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Dissertations / Theses on the topic 'Tutela lavoratore'

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Antonello, Anna Chiara <1980&gt. "Processi di esternalizzazione e tutela del lavoratore subordinato." Doctoral thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2011. http://hdl.handle.net/10579/1048.

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Abstract:
L’oggetto di questo lavoro è rappresentato dall’analisi dei cosiddetti fenomeni di esternalizzazione e dalla incidenza di questi sulla relazione di lavoro. Il citato fenomeno consiste essenzialmente nella scomposizione dell’impresa medio - grande che passa da una struttura a “catena” tipica del modello taylorista- fordista, ad una struttura a “rete”. Saranno prese in considerazione le teorie economiche e giuridiche che hanno spiegato le origini e le ragioni del massiccio utilizzo di dette tipologie organizzative, nonchè i contratti che permettono di realizzarle, segnatamente appalto, distacco, lavoro tramite agenzia e trasferimento d’azienda. Scopo dell’analisi è studiare in che modo la relazione di lavoro si viene a modificare e quali sono le conseguenze sul piano della tutela della poszione del contraente debole, il lavoratore. In ultima istanza vengono analizzati gli International Framework Agreements e l’incidenza dalla Raccomandazione OIL n 198/2006 intesi quali strumenti contrattuali e normativi volti alla gestione dei rapporti di lavoro trilaterali.
The object of this paper is the analysis of so-called phenomenon of outsourcing and its impact on the employment relationship. Under this definition are confined all the legal and economic structures, in particular contracting, agency work, posting of workers and transfer of undertaking, which are the effect of the emergence of new technologies and the need to adapt to the imperatives of economics and global competition. The aforementioned processes are essentially the breakdown of the medium - large industry, that passes from a "chain" structure, typical of Taylorist-Fordist model, to a "network" structure. We will take into account the economic and legal theories that explain the origins and reasons for the massive use of these organizational types. The purpose of the analysis is to study how the working relationship has been modified and what are the consequences of outsourcing processes on the protection of the weaker party, the worker. Ultimately we shall analyze the International Framework Agreements and the incidence of ILO Recommendation No. 198/2006 construed as contractual and regulatory instruments aimed at the management of trilateral labor relationships.
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MANNINO, ANDREA. "L'abuso della responsabilità limitata e la tutela del lavoratore." Doctoral thesis, Università degli Studi di Milano-Bicocca, 2010. http://hdl.handle.net/10281/16523.

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Abstract:
la tesi ha quale obiettivo lo studio delle tecniche di repressione dei fenomini di abuso della responsabilità limitata e l'individuazione di strumenti ad utilizzo dei lavoratori per la tutela dei propri diritti anche con riferimento alle problematiche processualistiche
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FUSO, Maria Addolorata. "La nuova disciplina degli appalti e la tutela del lavoratore." Doctoral thesis, Università degli studi di Bergamo, 2013. http://hdl.handle.net/10446/28661.

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Abstract:
Si osserva come in materia di appalti la disciplina delle obbligazioni solidali va fatta risalire all’esigenza di precostituire idonee garanzie per l’assolvimento, da parte dei soggetti operanti nella filiera degli appalti, degli obblighi relativi. Queste le ragioni che hanno spinto il Legislatore a creare nel tempo una fitta rete di protezione dei lavoratori impiegati all’interno degli appalti. La garanzia dei crediti di lavoro negli appalti ha subito, nel corso degli anni, importanti modifiche e si è oggi calcificata nei gangli di due norme fondamentali, l’art. 1676 c.c. e l’art. 29, c. 2, d.lgs. 10 settembre 2003, n. 276, così come modificato dalla l. 28 giugno 2012 n. 92. Tali norme, attraverso il riconoscimento in capo a committente, appaltatore ed eventuali subappaltatori di diverse forme di responsabilità solidale relative ai crediti dei lavoratori utilizzati nell’appalto, spiegano il complessivo effetto di rafforzare la sfera patrimoniale dei lavoratori, la quale risulta garantita oltre che dal datore di lavoro-appaltatore, anche dal committente e da tutti quanti assumano la veste di subappaltanti nella filiera contrattuale. La responsabilità solidale svolge, qui, l’importante funzione di trasformare alcune posizioni debitorie che il committente ha verso l’appaltatore «in obbligazioni soggettivamente complesse» a garanzia dei crediti di lavoro. È divenuto fondamentale, quindi, rintracciare modalità operative che assicurino ai soggetti coinvolti di non incorrere nel rischio di essere chiamati a rispondere solidalmente e, in tal senso, il legislatore ha oggi rinvenuto nelle parti sociali i soggetti che, attraverso la contrattazione collettiva, potrebbero intervenire nella direzione delineata, fornendo soluzioni adeguate.
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Vanzella, Tiziana <1987&gt. "La tutela del lavoratore nel trasferimento d'azienda: evoluzione normativa e adempimenti pratici." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2017. http://hdl.handle.net/10579/9426.

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Abstract:
Il profondo cambiamento delle forme organizzative e produttive delle imprese in atto ha posto la disciplina lavoristica del trasferimento d’azienda al centro di un rinnovato interesse. In un contesto caratterizzato dalla tendenza alla segmentazione del processo produttivo, l’istituto del trasferimento d'azienda e di ramo d'azienda si trova a ricoprire un ruolo fondamentale dovendo garantire adeguatamente i lavoratori trasferiti contro le strumentalizzazioni che la fattispecie può in qualche modo favorire, tenendo conto, allo stesso tempo, delle esigenze di flessibilità delle imprese. Il presente lavoro si propone di esaminare il sistema di tutele apprestato dal nostro ordinamento per i lavoratori coinvolti da operazioni modificative della titolarità aziendale, alla luce delle numerose modifiche intervenute per effetto dell’influsso comunitario e dell’opera di dottrina e giurisprudenza, con particolare attenzione agli adempimenti di carattere pratico che gravano su cedente e cessionario.
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5

Bianco, Laura <1990&gt. "LA LINEA SOTTILE TRA CONTROLLI LEGITTIMI E PRIVACY A TUTELA DEL LAVORATORE." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2019. http://hdl.handle.net/10579/14613.

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Abstract:
All'interno dell’elaborato viene affrontata la questione inerente al controllo a distanza della persona nell'ambito lavorativo. Lo Statuto dei lavoratori dà una regolamentazione all'attività di controllo da parte del datore di lavoro con l’art 4, che traccia i confini entro cui tale attività è riconosciuta legittimamente. In particolare, con la riforma apportata dal Jobs Act nel 2015, la norma ha dovuto adattarsi ad un’evoluzione tecnologica che prevede l’utilizzo di strumenti utilizzati dal lavoratore per rendere la sua prestazione ma che allo stesso tempo implicano la possibilità per il datore di lavoro di addentrarsi nella vita privata. La salvaguardia della privacy della persona nell'ambito lavorativo diventa quindi di sostanziale rilevanza, sancita anche dal nuovo regolamento europeo 2016/679, noto come GDPR, che richiama il datore di lavoro ad elaborare una valutazione di impatto privacy soprattutto nel caso disponga di sistemi di controllo indiretti o nel caso abbia dotato i propri dipendenti di dispositivi finalizzati alla prestazione lavorativa. Infine, viene affrontato nello specifico il tema dell’installazione di impianti di videosorveglianza sul posto di lavoro, con la presentazione di alcuni casi giurisprudenziali al riguardo.
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Garofalo, Raffaele. "RECESSO DAL RAPPORTO E TUTELA DEL LAVORATORE: LA SPECIALITA' DEL DIRITTO DEL LAVORO." Doctoral thesis, Università degli studi di Padova, 2010. http://hdl.handle.net/11577/3426539.

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Abstract:
The formal and substantial equalization of the parties in a contractual relationships, a fundamental principle of civil law, is excluded in the working relationship, which is characterized by a position of supremacy of the employer. The dismissal, individual or collective, and the resignation synthesize the power relations between the employer and the worker better than all the other regulatory schemes of labour law; the legislator has been driven to intervene specializing the rules, to face the contractual under security of the worker, needful of a brake to the overwhelming power of the employer. In reality, the rules about dismissals is not completely out of the common rules of contacts, but there is a continual coming and going to civil law. Somebody claims that labour law depends anyway on civil law; on the contrary others consider there is no “dependence” but an evident “specialty” or else “autonomy”, so that it's possible to discuss about a general theory of labour law. The dismissal represents the emblem of such an evolutionary process. The a latere datoris recess must be considered a special form of recess from the relationship, not having equals in civil law, especially referring to the system of protections, diversified by given objective and subjective criteria; the mandatory protection; the real protection; the real protection of civil law; the protection in case of ad nutum dismissal. The specialty of the dismissal rules concerns the system of guarantees that orders a continuous comparison with civil law, in an essentially diachronic logic. But from this relation, two problems traditionally emerge: on one side, the comparison between the protection level granted to the worker and that one provided by the civil code in favour of any contracting party; on the other side, the interaction, not always simple, between the protection techniques established for the dependent worker and those ones provided by the civil code. In a continuous comparison between labour law and civil law, then it's useful to evaluate the rules of the dismissal, and especially the rules of the so called real stability, in order to their effectiveness. The specialization, sometimes excessive, of some general principles of the contracts law induces to doubt that the protection of the wrongful dismissed worker isn't no longer fit to fully guarantee his rights, privileging, also under the push of the reform of the 1990, the economic aspect of the right to work rather than the social one (referring to the indemnifying protection in case of missing reinstatement). The specialization of some general principles of civil law determined a jagged normative corpus, not homogeneous, where an evident disparity between the various categories of subjects (there are different protections for the dismissed workers) and an inevitable substantially economic protection, that is the common denominator of the various hypothesis regulated by the legislator, have been considered legal. The reform of the 1990, on the contrary, the unification of the indemnifying protection for the previous and the successive period to the judgment, and the introduction of the allowance replacing the reinstatement, overturn the relation between the foretold protections: the valuation in money of the relationship prevails on the “job”, weakening the restoring protection, and the efforts of the doctrine to find a remedy to this situation faced the resistance of the case law, strongly anchored to a literal interpretation of the Art. 18. The specialization of the labour law, anyway, allowed the consecration of the constitutionally guaranteed right of the worker to the preservation of his job (not regarded as “fixed job” but as a right to being deprived of it only for proven reasons), so to stability meant as a “value”, which mustn't be removed as an obstacle to the increasing of the employment, as a promotional measure of law policy that is strengthened and made completely effective, avoiding the paradox that the protection of stability is so “strong” that it must be softened in favour of the weak subjects, in a logic of solidarity. The protection provided by Art. 18 is “strong” in its purposes, but without its ability to satisfy completely the interests of the people it preserves, it may remain a flatus vocis. Once the idea of stability is accepted as a “value”, not in antithesis with the flexibility, job has to be put at the centre of the protection as a social right of the worker, placing the patrimonial protection in a complementary or residual position, preferring it only when the work misses ab origine. So, it's necessary to go back and discuss not only about art. 18 and the complementary protection, in a logic of normative efficiency of labour law, introducing measures of indirect coercion and reforming the labour trial, but also about the bigger frame where the rule acts (in primis, labour market), because, apart from any critical evaluation, it's undeniable that stability has a outside contractual effect of warrantee of the global system.
L’equiparazione formale e sostanziale delle parti nel rapporto contrattuale, principio cardine del diritto comune, trova una deroga nel rapporto di lavoro, caratterizzato da una posizione di supremazia del datore di lavoro. Il licenziamento, individuale e collettivo, e le dimissioni meglio di tutti gli altri istituti del diritto del lavoro sintetizzano il rapporto di potere tra datore di lavoro e lavoratore, spingendo continuamente il legislatore ad intervenire, di fatto specializzando la normativa, per far fronte alla sottoprotezione contrattuale del lavoratore, bisognoso di una tutela che ponesse un freno allo strapotere del datore di lavoro. In realtà, la disciplina del licenziamento non è totalmente avulsa dalle regole comuni dei contratti, registrandosi, infatti, un continuo andirivieni dal e verso il diritto civile. Certo v’è chi sostiene che il diritto del lavoro comunque dipenda dal diritto civile; altri, invece, ritengono non v’è <>, ma un’evidente <>, se non proprio <>, al punto che, forse, sono maturi i tempi per ragionare di una teoria generale del diritto del lavoro. L’istituto del licenziamento rappresenta l’emblema di tale processo evolutivo. Il recesso a latere datoris deve essere considerato una speciale forma di recesso dal rapporto, non avendo eguali nel diritto civile, soprattutto con riferimento al sistema di tutele, diversificate sulla base di specifici criteri oggettivi e soggettivi: la tutela obbligatoria; la tutela reale; la tutela reale di diritto comune; la tutela in caso di licenziamento ad nutum. La specialità della disciplina del licenziamento riguarda, quindi, proprio il sistema di garanzie, che impone un continuo confronto col diritto civile, in una logica essenzialmente diacronica. Da tale rapporto, però, emergono tradizionalmente due problematiche e, cioè, da un lato, il confronto tra il livello di tutela accordato al lavoratore rispetto a quello previsto dal codice civile in favore di qualsivoglia contraente; dall’altro lato, l’interazione, non sempre facile, tra le tecniche di tutela predisposte in favore del lavoratore subordinato e quelle approntate dal codice civile. In un continuo confronto tra il diritto del lavoro e il diritto civile è utile, allora, sottoporre la disciplina del licenziamento e, in particolar modo, quella della cd. stabilità stabilità reale, ad una valutazione in ordine alla sua effettività. La specializzazione, in alcuni casi eccessiva, di alcuni dei principi generali del diritto dei contratti, fa sorgere il ragionevole dubbio che le tutele del lavoratore illegittimamente licenziato non siano più idonee a garantire integralmente i suoi diritti, privilegiando, anche sulla spinta della riforma del 1990, l’aspetto economico del diritto al lavoro piuttosto che quello sociale (si allude alla tutela meramente risarcitoria in caso di mancata reintegra). La specializzazione di alcuni principi generali del diritto civile ha determinato un corpus normativo frastagliato, non omogeneo, dove è stata ritenuta legittima un’evidente diseguaglianza tra le varie categorie di soggetti (vi sono, infatti, tutele diversificate in favore del lavoratore licenziato) ed una inevitabile tutela sostanzialmente di tipo economico, che costituisce il comune denominatore delle varie ipotesi disciplinate del legislatore. La Costituzione riconosce il diritto al lavoro come bene giuridico primario del lavoratore e l’art. 18 St. lav. dovrebbe rappresentare l’attuazione di tale garanzia, quale strumento di riequilibrio dei poteri all’interno del rapporto individuale di lavoro. E tale era sino al 1990, dove la reintegrazione in forma specifica costituiva la tutela principale, garantita sia direttamente con l’ordine di ripristino della funzionalità del rapporto, sia indirettamente, attraverso la previsione del diritto del lavoratore alle retribuzioni, quale sanzione per l’inottemperanza del datore di lavoro all’ordine giudiziale di ripristino della funzionalità del rapporto. Quest’ultima, quindi, rappresentava una misura di coercizione indiretta necessaria per fronteggiare l’ostacolo insuperabile dell’incoercibilità dell’obbligo del datore di lavoro di far lavorare il lavoratore, tesa a confermare la supremazia della reintegrazione in forma specifica sul risarcimento per equivalente, nel rispetto dei principi generali del diritto comune in tema di responsabilità contrattuale. Con la riforma del ’90, invece, e con l’unificazione della tutela risarcitoria per il periodo sia precedente sia successivo alla sentenza e con l’introduzione dell’indennità sostitutiva della reintegrazione, il rapporto tra le predette tutele si è capovolto: la monetizzazione del rapporto prevale sul bene giuridico <>, di fatto indebolendo la tutela ripristinatoria, e i tentativi della dottrina di trovare un rimedio a tale situazione hanno dovuto fare i conti con la resistenza della giurisprudenza, ancorata con forza, nel caso di specie, all’interpretazione letterale dell’art. 18. La specializzazione del diritto del lavoro, in ogni caso, ha permesso la consacrazione del diritto del lavoratore, costituzionalmente garantito, alla conservazione del posto di lavoro (valutato, però, non come <>, ma come diritto a non esserne privato se non per comprovate ragioni), quindi, alla stabilità, intesa come <>, che non deve essere eliminata perché di ostacolo all’aumento dell’occupazione, quale misura di politica di diritto di tipo promozionale, ma rinvigorita e resa compiutamente effettiva, per evitare di cadere nel paradosso che la tutela della stabilità del posto di lavoro è talmente <> che deve essere attenuata in una logica solidaristica in favore dei soggetti deboli. La tutela sub art. 18 è <> negli intenti, ma senza la sua idoneità a soddisfare compiutamente gli interessi dei soggetti da essa protetti rischia di rimanere un flatus vocis. Una volta accettata, allora, l’idea della stabilità come <>, non in antitesi rispetto alla flessibilità, al centro della tutela deve essere collocato il posto di lavoro, quale diritto sociale del lavoratore, ponendo la tutela patrimoniale in una posizione di complementarietà o residualità, dovendo essere preferita soltanto nelle ipotesi in cui il diritto al posto di lavoro manca ab origine. Per ottenere questo è evidente che occorre ritornare a discutere non solo dell’art. 18 e delle tutela complementari, in una logica di efficienza regolativa del diritto del lavoro, attraverso l’introduzione di misure di coercizione indiretta e una riforma del processo del lavoro, ma anche del quadro più complessivo nel quale tale norma si trova ad operare (in primis, mercato del lavoro), in quanto, a prescindere da ogni valutazione critica, è innegabile che la stabilità ha un effetto esocontrattuale di garanzia del sistema complessivo.
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GIULIANI, ALESSANDRO. "La tutela del lavoratore nelle risoluzioni alternative delle controversie tra effettività, inderogabilità e autonomia." Doctoral thesis, Università Politecnica delle Marche, 2021. http://hdl.handle.net/11566/291010.

