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Journal articles on the topic 'Tumore al polmone'

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Navarra, F., B. Orlandi, A. Bozzao, C. Micheli, A. Costanzi, A. Bottone, and M. Gallucci. "Analisi di 120 casi di metastasi spinali: Revisione critica delle teorie di prevalenza, distribuzione e linee di accrescimento." Rivista di Neuroradiologia 8, no. 2 (April 1995): 251–58. http://dx.doi.org/10.1177/197140099500800217.

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Abstract:
Sono stati valutati retrospettivamente 120 casi di metastasi spinali esaminati mediante RM presso il nostro Centro. Le tre sedi primitive con maggior tendenza metastatica spinale sono risultate essere il polmone, la mammella e la prostata, confermando la tendenza della letteratura classica. La localizzazione delle forme intra-vertebrali con diametro inferiore ai 2,5 cm mostra tendenza di distribuzione priva di differenze significative tra localizzazioni centro-vertebrali o localizzazioni periferiche in relazione al tumore di origine. Questi ultimi dati contrastano con l'ipotesi di una via metastatica differente tra tumori polmonari (via arteriosa) e da altre sedi (via venosa retrograda). Infine la tendenza di crescita posteriore delle metastasi sembra rispettare la linea mediana.
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Crasto, S., S. Duca, I. Gomes Pavanello, L. Rizzo, and R. Soffietti. "Carcinomatosi meningea cranica e spinale: Studio con RM." Rivista di Neuroradiologia 10, no. 5 (October 1997): 585–95. http://dx.doi.org/10.1177/197140099701000515.

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Abstract:
In accordo con i dati della letteratura la risonanza magnetica si è dimostrata il gold standard nell'individuazione delle localizzazioni metastatiche meningee; inoltre, la RM dovrebbe essere considerata l'indagine di scelta, anche nei confronti dell'esame citologico del liquor, non solo nella ricerca della disseminazione meningea, ma anche nel controllo nel tempo. Nella nostra casistica i tumori più rappresentati sono i medulloblastomi, i carcinomi della mammella, del polmone e i linfomi. Dopo somministrazione e.v. di mdc in RM abbiamo osservato diversi quadri topografici (disseminazione durale, leptomeningea oppure mista) e morfologici (lineare focale, lineare diffuso, nodulare oppure misto) della carcinomatosi meningea. Volendo tentare di fornire un quadro sintetico delle carcinomatosi meningee, si può concludere che nei pazienti con tumore primitivo intra-SNC la disseminazione meningea è prevalentemente di tipo durale e leptomeningea, con morfologia mista (lineare e nodulare), mentre nei pazienti con tumore primitivo extra-SNC si presenta soprattutto di tipo durale e con morfologia lineare diffusa.
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3

Grammatica, A., A. Bolzoni Villaret, M. Ravanelli, and P. Nicolai. "Tumore fibroso solitario della laringe sopraglottica." Acta Otorhinolaryngologica Italica 36, no. 3 (May 2016): 239–43. http://dx.doi.org/10.14639/0392-100x-194913.

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Abstract:
Il tumore fibroso solitario (SFT) è una neoplasia rara, benigna, di origine mesenchimale che generalmente origina nella pleura ma che raramente può coinvolgere altre sedi al di fuori degli spazi sierosi (mediastino, polmone, fegato, tiroide); il coinvolgimento laringeo è molto raro con solo pochi casi riportati in letteratura. Riportiamo un caso di SFT in una paziente di 41 anni con coinvolgimento della laringe sopraglottica. La sintomatologia è comparsa con disfonia e modesta odinofagia da 2 anni; L’esame fibrolaringoscopico ha evidenziato una massa sottomucosa con coinvolgimento della sovraglottide di sinistra e della parete mediale del seno piriforme. L’RMN rappresenta l’esame principale per escludere altre diagnosi (schwannoma, paragangliome ed emangioma) e per una corretta stadiazione mentre l’immunoistochimica e l’analisi citomorfologica (bcl-2 e CD34 positiva nel 90% dei casi) è la base per una diagnosi definitiva. La chirurgia (endoscopica o cielo aperto) è la prima scelta di trattamento e l’obbiettivo è un bilancio tra la radicalità oncologica e la funzione d’organo; nel caso riportato l’approccio è stato a cielo aperto per il volume della massa tumorale. La prognosi è buona e solo in alcuni casi (specialmente nei SFT pleurici) il comportamento biologico del tumore può essere di tipo maligno.
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Camerini, Andrea, Chiara Caparello, Maria Cristina Pennucci, Matteo Rotellini, Irene Stasi, Alessandro Torrini, and Enrico Vasile. "La gestione del tumore al polmone non a piccole cellule (NSCLC) ALK positivo – l’esperienza dell’Azienda USL Toscana Nord-Ovest." Drugs in Context 10 (November 12, 2021): 1–8. http://dx.doi.org/10.7573/dic.2021-8-8.

