Dissertations / Theses on the topic 'Trattamenti a plasma'
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Medri, Vanessa. "Trattamenti mediante tecnologie basate sul plasma di carote julienne." Bachelor's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2016. http://amslaurea.unibo.it/10842/.
Full textAmadori, Raul. "Trattamenti sanificanti a freddo: ozono e plasma freddo a confronto." Bachelor's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2021.
Find full textCambiuzzi, Giulia. "Inattivazione di microorganismi patogeni in germogli di fagiolo tramite trattamenti al gas plasma." Bachelor's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2016. http://amslaurea.unibo.it/12131/.
Full textTacito, Alessio. "Sviluppo e caratterizzazione funzionale di una sorgente plasma di non equilibrio a pressione atmosferica per la produzione di liquidi attivati plasma per il trattamento indiretto di cellule tumorali." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2018.
Find full textGAIFAMI, CARLO MARIA. "Plasma technology application on tyre reinforcing materials." Doctoral thesis, Università degli Studi di Milano-Bicocca, 2021. http://hdl.handle.net/10281/308685.
Full textNowadays the adhesion, between the textile reinforcing materials and the rubber in a tyre, is guaranteed by chemical treatment which includes Resorcinol and the Formaldehyde, the use of these molecules could be restricted due to their toxicity. For this reason, is necessary to find an alternative treatment to promote the adhesion between the two phases. Plasma treatment was chosen as environmentally friendly alternative treatment, a Plasma Enhanced Chemical Vapor Deposition (in vacuum) of 2-isopropenyl-2-oxazoline resulted in a deposition of a plasma polymer on the surface of the sample. Specific adhesion tests demonstrated that the treatment, proposed in the thesis, has better performances in comperasion to the chemical treatment on PET monofilament cord (patent field on 06/2020). During the first year, the work was focused on the study and on the characterizations of polymeric fibers used as reinforcement; alternative characterizations on innovative yarns and cords construction were done: a new Pirelli proceeding for the measurement of the interlace was defined and the study of the hysteresis of cords of nylon was completed. A bibliography research on the plasma application to improve the adhesion of cords was completed and permitted to define the strategy: PE-CVD of 2.iox. During the second-year different plasma polymers, which differed for power and duty cycle, were deposited on PET sheets to find the most stable coating. The evaluation of the film composition was performed by different techniques: contact angle, profilometer, ATR-IR and XPS. On the sheets the adhesion was tested by the Peeling test which allowed to find the best plasma treatment to apply on the PET monofilament. At the beginning of the third year the coating, with the optimized plasma parameters, was deposited on the surface and a plasma pre-activation was added to improve the stability of the organic film with the fiber. The adhesion was measured by the evaluation of the coverage degree after a CRA test, the environmentally friendly plasma treatment promotes the adhesion, between PET mono and rubber, better than the chemical treatment. Detailed images of the coatings were taken by electric microscopy (TEM). During the last year I had the possibility to spend a period in Madrid (at UC3M), the studies were focused on the application of the plasma treatment (APPT and LPP) to improve the adhesion, of natural and inorganic fibers, with thermoplastic matrices for the preparation of composite materials. The effects of plasma treatments were evaluated by the contact angle and the measure of the surface energy, the adhesion of flax fibers and PBS matrix was improve by a APPT; the LPP on the carbon fibers improve the surface energy but does not promote the adhesion with a PA matrix. The experience terminated prematurely because of COVID-19 emergency.
Alberghi, Ciro. "Trattamento di cellule cancerose mediante plasmi non termici." Bachelor's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2016. http://amslaurea.unibo.it/11524/.
Full textMin, Rui. "Caratteristiche qualitative degli alimenti in seguito a trattamento con plasma freddo." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2021.
Find full textMalara, Antonio Benedetto. "Trattamento plasma assistito di cellule cancerose mediante liquidi attivati tramite plasma di non equilibrio a pressione atmosferica." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2017.
Find full textGagliardi, Eleonora. "Effetto del trattamento con plasma freddo sulla shelf life di filetti di orata." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2022.
Find full textScapinello, Marco. "Studio di processi al plasma freddo a pressione atmosferica per il trattamento delle fibre tessili." Doctoral thesis, Università degli studi di Padova, 2012. http://hdl.handle.net/11577/3422496.