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Abstract:
Di fronte alla scelta del legislatore di dirottare la domanda di giustizia dalla giurisdizione statale alla regolazione privata, sia disincentivando anche economicamente l’accesso alla prima e fornendo alla seconda elementi di agevolazione e celerità, occorre interrogarsi sul grado di effettività della tutela dei diritti del lavoratore nel nuovo assetto giuridico caratterizzato dall’abbattimento dei livelli di protezione del lavoro e di compressione degli spazi di tutela giudiziale. Se ciò è vero, non può però negarsi che in questa volontà di tornare ad un assetto giuridico precedente a quello originato dalla stagione acquisitiva del secondo Novecento, il legislatore non è libero, ma deve tener conto pur sempre dei precetti costituzionali, peraltro in un dialogo mai interrotto con il sistema multilivello dei diritti fondamentali. La Carta costituzionale, infatti, prendendo atto della contrapposizione tra capitale e lavoro, incarica la Repubblica di correggere lo squilibrio di poteri e di opportunità tra le parti attraverso meccanismi redistributivi e di implementazione dell’uguaglianza sostanziale. Ciò perché il lavoratore, tramite la propria attività partecipa alla vita collettiva, si associa alla comunità, diventa cittadino, oltre evidentemente a ricevere gli adeguati mezzi di sostentamento al lavoratore e alla sua famiglia. In tale ottica l’intervento della Corte costituzionale è apparso cruciale nel bilanciare tendenze legislative ablative di diritti, tanto che, come già esposto, ha - seppur parzialmente - riaperto spazi di tutela processuale con riferimento all’accesso alla giustizia, ampliando le ipotesi di compensazione delle spese di lite, con effetti indiretti anche sulle procedure arbitrali, così come ha disinnescato il meccanismo di fissa e matematica predeterminazione dell’indennità risarcitoria nel caso di licenziamento illegittimo nel c.d. contratto a tutele crescenti. In questo contesto, l’accesso a forme alternative di risoluzione delle controversie, pur nell’ambito di una complessiva asistematicità e a tratti incoerenza della disciplina, potrebbe costituire invero una ulteriore via per l’implementazione dell’effettività dei diritti dei lavoratori. Sembra dunque ragionevole concludere che se la scelta del legislatore è nel senso di valorizzare le risoluzioni alternative delle controversie, ciò implica che dal punto di vista sostanziale i diritti del lavoratore devono essere ripristinati nella loro effettività, anche in considerazione del fatto che l’azione combinata della riduzione dei livelli di tutela e dell’utilizzo di strumenti di soluzione alternativa produce come detto un vero e proprio cortocircuito normativo, diametralmente opposto a quello dichiaratamente voluto . Per altro verso, una disciplina in materia di conciliazione e arbitrato ispirata ai canoni della chiarezza sistematica e della semplicità tecnica, nonché corredata da disposizioni finanche migliorative della garanzia di tutela ed effettività dei diritti del lavoratore appare invero la condicio sine qua non per rendere tali strumenti all’altezza del compito affidato. In questo contesto, i principi fondamentali delineati in materia sociale e del lavoro dalla Costituzione repubblicana dovranno continuare a costituire la base giuridica essenziale della regolazione dei diritti sostanziali e della relativa tutela giurisdizionale ovvero negoziale, affinché il diritto del lavoro possa continuare ad essere un effettivo baluardo di difesa solidaristica delle persone dalle logiche altrimenti disgreganti del mercato.
Faced with the choice of the legislator to divert the demand for justice from state jurisdiction to private regulation, both by also economically discouraging access to the former and providing the latter with elements of facilitation and speed, it is necessary to question the degree of effectiveness of the protection of the rights of the worker. in the new legal structure characterized by the lowering of the levels of labor protection and the compression of the spaces for judicial protection. If this is true, however, it cannot be denied that in this desire to return to a juridical order preceding the one originating from the acquisitive period of the second half of the twentieth century, the legislator is not free, but must always take into account the constitutional never interrupted with the multilevel system of fundamental rights. The Constitutional Charter, in fact, taking note of the contrast between capital and labor, instructs the Republic to correct the imbalance of powers and opportunities between the parties through redistributive mechanisms and the implementation of substantial equality. This is because the worker, through his activity, participates in collective life, associates himself with the community, becomes a citizen, as well as obviously receiving adequate means of support for the worker and his family. In this perspective, the intervention of the Constitutional Court appeared to be crucial in balancing legislative tendencies ablative of rights, so much so that, as already explained, it has - albeit partially - reopened areas of procedural protection with reference to access to justice, expanding the hypotheses of compensation of litigation costs, with indirect effects also on arbitration procedures, as well as defusing the mechanism of fixed and mathematical predetermination of compensation in the case of unlawful dismissal in the so-called contract with increasing protections. In this context, access to alternative forms of dispute resolution, albeit in the context of an overall asystematic and sometimes inconsistent discipline, could indeed constitute a further way to implement the effectiveness of workers' rights. It therefore seems reasonable to conclude that if the choice of the legislator is in the sense of enhancing alternative dispute resolutions, this implies that from a substantive point of view the rights of the worker must be restored in their effectiveness, also in consideration of the fact that the combined action the reduction of the levels of protection and the use of alternative solution tools produces, as mentioned, a real regulatory short-circuit, diametrically opposite to the one declared to be intended. On the other hand, a discipline on conciliation and arbitration inspired by the canons of systematic clarity and technical simplicity, as well as accompanied by provisions that even improve the guarantee of protection and effectiveness of the rights of the worker indeed appears to be the sine qua non for making these instruments up to the task entrusted. In this context, the fundamental principles outlined in social and labor matters by the Republican Constitution must continue to constitute the essential legal basis for the regulation of substantive rights and the related judicial or contractual protection, so that labor law can continue to be an effective bulwark. of solidarity defense of people from the otherwise disintegrating logic of the market.
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SEGHEZZI, Isabella. "La tutela del lavoratore nei processi di esternalizzazione del lavoro focus su somministrazione e appalto." Doctoral thesis, Università degli studi di Bergamo, 2016. http://hdl.handle.net/10446/61973.

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Cappelletti, Veronica <1989&gt. "La tutela del diritto alla salute e sicurezza del lavoratore: rischi psicosociali e stress lavoro-correlato." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2015. http://hdl.handle.net/10579/5829.

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Abstract:
L’elaborato va a tracciare in primo luogo alcuni dei cambiamenti normativi più importanti che si sono susseguiti in tema di tutela della salute e sicurezza del lavoratore, dapprima in ambito interno e poi anche in ambito comunitario, andando comunque a sottolineare l’importanza che la prevenzione viene ad avere rispetto ad una concezione curativa ed assicurativa. Si riconosce come l’elemento più importante per una corretta prevenzione sia la valutazione di tutti i rischi. Vengono a questo punto richiamate le principali figure previste dal d.lgs. n. 81 del 2008 che in termini di prevenzione assumono un ruolo fondamentale all’interno dell’impresa. Parlando di prevenzione e valutazione dei rischi, si intende comprendere anche i cosiddetti rischi particolari, tra cui lo stress lavoro-correlato di cui all’accordo quadro del 2004. Il rischio da stress lavoro-correlato è parte di un più ampio genus, i rischi psicosociali, che comprendono una serie di nuovi rischi, tra cui il mobbing, generatisi da un modo diverso di lavorare in seguito alle evoluzioni degli ultimi decenni. Questo è un problema fortemente sentito a livello europeo, tanto che andremo ad osservare i risultati di un’indagine condotta dall’OSHA sulla gestione dei rischi psicosociali.
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TUNDO, ANDREA. "Tecnologie e sicurezza sul lavoro artigiano tra competitività e tutela del lavoratore: le relazioni industriali nell'artigianato del distretto ceramico di Sassuolo." Doctoral thesis, Università degli studi di Bergamo, 2022. http://hdl.handle.net/10446/213033.

