Academic literature on the topic 'Tutela lavoratore'

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Journal articles on the topic "Tutela lavoratore"

1

Lazzari, Chiara. "La tutela della dignità professionale del lavoratore." GIORNALE DI DIRITTO DEL LAVORO E DI RELAZIONI INDUSTRIALI, no. 156 (November 2017): 663–707. http://dx.doi.org/10.3280/gdl2017-156002.

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2

Pascucci, Paolo. "Sicurezza sul lavoro e cooperazione del lavoratore." GIORNALE DI DIRITTO DEL LAVORO E DI RELAZIONI INDUSTRIALI, no. 171 (December 2021): 421–58. http://dx.doi.org/10.3280/gdl2021-171003.

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Abstract:
Il saggio analizza il particolare ruolo del lavoratore in tema di sicurezza sul lavoro, destinatario della disciplina di tutela ma anche soggetto obbligato a cooperare con il datore di lavoro per rendere efficiente il sistema di prevenzione aziendale. Dopo aver evidenziato il carattere dove-roso e non solo oneroso della cooperazione creditoria del lavoratore e le ricadute di tale posi-zione sul piano del contratto di lavoro e dell'esercizio dei poteri datoriali, l'autore esamina le previsioni del d.lgs. 81/2008 sugli obblighi di sicurezza del lavoratore per poi passare a rico-struire i principali orientamenti della giurisprudenza in merito alle responsabilità di un infortu-nio di cui il lavoratore sia stato artefice o coartefice, soffermandosi in particolare sulla questione della configurabilità del concorso di colpa del lavoratore. Infine, soffermando l'attenzione su due recenti sentenze della Corte di Cassazione che limitano le ipotesi del con-corso colposo del lavoratore a causa della prevalenza delle violazioni del datore di lavoro, propone di rileggere la questione alla luce delle norme del d.lgs. 81/2008 che responsabilizzano il lavoratore come parte attiva del sistema di prevenzione.
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3

Cannella, Giovanni. "Tutela giudiziaria ed estensione delle ipotesi di decadenza." QUESTIONE GIUSTIZIA, no. 6 (March 2011): 113–25. http://dx.doi.org/10.3280/qg2010-006008.

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Abstract:
1. La nuova disciplina della decadenza in generale / 2. L'estensione della decadenza ad altre ipotesi / 3. Recesso dal rapporto di lavoro parasubordinato / 4. Trasferimento del lavoratore / 5. Il trasferimento d'azienda / 6. La titolaritŕ del rapporto di lavoro / 7. Rapporti a termine: cenni / 8. Conclusioni.
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4

Tullini, Patrizia. "Effettività dei diritti fondamentali del lavoratore: attuazione, applicazione, tutela." GIORNALE DI DIRITTO DEL LAVORO E DI RELAZIONI INDUSTRIALI, no. 150 (June 2016): 291–316. http://dx.doi.org/10.3280/gdl2016-150004.

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5

Rodríguez-Pińero, Miguel, and Bravo Ferrer. "La riforma spagnola del mercato del lavoro. Punti di vista della dottrina." GIORNALE DI DIRITTO DEL LAVORO E DI RELAZIONI INDUSTRIALI, no. 130 (June 2011): 265–73. http://dx.doi.org/10.3280/gdl2011-130004.

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Abstract:
Il saggio č dedicato all'esame delle principali novitŕ introdotte dalla recente legge spagnola di riforma del mercato del lavoro, a proposito della quale l'A. mette in evidenza come, seppure in modo incompleto e talvolta contraddittorio, si sia cercato di introdurre un equilibrio dinamico tra le esigenze di tutela del lavoratore e l'interesse dell'impresa e dell'economia nel suo complesso.
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6

Cannati, Giuseppe. "Bisogni, rimedi e tecniche di tutela del prestatore di lavoro." GIORNALE DI DIRITTO DEL LAVORO E DI RELAZIONI INDUSTRIALI, no. 133 (December 2011): 129–69. http://dx.doi.org/10.3280/gdl2012-133004.

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Abstract:
Il saggio č dedicato a uno dei temi classici del diritto del lavoro aggiornato dall'A. alla luce di alcune importanti novitŕ (il diritto a unprevisto dalla Carta di Nizza, la giurisprudenza sulle discriminazioni, il nuovo art. 614 bis c.p.c., l'art. 388, c. 2, c.p. come reinterpretato da una pronuncia delle S.U. del 2007 e altro ancora). Il filo rosso che attraversa l'indagine č quello dell'effettivitŕ delle posizioni di vantaggio del lavoratore. L'analisi viene svolta prima in chiave rimediale e, poi, sul piano della coercizione indiretta e diretta. Quest'ultimo č considerato un momento imprescindibile della tutela di condanna ed č esplorato dall'A. anche con riferimento ad alcuni aspetti della tutela processuale, fino ad oggi, rimasti in secondo piano.
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7

di Maio, Claudio. "Riflessi previdenziali della libera circolazione. La tutela del lavoratore migrante nella normativa spagnola." Civitas Europa 30, no. 1 (2013): 195. http://dx.doi.org/10.3917/civit.030.0195.

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8

Colapietro, Carlo. "Tutela della dignità e riservatezza del lavoratore nell'uso delle tecnologie digitali per finalità di lavoro." GIORNALE DI DIRITTO DEL LAVORO E DI RELAZIONI INDUSTRIALI, no. 155 (September 2017): 439–69. http://dx.doi.org/10.3280/gdl2017-155002.

