Academic literature on the topic 'Tutela dati personali'

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Journal articles on the topic "Tutela dati personali"

1

INTERGUGLIELMI, ANTONIO. "La privacy nel diritto canonico e i rapporti con le legislazioni nazionali della Comunità Europea." Prawo Kanoniczne 60, no. 4 (October 7, 2018): 41. http://dx.doi.org/10.21697/pk.2017.60.4.03.

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Abstract:
Con il progressivo utilizzo dei sistemi informatici e con l’espansione dell’utilizzo dei media, in modo particolare negli ultimi anni con il crescente diffondersi di internet e dei social media, la questione della tutela dei dati personali ha fatto sorgere nuove esigenze che richiedono un adeguamento della normativa canonica.Le nuove problematiche di tutela, spesso rese molto complesse dalla difficoltà di arginare un fenomeno di “trasmissione di informazioni e quindi anche di dati” in continua espansione tecnologica, hanno reso necessario adeguare la normativa di tutela della privacy sia a livello di norme della Comunità Europea, che dei singoli paesi tenuti a recepirle, di cui ci occuperemo nel nostro studio.La Chiesa, che da sempre è depositaria della memoria e della storia dei popoli, attraverso gli archivi ecclesiastici, delle diocesi, dei monasteri e anche delle singole parrocchie, è dunque tenuta a garantire la tutela dei dati in suo possesso, che rappresentano la vita dei suoi fedeli.Inoltre il diritto della Chiesa da sempre riconosce tra i suoi diritti fondamentali il rispetto della persona, tra cui rientra anche quello del “diritto al rispetto della buona fama e della riservatezza di ogni persona”, che viene sancito nel Codice di diritto canonico del 1983 al canone 220.La tutela dei dati personali coinvolge inoltre il rapporto tra l’ordinamento della Chiesa e le norme giuridiche degli Stati: nella legislazione di molte nazioni sono state promulgate leggi che tutelano il trattamento dei dati personali, norme che vanno tenute presenti dalle Conferenze Episcopali Nazionali per disciplinare e adeguare ad esse la normativa canonica sul trattamento dei dati cosiddetti “sensibili”.
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2

Marongiu Buonaiuti, Fabrizio. "La disciplina della giurisdizione nel Regolamento (UE) n. 2016/679 concernente il trattamento dei dati personali e il suo coordinamento con la disciplina contenuta nel regolamento “Bruxelles i-bis” = Jurisdiction under Regulation (EU) no. 2016/679 concerning the processing of personal data and its coordination with the “Brussels i-bis” regulation." CUADERNOS DE DERECHO TRANSNACIONAL 9, no. 2 (October 5, 2017): 448. http://dx.doi.org/10.20318/cdt.2017.3881.

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Abstract:
Riassunto: Lo scritto esamina le regole di giurisdizione contenute nel regolamento (UE) n.2016/679 relativo alla protezione delle persone fisiche con riguardo al trattamento dei dati personali, le quali si presentano come strumentali all’obiettivo di garantire una tutela giurisdizionale effettiva dei diritti riconosciuti dal regolamento a favore degli individui titolari dei dati nei confronti dei soggetti responsabili del trattamento dei dati stessi. Tali regole, pur apprezzabili nel loro intento di fornire una disciplina specifica della giurisdizione relativamente alle controversie prese in considerazione, pongono nondimeno alcuni problemi di coordinamento con la disciplina della giurisdizione nelle controversie civil e commerciali come attualmente contenuta nel regolamento (UE) n. 1215/2012 o “Bruxelles I-bis”, i quali non sono adeguatamente affrontati nelle disposizioni del nuovo regolamento.Parole chiave: Giurisdizione; Regolamento (UE) n. 2016/679; Trattamento dei dati personali; Tutela giurisdizionale effettiva; Regolamento (UE) n. 1215/2012 (“Bruxelles I-bis”).Abstract: The present paper addresses the rules on jurisdiction contained in Regulation (EU) No. 2016/679 concerning the protection of natural persons with regard to the processing of personal data. These rules appear instrumental to the pursuit of the fundamental goal of guaranteeing an effective judicial protection of the rights granted to individuals as concerns the processing of their personal data against those subjects who are responsible for the said processing. These rules, welcome as they are in their purpose of providing special fora expressly tailored in respect of the eculiarities of the litigation concerned, fall short of addressing adequately the problems of coordination which they raise in respect of the rules on jurisdiction in civil and commercial matters as currently set out under Regulation (EU) No. 1215/2012 (s.c. “Brussels Ia” Regulation).Keywords: Jurisdiction; Regulation (EU) No. 2016/679; Processing of Personal Data; Right to an Effective Judicial Remedy; Regulation (EU) No. 1215/2012 (“Brussels Ia”).
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Di Martino, Alessandra. "Riservatezza e tutela dei dati personali. Profili comparativi, giurisprudenza europea e interazioni ordinamentali." CITTADINANZA EUROPEA (LA), no. 1 (September 2016): 59–92. http://dx.doi.org/10.3280/ceu2016-su1003.

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4

Caudana, Davide. "Diritto di informazione dei beneficiari e norme sulla privacy (<i>Dawson Damer</i> v <i>Taylor Wessing</i>, 11 marzo 2020)." settembre-ottobre, no. 5 (October 6, 2022): 962–76. http://dx.doi.org/10.35948/1590-5586/2022.198.

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Abstract:
Tesi Il caso Dawson Damer v Taylor Wessing ha evidenziato la complessa interazione tra la crescente sensibilità verso la tutela dei dati personali ed il diritto di informazione dei beneficiari nella trust law inglese. Le richieste di accesso ai dati «SARs», invero, sembrano poter ampliare indirettamente i canali di accesso al trust e ai suoi documenti poiché contenenti i personal data dei beneficiari. Il precedente, tuttavia, ha evidenziato come i settori del trust e della Data Protection si pongono su piani diversi, essendo sorretti da principi e regole che gli odierni trustee - data controllers devono sapere bilanciare. The author’s view The Dawson Damer v Taylor Wessing case emphasized the complex interaction between the growing sensitivity to personal data protection and the beneficiaries’ right to trust information in English trust law. The Subject Access Requests «SARs», indeed, appear to indirectly widen the manner of access to trust and their documents as they contain the personal data of beneficiaries. The precedent, however, highlights how trust and data protection sectors stand on different planes, being underpinned by principles and rules that today’s trustee-data controllers must face and know how to balance.
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Spagnolo, A. G., and R. Minacori. "Farmacogenetica e Farmacogenomica: aspettative e questioni etiche." Medicina e Morale 51, no. 5 (October 31, 2002): 819–66. http://dx.doi.org/10.4081/mem.2002.683.

