Journal articles on the topic 'Urban politicies'

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Pizzorni, Maria, Ombretta Caldarice, and Nicola Tollin. "A methodological framework to assess the urban content in climate change policies." Valori e Valutazioni 29 (January 2022): 123–32. http://dx.doi.org/10.48264/vvsiev-20212909.

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Abstract:
By 2050, people in urbanized areas will account for 68% of the world’s population, 80% of which will be concentrated in Asia and Africa. The United Nations Framework Convention on Climate Change (UNFCCC) introduced in 2011 the National Adaptation Plan (NAP) under the Cancun Adaptation Framework (CAF). Countries of the non-Annex I, described by the UN-General Assembly as especially vulnerable to the impacts of climate change, are invited to develop NAPs to identify adaptation challenges and devise appropriate climate adaptation responses. Recognizing the increasing vulnerability of urban systems to the effects of climate change, in 2019, UN-Habitat defined the supplement of the NAP process's technical guidelines for addressing urban and human settlement issues in NAPs. This paper aims to propose a methodology to assess the urban content of the NAPs after ten years from that the CAF comes into force. The evaluation is based, adapting and expanding, on the methodology used to assess the urban content of Nationally Determined Contributions (NDC) published by UN-Habitat in 2017. The methodology aims to analyse both key adaptation challenges and responses explicitly or implicitly related to urban systems. Moreover, it aims at understanding the interlinkage of urban content in NAP in relation to other key policies, such as NDCs and National Urban Policies (NUPs). In this perspective, 172 indicators were selected and clustered into nine groups: (i) Geographic Indicators; (ii) General Indicators; (iii) NAPs General Indicators; (iv) NAPs Urban Indicators; (v) NDCs Indicators; (vi) NUPs Indicators; (vii) Urban content in National Policies Indicators; (viii) International policy linkages (including SDGs, Sendai Framework for Disaster Risk Reduction, Paris Agreement and New Urban agenda); (ix) National plans/policy/strategies/reports linkages. The methodology was tested on Brazil’s NAP, trying to find general considerations to apply to the countries that officially submitted their NAPs between 2014 to 2020. The test showed that: there is a stronger focus on defining climate adaptation challenges more than responses; climate adaptation challenges and responses are predominantly identified at the national scale, with a focus on policies and strategies at the national level; among the Brazilian NAP, there is "cities strategy", and it means that the NAP has a high urban content. In conclusion, the paper will highlight critical issues and improvements for each of the nine indices analysed. Entro il 2050, la popolazione urbana rappresenterà il 68% della popolazione mondiale. Di questa, l'80% sarà concentrata in Asia e in Africa. A partire da questo scenario di incrementale urbanizzazione, nel 2011 la Convenzione quadro delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici (UNFCCC) ha introdotto, nell'ambito del Cancún Adaptation Framework (CAF), i Piani Nazionali di Adattamento (NAP). I NAP sono concepiti come strumento a supporto dei Paesi inclusi nel Non-Annex I, descritti dall'Assemblea generale dell'ONU come particolarmente vulnerabili alle transizioni in atto, per identificare le sfide e progettare le risposte più appropriate verso l’adattamento in risposta al cambiamento climatico. Riconoscendo la crescente vulnerabilità dei sistemi urbani, UN-Habitat nel 2019 ha predisposto delle linee guida per supportare la redazione dei NAP, in particolare per includere le questioni urbane e gli insediamenti umani. A dieci anni dall'entrata in vigore del CAF, il presente articolo presenta una proposta metodologica per valutare il contenuto urbano dei NAP. L’approccio valutativo proposto è un aggiornamento dalla metodologia utilizzata per analizzare il contenuto urbano dei Nationally Determined Contributions (NDCs), pubblicata da UN-Habitat nel 2017, e qui adattata ai NAP. La metodologia mira ad analizzare sia le sfide chiave per l’adattamento, ma anche le risposte esplicitamente o implicitamente connesse ai sistemi urbani e l'interconnessione del contenuto urbano dei NAP in relazione ad altre politiche chiave, quali NDCs e NUP (Politiche Urbane Nazionali). In questa prospettiva, la metodologia si compone di 172 indicatori, raggruppati in nove gruppi: (i) Indicatori geografici; (ii) Indicatori generali; (iii) Indicatori generali dei NAP; (iv) Indicatori che leggono il contenuto urbano dei NAP; (v) Indicatori degli NDC; (vi) Indicatori dei NUP; (vii) Indicatori che analizzano il contenuto urbano delle politiche nazionali; (viii) Collegamenti con le politiche internazionali (inclusi SDGs, Sendai Framework for Disaster Risk Reduction, Accordo di Parigi e New Urban Agenda); e (ix) Collegamenti nazionali tra piani/politiche/strategie/report. La metodologia è stata testata sul NAP del Brasile, al fine di individuare considerazioni generali da adottare anche per gli altri Paesi del sud del mondo che hanno presentato i loro NAP tra il 2014 e il 2020. In sintesi, questa sperimentazione ha mostrato che: (i) vi è una maggiore attenzione alla definizione delle sfide di adattamento al clima più che all’individuazione di risposte; (ii) le sfide e le risposte di adattamento al cambiamento climatico sono prevalentemente identificate su scala nazionale; (iii) il NAP del Brasile si caratterizza per un alto contenuto urbano. In conclusione, il paper mette in luce punti di forza e criticità della metodologia, identificando alcuni miglioramenti per ciascuno dei nove gruppi di indicatori, nella prospettiva di applicare questo approccio di valutazione anche in altri contesti territoriali.
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Trotto, Chiara. "Le politiche urbane del governo senegalese e lo sviluppo cittŕ di Dakar." STORIA URBANA, no. 126 (September 2010): 95–115. http://dx.doi.org/10.3280/su2010-126005.

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Abstract:
La cittŕ di Dakar rappresenta l'emblema dell'accentramento politico-amministrativo "alla francese". Il suo sviluppo urbano ha visto una crescita esponenziale che ha portato al sovraffollamento di molte aree urbane e peri-urbane soprattutto negli ultimi vent'anni. Le autoritŕ politiche hanno cercato di arginare il problema della crescita disomogenea e sregolata della cittŕ: dapprima attuando politiche stataliste di regolarizzazione forzata, successivamente attraverso progetti di costruzione partecipata dell'habitat urbano. L'unicitŕ della gestione urbana della cittŕ risiede nel codice urbanistico senegalese che lascia al presidente della Repubblica l'ultima parola riguardo alle decisioni di politica urbana; questo a dimostrazione dell'importanza e del peso politico che ricoprono le problematiche urbane in questo paese e del difficile processo di decentralizzazione tuttora da metabolizzare. Negli ultimi anni, il presidente Abdoulaye Wade ha cercato di dare nuovo slancio alla capitale inaugurando costosi progetti infrastrutturali e avviando la costruzione di monumenti grandiosi, che danno lustro alla cittŕ; il suo obiettivo č riconsegnare alla cittŕ il ruolo di capitale dell'Africa francofona e, possibilmente, dell'Africa tutta, come polo trainante degli affari economici e commerciali della costa ovest.
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Camagni, Roberto. "Città, governance urbana e politiche urbane europee." disP - The Planning Review 39, no. 152 (January 2003): 26–36. http://dx.doi.org/10.1080/02513625.2003.10556831.

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Muacuveia, Reginaldo Rodrigues Moreno, and William Rodrigues Ferreira. "A REDE URBANA E A TENDÊNCIA DE FORMAÇÃO DE METRÓPOLES REGIONAIS EM MOÇAMBIQUE." InterEspaço: Revista de Geografia e Interdisciplinaridade 4, no. 14 (October 23, 2018): 90. http://dx.doi.org/10.18764/2446-6549.v4n14p90-108.