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9

Razzolini, Orsola. "Lavoro economicamente dipendente e requisiti quantitativi nei progetti di legge nazionali e nell'ordinamento spagnolo." GIORNALE DI DIRITTO DEL LAVORO E DI RELAZIONI INDUSTRIALI, no. 132 (November 2011): 631–55. http://dx.doi.org/10.3280/gdl2011-132004.

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Abstract:
Nell'ordinamento spagnolo e in tre progetti di legge nazionali, la nozione di lavoro economicamente dipendente descrive, in linea generale, la situazione in cui il lavoratore ricava una quota consistente del proprio reddito da un principale committente che diviene cosě la fonte primaria del suo sostentamento. Nel presente contributo, questa definizione di dipendenza economica viene messa in discussione sotto due profili. Anzitutto, l'inserzione del dato quantitativo nella struttura della fattispecie, lungi dal contribuire alla certezza del diritto, č fonte di incertezza; in secondo luogo, desta perplessitŕ sotto il profilo della tutela della libertŕ e della volontŕ contrattuale del committente, ripercuotendosi sul problema della qualificazione dei rapporti di lavoro. Lo spunto č l'occasione per svolgere qualche riflessione conclusiva sull'idoneitŕ del requisito quantitativo a giustificare l'introiezione di una logica redistributiva nel diritto privato.
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10

Milione, Ciro, and Santo Napoli. "L’anima lavoristica della costituzione della repubblica italiana." Boletín Mexicano de Derecho Comparado 1, no. 158 (March 24, 2021): 825. http://dx.doi.org/10.22201/iij.24484873e.2020.158.15637.

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Abstract:
La Costituzione italiana rappresenta un unicum dal punto di vista degli or-dinamenti passati e vigenti, giacché è la sola a porre a suo fondamento il concetto di “lavo-ro”. Tale nozione, nell’ottica della Carta, assurge a diritto, dovere e principio di natura cos-tituzionale. Va sottolineato che la relazione di impiego che soggiace a questa stessa nozione è quella che le norme civilistiche definiscono come subordinata. L’intenzione del Costituente era quella di conciliare la subordinazione del lavoratore con la libertà del cittadino. Per questo, la Costituzione introduce dei “contrappesi” volti a tutelare quegli individui che, sprovvisti di mezzi di produzione, per vivere dignitosamente sono vincolati al potere diretti-vo di un datore di lavoro. Sebbene molte disposizioni costituzionali non siano state piena-mente attuate, la Costituzione ha comunque assolto la funzione di migliorare le condizioni dei lavoratori italiani. La globalizzazione e le cicliche recessioni del mercato internazionale hanno messo in crisi l’anima lavoristica della Costituzione, esigendo il sacrificio di numerose garanzie. Nonostante oggi si registrino alcune timide migliorie dei livelli occupazionali, è dif-ficile sperare in una restaurazione completa di quelle stesse tutele di cui hanno goduto gene-razioni passate di lavoratori italiani.
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Dissertations / Theses on the topic "Tutela lavoratore"

1

Antonello, Anna Chiara <1980&gt. "Processi di esternalizzazione e tutela del lavoratore subordinato." Doctoral thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2011. http://hdl.handle.net/10579/1048.

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Abstract:
L’oggetto di questo lavoro è rappresentato dall’analisi dei cosiddetti fenomeni di esternalizzazione e dalla incidenza di questi sulla relazione di lavoro. Il citato fenomeno consiste essenzialmente nella scomposizione dell’impresa medio - grande che passa da una struttura a “catena” tipica del modello taylorista- fordista, ad una struttura a “rete”. Saranno prese in considerazione le teorie economiche e giuridiche che hanno spiegato le origini e le ragioni del massiccio utilizzo di dette tipologie organizzative, nonchè i contratti che permettono di realizzarle, segnatamente appalto, distacco, lavoro tramite agenzia e trasferimento d’azienda. Scopo dell’analisi è studiare in che modo la relazione di lavoro si viene a modificare e quali sono le conseguenze sul piano della tutela della poszione del contraente debole, il lavoratore. In ultima istanza vengono analizzati gli International Framework Agreements e l’incidenza dalla Raccomandazione OIL n 198/2006 intesi quali strumenti contrattuali e normativi volti alla gestione dei rapporti di lavoro trilaterali.
The object of this paper is the analysis of so-called phenomenon of outsourcing and its impact on the employment relationship. Under this definition are confined all the legal and economic structures, in particular contracting, agency work, posting of workers and transfer of undertaking, which are the effect of the emergence of new technologies and the need to adapt to the imperatives of economics and global competition. The aforementioned processes are essentially the breakdown of the medium - large industry, that passes from a "chain" structure, typical of Taylorist-Fordist model, to a "network" structure. We will take into account the economic and legal theories that explain the origins and reasons for the massive use of these organizational types. The purpose of the analysis is to study how the working relationship has been modified and what are the consequences of outsourcing processes on the protection of the weaker party, the worker. Ultimately we shall analyze the International Framework Agreements and the incidence of ILO Recommendation No. 198/2006 construed as contractual and regulatory instruments aimed at the management of trilateral labor relationships.
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MANNINO, ANDREA. "L'abuso della responsabilità limitata e la tutela del lavoratore." Doctoral thesis, Università degli Studi di Milano-Bicocca, 2010. http://hdl.handle.net/10281/16523.

