Dissertations / Theses on the topic 'Valorizzazione patrimonio'

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1

Fiore, Federica <1973&gt. "Ecomusei come strumento di valorizzazione del patrimonio culturale." Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2008. http://amsdottorato.unibo.it/1017/1/Tesi_Fiore_Federica.pdf.

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2

Fiore, Federica <1973&gt. "Ecomusei come strumento di valorizzazione del patrimonio culturale." Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2008. http://amsdottorato.unibo.it/1017/.

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3

Tonon, Leda <1988&gt. "Il turista protagonista della valorizzazione del patrimonio locale." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2013. http://hdl.handle.net/10579/3731.

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Abstract:
Analizzando dapprima le caratteristiche del turismo culturale e l'importanza del turismo nella valorizzazione del patriomonio storico-artistico-naturalistico locale in un'ottica di sostenibilità, l'elaborato vuole proporre un'iniziativa di coinvolgimento in prima persona della figura del turista pernottante nella valorizzazione del patrimonio storico-artistico-naturalistico che visita. Attraverso una collaborazione tra enti istituzionali e strutture ricettive, l'idea del progetto è quella di trattenere una parte del prezzo che il turista paga per una camera per investirlo in conservazione, manutenzione e valorizzazione del patrimonio locale. In questo modo si cerca di rendere responsabile il turista nei confronti di ciò che visita.
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4

Fontana, Federica <1984&gt. "Valorizzazione del patrimonio medievale attraverso interventi artistici contemporanei nel Novecento." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2014. http://hdl.handle.net/10579/4986.

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Abstract:
Collegandosi al concetto di valorizzazione, intesa come una modalità di conservazione dinamica volta a reimmettere il bene culturale in un circuito vitale, si traccia una storiografia del rapporto tra l'artista contemporaneo e le testimonianze tangibili della storia attraverso un'analisi degli interventi sul patrimonio medievale costruito. Lo studio considera il problema sia dal punto di vista architettonico, approfondendo questioni come l'inserimento delle nuove architetture nei centri storici e la pratica gli inserti, sia da quello delle arti visive, presentando una serie di casi di dialogo tra i due linguaggi. Si prende poi in esame la situazione italiana focalizzandosi sul caso specifico di Venezia, tra progetti irrealizzati ed esempi di interazione riuscita.
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5

Pranovi, Enrico <1992&gt. "Strategie di web marketing per la valorizzazione del patrimonio culturale intangibile." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2017. http://hdl.handle.net/10579/9948.

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Abstract:
La tesi avrà l'obiettivo di evidenziare le potenzialità della comunicazione e del marketing on line per la promozione e la valorizzazione del patrimonio culturale intangibile. Per questo tipo di beni culturali, si definirà come gli strumenti digitali possano informare e coinvolgere il pubblico, in mercati territorialmente, linguisticamente e culturalmente diversi. In particolare, si svilupperà un piano di web marketing per la valorizzazione della figura e delle opere del compositore Gian Francesco Malipiero.
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6

Barbiero, Giorgia <1996&gt. "Lo Slow Tourism come modello di valorizzazione dell'intero patrimonio storico-naturalistico italiano." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2021. http://hdl.handle.net/10579/20460.

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Abstract:
La mia tesi costituisce una panoramica del territorio italiano, in termini di mobilità sostenibile, la quale a livello turistico si traduce in un modello non solo auspicabile, per un maggiore e migliore sviluppo economico, ma anche facilmente applicabile al Bel Paese: lo Slow Tourism. In particolare, si vuole dimostrare come il Turismo Lento rappresenti il mezzo ideale per valorizzare l’intero patrimonio storico-naturalistico italiano, ovvero l’ampio ventaglio di parchi, borghi e città, poco conosciuti dai visitatori domestici ed internazionali ma ugualmente interessanti dal punto di vista turistico. Da un punto di vista formale, il lavoro è suddiviso in quattro capitoli: il primo costituisce una riflessione generale sulla lentezza e sul turismo lento come modello, mentre gli altri sono divisi in una parte espositiva ed una esemplificativa, completi di dati sull’attuale periodo di pandemia ed itinerari in cittadine e borghi, nascosti ma autentici e suggestivi.
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7

Manfrin, Giulia <1993&gt. "Il patrimonio della bonifica del Delta del Po come elemento di valorizzazione territoriale." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2018. http://hdl.handle.net/10579/13377.

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Abstract:
La storia del Delta del Po mostra la mutevolezza di questo paesaggio derivata dall’interazione continua tra le forze della natura e le attività dell’uomo che ha favorito la creazione di una grande varietà di ambienti naturali e culturali di valore eccezionale. L’area del Delta del Po offrendo paesaggi differenti tra loro, una ricca varietà di specie animali, un consistente patrimonio materiale, crea un’offerta diversificata che interessa sempre più il turista moderno in cerca di esperienze autentiche che siano legate al territorio. Tra tutte le forme di turismo che si possono praticare, solo lo “slow tourism” si configura come quel tipo di turismo che è in grado di portare vantaggi in chiave turistica alla destinazione favorendo la destagionalizzazione, la diffusione di benefici su tutto il territorio, la crescita delle opportunità di reddito e della competitività. All’interno di questo contesto così complesso si inserisce la bonifica che rappresenta una testimonianza storica che è stata indispensabile per rendere vivibili le aree del Delta permettendo sia la conservazione ambientale sia la possibilità di uno sviluppo economico del territorio. Attraverso un’analisi del “turista slow” e dei suoi principali interessi, verrà dimostrato se il patrimonio legato alla bonifica, dalle modificazioni avvenute nel paesaggio, agli interventi idraulici, alle strutture architettoniche, interessa il turista e se può essere utilizzato come elemento di richiamo turistico e di valorizzazione per il territorio. Infine, verranno considerate le iniziative per la promozione di forme di turismo lento che danno attenzione ai concetti di responsabilità e sostenibilità grazie alle quali è possibile valorizzare al meglio l’area portando benefici sia al territorio sia alle popolazioni che vi vivono.
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8

Nardini, Silvia <1988&gt. "Digital Cultural Heritage: gli strumenti della tecnologia digitale per la valorizzazione del patrimonio culturale." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2015. http://hdl.handle.net/10579/6671.

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Abstract:
La tesi tratta l'argomento del Digital Cultural Heritage nel contesto dell'interazione tra settore culturale e settore informatico. Propone una visione a tutto tondo di come è stato gestito il patrimonio culturale con l'aiuto della tecnologia digitale e i passi compiuti e da compiere nel prossimo futuro, per giungere alla Società dell'Informazione per tutti. Inizialmente viene proposta una visione generale della Cultura Digitale dall'avvento di Internet e di come è cambiata l'idea di cultura anche grazie all'uso di infrastrutture di rete per la ricerca e l'innovazione e i vari progetti che utilizzano questi strumenti digitali per lo sviluppo della cultura. Successivamente si parla di un altro importante strumento promosso dall'Unione Europea per il futuro della ricerca storico-artistica in ambito digitale, La Biblioteca Digitale Europea. Si riporta la sua concezione, le sue finalità e la storia di come è nata e si è sviluppata, grazie al sostegno delle iniziative eEurope, delle Raccomandazioni e Direttive europee che trattano l'argomento. Verranno affrontati poi gli strumenti che si collocano nel contesto della strategia dell'Unione Europea per creare la Società dell'Informazione e che sono al servizio della Biblioteca Digitale Europea. Dal progetto Minerva, al progetto Michael fino ad arrivare al portale Europeana. Infine si espone la situazione italiana del livello di digitalizzazione dei beni culturali e il portale CulturaItalia come strumento di conservazione e valorizzazione.
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9

Benato, Emanuela <1988&gt. "Strategie di valorizzazione del patrimonio culturale: l'organizzazione di eventi come strumento di marketing territoriale." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2016. http://hdl.handle.net/10579/9008.

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Abstract:
Negli ultimi anni gli eventi, definiti come manifestazioni organizzate rivolte ad un pubblico esterno, hanno assunto un ruolo decisivo nelle politiche territoriali e nella promozione turistica. L’obiettivo di questo lavoro è analizzare nel dettaglio, attraverso lo studio di un caso reale, come nasce, si sviluppa e viene gestito un evento in tutte le sue fasi e come, grazie ad esso, si possa contribuire a valorizzare il territorio e il patrimonio culturale del Bel Paese. Ogni manifestazione, ovviamente, avviene all’interno di un preciso contesto ambientale; un contesto che necessita di essere osservato, studiato ed analizzato prima che venga progettata qualsiasi interessante iniziativa. Difatti, nel primo capitolo, viene approfondito il concetto di marketing territoriale; la globalizzazione, l’apertura dei mercati e la maggiore mobilità degli individui, hanno generato la formazione di un nuovo soggetto economico, a fianco di quelli tradizionali: il territorio. Il territorio diventa così il protagonista che opera in uno scenario concorrenziale nel quale è destinato non solo a relazionarsi, ma soprattutto a differenziarsi. Diversi possono essere gli strumenti che agevolano a far emergere le componenti di cui esso è formato: la pubblicità, le fiere specialistiche, gli eventi e altro ancora. L’attenzione si focalizza, appunto, sugli eventi, tema trattato nel secondo capitolo. Con il fine di far affiorare le risorse di una determinata area, le sue ricchezze, il suo valore e le opportunità di business, una manifestazione può essere la strategia chiave per enfatizzare un territorio, attraendo non solo nuovi capitali, ma anche catturando l’interesse dell’opinione pubblica e dei residenti, considerati quest’ultimi i primi a dover sostenere una zona a loro familiare. A partire dalla definizione di evento culturale, l’elaborato elenca gli step necessari con cui un’iniziativa può essere realizzata anche in un ambiente artistico, come avviene per il progetto qui presentato. Si prosegue con una breve panoramica inerente la comprensione del concetto di valorizzazione del patrimonio culturale in Italia: essa è strettamente connessa allo sviluppo civile, economico e territoriale. Conoscere, tutelare e conservare i Beni nazionali incrementa la loro fruibilità nello spazio e nel tempo. Chi ricopre questo arduo compito, oltre ad alcuni enti pubblici, si riscontra anche il Fondo Ambiente Italiano, esposto nel terzo capitolo. Questa Fondazione no profit, fondata nel 1975 su modello del National Trust inglese, si occupa di promuovere in concreto una cultura di rispetto della natura, dell'arte, della storia e delle tradizioni italiane e tutela un patrimonio che è parte fondamentale delle radici e dell’identità del Paese. A conclusione della tesi, viene analizzato uno dei Beni aperti al pubblico e di proprietà del FAI: Villa dei Vescovi, a Luvigliano di Torreglia (PD). Qui viene proposta un’iniziativa indirizzata a studenti e neo laureati. La volontà è di ideare un Bootcamp per svariate motivazioni: per organizzare una manifestazione innovativa e non presente tra i competitors nel territorio circostante, per soddisfare un’esigenza espressa dal target in esame (un evento sia di formazione, sia di divertimento), per enfatizzare le risorse territoriali e le opportunità locali, per coinvolgere sia gli attuali stakeholder che conoscerne di nuovi, per collaborare con nuove realtà e per aumentare la visibilità dello scenario e del patrimonio artistico dove tutto questo avviene. Attraverso un evento, quindi, si desidera raggiungere due benefici: creare notorietà e consapevolezza di una specifica area producendo un importante ritorno d’immagine e di essere fattore di attrazione ogni volta che un’iniziativa viene riproposta al pubblico.
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Mariani, Stefano <1977&gt. "La valorizzazione del patrimonio geologico: un'esperienza di ricerca sui geositi tra Emilia-Romagna e Baviera." Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2007. http://amsdottorato.unibo.it/597/1/TESI_Mariani.pdf.

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Mariani, Stefano <1977&gt. "La valorizzazione del patrimonio geologico: un'esperienza di ricerca sui geositi tra Emilia-Romagna e Baviera." Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2007. http://amsdottorato.unibo.it/597/.

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CHIESA, ANDREA. "VALUTAZIONE DELLE STRATEGIE PROGETTUALI PER IL RIUSO, IL RECUPERO E LA VALORIZZAZIONE DEL PATRIMONIO CULTURALE." Doctoral thesis, Università degli studi di Pavia, 2022. http://hdl.handle.net/11571/1456603.