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Abstract:
THE URBAN NETWORK AND TRAINING ACT OF REGIONAL METROPOLIS IN MOZAMBIQUELE RÉSEAU URBAIN ET LA LOI SUR LA FORMATION DES MÉTROPOLES RÉGIONALES AU MOZAMBIQUEEste artigo tem por objetivo analisar a atual configuração da rede urbana e as tendências de evolução para a formação de metrópoles regionais ao norte e centro em Moçambique. Enfoca a análise das transformações ocorridas no processo de crescimento socioespacial das cidades que possa subsidiar nas politicas de ordenamento territorial. O trabalho basicamente incorporou os estudos de três grandes cidades do país, localizadas em três regiões distintas, a partir de dados do Instituto Nacional de Estatística de Moçambique (INE), e abrangeu os processos socioeconômicos e demográficos gerais e regionais nas décadas de 1980, 1997, 2007 e 2017, que estão na base da estruturação e do desenvolvimento da rede urbana moçambicana. Os resultados demostram que, na hierarquia da rede urbana, existem uma região metropolitana, o sistema urbano-regionais e as aglomerações urbanas de Nampula e Beira, que, segundo a evolução espacial-demográfica, têm condições para atingir o estatuto de região metropolitana nos próximos 10 anos, até 2027.Palavras-chave: Rede Urbana; Aglomerações Populacionais; Moçambique.ABSTRACTThis work aims to analyze the current configuration of the urban network and the trends of evolution that may form in a short time the regional metropolis north and center in Mozambique, focusing on the transformations that occurred in the process of demographic-spatial growth of cities, ways to subsidize territorial planning policies. The study incorporates the studies of three cities, located in three distinct regions, based on data from the National Institute of Statistics (INE), and covered the general and regional socioeconomic and demographic processes in the 1990s, 2000 and 2010 that are the basis structuring and development of the Mozambican urban network. The results show the hierarchy of the urban network, the urban-regional system and the urban agglomerations of Mozambique one is already metropolis and the other two are able to reach the status of metropolitan region in less than 20 years. Keywords: Urban Network; Population Agglomerations; Mozambique.RÉSUMÉL'objectif de ce travail est d'analyser la configuration actuelle du réseau urbain et les tendances de l'évolution que pour la formation des métropoles régionales du nord et du centre au Mozambique. Il se concentre sur l'analyse des transformations intervenant dans le processus de croissance socio-spatiale des villes qui peuvent subventionner les politiques d'aménagement du territoire. Les travaux ont essentiellement incorporé les études de trois villes principales du pays, situées dans trois régions distinctes, basées sur des données de l'Institut national de la statistique (INE) et couvrant les processus socio-économiques et démographiques généraux et régionaux dans les années 1980, 1997. 2007 et 2017 qui sous-tendent la structuration et le développement du réseau urbain mozambicain. Les résultats montrent dans la hiérarchie du réseau urbain il y a une région métropolitaine, le système urbain-régional et les agglomérations urbaines de Nampula et Beira selon l'évolution spatiale-démographique sont en mesure d'atteindre le statut de région métropolitaine dans les 10 prochaines années, en 2027.Mots-clés: Réseau Urbain; Agglomérations de Population; Mozambique.
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Savoldi, Paola. "La forza dei luoghi, la debolezza degli strumenti: il progetto urbano alla prova." ARCHIVIO DI STUDI URBANI E REGIONALI, no. 94 (June 2009): 104–13. http://dx.doi.org/10.3280/asur2009-094009.

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Abstract:
- A major change is under way. Following a new season of urban policies in Italy, it seems now time to investigate the outcomes and critical points of their implementation. Referring to the work of the Torino research group, the article focuses on the design of projects of new urban development areas. The main questions driving the investigation concern the requirements and conditions allowing housing quality, social and functional blending and integration with the existing city. The main proposition to the reader is a call for moving among projects and places to understand how and if a project produces a place, among places and tools, to understand how and if a specific tool of urban transformation is able to produce the expected results. The observation point, hence the research method, recalls a relation to the specific contexts and a focus on practices and habits in place.Keywords: Urban project, governance tools, mi ité, urban policies.Parole chiave: Progetto urbano, strumenti di governo, mi ité, politiche urbane.
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Spadaro, Chiara, and Giacomo Pettenati. "Le politiche urbane del cibo come possibile arena per la governance climatica urbana." RIVISTA GEOGRAFICA ITALIANA, no. 2 (May 2022): 92–109. http://dx.doi.org/10.3280/rgioa2-2022oa13803.

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Abstract:
Nel dibattito sulla sostenibilità urbana hanno assunto un ruolo crescente, da circa vent'anni a questa parte, le cosiddette politiche urbane del cibo (PUC), che mirano a ridurre gli impatti ambientali e aumentare la giustizia socio-spaziale dei sistemi alimentari, agendo alla scala urbana. Tali politiche costituiscono secondo alcuni un ambito di grande potenzialità per la governance climatica urbana, grazie alla possibilità di agire sul consumo alimentare delle popolazioni urbane, che costituisce uno dei principali fattori di impatto ambientale su scala globale. Non mancano tuttavia le riflessioni critiche, relative alla realecapacità di azioni e politiche localizzate di modificare strutturalmente sistemi del cibo complessi. Questo contributo si interroga sul possibile ruolo delle PUC nel quadro della governance climatica urbana, a partire dall'analisi delle realtà presenti all'interno della Rete Italiana Politiche Locali del Cibo e con un approfondimento sui casi di Roma e Milano.
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Ramondetti, Leonardo, Astrid Safina, and Edoardo Bruno. "Prosperous Lishui. Ripensare il rapporto tra urbano e rurale nella Cina contemporanea." TERRITORIO, no. 98 (March 2022): 110–22. http://dx.doi.org/10.3280/tr2021-098017.

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Abstract:
Dopo decenni di forte crescita e di violente trasformazioni urbane, la Cina sembra oggi inaugurare una nuova stagione di sviluppo. La competizione internazionale ‘Future Shan-Shui City. Dwellings in the Lishui Mountains', promossa nell'aprile 2020 dalla municipalità di Lishui (Zhejiang) per immaginare l'espansione della città esistente ne è un esempio. Il concorso, in linea con le politiche nazionali, evidenzia la necessità di ridefinire i rapporti fra spazio urbano e rurale puntando su un incremento degli usi urbani dello spazio agricolo e della produzione agricola in ambito urbano. Attorno a questo tema insiste in modo particolare la proposta ‘Prosperous Lishui' del quale il testo che segue discute le principali scelte progettuali.
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Mazzolini, Anna, Valeria Fedeli, and Grazia Concilio. "Fragilità urbane, mobilità e politiche di contrasto al Covid in Africa." TERRITORIO, no. 97 (February 2022): 61–66. http://dx.doi.org/10.3280/tr2021-097-supplementooa12928.

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Abstract:
Alcuni contesti urbani necessitano di una mobilità permanente e flessibile di beni e persone come condizione per la vita collettiva e il sostentamento di base. Per questi contesti la pandemia ha concretizzato sfide che non possono essere analizzate con paradigmi cognitivi di origine americo-euro-centrica.Per la città di Maputo, l'articolo riflette sulle fragilità urbane dell'Africa subsahariana, analizzando le misure di prevenzione della pandemia in relazione alla mobilità come fattore di co-produzione della città. In tal senso si ridefiniscono i concetti di urbano e dimobilità e si propongono strategie di analisi e strumenti di osservazione capillari da supportare con una oculata governance dei dati.
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Paone, Sonia. "Il concetto di urban blight nelle politiche di Urban Renewal negli Stati Uniti." SOCIOLOGIA URBANA E RURALE, no. 128 (July 2022): 144–58. http://dx.doi.org/10.3280/sur2022-128012.

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Abstract:
L'articolo analizza la genesi del concetto di urban blight nel contesto delle politiche di urban renewal che sono state attuate negli anni Cinquanta e Sessanta nelle città degli Stati Uniti. L'obiettivo è quello di evidenziare le logiche discriminatorie che hanno accompagnato l'imposizione di questo termine nel dibattito pubblico e le sue conseguenze sull'allontanamento dalle aree centrali (inner city) delle città americane delle famiglie afroamericane. La costruzione dell'urban blight si inserisce quindi nel più ampio discorso sulla razzializzazione dello spazio che caratterizza l'esperienza urbana statunitense.
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Borelli, Guido. "Urbanizzazione ‘creativa' e modo artistico di produzione dello spazio. Due casi milanesi." SOCIOLOGIA URBANA E RURALE, no. 90 (September 2010): 49–88. http://dx.doi.org/10.3280/sur2009-090005.

