Academic literature on the topic 'TRASPORTI, TRAFFICO E AMBIENTE'

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Journal articles on the topic "TRASPORTI, TRAFFICO E AMBIENTE"

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Chiafele, Anna. "Corpi di scarto: la vita in discarica narrata da Elisabetta Bucciarelli // Corpi di scarto: Life in a Landfill Narrated by Elisabetta Bucciarelli // Corpi di scarto: La vida en un vertedero narrada por Elisabetta Bucciarelli." Ecozon@: European Journal of Literature, Culture and Environment 8, no. 2 (October 31, 2017): 151–74. http://dx.doi.org/10.37536/ecozona.2017.8.2.1428.

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Abstract:
Riassunto In questo articolo si offre una lettura ecocritica di Corpi di scarto, romanzo noir della scrittrice italiana Elisabetta Bucciarelli. Bucciarelli descrive la vita all’interno di una discarica italiana in cui vengono scaricate illegalmente alcune sostanze nocive provenienti da un ospedale limitrofo. Partendo da alcuni principi cardine dell’ecocritica materiale, si dimostrerà che lo scarto è dotato di forza agente e, per questo, interagisce con l’ambiente e con tutti gli esseri, umani e non. In questo romanzo, Bucciarelli si spinge oltre l’immaginario catastrofico alimentato dal discorso tossico. Nonostante le conseguenze nefaste del traffico illecito di rifiuti, Bucciarelli riesce a evidenziare la capacità dei rifiuti di cooperare con gli abitanti della discarica. Con Corpi di scarto, Bucciarelli ha scritto un noir coinvolgente che illustra l’illusione dell’essere umano di poter dominare l’ambiente e la materia attraverso diversi tipi di barriere. Invece di storie del disincanto, Bucciarelli ci propone una storia di compassione che nasce osservando i nostri rifiuti quotidiani. A volte, sono proprio i membri ridondanti della società, abitanti della discarica, ad essere in grado di trasformare e riabilitare la spazzatura. Abstract In this article, I offer an ecocritical reading of Corpi di scarto, a noir novel written by the Italian writer Elisabetta Bucciarelli. Bucciarelli describes the life within an Italian landfill in which some illegal and toxic substances from a nearby hospital are dumped. Starting from some fundamental principles of material ecocriticism, I illustrate how trash is endowed with its own agency and, therefore, is interactive with the environment and with both human and non-human beings. In this novel, Bucciarelli goes beyond the catastrophic imagination fostered by the toxic discourse. Despite the nefarious consequences of illegal trafficking of trash, Bucciarelli succeeds in underlining the ability of trash to cooperate with the inhabitants of the landfill. With Corpi di Scarto, Bucciarelli wrote a captivating noir that illustrates the illusion human beings have of being able to dominate their environment through different kind of barriers. Instead of stories of disenchantment, Bucciarelli offers a story of compassion, which comes from observing our daily trash. Sometimes, it is those members of society seemingly the most redundant, the inhabitants of the landfill, who are able to transform and rehabilitate trash. Resumen En este artículo se plantea una lectura ecocrítica de Corpi di scarto, una novela negra escrita por la italiana Elisabetta Bucciarelli. En ella, Bucciarelli describe el entorno de un vertedero italiano en el que se desechan sustancias y productos ilegales provenientes de un hospital cercano. Partiendo de los principios fundamentales de la ecocrítica, se demostrará cómo los residuos interactúan con el medio ambiente y, por ende, con todos los seres que en él habitan. Bucciarelli navega por la imaginación catastrófica conducida a través de un discurso tóxico. A pesar de las consecuencias negativas del tráfico ilegal de residuos, la autora es capaz de resaltar la capacidad que tienen las sustancias residuales para cooperar con los habitantes del vertedero. En Corpi di scarto, Bucciarelli ilustra la ilusión del ser humano de dominar su entorno a través de diversas barreras. En lugar de narrar una historia de desengaño, la italiana recrea un relato de compasión que nace de la observación de nuestros residuos cotidianos. En ocasiones, los propios miembros redundantes de la sociedad, habitantes del vertedero, son aquellos capaces de transformar y rehabilitar los residuos.
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Dissertations / Theses on the topic "TRASPORTI, TRAFFICO E AMBIENTE"

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BORRUSO, CAROLINA. "RAPPORTO E RUOLO DELLE INFRASTRUTTURE DI TRASPORTO NELLO SVILUPPO E NELLA COSTRUZIONE DEL TERRITORIO URBANO CONTEMPORANEO." Doctoral thesis, Università degli studi di Trieste, 2003. http://thesis2.sba.units.it/store/handle/item/12625.

