Academic literature on the topic 'Unione per il Mediterraneo"'

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Journal articles on the topic "Unione per il Mediterraneo""

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Allegra, Valeria, Marcella Bucca, Gioacchino Pappalardo, and Alfonso Silvio Zabà. "Gli scambi commerciali agroalimentari euromediterranei. Contributo allo sviluppo del "Processo di Barcellona: Unione per il Mediterraneo"." ECONOMIA AGRO-ALIMENTARE, no. 1 (April 2013): 37–72. http://dx.doi.org/10.3280/ecag2013-001003.

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2

Cattaneo, Ada. "Un'ospedale virtuale per sani? Previsione, prevenzione e comunicazione della salute nel cuore del Mediterraneo." FUTURIBILI, no. 1 (May 2009): 149–66. http://dx.doi.org/10.3280/fu2008-001010.

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Abstract:
- In line with the World Health Organisation, the European Union is showing increasing interest in prevention and prediction in health matters. One of the funded projects designed to find innovative solutions is PIPS (Personalised Information Platform for Health and Life Services), run by the Scientific Institute at the Hospital of San Raffaele (Milan) in a virtual hospital for the healthy. Here, top-level expertise in the medical-technological and sociological-communicative fields creates a network of services for the remote prediction/protection of the illnesses/health of healthy and sick people alike. Intelligent medicine cabinets and trolleys are based on a communicative, relational and interactive architecture of studies on the individual and the creation of individual scenarios. The hospital exemplifies the contribution of sociology in prevention, prediction, education and treatment, putting together personalised services. The location of the hospital at the intersection of the Lisbon-Kiev and Sweden-Sicily axes bears witness to the gradual shift of the centre of gravity of health matters towards the Mediterranean.
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3

Roson, Roberto, and Martina Sartori. "Cambiamento climatico e commercio di acqua virtuale nel Mediterraneo." QA Rivista dell'Associazione Rossi-Doria, no. 3 (September 2011): 57–73. http://dx.doi.org/10.3280/qu2011-003003.

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Abstract:
Cambiamento climatico e commercio di acqua virtuale nel Mediterraneo In questo lavoro viene considerato lo scambio virtuale di acqua tra Paesi del Mediterraneo, che fa riferimento al contenuto implicito di acqua utilizzato per la produzione di beni commerciati. Vengono stimati i flussi di acqua virtuale legati al commercio di beni agricoli, e successivamente, viene impiegato un modello di equilibrio economico generale per simulare gli effetti di una minor disponibilitŕ futura di risorse idriche, legata al cambiamento climatico. Viene valutato come e quanto i meccanismi autonomi di adattamento dei sistemi economici possano costituire una parziale risposta ai problemi di riduzione delle risorse idriche disponibili.
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4

Toscano, Giulio. "Il Mediterraneo, la cittadinanza, i diritti umani." QUESTIONE GIUSTIZIA, no. 2 (June 2010): 173–80. http://dx.doi.org/10.3280/qg2010-002014.

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Abstract:
Il Mediterraneo ha tutte le caratteristiche - purché lo si voglia - per essere un luogo privilegiato nella costruzione di politiche di inclusione. E ciň perché il suo territorio - un territorio, a ben guardare, assai vasto - presenta e ha storicamente sempre presentato, da un lato, caratteristiche coerenti e connotate da una certa omogeneitŕ (tanto da esser stato definito "il sesto continente") e, per altro verso, differenze e contrasti significativi che, se non vanno enfatizzati, non devono neppure essere sottovalutati (a meno di non voler pervenire a raffigurazioni oleografiche o peggio ancora folkloristiche e comunque di nessuna utilitŕ scientifica né operativa).
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Degrassi, Lidianna. "Unione europea e turismo: quali opportunità per le autonomie locali?" RIVISTA ITALIANA DI DIRITTO DEL TURISMO, no. 20 (October 2018): 185–206. http://dx.doi.org/10.3280/dt2017-020001.

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Abstract:
Dopo una breve panoramica sulle competenze in materia di "turismo" nell'ordinamento giuridico dell'UE, in particolare nel Trattato di Lisbona del 2009, l'analisi si sofferma sulla rilevanza del governo locale all'interno del sistema giuridico sovranazionale. Viene quindi affrontata la questione dei fondi strutturali e delle altre fonti di finanziamento che incidono indirettamente sulla materia «turismo» che le regioni e le amministrazioni locali possono ancora utilizzare, a meno che non sia l'Iniziativa Comunitaria-IC a consentire il finanziamento diretto dell'UE , come nel caso dello sviluppo di progetti transfrontalieri, transnazionali e interregionali nel programma Interreg, in particolare il V, cui è particolarmente interessato il Friuli-Venezia Giulia, oltre che Grado. La riflessione finale è dedicata allo scenario futuro dell'UE con uno specifico ipotetico rilancio del governo locale e un ulteriore sviluppo del settore turistico a partire dall'analisi del Libro Bianco della Commissione Europea del marzo 2017.
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Trichopoulos, Dimitrios, and Pagona Lagiou. "Mediterranean diet and overall mortality differences in the European Union." Public Health Nutrition 7, no. 7 (October 2004): 949–51. http://dx.doi.org/10.1079/phn2004559.

