Academic literature on the topic 'Validazione metodo'

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Journal articles on the topic "Validazione metodo"

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Croveti, A., F. Sirtori, C. Aquilani, O. Franci, and R. Bozzi. "Capacità predittiva della tecnologia FT-NIRs della composizione chimica di prodotti stagionati di suino." Archivos de Zootecnia 67, Supplement (January 15, 2018): 151–54. http://dx.doi.org/10.21071/az.v67isupplement.3593.

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Abstract:
Le tradizionali analisi chimiche dei prodotti stagionati richiedono tempo e sono costose e spesso distruttive. La spettroscopia NIRs ha il vantaggio di essere di rapida esecuzione, semplice, poco costosa ed ha la capacità di determinare un grande numero di parametri simultaneamente su un grande numero di campioni. Lo scopo di questo lavoro è quello di stimare la capacità predittiva della tecnologia FT-NIRs della composizione chimica di prodotti stagionati di suino. Sono stati campionati duecentodue prodotti stagionati (43 "Cuore di spalla", 26 Prosciutto Toscano e 33 "Capocollo) e sono state determinate le seguenti componenti chimiche: proteina, grasso intramuscolare, ceneri e composizione degli acidi grassi. Gli spettri NIR sono stati acquisiti usando uno strumento Thermo-Fisher Antaris II. I modelli di calibrazione e validazione sono stati sviluppati usando una regressione PLS (partial least squares); i modelli sono stati validati usando il metodo “leave-one-out". I modelli di calibrazione e validazione sono stati sviluppati sia per ognuno dei prodotti singolarmente sia unendo tutti i campioni in un unico dataset. I coefficienti di correlazione in calibrazione mostrano valori soddisfacenti (minimo R2=0.73), mentre i coefficienti di correlazione in validazione, sebbene siano generalmente accettabili, mostrano valori più bassi (minimo R2=0.42). Il migliore valori di R2 sono stati trovati per il contenuto in grasso (R2= 0.95 in validazione). I risultati, anche se ottenuti su un numero ridotto di campioni, mostrano che la tecnologia FT-NIRs potrebbe essere usata in analisi di routine di prodotti stagionati di suino.
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Toderi, Stefano, Marco Broccoli, Guido Sarchielli, and Gianpiero Mancini. "I management standards per la gestione dei rischi psicosociali e prima validazione italiana dell'indicator tool." RISORSA UOMO, no. 3 (September 2012): 359–76. http://dx.doi.org/10.3280/ru2011-003006.

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Abstract:
Il metodo Management Standards, dell'ente inglese HSE, e tra quelli utilizzabili per l'attivita di gestione dei rischi psicosociali, prevista dal D.Lgs. 81/08. Esso si fonda su due aspetti: la definizione di Standard per i fattori psicosociali; il questionario Indicator Tool (IT), che valuta la prestazione di un'organizzazione rispetto agli standard di riferimento. L'obiettivo di questo studio e di presentare brevemente il metodo e proporre una prima versione italiana dell'IT, valutandone le caratteristiche psicometriche e la struttura fattoriale. Il questionario a 35 item e stato somministrato a 1298 lavoratori di 45 aziende. I risultati avvalorano la struttura fattoriale della versione inglese e mostrano buoni indici di affidabilita delle scale, anche se si evidenziano alcuni punti di criticita, che vengono discussi.
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Cicinato, P., R. Zanchi, P. Klein, M. Gennari, S. Meot, G. Pacor, P. Rumiz, and G. Panzetta. "Validazione di un Metodo Semplice per la Stima Dell'introduzione di Sodio Nel Paziente in Dialisi." Giornale di Clinica Nefrologica e Dialisi 8, no. 2 (April 1, 1996): 15–19. http://dx.doi.org/10.33393/gcnd.1996.1825.

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Cicinato, P., R. Zanchi, P. Klein, M. Gennari, S. Meot, G. Pacor, P. Rumiz, and G. Panzetta. "Validazione di un Metodo Semplice per la Stima Dell'introduzione di Sodio Nel Paziente in Dialisi." Giornale di Tecniche Nefrologiche e Dialitiche 8, no. 2 (April 1996): 15–19. http://dx.doi.org/10.1177/039493629600800203.

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5

Rossi, Alessandro, Luca Arduini, Stefano De Cataldo, and Paolo Stratta. "Subjective response to neuroleptic medication: a validation study of the Italian version of the Drug Attitude Inventory (DAI)." Epidemiologia e Psichiatria Sociale 10, no. 2 (June 2001): 107–14. http://dx.doi.org/10.1017/s1121189x00005182.

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Abstract:
RIASSUNTOScopo – Verificare se la versione italiana della Drug Attitude Inventory mantiene le proprietà psicometriche del questionario originate attraverso una validazione di costrutto. Setting – Lo studio è stato condotto su 90 pazienti con diagnosi di Disturbo Schizofrenico (n=72) e Disturbo Schizoaffettivo (n=18) ammessi al ricovero volontario per un episodio indice di riesacerbazione psicotica, d'età compresa tra i 18 ed i 50 anni, in trattamento con farmaci antipsicotici tipici e cognitivamente in grado di comprendere e rispondere alle domande del questionario. Disegno – Sono state impiegate analisi fattoriali esplorative con i metodi d'estrazione alfa fattoriale e della massima verosimiglianza; successivamente è stato utilizzato il metodo di Rotazione Varimax. Risultati – I metodi d'estrazione utilizzati trovavano 7 fattori che spiegavano il 62.5% della varianza. I primi 2 fattori possono essere identificati nel costrutto di “risposta soggettiva al trattamento” ed i fattori da 3 a 7 nel costrutto di “atteggiamento nei confronti della terapia”. Conclusioni – Benché lo studio sia preliminare, la traduzione italiana dello strumento sembra mantenere le proprietà psicometriche della versione originale e può essere utilizzata nella pratica clinica per una valida misurazione deH'atteggiamento del paziente nei confronti del trattamento con farmaci antipsicotici.
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Panzeri, Marta, and Valentina Raoli. "Il Brief Index of Sexual Functioning for Men (BISF-M): validazione su un campione italiano." RIVISTA DI SESSUOLOGIA CLINICA, no. 1 (July 2010): 41–68. http://dx.doi.org/10.3280/rsc2010-001003.

