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Dissertations / Theses on the topic 'Valenza'

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1

Massarotto, Giorgia <1996&gt. "La valenza del packaging green nel contesto dell’economia circolare." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2020. http://hdl.handle.net/10579/18043.

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Abstract:
Negli ultimi anni l’attenzione rivolta alla questione della sostenibilità ambientale, da parte sia delle aziende che dei consumatori, è cresciuta considerevolmente e ne sono state messe in evidenza molteplici sfaccettature: l’interesse verso scelte di consumo responsabili sarà sempre più presente e, di conseguenza, la stessa sensibilità del tessuto produttivo privato, nei confronti di questo argomento, diventa quasi una conditio sine qua non per poter continuare a operare nel mercato; essere sostenibili in toto risulta essere sempre più importante. Nello specifico, è stato progressivamente portato a conoscenza del largo pubblico il grave impatto che l’uso eccessivo e senza vie di mezzo dei packaging convenzionali sta avendo: nella packaging industry la necessità di intervento è prioritaria e quest’ultima sta conquistando terreno rapidamente nelle agende delle imprese, soprattutto in quelle delle aziende facenti parte del settore dei beni di largo consumo. Lo stesso avvento dell’e-commerce ha comportato un aumento esponenziale del quantitativo di imballi usati, tanto che anche i colossi dello shopping online hanno sottolineato, a più riprese, la necessità di instaurare un nuovo paradigma. Tutti gli attori del sistema economico sembrano aver compreso la serietà del problema: anche gli stessi consumatori. A conferma di ciò, si riporta a seguire un semplice esempio: secondo l’Osservatorio Immagino i fenomeni di consumo, che hanno evidenziato le maggiori crescite in Italia durante lo scorso anno, sono stati quelli legati alla comunicazione, da parte delle imprese, di confezioni più green. Gli eco-pack potrebbero, quindi, essere considerati un fattore chiave per gli acquisti nonché un ingrediente dei prodotti stessi. Quanto sin qui affermato si colloca in un contesto ben più ampio e in evoluzione, ossia quello della circular economy e della graduale transizione verso un’economia progettata per autorigenerarsi: si sta avviando un cambiamento sistemico volto all’implementazione di un approccio circolare sia a livello globale che a livello locale, sia nelle grandi imprese che nelle piccole aziende, sia a livello di organizzazione che a livello di singolo individuo. Le aziende più all’avanguardia nel settore del packaging possono essere incluse tra i pionieri della circular economy: ne rispettano e seguono i principi cardine. Da tali considerazioni nasce questo lavoro, il cui obiettivo è analizzare il tema del packaging green, sia lato industria e distribuzione che lato consumatore, nel contesto, sempre più attuale, dell’economia circolare e avvalorare il suo ruolo essenziale quale filo conduttore dei closed-loop packaging system: a tal fine, si è ritenuto necessario studiare l’argomento sia in via teorica e generale sia in modo più pratico e concreto, conducendo un’indagine esplorativa attraverso la somministrazione di un questionario autocompilato, volto a indagare la nuova consapevole attenzione dei singoli soggetti verso l’ecosostenibilità degli imballaggi. Nel primo capitolo si definisce in modo dettagliato il concetto di circular economy e se ne presentano i principi cardine e i framework che sanciscono la netta differenza tra questo modello e quello dell’economia lineare, esaminando anche quanto sta accadendo in Italia e quali sono gli ostacoli che stanno rallentando la transizione verso il nuovo paradigma. Il secondo capitolo entra nel vivo della questione, analizzando tutto ciò che riguarda i closed-loop packaging system dal punto di vista dell’industria e della distribuzione. Nel terzo capitolo la prospettiva si sposta e si focalizza l’attenzione sui consumatori e sui loro comportamenti in materia di eco-pack, presentando i concetti di green consumerism, green consumer ed environmentally-friendly behaviour. Nel quarto capitolo, infine, vengono presentati i risultati dell’indagine di cui sopra e si confrontano questi ultimi con quanto esposto in via teorica.
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2

Gheduzzi, Beatrice. "Il problema del millennio. La valenza didattica dell'approccio storico/narrativo." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2021. http://amslaurea.unibo.it/23240/.

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Abstract:
L’obiettivo di questa tesi è indagare le potenzialità dell'approccio storico/narrativo nell'affiancare la didattica tradizionale attraverso l’esempio della congettura di Poincaré. Le caratteristiche di questo problema consentono, inoltre, di indagare se sia possibile portare in classe argomenti di ricerca contemporanea. Questo avrebbe la valenza di comunicare la vitalità della matematica, costantemente in sviluppo come tutte le altre scienze, per contrasto con quella che è l'immagine pregiudiziale della società, che la vede come una disciplina statica e immobile nel tempo, e come tale poco stimolante. Discuterò la grandiosità di questo teorema e le immediate vicende succedute alla sua dimostrazione. Poi, le peculiarità dei principali protagonisti della sua storia: Poincaré e Perel'man. In seguito, nel secondo capitolo, tratterò una sintetica dimostrazione del teorema ripercorrendone le tappe fondamentali. Mi preme sottolineare che questa trattazione non ambisce in alcun modo ad essere dettagliata ed esaustiva dal punto di vista tecnico/matematico. Tuttavia, mi è parso doveroso fare un resoconto di quelle che sono le tappe principali attraverso le quali si è passati dall'enunciato topologico della congettura alla sua dimostrazione. Il terzo capitolo espone il quadro teorico della comunicazione e della didattica della matematica: descriverò le basi della comunicazione della scienza e quali sono i fondamenti della didattica. Attraverso l'analisi del triangolo di Chevallard, approfondirò le relazioni tra Sapere, Insegnante e Allievo. In particolare, porrò l'attenzione su un particolare tipo di approccio: l'approccio storico/narrativo. Nell'ultimo capitolo, invece, cercherò di coniugare tutti questi aspetti: ho creato un questionario da proporre ai professori di scuola secondaria, al fine di indagare le potenzialità della modalità con cui questo argomento è stato presentato: lo "Storytelling”. Come conclusione esporrò i risultati di questo questionario.
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3

Gallo, Margherita <1985&gt. "Metafora e verità Riflessioni sulla valenza ontologica del dire metaforico." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2019. http://hdl.handle.net/10579/15056.

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Abstract:
La metafora è una figura del linguaggio che consiste nel descrivere un oggetto mediante le caratteristiche di un secondo oggetto sostanzialmente differente. Aristotele ne da una definizione precisa nella sua Poetica: «Metafora è l’imposizione di una parola estranea, o da genere a specie, o da specie a genere, o da specie a specie o per analogia». . Paul Ricoeur, nel primo degli otto studi contenuti nel suo lavoro intitolato La metafora viva e pubblicato nel 1975, vede in questa definizione aristotelica il nucleo della concezione occidentale della metafora: un gioco linguistico che si situa a livello della parola. Per Ricoeur, questa lettura limita la potenza della metafora e ne segna il declino che la porta ad essere considerata come una denominazione deviante, un utilizzo di termini impropri che si allontana dalla verità oggettiva, poiché fondata sull’inesattezza. La metafora, nel senso comune, è infatti intesa come una figura retorica, particolarmente utilizzata in ambito poetico e letterario, che ha quindi una funzione quasi esclusivamente esornativa. Lakoff e Johnson, nel loro lavoro, pubblicato nel 1980 e intitolato Metafora e vita quotidiana, propongono una teoria della metafora in netta contrapposizione con la concezione comune. A loro avviso, la metafora sta alla base del sistema cognitivo umano; è un elemento fondamentale, anche se non l’unico, del nostro modo di organizzare i concetti e la conoscenza, oltre che di esprimerci e agire. Secondo i nostri autori, la metafora è uno strumento parziale capace di esprimere verità, anch’esse parziali, e comprensibili in relazione alle categorie utilizzate dal soggetto che pensa, si esprime e agisce metaforicamente. La tesi intende indagare criticamente quest'ultima asserzione, avvalendosi dei contributi di alcuni autori tra cui, il già citato Ricoeur, Max Black, Hans Blumenberg e Virgilio Melchiorre.
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4

Zanatta, Valentina <1993&gt. "La valenza sociologica del consumo di cibo come aggregatore sociale ed esperienziale." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2019. http://hdl.handle.net/10579/15318.

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Abstract:
Il cibo non è più solo un bene in grado di soddisfare un bisogno, ma svolge il ruolo di aggregatore sociale: fa stringere relazioni e promuove la loro crescita laddove non sussistono ancora. L'elaborato indaga come sono cambiati i comportamenti e le tradizioni tra gli esseri umani, mediante un'analisi del consumo alimentare in Italia dal medioevo ai giorni nostri, e come emergono oggi sempre più nuove e seguite tendenze. La tesi approfondisce inoltre due trend in forte ascesa, la sostenibilità alimentare e l’esperienzialità, tematiche che negli ultimi anni hanno dato il via a nuove realtà e concezioni di sviluppo. Infine, all’interno dell’elaborato, si propone una ricerca esplorativa data dal confronto tra manager del settore e popolazione, per riuscire a comprendere ancora meglio il ruolo che svolge il cibo oggi.
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Fontefrancesco, Michele Filippo. "Crisis in the City of Gold : emplacement, industry, and economic downturn in Valenza, Italy." Thesis, Durham University, 2012. http://etheses.dur.ac.uk/4444/.

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Abstract:
This thesis is an exploration of the effects that an Italian city and internationally known industrial district, Valenza, experienced during the downturn of its principal economy, jewellery production, between 2008 and 2010. The thesis asks how the relationship between a community and a form of economy is perceived, established and performed, and how a downturn can reverberate throughout this web of meanings and practices. In so doing, it contributes to the anthropological debates on Italy, flexible industrialisation and economic crises, and explores themes of disciplinary interest such as public rhetoric, emplacement, industry, crafts, unemployment, and precarisation. In the first part of the thesis I show how the connections between Valenza and its jewellery industry appear through the widespread identity rhetoric (Chapter 1), the deep penetration of jewellery production into the urban fabric (Chapter 2), as well as in the goldsmiths’ way of understanding production, ‘artigianalità’ and entrepreneurship (Chapters 3 and 4). In the second part of the work, I show that the downturn led to a rise in unemployment and a worsening of work and economic conditions for individuals and firms that undermined the basis of the participation of the community in the business. On the one hand, the loss of their jobs obliged (ex-) goldsmiths to re-think and re-shape their world, by abandoning the practices, spaces and social networks associated with their previous work (Chapter 6). On the other hand, the worsening of economic conditions led to a disaggregation of the network of firms and a ruination of the industrial landscape forcing goldsmiths to question their economic model and its future (Chapter 7). More broadly, the downturn became an object of the discourse of the city and an object of knowledge of its community that led to challenge the identity rhetoric and start discussing futures of a city without gold (Chapter 8).
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6

RENDE, GIOVANNI. "I nuovi strumenti di intermediazione finanziaria: qualificazione della causa e valenza economica dell’operazione di factoring." Doctoral thesis, Luiss Guido Carli, 2015. http://hdl.handle.net/11385/200990.

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Abstract:
Profili economici e funzionali del factoring. Natura e qualificazione giuridica dell’operazione economica: una questione ancora aperta. La cessione dei crediti d’impresa: strumento essenziale per il perseguimento degli interessi giuridico – economici del contratto di factoring. L’operazione economica nel contesto internazionale e alcuni strumenti di finanziamento all'esportazione affini.
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7

GIOIA, PAOLO. "Germe di grano e quinoa: ingredienti alternativi per lo sviluppo di alimenti ad alta valenza tecnologica e nutrizionale." Doctoral thesis, Università degli studi del Molise, 2015. http://hdl.handle.net/11695/66396.

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Abstract:
In this research activity, alternative ingredients such as wheat germ and quinoa, have been studied in order to develop innovative foods. Their chemical, nutritional and technological characteristics have been evaluated. Results showed that quinoa and wheat germ contain remarkable amounts of some nutrients (protein, fat and dietary fiber) and bioactive compounds (amino acids, essential fatty acids, tocols, polyphenols), which are useful for developing new value added products. Viewing the importance of these raw materials, innovative cereal foods (bread, pasta, biscuits) were produced which able to meet consumers requirements and, at the same time, to have enhanced nutritional value compared to traditional products. Since quinoa seeds are rich in saponins, dehulling/pearling process of quinoa achenes removed around 70% of saponins, providing flours with high sensory acceptability. Wheat germ extracts exhibited a marked antimicrobial activity because of their polyphenolic components. Thus, it can be used for developing of fresh pasta with anhanced bioactive compounds and prolonged shelf life by inhibition of degradative microorganisms.
Le attività sperimentali sono state focalizzate su due diverse linee di ricerca, nell’ambito delle quali sono stati caratterizzati dal punto di vista chimico, nutrizionale e tecnologico ingredienti alternativi, quali il germe di grano e la quinoa, per la preparazione di prodotti alimentari innovativi. Dalla caratterizzazione chimico-nutrizionale è emerso che il germe e la quinoa contengono quantità significative di nutrienti (proteine, grassi e fibra alimentare) e componenti bioattive (amminoacidi, acidi grassi essenziali, tocoli, polifenoli), le cui proprietà possono essere sfruttate nella produzione di alimenti con elevata valenza dietetico-nutrizionale. Dal punto di vista tecnologico, è stata avvalorata l’ipotesi di integrare nelle formulazioni di prodotti tradizionali quali pane, pasta e biscotti, sia il germe che la quinoa con la possibilità di produrre alimenti con caratteristiche nutrizionali ed organolettiche che rispondano ai requisiti di commercializzazione e di qualità richiesti dal mercato e che allo stesso tempo abbiano un valore aggiunto rispetto a quelli già presenti in commercio. La tecnica di decorticazione/perlatura, testata sugli acheni di quinoa, si è rivelata idonea per l’allontanamento di più del 70% delle saponine presenti sulla superficie della quinoa, con la conseguenza di poter ottenere, dagli acheni perlati, uno sfarinato con caratteristiche chimico-nutrizionali idonee per la produzione di alimenti accettabili anche dal punto di vista sensoriale. La componente fenolica di estratti di germe di grano ha mostrato una notevole attività inibitoria nei confronti di diversi ceppi microbici avvalorando l’ipotesi di poter integrare il germe di grano nelle formulazioni di pasta fresca al fine di incrementarne non solo la componente bioattiva a valenza funzionale ma anche per allungarne la shelf life attraverso l’inibizione di microrganismi alteranti.
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SALVATORE, ENRICO. "Utilizzo della tecnica di ultrafiltrazione per la produzione di prodotti caseari freschi low-fat e a valenza funzionale." Doctoral thesis, Università degli Studi di Cagliari, 2011. http://hdl.handle.net/11584/265917.