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Abstract:
AbstractObjective:To assess whether the Mediterranean diet contributes to overall mortality differences and trends between Mediterranean and non-Mediterranean European Union (EU) countries.Design:Routinely recorded adjusted overall mortality and food availability data in Mediterranean and non-Mediterranean EU countries. A Mediterranean diet score designed a priori was used as instrument.Setting:Fifteen EU countries in the 1960s and the 1990s.Subjects:The general population in the 15 EU countries.Results:The difference between Mediterranean and non-Mediterranean EU countries in a 7-point Mediterranean diet score was reduced from 2.9 in the 1960s to 1.6 in the 1990s. This reduction may underlie the reduction in the difference in general mortality between these countries, from about 100 deaths per 100 000 person-years in the early 1970s to about 50 deaths per 100 000 person-years in the 1990s.Conclusions:The decline in overall mortality in the 15 EU countries over the last 25 years is probably unrelated to diet. However, the gradual loss of the survival advantage of Mediterranean EU citizens, compared with other EU citizens, may be linked to the gradual abandonment by the former of their dietary traditions.
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Braović Plavša, Mira, and Nina Sirković. "I tratti storici e culturali del mediterraneo nel fumetto Favola di Venezia di Hugo Pratt." Hum, no. 25 (February 4, 2022): 67–86. http://dx.doi.org/10.47960/2303-7431.25.2021.67.

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Abstract:
Il fumetto Favola di Venezia è una storia apparentemente semplice sull' avventura di Corto Maltese alla ricerca di uno smeraldo perduto da qualche parte in questa bellissima città. Tuttavia, da un' analisi dei simboli e delle personalità sia nei disegni che nella parte testuale del fumetto si può dedurre che si tratta, di fatto, della storia del Mediterraneo come uno spazio in cui diverse culture, non solo geograficamente ma anche culturalmente, sono state legate da secoli. Essendo sempre in contatto, si mescolano e cambiano, si influenzano a vicenda, ma riescono comunque a mantenere la loro autenticità. Sebbene facciano parte del patrimonio culturale dell' intero Mediterraneo, i simboli, le leggende e le persone citati in questo fumetto sono associati principalmente a Venezia, in modo che, con una sola passeggiata per la città, il lettore possa facilmente immaginare la storia dell' intero territorio del Mediterraneo. Nell`articolo si cerca di provare che la lettura di questa opera non può essere passiva perché Pratt chiede dal lettore di esplorare attivamente simboli, personaggi ed eventi menzionati in Favola. Parole chiave: civiltà; Favola di Venezia; Hugo Pratt; leggende; Mediterraneo; simboli
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Guidi, Andrea. "Storia italiana, storia mediterranea: nuove prospettive su un passato imperiale e coloniale." ITALIA CONTEMPORANEA, no. 298 (June 2022): 350–69. http://dx.doi.org/10.3280/ic298-oa4.

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Abstract:
Negli ultimi anni, il legame fra Italia e Mediterraneo ha attirato una maggiore attenzione da parte della storiografia. Questo legame viene ormai studiato tenendo conto del dibattito su nuove categorie spaziali fra le scale nazionale, regionale, e globale con un interesse crescente per la categoria di impero. Il presente saggio discute lo stato attuale della ricerca e possibili orizzonti. Uno sguardo d'insieme su quattro monografie in lingua inglese permette di considerare il Mediterraneo come spazio adatto a ripensare la storia italiana mettendo l'accento sul suo carattere imperiale, compresa la decolonizzazione e i suoi echi fino a oggi. A partire da questi spunti, il saggio propone un dialogo con altre aree geo-storiche del bacino, la ricerca su fonti in varie lingue, e una maggiore attenzione per le realtà locali nel periodo precedente alla dominazione italiana.
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9

Scamardě, Giuseppina. "Per mare e per terra. L'immagine del mediterraneo nei primi anni del xvii secolo, tra i disegni e i racconti di una cronaca manoscritta." STORIA URBANA, no. 135 (February 2013): 5–26. http://dx.doi.org/10.3280/su2012-135001.

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Abstract:
Un'inedita cronaca manoscritta tratta degli eventi vissuti e delle terre visitate o soltanto osservate nel corso di quindici navigazioni compiute dal suo autore, imbarcato su una delle galere dell'Ordine mediceo di Santo Stefano negli anni tra 1602-1616, all'interno dell'intero bacino del Mediterraneo. Le descrizioni, che non si limitano ai soli caratteri fisici, ma sono arricchite da note su struttura sociale, usanze e tradizioni, economia locale e principali risorse produttive, sono arricchite da circa 200 disegni. L'assoluta autonomia dell'autore, che scrive per se stesso e non per un committente da compiacere, induce a considerare le informazioni fornite come oggettive. Ciň consente di ricostruire l'immagine precisa e realistica di terre e popoli mediterranei, all'interno di un importante momento storico: l'etŕ delle guerre dei corsari e dei conflitti tra le principali potenze, impegnate a contendersi il predominio sul Mediterraneo e sull'Occidente (Francia, Spagna, Impero Ottomano), e gli Stati loro alleati. Particolarmente significativa, a tal proposito, č la descrizione dei territori ellenici, presenza importante a\ll'interno del manoscritto e in cui la cristianitŕ convive in maniera piů o meno pacifica con il nemico ottomano. Č uno scenario estremamente variegato, di cui l'autore mette in risalto le peculiaritŕ e le "stranezze" sia per quanto riguarda i sistemi urbani o comunque antropizzati, sia, soprattutto per ciň che riguarda gli aspetti antropologici e sociali, lontani dalla cultura e dalle tradizioni dell'autore.
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10

Celi, Giuseppe, Andrea Ginzburg, Dario Guarascio, and Annamaria Simonazzi. "Una Unione divisiva. Una prospettiva centro-periferia della crisi europea." Il Politico 252, no. 2 (January 19, 2021): 195–98. http://dx.doi.org/10.4081/ilpolitico.2020.522.