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RISMONDO, STEFANO. "LA SICUREZZA NEGLI AMBIENTI DI LAVORO, CON PARTICOLARE RIFERIMENTO AI CANTIERI TEMPORANEI E MOBILI DEGLI APPALTI PUBBLICI E PRIVATI, AI SENSI DEL D.LGS. 494/96, COME MODIFICATO DAL D. LGS. 528/99." Doctoral thesis, Università degli studi di Trieste, 2003. http://thesis2.sba.units.it/store/handle/item/12647.

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Abstract:
2001/2002
La presente dissertazione parte da una constatazione fin troppo banale, ovvero dal fatto che: " ... Storicamente il mondo delle costruzioni, nella sua accezione più ampia, non si è mai reso ben conto, fino in fondo, dei cambiamenti epocali che hanno caratterizzato i problemi relativi alla sicurezza del lavoro nel corso di questi ultimi decenni ... ". Ora, partendo da questo presupposto così banale quanto nefasto nella sua semplicità e nelle sue implicazioni la ricerca propone una serie di considerazioni che in parte negano tale assunto. Se da una parte è vero che scorrendo gli annuari relativi agli infortuni sul lavoro, dello specifico settore delle costruzioni, ci si accorge che nonostante il tempo sia trascorso, anche con l'emanazione di un gran numero di nuove norme, le cose non sono poi cambiate un granché, dall'altra, analizzando attentamente e con senso maggiormente critico i dati quantitativi a disposizione si evince che, di fatto, il problema "sicurezza" si è, in qualche modo, evoluto nel tempo, ma non in eguale misura rispetto ad altri comparti delle attività produttive. Di fatto, il "cantiere edile" ha delle peculiarità e delle specificità che lo contraddistinguono fortemente da tutte le altre attività produttive specialmente per quanto concerne i rischi, insiti nel continuo evolversi delle situazioni ambientali, estremamente variabili al mutare della vita stessa del cantiere, e per quanto concerne l'importante materia della prevenzione dei rischi d'infortunio sul lavoro. Eppure, come si diceva poc'anzi, nel corso di questi ultimi decenni molti provvedimenti legislativi, specifici per il settore delle costruzioni, si sono susseguiti nel tempo richiedendo il rispetto di un numero sempre crescente di norme prevenzionali e comportamentali, tutte orientate alla tutela della sicurezza dei lavoratori impiegati nei cantieri. Ciò a dimostrare che la semplice emanazione ed applicazione di regole astratte non sono sufficienti da sole a risolvere l'annoso problema della sicurezza negli ambienti di lavoro. Si è quindi reso evidente che il ''problema sicurezza" doveva essere affrontato mediante un nuovo approccio ed efficaci nuove metodologie che richiedessero una innovativa ''presa di coscienza" da parte di tutti gli operatori del settore. Ovvero, in siffatta prospettiva, ci si è resi conto che era necessario far nascere una nuova "cultura della sicurezza" attraverso non solo l'emanazione di norme rivoluzionarie, per il ridisegno dell'intera disciplina in materia, ma anche e soprattutto attraverso la definizione di nuovi soggetti responsabili ai quali assegnare quei delicati e strategici compiti di "costruire", attraverso la collaborazione e con il concorso degli operatori tutti, una sicurezza che sia finalmente "effettiva ed efficace" e non solamente ipotetica e puramente teorica e come tale foriera di oscuri presagi. Ed è in questo contesto che nasce la nuova disciplina quadro per la sicurezza nei cantieri temporanei e mobili, ormai entrata in vigore da diversi anni. Di fatto, il nuovo impianto normativo è stata introdotto nel nostro ordinamento con l'entrata in vigore del famigerato D.Lgs. 494/96, detto anche "Decreto cantieri", che ha finalmente recepito i contenuti della direttiva comunitaria 92/57/CEE del 24 giugno 1992, in materia di "Prescrizioni minime di sicurezza e di salute da attuare nei cantieri temporanei e mobili". Vengono così individuate e analiticamente definite delle nuove figure professionali, alle quali viene richiesta una specifica preparazione e particolari attitudini, che in diversi modi e tempi e con diverso grado di responsabilità sono chiamate a porre concretamente in essere quanto sopra menzionato. Oltre a ciò, al fine di raggiungere tale obiettivo, si è resa palese la necessità di affrontare le tematiche legate alla sicurezza del lavoro in maniera preventiva, ovvero mentre l'opera sta per essere ideata, con il conseguente coinvolgimento di quel soggetto per il quale l'opera viene realizzata: il "committente dei lavori". Tale figura, strategicamente determinante nelle scelte progettuali e storicamente sinora sempre tenuta estranea alle questioni legate alla sicurezza del cantiere, oggi è chiamata a svolgere un compito fondamentale, con la contestuale attribuzione di pesanti responsabilità, per la salvaguardia della salute e dell'integrità fisica dei lavoratori, oltre che nella fase progettuale dell'opera, anche nella fase esecutiva della stessa. Nonostante tutto ciò il "mondo delle costruzioni", fatica non poco ad entrare in quest'ottica e ancor oggi le regole di cui sopra si faceva cenno stentano nel concreto ad essere pienamente ed efficacemente applicate. La dissertazione di che trattasi, quindi, è stata suddivisa in cinque capitoli, oltre alle conclusioni finali, nei quali sono state trattate approfonditamente le tematiche fin qui troppo superficialmente esposte. Nel primo di questi, preceduto da una serie di considerazioni formulate nelle premesse, è stata fatta un'analisi storica riguardante la sicurezza nei cantieri in relazione anche alle norme che nel tempo si sono susseguite. Più nello specifico, per meglio capire quali sono state e quali sono oggi le norme che governano questo particolare settore produttivo, è stata svolta un'analisi storica concernente l'evoluzione normativa in materia di sicurezza del lavoro partendo dai primi timidi tentativi di regolamentazione risalenti già agli inizi del novecento. Sono stati citati, nell'ordine, gli articoli del codice penale, del codice civile e della Costituzione della Repubblica Italiana, concernenti l'argomento, quali primi decisivi passi ancor oggi più che attuali. Sono stati altresì citati i primi provvedimenti