Academic literature on the topic 'Valorizzazione del territorio'

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Journal articles on the topic "Valorizzazione del territorio"

1

Landi, Alessandra. "Per un territorio sostenibile." SOCIOLOGIA URBANA E RURALE, no. 99 (November 2012): 7–11. http://dx.doi.org/10.3280/sur2012-099001.

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Abstract:
Le iniziative e le pratiche descritte nel presente numero di Sociologia Urbana e Rurale sono accomunate, in un'ottica di sviluppo sostenibile, da un forte orientamento al locale e alla rilocalizzazione, configurandosi come antidoti e sfide alle distorsioni socio-economiche globali e contribuendo altresě alla riscoperta e alla valorizzazione del patrimonio materiale ed immateriale insito nei contesti locali.
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2

Gibelli, Gioia, and Riccardo Santolini. "Reti ecologiche e governo del territorio." TERRITORIO, no. 58 (September 2011): 61–74. http://dx.doi.org/10.3280/tr2011-058009.

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Abstract:
Alla luce delle emergenze climatiche ed economiche, che spingono a riempire di contenuti concreti i concetti di sostenibilitŕ all'interno degli strumenti di pianificazione, si č attivata una profonda riflessione che ha portato a considerare la biodiversitŕ come un obiettivo da perseguire in quanto dimensione primaria dei sistemi naturali ma con funzione prioritaria di conservare un capitale naturale di qualitŕ, il cui ruolo č quello di garantire la durabilitŕ dei processi e la conservazione delle risorse per le generazioni future e di erogare una serie di servizi ecosistemici alle generazioni presenti. Il progetto di rete ecologica ligure (Rel) rappresenta, allo stato attuale delle conoscenze, i luoghi dove il capitale naturale č allocato. I Ptcp di nuova generazione vedranno le province impegnate nella ridefinizione dello scenario strategico di valorizzazione e conservazione del capitale naturale e nell'acquisizione e eventuale maggiore definizione delle cause di vulnerabilitŕ del sistema paesistico-ambientale.
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3

Barbara, Sibilio Parri. "Uno strumento di gestione del patrimonio culturale: il caso dei siti UNESCO." ECONOMIA E DIRITTO DEL TERZIARIO, no. 2 (January 2012): 307–33. http://dx.doi.org/10.3280/ed2011-002006.

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Abstract:
I siti inseriti nella Lista del Patrimonio Mondiale posti sotto la tutela dell'UNESCO sono caratterizzati dalla presenza di un ricco patrimonio culturale immerso in un ambiente naturale e/o in localizzazioni urbane di alta qualitŕ. In ognuno di essi gli operatori sono impegnati nella progettazione, prima, e nella realizzazione, poi, di un processo di valorizzazione, processo particolarmente complesso per piů motivi. Per affrontare questa complessitŕ e superare le difficoltŕ che ne derivano puň risultare efficace l'attivazione di un processo di pianificazione, programmazione e controllo. In questa direzione si č mosso il nostro Paese - ma non solo - rendendo obbligatorio, con la legge 77 del 20 febbraio 2006, la redazione del Piano di Gestione il cui obiettivo primario č quello di "garantire l'identificazione, la tutela, la conservazione, la valorizzazione e la trasmissione alle generazioni future del patrimonio". In sostanza, il Piano di gestione č proposto come uno strumento di governo politico ed economico nel medio-lungo termine del sito, strumento che puň agevolare e guidare l'ideazione, la progettazione, l'attuazione e il controllo di progetti di tutela e valorizzazione del patrimonio. Il suo impiego si č tradotto prevalentemente nella programmazione di iniziative culturali di tutela e conservazione affiancate da azioni di valorizzazione, per lo piů a breve termine, con un apprezzabile impatto economico sul territorio. La sensazione che si ricava dall'osservazione della realtŕ č che ancora manca la capacitŕ e la sensibilitŕ di utilizzare il Piano di gestione in modo adeguato: non č stata formulata una pianificazione che coniughi nel lungo termine le tante dimensioni interessate e non č compresa la sua natura di meccanismo operativo. Sembra che la sua redazione sia effettuata soprattutto per adempiere ad un obbligo normativo.
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Tocci, Giovanni. "Valorizzazione del territorio e delle identità locali. Esempi di crescita ad impronta slow." SOCIOLOGIA URBANA E RURALE, no. 114 (November 2017): 113–29. http://dx.doi.org/10.3280/sur2017-114007.

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Friso, Valeria. "Quali trasformazioni per un'inclusione reale a scuola. Disabilità e migrazione ci interrogano." EDUCATIONAL REFLECTIVE PRACTICES, no. 2 (December 2021): 59–69. http://dx.doi.org/10.3280/erp2-special-2021oa12912.

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Abstract:
Il presente articolo propone riflessioni legate a traiettorie possibili che la scuola potrebbe percorrere nelle risposte a domande sempre più frequenti provenienti da alunni con disabilità figli di migranti. Rete, professionalità specializzate, valorizzazione della scuola da parte del contesto e del territorio sono alcune delle sollecitazioni che ci arrivano dalle ricerche più recenti in quest'ambito di indagine. Come renderli strumenti per una trasformazione generativa ed evitare che la scuola debba rispondere sempre con urgenza e senza percorsi condivisi?
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6

Pasetto, Attilio. "Imprese sociali e sistemi produttivi locali." QA Rivista dell'Associazione Rossi-Doria, no. 3 (September 2011): 149–66. http://dx.doi.org/10.3280/qu2011-003007.