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Abstract:
la tesi ha quale obiettivo lo studio delle tecniche di repressione dei fenomini di abuso della responsabilità limitata e l'individuazione di strumenti ad utilizzo dei lavoratori per la tutela dei propri diritti anche con riferimento alle problematiche processualistiche
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3

FUSO, Maria Addolorata. "La nuova disciplina degli appalti e la tutela del lavoratore." Doctoral thesis, Università degli studi di Bergamo, 2013. http://hdl.handle.net/10446/28661.

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Abstract:
Si osserva come in materia di appalti la disciplina delle obbligazioni solidali va fatta risalire all’esigenza di precostituire idonee garanzie per l’assolvimento, da parte dei soggetti operanti nella filiera degli appalti, degli obblighi relativi. Queste le ragioni che hanno spinto il Legislatore a creare nel tempo una fitta rete di protezione dei lavoratori impiegati all’interno degli appalti. La garanzia dei crediti di lavoro negli appalti ha subito, nel corso degli anni, importanti modifiche e si è oggi calcificata nei gangli di due norme fondamentali, l’art. 1676 c.c. e l’art. 29, c. 2, d.lgs. 10 settembre 2003, n. 276, così come modificato dalla l. 28 giugno 2012 n. 92. Tali norme, attraverso il riconoscimento in capo a committente, appaltatore ed eventuali subappaltatori di diverse forme di responsabilità solidale relative ai crediti dei lavoratori utilizzati nell’appalto, spiegano il complessivo effetto di rafforzare la sfera patrimoniale dei lavoratori, la quale risulta garantita oltre che dal datore di lavoro-appaltatore, anche dal committente e da tutti quanti assumano la veste di subappaltanti nella filiera contrattuale. La responsabilità solidale svolge, qui, l’importante funzione di trasformare alcune posizioni debitorie che il committente ha verso l’appaltatore «in obbligazioni soggettivamente complesse» a garanzia dei crediti di lavoro. È divenuto fondamentale, quindi, rintracciare modalità operative che assicurino ai soggetti coinvolti di non incorrere nel rischio di essere chiamati a rispondere solidalmente e, in tal senso, il legislatore ha oggi rinvenuto nelle parti sociali i soggetti che, attraverso la contrattazione collettiva, potrebbero intervenire nella direzione delineata, fornendo soluzioni adeguate.
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4

Vanzella, Tiziana <1987&gt. "La tutela del lavoratore nel trasferimento d'azienda: evoluzione normativa e adempimenti pratici." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2017. http://hdl.handle.net/10579/9426.

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Abstract:
Il profondo cambiamento delle forme organizzative e produttive delle imprese in atto ha posto la disciplina lavoristica del trasferimento d’azienda al centro di un rinnovato interesse. In un contesto caratterizzato dalla tendenza alla segmentazione del processo produttivo, l’istituto del trasferimento d'azienda e di ramo d'azienda si trova a ricoprire un ruolo fondamentale dovendo garantire adeguatamente i lavoratori trasferiti contro le strumentalizzazioni che la fattispecie può in qualche modo favorire, tenendo conto, allo stesso tempo, delle esigenze di flessibilità delle imprese. Il presente lavoro si propone di esaminare il sistema di tutele apprestato dal nostro ordinamento per i lavoratori coinvolti da operazioni modificative della titolarità aziendale, alla luce delle numerose modifiche intervenute per effetto dell’influsso comunitario e dell’opera di dottrina e giurisprudenza, con particolare attenzione agli adempimenti di carattere pratico che gravano su cedente e cessionario.
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Bianco, Laura <1990&gt. "LA LINEA SOTTILE TRA CONTROLLI LEGITTIMI E PRIVACY A TUTELA DEL LAVORATORE." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2019. http://hdl.handle.net/10579/14613.

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Abstract:
All'interno dell’elaborato viene affrontata la questione inerente al controllo a distanza della persona nell'ambito lavorativo. Lo Statuto dei lavoratori dà una regolamentazione all'attività di controllo da parte del datore di lavoro con l’art 4, che traccia i confini entro cui tale attività è riconosciuta legittimamente. In particolare, con la riforma apportata dal Jobs Act nel 2015, la norma ha dovuto adattarsi ad un’evoluzione tecnologica che prevede l’utilizzo di strumenti utilizzati dal lavoratore per rendere la sua prestazione ma che allo stesso tempo implicano la possibilità per il datore di lavoro di addentrarsi nella vita privata. La salvaguardia della privacy della persona nell'ambito lavorativo diventa quindi di sostanziale rilevanza, sancita anche dal nuovo regolamento europeo 2016/679, noto come GDPR, che richiama il datore di lavoro ad elaborare una valutazione di impatto privacy soprattutto nel caso disponga di sistemi di controllo indiretti o nel caso abbia dotato i propri dipendenti di dispositivi finalizzati alla prestazione lavorativa. Infine, viene affrontato nello specifico il tema dell’installazione di impianti di videosorveglianza sul posto di lavoro, con la presentazione di alcuni casi giurisprudenziali al riguardo.
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Garofalo, Raffaele. "RECESSO DAL RAPPORTO E TUTELA DEL LAVORATORE: LA SPECIALITA' DEL DIRITTO DEL LAVORO." Doctoral thesis, Università degli studi di Padova, 2010. http://hdl.handle.net/11577/3426539.