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Abstract:
La farmacogenetica è stata inizialmente definita come lo studio della variabilità di risposta individuale al farmaco legata all’ereditarietà e alle caratteristiche genetiche personali e familiari. Durante l’ultima decade il termine farmacogenomica ha ulteriormente affinato tale definizione delineando con più precisione gli ambiti e le finalità di questo nuovo ambito scientifico. L’obiettivo è ancora più affascinante e importante: sviluppare e utilizzare nuove terapie farmacologiche personalizzate, più efficaci e meno dannose, utilizzando le scoperte sul genoma umano. Dallo sviluppo di questa nuova applicazione della genetica probabilmente dipenderà anche un mutamento nella prassi medica, con nuovi criteri diagnostici e soprattutto nella possibilità di somministrare delle terapie personalizzate. La genomica applicata alla ricerca farmacologica, oltre alle diverse problematiche tecnico-scientifiche che ancora sono in via di risoluzione, impone anche, per l’ambito di applicazione - il genoma umano, quindi anche la persona umana, e le finalità che si prefigge cioè pervenire a nuove e ottimali soluzioni terapeutiche attraverso la ricerca clinica - un’ampia riflessione etica rispetto ad una pluralità di elementi in gioco. D’altra parte occorre anche considerare che ai vantaggi di una quota di popolazione potrebbero correlarsi svantaggi terapeutici per altre fasce di popolazione minoritarie, perciò è fondamentale che un’ampia e articolata riflessione e adeguate soluzioni vengano intraprese prima che la commercializzazione dei tests farmacogenetici possa causare discriminazioni tra i pazienti. Nell’articolo, gli Autori evidenziano le questioni etiche relative alla ricerca farmacogenetica di base, all’identificazione, alla collezione e alla brevettabilità dei dati, alla ricerca farmacogenetica applicata, con lo sviluppo di dispositivi diagnostici e il loro uso nelle sperimentazioni cliniche, alle procedure per la conservazione e dei campioni biologici e dei dati e per la tutela della riservatezza, al ruolo dei Comitati di Etica nella valutazione dei protocolli sperimentali di farmacogenetica, al consenso informato per i soggetti di sperimentazione.
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Domínguez Álvarez, José Luis. "Inteligencia Artificial, derecho administrativo y protección de datos personales. Entre la dignidad de la persona y la eficacia administrativa." IUS ET SCIENTIA 1, no. 7 (2021): 304–26. http://dx.doi.org/10.12795/ietscientia.2021.i01.16.

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Abstract:
Es un lugar común referirse sistemáticamente a las transformaciones del Derecho público, circunstancia esta que, como insiste en señalar buena parte de la doctrina, se encuentra agravada en el caso del Derecho administrativo. El avance tecnológico y los crecientes procesos de modernización de las diferentes Administraciones públicas, las cuales no son ajenas en forma alguna al actual tsunami digital, ha permitido evidenciar la necesidad de contar con un ordenamiento jurídico-administrativo adaptado a la realidad en red, capaz de combatir el pernicioso alcance que el impulso de la digitalización y datificación de la sociedad posee en la esfera vital de la ciudadanía. En efecto, el transcurso del tiempo y el progreso digital no han hecho más que acentuar la preeminencia del Derecho administrativo, entendido como dique de contención capaz de preservar la dignidad de la persona ante las tribulaciones propiciadas por la (r)evolución tecnológica. Dificultosa travesía que encuentra en la tutela jurídica de la protección de datos de carácter personal uno de sus principales desafíos, y a cuyo estudio se dedican las próximas páginas.
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Ordóñez Pineda, Luis Oswaldo. "El hábeas data: mecanismo de garantía procesal frente a las nuevas tecnologías." Revista Lex 1, no. 1 (July 1, 2018): 75–85. http://dx.doi.org/10.33996/revistalex.v1i1.11.

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Abstract:
La garantía jurisdiccional de Hábeas Data constituye un mecanismo procesal que atribuye protección constitucional frente al impacto de las nuevastecnologías de la información y comunicación (TIC), en lo que respecta a la tutela del derecho fundamental a la autodeterminación informativa. La metodología aplicada para el estudio de este fenómeno jurídico se derivó de la teoría tridimensional del derecho. Así, el objetivo de esta investigación se justificó a partir del estudio y análisis del régimen jurídico en Ecuador para la garantía del Habeas Data; y, caracterización de los presupuestos jurídicos necesarios para garantizar su ejercicio en la sociedad de la información. Al respecto, la doctrina considera que el habeas data y el derecho a la autodeterminación informativa constituye un instituto de garantía de otros derechos fundamentales y que, en la sociedad de la información, no se trata de impedir el uso de TIC sino de conciliar estas con el respeto de la dignidad del hombre. Como principales resultados están la importancia de las resoluciones de la Corte Constitucional en donde se precisa la incorporación en el Derecho de nuevos conceptos relacionados con esta garantía. Cardinalmente, la libertad informática y autodeterminación informativa se presentan como instituciones jurídicas orientadas a tutelar no solamente el “acceso” sino también el “control” sobre los datos personales. Por ello, en la era tecnológica se concluye que el Hábeas Data debe garantizar la libertad informática en lo concerniente al tratamiento “ilegítimo” y “no autorizado” de la información personal.
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Pica, Luís Manuel. "ENTRE A SAÚDE PÚBLICA E TUTELA DOS DADOS PESSOAIS EM SITUAÇÃO DE CRISE PANDÉMICA: O CONTACT TRACING SEGUNDO O REGIME JURÍDICO DE DIREITO DA UNIÃO EUROPEIA E DO REGULAMENTO GERAL DE PROTEÇÃO DE DADOS / BETWEEN PUBLIC HEALTH AND THE PROTECTION OF PERSONAL DATA IN A SITUATION OF PANDEMIC CRISIS: CONTACT TRACING UNDER EUROPEAN UNION LAW AND THE GENERAL DATA PROTECTION REGULATION." RFD- Revista da Faculdade de Direito da UERJ, no. 41 (November 25, 2022): 1–17. http://dx.doi.org/10.12957/rfd.2022.51436.