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Abstract:
Utilizzando come terreno d'indagine i ‘quartieri creativi' che proliferano nella cittŕ e tenendo sullo sfondo la letteratura piů in voga sull'argomento, il saggio utilizza alcuni insegnamenti di Henri Lefebvre entro un approccio di urban political economy, con l'intento di dimostrare che i ‘quartieri creativi' possono essere considerati non soltanto come uno spontaneo pot-pourri urbano di edifici, cortili, strade e di un fitto network di relazioni sociali ed economiche, ma anche come un terreno soggetto agli interessi delle maggiori forze sociali, economiche e politiche. Dal resoconto di due ‘quertieri creativi' milanesi emerge come la specializzazione e la diversificazione funzionale dell'organizzazione urbana siano diventate uno strumento attraverso il quale i developer riescono a esercitare un influsso consistente nella trasformazione spaziale delle cittŕ.
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Girotti Sperandio, Dra Ana Maria, Arq Ângela Dias, Lic Thais S. Manfrinato, Lic Thiago P. Mattos, Arq Edison Favero, and Arq Lauro Luiz Francisco Filho. "Ambiente urbano como promotor da saúde." ARQUISUR, no. 8 (December 25, 2015): 164–77. http://dx.doi.org/10.14409/ar.v0i8.5505.

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Abstract:
Este artigo visa apresentar o processo de aplicação do Índice de Bem-Estar Urbano (IBEU) realizado em 2014, no município de Conchal-São Paulo, Brasil. Destaca a importância de estudos quantitativos para futuras o desenvolvimento de politicas publicas a serem adotadas no local, que vise alcançar um bem-estar diferencial da população urbana. Os dados utilizados para o estudos foram os do Censo Demográfico Brasileiro (IBGE, 2010). A metodologia e a criação do IBEU foram elaboradas pelo Observatório das Metrópoles, diferindo-se nesse estudo pela aplicação do índice ser em um município de pequeno porte com 25.229 habitantes. Os cinco indicadores utilizados são: mobilidade urbana, condições ambientais urbanas, condições habitacionais urbanas, atendimento de serviços coletivos urbanos e infraestrutura urbana. Ao final do estudo identificou-se que o Índice de Bem-Estar de Conchal foi de 0.863, que é considerado de bom para ótimo. Este estudo foi vinculado à disciplina Ambiente Urbano como Promotor da Saúde da FEC/UNICAMP, ao LABINUR e ao GEPUCS. Palabras clave indicadores de Bem-Estar Urbano; planejamento Urbano Saudável; politicas Públicas
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Savoldi, Paola, and Federica Rotondo. "Scuole e politiche urbane. Uno spazio da disegnare." ARCHIVIO DI STUDI URBANI E REGIONALI, no. 132 (February 2022): 172–96. http://dx.doi.org/10.3280/asur2021-132-s1011.

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Abstract:
Il saggio discute la rilevanza di tre temi tra loro interconnessi: la ricognizione del patrimonio edilizio scolastico; l'estensione istituzionalizzata degli spazi della scuola ad una varietà di spazi urbani; l'assunzione di un approccio di sistema in cui la scuola è variabile influente nella costruzione di politiche urbane. L'obiettivo è duplice: comprendere se le esperienze avviate possano essere consolidate; contribuire alla socializzazione nazionale e internazionale di progetti e protocolli che si sono dimostrati innovativi e praticabili.
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Nadzir, Ibnu, and Ranny Rastati. "CHARISMA AND SOCIAL MEDIA IN INDONESIAN POLITICS." Jurnal Masyarakat dan Budaya 22, no. 2 (November 5, 2020): 55–74. http://dx.doi.org/10.14203/jmb.v22i2.1063.

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Abstract:
The ability to exploit social media to develop political charisma has become essential for aspiring Indonesian politicians. Social media is even more crucial for those who competes in urban areas, where its citizens has better access on digital technology. Nevertheless, despite the entanglement, study on the function of social media to develop political charisma is still relatively nascent. In this regards, the article explores the way politicians employ social media to get and maintain their power. How do social media affordances enabled politicians to manufacture political charisma? To what extent, political charisma developed on social media enabled politicians to influence their followers? To answer these problem, the article draws from the political trajectory of Ridwan Kamil, Governor of West Java, whose political persona relies heavily on his personal use of social media. Based on digital observation and several in-depth interviews, the article proposes three arguments: First, social media affordances enabled politician to construct political charisma based on multiple representations within a short period of time. Second, the infrastructure of social media has reinforced the blurry lines between personal and public matters in politics. Third, the influence of charisma developed through social media is constrained by social and political contexts.
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Dieci, Daniele. "La politique de la ville e i quartiers sensibles in Francia: un profilo." STORIA URBANA, no. 135 (February 2013): 91–118. http://dx.doi.org/10.3280/su2012-135005.

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Abstract:
Il saggio tratta la storia delle politiche urbane francesi, approfondendo l'evoluzione cronologica del dispositivo pubblico della politique de la ville e della categoria pubblica di quartier sensible. Si parte dalle origini delle politiche urbane francesi che vedono il quartiere come unitŕ territoriale di riferimento passando attraverso i moti delle balie, che influenzano fortemente le policy, dagli anni '80 in poi. Parallelamente sono analizzati i testi normativi piů importanti, i dibattiti parlamentari, gli avvicendamenti politici, le riforme introdotte e la nascita della geografia prioritaria, concludendo con i moti urbani piů recenti e le critiche alle misure adottate dal governo francese.
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Colleoni, Matteo. "Mobilità e rigenerazione urbana." SOCIOLOGIA URBANA E RURALE, no. 128 (July 2022): 27–36. http://dx.doi.org/10.3280/sur2022-128003.

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Abstract:
Le città sono sempre più interessate da interventi nei quali la rigenerazione urbana è perseguita attraverso provvedimenti che interessano la mobilità. Originariamente collocati nelle politiche per la mobilità, questi provvedimenti sono sempre più associati al vasto ambito delle politiche di rigenerazione per migliorare la qualità e a ridare valore ad uno spazio pubblico ridotto a mero luogo di attraversamento e sosta dei veicoli motorizzati. La crescente attenzione alla transizione ecologica e allo sviluppo sostenibile ha poi contribuito a promuovere la lettura ecologica dell'ambiente urbano, nella sua accezione di sistema integrato di risorse umane e naturali. Il saggio ne affronta il tema soffermandosi nella prima parte sulla relazione tra morfologia urbana e aumento della mobilità veicolare e nella seconda sulle politiche di rigenerazione condotte attraverso gli interventi per la mobilità sostenibile.
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Galli, Jacopo. "Il decentramento come risorsa e modello per strategie federaliste di ricostruzione. Dalle prospettive storiche al caso curdo-siriano." ARCHIVIO DI STUDI URBANI E REGIONALI, no. 130 (April 2021): 82–104. http://dx.doi.org/10.3280/asur2021-130-s1006.

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Abstract:
Le politiche di decentramento sono oggi l'unica alternativa possibile all'esplosione urbana e le aree della MENA region interessate da conflitti sono il luogo principale dove si possono testare. Attualmente gli schemi di distribuzione delle risorse lasciano presagire che la ricostruzione avverra principalmente nelle aree urbane. Il paper indaga una alternativa attraverso la definizione degli strumenti dell'assemblea e della commissione e ne prefigura le conseguenze spaziali e urbane.
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Dicillo, Cristina, and Mariavaleria Mininni. "Politiche urbane e politiche culturali per Matera verso il 2019." TERRITORIO, no. 73 (June 2015): 86–93. http://dx.doi.org/10.3280/tr2015-073013.

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Musarra, Gabriella. "Una nuova dialettica tra il piano e il progetto: i grandi progetti urbani." ARCHIVIO DI STUDI URBANI E REGIONALI, no. 104 (October 2012): 51–73. http://dx.doi.org/10.3280/asur2012-104004.