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Abstract:
The formal and substantial equalization of the parties in a contractual relationships, a fundamental principle of civil law, is excluded in the working relationship, which is characterized by a position of supremacy of the employer. The dismissal, individual or collective, and the resignation synthesize the power relations between the employer and the worker better than all the other regulatory schemes of labour law; the legislator has been driven to intervene specializing the rules, to face the contractual under security of the worker, needful of a brake to the overwhelming power of the employer. In reality, the rules about dismissals is not completely out of the common rules of contacts, but there is a continual coming and going to civil law. Somebody claims that labour law depends anyway on civil law; on the contrary others consider there is no “dependence” but an evident “specialty” or else “autonomy”, so that it's possible to discuss about a general theory of labour law. The dismissal represents the emblem of such an evolutionary process. The a latere datoris recess must be considered a special form of recess from the relationship, not having equals in civil law, especially referring to the system of protections, diversified by given objective and subjective criteria; the mandatory protection; the real protection; the real protection of civil law; the protection in case of ad nutum dismissal. The specialty of the dismissal rules concerns the system of guarantees that orders a continuous comparison with civil law, in an essentially diachronic logic. But from this relation, two problems traditionally emerge: on one side, the comparison between the protection level granted to the worker and that one provided by the civil code in favour of any contracting party; on the other side, the interaction, not always simple, between the protection techniques established for the dependent worker and those ones provided by the civil code. In a continuous comparison between labour law and civil law, then it's useful to evaluate the rules of the dismissal, and especially the rules of the so called real stability, in order to their effectiveness. The specialization, sometimes excessive, of some general principles of the contracts law induces to doubt that the protection of the wrongful dismissed worker isn't no longer fit to fully guarantee his rights, privileging, also under the push of the reform of the 1990, the economic aspect of the right to work rather than the social one (referring to the indemnifying protection in case of missing reinstatement). The specialization of some general principles of civil law determined a jagged normative corpus, not homogeneous, where an evident disparity between the various categories of subjects (there are different protections for the dismissed workers) and an inevitable substantially economic protection, that is the common denominator of the various hypothesis regulated by the legislator, have been considered legal. The reform of the 1990, on the contrary, the unification of the indemnifying protection for the previous and the successive period to the judgment, and the introduction of the allowance replacing the reinstatement, overturn the relation between the foretold protections: the valuation in money of the relationship prevails on the “job”, weakening the restoring protection, and the efforts of the doctrine to find a remedy to this situation faced the resistance of the case law, strongly anchored to a literal interpretation of the Art. 18. The specialization of the labour law, anyway, allowed the consecration of the constitutionally guaranteed right of the worker to the preservation of his job (not regarded as “fixed job” but as a right to being deprived of it only for proven reasons), so to stability meant as a “value”, which mustn't be removed as an obstacle to the increasing of the employment, as a promotional measure of law policy that is strengthened and made completely effective, avoiding the paradox that the protection of stability is so “strong” that it must be softened in favour of the weak subjects, in a logic of solidarity. The protection provided by Art. 18 is “strong” in its purposes, but without its ability to satisfy completely the interests of the people it preserves, it may remain a flatus vocis. Once the idea of stability is accepted as a “value”, not in antithesis with the flexibility, job has to be put at the centre of the protection as a social right of the worker, placing the patrimonial protection in a complementary or residual position, preferring it only when the work misses ab origine. So, it's necessary to go back and discuss not only about art. 18 and the complementary protection, in a logic of normative efficiency of labour law, introducing measures of indirect coercion and reforming the labour trial, but also about the bigger frame where the rule acts (in primis, labour market), because, apart from any critical evaluation, it's undeniable that stability has a outside contractual effect of warrantee of the global system.
L’equiparazione formale e sostanziale delle parti nel rapporto contrattuale, principio cardine del diritto comune, trova una deroga nel rapporto di lavoro, caratterizzato da una posizione di supremazia del datore di lavoro. Il licenziamento, individuale e collettivo, e le dimissioni meglio di tutti gli altri istituti del diritto del lavoro sintetizzano il rapporto di potere tra datore di lavoro e lavoratore, spingendo continuamente il legislatore ad intervenire, di fatto specializzando la normativa, per far fronte alla sottoprotezione contrattuale del lavoratore, bisognoso di una tutela che ponesse un freno allo strapotere del datore di lavoro. In realtà, la disciplina del licenziamento non è totalmente avulsa dalle regole comuni dei contratti, registrandosi, infatti, un continuo andirivieni dal e verso il diritto civile. Certo v’è chi sostiene che il diritto del lavoro comunque dipenda dal diritto civile; altri, invece, ritengono non v’è <>, ma