Academic literature on the topic 'Tutela del contribuente'

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Journal articles on the topic "Tutela del contribuente"

1

Saponaro, Fabio. "L’accertamento dei tributi doganali: nuovi criteri di selezione dei controlli, confronti e tendenze evolutive." Revista Brasileira de Direito 16, no. 2 (November 23, 2020): 1. http://dx.doi.org/10.18256/2238-0604.2020.v16i2.4292.

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Abstract:
Aprovado e publicado em 11 de novembro de 2020. L’Autore esamina il funzionamento del sistema doganale europeo nei suoi profili sia di diritto sostanziale sia di diritto formale, ponendo particolare attenzione all’attività di revisione ed accertamento dei tributi doganali, che continua ad essere disciplinata dai singoli Stati membri dell’Unione europea. L’esigenza di reprimere sul territorio dell’Unione europea le frodi in materia doganale - in considerazione del fatto che i dazi costituiscono risorse proprie dell’Unione - ha visto incrementare gli interventi legislativi sovranazionali, anche in questa materia, al fine di introdurre nuovi strumenti e regole comuni per agevolare e migliorare le attività di verifica e controllo: scambio di informazioni fiscali e banche date informatiche per la condivisione delle informazioni tributarie disponibili presso ciascuno Stato. La ricerca di più efficaci criteri di selezione del rischio di elusione ed evasione fiscale sembra sempre più essere il risultato di una sterile e discutibile elaborazione informatica, scaturita dell’esame incrociato di una sempre maggiore mole di informazioni fiscali scambiate e/o condivise, quasi mai preceduta da un’adeguata analisi qualitativa e preventiva in grado di tenere conto e di garantire le esigenze di tutela del contribuente. Il modello europeo viene posto a confronto con quello brasiliano, che con l’adozione del “SISAM”, particolarmente evoluto sul piano tecnico-informatico, giunge perfino all’utilizzo di forme di “intelligenza artificiale” per garantire una efficiente selezione dei controlli e delle operazioni a rischio. Sullo sfondo emerge la contrapposizione tra il prevalente interesse fiscale rispetto al diritto di tutela del contribuente, spesso pregiudicato o impossibilitato nell’esercizio del suo diritto di difesa.
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Saponaro, Fabio. "La disciplina europea in materia di scambio automatico di informazioni fiscali e la tutela del contribuente." A&C - Revista de Direito Administrativo & Constitucional 20, no. 81 (September 30, 2020): 11. http://dx.doi.org/10.21056/aec.v20i81.1371.

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Sergio, Federico. "Riflessioni sul diritto d’accesso agli atti tributari: la dialettica fra la tutela della privacy del contribuente ed il perseguimento dell’interesse fiscale dell’amministrazione finanziaria." European Journal of Privacy Law & Technologies, no. 1 (2022): 203. http://dx.doi.org/10.57230/ejplt221fs.

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Forte, Francesco. "On the Erosion of the Rule of Law Principle in Tax Matters. Some Reflections on the Italian Case in a Public Choice Perspective." Journal of Public Finance and Public Choice 15, no. 1 (April 1, 1997): 25–35. http://dx.doi.org/10.1332/251569298x15668907540633.

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Abstract:
Abstract Malgrado siano tutelati a livello costituzionale, in Italia i cittadini-contribuenti sono sottoposti ad oneri tributari arbitrari, in quanto basati su decisioni del Parlamento, con la regola della maggioranza semplice che, come è noto, da’ spesso luogo alio sfruttamento delle minoranze.Si può affermare quindi che in Italia il principio della «regola della legge» ha perduto, in campo tributario, una parte sostanziale del suo originario valore per la tutela dei contribuenti. In particolare, l’erosione di questo principio è stata il frutto di tre meccanismi: a) la «legge finanziaria», che ha eluso la norma in base alia quale la legge di bilancio non può introdurre nuove imposte o nuove spese; b) l’abuso dei «decreti-legge», che dovrebbero essere consentiti soltanto in situazioni di urgenza, mentre vengono utilizzati per introdurre nuove imposte, la cui urgenza è sempre discutibile; c) l’abuso delle leggi-delega, che consentono di espropriare il Parlamento del suo potere legislativo, affidandolo al governo, che molto spesso prende decisioni che vanno al di là dei poteri conferitigli.
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Roberto, Ruozi. "Rischi dell'attivitŕ bancaria e tutela dei creditori delle banche." ECONOMIA E DIRITTO DEL TERZIARIO, no. 2 (January 2012): 229–39. http://dx.doi.org/10.3280/ed2011-002002.