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Abstract:
La tecnica di ultrafiltrazione del latte e del siero di latte è stata utilizzata come strumento tecnologico per ottenere prodotti caseari freschi low-fat e caratterizzati da potenziali effetti benefici per la salute. La tecnica di ultrafiltrazione applicata al latte o al siero magro permette infatti di incrementare e/o standardizzare il contenuto di proteine di questi prodotti. Il latte o il siero concentrato possono così essere utilizzati in combinazione con altre frazioni del latte (come la crema), e/o con ingredienti funzionali, al fine di ottenere prodotti estremamente interessanti da un punto di vista tecnologico e nutrizionale. Nel corso della prima parte sperimentale di questa tesi, viene riportato, in maniera dettagliata, l‘effetto della concentrazione del latte (vaccino) sulle proprietà reologiche e chimiche di gels a coagulazione acido-presamica, con lo scopo di migliorare la comprensione dei fenomeni che avvengono durante la produzione dei formaggi freschi tipo-quark. Una seconda parte sperimentale è dedicata allo studio degli effetti dell‘utilizzo di un ingrediente funzionale quale l‘inulina (fibra dietetica a carattere prebiotico), utilizzata in sostituzione al grasso, su alcune proprietà reologiche, microstrutturali e sensoriali di formaggi caprini freschi ottenuti a partire da latte concentrato per ultrafiltrazione. Infine la terza parte sperimentale è finalizzata allo studio del comportamento del siero ovino concentrato per ultrafiltrazione, nelle condizioni di produzione tradizionali della ricotta, con particolare riguardo alla valutazione della composizione del prodotto, in particolare proteica, e della sua resa di trasformazione. ------------ Milk and whey ultrafiltration is widely used in the dairy industry to standardize or increase the protein content of these products. This technology permits the utilization of concentrated milk and whey for cheese and ricotta cheese production. Concentrated milk or whey can be used in combination with other milk fractions as cream or functional ingredients, to obtain very interesting products from a technological and nutritional point of view. In the first part of the thesis, the effect of concentration of milk by ultrafiltration on the rheological and chemical properties of combined cultured and rennet milk gels was studied with a number of complementary techniques, with the aim to improve understanding of the details occurring during the making of fresh cheese varieties (quark-type cheeses). Another experimental part of this work is based on the study of the effects of the utilization of inulin as fat-replacer on some rheological, microstructural and sensory properties of goat fresh cheeses obtained from milk concentrated by ultrafiltration. The last part of the thesis reports the study of the behaviour of concentrated ovine whey by ultrafiltration in the making of ricotta cheese, with the aim to investigate about the influence of whey proteins concentration on ovine Ricotta cheese yield.
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LAVATELLI, MARCO. "IL RUOLO DELL'ATTO AMMINISTRATIVO NELL’AMBITO DELL’ACCERTAMENTO PENALE. Valenza sistemica della nozione e delle relative categorie per l’epistemologia giudiziaria." Doctoral thesis, Università degli Studi di Milano-Bicocca, 2019. http://hdl.handle.net/10281/241125.

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Abstract:
L’argomento di ricerca verte sullo studio delle “interferenze” e dei punti di contatto fra attività amministrativa e processo penale. Ritenendo che la cognizione del giudice penale non possa pensarsi come totalmente autonoma o rispondente solo a principi e regole proprie, dovendo il risultato concreto del processo porsi in una linea di continuità e coerenza con l’ordinamento giuridico nel suo complesso considerato, la ricostruzione muove dalla volontà di individuare in quali termini sia predicabile la fruibilità delle categorie dell’atto amministrativo al di fuori della giurisdizione amministrativa. Lo scopo è quello di individuare una traccia che consenta una sintesi razionalizzante rispetto ai quesiti che riguardano la dimensione che l’atto amministrativo può/deve assumere all’interno della sfera della cognizione penale. Questione che pare debba portare al superamento della logica della soluzione “caso per caso”.
This research is focused on the study of the “interferences” in criminal trial due to the incidental judicial review – by the same criminal judges – on the legitimacy of administrative acts. The cognition of the judge in criminal trial can’t be imagined as an island, estranged by the rules that bind the public administration and subjected only to principles and provisions of the penal law. The purpose of the thesis is to comprehend in which terms the illegitimacy of the administrative act can be questioned in criminal proceedings, trying to find into the categories of administrative law a path to resolve the questions about the role of the administrative acts in criminal investigation and trial.
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FOLLESA, MARIA CRISTINA. "La duplice valenza delle aree di ripopolamento attivo di Palinurus Elephas: utili siti di sperimentazione e potenti strumenti gestionali." Doctoral thesis, Università degli Studi di Cagliari, 2012. http://hdl.handle.net/11584/266178.

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Abstract:
Recent recognition of increased anthropogenic demands and influence on marine resources and ecosystem has led to a strong push for “active” marine conservation (Hockey e Branch, 1997; Lubchenco, 1997). The value of marine protected areas, particularly no‐take marine reserves, and the fundamental importance of understanding marine environments is now jointly recognized by politicians, conservation and management scientists and commercial fishermen. In this context are framed he remarkable results achieved by the establishment of restocking areas (no‐take areas), established in the seas surrounding Sardinia and aimed at improving the state of a resource of high commercial value such as the spiny lobster Palinurus elephas. Despite the fact that Sardinia, along the eastern part of Sicily, has always been one of the Italian regions with the highest productivity of lobster (data IREPA, 2007), in recent years the international community had become increasingly aware that the current management regulations were not longer sufficient to ensure a rational exploitation of the resource. The worrying picture of the state of the resource has therefore made necessary the search for innovative management policies, through the adoption of new management measures, that would lead to the increase of the stock. In this perspective the Ministry of Agriculture before and after the Autonomous Region of Sardinia, in collaboration with the University of Cagliari, have implemented several measures to protect the resource, including in 1998 the establishment of an area of restocking in the central‐western Sardinia. The restocking action of the reserve Pallosu, that now has lasted 14 years (1998‐2011), led to an increase in biomass of the species by 550% compared to 1997, the year before the establishment of the protection. Important results are also the effects recorded in the commercial areas of fishing surrounding the no‐take area in which, as a result of a continuous spillover of specimens (Follesa et al., 2007a,2011), an increase in productivity of the lobster up to a distance of about 6 km from the center of restocking has been highlighted, with the record of signs of this effect up to an area of about 20 km away. The validity of the research undertaken through the activation of restocking areas is actually witnessed not only by management results but also by the possibility of enhancing of knowledge of the lobster biology, that it proved to be useful in the management of the resource itself. For example, collecting a large amount of data during the breeding season has revealed that the size of the maximum reproductive potential, for Sardinian lobsters, is reached at 75‐85 mm LCS, well below the minimum capture imposed since 2006 by the same European Economic Community (LCS = 90 mm). This appeared a remarkably important result which confirmed the validity of the rules of governance currently imposed in the management of the lobster fishing. The minimum legal size (MTL), in our case, being well in excess of 15 mm compared to the size of the maximum reproductive potential (75 mm LCS), would enable females to have the opportunity to reproduce more than once before reaching the legal size. Protection of the youngest not only through an imposition of a minimum size of capture (MTL) but also of large specimens through the establishment of additional areas of protection and/ or re‐stocking and the introduction of controls on landing would be desirable for a more and better management of the resource. A careful enforcement of the management together with the support of the action exerted by the major areas of active recovery could undoubtedly improve the management of this important species of great commercial importance in the Mediterranean Sea. It is still to be emphasized that these results are important both from a management and scientific perspective, they would not have been achieved without the full cooperation of fishermen which believed in this experimentation. We hope that initiatives like the ones of the Autonomous Region of Sardinia that, in consequence of the positive results achieved in Su Pallosu, has activated in 2009 other 14 restocking areas, can be multiplied in many other Mediterranean areas. Given the positive result, it is thought that such experiments, together with the management rules currently in force, can contribute to better regulation of the resource in the entire basin.
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Pravisani, Ylenia <1987&gt. "La valenza del Marchio di Qualità Ecologica EU-Ecolabel, nella pianificazione per un agriturismo in costruzione: il caso dell'Agriturismo Altrove." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2012. http://hdl.handle.net/10579/1874.

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Abstract:
Ci troviamo in un epoca dove esistono molte pubblicità, molti prodotti, molti slogan che ci invitano ad indirizzarci verso un’economia fatta di attività e di pratiche di vita più sostenibili; ma questi termini sono solo una moda momentanea, oppure, sono state progettate o intraprese azioni volte a conseguire questi obbiettivi? Soprattutto alcune attività come, ad esempio il turismo, possono essere svolte nel rispetto dell’ambiente e della località in cui vengono fatte? Questi progetti sono sviluppati solo a livello europeo oppure esistono progetti anche a livello regionale o comunale?Lo scopo di questo lavoro è spiegare quali sono le iniziative intraprese a livello comunitario dall’Unione Europea, nello specifico l’applicazione del Marchio Ecologico Europeo, e applicarlo ad una nuova realtà che sta nascendo a San Michele al Tagliamento, un comune in Provincia di Venezia.La nuova realtà di cui si parla in questo lavoro è l’Agriturismo Altrove, nato dalla volontà di riscoperta delle radici di una vita vissuta a contatto con la terra, gli animali e i ricordi; l’agriturismo è attualmente in costruzione e la mia proposta è quella di provare ad applicare i requisiti richiesti per ottenere il Marchio di Qualità Ecologica EU-Ecolabel. Il lavoro di analisi sarà svolto a più livelli perché prima di iniziare a verificare il possesso dei requisiti e quali siano i modi migliori per adeguarsi ad essi, è necessario conosce il contesto, quali sono le volontà del titolare dell’azienda, cercare possibili finanziamenti comunitari per sviluppare l’attività, conoscere la realtà del Comune e come la presenza di un possibile agriturismo riconosciuto con EU-Ecolabel si possa inserire entro l’offerta turistica della zona.Il risultato finale di questo lavoro è intraprendere le procedure per ottenere il Marchio di Qualità Ecologica EU-Ecolabel per l’Agriturismo Altrove, dando vita ad un progetto unico nella zona.
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SPACCASASSI, CHIARA. "FEELING THE EMOTIONS AROUND US: HOW AFFECTIVE STIMULI IMPACT VISUO-TACTILE INTERACTIONS IN SPACE." Doctoral thesis, Università degli Studi di Milano-Bicocca, 2019. http://hdl.handle.net/10281/241107.

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Abstract:
Lo spazio peripersonale (SPP) rappresenta una regione privilegiata di spazio immediatamente circostante il nostro corpo in cui stimoli visivi e tattili vengono integrati nelle aree cerebrali fronto-parietali (Hunley & Lourenco, 2018). L’ampiezza di SPP non è fissa ma può essere regolata da diversi fattori (Fogassi et al., 1996). Il presente lavoro di tesi si propone di indagare come l’integrazione visuo-tattile possa essere modulata dalla valenza intrinseca e acquisita degli stimoli visivi e da stati emotivi legati all’ansia. Negli Studi 1 e 3 è stato utilizzato il paradigma di interazione visuo-tattile (Canzoneri et al., 2012) in cui stimoli tattili venivano somministrati mentre stimoli visivi in avvicinamento a valenza intrinseca (Studio 1) e acquisita (Studio 3) si trovavano a specifiche distanze dal corpo dei partecipanti. I risultati dei due studi sono analoghi: a brevi distanze, tutti gli stimoli visivi comportano una facilitazione dell’elaborazione del tattile, a lunghe distanze dal corpo, invece, solo gli stimoli connotati da valenza modulano le interazioni visuo-tattili. Lo studio 2 è stato condotto per escludere che possibili effetti di aspettativa tattile potessero spiegare i risultati ottenuti nei due precedenti studi. Utilizzando lo stesso paradigma di interazione visuo-tattile, ora gli stimoli visivi si allontanano dal corpo anziché avvicinarsi ad esso. Contrariamente ai due studi summenzionati, si è qui riscontrato che la valenza degli stimoli non esercita nessun effetto sulla percezione spaziale, confermando dunque la validità degli Studi 1 e 3. Lo Studio 4 si propone di indagare le oscillazioni neurali sottostanti le interazioni visuo-tattili. Nello specifico, si vorrebbe replicare il risultato ottenuto da Wamain et al. (2016) il quale ha riportato un gradiente di attivazione della corteccia sensorimotoria dallo spazio peripersonale a quello extrapersonale, soltanto quando il compito richiedeva al soggetto una chiara intenzione motoria. Utilizzando un compito di discriminazione tattile, i partecipanti venivano invitati a rispondere ad una vibrazione consegnata sulla mano destra mentre osservavano stimoli visivi a valenza positiva e negativa, posizionati a varie distanze dal corpo. I risultati mostrano una chiara attivazione motoria quando tutti gli stimoli sono posizionati nello spazio peripersonale ma non in quello extrapersonale, portando prove a sostegno dell’esistenza di un sistema di codifica di SPP sottostante l’integrazione visuo-tattile (Maravita et al., 2003, Làdavas & Farnè, 2004). Nessun effetto legato alla valenza è stato registrato, avvalorando dunque i dati ottenuti nei precedenti esperimenti. Lo studio 5 è volto ad indagare come la congruenza tra stimoli visivi e tattili nello spazio sia modellata da stati emotivi legati ad ansia di stato e di tratto (Spielberger, 1983). Adottando una versione rivisitata del paradigma di Ordine di Giudizio Temporale (Filbrich et al., 2017), i partecipanti venivano invitati a riportare l’ordine di presentazione di stimoli visivi posizionati vicino o lontano dal proprio corpo, ignorando degli stimoli tattili consegnati 200 ms prima degli stimoli bersaglio. Tale procedura è stata somministrata prima e dopo il compito di induzione dell’ansia. Nonostante non sia stato replicato il generale effetto di facilitazione di congruenza visuo-tattile nello spazio vicino, è stato riscontrato che i soggetti con alta ansia di stato e di tratto mostrano rispettivamente un effetto inibitorio e facilitatorio dello stimolo tattile sull’elaborazione del visivo. Questo risultato è compatibile con studi già presenti in letteratura indicanti un ridotto controllo top-down per stimoli minacciosi nei soggetti ad alta ansia di stato (Bishop et al., 2004) e un compromesso controllo esecutivo nei soggetti ad alta ansia di tratto (Pacheco-Unguetti et al., 2010).
Peripersonal Space (PPS) is a privileged region of space, immediately surrounding our body, in which visual and bodily signals are promptly integrated in fronto-parietal areas of the brain (Hunley & Lourenco, 2018). PPS amplitude is not fixed, but it can be dynamically shaped by specific experimental manipulations (Fogassi et al., 1996). In Study 1 and 3, we tried to disentangle how visuo-tactile integration in space can be shaped by intrinsic and learned valence of objects. By using a visuo-tactile interaction paradigm, participants were asked to respond to a tactile stimulus while an approaching visual one (with intrinsic and learned valence in Study 1 and 3, respectively) was located at specific distances from their body (Canzoneri et al., 2012). The results of Study 1 and 3 seem aligned to each other: positive and negative stimuli entail larger visuo-tactile interactions in space than neutral ones. Indeed, at longer distances from the body, visuo-tactile interactions are dynamically modulated by valence-connoted looming visual stimuli. At shorter distances, instead, all stimuli acquire saliency regardless of their intrinsic or acquired valence, due to their proximity to the body. Study 3 aims to exclude that the above-mentioned results might be due to tactile expectancy (Kandula et al., 2017). Indeed, the more the visual stimulus approaches the body without tactile input, the more the bodily stimulus expectancy increases (Umbach et al. 2012). By using the same visual stimuli – that now recede away from participants’ body - and spatial distances as in Study 1, it was shown that the different valence of the stimuli is not able to produce any kind of effect in space, thus stressing the validity of the findings reported in Studies 1 and 3. Study 4 investigates the neuronal oscillations related to visuo-tactile coupling in near and far space for both positive and negative visual stimuli. In particular, we would like to replicate Wamain et al. (2016) results, which state that objects in near space are coded in motor terms, but only when the goal of the perceiver is to interact with them. By using a tactile discrimination task while valence-connoted visual stimuli were presented in near or far space, we found beta power desynchronization in near space over sensorimotor cortex, thus revealing a motor activation for valence-connoted visual stimuli close to the body but not when they were located far from it. This result corroborates the presence of such a multisensory system in the human brain (Maravita et al., 2003, Làdavas & Farnè, 2004). However, no effect of valence was found in the present EEG task, thus confirming Study 1 and 3 results. Study 5 explores how state and trait anxiety (Spielberger, 1983) can alter the prioritizing effect of congruent visuo-tactile stimulation in space. By adopting a revised version of the Temporal Order Judgment task as in Filbrich et al. (2017), participants were asked to report the order of near or far visual stimulus presentation before and after doing an anxiety provoking task, trying to ignore a tactile cue. Despite we were unable to report an overall prioritizing effect of congruent visuo-tactile interaction in near space, it has been found that participants who experienced a higher temporary state of anxiety showed an inhibitory effect of the congruent tactile cue on the near visual stimulus processing. On the other side, high trait anxiety participants’ response to the congruent multisensory stimulation seems to be more facilitated in near than in far space. This finding seems to be compatible with the reduced top-down control over threat-related distractors showed by high state anxiety individuals (Bishop et al., 2004) and with a reduced executive control in trait anxious subjects (Pacheco-Unguetti et al., 2010). Taken together, these five studies stress the privileged integration of visual and tactile stimuli inside PPS and its permeability to emotional related states.
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NICOLINI, ALESSIO. "EMAC (Extended Metal Atom Chains) a base di Ferro(II) come Magneti Molecolari: Sintesi, Struttura e Comportamento Magnetico." Doctoral thesis, Università degli studi di Modena e Reggio Emilia, 2021. http://hdl.handle.net/11380/1250760.