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Abstract:
La Nota approfondisce il rapporto tra imprese sociali e sistemi produttivi locali, partendo dalla constatazione che oggi i distretti non riescono piů ad assicurare la coesione sociale territoriale che, in passato, era stato un fattore determinante del loro successo. Č, infatti, cresciuta l'esigenza di fruire di beni sociali in modo personalizzato, che, a livello locale, sono spesso assicurati dal settore nonprofit. Serve quindi una governance del territorio, in cui il sistema manifatturiero e quello dei servizi alle persone dialoghino fra loro, puntando alla valorizzazione delle risorse in una logica inclusiva per tutti i soggetti che ne fanno parte.
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Peraboni, Carlo. "Progetti di reti ecologiche. I temi dell'attuazione nei piani comunali." TERRITORIO, no. 58 (September 2011): 90–101. http://dx.doi.org/10.3280/tr2011-058011.

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Abstract:
A partire dagli indirizzi di programmazione della Rer della Lombardia e attraverso i progetti di Rete ecologica e Rete Verde della Provincia di Mantova e del BioBaM (Biodiversitŕ nel Basso Mantovano), il contributo analizza le modalitŕ di valorizzazione fondate sulla biodiversitŕ, di coinvolgimento delle risorse per salvaguardare specie animali e vegetali presenti nelle aree rurali, dalla scala territoriale alla scala locale. Lo strumento di analisi della ‘carta delle idoneitŕ ambientali' e la costruzione di un ‘atlante degli spazi aperti' contribuiscono a sviluppare modelli interpretativi contestuali e pertinenti, capaci di cogliere le specifi citŕ del territorio e soprattutto dello spazio non costruito, da valorizzare e progettare in maniera multifunzionale e integrata nei Piani di Governo del Territorio, come nei comuni mantovani di Sermide e Felonica.
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Vallone, Cinzia, and Valerio Veglio. "La valorizzazione del patrimonio artistico come driver per lo sviluppo del territorio: il caso dell'albergo diffuso." MERCATI & COMPETITIVITÀ, no. 4 (November 2014): 109–30. http://dx.doi.org/10.3280/mc2014-004007.

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9

Candela, Andrea. "Il contributo della riflessione ecologica negli studi di storia della cultura materiale. Considerazioni di sintesi." SOCIETÀ E STORIA, no. 137 (September 2012): 627–39. http://dx.doi.org/10.3280/ss2012-137005.

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Abstract:
La storia della cultura materiale ha ormai assunto la funzione di utile strumento di ricerca mediante il quale accrescere l'insieme delle conoscenze riguardanti una specifica area geografica, consentendo la valorizzazione del suo complesso patrimonio di risorse naturali ed antropiche. Gli studi di cultura materiale hanno infatti acquisito, nel contesto delle indagini storiche e paesaggistiche italiane, sulla scia della lezione europea ed internazionale, un ruolo preliminare nelle differenti iniziative di riqualificazione economica e culturale del territorio. Si veda, ad esempio, l'esperienza, ormai diffusa, che ha incoraggiato la nascita di diverse realtÀ ecomuseali. L'articolo cerca dunque di chiarire l'importanza di tale settore di ricerche nello studio interdisciplinare della storia e della conservazione del territorio, ripercorrendone gli andamenti storico-epistemologici e illustrandone alcune linee di sviluppo relativamente recenti, che hanno coinvolto ambiti quali le scienze naturali e biologiche.
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10

Ciapetti, Lorenzo. "Le strategie dello sviluppo locale tra partecipazione e cambiamento." RIVISTA TRIMESTRALE DI SCIENZA DELL'AMMINISTRAZIONE, no. 1 (April 2011): 39–52. http://dx.doi.org/10.3280/sa2011-001004.

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Abstract:
Lo sviluppo locale č un processo deliberativo. Sebbene la partecipazione avvenga prevalentemente attraverso la mediazione degli attori collettivi di un territorio, la dimensione di democrazia si gioca su aspetti di inclusione e reti di relazione di carattere aperto. Sono ormai evidenti le luci e le ombre del paradigma delle politiche di sviluppo locale, introdotto in Italia con l'esperienza della "programmazione negoziata", a metŕ degli anni '90. Il presente articolo partendo dalla domanda se sia emerso negli ultimi anni un diverso paradigma, conferma la centralitŕ dei sistemi decisionali collettivi locali nei processi di sviluppo del territorio, ma sottolinea l'esigenza di migliorarne l'efficienza in termini di impatti economici e sociali, attraverso politiche che partano da strategie fondate su cinque dimensioni: valorizzazione del contesto locale, unione di risorse e capacitŕ, attenzione ai tempi delle politiche, reti multilivello di attori, orientamento al cambiamento.
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Dissertations / Theses on the topic "Valorizzazione del territorio"

1

Zignale, Maurizio. "Cineturismo. Valorizzazione del territorio attraverso la pellicola." Thesis, Università degli Studi di Catania, 2011. http://hdl.handle.net/10761/268.