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Abstract:
La storia dell’integrazione europea resta ancora oggi, a sessantatré anni dalla fondazione della Comunità Economica Europea, uno dei temi fondamentali per comprendere l’Unione e i suoi sviluppi politici. Molti dei conflitti, delle tensioni, dei problemi strutturali e delle inefficienze che si riconducono all’Unione Europea, così come anche molti dei successi e delle fortune, sono realmente comprensibili soltanto con una conoscenza della storia delle istituzioni europee e della progressiva integrazione degli Stati Membri.
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Dissertations / Theses on the topic "Unione per il Mediterraneo""

1

Anceschi, Stefano. "Progettazione della nuova banchina per attracco di navi Ro-Ro del porto di Valona (Albania) e inquadramento all'interno dei piani di sviluppo TEN-T." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2017.

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Abstract:
All’inizio del mese di luglio del 2015 prendono avvio a Valona i lavori previsti nell’ambito del progetto “Riabilitazione del porto di Valona”, finanziato dalla Cooperazione italiana con un contributo di oltre 15 milioni di euro a credito d’aiuto. Nella seguente Tesi di Laurea si analizza l’iniziativa che mira a modernizzare il complesso portuale della città in un’ottica di sviluppo integrato della regione, per supportare i crescenti flussi turistici e commerciali in entrata ed in transito. Il potenziamento del porto permetterà all’Albania di dotarsi di un porto moderno ed efficiente in linea con le normative UE, permettendo l’attracco di ben quattro navi contemporaneamente, con notevoli vantaggi sia a livello turistico che economico, principalmente nell’area Sud del Paese, ma in generale in tutta l’Albania. Si propone, progetta e dimensiona poi un ulteriore ampliamento futuro consistente nell’inserimento di un frangiflutti a massicciata con banchina interna atta ad accogliere navi Ro-Ro di dimensioni maggiori a quelle che attualmente possono attraccare nel porto. Se ne analizzano i vantaggi sia dal punto di vista materiale, ovvero in termini di protezione dal moto ondoso, che dal punto di vista economico, ossia come opera utile allo sviluppo commerciale e turistico del Sud dell’Albania. Il programma di riabilitazione e il progetto riguardante il frangiflutti mirano infatti a contribuire al piano nazionale dell’Albania di potenziamento delle infrastrutture e dei Trasporti marittimi e si inquadrano nelle previsioni di potenziamento di connessione degli Stati Balcanici alla rete TEN-T europea, rappresentandone, il porto di Valona, una delle possibili parti terminali sull’Adriatico. Si descrive inoltre come sviluppo del settore dei trasporti è considerato un catalizzatore per lo sviluppo economico, in quanto crea un potenziale di crescita stabilendo connessioni che non esistevano prima o migliorando la qualità delle connessioni esistenti.
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GUAGLIANO, CLAUDIA. "Accordi di integrazione regionale e investimenti diretti esteri: Unione Europea, Est Europa e Mediterraneo." Doctoral thesis, Università Bocconi, 2004. http://hdl.handle.net/11565/4050828.

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3

STEFAN, Marco. "Profili di integrazione giuridica negli sviluppi del processo di regionalizzazione euro-mediterraneo." Doctoral thesis, Università degli studi di Ferrara, 2015. http://hdl.handle.net/11392/2389125.

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Abstract:
The dissertation takes into account the normative and institutional evolution of the Euro-Mediterranean regionalization process, and analyses its unfolding from a EU external action law perspective. The first part of the work focuses on new regionalism, and assess it as a form of institutionalized multilateral cooperation capable of addressing the multi-level complementarity factors that connect the two shores of the Mediterranean basin. In particular, the case for regionalism in the Euro-Mediterranean area is made on the basis of both the absence of regional integration amongst the third countries of the Southern Mediterranean, and the progresive developments of the EU as an external normative power that promotes multilateral cooperation across its proximity area. The second part of the research takes into account the Euro-Mediterranean relations’ importance for the progressive establishment of the EU’s as a trade block, as an Area of Freedom, Security and Justice, and as a foreign policy actor within the wider international arena. The thesis proceeds with examination of the different layers of governance progressively set up for the management of the Euro-Mediterranean relations. An in-depth analysis is conducted on the constitutional principles, policy objectives, institutional actors and normative tools upholding the EU cooperation with the Southern Neighborhood Countries. In as such, the work develops an impact-assessment of the level of regional integration reached within the Euro-Mediterranean space, and ultimately add the roots causes of the EU policies’ structural shortcomings in the area.
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4

Cocco, Matteo <1990&gt. "Le ragioni per un’armonizzazione della tassazione societaria in Unione Europea." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2017. http://hdl.handle.net/10579/10426.