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Abstract:
Lo scopo del presente studio č di costruire per la popolazione italiana una versione maschile, il Brief Index of Sexual Functioning for Men (BISF-M), del Brief Index of Sexual Functioning for Women (BISF-W) e di valutarne le proprietŕ psicometriche. Il campione studiato consiste di 190 uomini italiani di etŕ compresa tra i 18 e i 74 anni. Č stata condotta un'analisi fattoriale esplorativa (EFA) con il metodo delle componenti principali e rotazione VARIMAX. Sulla base dello sreetest sono stati considerati 4 fattori che spiegano il 47% della varianza totale: Sessualitŕ di coppia (F1); Sessualitŕ autoerotica (F2); Insoddisfazione (F3); Sessualitŕ anale (F4). L'alpha di Cronbach č risultata, per questi fattori, .96 per F1, .90 per F2, .76 per F3 e .80 per F4, mentre per i 4 fattori emersi dall'EFA sul BISF-W č risultata .95 per F1, .89 per F2, .75 per F3 e .83 per F4. BISF-W e BISF-M costituiscono uno strumento utile per valutare la funzione sessuale delle coppie italiane.
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7

Camporese, Alessandro. "L’evoluzione della citofluorimetria urinaria in microbiologia, da metodo di screening a insostituibile strumento per la validazione clinica dell’esame colturale delle urine." La Rivista Italiana della Medicina di Laboratorio - Italian Journal of Laboratory Medicine 10, no. 4 (September 30, 2014): 242–46. http://dx.doi.org/10.1007/s13631-014-0068-9.

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Napoli, L. "Una scheda di valutazione delle competenze del personale: strumento per il coordinatore infermieristico dei servizi di dialisi." Giornale di Clinica Nefrologica e Dialisi 24, no. 1 (January 24, 2018): 52–62. http://dx.doi.org/10.33393/gcnd.2012.1117.

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Abstract:
La valutazione delle competenze dei professionisti della salute è sicuramente un fattore strategico per l'eccellenza del Sistema Sanitario Nazionale, nonché una responsabilità alla quale il Coordinatore Infermieristico (CI.) non dovrebbe venir meno. Obiettivo del presente lavoro è stata l'identificazione di una Scheda di Valutazione delle Competenze (SVC) quale strumento di valutazione oggettiva e stimolo all'autoriflessione e autovalutazione per l'infermiere, e per il neoassunto in dialisi. Il progetto si è sviluppato costituendo un Profilo delle Competenze (PdC) specifico per l'infermiere delle unità di dialisi. Appreso che all'estero l'infermiere di dialisi possiede una specializzazione certificata e che i metodi di valutazione si basano sull'identificazione delle singole attività specifiche per ogni ruolo e l'assegnazione di un punteggio attraverso scale tipo Likert, si è proceduto all'elaborazione della SVC declinata dal PdC. La scheda è stata distribuirla in 26 Centri Dialisi di Piemonte e Valle d'Aosta attraverso il metodo di indagine ‘Delphi’. Parallelamente, è stato inviato un questionario indirizzato ai CI. per indagare il processo di valutazione presso i loro servizi. Ha aderito all'indagine il 38.5% dei Centri: la SVC è stata testata anche su 20 infermieri; nessuno ha espresso un giudizio totalmente negativo, la SVC è stata considerata una scheda valutativa completa, in grado di favorire l'autoriflessione e l'autovalutazione, nonché un ‘ottimo strumento specifico’ potenziale: una effettiva validazione dello strumento necessita di un maggior numero di valutazioni e verifiche tra pari. (nursing)
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Ciampa, Francesca, Giorgio Croatto, Massimo Rossetti, Michele De Carli, Francesco Chinellato, Umberto Turrini, Angelo Bertolazzi, and Francesco Incelli. "Architectural technology responds to the environmental crisis: participatory design in an emergency context / La tecnologia dell’architettura risponde alla crisi ambientale: la progettazione partecipata in ambito emergenziale." Valori e Valutazioni 30 (August 2022): 119–34. http://dx.doi.org/10.48264/vvsiev-20223008.