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Abstract:
Cinema, turismo e territorio; il cinema da sempre e' stato considerato come l'arte dello svago, dei sogni e della fantasia, escludendo ogni relazione diretta e indiretta con il turismo e il territorio. Negli ultimi vent'anni questa relazione e' stata messa in discussione portando avanti degli studi di settore su come i prodotti audiovisivi possano influenzare e trasformare l'economia di un territorio attraverso una nuova forma turistica, il Movie-induced tourism o Cineturismo. Le relazioni sono molto complesse e interessano diversi settori e attori di tutti e tre i segmenti con, alla base, nuovi approcci disciplinari e, allo stesso tempo, trasversali. Il cinema, quindi, visto non solo come momento di distrazione, ma come un vero e proprio strumento di sviluppo economico territoriale, capace di interagire con altri settori fornendo le basi per nuove forme di turismo alternativo o "creativo", rendendo piu' consapevole il turista-viaggiatore che sara' in grado di costruire, scegliere e valorizzare le mete, attraverso i prodotti audiovisivi. Saranno approfondite le relazioni di interdipendenza dei soggetti coinvolti con particolare riferimento alle Film Commission e agli strumenti utilizzati come il Film Fund e il Product Placement. Sara' fatta anche un'analisi delle Destination Management Organization (DMO) e dell'utilizzo delle location sia come scelta cinematografica che come quella turistica. Il lavoro si conclude con alcuni esempi sia internazionali, con particolare riferimento ai modelli americano, anglosassone e mediterraneo, sia nazionale, con la descrizione del sistema cineturistico italiano.
Cinema, tourism and territory; cinema has always been considered as a fantastic world where people get true their dreams, excluding any direct and indirect connection among tourism and territory. During last twenty years this idea has been changed due to many case studies showing how audiovisual products may have an effect on local economy through a new branch of tourism called " Movie-induced tourism". It's a growing phenomenon worldwide, fuelled by both the growth of the entertainment industry and the increase in international travel. Connections are complex and they involve several sectors with a new multitasking approach to use it as an economic tool for creating an alternative tourism or " creative" tourism. It's an important resource, creating economic and social benefits, and, more often, many regional governments are looking towards this specific kind of tourism to limit the economic decline they are experiencing. Modern tourist is more self-confident about his travels and his choices, so he can decide where, when and how to go, visit or live a touristic location. The purpose of this dissertation is to focus which aspects contribute to create and develop a new future perspective of Movie-induced tourism.
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Altan, Laura <1993&gt. "Festival e valorizzazione del territorio : il caso Pordenone." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2021. http://hdl.handle.net/10579/19307.

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Abstract:
L’elaborato di tesi proposto si pone l’obiettivo di analizzare le potenzialità legate al fenomeno festival portando come testimonianza il ‘caso Pordenone’, interessante esempio di città di medie dimensioni che nel corso degli anni si è contraddistinta per ospitare un cospicuo numero di eventi festivalieri, importanti risorse per la destinazione che hanno contribuito a sdoganare l'immagine di città industriale creata nel corso dei secoli. La prima parte verterà su un’attenta analisi dei festival e sullo stretto legame con il territorio che li ospita; verrà analizzato il contesto storico in cui sono nati, l’ambiente in cui operano, le varie tipologie, il ruolo nella creazione di valore nonchè le istituzione coinvolte. La seconda parte è dedicata all’analisi del caso studio Pordenone e dei tre festival che ospita: il festival letterario ‘PordenoneLegge’, il festival cinematografico ‘Le giornate del cinema muto’, il festival musicale ‘ Pordenone Blues Festival’. La tesi illustrerà le caratteristiche degli eventi presi in considerazione, la loro programmazione ufficiale, le strategie di comunicazione e marketing utilizzate e l’importante ruolo che rivestono come strumento di city branding della città, contribuendo ad incentivare un turismo lento e di qualità tanto da contraddistinguerla a livello nazionale per essere una meta green, attenta alle tematiche che ruotano attorno alla sostenibilità, caratteristiche sempre più indispensabili per affrontare le grandi crisi che stiamo vivendo: l'emergenza sanitaria e climatica.
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3

Lazzaro, Silvia <1991&gt. "I SOCIAL NETWORK PER LA VALORIZZAZIONE DEL TERRITORIO EUGANEO." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2015. http://hdl.handle.net/10579/6925.

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Abstract:
Uso dei social network per valorizzare il territorio euganeo. Interviste e ricerche sul campo dirette ai commercianti di Abano e Montegrotto per capire come e quanto i social network possano diventare una chiave strategica per valorizzare il territorio e attrarre clientela.
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Zuolo, Alessandro <1991&gt. "Elementi di valorizzazione del territorio montano: le Piccole Dolomiti." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2016. http://hdl.handle.net/10579/9327.

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Abstract:
Partendo dall'osservazione di alcuni leader del mercato turistico montano, viene condotto uno studio, tenendo conto dei vincoli imposti dallo specifico scenario, di un possibile processo di potenziamento del sistema di offerta integrato di una località turistica in cui i patrimoni paesaggistici, gastronomici e storici non vengono adeguatamente valorizzati.
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Biolo, Chiara <1993&gt. "Expo e valorizzazione del territorio: il caso Astana 2017." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2018. http://hdl.handle.net/10579/13409.

