Academic literature on the topic 'Valorizzazione patrimonio'

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Journal articles on the topic "Valorizzazione patrimonio"

1

Barbara, Sibilio Parri. "Uno strumento di gestione del patrimonio culturale: il caso dei siti UNESCO." ECONOMIA E DIRITTO DEL TERZIARIO, no. 2 (January 2012): 307–33. http://dx.doi.org/10.3280/ed2011-002006.

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Abstract:
I siti inseriti nella Lista del Patrimonio Mondiale posti sotto la tutela dell'UNESCO sono caratterizzati dalla presenza di un ricco patrimonio culturale immerso in un ambiente naturale e/o in localizzazioni urbane di alta qualitŕ. In ognuno di essi gli operatori sono impegnati nella progettazione, prima, e nella realizzazione, poi, di un processo di valorizzazione, processo particolarmente complesso per piů motivi. Per affrontare questa complessitŕ e superare le difficoltŕ che ne derivano puň risultare efficace l'attivazione di un processo di pianificazione, programmazione e controllo. In questa direzione si č mosso il nostro Paese - ma non solo - rendendo obbligatorio, con la legge 77 del 20 febbraio 2006, la redazione del Piano di Gestione il cui obiettivo primario č quello di "garantire l'identificazione, la tutela, la conservazione, la valorizzazione e la trasmissione alle generazioni future del patrimonio". In sostanza, il Piano di gestione č proposto come uno strumento di governo politico ed economico nel medio-lungo termine del sito, strumento che puň agevolare e guidare l'ideazione, la progettazione, l'attuazione e il controllo di progetti di tutela e valorizzazione del patrimonio. Il suo impiego si č tradotto prevalentemente nella programmazione di iniziative culturali di tutela e conservazione affiancate da azioni di valorizzazione, per lo piů a breve termine, con un apprezzabile impatto economico sul territorio. La sensazione che si ricava dall'osservazione della realtŕ č che ancora manca la capacitŕ e la sensibilitŕ di utilizzare il Piano di gestione in modo adeguato: non č stata formulata una pianificazione che coniughi nel lungo termine le tante dimensioni interessate e non č compresa la sua natura di meccanismo operativo. Sembra che la sua redazione sia effettuata soprattutto per adempiere ad un obbligo normativo.
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2

Petrini, Giovanni. "Made in Mage, la scommessa della moda sostenibile per riattivare spazi sottoutilizzati." TERRITORIO, no. 56 (March 2011): 74–76. http://dx.doi.org/10.3280/tr2011-056008.

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Abstract:
Il contributo ragiona sulle opportunitŕ dell'intrecciare domanda di spazi per il settore emergente della moda sostenibile con la grande offerta data dalle aree ed edifici dismessi o sottoutilizzati in Milano ed area metropolitana. L'occasione č il progetto di riuso temporaneo ‘Made in Mage'. Attivazione di un polo della produzione creativa e sostenibile per la valorizzazione del patrimonio industriale degli ex magazzini generali Falck' che ha come obiettivo quello di promuovere e sostenere le realtŕ artigianali e creative legate ai temi della moda e design sostenibile, incentivare il riuso di edifici e spazi vuoti o sottoutilizzati, coniugare nuove attivitŕ produttive con la valorizzazione del patrimonio di archeologia industriale sestese.
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3

Buono, Mario, and Rosa Maria Giusto. "La ri-scrittura del patrimonio culturale nell’Era digitale." Boletín de Arte, no. 41 (November 5, 2020): 279–83. http://dx.doi.org/10.24310/bolarte.2020.v41i.8617.

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Abstract:
Il valore di una “mediazione” narrativa consapevole, integrata e potenziata dall’uso di strumenti digitali, diviene sempre più elemento centrale nelle politiche di valorizzazione e riconoscimento del patrimonio culturale dal momento che esso «non parla da solo» (2010: 45) ma ha bisogno di professionalità e strumenti informativi sempre più flessibili e aggiornati che lo disvelino e ne raccontino il significato più profondo. Il contributo affronta le nuove modalità di interazione e fruizione del patrimonio culturale tra discipline tecnologiche e scientifiche e discipline umanistiche.
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4

Landi, Alessandra. "Per un territorio sostenibile." SOCIOLOGIA URBANA E RURALE, no. 99 (November 2012): 7–11. http://dx.doi.org/10.3280/sur2012-099001.

