Academic literature on the topic 'Valori lavorativi'

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Journal articles on the topic "Valori lavorativi"

1

Amato, Clara, and Arrigo Pedon. "Orientamenti valoriali e mondo lavorativo: uno studio comparativo tra settore primario e settore terziario." RISORSA UOMO, no. 2 (June 2009): 183–92. http://dx.doi.org/10.3280/ru2009-002006.

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Abstract:
- The aim of this study is to identify the value orientations that distinguish workers in the primary sector from workers in the tertiary sector. The research was carried out on a sample of 524 participants, 266 of whom from the primary sector and 258 of whom from the tertiary sector. They completed the questionnaire Work Values & Work Importance Study (WIS). The comparison has in part confirmed the hypothesis that there exists statistically significant differences between the two groups. The data has been subjected to the statistical non-parametric Mann-Whitney test and the statistical parametric t-Student test. The results show that workers in the primary sector have a stronger orientation towards independence than workers in the tertiary sector.Keywords: work values, primary sector, tertiary sector, workers.Parole chiave: valori lavorativi, settore primario, settore terziario, lavoratori.
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La Rosa, Michele, and Cinzia Tafuro. "Trasformazioni del lavoro e nuovi valori del lavoro. Problemi aperti per gli inserimenti lavorativi delle fasce svantaggiate." RIVISTA SPERIMENTALE DI FRENIATRIA, no. 2 (August 2009): 9–45. http://dx.doi.org/10.3280/rsf2009-002002.

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Abstract:
- nowadays, any person involved in work inclusion of disadvantaged individuals feels the need to conceptualize the recent changes in work environments. The latest efforts of scholars and professionals have been, on the one hand, to design for disadvantaged persons schemes of direct access to the labour market, and on the other, to go beyond the concept of employability and reassess other work dimensions. There are no alternative words for defining "reintegration", but in light of the theories and good practices on capacitation, one understands that the responsibility of exclusion is not individual, but collective. This collective responsibility involves: processes of inclusion, recognition of different identities, citizenship and dignity, protection and hospitality. The keyword might be "knowledge", or creating culture through collaboration. The authors outline the development of work environments - from Fordism to post-Fordism - in order to highlight the features of current working conditions, the risks of social vulnerability, and the ongoing social transformations. Finally, they distinguish emerging disadvantaged people from traditionally disadvantaged persons, and raise open questions such as: what action and collaboration should be put into place for work inclusion of disadvantaged people? What are the necessary conditions for employment policies for disadvantaged individuals?Keywords: flexibility, job insecurity, social vulnerability, work integration, inclusion, capacitation, collective responsibility.Parole Chiave: flessibilitŕ, precarietŕ, vulnerabilitŕ sociale, reinserimento sociolavorativo, inclusione, capacitazione, responsabilitŕ collettiva.
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3

Lascioli, Angelo, and Ivan Traina. "Didattica speciale e sviluppo delle competenze lavorative e di vita indipendente." EDUCATION SCIENCES AND SOCIETY, no. 2 (December 2022): 144–60. http://dx.doi.org/10.3280/ess2-2022oa14535.

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Abstract:
Nell'articolo si evidenzia l'importanza di promuovere a partire dalla scuolaazioni didattiche mirate, competenze lavorative e di vita indipendente per gli studenti e le studentesse con disabilità.  Il tema assume particolare valore nell'ambito della scuola secondaria di II grado, dove è d'obbligo per gli insegnanti la progettazione di esperienze in alternanza scuola-lavoro (PCTO), a cui va dedicata una specifica sezione del PEI. Si tratta di una vera e propria sfida educativa, che consiste nel trovare connessioni concrete e dotate di senso tra azioni didattiche e Progetto di Vita. Il riferimento all'ICF, come previsto dal nuovo PEI (D. Lgs. 66/2017), rappresenta per gli insegnanti un'opportunità nella progettazione dei PCTO rivolti agli studenti e alle studentesse con disabilità. In particolare, per la scelta degli obiettivi educativi e per il monitoraggio dell'esperienza formativa. L'articolo riporta un'esperienza condotta dall'Università di Verona, che ha sviluppato una piattaforma online che supporta la progettazione del PEI su base ICF e offre una serie di strumenti per l'analisi delle competenze e del potenziale lavorativo degli studenti e delle studentesse con disabilità. Si fa inoltre riferimento al progetto dell'Ufficio Scolastico Provinciale di Vicenza, che nell'a.s. 2021/2022 ha dato vita al "Tavolo di Lavoro Interistituzionale per l'Orientamento e lo sviluppo di Percorsi per lo Sviluppo delle Competenze Traversali e l'Orientamento (PCTO)", finalizzato allo sviluppo di un protocollo condiviso tra scuole e servizi a supporto dell'integrazione lavorativa e della promozione delle competenze lavorative degli studenti e delle studentesse con disabilità nella scuola.
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4

Lodigiani, Rosangela. "I nuovi termini della socializzazione (alla cittadinanza) lavorativa." SOCIOLOGIA DEL LAVORO, no. 117 (May 2010): 59–73. http://dx.doi.org/10.3280/sl2010-117005.