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Abstract:
Resumo: O artigo discute as implicações jurídicas que derivam do fenómeno tecnológico denominado por “contact tracing”, o qual consiste numa técnica de rastreio através do tratamento massivo de dados pessoais de um grande volume de sujeitos. O objetivo é que este tratamento permita descobrir situações patológicas ligadas ao novo SARS-CoV2, adotando posteriormente um conjunto de ações que procuram mitigar os efeitos negativos deste vírus. Mas, contudo, levantam-se um conjunto de questões que merecem resposta, designadamente sobre a necessidade dos dados pessoais dos sujeitos, a sua legitimidade no tratamento e quais os limites dos poderes estaduais? Assim, quais os contextos de legitimidade e de necessidade de tratamento dos dados pessoais? Será que a necessidade dos dados pessoais pressupõe a ablação da tutela dos dados pessoais necessários ao controlo dos efeitos derivados do surto pandémico? Traçando o processo de tutela dos dados pessoais objeto de tratamento pelos Estados, a fim de dar cumprimento aos desideratos de prevenção e mitigação dos efeitos negativos despoletados pelo novo SARS-CoV2, será possível concluir pelo interesse público em detrimento dos interesses egoístas dos titulares dos dados pessoais? Ou será necessário adotar as medidas garantísticas consideradas suficientes e que não desconfigurem a posição central e matricial que o homem deve assumir num Estado baseado no respeito pela dignidade da pessoa humana? Procuraremos, com o presente artigo, dar resposta a estas questões enunciando a nossa posição e abordando as mesmas segundo uma visão europeia e atendendo ao quadro normativo de Direito da União Europeia e atendendo ao Regulamento Geral de Proteção de Dados, em vigor desde 2018 em todos os Estados-Membros e países, espaços ou territórios que tenham ligações com sujeitos residentes em qualquer dos Estados-Membros da União Europeia.Palavras-chave: COVID-19. Tutela Dados Pessoais. Saúde Pública. Contact tracing. Abstract: The article discusses the legal implications arising from the technological phenomenon known as "contact tracing", which consists of a tracking technique through the massive processing of personal data of a large volume of subjects. The aim is that this processing allows the discovery of pathological situations linked to the new SARS-CoV2, subsequently adopting a set of actions that seek to mitigate the negative effects of this virus. However, a set of questions arise that deserve an answer, namely about the need for the subjects' personal data, their legitimacy in the processing and what are the limits of state powers? Thus, what are the contexts of legitimacy and necessity of the processing of personal data? Does the necessity of the personal data presuppose the abrogation of the protection of personal data necessary to control the effects derived from the pandemic outbreak? Tracing the process of protection of personal data being processed by States in order to meet the desiderata of prevention and mitigation of the negative effects triggered by the new SARS-CoV2, is it possible to conclude that the public interest prevails over the selfish interests of the holders of personal data? Or is it necessary to adopt the guarantee measures considered sufficient and that do not disfigure the central and central position that man must assume in a State based on the respect for the dignity of the human being? With this article, we will try to answer these questions by stating our position and addressing them from a European perspective and taking into account the legal framework of European Union law and the General Data Protection Regulation, in force since 2018 in all Member States and countries, areas or territories that have links with subjects residing in any of the Member States of the European Union.Keywords: COVID-19. Protection personal data. Public health. Contact tracing.
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Jácome, Josselyn, and Beatriz Meythaler. "El vacío legal de las acciones que tutelan el derecho a la información en el Ecuador." USFQ Law Review 2, no. 1 (September 1, 2015): 22. http://dx.doi.org/10.18272/lr.v2i1.877.

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Abstract:
En Ecuador, el derecho de acceso a la información se encuentra tutelado a través de dos mecanismos constitucionales, el hábeas data, y la acción de acceso a la información pública. Si bien el objetivo de cada recurso es salvaguardar el derecho antes mencionado, el contenido y alcance de cada uno es diferente. Mientras el hábeas data permite el acceso y manejo de la información personal, la acción de acceso a la información pública abre las puertas al escrutinio de la sociedad en el trabajo de la Administración Pública. Sin embargo, como se analizará en líneas posteriores, existen casos en los que acceder a la información de un desaparecido o fallecido es una tarea imposible, sobre todo cuando se trata de datos personales o hechos que rodearon la situación de su destino. Por esta razón, el presente ensayo tiene como propósito estudiar el alcance de la acción constitucional de acceso de información pública y del hábeas data, para luego verificar sus limitaciones al derecho de información, y cómo ello afecta a la potestad de los familiares del fallecido o del desaparecido para acceder a datos veraces sobre el paradero del mismo. Tras entender los limitantes de dichas acciones, se comprobará la existencia del vacío legal en que se incurre en el Ecuador y su posible solución.
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SILVESTRE, Gilberto Fachetti, Carolina Biazatti BORGES, and Nauani Schades BENEVIDES. "THE PROCEDURAL PROTECTION OF DATA DE-INDEXING IN INTERNET SEARCH ENGINES: THE EFFECTIVENESS IN BRAZIL OF THE SO-CALLED “RIGHT TO BE FORGOTTEN” AGAINST MEDIA COMPANIES." Revista Juridica 1, no. 54 (March 29, 2019): 25. http://dx.doi.org/10.21902/revistajur.2316-753x.v1i54.3299.