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Abstract:
La sicurezza sul lavoro rappresenta un fattore di estrema rilevanza tanto ai fini della tutela della persona del lavoratore quanto in termini di competitività di un'impresa, soprattutto artigiana, la cui sopravvivenza dipende anche dalla gestione della prevenzione sul lavoro. L'evoluzione digital-tecnologica offre poi importanti e nuovi strumenti, utili per il miglioramento delle condizioni di lavoro, ma di rado accolti dai datori di lavoro artigiani, spesso a causa della limitatezza di risorse, non solo economiche, che li caratterizza; al contempo, tuttavia, risulta imprescindibile garantire anche alle imprese artigiane e ai rispettivi dipendenti idonei livelli di sicurezza sul lavoro, alla luce della funzione sociale che il comparto artigiano riveste nell’intero “Sistema Paese”. Per questo, quindi, in materia di sicurezza sul lavoro, diventa di fondamentale importanza il ruolo di supporto e assistenza che il Testo Unico sulla Sicurezza sul Lavoro assegna alle parti sociali, ovvero associazioni di rappresentanza dei datori di lavoro artigiani e organizzazioni sindacali, dalla cui attività, anche e soprattutto in forma bilaterale e paritetica, dipende in definitiva il successo pratico delle iniziative e dei vari strumenti predisposti a livello normativo, in particolar modo con riferimento all'aggiornamento dei sistemi produttivi e di lavoro a fronte dell'evoluzione tecnologica e dei suoi derivati. L'analisi delle relazioni industriali dell'artigianato del Distretto Ceramico della Provincia di Modena, inoltre, consente di comprendere i motivi che, ancor oggi, determinano le politiche di non-sicurezza sul lavoro e di scoprire nuovi e innovativi metodi, complici talvolta le moderne tecnologie, utili ad incrementare la qualità delle condizioni di lavoro nelle piccole imprese artigiane; allo stesso tempo, tuttavia, risulta possibile individuare quali possano essere le cause che rischiano di frenare tale imprescindibile processo di miglioramento, scrutando a fondo le modalità applicate dalla contrattazione collettiva per assistere e supportare l’universo artigiano.
Safety in the workplace is an extremely important factor both for the protection of the worker and in terms of a company’ competitiveness, especially the craft one, whose endurance also depends on the prevention management of the workplace. The digital-technological evolution offers important and new tools, valuable for improving working conditions. These are rarely accepted by artisan employers, often due to the limited resources, not only economic, that characterize them. At the same time, however, it is essential to guarantee even to craft enterprises and their respective employees, adequate levels of workplace safety, in light of the social function that the artisan field plays in the entire "Country System". For this reason, therefore, in the matter of workplace safety, it becomes fundamental the role of support and assistance that the Consolidated Law on Workplace Safety assigns to social parts. These include representative associations of craftsmen employers and trade unions, from which activities, also and above all in a bilateral and equal form, ultimately depends on the practical success of the initiatives and the various tools that are provided at a regulatory level, especially in relation to the production and work systems updates in the face of technological evolution and its derivatives. Furthermore, the analysis of the craft industry relations of the Sassuolo’s Distretto Ceramico allows us to comprehend the reasons that, even today, determine the non-safety policies in the workplace and to discover new and innovative methods, sometimes thanks to modern technologies, that are valuable for increasing the quality of working conditions in small craft enterprises. At the same time, however, it is possible to identify what may be the causes that may slow down this essential improvement process, by thoroughly examining methods that are applied by collective bargaining in order to assist and support the artisan universe.
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Caturelli, Giacomo <1991&gt. "Mansioni del lavoratore: Come cambia la tutela della professionalità e il concetto di demansionamento alla luce dell’art. 3 del d.lgs. 81/2015." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2016. http://hdl.handle.net/10579/7894.

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Abstract:
L’obiettivo della tesi è quello di analizzare gli effetti dell’introduzione dell’articolo 3 del decreto legislativo 81/2015 (“Disciplina delle mansioni”) sul rapporto di lavoro subordinato nelle imprese private. Nel primo capitolo si esporranno i concetti di mansione, qualifica e categoria. Nel secondo capitolo, attraverso una analisi differenziale tra la nuova disciplina delle mansioni e la precedente, contenuta nell’articolo 2103 del Codice Civile, si evidenzieranno i principali cambiamenti apportati dalla riforma. Nel terzo capitolo si tenterà di studiare come è cambiato il concetto di tutela della professionalità del lavoratore e se abbia ancora rilevanza il concetto di demansionamento. Infine si proverà a fornire una risposta alla questione se le aperture della riforma favoriscono maggiormente il lavoratore o le esigenze di flessibilità dell’impresa.
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Belmonte, Francesco. "La disciplina del licenziamento per giustificato motivo oggettivo: tra interesse dell'impresa all'utile impiego del personale e interesse del lavoratore alla tutela del posto di lavoro." Doctoral thesis, Università degli studi del Molise, 2019. http://hdl.handle.net/11695/91095.

Full text
Abstract:
L’Autore analizza, in una prospettiva comparativa con l’ordinamento spagnolo, la complessa ed attuale disciplina del licenziamento individuale per giustificato motivo oggettivo (c.d. economico), muovendo dal rinnovato interesse della dottrina e della giurisprudenza in merito ad una tematica segnata da importanti riforme, spesso controverse e di segno opposto. La ricerca è stata orientata ad un’analisi della fattispecie espulsiva, così come regolata nei suoi profili sostanziali dall’art. 3, seconda parte, L. 15 luglio 1966, n. 604, in relazione a due aspetti essenziali fra quelli che compongono il complesso quadro della relazione lavorativa: l’interesse dell’impresa all’occupazione proficua del dipendente e quello del prestatore alla stabilità e continuità del rapporto lavorativo. In relazione al primo profilo, avvalendosi della copiosa e feconda giurisprudenza in materia, si è proceduto ad una ricostruzione puntuale ed attuale della nozione di licenziamento economico, esaminando le molteplici ed eterogenee causali “gestionali” riconducibili al dettato normativo. Tali “ragioni”, insindacabili nel merito da parte del giudice (ai sensi dell’art. 30, co. 1, L. 4 novembre 2010, n. 183), pur non integrando un inadempimento “colpevole” del prestatore, legittimano la risoluzione del rapporto di lavoro da parte dell’imprenditore in quanto incidenti sull’«attività produttiva», l’«organizzazione del lavoro» e il «regolare funzionamento di essa» (art. 3, L. n. 604/66). In un’ottica di bilanciamento tra i contrapposti interessi delle parti contrattuali, viene poi evidenziato come gli interpreti non hanno abbandonato quell’impostazione di favore nei confronti del prestatore, quale parte più debole del rapporto, ed hanno delimitato la fattispecie risolutiva entro determinati confini (“interni” ed “esterni” al perimetro della norma), ponendo precise garanzie a tutela dei lavoratori espulsi dal ciclo produttivo. Per quanto concerne, invece, l’apparato sanzionatorio del licenziamento illegittimo, l’Autore analizza criticamente l’attuale sistema rimediale, diversificato in ragione della data di assunzione del lavoratore in due eterogenei regimi protettivi, sottolineando come il legislatore abbia scelto di “favorire” le esigenze aziendali. Ciò emerge dalla marginalizzazione della reintegrazione nel posto di lavoro in favore di una maggiore operatività della sola tutela indennitaria, con la conseguenza che risulta del tutto superato l’interesse del prestatore alla conservazione del posto di lavoro.
The author analyzes, in a comparison with the Spanish legal system, the complex and current discipline of work-related redundancies for justified and objective (so-called economic) reasons, starting from the renewed interest of case-law and legal writings on an issue marked by important but often controversial and contrasting reforms. This research is oriented towards the analysis of a dismissal case, as regulated in its substantial profiles by art. 3, part 2 , L. 15 July 1966, n. 604, in relation to two essential aspects among which those that make up the complex framework of employment relationships: the interest of the company being in the fruitful work of the employee and that of the worker in the stability and the continuity of the employment relationship. In relation to the first profile, availing itself of the profuse and productive case law on the subject, a precise and current reconstruction of the notion of trade-related redundancies is carried out, examining the multiple and diverse bureaucratic justification dictated by law. These "reasons", unquestionable regarding the merits by the judge (according to article 30, paragraph 1, L. November 4, 2010, no. 183), and not considered culpable acts committed by the worker , legitimize the resolution of the employment relationship by the entrepreneur as a consequence of "production activity", the "organization of work" and the "regular functioning of it" (article 3, Law no. 604/66). With the aim of balancing the opposing interests of the contracting parties, it is then highlighted how the legal doctrine and the judges have not abandoned a favorable approach towards the worker, who represents the weaker party, and how they have limited their decisive actions ( within the standard of law), placing precise safeguards to protect workers expelled from the production cycle. On the other hand, as regards to the sanctioning system of illegitimate dismissal, the author critically analyzes the current remedial measures, varied according to of the worker's starting date of employment, in two diverse procedures of protection, underlining how the legislator has chosen to "favor" the employer’s business needs. This clearly emerges from the fact that the reintegration of the worker into the workplace is marginalized in favor of indemnity. Consequently, the interest in the preservation of the workplace is completely overcome.
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Amici, Federica. "La tutela del lavoratore distaccato tra libertà comunitarie e norme imperative. Metodo di conflitto e contratto di lavoro con elementi 'dinamici' di estraneità." Doctoral thesis, Università di Catania, 2012. http://hdl.handle.net/10761/1142.

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Abstract:
Lo studio si caratterizza per l assunzione di una prospettiva di ricerca preordinata all'analisi dell eterogeneo sistema di fonti in base al quale viene determinata la disciplina applicabile al lavoratore distaccato nell ambito di una prestazione transnazionale di servizi. L attenzione viene concentrata, in particolare, sul micro-sistema di conflitto costituito dagli artt. 3, 8, 9 e 21 del regolamento Roma I, nonché sull interazione operativa di tali norme tra di loro e con la direttiva n. 96/71/Ce, la quale svolge, rispetto alle prime, un complesso ruolo di integrazione, fonte di rilevanti dubbi interpretativi. L analisi di tali profili internazionalprivatistici centrale nella ricerca si snoda parallelamente a quella delle più significative pronunce della Corte di giustizia sul rapporto tra i singoli strumenti mediante i quali opera il sistema di conflitto (norme imperative, norme di applicazione necessaria e ordine pubblico) e le libertà comunitarie, ciò al fine di comprendere secondo quali modalità ed entro quali limiti le differenti istanze sottese a ciascuno di questi elementi siano in grado di modellare la scelta della legge operata dalle parti. Tale opzione metodologica trova la propria giustificazione nella esigenza di dar conto delle problematiche poste dal sistema di conflitto oggetto di indagine e nel tentativo di tracciare un quadro delle risposte ad oggi fornite dalla giurisprudenza sul punto.
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De, Luca Giulio. "Il licenziamento in Italia e in Cina: nella "terra di mezzo" tra effettività delle tutele e debolezza del lavoratore." Doctoral thesis, Università degli studi di Padova, 2017. http://hdl.handle.net/11577/3427151.

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Abstract:
The thesis concerns a detailed reconstruction, in a problematic perspective, of the level of protections set up for the workers protection in Chinese employment system, in a comparison with the Italian labor law system. Exploiting the results of the research carried out during a ten-month attendance at Guangzhou University, I try to understand the degree of protection offered by the social and labor legislation of the People's Republic of China and its compliance to the standards required by the International Conventions on the matter. This legal system is then compared with the Italian one, not only for a mere comparison, but in order to understand how, through different forms of protection, the same aims can be pursued to ensure adequate social protection for subordinate workers. The survey concerns, in particular, the topic of the termination of the employment contract by the employer. In relation to the issues addressed, I also take into consideration the rules still in force that limit some of the fundamental rights of the individual, thus preventing the People's Republic of China from reaching the existing levels of protection that have been assumed for decades in Western Countries.
La tematica affrontata ha ad oggetto una ricostruzione puntuale, in chiave problematica, del livello di tutele predisposte a favore dei prestatori di lavoro nell'ordinamento cinese alla luce di un confronto con il sistema giuslavoristico italiano. Sfruttando i risultati di una ricerca di dieci mesi presso la Guangzhou University, si intende comprendere il grado di protezione offerto dalla legislazione sociale e del lavoro della Repubblica Popolare Cinese e la sua adeguatezza agli standard richiesti dalle Convenzioni internazionali in materia. Tale legislazione viene poi confrontata con la corrispondente italiana, non in ottica di mera comparazione, quanto allo scopo di comprendere come, per il tramite di forme di tutela differenti, possano essere perseguiti i medesimi scopi di assicurare un'adeguata protezione sociale ai lavoratori subordinati. L'indagine riguarda, in particolare, istituti del rapporto individuale di lavoro particolarmente delicati per quanto attiene alla situazione di debolezza contrattuale dei lavoratori, in primo luogo il licenziamento. In relazione alle tematiche affrontate, si prendono in considerazione altresì le norme tutt'ora vigenti che limitano il godimento di alcuni dei diritti fondamentali dell'individuo che in Occidente vengono dati per presupposti da decenni, impedendo così al Paese di raggiungere i livelli di tutela esistenti nei Paesi occidentali.
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Pugliese, Francesca. "Il controllo della posta elettronica e dell'utilizzo delle risorse informatiche da parte dei lavoratori nella giurisprudenza dell'Autorità Garante per la protezione dei dati personali." Bachelor's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2010. http://amslaurea.unibo.it/1614/.

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Corbisieri, Alessandro <1997&gt. "Smart working: la regolamentazione nel contesto dell'emergenza sanitaria, il potere di controllo del datore di lavoro e la tutela della salute e della sicurezza del lavoratore agile." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2022. http://hdl.handle.net/10579/20826.