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Abstract:
La transizione al lavoro dei giovani si realizza attraverso percorsi lunghi, flessibili, individualizzati. Ciň influisce sulla socializzazione lavorativa nonché sulla cultura e sull'etica del lavoro dei giovani, rendendo piů difficile la costruzione di una carriera occupazionale stabile e di una solida identitŕ professionale. I processi di socializzazione lavorativa divengono ricorsivi, discontinui, frammentati; non riescono piů a trasmettere il senso di una appartenenza, ma - inquadrati nel paradigma europeo dell'attivazione e dell'occupabilitŕ - richiamano a una cittadinanza occupazionale nei fatti difficile da conquistare e mantenere e spesso incapace di rispondere ai bisogni di realizzazione di sé e riconoscimento sociale. Ne derivano nuove disuguaglianze tra i giovani e una ridefinizione del significato del lavoro nel corso di vita. Emerge dunque la necessitŕ di politiche tese a supportare le transizioni lavorative affinché conservino un profilo professionalizzante, consentano la capitalizzazione di competenze, siano sostenibili dentro la biografia individuale. Occorre perň ridare valore al lavoro dei giovani, integrando l'obiettivo dell'occupabilitŕ con quello della capability di scegliere un lavoro che abbia valore per sé.
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5

Furfari, Angela, and Valeria Caggiano. "INTRAPRENEURSHIP AND ORGANIZATIONS." International Journal of Developmental and Educational Psychology. Revista INFAD de Psicología. 4, no. 1 (November 29, 2016): 503. http://dx.doi.org/10.17060/ijodaep.2014.n1.v4.637.

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Abstract:
Abstract.The subject of entrepreneurship is an area in constant evolution, is a valid form of combating the phenomenon of unemployment, representing a virtuous response against a labor market that requires high flexibility to all parties who work there. For Schwartz “value” is a concept that an individual has a trans-situational purpose, he argues that the values being desirable states transcend specific situations and depict regulatory models used to judge and choose between different ways of behaving, so act from the principles driving in people’s lives. The present study aims to investigate the presence of significant relationships between the variables related to entrepreneurial skills and values . The sample is represented by a group of 101 Italian workers including 85 men ( 84%) and 15 women (16 %), all day between the ages of 30 and 39 who work in the public transport company ATAC S.p.A. The focus of this study is represented by the subject and his being intra-company both within the working environment, with its action and its influence on the economy and the social reality in which it operates.Keywords: Intrapreneurship,organizations, valuesAbstract.Il tema dell’imprenditorialità è un’area in costante evoluzione, la quale viene coinvolta ed utilizzata sia dalla disciplina psicologica, economica,ma anche sociale per ovviare al fenomeno della disoccupazione. Un altro costrutto preso in considerazione è il ‘’valore’’il quale secondo Schwartz è un concetto che un individuo ha di uno scopo transituazionale, egli sostiene che i valori essendo stati desiderabili trascendono le specifiche situazioni e raffigurano modelli normativi impiegati per giudicare e scegliere tra diversi modi di comportarsi, e fungono, quindi, da principi guida nella vita delle persone. La presente ricerca si pone l’obiettivo di indagare la presenza di relazioni significative tra le variabili legate alle competenze imprenditoriali ed i valori, secondo la teoria di riferimento legata ai valori di Schwarz, S. H. e Bilsky, W. (1987). Partendo da quanto proposto da Lidaka (2012), ci si propone di individuare influenze significative da parte dei valori, sui tratti imprenditoriali considerati nella presente ricerca.Si vogliono pertanto esplorare i legami tra questi due aspetti fondamentali dell’essere umano: valori da una parte, tratti caratteriali e competenze imprenditoriali, dall’altra.Il campione è rappresentato da un gruppo di 101 soggetti, ai quali è stato misurato, attraverso la somministrazione del questionario, sia i valori che le competenze imprenditoriali che si inseriscono nella scelta lavorativa. I dati sono stati raccolti su un campione di 101 lavoratori italiani di cui 85 uomini (84%) e 15 donne (16%), tutti dì età compresa tra i 30 ed i 39 anni. Il focus di questo studio, dunque, è rappresentato dal soggetto e dal suo essere intraimprenditoriale all’interno del contesto lavorativo, dalla sua azione e dall’influenza sull’economia e sulla realtà sociale nella quale opera (Battistelli, Favretto, 2003).Keywords: Intrapreneurship- Entrepreneurship- Values- Locus of control- Self-efficacy-Engagment- Employ-ability- Proactive personality.
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Orsenigo, Achille. "Obiettivo 2: I nodi della formazione: questioni di metodo e scelte politiche." QUESTIONE GIUSTIZIA, no. 2 (May 2009): 96–104. http://dx.doi.org/10.3280/qg2009-002008.

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Abstract:
- La scelta della metodologia da adottare nella formazione non č solo un fatto tecnico, ma ha anche inevitabilmente un valore, un senso "politico". La formazione mette in scena, configura uno specifico sistema di relazioni, di rapporti con le autoritŕ, di esercizio del potere, quindi un'idea di ambiente lavorativo e di societŕ. Essa, piů o meno consapevolmente, pratica, nel senso che li mette in atto, dei valori. L'optare per un approccio formativo o per un altro č un tassello nella costruzione dei nostri luoghi di lavoro, quindi, in una qualche misura, delle nostre polis.
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Tabusi, Massimiliano. "Plusvalore geografico, (cyber)spazio e lavoro." ECONOMIA E SOCIETÀ REGIONALE, no. 1 (June 2021): 13–29. http://dx.doi.org/10.3280/es2021-001002.

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Abstract:
Il contesto del lavoro sta cambiando velocemente e appare interessante considerare, in merito, il ruolo dello spazio in un'epoca in cui esso si estende anche verso una dimensione "cyber". Vite, retribuzioni e corpi di lavoratori e lavoratrici, talvolta alla stregua di "droni umani", sono in stretta connessione con le condizioni spaziali e nella nostra epoca è proprio alle differenze spaziali - si prova ad argomentare - che è collegata un'ingente componente di generazione di valore (il "plusvalore geografico"). La gig economy può essere vista come anticipazione degli effetti problematici che potrebbero abbattersi diffusamente anche su settori più tradizionali. Il testo si confronta con questi temi, tra rischi, disintermediazione, frammentazione che il conte-sto attuale presenta, ma anche con le potenzialità che, in prospettiva ed acquisendo maggiore consapevolezza spaziale, potrebbero essere colte dalla società e dalla forza lavoro.
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Bettin, Giulia. "Il valore economico dell'immigrazione." PRISMA Economia - Società - Lavoro, no. 2 (October 2020): 12–30. http://dx.doi.org/10.3280/pri2019-002002.