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Abstract:
ABSTRACT The right to be forgotten is recognized by the brazilian courts as embodied in the protection of human dignity. However, in the contemporary virtual environment, this right faces severe difficulties to be made effective, demanding instruments compatible with i) the dynamics of virtual relations; ii) the importance of conflicting — personal and public — legal assets; iii) the functioning mechanisms of virtual structures; and iv) the technical capacity for cessation or mitigation of the damage of the individuals involved. In this context, this research analyzes the viability of procedural protection of the right to be forgotten in Brazil through the de-indexing of data, recognizing the active role of search engine companies in its effectiveness before media companies. Methodologically, the study is based on a documentary research, done on a sampling of the brazilian legal literature and of the paradigmatic judgments of the brazilian Superior Court of Justice (SCJ). Also, a qualitative research was carried out, as it analyzed the foundations and effects verified in the samplings of those documents. There was also a quali-quantitative research of the decisions of the Superior Court of Justice aiming to verify if there is jurisprudence, or only isolated decisions. The deductive method was used, with the major premise — taken to be true — that it is possibile to extend the application’s spectrum of the protection of the right to be forgotten, and secondly, that the SCJ has a conservative position regarding the role of search engines. KEYWORDS: Civil Procedural Law; Data de-indexing; Right to be forgotten; Search engines. RESUMOO direito ao esquecimento é reconhecido pelo Judiciário como inserido na tutela da dignidade da pessoa humana. Entretanto, no ambiente virtual contemporâneo, esse direito enfrenta severas dificuldades para ser efetivado, demandando instrumentos compatíveis com a dinamicidade das relações virtuais, a importância dos bens jurídicos — pessoais e públicos — em conflito, os mecanismos de funcionamento das estruturas virtuais e a capacidade técnica dos sujeitos envolvidos para cessação ou mitigação do dano. Nesse contexto, esta pesquisa analisa a viabilidade de tutela processual do direito ao esquecimento no Brasil por meio da desindexação de dados, reconhecendo-se o papel ativo das empresas motores de busca na sua efetivação perante as empresas de comunicação. Metodologicamente, o trabalho se fundamenta em uma pesquisa documental, feita sobre uma amostragem da literatura jurídica brasileira e de julgados paradigmáticos do Superior Tribunal de Justiça (STJ). Outrossim, procedeu-se a uma pesquisa qualitativa, pois analisou os fundamentos e efeitos verificados nas amostragens daqueles documentos. Houve, ainda, uma pesquisa qualiquantitativa, dos julgados do Superior Tribunal de Justiça objetivando verificar se há jurisprudência, ou apenas julgados isolados. Empregou-se o método dedutivo, tendo por premissa maior, considerada verdadeira, a possibilidade de ampliar o espectro de aplicação da proteção do direito ao esquecimento, e por segunda premissa, que o STJ apresenta posição conservadora em relação ao papel dos motores de busca. PALAVRAS-CHAVE: Processo civil; Desindexação de informações; Direito ao esquecimento; Motores de busca.
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Dissertations / Theses on the topic "Tutela dati personali"

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Favero, Luca <1983&gt. "La dimensione esterna della tutela dei dati personali nel diritto dell'Unione Europea." Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2013. http://amsdottorato.unibo.it/5468/1/Favero_Luca_Tesi.pdf.

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Abstract:
Questa tesi di dottorato ha per oggetto l’analisi della dimensione esterna della tutela dei dati personali, ossia lo studio dei meccanismi attraverso cui il diritto dell’Unione Europea assicura ai dati che vengono trasferiti verso Paesi terzi un elevato livello di protezione. In questo modo la tesi si propone di evidenziare i risultati conseguiti alla luce di quella che si rivela sempre più essere una vera e propria “politica estera legislativa” dell’Unione Europea volta alla protezione del diritto fondamentale alla tutela dei dati personali.
This doctoral thesis deals with the external dimension of personal data protection, thus with the mechanisms by which the law of the European Union ensures an adequate level of protection to the personal data that are transferred to third countries. Under this perspective, the aim of the thesis is to underline the achievements of what amounts to a “legislative foreign policy” of the European Union aimed at the protection of personal data as a fundamental right of the individuals.
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Favero, Luca <1983&gt. "La dimensione esterna della tutela dei dati personali nel diritto dell'Unione Europea." Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2013. http://amsdottorato.unibo.it/5468/.

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Abstract:
Questa tesi di dottorato ha per oggetto l’analisi della dimensione esterna della tutela dei dati personali, ossia lo studio dei meccanismi attraverso cui il diritto dell’Unione Europea assicura ai dati che vengono trasferiti verso Paesi terzi un elevato livello di protezione. In questo modo la tesi si propone di evidenziare i risultati conseguiti alla luce di quella che si rivela sempre più essere una vera e propria “politica estera legislativa” dell’Unione Europea volta alla protezione del diritto fondamentale alla tutela dei dati personali.
This doctoral thesis deals with the external dimension of personal data protection, thus with the mechanisms by which the law of the European Union ensures an adequate level of protection to the personal data that are transferred to third countries. Under this perspective, the aim of the thesis is to underline the achievements of what amounts to a “legislative foreign policy” of the European Union aimed at the protection of personal data as a fundamental right of the individuals.
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CHIODAROLI, BENEDETTA. "IL DIRITTO FONDAMENTALE ALLA PROTEZIONE DEI DATI PERSONALI NELL'UNIONE EUROPEA E I TERRITORI DI CONFINE: RIFLESSIONI CRITICHE SULLA TUTELA DEI NON-EU CITIZENS." Doctoral thesis, Università Cattolica del Sacro Cuore, 2022. http://hdl.handle.net/10280/127987.