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Abstract:
Il tema della tassazione societaria è recentemente tornato alla ribalta nel dibattito pubblico europeo, grazie a studi che rilevano come una parte consistente dei profitti delle imprese riesca ad eludere ogni forma di imposizione. In questo elaborato, si sostiene che la globalizzazione dell’economia e lo sviluppo dell’economia digitale all’interno di un mercato dei capitali sempre più interconnesso, richieda un’armonizzazione della tassazione sul reddito d’impresa. L’elaborato analizza il dibattito sull’argomento, considerando i vantaggi che deriverebbero dall’adozione di strumenti co-ordinati a livello Europeo e transnazionale. Si studiano le attuali differenze sul trattamento del reddito d’impresa e come queste stiano condizionando i comportamenti delle imprese, in particolare le multinazionali, che sfruttano strategie di erosione della base imponibile e traslazione dei profitti (BEPS). Si analizza come queste attività alterino l’efficienza dei mercati, distorcendo l’allocazione del capitale e la localizzazione della produzione, danneggiando la concorrenza e penalizzando le imprese operanti nei mercati nazionali. Emerge che l’introduzione di meccanismi di co-ordinamento della tassazione può diminuire le differenze tra i Paesi Membri e permettere uno spostamento della tassazione dal lavoro al capitale, obiettivi individuati come prioritari per lo sviluppo dell’UE Si discutono le differenti soluzioni disponibili, utilizzando l’ampia discussione a livello internazionale ed europeo, comprendendo anche la proposta per una base imponibile societaria consolidata a livello europeo (CCCTB).
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Albertini, Elisa. "Citizen science e biodiversità: un’app per il monitoraggio del Mediterraneo." Bachelor's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2021. http://amslaurea.unibo.it/24709/.

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Abstract:
Lo sfruttamento e l’inquinamento dovuti alla mano dell’uomo, unito ai cambiamenti climatici, come il surriscaldamento globale, hanno portato il Mar Mediterraneo a mutare il suo ricchissimo ma delicato ecosistema. Si è dunque reso necessario studiare con cura la situazione in cui si trova questo mare, in modo da raccogliere dati di vario genere (come il livello di inquinamento delle acque, la temperatura e le condizioni della fauna) per cercare di porre rimedio ai danni che lo stanno già modificando. Allo stesso tempo si è cercato anche di insegnare ai cittadini quanto sia importante rispettare il mare e averne cura, per questo si è ricorsi alla Citizen Science (CS), una tecnica, molto utilizzata nei progetti per la salvaguardia dell’ambiente, che ha appunto lo scopo di mettere in prima linea la cittadinanza in ambito scientifico. “Sentinelle del mare”, il punto di partenza di questo progetto di tesi, è appunto un progetto di CS che consiste nel far raccogliere dati sulla fauna marina, tramite un questionario, a dei sub amatoriali dopo le loro immersioni. È stata dunque sviluppata un’app mobile nativa, tramite React Native (tecnologia che permette di sviluppare un’unica applicazione per tutti i sistemi operativi), che informatizzasse il processo di raccolta dati, tramite un DataBase (realizzato mediante PostgreSQL) e delle API RESTful (collegate al DB tramite TypeORM e realizzate mediante NestJS), e che, allo stesso tempo, rendesse l’esperienza più interessante per gli utenti tramite alcune funzionalità di “gamification”.
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Berritta, Sofia. "Principi e orientamenti per la progettazione di edilizia residenziale ecocompatibile. Riflessioni per le aree del Mediterraneo." Thesis, Universita' degli Studi di Catania, 2011. http://hdl.handle.net/10761/383.

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Abstract:
La ricerca di efficienza energetica nel settore delle costruzioni, progressivamente accelerata dalle condizioni di crisi legate alla scarsita' di combustibili fossili e all'elevato livello di inquinamento ambientale, e la ricerca di materiali e tecniche per la realizzazione di edifici progettati secondo i principi della sostenibilita' e della bioedilizia, sono diventati nel corso dell'ultimo trentennio un obiettivo strategico di grandi e piccoli operatori del settore edile in sinergia con le parti politiche e amministrative attraverso leggi e normative. Il modo migliore per affrontare il progetto architettonico e' quindi quello di porsi dalla parte della natura, tornando in un certo senso all'uso di un linguaggio semplice, tradizionale, sostenibile a quel(...) linguaggio dell'architettura sostenibile, in passato poco considerato, anzi criticato che sta diventando uno dei linguaggi perseguibili nell' architettura contemporanea, anche in virtu' della maturazione di nuove e sofisticate tecnologie: la trasparenza, l'energia e i materiali innovativi. Questa tendenza si dovrebbe esplicare poi, in modo particolare, nella preferenza di utilizzare materiali spesso ripresi dalla cultura costruttiva locale, semiartigianali, e comunque caratterizzati da processi trasformativi semplici, a partire da materie prime naturali rinnovabili e/o di disponibilita' non limitata. La ricerca, traendo spunto da queste problematiche, affronta cosi' il tema della progettazione di edifici per la residenza secondo i principi della bioedilizia e della sostenibilita' ambientale, ponendosi come obiettivo finale quello della stesura di un elenco di principi che orientino, attraverso un insieme di criteri e parametri, l'intero processo progettuale ecocompatibile, per rientrare in una progettazione accorta rispetto alle caratteristiche del clima e del territorio, legata all' esigenza di costruire edifici a basso impatto e a basso consumo energetico, dove la struttura stessa si inserisce riuscendo a diventare quel rifugio confortevole che l'uomo da sempre ricerca. Orientare una progettazione ecocompatibile significa anche indirizzare nella scelta di prodotti e tecniche costruttive che siano in grado di garantire la "durabilita' " del costruito, riuscendo a garantire un aumento dell'efficienza energetica degli edifici con ridotti consumi energetici.
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7

Motta, Gianluca. "Unione Europea, Enti locali: I cardini territoriali per la sostenibilità dello sviluppo." Thesis, Università degli Studi di Catania, 2011. http://hdl.handle.net/10761/275.