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Abstract:
Il tema trattato dalla ricerca si colloca nell'ambito del riuso, del recupero e della valorizzazione del patrimonio culturale dismesso. Un tema attuale che si pone come azione indispensabile ed inderogabile nello sviluppo futuro delle città italiane ed europee. Recuperare anziché demolire e ricostruire, oltre a rispondere ad aspetti di natura etico-culturale, permette di ridurre il consumo di territorio in linea con i principi espressi dalla comunità europea. Il dibattito recente parla infatti di sviluppo urbano sostenibile, intesa come esortazione per la società a trovare soluzioni per lo sfruttamento delle risorse naturali e consentire la rigenerazione e la conservazione dell'ambiente per le generazioni future. Nel caso specifico del patrimonio costruito storico e della sua valorizzazione sostenibile, l'attività di ricerca si focalizza sul tema delle strategie di impatto, cioè le strategie di riuso e l'impatto che esse hanno sul bene oggetto di riqualificazione. L’obiettivo risulta quindi l’analisi del costruito in ogni suo aspetto (definendone i vincoli imposti dalle sue caratteristiche e i gradi di libertà intrinseci) per comprendere come differenti strategie progettuali possano influenzare le caratteristiche prestazionali dell’esistente ed implementare le lacune in esso rilevate, con la finalità di indicare quale tra esse siano quelle potenzialmente più adeguate a rispondere alle istanze trasformative del bene. La finalità è definire una metodologia e analisi in grado di divenire non solo uno strumento tecnico di studio ma anche uno strumento di pre-valutazione utile ad esempio a stazioni appaltanti, enti o istituzioni, soggetti pubblici o privati per rispondere alla più recente normativa in materia di contratti pubblici dove si esplicita la necessità di ottenere a base di gara un “Documento di fattibilità delle alternative progettuali” (DOCFAP). Lo strumento così formulato verrà inoltre testato su due casi studio presenti nella città di Pavia e di proprietà dell'Ateneo al fine di provarne l'efficacia ed individuarne eventuali punti di debolezza.
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Bianco, Angela <1979&gt. "Esperto in processi di valorizzazione, conservazione e gestione del patrimonio artistico culturale del "distretto" veneziano." Doctoral thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2012. http://hdl.handle.net/10579/1239.

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Abstract:
Il presente lavoro si suddivide sostanzialmente in tre nuclei. Il primo capitolo indaga il così detto "distretto" dell'arte contemporanea veneziana e lo confronta con le più aggiornate teorie di valorizzazione del patrimonio culturale. Il secondo capitolo, definisce il nodo nevralgico della tesi e tratta il tema delle professioni museali. Il terzo nucleo, suddiviso in altrettanti capitoli, descrive i progetti realizzati: Mediatori Culturali, A.Mu.C- Archivio multimediale del contemporaneo e Art Night Venezia. Attraverso il metodo della actionresearch sono state concretamente testate alcune nuove figure professionali intese come ponte e collante tra le differenti istituzioni, sempre in funzione di una più efficace fruizione del patrimonio storico-artistico. L'esito della ricerca ha definito strategie e procedure atte a potenziare le competenze culturali e professionali di una serie di figure già dotate di un alto livello formativo ma non ancora assorbibili nello scomparto del "distretto" culturale veneziano dell'arte contemporanea, ma in prospettiva configurabili per un mercato del lavoro più ampio.
This work focuses mainly on three parts. The first chapter investigates the so called venetian “district” of contemporary art, in comparison with the most updated theories for the valorisation of the cultural heritage. The second chapter, defines the key point of the thesis and deals with the topic of the museum professions. The third part, subdivided in as many chapters, describes the projects carried out: Cultural Mediators, A.Mu.C – Multimedia Archive of Contemporary art, and Art Night Venice. Through the actionresearch method, some new professionals, intended to bridge between the different institutions, have been positively tested, aiming to a better fruition of the historical and artistic heritage. The outcome of the research has defined strategies and procedures suitable to enhance the cultural and professional expertises of highly trained subjects, who are not yet absorbable in the compartment of the venetian cultural “district” of contemporary art, but in prospect, configurable for a broader labour market.
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Secco, Stefano <1988&gt. "Il ruolo del patrimonio forestale nella tutela dell'ambiente e per la valorizzazione del territorio rurale." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2013. http://hdl.handle.net/10579/2450.

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Abstract:
Le scelte di politica agricola comunitaria hanno indirizzato negli anni i comportamenti degli agricoltori, con conseguenze talvolta positive ed altre volte negative. Il presente lavoro intende analizzare alcuni strumenti di politica forestale adottati dalla Regione Veneto con finalità differenti. Si tratta di misure intraprese per favorire l’imboschimento di superfici agricole e non, con particolare riguardo alle zone di pianura, mentre nelle aree montane sono stati promossi altri incentivi con lo scopo di limitare l’avanzamento del bosco dovuto a fenomeni di abbandono dei suoli. Gli altri strumenti che si andranno ad analizzare sono quelli volti ad incentivare la produzione di energia rinnovabile, ed in particolare quella da biomassa legnosa con il recupero del legname nei boschi locali. Il progetto Carbomark, inoltre, che ha sviluppato un mercato locale e volontario dei crediti di carbonio con il duplice obiettivo di contrastare l’effetto serra e creare valore economico per i proprietari delle foreste e non solo, permetterà di valorizzare tutto il contesto territoriale locale.
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Sileci, Federica <1993&gt. "La valorizzazione del patrimonio culturale italiano attraverso il principio di sussidiarietà. Il caso del FAI." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2020. http://hdl.handle.net/10579/17235.

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Abstract:
Nonostante siano disponibili numerosi studi che intendono misurare la portata del settore culturale e creativo, in Italia rimane ancora poco esplorato il ruolo specifico del patrimonio culturale, in particolare diffuso, come attivatore di sviluppo territoriale e sociale, in una logica non soltanto turistica, ma anche identitaria e valoriale. Lo scopo di questo contributo è quello di fornire uno spunto di riflessione sull’indagine del patrimonio culturale diffuso in quanto elemento strategico per il miglioramento del benessere della comunità attraverso il coinvolgimento della comunità stessa, in attuazione del principio di sussidiarietà orizzontale. L’analisi del miglioramento del benessere si svolge attraverso il ricorso ad indicatori in grado di quantificare l’impatto che il patrimonio culturale produce sulla comunità e sul contesto territoriale locale, non solo a livello monetario e di flussi di cassa, ma anche in termini sociali e culturali: si esaminano gli effetti della partecipazione attiva della comunità, in ottica sussidiaria, ai processi di valorizzazione del patrimonio culturale locale. L’originalità dell’elaborato consiste nel proporre come esempi virtuosi per le politiche di valorizzazione partecipate, le modalità di intervento del Fondo Ambiente Italiano (FAI), la sua struttura, la sua visione e missione. Il FAI può costituire un valido strumento per il miglioramento del benessere locale attraverso la partecipazione attiva degli individui, della comunità, in un’ottica di rete, collaborazione e scambio di risorse al fine di valorizzare non solo il patrimonio culturale del nostro Paese, ma anche il contesto territoriale e comunitario che con il patrimonio intreccia profondi legami di tipo identitario. Questo contributo si propone come riflessione teorica e, pertanto, non fornisce risultati pratici in merito alle metodologie proposte, ma potrebbe costituire un punto di partenza per analisi e ricerche più approfondite sul ruolo della comunità nel miglioramento del benessere sociale attraverso la valorizzazione del patrimonio culturale diffuso.
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Milano, Egle <1996&gt. "La rinascita delle rovine urbane di Beirut: conservazione e valorizzazione del patrimonio urbano in Libano." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2020. http://hdl.handle.net/10579/17640.

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Abstract:
La presente tesi si prefigge l'obiettivo di indagare il ruolo delle rovine urbane nel contesto post-bellico della città di Beirut e del Libano in generale, dimostrando attraverso quali modalità edifici storici in disuso possano essere recuperati e riutilizzati. La ricerca vuole inoltre illustrare l'importanza del valore del patrimonio storico urbano in relazione alla questione della memoria collettiva di una comunità. Il lavoro di ricerca fornisce un contesto storico e normativo circa la questione del patrimonio urbano e relativa conservazione a seguito della ricostruzione post-bellica della città di Beirut. Viene offerta una panoramica riguardante l'attivismo della società civile e le organizzazioni a difesa del patrimonio. Vengono in seguito presentati quattro casi specifici di ripristino di edifici abbandonati: da un lato Beit Beirut e il Grand Hotel Casino Ain Sofar, trasformati in luoghi di cultura e socialità a partire da iniziative private; dall'altro lato l'Egg ed il Grand Théâtre, ritornati in funzione grazie a processi spontanei di occupazione nel contesto delle manifestazioni libanesi di ottobre 2019. Il risultato della ricerca, attraverso l'esposizione delle modalità di riabilitazione degli edifici storici trattati, dimostra dunque la possibilità del recupero e adattamento del patrimonio urbano di Beirut e del Libano in generale. Il patrimonio urbano riveste infatti una particolare importanza in quanto rappresenta il passato storico e l'identità di una città e della comunità che la vive.
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ORLANDO, ALICE MARIA. "La conservazione della memoria: dalla romantica contemplazione del rudero alla valorizzazione dell'attuale patrimonio archeologico siciliano." Doctoral thesis, Politecnico di Torino, 2012. http://hdl.handle.net/11583/2501572.

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Abstract:
Il Grand Tour approda in Sicilia a metà del Settecento, sulla scorta dell’interesse per la classicità che le prime grandi campagne archeologiche in Italia meridionale avevano risvegliato pochi anni prima: una folta schiera di intellettuali e nobili inserisce l’isola tra le mete irrinunciabili del proprio ‘viaggio di formazione’, alla ricerca delle antiche radici comuni della cultura europea. La riscoperta dei vasti siti magnogreci alimenta per oltre un secolo un flusso ininterrotto di studiosi e viaggiatori che si recano in Sicilia per verificare, misurare, ritrarre dal vivo i luoghi dei poemi classici, e in alcuni casi per partecipare ai lavori di scavo: questo fenomeno è accompagnato dalla produzione di un’enorme quantità di testi e rappresentazioni grafiche, che formano un settore specifico della letteratura odeporica europea. Si tratta di un ingente patrimonio documentario, poco pubblicato e ancor meno tradotto, se non completamente inedito, che è stato assunto come fonte privilegiata di informazioni.Si sono dunque approfonditi gli aspetti più propriamente inerenti la cultura e la prassi della conservazione del patrimonio archeologico in Sicilia in rapporto all’immagine che ne hanno colto i visitatori di differenti periodi storici, nazionalità e formazione culturale. Se si intendono ripensare e riprogettare tutela, conservazione e valorizzazione dei siti lungo le strade del Grand Tour al fine di incoraggiare una fruizione più consapevole e sostenibile del patrimonio culturale presente, non si può che attingere al materiale informativo prodotto nel secolo in cui il fenomeno è nato e si è imposto come passaggio obbligato nella formazione culturale degli intellettuali di tutta Europa. Dal momento che il valore dei singoli siti è strettamente legato al loro essere parte di una rete, e l’insieme della rete presenta un indiscusso carattere di unicità sotto il profilo storico-artistico e paesaggistico, si è ritenuto di poter proporre il sistema dei siti lungo le rotte siciliane del Grand Tour come entità da valorizzare nel suo complesso: essa ha rappresentato una fase fondamentale della crescita culturale europea nei secoli in cui la coscienza della conservazione è nata e ha assunto una forma istituzionale. Non può essere intesa come insieme di emergenze indipendenti pena la perdita di un importante aspetto immateriale che lega fra loro i luoghi e che oggi potrebbe diventare catalizzatore di sviluppo locale.
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Ceccoli, Giulio. "Recupero e valorizzazione dei borghi minori. Analisi sistematica del patrimonio costruito di San Giovanni Lipioni (CH)." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2021.

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Abstract:
Il fenomeno dello spopolamento e dell’abbandono di piccole realtà insediative è una dinamica che sta riguardando l’intero territorio europeo, e che porta le piccole realtà locali a cercare modi per far rivivere il proprio territorio e patrimonio culturale, che altrimenti rischia di essere definitivamente perduto in pochi decenni. Negli ultimi anni sono stati stanziati fondi a livello europeo e nazionale per il recupero del patrimonio edilizio in ambito sismico, energetico e di piccoli borghi in via di spopolamento, ma attualmente non esiste un programma nazionale e decreti attuativi specifici per la loro valorizzazione ed il sostegno al ripopolamento. Il progetto di tesi si pone come base per la fase iniziale della stesura di un progetto di valorizzazione e ripopolamento del borgo di San Giovanni Lipioni (CH), attraverso il rilievo di circa 50 edifici del centro storico e la successiva elaborazione dei dati con lo scopo di creare schede di catalogazione catastale, geometrica, tecnica e dello stato di conservazione. La catalogazione viene estesa a due aggregati del centro storico, mentre su un edificio avente la caratteristiche tipiche locali viene proposto un intervento manutentivo, di miglioramento sismico ed energetico. Poiché tale progetto può essere applicato con analoghi interventi su molti altri edifici del centro storico, è possibile definire una procedura esemplificativa da sviluppare poi sugli altri fabbricati rilevati, giungendo anche ad una stima parametrica dei costi totali degli interventi sull’abitato. Il progetto di tesi è finalizzato quindi alla creazione di un modello univoco di mappatura e analisi del patrimonio edilizio da recuperare, abbinato a soluzioni di intervento ritenute consone e stimate dal punto di vista economico. Questo può rappresentare un primo passo conoscitivo di valorizzazione storico-culturale, funzionale ed economica da inserirsi in un disegno più ampio di rinascita di una piccola realtà in attuale stato di spopolamento.
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De, Zolt Marta <1987&gt. "Val Comelico, proposte di sviluppo: la Rete Museale del Legno e la valorizzazione del patrimonio artistico." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2013. http://hdl.handle.net/10579/3142.