Full textIl mio progetto di tesi ha riguardato lo studio, la caratterizzazione e l’ottimizzazione delle interazioni di diversi plasmi atmosferici con il materiale tessile (in particolare lana e cotone), determinando gli effetti che tale interazione produce sul materiale trattato e correlandola alle specifiche condizioni utilizzate. Lo scopo fortemente applicativo era quello di ottenere particolari proprietà ed effetti come l’antirestringimento, la bagnabilità, l’attivazione per successivi finissaggi liquidi. La caratterizzazione del gas di processo mediante spettroscopia FTIR e spettrometria di massa APCI ha permesso di comprendere la chimica dei fenomeni di ossidazione alla base degli effetti del trattamento. Il trattamento sulla fibra di lana produce una forte bagnabilità ed effetti di anti-restringimento, correlabili all'ossidazione della superficie e all'aumentata rugosità. Il trattamento sulla fibra di cotone aumenta l'idrofilicità della fibra per la formazione di radicali e nuove specie polari sulla superficie: sono stati applicati due finissaggi liquidi per verificare gli effetti del pretrattamento al plasma. Infine utilizzando di una tecnica diagnostica come la spettroscopia ottica di emissione è stato possibile caratterizzare alcuni importanti sistemi di emissione dovuti alla presenza di specie eccitate di atomi, molecole, radicali e ioni presenti in un plasma atmosferico. I risultati della ricerca effettuata per il dottorato dimostrano che il plasma atmosferico non termico rappresenta una grande promessa per il trattamento dei tessuti: offre il vantaggio di sostituire o di migliorare i processi liquidi costosi e di forte impatto ambientale e al tempo stesso di ottenere risultati simili o anche migliori nei materiali trattati.
Gottardello, Silvia. "Trattamento superficiale di materiali metallici mediante plasma a pressione atmosferica: ottimizzazione del processo e caratterizzazione dei prodotti." Doctoral thesis, Università degli studi di Padova, 2012. http://hdl.handle.net/11577/3421968.
Full textIl trattamento di materiali mediante la tecnologia del plasma atmosferico è impiegato in molti settori della produzione industriale. I potenziali utilizzi della tecnica sono illimitati, infatti materiali polimerici, metallici e vetri vengono efficacemente puliti e attivati. Questo tipo di processo inoltre limita l’uso di solventi alogenati finora impiegati nell’industria per gli stessi scopi. In questo lavoro è stato trattato lo strato passivo superficiale dell’acciaio inossidabile AISI 304L mediante plasma a pressione atmosferica generato da aria. In seguito al trattamento è stata valutata l’influenza della modifica allo strato superficiale in relazione alla resistenza a corrosione. La composizione del film di ossido superficiale è stata studiata tramite spettroscopia fotoelettronica a raggi X (XPS) e spettrometria di massa di ioni secondari (SIMS). Misure di polarizzazione anodica e spettroscopia di impedenza (EIS) sono state invece impiegate per valutare l’effettiva resistenza alla corrosione del materiale in seguito al trattamento. Il processo porta alla formazione di uno strato passivo che mostra una più alta resistenza alla corrosione rispetto all’ossido nativo. Il tempo di trattamento influenza sia la composizione chimica che lo spessore dello strato. La disossidazione di superfici metalliche è un processo necessario in vista di determinati trattamenti industriali. In quest’ottica l’uso del plasma a pressione atmosferica contenente basse percentuali di H2 può rivelarsi utile per la rimozione di ossido superficiale da particelle di Sn impiegate per la preparazione di paste brasanti. Campioni di Sn massivo sono stati trattati mediante plasma a pressione atmosferica generato da una miscela N2 – H2. Nell’ambito di questo studio, l’analisi per riduzione elettrochimica sequenziale (SERA) si è rivelato un metodo semplice e preciso per determinare il tipo di ossido e valutarne le quantità relative presenti sulla superficie del materiale. Le analisi sono state condotte in soluzioni tampone di NaB4O7, applicando una corrente catodica (-20 microA) tra la superficie del materiale e un contro-elettrodo inerte (Pt). Il cambiamento del potenziale catodico della superficie ossidata è registrato in funzione del tempo. Le curve risultanti consistono in una serie di plateaux di potenziale caratteristici ciascuno di un tipo di ossido e indicano i risultati raggiunti con il trattamento superficiale. Nelle condizioni operative applicate, questo processo non porta ad una disossidazione completa del materiale, tuttavia il trattamento con il plasma atmosferico va ad influenzare la quantità relativa dei diversi ossidi presenti sulla superficie dello Sn massivo
SACCARO, STEFANO. "Applicazione di tecniche DoE e RSM per la stima degli effetti del trattamento plasma e laser su giunti incollati." Doctoral thesis, Università degli studi di Genova, 2022. http://hdl.handle.net/11567/1084668.
Full textRampa, Federico. "Trattamento plasma assistito di acqua con una sorgente Dielectric Barrier Discharge (DBD): analisi delle specie reattive prodotte e potere battericida." Bachelor's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2016. http://amslaurea.unibo.it/11812/.
Full textBernardi, Alessandro. "Effetto del trattamento di ossidazione elettrolitica al plasma (PEO) sul comportamento a fatica e ad usura di leghe di magnesio." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2020.