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Abstract:
In risposta ai cambiamenti in corso nei sistemi insediativi e soprattutto alle modifiche che la societŕ manifesta, negli anni Novanta č stato possibile registrare un crescente cambiamento delle politiche urbane; ai problemi di qualitŕ della vita urbana, di deficit infrastrutturale e di servizi, le amministrazioni si trovano a dovere affrontare nuovi problemi che vanno dalla trasformazione della struttura economica delle cittŕ, al rilancio delle cittŕ e della loro capacitŕ attrattiva, al coinvolgimento di nuovi operatori economici e al reperimento di nuove risorse finanziarie per la trasformazione di essa. La riqualificazione nasce, quindi, non solo come azione di recupero e miglioramento dell'esistente, ma anche e soprattutto come processo di innovazione delle tecniche di intervento, delle modalitŕ di progettazione, delle politiche, delle forme di cooperazione e di coinvolgimento delle forze sociali. Nell'ambito delle strategie messe in campo dalle cittŕ per migliorare il proprio posizionamento competitivo, giocano un ruolo particolare i "Grandi Progetti", necessari a formulare programmi di ristrutturazione urbanistica e rigenerazione economica. Il progetto urbano, cosě inteso, non č né un piano urbanistico, né un progetto architettonico. Č uno strumento pragmatico che offre la possibilitŕ di operativitŕ immediata, un modo di intervento che investe gli strumenti di pianificazione e di progettazione e che si adatta ai gradi di certezza o di incertezza del contesto.
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Marques, Ailson De Lima, Ewerton Da Silva Barbosa, Jose Kennedy do Nascimento Ribeiro, Ester Dos Santos Coelho, and Elysson Thiago Gomes Barbosa. "Paisagem urbana, vulnerabilidade e risco em brejos de altitude: o sítio urbano de Areia/PB." Nature and Conservation 10, no. 2 (September 25, 2018): 25–34. http://dx.doi.org/10.6008/spc2318-2881.2017.002.0003.

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Abstract:
A expansão urbana nos países subdesenvolvidos pode se tornar um problema catastrófico quando acontece em terrenos ambientalmente instáveis. A geomorfologia urbana é a ciência que estuda os sítios urbanos pelo viés das características do relevo e suas interrelações com outros componentes da paisagem, como o clima, meteorologia, geologia, vegetação e uso e ocupação. A partir do delineamento geoambiental da paisagem urbana com uso do geoprocessamento, sensoriamento remoto e análise empírica, esta pesquisa tem por objetivo geral retratar a interface geomorfológica do sitio urbano de Areia-PB e, especificamente, identificar paisagens de risco urbano através da matriz geossistêmica. Como resultado, tem-se áreas com ocupação irregular e construções frágeis em terrenos íngremes. É plausível que esta pesquisa venha a direcionar e possibilitar outras, que aprofundem mais os levantamentos dos problemas de ordenamento territorial do sitio urbano de Areia e também possa subsidiar politicas publicas urbanas.
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Tedesco, Carla. "Negli interstizi delle azioni "innovative" di rigenerazione urbana." ARCHIVIO DI STUDI URBANI E REGIONALI, no. 100 (August 2011): 82–98. http://dx.doi.org/10.3280/asur2011-100005.

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Abstract:
Muovendosi nell'ambito delle esperienze di azionie integrate di rigenerazione urbana che hanno costituito terreno di sperimentazione nel campo delle politiche urbane nel corso degli anni Novanta e Duemila in Italia, questo contributo mette in discussione la possibilitŕ di liquidarle, valutandole in modo complessivo come inefficaci. E lo fa attraverso una lettura a livello "micro" delle connessioni tra esiti nei contesti locali e modalitŕ con le quali l'innovazione si č fatta strada (o meno) all'interno delle amministrazioni, alla luce non solo dei cambiamenti che hanno investito le politiche, ma anche di quelli che stanno investendo le organizzazioni e le pratiche lavorative.
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Ferri, Vittorio. "Il contributo straordinario per le trasformazioni urbane, l'imposta di scopo e il bilancio partecipativo: tre strumenti per il finanziamento della città pubblica." ARCHIVIO DI STUDI URBANI E REGIONALI, no. 129 (March 2021): 41–63. http://dx.doi.org/10.3280/asur2020-129-s1003.

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Abstract:
La costruzione della città pubblica richiede il finanziamento di politiche, progetti urbani e opere pubbliche. L'obiettivo principale di questo contributo è di richiamare l'attenzione su tre strumenti poco utilizzati dai comuni italiani per finanziare gli investimenti: il contributo straordinario per le trasformazioni urbane, l'imposta di scopo e il bilancio partecipativo. Questi strumenti sono importanti per aumentare e migliorare il finanziamento della città pubblica.
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Bianchetti, Cristina. "Paradossi e politiche urbane. Una discussione su Torino." ARCHIVIO DI STUDI URBANI E REGIONALI, no. 94 (June 2009): 143–46. http://dx.doi.org/10.3280/asur2009-094012.

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Abstract:
- The following four texts attempt to observe changes on urban policies in Turin, starting form the hypothesis that those changes are related, even before that to some relevant problems and their resolutions, to four paradoxes. Paradoxes make explicit a state of urban policies, which is visible also in other cities. Speaking of Turin means to localize it and to be able to treat it with some more precision. The four paradoxes are: 1. Evanescent and mobile pictures of the transformation /vs/ Crescent emphasis on places; 2. Seductive and promotional games /vs/ Planned framework of urban policies; 3. A living less incorporated in the market /vs/ A market more at the centre of local economy; 4. Lack of public opinion /vs/ Improvement of a city collective image. Arnaldo Bagnasco, Luigi Bobbio and Giuseppe Sergi discuss over these paradoxes.Key words: city, policies, paradox, regulation, public, conflict.Parole chiave: cittŕ, politiche, paradosso, regolazione, sfera pubblica, conflitto
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Ansell, Christopher K., and Arthur L. Burris. "Bosses of the City Unite! Labor Politics and Political Machine Consolidation, 1870–1910." Studies in American Political Development 11, no. 1 (1997): 1–43. http://dx.doi.org/10.1017/s0898588x00001590.

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Abstract:
In the late nineteenth century – an age when the phrase “all politics is local” contained even greater truth than it does today – the distinctive institution of urban public life was the political machine. In assessing the machine's importance, some scholars have emphasized the machine's role in integrating newly arrived immigrants into the American political system, its provision of basic material goods to the impoverished, its promotion of upward mobility of immigrants, and its coordination of a socially and politically fragmented city. Other scholars have focused on the long-range effect of the political machine on American politics and policy, arguing that the cross-class coalitions built by machine politicians muted the development of a politicized working class in the United States. Some extend this causal chain, arguing that the lack of a stronger class-based politics produced in turn the relative weakness of the American welfare state compared to other Western democracies.
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Veitch, Michelle. "Allyson Mitchell’s Lesbian Cultural Activism in Politicized Urban Space." TOPIA: Canadian Journal of Cultural Studies 29 (September 2013): 163–82. http://dx.doi.org/10.3138/topia.29.163.

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Pucci, Paola. "Per un cambiamento di paradigma: politiche e strumenti per una post car mobility." TERRITORIO, no. 99 (August 2022): 13–16. http://dx.doi.org/10.3280/tr2021-099002.

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Abstract:
In questo contributo d'apertura alcune considerazioni sulle misure avviate per ripensare il ruolo e lo spazio dato all'auto nelle nostre pratiche di mobilità quotidiana, introducono i temi trattati nel servizio. Gli articoli che seguono sono finalizzati a restituire un quadro di sperimentazioni e di politiche pensate per traguardare un nuovo modello di mobilità meno dipendente dall'uso dell'auto. Confrontandosi con la fattibilità e la scalabilità delle politiche e delle sperimentazioni proposte sia in contesti urbani, sia in ambiti a bassa densità insediativa, si offrono anche alcuni spunti di riflessione intorno a come creare valore aggiunto rispetto agli investimenti attivati nel Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (pnrr) in tema di mobilità urbana sostenibile ed equa.
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Salvetti, Luca. "Politiche e piani per la modernizzazione del Cairo." TERRITORIO, no. 50 (October 2009): 73–84. http://dx.doi.org/10.3280/tr2009-050009.