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Abstract:
Il lavoro di ricerca approfondisce il tema del diritto alla protezione dei dati personali nell’Unione europea dei non-EU citizens, nell’ambito delle politiche UE di gestione dell’immigrazione e controllo delle frontiere. Muovendo dall’esame del quadro giuridico di riferimento, si evidenzia la natura di diritto fondamentale sancita dall’art. 8 Carta dei diritti fondamentali dell’Unione europea e meglio precisata dalla giurisprudenza della Corte di giustizia dell'UE. La ricerca illustra, in seguito, l’applicazione del diritto in questione nel contesto settoriale prescelto ed approfondisce, in particolare, due principali tematiche: l’ampio e controverso utilizzo dei large-scale databases previsti dalla disciplina UE in tali ambiti – dal sistema Schengen, istitutivo del SIS, ai più recenti VIS, EURODAC, EES, ETIAS; il tema della prevista interoperabilità dei databases, la cui realizzazione, anche alla luce del Nuovo Patto UE sulla Migrazione e l’Asilo, sembra porre in discussione l’effettiva tutela dell’art. 8 Carta per i non-EU citizens. Infine, si propongono alcune riflessioni critiche sul bilanciamento degli interessi in gioco (tutela dei dati personali vs. gestione efficace del fenomeno migratorio, tutela della sicurezza e dell’ordine pubblico), attraverso l’analisi di alcune pronunce della Corte di giustizia e dell’esempio concreto dei sistemi di riconoscimento facciale automatico.
The research focuses on the EU right to data protection of non-EU citizens in the fields of migration and borders control. Once outlined the current legal framework of such right in the EU, it is highlighted the nature of fundamental right enshrined by Article 8 of the EU Charter of Fundamental Rights and better defined by the EU Court of justice case law. The application of right to data protection in the mentioned fields is scrutinized from two different perspectives: the use of sectoral large-scale databases (SIS, VIS, EURODAC, EES, ETIAS); the controversial interoperability of such databases, which appears extremely challenging for the actual respect of Article 8 also within the framework of the EU New Pact on Migration and Asylum. Finally, some critical remarks on the balancing between data protection and other general interests of the EU (efficient management of migration and borders control) are offered, through the analysis of certain EU Court of Justice rulings and the case of automatic facial recognition techniques.
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Deana, Alessia. "protezione dei dati personali e tutela della sicurezza pubblica: la prospettiva europea sul caso apple vs fbi e la strage di san bernardino." Bachelor's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2021.

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Abstract:
L’obiettivo di questa trattazione è quello di esporre il rapporto controverso fra il diritto alla privacy, garantito ad ogni cittadino, e la tutela della sicurezza nazionale. L’episodio protagonista che verrà analizzato riguarda il contenzioso che, nel dicembre del 2015, ha coinvolto la società Apple Inc. e l’Fbi. Nella prima parte dell’elaborato l’attenzione verrà focalizzata sul concetto di privacy, approfondendo la sua diversa impostazione nelle normative americana e europea. In particolare, si partirà dal right to be let alone del 1890 per giungere a quella che è la concezione attuale del diritto alla protezione dei dati personali secondo il GDPR e il Privacy Act per poi elaborarne un confronto. Successivamente, verrà analizzato il tema della tutela della sicurezza pubblica facendo ricorso ad alcuni esempi di leggi emanate a seguito degli attentati terroristici dell’11 settembre. Nella seconda parte, dunque, si entrerà nel vivo della Strage di San Bernardino, ripercorrendo passo dopo passo le indagini. Il focus sarà lo scontro legale tra Apple e Fbi e le trattative in merito al dispositivo rinvenuto durante la strage. Infine, si ipotizzerà di “trasportare” il caso nella normativa europea, ossia immaginando la sua risoluzione qualora la normativa adottata non fosse stata quella americana.
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Pugliese, Francesca. "Il controllo della posta elettronica e dell'utilizzo delle risorse informatiche da parte dei lavoratori nella giurisprudenza dell'Autorità Garante per la protezione dei dati personali." Bachelor's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2010. http://amslaurea.unibo.it/1614/.

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KAISER, ELENA. "LIMITAZIONI E DEROGHE ALLA TUTELA DEI DATI PERSONALI PER RAGIONIDI SICUREZZA NAZIONALE ED ESIGENZE DI LAW ENFORCEMENT NELDIRITTO INTERNAZIONALE E NEL DIRITTO DELL¿UNIONE EUROPEA." Doctoral thesis, Università degli Studi di Milano, 2019. http://hdl.handle.net/2434/612883.

Full text
Abstract:
The Ph.D. project aimed to analyze the right to privacy in light of the recent restrictions and derogations put in place in international and European law, particularly in response to the terrorist attacks that occurred on 11th September, 2001. In this context, tensions peaked in 2013 when former NSA employee, Edward Snowden, denounced mass surveillance programs put in place by the American government. These programs, made also possible by the collaboration of the most important American internet service providers, aimed to monitor American citizens and not. Undeniably, in 2013 the international community gained greater awareness of the potential risks connected to the indiscriminate collection of personal information by the National Security and law enforcement authorities. In fact, there are still many States that consider mass surveillance an effective tool in protecting national security and preventing terrorist attacks. However, these measures simultaneously contain considerable risks for citizens' rights, due to either the frequent lack of adequate jurisdictional control at a national level or the indiscriminate nature of the data collected. Despite the importance of the right to privacy, there is still a lack of adequate legislation in this matter. This is especially evident at the international level. Notably, Article 12 of the Universal Declaration of Human Rights and Article 17 of the International Covenant on Civil and Political Rights both fail to explicitly provide for the protection of personal data. Furthermore, there is no mention of this right in article 8 ECHR. The legal deficiencies, mainly caused by the lack of adequate technical knowledge on the matter during the period that these conventions were drafted and ratified, have been partially compensated for by the development in case-law put in place by the European Court of Human Rights, beginning with the Klass and others v. Germany sentence until the more recent Big Brother Watch and others v. United Kingdom. In particular, according to the judges of Strasbourg, any limitation must be provided for by law, pursuing a legitimate aim, is necessary in a democratic society and respectful of the principle of proportionality. From a legislative point of view, the situation seems to be consistently more favorable in the European context where the right to privacy has become a fundamental right, according to Article 8 of the Charter of Fundamental Rights of the European Union and Article 16 TFEU. In the final part of the project have been also identified and analyzed other significant unresolved issues in the context of the right to privacy, regarding in particular corporate responsibility for illegitimate transmission of personal data to National Security and law enforcement authorities, which violates international standards protecting human rights, and possible extraterritorial exercise of jurisdiction by monitoring bodies.
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ROSSI, NICOLO'. "IL POTERE DI CONTROLLO DEL DATORE DI LAVORO TRA ESIGENZE DELL'IMPRESA E TUTELA DELLA DIGNITA' E DELLA RISERVATEZZA DEI LAVORATORI." Doctoral thesis, Università Cattolica del Sacro Cuore, 2019. http://hdl.handle.net/10280/59517.