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Abstract:
Di fronte a nuove crisi bancarie si presume che gli Stati non dovrebbero piů intervenire a salvare le banche dal fallimento a meno che il costo del salvataggio non finisse per gravare sulle spalle dei contribuenti. Le dissestate finanze pubbliche non potrebbero del resto piů sopportare il costo dei salvataggi bancari, di cui peraltro potrebbe non esserci piů bisogno se, nel frattempo, fossero trovate soluzioni giuridiche diverse da quelle attualmente in vigore per gestire le crisi bancarie riducendone l'impatto sui risparmiatori. Le sorti di questi ultimi dovrebbero tuttavia essere affidate piů che altro alla buona gestione dell'attivo e del passivo delle banche nonché alle loro attitudini e alla loro politica nei riguardi dei rischi assunti o assumibili.
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Parozzi, Mauro, and Sonia Lomuscio. "La Gamification virtuale nella formazione infermieristica rivolta all’ambito della Salute Mentale: protocollo per una Scoping Review." Dissertation Nursing 2, no. 1 (January 30, 2023): 110–16. http://dx.doi.org/10.54103/dn/18637.

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Abstract:
BACKGROUND:L’innesco globale di misure cautelative per la tutela della salute pubblica ha indubbiamente rafforzato l’interesse dei formatori per metodologie di simulazione virtuale. In quest’accezione formativa, i Serious Games sembrano consentire una miglior accessibilità, comprendendo la possibilità di essere fruiti o ripetuti un numero ipoteticamente infinito di volte senza rimanere necessariamente ancorati alla presenza dei docenti, alla disponibilità dei laboratori, al materiale presente ed agli eventuali impegni dei discenti stessi contribuendo all'esperienza di apprendimento migliorando la motivazione, l’impegno nel contesto della formazione cognitiva e la fiducia in sé stessi degli studenti infermieri. Gli ambiti di applicazione della gamification (intesa come l’integrazione di caratteristiche proprie dei giochi in contesti non di gioco sembrano essere piuttosto differenti, tuttavia, alcuni ambiti in particolare sembrano aver iniziato a riscontrare un certo interesse, fra cui, quello della Salute Mentale dove si riscontrano outcomes promettenti in studi con strutturazioni e obiettivi ancora eterogenei, mostrando la necessità di ampliare le evidenze a disposizione. METODI E ANALISI:Verrà effettuata una scoping review secondo la metodologia del Joanna Briggs Institute. Le banche dati biomediche consultate saranno MEDLINE (PubMed), Scopus, WebOfScience, Cochrane Library, Cinhal ed Embase; l’estensione della ricerca sulla letteratura grigia verrà effettuata consultando Google Scholar, ClincialTrials.gov, TRIP (Turn Research Into Practice), medRxiv, OSF Preprints, Networked Digital Library of Theses and Dissertations, Open Access Theses and Dissertations. Saranno inclusi articoli in lingua Italiana o Inglese disponibili in formato full text. La presentazione delle informazioni degli studi sarà effettuata sia attraverso tabelle specifiche che in forma narrativa.
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Gallo, Anna, and Sergio Leon Guerrero. "Juan María Montijano." Revista Eviterna, no. 10 (September 28, 2021): 55–66. http://dx.doi.org/10.24310/eviternare.vi10.12956.

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Abstract:
A partire da una riflessione maturata da Juan María Montijano riguardo la natura metafisica del design, intesa quale custode del reale significato degli oggetti che ci circondano, lo studio approfondisce il ‘valore immateriale dei prodotti materiali' con l’intento di invitare a porre attenzione non solo sul binomio forma-funzione ma anche sulla stratificazione intangibile che lo sostiene. Una dimensione considerata privilegiata in quanto qui si incontrano il processo progettuale e l’esperienza d’uso contribuendo entrambi a liberare gli oggetti dall’anonimato della standardizzazione e dai rischi della spersonalizzazione, dotandoli di una sorta di ‘biografia’. In questo modo le cose si trasformano in storie, linguaggi, relazioni. A supporto della tesi della ‘metafisica del disegno’, il terzo paragrafo indaga il pensiero di studiosi del Novecento – da Barthes, Baudrillard, Selle, Kopytoff, De Fusco, le cui ricerche convergono da prospettive differenti verso l’idea di una dimensione culturale del quotidiano costruita mediante i significati e i segni appartenenti alle sue componenti piccole e grandi. In tal senso anche il termine ‘patrimonio’ viene considerato nell’accezione inglese di Cultural Heritage, ovvero come giacimento attivo da continuare ad alimentare nel tempo attraverso strumenti in grado di valorizzarne i contenuti aggiornandoli e rendendoli accessibili e fruibili. Tra questi la tecnica dello storytelling, canale narrativo che pone in evidenza in particolar modo l’immateriale, ritrovando quindi nei contenitori culturali come archivi e biblioteche delle dimensioni in grado di favorire lo sviluppo di azioni strategiche finalizzate a incrementare conoscenza e cultura. Da qui la parte finale del testo è dedicata ad esaminare l’opera di valorizzazione portata avanti da Juan María Montijano per oltre quindici anni nella Biblioteca e nell’Archivio del san Carlo alle Quattro Fontane a Roma al fine di tutelare, raccontare e trasmettere nel tempo la memoria storica custodita al suo interno.
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Casini, Marina, Emma Traisci, and Silvia Bosio. "L'Ordinanza del Tribunale di Bologna (29 giugno 2009) in tema di diagnosi genetica preimpianto nel contesto della giurisprudenza sulla Legge 40/2004." Medicina e Morale 58, no. 6 (December 30, 2009). http://dx.doi.org/10.4081/mem.2009.228.