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Abstract:
L'articolo analizza il contributo economico dell'immigrazione in Italia. La prima parte della trattazione muove dalla percezione generale dell'incidenza del feno-meno e delle sue conseguenze socio-economiche per la società italiana ed europea. Secondo i dati Eurobarometro, per entrambi gli aspetti prevale una percezione di-storta, soprattutto in Italia, con un diffuso atteggiamento negativo nei confronti dell'immigrazione, che avrebbe impatti negativi su criminalità, mercato del lavoro e welfare. L'evidenza fornita dalla letteratura economica tuttavia offre un quadro diverso. Per quanto riguarda la relazione con la criminalità, non si osserva alcun nesso di-retto di causalità dell'intensificarsi dei flussi in ingresso sull'aumento dei tassi di criminalità, né in Italia né a livello internazionale. Nel mercato del lavoro, le con-seguenze per i lavoratori nativi derivanti dall'afflusso di forza lavoro straniera sono per lo più positive, principalmente connesse con i fenomeni di crescente seg-mentazione dell'occupazione. Lavoratori nativi e stranieri tendono infatti a specializzarsi in settori diversi e, all'interno dello stesso settore, in occupazioni diverse, con gli immigrati concentrati nelle mansioni a più bassa qualifica. In termini di im-patto sulle finanze pubbliche, le stime esistenti mostrano come il contributo netto dell'immigrazione sia positivo, nonostante l'aumento dei costi dell'accoglienza dei richiedenti asilo in seguito all'emergenza registrata tra il 2014 e il 2016.
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Ferrero, Chiara, and Giorgio Bergesio. "Il livello di soddisfazione lavorativa in un campione di infermieri neolaureati." Dissertation Nursing 2, no. 1 (January 30, 2023): 11–22. http://dx.doi.org/10.54103/dn/18712.

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Abstract:
BACKGROUND: La carenza globale rende gli infermieri neolaureati (NGN) una risorsa preziosa per il sistema sanitario che richiede professionisti preparati e pronti nell’immediato. Il periodo di transizione dall’ambiente accademico a quello lavorativo può comportare stress, insoddisfazione, esaurimento e intenzione di abbandonare. È dimostrato che ambienti di lavoro positivo contribuiscono al miglioramento dell’autonomia, della soddisfazione e della collaborazione all’interno del team. OBIETTIVI: Valutare il livello di soddisfazione lavorativa in un campione di NGN dell’Università degli Studi di Torino sede Asti. METODI: Con disegno di studio osservazionale monocentrico è stato analizzato un campione di 159 NGN laureati tra il 2016 e il 2021. A tale scopo è stata utilizzata la Index of Work Satisfaction di Stamps (IWS). Per l’analisi dei risultati e stata utilizzata l’analisi fattoriale esplorativa (AFE). RISULTATI: Complessivamente le percentuali di punteggi positivi, neutri e negativi erano rispettivamente 29.6%, 57.9% e 12.6%. L’Autonomia ha ottenuto media di 5.42 (DS±0.937), l’Interazione con i colleghi infermieri media di 5.14 (DS±1.42), lo Status professionale media di 4.77 (DS±1.18), le Competenze richieste dal ruolo media di 2.98 (DS±1.05) e la Retribuzione media 2.69 (DS± 0.945). DISCUSSIONE: Gli indici di soddisfazione sono intorno a valori mediani. Dalle singole dimensioni emergono differenze significativamente positive, in particolare per l’Autonomia, lo Status professionale e le Interazioni, sia con i medici che con i colleghi infermieri. Al contrario Retribuzione, Competenze richieste dal ruolo e Politiche organizzative mostrano insoddisfazione.
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Da Roit, Barbara, and Francesco E. Iannuzzi. "Trasformazioni del lavoro operaio tra mutamento tecnologico e contesto socioproduttivo. Una ricerca nella manifattura veneta." SOCIOLOGIA DEL LAVORO, no. 158 (November 2020): 137–57. http://dx.doi.org/10.3280/sl2020-158007.

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Abstract:
Partendo dal presupposto che i contesti sociali e produttivi influiscano sugli effetti della trasformazione tecnologica, l'articolo analizza le esperienze soggettive dei lavoratori della manifattura veneta a seguito delle trasformazioni introdotte nella transizione verso Industria 4.0. Attraverso casi studio, la ricerca mette a fuoco il rapporto tra lavoratori, processi, organizzazione produttiva e vita quotidiana, prestando attenzione alle aspettative, percezioni ed esperienze che i lavoratori associano alla qualità del lavoro. La trasformazione tecnologica contribuisce alla costruzione di nuove istanze di soggettività osservabili nell'aumentato interesse dei lavoratori per gli aspetti espressivi e relazionali del lavoro e nella ridefinizione del valore associato alle diverse attività quotidiane. Tuttavia, non sempre queste istanze trovano adeguate risposte sul terreno dell'innovazione organizzativa, creando tensioni e insofferenza tra i lavoratori.
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Dissertations / Theses on the topic "Valori lavorativi"

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LAZZARINI, PAOLA. "Cattolici al lavoro: Valori religiosi e scelte lavorative nel vissuto di sei organizzazioni d' ispirazione cristiana." Doctoral thesis, Università Cattolica del Sacro Cuore, 2009. http://hdl.handle.net/10280/420.