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Favaretto, Adolfo, Francesco Grossi, Alessandro Morabito, and Roberto Ravasio. "Il Costo Degli Eventi Avversi Associati ad Afatinib, Erlotinib e Gefitinib Nel Trattamento del Tumore del Polmone non a Piccole Cellule con Mutazione EGFR." Global & Regional Health Technology Assessment: Italian; Northern Europe and Spanish 4, no. 1 (January 2017): grhta.5000270. http://dx.doi.org/10.5301/grhta.5000270.

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6

Ardizzoni, Andrea, Mara Argenide Cafferata, and Riccardo Rosso. "EPOETINA ALFA NEI TUMORI DEL POLMONE." Tumori Journal 84, no. 6_suppl1 (November 1998): S20—S26. http://dx.doi.org/10.1177/03008916980846s104.

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Ferraù, F., and G. Antonelli. "I tumori del rachide." Rivista di Neuroradiologia 15, no. 4 (August 2002): 451–60. http://dx.doi.org/10.1177/197140090201500415.

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Abstract:
Il sistema scheletrico rappresenta nei tumori solidi la terza sede metastatica in ordine di frequenza, dopo fegato e polmoni. Di tutti i segmenti ossei, il rachide risulta essere quello maggiormente interessato. Dal punto di vista prognostico, il coinvolgimento osseo consente sopravvivenze relativamente più lunghe, ma è in grado di condizionare la qualità di vita pesantemente. L'integrazione terapeutica multispecialistica è indispensabile per una corretta valutazione diagnostica e terapeutica. Il trattamento comprende il controllo della malattia neoplastica di base e la terapia delle manifestazioni conseguenti alle metastasi ossee: compressione midollare, dolore, ipercalcemia, complicanze internistiche. Il trattamento oncologico specifico dipende fondamentalmente dallo stadio di malattia, dall'eventuale concomitante coinvolgimento viscerale, dalla ormonodipendenza e dalla chemiosensibilità della patologia neoplastica di base.
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Campisi, Costantino, Albina Zappalà, and Sara Terenzi. "Nuove Prospettive Nel Trattamento del Tumore Polmonare Con L'impiego di Paclitaxel." Tumori Journal 84, no. 4 (July 1998): 1–9. http://dx.doi.org/10.1177/030089169808400419.

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9

Cortellini, P., P. Sacchini, F. Poletti, and E. Bezzi. "Tumori Secondari Del Rene: A Proposito Di Una Associazione Sequenziale Di Carcinoma Anaplastico Di Endometrio, Polmone E Rene." Urologia Journal 52, no. 4 (August 1985): 597–606. http://dx.doi.org/10.1177/039156038505200422.

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10

Taddei, G. L., A. Papucci, and D. Moncini. "Metastasi spinali: Introduzione epidemiologica ed anatomo-patologica." Rivista di Neuroradiologia 8, no. 2 (April 1995): 141–44. http://dx.doi.org/10.1177/197140099500800202.

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Abstract:
Le metastasi spinali comprendono le neoplasie secondarie della colonna vertebrale e del midollo. I dati presenti in letteratura relativi all'incidenza delle metastasi spinali nei pazienti neoplastici sono molto variabili, comunque sempre elevati. L'interessamento vertebrale è presente nella quasi totalità dei casi. I tumori del polmone, della mammella, della prostata e del rene più frequentemente metastatizzano a livello spinale. La modalità di diffusione è prevalentemente ematica, più raramente perineurale, linfatica o liquorale. Le metastasi hanno sul tessuto osseo un effetto prevalentemente osteolitico, raramente osteocondensante (carcinoma prostatico e mammario). A livello del canale vertebrale le metastasi sono localizzate soprattutto in sede extramidollare e rappresentano le lesioni neoplastiche extradurali più frequenti nell'età adulto-avanzata. L'accertamento della primitività o secondarietà di queste lesioni può essere effettuato mediante biopsia a cielo aperto o agobiopsia, spesso per tentare di risolvere i casi dubbi è necessario l'ausilio di tecniche immunoistochimiche che permettono di evidenziare attraverso il citoscheletro cellulare la natura epiteliale, mesenchimale o nervosa delle cellule neoplastiche. Un ulteriore contributo l'anatomopatologo può fornirlo attraverso il riscontro autoptico. Durante tale esame diagnostico si possono evidenziare metastasi spinali in un paziente non rivelate attraverso gli esami clinici (Tomografia Assiale Computerizzata, Risonanza Magnetica), ovvero si può stabilire l'origine di una lesione spinale metastatica rimasta, fino all'obitus, a sede primitiva sconosciuta.
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Brunese, Luca, Barbara Greco, Francesca Rosa Setola, Francesco Lassandro, Mario Rosario Guarracino, Marialiusa De Rimini, Sergio Piccolo, et al. "Studio comparativo con esame TC contrastografico e con PET-TC del tumore polmonare non a piccole cellule." Medical Science Monitor 19 (2013): 95–101. http://dx.doi.org/10.12659/msm.883759.