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Abstract:
L’Ordinanza del Tribunale di Bologna in tema di procreazione medicalmente assistita rappresenta una triste tappa della riflessione giuridica e della prassi medica. Essa infatti autorizza la diagnosi genetica preimpianto sugli embrioni umani contribuendo allo scardinamento della Legge 40 del 2004. Il presupposto di tale decisione risiede sia in una precedente contraddittoria giurisprudenza ordinaria e amministrativa in materia, sia sulla sentenza costituzionale n. 151 del 2009. È quest’ultima, infatti, per la natura dell’organo e per la portata delle sue decisioni, che più di ogni altra pronuncia ha vanificato l’apprezzabile sforzo della Legge 40 di tutelare i diritti del concepito. Per questo, concludono gli Autori non c’è che da rafforzare il punto più indebolito: il riconoscimento generale del concepito come soggetto, in vista del quale sarebbe fortemente auspicabile la modifica dell’articolo 1 del Codice civile. ---------- The Bolognese Court’s ordinance on the medically assisted procreation represents a sad stage of the legal reflection and of medicine. In fact, it allows the preimplantation genetic screening on human embryos, leading to in the unhinging of the Law 40/2004. The assumption of such decision is based both on a contradictory ordinary and administrative case-law and on the constitutional decision n. 151 of 2009. In fact, it made the appreciable effort of the Law 40 to protect the rights of new borns fruitless, because of its nature and the importance of its decisions. For this reason, according to the Authors, the weal point has to be reinforced: the general acknowledgment of new born subject, for which changing the article 1 of the Civil Code would be strongly desirable.
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Dissertations / Theses on the topic "Tutela del contribuente"

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Cavallo, Chiara Annamaria <1985&gt. "SCUDO FISCALE E TUTELA DEL CONTRIBUENTE." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2012. http://hdl.handle.net/10579/1757.

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Buso, Sabina <1990&gt. "ACCESSI, ISPEZIONI E VERIFICHE E TUTELA DEL CONTRIBUENTE." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2016. http://hdl.handle.net/10579/7759.

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Abstract:
La finalità principale dell’ordinamento tributario consiste nel far fronte alle spese pubbliche, attraverso il gettito delle imposte. Da una parte abbiamo il diritto dell’ente impositore di incassare le imposte dovute dai contribuenti e, dall’altra abbiamo l’obbligo dei soggetti passivi di corrispondere tali imposte. L’Amministrazione Finanziaria è estranea alle condotte ed ai comportamenti tenuti dai contribuenti e di quanto essi abbiano dichiarato al Fisco, per tale ragione si riscontra l’esigenza, da parte del titolare dell’interesse erariale, di controbilanciare e riequilibrare la sua situazione di minore conoscenza. Infatti, qualora l’Amministrazione Finanziaria sospetti delle scorrettezze da parte dei contribuenti, essa potrà procedere con l’attività istruttoria. Gli addetti all’attività investigativa possono: - accedere presso le sedi del contribuente per effettuare le adeguate ispezioni e verifiche, - convocare i contribuenti presso i loro uffici in modo tale che forniscano informazioni, chiarimenti e tutti i documenti necessari ai fini dell’accertamento, - inviare dei questionari ai contribuenti per acquisire notizie e dati, - chiedere a soggetti terzi altre informazioni. Questi poteri istruttori non possono essere assoluti, in quanto alla base esistono dei limiti: la nostra Costituzione prevede dei diritti e delle garanzie a tutela del contribuente (come la libertà di domicilio) e nel 2000, con la Legge n. 212, è stato istituito lo Statuto dei diritti del contribuente. Qualora l’Amministrazione Finanziaria non rispetti i limiti imposti dall’ordinamento, tale per cui si verifica un eccesso di potere, il contribuente potrà reclamare le violazioni dei propri diritti spettanti.
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Leonelli, Cinzia <1975&gt. "La tutela del contribuente nello scambio di informazioni tra Stati Membri UE." Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2014. http://amsdottorato.unibo.it/6635/1/leonelli_cinzia_tesi.pdf.

