Academic literature on the topic 'Vaghezza'

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Journal articles on the topic "Vaghezza"

1

Paganini, Elisa. "4.3. Vaghezza ontologica senza scetticismo." Rivista di estetica, no. 49 (April 1, 2012): 273–80. http://dx.doi.org/10.4000/estetica.1717.

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2

Campelli, Enzo. "Elogio della vaghezza Riflessione quasi epistemologica sul tempo presente." SOCIOLOGIA E RICERCA SOCIALE, no. 89 (December 2009): 21–58. http://dx.doi.org/10.3280/sr2009-089002.

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Abstract:
- Numerous forms of vagueness and indeterminateness characterize linguistic interaction of daily life, as well as conceptualization and language of the social sciences. This is a problem that logicians and philosophers of science and language have faced repeatedly, in the attempt to eliminate this undesirable trait or limit the damage caused to the achievement of truth. Endeavoring to overturn this perspective, the essay aims to show the fertility and productiveness of this insurmountable margin of vagueness, both from a point of view of scientific creation and from that of safeguarding the fundamental critical state of thought and knowledge.
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3

Maddalena, Giovanni. "La via pragmatista al senso comune." PARADIGMI, no. 3 (December 2010): 57–71. http://dx.doi.org/10.3280/para2010-003005.

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Abstract:
Nel pragmatismo classico, negli Stati Uniti come in Europa, si trova un'alternativa radicale all'epistemologia kantiana, alternativa che non č stata capita né dalla filosofia analitica né dall'ermeneutica. Tutti i pragmatisti incentrano la propria critica sulla separazione tra cosa in sé e conoscenza e le oppongono una continuitŕ tra realtŕ e conoscenza. Peirce e James cercarono di specificare questa risposta cercando di argomentare diversi percorsi gnoseologici basati su una nozione evolutiva del senso comune e sulla logica della vaghezza.
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4

Fabbrichesi, Rossella. "Il significato del significato in Peirce e Wittgenstein." PARADIGMI, no. 3 (December 2010): 29–43. http://dx.doi.org/10.3280/para2010-003003.

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Abstract:
L'articolo analizza l'intreccio dei concetti di continuitŕ, vaghezza e generalitŕ in Peirce e il modo in cui Wittgenstein tratta le proposizioni e i significati vaghi. Nonostante la sua antipatia per ogni tipo di pragmatismo, Wittgenstein sembra molto vicino ad esso per quanto riguarda la definizione di significato, specialmente per quanto concerne il modo di considerare il significato come una pratica di riferimento vaga e inesatta, anche se perfettamente certa da un punto di vista pragmatico, proprio come sosteneva Peirce. Ci sono nozioni vaghe da un punto di vista logico, che conducono a una precisa modalitŕ operativa quando entrano in frizione con il loro uso pratico.
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5

Tuzet, Giovanni. "Review of Puppo (2012): Dalla vaghezza del linguaggio alla retorica forense. Saggio di logica giuridica." Journal of Argumentation in Context 2, no. 3 (December 31, 2013): 359–61. http://dx.doi.org/10.1075/jaic.2.3.07tuz.

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6

Pastore, Valeria. "Si fa presto a dire partecipazione. Una riflessione su attori, finalitŕ, tecniche e strumenti." RIVISTA TRIMESTRALE DI SCIENZA DELL'AMMINISTRAZIONE, no. 4 (January 2011): 73–112. http://dx.doi.org/10.3280/sa2010-004005.

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Abstract:
Negli ultimi anni assistiamo ad una crescente domanda di partecipazione nei processi decisionali pubblici, coerentemente con gli ideali democratici ma anche con la mancanza di legittimazione delle istituzioni e della classe politica. In questo articolo, dopo un'introduzione sulla vaghezza del concetto di partecipazione, si propongono alcune riflessioni sulle relazioni tra istituzioni, cittadini e partecipazione, tenendo in considerazione anche alcune delle sottostanti teorie del processo decisionale ed esplorando l'idea che la partecipazione sia un tipo di opportuna attivitŕ di "lusso" nella giusta situazione. Si suggerisce di considerare lo scopo, gli attori, il contesto dove la partecipazione sarŕ implementata e solamente dopo queste analisi scegliere le techiche e gli strumenti di indagine piů adeguati. A questo fine, sono recensiti piů di duecento mecanismi di coinvolgimento pubblico, la cui metŕ sono comparati con riferimento a due aspetti: lo scopo principale della partecipazione ed il tipo di coinvolgimento deglie dei cittadini. Lo scopo generale č di sottolineare il bisogno della Pubblica Amministrazione e soprattutto dei metodologi di conoscere e di saper scegliere nell'ampia varietŕ di procedure di coinvolgimento pubblico, in modo che i processi partecipativi possano essere piů efficienti ed efficaci ed aggiungere valore alle decisioni.
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7

Bruni, Elsa Maria. "L'educazione nel tempo della post-verità. Pedagogia e mass-media." EDUCATION SCIENCES AND SOCIETY, no. 2 (November 2020): 177–91. http://dx.doi.org/10.3280/ess2-2020oa9409.