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Abstract:
Le iniziative e le pratiche descritte nel presente numero di Sociologia Urbana e Rurale sono accomunate, in un'ottica di sviluppo sostenibile, da un forte orientamento al locale e alla rilocalizzazione, configurandosi come antidoti e sfide alle distorsioni socio-economiche globali e contribuendo altresě alla riscoperta e alla valorizzazione del patrimonio materiale ed immateriale insito nei contesti locali.
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5

Beretta, Enrico, and Andrea Migliardi. "Il patrimonio artistico e culturale italiano: gestione, valorizzazione e attrattività turistica." ECONOMIA E DIRITTO DEL TERZIARIO, no. 2 (December 2014): 199–235. http://dx.doi.org/10.3280/ed2014-002002.

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6

Micelli, Ezio, and Alessia Mangialardo. "Riuso urbano e immobili pubblici: la valorizzazione del patrimonio bottom up." TERRITORIO, no. 79 (January 2017): 109–17. http://dx.doi.org/10.3280/tr2016-079017.

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7

Cerquetti, Mara. "La valorizzazione del patrimonio culturale locale attraverso l'approccio esperienziale: Oltre l'edutainment." MERCATI E COMPETITIVITÀ, no. 4 (January 2013): 53–71. http://dx.doi.org/10.3280/mc2012-004005.

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8

D’Agnelli, Francesca Maria, Sergio Bellini, Adriano Belfiore, Claudia Guerrieri, and Silvia Tichetti. "Gestione, conservazione e valorizzazione delle immagini digitali del patrimonio culturale ecclesiastico." DigItalia 17, no. 2 (December 2022): 32–57. http://dx.doi.org/10.36181/digitalia-00051.

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9

Vitale, Carmen. "Percorsi di valorizzazione sostenibile del patrimonio culturale e promozione turistica: la disciplina degli itinerari enogastronomici per lo sviluppo dei territori." AGRICOLTURA ISTITUZIONI MERCATI, no. 2 (January 2021): 43–61. http://dx.doi.org/10.3280/aim2018-002004.

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Abstract:
Il presente contributo si propone di ricostruire la disciplina degli itinerari enogastronomici, attraverso l'analisi delle fonti regionali, nazionali ed europee per ricostruirne le principali questioni applicative e le prospettive. Come si dirà, gli itinerari eno-gastronomici e più in generale quelli culturali possono diventare un importante strumento di valorizzazione e sviluppo locale, poiché sono in grado di mettere insieme pubblico e privato, turismo, paesaggio e patrimonio culturale.
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10

Santagati, Cettina. "Metodologie digitali per il rilievo e la valorizzazione del patrimonio culturale ipogeo." Virtual Archaeology Review 5, no. 10 (May 2, 2014): 82. http://dx.doi.org/10.4995/var.2014.4222.

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Abstract:
The study addresses the problems of acquisition and enhancement in the field of underground sites with particular regard to the Catacomb of St. John in Syracuse. In addition to the proposed survey methodology, the research highlightes that only through a reliable and objective documentation you can understand and study in depth these places. 3D documentation of these places hidden from the eyes of the city and, therefore, very complex to interpret has provided a powerful tool for investigation as it has allowed to show the relationships between the plano-altimetric environments and to study from a geometrical point of view the spatiality of these places providing new and valuable information to scholars of the monument.
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Dissertations / Theses on the topic "Valorizzazione patrimonio"

1

Fiore, Federica <1973&gt. "Ecomusei come strumento di valorizzazione del patrimonio culturale." Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2008. http://amsdottorato.unibo.it/1017/1/Tesi_Fiore_Federica.pdf.

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2

Fiore, Federica <1973&gt. "Ecomusei come strumento di valorizzazione del patrimonio culturale." Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2008. http://amsdottorato.unibo.it/1017/.

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3

Tonon, Leda <1988&gt. "Il turista protagonista della valorizzazione del patrimonio locale." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2013. http://hdl.handle.net/10579/3731.

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Abstract:
Analizzando dapprima le caratteristiche del turismo culturale e l'importanza del turismo nella valorizzazione del patriomonio storico-artistico-naturalistico locale in un'ottica di sostenibilità, l'elaborato vuole proporre un'iniziativa di coinvolgimento in prima persona della figura del turista pernottante nella valorizzazione del patrimonio storico-artistico-naturalistico che visita. Attraverso una collaborazione tra enti istituzionali e strutture ricettive, l'idea del progetto è quella di trattenere una parte del prezzo che il turista paga per una camera per investirlo in conservazione, manutenzione e valorizzazione del patrimonio locale. In questo modo si cerca di rendere responsabile il turista nei confronti di ciò che visita.
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4

Fontana, Federica <1984&gt. "Valorizzazione del patrimonio medievale attraverso interventi artistici contemporanei nel Novecento." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2014. http://hdl.handle.net/10579/4986.