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Abstract:
La dimensione annuale della Global DataSphere (quantità totale di dati creati nel mondo) è aumentata esponenzialmente nell'ultimo decennio e supererà i 150 trilioni di gigabyte entro il 2025. L'archiviazione e l'elaborazione dei dati sono tra i target primari in campi emergenti come le tecnologie quantistiche e la spintronica (spin elettronica). Un importante obiettivo è il controllo delle proprietà magnetiche e dello spin a livello atomico e molecolare. Interessanti, sono nanostrutture chiamate Magneti a Molecola Singola (SMM), che possiedono proprietà magnetiche simili a quelle dei magneti tradizionali, ma con origine puramente molecolare. La bistabilità magnetica e i lunghi tempi di rilassamento possono rendere i SMM applicabili come singoli bit. Le loro proprietà fisiche possono essere ottimizzate mediante design chimico. Gli EMAC (Extended Metal Atom Chains) a base di ferro(II) sono potenziali SMM, per via del grande spin e anisotropia magnetica del Fe2+ ad alto spin. Gli EMAC sono catene lineari di almeno tre ioni metallici, avvolti da leganti organici polidentati, che promuovono corte distanze tra i metalli e, a volte, legami metallo-metallo. Tuttavia, è difficilissimo isolare questi composti per via della grande tendenza di Fe2+ a subire processi di ossidazione e idrolisi. Infatti, prima che nel 2018 noi pubblicassimo una catena di 4 ioni Fe2+, [Fe4(tpda)3Cl2] (1), con leganti oligo--piridilamminici, l'unico EMAC noto a base di ferro(II) era un catena di 3 Fe (2, Cotton et al. nel 1998). Nel 2020, Guillet et al. ha riportato un nuovo complesso di 3 Fe2+ (3) con leganti sililati. I complessi 1, 2 e 3 mostrano interazioni ferromagnetiche, mentre 3 contiene anche legami metallo-metallo. L’obiettivo di questa Tesi è la progettazione, sintesi e caratterizzazione di composti di metalli di transizione con stati elettronici altamente magnetici, contenenti interazioni ferromagnetiche e, eventualmente, legami metallo-metallo. In particolare, essa descrive uno studio sistematico di una serie di EMAC a base di ferro, ottenuti e maneggiati in condizioni strettamente anaerobiche e anidre. I nuovi composti sono stati caratterizzati con diffrazione di raggi X su cristalli singoli, definendo le loro strutture molecolari con precisione atomica. Poi, le loro proprietà sono state studiate in soluzione (spettrometria di massa, spettroscopia elettronica e NMR, voltammetria ciclica) e in stato solido (spettroscopia Mössbauer, magnetometria DC e AC). Inizialmente, i Cl− assiali sono stati sostituiti con leganti Br− in 1. Il complesso [Fe4(tpda)3Br2] (4) ha interazioni ferromagnetiche dominanti a temperatura ambiente e comportamento magnetico simile ad 1. Sorprendentemente, le misure AC hanno evidenziato una differenza significativa: sebbene sia 1 che 4 abbiano mostrato comportamento da SMM, il rilassamento lento della magnetizzazione in 4 avviene anche in campo zero. Per attivare il meccanismo del doppio scambio, che può rafforzare il ferromagnetismo in composti a valenza mista, 1 è stato ossidato, isolando due complessi lineari a valenza mista: mono- ([Fe2IIFeIII(tpda)3]PF6, 5) e bi-ossidato ([FeIIFe2III(tpda)3Cl]PF6, 6). Gli spettri Mössbauer (57Fe) a temperatura variabile, e quello elettronico, classificano 5 come sistema a valenza mista di tipo Robin-Day Classe II, a 298 K, mentre non si verifica alcuna delocalizzazione a 10 e 77 K. Inoltre, 5 ha comportamento da SMM in campo zero. Per aumentare la stabilità di queste strutture a catena, è stato progettato e sintetizzato un nuovo legante tripodale, N(CH2CH2NH-Py-NH-Py)3, con tre unità oligo--piridilamminiche legate covalentemente tra loro. La sua chimica di coordinazione è stata esplorata preliminarmente con ferro e cobalto, sebbene non siano ancora stati ottenuti nuovi EMAC, fino ad ora.
The annual size of the Global DataSphere (the total amount of data created across the world) has experienced an exponential increase during the last decade, and it will exceed 150 trillion of gigabytes within 2025. Storage, transfer and elaboration of data became one of the most appealing targets in emerging fields such as quantum technologies and spintronics (spin electronics). A primary goal is the control of magnetic properties and spin at the atomic and molecular level. Interesting are specific nanostructures called Single-Molecule Magnets (SMMs), which possess similar magnetic properties to those of bulk magnets but of pure molecular origin. SMMs can feature magnetic bistability and long relaxation times, which make them attractive to be implemented as single bits. Their physical properties can be tuned by chemical design. Iron(II)-based Extended Metal Atom Chains (EMACs) are appealing synthetic targets as SMMs, because of the large spin and magnetic anisotropy of high-spin iron(II). EMACs are linear arrays of at least 3 metal ions wrapped together by polydentate organic ligands, which promote short separations between the metal centers and, sometimes, metal-metal bonds. However, these compounds proved to be very elusive, due to the exceeding tendency of iron(II) to undergo oxidation and hydrolysis processes. In fact, before our report of a tetrairon(II) chain [Fe4(tpda)3Cl2] (1) based on oligo--pyridylamido ligand tpda2– in 2018, the only known iron(II)-based EMAC was a triiron(II) complex with formamidinato ligands (2) described by Cotton et al. in 1998. In 2020, Guillet et al. reported a new triiron(II) chain (3) supported by silylated diaminopyridines. Complexes 1, 2 and 3 exhibit ferromagnetic interactions, while 3 also contains metal-metal bonds. The aim of this Thesis was the design, the synthesis and the characterization of transition metal compounds with highly magnetic electronic states, containing ferromagnetic interactions and, possibly, metal-metal bonds. In particular, it describes a systematic study of a series of iron-based EMACs, obtained and handled in strictly anaerobic and anhydrous conditions. The novel synthesized compounds were firstly characterized by single crystals X-ray diffraction, to define their molecular structures with atomic precision. Afterwards, their properties were investigated in solution (mass spectrometry, electronic and NMR spectroscopy, cyclic voltammetry) and in solid state (Mössbauer spectroscopy, DC and AC magnetometry). The effect of replacing axial Cl– − with Br– ligands in 1 was firstly investigated. Complex [Fe4(tpda)3Br2] (4) exhibits dominant ferromagnetic coupling at room temperature and similar magnetic behavior to 1. Surprisingly, AC experiments pointed out a significant difference: although both 1 and 4 showed SMM behavior, slow magnetic relaxation in 4 was observable even in zero applied field. To attempt activating the double-exchange mechanism, which could strengthen the ferromagnetic interaction in mixed valent compounds, the chemical oxidation of 1 was carried out, isolating two linear triiron mixed-valence species: one- ([Fe2IIFeIII(tpda)3]PF6, 5) and two-electron oxidized ([FeIIFe2III(tpda)3Cl]PF6, 6). Variable temperature 57Fe Mössbauer and electronic spectra suggest that 5 is best classified as a Robin-Day Class II mixed-valence system at 298 K, while no delocalization occurs at 10 and 77 K. Furthermore, 5 exhibits zero-field SMM behavior. In order to better stabilize these chain like structures, a challenging new tripodal ligand, N(CH2CH2NH-Py-NH-Py)3, based on three covalently linked oligo-α-pyridylamido units, was designed and synthesized. Its coordination chemistry towards iron and cobalt was preliminary explored, although no new EMACs were obtained so far.
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Tozzi, Giulia. "Le iscrizioni del santuario di Dioniso Eleutereo ad Atene e l'assemblea nel teatro. Funzione e valenza politica del sito tra V e I secolo a.C." Doctoral thesis, Università degli studi di Padova, 2014. http://hdl.handle.net/11577/3423537.