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Abstract:
Il contributo intende ragionare in chiave pedagogica sulla configurazione che l'educazione e la scuola assumono o dovrebbero assumere in relazione ai cambiamenti in atto sul piano culturale e mediatico. In un tempo, che vive di post-verità, in cui l'intreccio finzione-realtà domina i modi di comunicare, di informare e di argomentare, una semiotica dell'educazione diventa funzionale a ridefinire i contorni della paideia intesa come processo continuo di prendere forma e di trasformarsi qualitativamente dell'individuo, invocata come farmaco per fronteggiare i diversi disorientamenti influenti sulla vita dei singoli e sulle sorti di intere comunità. In particolare, la vaghezza della e nella comunicazione, cui si intreccia il rischio dell'inattendibilità e del relativismo sempre più individualista a livello narrativo, reclama più che mai responsabilità, pensiero critico e capacità interpretative solide. Ad essere chiamata in causa ancora una volta è l'educazione e con essa il ruolo delle agenzie educative, della scuola in particolar modo, in virtù del ruolo, a cui sono tradizionalmente chiamate, di pensare e di governare i processi di formazione. In questo articolo ci si muove nella convinzione di ricentrare il tema formativo sulla dimensione culturale e intellettuale, sui fini di una pedagogia e di un'educazione che, lungi dal poter essere ridotta a atto tecnico e appannaggio di didatticismi alla moda, deve saper recuperare una narrazione incentrata sulla promozione di strumenti intellettuali, abiti mentali, atti a preparare i giovani a vivere il proprio tempo, a saper discernere, scegliere e agire in vista della piena realizzazione umana.
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8

Mendz, George L. "Obiezione di coscienza e relativismo morale / Conscientious objection and moral relativism." Medicina e Morale 65, no. 1 (September 21, 2016): 39–55. http://dx.doi.org/10.4081/mem.2016.427.

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Abstract:
Il lavoro passa brevemente in rassegna i cambiamenti relativi all’attuale comprensione della coscienza e analizza la probabilità che l’obiezione di coscienza sia accettata nel contesto delle nuove percezioni del ruolo della coscienza e del relativismo individualistico o culturale supportato dall’individualismo espressivo contemporaneo. Le critiche e le conclusioni di Husserl sullo scetticismo vengono utilizzate come riferimento per la discussione di tali prospettive. Le incoerenze logiche individuate in entrambe le teorie relativiste mostrano i principali problemi insiti nella loro formulazione e applicazione. Se ne conclude che in una società basata sul relativismo morale sarebbe possibile respingere le ragioni dei singoli per l’obiezione di coscienza, invalidando i loro sforzi per salvaguardare la loro coscienza. Le revisioni della nozione di coscienza spesso invocano il rispetto per l’autonomia personale come salvaguardia dell’autogoverno da parte degli individui. Esaminando l’interpretazione prevalente del concetto di autonomia ne emergono la vaghezza e i limiti, ma ciononostante tale concetto è impiegato per mettere in discussione l’obiezione di coscienza. Dal momento che la possibilità di considerare molti punti di vista diversi è ciò che caratterizza la proposta dei relativisti contemporanei a sostegno delle loro opinioni, lo studio che presentiamo affronta anche il problema di come sia veramente relativo il relativismo contemporaneo. Il risultato di questa analisi intende fornire un approfondimento sui problemi incontrati dal rifiuto della coscienza in un contesto sociale relativistico. ---------- This work reviewed briefly changes in the current understanding of conscience and analysed the likelihood of conscientious objections being accepted in the context of these new perceptions of the role of conscience and of the individual or cultural relativism supported by contemporary expressive individualism. Husserl’s critiques and conclusions about skepticism were used as models to discuss these prospects. Logical inconsistencies identified in both relativistic theories exposed fundamental problems in their formulation and application. It was concluded that in a society based on moral relativism, it would be possible to rebut the reasons of individuals to object in conscience, rendering void their efforts to safeguard their conscience. Revisions of the notion of conscience often invoke respect for personal autonomy as a safeguard of self-government by individuals. An examination of a prevailing concept of autonomy showed it riddled with imprecisions and limitations, but nonetheless employed to question the validity of objections in conscience. Since the ability to accommodate many different perspectives is a characteristic proposed by contemporary relativists in support of their views, the study addressed also the question of how truly relative is, in fact, contemporary relativism. The result of these analyses provided added insights into the problems faced by conscientious refusals in a relativistic social context.
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9

Ho, Eu Chin. "Response to Vaghela." Clinical Otolaryngology 30, no. 2 (April 12, 2005): 209–10. http://dx.doi.org/10.1111/j.1365-2273.2005.00987.x.