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Abstract:
Collegandosi al concetto di valorizzazione, intesa come una modalità di conservazione dinamica volta a reimmettere il bene culturale in un circuito vitale, si traccia una storiografia del rapporto tra l'artista contemporaneo e le testimonianze tangibili della storia attraverso un'analisi degli interventi sul patrimonio medievale costruito. Lo studio considera il problema sia dal punto di vista architettonico, approfondendo questioni come l'inserimento delle nuove architetture nei centri storici e la pratica gli inserti, sia da quello delle arti visive, presentando una serie di casi di dialogo tra i due linguaggi. Si prende poi in esame la situazione italiana focalizzandosi sul caso specifico di Venezia, tra progetti irrealizzati ed esempi di interazione riuscita.
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5

Pranovi, Enrico <1992&gt. "Strategie di web marketing per la valorizzazione del patrimonio culturale intangibile." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2017. http://hdl.handle.net/10579/9948.

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Abstract:
La tesi avrà l'obiettivo di evidenziare le potenzialità della comunicazione e del marketing on line per la promozione e la valorizzazione del patrimonio culturale intangibile. Per questo tipo di beni culturali, si definirà come gli strumenti digitali possano informare e coinvolgere il pubblico, in mercati territorialmente, linguisticamente e culturalmente diversi. In particolare, si svilupperà un piano di web marketing per la valorizzazione della figura e delle opere del compositore Gian Francesco Malipiero.
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6

Barbiero, Giorgia <1996&gt. "Lo Slow Tourism come modello di valorizzazione dell'intero patrimonio storico-naturalistico italiano." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2021. http://hdl.handle.net/10579/20460.

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Abstract:
La mia tesi costituisce una panoramica del territorio italiano, in termini di mobilità sostenibile, la quale a livello turistico si traduce in un modello non solo auspicabile, per un maggiore e migliore sviluppo economico, ma anche facilmente applicabile al Bel Paese: lo Slow Tourism. In particolare, si vuole dimostrare come il Turismo Lento rappresenti il mezzo ideale per valorizzare l’intero patrimonio storico-naturalistico italiano, ovvero l’ampio ventaglio di parchi, borghi e città, poco conosciuti dai visitatori domestici ed internazionali ma ugualmente interessanti dal punto di vista turistico. Da un punto di vista formale, il lavoro è suddiviso in quattro capitoli: il primo costituisce una riflessione generale sulla lentezza e sul turismo lento come modello, mentre gli altri sono divisi in una parte espositiva ed una esemplificativa, completi di dati sull’attuale periodo di pandemia ed itinerari in cittadine e borghi, nascosti ma autentici e suggestivi.
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7

Manfrin, Giulia <1993&gt. "Il patrimonio della bonifica del Delta del Po come elemento di valorizzazione territoriale." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2018. http://hdl.handle.net/10579/13377.

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Abstract:
La storia del Delta del Po mostra la mutevolezza di questo paesaggio derivata dall’interazione continua tra le forze della natura e le attività dell’uomo che ha favorito la creazione di una grande varietà di ambienti naturali e culturali di valore eccezionale. L’area del Delta del Po offrendo paesaggi differenti tra loro, una ricca varietà di specie animali, un consistente patrimonio materiale, crea un’offerta diversificata che interessa sempre più il turista moderno in cerca di esperienze autentiche che siano legate al territorio. Tra tutte le forme di turismo che si possono praticare, solo lo “slow tourism” si configura come quel tipo di turismo che è in grado di portare vantaggi in chiave turistica alla destinazione favorendo la destagionalizzazione, la diffusione di benefici su tutto il territorio, la crescita delle opportunità di reddito e della competitività. All’interno di questo contesto così complesso si inserisce la bonifica che rappresenta una testimonianza storica che è stata indispensabile per rendere vivibili le aree del Delta permettendo sia la conservazione ambientale sia la possibilità di uno sviluppo economico del territorio. Attraverso un’analisi del “turista slow” e dei suoi principali interessi, verrà dimostrato se il patrimonio legato alla bonifica, dalle modificazioni avvenute nel paesaggio, agli interventi idraulici, alle strutture architettoniche, interessa il turista e se può essere utilizzato come elemento di richiamo turistico e di valorizzazione per il territorio. Infine, verranno considerate le iniziative per la promozione di forme di turismo lento che danno attenzione ai concetti di responsabilità e sostenibilità grazie alle quali è possibile valorizzare al meglio l’area portando benefici sia al territorio sia alle popolazioni che vi vivono.
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8

Nardini, Silvia <1988&gt. "Digital Cultural Heritage: gli strumenti della tecnologia digitale per la valorizzazione del patrimonio culturale." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2015. http://hdl.handle.net/10579/6671.