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Abstract:
La tesi indaga, attraverso un percorso di ricerca qualitativa, la relazione tra appartenenza religiosa e scelte professionali dei membri e dei dirigenti di cinque associazioni d’ispirazione cattolica impegnate sul tema del lavoro e di un sindacato. Il percorso di ricerca teorico si è svolto su due filoni: uno che prendeva in esame i temi propri della Sociologia del lavoro, le tesi attorno alla fine dell’epoca del lavoro e il ruolo del lavoro nella costruzione dell’identità; il secondo di Sociologia della religione e dunque la persistenza della religione nella sfera pubblica tra paradigma della secolarizzazione e nuove teorie, ma anche alcuni approfondimenti storici sul movimento cattolico e dottrinari sul lavoro nella dottrina sociale. L’indagine empirica ha evidenziato la difficoltà di parlare del significato e del valore personalmente attribuito al lavoro, ma anche il ruolo di mediazione di significati svolto dall’associazione: dalle interviste infatti è emerso che proprio nella mediazione della mission associativa si trova la chiave del rapporto fede-lavoro. Alla luce di tali risultati è stata ipotizzata una classificazione delle associazioni in base alla visione del lavoro che propongono.
The thesis investigates, through a qualitative search, the relationship among religious affiliation and professional choices of the members and the executives of five associations of Catholic inspiration and a labor union. The theoretical research had been developed on two seams: one based on themes proper of the Sociology of the job, the theses around the end of the epoch of the job and the role of the job in the construction of the identity; the second of Sociology of the religion and therefore the persistence of the religion in the public sphere between paradigm of the secularization and new theories, but also some historical close examinations on the movement Catholic and on the theme of "work" in the catholic social doctrine. The empirical investigation underlined the difficulty of speaking about the meaning of the job and the value personally attributed to the job, but also the role of mediation of meanings developed by the association: interviews reveal that is in the mediation of the associative mission the key of the relationship faith-job.
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LAZZARINI, PAOLA. "Cattolici al lavoro: Valori religiosi e scelte lavorative nel vissuto di sei organizzazioni d' ispirazione cristiana." Doctoral thesis, Università Cattolica del Sacro Cuore, 2009. http://hdl.handle.net/10280/420.

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Abstract:
La tesi indaga, attraverso un percorso di ricerca qualitativa, la relazione tra appartenenza religiosa e scelte professionali dei membri e dei dirigenti di cinque associazioni d’ispirazione cattolica impegnate sul tema del lavoro e di un sindacato. Il percorso di ricerca teorico si è svolto su due filoni: uno che prendeva in esame i temi propri della Sociologia del lavoro, le tesi attorno alla fine dell’epoca del lavoro e il ruolo del lavoro nella costruzione dell’identità; il secondo di Sociologia della religione e dunque la persistenza della religione nella sfera pubblica tra paradigma della secolarizzazione e nuove teorie, ma anche alcuni approfondimenti storici sul movimento cattolico e dottrinari sul lavoro nella dottrina sociale. L’indagine empirica ha evidenziato la difficoltà di parlare del significato e del valore personalmente attribuito al lavoro, ma anche il ruolo di mediazione di significati svolto dall’associazione: dalle interviste infatti è emerso che proprio nella mediazione della mission associativa si trova la chiave del rapporto fede-lavoro. Alla luce di tali risultati è stata ipotizzata una classificazione delle associazioni in base alla visione del lavoro che propongono.
The thesis investigates, through a qualitative search, the relationship among religious affiliation and professional choices of the members and the executives of five associations of Catholic inspiration and a labor union. The theoretical research had been developed on two seams: one based on themes proper of the Sociology of the job, the theses around the end of the epoch of the job and the role of the job in the construction of the identity; the second of Sociology of the religion and therefore the persistence of the religion in the public sphere between paradigm of the secularization and new theories, but also some historical close examinations on the movement Catholic and on the theme of "work" in the catholic social doctrine. The empirical investigation underlined the difficulty of speaking about the meaning of the job and the value personally attributed to the job, but also the role of mediation of meanings developed by the association: interviews reveal that is in the mediation of the associative mission the key of the relationship faith-job.
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CHIAF, ELISA. "LE IMPRESE SOCIALI DI INSERIMENTO LAVORATIVO E LA CREAZIONE DI VALORE: MODELLI DI VALUTAZIONE." Doctoral thesis, Università Cattolica del Sacro Cuore, 2010. http://hdl.handle.net/10280/752.