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Abstract:
La tesi si sviluppa in due aree di ricerca: la prima parte tratta l'analisi di tutte le strutture museali e i luoghi di interesse che potrebbero essere coordinati ed organizzati al fine di favorire una fruizione migliore degli stessi e la nascita di un percorso culturale strutturato sulla Val Comelico. Il censimento sfocia e si concretizza nella progettazione della Rete Museale del Legno Val Comelico in cui si mettono in luce potenzialità e complessità di una struttura ipotetica. La seconda area è un'indagine sul ruolo dell'arte in Val Comelico in cui vengono censiti luoghi e peculiarità artistiche e architettoniche del posto. Si propongono in conclusione una serie di interviste con artisti professionisti che operano nell'ambito dell'arte contemporanea nella vallata. L'intento del lavoro è di delineare un quadro generale sulla situazione attuale dell'arte contemporanea in Val Comelico per capire che ruolo ha, o potrebbe avere, come veicolo di sviluppo dell'offerta culturale.
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Loreggian, Silvia <1990&gt. "La valorizzazione ecoturistica del patrimonio naturale croato. I Parchi Nazionali di Paklenica e delle isole Kornati." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2015. http://hdl.handle.net/10579/5940.

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Abstract:
La tesi presenta i Parchi Nazionali di Paklenica e delle isole Kornati, rispetto al quadro complessivo nazionale croato nel quale si situano. La finalità della ricerca è quella di suggerire un modello di sviluppo turistico sostenibile per le aree naturali, allo scopo di valorizzare un patrimonio naturale, altrimenti poco promosso, o altrimenti sfruttato senza interessi conservativi. Di conseguenza, si propone l'ecoturismo come forma di fruizione dei Parchi oggetto di studio, presentandone i vantaggi e le accortezze necessarie affinché apporti uno sviluppo effettivo e a lungo termine presso il territorio.
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Magro, Benedetta <1992&gt. "CORPORATE HERITAGE MARKETING: Come raggiungere il consumatore attraverso la valorizzazione del patrimonio storico e culturale d'impresa." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2019. http://hdl.handle.net/10579/14322.

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Abstract:
Attraverso questa tesi di laurea magistrale si cercherà di capire come i consumatori percepiscano le iniziative delle aziende volte a far conoscere il proprio patrimonio storico e culturale. L’heritage è stato presentato da numerosi studi di management, come asset necessario per creare unicità del brand e del prodotto, ma il tema oggi si presenta ancora poco esplorato. Numerose sono, infatti, le aziende che hanno intrapreso attività di corporate heritage marketing per valorizzare il proprio patrimonio storico e culturale, ma, dal punto di vista teorico, non si è ancora arrivati ad una definizione e ad uno studio delle implicazioni pratiche di tale strategia. Attraverso una ricerca di tipo qualitativo, con il seguente elaborato si cercherà di individuare una serie di elementi che le aziende devono necessariamente tenere in considerazione per perseguire una strategia di Corporate Heritage Marketing, per la selezione degli strumenti più adatti alla loro realtà e per il raggiungimento dei propri stakeholder, interni ed esterni. Numerose indagini si sono soffermante esclusivamente sullo studio di specifici casi aziendali. Risulta, quindi, essere assente in letteratura, un’analisi di come le implementazioni delle strategie di corporate heritage marketing impattino sul consumatore finale. Per tale ragione, questa tesi sarà volta ad analizzare il punto di vista del consumatore, in quanto è possibile che, ogni giorno, molte persone entrino in contatto con strumenti di corporate heritage marketing senza averne la consapevolezza. A partire, quindi, dall’analisi di un campione di consumatori, saranno individuati gli elementi necessari alle aziende per costruire, sviluppare, conservare e tramandare la propria storia e cultura. Una volta individuato un elenco generale di elementi, indispensabili per ingaggiare il consumatore finale, si cercherà di ricondurre tali elementi agli strumenti di più diffusi e utilizzati dalle imprese. In questo modo sarà possibile individuare su quali iniziative conviene concentrare le risorse aziendali, ottimizzando così le attività e ottenendo un maggiore successo, soprattutto in termini di fedeltà al brand. Oggi si assiste ad una feroce concorrenza sull’innovazione tecnologica, ad una continua evoluzione dei bisogni dei consumatori, soprattutto delle nuove generazioni che non vedono nel passato un’opportunità, ma un freno allo sviluppo. Tante imprese, anche storiche, non riescono a stare al passo con questi mutamenti e sono costrette ad uscire dal mercato. La finalità di questa tesi è quella di ricordare come il patrimonio storico d’impresa rappresenti una risorsa strategica fondamentale, non solo per le imprese più longeve ma anche per le nuove realtà. Bisogna essere in grado di sfruttare il proprio potenziale comunicativo, vincendo la sfida di molte realtà ad approcciarsi alle nuove tecnologie e ad aprirsi ad un pubblico che sempre più apprezza la capacità di un brand a renderlo partecipe alla sua attività. In questo modo il consumatore diventa una risorsa indispensabile per la creazione, sviluppo e per tramandare l’Heritage delle imprese.
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Da, Dalt Katia <1995&gt. ""Oltre il Prosecco c'è di più" - Analisi di tutela e valorizzazione di un territorio Patrimonio dell'Umanità." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2020. http://hdl.handle.net/10579/17732.

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Abstract:
Il presente elaborato voglia essere in parte un continuum della tesi triennale “Stappare con cura: viaggio tra le Colline del Prosecco alla scoperta delle bio-bollicine” portando in luce l’evolversi del panorama socio-economico del territorio del Conegliano-Valdobbiadene in seguito al riconoscimento Unesco. Si voglia descrivere le modifiche resesi necessarie, rispetto alla prima candidatura, per ottenere tale traguardo e come, quanto conseguito, sia solo l’inizio di un lungo percorso che il territorio è chiamato ad affrontare al fine di preservarne le sue fragili colline. Verrà posta attenzione alla sostenibilità in vigneto, facendo riferimento in fattispecie al mondo dell’apicoltura e alla preziosa risorsa che rappresenta. Si cercherà anche di valutare l’impatto che un aumento turistico possa avere sulla geografia del luogo e come i vari attori del territorio siano chiamati a (re)agire: verrà posta enfasi su come “fare rete” in un sito Unesco anche a fronte della situazione sanitaria che stiamo vivendo. Oltre ai principali trend che interessano l’enoturismo, si presterà attenzione all’aspetto sostenibile del no profit presente in queste colline. Non meno importante sarà interrogarsi sulla possibile costituzione di un distretto dei prodotti tipici e l’introduzione e valorizzazione di varietà autoctone di vitigni all’interno della monocultura del Prosecco.
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Buso, Elisa <1994&gt. "La valorizzazione del patrimonio culturale aziendale in archivi e musei d’impresa. I casi della Regione Veneto." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2021. http://hdl.handle.net/10579/19056.

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Abstract:
Sempre più spesso negli ultimi anni il mondo della cultura e quello dell’economia sono stati affiancati, questo perché si è capito che entrambi i settori possono apportare e condividere con l’altro conoscenze e metodologie proprie così da migliorarsi vicendevolmente. In quest’ottica, la crescente consapevolezza dell’importanza del patrimonio storico aziendale ha portato le aziende ad adottare metodi di valorizzazione propri del mondo della cultura, quali archivi e musei, per conservare, valorizzare e promuovere questo patrimonio. L’obiettivo di questo studio è esaminare la situazione attuale della Regione Veneto in materia di valorizzazione del patrimonio storico aziendale, mappando le realtà che hanno instaurato un legame tra questi due settori e che hanno messo in atto degli esempi di relazione concreta con la cultura e con la storia, dando importanza ad un passato che è quanto mai importante ed essenziale per il futuro stesso dell’azienda. La domanda che ci si pone è se queste realtà hanno adottato delle logiche manageriali, dei comportamenti e delle competenze adatte per valorizzare il loro patrimonio quale asset strategico per il loro business. Per realizzare la mappatura sono state individuate le aziende attive in materia, sono stati organizzati degli incontri con i responsabili archivistici e museali e sono state loro sottoposte delle domande comuni così da verificare lo stato dell’arte. Su questa base, si propone un’analisi SWOT dei casi sulla base degli input teorici individuati all’inizio dell’elaborato, per identificare i punti di forza e i punti di debolezza di queste realtà e le opportunità e i fattori di rischio che incontrano interfacciandosi con l’ambiente esterno, dando così degli spunti di riflessione per gli imprenditori che volessero valorizzare il loro patrimonio storico tramite una narrazione attraverso archivi e musei d’impresa, ma non solo.
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ZAPPIA, GIULIA. "Tutela, valorizzazione e recupero delle imbarcazioni del patrimonio: Linee guida per il processo di restauro nautico." Doctoral thesis, Università degli studi di Genova, 2019. http://hdl.handle.net/11567/943856.

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Masella, Nicola. "Recupero e valorizzazione del patrimonio ferroviario metropolitano della Regione Campania. Un modello tecnico-economico di governance." Doctoral thesis, Universita degli studi di Salerno, 2019. http://elea.unisa.it:8080/xmlui/handle/10556/4280.

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Abstract:
2017 - 2018
The research was aimed at developing a technical-economic governance model for the enhancement of railway assets and in particular of unmanned or underused stations. Through the analysis of the most recent examples of sustainable urban development processes hinged on public transport, the goal set was to provide local authorities with practical and policy tools - based on an integrated approach - to manage the valorization of stations and related urban areas. The study, then, focused on the metropolitan railway network of the Campania Region, currently managed through an in-house subject - the E.A.V. srl - which has been entrusted with managerial, economic and financial coordination tasks, both for the railway transport operation and for the related investments. Therefore, the aim was to select the targets and key indicators to be used in the context of a multicriteria decision support model that, considering urban sustainability under different perspectives, was able to identify the best investment and development option within a set of alternatives. The model, based on the Analytic Hierarchy Process (AHP), was then tested on real cases, ie on four stations belonging to the same railway line, proving to be suitable for use also in different territorial contexts. [edited by Author]
XXXI ciclo
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Mangialardo, Alessia. "Nuove forme di riuso e rigenerazione del patrimonio immobiliare pubblico - innovative esperienze italiane di partecipazione e di creazione di valore." Doctoral thesis, Università degli studi di Padova, 2018. http://hdl.handle.net/11577/3423149.