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Abstract:
I profondi cambiamenti che, negli ultimi decenni, hanno interessato l'economia globale hanno originato nuovi e complessi scenari competitivi, i cui protagonisti non sono più solamente imprese o organizzazioni, ma anche città, regioni e nazioni che concorrono per attrarre risorse, investitori e visitatori capaci di garantire vantaggi di lungo periodo. In tale contesto di diretta competizione, gli Expo si configurano come importanti strumenti di marketing utilizzati dai territori per catalizzare finanziamenti e per generare benefici futuri e duraturi. In particolare, le Esposizioni riconosciute - che si caratterizzano per durata, dimensioni e costi di organizzazione minori - producono spesso le performance migliori in termini di legacy e si affermano come espedienti per attivare processi di sviluppo e per rafforzare l'immagine positiva percepita dai fruitori del luogo, non da ultimi i turisti. Il presente lavoro indaga il fenomeno degli Expo riconosciuti quali mezzi per la creazione di valore per il territorio. Dopo averne analizzato gli aspetti concettuali, le caratteristiche e i casi di best practice, tali eventi verranno osservati in qualità di strumenti capaci di migliorare o riposizionare l’immagine dei territori, d'innescare processi di sviluppo e di attrarre flussi turistici. Prendendo come caso studio l'Expo di Astana 2017, si tenterà di misurare il successo della manifestazione esaminandone gli impatti di breve termine e le aspettative lungo periodo; si analizzeranno, poi, le ricadute positive sull'immagine del territorio per valutare, infine, il possibile sviluppo turistico nazionale.
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Squizzato, Monica <1991&gt. "Turismo e valorizzazione del territorio: il Parco Regionale dei Colli Euganei." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2016. http://hdl.handle.net/10579/9129.

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Abstract:
La tesi è divisa in due parti: la prima riguarda gli aspetti teorici sia per quanto riguarda il turismo, che per il marketing territoriale che per il paesaggio, la seconda, applicativa, si riferisce al Parco Regionale dei Colli Euganei, avvalendosi della strumentazione concettuale proposta in precedenza: in particolare, si andrà a delineare la composizione strutturale dell'offerta del territorio euganeo, mettendo in evidenza il suo potenziale competitivo attraverso la metodologia di analisi SWOT. Lo scopo è quello di definire se il Parco dei Colli Euganei può essere considerato un prodotto turistico completo, in cui l'offerta è in grado di soddisfare appieno la domanda, oppure se ci sono delle lacune che necessitano di essere colmate. In quest'ultimo caso si procederà all'elaborazione di una proposta personale di possibili interventi volti al miglioramento del suo sviluppo, della sua valorizzazione e della sua promozione.
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7

Iannuccelli, Vanessa. "Valorizzazione biotecnologica del rifiuto dell'industria casearia." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2011. http://amslaurea.unibo.it/2616/.

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8

Zarantonello, Erica <1993&gt. "Le Rogge del Brenta tra storia, attività didattiche e valorizzazione del territorio." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2020. http://hdl.handle.net/10579/16897.

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Abstract:
Il territorio compreso tra Bassano e Padova è caratterizzato dalla presenza del Brenta e delle sue rogge che ne hanno permesso la crescita economica e lo sviluppo della civiltà. Gli abitanti di questa zona conoscono le origine della loro storia e anche oggi non dimenticano come essi sono "la civiltà delle rogge", un popolo cresciuto dall'acqua. Tutt'oggi molti enti, in particolare il Consorzio di Bonifica Brenta, si impegnano per la conservazione del territorio e perché gli opifici, i mulini e le centrali idroelettriche nate lungo le rogge del Brenta siano visitabili; in particolare vi è una grandissima attenzione alla didattica e alle scuole per tramandare alle nuove generazioni l'importanza della risorsa idrica nel territorio. Tutto questo senza dimenticare quello che l'area offre: ciclovie, itinerari slow ed un mondo già aperto dalla famosa ciclovia del Brenta che aspetta solo di essere ampliato con nuovi itinerari: piccoli tour a tappe tra città d'arte come Bassano del Grappa, Piazzola sul Brenta e Nove e centrali idroelettriche riaperte, parchi naturalistici e vecchi mulini.
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Di, Bernardo Silvia <1988&gt. "Valorizzazione turistica del territorio rurale. Un progetto di albergo diffuso." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2014. http://hdl.handle.net/10579/4543.

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Abstract:
Il fenomeno del turismo rurale sostenibile emerge come risposta alle esigenze della nuova generazione di turisti, sempre più attenti verso offerte personalizzate e ricercate che comprendano prodotti autentici e rappresentativi delle culture locali. Il territorio, in questo contesto, assume una nuova centralità grazie alle sue specificità naturali e culturali in grado di renderlo un’unica risorsa anche economica, che richiede però costante impegno per il suo recupero e la sua valorizzazione (Primi, 2011). Diversi sono i segmenti in cui si sviluppa questo settore guidato dalla sostenibilità, uno dei quali è quello del turismo dei borghi, che non vengono più considerati come una mera proposta di integrazione rispetto ad una città culturale o ad una meta balneare limitrofa, ma vengono visti come risorse di richiamo e forte attrattiva turistica, in grado di ridare valore alle aree territoriali nelle quali si trovano (Dall’Ara, 2010). Il turismo dei borghi attualmente si espande su una rete che coinvolge numerosi piccoli borghi italiani, ma manifesta notevoli sviluppi anche all’estero, offrendo un importante strumento per sostenere la crescita economica di zone ed aree rurali oggetto di spopolamento, ridando vitalità attraverso l’offerta di un turismo di qualità. Come espressione di questo ruolo centrale che il territorio e le sue risorse assumono nella produzione di ricchezza e di vantaggi competitivi, emergono nuove formule di imprese turistiche, rappresentate soprattutto da esempi innovativi nel campo della ricettività: numerose sono le piccole organizzazioni sorte proprio per valorizzare i borghi storici o le comunità rurali e contadine, a testimoniare la crescita del settore e le ampie possibilità di miglioramento del comparto ricettivo in ottica sostenibile. Un esempio degno di nota è sicuramente quello dell’Albergo Diffuso, formula orizzontale di ospitalità che si caratterizza per garantire autenticità all’offerta di ospitalità, e sostegno all’economia delle piccole zone rurali. Oggetto di questa tesi è l’analisi di un progetto di realizzazione di un Albergo Diffuso nel borgo montano di Poffabro (PN) classificato come uno tra i Borghi Più Belli d’Italia, oggetto di fenomeni quali lo spopolamento e il limitato sviluppo economico. Il lavoro è organizzato in otto capitoli raggruppabili in due parti principali: nella prima verrà studiato l’ambito teorico di riferimento, ovvero il settore turistico e le sue evoluzioni; nella seconda si procederà con l’aspetto più pratico dell’indagine,ovvero il confronto tra alberghi diffusi a livello nazionale e regionale, la definizione del progetto e l'analisi della sua fattibilità economico-finanziaria attraverso la redazione di un business plan.
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Pastorello, Alessandra <1991&gt. "LA VALORIZZAZIONE DEL TERRITORIO RURALE: ALCUNI CONTESTI VENETI A CONFRONTO." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2017. http://hdl.handle.net/10579/9670.