legislativi degli anni '50 e '70 con un particolare riguardo alle norme più importanti in materia di prevenzione degli infortuni sul lavoro ancora oggi in vigore e ritenute unanimemente pietre miliari della materia. Ed è così che si è approfondita l'analisi dei singoli provvedimenti legislativi partendo dal D.P.R. 547/1955, passando poi al D.P.R. 164/1956 ed infine al D.P.R. 303/1956, ripeto, tutte norme facenti parte integrante della disciplina organica della sicurezza negli ambienti di lavoro. Le grandi riforme degli anni '90, anch'esse oggetto di attenta analisi, ispirate ed omologate alla forte azione propositiva e dinamica fornita dalla promulgazione di una numerosa serie di Direttive comunitarie, aventi come unico obiettivo dichiarato, da una parte, di omogeneizzare le diverse discipline degli Stati membri in materia di sicurezza ed igiene del lavoro, e dall'altra, aumentare di fatto gli standards di sicurezza in tutti i Paesi, nel ridisegnare completamente la disciplina, pur mantenendo in vigore le precedenti norme di dettaglio ritenute ancora attuali, hanno decisamente contribuito a far nascere una nuova "cultura della sicurezza". Così sono stati approfonditi meglio i vari aspetti legati all'entrata in vigore del D.Lgs. 277/91, del D.Lgs. 626/94, che del "decreto cantieri" ne è il precursore, del D.Lgs.459/96, del D.Lgs. 493/96, ed infine del D.Lgs. 494/96. Più nello specifico, le norme di cui al D.Lgs. 494/96 poi modificate ed integrate dal successivo D.Lgs. 528/99, definite a pieno titolo figlie delle Direttive comunitarie omologhe, rappresentano per loro stessa natura la disciplina quadro del settore di cui si argomenta. Disciplina quadro nel senso che con l'entrata in vigore di questo importante provvedimento legislativo la materia viene completamente ed organicamente rivisitata e, alla stessa stregua, vengono, da un lato, trasferite e meglio specificate talune responsabilità in capo ai vari soggetti e dall'altro, create nuove figure professionali con specifici ruoli e compiti, talora molto gravosi, da assolvere. Tutti aspetti ben evidenziati nel secondo capitolo della dissertazione che tratta, appunto, dei vari aspetti normativi e giuridicostituzionali della disciplina quadro. Sono stati quindi approfonditi importanti temi legati alla sicurezza cosiddetta "infra-aziendale" giustapposta alla cosiddetta "sicurezza coordinata" e posti in corretta relazione ai fattori di rischio "aggiuntivi" ed "interferenziali" caratterizzanti proprio quei luoghi di lavoro ove interagiscono diversi soggetti. Soggetti di cui sono state ampiamente descritte e inquadrate le varie prerogative e le relative responsabilità. Non sono quindi stati trascurati dall'analisi il committente, con le concernenti problematiche relative al trasferimento di responsabilità attraverso lo strumento della "delega di funzioni", il responsabile dei lavori e le altre figure professionali che intervengono nel processo, talune assolutamente inedite ed innovative rispetto al passato. Sono proprio questi soggetti e queste nuove figure professionali, alle quali vengono richieste una specifica preparazione e particolari attitudini, che sono state l'oggetto di quanto trattato nel terzo capitolo del presente lavoro. L'analisi fornita sulle varie figure, che in diversi modi e tempi vengono investite di responsabilità, e la disamina degli obblighi e dei compiti a cui quest'ultime vengono chiamate ad assolvere risulta completata da un utile, quanto mai esplicativo, quadro sanzionatorio applicabile in ordine alle eventuali infrazioni commesse. Allo stesso modo, nel quarto capitolo, si è tentato di fornire una analisi comparata tra appalti pubblici e privati, specificatamente per quanto concerne gli aspetti legati alla sicurezza nei cantieri, alla quale è stata anteposta una necessaria quanto attenta indagine sul complesso mondo degli appalti pubblici e sulla specifica, ancorché variegata, disciplina che lo accompagna ed assiste, sia di livello nazionale che di livello regionale. Infine, un approfondimento è stato dedicato agli aspetti economici e sociali intimamente collegati alla materia in trattazione, anche nel tentativo di contemperare degli aspetti meramente tecnici e giuridici con altri di natura sostanzialmente diversa, in base ai quali si è pervenuti alla considerazione che investire in "sicurezza" rappresenta, paradossalmente, uno dei più potenti strumenti di riduzione globale dei costi, sia dal punto di vista economico che sociale, anche perché agendo sugli aspetti legati alla prevenzione degli infortuni risulta evidente che i vantaggi che ne derivano sono quasi sempre superiori ai costi necessari per generarli. Il quinto capitolo di approfondimento teorico-applicativo è stato dedicato all'analisi dei vari documenti che costituiscono la sicurezza, e più precisamente: i piani di sicurezza e di coordinamento, i piani sostitutivi ed operativi, il diagramma di Gantt o cronoprogramma dei lavori, la notifica preliminare ed il fascicolo dell'opera, che sono stati oggetto, prima, di definizione e, in seguito, di ulteriore specificazione per quanto riguarda gli aspetti concernenti le loro specifiche funzioni ed i loro contenuti L'ultima parte della dissertazione è dedicata alle conclusioni a cui si è pervenuti, in relazione agli argomenti trattati ed alle tematiche che sono state ritenute meritevoli di approfondimento, fornendo, nel contempo, una panoramica di quanto si sta già facendo e quanto debba ancora essere fatto sull'argomento. Infine, segue una indispensabile appendice normativa con riportato il testo del D.Lgs. 494/96 come modificato ed integrato dal successivo D.Lgs. 528/99 e della L. 11 febbraio 1994, n.109, "Legge quadro in materia di lavori pubblici" così come modificata ed integrata dai successivi provvedimenti legislativi.
XV Ciclo
1962
Versione digitalizzata della tesi di dottorato cartacea.
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PRIJON, MAJDA. ""ELECTRONIC DATA INTERCHANGE" NELL'ORGANIZZAZIONE DEL SISTEMA PORTUALE. IL CASO DEI PORTI DELL'ALTO ADRIATICO." Doctoral thesis, Università degli studi di Trieste, 1997. http://thesis2.sba.units.it/store/handle/item/12986.