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Abstract:
Within the framework of the research and innovation strategy RIS3 “Sustainable Living” (POR-FSE, funded by the Veneto Region), for the improvement of the resilience and adaptation capacity of the Veneto territory to environmental crises and emergencies, the subject of the contribution returns the results of the participatory experimentation of the project H.E.L.P. Veneto ‘ High-efficiency Emergency Living Prototypes Veneto - Sustainable adaptive residences for temporary stay in environmental emergencies. The research concerns the design of a minimum flexible emergency living module, replicable on a large scale, multifunctional, sustainable, powered by off-grid systems and integrated into the built environment. The housing unit uses timber, a material linked to the local building tradition, whose prefabricated modular reversibility follows principles of circular reuse. Moreover, the constructive adaptability of the interior spaces is reflected in a “liquid space” capable of transforming itself according to the needs of the occupants. The paper introduces a form of participatory design of the emergency housing module, based on the engagement of small and large companies, related to different segments of the construction market, a leading sector in the economy of Veneto. The participatory approach borrows from Architectural Technology the tools needed to understand the characteristics of the settlement system, the potential of the project and the value of scientific stakeholder engagement in the process. Using the Soft System Methodology, direct investigation protocols have been constructed relating to the performance of the living unit. Using Strategic Options Development and Analysis (SODA), the results of the experimented survey (large-scale questionnaires) were decoded, interpreted and systematised. The processing of the answers allowed the stakeholders to validate the potential of the proposed module and, at the same time, to be informed about its characteristics. The innovation of the method lies precisely in the modelling phase, which makes it possible to integrate the results of the hard and soft data analyses and to make it clear how participation plays an essential role in the process of designing and validating the proposed module. Nell’ambito della strategia di ricerca e innovazione RIS3 “Sustainable Living” (POR-FSE, finanziato dalla regione Veneto), per il miglioramento della capacità di resistenza e di adattamento del territorio veneto a crisi ed emergenze ambientali, l’oggetto del contributo restituisce gli esiti della sperimentazione partecipata del progetto H.E.L.P. Veneto High efficiency Emergency Living Proto- types Veneto – Residenze adattive sostenibili per la permanenza temporanea in regime di emergenza ambientale. La sperimentazione riguarda la progettazione di un modulo minimo abitativo di emergenza flessibile, repli- cabile a larga scala, polifunzionale, sostenibile con impianti a funzionamento off-grid e integrato nell’ambiente costruito. L’unità abitativa utilizza il legno, materiale legato alla tradizione costruttiva locale, la cui reversibilità modulare prefabbricata segue principi di riuso circolare. Inoltre, l’adattabilità costruttiva degli ambienti interni si riflette in uno “spazio liquido” capace di trasformarsi in base alle esigenze dell’abitare. Il contributo propone una forma di progettazione partecipata del modulo abitativo emergenziale, basata sull’engagement delle realtà aziendali di piccole e grandi dimensioni, relative ai diversi segmenti di mercato dell’edilizia, settore trainante della regione Veneto. L’approccio partecipativo mutua dalla Tecnologia dell’Architettura gli strumenti di conoscenza atti alla comprensione delle caratteristiche del sistema insediativo, delle potenzialità del progetto e del valore dell’engagement scientifico degli stakeholder nel processo. Utilizzando la Soft System Methodology sono stati costruiti dei protocolli di indagine diretta che combinano la conoscenza prestazionale dei processi insediativi nell’unità ambientale. Mediante la Strategic Options Development and Analysis (SODA) sono stati decodificati, interpretati e sistematizzati i risultati della survey sperimentata (questionari ad ampia scala). L’elaborazione delle risposte ha fatto sì che il sapere esperto degli stakeholder validasse le potenzialità del modulo proposto informandosi, al contempo, sulle caratteristiche dello stesso. L’innovazione del metodo risiede proprio nella fase di modellazione, la quale permette di integrare i risultati delle analisi dei dati hard e quelle dei dati soft, e di rendere chiaro come la partecipazione svolga un ruolo essenziale nel processo di animazione e validazione del modulo proposto.
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Epifani, Andrea. "Il metodo tassometrico: uno strumento statistico per lo studio della struttura latente di un costrutto." RICERCHE DI PSICOLOGIA, no. 1 (May 2012): 7–21. http://dx.doi.org/10.3280/rip2011-001001.

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Abstract:
Il problema della struttura latente dei costrutti è centrale in psicologia clinica e in psichiatria. Spesso queste discipline si avvalgono di etichette diagnostiche create arbitrariamente, le quali vengono considerate a priori come indicative di reali differenze qualitative tra i soggetti. Il DSM-IV-TR rappresenta un esempio di questa tendenza. Tuttavia la struttura latente di un costrutto dovrebbe essere esaminata empiricamente, tramite strumenti statistici che siano in grado di valutare se un campione di soggetti, esaminati in base a un determinato costrutto, mostra differenze quantitative (continue) oppure qualitative (categoriali) tra i soggetti. Nel primo caso il campione avrà un'unica classe latente dimensionale; nel secondo avrà almeno due classi latenti, una definita taxonica, l'altra complemento. Una delle metodologie più affidabili per testare la struttura latente è il metodo tassometrico, il quale comprende una serie di tecniche che si basano sull'analisi della relazione tra gli indicatori di un costrutto, esaminandone il comportamento matematico. L'ispezione delle curve generate dalle tecniche tassometriche permette di trarre conclusioni circa la struttura latente, che può essere categoriale oppure dimensionale. Il metodo tassometrico ha ricevuto diverse validazioni ed è stato ampiamente utilizzato negli ultimi anni, proponendosi come una metodologia potente e affidabile nello studio della struttura latente.
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Dissertations / Theses on the topic "Validazione metodo"

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Berti, Elisa. "Applicazione del metodo QDanet_PRO alla classificazione di dati omici." Bachelor's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2015. http://amslaurea.unibo.it/9411/.

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Abstract:
Il presente lavoro di tesi si pone nell'ambito dell'analisi dati attraverso un metodo (QDanet_PRO), elaborato dal Prof. Remondini in collaborazine coi Dott. Levi e Malagoli, basato sull'analisi discriminate a coppie e sulla Teoria dei Network, che ha come obiettivo la classificazione di dati contenuti in dataset dove il numero di campioni è molto ridotto rispetto al numero di variabili. Attraverso questo studio si vogliono identificare delle signature, ovvero un'insieme ridotto di variabili che siano in grado di classificare correttamente i campioni in base al comportamento delle variabili stesse. L'elaborazione dei diversi dataset avviene attraverso diverse fasi; si comincia con una un'analisi discriminante a coppie per identificare le performance di ogni coppia di variabili per poi passare alla ricerca delle coppie più performanti attraverso un processo che combina la Teoria dei Network con la Cross Validation. Una volta ottenuta la signature si conclude l'elaborazione con una validazione per avere un'analisi quantitativa del successo o meno del metodo.
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Bruschi, Marco. "Studio sulle metodologie di validazione di un metodo cromatografico per la determinazione delle sostanze correlate in preparati farmaceutici." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2015. http://amslaurea.unibo.it/8600/.