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Abstract:
The question of how to enhance the Italian public real-estate assets is a topic widely debated by local authorities and the central government. The reuse and enhancement of a public asset of immense size no longer used for public purposes and at risk of abandonment is a challenge for the Italian territories and for the government finances. For a long time, the lawmaker's effort in this field has focused on facilitating the public procedures for the alienation of public buildings. The bases of these policies were the need to enter the property on the market to entrust them to operators which would hold the appropriate financial resources and knowledge able to redevelop the buildings and ensure new uses. At an ex-post evaluation, facilitation and market access measures through traditional valuation tools have not yielded the hoped outcome. Growing downturns on real estate sales may be similar to the market for non-performing loans - estimated at no more than 30% of their real value as reported by the Bank of Italy - imposes new solutions to avoid the sale and the abandonment of such assets. In public real-estate assets suspended among the negligence of the administrations and the exclusion from the traditional real estate market logic, in recent years innovative forms of enhancement of public real-estate properties took place. These are promoted by a citizenship that is eager to get involved in enhancing its territory. If traditional operators no longer have the interest or resources to transform public areas and buildings, the creative class, represented by associations, artists and companies, fab-lab, creative industries, digital manufacturing workshops, craft workshops and professional firms, rediscovers abandoned real estate assets to launch innovation projects with cultural and social purposes. At the core of these activities is the desire to restart the territories affected by the structural crisis that has hit our country through culture and the sharing of projects and ideas. The present research aims to study these innovative forms of enhancement of public real-estate properties promoted from bottom-up processes, from initiatives taken by local citizenship. In particular, the goal is to identify the conditions for predicting the success of such projects and, from a real-estate economics point of view, to what extent similar actors can generate new economic value in the enhanced real-estate assets. Often, governments encourage the development of similar initiatives that revitalize properties and establish new ecosystem with culture and enterprise, simultaneously promoting economic development and urban regeneration. From reserve of financial value, public properties are thus transformed into new commons, of which citizenship reappears to start new social and economic activities. Although bottom-up processes are a well-established procedure in Europe, in the literature the theme is still experimental. For this reason, research is based on the analysis and interpretation of some empirical successful experiences in Italy and it can be distinguished in three phases. A first experimental survey was conducted on fifteen successful case studies in Italy. The basics of descriptive statistics have allowed us to identify some of the elements common to most of the experiences. Among them, the importance of active citizenship, temporary uses, the conceptual framework of commons and the attractiveness of creative industries. The second step explores in more detail the dynamics of bottom-up processes and deepens some aspects of macro and micro-territorial scale. The dataset has been expanded through fifty experiences that have been explored through multivariate statistics techniques. In particular, cluster analysis has allowed identifying some internal groups to the datasets with similar characteristics. From the analysis emerged some elements that can represent many predictors for the success of the bottom-up enhancement experiences in Italy. From the macro-territorial point of view, the importance of the endowment of social capital in a territory has emerged. Large cities have always been characterized by a high level of social and human capital and, for this reason, bottom-up processes are typically an urban phenomenon. Nevertheless, similar mechanisms can also occur where social capital is latent. In this case, administrations have promoted specific public policies to stimulate citizenship to pursue such initiatives. From the micro-territorial scale, the cluster analysis allowed to identify some architectural, managerial and legal aspects. Bottom-up enhancement processes take place in small buildings in a good state of conservation. Such mechanisms require an emblematic figure, the social entrepreneur, to ensure their economic sustainability. From a legal perspective, flexibility is the necessary element to ensure contractual formulas that are appropriate to the needs of proprietary and the users of the assets. If the positive externalities that bottom-up processes generate locally (new jobs, urban regeneration, new community services) are clear, the economic benefits, from a purely real-estate point of view, are less evident. The third step concerns the value creation process that similar mechanisms are able to generate in the enhanced asset. The discounted cash flow analysis conducted on a case study is the procedure employed to estimate the value generated by bottom-up processes. To measure in the high degree of uncertainty associated with the value chain that characterizes bottom-up initiatives, the estimation model has been combined with the Monte Carlo simulation. The results show that from a near-zero initial value, bottom-up processes have contributed to increasing this value, demonstrating how similar processes represent a valid alternative to traditional administrative procedures for enhancing abandoned property assets. From a practical point of view, research highlights new perspectives for enhancing public property assets and provides a valid support for administrations to promote similar practices. Finally, scientific results link two issues - the enhancement of public real-estate assets and bottom-up processes - which are now treated distinctly in the literature and show the effectiveness of such practices in the regeneration of territories.
La questione su come valorizzare il patrimonio immobiliare pubblico è un tema ampiamente dibattuto dalle amministrazioni locali e dal governo centrale. Il riuso e la valorizzazione di un patrimonio pubblico di immense dimensioni non più utile ai fini pubblicistici e a rischio di abbandono è una sfida per i territori italiani e per le finanze delle amministrazioni. Per un lungo periodo, lo sforzo del legislatore in materia di valorizzazione è stato incentrato sull’agevolazione delle procedure di alienazione degli immobili pubblici. Alla base di queste vi era la necessità di immettere i beni sul mercato per affidarli a operatori che disponessero delle appropriate risorse finanziarie e conoscenze in grado di riqualificare gli immobili e assicurarne nuovi usi. A una valutazione ex post, le misure di agevolazione e di accesso al mercato attraverso i tradizionali strumenti di valorizzazione non hanno dato l’esito sperato. I crescenti tentativi di vendite al ribasso di beni immobili pubblici possono essere posti in analogia al mercato dei crediti deteriorati che sono stimati al massimo al 30% del loro reale valore così come segnalato da Banca d’Italia. Tali esiti fallimentari hanno imposto la ricerca di nuove soluzioni per evitare la svendita e l’abbandono di tali beni. In un patrimonio sospeso tra l’incuria da parte delle amministrazioni e l’esclusione dalle tradizionali logiche del mercato immobiliare negli ultimi anni hanno avuto luogo innovative forme di valorizzazione promosse da una cittadinanza desiderosa di mettersi in gioco per valorizzare il proprio territorio. Se gli operatori tradizionali non hanno più l’interesse né le risorse per trasformare aree e manufatti, la creative class, rappresentata da associazioni, artisti e imprese, fab-lab, industrie creative, atelier di manifattura digitale, laboratori artigianali e studi professionali, riscopre il patrimonio immobiliare abbandonato per avviare progetti d’innovazione a sfondo culturale e sociale. Alla base di queste attività vi è il desiderio di far ripartire i territori segnati dalla crisi strutturale che ha colpito il nostro paese attraverso la cultura e la condivisione di progetti e idee. La presente ricerca mira a studiare queste innovative forme di valorizzazione del patrimonio immobiliare pubblico promosse dal basso, dalle iniziative portate avanti dalla cittadinanza locale. In particolare, l’obiettivo è di individuare le condizioni in grado di predire il successo di simili progetti, e, dal punto di vista estimativo, in quale misura simili attori siano in grado di generare nuovo valore economico nel patrimonio immobiliare valorizzato. Spesso le amministrazioni favoriscono lo sviluppo di simili iniziative che rivitalizzano gli immobili a costi contenuti e instaurano inediti ecosistemi di cultura e impresa, promuovendo simultaneamente sviluppo economico e rigenerazione urbana. Gli immobili pubblici si trasformano così da riserva di valore finanziario in nuovi beni comuni, di cui la cittadinanza si riappropria per avviare nuove realtà sociali ed economiche. Sebbene i processi di valorizzazione dal basso siano una procedura ormai consolidata in ambito europeo, in letteratura il tema è ancora sperimentale e in via di definizione. Per questo motivo, la ricerca è basata sull’analisi e sull’interpretazione di alcune evidenze empiriche di successo in Italia e può essere distinta in tre fasi. Una prima indagine sperimentale è stata condotta su quindici casi studio di successo in Italia. Le metodologie a fondamento della statistica descrittiva hanno permesso di individuare alcuni elementi comuni alla maggior parte delle esperienze. Fra questi, l’importanza di una cittadinanza attiva, gli usi temporanei, il quadro concettuale dei beni comuni e l'attrattività delle industrie creative. Il secondo step indaga più dettagliatamente le dinamiche dei processi di valorizzazione dal basso e approfondisce alcuni aspetti a scala macro e micro-territoriale. Il dataset di esperienze di valorizzazione è stato ampliato passando a cinquanta esperienze che sono state esaminate attraverso le tecniche di statistica multivariata. In particolare, l’analisi cluster ha permesso di individuare alcuni gruppi interni al dataset con caratteristiche simili. Dall’analisi sono emersi alcuni elementi che possono rappresentare altrettanti predittori per il successo delle esperienze di valorizzazione dal basso in Italia. Dal punto di vista macro-territoriale è emersa l'importanza della dotazione di capitale sociale in un territorio. Le grandi città sono da sempre caratterizzate da un’alta dotazione di capitale sociale e umano e, per questo motivo, i processi di valorizzazione dal basso sono tipicamente fenomeni urbani. Ciononostante simili meccanismi possono avvenire anche in realtà dove il capitale sociale è latente. In questo caso le amministrazioni hanno promosso specifiche politiche pubbliche per stimolare la cittadinanza a portare avanti simili iniziative. A scala micro-territoriale, l’analisi cluster ha permesso di individuare alcuni aspetti a livello di architettonico, gestionale e giuridico. I processi di valorizzazione dal basso avvengono in edifici di piccole dimensioni in buono stato di conservazione. Simili meccanismi necessitano di una emblematica figura, quella dell’imprenditore sociale, per garantire la loro sostenibilità economica nel tempo. Dal punto di vista giuridico, la flessibilità è l’elemento necessario per garantire formule contrattuali appropriate alle esigenze dell’amministrazione proprietaria e degli ideatori del progetto. Se sono evidenti le esternalità positive che i processi bottom-up generano a livello locale (nuovi posti di lavoro, rigenerazione urbana, nuovi servizi per la comunità), i vantaggi economici, da un punto di vista puramente immobiliare, sono meno evidenti. Il terzo step riguarda il processo di creazione di valore che simili processi sono in grado di generare nel patrimonio valorizzato. L'analisi dei flussi di cassa scontati condotta su un caso studio è la procedura utilizzata per stimare il valore generato dai benefici che la mobilitazione dal basso genera per le amministrazioni proprietarie. Per misurare nell'elevato grado di incertezza associata alla catena del valore che caratterizza le iniziative bottom-up, il modello di stima è stato combinato con la simulazione Montecarlo. I risultati evidenziano che da un valore iniziale pressoché nullo, i processi bottom-up hanno contribuito ad accrescere del 60% tale valore, dimostrando come simili processi rappresentino una valida alternativa alle tradizionali procedure delle amministrazioni per valorizzare gli asset immobiliari abbandonati. Dal punto di vista pratico, la ricerca mette in luce nuove prospettive di valorizzazione del patrimonio immobiliare pubblico e fornisce un valido supporto alle amministrazioni per promuovere simili pratiche. I risultati scientifici, infine, connettono due temi – la valorizzazione del patrimonio immobiliare pubblico e i processi di mobilitazione dal basso – ad oggi trattati distintamente in letteratura e dimostra l’efficacia di simili pratiche nella rigenerazione dei territori.
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Colombo, Ilaria <1992&gt. "Conservazione e Valorizzazione. Il fragile equilibrio del patrimonio archivistico italiano: il caso dell’Archivio di Stato di Venezia." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2016. http://hdl.handle.net/10579/9292.

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Abstract:
Il patrimonio archivistico italiano, in quanto bene culturale riconosciuto, è sottoposto ai vincoli di tutela previsti dall’attuale normativa (Codice dei Beni culturali e del Paesaggio). L’elaborato inizia col porre in evidenza quale possa essere la declinazione del concetto di conservazione all’interno del difficile contesto degli archivi storici, che rappresentano non solo un immenso patrimonio di storia e conoscenza, ma che presentano anche la particolarità di dover essere consultati continuamente per poter essere adeguatamente fruiti. A partire dalla presa di coscienza di questi fattori di criticità viene discusso il concetto di “conservazione preventiva”, oggi alla base di qualsiasi riflessione sulla tutela all’interno di un archivio, poiché si tratta dell’unica forma di conservazione che mira a preservare il patrimonio archivistico nella sua interezza. Dopo un approfondimento sulla legislazione italiana in materia, la ricerca si focalizza sull’Archivio di Stato di Venezia, di cui viene delineata l’origine storica e le caratteristiche odierne, dall’organizzazione interna all’enorme ricchezza che conserva al suo interno. Attraverso l’analisi di una decina di documenti rappresentativi, effettuata attraverso il confronto tra fotografie a luce visibile e a luce UV, la ricerca prosegue con l’individuare quali possono essere le tipiche problematicità che l’archivio si trova quotidianamente a dover affrontare. Partendo quindi dalla presa di coscienza di una conservazione difficile ma assolutamente necessaria, l’elaborato si conclude con il chiedersi quale tipologia di finanziamento economico è possibile individuare per sopperire alla cronica mancanza di fondi pubblici nel settore della conservazione. Nella prospettiva di un miglior collocamento all’interno dell’offerta turistica veneziana, la possibilità individuata è quella di nuove sponsorizzazioni da parte di privati, da attrarre attraverso varie modalità qui proposte e discusse.
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Garozzo, Carla <1967&gt. "La valorizzazione del patrimonio delle ville venete attraverso modelli e sistemi di simulazione : il caso di Villa Manin." Doctoral thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2017. http://hdl.handle.net/10579/11976.

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Abstract:
L’uso delle tecnologie digitali e in particolare delle ICT (Information and Comunication Technologies) è diventato ormai da tempo fondamentale per la riqualificazione e per una migliore fruizione dei beni culturali. Per ICT si intende tutto l’insieme di tecnologie che, sviluppatesi negli ultimi quindici anni a seguito dell’evoluzione dell’informatica e delle reti di telecomunicazione, hanno rivoluzionato, o quanto meno supportato, il settore del patrimonio artistico culturale. Risultano vincenti tutti gli interventi svolti con il loro impiego sia nel campo dei beni materiali, come parchi archeologici, musei, edifici rilevanti, monumenti, chiese, oggetti di valore storico artistico, quadri, mobili, arredi, oggetti di culto, tessuti, ecc., sia che si tratti di beni immateriali, come ad esempio strumenti urbanistici, tradizioni popolari, alimentari, e più in generale per l’ambito, ancora più vasto, della memoria condivisa. Le applicazioni vengono oggi favorite dalla larga diffusione delle ICT (come Web, Multimedia, RFID, GPS, Bluetooth) attraverso l’integrazione nella UCT - Universal Convergence Technology su supporti portatili e molto diffusi, come PDA e SmartPhone, che interagiscono con i beni culturali a seconda dello scopo e del campo a cui questi ultimi si riferiscono. Tali tecnologie possono, ad esempio, essere utilizzate per consentire una gestione del patrimonio, per favorire attività di studio e di ricerca, per la diagnostica dello stato di conservazione, per il restauro, per la tutela, per applicazioni che consentano di comunicare al grande pubblico la rilevanza del patrimonio culturale, ma anche su un registro più divulgativo e turistico. Partendo da questi presupposti nasce la plausibilità di strategie e di interventi volti a valorizzare il patrimonio delle ville venete attraverso le innumerevoli applicazioni delle ICT: è il tema-obiettivo della mia ricerca all’interno della Scuola dottorale in Storia delle Arti Ca’Foscari-IUAV- Università di Verona, ricerca sostenuta da una specifica borsa di studio erogata da Banca FriulAdria-Crédit Agricole .
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Strocchi, Emma <1996&gt. "Le Cooperative di comunità come custodi del patrimonio: recupero e valorizzazione agroalimentare nella Rete dei Borghi cooperativi d'Abruzzo." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2021. http://hdl.handle.net/10579/20464.