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Abstract:
L'elaborato, partendo da una descrizione generale dell'istituto dello smart working durante l'emergenza sanitaria attraverso l’analisi delle principali disposizioni normative, si concentra sul potere di controllo del datore di lavoro e sulla tutela della salute e della sicurezza del lavoratore agile. La presente ricerca ha l’obiettivo di esaminare gli aspetti relativi allo smart working specificando in che modo essi vengano modificati dall’inizio dell’emergenza sanitaria, valutando i benefici e rischi per l’azienda e per il lavoratore.
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GAMBERINI, Gabriele. "La tutela dei lavoratori nelle esternalizzazioni." Doctoral thesis, Università degli studi di Bergamo, 2014. http://hdl.handle.net/10446/30667.

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COSTA, GIOVANNI ALFIO. "UTILIZZAZIONE INDIRETTA E TUTELA DEI LAVORATORI NEGLI APPALTI." Doctoral thesis, Università Cattolica del Sacro Cuore, 2015. http://hdl.handle.net/10280/6310.

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Abstract:
La tesi si prefigge di ricostruire il quadro normativo e concettuale che si è venuto ad enucleare a seguito dell’abrogazione della legge n.1369/1960 in tema di interposizione di manodopera, nonché della contemporanea dilatazione della responsabilità solidale del committente di un appalto di opera o servizi in forza del disposto dell’art. 29, d.lgs. n. 276/2003. Nella prospettiva di attribuire al regime di solidarietà particolare attenzione l’Autore descrive, nel primo capitolo, tutte le ipotesi di responsabilità solidale presenti nel Codice civile con l’intento di individuare una base comune a tutte le fattispecie prese in esame. Nel capitolo secondo si analizzano le evoluzioni dell’art. 29, d.lgs. n. 276/2003 e le numerose modifiche che tale norma ha dovuto sopportare, estendendo l’analisi al regime contributivo e fiscale, nonché alla disciplina relativa alla salute e sicurezza dei lavoratori. Il terzo capitolo, infine, analizza gli aspetti critici della solidarietà negli appalti, dal tema della successione nel contratto di appalto da parte di un nuovo appaltatore a quello della compatibilità delle clausole sociali con il diritto europeo passando per la derogabilità al suddetto regime da parte della contrattazione collettiva, alle ipotesi di simulazione di contratti di appalto, senza tralasciare di analizzare l’ambito di applicazione della responsabilità solidale di cui all’art. 29, d.lgs. n. 276/2003 anche ad altre fattispecie negoziali attigue all’appalto. L’analisi si conclude, poi, con la confutazione dell’opinione dottrinale secondo la quale le esternalizzazioni d’impresa realizzate attraverso contratti di appalto porterebbero all’insorgenza di ipotesi di codatorialità.
The thesis aims to reconstruct the conceptual framework and that it has come to devise following the repeal of the law n.1369/1960 concerning the interposition of labor, as well as the contemporary expansion of joint liability of the buyer of a tender contract for work or services under the provisions of art. 29, Legislative Decree n. 276/2003. In the perspective of giving special attention to the system of joint and several liability in tender contracts the author describes, in the first chapter, all cases of joint and several liability in the Italian Civil Code with the intent to establish a common base in all cases examined. In the second chapter we analyze the evolution of the art. 29, Legislative Decree n. 276/2003 and the many changes that this standard has had to endure, extending the analysis to social insurance contribution and tax, as well as the rules on the health and safety of workers. The third chapter analyzes the critical aspects of joint and several liability in tender contracts, the issue of succession in the contract by a new contractor to that of the compatibility of social clauses with European law through the derogation to that scheme by the collective bargaining, the simulation assumptions of tender contracts, without neglecting to analyze the scope of joint liability in art. 29 , Legislative Decree n. 276/2003 also to other cases adjacent negotiating. The analysis concludes, then, with the refutation doctrinal opinion according to which the outsourcing business achieved through procurement contracts would lead to the onset of hypotheses of joint employment doctrine.
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COSTA, GIOVANNI ALFIO. "UTILIZZAZIONE INDIRETTA E TUTELA DEI LAVORATORI NEGLI APPALTI." Doctoral thesis, Università Cattolica del Sacro Cuore, 2015. http://hdl.handle.net/10280/6310.

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Abstract:
La tesi si prefigge di ricostruire il quadro normativo e concettuale che si è venuto ad enucleare a seguito dell’abrogazione della legge n.1369/1960 in tema di interposizione di manodopera, nonché della contemporanea dilatazione della responsabilità solidale del committente di un appalto di opera o servizi in forza del disposto dell’art. 29, d.lgs. n. 276/2003. Nella prospettiva di attribuire al regime di solidarietà particolare attenzione l’Autore descrive, nel primo capitolo, tutte le ipotesi di responsabilità solidale presenti nel Codice civile con l’intento di individuare una base comune a tutte le fattispecie prese in esame. Nel capitolo secondo si analizzano le evoluzioni dell’art. 29, d.lgs. n. 276/2003 e le numerose modifiche che tale norma ha dovuto sopportare, estendendo l’analisi al regime contributivo e fiscale, nonché alla disciplina relativa alla salute e sicurezza dei lavoratori. Il terzo capitolo, infine, analizza gli aspetti critici della solidarietà negli appalti, dal tema della successione nel contratto di appalto da parte di un nuovo appaltatore a quello della compatibilità delle clausole sociali con il diritto europeo passando per la derogabilità al suddetto regime da parte della contrattazione collettiva, alle ipotesi di simulazione di contratti di appalto, senza tralasciare di analizzare l’ambito di applicazione della responsabilità solidale di cui all’art. 29, d.lgs. n. 276/2003 anche ad altre fattispecie negoziali attigue all’appalto. L’analisi si conclude, poi, con la confutazione dell’opinione dottrinale secondo la quale le esternalizzazioni d’impresa realizzate attraverso contratti di appalto porterebbero all’insorgenza di ipotesi di codatorialità.
The thesis aims to reconstruct the conceptual framework and that it has come to devise following the repeal of the law n.1369/1960 concerning the interposition of labor, as well as the contemporary expansion of joint liability of the buyer of a tender contract for work or services under the provisions of art. 29, Legislative Decree n. 276/2003. In the perspective of giving special attention to the system of joint and several liability in tender contracts the author describes, in the first chapter, all cases of joint and several liability in the Italian Civil Code with the intent to establish a common base in all cases examined. In the second chapter we analyze the evolution of the art. 29, Legislative Decree n. 276/2003 and the many changes that this standard has had to endure, extending the analysis to social insurance contribution and tax, as well as the rules on the health and safety of workers. The third chapter analyzes the critical aspects of joint and several liability in tender contracts, the issue of succession in the contract by a new contractor to that of the compatibility of social clauses with European law through the derogation to that scheme by the collective bargaining, the simulation assumptions of tender contracts, without neglecting to analyze the scope of joint liability in art. 29 , Legislative Decree n. 276/2003 also to other cases adjacent negotiating. The analysis concludes, then, with the refutation doctrinal opinion according to which the outsourcing business achieved through procurement contracts would lead to the onset of hypotheses of joint employment doctrine.
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Borghero, Laura <1988&gt. "La tutela dei lavoratori nel settore di Call Center." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2017. http://hdl.handle.net/10579/10833.

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Abstract:
La tesi tratta il diritto del lavoro nel settore dei call center, iniziando con un inquadramento giuridico della normativa di riferimento, proseguendo con l'analisi del ruolo della contrattazione collettiva in tale settore.
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Bellia, Salvatore. "La tutela della salute dei lavoratori marittimi: il progeto Seamed." Doctoral thesis, Università di Catania, 2013. http://hdl.handle.net/10761/1390.

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Abstract:
The project S.E.A.MED. has the aim of creating a prototype system for performing remote diagnosis of first level in emergency situations caused by accidents, health problems or illness inpersons occurring in locations without medical support. The baseline scenario of the project is to support the health of people at sea. The system is primarily designed to provide remote support of the first medical intervention for people who are on sailing vessels, offshore platforms, etc.. especially in those cases where it is not provided, on board, the presence of medical personnel or health in general.
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DI, LOLLO MARTINA. "La tutela dei diritti fondamentali dei lavoratori nel commercio internazionale." Doctoral thesis, Università degli studi del Molise, 2020. http://hdl.handle.net/11695/98921.

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Abstract:
Il benessere derivante da un’economia sostenibile è uno dei valori protetti dal diritto internazionale; partendo da questa considerazione, la ricerca si propone di analizzare i possibili punti di contatto tra interessi di natura economica e valori di natura non economica, da sempre considerati confliggenti. Risulta fondamentale, a tal fine, la disamina della disciplina del sistema multilaterale che fa capo all’Organizzazione mondiale del commercio (OMC) e, successivamente, di quella contenuta negli accordi di libero scambio (Free Trade Agreements, FTAs) a portata regionale e/o bilaterale. Nel corso del Novecento il diritto del commercio internazionale ha subito profondi cambiamenti dovuti all’istituzione dell’OMC nel 1995; una delle principali innovazioni apportate dal nuovo sistema multilaterale è sicuramente costituita dal meccanismo di soluzione delle controversie gestito dal Dispute Settlement Body (DSB). Nell’elaborato vengono analizzate, più in generale, le competenze dell’Organizzazione, tutte orientate a favorire la piena liberalizzazione del commercio internazionale, attraverso l’eliminazione degli ostacoli agli scambi e il divieto di comportamenti protezionistici o discriminatori degli Stati. Tuttavia, è proprio in virtù del processo di globalizzazione e della correlata estesa partecipazione dei Paesi in via di sviluppo alle relazioni economiche internazionali che si pone l’esigenza di una maggiore considerazione dei non-economic values. Tra le tematiche più dibattute, desta particolare interesse quella relativa all’incidenza che l’abbattimento progressivo di ogni forma di ostacolo alla liberalizzazione degli scambi determina sulla garanzia dei diritti fondamentali dei lavoratori in una dimensione individuale e collettiva; ciò, dal momento che il lavoro costituisce un fattore produttivo primario nell’economia globale. Come ampiamente osservato, il dibattito in ordine alla possibilità di inserire una clausola sociale nel diritto dell’OMC, attraverso la quale realizzare l’integrazione dei “core labour standards”, così come definiti dall’Organizzazione internazionale del lavoro (OIL), nel sistema multilaterale, risulta non privo di criticità, quanto tendenzialmente infruttuoso a causa dei limiti statutari dell’OMC. I Paesi in via di sviluppo, rappresentanti la maggioranza dei membri dell’Organizzazione, infatti, si sono sempre mostrati contrari all’adozione di una disciplina che stabilisse delle restrizioni alla liberalizzazione al fine di salvaguardare i non-trade concerns. Muovendo da tali considerazioni, la ricerca pone in evidenza l’assunto per cui al di là dei progressi compiuti sul piano interpretativo, grazie al ruolo svolto dai panels e dall’Organo d’Appello dell’OMC nell’integrazione di valori non economici nel sistema multilaterale, soluzioni alternative sono state individuate sul piano regionale e bilaterale. Tra le soluzioni individuate, vi è quanto previsto dal North American Agreement on Labour Cooperation, Side Agreement in materia sociale concluso nell’ambito dell’accordo di libero scambio tra USA, Canada e Messico nel 1992 (NAFTA); detto ultimo accordo verrà presto sostituito dall’US-Mexico-Canada Agreement (USMCA), siglato il 30 novembre 2018 e appena ratificato dalle Parti. In tale contesto, costituisce ulteriore oggetto di trattazione il Dominican Republic-Central American Free Trade Agreement (CAFTA-DR), accordo regionale di libero scambio ai sensi del quale gli Stati Uniti hanno promosso, nel 2010, un’azione contro il Guatemala, in relazione all’asserita violazione dei core labour standards da parte di tale ultimo Stato; il procedimento rappresenta infatti il primo caso in assoluto nella prassi applicativa di una clausola sociale presente in un accordo di libero scambio, nell’ambito del quale sono state sollevate una serie di questioni di rilievo giuslavoristico di considerevole risonanza. Sulla scorta delle argomentazioni accennate, la ricerca dimostra come sebbene appaia certamente più agevole stabilire un equilibrio tra interessi economici e valori di natura non economica a livello regionale e bilaterale, non siano tuttavia da escludere possibili progressi futuri nell’ambito dell’OMC, grazie all’incoraggiante opera propulsiva svolta dai panels e dall’Organo d’Appello sul piano interpretativo.
The benefits due to a sustainable global economy are included in the range of values protected by international law; starting from this consideration, the principal scope of the research is to analyze the points of contact between economic interests and non-economic values, which have always been considered as inconsistent. In this perspective, it is necessary to examine the multilateral system regime within the World Trade Organization (WTO) and then, to study the provisions contained in the Free Trade Agreements (FTAs) concluded at a regional and/or at a bilateral level. During the twentieth century, international trade law has radically changed because of the institution of the WTO in 1995; one of the main innovations of the multilateral trading system is the new dispute settlement mechanism managed by the Dispute Settlement Body (DSB). The thesis analyzes, more in general, the competences of the WTO, which are all addressed to the aim of promoting a full international trade liberalization, through the removal of obstacles to trade and the prohibition of protectionist or discriminatory national measures. However, because of the globalization and the growing participation of developing countries in economic relations that the need of a greater consideration for non- economic values arises. Among the most debated issues, the one relating to the influence that the progressive elimination of any form of obstacle to trade liberalization has on the protection of fundamental rights at work in an individual dimension, as much as in a collective one, assumes great importance; that is because work represents a primary factor in the productive process and, in general, in global economy. As widely observed in this dissertation, the debate relating to the possibility of an inclusion of a social clause in WTO law, in order to achieve the integration of the “core labour standards” within the multilateral system, as established by the International Labour Organization’s (ILO), is characterized by some critical points and tendentially conducts to poor results because of the structural limits within the WTO. More specifically, developing countries, which represent the majority of the members of the Organization, have never agreed on the adoption of a restrictive legal framework with specific limits, like non- trade values. Starting from these considerations, the thesis comes to the conclusion that beyond the progress made thanks to the role played by the interpretative activity of the WTO panels and its Appellate Body in attempting to integrate non-economic values into the multilateral system, other alternative solutions have been identified at a regional and bilateral level. Among the solutions mentioned, it is interesting to consider the provisions contained in the North American Agreement on Labour Cooperation, a Side Agreement in social matters adopted in the context of the Free Trade Agreement between USA, Canada and Mexico in 1992 (NAFTA); this last FTA will be replaced by the US-Mexico-Canada Agreement (USMCA), a new agreement signed on November, the 30th, 2018 and currently just ratified by the Parties. In the same context, the dissertation takes into account the Dominican Republic-Central American Free Trade Agreement (CAFTA-DR), that is a free trade agreement within the meaning of which the United States have undertaken a legal action against Guatemala in 2010, based on the alleged violation of the core labour standards; in particular, the proceeding represents the first case in absolute in the practice of a social clause application within a FTA, in which the panel has examined a range of important labour law issues. On the basis of these considerations, the research shows that although it seems to be easier to find an equilibrium between economic interests and non- economic values at a regional or bilateral level, we should not exclude future progress within WTO, thanks to the encouraging interpretative activity made by the panels and the Appellate Body.
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De, Luca Tamajo Stefano. "Trasferimento d’azienda, disarticolazione dei processi produttivi e tutela dei lavoratori." Doctoral thesis, Universita degli studi di Salerno, 2011. http://hdl.handle.net/10556/358.