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Abstract:
Questo elaborato tratta la convalida di un metodo per l’analisi delle sostanze correlate presenti in un preparato farmaceutico. Il prodotto analizzato è il propranololo HCL 160 mg dose. Le prove sono state effettuate nel laboratorio di controllo qualità della Valpharma International (Pennabilli (RN) Italia). Il metodo studiato era già stato convalidato dalla farmacopea europea, di conseguenza ci si aspettava che risultasse idoneo all’uso per cui è stato creato. Tuttavia le variabili che entrano in gioco durante l’esecuzione di una procedura sono numerose e non tutte prevedibili. Nasce da qui l’esigenza di riconvalidare il metodo anche all’interno dei laboratori aziendali.
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Breda, Francesca <1992&gt. "Sviluppo di protocolli per la determinazione di composti organici in acqua mediante cromatografia, validazione di un metodo e sua verifica prestazionale." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2020. http://hdl.handle.net/10579/17973.

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Abstract:
Sono stati sviluppati metodi per determinare differenti sostanze organiche presenti in matrici acquose di diversi tipi, utilizzando la cromatografia come tecnica. Dopo lo sviluppo, questi metodi sono stati studiati per una possibile validazione, verificando le prestazioni.
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Tura, Matilde. "Determinazione degli etil esteri degli acidi grassi in oli di oliva vergini: messa a punto e validazione di un metodo HPLC-UV/GC-FID." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2018.

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Abstract:
Il presente lavoro di tesi è finalizzato alla messa a punto e validazione di un metodo analitico per la determinazione degli etil esteri degli acidi grassi (EEAG) in oli di oliva vergini, proponendo un approccio alternativo a quello ufficiale, definito dal Reg. UE 61/2011. La sperimentazione riguarda l’ottimizzazione di una metodica preparativa mediante HPLC-UV, raccogliendo manualmente la frazione contente gli EEAG (frazione di interesse) in uscita dalla colonna. Risulta così possibile sostituire la tradizionale cromatografia liquida su colonna in vetro, impaccata manualmente, proposta dal metodo ufficiale, riducendo i volumi di solventi necessari ed i tempi di analisi previsti dal metodo ufficiale per la determinazione di tali analiti. In una prima fase, quindi, sono state determinate le condizioni analitiche ottimali, al fine di ottenere la migliore separazione degli analiti di interesse, in quanto sono composti minoritari degli oli di oliva vergini ed è quindi necessario raccoglierne una quantità che possa permettere la successiva separazione, identificazione e quantificazione mediante GC-FID. Per poter valutare l’efficacia del protocollo analitico alternativo, questo è stato sottoposto ad una validazione in-house. A tale fine sono stati valutati alcuni parametri necessari per la validazione di un metodo analitico, quali ripetibilità, riproducibilità, linearità, limite di rivelazione (LOD) e limite di quantificazione (LOQ), robustezza, accuratezza e precisione.
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GIACCONE, VITA. "Identificazione e quantificazione delle Micotossine prodotte da Alternaria in alimenti e mangimi, mediante LC-MS/MS e LC/HRMS." Doctoral thesis, Università degli studi di Modena e Reggio Emilia, 2022. http://hdl.handle.net/11380/1276559.