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Abstract:
Il ruolo assunto dall'Unione Europea e dagli Enti locali, nell'era della globalizzazione, ai fini della sostenibilita' dello sviluppo socio-economico territoriale, nell'ottica di debellare la fame, le disuguaglianze e gli squilibri tra stati e di assicurare la tutela della biodiversita' e degli ecosistemi.
The role assumed by the European Union and Local Authorities, in the era of globalization, for the purpose of sustainable socio-economic development planning, with a view to eradicating hunger, inequalities and imbalances between states and ensure the protection of biodiversity and ecosystems.
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8

Delrosso, Damiano. "Studio degli effetti dell'apporto fluviale sulla circolazione del Mare Mediterraneo." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2010. http://amslaurea.unibo.it/1265/.

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9

Chittano, Congedo Chiara Maria Elena <1991&gt. "GLI ACCORDI EUROPEI PER L’EMIGRAZIONE NEL MEDITERRANEO - LA COOPERAZIONE TRA ITALIA E MAROCCO." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2017. http://hdl.handle.net/10579/10439.

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Abstract:
Lo scopo di questo lavoro è quello di analizzare lo sviluppo dei progetti dell'Unione europea per l'area del Mediterraneo e più in particolare la cooperazione tra Italia e Marocco. L'interesse per questo tema nasce dallo studio delle relazioni e la storia dei paesi del Mediterraneo durante il primo anno presso l'Università di Ca’Foscari di Venezia. Nel primo capitolo ho approfondito le politiche attuali sull'immigrazione. Questa politica è costruito sulle risoluzioni di Londra del 1992: di fronte a un numero crescente di richiedenti asilo, all'inizio degli anni 1990, gli Stati membri dell'Unione europea hanno ritenuto necessario stabilire alcuni principi comuni per facilitare le procedure di determinazione e di ridurre la onere per le autorità nazionali rappresentate dal numero considerevole di domande manifestamente infondate, che ha ritardato il riconoscimento dei rifugiati in vero bisogno di protezione. Per quanto riguarda l'immigrazione clandestina, l'Associazione Euro-Mediterraneo ha avuto i seguenti obiettivi: la cooperazione in materia di politica e di sicurezza al fine di creare uno spazio comune di pace e stabilità; la cooperazione economica e finanziaria che mira a creare uno spazio comune di prosperità; la partecipazione congiunta in campo sociale e culturale per lo sviluppo delle risorse umane e la promozione della comprensione tra le culture e gli scambi tra società civili. Nel 1999, in occasione del Consiglio europeo di Tampere, la strategia di lotta con l'immigrazione clandestina ha migliorato i controlli ai confini e una più stretta collaborazione con le autorità dei paesi di origine aggiungendo il tema in ogni futuro accordo di associazione o di cooperazione. Uno dei progetti principali è il programma MEDA, che fornisce sostegno finanziario alla politica mediterranea dell'Unione definita nella dichiarazione di Barcellona del 1995. Gli obiettivi principali sono quelli di sostenere la crescita economica, di sviluppare un migliore equilibrio socio-economico, per favorire l'integrazione regionale e di gradualmente creare una zona di libero scambio euro-mediterranea.   Nel 1985 Francia, Germania, Belgio, Lussemburgo, Paesi Bassi hanno deciso di creare un territorio senza confini, il “spazio Schengen”, dal nome della città di Lussemburgo, dove sono stati firmati i primi accordi. Questo accordo descrive gli obiettivi da raggiungere. Nel secondo capitolo ho descritto le origini della politica europea per il Mediterraneo. Questa politica è il risultato di un insieme di sicurezza e di accordi economici, ma anche il risultato di una serie di misure volte a promuovere la democrazia e i diritti umani. Poi sono stati creati la politica mediterranea globale e la politica europea rinnovata. Al fine di raggiungere la pace, la stabilità e la prosperità della regione mediterranea l'Europa deve orientare le loro azioni nella regione verso questi obiettivi. L'obiettivo della Conferenza di Barcellona è quello di instaurare un dialogo politico e globale. A tal fine essi tendono a creare un dialogo politico più forte al fine di definire alcuni obiettivi comuni in materia di stabilità interno ed esterno. Dopo cinque anni dalla rilancio del partenariato euromediterraneo La Commissione ha dichiarato che la dichiarazione di Barcellona aveva tre difetti: la PEM non ha portato i benefici per l'instabilità del Medio Oriente; il principio del partenariato non ha portato ai risultati sperati nel campo dei diritti umani; nel campo della riforma economica e degli gli investimenti.L'Unione europea ha compiuto negli ultimi anni uno sforzo per istituire partenariati con gli attori della società civile nei paesi limitrofi e per facilitare i processi di transizioni sociali e politici.
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10

Zanni, Beatrice. "L'intercomprensione in Europa: una via per il plurilinguismo." Bachelor's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2016. http://amslaurea.unibo.it/10704/.