Full text
Abstract:
La ricerca considera il tema della valutazione del risultato delle imprese - in termini di impatto economico-sociale dell’attività svolta - e il settore delle imprese sociali di inserimento lavorativo (WISE), analizzandolo dal punto di vista degli strumenti di valutazione e rendicontazione. Obiettivo del lavoro è presentare la realtà delle WISE, per proporre un modello di valutazione che consenta di misurare il valore creato e distribuito alla Pubblica Amministrazione e quindi, indirettamente, alla collettività. Questo valore deriva dall’inserimento di soggetti che sono normalmente esclusi dal mercato del lavoro e che sarebbero supportati da interventi pubblici di tipo oneroso. Il lavoro offerto diventa quindi un mezzo di integrazione sociale e di riduzione delle diversità, ma anche una garanzia di risparmio per la Pubblica Amministrazione, che riduce gli interventi di tipo socio-assistenziale e sanitario. Una volta definiti gli obiettivi di valutazione e i metodi utilizzabili, è stato sviluppato uno strumento che consente una migliore accountability esterna. Per giungere a questo risultato, sono state coinvolte alcune cooperative sociali e soggetti impegnati nell’inserimento lavorativo. È stato creato uno strumento che permette alle imprese di mostrare in maniera completa il valore economico creato e distribuito sul territorio, e lo si è fatto in maniera condivisa e partecipata.
Work Integration Social Enterprises (WISEs) are very well known in Europe and they are recognized as important actors to promote the active inclusion of disadvantaged people, disabled, homeless, migrants, unemployed, people with disadvantages and minorities, to avoid their discrimination both in work labour and in the society. Work Integration issue is nowadays a relevant theme that considers social matters together with human rights’ respect, equality, freedom and self-determination. There is the lack of a complete evaluation scheme that could give a whole perspective of WISEs' results. For them there are features and management ties that require methods wider than the economic ones disclosed in the financial report, in order to measure the created value for the Public Administration and community. The PhD work focuses on the creation of a possible evaluation model to apply to WISE. A WISEs’ sample has been selected to understand which elements were difficult to measure and, after the definition of the model it has been directly tested. Local WISEs and institutions have been actively involved in the executions. The main result is the participative creation process of an instrument that evaluates WISEs’ value for the community, through the analysis of their external effect on public budget.
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CHIAF, ELISA. "LE IMPRESE SOCIALI DI INSERIMENTO LAVORATIVO E LA CREAZIONE DI VALORE: MODELLI DI VALUTAZIONE." Doctoral thesis, Università Cattolica del Sacro Cuore, 2010. http://hdl.handle.net/10280/752.

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Abstract:
La ricerca considera il tema della valutazione del risultato delle imprese - in termini di impatto economico-sociale dell’attività svolta - e il settore delle imprese sociali di inserimento lavorativo (WISE), analizzandolo dal punto di vista degli strumenti di valutazione e rendicontazione. Obiettivo del lavoro è presentare la realtà delle WISE, per proporre un modello di valutazione che consenta di misurare il valore creato e distribuito alla Pubblica Amministrazione e quindi, indirettamente, alla collettività. Questo valore deriva dall’inserimento di soggetti che sono normalmente esclusi dal mercato del lavoro e che sarebbero supportati da interventi pubblici di tipo oneroso. Il lavoro offerto diventa quindi un mezzo di integrazione sociale e di riduzione delle diversità, ma anche una garanzia di risparmio per la Pubblica Amministrazione, che riduce gli interventi di tipo socio-assistenziale e sanitario. Una volta definiti gli obiettivi di valutazione e i metodi utilizzabili, è stato sviluppato uno strumento che consente una migliore accountability esterna. Per giungere a questo risultato, sono state coinvolte alcune cooperative sociali e soggetti impegnati nell’inserimento lavorativo. È stato creato uno strumento che permette alle imprese di mostrare in maniera completa il valore economico creato e distribuito sul territorio, e lo si è fatto in maniera condivisa e partecipata.
Work Integration Social Enterprises (WISEs) are very well known in Europe and they are recognized as important actors to promote the active inclusion of disadvantaged people, disabled, homeless, migrants, unemployed, people with disadvantages and minorities, to avoid their discrimination both in work labour and in the society. Work Integration issue is nowadays a relevant theme that considers social matters together with human rights’ respect, equality, freedom and self-determination. There is the lack of a complete evaluation scheme that could give a whole perspective of WISEs' results. For them there are features and management ties that require methods wider than the economic ones disclosed in the financial report, in order to measure the created value for the Public Administration and community. The PhD work focuses on the creation of a possible evaluation model to apply to WISE. A WISEs’ sample has been selected to understand which elements were difficult to measure and, after the definition of the model it has been directly tested. Local WISEs and institutions have been actively involved in the executions. The main result is the participative creation process of an instrument that evaluates WISEs’ value for the community, through the analysis of their external effect on public budget.
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CASTELLO, PAOLA. "LAVORATRICI OVER 50 IN AZIENDA: ANALISI DEL LORO CAPITALE SOCIALE." Doctoral thesis, Università Cattolica del Sacro Cuore, 2018. http://hdl.handle.net/10280/50314.

Full text
Abstract:
L’invecchiamento della popolazione in atto, l’entrata in massa della donna nel mercato del lavoro, verificata negli ultimi anni, l’aumento delle aspettative di vita e l’allungamento dell’età pensionabile con la Riforma Fornero-Monti, contribuiscono al mutamento della morfologia della famiglia, dei contesti lavorativi e della società nel complesso rendendo palese l’esigenza di comprendere meglio le dinamiche che questi cambiamenti comportano. Nonostante l’invecchiamento delle lavoratrici rappresenti un cambiamento importante, non ci sono ancora molti studi che hanno analizzato questo fenomeno. Il presente studio ha avuto l’obiettivo di comprendere e far luce sulle caratteristiche delle lavoratrici over 50, in particolar modo conoscere le peculiarità delle loro relazioni familiari/extra-lavorative e lavorative attraverso il concetto sociologico di Capitale sociale ritenuto di estrema importanza per comprendere il potenziale delle lavoratrici. La ricerca ha coinvolto, attraverso la compilazione di un questionario, 4962 lavoratrici tra i 50 e i 69 anni di 18 aziende associate a Valore D, su tutto il territorio italiano. Dallo studio emerge che le lavoratrici hanno ancora un buon livello di potenziale e che il CSF e CSL possono rivestire un ruolo importante come risorsa nella vita delle donne in questa fase di vita, ma anche per le aziende e la società stessa.
The aging of the population, the mass entry of women into the labor market, verified in recent years, the increase in life expectancy and the lengthening of the retirement age with the Fornero-Monti Reform, contributed to the change of the morphology of the family, of working contexts and of society as a whole, making clear the need to better understand the dynamics that these changes entail. Although the aging of female workers represents an important change, this phenomenon has not been analyzed yet. The present study aims to understand and shed light on the characteristics of of workers over 50, especially to know the peculiarities of their family / extra-work and work relationships through the sociological concept of Social Capital considered of extreme importance to understand the potential of female workers. The research involved 4962 workers between 50 and 69 years of 18 companies associated with Valore D, throughout Italy, who completed a questionnaire. The study shows that female workers still have a good level of potential and that the CSF and CSL can play an important important role as a resource for women in this phase of their life, but also for companies and society itself.
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CASTELLO, PAOLA. "LAVORATRICI OVER 50 IN AZIENDA: ANALISI DEL LORO CAPITALE SOCIALE." Doctoral thesis, Università Cattolica del Sacro Cuore, 2018. http://hdl.handle.net/10280/50314.