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Abstract:
The PhD dissertation here presented concerns the political significance and function of the theatre and the sanctuary of Dionysos Eleutherios in Athens in a chronological period which runs from the fifth to the first century B.C. Its primary aim is to investigate the practice of displaying inscriptions in the area of the theatre, in order to recognize the ideological value of the documents there exposed and, consequently, to understand the socio-cultural and political meaning of this specific site as an appropriate place for the publication of official texts within the city. This problem is the focus of the first part of the dissertation, which comprises a classification of all the inscriptions displayed in the area of the sanctuary of Dionysos during the Classical and Hellenistic periods. The selection and identification of the documents has been carefully conducted on the basis of the excavation data (fundamental for this research, though not always accurate in recording the precise provenance) and an analysis of their content (in those cases where the texts are not too fragmentary). It should be noted that we are dealing with texts which are often incomplete while other inscriptions which may once have been displayed in the area of the theatre have not survived. However the study of all the surviving inscriptions located in the site – together with an appreciation of each of them in its proper cultural and historical context – has enabled me to investigate in depth the political use and value of the theatre. I drew up a catalogue deploying categories to classify the different inscriptions (for example, decrees, catalogues, dedications, etc…) before arranging the texts within each section into chronological order. The most represented categories are honorific decrees and dedications, exhibited in the area to express gratitude to benefactors or citizens whose activities were linked in various ways to the sacral or theatrical practice of the site and whose behavior served as a model for Athenians. This catalogue provides the following information for each inscription: physical description, provenance, conservation status, dating, text with apparatus, current published editions, brief comment on the most remarkable aspects (concerning palaeography, language, chronology and content) of the document. The readings have been verified thorough autopsy of the texts at the Epigraphical Museum or at the Archaeological Site of the Acropolis. This compilation is complimented by two more sections concerning other inscriptions found in the area of the sanctuary whose original setting in the site is either plausible (section VI) or has to be definitively excluded (section VII); the reasons for the inclusion of each document in these two last sections are detailed in the accompanying notes. Some of the decrees collected in the catalogue explicitly indicate that the decisions handed down by the city were taken during an assembly held in the theatre of Dionysos. This theme lies at the heart of the political significance of the theatre and is the central concern of the second part of the dissertation. The political use of the theatre is attested for in many cities of the Greek world and must be analyzed with an understanding of the diverse values and functions which typified theatrical buildings in Greek society. However, this phenomenon becomes more complex in Athens, because of the presence in the city of a dedicated ekklesiasterion on top of the Pnyx, whose construction saw three different phases between the fifth and the fourth century B.C. and whose activity is documented in the written sources. The custom of assembling in the theatre – seldom documented in the fifth century before becoming more frequently attested to from the second half of the fourth century – is testified not only for the theatre of Dionysos, but also for that of Munichia at Piraeus, which was similarly used for the meeting of the ekklesia in this period. Therefore the second part of the thesis provides a detailed, diachronic examination of all the literary and epigraphic Greek texts mentioning the use of these two theatres as assembly places. Here the purpose is to investigate which factors determined why Athenians chose these sites for assemblies over the Pnyx and to understand how across time the theatre gradually came to supplant the role of the ekklesiasterion. In this regard, particular attention has been paid to the political use of the theatre in the fifth century – a time when the Pnyx was still in use as an assembly place, and the theatre had yet to assume its current monumental form in stone. The literary passages are analyzed individually, while the inscriptions are tabulated according to the formula used to indicate the place of the meetings. The evidence examined include a far more up-to-date survey than previous studies – which though few remain essential – thanks especially to the excavations conducted in the area of the Agora by the American School of Classical Studies in Athens from the 1930s. These sources are analyzed in parallel with an appreciation of the archaeological data pertaining to the Pnyx and the theatre of Dionysos: these data complement the evidence of the written sources, providing information about the shape and size of these sites and, consequently, on the number of people who could be accommodated there. In conclusion, the analysis of the broader material evidence together with historical sources suggests that – while political and ideological contexts remained always significant – changing practical needs after the fifth century were crucial to the changing location of political assemblies.
La tesi di dottorato qui presentata riguarda il significato e la funzione politica del teatro e al santuario di Dioniso Eleutereo ad Atene in un lasso cronologico intercorrente tra il V e il I secolo a.C. Scopo principale della ricerca è quello di analizzare la consuetudine di esporre epigrafi nell’area del teatro, al fine di comprendere il valore ideologico dei documenti ivi pubblicati e, di rimando, di approfondire il significato socio-culturale e politico che tale sito acquisì nel tempo in quanto spazio scelto all’interno della città per la pubblicazione di testi ufficiali. Questo tema costituisce il fulcro della prima parte della dissertazione, che comprende una catalogazione di tutte le iscrizioni pubblicate nell’area del santuario di Dioniso durante le età classica ed ellenistica. La selezione e l’identificazione dei documenti epigrafici raccolti è stata meticolosamente effettuata sulla base dei dati di scavo (fondamentali per questa ricerca, ma non sempre precisi nel registrare con esattezza il luogo di rinvenimento) e l’analisi del loro contenuto (nei casi in cui il testo non è troppo frammentario). È necessario porre l’attenzione sul fatto che tali testi documenti sono spesso lacunosi e che costituiscono un campione certamente limitato rispetto all’insieme di tutte le iscrizioni che potrebbero essere state pubblicate nell’area del teatro nel periodo in oggetto. Ad ogni modo, lo studio complessivo di tutte le epigrafi superstiti collocate nel sito – associato ad un riesame di ognuno di questi testi nel contesto storico-culturale che gli è proprio – ha consentito di approfondire l’uso e il significato politico del teatro. Le iscrizioni sono classificate nel catalogo in base alla tipologia epigrafica dei testi in diverse sezioni (decreti, cataloghi, dediche ecc.), all’interno delle quali i documenti sono organizzati in ordine cronologico. Le categorie epigrafiche più rappresentate sono i decreti e le dediche onorarie, ivi esposti per esprimere gratitudine verso personaggi legati a vario titolo all’attività teatrale o cultuale svolta nel sito e il cui lodevole comportamento nei confronti della città diventa modello per gli Ateniesi. Per ogni epigrafe inserita nel catalogo si forniscono le seguenti informazioni: descrizione e tipologia del manufatto, provenienza, stato di conservazione, datazione, testo con apparato critico, edizioni, commento puntuale sugli aspetti paleografici, testuali, linguistici e storico-cronologici ritenuti più rilevanti per l’esegesi del testo. Le iscrizioni, conservate nel Museo Epigrafico di Atene o nel sito archeologico dell’Acropoli, sono state riesaminate tutte autopticamente. Il catalogo è inoltre completato da due sezioni, in cui sono riunite altre epigrafi trovate nell’area del santuario, la cui pertinenza ad esso è tuttavia solo ipotizzabile (sezione VI) o da escludere (sezione VII); le ragioni che hanno determinato l’inclusione di tali iscrizioni in queste due ultime sezioni sono chiarite nelle note che corredano i singoli testi. Alcuni dei decreti raccolti nel catalogo indicano esplicitamente che la decisione varata dalla città e registrata per iscritto sulla stele fu presa durante un’assemblea tenuta nel teatro di Dioniso. Questo aspetto è molto significativo per l’indagine sulla valenza politica del teatro e rappresenta il tema centrale della seconda parte della tesi. L’uso assembleare del teatro è attestato per molte città del mondo greco e deve essere analizzato alla luce di quella pluralità di valenze e funzioni che contraddistinsero la natura stessa dell’edificio teatrale. Tuttavia, l’analisi di questo fenomeno per il caso ateniese è particolarmente interessante, poiché la città era di fatto dotata di un proprio ekklesiasterion sulla collina della Pnice, la cui costruzione vide tre diverse fasi edilizie tra il V e il IV secolo a.C. e la cui attività è documentata dalle fonti. La consuetudine di riunirsi nel teatro – raramente attestata nel V secolo a.C. e poi sempre più di frequente a partire dalla seconda metà del IV secolo a.C. – è testimoniata non solo per il teatro di Dioniso, ma anche per quello di Munichia al Pireo, che fu analogamente usato per le riunioni dell’ekklesia in quel periodo. Dunque la seconda parte della tesi è dedicata ad un dettagliato esame diacronico di tutti i testi letterari ed epigrafici che menzionano l’uso di uno di questi due teatri come luogo di assemblea. Il fine è di indagare sui fattori che determinarono la scelta di questi luoghi per le riunioni al posto della Pnice e di comprendere in che modo nel tempo il teatro arrivò a sostituire il ruolo dell’ekklesiasterion cittadino. In questo senso, è analizzato con particolare attenzione l’uso politico del teatro nel V secolo a.C., periodo in cui la Pnice era ancora in uso come luogo di assemblea e il teatro doveva ancora assumere una forma monumentale. I passi letterari sono analizzati individualmente, mentre le iscrizioni sono catalogate in base alla formula utilizzata per indicare il luogo di svolgimento dell’assemblea. La quantità dei documenti epigrafici che attestano lo svolgimento di riunioni politiche nel teatro è notevolmente più consistente rispetto a quella presentata negli studi precedenti – che non sono numerosi, ma restano essenziali per questa ricerca – grazie soprattutto al consistente incremento di materiale dovuto agli scavi condotti nell’area dell’agorà dall’American School of Classical Studies in Athens dagli anni Trenta del Novecento. Le testimonianze epigrafiche e letterarie sono esaminate parallelamente ai dati archeologici che riguardano la Pnice e il teatro di Dioniso, dati che completano le notizie desumibili dalle fonti scritte, fornendo informazioni su forma e dimensioni dell’auditorium della Pnice e del theatron e, di conseguenza, sul numero di persone che poteva essere ospitato in tali spazi. In conclusione, l’analisi delle fonti e dei dati archeologici induce a concludere che – pur essendo rilevanti i motivi politici e ideologici – si deve dare il giusto peso a diversi fattori di ordine pratico che, dopo il V secolo a.C., furono senz’altro determinanti per il cambiamento del luogo di svolgimento delle assemblee.
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Pirolozzi, Fabio. "La valenza fiscale dei principi contabili internazionali nella determinazione del reddito d'impresa con particolare attenzione alle implicazioni derivanti dall'applicazione dello IAS/IFRS n. 39 relativo agli strumenti finanziari." Doctoral thesis, Luiss Guido Carli, 2011. http://hdl.handle.net/11385/200883.

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D'accriscio, Florian. "Complexes de nickel caméléons : exploration de tous ses degrès d'oxydation pour la formation de liaisons C-C et C-CF3." Thesis, Toulouse 3, 2017. http://www.theses.fr/2017TOU30216.

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Abstract:
Ce projet de recherche porte sur l’étude de complexes de nickel à différents degrés d’oxydation (de 0 à +IV) dans le but de promouvoir la formation de liaisons C–C et C–CF3. Dans une première partie, l’étude porte sur l’utilisation de complexes de nickel à basse valence en tant que catalyseurs pour les réactions de couplage croisé de Negishi et de Suzuki-Miyaura. Si la formation de liaisons C–C est une réaction parfaitement maîtrisée au palladium, l’emploi de complexes de nickel comme catalyseurs est plus difficile à appréhender d’un point de vue mécanistique. Dans ce travail, l’utilisation d’un ligand bis-phosphine a permis de synthétiser et d’isoler des complexes de nickel(0). Une étude mécanistique complète alliant expériences et calculs DFT démontre que la réaction de Negishi fonctionne uniquement sur un régime Ni(0)/Ni(II). Des études préliminaires montrent en revanche que le mécanisme est tout autre lorsqu’on s’intéresse à la réaction de Suzuki-Miyaura. Dans une deuxième partie, l’objectif est la formation de liaisons C–CF3 en utilisant des complexes de nickel à haute valence. La formation de ces liaisons à partir de métaux de transition reste un défi puisque les méthodologies utilisées à ce jour au niveau industriel nécessitent l’utilisation de conditions drastiques et conduisent à la formation de composés nocifs pour l’environnement. Ce n’est que très récemment que des travaux de recherche ont porté sur l’utilisation du nickel comme support à la formation de liaisons C–CF3. Ce projet décrit la synthèse de complexe de nickel(III) portant deux groupements CF3 et l’utilisation d’un complexe dimérique de nickel(III) comme plateforme pour l’accès à d’autres complexes [NiIII(CF3)2]. Si ces complexes ne permettent pas de former de liaisons C–CF3, une espèce de nickel(IV) permet la formation de telles liaisons. Il s’agit de plus du premier complexe de nickel(IV) portant deux atomes de fluor et deux groupements CF3 capable de promouvoir l’activation de liaisons C–H
This research project aims at the study of nickel complexes in different oxidation states (from 0 to +IV) in order to promote C–C and C–CF3 bond formation. In a first part, low-valent nickel complexes are used as catalysts to perform Negishi and Suzuki-Miyaura cross-coupling reactions. If the C–C bond formation is a well-known reaction using palladium catalysts, the use of nickel complexes as catalysts is more complicated to understand in the mechanistic aspect. In this work, the key point is the use of a bis-phosphine ligand which allows the synthesis and isolation of nickel(0) complexes. A full mechanistic study via stoichiometric reactions as well as DFT calculations confirms that the Negishi cross-coupling works only on a Ni(0)/Ni(II) catalytic cycle. Surprisingly, preliminary studies on the Suzuki-Miyaura cross-coupling reactions show that the mechanism pathway is completely different. In a second part, our interest is focused on the C–CF3 bond formation using high-valent nickel complexes. In chemical industries, the C–CF3 bond formation requires harsh conditions and also produces toxic waste for the environment. This mainly explains why the use of transition metals is still challenging in this topic. However in the last few years, the interest for the use of nickel complexes as coupling agent for C–CF3 bond formation has grown. This work deals with the synthesis of nickel(III) complexes bearing two CF3 substituents and the use of a dimeric nickel(III) complex as a building block for the formation [NiIII(CF3)2] type complexes. If these species do not promote the C–CF3 cross coupling, a nickel(IV) complex shows its ability to create this bond. Moreover, this is the first nickel(IV) species bearing both fluorine and CF3 substituents at the same metal center and promoting C–H bond activation
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Santos, Andréa Luisa Martins dos. "Mulher negra: das formações discursivas à consolidação e quebra do estereótipo da mulata que dança." Universidade de São Paulo, 2018. http://www.teses.usp.br/teses/disponiveis/8/8147/tde-28112018-102656/.

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Abstract:
Este estudo tem como objetivo observar a relação de estereótipos específicos com as construções identitárias presentes nos discursos de duas mulheres afrodescendentes, a partir de dois livros, um biográfico e outro autobiográfico (LEJEUNE, 2008): Valeria Valenssa, Uma Vida de Sonhos (BERGALO; DUARTE, 2015) e Life in Motion, An Unlikely Ballerina (COPELAND, 2014). Além da cor da pele, as duas mulheres têm em comum a dança. Enquanto a bailarina clássica Misty Copeland foi a primeira mulher negra a ser prima ballerina em uma companhia de ballet nos Estados Unidos, a sambista Valeria Valenssa foi a primeira mulata Globeleza, a mulher que materializou(-se) o/no estereótipo da mulata sensualizada do carnaval brasileiro. Compreendemos a relevância do trabalho, pois, em ambos os países, a história para a construção identitária de mulheres com esse tipo físico aproxima-se pela tragédia da escravização de pessoas negras, resultando em um lastro de segregação racial, fato que apresenta grande conexão com o modo de vida das duas mulheres, cujas trajetórias são aqui investigadas. Tais investigações apoiam-se, principalmente, nos estudos sobre estereótipos sugeridos por Lippmann (2008) e Amossy (2014), na identidade narrativa de Ricoeur (2004), e nos estudos sociológicos de Collins (2000), Harris-Perry (2011) e Davis (2016). Ao compararmos os percursos das duas mulheres, mesmo tendo encontrado algumas similaridades, encontramos também um distanciamento devido ao contexto de interações sociais e culturais entre brancos e negros em seus países de origem. Como aporte teórico para a análise do corpus, utilizamos a interdisciplinaridade entre a Semiótica francesa standard e seus desdobramentos, e a Análise do Discurso. A base da análise deste trabalho é o conceito de manipulação, refletindo sobre as possibilidades de manipulação do ator do enunciado sobre o enunciatário-leitor. Desse modo, estão presentes os estudos propostos por Landowski (2014), Fiorin (2002, 2006, 2015, 2016), Discini (2009, 2015), Harkot-de-La-Taille (2004, 2016), Barros (2005) Pietroforte (2006), Maingueneau (2005, 2008) e Ricoeur (2004).
The aim of this study is to observe the relation between specific stereotypes and the identity constructions in the discourses of two Afro - descendant women. This observation is made through the study of two books, being one of them a biography and the other an autobiography (LEJEUNE, 2008), they are: \"Valeria Valenssa, Uma Vida de Sonhos\" (BERGALO; DUARTE, 2015) and \"Life in Motion, An Unlikely Ballerina\" COPELAND, 2014). Besides their skin color, the two women have also the dance in common. While classic ballerina Misty Copeland was the first black woman to be prima ballerina in a ballet company in the United States, the samba dancer Valeria Valenssa was the first mulata Globeleza, the woman who materialized (in)the stereotype of the sensual Brazilian Carnival mulata. The relevance of the research is justified because in both countries the history for the Black women identity construction is, somehow, based on the tragedy of enslavement of Black people, resulting in a trace of racial segregation. This fact is connected to the way of life of the two women investigated in this paper. The investigations are mainly based on the studies regarding stereotypes suggested by Lippmann (2008) and Amossy (2014), Ricoeur\'s theory of narrative identity (2004) and the sociological studies of Collins (2000), Harris-Perry (2011) and Davis (2016). Thus, when comparing both situations, even with some similarities, there is also a distance due to the context of social and cultural interactions between Whites and Blacks in both countries. As the theoretical contribution to the analysis of the corpus, the interdisciplinarity between French Semiotics and its developments, and Discourse Analysis were used. The basis of analysis in this work is the concept of manipulation, considering the possibilities the actor of the utterances has of manipulating the reader-enunciatee. In this way, the studies proposed by Landowski (2014), Fiorin (2002, 2006, 2015, 2016), Discini (2009, 2015), Harkot-de-La-Taille (2004, 2016), Barros (2006), Maingueneau (2005, 2008) and Ricoeur (2004) were used.
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Febrer, Romaguera Manuel Vicente. "Cartas pueblas de las morerías valencianas y documentación complementaria /." Zaragoza : Anubar ed, 1991. http://catalogue.bnf.fr/ark:/12148/cb36664424j.