Full text
Abstract:
Il potere di controllare l’attività dei lavoratori subordinati è da sempre una manifestazione ineliminabile della posizione giuridica del datore di lavoro. Nella misura in cui risulta necessario alla corretta esecuzione del contratto, l’assoggettamento del lavoratore al controllo datoriale costituisce una componente essenziale del rapporto di cui all’art. 2094 c.c., contribuendo a definire la nozione stessa di subordinazione. Proprio per questa ragione, una precisa ricognizione dei limiti posti dall’ordinamento ai controlli dell’imprenditore assume fondamentale importanza, onde scongiurare il rischio che la relazione che si instaura nei luoghi di lavoro divenga occasione di condizionamenti della libertà del lavoratore, incompatibili con i principi su cui si fonda una società democratica. Prendendo le mosse da tali considerazioni, l’opera analizza il quadro normativo sul potere di controllo del datore di lavoro, concentrandosi soprattutto sulle regole sancite dallo Statuto dei lavoratori e sulla più recente disciplina di protezione dei dati personali. Nei quattro capitoli lungo i quali si articola, la riflessione viene svolta con sguardo rivolto sia ai tradizionali problemi della materia sia alle nuove sfide sollevate dall’innovazione tecnologica.
The power to control the activity of workers has always been an ineradicable manifestation of the employer’s legal position. To the extent that it is necessary for the correct performance of the contract, the subjection of the worker to the employer control is an essential element of the relationship referred to in Article 2094 of the Italian Civil Code and plays a crucial role in the definition of subordination. For this reason, an accurate recognition of the legal limits on the entrepreneur’s controls is important to avoid the risk that the employment relationship becomes an occasion for conditioning workers’ freedom in a way that is incompatible with the principles of a democratic society. Based on these considerations, the study analyzes the regulatory framework on the employer’s power to control workers, focusing mostly on the rules laid down by Legge no. 300/1970 (Statuto dei lavoratori) and on the recent Personal Data Protection Regulation. The reflection, which is organized around four chapters, is carried out with an eye on both traditional problems related to this topic and new challenges raised by technological innovation.
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ROSSI, NICOLO'. "IL POTERE DI CONTROLLO DEL DATORE DI LAVORO TRA ESIGENZE DELL'IMPRESA E TUTELA DELLA DIGNITA' E DELLA RISERVATEZZA DEI LAVORATORI." Doctoral thesis, Università Cattolica del Sacro Cuore, 2019. http://hdl.handle.net/10280/59517.

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Abstract:
Il potere di controllare l’attività dei lavoratori subordinati è da sempre una manifestazione ineliminabile della posizione giuridica del datore di lavoro. Nella misura in cui risulta necessario alla corretta esecuzione del contratto, l’assoggettamento del lavoratore al controllo datoriale costituisce una componente essenziale del rapporto di cui all’art. 2094 c.c., contribuendo a definire la nozione stessa di subordinazione. Proprio per questa ragione, una precisa ricognizione dei limiti posti dall’ordinamento ai controlli dell’imprenditore assume fondamentale importanza, onde scongiurare il rischio che la relazione che si instaura nei luoghi di lavoro divenga occasione di condizionamenti della libertà del lavoratore, incompatibili con i principi su cui si fonda una società democratica. Prendendo le mosse da tali considerazioni, l’opera analizza il quadro normativo sul potere di controllo del datore di lavoro, concentrandosi soprattutto sulle regole sancite dallo Statuto dei lavoratori e sulla più recente disciplina di protezione dei dati personali. Nei quattro capitoli lungo i quali si articola, la riflessione viene svolta con sguardo rivolto sia ai tradizionali problemi della materia sia alle nuove sfide sollevate dall’innovazione tecnologica.
The power to control the activity of workers has always been an ineradicable manifestation of the employer’s legal position. To the extent that it is necessary for the correct performance of the contract, the subjection of the worker to the employer control is an essential element of the relationship referred to in Article 2094 of the Italian Civil Code and plays a crucial role in the definition of subordination. For this reason, an accurate recognition of the legal limits on the entrepreneur’s controls is important to avoid the risk that the employment relationship becomes an occasion for conditioning workers’ freedom in a way that is incompatible with the principles of a democratic society. Based on these considerations, the study analyzes the regulatory framework on the employer’s power to control workers, focusing mostly on the rules laid down by Legge no. 300/1970 (Statuto dei lavoratori) and on the recent Personal Data Protection Regulation. The reflection, which is organized around four chapters, is carried out with an eye on both traditional problems related to this topic and new challenges raised by technological innovation.
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RESTA, VALENTINA. "Società digitale e libertà religiosa." Doctoral thesis, Università Cattolica del Sacro Cuore, 2008. http://hdl.handle.net/10280/215.

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Abstract:
Gli sviluppi tecnologici vissuti nell'ultimo quarto di secolo hanno determinato forti mutamenti non solo nella materialità dell'esistere, ma anche nella dimensione spirituale della persona. L'avvento della cittadinanza digitale ha obbligato ad un ripensamento del catalogo dei diritti e delle forme di esercizio degli stessi. La libertà religiosa, tanto nella sua dimensione individuale quanto in quella associata non solo ha subito l'influenza di tali cambiamenti, ma si è dimostrata in molti casi settore privilegiato per verificare la validità delle nuove forme di governo derivanti dallo sviluppo sempre più massiccio delle tecnologie informatiche. A partire, dunque, da un ripensamento dei rapporti tra diritto e religione sono stati individuati alcuni settori specifici di analisi al cui interno saggiare le nuove forme di governo elettronico, per comprendere le nuove declinazioni del diritto di libertà religiosa nella società digitale. Tali settori sono: la presenza delle confessioni nel sistema della stampa nazionale; il nuovo mondo di Internet e le problematiche connesse alla tutela dei marchi e del sentimento religioso; la presenza delle confessioni religiose nel sistema radio televisivo; la tutela dei dati sensibili religiosi nel nuovo Codice sulla privacy.
Last 25 years, technological developments have determined very important changes both on the material side and on the spiritual one of the people. The introduction of digital citizenship has obliged to rethink the bunch of rights and the way to apply them. The religious freedom, both individually and in association, has suffered the effects of these changes, but moreover has been a preferred sector where testing new governance rules needed to manage the innovations due to constantly increasing presence of information technologies in day by day life. Therefore, starting from a deep rethinking of the relationships between law and religion, some sectors of analysis, where testing new electronic governance rules, has been identified, in order to understand new evolutions of religious freedom rights in the digital society. These sectors are: presence of religious denominations in the national press; Internet world and issues related both to the trademark management and to religious sentiments; presence of religious denominations in radio-TV system; protection of religious sensitive personal data in agreement with the new privacy Code.
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RESTA, VALENTINA. "Società digitale e libertà religiosa." Doctoral thesis, Università Cattolica del Sacro Cuore, 2008. http://hdl.handle.net/10280/215.