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Abstract:
Le micotossine sono contaminanti significativi negli alimenti e nei mangimi e sono causa di gravi effetti tossici sulla salute umana e animale. Diversi studi hanno dimostrato l’esistenza di una moltitudine di metaboliti fungini che contaminano alimenti e mangimi. Recentemente, le autorità sanitarie internazionali hanno espresso preoccupazione per la presenza di micotossine "emergenti" negli alimenti. Tra le specie fungine responsabili della produzione di tali metaboliti, la specie Alternaria ha la capacità di produrre più di 70 tossine, come Alternariol (AOH), Alternariol monomethyl ether (AME), Tenuazonic Acid (TeA) e Tentoxin (TEN), presenti nei cereali, in prodotti a base di pomodoro, nell’olio d'oliva, nella frutta e nella verdura fresca. Queste micotossine sono state recentemente oggetto di pareri scientifici dell'Autorità Europea per la Sicurezza Alimentare (EFSA), che ha espresso preoccupazione per la scarsa disponibilità di dati sull'incidenza negli alimenti destinati al consumo umano e animale. Esiste, infatti, un alto grado di incertezza legato alla rappresentatività degli alimenti attualmente testati. Inoltre, la mancanza di informazioni sul metodo analitico utilizzato contribuisce ulteriormente a creare incertezza sui livelli di tossine da Alternaria. Sono necessari ulteriori studi per aggiornare la valutazione del rischio da parte dell'EFSA e, pertanto, l'obiettivo specifico di questo progetto era incentrato sullo sviluppo di metodi LC-MS/MS e LC/HRMS accurati per l'analisi delle tossine da Alternaria. Il progetto è stato sviluppato in collaborazione con l'Istituto Zooprofilattico Sperimentale della Sicilia. Il metodo LC-MS/MS è stato utilizzato per l'analisi target delle micotossine emergenti nelle matrici alimentari. In particolare sono state svolte le seguenti attività: • ottimizzazione dei parametri del metodo per lo screening simultaneo di Alternariol (AOH), Alternariol monometiletere (AME), Acido tenuazonico (TeA), Ocratossine e Zearalenone (ZEA), Fumonisina B1, B2, B3, tossina T-2, HT-2 tossina e deossinivalenolo (DON) (vomitossina); • sviluppo di un protocollo di preparazione del campione, da applicare a cereali e frutta secca; il protocollo di preparazione del campione si è basato su una doppia estrazione (estrazione liquida) e purificazione mediante estrazione in fase solida (SPE). • validazione del metodo secondo le linee guida comunitarie (Decisione della Commissione 2002/657/CE); il metodo è stato ottimizzatoo valutando i seguenti parametri: specificità, precisione, linearità strumentale, recupero, limite di decisione (CCα), capacità di rilevamento (CCβ), effetto matrice e robustezza. La cromatografia accoppiata alla spettrometria di massa ad alta risoluzione (UHPLC-Q-HRMS) è stata utilizzata per la determinazione, sensibile e specifica, delle tossine da Alternaria. Le prestazioni ottenute sono state confrontate con quelle ottenute mediante cromatografia liquida ad alte prestazioni. Tutti e due i metodi hanno mostrato una buona linearità e ripetibilità. Si dice che lo spettrometro di massa Q-Exactive sia più adatto per il rilevamento in tracce rispetto ai metodi MS/MS basati sul triplo quadrupolo, perché, nonostante abbia prestazioni comparabili, ha una migliore selettività. Il progetto di ricerca avrebbe dovuto fornire un'ampia indagine sul contenuto emergente di micotossine in vari prodotti alimentari, contribuendo a una stima dell'esposizione al rischio di micotossine. Le difficoltà legate alla pandemia in corso hanno reso difficile la ricerca, inizialmente prevista in questo progetto. Nonostante tutto, lo scopo di questo lavoro è stato colmare il vuoto di dati e fornire informazioni rilevanti per migliorare la sicurezza dei prodotti locali.
Mycotoxins are significant contaminants in food and feeds. These molecules have demonstrated serious effects in both human and animal health. Different studies showed the presence of a multitude of fungal metabolites that contaminate food and feed. Recently, the international health authorities have expressed concerns about the presence of "emerging" mycotoxins in foodstuffs. The term “emerging mycotoxins” is commonly referred to those compounds that are currently under the spotlight of the scientific community and the policy-makers, due to their toxicological profile. Among the fungal species responsible for the metabolite production, Alternaria species have the ability to produce more than 70 toxins, such as Alternariol (AOH), Alternariol monomethyl ether (AME), Tenuazonic Acid (TeA) e Tentoxin (TEN), found in cereals, tomato products, olive oil, fresh fruits and vegetables. These mycotoxins have been recently covered by scientific opinions from the European Food Safety Authority (EFSA), who has expressed concern about the low availability of incidence data in food for human and animal consumption. There is, indeed, a high degree of uncertainty related to the representativeness of the food currently tested because it contains too many inaccuracies. Furthermore, the lack of information on the analytical method used further contributes to the uncertainty of the reported Alternaria toxin levels. More comprehensive studies are required to update the risk evaluation by the EFSA and, therefore, the specific aim of this project was focussed on the development of accurate LC-MS/MS and LC/HRMS methods for the analysis of emerging Alternaria toxins. The protocol was employed in collaboration with the Istituto Zooprofilattico Sperimentale della Sicilia. LC-MS/MS method was used for the target analysis of emerging mycotoxins in food matrices. In particular, the following activities were carried out: • optimisation of the method parameters for simultaneous screening of Alternariol (AOH), Alternariol monomethyl ether (AME), Tenuazonic Acid (TeA), Ochratoxins and Zearalenone (ZEA), Fumonisin B1, B2, B3, T-2 toxin, HT-2 toxin and deoxynivalenol (DON) (vomitoxin); • development of a sample preparation protocol, apply to cereals and dry fruits; the sample preparation protocol was based on a double extraction (Liquid extraction) and purification through solid-phase extraction (SPE). • validation of the method according to EU guidelines (Commission Decision 2002/657/EC); the method was performed by evaluating the following parameters: specificity, precision, instrumental linearity, recovery, decision limit (CCα), detection capability (CCβ), matrix effect and ruggedness. The ultrahigh-performance chromatography coupled to quadrupole-orbitrap high-resolution mass spectrometry (UHPLC-Q-HRMS) was applied to the sensitive and specific determination of the emerging Alternaria toxins. Performances were compared to those obtained by high-performance liquid chromatography detection. All two methods showed good linearity and repeatability. The Q-Exactive mass spectrometer is said to be better suitable for trace detection than state-of-the-art MS/MS methods based on the triple quadrupole, because, despite having performance comparable, it has better selectivity. The research project should have provided a broad investigation of the emerging mycotoxin content in various food products, contributing to an estimate of mycotoxin risk exposure. The difficulties linked to the pandemic in progress made difficult research, initially planned within this project. Despite everything, the purpose of this work was to fill the data gap and provide relevant information to improve the safety of local products.
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LA, MAIDA NUNZIA. "Development and validation of analytical methods with hyphenated chromatographic techniques for the determination of NPS and drugs of abuse in biological matrices." Doctoral thesis, Università Politecnica delle Marche, 2022. https://hdl.handle.net/11566/299808.