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Abstract:
- The Egyptian capital immediately appears as a case full of indications for a more comprehensive study on the alternating recourse to what might be defined as the ‘theoretical plan', as opposed to the prevailing priorities dictated by the contingencies of ‘realpolitik'. At the same time, one distinguishing feature of urban planning policies for Cairo in the second half of the twentieth century is their ambivalence. On the one hand there is the literal presentation of urban models drawn from a sort of ‘European catalogue' of past experiences. On the other hand, there is a pull towards a more profound implementation of those same schemes. Five zoom-ins on Cairo.
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McArthur, Sherell A., and Monique Lane. "Schoolin’ Black Girls: Politicized Caring and Healing as Pedagogical Love." Urban Review 51, no. 1 (October 31, 2018): 65–80. http://dx.doi.org/10.1007/s11256-018-0487-4.

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Bricocoli, Massimo, and Alessandro Coppola. "Sguardi oltre le retoriche. Politiche e progetti per la casa a Milano." TERRITORIO, no. 64 (February 2013): 138–44. http://dx.doi.org/10.3280/tr2013-064023.

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Abstract:
In the 1990s and 2000s, the rise (and the real influence) of mass home ownership rhetoric was wound up with the massive impacts that privatisation and government reorganisation processes had in the field of housing policies. On the one hand, with the generalisation of negotiation as a key principle in the promotion and governance of urban change, the supply of housing for populations groups considered ‘excluded from the market' was relegated to old and new players in the social economy and to their role in contracted schemes of urban change. On the other hand, with the emergence and spread of social mixité rhetoric, new urban development was accompanied by a new emphasis on the broader urban and social aspects of urban development for residential use.
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Vetritto, Giovanni. "La “lentissima fondazione” delle Autorità metropolitane." Rivista Italiana di Public Management 2, no. 1 (January 2019): 68–94. http://dx.doi.org/10.59724/ripm.2019.1.4.

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Abstract:
A quasi 5 anni dalla loro introduzione le nuove autorità metropolitane stentano ad affermarsi come forti attori istituzionali. Ciò rappresenta un pesante handicap di sistema per il paese, stante il nuovo ruolo delle città nei sistemi socioeconomici avanzati e i fortunati processi di innovazione del governo urbano portati avanti in pressoché tutti i principali paesi europei. Le città, in particolare hanno un ruolo crescente di sviluppo, secondo il paradigma ormai affermato delle politiche di sviluppo cosiddette “place based”. In Italia, viceversa, per molteplici ragioni, dopo un percorso più che decennale di intuizioni e dibattiti, la legge del 2014 ha dato origine a istituzioni deboli e dal profilo contraddittorio, che in assenza di una chiara “agenda di politiche urbane” nazionale, lascia permanere il divario rispetto all’Europa.
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Chiodelli, Francesco. "Strategie demografiche e matrice spaziale. Demografia e governo del territorio nel conflitto israelo-palestinese su Gerusalemme." ARCHIVIO DI STUDI URBANI E REGIONALI, no. 95 (February 2010): 27–57. http://dx.doi.org/10.3280/asur2009-095003.

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Abstract:
Il paper analizza la connessione tra le strategie demografiche israeliane per Gerusalemme e le politiche di governo del territorio nella cittŕ, relativamente alla questione specifica dell'abusivismo edilizio nella parte orientale della Cittŕ Santa. La tesi č che Gerusalemme č oggetto di una "guerra a bassa intensitŕ", i cui obiettivi demografico-territoriali, tipici di quella che puň essere definita un'"etnocrazia urbana" (Yiftachel e Yacobi, 2003), sono perseguiti mediante pratiche e politiche di planning. La prima parte del paper si concentra sulla lettura delle caratteristiche demografiche di Gerusalemme, mentre la seconda si occupa delle politiche urbane messe in campo dalla Municipalitŕ - nello specifico in relazione all'edilizia residenziale e al problema dell'abusivismo edilizio a Gerusalemme Est - mostrando come esse si articolino lungo una linea di discriminazione etnica nei confronti della popolazione arabo-palestinese. La natura del saggio č intenzionalmente prettamente descrittiva, demandando a brevi sezioni, introduttiva e conclusiva, la definizione del quadro teorico-interpretativo di riferimento.
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Ferretti, Laura Valeria. "Qualche riflessione sulle politiche urbane a Roma." ARCHIVIO DI STUDI URBANI E REGIONALI, no. 93 (March 2009): 143–59. http://dx.doi.org/10.3280/asur2008-093007.

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Caruso, Nadia, Alessandro Delladio, and Elena Pede. "Vuoti a rendere. Dublino e la gestione pubblica dei vuoti urbani." TERRITORIO, no. 95 (May 2021): 117–24. http://dx.doi.org/10.3280/tr2020-095013.

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Abstract:
A seguito della crisi economica del 2008, molti progetti di trasformazione urbana avviati negli anni precedenti hanno subito una forte decelerazione. La crisi ha avuto ripercussioni sui processi di pianificazione urbana, eclissando il potere decisionale delle istituzioni pubbliche già depauperato dall'affermarsi dell'approccio neoliberale e dal taglio di risorse finanziarie. L'articolo presenta l'esperienza di Dublino come interessante tentativo di regolamentazione e di controllo del fenomeno dei vuoti urbani da parte dell'attore pubblico. Seppure in un contesto fortemente neoliberale, gli strumenti introdotti dalla città per la gestione e il rilancio degli spazi abbandonati, unito ad altre politiche, hanno dato luogo a normative innovative per l'avvio di pratiche di uso temporaneo.
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Humă, Cristina. "Spații verzi urbane în sprijinul calității vieții populației." Revista Calitatea Vieții 33, no. 1 (2022): 1–19. http://dx.doi.org/10.46841/rcv.2022.01.04.

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Abstract:
Crearea de spații verzi urbane pentru îmbunătățirea calității vieții populației este evidențiată în literatura de specialitate și în documente internaționale și naționale. Acest studiu prezintă situația spațiului verde urban din România, un component al mediului natural al orașului, al infrastructurii urbane și un element favorabil calității vieții populației. În acest sens, s-a analizat dinamica suprafețelor de spațiu verde în perioada 2010−2019 și suprafața de spațiu verde ce revine unui locuitor în anul 2019, la nivel național și la nivelul orașelor, având în vedere deficitul de areale verzi ca urmare (și) a declinului acestora ulterior anului 1990, precum și norma minimă prevăzută de legislația română în vigoare de 26 de metri pătrați de spațiu verde pe locuitor. De asemenea, s-au arătat rolul și beneficiile prezenței spațiilor verzi urbane pentru mediu, comunități și pentru calitatea vieții, politicile urbane actuale pentru asigurarea de spațiu verde în localitățile din România, alături de aprecierea verdelui urban de către populație în orașe românești prin comparație cu orașe europene. În elaborarea lucrării au fost utilizate date statistice din surse precum Institutul Național de Statistică, Administrația Fondului pentru Mediu, Comisia Europeană și Națiunile Unite și au fost consultate lucrări de specialitate, precum și documente strategice și legislative. Cuvinte-cheie: spații verzi urbane; beneficii spații verzi; România. ●●●●● The creation of urban green spaces to improve the quality of life of the populationis highlighted in the literature and in international and national documents. This study presents the situation of the urban green space in Romania, a component of the natural environment of the city, of the urban infrastructure and a favorable element of the quality of life of the population. In this sense, the dynamics of green space surfaces in the period 2010−2019 and the green space surface belonging to an inhabitant in 2019 were analyzed, at national and city level, given the shortage of green areas, as a result (and) of their decline after1990, as well as the minimum norm provided by the Romanian legislation in force of 26 square meters of green space per capita. Also, the role and benefits of the presence of urban green spaces for the environment, communities and quality of life were shown, the current urban policies for ensuring green space in Romanian localities, as well the appreciation of urban green by the population in Romanian cities compared to European cities. In the elaboration of the paper were used statistical data from sources such as the National Institute of Statistics, the Environment Fund Administration, the European Commission and the United Nations and specialized papers were consulted, as well as strategic and legislative documents. Keywords: urban green spaces; benefits of green spaces; Romania.
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Treccani, Gian Paolo. "«Storia naturale» della ricostruzione. Centri storici e monumenti nella Germania del secondo dopoguerra." STORIA URBANA, no. 129 (April 2011): 5–22. http://dx.doi.org/10.3280/su2010-129001.