Find full textRODELLA, Ilaria. "Riuso dei sedimenti dragati nelle aree portuali: tecniche di trattamento, valutazione delle variazioni tessiturali, morfoscopiche e geochimiche ed ipotesi di intervento." Doctoral thesis, Università degli studi di Ferrara, 2015. http://hdl.handle.net/11392/2389117.
Full textPerazzi, Anna. "Utilizzo di concentrato piastrinico (PRP) autologo per il trattamento di lesioni tenodesmiche: esperienze cliniche e sperimentali." Doctoral thesis, Università degli studi di Padova, 2011. http://hdl.handle.net/11577/3421629.
Full textIn medicina umana e veterinaria le patologie teno-desmiche rivestono grande interesse per l’elevata incidenza con cui si verificano, per la difficoltà di ottenere una guarigione completa con un pieno recupero funzionale delle strutture coinvolte e perché comportano lunghi periodi di inattività. I protocolli terapeutici attualmente utilizzati nel trattamento di queste patologie sono lontani dalla potenzialità di una reale “restitutio ad integrum”. Nel cavallo utilizzato per fini sportivi le lesioni dei tendini e dei legamenti rappresentano la principale causa di zoppia e comportano lunghi periodi di riposo; spesso il processo di guarigione non porta ad un completo recupero delle caratteristiche funzionali e morfologiche di queste strutture, soprattutto se l'entità della lesione è grave. Per tale ragione vi è una continua ricerca di terapie in grado di migliorare la rigenerazione corretta del tessuto danneggiato, stimolando la risposta fisiologica a livello molecolare e cellulare con l'obiettivo di ottimizzare la qualità della risposta riparativa. Il fine delle attuali ricerche è quello di ottenere un recupero totale delle prestazioni atletiche degli animali riducendo al minimo il rischio di recidive. Negli ultimi anni grande attenzione è stata posta nel valutare la possibilità di utilizzare il concentrato piastrinico (PRP) come trattamento per le lesioni muscolo-scheletriche del cavallo: il PRP infatti contiene un'alta concentrazione di piastrine, che, nella loro forma attiva, sono in grado di secernere una grande quantità di fattori di crescita. Già da alcuni decenni infatti è stato dimostrato che i fattori di crescita sono in grado di migliorare la risposta di guarigione dei tessuti. In questa tesi verranno illustrati due studi clinici ed uno sperimentale realizzati presso il Dipartimento di Scienze Cliniche dell’Università di Padova in collaborazione con il laboratorio di Anatomia del Dipartimento di Scienze Sperimentali Veterinarie, l’Istituto Zooprofilattico della Lombardia e dell’Emilia Romagna di Brescia, la Clinica dell’Ippodromo di Merano e veterinari liberi professionisti. Scopo del primo studio è stato di valutare l'efficacia clinica dell’iniezione intralesionale ecoguidata di PRP autologo per il trattamento di lesioni tenodesmiche in 9 cavalli. In tutti i cavalli trattati non sono stati registrati effetti collaterali, né locali né sistemici dopo l'iniezione di PRP. Nei diversi soggetti le valutazioni cliniche ed ecografiche eseguite ad intervalli regolari hanno confermato la progressione favorevole del processo di guarigione del tessuto con un corretto ri-allineamento delle fibre neoformate. In nessun caso è stata rilevata la formazione di tessuto cicatriziale o di aderenze tra il tendine danneggiato ed i tessuti adiacenti. Al termine del periodo di riabilitazione (9-12 mesi) 7 dei 9 cavalli trattati (77.7%) sono tornati alle competizioni, con prestazioni atletiche paragonabili a quelle raggiunte prima del verificarsi del danno tissutale. Il secondo studio clinico si è posto invece l’obiettivo di valutare se un utilizzo combinato di PRP e di cellule staminali mesenchimali autologhe potesse determinare un miglior effetto sinergico sul meccanismo dei guarigione tissutale. L’utilizzo delle cellule staminali come strumento per la riparazione tissutale costituisce un’importante prospettiva di ricerca in clinica veterinaria. Sempre con maggior interesse ci si avvicina alle prospettive terapeutiche basate sulla capacità rigenerativa e riparativa di organi e tessuti che le cellule staminali offrono, come la capacità di auto-replicazione e di proliferazione illimitata. La capacità differenziativa di tali cellule ha reso soprattutto nell’ultimo decennio le MSCs una componente potenzialmente promettente nel campo dell’ingegneria tissutale. Recentemente diversi studi hanno proposto l’utilizzo di concentrato piastrinico, sia nella sua forma liquida che in quella gelatinosa, come matrice per l’applicazione di cellule staminali, con l’obiettivo che le piastrine debitamente attivate potessero liberare i diversi fattori di crescita necessari per la differenziazione delle cellule multipotenti. I fattori di crescita