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Abstract:
Questo elaborato analizza nella dimensione Eurounitaria ed Internazionale il tema della cooperazione amministrativa tributaria attuata tramite lo scambio di informazioni tra Stati Membri UE. La prospettiva presa in considerazione, tema centrale della presente studio, è quella del contribuente coinvolto nello scambio informativo transnazionale, con lo scopo di stabilire se all’interno delle norme internazionali ed europee che regolano lo strumento e negli ordinamenti nazionali, a cui esse rimandano, esista una effettiva tutela del contribuente. L’attenzione viene necessariamente posta all’ambito applicativo delle norme Europee ed Internazionali che disciplinano lo scambio di informazioni, evidenziandone in primis la struttura, la “fisiologia” e successivamente l’aspetto “patologico” discendente dall’imprescindibile esigenza informativa, con riguardo alle fattispecie tributarie, degli Stati Sovrani nel nuovo contesto globale. Questa ricerca si propone di individuare i vuoti giuridici e le carenze di tutele insite nelle procedure di scambio di informazioni e contestualmente di appurare l’esistenza nell’ordinamento Tributario Europeo, grazie al contributo interpretativo della Giurisprudenza della Corte di Giustizia ed ai principi sanciti dalla Carta dei diritti Fondamentali dell’Unione Europea nonché dalla convenzione CEDU, di un insieme di “diritti europei del contribuente” invocabili nel contesto collaborativo tra Stati Membri UE attuato tramite lo scambio di informazioni.
This essay analyzes in a European and international dimension the topic of fiscal administrative cooperation to be achieved through the exchange of informations between EU States Members. The perspective taken into account, which is the central theme of this study, refers to the taxpayer involved in the transnationale exchange of informations, in order to determine wether within international and European standards or national laws that regulate the instrument, there is an effective protection of the taxpayer. The attention is necessarily placed to the aim of the European and International standards governing the exchange of information, highlighting primarily the "physiology" structure and then the "pathological" aspect descending to the inevitable need of information, with regard to tax case, of the sovereign states in the new global context. This research aims to identify the loopholes in the legislation and shortcomings of safeguards the procedures for exchange of information and simultaneously to ascertain the existence in the European Tax system, thanks to the contribution of the Jurisprudence of the Court of Justice UE and the principles enshrined in the Charter of Fundamental rights of the European Union and by the Convention ECHR, a set of "European rights of the taxpayer" invoked in the collaborative context between EU Member States implemented through the exchange of informations.
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Leonelli, Cinzia <1975&gt. "La tutela del contribuente nello scambio di informazioni tra Stati Membri UE." Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2014. http://amsdottorato.unibo.it/6635/.

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Abstract:
Questo elaborato analizza nella dimensione Eurounitaria ed Internazionale il tema della cooperazione amministrativa tributaria attuata tramite lo scambio di informazioni tra Stati Membri UE. La prospettiva presa in considerazione, tema centrale della presente studio, è quella del contribuente coinvolto nello scambio informativo transnazionale, con lo scopo di stabilire se all’interno delle norme internazionali ed europee che regolano lo strumento e negli ordinamenti nazionali, a cui esse rimandano, esista una effettiva tutela del contribuente. L’attenzione viene necessariamente posta all’ambito applicativo delle norme Europee ed Internazionali che disciplinano lo scambio di informazioni, evidenziandone in primis la struttura, la “fisiologia” e successivamente l’aspetto “patologico” discendente dall’imprescindibile esigenza informativa, con riguardo alle fattispecie tributarie, degli Stati Sovrani nel nuovo contesto globale. Questa ricerca si propone di individuare i vuoti giuridici e le carenze di tutele insite nelle procedure di scambio di informazioni e contestualmente di appurare l’esistenza nell’ordinamento Tributario Europeo, grazie al contributo interpretativo della Giurisprudenza della Corte di Giustizia ed ai principi sanciti dalla Carta dei diritti Fondamentali dell’Unione Europea nonché dalla convenzione CEDU, di un insieme di “diritti europei del contribuente” invocabili nel contesto collaborativo tra Stati Membri UE attuato tramite lo scambio di informazioni.
This essay analyzes in a European and international dimension the topic of fiscal administrative cooperation to be achieved through the exchange of informations between EU States Members. The perspective taken into account, which is the central theme of this study, refers to the taxpayer involved in the transnationale exchange of informations, in order to determine wether within international and European standards or national laws that regulate the instrument, there is an effective protection of the taxpayer. The attention is necessarily placed to the aim of the European and International standards governing the exchange of information, highlighting primarily the "physiology" structure and then the "pathological" aspect descending to the inevitable need of information, with regard to tax case, of the sovereign states in the new global context. This research aims to identify the loopholes in the legislation and shortcomings of safeguards the procedures for exchange of information and simultaneously to ascertain the existence in the European Tax system, thanks to the contribution of the Jurisprudence of the Court of Justice UE and the principles enshrined in the Charter of Fundamental rights of the European Union and by the Convention ECHR, a set of "European rights of the taxpayer" invoked in the collaborative context between EU Member States implemented through the exchange of informations.
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NUZZO, MARGHERITA. "Il sistema di riscossione coattiva delle imposte dirette tra funzione pubblica perseguita e tutela del contribuente." Doctoral thesis, Università degli Studi di Milano-Bicocca, 2011. http://hdl.handle.net/10281/25834.