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Abstract:
Analisi del fenomeno dell'intercomprensione e dei suoi usi in ambito europeo. L'elaborato, strutturato in quattro parti, tratterà dell'Unione Europea e delle sue iniziative a sostegno del plurilinguismo, degli obiettivi dell'intercomprensione e dei suoi possibili usi, e infine dei progetti europei per favorire la diffusione di questo nuovo metodo didattico.
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Books on the topic "Unione per il Mediterraneo""

1

Mediterraneo-Europa: Un ponte per lo sviluppo e la solidarietà. Roma: AVE, 2002.

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2

Il Parlamento europeo per la nuova Unione. Roma: Nuova cultura, 2014.

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3

Astarita, Mario. L'oro e l'azzurro: Quale Unione per l'Europa. Salerno: Edisud, 2006.

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4

Alfredo, Alabiso, ed. La Posta fra cronaca, storia e collezionismo: Palermo Expofil '97 : Fiera del mediterraneo 25/27-4-97. Palermo: Assemblea regionale siciliana, 1997.

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5

Un altro Mediterraneo: Progetti per paesaggi critici. Firenze: Altralinea edizioni, 2015.

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6

Enzo, Giustino, ed. Mediterraneo 2010: Sfida vitale per il Mezzogiorno. Napoli: Guida, 2008.

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7

Sabbagh, Luca Al. Eretici, dissidenti, inquisitori: Per un dizionario storico mediterraneo. Ariccia (RM): Aracne editrice int.le S.r.l., 2016.

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8

Gattullo, Mariateresa. Strutture territoriali, relazioni internazionali e strategie per una centralità mediterranea. Bari: Cacucci, 2013.

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9

Sergio, Martellucci. Giardineggiare a Grottammare: [esperimenti per un giardino mediterraneo contemporaneo. Firenze: Alinea, 2011.

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10

Una statistica per la città: L'opera di Ugo Giusti (1873-1953). Firenze: Polistampa, 2002.

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Book chapters on the topic "Unione per il Mediterraneo""

1

Marta Zerbini. "Tempo e Spazio negli itinerari di viaggio: la costa mediterranea di levante." In 42th INTERNATIONAL CONFERENCE OF REPRESENTATION DISCIPLINES TEACHERS. CONGRESS OF UNIONE ITALIANA PER IL DISEGNO. PROCEEDINGS 2020. LINGUAGGI, DISTANZE, TECNOLOGIE. FrancoAngeli srl, 2021. http://dx.doi.org/10.3280/oa-693.104.

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2

Paola Raffa. "Immaginari perduti. Isole del Mediterraneo." In CONNETTERE - UN DISEGNO PER ANNODARE E TESSERE · CONNECTING - DRAWING FOR WEAVING RELATIONSHIPS. FrancoAngeli srl, 2020. http://dx.doi.org/10.3280/oa-548.199.

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3

Gambogi, Pamela. "Strumenti per la tutela e la ricerca del patrimonio sommerso in Toscana." In Comunicare la memoria del Mediterraneo, 177–88. Publications du Centre Jean Bérard, 2007. http://dx.doi.org/10.4000/books.pcjb.4000.

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4

Guideri, Silvia. "L’esperienza di valorizzazione culturale ed ambientale dei parchi della Val di Cornia. Tante storie per un’unica rete." In Comunicare la memoria del Mediterraneo, 117–24. Publications du Centre Jean Bérard, 2007. http://dx.doi.org/10.4000/books.pcjb.3943.

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Saverio D'Auria and Lia Maria Papa. "Connessioni (im)materiali per una rigenerazione sostenibile." In 42th INTERNATIONAL CONFERENCE OF REPRESENTATION DISCIPLINES TEACHERS. CONGRESS OF UNIONE ITALIANA PER IL DISEGNO. PROCEEDINGS 2020. LINGUAGGI, DISTANZE, TECNOLOGIE. FrancoAngeli srl, 2021. http://dx.doi.org/10.3280/oa-693.87.

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Fabrizio Banfi. "Modelli dinamici interattivi per il patrimonio costruito." In 42th INTERNATIONAL CONFERENCE OF REPRESENTATION DISCIPLINES TEACHERS. CONGRESS OF UNIONE ITALIANA PER IL DISEGNO. PROCEEDINGS 2020. LINGUAGGI, DISTANZE, TECNOLOGIE. FrancoAngeli srl, 2021. http://dx.doi.org/10.3280/oa-693.112.

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Fiore, Teresa. "All at One Point: The Unlikely Connections between Italy’s Emigration, Immigration, and (Post)Colonialism." In Pre-Occupied Spaces. Fordham University Press, 2017. http://dx.doi.org/10.5422/fordham/9780823274321.003.0001.

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Abstract:
The introduction opens with a reading of Italo Calvino’s poignant short story “All at One Point.” It relies on statistical data, sociological studies, and historical facts to address the connections between emigration from Italy and immigration to Italy, as well as Italian colonialism in Africa and the Mediterranean, and its postcolonial legacy. This intersection prompts a re-mapping of the Italian nation and poses Italy as a unique laboratory to rethink national belonging at large in our era of massive demographic mobility. The introduction explains the application of theories of space by de Certeau, Lefebvre, and Soja to the trans-national dimension of the Italian nation and highlights the main goals of the book. The introduction offers a fairly comprehensive survey of the fields that the book is in dialogue with by positioning itself vis-à-vis previous publications and also functions as an overview. It highlights the double approach of the book which is, on one hand to focus on texts that address both emigration and immigration or colonialism in conjunction; and, on the other, to connect texts that can be fruitfully read in tandem in order to create historical and cultural reverberations.
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Alberto Sdegno, Silvia Masserano, and Veronica Riavis. "Tre chiese a Trieste: per un'analisi grafica comparativa." In 42th INTERNATIONAL CONFERENCE OF REPRESENTATION DISCIPLINES TEACHERS. CONGRESS OF UNIONE ITALIANA PER IL DISEGNO. PROCEEDINGS 2020. LINGUAGGI, DISTANZE, TECNOLOGIE. FrancoAngeli srl, 2021. http://dx.doi.org/10.3280/oa-693.63.