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Abstract:
2009 - 2010
Oggetto dello tesi è l’analisi delle problematiche giuslavoristiche connesse al trasferimento di azienda alla luce dell’evoluzione normativa e giurisprudenziale. La disciplina del trasferimento d’azienda è contenuta nell’art. 2112 c.c. che, in deroga a quanto previsto per la cessione del contratto dagli artt. 1406 e ss. del codice civile - prevede che i rapporti di lavoro proseguano automaticamente con il nuovo titolare dell’impresa, a prescindere dal consenso dei lavoratori ceduti. È stata preliminarmente messa in evidenza la cd. “eterogenesi dei fini” dell’art. 2112 c.c., per poi ripercorrere, anche alla luce dell’impatto del diritto comunitario, le principali tappe dell’evoluzione normativa della disciplina, analizzando altresì le diverse tecniche utilizzate dal legislatore. Successivamente sono state analizzate le caratteristiche strutturali delle fattispecie individuate dall’art. 2112 c.c., evidenziando come il legislatore abbia accolto una nozione squisitamente lavoristica di azienda. Il trasferimento d’azienda (e soprattutto di ramo di azienda) è stato poi inquadrato nell’ambito del più generale fenomeno della esternalizzazione e della disarticolazione dei processi produttivi. Quanto alla tutela garantita ai lavoratori coinvolti nel trasferimento, sono stati esaminati distintamente i profili individuali e quelli collettivi, che presentano sicuramente aspetti di maggiore criticità. Inoltre, una particolare attenzione è stata dedicata all’analisi delle più recenti problematiche giurisprudenziali emerse in tema di trasferimento di azienda, e specificamente a quelle relative all’interesse ad agire, all’accettazione del trasferimento per facta concludentia, alle ipotesi di trasferimento di azienda in frode alla legge e all’ipotesi in cui il trasferimento d’azienda intervenga nel corso di una procedura di licenziamento collettivo. Brevi cenni sono stati altresì dedicati alla procedura disciplinata dall’art. 47 della L. 428/90 - mediante la quale il legislatore ha realizzato, anche nel campo del trasferimento d’azienda, la cd. procedimentalizzazione dei poteri datoriali – e alla disciplina del trasferimento d’azienda in crisi, analizzando in particolare le problematiche connesse con l’attuazione delle direttive europee ed i relativi interventi della Corte di Giustizia, che ha sanzionato l’Italia, rilevando un contrasto tra la normativa interna e i vincoli comunitari. Infine, l’ultimo capitolo è stato dedicato all’analisi della normativa relativa al trasferimento di azienda nell’ordinamento spagnolo che, in quanto adottata in attuazione della medesima direttiva, presenta, ovviamente, molti punti di contatto con la disciplina italiana, pur essendo tuttavia caratterizzata anche da alcune apprezzabili differenze. [a cura dell'autore]
IX n.s.
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Celeste, Alessia <1985&gt. "IL CONCORDATO PREVENTIVO : DIRITTI E GARANZIE A TUTELA DEI LAVORATORI SUBORDINATI." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2013. http://hdl.handle.net/10579/3874.

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Abstract:
Il concordato preventivo è una procedura concorsuale che consente, da parte di un imprenditore che si trova in stato di crisi, di avanzare una proposta di soddisfacimento dei creditori. La proposta può avere la finalità di risanamento, attraverso la prosecuzione dell’attività d’impresa in capo al proponente o mediante cessione a terzi dell’azienda, oppure di mera liquidazione, ossia senza prosecuzione dell’attività d’impresa ma con la messa a disposizione ai creditori del patrimonio residuo. La prima parte dell’elaborato analizza , alla luce delle ultime modifiche normative (art. 33 d.l. 83/2012), gli aspetti procedurali del concordato preventivo evidenziando come il legislatore abbia voluto rendere questo strumento di gestione della crisi d’impresa più flessibile e dinamico accentuando l’autonomia privata in un contesto giudiziale. La seconda parte dell’elaborato analizza le garanzie e i diritti a tutela dei lavoratori subordinati; in particolare vengono esaminati gli strumenti, come la cassa integrazione guadagni straordinaria e l’iscrizione alle liste di mobilità, finalizzati a garantire un trattamento economico ai lavoratori in un contesto di crisi aziendale. Inoltre viene approfondita la tematica della procedura di consultazione sindacale rilevante in un contesto di concordato preventivo. La procedura di consultazione sindacale viene avviata ogni volta che viene presa una decisione che coinvolga i lavoratori subordinati; la finalità delle procedure di consultazioni sindacali è quello di rispettare un diritto di informazione, consultazione e successiva negoziazione tra lavoratori subordinati e datori di lavoro; la procedura di consultazione sindacale consente di rispettare gli obblighi di informazione e legittimità al fine di tutelare i lavoratori subordinati in quanto parte contraente debole e cittadino socialmente sottoprotetto.
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SANNA, SILVIA. "Tutela dei diritti fondamentali dei lavoratori e disciplina del commercio internazionale." Doctoral thesis, Università Bocconi, 2003. http://hdl.handle.net/11565/4050831.

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Prandin, Beatrice <1997&gt. "Le tutele dei lavoratori autonomi prima e dopo la pandemia." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2022. http://hdl.handle.net/10579/20911.

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Abstract:
La tesi propone di analizzare e studiare gli strumenti emanati durante la crisi sanitaria per Covid-19 a tutala di lavoratori autonomi, professionisti e collaboratori. La ricerca implica lo studio degli strumenti messi in campo dallo stato per sostenere il loro benessere durante l’emergenza sanitaria (indennità una tantum, bonus, detrazioni, sospensione di versamenti contributivi, prestiti agevolati etc.) Al fine di realizzare suddetta tesi verrà preliminarmente proposta una disanima sulla qualificazione del lavoro autonomo, e sulla l.n. 81/2017. Infine, l'ultimo capitolo sarà incentrato sulle fragilità del lavoro autonomo, in particolare ai tempi del virus, e verrà analizzata la reazione del legislatore a seguito della crisi pandemica, attraverso una disanimi della Legge di bilancio 2022. A chiusura della tesi verranno esaminati le nuove proposte per il futuro per migliorare il grado di protezione sociale offerto ai lavoratori autonomi.
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Fadel, Pierantonio <1997&gt. "Il lavoro agile e le tutele dei lavoratori ad esso associate." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2022. http://hdl.handle.net/10579/20840.

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Abstract:
L'elaborato si pone l'obiettivo di analizzare il lavoro agile dal punto di vista della normativa nazionale andando, successivamente, ad analizzare nel dettaglio le particolari tutele meritevoli di attenzione con riferimento ai lavoratori agili. Nel primo capitolo il lavoro agile viene presentato da un punto di vista normativo con riferimento alla legge n. 81/2017; viene altresì confrontato e distinto rispetto al telelavoro ed illustrato dal punto di vista pratico e filosofico. Vengono contrapposti gli aspetti positivi e negativi di questa particolare modalità di lavoro sia dal punto di vista del lavoratore, che da quello del datore di lavoro. Infine vengono riportati ed analizzati i dati sulla diffusione del lavoro agile in Italia e dello smart working in Europa, anche in relazione alle particolari dinamiche innescate dall'emergenza sanitaria. Nel secondo capitolo vengono presentate ed analizzate le tutele del lavoratore collegate al lavoro agile: diritto alla disconnessione, diritto alle ferie, trattamento economico e normativo, diritto alla formazione, salute e sicurezza, tutela della privacy. Nell'ultimo capitolo viene presentato un caso aziendale, il caso Nice S.p.A., con riferimento alla diffusione del lavoro agile in azienda ed in particolare agli effetti delle diverse fasi dell'emergenza sanitaria sull'applicazione di tale modalità di lavoro.
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CHIARENZA, ANTONELLA. "La libertà di stabilimento in ambito europeo e la tutela dei diritti dei lavoratori." Doctoral thesis, Università Politecnica delle Marche, 2011. http://hdl.handle.net/11566/241912.

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Abstract:
Le riflessioni che costituiscono la presente tesi di dottorato hanno come origine due casi concreti (noti come Viking e Laval) che pongono all’attenzione della Corte di Lussemburgo il problema del conflitto tra libertà economiche (la libera prestazione di servizi nel caso Laval, la libertà di stabilimento nel caso Viking) e diritti sociali (il diritto ad un’azione collettiva, articolatosi, nello specifico in quello di sciopero nel primo caso e nel boicottaggio nel secondo) e, dunque, tra diritti che sono espressione di due centri contrapposti di interessi (le imprese ed i lavoratori). Di fronte a casi come quelli oggetto delle suddette pronunce, il giudice comunitario realizza, in un quadro normativo non chiaro ed univoco in cui non esiste una norma precisa sulla base della quale risolvere e decidere tali conflitti, un’opera ermeneutica apparentemente equilibrata ma sostanzialmente conservatrice del primato economico che da sempre ha animato la nascita dell’Europa. Queste pronunce rappresentano il pretesto per iniziare a riflettere attorno al rapporto, ancora più vasto, tra libertà economiche e diritti sociali, secondo una prospettiva sovranazionale particolare, come quella europea, di cui occorre necessariamente tener conto e coglierne le peculiarità rispetto ad altre dimensioni d’indagine. Dopo aver brevemente introdotto, dunque, le specificità del contesto europeo rispetto a quelli nazionali, con particolare riferimento a quello italiano, l’attenzione si è poi rivolta alla libertà di stabilimento ed ai diritti dei lavoratori; in particolare, in entrambi i casi, è possibile rintracciare una dimensione patrimoniale e che non patrimoniale. Evidentemente, gli aspetti di criticità si presentano quando le anime economiche di entrambi i diritti si incontrano e si scontrano. La casistica da cui sono iniziate le mie riflessioni ha evidenziato, sin da subito, il lato diabolico della libertà di stabilimento nel momento in cui, spogliatasi delle proprie apparenze, viene esercitata per sfruttare le naturali diseguaglianze territoriali tra le tutele nazionali dei lavoratori europei (e non solo). Ecco che allora la concorrenza economica si attua attraverso quella giuridica, esprimendo la propria incapacità a competere con gli ordinari e classici strumenti di competitività ed appetibilità sul mercato; a sua volta, la concorrenza tra norme esprime un diverso livello di giuridicità degli stati. In relazione alla libertà di stabilimento, si pone poi il problema di verificare fino a quando è possibile realizzare un esercizio legittimo della stessa e dove, invece, si apre una prospettiva di un suo abuso; il confronto poi con l’art. 41 Cost. ha rappresentato un utile suggerimento verso un esercizio prudente e non selvaggio della libertà di cui trattasi. L’analisi dei diritti dei lavoratori si è svolta in un’ottica comparativa tra il quadro normativo italiano e quello europeo, cogliendo come il carattere meno forte delle fonti di diritto europeo lascia meno spazio alla dimensione giuridica che solo recentemente sta rivendicando il proprio “status” e la propria importanza. La consapevolezza dell’esistenza delle due inseparabili anime, patrimoniale e non, che coesistono all’interno di ciascun diritto, evidenzia l’importanza di un collegamento autentico e veritiero tra le norme sostanziali e quelle procedurali; la norma di carattere processuale, infatti, nel momento in cui individua la lex da applicare al caso di esercizio della libertà di stabilimento, effettua una scelta che si riflette anche sull’essenza più intima dei diritti della persona. Lungo queste riflessioni si apre, così, l’ultima questione, “quale economia per quale diritto del lavoro o quale diritto del lavoro per quale economia”, nell’idea che sia possibile articolare funzionalmente il discorso; ma la risposta che ad essa verrà data sarà del tutto diversa dalle opzioni prospettate, mostrando con un’espressione sintetica, alla quale si rinvia, l’opzione preferibile a cui sono pervenuta all’esito della presente ricerca.
The considerations of this doctoral dissertation originate from two legal cases (known as Viking and Laval) that submit to the Court of Luxembourg the conflict between economic freedoms and social rights and, therefore, between two opposite interests (companies and workers). For lack of specific rules, the European judge solves such cases in a way that seems balanced to all appearances, but that in effect recognizes the economic supremacy which is at the root of the foundation of the European community. These rulings represent the opportunity to begin to think about the relationship between social rights and economic freedoms in a particular dimension as the European one. After explaining the main differences between the European contest and the national ones, in particular the Italian situation, I analysed the settlement’s freedom and workers’rights: in both cases it is possible to specify a patrimonial and a non-patrimonial dimension. The critical moment occurs when the patrimonial spirits of these rights come into conflict. The survey on which my dissertation is based shows from the very beginning the diabolic face of settlement’s freedom on all cases when it is exerted in order to exploit the territorial differences between workers’ national tutelage. In this case the economic competition is fulfilled through the juridical competition and expresses its incapacity to act with ordinary instruments; the juridical competition in its turn expresses a different juridical level between the countries. Also, there is a question concerning the settlement’s freedom: when is it possible a legitimate exercise of it, and when is there an abuse? The awareness of the two inseparable components that coexist in every law – the patrimonial and the non-patrimonial one – points out the importance of a true connection between substantial and procedural rules: the rule that establishes the law to be applied in the case of settlement’s freedom ends up causing consequences on individual rights. After these considerations we come to the last question: which economy for which labour law or which labour law for which economy; but the answer is completely different from the options that have been proposed and represents the outcome of my research and the conclusion of my doctoral dissertation.
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CASTELLI, ARIANNA. "Le tutele di welfare del lavoratore in costanza di rapporto di lavoro e nel mercato." Doctoral thesis, Università degli Studi di Milano-Bicocca, 2017. http://hdl.handle.net/10281/170827.