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Abstract:
Il saggio presenta i contenuti del volume di Storia Urbana dedicato alla ricostruzione in Germania dopo la seconda guerra mondiale; volume che si collega idealmente con quello edito nel 2007 sulla ricostruzione post bellica in Italia e un terzo, in corso di pubblicazione, dedicato alle cittŕ del Giappone. Le tre edizioni hanno l'obiettivo di cogliere i tratti comuni in queste esperienze nei territori sconfitti ma, anche, le peculiaritŕ che caratterizzano ciascuna vicenda ricostruttiva nel decennio che segue la fine del conflitto. Il caso della Germania, analizzato in questo volume, si presenta particolarmente complesso e variegato giŕ dalla questione dei danni. L'obiettivo dei bombardieri alleati fu di annientare psicologicamente, con la tecnica del, la popolazione tedesca concentrata nei centri antichi degli agglomerati urbani che per questa ragione subirono danni di molto superiori a quelli, giŕ ingentissimi, di paesi come l'Italia. Come emerge dai saggi contenuti nel volume, altre ragioni, quali i diversi modelli politici della parte est e ovest della Germania dopo la guerra, i fattori economici - favorevoli alla Germania Ovest con conseguenze perň non sempre positive sui tessuti urbani danneggiati - l'ateismo di stato nell'Est, il differente significato attribuito ai valori identitari ma anche, infine, la continuitŕ o meno con le politiche urbane pre-belliche se non addirittura pre naziste, prefigurarono, in ciascuna cittŕ, modalitŕ di ricostruzione in molti casi profondamente differenti.
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Alam, Meredian. "Politicised Space and Contentious Youth in Urban Environmentalism in Indonesia." KOMUNITAS: International Journal of Indonesian Society and Culture 8, no. 1 (February 18, 2016): 1–12. http://dx.doi.org/10.15294/komunitas.v8i1.4850.

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Abstract:
The paper concerns a youth environmental movement in Bandung to save the urban forest Babakan Silawangi. It is proposed that space for protest plays a significant role in social movements such as environmentalism. Public assembly allows activists to voice their political objections and make their discontent known to the citizenry. Yet political space is different to physical place. According to Henri Lefebvre, political space is an assemblage of co-creation by individuals who occupy the space and demonstrate their subjective meanings for it in expression and lived experience. Since the subjective/collective meanings perceived and experienced by the activists are powerfully enacted, the space itself may shape their identity and this study explores those meanings, which are relational, contextual, and spatial.
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Philp, Janette, and David Mercer. "Politicised Pagodas and Veiled Resistance: Contested Urban Space in Burma." Urban Studies 39, no. 9 (August 2002): 1587–610. http://dx.doi.org/10.1080/00420980220151673.

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Curto, Rocco, Alice Barreca, Giorgia Malavasi, and Diana Rolando. "Fiscal inequality and social (in)justice: evidence from the real estate market in Turin." Valori e Valutazioni 34 (November 2023): 17–34. http://dx.doi.org/10.48264/vvsiev-20233403.

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Abstract:
The Italian government cyclically debates the critical issues related to property taxation, which for many years needs to be reformed due to the high fiscal inequality level that currently generates. This paper aims to analyze Italian fiscal inequality by exploring its spread within different urban zones of a city. A three-step methodological approach is proposed and applied to the city of Turin in the northern part of Italy. An extensive data sampling from 2021 real estate advertisements provides the basis for calculating cadastral values and four innovative fiscal inequality indicators. Descriptive statistics and spatial analyses are performed to study the relations between property prices and cadastral values, as well as to highlight the fiscal inequality level in relation to the real estate market. Findings show that current cadastral values are not related to property prices and that the fiscal inequality level is significant in most of the analyzed urban zones. These criticalities are due to a series of issues that confirm the urgency of the Italian Cadastre reform for its important consequences on property taxation. Particular attention is paid to the attribution, often incorrect, of the cadastral categories, and the possibility of redefining the property tax rates for calculating the IMU tax. Results, in fact, highlight that a random relationship between property tax rates and property prices exists and confirm that redistributive policies are necessary in the Italian context. The results of this research can be shared and discussed with the Agenzia delle Entrate and local authorities to be used to debate the territorial polarization between weak, degraded urban zones with limited services, and prestigious ones. The proposed methodological approach can be further developed and tested in other urban or rural contexts to really support local authorities to reduce the currently high fiscal inequality levels, the territorial and socio-economic injustices and to invest in new urban redevelopment strategies and thus foster territorial welfare. Il governo italiano affronta ciclicamente criticità legate alla tassazione immobiliare, che da tempo necessita di essere riformata a causa dell’elevato livello di iniquità fiscale che genera. Questo articolo ha l’obiettivo di analizzare l’iniquità fiscale italiana esplorando la sua diffusione all’interno delle diverse zone urbane della città di Torino, nel Nord Italia, assunta quale caso studio. Un approccio metodologico strutturato in tre fasi viene illustrato e applicato su un campione di dati di annunci immobiliari del 2021, costituito per l’analisi dei valori catastali e per il calcolo di quattro indicatori di iniquità fiscale innovativi. Sono proposte statistiche descrittive e analisi spaziali al fine di studiare le relazioni tra i prezzi immobiliari e i valori catastali, nonché per evidenziare il livello di iniquità fiscale in relazione al mercato immobiliare. I risultati mostrano che i valori catastali attuali non sono correlati ai prezzi degli immobili e che il livello di iniquità fiscale è significativo nella maggior parte delle zone urbane analizzate. Queste criticità sono dovute a una serie di questioni che confermano l’urgenza della riforma del Catasto italiano per le sue importanti conseguenze sulla tassazione immobiliare. In particolare, si evidenzia l’attribuzione, spesso scorretta, delle categorie catastali e la necessità di ridefinire le aliquote fiscali per il calcolo dell’IMU. I risultati, infatti, evidenziano l’esistenza di una relazione casuale tra le aliquote fiscali e i prezzi degli immobili e confermano la necessità di attuare politiche redistributive nel contesto italiano. I risultati di questa ricerca possono essere condivisi e discussi con l’Agenzia delle Entrate e le autorità locali per essere utilizzati nel dibattito sulla polarizzazione territoriale tra zone urbane deboli, degradate, con servizi limitati, e zone prestigiose, accessibili e attrattive. L’approccio metodologico proposto potrà essere ulteriormente sviluppato e testato in altri contesti urbani o rurali per sostenere davvero le autorità locali nella riduzione degli attuali elevati livelli di iniquità fiscale, delle ingiustizie territoriali e socio-economiche e per investire in nuove strategie di riqualificazione urbana e promuovere un maggiore welfare territoriale.
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Alves, Aryane Sinval, Mariana Oliveira de Jesús, and Nacelice Barbosa Freitas. "Paisagem urbana e produção do espaço em Feira de Santana (BA)." URBANA: Revista Eletrônica do Centro Interdisciplinar de Estudos sobre a Cidade 12 (March 24, 2021): e020012. http://dx.doi.org/10.20396/urbana.v12i0.8660729.

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Abstract:
A paisagem urbana revela o processo de produção do espaço, durante dois séculos o município de Feira de Santana (BA) buscou modernizar-se. Por esse motivo, criou-se novas funcionalidades, que antes serviam ao comércio e as feiras livres vivendo sob mesmo espaço. As políticas de urbanização fragmentou os lugares definindo onde os feirantes tinha que ficar, isso revela as problemáticas socioespaciais da própria cidade. A investigação consistiu em utilizar imagens do centro urbano no período de 1919-2019, com imagens de como eram utilizado o espaço pela sociedade. Percebe-se que as politicas urbanas estão voltadas para a expansão urbana, e as características culturais estão perdendo seu espaço sofrendo processo de exclusão socioespacial.
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McArthur, Sherell A., and Monique Lane. "Correction to: Schoolin’ Black Girls: Politicized Caring and Healing as Pedagogical Love." Urban Review 51, no. 3 (April 9, 2019): 535–36. http://dx.doi.org/10.1007/s11256-019-00510-9.