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Abstract:
Al termine della ricerca condotta intorno alla vigente (e previgente) normativa che disciplina l’attività di riscossione delle imposte dirette in base al ruolo ed all’impatto che essa genera sul sistema di tutele, procedurali e processuali, approntate in favore del debitore d’imposta, riteniamo opportuno svolgere una sintesi conclusiva, ulteriore rispetto alle riflessioni volta per volta rassegnate a latere dei singoli percorsi di indagine, e per far ciò è necessario ripercorrere le fasi salienti del tragitto sin qui seguito. Dall’analisi, in chiave storico-evolutiva, dei diversi sistemi di consecuzione dei tributi, attuati in Italia sin dall’epoca preunitaria, sembrerebbe possa accordarsi ragionevole preferenza ad un modello di riscossione il più possibile ancorato alla fase di determinazione dell’imposta, siccome il solo in grado di ridurre le inefficienze burocratiche del servizio ed incrementare il gettito per l’Erario. Lo stretto raccordo tra il momento impositivo e quello della materiale esazione dei tributi configurerebbe, dunque, quel binomio perfetto per lo Stato che mira a garantirsi un flusso regolare e stabile di entrate, con una parallela riduzione dei costi propri da sopportare per l’attività di riscossione. Ed abbiamo osservato che la massima rappresentazione di tale modello si rinviene nella c.d. Legge Sella, n. 192 del 20 aprile 1871, introdotta con l’avvento dell’Unità d’Italia, per il cui tramite si è deciso di implementare una forma di concessione privata del servizio di riscossione, a carattere locale e capillare, affidata alla perizia organizzativa degli Esattori, con l’attribuzione dei costi di gestione del sistema a carico dei contribuenti morosi. In tal modo si è riusciti a traghettare, senza soluzione di continuità e per oltre cento anni, il denaro dalle tasche del contribuente alle casse dell’Ente impositore che, a monte, aveva già predeterminato, secondo il meccanismo del contingente annuale fisso e certo, l’esatto ammontare del tributo che il soggetto passivo d’imposta avrebbe dovuto corrispondere. Tuttavia, dall’indagine del sistema qui delineato è parimenti emerso che la (sola) vicinanza temporale tra il momento impositivo e quello esattivo, e, di contro, la distanza soggettiva tra l’Organo titolare della funzione di determinazione dei tributi e quello incaricato della relativa riscossione hanno relegato le tutele del contribuente unicamente alle norme di diritto comune, e ciò nonostante l’Esattore avesse a disposizione strumenti ben più incisivi di quelli vantati dal privato creditore. In altri termini, il sistema di garanzie proprie e peculiari approntate dal Legislatore fiscale in favore del contribuente risultava indubbiamente deficitario ed in alcun modo sufficiente a tutelare questi da eventuali prevaricazioni perpetuate dall’Esattore. Si pensi, ad esempio, alla mancata previsione di qualsivoglia conseguenza, in capo a quest’ultimo, nell’ipotesi in cui avesse omesso di notificare la cartella di pagamento al contribuente, ovvero la medesima notifica fosse risultata irregolare, ben potendo l’Esattore avviare la successiva procedura esecutiva, domandando al debitore, altresì, l’indennità di mora per ritardato pagamento dell’imposta. Senonché, la rivoluzione copernicana nelle forme di attuazione del prelievo tributario - spostando il fulcro dall’Amministrazione finanziaria al contribuente, con il transito da un sistema di etero determinazione del tributo ad un meccanismo di autodeterminazione delle imposte - ha, da un lato, destrutturato e snaturalizzato l’originaria funzione attribuita all’Esattore delle imposte – il quale, ormai, soltanto di rado era chiamato a svolgere l’attività tipica, così perdendo lo scettro di artefice indiscusso dell’andamento delle entrate tributarie – ma ha, dall’altro lato ed in via embrionale, gettato le fondamenta per la creazione di un sistema di statalizzazione del servizio di riscossione delle imposte, mediante l’osmosi tra il soggetto che genera l’imposizione e colui che si occupa dell’apprensione, anche in via esecutiva, del credito fiscale, con evidenti ripercussioni sul piano delle tutele. Ed invero la statalizzazione del sistema, riportando all’interno del controllo pubblico il momento di riscossione dei tributi, ha conseguito l’ulteriore merito di estendere a quest’ultima funzione i poteri, le logiche ed i tempi propri dell’attività di accertamento. A questo punto, la problematica che, per l’effetto, si è palesata è stata quella relativa all’impatto che l’attuale configurazione legislativa produce sul sistema e sul grado di