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Abstract:
La mia ricerca di tesi di laurea magistrale analizza il progetto Rete dei Borghi cooperativi d'Abruzzo, o Borghi in Rete, una realtà di collaborazione tra diverse Cooperative di comunità abruzzesi attive sui fronti del turismo, dei servizi alla comunità e della valorizzazione del territorio e della cultura locale. Lo scopo della tesi è dimostrare che le Cooperative di comunità possono considerarsi come custodi del patrimonio naturale e culturale, sia materiale che immateriale, dei luoghi a cui appartengono. All’interno di questo ampio progetto sinergico di recupero e valorizzazione culturale, sociale ed economica, affronto nello specifico il tema agroalimentare a partire dalle azioni attuate dalle singole Cooperative. Se da un lato la Rete dei Borghi cooperativi d’Abruzzo mira a ripopolare i borghi e migliorare la qualità di vita dei loro abitanti tramite i servizi alla comunità, dall’altro ha realizzato e sta realizzando progetti di recupero e valorizzazione dell’ambiente, dei saperi e delle tradizioni. Ritengo essenziale analizzare non solo l’aspetto del recupero e della conservazione agroalimentare, ma anche la contestualizzazione storica e ambientale, la partecipazione sociale e gli aspetti pratici e teorici che si celano dietro l’attualizzazione del progetto, per comprenderne a fondo le dinamiche interne ed esterne.
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Sciantarelli, Anna <1984&gt. "Censimento del patrimonio archivistico dei Comuni della Federazione del Camposampierese e proposte per la sua gestione, tutela e valorizzazione." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2014. http://hdl.handle.net/10579/5489.

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Abstract:
Il lavoro principale che ho effettuato per scrivere la tesi consiste nel censimento degli archivi degli undici Comuni della Federazione del Camposampierese. Tale operazione ha avuto lo scopo di rilevare la documentazione posseduta dai singoli enti misurata in metri lineari, le tipologie di documenti con i relativi estremi cronologici e la loro collocazione all'interno dei locali dell'ente censito. Il censimento è stato quindi lo strumento utilizzato per fotografare la realtà archivistica di ogni singolo Comune, sia dal punto di vista quantitativo che qualitativo. Esso permette di poter avere i dati sufficienti per poter programmare i successivi interventi (scarto, riordino, inventariazione analitica, etc). La struttura della tesi si compone di una prima parte riguardante l'introduzione generale al territorio del Camposampierese, vengono qui evidenziate le vicende storiche e gli assetti istituzionali dei comuni che fanno parte della Federazione (capitolo 1). É stata successivamente redatta una panoramica della legislazione comunale dal periodo napoleonico ai giorni nostri; essa è seguita da un paragrafo di archivistica generale e legislazione archivistica, si è posta l'attenzione in particolar modo alla normativa in merito agli archivi comunali (capitolo 2). Il capitolo 3 pone l'attenzione sugli strumenti di descrizione archivistica, in particolare sul censimento e sulle modalità con le quali esso è stato eseguito per la redazione delle schede analitiche dei comuni del Camposampierese. L'introduzione comprende infine un progetto per la costituzione del Servizio archivistico dei comuni della Federazione del Camposampierese che punta ad una gestione consorziata dei ben 13.494 metri lineari di documentazione censiti e conservati presso gli undici comuni federati (capitolo 4). La seconda parte è composta dalle schede di inquadramento storico-sociale, istituzionale e archivistico di ogni singolo comune; per comprendere al meglio quello che fu il passato archivistico dei comuni presi in considerazione sono stati inoltre consultati i Fascicoli degli archivi comunali e gli Inventari degli archivi comunali conservati presso la Soprintendenza Archivistica per il Veneto. La terza parte infine è un appendice nel quale sono inserite delle tabelle riguardo gli assetti istituzionali dei comuni della Federazione che fanno riferimento al capitolo 1, la Scheda di censimento utilizzata per la rilevazione archivistica, le undici schede del censimento del patrimonio archivistico dei comuni e una scheda che riassume la consistenza del patrimonio archivistico di tutti i comuni del Camposampierese.
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Lucerna, Elisa <1988&gt. "Il patrimonio dimenticato: un primo censimento delle sculture in gesso nelle collezioni d’arte venete e una proposta di valorizzazione." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2016. http://hdl.handle.net/10579/8456.

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Abstract:
Il presente studio si incentra sull'indagine delle problematiche connesse ai nuclei di sculture in gesso conservati presso le collezioni d’arte dislocate sul territorio del Veneto. Per quanto riguarda le scelte metodologiche, si è deciso di effettuare una prima mappatura del patrimonio regionale, esaminando un campione di musei e prendendo in considerazione unicamente i gessi realizzati a partire dal 1750. La prima parte dello studio è dedicata alla presentazione dei risultati della ricerca, che ha consentito di porre in evidenza l’esistenza di un patrimonio consistente e le problematiche connesse alla conservazione e alla valorizzazione dello stesso. In particolare, si è ritenuto opportuno assegnare la priorità alle questioni riguardanti la difficoltà di accesso alle informazioni e l’assenza di spazi consoni all'esposizione di una percentuale adeguata dei manufatti conservati. Al fine di ridurre tali criticità, è stata valutata l'opzione relativa alla costituzione di una nuova rete museale basata sull'omogeneità tematica delle collezioni o di una parte consistente delle stesse. La proposta si incentra principalmente sulla creazione di un repository online con il supporto di Omeka, una piattaforma gratuita e open source che consente di costruire collezioni virtuali di oggetti, le cui caratteristiche vengono espresse mediante metadati resi accessibili agli utenti per mezzo di pagine web.
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Zane, Massimiliano <1979&gt. "IL MULTIMEDIALE PER LA VALORIZZAZIONE DEL PATRIMONIO CULTURALE: DAL CODICE URBANI ALLO STATO DELL’ARTE. TRE “CASI STUDIO” A VENEZIA." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2019. http://hdl.handle.net/10579/14737.

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Abstract:
La tesi, suddivisa in tre parti, si propone di offrire un excursus sullo stato dell’arte in tema di valorizzazione culturale a partire dallo stato evolutivo dell’idea stessa di patrimonio culturale, secondo sia il quadro sociale che quello legislativo, dal passato all’attuale. Il nuovo quadro concettuale che ne emerge investe il patrimonio di inedite potenzialità, responsabilità e funzioni, e trova nell’incremento tecnologico e del web un’ulteriore nuova chiave di lettura, fatta di approcci innovativi tanto nella produzione quanto nei servizi per la fruizione dell’arte. La seconda parte dell’elaborato presenta alcune di queste nuove prospettive di diffusione digitale del sapere: dalla realtà aumentata agli allestimenti cros-disciplinari, dall'accessibilità alla didattica multimediale, fino al gaming museale, presentando le soluzioni attualmente disponibili per la valorizzazione delle attività culturali, sempre più votate a divenire un co-racconto multidisciplinare sviluppato in chiave partecipativa. L’elaborato si conclude con la presentazione di tre casi di studio, progettazioni museali caratterizzate dalla forte componente tecnologica, alle quali il laureando ha personalmente preso parte nell’ambito della propria attività lavorativa.
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Rossi, Magi Riccardo <1997&gt. "Il recupero e la valorizzazione turistica del patrimonio industriale cartario. Il caso di Fabriano: la "culla" della carta europea." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2022. http://hdl.handle.net/10579/21296.

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Abstract:
Negli ultimi cinquant’anni, a causa del progressivo processo di digitalizzazione delle informazioni, la carta ha gradualmente perso quel valore che per quasi mille anni l’aveva resa uno strumento unico ed insostituibile. Conseguenza inevitabile di questa rivoluzione digitale è stata la dismissione di innumerevoli opifici che facevano della produzione di carta e dei suoi derivati il loro business principale: cartiere tradizionali e industriali sono state costrette a chiudere i battenti, venendo abbandonate ad un destino che, in molti casi, le ha viste trasformarsi in veri e propri relitti industriali. Inserendosi in tale contesto, il presente lavoro si prefigge di effettuare un’analisi del processo di recupero e valorizzazione turistica (ma anche sociale e culturale) del patrimonio industriale della carta, interrogandosi sui possibili valori aggiunti che un simile intervento possa conferire sia ai beni in sé, sia alla società e all’ambiente che li ospitano. Lo studio che si intende presentare muove, da una parte, dalla necessità di conoscere le migliori modalità di riutilizzo di questa categoria patrimoniale; dall’altra, dalla consapevolezza del fatto che l’Italia è uno dei paesi più ricchi di archeologia industriale cartaria, e che, ciononostante, buona parte di essa versa ancora in stato di totale abbandono. Una volta affrontata la questione relativa alla terminologia, tramite l’illustrazione di concetti che costituiscono le basi ideologiche della ricerca, lo studio proseguirà analizzando le possibili modalità di recupero e riqualificazione del patrimonio industriale cartario (e non), attraverso l’osservazione di vari casi studio in ambito sia nazionale che internazionale, per poi concentrare l’attenzione sulla riconversione di tale patrimonio in chiave turistica. Infine, si prenderà in esame l’emblematico caso di Fabriano, città da sempre considerata la “culla” della carta europea, attraverso una riflessione riguardante passato, presente e futuro (ipotetico) del suo patrimonio industriale cartario.
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Burin, Marco <1991&gt. "Valorizzazione e governance del patrimonio fortificato tra vincoli economico-finanziari e opportunità di sviluppo locale. Il caso di Forte Marghera." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2019. http://hdl.handle.net/10579/15330.

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Abstract:
Oggetto principale dell'elaborato è il sito storico, culturale e paesaggistico di Forte Marghera, alle porte di Venezia. Il presente lavoro, esordendo con una classificazione dei concetti di valorizzazione e valore, non solo in ottica economica-finanziaria, ma anche in termini di valorizzazione sociale e territoriale, nel rispetto dei vincoli della triple bottom line della sostenibilità, procede dimostrando, giustappunto, la non fattibilità di un progetto di project financing per Forte Marghera, a causa degli insostenibili costi economici. Si delinea in termini generali il concetto di "governance", sempre più attuale e diffuso nei sistemi economici e sociali moderni, sia come gestione integrata d'impresa, sia come network di rete nel coinvolgimento di stakeholder interni ed esterni. Si porta a titolo esemplificativo il networtk tedesco Forte Cultura, dimostrazione pratica di un sistema di valorizzazione oltre i confini nazionali di fortificazioni militari ad ampio respiro europeo. Per il caso specifico poi, dopo le generalità sulla governance, viene evidenziata l'analisi SWOT, con opportunità e minacce, punti di forza e di debolezza del sito per poi delineare una proposta di governance interna, già in itinere con la gestione attuale della Fondazione Forte Marghera, ed esterna di relazioni che valorizzi questo patrimonio culturale, storico, sociale, economico e paesaggistico e che ne rispetti le peculiarità identitarie.
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Pelizzo, Sara <1997&gt. "Friuli 1976. Il Museo Diocesano e Gallerie del Tiepolo di Udine tra storia, recupero e valorizzazione di un patrimonio ferito." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2022. http://hdl.handle.net/10579/21681.

