferico, sonoro e sul cambiamento climatico visto che nell’Unione europea i trasporti sono responsabili di un quarto delle emissioni di gas serra. Ridurre il trasporto privato e rendere i sistemi di trasporto urbani più ecologici e più efficienti presenta quindi dei vantaggi importanti: per la salute, il clima e la prosperità delle città. Nuovi modelli di trasporto e di accessibilità urbana, sempre più orientati verso la sostenibilità ambientale, devono quindi essere adottati; la scelta della soluzione trasportistica deve essere fatta in relazione alla fattibilità non solo tecnica ma anche economica, sociale ed ambientale. Prendendo spunto dal Bando emesso nel 2018 dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti per la selezione delle proposte di mobilità urbana che possono accedere alle risorse economiche destinate al potenziamento e alla realizzazione di sistemi di trasporto rapido di massa previste dalla Legge n. 232/2016, il presente contributo tratta della valutazione di tre proposte trasportistiche ipotizzate per il collegamento tra il centro della città di Genova (Stazione Brignole) e il quartiere di Prato, lungo la Val Bisagno, sviluppate secondo le indicazioni contenute nel Piano Urbano di Mobilità del Comune. In particolare è sviluppata l’Analisi Costi-Benefici (ACB) secondo le indicazioni riportate nel Bando e nelle Linee Guida del Ministero delle Infrastrutture e Trasporti per la valutazione degli investimenti in opere pubbliche. L’obiettivo è quello di verificare l’applicabilità dello strumento dell’ACB per la valutazione della sostenibilità economica e finanziaria delle soluzioni analizzate anche in relazione alle indicazioni riportate nella normativa, agli scenari trasportistici configurati e all’attendibilità dei risultati ottenuti, ai fini della scelta della soluzione trasportistica da adottare.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
45

Mancini, Elena. "Diritto alla salute, equità e governance delle malattie neglette e della povertà / Right to health, equity and governance of neglected diseases and poverty." Medicina e Morale 65, no. 4 (October 6, 2016): 477–93. http://dx.doi.org/10.4081/mem.2016.444.

Full text
Abstract:
L’articolo esamina la salute quale diritto umano fondamentale nelle principali Carte internazionali. Sarà in particolare ricostruito il percorso storico-concettuale che ha portato al riconoscimento della natura complessa e inclusiva del diritto alla salute. Il fallimento delle politiche sanitarie mirate a sconfiggere singole malattie - come avvenuto nel caso della malaria - ha imposto una maggiore attenzione verso i determinanti sociali della salute, dando origine ad un processo che ha portato a concepire la salute quale problema di equità internazionale la cui soluzione richiede la realizzazione di condizioni sociali, economiche e ambientali e la promozione di libertà umane fondamentali. Il diritto a godere del più alto livello di salute ricomprende oltre al diritto all’accesso a cure mediche e a farmaci di qualità, anche la disponibilità di misure igieniche, di corrette informazioni sanitarie e la protezione di libertà fondamentali quali la libertà dall’esclusione sociale e il possesso di titoli per l’accesso concreto alle cure essenziali primarie. Viene proposta una interpretazione dei diversi modelli di giustizia sanitaria elaborati per l’individuazione delle priorità nella utilizzazione delle risorse sanitarie, nella pianificazione degli interventi anche a livello internazionale e per la valutazione dei risultati da questi conseguiti in termini di equità e di protezione dei diritti umani. Sono esaminati gli indicatori e i parametri utilizzati per monitorare la progressiva realizzazione del diritto alla salute e l’efficacia degli interventi internazionali nel promuovere l’accesso universale alle cure con particolare attenzione alle strategie di contrasto delle malattie neglette e della povertà. In particolare viene illustrato il modello delle libertà sostanziali quali “capacitazioni” teorizzato da Amartya Sen e sviluppato da Martha Nussbaum nelle sue possibili applicazioni nell’ambito dell’accesso universale alle cure e delle possibili linee di azione della solidarietà internazionale.----------The aim of this article is to study health as a fundamental right in the main International Charters. We want to underline the historical and conceptual way that led to the recognition of the complex and inclusive nature of right to health. The failure of some sanitary policies supposed to defeat some illnesses – as it happened for malaria fever – obliged to give a better attention towards the social and economic determinants of health and consider the process that led to a new meaning of health: health as a problem of international equity. To realize this goal, is necessary, first of all, to understand social, economic and environmental conditions and to promote fundamental human freedoms. The right to enjoy a good level of health means not only to have the right to access to medical treatments or to high qualities medicines, but also to have a high level of sanitary measures and a correct sanitary information and to enjoy the right of freedom in order to avoid social exclusion and to obtain the access to primaries health treatment. In this article there is a proposal to help a better interpretation of the different models of justice in health care which are supposed to define equity in allocating main resources that are necessary to the international planning of the interventions. The results reached by international health policies are evaluated with regard to equity and protection of human rights. This proposal analyses the indicators and the parameters used to realize and control the progressive realization of the right to health and the impact of the international interventions used in order to promote a universal access to treatments; in particular it examines the strategies used against the neglected tropical diseases. In details it explains the model of substantial freedoms as capabilities, as it has been theorized by Amartya Sen and developed by Martha Nussbaum, used in their possible applications with regards to universal access to treatments and also to feasible international solidarity actions.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
46