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Abstract:
Ricerca sulle strategie di valorizzazione, considerando in maniera particolare le tipicità e la qualità dei prodotti locali, non solo per quanto riguarda il settore agroalimentare ma anche il patrimonio artistico e culturale del contesto territoriale del comune di Este. Nella tesi sono stati inoltre evidenziati i punti di forza e debolezza della cittadina, proponendo nell'ultima parte dell'elaborato un confronto con altre realtà limitrofe, ovvero i comuni di Monselice e Montagnana.
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Books on the topic "Valorizzazione del territorio"

1

Gallo, Francesca Fausta. Turismo religioso: Analisi e proposte per la valorizzazione del territorio abruzzese. Roma: Aracne, 2009.

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I parchi letterari in Sicilia: Un progetto culturale per la valorizzazione del territorio. Soveria Mannelli (Catanzaro): Rubbettino, 2004.

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3

V, Mennella, ed. Profilo Italia: Indicatori e modelli per lo sviluppo sostenibile del territorio e la valorizzazione del paesaggio. Perugia: Ali&no, 2006.

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Il bene culturale come strategia didattica: Conoscenza, tutela, valorizzazione e gestione del territorio calabrese. Reggio Calabria: Falzea, 2002.

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5

author, Camerin Federico 1989, ed. Aree militari dismesse e rigenerazione urbana: Potenzialità di valorizzazione del territorio, innovazioni legislative e di processo. Siracusa, Italia: LetteraVentidue, 2019.

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6

Il paesaggio sonoro e la valorizzazione culturale del territorio: Riflessioni a partire da un'indagine sui luoghi pucciniani. Bologna: Pàtron, 2010.

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7

Cutini, Valerio. Le colonie marine della Toscana: La conoscenza, la valorizzazione, il recupero dell'architettura per la riqualificazione del territorio. Pisa [Italy]: Edizioni ETS, 1993.

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8

Salvo, Paola De, and Viviana Calzati. Le strategie per una valorizzazione sostenibile del territorio: Il valore della lentezza, della qualità e dell'identità per il turismo del futuro. Milano, Italy: FrancoAngeli, 2012.

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Oltrepò pavese, percorsi storico-archeologici per la valorizzazione del territorio (Conference) (2016 Varzi, Italy). Oltrepò pavese: Percorsi storico-archeologici per la valorizzazione del territorio : atti della giornata di studio, Varzi, Castello Malaspina, 22 ottobre 2016. Mantova: SAP, Società archeologica s.r.l., 2019.

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10

Giannini, Raffaello, ed. Il vino nel legno. Florence: Firenze University Press, 2016. http://dx.doi.org/10.36253/978-88-6655-897-2.

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Abstract:
I boschi hanno fornito e forniscono prodotti e servigi essenziali per la sopravvivenza della popolazione umana che possono identificarsi in valori di uso diretto e indiretto. Il volume presenta le strategie di gestione tese ad associare l’uso sostenibile degli ecosistemi forestali con la valorizzazione dei prodotti della filiera foresta-legno attraverso informazioni puntuali sulle caratteristiche e sulla ‘disponibilità’ reale della produzione della massa legnosa dei boschi presenti nel territorio del Chianti Classico, con interesse per quella dei soprasuoli di castagno e di quelli a prevalenza di roverella. Particolare attenzione è stata dedicata alla produzione di doghe per vasi vinari volendo riproporre una tradizione antica di specificità del territorio chiantigiano.
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Book chapters on the topic "Valorizzazione del territorio"

1

Lombardi, Leonardo. "La conservazione del patrimonio naturale e paesaggistico mediante la valorizzazione dei servizi ecosistemici offerti dal territorio: considerazioni generali e casi di studio." In I servizi ecosistemici nella pianificazione bioregionale, 105–13. Florence: Firenze University Press, 2020. http://dx.doi.org/10.36253/978-88-5518-050-4.13.