tutele riconosciute (o riconoscibili) al contribuente, nella duplice dimensione procedurale e processuale. Con precipuo riferimento al profilo procedimentale, abbiamo ritenuto che l’approccio alla delineata questione non potesse prescindere dall’indagine della reale natura giuridica soggettiva assegnata all’Ente preposto alla riscossione, vale a dire ad Equitalia s.p.a., al di là della sua formale qualificazione come persona giuridica privata nella veste di società per azioni. Ed abbiamo avuto modo di constatare che la connotazione pubblicistica di Equitalia deriva sia da espressa disposizione normativa, dal momento che la società è chiamata ad occuparsi dell’affidamento del servizio nazionale della riscossione e della più generale funzione di maneggio di denaro pubblico, sia dalla morfologia e dal modello di costituzione degli organi societari, strutturati in maniera tale che lo Stato fosse in grado di controllare (e sindacare) la gestione finanziaria dell’Ente stesso. Orbene, dal carattere pubblicistico di Equitalia è emersa, de plano, la previsione di un ventaglio di poteri non solo marcatamente autoritativi ma, altresì, di chiaro stampo discrezionale attribuiti agli Agenti della riscossione, ciò comportando, abbiamo visto, la parallela necessità di disegnare un sistema di tutele procedimentali in favore del contribuente ben più complesso di quello disposto per il debitore di diritto comune e, allo stesso momento, speciale, come peculiari si palesano le possibilità realizzative che il creditore fiscale può adottare per recuperare le imposte pretese. L’aver enucleato le ragioni, sia in chiave soggettiva sia sotto il profilo funzionale dell’attività perseguita, di una procedura speciale di attuazione del credito fiscale rispetto alle ordinarie facoltà attribuite normativamente al creditore di diritto comune ha sollevato il quesito sul carattere esclusivo o pienamente sostitutivo degli strumenti di riscossione coattiva goduti dal creditore procedente, giungendo, di poi, alla conclusione che sembrerebbe possibile ricorrere agli strumenti sostanziali e processuali di diritto civile, segnatamente a quelli che governano la riscossione forzosa del credito, tutte le volte in cui esista una lacuna in tal senso nell’ordinamento tributario. Sotto il profilo processuale, invece, si è inteso saggiare il grado di tutele che l’attuale sistema normativo appronta nell’interesse del contribuente debitore d’imposta. Ed anche in questa prospettiva, come per la dimensione procedimentale, dall’analisi ricognitiva e critica della vigente configurazione legislativa ci sembra poter rassegnare un giudizio non propriamente positivo del sistema, valutazione che, del resto, tende ad aggravarsi con il debutto dell’avviso di accertamento ad effetti immediatamente esecutivi, provvedimento che determina un ulteriore assottigliamento della distinzione tra attività di accertamento ed attività di riscossione, creando, a tratti, una confusione tra i due momenti: esso, difatti, se da un lato genera una (positiva) sinergia operativa e di responsabilità tra Agenzia delle Entrate ed Equitalia, dall’altro dovrebbe, tuttavia, parallelamente indurre il Legislatore ad assicurare al debitore d’imposta l’estensione delle garanzie accordate al contribuente in fase di accertamento del maggior reddito. Non riteniamo corretto, difatti, accomunare le due fasi soltanto sotto il profilo dei poteri e delle facoltà assegnate all’Ente preposto alla riscossione delle imposte, mantenendo, per contro, inalterato (e carente) il sistema difensivo del contribuente, nonostante questi sia soggetto, proprio in fase di riscossione, a provvedimenti autoritativi, esecutivi e restrittivi che incidono pesantemente sulla sua sfera giuridica. Resta, dunque, sempre attuale, nella delineata prospettiva, il monito di un insigne studioso il quale, in tempi non sospetti, ricordava che «accertamento e riscossione sono fasi che, pur essendo complementari ai fini della materiale realizzazione dell’interesse dello Stato, devono essere tenute concettualmente ben distinte. L’interesse dello Stato alla corretta applicazione del tributo si realizza nella fase dell’accertamento e, rispetto a questa fase, la riscossione ha un valore che, per usare la stessa espressione usata all’inizio, è puramente esecutivo».
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MASTELLONE, Pietro. "La cooperazione fiscale internazionale. Contributo allo studio dell’equilibrio fra contrasto all’evasione fiscale internazionale e tutela dei diritti del contribuente." Doctoral thesis, Università degli studi di Bergamo, 2013. http://hdl.handle.net/10446/28802.