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Abstract:
Sin dal 1990 l'apparizione sul mercato di nuove sostanze psicoattive (NPS) è un fenomeno mondiale sempre crescente. Ogni anno vengono introdotte nuove sostanze nel mercato della droga come alternative legali alle sostanze controllate dalla legge. L’identificazione di queste nuove sostanze in matrici biologiche rappresenta una continua sfida per i laboratori di analisi. È estremamente importante sviluppare metodologie analitiche in grado di identificare sostanze sconosciute consentendone il monitoraggio e fornendo informazioni scientifiche riguardo la farmacocinetica, possibili range di tossicità ed effetti farmacologici. Oggi, le tecniche cromatografiche ifenate (tecniche basate sull’accoppiamento di più strumentazioni) sono dei mezzi molto utilizzati nella tossicologia clinica e forense. Il seguente progetto di ricerca ha lo scopo di sviluppare e validare nuovi metodi analitici basati su tecniche cromatografiche accoppiate alla spettrometria di massa e spettrometria di massa tandem per la determinazione delle NPS e delle classiche droghe d’abuso in matrici biologiche. In particolare, considerando la poliassunzione di droghe, è stato sviluppato un metodo di screening utilizzando la cromatografia liquida ad alta prestazione abbinata alla spettrometria di massa tandem (HPLC-MS-MS) per la determinazione di 77 NPS (appartenenti a diverse classi di sostanze), 24 droghe classiche e 18 metaboliti nel sangue, in urina e saliva. Attualmente, i cannabinoidi sintetici sono il più grande gruppo di NPS monitorato dall’Agenzia Europea per le Droghe (EMCDDA ). Due nuovi metodi analitici sono stati sviluppati per la determinazione dei cannabinoidi sintetici JWH-122, JWH-210 e UR-144 in saliva: un metodo in gascromatografia accoppiata alla spettrometria di massa (GC-MS) e un metodo complementare che utilizza la cromatografia liquida ad alta prestazione abbinata alla spettrometria di massa ad alta risoluzione (UHPLC-HRMS) per la quantificazione sia dei parent drugs che dei loro metaboliti. Infine, in risposta alla crescente diffusione di nuovi catinoni sintetici, viene presentato un metodo mirato per la loro identificazione e quantificazione mediante cromatografia liquida ad alte prestazioni e spettrometria di massa ad alta risoluzione (UHPLC-HRMS). Tutti i metodi qui descritti sono stati validati con successo e applicati a campioni reali (sangue, urina, saliva, capelli) fornendo risultati affidabili e dimostrando di essere metodologie sensibili utilizzabili in laboratori clinici e forensi.
The emergence of new psychoactive substances (NPS) has been a growing global phenomenon since 1990. Every year new substances appear into the drug market as legal alternatives to illicit drugs. In this regard, the identification in biological matrices of emerging synthetic compounds represents a continuous challenge for analytical toxicologists. It is extremely important to develop suitable drugs analysis methodologies which can provide information on pharmacokinetics, pharmacodynamics effects and possible toxic concentration ranges, and on the diffusion of these unknown substances. Hyphenated chromatographic techniques have become powerful tools largely used in clinical and forensic toxicology. This research project aimed to develop and validate new analytical methodologies based on hyphenated chromatographic techniques for the determination of NPS and classical drugs of abuse in biological matrices. Considering the polydrug consumption, a comprehensive high-performance liquid chromatography–tandem mass spectrometry (HPLC–MS-MS) screening method was developed for the determination of 77 NPS (belonging to different chemical classes), 24 classic drugs and 18 related metabolites in blood, urine, and oral fluid. Currently, synthetic cannabinoids are the largest group of NPS monitored by the European Monitoring Centre for Drugs and Drug Addiction and to investigate the oral fluid pharmacokinetics of JWH-122, JWH-210 and UR-144 two new methodologies were developed. A gas chromatography-mass spectrometry (GC-MS) method for the determination of parent compounds and a complementary ultra-high performance liquid chromatography high resolution mass spectrometry (UHPLC-HRMS) confirmatory method for the quantification also of their metabolites. Finally, to keep in pace with the increasing spread of new synthetic cathinones an ultra-high performance liquid chromatography high resolution mass spectrometry (UHPLC-HRMS) method is presented for their simultaneous targeted screening and quantification in hair samples of consumers. All methods described here have been successfully validated and applied to authentic samples (blood, urine, oral fluid, hair) providing reliable results and proving to be sensitive methodologies suitable for use in clinical and forensic laboratories.
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Rinelli, S. "MESSA PUNTO E VALIDAZIONE DI UN METODO PER LA DETERMNAZIONE DELL¿ACIDO SALICILICO E ACIDO FERULICO NELL¿UOMO, E STUDIO DELL'INFLUENZA DEL PATTERN DI MEDITERRANEITÀ DELLA DIETA SULLE CONCENTRAZIONI EMATICHE DI DUESTE DUE MOLECOLE." Doctoral thesis, Università degli Studi di Milano, 2012. http://hdl.handle.net/2434/171116.

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Abstract:
A chronic systemic inflammation is reported to be involved in atherosclerosis, coronary heart disease, diabetes and the metabolic syndrome. Evidences suggest that elevated levels of circulating pro-inflammatory markers (interleukin 6, C-reactive protein and tumor necrosis factor alpha) are risk factors for many chronic diseases (Battezzati A, 2005). Food choices play an important role because of macro and micronutrients may interact with human body producing specific metabolic and inflammatory responses relevant to the prevention of chronic-degenerative diseases (Dauchet L, 2009, Pelucchi C, 2009). Particularly, fruit and vegetable provide measurable amounts of bioactive compounds, such as Salicylic acid (SA) that is an ubiquitous hormone in plants. Circulating SA in human is related to fruit and vegetable consumption [Spadafranca et al 2006]. However, only few studies report the effect of acute meal administration on the blood concentrations of salicylic acid. The aim of this study therefore was to investigate the short-term effect of a single meal of fruit on blood concentrations of salicylic acid and the effects of fruit intake on metabolic and inflammatory parameters are unknown. Based on these considerations, a simple, highly selective, and sensitive method using stable isotope dilution and gas chromatography–mass spectrometry has been developed to quantify Salicylic acid and Ferulic acid at concentrations naturally occurring in human serum. This method involves: • deproteinization with ACN; • enzymatic hydrolysis with beta-glucuronidase. • Liquid-liquid extraction with ethylacetate and diethyl ether • derivatization with BSFTA+TMS1% • GC-MS- electron impact-selective ion monitoring analysis. We therefore administrated to 26 healthy subjects a peach shake (PSM), of known SA content and centesimal composition, and an isoglucidic solution (MSM). The evening before the tests Group1 (n=16) abstained from FV consumption; Group2 (n=10) kept a free diet. During the tests circulating SA, glucose, insulin, FFA, IL-6 and CRP were measured. Basal SA was lower (p<0,001) in Group1 (0.09±0.02 μmol/l) than in Group2 (0,30±0,03 μmol/l). After PSM, SA peaked at 90 min in Group1 (0,18±0,01 μmol/l, p<0.01) and Group2 (0,38±0,02 μmol/l, p<0.05) and remained above baseline (p<0.05) up to 3 hours. Glycemia increased more slowly with PSM than MSM (+9,69±0,70 vs +28,21±3,15 mg/dl at 15 min, p<0.01) with a lower average glucose excursion (p<0.05). Insulin peaked at 45 min with PSM and MSM (41,49±5,94 vs 38,40±5,56 µIU/ml) and decrease less rapidly with PSM. FFA were percentually more suppressed (p<0,01) after PSM. IL-6 increased less (p<0.05) with PSM than MSM. CRP was similar between the meals. In conclusion, peach consumption increases circulating SA for more than three hours. Compared to a watery carbohydrates mix, fruit results in a slower plasma glucose increment, and a lower glucose excursion a smaller increment of inflammatory cytokines. Our results confirm that SA is normally present in the blood of people that does not take salicylates drugs. Fruit and vegetables are the main dietary sources of SA and subjects on a free diet, showed concentrations of SA three times higher than individuals who abstained from fruit and vegetables consumption. However, we noticed that SA is still present in blood in individuals who abstained from eating fruits and vegetables in the previous twelve hours. This phenomenon could be due to the long half-life of SA (Hare LG, 2003) either to endogenous metabolic pathways as recently suggested by Paterson (Paterson JR, 2008). Moreover it is interesting to notice that the concentrations of SA achieved in our study are similar to those found by Xu et al (Xu, 1999) to be effective in inhibiting COX-2 gene transcription in HUVE cells. Even though ASA is clinically used at doses that are two orders of magnitude greater than the doses naturally delivered in our study, we demonstrated that after a fruit meal, basal circulating SA may be reach concentrations comparable with those found by Blacklock et al, 2001 in vegetarians and may overlap those of subjects chronically taking aspirin 75 mg/die.
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Rossi, G. "IDENTIFICAZIONE DI NUOVI BIOMARKER E METODI ANALITICI INNOVATIVI IN PATOLOGIA CLINICA VETERINARIA." Doctoral thesis, Università degli Studi di Milano, 2010. http://hdl.handle.net/2434/150186.