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Borisov, Vladislav Verfasser], Ingrid [Akademischer Betreuer] [Mertig, Steffen [Akademischer Betreuer] Trimper, and Maria-Roser [Akademischer Betreuer] Valenti. "Multiferroic interfaces of mixed valency systems studied from first principles / Vladislav Borisov. Betreuer: Ingrid Mertig ; Steffen Trimper ; Maria-Roser Valentí." Halle, Saale : Universitäts- und Landesbibliothek Sachsen-Anhalt, 2015. http://d-nb.info/106820821X/34.

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Lombardi, Veronica <1974&gt. "Valenze di Qing nel Zhuangzi." Doctoral thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2004. http://hdl.handle.net/10579/625.

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Abstract:
L'analisi delle valenze che qing assume nel Zhuangzi mostra come i diversi significati del carattere siano legati da un rapporto di mutua e logica derivazione e come siano tutti riconducibili a una matrice comune che consente una descrizione coerente del concetto di qing nel rispetto della sua polisemia. Il significato fondamentale di qing si evidenzia nell'uso del termine in riferimento al Dao, del quale indica le caratteristiche intrinseche, designando di conseguenza anche quelle di tutte le cose, che del Dao sono manifestazione. Consistendo in ciò che le cose sono in sé per propria natura, qing costituisce l'oggetto ideale della conoscenza, designando pertanto anche la verità dei fatti e la veridicità delle parole. In relazione all'essere umano, qing ne designa in modo particolare la naturale predisposizione a relazionarsi con l'altro e con l'ambiente in generale reagendo agli stimoli da questi forniti; qing costituisce il processo reattivo e comunicativo peculiare all'uomo, processo in cui la formulazione di giudizi, il sorgere di preferenze, emozioni, desideri e intenzioni si legano in un rapporto di mutua derivazione e dipendenza. Qing, indicando le caratteristiche intrinseche dell'uomo, si rivela affine a xing (natura umana). Il carattere xing non occorre nella prima sezione del Zhuangzi, nella quale inoltre non si riscontrano termini a esso pienamente corrispondenti e pertanto in grado di sostituirlo; l'analisi del rapporto tra qing e xing e del contesto polemico che segna l'esplicita introduzione del tema di xing nel testo induce a ipotizzare che l'assenza del carattere xing dal nucleo originario del Zhuangzi, non impedendo al suo autore di trattare della natura umana, esprima il suo rifiuto di aderire alla concezione propugnatane dai pensatori suoi contemporanei, in particolare da Mencio. Qing designa le caratteristiche intrinseche della natura umana: la conservazione della purezza e della spontaneità che costituiscono la dotazione originaria dell'uomo consente di preservare l'integrità di qing, e dunque di xing, e di agire in modo morale; l'allontanamento da tale condizione porta all'alterazione di qing e all'adesione a quei valori morali artificiali e convenzionali la cui imposizione il Zhuangzi avversa. Le valenze di qing riscontrate nel Zhuangzi sono attestate anche nelle altre opere del periodo pre-Qin, le quali inoltre frequentemente impiegano il termine nel senso di "sentimento, emozione". Si esclude che nel Zhuangzi qing possa assumere in maniera diretta tale accezione, per quanto l'opera attribuisca un valore fondamentale alle emozioni, considerando le modalità della loro espressione indice della qualità pura o alterata del qing dell'individuo e ritenendo che esse svolgano un ruolo primario nel motivare nel singolo la volontà di ripristinare la purezza originaria del proprio qing. Le opere coeve al Zhuangzi individuano nella spontaneità delle emozioni il segnale dell'imperfezione morale di xing, indicando nella pratica rituale e nello studio i mezzi utili a regolare le emozioni e a condurre alla moralità la natura umana. Diversamente, per il Zhuangzi xing, essendo determinato dal Dao, all'origine è moralmente buono, così come di conseguenza le emozioni in cui si esprime; la radice del male risiede nell'errore gnoseologico, che porta ad aderire a conoscenze parziali che ostacolano la comprensione del Dao e dei valori che da esso discendono; i limiti della conoscenza condizionano lo svolgersi del processo di reazione e comunicazione che è parte costitutiva del qing dell'uomo causando il sorgere di emozioni inappropriate e smodate che rivelano l'allontanamento dell'individuo dall'Autenticità. Il rifiuto del Zhuangzi di impiegare qing nel senso di "emozione" e l'enfasi posta sul problema della conoscenza si ritiene esprimano il rifiuto della concezione negativa delle emozioni e della natura umana propugnata dagli altri pensatori del periodo pre-Qin. The analysis of qing in the Zhuangzi shows that the different meanings the term takes are connected in a relation of mutual and logical derivation, and that they all stem from a common basis which allows to give the concept of qing a coherent description in full respect of its polysemy. Qing reveals its basic meaning in the occurrences in which it is used with reference to the Dao, whose it indicates the intrinsic characteristics, therefore indicating also the intrinsic characteristics of all the things, which of the Dao are manifestations. Being what things are in themselves according to their nature, qing constitutes the ideal object of knowledge, and thus it also denotes the truth of facts and words. In relation to human beings, qing particularly denotes man's natural predisposition to interact with the other and generally with the surrounding environment by reacting to the stimuli he receives from them; qing constitutes the reaction and communication process peculiar to man, process in which the formulation of judgements, the rising of preferences, emotions, desires, and intentions are connected in a relation of mutual derivation and dependence. Qing, indicating man's intrinsic characteristics, reveals itself to be similar to xing (human nature). The character xing does not occur in the first section of the Zhuangzi; the analysis of the relation between qing and xing and of the polemical context marking the explicit introduction of the topic of human nature in the work induces to hypothesize that the absence of the character from the original core of the Zhuangzi, not preventing its author from dealing with the theme of human nature, expresses his refusal towards the conception of xing held by the other thinkers of the period, particularly by Mencius. Qing designates the intrinsic characteristics of human nature; the preservation of the purity and spontaneity of man's original endowment allows to preserve the integrity of qing, and hence of xing, and thus to act morally, whilst the deviation from the original purity causes the authenticity of qing to be lost, and man to adhere to those artificial and conventional moral values whose imposition the Zhuangzi refuses. The meanings of qing found in the Zhuangzi are also attested in the other pre-Qin works, in which, moreover, qing is often given the sense of "feeling, emotion"; the analysis of the text induces to rule out the possibility for qing to take this meaning directly in the Zhuangzi, although the work attributes a fundamental value to emotions, deeming the ways in which they are expressed to betoken the pure or altered quality of the individual's qing, and believing emotions to play a primary role in determining the individual's will to restore the original purity of his qing. The works contemporary to the Zhuangzi deem the spontaneity of emotions to be the signal of man's moral imperfection, indicating the ritual practice and learning as the means by which regulate emotions and bring morality to human nature; differently, for the Zhuangzi xing, being determined by the Dao, is morally good, and consequently also the emotions by means of which it expresses itself are morally good. The Zhuangzi indicates the root of evil in the gnoseological mistake causing man to adhere to partial forms of knowledge which hinder the understanding of the Dao and of the values deriving from it; the limits of partial knowledge condition the carrying out of the reaction and communication process which is constitutive part of man's qing, causing inappropriate and excessive emotions to rise; such emotions reveal the individual's deviation from the Authenticity of his nature. We believe the refusal of the Zhuangzi to use qing in the meaning of "emotion" and the emphasis it puts on the problem of knowledge to be expression of the refusal of the authors of the work towards the negative conception of emotions and of human nature held by the other thinkers of the pre-Qin period.
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Ferrandis, Montesinos José Vicente. "Las murallas de Valencia. Historia, arquitectura y arqueología. Análisis y estado de la cuestión. Propuesta para su puesta en valor y divulgación de sus preexistencias." Doctoral thesis, Universitat Politècnica de València, 2016. http://hdl.handle.net/10251/63239.

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Abstract:
[EN] This thesis deals with the analysis of the urban development of the city of Valencia through the study of its historic walls. The study is presented from three complementary perspectives: historical, architectural and archaeological. Furthermore, it has also used the old topography to determine the characteristics of the layout and its impact on the environment. Thus, introducing the study taking the oldest data sources and the origin of the occupation of valentin solar, that could reach a horizon of V century BC is also analyzed. Then, through the data provided by different sources, the foundation of the Roman colony of Valentia analyzes, the construction of the first wall known and its urban and "poliorcetic" evolution until the arrival of the Muslims, after analyzing the early Christian period and Visigoth, respectively. Then the study focuses on urban changes introduced by the early Muslims and the construction of a new wall and its evolution over time until the arrival of the Christians after the crusade Jaime I. The study, from this moment, is to analyze the evolution of the Islamic wall, urban development of the city and the erection of a new fence in the fourteenth century. From that moment, reaching the nineteenth century, the thesis analyzes the characteristics of the wall and its changes to its demolition. Finally, an analysis of the state of the updated about the situation in which different residues are conserved in all elements of historical murals fences Valencia presents, and, subsequently, proposes a framework to value them according to criteria considered appropriate to apply to rescue and restore ostracism historical memory deserves to be considered.
[ES] La presente Tesis aborda el análisis de la evolución urbanística de la ciudad de Valencia a través del estudio de sus murallas históricas. El estudio se presenta desde tres puntos de vista complementarios: el histórico, el arquitectónico y el arqueológico. Asimismo, también se ha utilizado la topografía antigua para determinar las características del trazado y su impacto en el medio. Así, introduciendo el estudio tomando las fuentes y datos más antiguos, se analiza también el origen de la ocupación del solar valentino, que podría alcanzar un horizonte del siglo V a.C. Seguidamente, a través de los datos que proporcionan las diferentes fuentes, se analiza la fundación de la colonia romana de Valentia, la construcción de la primera muralla conocida y su evolución urbana y poliorcética hasta la llegada de los musulmanes, tras analizar los periodos paleocristiano y visigodo, respectivamente. A continuación, el estudio se centra en los cambios urbanos introducidos por los primeros musulmanes y la construcción de una nueva muralla, así como su evolución en el tiempo hasta la llegada de los cristianos tras la cruzada de Jaime I. El estudio, a partir de este momento, se centra en analizar el devenir de la muralla islámica, la evolución urbana de la ciudad y la erección de una nueva cerca en el siglo XIV. Desde este momento, hasta alcanzar el siglo XIX, la Tesis analiza las características de la muralla y sus cambios hasta su derribo. Finalmente, se presenta un análisis del estado de la cuestión actualizado acerca de la situación en la que se encuentran los diferentes restos conservados de todos los elementos murales de las cercas históricas de Valencia, y se propone, ulteriormente, unas líneas básicas para valorizarlos según los criterios que se ha considerado oportuno aplicar para rescatarlos del ostracismo y devolverles la memoria histórica que se considera se merecen.
[CAT] La present Tesi aborda l'anàlisi de l'evolució urbanística de la ciutat de València a través de l'estudi de les seues muralles històriques. L'estudi es presenta des de tres punts de vista complementaris: l'històric, l'arquitectònic i l'arqueològic. Així mateix, també s'ha utilitzat la topografia antiga per determinar les característiques del traçat i el seu impacte en el medi. Així, introduint l'estudi prenent les fonts i dades més antigues, s'analitza també l'origen de l'ocupació del solar valentí, que podria arribar a un horitzó del segle V a.C. Seguidament, a través de les dades que proporcionen les diferents fonts, s'analitza la fundació de la colònia romana de Valentia, la construcció de la primera muralla coneguda i la seua evolució urbana i poliorcètica fins a l'arribada dels musulmans, després d'analitzar els períodes paleocristià i visigot, respectivament. A continuació, l'estudi se centra en els canvis urbans introduïts pels primers musulmans i la construcció d'una nova muralla, així com la seua evolució en el temps fins a l'arribada dels cristians després de la creuada de Jaume I. L'estudi, a partir d'aquest moment, se centra a analitzar l'esdevenir de la muralla islàmica, l'evolució urbana de la ciutat i l'erecció d'una nova a meitat del segle XIV. Des d'aquest moment, fins a arribar al segle XIX, la Tesi analitza les característiques de la muralla i els seus canvis fins al seu enderrocament. Finalment, es presenta una anàlisi de l'estat de la qüestió actualitzat sobre la situació en què es troben els diferents restes conservats de tots els elements murals de les tanques històriques de València, i es proposa, ulteriorment, unes línies bàsiques per valoritzar-los segons els criteris que s'ha considerat oportú aplicar per rescatar de l'ostracisme i tornar-los la memòria històrica que es considera es mereixen.
Ferrandis Montesinos, JV. (2016). Las murallas de Valencia. Historia, arquitectura y arqueología. Análisis y estado de la cuestión. Propuesta para su puesta en valor y divulgación de sus preexistencias [Tesis doctoral no publicada]. Universitat Politècnica de València. https://doi.org/10.4995/Thesis/10251/63239
TESIS
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Boszák, Gizella. "Realisierung der valenzbestimmten Korrelate des Deutschen." Frankfurt, M. Berlin Bern Bruxelles New York, NY Oxford Wien Lang, 2009. http://d-nb.info/992747996/04.