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Abstract:
Il presente elaborato mira a delineare la storia del Museo Diocesano e Gallerie del Tiepolo di Udine, istituito nel 1963 con il nome di Museo Diocesano d’Arte Sacra. Tale lavoro ha lo scopo di spiegare, in particolare, il ruolo che esso ha avuto nel recupero e restauro dei beni culturali mobili in seguito alle sequenze sismiche occorse nel 1976 in Friuli. A partire da un’introduzione sul tema della relazione tra uomo e natura, la tesi si propone di descrivere la nascita del Museo e le azioni intraprese, i metodi applicati e le soluzioni adottate in materia di restauro delle opere d’arte danneggiate dal sisma. L’attenzione è stata poi rivolta alla vita dell’istituzione museale dopo il 1976. Con la ristrutturazione del Palazzo Arcivescovile, il Museo venne qui trasferito e inaugurato nel 1995 con il nome di Museo Diocesano e Gallerie del Tiepolo. L’ultima sezione del lavoro descrive l’allestimento dell’attuale Museo, con una nota particolare sulla collezione di sculture lignee. Sopravvissute agli effetti distruttivi del sisma, sono inserite oggi nel percorso espositivo del Museo sia come beni mobili adeguatamente conservati, sia come memoria di un patrimonio artistico, peculiare della regione, che grazie alle azioni di recupero e di restauro messe in atto, potranno a lungo essere fruite dalla Comunità odierna e dalle generazioni future.
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CIARCIA', FEDERICA. "Sulle orme di Le Corbusier. Gli esordi e la diffusione del Movimento Moderno in Argentina:dibattito, tutela e valorizzazione del patrimonio." Doctoral thesis, Politecnico di Torino, 2019. http://hdl.handle.net/11583/2723870.

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Abstract:
In 1929 Le Corbusier, through a network of intellectuals belonging to the Parisian circle, made his first Latin American trip, presenting a series of ten lectures. In collaboration with the Association of Friends of Arts, Buenos Aires was the first city to host the tour, an event which represented a decisive moment for the future projects of the Swiss architect and for the development of the Modern Movement in Latin America; in particular in Argentina. That year marked the end of a stage of strong innovation and experimentation with the avantgarde and the Neocolonialism, and a phase of achievement of the proposed theories. This first South American tour became a cultural mission, as well as a way of connecting European modernity with that of Argentina. As a result of these conferences Le Corbusier wrote in 1929, during his return to Europe, the book Précisions sur un état present de l’architecture et de l’urbanisme, a summary of the related themes covered in the conferences and the evolution of the proposed ideas, influenced by the cultural environment and South American landscape. Buenos Aires changed and, in the scenario of the debate of literary and architectural magazines, was turned into a modern building site. During his stay he got in touch with a lot of architects and intellectuals, delegates of Argentine modernity, with which an intensive thirty-year correspondence was opened. Particularly significant among them were Antonio Ubaldo Vilar, an emblematic member of the Modern Movement and Amancio Williams, the main reinterpreter of Argentinean modernity across an International language. Before the trip, in 1928, Le Corbusier had been an opponent of Argentinean architect, Alejandro Bustillo, for planning one of the first modern buildings in Argentina, the house of Victoria Ocampo. The connection that Le Corbusier created with Argentina lasted for about four decades through a dense matching network trying to complete projects which remained unfinished. After forty years of silence, dating back to the ‘70s, the first articles have been published that trace the trip of Le Corbusier and reflect upon its consequences. During the last decade this debate has been reopened, through the studies of Ramón Gutiérrez, director of the Centre of Latin-American Documents, and the research of Jorge Francisco Liernur. The first ecumenical journey, the correspondence of the following years and the unstarted projects, are transformed into the guidelines of the definition of the Argentinean Modern Movement. The thesis aims to define the cultural and architectural context in which it develops, as well as the periodization of its distinct phases and the main exponents. The research allows us to respond to the question which asks the reasons why Le Corbusier could not fully realize any work within the Argentine territory. He also aims to analyze the impact of his trip and subsequent contacts on the one hand to the architectural debate within the territory and on the diffusion of the Argentinean Modern Movement, and on the other on his professional choices and following impact on the International Modern Movement. The results could be the basis for the constitution of a single archive of the Argentinean Modern Movement laying the foundations for a coherent project of protection and valorization of heritage.
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Vandelli, Federica. "Tutela e valorizzazione del patrimonio costruito del Novecento. Una proposta per il parco del Dopolavoro Ferroviario e l'Arena Puccini di Bologna." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2022.

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Abstract:
L’elaborato di tesi propone un progetto concreto di rigenerazione del Parco del Dopolavoro Ferroviario e dell'Arena Puccini di Bologna. Si tratta di spazi legati al divertimento e alla cultura, espressione della monumentalità architettonica di stampo fascista, progressivamente abbandonati all’incuria nel corso del tempo. Questo luogo potrebbe ricoprire un ruolo chiave per la città: rappresenta un patrimonio storico, una risorsa verde, un polo sportivo e culturale; in sintesi un’area con tanto potenziale in gran parte inespresso. Il progetto affronta questo spazio con un approccio politematico e, a partire da una conoscenza profonda delle sue origini, del suo ruolo urbano e dalle esigenze di coloro che lo frequentano, propone un intervento globale composto da tante azioni che si integrano all’esistente. La tematica affrontata ha consentito prendere in considerazione più livelli progettuali, perseguendo differenti obiettivi. In primo luogo, offrire una valida proposta di intervento sul parco, con nuovi spazi a supporto di quelli esistenti e recuperando quelli attualmente abbandonati. All'interno di questa azione di insieme, studiata come soluzione urbanistica di rigenerazione dello spazio urbano, gli interventi si inseriscono come una serie di episodi architettonici concettualmente connessi, che hanno il loro apice nel progetto riguardante l’Arena Puccini. Il rifacimento del perimetro dello spazio della platea rappresenta il secondo obiettivo progettuale, utile a valorizzare il patrimonio storico del teatro e prolungarne l’utilizzo oltre il periodo estivo, grazie all’inserimento di una copertura retrattile. Per garantire una nuova vita allo spazio del teatro il progetto comprende infine una parte incentrata sullo studio del sistema strutturale; la modellazione della struttura e la conseguente progettazione degli interventi necessari a garantirne un miglioramento simico, permettono l’adeguamento del fabbricato ad ospitare le attività per le quali era stato progettato.
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Rigo, Debora <1988&gt. "La "valorizzazione" del patrimonio culturale. Tre casi campione la Fondazione Cini, l’Istituto Veneto di Scienze Lettere ed Arti e la Fenice." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2014. http://hdl.handle.net/10579/4317.

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Abstract:
La cultura è uno strumento in grado di fornire nuovi stimoli alla crescita del territorio. È risultato interessante presentare Venezia quale realtà in cui la cultura non sia un patrimonio unicamente indirizzato alla fruizione attraverso la sola prospettiva dello studio o dello sfruttamento turistico, fermando piuttosto l’attenzione sulle modalità di gestione e valorizzazione della cultura nel riferimento specifico a tre importanti istituzioni locali di speciale rilievo: la Fondazione Giorgio Cini, l’Istituto Veneto di Scienze, Lettere ed Arti e il Teatro La Fenice. Comprendere quale sia l’idea di valorizzazione della cultura che ciascuno di questi enti vuole trasmettere e, insieme, cogliere in che modo ognuno di essi contribuisca alla definizione dell’heritage, analizzare come differenti approcci si rapportino all’analisi della cultura veneziana, valutare il grado di ingerenza territoriale e il potere di coinvolgimento verso i destinatari, conoscere quali specifici settori culturali vengano catalizzati con i diversi progetti e attività, rappresentano le linee guida di questo progetto di tesi.
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Dalle, Nogare Eleni <1994&gt. "Digitalizzazione del patrimonio librario raro: tecnologie a supporto della valorizzazione della cultura Pratiche per la trasposizione di un manoscritto in ebook." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2020. http://hdl.handle.net/10579/17328.

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Abstract:
Il lavoro che viene proposto in questo studio prende in considerazione la tutela e la valorizzazione del patrimonio librario e documentario che per sua natura necessita di essere relegato e allo stesso tempo liberato dall’ombra degli scaffali, tuttavia renderlo disponibile per il godimento delle persone lo rende fragile: il cogliere le sue parole non vuol solamente dire appropriarci dei suoi contenuti ma anche del suo corpo. Come definito dall’articolo 9 della Costituzione italiana è nostro compito rendere accessibile e pubblica la conoscenza in favore delle generazioni che verranno dopo di noi e come dovere nei confronti del passato e del futuro. Come afferma Seneca “Nulla è eterno e solo poche cose sono durevoli”, tuttavia grazie alle odierne possibilità tecnologiche rendere materiali fragili, come la carta o il papiro, eterni è possibile e questo studio vuole capire come. Dopo una breve parentesi nella quale si cerca di capire le motivazioni che ci spingono a conservare, preservare e tramandare la conoscenza contenuta nelle carte di archivi e biblioteche, si passa allo studio di progetti di digitalizzazione attivati da alcuni Stati, per passare a quelli di portata europea, mondiale e privata. Vengono quindi presentate tre linee guida: quelle fornite dall’IFLA, quelle redatte per il progetto MINERVA e le indicazioni del progetto EUROPEANA. Realizzando una summa di tali metodologie si cerca una pratica soddisfacente per l’attuazione di progetti di digitalizzazione che sfocino nella creazione di ebook di manoscritti rari con correlate informazioni e metadati. In conclusione tale tracciato viene applicato in un caso guida che vede come soggetto parte di un faldone di proprietà dell’Archivio di Stato di Venezia redatto dall’istituzione dei Savi alle acque nel 1600.
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Bonacini, Elisa. "La valorizzazione digitale del patrimonio culturale in Europa e in Italia. Forme di fruizione e di valorizzazione museale attraverso le nuove tecnologie e i social media. Una proposta di turismo wireless per Catania." Doctoral thesis, Università di Catania, 2014. http://hdl.handle.net/10761/1611.

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Abstract:
Questo lavoro si organizza in tre parti. Nella Parte I, dopo un inquadramento generale su Internet, sulle nuove tecnologie e sul loro impatto nel settore dalla comunicazione e valorizzazione culturale, con una particolare attenzione al fenomeno del divario digitale in Italia e in Sicilia, agli sviluppi del Web 2.0 e alle forme di partecipazione digitale dell utenza alla produzione di contenuti culturali, l interesse si focalizza dapprima sulle politiche culturali di valorizzazione digitale del patrimonio culturale europeo, dunque sulle corrispondenti politiche culturali italiane e siciliane, valutando anche i dati statistici sulla penetrazione delle ICT nella popolazione (europea, italiana e siciliana), sull uso di Internet e dei dispositivi portatili, per il consumo di beni e servizi culturali. La Parte II della ricerca si apre con una presentazione delle tecnologie digitali variamente utilizzate nel settore della comunicazione mobile e delle possibilità di interazione che le nuove piattaforme digitali offrono nel campo della comunicazione culturale, con un ampio repertorio di esempi di dispositivi ad applicativi per la fruizione in modalità mobile del patrimonio culturale, sia all estero che, soprattutto, in Italia e in Sicilia. Nella Parte III viene proposto il progetto CataniaPocketWifi, un progetto di fruizione mobile integrato e georefenziato del patrimonio culturale, ricettivo ed informativo di Catania attraverso l utilizzo di una guida mobile, sviluppata secondo specifici itinerari tematico-cronologici, che si presenti dunque come una sorta di navigatore, non solo nello spazio ma anche nel tempo, e che costituisca per l utente uno strumento utile a identificare il significato della vita stratificata e a trasformare Catania in un Museo Digitale Diffuso. Nell ambito di questo progetto più ampio, qui delineato nelle sue linee generali, si presenta il progetto MuDiCtWifi: un percorso di guida wireless per la fruizione e comunicazione multimediale del circuito culturale e artistico formato dal Museo Diocesano con le Terme Achilliane e il Duomo di Catania.
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Maiocchi, Federico Maria <1996&gt. "Strategie di valorizzazione del patrimonio culturale delle imprese, risvolti economici delle strategie di corporate heritage marketing sulla disponibilità a pagare dei consumatori." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2021. http://hdl.handle.net/10579/19342.

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Abstract:
L’elaborato si divide in due macro-sezioni: nella prima parte vengono analizzate, tramite la metodologia della literature review, i principali approcci e le criticità che si presentano nel momento in cui le imprese si trovino nella condizione di voler valorizzare il proprio corporate heritage. Alla base della trattazione c’è la concezione del patrimonio storico-culturale delle aziende come un asset unico difficilmente imitabile dai competitors che può costituire una fonte di vantaggio competitivo sostenibile anche, e soprattutto, nel medio-lungo periodo. La seconda sezione si concentra, invece sull’analisi dei risvolti economici a seguito dell’attuazione delle strategie di corporate heritage marketing. In particolare, si considera l’incidenza che l’heritage di un brand può avere sulla disponibilità a pagare dei consumatori per i prodotti del marchio stesso. La ricerca avviene tramite un’indagine che utilizza un survey per la raccolta dei dati. L’elaborazione di questi ultimi ha l’obiettivo di avvalorare l’ipotesi secondo la quale l’heritage di un brand, qualora correttamente valorizzato, esercita un effetto positivo sulla disponibilità a pagare dei consumatori.
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Di, Veroli Veronica <1990&gt. "Salvaguardia, gestione e valorizzazione del patrimonio culturale immobile esposto a rischi da calamità naturali ed ambientali: il caso di Civita di Bagnoregio (VT)." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2017. http://hdl.handle.net/10579/9736.