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Genestreti, Giovenzio, Luca Ampollini, Marco Angelo Burgio, Luigi Rolli, Stefano Sanna, Emanuela Scarpi, Manuela Monti, et al. "Multicenter Institutional Experience of Surgically Resected Thymic Epithelial Tumors (TETs): An Observational Report on Behalf of F.O.N.I.C.A.P. (Forza Operativa Nazionale Interdisciplinare Contro il Cancro del Polmone)." Annals of Surgical Oncology 20, no. 9 (May 26, 2013): 2958–63. http://dx.doi.org/10.1245/s10434-013-3018-2.

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Genestreti, G., M. A. Burgio, L. Ampollini, S. Sanna, M. Monti, A. Santo, M. Mezzetti, G. Gavelli, A. Verlicchi, and R. Buosi. "Multicenter Institutional Experience of Surgically Resected Thymic Epithelial Tumors (TETS): an Observational Report on Behalf of F.O.N.I.C.A.P. (Forza Operativa Nazionale Interdisciplinare Contro Il Cancro Del Polmone)." Annals of Oncology 23 (September 2012): ix496—ix497. http://dx.doi.org/10.1016/s0923-7534(20)34081-3.

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Vattimo, A., L. Burroni, P. Bertelli, D. Volterrani, and A. Vella. "Metastasi spinali: Ruolo della medicina nucleare." Rivista di Neuroradiologia 8, no. 2 (April 1995): 157–60. http://dx.doi.org/10.1177/197140099500800204.

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Abstract:
Per lo studio delle metastasi scheletriche ed in particolare del rachide la medicina nucleare riesce a dare il suo apporto mediante la scintigrafia scheletrica con MDP-Tc99m e gamma-camera tradizionale e con F-18 e PET. Il midollo osseo può a sua volta essere indagato con microcolloidi marcati con Tc99m. Siccome numerosi tumori (mammella, prostata, polmone, rene e tiroide) metastatizzano frequentemente nello scheletro e prevalentemente nel midollo rosso, con il rachide come segmento più spesso coinvolto, la scintigrafia scheletrica rappresenta una indagine fondamentale per la stadiazione della malattia. Tale metodica presenta infatti una sensibilità molto elevata (maggiore del 95%) nel rilevare le lesioni ossee ed una specificità egualmente alta quando si tratta di lesioni multiple. Per le metastasi del rachide, la tecnica SPET è più sensibile e più accurata nel rilevare la lesione. Scarsa sensibilità e specificità si hanno invece nel mieloma multiplo. Dal punto di vista scintigrafico la lesione ossea si manifesta come un aumento focale di fissazione dell'indicatore radioattivo, dovuto alla reazione osteoblastica, alla neoformazione di osso ed all'aumento del flusso ematico. Meno frequentemente la lesione si manifesta come riduzione di fissazione dell'indicatore per la sostituzione di minerale in assenza di rimaneggiamento osseo circostante. Nel caso di una lesione unica, in cui la specificità della metodica è meno elevata, si procede alla esecuzione di una scintigrafia del midollo osseo per valutare il grado di invasione midollare. Alcune metastasi (carcinomi tiroidei, surrenalici, intestinali) possono infine essere studiate con indicatori positivi, in grado di legarsi alle cellule tumorali per le loro caratteristiche fisico-chimiche e/o fisiopatologiche.
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Genestreti, Giovenzio, Luca Ampollini, Marco Angelo Burgio, Luigi Rolli, Stefano Sanna, Emanuela Scarpi, Manuela Monti, et al. "Erratum to: Multicenter Institutional Experience of Surgically Resected Thymic Epithelial Tumors (TETs): An Observational Report on Behalf of F.O.N.I.C.A.P. (Forza Operativa Nazionale Interdisciplinare Contro il Cancro del Polmone)." Annals of Surgical Oncology 20, S3 (June 11, 2013): 754. http://dx.doi.org/10.1245/s10434-013-3057-8.