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Abstract:
Pragmatically, the same “utilitarian” vision underlying the ecosystem service paradigm seems to allow an easier understanding by large portions of society of the need to keep the ecosystems in an efficient ecological state, as shown by a series of case studies. Therefore, forms of conservation/biodiversity finance are illustrated, aimed at supporting ecosystem services, and scenarios of integration of the analysis and management of these services at the various levels of environmental planning and evaluation are presented.
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Conference papers on the topic "Valorizzazione del territorio"

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Cattaneo, Alessandra, and Laura Baratin. "Il castello Colonna di Arnara: dal restauro del monumento alla valorizzazione del borgo antico e del suo territorio." In FORTMED2020 - Defensive Architecture of the Mediterranean. Valencia: Universitat Politàcnica de València, 2020. http://dx.doi.org/10.4995/fortmed2020.2020.11402.

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Abstract:
The castle Colonna of Arnara: from the restoration of the monument to the enhancement of the ancient village and its territoryThe castle of Arnara, is located in Ciociaria in southern Lazio, in what was once the feud of the Conti of Ceccano. For the territory it is the most important monumental complex of medieval architecture. In fact, despite its small size, it is one of the few examples of fortified architecture still original in its essential lines. This castle represents an exceptional case of sedimentation and stratification, which even today, from its reading, allows us to reconstruct both its historical events and those related to the urban development of the adjacent historic village. Moreover it can be considered of priority importance also from the urbanistic point of view because it represents the first historical nucleus of Arnara. Unfortunately, today, the castle is in a bad state of conservation. With the passing of time its conditions have become more and more aggravated also because of the complex events linked to the various passages of property, of private and public nature, which have strongly influenced the management of the monument. The study of the castle of Arnara is part of the national and international debate that considers participation a key factor for the sustainable enhancement of the cultural heritage, because it promotes greater awareness of its social and economic value. The objective of the research work is to develop, taking the castle as a case study, a new approach that sees cultural heritage (tangible and intangible) as an irreplaceable heritage of knowledge and as a precious resource for economic growth, employment and social cohesion; therefore a cultural heritage seen as a driving force. In the specific case of Colonna Castle, attention has been focused on the importance of being able to activate virtuous circles around this very important place of culture, enhancing its role as a centre of knowledge and incubator of creativity and social innovation.
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2

Carallo, Sara. "Valorizzazione e tutela delle aree verdi periurbane per il recupero dell’identità culturale e della memoria storica del territorio." In International Conference Virtual City and Territory. Roma: Centre de Política de Sòl i Valoracions, 2014. http://dx.doi.org/10.5821/ctv.7940.

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Abstract:
Il progetto di ricerca ha riguardato la progettazione di una greenway nel territorio comunale di Anzio e Nettuno al fine di comprendere come le aree verdi periurbane acquisiscono un ruolo di primaria importanza nell’ambito di attività di pianificazione territoriale. Esse infatti, in qualità di aree multifunzionali, consentono di innescare processi di riequilibrio dei flussi turistici e valorizzazione delle aree urbane. L’obiettivo principale del progetto si è concentrato sulla definizione di un’interazione dinamica tra sistemi sociali ed economici e sistemi ambientali basata su una funzione territoriale compatibile con gli obiettivi di tutela e delle risorse intendendo il territorio come substrato del processo di sedimentazione di valori storici, culturali e sociali. This research project focused on the design of a greenway in the municipality of Anzio and Nettuno in order to understand how green peri-urban areas acquire a role of primary importance within the activities of a territorial planning. As a matter of fact these multifunctional areas allow to trigger processes aimed at balancing tourist flows and enhancing urban areas. The project aims at defining a dynamic interaction between socio-economic and environmental systems based on a territorial function compatible with the objectives of protection of resources, being territory a substrate of the process of settling of historical, cultural and social values.
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Fedeli, Raul Enzo, and Stefano Magaudda. "Il progetto rewetland: riqualificazione ambientale dell’Agro Pontino attraverso la valorizzazione ricostruzione del paesaggio storico." In International Conference Virtual City and Territory. Roma: Centre de Política de Sòl i Valoracions, 2014. http://dx.doi.org/10.5821/ctv.8011.