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Moss, Timothy, and Frank Hüesker. "Politicised nexus thinking in practice: Integrating urban wastewater utilities into regional energy markets." Urban Studies 56, no. 11 (November 8, 2017): 2225–41. http://dx.doi.org/10.1177/0042098017735229.

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Abstract:
Infrastructures are key interfaces of urban resource use, connecting production to consumption, cities to their hinterland and energy to water and land use. They have, however, received scant attention in debates on nexus thinking in general, and the urban nexus in particular. Drawing on an emergent critical literature on the nexus in urban studies and science and technology studies, this article examines practices of (attempted) inter-sectoral infrastructure integration at the interface of urban wastewater treatment and regional energy provision in Germany. It analyses the nexus approaches and experiences of eight German cities / city-regions as so-called ‘flexibility providers’ in regional energy markets for electricity, gas and heating. It demonstrates how the practices of wastewater utilities operating in energy markets involve far more than technical adaptation, requiring in addition a major reordering of existing material, spatial and institutional configurations to both wastewater and energy systems. This is proving a deeply political process with important implications for our understanding of socio-technical transitions at the water-energy nexus.
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Rubans’ka, Yuliya, and Gianfranco Franz. "Geografia del potere e grandi progetti urbani in una cittŕ dell'ucraina." ARCHIVIO DI STUDI URBANI E REGIONALI, no. 104 (October 2012): 123–39. http://dx.doi.org/10.3280/asur2012-104008.

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Abstract:
L'evoluzione delle politiche di sviluppo urbano nel contesto europeo degli ultimi decenni č stata caratterizzata da modifiche strutturali nelle relazioni di potere: dal governo della cittŕ, incentrato sulla pianificazione urbanistica e il piano regolatore si č passati a forme piů o meno articolate e solo in parte pluraliste di governance urbana, grazie alle quali importanti gruppi immobiliari, immobiliaristi improvvisati e free-riders, importanti gruppi industriali alleati con le grandi centrali del credito e della finanza, hanno trovato maggiori consensi politico-culturali e minori difficoltŕ procedurali nel dirigere, imporre e realizzare grandi progetti di trasformazione urbana. La progressiva crescita del mercato immobiliare, sostenuto e drogato dal mercato finanziario, ha facilitato la proposizione e la realizzazione di GPU, almeno fino al 2007/2008, anno del crack finanziario occidentale, dal quale sono rimasti parzialmente immuni Paesi emergenti le cui economie non erano state ancora tanto profondamente modificate dal sistema finanziario di Stati Uniti ed Europa occidentale. Con differenze di scala e di magnitudo una folta schiera di cittŕ europee e nordamericane si sono impegnate nella realizzazione di GPU, seguite in questo processo dalle principali cittŕ di Paesi emergenti o di potenze in via di consolidamento (Pechino, Shangai, San Paolo, Cittŕ del Messico ecc.). Anche cittŕ piccole e medie si sono impegnate nella sfida di innovare e trasformare i propri tessuti, la propria economia e il proprio rango urbano, investendo in progetti affidati molto spesso alle cosiddette "archistar" internazionali o a societŕ di progettazione parti- colarmente avanzate sui temi della costruzione ecologica e del risparmio energetico. Il presente saggio propone un caso studio particolarmente interessante, caratterizzato da dinamiche precipue e non riscontrabili in molti altri contesti: le recenti trasformazioni urbane nella cittŕ di Dnipropetrovsk (Nipropetrovsk), capoluogo dell'omonima regione, una delle cittŕ principali dell'Ucraina dal punto di vista economico, politico e culturale.
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Guglielmo, Matteo. "Dinamiche politiche e regimi di conflitto nella Mogadiscio contemporanea." STORIA URBANA, no. 126 (September 2010): 17–36. http://dx.doi.org/10.3280/su2010-126002.

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Abstract:
La guerra civile in Somalia si protrae ormai da diciotto anni, cambiando spesso attori, interessi e caratteri. A causa di essa, le sue cittŕ sembrano essere mutate, non tanto in seguito alla definizione di politiche urbane ufficiali, ma piuttosto seguendo linee imposte dal conflitto stesso. Mogadiscio, capitale della Repubblica Somala dal 1960, č uno dei centri che ha risentito maggiormente dei cambiamenti politici e sociali post- 1991, adattando i suoi spazi e confini ai processi di scontro e, conseguentemente, di mobilitŕ forzata che continuano a contraddistinguere l'intero paese e la sua popolazione. Cosě, la geografia del conflitto ha finito col trasferire i suoi caratteri nella stessa conformazione urbana della capitale, trasformando profondamente quartieri, mercati, spazi e, al tempo stesso, aprendola a nuovi centri di potere e di autoritŕ i quali, seppur brutali e illiberali, sembrano comunque aver registrato un certo grado di successo. In tale contesto, i processi di globalizzazione hanno trovato campo fertile: Mogadiscio č diventato uno dei centri economici piů dinamici del Corno d'Africa, aperto non solo ai mercati regionali, ma anche a quelli arabi, i cui vettori principali si sviluppano tutt'oggi attraverso l'asse Dubai-Mogadiscio. Questo articolo si propone di fornire uno spaccato sulle dinamiche politiche e sociali che hanno contraddistinto la capitale somala dallo scoppio della guerra civile nel 1991 ad oggi, cercando di individuare non solo i suoi mutamenti fisici e strutturali, ma anche di identificare gli attori che ne hanno determinato i nuovi assetti economici e di potere.
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Fanizza, Fiammetta, and Fiorella Spallone. "Diritto allo studio e spazio pubblico: un nuovo framework per l'innovazione sociale." ECONOMIA E SOCIETÀ REGIONALE, no. 3 (January 2022): 77–90. http://dx.doi.org/10.3280/es2021-003006.

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Abstract:
Con l'obiettivo di approfondire il concetto di benessere sociale tramite un'analisi del rapporto tra sistema urbano e sistema universitario, l'articolo presenta l'approccio e i primi risultati di una ricerca coordinata da Urban@it (Centro Nazionale di Studi sulle Politiche Urbane) sul tema del diritto allo studio. Tramite lo sviluppo di un approccio focalizzato sulla volontà di intendere il diritto allo studio come un diritto sociale compiutamente inteso, si tratta di una ricerca commissionata dall'Adisu Puglia (Agenzia per il Diritto allo Studio Universitario) che coinvolge l'intera Regione Puglia allo scopo di individuare condizioni/processi che evitano di considerare le popolazioni studentesche come categorie "peculiari" di cittadini, ossia con bi-sogni e diritti descritti e circoscritti quasi esclusivamente da una condizione di vita transitoria e tutto sommato precaria. In particolare, il lavoro svolto dal Gruppo di Ricerca dell'Università di Foggia sul tema dell'innovazione dell'offerta di servizi per il diritto allo studio applica una metodologia quanti-qualitativa esito della combinazione tra survey (realizzata a livello regiona-le sull'intera popolazione di studenti universitari) e Grounded Theory (su un campione di studenti selezionati tra gli iscritti alle diverse associazioni studentesche). I risultati presentati in questo articolo si concentrano sull'individuazione di "nuovi concetti", utili sia per descrive-re/caratterizzare i contesti delle città universitarie che per definire un comune scenario deno-minato "Puglia città universitaria".
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Souza, Cleiber Pereira. "LICENCIAMENTO AMBIENTAL: Como Instrumento do Disciplinamento do Uso e Ocupação do Solo Urbano." Revista Gestão & Sustentabilidade Ambiental 4, no. 2 (October 9, 2015): 177. http://dx.doi.org/10.19177/rgsa.v4e22015177-193.