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Lucioni, C., R. Ravasio, and M. Marangolo. "Valutazione economica di gemcitabina da sola o in associazione nel trattamento del tumore polmonare non a piccole cellule (NSCLC): una rassegna sistematica della letteratura." PharmacoEconomics Italian Research Articles 6, no. 3 (November 2004): 161–78. http://dx.doi.org/10.1007/bf03320634.

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Lucioni, C., R. Ravasio, and M. Marangolo. "Erratum to: Valutazione economica di gemcitabina da sola o in associazione nel trattamento del tumore polmonare non a piccole cellule (NSCLC): una rassegna sistematica della letteratura." PharmacoEconomics Italian Research Articles 7, no. 1 (March 2005): 80. http://dx.doi.org/10.1007/bf03320537.

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Hanna, N. H. "Platinum-Etoposide Chemotherapy in Elderly Patients With Small-Cell Lung Cancer: Results of a Randomized Multicenter Phase II Study Assessing Attenuated-Dose or Full-Dose With Lenograstim Prophylaxis—A Forza Operativa Nazionale Italiana Carcinoma Polmonare and Gruppo Studio Tumori Polmonari Veneto (FONICAP-GSTPV) Study." Yearbook of Oncology 2006 (January 2006): 222–23. http://dx.doi.org/10.1016/s1040-1741(08)70156-8.

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Ardizzoni, Andrea, Adolfo Favaretto, Luca Boni, Editta Baldini, Federico Castiglioni, Paola Antonelli, Franca Pari, et al. "Platinum-Etoposide Chemotherapy in Elderly Patients With Small-Cell Lung Cancer: Results of a Randomized Multicenter Phase II Study Assessing Attenuated-Dose or Full-Dose With Lenograstim Prophylaxis—A Forza Operativa Nazionale Italiana Carcinoma Polmonare and Gruppo Studio Tumori Polmonari Veneto (FONICAP-GSTPV) Study." Journal of Clinical Oncology 23, no. 3 (January 20, 2005): 569–75. http://dx.doi.org/10.1200/jco.2005.11.140.

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Abstract:
Purpose Small-cell lung cancer (SCLC) is increasingly diagnosed in elderly patients, who are at higher risk of treatment-related morbidity and mortality. We conducted a randomized two-stage phase II study to assess the therapeutic index of two different platinum/etoposide regimens, attenuated-dose (AD) and full-dose (FD) plus prophylactic lenograstim. Patients and Methods SCLC patients older than 70 years were randomized to receive four courses of cisplatin 25 mg/m2 on days 1 and 2, and etoposide 60 mg/m2 on days 1, 2, and 3 every 3 weeks (AD); or cisplatin 40 mg/m2 on days 1 and 2, and etoposide 100 mg/m2 on days 1, 2, and 3 every 3 weeks, plus lenograstim 5 mg/kg days 5 through 12, every 3 weeks (FD). A combined primary end point named therapeutic success (TS), which took into account activity, toxicity, and compliance, was used. Results Ninety-five patients were enrolled. Seventy-five percent and 72% of the patients in the AD and FD arms, respectively, completed the treatment as per protocol. Response rate was 39% and 69% in the AD and FD arms, respectively, and 1-year survival probability was 18% and 39%, respectively. Treatment was well tolerated in both groups, with no grade 3 to 4 myelotoxicity in the AD arm, and 12% myelotoxicity in the FD arm. Overall, the observed TSs were 10 (36%) of 28 patients and 42 (63%) of 67 patients for AD and FD treatments, respectively. Conclusion In elderly patients with SCLC a full-dose cisplatin/etoposide regimen combined with prophylactic lenograstim is active and feasible, while attenuated doses of the same regimen are associated with a poor therapeutic outcome.
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Andreula, C. F., and A. Carella. "Lo studio RM delle metastasi spinali extradurali." Rivista di Neuroradiologia 8, no. 2 (April 1995): 181–94. http://dx.doi.org/10.1177/197140099500800208.