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Abstract:
La tesi tratta l'argomento del Digital Cultural Heritage nel contesto dell'interazione tra settore culturale e settore informatico. Propone una visione a tutto tondo di come è stato gestito il patrimonio culturale con l'aiuto della tecnologia digitale e i passi compiuti e da compiere nel prossimo futuro, per giungere alla Società dell'Informazione per tutti. Inizialmente viene proposta una visione generale della Cultura Digitale dall'avvento di Internet e di come è cambiata l'idea di cultura anche grazie all'uso di infrastrutture di rete per la ricerca e l'innovazione e i vari progetti che utilizzano questi strumenti digitali per lo sviluppo della cultura. Successivamente si parla di un altro importante strumento promosso dall'Unione Europea per il futuro della ricerca storico-artistica in ambito digitale, La Biblioteca Digitale Europea. Si riporta la sua concezione, le sue finalità e la storia di come è nata e si è sviluppata, grazie al sostegno delle iniziative eEurope, delle Raccomandazioni e Direttive europee che trattano l'argomento. Verranno affrontati poi gli strumenti che si collocano nel contesto della strategia dell'Unione Europea per creare la Società dell'Informazione e che sono al servizio della Biblioteca Digitale Europea. Dal progetto Minerva, al progetto Michael fino ad arrivare al portale Europeana. Infine si espone la situazione italiana del livello di digitalizzazione dei beni culturali e il portale CulturaItalia come strumento di conservazione e valorizzazione.
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9

Benato, Emanuela <1988&gt. "Strategie di valorizzazione del patrimonio culturale: l'organizzazione di eventi come strumento di marketing territoriale." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2016. http://hdl.handle.net/10579/9008.

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Abstract:
Negli ultimi anni gli eventi, definiti come manifestazioni organizzate rivolte ad un pubblico esterno, hanno assunto un ruolo decisivo nelle politiche territoriali e nella promozione turistica. L’obiettivo di questo lavoro è analizzare nel dettaglio, attraverso lo studio di un caso reale, come nasce, si sviluppa e viene gestito un evento in tutte le sue fasi e come, grazie ad esso, si possa contribuire a valorizzare il territorio e il patrimonio culturale del Bel Paese. Ogni manifestazione, ovviamente, avviene all’interno di un preciso contesto ambientale; un contesto che necessita di essere osservato, studiato ed analizzato prima che venga progettata qualsiasi interessante iniziativa. Difatti, nel primo capitolo, viene approfondito il concetto di marketing territoriale; la globalizzazione, l’apertura dei mercati e la maggiore mobilità degli individui, hanno generato la formazione di un nuovo soggetto economico, a fianco di quelli tradizionali: il territorio. Il territorio diventa così il protagonista che opera in uno scenario concorrenziale nel quale è destinato non solo a relazionarsi, ma soprattutto a differenziarsi. Diversi possono essere gli strumenti che agevolano a far emergere le componenti di cui esso è formato: la pubblicità, le fiere specialistiche, gli eventi e altro ancora. L’attenzione si focalizza, appunto, sugli eventi, tema trattato nel secondo capitolo. Con il fine di far affiorare le risorse di una determinata area, le sue ricchezze, il suo valore e le opportunità di business, una manifestazione può essere la strategia chiave per enfatizzare un territorio, attraendo non solo nuovi capitali, ma anche catturando l’interesse dell’opinione pubblica e dei residenti, considerati quest’ultimi i primi a dover sostenere una zona a loro familiare. A partire dalla definizione di evento culturale, l’elaborato elenca gli step necessari con cui un’iniziativa può essere realizzata anche in un ambiente artistico, come avviene per il progetto qui presentato. Si prosegue con una breve panoramica inerente la comprensione del concetto di valorizzazione del patrimonio culturale in Italia: essa è strettamente connessa allo sviluppo civile, economico e territoriale. Conoscere, tutelare e conservare i Beni nazionali incrementa la loro fruibilità nello spazio e nel tempo. Chi ricopre questo arduo compito, oltre ad alcuni enti pubblici, si riscontra anche il Fondo Ambiente Italiano, esposto nel terzo capitolo. Questa Fondazione no profit, fondata nel 1975 su modello del National Trust inglese, si occupa di promuovere in concreto una cultura di rispetto della natura, dell'arte, della storia e delle tradizioni italiane e tutela un patrimonio che è parte fondamentale delle radici e dell’identità del Paese. A conclusione della tesi, viene analizzato uno dei Beni aperti al pubblico e di proprietà del FAI: Villa dei Vescovi, a Luvigliano di Torreglia (PD). Qui viene proposta un’iniziativa indirizzata a studenti e neo laureati. La volontà è di ideare un Bootcamp per svariate motivazioni: per organizzare una manifestazione innovativa e non presente tra i competitors nel territorio circostante, per soddisfare un’esigenza espressa dal target in esame (un evento sia di formazione, sia di divertimento), per enfatizzare le risorse territoriali e le opportunità locali, per coinvolgere sia gli attuali stakeholder che conoscerne di nuovi, per collaborare con nuove realtà e per aumentare la visibilità dello scenario e del patrimonio artistico dove tutto questo avviene. Attraverso un evento, quindi, si desidera raggiungere due benefici: creare notorietà e consapevolezza di una specifica area producendo un importante ritorno d’immagine e di essere fattore di attrazione ogni volta che un’iniziativa viene riproposta al pubblico.
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10