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Abstract:
Il progetto “Rewetland” (programma LIFE+ 2008 – environment and governance. www.rewetland.eu) prevede la predisposizione di un Programma di Riqualificazione Ambientale (PRA) della Pianura Pontina attraverso la sperimentazione di tecniche di fitodepurazione diffusa. Il PRA si basa sull’analisi approfondita del paesaggio a partire da quello delle bonifiche dei Papi (XV–XVII sec.), fino ad arrivare ai giorni nostri. La finalità dell’analisi del paesaggio è stata quella di ricomporre gli elementi costituenti i diversi ambiti paesaggistici del territorio in quadri unitari, quanto più possibile coerenti al loro interno e confrontabili tra loro per valutarne le qualità paesaggistiche, le trasformazioni avvenute nel tempo o in atto, le necessità di processi di riqualificazione, le potenzialità di assorbire nuovi interventi progettuali. L’utilizzo di strumenti gis è stato indispensabile, sia per individuare le permanenze del paesaggio storico e rurale, sia per definire e valutare i possibili scenari di intervento. Le azioni, i progetti e gli interventi del PRA riguardano la rinaturalizzazione dei corsi d’acqua e la realizzazione di aree umide ed ecosistemi filtro e favoriscono l’attivazione di buone pratiche non solo per la gestione dei canali della bonifica ma anche per quella delle aziende agricole. La metodologia utilizzata ha permesso di interpretare le trasformazioni del paesaggio dell’Agro Pontino e nel contempo progettare interventi e azioni di riqualificazione ambientale che rispondano a molteplici esigenze/obiettivi: il miglioramento della qualità delle acque, il potenziamento della rete ecologica e della biodiversità, la rigenerazione dei paesaggi tipici delle zone umide (re-wetland) che rappresentano la memoria del territorio. "Rewetland" project (LIFE+ 2008 - environment and governance. www.rewetland.eu) requires the preparation of an Programma di Riqualificazione Ambientale (PRA) of the Pontine Plain through experimentation with techniques of widespread phytoremediation. The PRA is based on a thorough analysis of the landscape from those of the reclamation of the Popes (XV -XVII cent.), up to the present day. The aim of the landscape analysis has been to reconstruct the elements making up the different areas of the local landscape into unified framework, as much as possible internally coherent and comparable to each other in order to assess the quality of the landscape, the changes through time or now being implemented, the necessity of regeneration processes, the potentialities to absorb new project interventions. GIS software tools have been essential, both to identify the permanence of the historic and rural landscape, and to define and evaluate the possible intervention scenarios. PRA actions, projects and interventions regard the renaturalization of waterways and the creation of wetlands and ecosystem filters and promote the activation of good practices not only for the management of the drainage channels but also for the farms. The methodology used allowed us to read the changes in the landscape of the Pontine Plain and at the same time to design interventions and actions that respond to multiple environmental restoration needs and objectives: improvement of water quality, enhancement of biodiversity and the ecological network, regeneration of the typical landscapes of wetlands (re-wetland) that represent the memory of territory.
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Pugliano, Antonio. "Il restauro per la valorizzazione di architetture e siti da conservare: studi per la fruizione del paesaggio culturale italiano: il caso di Ostia." In International Conference Virtual City and Territory. Roma: Centre de Política de Sòl i Valoracions, 2014. http://dx.doi.org/10.5821/ctv.8003.

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Abstract:
La memoria riguarda un’iniziativa sviluppata nell’Università Roma Tre, con il MiBACSoprintendenza Speciale ai Beni Archeologici di Roma e con l’Ordine degli Architetti di Roma. L’iniziativa, sostenuta dal valente Soprintendente Anna Maria Moretti e dall’eccellente direttore della Sede di Ostia, Angelo Pellegrino, mira alla costituzione di un sistema di azioni integrate di ricerca e formazione per la documentazione, la conservazione e la gestione del contesto ambientale, naturale e antropico, del territorio sud-occidentale di Roma, sino alla costa. Ivi si indagano le peculiarità dei siti individuando e caratterizzando possibili attrattori materiali e immateriali, da utilizzare come gli elementi eloquenti di una ricomposizione storica e antropologica del territorio utile al turismo di qualità, chiamato a giocare il ruolo di motore di crescita per l’economia locale. Il suddetto sistema si fonda su attività conoscitive e progettuali svolte da archeologi e architetti, assieme, nel contesto didattico del Laboratorio di Restauro 2M della Facoltà di Architettura dell’Università Roma Tre. Il prodotto degli ultimi anni, tanto della didattica svolta soprattutto sul campo, quanto della ricerca applicata, è un modello di piattaforma digitale attraverso la quale sono state ordinate le informazioni necessarie alla pianificazione delle iniziative di tutela e alla gestione della manutenzione, del restauro, della valorizzazione.
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Barresi, Alessandra. "Turismo sostenibile come fattore di sviluppo locale." In International Conference Virtual City and Territory. Roma: Centre de Política de Sòl i Valoracions, 2014. http://dx.doi.org/10.5821/ctv.8006.

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Abstract:
Il presente contributo, in una prima riflessione, sottolinea come il turismo sostenibile costituisca l’occasione per uno sviluppo sostenibile del territorio, soprattutto nei Paesi come il nostro, ricco di un’incomparabile patrimonio storico, culturale e naturale. Da queste considerazioni discende il principale obbiettivo del contributo, ovvero sottolineare l’importanza di una corretta valorizzazione del patrimonio locale per lo sviluppo di un turismo sostenibile,attraverso l’uso dello strumento della pianificazione strategica. Una breve conclusione finale si sofferma su quanto si sta facendo, anche dal punto di vista legislativo, in Sicilia sull’argomento. The present contribution articulates in a first reflection that underlines as the sustainable tourism constitutes the occasion for a sustainable development of the territory, especially in the Countries as ours, rich of an incomparable historical, cultural and natural patrimony. From this consideration it comes down the principal objective of the contribution, or, to underline the importance of a correct valorization of the local patrimony for the development of a sustainable tourism, to effect through the use of the tool of the strategic planning. A brief conclusive mention comes, finally, turned to how much legislated in subject of tourism in Sicily.
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Pugliano, Antonio, Simone Diaz, Elisabetta Moriconi, and Elettra Santucci. "L’antico sistema portuale ostiense: riconoscimento, interpretazione e divulgazione dei processi formativi edilizi e urbani." In International Conference Virtual City and Territory. Roma: Centre de Política de Sòl i Valoracions, 2014. http://dx.doi.org/10.5821/ctv.7980.