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Abstract:
Gli sviluppi tecnologici vissuti nell'ultimo quarto di secolo hanno determinato forti mutamenti non solo nella materialità dell'esistere, ma anche nella dimensione spirituale della persona. L'avvento della cittadinanza digitale ha obbligato ad un ripensamento del catalogo dei diritti e delle forme di esercizio degli stessi. La libertà religiosa, tanto nella sua dimensione individuale quanto in quella associata non solo ha subito l'influenza di tali cambiamenti, ma si è dimostrata in molti casi settore privilegiato per verificare la validità delle nuove forme di governo derivanti dallo sviluppo sempre più massiccio delle tecnologie informatiche. A partire, dunque, da un ripensamento dei rapporti tra diritto e religione sono stati individuati alcuni settori specifici di analisi al cui interno saggiare le nuove forme di governo elettronico, per comprendere le nuove declinazioni del diritto di libertà religiosa nella società digitale. Tali settori sono: la presenza delle confessioni nel sistema della stampa nazionale; il nuovo mondo di Internet e le problematiche connesse alla tutela dei marchi e del sentimento religioso; la presenza delle confessioni religiose nel sistema radio televisivo; la tutela dei dati sensibili religiosi nel nuovo Codice sulla privacy.
Last 25 years, technological developments have determined very important changes both on the material side and on the spiritual one of the people. The introduction of digital citizenship has obliged to rethink the bunch of rights and the way to apply them. The religious freedom, both individually and in association, has suffered the effects of these changes, but moreover has been a preferred sector where testing new governance rules needed to manage the innovations due to constantly increasing presence of information technologies in day by day life. Therefore, starting from a deep rethinking of the relationships between law and religion, some sectors of analysis, where testing new electronic governance rules, has been identified, in order to understand new evolutions of religious freedom rights in the digital society. These sectors are: presence of religious denominations in the national press; Internet world and issues related both to the trademark management and to religious sentiments; presence of religious denominations in radio-TV system; protection of religious sensitive personal data in agreement with the new privacy Code.
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Books on the topic "Tutela dati personali"

1

Casucci, Felice. Tutela della privacy e misure di sicurezza dei dati personali. Napoli: Edizioni scientifiche italiane, 2006.

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2

Ettore, Giannantonio, Losano Mario G, Zeno-Zencovich Vincenzo, Arieta Giovanni, and Italy, eds. La tutela dei dati personali: Commentario alla L. 675/1996. Padova: CEDAM, 1997.

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3

Emilio, Tosi, ed. Il Codice della privacy: Tutela e sicurezza dei dati personali : normativa nazionale e comunitaria. Piacenza: La tribuna, 2002.

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4

Cirillo, Gianpiero Paolo. La tutela della privacy nel sistema del nuovo codice sulla protezione dei dati personali: Tutela civile, in via amministrativa, penale. Padova: CEDAM, 2004.

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5

Zallone, Raffaele. Elementi di diritto dell'informatica: Tutela dei dati personali, documento informatico e firma digitale, Internet e commercio elettronico. Milano: F. Angeli, 2007.

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6

Giacomo, Claudio De. Diritto, libertà e privacy nel mondo della comunicazione globale: Il contributo della teoria generale del diritto allo studio della normativa sulla tutela dei dati personali. Milano: A. Giuffrè, 1999.

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7

Buttarelli, Giovanni. Banche dati e tutela della riservatezza: La privacy nella società dell'informazione : commento analitico alle leggi 31 dicembre 1996, nn. 675 e 676 in materia di trattamento dei dati personali e alla normativa comunitaria ed internazionale. Milano: Giuffrè, 1997.

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8

Atelli, Massimiliano. Privacy e telecomunicazioni: Commentario al D. lgs. n. 171/1998 recante norme in materia di trattamento dei dati personali e tutela della vita privata nel settore delle telecomunicazioni. Napoli: Jovene, 1999.

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9

Laura, Fioravanti, ed. La tutela penale della persona: Nuove frontiere, difficili equilibri. Milano: Giuffrè, 2001.

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10

Santos, Cifuentes. El derecho a la vida privada: Tutela a la intimidad. Buenos Aires: La Ley, 2007.

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Book chapters on the topic "Tutela dati personali"

1

Tani, Tommaso. "L’incidenza dei big data e del machine learning sui principi alla base del Regolamento Europeo per la tutela dei dati personali (2016/679/UE) e proposte per una nuova normativa in tema di privacy." In Società delle tecnologie esponenziali e General Data Protection Regulation, 35–65. Ledizioni, 2018. http://dx.doi.org/10.4000/books.ledizioni.3946.

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Conference papers on the topic "Tutela dati personali"

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Cohen Zilka, Gila. "The Tutor’s Role in the Online Training of Preservice Teachers: Tutor and Tutee Perspectives." In InSITE 2022: Informing Science + IT Education Conferences. Informing Science Institute, 2022. http://dx.doi.org/10.28945/4946.