Mariani, Stefano <1977&gt. "La valorizzazione del patrimonio geologico: un'esperienza di ricerca sui geositi tra Emilia-Romagna e Baviera." Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2007. http://amsdottorato.unibo.it/597/1/TESI_Mariani.pdf.

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Books on the topic "Valorizzazione patrimonio"

1

Valore e valorizzazione del patrimonio culturale storico. Milano: Electa, 2009.

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2

Ecoscape: Valorizzazione del patrimonio ambientale e paesaggistico. Pescara: Sala editori, 2004.

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3

Conservazione e valorizzazione del patrimonio industriale: Rassegna bibliografica. Napoli: Athena, 2004.

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4

Fabio, Maniscalco, ed. Tutela, conservazione e valorizzazione del patrimonio culturale subacqueo. Napoli: Massa, 2004.

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5

Donà, Michelangelo De. Arte, diritto e storia: La valorizzazione del patrimonio culturale. Canterano (RM): Aracne editrice, 2018.

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6

Kerbaker, Andrea. Lo stato dell'arte: La valorizzazione del patrimonio culturale italiano. Milano: Tascabili Bompiani, 2007.

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7

Per la valorizzazione del patrimonio storico e archeologico di Paestum. Napoli: Arte tipografica, 2005.

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8

Mello, Mario. Per la valorizzazione del patrimonio storico e archeologico di Paestum. Napoli: Arte tipografica, 2005.

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9

Guido, Ravasi, and Carcione Massimo, eds. Patrimonio in pericolo: I beni culturali tra salvaguardia e valorizzazione. Milano: Nagard, 2003.

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10

Il patrimonio archeologico di Pitigliano e Sorano: Censimento, monitoraggio, valorizzazione. Pisa: Giardini, 2005.

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Book chapters on the topic "Valorizzazione patrimonio"

1

Grigatti, Gianluca, and Pier Paolo Peruccio. "Il design sistemico per la valorizzazione del patrimonio faristico italiano." In Proceedings e report, 79–84. Florence: Firenze University Press, 2020. http://dx.doi.org/10.36253/978-88-5518-147-1.09.

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Abstract:
This paper focuses on the Mediterranean coastal monitoring actors (i.e. maritime signaling instruments) such as lighthouses, lights, traffic lights. A twofold motivation behind this choice: on the one hand the 110th anniversary - that will be celebrated in 2021 - of the transfer of the management of the lighting service of the coasts from Italian Ministry of Public Works to the Navy. On the other hand, the willing to illustrate how the Systemic Design methodology can represent a strategic element for the enhancement of a coastal Cultural Heritage such as the one represented by lighthouses.
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2

Lombardi, Leonardo. "La conservazione del patrimonio naturale e paesaggistico mediante la valorizzazione dei servizi ecosistemici offerti dal territorio: considerazioni generali e casi di studio." In I servizi ecosistemici nella pianificazione bioregionale, 105–13. Florence: Firenze University Press, 2020. http://dx.doi.org/10.36253/978-88-5518-050-4.13.