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Abstract:
L’invecchiamento della popolazione in atto, l’entrata in massa della donna nel mercato del lavoro, verificata negli ultimi anni, l’aumento delle aspettative di vita e l’allungamento dell’età pensionabile con la Riforma Fornero-Monti, contribuiscono al mutamento della morfologia della famiglia, dei contesti lavorativi e della società nel complesso rendendo palese l’esigenza di comprendere meglio le dinamiche che questi cambiamenti comportano. Nonostante l’invecchiamento delle lavoratrici rappresenti un cambiamento importante, non ci sono ancora molti studi che hanno analizzato questo fenomeno. Il presente studio ha avuto l’obiettivo di comprendere e far luce sulle caratteristiche delle lavoratrici over 50, in particolar modo conoscere le peculiarità delle loro relazioni familiari/extra-lavorative e lavorative attraverso il concetto sociologico di Capitale sociale ritenuto di estrema importanza per comprendere il potenziale delle lavoratrici. La ricerca ha coinvolto, attraverso la compilazione di un questionario, 4962 lavoratrici tra i 50 e i 69 anni di 18 aziende associate a Valore D, su tutto il territorio italiano. Dallo studio emerge che le lavoratrici hanno ancora un buon livello di potenziale e che il CSF e CSL possono rivestire un ruolo importante come risorsa nella vita delle donne in questa fase di vita, ma anche per le aziende e la società stessa.
The aging of the population, the mass entry of women into the labor market, verified in recent years, the increase in life expectancy and the lengthening of the retirement age with the Fornero-Monti Reform, contributed to the change of the morphology of the family, of working contexts and of society as a whole, making clear the need to better understand the dynamics that these changes entail. Although the aging of female workers represents an important change, this phenomenon has not been analyzed yet. The present study aims to understand and shed light on the characteristics of of workers over 50, especially to know the peculiarities of their family / extra-work and work relationships through the sociological concept of Social Capital considered of extreme importance to understand the potential of female workers. The research involved 4962 workers between 50 and 69 years of 18 companies associated with Valore D, throughout Italy, who completed a questionnaire. The study shows that female workers still have a good level of potential and that the CSF and CSL can play an important important role as a resource for women in this phase of their life, but also for companies and society itself.
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RIVA, EGIDIO. "Il valore della conciliazione. L'equilibrio lavoro-vita tra scelta e necessità." Doctoral thesis, Università Cattolica del Sacro Cuore, 2007. http://hdl.handle.net/10280/177.

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Abstract:
La conciliabilità lavorativa è un nodo complesso del nostro tempo, che fatica ad essere sciolto. Non si tratta di un problema individuale da risolvere a livello personale, quanto piuttosto di una tematica a rilevanza societaria che richiede pertanto un intreccio virtuoso di progettazione politica, intervento legislativo e misure aziendali a supporto. La questione tuttavia, non si gioca solo a livello istituzionale. Come mostrato dal presente lavoro di ricerca, infatti, lavoratori e le lavoratrici si trovano ad essere, in un quadro di generale incertezza, attori protagonisti di un lento e difficoltoso processo di trasformazione sociale e organizzativa che richiede un consenso unanime ed un accordo trasversale, pena la sua incompiutezza e contraddittorietà. Da qui l'importanza di chiarire e mettere in luce le differenti, e a volte contrapposte, valenze che il tema assume tra i diversi protagonisti del mondo del lavoro e mostrare come le relazioni personali e lavorative, familiari e di coppia, intervengano nella definizione e nell'utilizzo delle misure di conciliazione.
Work-life integration is a complicated knot of our society, difficult to be undone. It is not a personal problem to be solved individually; rather it is a social issue and therefore needs a coherent mix of policy, legislation, organizational measures. Anyway the institutional level is not enough. Actually, as this work shows, men and women are the main characters of a slow and tough process of social and organizational change that requires the agreement of all the parties concerned. Thus it is important to make clear the different, and sometimes contrary, meanings of work-life integration among subjects acting in the labour market and to show how family, gender and labour relationships affect the definition and usage of work-life balance benefits.
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RIVA, EGIDIO. "Il valore della conciliazione. L'equilibrio lavoro-vita tra scelta e necessità." Doctoral thesis, Università Cattolica del Sacro Cuore, 2007. http://hdl.handle.net/10280/177.