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Giuseppe Amoruso, Sara Conte, and Polina Mironenko. "Rappresentazione dell'intangibile, cultura beduina e tecnologie per connettere." In 42th INTERNATIONAL CONFERENCE OF REPRESENTATION DISCIPLINES TEACHERS. CONGRESS OF UNIONE ITALIANA PER IL DISEGNO. PROCEEDINGS 2020. LINGUAGGI, DISTANZE, TECNOLOGIE. FrancoAngeli srl, 2021. http://dx.doi.org/10.3280/oa-693.107.

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"Biology and Management of Dogfish Sharks." In Biology and Management of Dogfish Sharks, edited by Fabrizio Serena, Costas Papaconstantinou, Giulio Relini, Luis G. De Sola, and Jacques A. Bertrand. American Fisheries Society, 2009. http://dx.doi.org/10.47886/9781934874073.ch13.

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Abstract:
Abstract.—Data on two shark species, collected in the frame of the European Union program Mediterranean International Trawl Survey Program, are analyzed and reported. Indices of summer abundance per standardized area (per km2) in weight and number are available for both species since 1994 along the European Mediterranean coasts (from the Alboran to the Aegean seas). The studied area, with depths ranging from 10 to 800 m, was divided into five depth strata. Data of 10,000 hauls were analyzed and 44 elasmobranch species identified. The estimated comprehensive standing biomass of elasmobranch fishes within the explored area was 55,000 mt (mt); spiny dogfish <em>Squalus acanthias </em>was one of the most abundant species with an estimated biomass of 6,700 mt, while longnose spiny dogfish <em>S. blainvillei</em>, with about 1,500 mt, represents only 3% of the total biomass. The mean density of spiny dogfish was significantly different between the Mediterranean eastern basin (22.7 kg/km2) and western basin (only 0.8 kg/km2). On the contrary, longnose spiny dogfish shows higher density in the western basin (6.6 kg/km2) than in the eastern one (1.7 kg/km2). However, the spatial distribution of both species is fairly confined; spiny dogfish was caught in only 5% of the tows and longnose spiny dogfish in 3%. Even if the depth range of presence for both species spreads from less than 50 m to more than 700 m, the abundance indexes suggest a major presence in the coastal areas for spiny dogfish. This statement is based primarily on the high densities of the mentioned species in shallow waters of the northern Adriatic Sea; elsewhere the main concentrations are always positioned in the 200–500 m depth range.
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Conference papers on the topic "Unione per il Mediterraneo""

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Tagliazucchi, Silvia. "Unione tra uomo e natura: l’analisi del territorio secondo Saverio Muratori." In International Conference Virtual City and Territory. Roma: Centre de Política de Sòl i Valoracions, 2014. http://dx.doi.org/10.5821/ctv.7969.

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Abstract:
Un breve excursus sul processo teorico e applicativo dell’analisi del territorio dell’Architetto Saverio Muratori che ha caratterizzato tutta la opera, portandolo negli ultimi anni della sua vita, tra il 1969 e il 1973 a concretizzare il concetto di unione tra Uomo e Natura in quello di territorio attraverso il suo ultimo lavoro Studi per una operante storia del territorio.
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De Santi, Valentina, Carlo A. Gemignani, Anna Guarducci, and Luisa Rossi. "Rappresentazioni planimetriche, vedutistiche e tridimensionali per la fortificazione di due isole del Mediterraneo occidentale: Elba e Palmaria (secolo XIX)." In FORTMED2020 - Defensive Architecture of the Mediterranean. Valencia: Universitat Politàcnica de València, 2020. http://dx.doi.org/10.4995/fortmed2020.2020.11497.

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Abstract:
Planimetric maps, views and three-dimensional representations for the fortification of two western Mediterranean islands: Elba and Palmaria (nineteenth century)The French expansion and domination in Italy between the Revolutionary Age and the Empire based on a widespread activity of territorial knowledge, which rested in the Corps of Engineers-Geographers and in the Military Genius the main actors. The paper summarizes the results of long research on this activity, carried out in the islands of Elba (Tuscany) and Palmaria (Liguria): two strategic islands in the western Mediterranean. The need to equip the territories dominated by the French with increasingly functional defenses, gave a strong impulse to the renewal of surveying and cartography, with the use of geodetic projections, views and three-dimensional models. Elba example is significant for the complete triangulation of the island connected to the Corsica one (with part of Sardinia and the smaller islands of the Tuscan archipelago). Geographer engineers such as Tranchot, Simonel, Moynet, Puissant worked on these activities and produced some maps and a small model of part of Elba. In the Palmaria example the three-dimensional reproduction (plan-relief) was contextual to the work of Genius engineers who produced a vast and organic corpus of maps of various scales, views, sketches and watercolors, suitable to represent the most complete visualization of the landscapes where to insert defensive buildings. The collaboration between French and Italian engineers took advantage of this first experience in designing some batteries. However, it was the post-Napoleonic decades that made Palmaria island a powerful “fortress island” to defend the entrance to the Gulf of La Spezia, where the military arsenal (commissioned by Cavour and built by Domenico Chiodo) arose.
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Borghini, Fabio. "Il faro dell’isola del Tino. Trasformazione di una struttura di difesa in riferimento per la navigazione." In FORTMED2020 - Defensive Architecture of the Mediterranean. Valencia: Universitat Politàcnica de València, 2020. http://dx.doi.org/10.4995/fortmed2020.2020.11528.