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Abstract:
Pragmatically, the same “utilitarian” vision underlying the ecosystem service paradigm seems to allow an easier understanding by large portions of society of the need to keep the ecosystems in an efficient ecological state, as shown by a series of case studies. Therefore, forms of conservation/biodiversity finance are illustrated, aimed at supporting ecosystem services, and scenarios of integration of the analysis and management of these services at the various levels of environmental planning and evaluation are presented.
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3

Discepolo, Bruno. "Il patrimonio culturale tra tutela e valorizzazione." In Patrimonio e progetto di architettura, 268–74. Quodlibet, 2021. http://dx.doi.org/10.2307/j.ctv2gz3x69.47.

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Zanetti, Melania. "Biblioteche e archivi tra valorizzazione e tutela." In Dalla tutela al restauro del patrimonio librario e archivistico. Venice: Edizioni Ca' Foscari, 2018. http://dx.doi.org/10.30687/978-88-6969-215-4/011.

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Abstract:
Italian Regions were responsible for the safekeeping of historical library holdings from 1972 to 2015, when a State law returned such duties to the State. However, that law did not provide for specific training of the officials on the subjects they are supposed to deal with. The paper focuses on some of the critical issues deriving from that institutional reform, which has had a negative impact on the preservation and conservation activities that, in accordance with the Italian legislation (Codice dei beni culturali e del paesaggio), play an important role in the protection of our cultural heritage.
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Pasquinucci, Marinella, Franco Angiolini, Sara Carli, Anna Guarducci, Renzo Mazzanti, Franco Paliaga, Maria Teresa Pareschi, Enzo Pranzini, Leonardo Rombai, and Nicola Strumia. "Ricerche integrate e valorizzazione del patrimonio culturale marittimo della Toscana." In Comunicare la memoria del Mediterraneo, 15–33. Publications du Centre Jean Bérard, 2007. http://dx.doi.org/10.4000/books.pcjb.3844.

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6

Cibecchini, Franca. "Evoluzione della ricerca archeologica subacquea e valorizzazione del patrimonio culturale marittimo." In Comunicare la memoria del Mediterraneo, 167–76. Publications du Centre Jean Bérard, 2007. http://dx.doi.org/10.4000/books.pcjb.3994.

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7

Massimiliano Lo Turco, Elisabetta Caterina Giovannini, and Andrea Tomalini. "Valorizzazione del patrimonio immateriale attraverso le tecnologie digitali: la Passione di Sordevolo." In 42th INTERNATIONAL CONFERENCE OF REPRESENTATION DISCIPLINES TEACHERS. CONGRESS OF UNIONE ITALIANA PER IL DISEGNO. PROCEEDINGS 2020. LINGUAGGI, DISTANZE, TECNOLOGIE. FrancoAngeli srl, 2021. http://dx.doi.org/10.3280/oa-693.95.

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8

Misiani, Anna. "La valorizzazione del patrimonio culturale marittimo euro-mediterraneo: metodi, pratiche e prospettive." In Comunicare la memoria del Mediterraneo, 69–76. Publications du Centre Jean Bérard, 2007. http://dx.doi.org/10.4000/books.pcjb.3901.

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9

Alessandra Vezzi. "Strategie di valorizzazione/rivitalizzazione del patrimonio architettonico storico armeno. Il caso studio di Arates." In CONNETTERE - UN DISEGNO PER ANNODARE E TESSERE · CONNECTING - DRAWING FOR WEAVING RELATIONSHIPS. FrancoAngeli srl, 2020. http://dx.doi.org/10.3280/oa-548.159.

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10

Busetto, Giorgio. "Etica della collaborazione e responsabilità Per una nuova gestione, valorizzazione e trasmissione del patrimonio culturale." In Oltre le mostre. Venice: Fondazione Università Ca’ Foscari, 2020. http://dx.doi.org/10.30687/978-88-6969-466-0/010.

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Abstract:
Proper management of institutional services and enhancement of cultural heritage can be achieved taking into account problems we face everyday. Throughout our activities we make choices that must be shared with all professionals involved in the complex management of cultural institution and heritage. The exhibitions – if well-conceived – represent a unique opportunity to enhance our heritage and disseminate knowledge by adopting new technologies.
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Conference papers on the topic "Valorizzazione patrimonio"

1

De Cadilhac, Rossella. "Quale futuro per il patrimonio fortificato: problemi di conservazione e valorizzazione." In FORTMED2020 - Defensive Architecture of the Mediterranean. Valencia: Universitat Politàcnica de València, 2020. http://dx.doi.org/10.4995/fortmed2020.2020.11475.