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10

Vaghela, Eesh, M. J. Keshvani, Keval Gadani, Zalak Joshi, Hetal Boricha, K. Asokan, D. Venkateshwarlu, V. Ganesan, N. A. Shah, and P. S. Solanki. "Correction: Charge transport mechanisms in sol–gel grown La0.7Pb0.3MnO3/LaAlO3 manganite films." Physical Chemistry Chemical Physics 19, no. 9 (2017): 6887. http://dx.doi.org/10.1039/c7cp90038d.

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Abstract:
Correction for ‘Charge transport mechanisms in sol–gel grown La0.7Pb0.3MnO3/LaAlO3 manganite films’ by Eesh Vaghela et al., Phys. Chem. Chem. Phys., 2017, DOI: 10.1039/c6cp07730g.
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Dissertations / Theses on the topic "Vaghezza"

1

Scattolon, Elia <1999&gt. "Forme di vaghezza nel linguaggio della sessualità." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2021. http://hdl.handle.net/10579/20004.

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Abstract:
La tesi esplora il fenomeno dell’indeterminatezza linguistica nel campo semantico della sessualità. Per parlare di questo argomento, si ricorre spesso, e talvolta sistematicamente, a dispositivi linguistici quali ambiguità, genericità, diversioni, metafore, elisioni e reticenze. Si cercherà di dimostrare che questo fenomeno non è limitato solo all’uso di certe espressioni: c’è un’indeterminatezza del linguaggio della sessualità che è radicata nella sua semantica, che è ineliminabile anche dopo aver fissato il contesto, i riferimenti, le intenzioni. Vengono presentati degli esempi dal linguaggio ordinario, da quello poetico e letterario e da quello scientifico. Si procede in seguito ad analizzare il fenomeno alla luce delle teorie di Grice e di Austin, e a ipotizzarne delle cause biologiche, culturali, sociali. Infine, vengono presentati alcuni esempi reali di sfruttamento di questo fenomeno.
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2

SADDEMI, MARZIA. "LA VAGHEZZA NELLE NORME ATTRIBUTIVE DEL POTERE AMMINISTRATIVO. ANALISI GIURIDICA E LINGUISTICA PRAGMATICA." Doctoral thesis, Università degli studi di Pavia, 2019. http://hdl.handle.net/11571/1242289.

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3

Collu, Laura. "Quantificazione vaga: uno studio contrastivo sul parlato italiano e tedesco." Doctoral thesis, Universita degli studi di Salerno, 2017. http://hdl.handle.net/10556/3179.

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Abstract:
2015 - 2016
The present study analyses the use of vague quantifiers in spoken Italian and German. Vague quantifiers are linguistic expressions through which speakers approximately or imprecisely quantify, estimate and approximate numerical values. Chapter I recalls the main contemporary studies on linguistic vagueness in spoken language, with a focus on the concept of Intentional Vagueness. Chapter II deals with quantitative approximation and the studies that managed to observe the use of vague quantifiers in spoken language until now, in order to describe their functions, contexts of use and communicative effects. Chapter III describes the methodological choices made to analyse vague quantifiers in spoken Italian and German, i.e. the corpora chosen for each language and the criteria beyond the choices of the conversations and the labelling of linguistic forms that arose during the analysis. The chapter proceeds with the first quantitative data about the use of vague quantifiers and the conversational contexts in which they are more frequent. Finally, this chapter describes the causes and the effects of vague quantifiers in spoken conversations as well as the experiential domains that we more frequently tend to quantify through vague or approximate words. Chapter IV contains the analysis of the different types of quantification expressions that were grouped into seven different categories or types. The chapter describes the form and functions of vague quantifiers and gives quantitative information about the occurrences. This analysis also takes into account multiple expressions of vagueness and quantification, i.e. it describes those cases in which speakers use more than one strategy of quantification and vagueness in the same utterance, observing the type of relations among these different elements and whether or not they form clusters or behave like co-occurrences. In Chapter V, the concluding remarks are shown, focussing on the more relevant aspects of my analysis for both languages. [edited by Author]
XXIX ciclo
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4

Gavito, Cory Michael. "Carlo Milanuzzi's Quarto scherzo and the climate of Venetian popular music in the 1620s." Thesis, view full-text document, 2001. http://www.library.unt.edu/theses/open/20012/gavito%5Fcory/index.htm.