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Abstract:
Diagnostic test validation is challenge for the clinical pathologist when a new instrument or a new analyzer is introduced in the lab. The aim of this work is to assess the analytical and/or clinical performances of novel biomarker to evaluate a possible application as a useful marker in veterinary medicine. Four different objectives are investigate: 1. Haematological parameters: two new gates are draw, in particular a “high fluorescent region” to identify canine blood samples with cell of probable neoplastic origin that need further investigation and a gate to identify “high fluorescent platelet fraction” in macrothrombocytopenic Norfolk terrier. Both gates are useful to perform a correct diagnosis with a better outcome for the patients. 2. Inflammatory markers: the measurement of dROMs (derivative of reactive oxygen metabolites) in serum of dogs with leishmaniasis showe a strong involvement of these compounds in the symptomatic or the asymptomatic Leishmania infections, and could be use to identify dogs with sub-clinical forms. Another studies involve the validation of a new test for IFN-γ measurement after incubation of feline leukocytes with immunogenic peptides. This study is from one side a draw up of a new test with consequently assessment of analytical performances, and from another side a pathogenic study about FIP infection in cats. The paraoxonase 1 activity in dogs is the last inflammatory maker investigated, and results show a probable biological behaviour as a negative acute phase protein. 3. Hypertension markers: homocysteine and entothelin-1 (ET-1). Hypertension usually is secondary to diseases that indirectly could affect the systemic pressure, mainly renal and heart diseases. Homocysteine appears increased in dogs with both heart and kidney disease, but the clinical usefulness and the sensibility is not enough for positive impact on patient management. ET-1 appeared with higher sensibility and specificity in dogs with chronic kidney diseases and with hypertension, and its related with the severity of disease and could be a useful marker for the monitoring the follow up. 4. Development of new methods to investigate sialic acid characteristics and to assess if the different molecules bind to sialic acid molecules could interact with the development of the pathology. Results show an increased metastatic potential when sialic acid has α2,6 conformation in dogs with mammary tumour, and in cats the total sialic acid serum concentration is related to the immune response of cats during Coronavirus infections. 5. At last, evaluation of analytical performances of urine protein-to-creatinine ratio: it’s a commonly used test, but this study revealed a high imprecision that could affect test results.
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Maratini, Federica. "Monitoraggio ambientale e biologico per la determinazione dell'esposizione occupazionale a diisocianati." Doctoral thesis, Università degli studi di Padova, 2018. http://hdl.handle.net/11577/3424948.