un’evidente <>, se non proprio <>, al punto che, forse, sono maturi i tempi per ragionare di una teoria generale del diritto del lavoro. L’istituto del licenziamento rappresenta l’emblema di tale processo evolutivo. Il recesso a latere datoris deve essere considerato una speciale forma di recesso dal rapporto, non avendo eguali nel diritto civile, soprattutto con riferimento al sistema di tutele, diversificate sulla base di specifici criteri oggettivi e soggettivi: la tutela obbligatoria; la tutela reale; la tutela reale di diritto comune; la tutela in caso di licenziamento ad nutum. La specialità della disciplina del licenziamento riguarda, quindi, proprio il sistema di garanzie, che impone un continuo confronto col diritto civile, in una logica essenzialmente diacronica. Da tale rapporto, però, emergono tradizionalmente due problematiche e, cioè, da un lato, il confronto tra il livello di tutela accordato al lavoratore rispetto a quello previsto dal codice civile in favore di qualsivoglia contraente; dall’altro lato, l’interazione, non sempre facile, tra le tecniche di tutela predisposte in favore del lavoratore subordinato e quelle approntate dal codice civile. In un continuo confronto tra il diritto del lavoro e il diritto civile è utile, allora, sottoporre la disciplina del licenziamento e, in particolar modo, quella della cd. stabilità stabilità reale, ad una valutazione in ordine alla sua effettività. La specializzazione, in alcuni casi eccessiva, di alcuni dei principi generali del diritto dei contratti, fa sorgere il ragionevole dubbio che le tutele del lavoratore illegittimamente licenziato non siano più idonee a garantire integralmente i suoi diritti, privilegiando, anche sulla spinta della riforma del 1990, l’aspetto economico del diritto al lavoro piuttosto che quello sociale (si allude alla tutela meramente risarcitoria in caso di mancata reintegra). La specializzazione di alcuni principi generali del diritto civile ha determinato un corpus normativo frastagliato, non omogeneo, dove è stata ritenuta legittima un’evidente diseguaglianza tra le varie categorie di soggetti (vi sono, infatti, tutele diversificate in favore del lavoratore licenziato) ed una inevitabile tutela sostanzialmente di tipo economico, che costituisce il comune denominatore delle varie ipotesi disciplinate del legislatore. La Costituzione riconosce il diritto al lavoro come bene giuridico primario del lavoratore e l’art. 18 St. lav. dovrebbe rappresentare l’attuazione di tale garanzia, quale strumento di riequilibrio dei poteri all’interno del rapporto individuale di lavoro. E tale era sino al 1990, dove la reintegrazione in forma specifica costituiva la tutela principale, garantita sia direttamente con l’ordine di ripristino della funzionalità del rapporto, sia indirettamente, attraverso la previsione del diritto del lavoratore alle retribuzioni, quale sanzione per l’inottemperanza del datore di lavoro all’ordine giudiziale di ripristino della funzionalità del rapporto. Quest’ultima, quindi, rappresentava una misura di coercizione indiretta necessaria per fronteggiare l’ostacolo insuperabile dell’incoercibilità dell’obbligo del datore di lavoro di far lavorare il lavoratore, tesa a confermare la supremazia della reintegrazione in forma specifica sul risarcimento per equivalente, nel rispetto dei principi generali del diritto comune in tema di responsabilità contrattuale. Con la riforma del ’90, invece, e con l’unificazione della tutela risarcitoria per il periodo sia precedente sia successivo alla sentenza e con l’introduzione dell’indennità sostitutiva della reintegrazione, il rapporto tra le predette tutele si è capovolto: la monetizzazione del rapporto prevale sul bene giuridico <>, di fatto indebolendo la tutela ripristinatoria, e i tentativi della dottrina di trovare un rimedio a tale situazione hanno dovuto fare i conti con la resistenza della giurisprudenza, ancorata con forza, nel caso di specie, all’interpretazione letterale dell’art. 18. La specializzazione del diritto del lavoro, in ogni caso, ha permesso la consacrazione del diritto del lavoratore, costituzionalmente garantito, alla conservazione del posto di lavoro (valutato, però, non come <>, ma come diritto a non esserne privato se non per comprovate ragioni), quindi, alla stabilità, intesa come <>, che non deve essere eliminata perché di ostacolo all’aumento dell’occupazione, quale misura di politica di diritto di tipo promozionale, ma rinvigorita e resa compiutamente effettiva, per evitare di cadere nel paradosso che la tutela della stabilità del posto di lavoro è talmente <> che deve essere attenuata in una logica solidaristica in favore dei soggetti deboli. La tutela sub art. 18 è <> negli intenti, ma senza la sua idoneità a soddisfare compiutamente gli interessi dei soggetti da essa protetti rischia di rimanere un flatus vocis. Una volta accettata, allora, l’idea della stabilità come <>, non in antitesi rispetto alla flessibilità, al centro della tutela deve essere collocato il posto di lavoro, quale diritto sociale del lavoratore, ponendo la tutela patrimoniale in una posizione di complementarietà o residualità, dovendo essere preferita soltanto nelle ipotesi in cui il diritto al posto di lavoro manca ab origine. Per ottenere questo è evidente che occorre ritornare a discutere non solo dell’art. 18 e delle tutela complementari, in una logica di efficienza regolativa del diritto del lavoro, attraverso l’introduzione di misure di coercizione indiretta e una riforma del processo del lavoro, ma anche del quadro più complessivo nel quale tale norma si trova ad operare (in primis, mercato del lavoro), in quanto, a prescindere da ogni valutazione critica, è innegabile che la stabilità ha un effetto esocontrattuale di garanzia del sistema complessivo.
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GIULIANI, ALESSANDRO. "La tutela del lavoratore nelle risoluzioni alternative delle controversie tra effettività, inderogabilità e autonomia." Doctoral thesis, Università Politecnica delle Marche, 2021. http://hdl.handle.net/11566/291010.