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Abstract:
This doctoral research analyses the delicate balance between the State’s interest to assess and recover unpaid taxes and taxpayers’ rights protection, which is increasingly jeopardised in cross-border co-operation procedures. When assessing and collecting taxes, States are often dealing with transnational situations, which have became extremely common in the present globalised economy. In this respect, taxpayers resort to ingenious tax planning schemes aimed at obtaining substantial reductions of the tax burden normally due to the tax office, making a great use of so-called tax havens. States traditionally has been very suspicious towards international tax co-operation, since the “taxing power” (together with the “punitive power”) has always been considered one of the main expressions of national sovereignty, which would be inevitably limited or reduced in case of co-operation in assessing or collecting foreign tax claims. This approach (also known as the revenue rule) is deeply rooted in anglo-saxon common law and was considered justified by the public nature of tax provisions and by their effectiveness only within the national territorial borders, but today its validity is constantly dismissed by certain recent developments and by a new “co-operative” trend in case-law. The research analyses the developments of international tax co-operation in light of the exchange of information and mutual assistance in the recovery of taxes, which represent two faces of the same coin. The “hard-core” of the investigation is the attempt to read the present global scenario of international tax co-operation with the specific aim of identifying tax duties as universal values, worthy of legal enforcement also outside of the territorial borders of the taxing State. At the same time, the research deals with the controversial practice of acquiring tax information abroad e.g. the recent Liechtenstein, UBS and HSBC cases, which is an extreme attempt to tackle tax evasion by acquiring data stolen from foreign-based bank accounts.
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SABBI, Luca (ORCID:0000-0002-9083-621X). "La tutela dei diritti fondamentali del contribuente tra diritto di difesa ed attuazioni del contraddittorio nella dialettica processuale. Una prospettiva europea e comparata." Doctoral thesis, Università degli studi di Bergamo, 2012. http://hdl.handle.net/10446/26689.