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Abstract:
The research project focused on the development and validation of an analytical method for the combined determination of the concentration in ambient air of 3 of the most used diisocyanates in the workplace: 1,6-hexamethylene diisocyanate (1,6-HDI) , 4,4'-diphenylmethane diisocyanate (4,4'-MDI) and 2,6-toluen diisocyanate (2,6-TDI). The analytical method was developed based on procedures indicated by the Occupational Safety and Health Administration (OSHA, ID OSHA 42 and ID OSHA 47) using high performance liquid chromatography coupled with a fluorimetric detector. The method has been validated and has been shown to have adequate sensitivity and precision for the analysis of real samples, in the context of environmental monitoring for the determination of the airborne concentrations of these substances. The method was then applied in determining the environmental concentration levels of 1.6-HDI, 4,4'-MDI and 2,6-TDI, as part of two monitoring campaigns, in two different work contexts. A further aim of the research project was the development and validation of analytical methods for the determination of urinary concentrations of 1,6-HDI, 4,4'-MDI and the two TDI isomers, 2, 4- and 2,6-TDI, or the corresponding diamines. For this purpose, gas chromatography coupled to the mass spectrometer detector was used as a separation and analytical identification technique. The method was identified starting from a comparison of the scientific literature on the subject and the indications provided by one of the most important sector agencies, the American Conference of Governmental Industrial Hygienists (ACGIH). The optimal analytical conditions were identified by conducting a series of tests, first in organic solvent and then in the urinary matrix of subjects not professionally exposed to diisocyanates or solvents. The urinary test matrix was treated by high temperature acid hydrolysis, as indicated by the majority of the work reported in the literature and in accordance with the indications in the ACGIH Documentation for the analysis of urinary samples of workers exposed to TDI and HDI. The 3 methods developed have been validated and have returned a sensitivity and precision appropriate to the determination of the concentration levels of the diamines of diisocyanates covered by the present research project. To date, it has been possible to apply these methods for the evaluation of the recorded internal dose for samples of patients exposed to bronchial provocation tests specific for the diagnosis of occupational asthma.
Il progetto di ricerca si è incentrato sulla messa a punto e sulla validazione di una metodica analitica per la determinazione combinata della concentrazione in aria ambiente di 3 dei diisocianati maggiormente utilizzati in ambito lavorativo: 1,6-esametilen diisocianato (1,6-HDI), 4,4’-difenilmetano diisocianato (4,4’-MDI) e 2,6-toluen diisocianato (2,6-TDI). Il metodo analitico è stato sviluppato a partire da procedure indicate dall’Occupational Safety and Health Administration (OSHA; ID OSHA 42 e ID OSHA 47) utilizzando la cromatografia liquida ad alte prestazioni accoppiata a un rivelatore fluorimetrico. Il metodo è stato validato e ha dimostrato di avere sensibilità e precisione adeguate per l’analisi di campioni reali, nell’ambito di monitoraggi ambientali per la determinazione delle concentrazioni aerodisperse di tali sostanze. Il metodo è stato quindi applicato nella determinazione dei livelli di concentrazione ambientale di 1,6-HDI, 4,4’-MDI e 2,6-TDI, nell’ambito di due campagne di monitoraggio, in due diversi contesti lavorativi. Ulteriore scopo del progetto di ricerca è stata la messa a punto e la validazione di metodiche analitiche per la determinazione delle concentrazioni urinarie dei metaboliti dell’1,6-HDI, del 4,4’-MDI e dei due isomeri del TDI, 2,4- e 2,6-TDI, ovvero le corrispondenti diammine. A tal fine è stata utilizzata come tecnica di separazione ed identificazione analitica la gascromatografia accoppiata al rivelatore spettrometro di massa. La metodica è stata individuata a partire da una comparazione della letteratura scientifica sull’argomento e dalle indicazioni fornite da una delle agenzie di settore di maggiore rilievo, l’American Conference of Governmental Industrial Hygienists (ACGIH). Le condizioni analitiche ottimali sono state individuate conducendo una serie di prove, prima in solvente organico quindi in matrice urinaria di soggetti non esposti professionalmente a diisocianati o a solventi. La matrice urinaria delle prove è stata trattata mediante idrolisi acida ad alta temperatura, come indicato dalla maggioranza dei lavori riportati in letteratura ed in accordo con quanto indicato nella Documentation ACGIH per l’analisi dei campioni urinari dei lavoratori esposti a TDI e a HDI. I 3 metodi messi a punto sono stati validati ed hanno restituito una sensibilità ed una precisione adeguate alla determinazione dei livelli di concentrazione delle diammine dei diisocianati oggetto del presente progetto di ricerca. Ad oggi è stato possibile applicare tali metodiche per la valutazione della dose interna registrata per campioni di pazienti esposti a test di provocazione bronchiale specifici per la diagnosi di asma professionale.
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Foschi, Elia <1975&gt. "Studio e validazione di una nuova metodica per la valutazione dello stato di forma." Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2008. http://amsdottorato.unibo.it/782/1/Tesi_Foschi_Elia.pdf.

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Abstract:
We observed 82 healthy subjects, from both sexes, aged between 19 and 77 years. All subjects performed two different tests: for being scientifically acknowledged, the first one was used as a reference and it was a stress test (CPX). During the entire test, heart rate and gas exchange were recorded continuously; the second, the actual object of this study, was a submaximal test (TOP). Only heart rate was recorded continuously. The main purpose was to determinate an index of physical fitness as result of TOP. CPX test allowed us to individuate anaerobic threshold. We used an incremental protocol of 10/20 Watt/min, different by age. For our TOP test we used an RHC400 UPRIGHT BIKE, by Air Machine. Each subject was monitored for heart frequency. After 2 minutes of resting period there was a first step: 3 minutes of pedalling at a constant rate of 60 RPM, (40 watts for elder subjects and 60 watts for the younger ones). Then, the subject was allowed to rest for a recovery phase of 5 minutes. Third and last step consisted of 3 minutes of pedalling again at 60 RPM but now set to 60 watts for elder subjects and 80 watts for the young subjects. Finally another five minutes of recovery. A good correlation was found between TOP and CPX results especially between punctua l heart rate reserve (HRR’) and anaerobic threshold parameters such as Watt, VO2, VCO2 . HRR’ was obtained by subtracting maximal heart rate during TOP from maximal theoretic heart rate (206,9-(0,67*age)). Data were analyzed through cluster analysis in order to obtain 3 homogeneous groups. The first group contains the least fit subjects (inactive, women, elderly). The other groups contain the “average fit” and the fittest subjects (active, men, younger). Concordance between test resulted in 83,23%. Afterwards, a linear combinations of the most relevant variables gave us a formula to classify people in the correct group. The most relevant result is that this submaximal test is able to discriminate subjects with different physical condition and to provide information (index) about physical fitness through HRR’. Compared to a traditional incremental stress test, the very low load of TOP, short duration and extended resting period, make this new method suitable to very different people. To better define the TOP index, it is necessary to enlarge our subject sample especially by diversifying the age range.
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Books on the topic "Validazione metodo"

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Boncori, Giuseppe. Guida all'osservazione pedagogica: Validazione sperimentale di un modello osservativo. Brescia: La Scuola, 1994.

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