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Abstract:
Di fronte alla scelta del legislatore di dirottare la domanda di giustizia dalla giurisdizione statale alla regolazione privata, sia disincentivando anche economicamente l’accesso alla prima e fornendo alla seconda elementi di agevolazione e celerità, occorre interrogarsi sul grado di effettività della tutela dei diritti del lavoratore nel nuovo assetto giuridico caratterizzato dall’abbattimento dei livelli di protezione del lavoro e di compressione degli spazi di tutela giudiziale. Se ciò è vero, non può però negarsi che in questa volontà di tornare ad un assetto giuridico precedente a quello originato dalla stagione acquisitiva del secondo Novecento, il legislatore non è libero, ma deve tener conto pur sempre dei precetti costituzionali, peraltro in un dialogo mai interrotto con il sistema multilivello dei diritti fondamentali. La Carta costituzionale, infatti, prendendo atto della contrapposizione tra capitale e lavoro, incarica la Repubblica di correggere lo squilibrio di poteri e di opportunità tra le parti attraverso meccanismi redistributivi e di implementazione dell’uguaglianza sostanziale. Ciò perché il lavoratore, tramite la propria attività partecipa alla vita collettiva, si associa alla comunità, diventa cittadino, oltre evidentemente a ricevere gli adeguati mezzi di sostentamento al lavoratore e alla sua famiglia. In tale ottica l’intervento della Corte costituzionale è apparso cruciale nel bilanciare tendenze legislative ablative di diritti, tanto che, come già esposto, ha - seppur parzialmente - riaperto spazi di tutela processuale con riferimento all’accesso alla giustizia, ampliando le ipotesi di compensazione delle spese di lite, con effetti indiretti anche sulle procedure arbitrali, così come ha disinnescato il meccanismo di fissa e matematica predeterminazione dell’indennità risarcitoria nel caso di licenziamento illegittimo nel c.d. contratto a tutele crescenti. In questo contesto, l’accesso a forme alternative di risoluzione delle controversie, pur nell’ambito di una complessiva asistematicità e a tratti incoerenza della disciplina, potrebbe costituire invero una ulteriore via per l’implementazione dell’effettività dei diritti dei lavoratori. Sembra dunque ragionevole concludere che se la scelta del legislatore è nel senso di valorizzare le risoluzioni alternative delle controversie, ciò implica che dal punto di vista sostanziale i diritti del lavoratore devono essere ripristinati nella loro effettività, anche in considerazione del fatto che l’azione combinata della riduzione dei livelli di tutela e dell’utilizzo di strumenti di soluzione alternativa produce come detto un vero e proprio cortocircuito normativo, diametralmente opposto a quello dichiaratamente voluto . Per altro verso, una disciplina in materia di conciliazione e arbitrato ispirata ai canoni della chiarezza sistematica e della semplicità tecnica, nonché corredata da disposizioni finanche migliorative della garanzia di tutela ed effettività dei diritti del lavoratore appare invero la condicio sine qua non per rendere tali strumenti all’altezza del compito affidato. In questo contesto, i principi fondamentali delineati in materia sociale e del lavoro dalla Costituzione repubblicana dovranno continuare a costituire la base giuridica essenziale della regolazione dei diritti sostanziali e della relativa tutela giurisdizionale ovvero negoziale, affinché il diritto del lavoro possa continuare ad essere un effettivo baluardo di difesa solidaristica delle persone dalle logiche altrimenti disgreganti del mercato.
Faced with the choice of the legislator to divert the demand for justice from state jurisdiction to private regulation, both by also economically discouraging access to the former and providing the latter with elements of facilitation and speed, it is necessary to question the degree of effectiveness of the protection of the rights of the worker. in the new legal structure characterized by the lowering of the levels of labor protection and the compression of the spaces for judicial protection. If this is true, however, it cannot be denied that in this desire to return to a juridical order preceding the one originating from the acquisitive period of the second half of the twentieth century, the legislator is not free, but must always take into account the constitutional never interrupted with the multilevel system of fundamental rights. The Constitutional Charter, in fact, taking note of the contrast between capital and labor, instructs the Republic to correct the imbalance of powers and opportunities between the parties through redistributive mechanisms and the implementation of substantial equality. This is because the worker, through his activity, participates in collective life, associates himself with the community, becomes a citizen, as well as obviously receiving adequate means of support for the worker and his family. In this perspective, the intervention of the Constitutional Court appeared to be crucial in balancing legislative tendencies ablative of rights, so much so that, as already explained, it has - albeit partially - reopened areas of procedural protection with reference to access to justice, expanding the hypotheses of compensation of litigation costs, with indirect effects also on arbitration procedures, as well as defusing the mechanism of fixed and mathematical predetermination of compensation in the case of unlawful dismissal in the so-called contract with increasing protections. In this context, access to alternative forms of dispute resolution, albeit in the context of an overall asystematic and sometimes inconsistent discipline, could indeed constitute a further way to implement the effectiveness of workers' rights. It therefore seems reasonable to conclude that if the choice of the legislator is in the sense of enhancing alternative dispute resolutions, this implies that from a substantive point of view the rights of the worker must be restored in their effectiveness, also in consideration of the fact that the combined action the reduction of the levels of protection and the use of alternative solution tools produces, as mentioned, a real regulatory short-circuit, diametrically opposite to the one declared to be intended. On the other hand, a discipline on conciliation and arbitration inspired by the canons of systematic clarity and technical simplicity, as well as accompanied by provisions that even improve the guarantee of protection and effectiveness of the rights of the worker indeed appears to be the sine qua non for making these instruments up to the task entrusted. In this context, the fundamental principles outlined in social and labor matters by the Republican Constitution must continue to constitute the essential legal basis for the regulation of substantive rights and the related judicial or contractual protection, so that labor law can continue to be an effective bulwark. of solidarity defense of people from the otherwise disintegrating logic of the market.
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SEGHEZZI, Isabella. "La tutela del lavoratore nei processi di esternalizzazione del lavoro focus su somministrazione e appalto." Doctoral thesis, Università degli studi di Bergamo, 2016. http://hdl.handle.net/10446/61973.