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5

CRESTI, SIMONA. "Deissi e fluttuazione semantica tra fenomenologia e linguistica cognitiva." Doctoral thesis, 2015. http://hdl.handle.net/2158/1067861.

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Abstract:
La tesi si propone di ricostruire la struttura del concetto di fluttuazione semantica così com’è espresso in alcuni testi husserliani e di confrontarlo con la trattazione svolta in area linguistico cognitiva dei temi della vaghezza semantica e della deissi.
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Books on the topic "Vaghezza"

1

Vaghezza: Confini, cumuli e paradossi. Roma: Laterza, 2012.

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2

Volpe, Michela. Il linguaggio liminale: Estetica della vaghezza. Roma: Aracne, 2011.

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3

Luzzati, Claudio. La vaghezza delle norme: Un'analisi del linguaggio giuridico. Milano: A. Giuffrè, 1990.

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4

Federico, Albano Leoni, ed. Ai limiti del linguaggio: Vaghezza, significato e storia. Roma: Laterza, 1998.

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5

Cavallaro, Rita. Conversando con Frege: (o della 'vaghezza' del linguaggio scientifico). Acireale: Bonanno editore, 1996.

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6

Puppo, Federico. Dalla vaghezza del linguaggio alla retorica forense: Saggio di logica giuridica. [Padova]: CEDAM, 2012.

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7

Per vaghezza e per diletto: Ritratti e ricordi di viaggio di Elisa Toscanelli. Pisa: ETS, 2004.

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8

Fossati, Puntopao. Aperto Chiuso Aperto: Oscillazione e Vaghezza - Teoria Operativa Della Composizione Architettonica. Independently Published, 2017.

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9

--per vaghezza et utilità: Lucca, orti e giardini urbani tra il XVIII e il XIX secolo. Milano: Electa, 2001.

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10

Interpretazione giuridica e retorica forense: Il problema della vaghezza del linguaggio nella ricerca della verità processuale. Milano: Giuffrè, 2006.

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Book chapters on the topic "Vaghezza"

1

Williamson, Rebecca. "Mi punge vaghezza, ovvero i misteri del mestiere 1." In Confabulations: Storytelling in Architecture, 207–15. Routledge, 2016. http://dx.doi.org/10.4324/9781315573359-28.

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2

"5. Vaghezza & maniere – Eine ästhetische Kategorie elusiven Wissens und Konzeptionen künstlerischer Stile in Mailand und Cremona während des Secondo Cinquecento." In Scientia & vaghezza im ästhetischen Diskurs der Lombardei des Cinquecento, 427–502. Göttingen: Vandenhoeck & Ruprecht, 2021. http://dx.doi.org/10.13109/9783666363931.427.

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3

"1 Einleitung." In Scientia & vaghezza im ästhetischen Diskurs der Lombardei des Cinquecento, 13–46. Göttingen: Vandenhoeck & Ruprecht, 2021. http://dx.doi.org/10.13109/9783666363931.13.

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4

"6. Ausblick & Rückblick." In Scientia & vaghezza im ästhetischen Diskurs der Lombardei des Cinquecento, 503–40. Göttingen: Vandenhoeck & Ruprecht, 2021. http://dx.doi.org/10.13109/9783666363931.503.

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5

"3. Mitstreit und Agon von Malerei und Skulptur – Diskrepante Paragoni bildkünstlerischer Praxis und textverfasster Theorie." In Scientia & vaghezza im ästhetischen Diskurs der Lombardei des Cinquecento, 139–278. Göttingen: Vandenhoeck & Ruprecht, 2021. http://dx.doi.org/10.13109/9783666363931.139.

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6

"2. Die Malerei in der Hierarchie der scientiae des lombardischen Diskurses um 1500." In Scientia & vaghezza im ästhetischen Diskurs der Lombardei des Cinquecento, 47–138. Göttingen: Vandenhoeck & Ruprecht, 2021. http://dx.doi.org/10.13109/9783666363931.47.

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7

"4. Groteske Ästhetik in Bild und Text – Figurale Wissensformierungen." In Scientia & vaghezza im ästhetischen Diskurs der Lombardei des Cinquecento, 279–426. Göttingen: Vandenhoeck & Ruprecht, 2021. http://dx.doi.org/10.13109/9783666363931.279.

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