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BRAMATI, ALBERTO GIORDANO. "I complementi preposizionali dei verbi francesi e italiani. Problemi teorici e studi contrastivi." Doctoral thesis, Università Cattolica del Sacro Cuore, 2008. http://hdl.handle.net/10280/237.

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Abstract:
La tesi è divisa in tre parti: la prima parte offre un panorama delle principali teorie della valenza sviluppate in Francia e in Italia, con particolare attenzione allo statuto sintattico dei complementi preposizionali (argomenti o aggiuntivi); la seconda parte presenta lo studio contrastivo di 103 verbi francesi tratti dal "Dictionnaire de la Complémentation Verbale" di Salkoff-Valli (in preparazione); la terza parte presenta lo studio contrastivo di due gruppi preposizionali francesi di particolare interesse traduttivo: "de N" con valore di causa e "contre N".
This Thesis is divided into three parts : the first one gives an overview of the main valency theories, which have been developed in France and Italy, particularly paying attention to the problem of prepositional complements ambiguity (objects or modifiers of the verb) ; second part proposes a contrastive study of 103 French verbs, taken from Dictionnaire de la Complémentation verbale of Salkoff-Valli (in progress); third part proposes a contrastive study of two French prepositional phrases "de N" indicating a cause, and "contre N", object or specific modifier of the verb , very interesting topic under the point of view of the translation into Italian.
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BRAMATI, ALBERTO GIORDANO. "I complementi preposizionali dei verbi francesi e italiani. Problemi teorici e studi contrastivi." Doctoral thesis, Università Cattolica del Sacro Cuore, 2008. http://hdl.handle.net/10280/237.

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Abstract:
La tesi è divisa in tre parti: la prima parte offre un panorama delle principali teorie della valenza sviluppate in Francia e in Italia, con particolare attenzione allo statuto sintattico dei complementi preposizionali (argomenti o aggiuntivi); la seconda parte presenta lo studio contrastivo di 103 verbi francesi tratti dal "Dictionnaire de la Complémentation Verbale" di Salkoff-Valli (in preparazione); la terza parte presenta lo studio contrastivo di due gruppi preposizionali francesi di particolare interesse traduttivo: "de N" con valore di causa e "contre N".
This Thesis is divided into three parts : the first one gives an overview of the main valency theories, which have been developed in France and Italy, particularly paying attention to the problem of prepositional complements ambiguity (objects or modifiers of the verb) ; second part proposes a contrastive study of 103 French verbs, taken from Dictionnaire de la Complémentation verbale of Salkoff-Valli (in progress); third part proposes a contrastive study of two French prepositional phrases "de N" indicating a cause, and "contre N", object or specific modifier of the verb , very interesting topic under the point of view of the translation into Italian.
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Du, Plessis Melissa. "A qualitative investigation into the relationship between self-concept and the propensity for role uptake in a small group." Diss., University of Pretoria, 2011. http://hdl.handle.net/2263/30160.

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Abstract:
When regarding the history of role theory, one becomes aware of the fact that, although much knowledge is available specifically pertaining to roles in small group settings (e.g. expectations about behaviour, types of roles, flexibility of locus, appropriateness of the role system, dynamic nature of role formation and development as well as typologies dividing roles into categories), not much literature is available specifically pertaining to what the impact of an individual’s self-concept is on his/her propensity to either assume or avoid certain roles in such a setting. Accordingly, this study aimed to explore the above-mentioned aspect of role division in small groups. Research was done by means of a case study research design, with a constructivist/interpretevist meta-theoretical paradigm as research approach. This paradigm holds that there are multiple subjective realities involved when studying human interactions and the consequences thereof. The study was furthermore conducted from a psychodynamic and systems theory perspective. Data was collected from a sample of postgraduate students, who participated in a training group as part of their Industrial and Organisational Psychology master’s degree programme at the University of Pretoria, by means of three different methods, namely video and voice recordings, a document study, as well as semi-structured interviews. Data was furthermore analysed by Atlas.ti, a qualitative data analysis programme, according to the principles of constructivist grounded theory. When regarding current literature on the subject, it is implied by some that an individual will only allow roles to be imposed on him/her if he/she is predisposed to assuming such roles, and if he/she can accordingly integrate the responsibility somehow with his/her self-concept. Accordingly, the results obtained showed some connection between an individual’s self-concept and the role(s) that was assumed by the individual in the small group setting. More specifically, the results showed that an individual is more likely to change roles with ease should the alternate role requirements also be in line with elements of the individual’s self-concept. The results further indicated that it might be difficult for an individual to adapt and change to another role should the roles, which are required in the small group setting, be in conflict with the individual’s self-concept. These findings thus imply that an individual’s self-concept might have an impact on an individual’s propensity to either assume or avoid certain roles (role valency) in a small group setting.
Dissertation (MCom)--University of Pretoria, 2011.
Human Resource Management
unrestricted
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Gottschligg, Peter. "Verbale Valenz und Kasus im Ful /." Wien : VWGÖ, 1992. http://catalogue.bnf.fr/ark:/12148/cb35686214f.

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Marchal, Michelle. "La valence du ligand du récepteur à la transferrine 1 (TfR1) détermine son routage intracellulaire." Thesis, Université Paris-Saclay (ComUE), 2019. http://www.theses.fr/2019SACLS418.

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Abstract:
Le récepteur à la transferrine (TfR1) est un récepteur très bien conservé au cours de l’évolution qui permet l’entrée du fer (Fe) lié à la transferrine (Fe-Tf) dans les cellules. Une fois internalisé, le fer se détache de la Tf et est exporté dans le cytoplasme tandis que le complexe Tf/TfR1 est recyclé à la membrane plasmique. Le TfR1 est internalisé par un mécanisme clathrine dépendant et peut être soit recyclé à la membrane plasmique par la voie rapide, soit être dirigé vers le compartiment endosomal de recyclage (ERC). Une fois dans l’ERC, le TfR1 peut être soit recyclé à la membrane plasmique par la voie lente, soit être dirigé vers les lysosomes. De nombreuses protéines régulent le routage des protéines internalisées comme les protéines Rab. Il s’agit de petites GTPases impliquées dans les échanges moléculaires entre les différents compartiments cellulaires.Etant la principale voie d’entrée du fer dans la cellule,le TfR1 est exprimé par la plupart des cellules et est surexprimé par les cellules hautement prolifératives dont certaines cellules cancéreuses. Le TfR1 est très étudié comme cible thérapeutique dans le développement de nouvelles stratégies anti-cancéreuses. A24 est un anticorps murin anti-TfR1 dont l’action anti-proliférative et pro-apoptotique ont été démontrées dans plusieurs hémopathies malignes.Nous nous sommes demandés comment la fixation de A24 sur le TfR1 peut produire des effets différents de la fixation de la Fe-Tf. En générant un fragment Fab, nous avons d’abord démontré que le routage du TfR1 dépend de la valence de son ligand. Nous avons ensuite démontré que la fixation monovalente du TfR1 par la Fe-Tf et le Fab induisent son recyclage sans passer par l’ERC. Nous avons également démontré que la fixation divalente du TfR1 par A24 induit son routage depuis l’ERC vers les lysosomes par une voie dépendante de Rab12
The transferrin receptor (TfR1) is a highly conserved receptor that allows the entry of iron (Fe) linked to transferrin (Fe-Tf) into cells. Once internalized, Fe separates from the Tf and is exported in the cytoplasm whereas the complex Tf/TfR1 is recycled to the cell membrane. TfR1 is internalized by a clathrin mediated endocytosis and can be either recycled to the cell membrane through the rapid pathway or be routed towards the endosomal recycling compartment (ERC). Once in the ERC, the TfR1 can be either recycled to the cell membrane through the slow pathway or be routed towards lysosomes. Many proteins regulates the routing of internalized proteins such as Rab proteins. They are small GTPases involved in molecular exchanges between the different cellular compartments.Being the main mode of entry of iron into cells, TfR1is expressed by almost every cells and is overexpressed by highly proliferative cells including some cancer cells. TfR1 is extensively studied as a therapeutic target for the development of new anti-cancer strategies. A24 is a murine anti-TfR1 whose anti-proliferative and pro-apoptotic roles were demonstrated in several hematological malignancies.We wondered how A24 binding on TfR1 can produce different effects from Fe-Tf binding. By the manufacturing of a Fab fragment, we first demonstrated that TfR1 fate depends on its ligand’s valency. We then demonstrated that the monovalent binding of TfR1 with Fe-Tf or the Fab leads to its recycling without going through the ERC. We also showed that the divalent binding of the TfR1 by A24 leads to its routing from the ERC to lysosomes through a Rab12 dependent pathway
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Sousa, Cláudia Pereira de. "Análise Socioambiental do município de Valença - Bahia." Instituto de Geociências, 2006. http://repositorio.ufba.br/ri/handle/ri/17834.

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A pesquisa tem como área de estudo o município de Valença – BA, com o objetivo de compreender a dinâmica da paisagem e as configurações socioambientais existentes na atualidade. em um segmento temporal de 2000 a 2005. A concepção teórico-metodológica foi embasada na Teoria Geral dos Sistemas de Bertalanffy (1968), possibilitando a associação dos modelos de Bertrand – Geossistêmico – (1971), Tricart – Ecodinâmico – (1974) e Monteiro – Derivações Antropôgenicas – (1978), que foram subsidiadas pelas categorias analíticas de Santos (1985), forma, função, processo e estrutura, (1985). A utilização de procedimentos e técnicas de geoprocessamento permitiu a elaboração do mapa de suscetibilidade à erosão, obtendo-se a classificação das onze unidades de paisagem a partir da inter-relação entre as variáveis geoecológicas (litoestrutura, compartimentação geomorfológica, rede hidrográfica, pluviosidade, solos, cobertura vegetal, uso e ocupação do solo) associados às variáveis socioeconômicas do Censo Demográfico do IBGE, 2000 (saneamento, renda e escolaridade, bem como as observações de campo). Processadas estatisticamente, tornou-se analisar os diversos graus de derivações antropogênicas intermunicipais, ratificando a interrelação existente entre a sociedade e a natureza, a partir identificação de três geossistemas e seis geofácies em diferentes estágios de evolução. Os resultados da pesquisa apontam para um processo de seletividade socioespacial manifestado entre os distritos que compõem o município e problemas de ordem socioambiental indicativos da necessidade de análise e discussão de diretrizes que norteiem o planejamento municipal.
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Dallabrida, Sara. "Analizzare testi con la grammatica delle valenze." Doctoral thesis, Università degli studi di Trento, 2018. https://hdl.handle.net/11572/368551.

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Abstract:
Scopo della tesi è analizzare testi in sincronia (ma anche in diacronia) e di diversa natura (discorsi e interviste politici, racconti letterari, testi pratici, articoli di giornale) attraverso la grammatica delle valenze, o meglio attraverso l'analisi di omissioni e aumenti argomentali in contesti dati. L'intento è quello di mostrare come omissioni e aumenti argomentali contribuiscano a creare nei contesti considerati modificazioni semantiche ed effetti comunicativi differenti (ma anche ricorrenti), rilevanti per la stessa comprensione dei testi. La tesi è articolata in quattro capitoli che sviluppano i seguenti argomenti: a) la teoria della valenza di Tesnière e la sua ricezione; b) l'applicazione della grammatica delle valenze ai testi; c) le omissioni argomentali (aspetti teorici e analisi applicata ai testi); d) gli aumenti argomentali di verbi e nomi atmosferici (aspetti teorici e analisi applicata ai testi). Il tipo di analisi svolta mette a disposizione sia dati utili a livello teorico, sia materiale linguistico autentico commentato spendibile anche in ambito didattico.
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Dallabrida, Sara. "Analizzare testi con la grammatica delle valenze." Doctoral thesis, University of Trento, 2018. http://eprints-phd.biblio.unitn.it/2973/1/Tesi_PhD_Dallabrida.pdf.

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Abstract:
Scopo della tesi è analizzare testi in sincronia (ma anche in diacronia) e di diversa natura (discorsi e interviste politici, racconti letterari, testi pratici, articoli di giornale) attraverso la grammatica delle valenze, o meglio attraverso l'analisi di omissioni e aumenti argomentali in contesti dati. L'intento è quello di mostrare come omissioni e aumenti argomentali contribuiscano a creare nei contesti considerati modificazioni semantiche ed effetti comunicativi differenti (ma anche ricorrenti), rilevanti per la stessa comprensione dei testi. La tesi è articolata in quattro capitoli che sviluppano i seguenti argomenti: a) la teoria della valenza di Tesnière e la sua ricezione; b) l'applicazione della grammatica delle valenze ai testi; c) le omissioni argomentali (aspetti teorici e analisi applicata ai testi); d) gli aumenti argomentali di verbi e nomi atmosferici (aspetti teorici e analisi applicata ai testi). Il tipo di analisi svolta mette a disposizione sia dati utili a livello teorico, sia materiale linguistico autentico commentato spendibile anche in ambito didattico.
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Banères, Patricia. "Histoire d'une répression : les judéo-convers dans le royaume de Valence aux premiers temps de l'Inquisition (1461-1530)." Phd thesis, Université Paul Valéry - Montpellier III, 2012. http://tel.archives-ouvertes.fr/tel-00806779.

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Abstract:
L'étude de l'Inquisition dans le district de Valence reposait essentiellement sur l'analyse menée par l'historien Ricardo García Cárcel en 1976. Nous avons voulu par l'étude exhaustive de différents documents : abécédaires inquisitoriaux, procès, mais aussi documents comptables, documents notariés, établir une nouvelle liste des condamnés entre 1478, date de l'implantation du Saint-Office à Valence et 1530, période où le filon judéo-convers se tarit, laissant place à des nouvelles stratégies et à la persécution de nouveaux groupes dissidents. À Valence, les années 1520-1530 marquent le déclin de la région au profit d'une Castille conquérante, dominatrice en Espagne et dans le monde. Le nouveau registre que nous avons établi, riche de 3 094 condamnés en grande majorité judéo-convers (93,39 %), nous a servi de fondement pour dresser les contours de ce que fut la répression dans cette région et comprendre le rôle d'une Inquisition qui, entre urgences financières du monarque et uniformisation religieuse et culturelle, bouleversa l'équilibre d'une communauté judéo-converse, de plus en plus intégrée à la société vieille-chrétienne à laquelle elle appartenait depuis sa conversion. À travers l'analyse des comptes du receveur des biens confisqués, limitée aux familles judéo-converses de trois des villes principales du royaume, Gandía, Xàtiva et Segorbe, nous avons voulu déterminer le niveau social de cette communauté et savoir quel fut l'impact de cette répression dans une région qui perdait ses prérogatives et son pouvoir au profit de la nouvelle monarchie des Habsbourg.
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Malessa, Michael. "Untersuchungen zur verbalen Valenz im biblischen Hebräisch /." Assen : Van Gorcum, 2006. http://catalogue.bnf.fr/ark:/12148/cb40189482r.