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Abstract:
La conciliabilità lavorativa è un nodo complesso del nostro tempo, che fatica ad essere sciolto. Non si tratta di un problema individuale da risolvere a livello personale, quanto piuttosto di una tematica a rilevanza societaria che richiede pertanto un intreccio virtuoso di progettazione politica, intervento legislativo e misure aziendali a supporto. La questione tuttavia, non si gioca solo a livello istituzionale. Come mostrato dal presente lavoro di ricerca, infatti, lavoratori e le lavoratrici si trovano ad essere, in un quadro di generale incertezza, attori protagonisti di un lento e difficoltoso processo di trasformazione sociale e organizzativa che richiede un consenso unanime ed un accordo trasversale, pena la sua incompiutezza e contraddittorietà. Da qui l'importanza di chiarire e mettere in luce le differenti, e a volte contrapposte, valenze che il tema assume tra i diversi protagonisti del mondo del lavoro e mostrare come le relazioni personali e lavorative, familiari e di coppia, intervengano nella definizione e nell'utilizzo delle misure di conciliazione.
Work-life integration is a complicated knot of our society, difficult to be undone. It is not a personal problem to be solved individually; rather it is a social issue and therefore needs a coherent mix of policy, legislation, organizational measures. Anyway the institutional level is not enough. Actually, as this work shows, men and women are the main characters of a slow and tough process of social and organizational change that requires the agreement of all the parties concerned. Thus it is important to make clear the different, and sometimes contrary, meanings of work-life integration among subjects acting in the labour market and to show how family, gender and labour relationships affect the definition and usage of work-life balance benefits.
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MUCCIONE, AZZURRA. "La tutela degli interessi non economici nel diritto del commercio internazionale. Modelli normativi e problemi di coordinamento." Doctoral thesis, 2019. http://hdl.handle.net/11573/1321719.

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Abstract:
Il lavoro di ricerca intende affrontare lo studio degli interessi o valori non economici nel diritto del commercio internazionale, materia caratterizzata da un certo grado di complessità poiché al sistema di accordi multilaterali gestito dall’Organizzazione mondiale del commercio (OMC) si affianca una fitta rete di accordi di integrazione economica regionale. Gli obblighi internazionali che derivano da tali accordi possono incidere in vario modo sulla tutela di interessi o valori non economici: la ricerca è volta a verificare se e in che modo gli obblighi esistenti in questa materia consentano agli Stati di attuare misure e politiche pubbliche orientate alla tutela di interessi non economici.
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RECCHI, Simonetta. "THE ROLE OF HUMAN DIGNITY AS A VALUE TO PROMOTE ACTIVE AGEING IN THE ENTERPRISES." Doctoral thesis, 2018. http://hdl.handle.net/11393/251122.

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Abstract:
Ogni azienda che si riconosca socialmente responsabile deve occuparsi dello sviluppo delle carriere dei propri dipendenti da due punti di vista: quello individuale e personale e quello professionale. La carriera all’interno di un’azienda coinvolge, infatti, la persona in quanto individuo con un proprio carattere e una precisa identità e la persona in quanto lavoratore con un bagaglio specifico di conoscenze e competenze. L’azienda ha, quindi, il compito di promuovere carriere professionalmente stimolanti che si sviluppino in linea con i suoi stessi valori, la sua visione e la sua missione. Nel panorama moderno, aziende che sviluppano la propria idea di business nel rispetto dei lavoratori proponendo loro un percorso di crescita, si mostrano senza dubbio lungimiranti. Un tale approccio, però, non basta a far sì che vengano definite socialmente responsabili. I fattori della Responsabilità Sociale d’Impresa sono infatti numerosi e, ad oggi, uno dei problemi principali da affrontare è quello del progressivo invecchiamento della popolazione. Dal momento che la forza lavoro mondiale sta invecchiando e che si sta rispondendo al problema spostando la linea del pensionamento, tutte le aziende sono obbligate a mantenere le persone il più a lungo possibile attive e motivate a lavoro. L’età è spesso visto come un fattore di diversità e di discriminazione, ma nello sviluppare la mia argomentazione, cercherò di dimostrare che una politica del lavoro che supporti l’idea dell’invecchiamento attivo può trasformare questo fattore da limite in opportunità. Il rispetto degli esseri umani, a prescindere dalle differenze legate all’età, dovrebbe essere uno dei valori fondanti di ogni impresa. Nel primo capitolo della tesi, svilupperò il tema della dignità umana così come è stato concepito a partire dalla filosofia greca fino alla modernità. La dignità intesa come valore ontologico, legato all’essenza dell’uomo, diventerà con Kant il fattore di uguaglianza tra tutti gli esseri viventi, la giustificazione del rispetto reciproco. Il concetto di dignità verrà, poi, definito nel secondo capitolo come il principale valore che deve ispirare l’azione sociale delle imprese, come l’elemento che garantisce il rispetto di ogni dipendente che prima ancora di essere un lavoratore è un essere umano. La dignità è ciò che rende l’essere umano degno di essere considerato un fine in se stesso piuttosto che un mezzo per il raggiungimento di un fine esterno. Nell’era della globalizzazione, dove il denaro è il valore principale, gli esseri umani rischiano di diventare un mezzo al servizio dell’economia. A questo punto, il rispetto della dignità deve divenire il fondamento di un ambiente di lavoro che promuove la crescita e la fioritura dell’essere umano. Nel secondo capitolo cercherò quindi di dimostrare come l’idea di dignità possa promuovere un management “umanistico” centrato sul rispetto dell’essere umano. Un’impresa socialmente responsabile può promuovere il rispetto di ogni lavoratore se fa propri i valori di dignità e uguaglianza. Attraverso la teoria dello Humanistic Management che veicola tali valori, il lavoro diventa un luogo in cui l’uomo può esprimere se stesso, la sua identità, le sue conoscenze e competenze. Inoltre, dal momento che la popolazione sta invecchiando, le aziende devono farsi carico della forza lavoro più anziana, come è emerso sopra. A questo punto, nel terzo capitolo, il concetto della Responsabilità Sociale d’Impresa sarà analizzato nel suo legame con i temi dell’invecchiamento attivo e della diversità sul posto di lavoro. Conosciamo diverse ragioni di differenza a lavoro: genere, cultura, etnia, competenze, ma qui ci concentreremo sul fattore età. È naturale che i lavoratori anziani abbiano un’idea di lavoro diversa da quella dei giovani e che le loro abilità siano differenti. Ma questa diversità non deve essere valutata come migliore o peggiore: essa dipende da fattori che analizzeremo e che l’impresa socialmente responsabile conosce e valorizza per creare un ambiente di lavoro stimolante e collaborativo, eliminando possibili conflitti intergenerazionali. Alcune delle teorie che permettono di raggiungere tali obiettivi sono il Diversity Management e l’Age Management: ogni impresa può promuovere pratiche per valorizzare gli anziani, permettendo loro di rimanere più a lungo attivi e proattivi a lavoro e di condividere le proprie conoscenze e competenze. L’ultimo capitolo della tesi si concentrerà su un caso di azienda italiana che ha sviluppato uno strumento di valorizzazione di collaboratori over 65. Sto parlando della Loccioni, presso cui ho svolto la ricerca applicata e che promuove il progetto Silverzone, un network di persone in pensione che hanno conosciuto l’azienda nel corso della loro carriera e che continuano a collaborare con essa ancora dopo il pensionamento. Per capire l’impatto qualitativo e quantitativo che il progetto ha sull’azienda, ho portato avanti un’analisi qualitativa dei dati ottenuti grazie a due tipi di questionari. Il primo ha visto il coinvolgimento dei 16 managers della Loccioni a cui sono state sottoposte le seguenti domande: 1. Chi sono i silver nella tua area di business? Quali i progetti in cui essi sono coinvolti? 2. Qual è il valore del loro supporto per l’azienda? E, allo stesso tempo, quali sono le difficoltà che possono incontrarsi durante queste collaborazioni? 3. Qual è la frequenza degli incontri con i silver? 4. Perché l’azienda ha bisogno di questo network? Successivamente, ho sottoposto un altro questionario agli 81 silver della rete. Di seguito i dettagli: 1. Qual è il tuo nome? 2. Dove sei nato? 3. Dove vivi? 4. Qual è stato il tuo percorso formativo? 5. Qual è stata la tua carriera professionale? 6. Come e con chi è avvenuto il primo contatto Loccioni? 7. Come sei venuto a conoscenza del progetto Silverzone? 8. Con quali dei collaboratori Loccioni stai lavorando? 9. In quali progetti sei coinvolto? 10. Potresti descrivere il progetto in tre parole? 11. Che significato ha per te fare parte di questa rete? 12. Nella tua opinione, come deve essere il Silver? 13. Che tipo di relazioni hai con i collaboratori Loccioni? 14. Quali dimensioni umane (dono, relazione, comunità, rispetto) e professionali (innovazione, tecnologia, rete) emergono lavorando in questo progetto? Il progetto Silverzone è sicuramente una buona pratica di Age Management per mantenere più a lungo attivi i lavoratori over 65. I progetti in cui i Silver sono coinvolti hanno un importante impatto economico sull’impresa, in termini di investimento ma anche di guadagno. Ad ogni modo, qui la necessità di fare profitto, stando a quanto è emerso dai risultati delle interviste, è subordinata al più alto valore del rispetto dei bisogni umani che diventa garante di un posto di lavoro comfortable, dove si riesce a stringere relazioni piacevoli, collaborative e produttive.
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Books on the topic "Valori lavorativi"