Gianecchini, Martina, Nicoletta Masiero, and Enrico Miatto. "Formazione professionale ed esiti occupazionali: un modello di valutazione e un'applicazione al Veneto." ECONOMIA E SOCIETÀ REGIONALE, no. 2 (November 2011): 111–33. http://dx.doi.org/10.3280/es2011-002011.

Full text
Abstract:
L'articolo affronta il tema dell'inserimento occupazionale dei giovani in possesso di una qualifica professionale. Viene proposto un modello di valutazione della formazione professionale che considera tre prospettive: quella del mercato del lavoro (focalizzata sulla "qualitÀ" dell'inserimento occupazionale post-qualifica), quella del sistema formativo (centrata sull'efficacia e l'efficienza dell'ingresso) e quella dell'individuo (relativa alla percezione di utilitÀ delle competenze apprese e al livello di soddisfazione rispetto all'esperienza formativa nel suo complesso). Il modello č stato elaborato all'interno del progetto di ricerca nazionale biennale "Valutazione degli esiti e dell'impatto delle Politiche formative nell'ambito della formazione professionale" finanziato dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali e coordinato da Ires, del quale vengono presentati una sintesi dei risultati con riferimento al Veneto.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
47

Salvia, Domenico De. "I servizi postmanicomiali nella psichiatria sociale italiana. Il circolo pratica/ricerca." Epidemiologia e Psichiatria Sociale 1, no. 1 (April 1992): 19–23. http://dx.doi.org/10.1017/s1121189x00006503.

Full text
Abstract:
RiassuntoFino al 1978 erano praticamente assenti in Italia studi di valutazione dei servizi psichiatrici. Ciò per vari motivi: a) l'esiguo sviluppo che aveva avuto nel nostro paese, nel secondo dopoguerra, l'approccio di psichiatria sociale secondo il modello inglese e scandinavo, b) il sopravvento preso, negli anni '60 e '70 sulle ricerche valutative da un approccio socio-politico ai problemi della organizzazione dei servizi. Una eccezione importante è costituita dalla ricerca di Augusto Tamburini e collaboratori (1918), basata su valutazioni e dati statistici e che oggi cadrebbe sotto l'ampio dominio della valutazione e della pianificazione dei servizi. Dopo una breve revisione della piu significativa produzione scientifica italiana nel campo della psichiatria sociale e dopo aver illustrato le caratteristiche principali della nuova fase, assistenziale e scientifica, apertasi in Italia dopo la riforma del 1978, 1'A. presenta gli obiettivi della ricerca multicentrica i cui risultati sono pubblicati nei primi due fascicoli di EPS.Parole chiavevalutazione dei servizi, psichiatria sociale, riforma psichiatrica in Italia.SummaryUntil 1978 evaluative studies of psychiatric services in Italy were missing. The reasons were: a) the approach to social psychiatry according to the English-Scandinavian model was underrepresented in Italy and the tradition of epidemiological research in psychiatry was poor, b) the predominance, in the sixties and seventies, of the sociopolitical approach to the problems of service organization. An important exception was the study by Augusto Tamburini and his colleagues (1918), based on statistics and assessment which we would call today service evaluation and service planning. The A. of the present paper briefly reviews the most important Italian studies in the field of social psychiatry, describes the main characteristics of Italian psychiatry after the 1978 reform and outlines the aims of the multicenter case-register study published in the first two issues of EPS.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
48