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Abstract:
Nell’elaborato viene analizzato il caso studio di Civita di Bagnoregio, frazione dell’omonimo comune in provincia di Viterbo, denominata ormai la “Città che Muore” a causa dei progressivi crolli che stanno interessando da secoli la rupe tufacea su cui il borgo si erge, e che hanno concorso alla riduzione progressiva della superficie dell’abitato ed al suo spopolamento. Successivamente ad una prima fase di presentazione del borgo secondo un profilo storico-geografico ed un’analisi dei fenomeni di dissesto si procede ad analizzare gli strumenti e le strategie di gestione del rischio correlato. Partendo da un quadro generale inerente il Patrimonio Culturale italiano potenzialmente soggetto a rischio idrogeologico e sismico si procede con l’analisi di monitoraggio e prevenzione del caso in esame, proseguendo con l’analisi degli interventi di consolidamento che hanno interessato il borgo e con un’esposizione delle tecnologie e delle banche dati attualmente disponibili per il monitoraggio e la prevenzione del rischio. L’elaborato poi analizza le attuali strategie di gestione del territorio, tenendo in considerazione l’impatto del turismo e la valorizzazione del borgo da parte degli enti competenti coinvolti nella sua amministrazione. Viene analizzata infine la recente candidatura di Civita di Bagnoregio come Paesaggio Culturale UNESCO, valutando le implicazioni dell’ammissione del borgo tra i Patrimoni dell’Umanità e le possibili ricadute sul territorio e sulle peculiarità socio-economiche che lo caratterizzano.
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EBOLESE, Donatella. "TECNOLOGIE DI RILIEVO 3D PER LA DOCUMENTAZIONE, L’INTERPRETAZIONE E LA VALORIZZAZIONE DEL PATRIMONIO ARCHEOLOGICO: IL CASO STUDIO DEL PARCO ARCHEOLOGICO DI LILIBEO-MARSALA." Doctoral thesis, Università degli Studi di Palermo, 2020. http://hdl.handle.net/10447/444681.

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Abstract:
In recent decades, the application of geomatics technologies and methodologies to archaeological studies has led to a substantial change in onsite survey techniques and allowed an interdisciplinary approach between archaeology and digital technologies. The employment of these techniques aims to reduce the time of research and documentation, to acquire large amounts of data and to manage, in a more efficiently and quickly way, different datasets. Moreover, these new approaches provide non-invasive, flexible, low-cost methodologies to improve archaeological documentation from a quantitative and qualitative point of view. Nowadays, archaeologists can take advantage of various recording techniques to produce highly accurate 3D models and ortho-images of archaeological sites. Far from replacing the more traditional techniques, the development of new geomatics ones tries to efficiently and effectively catch needs of the archaeological research. The main geomatic technologies used in the archaeological field for three-dimensional (3D) surveys are related both to range-based techniques (accounting for the use of active sensors, such as terrestrial laser scanner) and to those using image-based approaches (using passive sensors - mainly photographic cameras - and photographic images). The use of a terrestrial laser scanner for archaeological aims is becoming a common strategy to directly capture the 3D geometric information of an object. This method is based on costly sensors, but it provides a highly detailed and accurate description of complex surfaces. Image-based approaches, including photogrammetry, exploit 2D image measurements to recover 3D object information. Photogrammetric data produces highly detailed photographic textures to generate photorealistic 3D models. Moreover, in recent years, the development of Unmanned Aerial Vehicles (UAVs) has become more popular in archaeological excavations. UAV systems become a useful, versatile and cost-effective approach to record, measure and fully document large archaeological areas. They represent the fastest way to produce high-resolution 3D models of entire sites and allow archaeologists to collect accurate spatial data. The integrated use of range- and image-based techniques ensures the possibility to entirely record articulated structures by improving archaeological analysis and to support the generation of spatial and visual records of archaeological sites for conservative purposes. The work is part of the international research project “The Archaeological Map of Lilybaeum”, conducted by the Archaeological Institutes of the Universities of Palermo and Hamburg, the Soprintendenza of Trapani and the Archaeological Park of Lilibeo-Marsala. The area of Capo Boeo, which represents the focal point of the Archaeological Park, extends for about 28 hectares inside the modern city of Marsala. This wide area, spared by building expansion, preserves a considerable portion of Lilybaeum, the city founded in the IV century B. C. by the Punic. The city occupied the westernmost promontory of Sicily, in a strategic position that was its strong point since its foundation. On all four sides, the city was surrounded by imposing walls; it was also protected by the sea on two sides and by a moat towards the inland. The study presents the outcomes of several 3D surveys of the archaeological remains of Lilybaeum. Since 2017, UAV, laser scanner and terrestrial photogrammetric acquisitions have been planned and carried out to complete the previous traditional documentation of the Capo Boeo area. The research activity had a twofold aim: the application and evaluation of geomatic techniques for archaeological documentation, with particular focus to the integration of close-range aerial photogrammetric surveys using SAPR and laser scanner surveys, and the construction of a 2D and 3D georeferenced database to derive new information (such as updated plans) for developing the Archaeological Map of Lilybaeum.
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PARODI, MICHELE. "Il campo del folclore tra valorizzazione e integrazione culturale. Il caso di Sao Luìs del Maranhao (Brasile)." Doctoral thesis, Università degli Studi di Milano-Bicocca, 2011. http://hdl.handle.net/10281/21769.

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Abstract:
La presente tesi è dedicata allo studio dell’arena culturale che coinvolge le pratiche di valorizzazione delle forme del folclore e della cultura popolare in una capitale del Nordest del Brasile: São Luís del Maranhão. Nell’analisi di questa arena ci siamo serviti in primo luogo delle nozioni bourdieane di “campo”, “capitale” “habitus” ed “illusio”. La ricerca ha evidenziato nell’ambito etnografico esaminato e nelle sue diramazioni nazionali e globali, la presenza di una specifica forma di illusio: la credenza nel valore del folclore e nel valore della sua valorizzazione, della sua protezione, della sua messa in scena e del suo studio. La valorizzazione delle forme folcloriche è operata indipendentemente dalla valutazione della complessità dei loro contenuti e dalla valutazione della loro capacità di esprimere e far conoscere il contesto sociale, politico, economico ed esistenziale dei produttori e dei consumatori del folclore. Questa valorizzazione è vincolata viceversa al rispetto di determinate convenzioni formali riguardanti le forme degli artefatti e delle modalità espressive usate dai gruppi folclorici, quali ad esempio i materiali degli abiti e le loro decorazioni, le coreografie delle danze, i ritmi musicali. Questa illusio è sostenuta tautologicamente dall’affermazione, da un lato, della ricchezza culturale della diversità delle forme folcloriche e, dall’altro, dall’affermazione del valore di queste forme in quanto parte di questa diversità. A partire da questo presupposto, le forme folcloriche sono valorizzate in quanto emblemi identitari e in quanto risorse di distinzione nel mercato dei prodotti culturali. Nel tracciare le varie posizioni del campo generato da questa illusio (campo che abbiamo chiamato “campo del folclore” o “campo della cultura popolare”) abbiamo osservato l’imporsi egemonico degli habitus dei folcloristi e dei leader dei gruppi folclorici organizzati dalle classi dominanti. Questa egemonia tende a privilegiare forme di espressione che valorizzano gli aspetti decorativi e spettacolari e i contenuti più concilianti in detrimento dei contenuti dove sono messi in scena, in modo diretto o metaforico e satirico, i termini reali dei conflitti che sussistono tra le classi sociali. Come parte di questo contesto, abbiamo esaminato l’emarginazione degli aspetti narrativi della manifestazione folclorica del Bumba-meu-boi, manifestazione che presentava in passato la messa in scena del conflitto tra un fazendeiro e un suo dipendente (il “negro” Chico). Nelle odierne esibizioni folcloriche dei gruppi del Bumba-meu-boi di São Luís, tranne in alcuni casi eccezionali, sono messi in scena al più i personaggi principali della narrazione, che però, privati dell’attuazione corrispondente al proprio ruolo, funzionano solo come mere coreografie. Nella tesi è anche esaminata la genesi storica di questa illusio. Percorrendo la storia del folclore abbiamo potuto individuare i punti di contatto delle disposizioni degli agenti dell’attuale campo del folclore con le fascinazioni antiquarie per il possesso, la collezione e la classificazione sistematica degli oggetti del passato, e con le moderne logiche oggettivanti delle forme di patrimonializzazione della cultura materiale attivate dai processi di formazione degli stati nazionali. Abbiamo allora potuto re-interpretare l’illusio del campo del folclore di São Luís come parte di un più generale processo di cosificazione, patrimonializzazione, estetizzazione e mercificazione della cultura. In contrapposizione a questa trasformazione, storicamente, abbiamo osservato in Brasile la presenza di altri posizionamenti sulla cultura popolare che hanno considerato invece le sue forme come risorse di contenuti, temi e modalità di espressione con cui elaborare delle forme originali di cultura o con cui promuovere delle forme di politicizzazione e di effettiva emancipazione delle masse popolari. Infine, siamo giunti a concludere che le forme di valorizzazione del folclore, a partire dalla fine degli anni ’70 (all’inizio della fase di apertura della dittatura militare), e le più recenti forme di valorizzazione dei cosiddetti patrimoni immateriali hanno sviluppato e sviluppano in Brasile un meccanismo ideologico unitario simile a quello del mito della democracia racial (mito della sostanziale assenza in Brasile del pregiudizio razziale). Le forme folcloriche delle classi subalterne sono riconosciute e valorizzate al livello simbolico ed economico, ma, al medesimo tempo, sono ridotte a forme di espressione impoverite di contenuti politici non celebrativi delle autorità locali e delle identità, regionali, nazionali o etniche.
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Nannini, Maite. "Le comunità culturali come driver per la progettazione di servizi di accoglienza museale e lo sviluppo di sistemi di fruizione e valorizzazione del patrimonio culturale bolognese mediante strategie di attivazione dei visitatori." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2019.

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Abstract:
Il progetto vede il suo sviluppo a partire dalla ricerca sul tema dell’interattività tra gli utenti e negli spazi fisici delle istituzioni museali quale fattore chiave dell’esperienza culturale, nel suo frontline e nei suoi servizi di fruizione e promozione. Il percorso progettuale, seguendo le metodologie proprie del service design, si compone innanzitutto di due parti macro-tematiche: la ricerca e il progetto. La prima introduce una premessa alle teorie e alle pratiche della progettazione e dell'implementazione di servizi nell’ambito dei beni culturali, poi delinea la metodologia utilizzata nell’affrontare il lavoro nella sua complessità, e presenta le rilevazioni e le ricerche effettuate per comprendere contesto, attori, utenti coinvolti e si conclude con l’analisi di una serie di casi studio. La seconda invece delinea il vero e proprio progetto: rielaborando gli elementi utili della fase di ricerca sono state definite le basi su cui sviluppare la domanda progettuale, dando origine a due livelli di sviluppo, quello dei servizi relativi all’accoglienza fisica per le istituzioni museali e quello dei servizi con cui ottimizzare ed implementare con nuove funzioni uno strumento già attivo. Questi due asset si concretizzano nell'elaborazione di una strategia decisionale come processo per la definizione dei servizi che meglio si adeguano ad ogni realtà museale e una applicazione digitale quale estensione, sia per funzione ed interazione con l'utente che dal lato gestionale, dello strumento già attivo. L’intero percorso ha come focus l’importanza dell’utente, in questo caso il visitatore e il potenziale visitatore, nell’approccio progettuale di servizi, sistemi e attività di fruizione e valorizzazione del patrimonio culturale e dei suoi luoghi.
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BERTONE, GIULIA. "Connecting places.Il coinvolgimento delle comunità locali nella valorizzazione partecipata del territorio: le prospettive aperte dai locative media." Doctoral thesis, Politecnico di Torino, 2012. http://hdl.handle.net/11583/2496850.

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Abstract:
La tesi approfondisce il ruolo che i network digitali possono avere nel coinvolgimento delle comunità locali in processi di valorizzazione partecipata e “dal basso” dei territori e dei patrimoni culturali. In particolare si focalizza sulle esperienze legate ai locative media, che, dal ristretto panorama della sperimentazione artistica della fine degli anni Novanta, si stanno oggi affermando come pratiche comuni e quotidiane tra gli utenti, grazie al diffondersi di tecnologie e dispositivi location aware, mobili e “intelligenti”. L’idea generale della tesi è quella di delineare i tratti fondamentali di un nuovo panorama tecnologico e mediale – definito recentemente con il termine “Net Locality” – risultante dal progressivo ibridarsi di spazi fisici e spazi digitali, di materiale e immateriale, di bit e atomi, di esperienze sociali in rete e nei luoghi, e mostrare come esso offra opportunità innovative per promuovere relazioni significanti tra luoghi, comunità, patrimoni culturali.
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Tassi, Matteo. "UP: Strategie di valorizzazione e networking delle realtà minori. Una proposta per i borghi della provincia di Pesaro-Urbino." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2018.