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Abstract:
Aim / Purpose This study examined the perception of the role of tutors in online training of preservice teachers during the COVID period, from the perspective of pre-service teachers and their tutors. Background Because of the COVID pandemic, learning in schools was conducted online, therefore preservice teachers’ practicum also took place online, as did the tutoring process. Methodology The research question was: How did preservice teachers and their tutors perceive the experience of teaching during the COVID period perceived by them; specifically, what was their sense of self-efficacy and satisfaction, and what difficulties did they encounter? This was a quantitative study. The sample included 221 participants comprising 111 tutors and 110 preservice teachers. Data were collected in Israel in 2021. Contribution This study sheds light on the process of online tutoring of preservice teachers by their tutors. Findings The study found that preservice teachers and their tutors perceived the practicum during the COVID period to be helpful, answering preservice teachers’ needs and providing professional assistance in their training. This was more so in the professional aspects of teaching, in the emotional aspects of the tutoring process, and in the process of shaping the preservice teachers’ professional identity, and less so in the organizational aspects of the school. In both groups (tutors and preservice teachers), it emerged that during a com-plex period of social isolation, maintaining contact reinforces the sense of self-efficacy. Tutors who encountered fewer technical difficulties and thought the tutoring process was enjoyable expressed more satisfaction with the tutoring process. Tutors felt that they were able to get better acquainted personally with the preservice teachers they taught, and vice versa, and preservice teachers were able to get to know their tutors personally. Tutors thought that their interpersonal communication benefitted the preservice teachers, that they listened to their mentees, and understood them. Preservice teachers felt that tutors allowed them to voice their expectations and concerns about their teaching experiences. Recommendations for Practitioners One of the main goals of practicum in studies toward a teaching certificate is to prepare the students for their role as teachers. In the online tutoring process, emphasis should be placed on professional aspects (such as instruction and classroom management, identifying points for improvement and setting them as goals and challenges for the future) and on emotional aspects (such as promoting growth and personal development of preservice teachers in the process of shaping their professional identity). Recommendations for Researchers One of the findings of the study is that the tutor-mentee relationship should be preserved in remote tutoring. The findings showed a positive correlation between maintaining such contact and high self-efficacy for both tutors and preservice teachers. It was found that tutors who reported high self-efficacy felt that interpersonal communication benefitted the teachers they were guiding. Impact on Society Information collected in this study indicates that the tutors made a great effort to provide preservice teachers with meaningful coaching during the COVID period. In certain aspects, the tutoring was more successful and in other aspects less so, given the characteristics of the period, such as social distancing, no attendance of regular classes at school, and so forth. Future Research It is recommended to continue investigating the online tutoring process, both from the perspective of preservice teachers and of tutors, to explore in-depth the correlation between self-efficacy and interpersonal communication, with emphasis on feedback between the tutors and preservice teachers.
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Cedroni, Anna Rita. "Roadmap per una citta sostenibile: Vienna." In International Conference Virtual City and Territory. Roma: Centre de Política de Sòl i Valoracions, 2014. http://dx.doi.org/10.5821/ctv.7915.

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Abstract:
Al di là di più di duemila anni di tradizione storica, l’Austria, ha mostrato con coraggio, fin dall’entrata nella Comunità Europea, il suo sviluppo economico così come la sua modernità e la sua apertura verso l’esterno. La dinamicità culturale e tecnologica della sua capitale, l’ha resa uno degli esempi più apprezzati da tutta l’Europa fin dall’inizio di questo secolo. In poco più 15 anni, Vienna è diventata di fatto la città europea con la migliore qualità della vita. Il merito di tale successo è dato sicuramente da due componenti fondamentali: la stabilità politica del Paese e il metodo di gestione dei processi di pianificazione territoriale e urbana. L’attuale sviluppo del territorio mostra come alla base di tale qualità i fattori prevalenti siano l’architettura, ma anche le politiche urbanistiche territoriali. Sta di fatto, spiega un recente rapporto del comune di Vienna sul tema risparmio energetico e sostenibilità, che per garantire e mantenere una tale qualità della vita, occorre tener conto di tre costanti essenziali nelle dinamiche dei processi di sviluppo urbano: il rinnovamento, la ristrutturazione e l’espansione. Tali elementi consentono poi il confronto con modelli europei culturalmente più avanzati. La tutela dell’ambiente e del patrimonio ambientale si inseriscono in questo processo come una delle sfide più importanti che scaturiscono da tale confronto. Questo paper si prefigge di trattare l’esperienza viennese, ripercorrendo il lungo, ma rapido processo di cambiamento cominciato all’inizio degli anni Ottanta. Strumento generale di pianificazione urbanistica, il Piano di Sviluppo della Città (Stadtentwicklungsplan), ha costituito e costituisce tuttora lo strumento decennale di previsione e di programmazione energetica a livello urbano e territoriale, stabilendo le direttrici strategiche di espansione, di ristrutturazione e di rinnovamento della Città e del suo hinterland. Ma l’esclusività di tale strumento, è da vedere nell’anticipazione di temi come il consumo energetico, la sostenibilità e nell’individuazione della tutela ambientale, come questione prioritaria da includere nei programmi d’intervento da attuare a breve termine. Infatti, con la formulazione del primo Programma KliP (Klimaschutzprogramm) (1999–2009) e, successivamente, del secondo Programma KliP (2010-2020), vengono elaborati dei “pacchetti” di provvedimenti con obiettivi ben definiti, come per esempio la riduzione del 21%, a persona, dei gas di emissione e di gas propellenti rispetto ai valori rilevati nel 1990. Gli strumenti con i quali raggiungere tali obiettivi sono: la riduzione del fabbisogno energetico, l’introduzione di fonti di energia ecosostenibile, l’uso di materiali biologici nell’edilizia pubblica e privata a grande e piccola scala, ma soprattutto, gli interventi sulla mobilità, sulla gestione dei rifiuti e sulla protezione del paesaggio. Accanto ai Piani di Sviluppo, Il Programma SEP (Städtische Energieeffizienz-Programm), definisce le linee generali da seguire nella gestione della politica dei consumi energetici a lungo termine, ovvero fino alla fine del 2015. I risultati portano già nel 2011 ad un aumento della quota di energia rinnovabile del 10% del volume totale del consumo di energia. Tra gli incentivi ci sono quelli rivolti alla realizzazione di centrali elettriche, inceneritori per il riciclo di materie dalle quali ricavare energia, mentre un ruolo sempre più importante è dato dall’uso della geotermia, e dell’energia solare. La continuità programmatica culmina nella formulazione di un progetto unitario, SMART CITY WIEN, che riunisce ben dieci gruppi differenti di interessi, istituzioni pubbliche, enti privati, centri universitari di ricerca, ecc., attorno ad una visione a lunga scadenza: Smart Energy vision 2050. Al centro della tavola rotonda le tematiche: lo sviluppo della popolazione, l’ambiente, i metodi di gestione, l’economia, l’energia e la mobilità. Accanto a queste, sostenibilità, partecipazione, diversità, efficienza di risorse, sviluppo regionale integrato come pure sviluppo economico equilibrato sono gli elementi fondamentali per la preparazione delle decisioni future.
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