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Abstract:
The Tino Island’s lighthouse. Transformation of a defensive building to a reference for navigationThe special and unique position of the Tino Island in the Gulf of La Spezia, with its complex orography, has strengthen his attitude of sighting, protecting and controlling the sea over centuries. Nothing can escape the view enjoyed from the top of the island, which on the clearest days catches a stretch of sea that goes from Livorno to Genoa. This was certainly noticed by the Republic of Genoa’s engineers around 1600, who probably built the current base of the lighthouse that still exists today. This tower was part of the program to strengthen the defense of the Ligurian’s eastern coast. The structure, of which there are no detailed studies, has a remarkable typological similarity with the ruins of the only surviving coeval tower, Torre Scola, not far from Palmaria Island. It’s not certain that the tower on Tino Island had an offensive character, because its extremely high position relative to the water level would be too difficult to shoot an enemy on the sea, but it is still possible to see defensive features that could be used if the structure had been besieged. What’s certain is that his vocation of control over the sea was never lost, even if Napoleon wanted to transfer this facility to the nearby Palmaria Island. We owe its renovation to the Savoy government, in particular to King Carlo Alberto, who first wanted to build a lighthouse in 1839, adding a small tower to the Genoese structure. Then in 1884, the second lighthouse was built, higher than the first, which can still be seen today and that is still used for the light signals. These structures were added over time to house the lighthouse’s staff. Today the island is closed to the public, as it is the property of the Italian Navy, and perhaps, thanks to this, it has kept intact the features of its architecture surrounded by nature, as it certainly was in the century of its construction.
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Salomone, Veronica. "Strategie di sopravvivenza: riciclare – rigenerare – includere nella città mediterranea." In International Conference Virtual City and Territory. Roma: Centre de Política de Sòl i Valoracions, 2014. http://dx.doi.org/10.5821/ctv.8013.

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Abstract:
Le trasformazioni che investono la città mediterranea contemporanea rendono l’abitare sempre più complesso e contaminato. La precarietà è una condizione ricorrente che genera paesaggi imprevedibili e incostanti. Nasce l’esigenza di rileggere la città attraverso le sue stratificazioni non più solo materiali: si abita riciclando spazi, stravolgendo relazioni, utilizzando strategie di mercato inusuali. La città perde la sua organicità apparente ma, trasformandosi, mantiene i suoi elementi fondanti, sopravvivendo nelle forme di autocostruzione e appropriazione, nelle relazioni sociali e negli assetti economici. La condizione di sopravvivenza si fa strategia e nuova frontiera dell’abitare. La tesi trova le sue argomentazioni in contesti dove condizioni ambientali e socio-economiche generano paesaggi al limite della sopravvivenza. È il caso del Cairo in cui interi quartieri sono stati trasformati dall’ingente domanda di sopravvivenza. In particolare, il paper vuole approfondire il caso studio della Città dei Morti. Inizialmente occupata da strutture temporanee di parenti adoranti, Al-Qarāfa è oggi abitata da circa un milione di egiziani. La densità abitativa è alta e i servizi non sempre sufficienti, per cui le autorità locali decisero nel 2010 di radere al suolo intere sezioni del cimitero attraverso l’attuazione del piano urbanistico Cairo 2050, stravolgendo l’impianto originario dell’area. Qual’è il ruolo del progetto? Quali sono i modelli politici, economici e sociali in grado di rigenerare la città mediterranea contemporanea? Si può ancora parlare di ‘modello mediterraneo’? The transformations that affect the contemporary Mediterranean city make the way of living more and more complex and contaminated. Precariousness is a recurring condition that generates unforeseeable and variable landscapes. It becomes necessary to reassess the city through its layers not only the material ones: you live by recycling spaces, changing relationships, using unusual market strategies. The city loses its apparent organicity but, transforming itself, keeps its basic elements, surviving in self-constructions and appropriation forms, in social relations and in the economic arrangements. The condition of survival becomes strategy and new border of living. The thesis finds its arguments in contexts where environmental and socio-economic conditions produce landscapes at the limits of survival. This is the case of Cairo where entire districts have been transformed by the huge demand of survival. In particular, the paper wants to deepen the study case of the City of the Dead. Initially occupied by temporary structures of adoring relatives, Al-Qarāfa is today inhabited by about a million of Egyptians. The population density is high and the services aren't always enough, so the local authorities decided in the 2010 to demolish entire sections of the cemetery through the implementation of the development plan Cairo 2050, changing the original structure of the area. What is the role of the project? What are the political, economic and social models capable of regenerating the contemporary mediterranean city? Can we still speak of 'Mediterranean model'?
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