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Abstract:
La tesi tratta di aree interne, di Borghi, e delle strategie di networking per la loro tutela e valorizzazione territoriale. Si compone di 4 parti: 1 - Vengono introdotti i concetti di patrimonio, perifericità e si inquadrano le realtà dei borghi: in particolare, la dicotomia fra pericolo di marginalizzazione e l’opportunità di rilancio economico e sociale fornita dal settore turistico. 2 - Si ripercorrono le politiche per le aree interne del Paese, con uno sguardo agli approcci sistemici ed integrati, che suggeriscono cooperazione fra comuni, partecipazione, tutela paesaggistica, sostenibilità e marketing territoriale. Si indaga il turismo dei borghi come nicchia del settore, una vetrina magnetica ma anche un rischio di mercificazione e snaturamento. 3 - Viene realizzata una catalogazione di buone pratiche di rilancio dei Borghi a livello nazionale, gerarchizzate secondo il principio di Equità. La schedatura è strutturata mediante l’utilizzo di categorie, tipologie specifiche, e annessi esempi concreti. Le iniziative sono analizzate e valutate secondo prospettive fornite da tematiche trasversali, che hanno permesso di ponderare le potenzialità delle azioni, per una futura implementazione e per la costituzione di un modello ripetibile. 4 - In questa parte progettuale, è proposta una strategia di networking nel territorio della provincia di Pesaro e Urbino, appoggiandosi al circuito “I Borghi più belli d’Italia” e al concetto di policentrismo urbano: UP crea una rete territoriale, in cui i nodi son rappresentati da Borghi e capoluoghi di provincia; le singole maglie diventano itinerari plasmabili a seconda delle esigenze del turista. Si rivelano in realtà un pretesto per approfondire capillarmente la conoscenza del territorio e per incoraggiare la cooperazione fra le municipalità interessate. I percorsi proposti presentano spunti di riflessione sull’ambito in oggetto e proposte progettuali per implementare l’accessibilità e l’infrastrutturazione della rete.
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TRICARICO, MARGHERITA. "DIGITAL HERITAGE. STRUMENTI E SOLUZIONI INNOVATIVE PER LA CONOSCENZA, LA VALORIZZAZIONE E LA FRUIZIONE DEL PATRIMONIO ARCHEOLOGICO, ARTISTICO E MONUMENTALE E PER L’INDUSTRIA CULTURALE CREATIVA." Doctoral thesis, Università degli studi della Basilicata, 2021. http://hdl.handle.net/11563/149162.

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Abstract:
This research work focuses on the topic of the opportunities offered by the digital world for scientific knowledge and communication through the graphic language of documentation, investigating the tools and methods of acquisition and representation of cultural heritage, with greater reference to archaeological heritage. The research starts from the study of theoretical and methodological experiments of graphic representation that are, in part, at the origin of contemporary archaeological research, emphasizing the importance of the visual document (technical surveys, excavation photographs, plans, etc.), which itself becomes a cultural asset to be protected for its importance and to be disseminated for knowledge. The relevance of graphic documentation becomes the guiding thread of the research, investigated concerning the descriptive and evocative capacities of the visual "product", about the instrument used for its acquisition, production and reproduction. The exceptional ability of man to build optical machines able to increase the observation and acquisition of reality has assumed, from the Renaissance to the era of digital, great scientific relevance. “To see is to know" and the preservation of archaeological, artistic and monumental heritage, therefore, runs through their concrete usability. Today, the technician cannot ignore effective communication, because vice versa he would fail in his most important and noble goal, which is to convey and promote the development of culture and knowledge. The digital revolution has greatly amplified the possibilities of communication of material and immaterial contents proposed by art and heritage in general. The increasingly widespread use of ICT technologies in the various activities of archaeological investigation has opened new research opportunities thanks above all to the passage of information technology from simple support for data management and documentation, to a tool for the production and analysis of those data. Thus, new disciplines have become part of archaeological research mainly as scientific methodology for the analysis and study of the cultural heritage in object: Virtual Archaeology and Virtual Restoration (or Digital). This has determined new methods of documentation, archiving, visualization and put in value to know, interpret and disseminate the human past in a more complete way than traditional methods. The topic, recurring in this doctoral thesis, of documentation is meant as an acquisition for the knowledge and transmission of historical and cultural heritage. Contemporary technological development of this era is affecting not only the techniques and applications of the acquisition and representation process, but it also leads to a general process of rethinking the deeper meaning of knowledge and its consequent communicative need, which finds new expression possibilities precisely in the digital field.
Questo lavoro di ricerca è incentrato sul tema delle opportunità offerte dal mondo digitale per la conoscenza e la comunicazione scientifica attraverso il linguaggio grafico della documentazione, indagando gli strumenti e i metodi di acquisizione e rappresentazione del patrimonio culturale, con riferimento maggiore al patrimonio archeologico. La ricerca prende avvio dallo studio delle sperimentazioni teoriche e metodologiche della rappresentazione grafica che sono, in parte, all’origine della ricerca archeologica contemporanea, sottolineando l’importanza del documento visivo (rilievi tecnici, fotografie di scavo, planimetrie, etc.), il quale diventa esso stesso bene culturale da tutelare per autonoma importanza e da diffondere per conoscenza. La rilevanza della documentazione grafica diviene il filo conduttore della ricerca, indagata in funzione delle capacità descrittive ed evocative del “prodotto” visuale, in rapporto allo strumento utilizzato per la sua acquisizione, produzione e riproduzione. L’eccezionale capacità dell’uomo di costruire macchine ottiche capaci di potenziare l’osservazione e l’acquisizione della realtà ha assunto, dal Rinascimento all’epoca del digital, grande rilevanza scientifica. “Vedere è conoscere” e la salvaguardia del patrimonio archeologico, artistico e monumentale passa perciò attraverso la loro concreta fruibilità. Oggi il tecnico non può prescindere da un’efficace comunicazione, perché viceversa fallirebbe nel suo obiettivo più importante e nobile, qual è quello di trasmettere e promuovere lo sviluppo della cultura e della conoscenza. La rivoluzione digitale ha amplificato notevolmente le possibilità di comunicazione dei contenuti materiali ed immateriali proposti dall’arte e dal patrimonio in generale. L’utilizzo sempre più diffuso di tecnologie dell’ICT nelle varie attività di indagine archeologica ha aperto nuove possibilità di ricerca grazie soprattutto al passaggio dell’informatica da mero supporto per la gestione e la documentazione dei dati, a strumento per la produzione e l’analisi degli stessi. Di conseguenza nuove discipline sono entrate a far parte della ricerca archeologica principalmente come metodologia scientifica per l’analisi e lo studio del bene culturale in oggetto: la Virtual Archaeology e il Restauro Virtuale (o Digitale). Ciò ha determinato nuovi metodi di documentazione, archiviazione, visualizzazione e valorizzazione per conoscere, interpretare e diffondere il passato umano in modo più completo rispetto ai metodi tradizionali. Il tema, ricorrente in questa tesi di dottorato, della documentazione è inteso come acquisizione per la conoscenza e la trasmissione del patrimonio storico e culturale. Il contemporaneo sviluppo tecnologico di quest’epoca sta influenzando non solo le tecniche e le applicazioni del processo di acquisizione e rappresentazione, ma porta anche a un generale processo di ripensamento del significato più profondo della conoscenza e di una sua conseguente esigenza comunicativa, che trova nuove possibilità di espressione proprio in ambito digitale.
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MAIETTI, Federica. "Trasparenza e Restauro. Aspetti teorico-critici, metodologie, materiali e tecnologie per la protezione e la valorizzazione del patrimonio storico-architettonico: dal vetro ai materiali di sintesi." Doctoral thesis, Università degli studi di Ferrara, 2009. http://hdl.handle.net/11392/2388694.

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Abstract:
The research concerns the technological innovation applied to the architectonical heritage conservation and restoration field, particularly for what concern the use of non-traditional materials in conservative interventions and how they are received on the basis of the principles of restoration. Starting from the comprehension of the values of the architectonical heritage up to the studying of the traditional technologies, methodologies and materials used for the protection conservation and enhancement of the historical surfaces the research field has been restricted in the study of the synthetic transparent materials aimed at the enhancement. protection and conservation of the historical architectonical external structures. The technical properties of the synthetic transparent materials, shaped in horizontal or vertical sheets or protective panels, and the characteristic of transparency represent, for the intervention on the historical materials, a protective System and a means with important potentiality thanks to the large compatrbility with the needs that an intervention on historical surfaces requires. The topic of the transparency is Iinked with the double need of protection of the historical architectonical structures or surfaces and, at the mean time, the warrant of a good vision of the monument with the minimum possible visual and environmental impact. The starting point of the research is the introduction of the synthetic transparent materials as protective and enhancing means in restoration field. The aim of the research is the definition of the actual outline of the synthetic transparent materials applications in conservative field. the definition of the outline of best-practices and the experimental definition of the best synthetic materials for the protection of surfaces.
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DI, MAGGIO Fabiola. "L’Archivio S.A.C.S. del Museo Riso di Palermo. Valorizzazione dello Sportello per l’Arte Contemporanea della Sicilia." Doctoral thesis, Università degli Studi di Palermo, 2021. http://hdl.handle.net/10447/522006.

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Abstract:
L’archivio d’arte contemporanea è un dispositivo culturale attivo volto a selezionare, catalogare, divulgare, esporre e promuovere la creatività artistica in divenire. Queste pratiche di salvaguardia e valorizzazione dei beni artistici sono attività necessarie per la gestione e l’elaborazione del patrimonio culturale, come anche per l’interpretazione del presente. La ricerca sul S.A.C.S., lo Sportello per l’Arte Contemporanea della Sicilia del Museo Riso di Palermo, nasce per valorizzare, attraverso l’approccio integrato della museologia e della fenomenologia dell’arte contemporanea, un giovane Archivio d’arte dedicato ai nuovi creativi siciliani. La tesi, strutturata in tre capitoli, comprende: l’analisi dei valori che caratterizzano la ricerca artistica contemporanea per la creazione del futuro patrimonio culturale, strettamente connessi all’istituzione museale, quale luogo ideale di validazione, promozione e patrimonializzazione dell’arte del presente; la storia del Museo Riso e dell’Archivio S.A.C.S.; lo studio comparativo dei più importanti archivi, forum e sportelli d’arte contemporanea nazionali e internazionali; la descrizione del lavoro di salvaguardia e valorizzazione dell’Archivio S.A.C.S., nonché una proposta museografica per realizzare uno specifico spazio espositivo S.A.C.S. secondo la formula allestitiva dell’Archive Room. Alla luce dell’esperienza acquisita durante la ricerca si è evinto che gli archivi d’arte contemporanea, per la loro saggezza profetica nel delineare già adesso i tratti del futuro patrimonio artistico-culturale, si confermano paradigmi critici imprescindibili di conoscenza, comunicazione, accreditamento e incentivazione della cultura visiva non ancora storicizzata. Atti a promuovere beni artistico-culturali, gli archivi d’arte contemporanea sono essi stessi beni culturali, i quali, a loro volta, necessitano di essere costantemente tutelati e valorizzati.
The contemporary art archive is an active cultural device geared to selecting, cataloguing, disclosing, exposing and promoting the artistic creativity in progress. These practices of preservation and enhancement of artistic heritage are necessary activities for the management and elaboration of cultural heritage, as well as for the interpretation of the present. The research on the S.A.C.S., the Sicilian Contemporary Art Front Office of the Riso Museum of Palermo, was created to promote, through the integrated approach of museology and phenomenology of contemporary art, a young art archive dedicated to new Sicilian creative artists. The thesis, structured in three chapters, includes: the analysis of the values that characterize contemporary artistic research for the creation of the future cultural heritage, closely related to the museum institution, as an ideal place of validation, promotion and patrimonialization of the art of the present; the history of Riso Museum and that of S.A.C.S. Archive; the comparative study of the most important national and international contemporary art archives, forums and front offices; the description of the work of safeguarding and enhancing of S.A.C.S. Archive, as well as a museographic proposal to create a S.A.C.S. specific exhibition space according to the exhibition formula of the Archive Room. In the light of the experience gained during the research it has been shown that contemporary art archives, for their prophetic wisdom in outlining already now the features of the future artistic-cultural heritage, confirm themselves as essential critical paradigms of knowledge, communication, accreditation and promotion of visual culture not yet historicized. Aimed at promoting artistic-cultural heritage, contemporary art archives are themselves cultural heritage, which, in turn, need to be constantly safeguarded and valorized.
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