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Abstract:
As relações equilibradas do homem com a natureza rompem- se no advento da criação e utilização de novas tecnologias e consequente afirmação do sistema capitalista de produção. A posteriore, os impactos ambientais ficaram mais evidentes na esfera urbana, frente ao desenvolvimento capitalista e o crescimento populacional, devido ao fato das pessoas buscarem maior comodidade e recursos ofertados pelas cidades bem como o desenvolvimento industrial. Esse crescimento (des)-ordenado gera um inchaço urbano e sobrecarrega os aparelhos públicos: saneamento básico, saúde, lazer, transporte dentre outros. Dito isso, esse trabalho visou analisar processo de licenciamento ambiental de loteamentos urbanos, como proposta de instrumento de suporte ao disciplinamento do uso e ocupação do solo urbano. Através desse estudo foi possível entender um pouco mais sobre a importância do licenciamento ambiental e sua representatividade na construção e reconstrução do espaço urbano. Assim, o licenciamento de loteamentos urbanos pode vir a se tornar uma grande ferramenta de auxílio na execução da política pública urbana corroborando destarte, para o efetivo cumprimento das politicas publicas quanto ao planejamento e ordenamento territorial, desde que seja feita analises mais elaborada em âmbito holístico e não apenas do ponto de vista ambiental reducionista
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Di Campli, Antonio. "Contro l'imperialismo intellettuale dell'urbano." TERRITORIO, no. 104 (March 2024): 76–82. http://dx.doi.org/10.3280/tr2023-104009.

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Abstract:
La nozione di ‘urbano' e quella a lei prossima di ‘città' hanno da tempo assunto la funzione di vassoio portaoggetti per un insieme di assunti, ipotesi e strategie operative su una varietà di ambienti e stili di vita. Le crisi ecologiche, le politiche infrastrutturali o dell'abitare tendono quasi sempre a essere affrontate come questioni urbane. Allo stesso modo, problemi di giustizia spaziale sono quasi sempre interpretati come inerenti al ‘diritto alla città'. È tempo di riconoscere alla nozione di ruralità la stessa complessità e densità che oggi esprime il concetto di urbano, mettendo in discussione i punti di vista da cui il rurale è oggi pensato e prodotto, mettendo a nudo la brutalità e, al tempo stesso, la debolezza dell'urbano.
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Tontisirin, Nij, and Sutee Anantsuksomsri. "Urban Acupuncture." Journal of Architectural/Planning Research and Studies (JARS) 13, no. 2 (March 17, 2022): 123–26. http://dx.doi.org/10.56261/jars.v13i2.81286.

Full text
Abstract:
The book Urban Acupuncture is written by Jaime Lerner, an architect/urban planner turned Brazilian politician. Originally written in Portuguese, the book is translated in English. Lerner is the former governor of the state of Paraná, Brazil, and the mayor of Curitiba, the capital of Paraná. During his term as the mayor, he has initiated several urban revitalization and redevelopment projects, including a Bus Rapid Transit (BRT) system, flood-control public parks, and waste management programs. The new BRT system, which costs much less than a subway or a light rail system, has brought transportation in Curitiba a new dimension. All stations look and feel like train stations and are accessible to the disabled. He also turned floodplains into public parks and made Curitiba among the world’s most per-capita park area. These projects have improved the quality of life of people as well as save millions of budget to the city of Curitiba.
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Carrera, Letizia. "Le politiche urbane per l'inclusione. Generare terzo spazio." TERRITORIO, no. 93 (January 2021): 123–28. http://dx.doi.org/10.3280/tr2020-093019.

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Abstract:
Oggi la città è più che in passato caratterizzata dalla multiculturalità, affrontata ancora con la logica del ‘melting pot', quindi di omogeneizzazione delle differenze, piuttosto che di quella più complessa della ‘salad bowl'. Uno strumento strategico è rappresentato dalla (ri)progettazione dello spazio urbano in vista della realizzazione di processi di inclusione, attraverso interventi strutturali puntuali e diffusi nel territorio. Centrali gli spazi terzi, spazi fisici nei quali soggetti diversi hanno la possibilità di incontrarsi e di iniziare percorsi di riconoscimento e di costruzione di comunità territoriali fondate sulle differenze e sulla contaminazione. Alcune politiche hanno optato per strategie di attesa di processi spontanei di composizione virtuosa di quelle differenze, altre per la messa in campo di azioni di governo delle differenze stesse e di processi di inclusione attiva.
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Martone, Vittorio. "Un'ecologia politica della transizione ecologica. Democrazia dei dati e monitoraggio civico del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza." SOCIOLOGIA URBANA E RURALE 45, no. 132 (November 2023): 45–66. http://dx.doi.org/10.3280/sur2023-132002.

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Abstract:
Il saggio riflette sul ruolo del monitoraggio civico delle politiche per la transizione ecologica, approfondendone il nesso con i conflitti ecologici distributivi e le lotte per la giustizia procedurale. Si propone, in particolare, un approfondimento empirico di 14 iniziative civiche mobilitate attorno alla richiesta di accesso e alla ridiscussione dei dati della missione "Rivoluzione verde e transizione ecologica" prevista nel Pnrr. Assumendo un'ottica di ecologia politica, il saggio decostruisce i discorsi che ispirano i percorsi di policy ambientale, descrive gli elementi salienti della trasparenza e del monitoraggio civico, precisando il community based monitory approach in materia ambientale e in rapporto alla citizen science. Quindi propone una modellizzazione delle iniziative locali, catalogandone obiettivi e strumenti e riflettendo sugli aspetti di inclusività e di politicità. L'ultimo paragrafo riflette sul presidio civico della transizione ecologica come forma di ecologia politica.
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Evjen, Sunniva. "The image of an institution: Politicians and the urban library project." Library & Information Science Research 37, no. 1 (January 2015): 28–35. http://dx.doi.org/10.1016/j.lisr.2014.09.004.

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Oset, Željko. "Environmental activism during communist era in Slovenia." Review of Croatian history 15, no. 1 (December 20, 2019): 63–79. http://dx.doi.org/10.22586/review.v15i1.9740.

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Abstract:
Upon 1945, the Yugoslavian communist leadership put in motion ambitious strategy of industrialization and modernization regardless of costs, hence gradually evolving issues of environmental degradation were placed in a subservient position. Some planners deemed environmental degradation a necessary evil in order to fulfill pledges of development, progress, and better living standard. However, from the 1970s onwards environmental issues were addressed in urban planning, improvement of central-heating systems, by setting out emission thresholds, and mandatory environment clearance for credits approval for corporative entities, but law enforcement was not upheld to the highest standards and in full. The League of Communists of Slovenia allowed rather loosely knitted grass-roots environmental enthusiasts since the late 1960s; groups were comprised with well-educated citizens, which were mostly keen mountaineers. Environmentalists were especially active in urban areas mostly dealing with local issues (urban planning, sewage systems, contamination of the tap water, and excessive use of pesticides and fertilizers). In 1971, local environmental societies merged into the Association for Environmental Protection in Slovenia (AEPS), which in the late 1970s focused broadened scope of activities, mainly against the construction of hydroelectric power installations on the Soča River and the Mura River, and the Nuclear Power Plant Krško after the Chernobyl accident. In the 1970s, in Yugoslavia and Slovenia as well, concurrently with the West, modern legislation for environmental protection was adopted, and new self-government bodies for environmental issues comprising with politicians, lawyers, scientists, and environmentalists were established; thus the influence of AEPS somehow diminished. The Slovenian government increased finances for research, and at the same time in the environmental debates replaced politicians with technocrats, who proved to be unwilling listeners to environmentalists' complaints and suggestions. The environmentalists were accused by a top-level politician of being exaggerators, followers of Western initiatives and in general obstructers of development. In 1980s environmentalists broadened its ranks and scope of activities, especially after the Chernobyl Nuclear Accident. Environmental societies and society were attracting people who were interested in changes but did not want to risk direct political opposition and the consequences of this type of direct dissent. Slovenian environmental groups played an important role during the democratization. In 1989 they even established a political party ‘Zeleni Slovenije’ (Greens of Slovenia). The party was a partner in the first post-communist Slovenian government (1990-1992), and they successfully pushed for incorporation of ‘green policies’ in the Slovenian legislation.
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