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Abstract:
La presente Relazione descrive l’esito delle ricerche svolte presso il Dipartimento di Architettura dell’Università “Roma Tre”, in sinergia con il MiBAC, Soprintendenza Speciale ai Beni Archeologici, e l’Ordine degli Architetti PPC della Provincia di Roma, circa lo studio storicocritico del sistema portuale ostiense inserito nel perimetro della Riserva Naturale del Litorale Romano. La finalità dello studio, condotto da chi scrive nell’ambito del “Programma di Azioni integrate di Ricerca e Formazione per la conservazione e la valorizzazione dei siti di Ostia e Portus (Dipsa-Mibac-SSBAR)”, è rivolto alla documentazione, a fini di restauro e valorizzazione, di tali importanti contesti materiali. Lo studio condotto, pertanto, si è basato sullo svolgimento di letture critiche delle fonti e del contesto materiale, applicando la metodologia propedeutica alla progettazione del restauro architettonico, e sulla definizione di proposte operative utili alla pratica della manutenzione e del restauro, oltre che alla programmazione degli interventi di valorizzazione. Lo studio è rivolto alla creazione di una sistema informatizzato che consenta, non solo di indagare gli aspetti storici, ma anche di essere utilizzato come strumento per la programmazione della valorizzazione e la gestione della conservazione e del restauro dei siti archeologici.
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Cerasoli, Mario, and Biancamaria Rizzo. "Il futuro tecnologico dei centri storici." In International Conference Virtual City and Territory. Roma: Centre de Política de Sòl i Valoracions, 2014. http://dx.doi.org/10.5821/ctv.7979.

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Abstract:
Parlare di recupero e valorizzazione dei centri storici può essere quanto mai attuale in un’epoca in cui, forse per la prima volta, si mettono in discussione alcuni modelli insediativi e di sviluppo volti prevalentemente alla espansione delle aree urbane. A cinquant’anni di distanza da quando si è cominciato a parlare in modo organico di centri storici, in un periodo caratterizzato da una delle più gravi crisi economiche globali dopo quella del 1929, com’è cambiato il rapporto tra le città e i propri Centri Storici? Come sono visti i centri storici da chi li abita e da chi non li abita? Quale può essere allora il ruolo potenziale delle nuove tecnologie per la tutela e la valorizzazione dei Centri Storici? Le nuove tecnologie possono non solamente cambiare significativamente la qualità di chi abita e vive nei centri storici ma anche aumentare la competitività degli stessi, aumentando così la loro capacità di attrarre risorse umane e finanziarie e favorendone lo sviluppo economico e socio-culturale. Tuttavia, come si coniuga il valore della storia con le mutevoli esigenze della vita contemporanea? Quali le potenziali applicazioni delle nuove tecnologie per il miglioramento della vita nei centri antichi? Il Centro Storico costituisce un ambito territoriale estremamente delicato, con una precisa identità urbanistica e un elevato valore storico e testimoniale riferibile sia al tessuto urbano, sia a elementi del patrimonio edilizio di rilevante valore, sia ai suoi abitanti. Ma può in realtà rivelarsi una risorsa importante in un progetto di trasformazione virtuosa dell'intera compagine urbana, rafforzandone sia l'identità propria che la capacità di attrazione verso l'esterno. E le nuove tecnologie in questo progetto possono assumere un ruolo determinante. Talk about recovery and valorisation of the historic centers can be as timely as ever at a time when, perhaps for the first time, are put into question some settlement and development models principally aimed to the expansion of urban areas. After fifty years since it been started talking about in an organic way of historical centers, in a period characterized by one of the most serious global economic crisis after the one of 1929, as the relationship between the city and its historical centers has changed? As the historical centers are seen by those who live there and those who do not live in them? Which then can be the potential role of new technologies for the protection and valorisation of historical centers? The new technologies can not only significantly change the quality whose inhabits and lives in the historic centers but also increase the competitiveness of the same, thus increasing their ability to attract human and financial resources and promoting the economic development and socio-cultural. However, how it combines the value of history with the changing needs of contemporary life? What are the potential applications of new technologies for the improvement of life in the ancient centers? The historical center constitutes a territorial field extremely delicate, with a specific urban identity and an high historical and testimonial value referable both to the urban texture, both to elements the building heritage of significant value, both to its inhabitants. But it can actually become an important resource in a virtuous transformation project of the whole urban structure, strengthening both the its own identity that the attractiveness to the outside. And the new technologies in this project can play a decisive role.
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Romeo, Emanuele. "Conservazione e valorizzazione dei sistemi fortificati ridotti allo stato di rudere in Val Tanaro (Piemonte)." In FORTMED2020 - Defensive Architecture of the Mediterranean. Valencia: Universitat Politàcnica de València, 2020. http://dx.doi.org/10.4995/fortmed2020.2020.11435.

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Abstract:
Conservation and enhancement of ruined fortified systems in Tanaro Valley (Piedmont)The contribution reports on a research concerning the preparatory investigation of some fortified systems of Tanaro Valley (Piedmont) in view of their restoration. The research highlighted the strong connection between the castles and the memory of events and characters that were linked to these architectures; the relationship between landscape and ruins that, today, represents a potential resource for the territory; the willingness of local authorities to improve knowledge, protection and enhancement of this heritage; the need to investigate theoretical and methodological issues and define the proper procedures for the conservation, restoration, safeguard, maintenance and management of a widespread and vulnerable heritage. The study, taking advantage of interdisciplinary contributions, used innovative instruments for the survey and monitoring of this heritage, as well as graphic and digital restitution techniques to propose to the scientific community –and communicate to the native population– the interventions of restoration, conservation, enhancement and management of these fortified systems. The research demonstrates that particular attention has to be paid to these less-known historical architectures that can however contribute, as effectively as the most famous and eye-catching fortification systems, to the political and social development and to the historical identity whose recognition, preservation and valorization are strongly hoped for.
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