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Abstract:
Il progetto di ricerca si incentra sullo studio delle tutele di welfare che intervengono nei processi di gestione delle eccedenze di personale, nell'ottica delle più recenti riforme varate dal legislatore italiano. In particolare, ci si propone lo scopo di fornire una lettura razionale di un sistema che, a causa del carattere alluvionale dei molteplici interventi legislativi, ha da tempo perso la propria coerenza. Non ci si limiterà tuttavia ad operare una ricognizione schematica delle normative in questione, bensì si analizzeranno i profili di criticità delle stesse e si tenterà di valutare il grado di protezione effettivamente accordato al lavoratore.
My research is aimed to examine the techniques used to tackle the employment crisis in light of the most recent Italian labour market reforms. I will try to give an overview of the legislative initiatives and employment policies adopted in this field, underlining also the effectiveness of these rules.
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Vecchiato, Katia <1974&gt. "La "policy" aziendale e le tutele dei lavoratori nell'ambito dei poteri di controllo." Doctoral thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2009. http://hdl.handle.net/10579/425.

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Rollo, Giorgia <1994&gt. "Nella fabbrica del mondo: strumenti e problematiche relative alla tutela dei diritti dei lavoratori in Cina." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2019. http://hdl.handle.net/10579/15723.

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Abstract:
Il lavoro di tesi si concentra sulla materia del diritto del lavoro in Cina. Nella prima parte viene analizzato il cambiamento del mondo del lavoro a partire dall’epoca maoista che aveva come protagonista le unità di lavoro, fino ad arrivare agli ultimi anni. Nella seconda parte della tesi mi sono concentrata sulla Legge approvata nel 2007 sui contratti di lavoro, attraverso la quale la Repubblica Popolare Cinese ha voluto regolamentare in maniera più rigida il mondo del lavoro. A partire dagli anni Ottanta con le politiche di riforma ed apertura volute da Deng Xiaoping, l’economia cinese si è evoluta ad una velocità notevole, e per lo stato non è sempre stato facile rimanere al passo con i cambiamenti economici. L’apertura del mercato cinese ai paesi stranieri, dapprima attraverso la creazione di Zone Economiche Speciali, seguite dall’apertura di tutto il Paese ha attirato investimenti stranieri che hanno contribuito allo sviluppo industriale cinese. Ma lo sviluppo industriale è stato molto rapido e ha avuto conseguenze forti nell’aumento delle divisioni sociali tra cittadini e lavoratori migranti. Sono questi ultimi i protagonisti di questo lavoro di tesi, una classe sociale spesso costretta a rimanere in silenzio anche se vittima di violazione dei propri diritti. Attraverso l’analisi degli scandali interazionali avvenuti in multinazionali straniere quali Foxconn, Walmart, e Disney si presenteranno gli strumenti a disposizione dei lavoratori cinesi, talvolta insufficienti.
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Ortis, Silvia <1989&gt. "Il potere di controllo tecnologico datoriale e la tutela della 'privacy' dei lavoratori nella società digitale." Doctoral thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2019. http://hdl.handle.net/10579/17823.

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Abstract:
La tesi di ricerca si propone di indagare, preliminarmente, gli effetti dell’avvento delle nuove tecnologie sul quotidiano agire umano, sul piano dei modelli produttivi e di business, di cui l'Industria 4.0 e la Gig Economy costituiscono due dei più inediti paradigmi, nonché sul piano del rapporto contrattuale di lavoro. Il cuore della ricerca è volto poi ad esaminare come lo sviluppo delle strumentazioni informatiche all’interno delle realtà aziendali abbia inciso sulla relazione fra il potere di controllo tecnologico datoriale e la tutela della privacy e della riservatezza dei lavoratori, alla luce dell’ordinamento costituzionale e civilistico italiano, europeo ed internazionale, con un’analisi comparata con l’esperienza spagnola. Si è inteso dunque mettere in luce le intrinseche possibilità veicolate dalle innovazioni tecnologiche e dalla digitalizzazione del lavoro, evidenziandone al contempo anche le ambivalenze e i limiti, connessi all’affievolimento della distinzione fra vita privata e vita lavorativa, nonché al sorgere di pratiche elusive delle tutele della dignità del lavoratore e di profilazione dello stesso, sino ad approdare agli esiti della big data analytics fondati sulla logica dell’algoritmo. Da ultimo, si è verificato sino a che punto i recenti interventi normativi nazionali ed europei si siano mostrati in grado di rispondere alle nuove sfide che la società digitale pone oggi al diritto del lavoro.
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SARTOR, ELISABETTA. "La giustiziabilità dei diritti dei lavoratori: tecniche di tutela tra effettività ed efficienza del sistema giustizia." Doctoral thesis, Università degli studi di Padova, 2022. http://hdl.handle.net/11577/3458544.

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Abstract:
La tesi ha l'obiettivo di analizzare le caratteristiche principali del rito del lavoro, dalle sue origini (XIX secolo) fino ad oggi. In particolare, la prima Sezione affronta alcune delle criticità che connotano oggi le procedure lavoristiche, mentre la seconda parte è dedicata al tema dell'accesso alla giustizia e ai poteri interpretativi del giudice del lavoro.
The thesis aims to analyze the main characteristics of the labor ritual, from its origins (19th century) to the present day. In particular, the first Section deals with some of the critical issues that characterize labor procedures today, while the second part is dedicated to the issue of access to justice and the interpretative powers of the labor judge.
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Giappichelli, Gaia. "I poteri di controllo e sorveglianza sui lavoratori in Italia e Francia : limiti e tecniche di tutela." Paris 10, 2008. http://www.theses.fr/2008PA100017.

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Abstract:
La thèse aborde le problème du pouvoir de contrôle de l'employeur dans une perspective comparatiste. Il consiste à identifier et examiner les instruments d'analyse dans les ordres juridiques où existe une vaste réflexion des juristes et de la jurisprudence, ce qui est le cas dans le droit français. Pour montrer comment se structurent les types de pouvoir de l'employeur, la recherche interroge les types de pouvoir de contrôle de l'employeur, (pouvoir de direction, normateur et pouvoir de sanctionner) et analyse la manière dont la loi encadre ces pouvoirs patronaux et leur impose des bornes. On y examine le contrôle du pouvoir de l'employeur et la tutelle des droits fondamentaux et des libertés en fonction d'un contrôle de la justification et de la proportionnalité de la restriction de ces libertés. La recherche doctorale se pose comme analyse comparée sur les moyens de contrôle de l'employeur, sur le type de sanctions nécessaires en droit du travail et sur les justifications du recours au maintien ou au développement des sanctions civiles ou administratives en Italie et en France
Managerial power, which is "inside the labour law", is above all a simple fact, a prevailing influence that can be exercised by the employers on their employees. Over time managerial power has evolved as a result of increases in the "opportunistic behaviours" that have been pursued by employees, behaviours that arose as result of an evolution in production tasks. In response to the opportunistic behaviours, employers strengthened , the intensity of the hierarchic controls and used to their own advantage the disciplinary measure menace. This increase of employer power, particularly recognizable in the temporary work or in the work schedules, matches with a structural weakening of labour law. I analyze a types of managerial power, including the powers to monitoring, schedule, to set work norms around working conditions. Moreover, to shed greater light on the matter I pursue a comparative analysis, contrasting the French and Italian cases. What is interesting about these two cases is that they both have similar conceptions of the employee, while also being influenced by the construction of the European Union, which is trying to harmonize national differences pertaining to labour law. Despite these similarities, however, we find that the construction of managerial power has evolved differently over the last 30 years
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Pulvirenti, Fabio Orazio Antonio <1980&gt. "La tutela dei lavoratori a tempo determinato in Italia, Francia e Spagna, con spunti per un'analisi comparata." Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2015. http://amsdottorato.unibo.it/7194/1/Pulvirenti_Fabio_tesi.pdf.

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Abstract:
L’attività di ricerca è focalizzata sull’analisi delle normative in materia di contratto di lavoro a termine in Italia, Francia e Spagna. Si tratta di Stati che, al pari del nostro, fanno un grandissimo uso di tale fattispecie, divenuta nei fatti il principale canale di ingresso nel mondo del lavoro, con percentuali complessive di rapporti a tempo determinato anche superiori a quelle italiane. Il confronto con due Paesi a noi vicini da un punto di vista giuridico, culturale e sociale è servito allo scopo di valutare la razionalità e l’opportunità delle profonde modifiche apportate alla disciplina generale da parte del decreto-legge n. 34/2014 (c.d. Decreto Poletti) ed ancora prima dalla riforma del sistema risarcitorio ad opera della legge n. 183/2010. Per ciascun ordinamento sono prese in considerazione le regole finalizzate alla tutela dei diritti dei lavoratori a termine, nonché gli orientamenti giurisprudenziali che hanno contribuito, specie in materia di non discriminazione, ad implementare il livello di protezione della posizione dei lavoratori stessi. Specifica attenzione viene dedicata, inoltre, alla disciplina del pubblico impiego, settore in cui si riscontra spesso un uso distorto delle assunzioni a tempo determinato, come testimoniano le vicende degli agents contractuels francesi e dei lavoratori c.d. indefinidos no fijos de plantilla. La conclusione della tesi è affidata allo studio del contenzioso originato dai tre Stati avanti alla Corte di Giustizia dell’Unione Europea, al fine di isolare eventuali momenti di sintesi delle differenze delle rispettive regolamentazioni. L’elemento aggregante che affiora dai dicta del supremo organo di giustizia comunitario è il principio di stabilità dell’impiego, la cui portata generale e trasversale può essere utile al fine di orientare l’attività produttiva e interpretativa delle norme nazionali nella direzione di un’implementazione delle tutele spettanti ai prestatori di lavoro a termine.
This PhD thesis focuses on the analysis of the discipline about fixed-term employment contract in Italy, France and Spain. It deals with two States that make a big use of such typology, that actually is the principal way to join the labour market, with overall percentages of fixed-term relationships higher than those Italian. The comparison with legal systems so close to us from a juridical, cultural and social point of view is helpful to assess the rationality and the opportunity of the deep changes brought to the general discipline from the decree-law n. 34/2014 (c.d. “decree Poletti”) and still before from the reform of damages compensation (law n. 183/2010). They are considered for each country the rules finalized to ensure fixed-term workers’ rights, as well as court decisions that have contributed, especially in subject of not-discrimination, to improve the guardianship level of the workers themselves. Furthermore, specific attention is turned to the discipline of the public sector, in which we often find a misuse of temporary recruitments, as evidenced by the experiences of French agents contractuels and Spanish workers so called indefinidos no fijos de plantilla. The conclusion of the research pays attention to the study of the contentious originated ahead to the European Court of Justice from Italy, France and Spain, with the purpose to isolate possible moments of synthesis of the different regulations. The unifying element that emerges from the dicta of the highest community organ of justice is the principle of stability of employment, whose general and transversal extent can be useful to the aim to direct the production and interpretation of national rules towards the implementation of fixed-term workers protection.
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Pulvirenti, Fabio Orazio Antonio <1980&gt. "La tutela dei lavoratori a tempo determinato in Italia, Francia e Spagna, con spunti per un'analisi comparata." Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2015. http://amsdottorato.unibo.it/7194/.