liberati dalle piastrine infatti hanno dimostrato di possedere la capacità di favorire la differenziazione delle cellule staminali verso il destino cellulare e di promuovere l’angiogenesi. L’associazione delle cellule mesenchimali con i fattori di crescita piastrinici permette di accelerare l’impianto e la crescita in vivo delle cellule impiantate. Il nostro studio è stato effettuato in un gruppo di 17 cavalli purosangue inglesi affetti da lesioni teno-desmiche. Anche in questo secondo gruppo di cavalli, il protocollo terapeutico scelto non ha evidenziato effetti collaterali locali né sistemici. Il follow up rilevato, in termini di valutazione clinica ed ecografica, ha evidenziato un soddisfacente miglioramento dei soggetti. Non sono state osservati fenomeni cicatriziali né aderenze a livello del tessuto neoformato ed al termine della fase di riabilitazione 13 dei 17 cavalli trattati (76.5%) sono tornati all’attività sportiva con buoni risultati e senza manifestare recidive. I risultati ottenuti durante questi due studi clinici vanno a sostenere l’utilizzo a scopo terapeutico del PRP nel trattamento di lesioni tenodesmiche: infatti PRP non ha causato effetti collaterali locali o sistemici o la comparsa di segni di rigetto, inoltre può essere ottenuto in breve tempo e quindi utilizzato sul paziente in anestesia locale. Inoltre, il PRP ha dimostrato di essere una terapia promettente, in quanto migliora la rigenerazione dei tessuti, favorendo la formazione di tessuto sano e funzionale, invece di tessuto cicatriziale. L’utilizzo combinato di PRP e MSC, sulla base delle valutazioni cliniche, ecografiche e dei risultati ottenuti a breve e a lungo termine risulta essere molto promettente nel trattamento delle lesioni tenodesmiche del purosangue inglese. Comparando i risultati ottenuti nei due studi clinici, possiamo osservare un effettivo apporto benefico del PRP sia da solo che in associazione alle MSCs sia in termini di miglioramento clinico dei soggetti sia in termini di riduzione dei casi di recidiva rispetto ai trattamenti convenzionali. Rimane di fondamentale importanza il protocollo riabilitativo dei cavalli, che deve tener conto dei lunghi tempi di recupero associati alla guarigione del tessuto: i trattamenti studiati nel nostro lavoro, sembrano apportare effettivamente un’ottimale stimolo per la guarigione tissutale per quanto riguarda le caratteristiche del tessuto neoformato ma non consente di accorciare i tempi di recupero dei soggetti trattati. Un importante aspetto di questo progetto è stato infine quello di verificare, in vivo ed in animali sperimentali, l’efficacia da un punto di vista clinico, ecografico ed istologico, dell’applicazione di PRP da solo o in associazione a MSCs autologhe. Questo protocollo è stato utilizzato nel trattamento di lesioni tendinee sperimentalmente indotte nella pecora: uno degli obiettivi che ci siamo posti è di cercare di comprendere maggiormente la reale efficacia di questi trattamenti attraverso approfondimenti istologici ed immunoistochimici dei tessuti trattati. L'esito positivo di tale ricerca, confermato dai rilievi clinici, ecografici ed istologici ha permesso di ottenere maggiori informazioni sull’andamento del processo di guarigione di lesioni trattate con PRP e con PRP e MSCs nel breve periodo. Tale studio potrà quindi gettare le basi per aumentare la casistica e la numerosità sperimentale nell'applicazione di nuove terapie, volte a migliorare sia il tipo che le caratteristiche della guarigione, che sembrano riscuotere, secondo quando riportato in letteratura, risultati sempre più promettenti.
Bruschi, Davide. "Trattamento e gestione del plasmix da raccolta rifiuti urbani e speciali in un'ottica di economia circolare." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2021.
Find full textBevoni, Roberto <1974>. "Trattamento delle lesioni osteocondrali di grado I e II mediante infiltrazione intra-articolare di fattori di crescita autologhi (plasma rich in platelets)." Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2012. http://amsdottorato.unibo.it/4930/1/bevoni_roberto_tesi.pdf.
Full textBevoni, Roberto <1974>. "Trattamento delle lesioni osteocondrali di grado I e II mediante infiltrazione intra-articolare di fattori di crescita autologhi (plasma rich in platelets)." Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2012. http://amsdottorato.unibo.it/4930/.
Full textFasolato, Silvano. "Terapia diuretica combinata "Ab Initio" versus terapia diuretica sequenziale nel trattamento dell'ascite moderata in pazienti con cirrosi epatica senza insufficienza renale." Doctoral thesis, Università degli studi di Padova, 2008. http://hdl.handle.net/11577/3425471.
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