Manzotti, Andrea, Francesco Cerritelli, Marco Chiera, Erica Lombardi, Simona La Rocca, Pamela Biasi, Matteo Galli, Jorge Esteves, and Gianluca Lista. "Il modello NAME per la valutazione dei bambini nella TIN." PNEI REVIEW, no. 2 (November 2020): 66–75. http://dx.doi.org/10.3280/pnei2020-002007.

Full text
Abstract:
Le cure di routine nelle terapie intensive neonatali (TIN) si basano soprattuttosu procedure manuali. Negli ultimi anni, diversi studi hanno mostrato come il tocco influenzi lo sviluppo dei bambini, soprattutto se pretermine, ma mancano studi sulla palpazione come strumento di valutazione clinica. Pertanto, gli autori propongono il modello Neonatal Assessment Manual scorE (NAME), una procedura di valutazione basata sul tocco che potrebbe aiutare l'equipe delle TIN. Il NAME mira a valutare come il corpo del bambino si adatta a pressioni manuali gentili. Stimolando meccanorecettori a bassa soglia, queste pressioni possono indurre una complessa risposta neurologica che può alterare l'emodinamica e il ritmo respiratorio del bambino, così come il suo volume corporeo. L'operatore può avvertire questi cambiamenti tramite la percezione aptica e ottenere informazioni riguardanti lo sviluppo e le condizioni cliniche del bambino, in quanto la risposta corporea dipende da essi. Se futuri studi dovessero confermarne la validità e l'affidabilità nella pratica clinica, il NAME potrebbe diventare parte delle cure di routine neonatali.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
49

Borino, Teresa, and Giuseppe Craparo. "La terapia di gruppo nella clinica contemporanea." QUADERNI DI GESTALT, no. 1 (September 2012): 9–22. http://dx.doi.org/10.3280/gest2012-001002.

Full text
Abstract:
Gli Autori invitano tre capiscuola di modelli psicoterapici diversi - Calogero Lo Piccolo per la gruppoanalisi, Giovanni Lo Castro per lo psicodramma freudiano e Margherita Spagnuolo Lobb, per la psicoterapia della Gestalt - a rispondere ad alcune domande cruciali per la terapia di gruppo nella clinica contemporanea. I temi affrontati trasversalmente dai tre approcci riguardano la definizione del setting gruppale, la dimensione del sentire corporeo, l'estetica dell'essere gruppo, le riflessioni sul concetto di autoregolazione e sull'antropologia sociale che animano l'intervento di gruppo, e infine valutazioni sul futuro della psicoterapia di gruppo in considerazione delle evoluzioni sociali e culturali degli ultimi anni. Un confronto tra epistemologie e prospettive di pensiero che forniscono un'opportunitŕ di riflessione e un'occasione per ampliare gli orizzonti di conoscenza sulla clinica dei gruppi.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
50

Selvini, Matteo, Anna Maria Sorrentino, and Maria Chiara Gritti. "Promuovere la resilienza "individuale-sistemica". Un modello a sei fasi." PSICOBIETTIVO, no. 3 (February 2013): 32–51. http://dx.doi.org/10.3280/psob2012-003003.

Full text
Abstract:
Nella prima parte dell'articolo gli autori discutono delle difficoltŕ della psicoterapia in generale, e di quella sistemica in particolare, nell'affrontare il tema della resilienza vale a dire del trauma e del suo superamento. Difficoltŕ dei sistemici prevalentemente legare al totem della depatologizzazione ed al conseguente tabů della diagnosi. Nella seconda parte viene delineato un percorso tipico o ideale in sei fasi per l'elaborazione dei traumi, quale guida per valutazioni cliniche che consentono un processo terapeutico organizzato e strutturato.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
We offer discounts on all premium plans for authors whose works are included in thematic literature selections. Contact us to get a unique promo code!

To the bibliography