Full text
Abstract:
What future for fortified heritage: problems of conservation and enhancementWhat are the risk factors that undermine the conservation of fortified architecture? What are the future prospects of a heritage that is not always adequately protected and valued? These are the questions posed by castles, towers, fortresses that seem to have lost the meaning of their existence, for having failed in their original function. Certainly the abandonment involves an inevitable lack of maintenance with the inevitable decay due to natural causes with slow action and prolonged over time. But even bad restorations conducted without the necessary historical-critical awareness and the necessary technical skills can irreversibly cancel documents of art and history, as well as “material testimonies of civilization value”. It is a heritage of multiple criticalities that offers an extraordinary opportunity for contemporary design aiming at conservation. Innumerable problems are posed by fortified architectures, first and foremost the accessibility, but also their management, which cannot but take into account the very close typology-function relationship and where, however, the old utilization is no longer possible. Unquestionably the first step is represented by the knowledge of these singular architectures, in the becoming of historical processes, which is an unavoidable moment on which the choices aiming at conservation and valorisation depend. Emblematic from this point of view are some case studies investigated in Puglia which pose the problem of maximum conservative attention and desirable enhancement, pursued with the promotion of knowledge and the assurance of the best conditions of use, provided that the new function is respectful of the identity of the object of study, of its use vocations and attentive to the needs and expectations of the community.
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2

Barresi, Alessandra. "Turismo sostenibile come fattore di sviluppo locale." In International Conference Virtual City and Territory. Roma: Centre de Política de Sòl i Valoracions, 2014. http://dx.doi.org/10.5821/ctv.8006.

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Abstract:
Il presente contributo, in una prima riflessione, sottolinea come il turismo sostenibile costituisca l’occasione per uno sviluppo sostenibile del territorio, soprattutto nei Paesi come il nostro, ricco di un’incomparabile patrimonio storico, culturale e naturale. Da queste considerazioni discende il principale obbiettivo del contributo, ovvero sottolineare l’importanza di una corretta valorizzazione del patrimonio locale per lo sviluppo di un turismo sostenibile,attraverso l’uso dello strumento della pianificazione strategica. Una breve conclusione finale si sofferma su quanto si sta facendo, anche dal punto di vista legislativo, in Sicilia sull’argomento. The present contribution articulates in a first reflection that underlines as the sustainable tourism constitutes the occasion for a sustainable development of the territory, especially in the Countries as ours, rich of an incomparable historical, cultural and natural patrimony. From this consideration it comes down the principal objective of the contribution, or, to underline the importance of a correct valorization of the local patrimony for the development of a sustainable tourism, to effect through the use of the tool of the strategic planning. A brief conclusive mention comes, finally, turned to how much legislated in subject of tourism in Sicily.
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Gron, Silvia, and Eleni Gkrimpa. "Le città nelle fortificazioni: le isole ioniche in Grecia. Conoscenza e valorizzazione di un patrimonio." In FORTMED2020 - Defensive Architecture of the Mediterranean. Valencia: Universitat Politàcnica de València, 2020. http://dx.doi.org/10.4995/fortmed2020.2020.11533.

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Abstract:
The cities in the fortifications: the Ionian islands in Greece. Knowledge and enhancement of a heritage Residing in the Mediterranean Sea, Ionian islands signify the passage from the west to the east. A constantly sought-after region due to the trade routes, was for a long time garrisoned and under the authority of the Venetian Republic (fourteenth-eighteenth centuries) that hindered with its fleet the Turkish invasions. The bigger islands that constitute the cluster of the Eptanisa: Corfu, Lefkada or Santa Maura, Ithaka, Kefalonia, Kythira, Zakinthos and more, that had strategic positions with respect to the usual routes, had since the middle ages fortifications like walls, towers and castles, that over the time were expanded and restructured by the Venetians in order to defend those islands from the enemy attacks. The rich iconographic historic material, considering the Ionian Islands, allows to document the characteristics of those wide spread defensive structures and to identify each strong part of this big and unique fortification cluster. It has to be noted that every one of those structures gives us clues about the urban history of the city it resides since they were part of the urban landscape revealing this way the urban layout. The compelling story of the architectural consistency of those fortresses, as it is described in the historic documents, cannot be always verified. Many of those structures are nowadays completely destroyed and only a few remains are left. There are many ways to organize a project for saving those structures and in particular one that will be related with the cultural tourism.
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Cerasoli, Mario, and Biancamaria Rizzo. "Il futuro tecnologico dei centri storici." In International Conference Virtual City and Territory. Roma: Centre de Política de Sòl i Valoracions, 2014. http://dx.doi.org/10.5821/ctv.7979.