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Cappelletti, Veronica <1989&gt. "La tutela del diritto alla salute e sicurezza del lavoratore: rischi psicosociali e stress lavoro-correlato." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2015. http://hdl.handle.net/10579/5829.

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Abstract:
L’elaborato va a tracciare in primo luogo alcuni dei cambiamenti normativi più importanti che si sono susseguiti in tema di tutela della salute e sicurezza del lavoratore, dapprima in ambito interno e poi anche in ambito comunitario, andando comunque a sottolineare l’importanza che la prevenzione viene ad avere rispetto ad una concezione curativa ed assicurativa. Si riconosce come l’elemento più importante per una corretta prevenzione sia la valutazione di tutti i rischi. Vengono a questo punto richiamate le principali figure previste dal d.lgs. n. 81 del 2008 che in termini di prevenzione assumono un ruolo fondamentale all’interno dell’impresa. Parlando di prevenzione e valutazione dei rischi, si intende comprendere anche i cosiddetti rischi particolari, tra cui lo stress lavoro-correlato di cui all’accordo quadro del 2004. Il rischio da stress lavoro-correlato è parte di un più ampio genus, i rischi psicosociali, che comprendono una serie di nuovi rischi, tra cui il mobbing, generatisi da un modo diverso di lavorare in seguito alle evoluzioni degli ultimi decenni. Questo è un problema fortemente sentito a livello europeo, tanto che andremo ad osservare i risultati di un’indagine condotta dall’OSHA sulla gestione dei rischi psicosociali.
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TUNDO, ANDREA. "Tecnologie e sicurezza sul lavoro artigiano tra competitività e tutela del lavoratore: le relazioni industriali nell'artigianato del distretto ceramico di Sassuolo." Doctoral thesis, Università degli studi di Bergamo, 2022. http://hdl.handle.net/10446/213033.

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Abstract:
La sicurezza sul lavoro rappresenta un fattore di estrema rilevanza tanto ai fini della tutela della persona del lavoratore quanto in termini di competitività di un'impresa, soprattutto artigiana, la cui sopravvivenza dipende anche dalla gestione della prevenzione sul lavoro. L'evoluzione digital-tecnologica offre poi importanti e nuovi strumenti, utili per il miglioramento delle condizioni di lavoro, ma di rado accolti dai datori di lavoro artigiani, spesso a causa della limitatezza di risorse, non solo economiche, che li caratterizza; al contempo, tuttavia, risulta imprescindibile garantire anche alle imprese artigiane e ai rispettivi dipendenti idonei livelli di sicurezza sul lavoro, alla luce della funzione sociale che il comparto artigiano riveste nell’intero “Sistema Paese”. Per questo, quindi, in materia di sicurezza sul lavoro, diventa di fondamentale importanza il ruolo di supporto e assistenza che il Testo Unico sulla Sicurezza sul Lavoro assegna alle parti sociali, ovvero associazioni di rappresentanza dei datori di lavoro artigiani e organizzazioni sindacali, dalla cui attività, anche e soprattutto in forma bilaterale e paritetica, dipende in definitiva il successo pratico delle iniziative e dei vari strumenti predisposti a livello normativo, in particolar modo con riferimento all'aggiornamento dei sistemi produttivi e di lavoro a fronte dell'evoluzione tecnologica e dei suoi derivati. L'analisi delle relazioni industriali dell'artigianato del Distretto Ceramico della Provincia di Modena, inoltre, consente di comprendere i motivi che, ancor oggi, determinano le politiche di non-sicurezza sul lavoro e di scoprire nuovi e innovativi metodi, complici talvolta le moderne tecnologie, utili ad incrementare la qualità delle condizioni di lavoro nelle piccole imprese artigiane; allo stesso tempo, tuttavia, risulta possibile individuare quali possano essere le cause che rischiano di frenare tale imprescindibile processo di miglioramento, scrutando a fondo le modalità applicate dalla contrattazione collettiva per assistere e supportare l’universo artigiano.
Safety in the workplace is an extremely important factor both for the protection of the worker and in terms of a company’ competitiveness, especially the craft one, whose endurance also depends on the prevention management of the workplace. The digital-technological evolution offers important and new tools, valuable for improving working conditions. These are rarely accepted by artisan employers, often due to the limited resources, not only economic, that characterize them. At the same time, however, it is essential to guarantee even to craft enterprises and their respective employees, adequate levels of workplace safety, in light of the social function that the artisan field plays in the entire "Country System". For this reason, therefore, in the matter of workplace safety, it becomes fundamental the role of support and assistance that the Consolidated Law on Workplace Safety assigns to social parts. These include representative associations of craftsmen employers and trade unions, from which activities, also and above all in a bilateral and equal form, ultimately depends on the practical success of the initiatives and the various tools that are provided at a regulatory level, especially in relation to the production and work systems updates in the face of technological evolution and its derivatives. Furthermore, the analysis of the craft industry relations of the Sassuolo’s Distretto Ceramico allows us to comprehend the reasons that, even today, determine the non-safety policies in the workplace and to discover new and innovative methods, sometimes thanks to modern technologies, that are valuable for increasing the quality of working conditions in small craft enterprises. At the same time, however, it is possible to identify what may be the causes that may slow down this essential improvement process, by thoroughly examining methods that are applied by collective bargaining in order to assist and support the artisan universe.
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Books on the topic "Tutela lavoratore"

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Carinci, Franco. Tutela della privacy del lavoratore. Torino: UTET, 2000.