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Cipriani, Alberto, ed. Partecipazione creativa dei lavoratori nella 'fabbrica intelligente'. Florence: Firenze University Press, 2018. http://dx.doi.org/10.36253/978-88-6453-716-0.

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Abstract:
Come potrà configurarsi il lavoro in futuro? Quali nuove realtà e valori emergeranno in seguito alle trasformazioni della Quarta Rivoluzione industriale? Quanto la partecipazione dei lavoratori risulterà decisiva per il successo delle organizzazioni? Il libro propone esperienze concrete di partecipazione ‘creativa’ di lavoratori e manager all’interno di aziende impegnate a sviluppare un’organizzazione intelligente. Nella prima parte del libro parlano operai, impiegati o dirigenti che possono avere anche ruoli negoziali in ordine alla contrattazione sindacale, ma che sono soprattutto impegnati affinché tutto funzioni, offrendo opportunità in grado di rigenerare i processi e valorizzare i lavoratori. Nella seconda parte sono contenute riflessioni e proposte su come le esperienze di partecipazione possono sollecitare il mondo accademico, le relazioni sindacali, le politiche e il sistema legislativo ad approfondire e tener conto dei nuovi bisogni del lavoro, al fine di costruire un circolo virtuoso che supporti imprese e lavoratori, direzione e partecipazione nelle sfide complesse poste dall’innovazione e dal mondo competitivo della produzione.
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Book chapters on the topic "Valori lavorativi"

1

D'Onghia, Madia. "Tensioni tra tecniche e valori nella disciplina delle tutele sociali dei lavoratori flessibili." In Studi e saggi, 285–304. Florence: Firenze University Press, 2022. http://dx.doi.org/10.36253/978-88-5518-484-7.19.

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Abstract:
The essay deals with the social protections of atypical workers that represent an extraordinary proof of the link between values and regulatory techniques. The author points out that current legislation does not always provide adequate forms of social protection for atypical workers. For this reason, often, more effective protections have been recognized in the jurisprudential. Three examples are analyzed: 1) the extension of the principle referred to in art. 2116 of the Italian Civil Code, as well as subordination; 2) the method of calculating the contributory seniority in the vertical part-time for retirement purposes; 3) the right to family allowances for permanent temporary workers. The author provides several points of reflection on the close intertwining of flexibility and social protections and on the need to move the plane of reasoning beyond the contract; it links rights and protections directly to the person entering the labour market and releases them from the status of worker.
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