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Abstract:
Parlare di recupero e valorizzazione dei centri storici può essere quanto mai attuale in un’epoca in cui, forse per la prima volta, si mettono in discussione alcuni modelli insediativi e di sviluppo volti prevalentemente alla espansione delle aree urbane. A cinquant’anni di distanza da quando si è cominciato a parlare in modo organico di centri storici, in un periodo caratterizzato da una delle più gravi crisi economiche globali dopo quella del 1929, com’è cambiato il rapporto tra le città e i propri Centri Storici? Come sono visti i centri storici da chi li abita e da chi non li abita? Quale può essere allora il ruolo potenziale delle nuove tecnologie per la tutela e la valorizzazione dei Centri Storici? Le nuove tecnologie possono non solamente cambiare significativamente la qualità di chi abita e vive nei centri storici ma anche aumentare la competitività degli stessi, aumentando così la loro capacità di attrarre risorse umane e finanziarie e favorendone lo sviluppo economico e socio-culturale. Tuttavia, come si coniuga il valore della storia con le mutevoli esigenze della vita contemporanea? Quali le potenziali applicazioni delle nuove tecnologie per il miglioramento della vita nei centri antichi? Il Centro Storico costituisce un ambito territoriale estremamente delicato, con una precisa identità urbanistica e un elevato valore storico e testimoniale riferibile sia al tessuto urbano, sia a elementi del patrimonio edilizio di rilevante valore, sia ai suoi abitanti. Ma può in realtà rivelarsi una risorsa importante in un progetto di trasformazione virtuosa dell'intera compagine urbana, rafforzandone sia l'identità propria che la capacità di attrazione verso l'esterno. E le nuove tecnologie in questo progetto possono assumere un ruolo determinante. Talk about recovery and valorisation of the historic centers can be as timely as ever at a time when, perhaps for the first time, are put into question some settlement and development models principally aimed to the expansion of urban areas. After fifty years since it been started talking about in an organic way of historical centers, in a period characterized by one of the most serious global economic crisis after the one of 1929, as the relationship between the city and its historical centers has changed? As the historical centers are seen by those who live there and those who do not live in them? Which then can be the potential role of new technologies for the protection and valorisation of historical centers? The new technologies can not only significantly change the quality whose inhabits and lives in the historic centers but also increase the competitiveness of the same, thus increasing their ability to attract human and financial resources and promoting the economic development and socio-cultural. However, how it combines the value of history with the changing needs of contemporary life? What are the potential applications of new technologies for the improvement of life in the ancient centers? The historical center constitutes a territorial field extremely delicate, with a specific urban identity and an high historical and testimonial value referable both to the urban texture, both to elements the building heritage of significant value, both to its inhabitants. But it can actually become an important resource in a virtuous transformation project of the whole urban structure, strengthening both the its own identity that the attractiveness to the outside. And the new technologies in this project can play a decisive role.
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Malagugini, Massimo. "La valorizzazione delle torri dell’Imperiese." In FORTMED2020 - Defensive Architecture of the Mediterranean. Valencia: Universitat Politàcnica de València, 2020. http://dx.doi.org/10.4995/fortmed2020.2020.11521.

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Abstract:
The enhancement of the towers of the Imperia coastThe complex structure of the Ligurian territory has found a precise correspondence in the development of the defensive structures. If the main cities were able to provide themselves with “closed” defence systems (the most important of which –the Genoese city walls– are second only in size to the Chinese Wall), the smaller cities and the poorly built areas were equipped with a real “network” of widespread and punctual defensive elements. These are the defence towers and watchtowers that were built mainly to face the Saracen invasions and were strongly related to the morphology of the territory. These are now a vast heritage that is in danger of being lost because of the urban transformations that have characterized the last decades, that have changed the territory and that have led to radical transformations of the artifacts that still exist today. The objective of protecting the heritage of the towers present in the Ligurian territory –and in particular on the coasts of Imperia– was the vector that suggested the research conducted at a multidisciplinary level and that led to the census and knowledge of what remains of this complex system of defense spread over the Ligurian coastal territory. The elaboration of a detailed census of the existing artefacts has allowed the analysis of the recurrent typologies, the study of the connections with the geography, and has brought to the knowledge of the state of conservation of this singular architectural patrimony that still today connotes suggestive ambits of the Ligurian territory and represents a great potential for the development of tourist and cultural activities. Subsequently, a number of projects have been developed which, starting from the dissemination of knowledge of the heritage in question, have as their objective the enhancement of it, identifying new possible uses of individual artifacts within a landscape system of collective interest.
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