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Abstract:
Lo studio delle metastasi vertebrali in risonanza magnetica permette di superare la rigida distinzione in lesioni osteolitiche e osteoaddensanti, uso che inizialmente proposto dalla radiologia tradizionale è stato mantenuto, pur se con critiche, anche con l'avvento di metodiche più moderne. La lesione osteorarefacente e la lesione osteosclerotica sono i due estremi di un continuum che prevede numerosi eventi di transizione non solo nell'ambito dello stesso paziente, ma addirittura in corso di malattia prima e dopo trattamento. Gli elementi di semeiotica RM sono le alterazioni di segnale e le alterazioni morfologiche. Nelle lesioni osteolitiche il processo di infiltrazione si evidenzierà come una tenue ipointensità nelle sequenze dipendenti dal T1 e netta iperintensità nelle sequenze dipendenti dalla densità protonica, dal T2 e dal T2 star. Qualora venga interessato completamente il corpo vertebrale sarà possibile apprezzare una deformazione morfologica dello stesso. Tale alterazione risentirà dei tempi di infiltrazione midollare caratterizzandosi o come esuberante con allargamento degli angoli diedri somatici dando un aspetto di vertebra «rigonfia» o come riduttiva con crollo vertebrale da collasso inizialmente interno. La somministrazione di mdc determinerà una ricostruzione morfologica del corpo vertebrale nel caso di infiltrazione totale e di omogeinizzazione di segnale con la parte sana restante della vertebra nei casi di infiltrazione parziale. Tale comportamento alla somministrazione di mdc spiega la necessità di eseguire preliminarmente le sequenze dipendenti dal T1 prima del mdc e induce ad un atteggiamento critico sulla utilità delle sequenze dopo contrasto. Le lesioni osteoddensanti o osteosclerotiche saranno caratterizzate da segnale nettamente ipointenso nelle sequenze appesantite in T1, e ipointenso nelle sequenze appesantite in T2. Tale comportamento rispecchia la formazione di tessuto osseo prodotto dagli osteoblasti, attivati o da sostanze secrete dal tumore o dalla presenza di tessuto «diverso» dal midollo osseo a capacità irritante. La somministrazione di mdc non determina variazioni del quadro in T1 per l'assenza di fenomeni reattivi vascolari. L'estrinsecazione extradurale è la complicanza più frequente della localizzazione vertebrale metastatica: le neoplasie che più frequentemente causano questo aspetto sono i carcinomi e tra questi l'origine mammaria e polmonare coprono da sole il 50% delle lesioni. Il segnale RM di questo tessuto neoformato risentirà dell'alta componente acquosa della lesione con ipointensità nelle sequenze dipendenti dal T1 e iperintensità nelle sequenze dipendenti dal T2; la somministrazione di mdc determinerà intensa impregnazione sia per l'assenza di barriera nei capillari neoformati, riproducenti il tessuto di origine extraneurale, sia per l'ampio spazio extracellulare. La localizzazione leptomeningea delle metastasi è evento oltremodo raro. Le neoplasie che più frequentemente possono dare disseminazione leptomeningea sono distinguibili in extraneurali, neurali ed ematologiche. Le lesioni hanno aspetto nodulare o a placca, oppure possono estendersi a panno sull'aracnoide, avvolgendo le radici di emergenza. Sedi più frequenti sono le parti più declivi come il cul-di-sacco durale e la cauda equina (73%), verosimilmente per motivi gravitari. In RM le lesioni appaiono come agglomerati focali di segnale isointenso al midollo nelle immagini dipendenti dal T1, e di alto segnale possono mimetizzarsi col liquor nelle sequenze dipendenti dal T2. La somministrazine di mdc rende tali noduli palesi, per l'alto tasso di impregnazione, e permette di svelare lesioni di piccole dimensioni talvolta mimetizzate per la contiguità con strutture di segnale simile. Più difficile è la semeiotica RM della cosiddetta «carcinomatosi» meningea. La diagnosi differenziale nei casi di metastasi leptomeningee nodulari, ad anamnesi oncologica muta, si pone con i neurinomi (schwannomi) della cauda; con i neurinomi multipli della neurofibromatosi tipo 2, con i piccoli ependimomi della cauda. Nel caso della carcinomatosi leptomeningea vanno scartate le leptomeningiti granulomatose (tubercolosi e sarcoidosi) e le aracnoiditi reattive e postchirurgiche.
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Negri, Silvia, and Alessandro G. Fois. "Tumore del polmone e infezione da HIV: dallo screening alle terapie innovative." JHA - Journal of HIV and Ageing, no. 2 (June 2018). http://dx.doi.org/10.19198/jha31451.

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"Stima del numero di casi incidenti e prevalenti di tumore del polmone non a piccole cellule, per istotipo, nelle regioni italiane." Giornale Italiano di Health Technology Assessment 1, no. 1 (January 2008): 15–20. http://dx.doi.org/10.1007/bf03320709.

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