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2

Ferluga, Loredana. Tutela del lavoratore e disciplina delle mansioni: Innovazioni tecnologiche e vincoli normativi. Milano: Giuffrè editore, 2012.

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3

Corazza, Luisa. Contractual integration e rapporti di lavoro: Uno studio sulle tecniche di tutela del lavoratore. Padova: CEDAM, 2004.

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4

La tutela delle posizioni "strumentali" del lavoratore: Dagli interessi legittimi all'uso delle clausole generali. Milano: A. Giuffrè, 1988.

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5

Arena, Maurizio (Lawyer). I reati sul lavoro: Sicurezza e igiene del lavoro, nuovo reato di "caporalato", tutela e libertà del lavoratore risarcimenti. Milano: Giuffrè editore, 2012.

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6

Buffa, Francesco. Discriminazione della pubblica amministrazione e tutela del lavoratore: Mobbing ed abusi : con giurisprudenza nazionale ed estera e casi pratici. Santarcangelo di Romagna: Maggioli, 2004.

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7

Ferluga, Loredana. La tutela del socio lavoratore tra profili lavoristici e societari: Riflessioni sulla L. n. 142/2001 e successive modifiche. Milano: A. Giuffrè, 2005.

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8

Aimo, Mariapaola, and Daniela Izzi. Esternalizzazioni e tutela dei lavoratori. Torino: UTET giuridica, 2014.

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9

Marinelli, Massimiliano. Decentramento produttivo e tutela dei lavoratori. Torino: Giappichelli, 2002.

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10

Vallebona, Antonio. Tutele giurisdizionali e autotutela individuale del lavoratore. Padova: CEDAM, 1995.

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Book chapters on the topic "Tutela lavoratore"

1

Voza, Roberto. "Poteri dell’imprenditore e tutele del lavoratore a cinquant’anni dalla legge n. 300/1970." In Studi e saggi, 183–98. Florence: Firenze University Press, 2022. http://dx.doi.org/10.36253/978-88-5518-484-7.13.

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Abstract:
Once having reconstructed the founding premises of the concept of subordinate work, as a legal instrument functional to the governance of work in business organization, the essay focuses on the limitation of entrepreneurial powers created by the Workers’ Statute to protect worker freedom and dignity and on recent legislative changes introduced by the so-called Jobs Act.
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2

D'Onghia, Madia. "Tensioni tra tecniche e valori nella disciplina delle tutele sociali dei lavoratori flessibili." In Studi e saggi, 285–304. Florence: Firenze University Press, 2022. http://dx.doi.org/10.36253/978-88-5518-484-7.19.

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Abstract:
The essay deals with the social protections of atypical workers that represent an extraordinary proof of the link between values and regulatory techniques. The author points out that current legislation does not always provide adequate forms of social protection for atypical workers. For this reason, often, more effective protections have been recognized in the jurisprudential. Three examples are analyzed: 1) the extension of the principle referred to in art. 2116 of the Italian Civil Code, as well as subordination; 2) the method of calculating the contributory seniority in the vertical part-time for retirement purposes; 3) the right to family allowances for permanent temporary workers. The author provides several points of reflection on the close intertwining of flexibility and social protections and on the need to move the plane of reasoning beyond the contract; it links rights and protections directly to the person entering the labour market and releases them from the status of worker.
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3

Frosecchi, Giulia. "Tra interessi del mercato e tutela dei lavoratori in distacco transnazionale La disciplina giuridica dalla genesi alla direttiva applicativa." In Posted workers La condizione dei lavoratori in distacco transnazionale in Europa. Venice: Fondazione Università Ca’ Foscari, 2022. http://dx.doi.org/10.30687/978-88-6969-515-5/002.

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Abstract:
The essay concisely traces the main steps of the transnational posting of workers regulation in the European Union, starting from the first relevant judgment of the Court of Justice, which highlighted the need for a legal intervention aimed to clarify the rights of posted workers and the respective obligations upon the employers, to the approval of the enforcement Directive 2014/67/EU, a notable attempt to improve the effectiveness of posted workers’ rights and facilitate the prevention of abusive practices, going through Directive 96/71/EC, which has regulated the phenomenon for the first time. The judicial and normative evolution is an excellent example of the difficulty of the European Union to guarantee high standards of workers’ protection within the free market.
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Chinni, Daniele. "La tutela dei diritti dei lavoratori nella giurisprudenza della Corte costituzionale italiana degli ultimi vent’anni (2000-2019)." In Systèmes de contrôle de constitutionnalité par voie incidente et protection des personnes en situation de vulnérabilité, 445–60. DICE Éditions, 2021. http://dx.doi.org/10.4000/books.dice.8344.

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