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Abstract:
L’attività di ricerca è focalizzata sull’analisi delle normative in materia di contratto di lavoro a termine in Italia, Francia e Spagna. Si tratta di Stati che, al pari del nostro, fanno un grandissimo uso di tale fattispecie, divenuta nei fatti il principale canale di ingresso nel mondo del lavoro, con percentuali complessive di rapporti a tempo determinato anche superiori a quelle italiane. Il confronto con due Paesi a noi vicini da un punto di vista giuridico, culturale e sociale è servito allo scopo di valutare la razionalità e l’opportunità delle profonde modifiche apportate alla disciplina generale da parte del decreto-legge n. 34/2014 (c.d. Decreto Poletti) ed ancora prima dalla riforma del sistema risarcitorio ad opera della legge n. 183/2010. Per ciascun ordinamento sono prese in considerazione le regole finalizzate alla tutela dei diritti dei lavoratori a termine, nonché gli orientamenti giurisprudenziali che hanno contribuito, specie in materia di non discriminazione, ad implementare il livello di protezione della posizione dei lavoratori stessi. Specifica attenzione viene dedicata, inoltre, alla disciplina del pubblico impiego, settore in cui si riscontra spesso un uso distorto delle assunzioni a tempo determinato, come testimoniano le vicende degli agents contractuels francesi e dei lavoratori c.d. indefinidos no fijos de plantilla. La conclusione della tesi è affidata allo studio del contenzioso originato dai tre Stati avanti alla Corte di Giustizia dell’Unione Europea, al fine di isolare eventuali momenti di sintesi delle differenze delle rispettive regolamentazioni. L’elemento aggregante che affiora dai dicta del supremo organo di giustizia comunitario è il principio di stabilità dell’impiego, la cui portata generale e trasversale può essere utile al fine di orientare l’attività produttiva e interpretativa delle norme nazionali nella direzione di un’implementazione delle tutele spettanti ai prestatori di lavoro a termine.
This PhD thesis focuses on the analysis of the discipline about fixed-term employment contract in Italy, France and Spain. It deals with two States that make a big use of such typology, that actually is the principal way to join the labour market, with overall percentages of fixed-term relationships higher than those Italian. The comparison with legal systems so close to us from a juridical, cultural and social point of view is helpful to assess the rationality and the opportunity of the deep changes brought to the general discipline from the decree-law n. 34/2014 (c.d. “decree Poletti”) and still before from the reform of damages compensation (law n. 183/2010). They are considered for each country the rules finalized to ensure fixed-term workers’ rights, as well as court decisions that have contributed, especially in subject of not-discrimination, to improve the guardianship level of the workers themselves. Furthermore, specific attention is turned to the discipline of the public sector, in which we often find a misuse of temporary recruitments, as evidenced by the experiences of French agents contractuels and Spanish workers so called indefinidos no fijos de plantilla. The conclusion of the research pays attention to the study of the contentious originated ahead to the European Court of Justice from Italy, France and Spain, with the purpose to isolate possible moments of synthesis of the different regulations. The unifying element that emerges from the dicta of the highest community organ of justice is the principle of stability of employment, whose general and transversal extent can be useful to the aim to direct the production and interpretation of national rules towards the implementation of fixed-term workers protection.
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PURIFICATO, ILARIA. "Crowdwork: l'altro lato del lavoro mediante piattaforme digitali. Prospettive di tutela legale e negoziale per i lavoratori." Doctoral thesis, Università degli studi di Modena e Reggio Emilia, 2022. http://hdl.handle.net/11380/1274346.

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Abstract:
L’elaborato analizza il fenomeno del crowdwork, il quale, secondo una macro-classificazione proposta in dottrina, costituisce una delle due tipologie in cui si articola il lavoro su piattaforma digitale. Dall’indagine ricostruttiva del fenomeno nel suo complesso, condotta nel primo capitolo del lavoro di tesi, emerge che delle due, quella oggetto di studio, è la modalità di lavoro su piattaforma digitale meno diffusamente analizzata da dottrina, giurisprudenza e legislatori nazionali e sovranazionali. Inserendosi in questo gap d’indagine, l’elaborato cattura le peculiarità del crowdwork, ne mette in luce i principali profili di criticità e li analizza attraverso una lente giuslavoristica nella prospettiva di individuare un regime di tutela anche per i crowdworker. Nello specifico, il Capitolo I racconta le origini del lavoro su piattaforma digitale, ne illustra la diffusione su scala nazionale e globale e circoscrive il campo di indagine al crowdwork. Il Capitolo II descrive le principali caratteristiche di tale tipologia di lavoro per mezzo dell’osservazione diretta di due piattaforme di crowdwork, dotate di una diversa architettura e differenti modelli organizzativi, sì da cogliere quante più sfumature di un fenomeno fortemente eterogeneo. Il Capitolo III raccoglie i principali profili critici emersi nel secondo Capitolo II (presenza di elementi di internazionalità nel rapporto crowdworker-piattaforma di lavoro-committente, ruolo della piattaforma di crowdwork nella relazione con il lavoratore, esercizio del potere di controllo, tempi di lavoro, retribuzione e salute del crowdworker) e li analizza da un punto di vista più strettamente giuridico con la finalità di individuare un regime di tutela per i crowdworker. Il Capitolo IV si focalizza sul potenziale ruolo delle tutele collettive; descrive le esperienze, registrate a livello europeo e internazionale, circa la formazione e l’azione di coalizioni spontanee di lavoratori, si interroga circa l’urgenza di consolidare la “voce” dei lavoratori delle piattaforme digitali nei contesti sovranazionali e internazionali e sulla effettiva percorribilità dei diritti collettivi per questi lavoratori, alla luce dell’esistente cornice normativa e degli approdi giurisprudenziali.
The thesis analyses the phenomenon of “crowdwork”, which is one of the two types into which the platform work is divided, according to a macro-classification proposed by scholars. From the reconstructive investigation of the phenomenon as a whole, carried out in the first chapter of the thesis, it emerges that of the two, the one under study is the mode of working on a digital platform that has been less widely analysed by national and supranational scholars, courts and lawmakers. As part of this investigation gap, the thesis captures the peculiarities of crowdwork, highlights the main critical issues and analyses them through the lens of labour law with a view to identifying a protection system also for crowdworkers. Specifically, Chapter I outlines the origins of digital platform work, illustrates its diffusion on a national and global scale, and limits the field of investigation to crowdwork. Chapter II describes the main features of this type of work through the direct observation of two crowdwork platforms with different structure and organisational models, in order to grasp as many shades as possible of this highly heterogeneous phenomenon. Chapter III brings together the main critical profiles that emerged in Chapter II (the presence of elements of internationality in the crowdworker-digital platform-client relationship, the role of the crowdwork platform in the relationship with the workforce, the exercise of the power of control, working time, remuneration and the health of the crowdworker) and analyses them from a more strictly legal point of view with the aim of identifying a protection regime for crowdworkers. Chapter IV focuses on the potential role of collective protection; it describes the experiences of the formation and action of spontaneous coalitions of workers, recorded at European and international level, and examines the urgency of strengthening the “voice” of platform workers in supranational and international contexts and the feasibility of collective rights for these workers, in the light of the existing legal framework and case law.
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Gogliettino, Gian Piero. "La tutela dei lavoratori subordinati e dei livelli occupazionali nel trasferimento d'azienda di imprese in crisi o insolventi." Doctoral thesis, Università degli studi di Padova, 2014. http://hdl.handle.net/11577/3423512.

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Abstract:
The protection of employees and employment levels in the event of a business crisis or insolvency - Summary. The research, from a historical reconstruction of the internal discipline of the circulatory phenomenon of  performing firms and considering the European Union law and its jurisprudence, has focused on innovations that have affected domestic order with respect to the transfer of businesses in crisis or insolvent as a result of the conviction of our country by the European Court of Justice judgment no. 561/ 07 of 2009. In particular, the analysis focused on new art. 47, c . 4 bis, the l. n . 428/1990.  Significant attention has been paid to aspects related not only to the new arrangement and debt restructuring agreement, but also to the extraordinary administration procedure  in relation to  detecting the constant critical issues with respect to the EU Directive no. 2001/23. The study ultimately focused on collective protection, as part of the circulatory system, raised in favour of the employees of companies in crisis or ailing. This can take on strategic importance, with respect to the retention of employment levels.
La tutela dei lavoratori subordinati e dei livelli occupazionali nel trasferimento d’azienda di imprese in crisi o insolventi – Riassunto. La ricerca, partendo da una ricostruzione storica della disciplina interna del fenomeno circolatorio delle imprese in bonis, anche alla luce del diritto dell’Unione europea e della sua giurisprudenza, si è concentrata sulle novità che hanno interessato l’ordinamento domestico, rispetto al trasferimento delle imprese in crisi o insolventi, a seguito della condanna del nostro Paese da parte della Corte di giustizia europea con sentenza n. 561/07 del 2009. In particolare, l’analisi si è concentrata sul nuovo art. 47, c. 4 bis, della l. n. 428/1990 e di come lo stesso si pone, in termini di compatibilità, riguardo alle indicazioni sovranazionali. Significativa attenzione è stata posta ai risvolti lavoristici connessi non solo al nuovo concordato preventivo e all’accordo di ristrutturazione dei debiti, ma anche alla procedura dell’amministrazione straordinaria, pur non mancando di rilevare i costanti profili di criticità rispetto alla direttiva comunitaria n. 2001/23. Lo studio, infine, si è concentrato sulle tutele collettive, nell’ambito del processo circolatorio, poste a favore dei lavoratori dipendenti delle imprese in crisi o decotte, nonché sulla strategicità che possono assumere, rispetto alla conservazione dei livelli occupazionali, sia le politiche passive che quelle attive del lavoro.
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ROSSI, NICOLO'. "IL POTERE DI CONTROLLO DEL DATORE DI LAVORO TRA ESIGENZE DELL'IMPRESA E TUTELA DELLA DIGNITA' E DELLA RISERVATEZZA DEI LAVORATORI." Doctoral thesis, Università Cattolica del Sacro Cuore, 2019. http://hdl.handle.net/10280/59517.

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Abstract:
Il potere di controllare l’attività dei lavoratori subordinati è da sempre una manifestazione ineliminabile della posizione giuridica del datore di lavoro. Nella misura in cui risulta necessario alla corretta esecuzione del contratto, l’assoggettamento del lavoratore al controllo datoriale costituisce una componente essenziale del rapporto di cui all’art. 2094 c.c., contribuendo a definire la nozione stessa di subordinazione. Proprio per questa ragione, una precisa ricognizione dei limiti posti dall’ordinamento ai controlli dell’imprenditore assume fondamentale importanza, onde scongiurare il rischio che la relazione che si instaura nei luoghi di lavoro divenga occasione di condizionamenti della libertà del lavoratore, incompatibili con i principi su cui si fonda una società democratica. Prendendo le mosse da tali considerazioni, l’opera analizza il quadro normativo sul potere di controllo del datore di lavoro, concentrandosi soprattutto sulle regole sancite dallo Statuto dei lavoratori e sulla più recente disciplina di protezione dei dati personali. Nei quattro capitoli lungo i quali si articola, la riflessione viene svolta con sguardo rivolto sia ai tradizionali problemi della materia sia alle nuove sfide sollevate dall’innovazione tecnologica.
The power to control the activity of workers has always been an ineradicable manifestation of the employer’s legal position. To the extent that it is necessary for the correct performance of the contract, the subjection of the worker to the employer control is an essential element of the relationship referred to in Article 2094 of the Italian Civil Code and plays a crucial role in the definition of subordination. For this reason, an accurate recognition of the legal limits on the entrepreneur’s controls is important to avoid the risk that the employment relationship becomes an occasion for conditioning workers’ freedom in a way that is incompatible with the principles of a democratic society. Based on these considerations, the study analyzes the regulatory framework on the employer’s power to control workers, focusing mostly on the rules laid down by Legge no. 300/1970 (Statuto dei lavoratori) and on the recent Personal Data Protection Regulation. The reflection, which is organized around four chapters, is carried out with an eye on both traditional problems related to this topic and new challenges raised by technological innovation.
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ROSSI, NICOLO'. "IL POTERE DI CONTROLLO DEL DATORE DI LAVORO TRA ESIGENZE DELL'IMPRESA E TUTELA DELLA DIGNITA' E DELLA RISERVATEZZA DEI LAVORATORI." Doctoral thesis, Università Cattolica del Sacro Cuore, 2019. http://hdl.handle.net/10280/59517.