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Walder, Renate. "Fokus på föra : om svenska funktionsverbsfrasers semantik och valens, med särskild utgångspunkt i verbet föra = Föra im Fokus : Semantik und Valenz schwedischer Funktionsverbgefüge, mit Ausgangspunkt im Verb föra /." Uppsala : Institutionen för nordiska språk, Uppsla universitet, 2004. http://urn.kb.se/resolve?urn=urn:nbn:se:uu:diva-4711.

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Fält, Tobias, and Viktor Hamwi. "Från eWOM till köpintention : En studie om hur valens och argumentkvalitet i en recension påverkar konsumentens köpintention." Thesis, Högskolan i Gävle, Avdelningen för ekonomi, 2019. http://urn.kb.se/resolve?urn=urn:nbn:se:hig:diva-29187.

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Abstract:
Titel: Från eWOM till köpintention – En studie om hur valens och argumentkvalitet i en recension påverkar konsumentens köpintention  Nivå: C-uppsats, examensarbete i ämnet företagsekonomi  Författare: Tobias Fält & Viktor Hamwi  Handledare: Jonas Kågström  Datum: 2019 - januari  Syfte: Syftet är att analysera vilken roll valens och argumentkvalitet i en restaurangs onlinerecensioner har för påverkan på konsumentens köpintention. Metod: Studien använder sig av en kvantitativ forskningsmetod med en webbaserad enkätundersökning som grund för det insamlade materialet. Den webbaserade enkätundersökningen samlade in totalt 157 svar från respondenter. Därefter analyserades de insamlade svaren i SPSS där deskriptiv analys, korrelationsanalys, faktoranalys, t-test och klusteranalys genomfördes. Resultat och slutsats: Resultatet av studien visar att valens har en direkt påverkan på konsumentens köpintention. Vidare visade resultatet att negativa recensioner har en större påverkan på konsumentens beteendemässiga intention än positiva recensioner, vilket styrker forskningen som påvisar att negativitetseffekten är aktuell. Studien fann också att argumentkvalitet inte har en signifikant påverkan på köpintentionen.  Uppsatsens bidrag: Uppsatsen bidrar till den befintliga forskningen genom att styrka att negativitetseffekten gäller även för restauranger, vilket belyser vikten i att behandla negativa recensioner då de kan spela en roll i restaurangens rykte och försäljning.  Förslag till vidare forskning: Vi ser gärna att framtida studier fokuserar på samma ämne, men med fler respondenter då vi inte fann något statistiskt samband mellan köpintention och argumentkvalitet. Framtida studier bör även fokusera på liknande tjänster då vi ser en överrepresentation av produkter som forskningsunderlag i denna typ av undersökningar.  Nyckelord: eWOM, recensioner, köpintention, valens, argumentkvalitet.
Title: From eWOM to purchase intention – A study of how valence and argument quality in a review effects a consumer`s purchase intention  Level: Final assignment for Bachelor Degrees in Business Administration  Author: Tobias Fält & Viktor Hamwi Supervisor: Jonas Kågström Date: 2019 - January   Aim: The aim of this paper is to analyze the role of valence and argument quality on restaurants online reviews, and its impact on customers purchase intention. Method: This paper used a quantitative research method with a web-based survey as the basis for the collected material. The web-based survey collected a total of 157 responses from respondents. The collected answers were later analyzed in SPSS where descriptive statistics, correlation analysis, factor analysis, t-test and a cluster analyses were performed. Results and conclusion: The results show that valence has a direct impact on the consumer purchase intention. Furthermore, the results show that negative reviews have a greater effect on the consumer behavioral intention than positive reviews, which strengthens previous studies that show the relevance of the negativity effect. The study also shows that argument quality does not have a significant effect on the consumer’s purchasing intention.  Contribution: This study has contributed to previous research by demonstrating that the negativity effect is applied to restaurants as well, which shows the importance of addressing negative reviews as they can have an impact on a restaurant’s reputation and sales.    Further Research: We would like to see future studies focusing on the same subject, but with a larger number of respondents as seen as we could not find a statistical connection between purchasing intention and argument quality. Future studies should also focus on similar services since we see an overrepresentation of products as subject of examination in this field. Keywords: eWOM, reviews, purchase intention, valence, argument quality
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Bergner, Malin, and Linda Eriksson. "Hur narrativt berättande påverkar mottagandet av skriftlig intern kommunikation." Thesis, Högskolan i Gävle, Avdelningen för arbetshälsovetenskap och psykologi, 2020. http://urn.kb.se/resolve?urn=urn:nbn:se:hig:diva-32718.

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Abstract:
Syftet med studien var att undersöka hur ett internt meddelande uppfattas av mottagaren, beroende på om meddelandet är positivt eller negativt, samt om det finns skillnad i mottagandet av meddelandet när det är strikt faktabaserat alternativt framfört med ett narrativt berättande. Digitala enkäter skickades till mottagare via sociala medier. Enkäten innehöll fyra olika texter, två meddelanden var narrativt utformade och två strikt faktabaserade. Frågorna i enkäten var utformade för att besvara om mottagandet påverkas av textstatus (retoriskt vs fakta), samt om skillnader fanns mellan valens (positivt vs negativt laddat meddelande). Mottagandet mättes på en likertskala utifrån dimensionerna öppenhet, förståelse och tydlighet. Resultatet visar på att retoriskt berikade meddelanden tagits emot bättre i alla tre dimensionerna, oberoende om budskapet var positivt eller negativt.
The purpose of the study was to investigate how a written internal message is perceived by a recipient depending on whether the message is phrased positive or negative, and whether the message is strictly fact-based or presented in a narrative. This study was conducted through digital surveys which were sent to the recipient via social media. The questionnaire contained four different texts, two messages were presented in a narrative and two were strictly fact-based. Further, the messages are designed in the way that two messages have a negative message and the other two are designed with positive messages. The questions in the survey are designed to answer whether the reception is affected by text status (rhetorical vs. factual) and whether differences exist between the valence (positive vs. negatively charged message). Reception was measured on a Likert scale based on the dimensions of openness, understanding and clarity. The result shows that the rhetorically enriched message was better received, regardless of whether the message was positive or negative.
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Dorsch, Valenka [Verfasser]. "Geburtserfahrung und postnatale Befindlichkeit von Vätern / Valenka Dorsch." Bonn : Universitäts- und Landesbibliothek Bonn, 2013. http://d-nb.info/1043699325/34.

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Lima, Ruy D'Oliveira. "A presença das religiões na EMARC de Valença." Faculdades EST, 2009. http://tede.est.edu.br/tede/tde_busca/arquivo.php?codArquivo=181.

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Abstract:
Esta pesquisa traz reflexões educacionais e teológicas desenvolvidas em uma escola agrícola do interior da Bahia. A presença das religiões na EMARC de Valença é o foco do trabalho. Naturalmente o assunto não se esgota aqui devido a sua complexidade e por trabalhar duas categorias importantes: educação e religião. Entretanto, fica nossa contribuição para o estado da arte, como um germe, uma provocação para outros estudos sobre a temática. Ao tempo em que executamos o referido, as discussões sobre a exibição de símbolos religiosos em espaços públicos vêm ocupando a mídia, a justiça e as academias brasileiras, sendo objeto de encontro, mesa redonda e congresso específico sobre a questão da laicidade do Estado, religião civil e teologia. Esses aspectos foram abordados durante a pesquisa. O relatório de pesquisa foi construído em três capítulos intitulados: 1. Conhecendo o povo, o local e a escola, 2. Apple: uma análise crítica da educação e 3. Religião, Estado e educação. No primeiro capítulo, foi caracterizado o objeto de pesquisa, suas idiossincrasias e história do povo que habita a região. O segundo capítulo foi dedicado a abordar os teóricos que sustentam o trabalho. No terceiro e último capítulo, apresentamos os resultados da pesquisa e as análises subjacentes a eles.
This research presentes educational and theological reflections developed in an rural school on the countryside of Bahia state. The presence of religions in the EMARC of Valença is the focus of this study. Naturally, the issue is not being exhausted here due to its complexity and two important categories: education and religion. However, here is our contribution towards the state of the art, like a seed, a provocation for other studies on the issue. As we carry out this study, the discussion on the exhibition of religious symbols in public spaces is occupying the media, the courts and Brazilian universities, being a subject for meetings, roundtables and specific congresses on the question of the secularity of the State, civil religion and theology. These aspects were dealt with during the present research. The research report was constructed in three chapters, under the following titles: (1) Getting to Know the People, the place and the school; (2) Apple: a critical analysis of education, and (3) Religion, State and Education. In the first chapter was characterized the object of research, its idiosyncrasies and the history of the people who live in the region. The second chapter was devoted to deal with the theoretical underpinning the work. In the third and last one, we present results and analyses underlying them.
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JARDIM, Adilson Guimarães. "O espaço lúdico na poesia de Geraldo Valença." Universidade Federal de Pernambuco, 2007. https://repositorio.ufpe.br/handle/123456789/7711.

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Abstract:
Made available in DSpace on 2014-06-12T18:34:44Z (GMT). No. of bitstreams: 2 arquivo7397_1.pdf: 3359011 bytes, checksum: bc6bb44dfaf7c2f211cb70926411c5dd (MD5) license.txt: 1748 bytes, checksum: 8a4605be74aa9ea9d79846c1fba20a33 (MD5) Previous issue date: 2007
Conselho Nacional de Desenvolvimento Científico e Tecnológico
A partir da leitura dos versos do poeta pernambucano Geraldo Valença, desde suas primeiras publicações na revista Estudantes (década de 40), até o seu livro A Rosa Total (1989), objetiva-se investigar sua participação no cenário artístico pernambucano e brasileiro, além de algumas das características de sua poética, em meio ao Modernismo e ao Pós-modernismo. O estudo da poética de Valença permite observar um contraste entre a perda definitiva das fronteiras humanas, na Pós-modernidade, e aquele espaço da memória tradicional, que nos seus múltiplos desdobramentos simbólicos, ainda permite aos indivíduos um ponto de ancoragem na realidade, ou ao menos a possibilidade de maior amplitude da percepção das mudanças vertiginosas da contemporaneidade
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Majorin, Mariikka. "Zur Sättigung der Valenz in den "Kleinen Meldungen" des Typus Notiz : eine pragmatisch fundierte Analyse /." Frankfurt am Main : Lang, 2008. http://d-nb.info/987596926/04.

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Sawicki, Lea. "Verb-valency in contemporary Polish : a study of the major valency-types /." Tübingen : G. Narr Verlag, 1988. http://catalogue.bnf.fr/ark:/12148/cb35508851z.

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Vihman, Virve-Anneli. "Valency reduction in Estonian." Thesis, University of Edinburgh, 2004. http://hdl.handle.net/1842/25272.

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Abstract:
Theories of voice based on a model of passivisation such as that exhibited by English tend to characterise valency modifications as primarily a syntactic phenomenon, involving the mapping of semantic roles to non-canonical syntactic argument positions. This dissertation finds such an approach insufficient to account for the observed phenomena in the more complex domain of voice in Estonian. The thesis provides a thorough description of the Estonian voice category, through an in-depth study of four valency-reducing constructions: the impersonal, personal passive, generic apersonal, and anticausative. These all involve semantic and lexical-level changes to the argument structure of a predicate. In order to arrive at a satisfactory theoretical account of voice in Estonian, the analysis must consider semantic and pragmatic information alongside the realignment of syntactic rules linking grammatical functions with argument places. The status of verbal arguments undergoing demotion in valency-changing operations is shown to be crucial to the interpretations that the various constructions give rise to. The thesis establishes a hierarchy of implicit arguments as a key element of these differnces in interpretation. The impersonal argument, although non-overt, is shown to be psychologically and linguistically salient, being present for both semantic interpretation and such syntactic purposes as anaphoric reference. The impersonal actor is argued to be only slightly demoted, the more important property assigned to the actor argument of impersonals being that of non-specificity. Following the impersonal on the proposed Demotion Hierarchy is the personal passive, with a true demoted agent, which can, however, be re-established through an agentive adverbial. Generic apersonal constructions have a less accessible actor referent, whose interpretation crucially involves pragmatic inferencing. The anticausative retains only a single undergoer argument in its logical structure, which reveals both proto-agent and proto-patient characteristics. Only this derivationally formed predicate truly deletes its actor argument.
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Randow, Elise von. "Valente Substantive des Englischen /." Tübingen : G. Narr, 1986. http://catalogue.bnf.fr/ark:/12148/cb34980257n.

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Balsan, Alain. "Valence au grand siècle /." Valence : E & R, 2000. http://catalogue.bnf.fr/ark:/12148/cb38805647c.

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Weinreich, André. "Projektiv-Evaluatives Priming." Doctoral thesis, Humboldt-Universität zu Berlin, Mathematisch-Naturwissenschaftliche Fakultät II, 2011. http://dx.doi.org/10.18452/16416.