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Piovesana, Luisa <1987&gt. "La cooperazione tra Amministrazione Finanziaria e contribuente tra esigenze di tutela del cittadino e di contrasto all'evasione fiscale." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2013. http://hdl.handle.net/10579/2452.

Full text
Abstract:
Scopo del presente lavoro è la dissertazione dei principali istituti improntati al principio di cooperazione che l'ordinamento tributario mette a punto in tutti i momenti in cui si declina il rapporto impositivo, con l'introduzione di spunti critici alla luce delle contrapposte esigenze in capo al cittadino contribuente e all'Amministrazione Finanziaria.
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DEL, DUCA CHIARA. "La tutela del contribuente avverso l'esercizio illegittimo dei poteri istruttori dell'amministrazione finanziaria." Doctoral thesis, 2019. http://hdl.handle.net/11573/1231884.

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Abstract:
Il tema oggetto della presente tesi di dottorato è la tutela giudiziale delle posizioni giuridiche soggettive del contribuente sottoposto ad illegittimo esercizio dei poteri istruttori da parte dell’Amministrazione finanziaria. L’analisi, che inizia dall’individuazione dei principi regolatori la disciplina della fase istruttoria tributaria – nello specifico, l’attenzione viene posta sulla differenza che contraddistingue il procedimento istruttorio tributario dal procedimento amministrativo lato sensu inteso, con le conseguenze che ne derivano – prova a restituire “dignità” all’attività istruttoria, quale fase autonoma funzionalmente collegata alla successiva (e solo eventuale) fase accertativa. In questa prospettiva, sono state studiate le situazioni giuridiche riferibili al contribuente sottoposto a verifica fiscale. Ci si è chiesti, in primis, come il Legislatore operi il bilanciamento tra valori costituzionali differenti: da una parte, l’interesse fiscale dello Stato comunità di cui all’art. 53 Cost. alla verifica del corretto comportamento fiscale del contribuente al concorso alle spese pubbliche e, dall’altra parte, l’interesse del contribuente a che tale controllo venga effettuato nel rispetto delle libertà fondamentali e dei diritti della personalità, costituzionalmente tutelati. Tale riflessione ha portato ad affermare che i diritti del singolo (nella duplice veste di diritti patrimoniali e libertà fondamentali) non possono essere derogati in relazione all’attività conoscitiva, se non per un interesse pubblico di particolare rilevanza ed ove sussistano determinati presupposti; di qui, l’analisi della riserva di legge, delle garanzie costituzionali e delle autorizzazioni preventive (amministrative e giudiziali), quali forme di tutela poste a garanzia dei diritti del contribuente. Inquadrata in questi termini la questione, l’attenzione si è spostata sui due temi portanti la struttura dell’elaborato: l’individuazione delle situazioni giuridiche soggettive del contribuente coinvolto nell’esercizio dei poteri istruttori tributari – l’identificazione delle quali ha poi permesso di stabilire quali siano le possibili forme di tutela giudiziale – ed i riflessi che il riconoscimento dell’autonomia funzionale del procedimento istruttorio produce sul successivo e solo eventuale momento impositivo. Da una lettura critica delle posizioni dottrinali, oggi dominati, si ritiene preferibile ragionare in questi termini: il provvedimento emesso dall’Autorità competente che dà avvio all’attività ispettiva incide non soltanto sulla sfera patrimoniale del contribuente ma anche sulla sfera dei diritti fondamentali di quest’ultimo, i quali, però, nonostante l’esercizio di un potere autoritativo da parte dell’Amministrazione finanziaria (da alcuni ritenuto discrezionale), non degradano mai a meri interessi legittimi. Il coinvolgimento di (soli) diritti soggettivi fondamentali nell’ambito di un procedimento istruttorio autonomo comporta la necessità di tutelare in via diretta ed immediata tali posizioni contro l’illegittimo e/o illecito esercizio dei poteri conoscitivi e di controllo dell’Amministrazione finanziaria alla luce delle garanzie costituzionali (artt. 24 e 113) riguardanti i rapporti tra l’attività della Pubblica Amministrazione ed il privato. In controtendenza rispetto all’orientamento dottrinale attualmente maggioritario, ma coerentemente con l’indirizzo adottato dalla più recente giurisprudenza di legittimità, si ritiene che, i diritti lesi nel procedimento ispettivo (benché differenti rispetto a quelli coinvolti nel procedimento d’imposizione) debbano trovare anch’essi, nel rispetto di quanto prescritto all’art. 2 D.Lgs. n. 546 del 1992 e della pienezza ed esclusività della giurisdizione tributaria, nelle Commissioni tributarie la sede naturale e “giusta” per la loro tutela. Non si condivide, pertanto, l’opinione di quanti rinvengono la sede per la tutela delle illegittimità istruttorie dinnanzi ad altra giurisdizione e, nella specie, quella amministrativa salvo il ricorso in via cautelare (come ammesso anche dalla più recente giurisprudenza delle Sezioni Unite della Corte di cassazione) al giudice ordinario.
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Stufano, Sebastiano. La tutela del contribuente nelle indagini tributarie. 2nd ed. [Milano]: IPSOA, 2002.

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Boria, Pietro. Studi di settore e tutela del contribuente. Milano: Giuffrè, 2010.

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Serranò, Maria Vittoria. La tutela del contribuente nelle indagini bancarie. Messina: EDAS, 2003.

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Natoli, Luigi Ferlazzo. Tutela extragiudiziale del contribuente nell'ordinamento tributario: Ruling e Verfassungsbeschwerde. Torino: G. Giappichelli, 1998.

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Pietro, Adriano Di. La tutela europea ed internazionale del contribuente nell'accertamento tributario. [Padova]: CEDAM, 2009.

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Manzoni, Ignazio. Potere di accertamento e tutela del contribuente nelle imposte dirette e nell'IVA. Milano: A. Giuffrè, 1993.

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Toscano, Fabrizio. Statuto dei diritti del contribuente e tutela dell'interesse fiscale: Analisi dell'evoluzione dottrinale e giurisprudenziale. Torino: G. Giappichelli, 2007.

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Pezzuto, Giancarlo. La verifica fiscale: I poteri del fisco e le metodologie di controllo, i controlli internazionali, gli strumenti di tutela del contribuente, le implicazioni penali. 2nd ed. Milano: Il sole 24 ore, 2003.

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