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Abstract:
Il potere di controllare l’attività dei lavoratori subordinati è da sempre una manifestazione ineliminabile della posizione giuridica del datore di lavoro. Nella misura in cui risulta necessario alla corretta esecuzione del contratto, l’assoggettamento del lavoratore al controllo datoriale costituisce una componente essenziale del rapporto di cui all’art. 2094 c.c., contribuendo a definire la nozione stessa di subordinazione. Proprio per questa ragione, una precisa ricognizione dei limiti posti dall’ordinamento ai controlli dell’imprenditore assume fondamentale importanza, onde scongiurare il rischio che la relazione che si instaura nei luoghi di lavoro divenga occasione di condizionamenti della libertà del lavoratore, incompatibili con i principi su cui si fonda una società democratica. Prendendo le mosse da tali considerazioni, l’opera analizza il quadro normativo sul potere di controllo del datore di lavoro, concentrandosi soprattutto sulle regole sancite dallo Statuto dei lavoratori e sulla più recente disciplina di protezione dei dati personali. Nei quattro capitoli lungo i quali si articola, la riflessione viene svolta con sguardo rivolto sia ai tradizionali problemi della materia sia alle nuove sfide sollevate dall’innovazione tecnologica.
The power to control the activity of workers has always been an ineradicable manifestation of the employer’s legal position. To the extent that it is necessary for the correct performance of the contract, the subjection of the worker to the employer control is an essential element of the relationship referred to in Article 2094 of the Italian Civil Code and plays a crucial role in the definition of subordination. For this reason, an accurate recognition of the legal limits on the entrepreneur’s controls is important to avoid the risk that the employment relationship becomes an occasion for conditioning workers’ freedom in a way that is incompatible with the principles of a democratic society. Based on these considerations, the study analyzes the regulatory framework on the employer’s power to control workers, focusing mostly on the rules laid down by Legge no. 300/1970 (Statuto dei lavoratori) and on the recent Personal Data Protection Regulation. The reflection, which is organized around four chapters, is carried out with an eye on both traditional problems related to this topic and new challenges raised by technological innovation.
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Filippetto, Maria Chiara <1995&gt. "Nuove questioni sulla privacy: riflessioni sulla tutela della dignità dei lavoratori in relazione alle moderne tecnologie per il lavoro." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2021. http://hdl.handle.net/10579/18717.

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Abstract:
Questo elaborato si propone di analizzare il potere di controllo a distanza del datore di lavoro e di individuare i limiti del monitoraggio in questione, allo scopo di preservare il corretto trattamento dei dati personali e la riservatezza dei lavoratori. Dopo un breve excursus sull’evoluzione del concetto di privacy, vengono esaminate le principali normative in materia di riservatezza in vigore in Italia, con particolare attenzione ai principi del Regolamento europeo GDPR e al Codice della privacy italiano. Successivamente, si prende in esame il settore giuslavoristico, mettendo in evidenza le disposizioni tratte dalla Legge n. 300/1970 e dai provvedimenti del Garante per la Protezione dei dati in materia di controllo a distanza, definendo in particolare alcune questioni che sono nate in materia di tutela della privacy a seguito della diffusione delle moderne tecnologie in ambito lavorativo. Verranno messi in evidenza quali sono i monitoraggi legittimi e quelli impropri, attuati mediante gli strumenti tecnologici di lavoro, che possono essere compiuti dalle aziende sulle attività dei lavoratori. Si completerà l’elaborato con un approfondimento sulla diffusione del lavoro agile in Italia anche a seguito della pandemia da Covid-19, in particolar modo sull’esperienza nel Veneto (illustrando anche i risultati di un sondaggio proposto a dei lavoratori residenti nella provincia di Treviso), per evidenziare l’impatto che tale forma di lavoro ha sulla tutela della dignità, della privacy e del benessere dei lavoratori in genere.
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BENINCASA, GIADA. "Dagli ambienti confinati agli spazi di coworking. Verso un cambio di paradigma per la tutela della salute e sicurezza dei lavoratori?" Doctoral thesis, Università degli studi di Bergamo, 2021. http://hdl.handle.net/10446/181273.

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DE, VIRGILIO TIZIANA VALERIANA. "Tecnopatie lavorative: profili evolutivi di rischio e strumenti di tutela. Malattie professionali da esposizione ad agenti chimici, amianto e silice cristallina. Accertamento eziologico tra profili di responsabilità e tutela." Doctoral thesis, Università degli studi di Bergamo, 2013. http://hdl.handle.net/10446/28658.

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CERVELLERA, Daniela. "Forme di tutela delle lavoratrici e dei lavoratori in tema di salute e sicurezza nei luoghi di lavoro. La sottostima dei rischi e la sottorappresentazione del genere femminile sul lavoro." Doctoral thesis, Università degli studi di Bergamo, 2013. http://hdl.handle.net/10446/28644.

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CHIARELLI, Sabrina. "Il ruolo del Contratto collettivo delle Agenzie per il lavoro alla prova del rinnovo: oltre le logiche della mera flessibilità, un importante sistema di tutele per i lavoratori." Doctoral thesis, Università degli studi di Bergamo, 2014. http://hdl.handle.net/10446/30594.

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Pisani, Federico. "Knowledge workers management. Concorrenza e invenzioni nel rapporto di lavoro subordinato: il modello statunitense." Doctoral thesis, Università degli studi di Padova, 2019. http://hdl.handle.net/11577/3425914.

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Abstract:
Il presente studio affronta gli argomenti della concorrenza e delle invenzioni nel rapporto di lavoro subordinato statunitense. L’attività di ricerca è stata svolta in parte presso la School of Law della Boston University, USA, sotto la supervisione di Micheal C. Harper, professore di diritto del lavoro. L’argomento presenta una crescente rilevanza, considerato che nella nuova organizzazione produttiva, fondata in gran parte sulla conoscenza globalizzata, al lavoro dipendente si chiede ormai sempre maggiore professionalità, innovazione e creatività. La scelta di esaminare questa tematica dalla prospettiva del “laboratorio USA”, è dovuta al primato di cui tale nazione gode a livello internazionale sul piano economico, scientifico e dell’innovazione dei processi lavorativi, che fanno emergere criticità in altri Paesi probabilmente ancora non avvertite. Al fine di inquadrare gli istituti giudici menzionati nel modello statunitense, si è reso opportuno dare conto del sistema delle fonti normative negli USA, con particolare focus sul Restatement of Employment Law, cioè la raccolta di principi fondamentali elaborati negli anni dal common law in materia di rapporto di lavoro. All'esame delle fonti segue la definizione del concetto di lavoratore subordinato (employee) e lavoratore autonomo (independent contractor), necessario per l’inquadramento del campo di applicazione degli obblighi scaturenti dal rapporto di lavoro subordinato, tra cui il duty of loyalty, implicato nel rapporto fiduciario. In tale ambito, si è osservata l’evoluzione giurisprudenziale che ha condotto all'adozione dei criteri relativi alla distinzione in esame, prevalentemente concernenti il giudizio sulla rilevanza degli elementi fattuali determinanti per l’accertamento della subordinazione. Delineati i contorni della fattispecie di lavoro subordinato, il presente studio affronta la tematica della tipica forma del contratto di lavoro statunitense, il c.d. employment-at-will, cioè il rapporto a libera recedibilità. Tale peculiarità scaturisce dal principio fondamentale per cui le parti non sono vincolate ad alcun obbligo di fornire la motivazione per il licenziamento. La terza parte del lavoro ha ad oggetto la disciplina della concorrenza del lavoratore effettuata sulla base delle conoscenze acquisite, legalmente o illegalmente, durante il rapporto e le relative tecniche di tutela del datore di lavoro, a fronte della violazione del duty of loyalty, quale obbligo del lavoratore subordinato di esecuzione della prestazione lavorativa nell'interesse esclusivo dell’imprenditore e, conseguentemente, di astensione dal porre in essere condotte pregiudizievoli nei confronti di quest’ultimo. Quanto alle tecniche di tutela esperibili in caso di violazione degli obblighi esaminati, vengono illustrati i rimedi legali e equitativi che il diritto statunitense offre al datore di lavoro. La parte finale del presente studio si occupa della disciplina relativa alla titolarità dei diritti scaturenti dalle invenzioni sviluppate dai dipendenti nel corso del rapporto di lavoro. In questo senso si sono esaminate le definizioni di “invenzione” e “brevetto” ed il loro rapporto nel contesto della regolamentazione giuslavoristica; si è posta in rilievo la differenza tra invenzione come opera di ingegno e proprietà intellettuale tutelata dal diritto d’autore. Inoltre, si sono osservati i meccanismi sottesi alle norme fondamentali che regolano la materia e la loro convivenza con la libertà contrattuale delle parti e il loro potere di disporre dei suddetti diritti.
This work addresses the issues of competition and inventions in the U.S. employment relationships. The research was carried out in part at the Boston University School of Law of, under the supervision of Micheal C. Harper, professor of Labour Law. The selection of the topic is justified in the light of its importance, given that in the new production organization, based largely on globalized knowledge, employees are now increasingly being asked for professionalism, innovation and creativity. The decision to examine this issue from the perspective of the "U.S. laboratory" is due to the primacy that this nation holds at international level on the economic, scientific and innovation of work processes, which bring out critical issues that in other Countries probably have not yet been raised. In order to frame the above-mentioned topics, it has become appropriate to give an account of the system of regulatory sources in the USA, with particular focus on the Restatement of Employment Law, i.e. the collection of fundamental principles developed over the years by common law in the field of employment relationships. The examination of the sources is followed by the definition of the concept of employee and self-employed worker (independent contractor), necessary for the assessment of the application of the obligations arising from the employment relationships, including the duty of loyalty, involved in the fiduciary law. In this context, the evolution of the case law has been observed, as well as the examination of the criteria relating to the distinction between employees and independent contractors, mainly concerning the judgement on the relevance of the factual elements determining the assessment of the existence of an employment relationship. Subsequently, this study addresses the issue of the typical form of the U.S. employment contract, the so-called employment-at-will. This peculiarity is originated from the principle that the parties are not bound by any obligation to provide reasons for termination. The third part of the work has as its object the discipline of competition of the worker carried out on the basis of the knowledge acquired, legally or illegally, during the relationship and the relative legal remedies for the employer, against the violation of the duty of loyalty, intended as an obligation of the employee to perform the work in the exclusive interest of the entrepreneur and, consequently, to refrain from engaging in prejudicial conduct against the company. About the remedies available in the event of breach of the obligations examined, the legal and equitable remedies that U.S. law offers the employer have been explained. The final part of this study deals with the rules governing the ownership of rights arising from inventions developed by employees in the course of their employment. The definitions of "invention" and "patent" and their relationship in the context of employment law has been examined and the difference between invention as a work of genius and intellectual property protected by copyright has been highlighted. In addition, the mechanisms underlying the basic rules governing the subject matter and their coexistence with the contractual freedom of the parties and their power to dispose of these rights have been observed.
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SCALISI, ISABELLA. "La dignità del lavoratore e la riduzione delle tutele nei licenziamenti illegittimi." Doctoral thesis, 2018. http://hdl.handle.net/11573/1198722.

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Abstract:
La prospettiva di indagine condotta dalla ricerca ha ad oggetto il tema della notevole riduzione delle tutele per i lavoratori e la conseguente forte lesione della loro dignità umana. E' innegabile che i concetti di dignità e di lavoro sono inestricabili tra loro, perché il lavoratore è parte debole nel contratto di lavoro ed è dunque facilmente soggetto ad abusi. Si è voluta focalizzare la ricerca sulla riduzione delle tutele nei licenziamenti illegittimi soprattutto dopo l'emanazione del Jobs Act, ma in effetti il diritto del lavoro è stato danneggiato in ogni suo aspetto già da molti anni.
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DAVIGO, ELENA. "Il movimento italiano per la tutela della salute negli ambienti di lavoro (1961-1978)." Doctoral thesis, 2018. http://hdl.handle.net/2158/1131030.

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Abstract:
La tesi è dedicata alle mobilitazioni italiane in materia di salute e ambiente di lavoro emerse in Italia tra la metà degli anni Sessanta e la fine del decennio successivo. Viene messa in luce la molteplicità degli attori politici e sociali che hanno preso parte al movimento e ricostruita la traiettoria intellettuale e politica di alcune figure che ebbero un ruolo di primo piano in quel contesto. Viene adottato un punto di vista nazionale, ma al contempo sono approfonditi alcuni casi di studio (Milano, Venezia, Torino) al fine di comprendere quali furono i fattori di nocività denunciati, quali le richieste sollevate e quali i riscontri ottenuti. Infine è ricostruito il dibattito tra sindacato e istituzioni, locali e nazionali, volto all'elaborazione della riforma sanitaria. La messa in luce di continuità e rotture tra le richieste avanzate dal movimento e l'istituzione del Servizio sanitario nazionale, nel 1978, permette di effettuare un bilancio storiografico di quella stagione conflittuale e di riflettere sul passaggio da decennio Settanta a decennio Ottanta.
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MUCCIONE, AZZURRA. "La tutela degli interessi non economici nel diritto del commercio internazionale. Modelli normativi e problemi di coordinamento." Doctoral thesis, 2019. http://hdl.handle.net/11573/1321719.

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Abstract:
Il lavoro di ricerca intende affrontare lo studio degli interessi o valori non economici nel diritto del commercio internazionale, materia caratterizzata da un certo grado di complessità poiché al sistema di accordi multilaterali gestito dall’Organizzazione mondiale del commercio (OMC) si affianca una fitta rete di accordi di integrazione economica regionale. Gli obblighi internazionali che derivano da tali accordi possono incidere in vario modo sulla tutela di interessi o valori non economici: la ricerca è volta a verificare se e in che modo gli obblighi esistenti in questa materia consentano agli Stati di attuare misure e politiche pubbliche orientate alla tutela di interessi non economici.
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