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Abstract:
Eine Vielzahl von Studien zeigt, dass die Valenz eines Reizes nicht nur das Entscheidungs- und Urteilsverhalten gegenüber diesem, sondern auch gegenüber nachfolgenden Reizen beeinflusst. Jedoch ist nicht ausreichend untersucht, wie eine solche kontextuelle emotionale Stimulation Einfluss auf nachfolgende Urteile und Entscheidungen einer Person nimmt. Repräsentativ für eine Vielzahl ähnlicher Prozeduren habe ich in der vorliegenden Arbeit jene funktionellen Mechanismen untersucht, die dem Einfluss der Valenz einer Stimulation auf nachfolgende bewertende Urteile unterliegen. Dabei habe ich mich auf das Paradigma des Projektiv Evaluativen Priming (PEP) konzentriert, in welchem die zu beurteilenden Reize emotional neutral sind. Die Ergebnisse des ersten Teils der Arbeit legen nahe, dass Priming durch supraliminal präsentierte Primes unabhängig von der Prime-Klasse (Wörter, Bilder von Umweltszenen, Bilder von Gesichtsausdrücken), zuverlässig auftritt. PEP ist deshalb nicht durch die Annahmen der Feeling As Information Hypothese erklärbar. Die Ergebnisse des zweiten empirischen Blocks zeigen außerdem, dass PEP besser durch eine im Rahmen der Dissertation entwickelte Theorie des Cognitive Emotional Compound (CEC) als durch das assoziativ-semantische Netzwerkmodell beschreib- und vorhersagbar ist. Im dritten Teil der Arbeit konnte ich beobachten, dass der Einfluss eines subliminal präsentierten Prime auf nachfolgendes bewertendes Urteilsverhalten mit dem zeitlichen Abstand zwischen Prime und Target (SOA), und darüber hinaus mit der Interozeptiven Bewusstheit der Person steigt. Diese Ergebnisse legen nahe, dass das Resultat der impliziten emotionalen Verarbeitung eines Reizes körperlich repräsentiert ist, und dass ein bewertendes Urteil über einen Reiz bzw. Compound, auf der subjektiven Wahrnehmung solcher valenzindikativen, körperlich verankerten Signale beruht.
Judgment and decision are biased by contextual emotional stimulation. However, it has not yet been sufficiently examined how this influence is mediated. Therefore, in this work I investigated the functional mechanisms that underlie the impact of the valence of a prime stimulus on subsequent evaluative judgments. Specifically, I focused on the paradigm of Projective Evaluative Priming (PEP), where the target stimuli that have to be explicitly evaluated are emotionally neutral. The results of the first part of the current work indicate that priming with supraliminally presented primes occurs reliably across diverse classes of primes (words, landscapes, pictures of facial expressions). These findings are incompatible with a core assumption of one of the most prominent theories about affective influence on judgment and decision, the Feeling As Information hypothesis (Schwarz & Clore, 1983, 2003). The findings of the second part show that supraliminal priming increases with the prime’s cognitive complexity, emotional intensity, and the participants’ cognitive resources during target processing. In contrast, priming decreases with the extent to which the participants allocate cognitive resources during prime processing. These findings indicate that PEP is better explained and predicted by the theory of the cognitive-emotional compound (CEC) than the prominent associative semantic network model (e.g. Bower, 1981). The CEC has been developed by the author within the current dissertation process. In the third part of the current work I observed that the impact of a subliminally presented prime on following evaluative judgment behavior increases with the temporal distance between prime and target (SOA), and with the participants’ interoceptive awareness, respectively. These findings suggest that the output of implicit emotional stimulus processing is (partly) embodied, and that the perception of the resulting valence-indicative somatic state provides the agent with information about the value of an event.
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Vogel, Ralf. "Polyvalent Verbs." Doctoral thesis, Humboldt-Universität zu Berlin, Philosophische Fakultät II, 1998. http://dx.doi.org/10.18452/14508.

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Abstract:
Polyvalente Verben koennen mit unterschiedlichen Konstituentenmengen kombiniert sein, wobei deren Zahl und Art variieren. In den meisten Grammatikschulen sind Verben zentral fuer syntaktische Gestalt und semantische Interpretation von Saetzen. Sie bestimmen ueber ihre Subkategorisierungsrahmen, wieviele Komplemente welchen Typs im Satz realisiert werden. Daher ist Polyvalenz ein unerwartetes Phaenomen. Eine Diskussion verschiedener Ansaetze der generativen Grammatik ergibt, dass Subkategorisierung fuer die Erklaerung von Polyvalenz ungeeignet ist. Im zweiten Kapitel wird ein Modell fuer die konzeptuell-semantische Interpretation von Verben und Saetzen entwickelt, das dem Rechnung traegt: In Saetzen mit polyvalenten Verben bedingen die Komplemente des Verbs zusammen mit dem Verb die konzeptuell-semantische Interpretation. Die thematische Interpretation wird als inferentieller Prozess angesehen, der keinen Spezialfall allgemeiner konzeptuell-semantischer Interpretationsprozesse darstellt, sondern vielmehr in diese eingebunden ist.
Polyvalent verbs can be combined with different sets of complements. The variation concerns both number and type of the complements. In most grammar theoretical frameworks, verbs are of crucial importance for the syntactic structure and semantic interpretation of clauses. They determine via subcategorization frames how many complements of which type are realized. Polyvalence is therefore an unexpected phenomenon. A discussion of several approaches in generative grammar results in the claim that subcategorization is not very useful for the explanation of polyvalence. In the second chapter, a model for the conceptual-semantic interpretation of verbs and clauses is developed that takes polyvalence into account: the conceptual-semantic interpretation of clauses with polyvalent verbs is determined by the verb and complements together. Thematic interpretation is viewed as an inferential process that is embedded within the general conceptual-semantic interpretation processes, not their prerequisite.
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Abrão, Wanderci Marys Oliveira. "Avaliação do impacto da vacina antipneumocócica conjugada na ocorrência de doenças respiratórias em lactentes." Universidade de São Paulo, 2014. http://www.teses.usp.br/teses/disponiveis/17/17139/tde-25052015-105804/.

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Abstract:
Estudos realizados e recomendados pela OMS e UNICEF, indicam alta prevalência de infecções pneumocócicas e meningocócicas, sobretudo em crianças abaixo dos dois anos de idade. O Streptococcus pneumoniae é um dos agentes mais frequentes de pneumonia, otite média aguda (OMA), meningite e sinusite em crianças. O número global de mortes em crianças menores de cinco anos de idade causadas por pneumonia foi de 8,8 milhões, em 2008. O Ministério da Saúde, devido ao alcance de bons resultados com soroconversão por imunização, indicou a implantação das vacinas antipneumocócica 10-valente e meningocócica C conjugadas no calendário vacinal das crianças menores de dois anos de idade. Na presente pesquisa, conduziu-se um estudo transversal com componente retrospectivo desenvolvido nas redes de Atenção Básica e Hospitalar de Guaranésia, cidade de pequeno porte do interior do estado de Minas Gerais. Objetivou-se avaliar o impacto da vacinação na ocorrência de doenças respiratórias em lactentes, considerando o período anterior e posterior à introdução da vacina antipneumocócica 10-valente, no Programa Nacional de Imunização. Na análise estatística definiu-se o período entre 2009 e 2012. O método de estudo adotado foi o um estudo transversal aninhado em uma série temporal, sendo observado que no período pós introdução da vacina antipneumocócica 10 valente conjugada houve uma redução de 40% na prevalência de pneumonia adquirida na comunidade, com diferença estatística entre os dois períodos . Confirmou-se que a oscilação sazonal tem interferência nas doenças estudadas. Em relação ao sexo, constatou-se que o masculino tem predomínio sobre o feminino quanto ao acometimento por pneumonia. Foi observado que o sexo masculino apresentou 28% mais chance de PNM. Em relação à otite média aguda e à rinossinusite, a variável sexo não apresentou predomínio entre elas. Os dados estatísticos, considerando a razão de prevalência (RP = 1,96 (IC95%: 1,52 2,53); p <0,05), sugeriram que não vacinar está associado com a ocorrência de PNM. Constatou-se que a prevalência de PNM foi 70% menor (RP 0,30 (IC95%: 0,24 0,37); p<0,05) nas crianças com vacina em dia comparando-se àquelas com a vacina em atraso, ou seja, manter vacina em dia sugere proteção contra PNM. No entanto, houve 53% menos OMA entre não vacinados do que entre vacinados (RP = 0,47 (IC95%: 0,35 0,64); p<0,05). Diante dos resultados encontrados, pode-se concluir que a vacinação antipneumocócica 10-valente está associada com redução dos casos de pneumonia adquirida na comunidade em lactentes.
Studies and recommended by WHO and UNICEF, indicate a high prevalence of pneumococcal and meningococcal infections, especially in children under two years of age. Streptococcus pneumoniae is one of the most frequent agents of pneumonia, acute otitis media (AOM), meningitis and sinusitis in children. The overall number of deaths in children under five years of age caused by pneumonia was 8.8 million in 2008. The Ministry of Health due to reach good results with seroconversion by immunization, indicated the implementation of pneumococcal vaccines 10- meningococcal C conjugate and brave in the immunization schedule of children under two years of age. In this research, conducted a cross-sectional study with retrospective component developed in primary care networks and Hospital Guaranésia, small town in the state of Minas Gerais. This study aimed to assess the impact of vaccination on the incidence of respiratory diseases in infants, considering the time before and after the introduction of the vaccine pneumococcal 10-valent, the National Immunization Program. Statistical analysis defined the period between 2009 and 2012. The adopted method of study was a cross-sectional study nested in a time series, it was observed that in the post introduction period of pneumococcal vaccine conjugate 10 brave there was a 40% reduction in the prevalence of community-acquired pneumonia, with statistical difference between the two periods. It was confirmed that the seasonal oscillation has interference in the diseases. With regard to gender, it was found that the male is predominant over females in relation to involvement by pneumonia. It was observed that men had 28% more chance of pneumonia. In relation to acute otitis media and sinusitis, sex does not showed a predominance among them. Statistical data, considering the prevalence ratio (PR = 1.96 (95% CI: 1.52 to 2.53), p <0.05), suggested that not vaccinating is associated with the occurrence of pneumonia. It was found that the prevalence of pneumonia was 70% lower (PR 0.30 (95% CI: 0.24 to 0.37), p <0.05) in children with day vaccine is compared to those of the vaccine in delay, ie to keep day suggests vaccine protection against pneumonia. However, there were 53% fewer of AOM than for unvaccinated vaccinated (OR = 0.47 (95% CI: 0.35 to 0.64); p <0.05). Considering the results, it can be concluded that vaccination pneumococcal 10-valent is associated with reduction of cases of community-acquired pneumonia in infants.
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Derr, Julien. "Valence, magnétisme et conduction dans les composés à valence intermédiaire : Le cas SmB6." Phd thesis, Université Joseph Fourier (Grenoble), 2006. http://tel.archives-ouvertes.fr/tel-00133598.

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Abstract:
Le composé SmB6 est un exemple typique de la physique étrange qui peut résulter d'un équilibre de valence. La première configuration du Samarium (Sm2+) correspond à un état isolant non magnétique alors que la seconde (Sm3+) donnerait théoriquement un état magnétique et conducteur. Des mesures de microcalorimétrie sous pression ont permis d'établir le diagramme de phase magnétique de SmB6 : une nouvelle phase magnétique ordonnée à longue distance a été mise en évidence pour des pressions supérieures à 10GPa. D'un autre coté, des mesures de transport réalisées sous pression hydrostatique permettent de situer la transition isolant-métal pour la même pression. Le diagramme de phase sous pression est désormais bien établi et l'observation pour la première fois d'une anomalie magnétique dans les courbes de résistivité au delà de 10GPa permet d'affirmer que la coïncidence des deux phénomènes a bien lieu. Ce changement de comportement du système est discuté dans un nouveau cadre théorique prenant en compte la température Kondo du réseau comme paramètre clef pour la renormalisation de la fonction d'onde vers l'une ou l'autre configuration de valence entière alors que la valence mesurée est toujours nettement intermédiaire. Cette idée générale semble par ailleurs s'appliquer à d'autres composés à valence intermédiaire étudiés (SmS, TmSe). En parallèle, des mesures de résistivité sous contraintes uniaxiales ont été réalisées. Elles mettent en évidence un fort effet d'anisotropie dans le composé SmB6. La comparaison de ces expériences avec les résultats obtenus dans des conditions de pression très hydrostatiques permettent de revisiter le problème de la nature du gap de SmB6.
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Gorino, Vitor Hugo 1982. "Litografia artística brasileira : Lotus Lobo e Darel Valença Lins." [s.n.], 2014. http://repositorio.unicamp.br/jspui/handle/REPOSIP/285253.

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Abstract:
Orientador: Maria de Fátima Morethy Couto
Tese (doutorado) - Universidade Estadual de Campinas, Instituto de Artes
Made available in DSpace on 2018-08-26T02:09:23Z (GMT). No. of bitstreams: 1 Gorino_VitorHugo_D.pdf: 11718785 bytes, checksum: e51fc99d7027464b8bea5a8af7ad9e28 (MD5) Previous issue date: 2014
Resumo: O presente trabalho analisa a produção litográfica de Darel Valença Lins (1924 -) e Lotus Lobo (1948 - ) das décadas de 1970 e 1980. Estes artistas desempenharam papeis de destaque na produção e no fomento da litografia artística no Brasil a partir de contextos e referenciais distintos, no Rio de Janeiro e em Minas Gerais, respectivamente. Suas produções autorais apresentam novas direções ao passo que incorporam imagens apropriadas em suas gravuras e, ao mesmo tempo trabalham com novas soluções processuais para as impressões, de forma que suas obras enquadrem-se dentro do grupo de artistas que investigam a gravura como meio expressivo ambivalente, caracterizado pela reprodução e pela multiplicação da imagem. Suas litografias se apresentam de tal forma, que reajustam e recompõem as imagens apropriadas recodificando-as, gerando uma nova construção na qual o registro original não mais as representa, mas também não se apaga por completo, semelhantemente ao que fazem os processos cognitivos de memória
Abstract: This work analyses the artwork of Darel Valença Lins (1924 -) and Lotus Lobo (1948- ) through the 1970's and 1980's. These artists played top roles in the artistic application and teaching of the lithographic printing process in Brazil, specifically in Rio de Janeiro and Minas Gerais respectively. Their personal work show new artistic investigation, placing them among the group of artists that investigate their medium technically and conceptually
Doutorado
Artes Visuais
Doutor em Artes Visuais
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Oliveira, Tânia Namiko Kashiwakura. "Restauração da antiga Casa dos Nogueira, em Valença / RJ." Faculdade de Arquitetura - FAUFBA, 2013. http://repositorio.ufba.br/ri/handle/ri/21144.

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Abstract:
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Fundação de Amparo à Pesquisa do Estado da Bahia - FAPESB
O trabalho se fundamentou na elaboração do projeto de restauração da antiga Casa dos Nogueira, em Valença / RJ. Para isso, foi efetivada uma pesquisa rigorosa sobre a história do casarão, da construção e das alterações do edifício, bem como um cadastro de sua situação atual - cotejando com seu projeto original -, diagnóstico tecnológico e finalmente o projeto de intervenção.
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Mehlberg, Martin. "Weil man es so sagt wissenschaftstheoretische und valenzlexikographische Überlegungen zu ausgewählten Aspekten der lexikalischen Variation." Frankfurt, M. Berlin Bern Bruxelles New York, NY Oxford Wien Lang, 2009. http://d-nb.info/997250305/04.

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