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MAGGI, ELENA. "IL PESO DEL TRASPORTO COME FATTORE LOCALIZZATIVO NEL PROCESSO DECISIONALE RELATIVO ALLA LOGISTICA DISTRIBUTIVA IN EUROPA: ASPETTI TEORICI ED OPERATIVI." Doctoral thesis, Università degli studi di Trieste, 2000. http://thesis2.sba.units.it/store/handle/item/12740.

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TREVISAN, FRANCO. "PROPOSTA E APPLICAZIONE DI UN ALGORITMO DI SUPPORTO ALLA SCELTA DELLA LOCALIZZAZIONE DI CASSONETTI PER LA RACCOLTA DIFFERENZIATA SU UN TERRITORIO COMUNALE." Doctoral thesis, Università degli studi di Trieste, 2003. http://thesis2.sba.units.it/store/handle/item/12586.

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SICILIANO, GIUSEPPE. "UN MODELLO DI STIMA DEL TRAFFICO TRAMITE LA RIPARTIZIONE TRA AEROPORTI DI UNA REGIONE (TRAFFIC ALLOCATION MODEL)." Doctoral thesis, Università degli studi di Trieste, 2007. http://thesis2.sba.units.it/store/handle/item/12246.

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GUERCIO, ALESSANDRO. "L'IDROGENO COME COMBUSTIBILE PER IL SISTEMA DEI TRASPORTI." Doctoral thesis, Università degli studi di Trieste, 2006. http://thesis2.sba.units.it/store/handle/item/13288.

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PRONELLO, CRISTINA. "FINALITA', STRATEGIE E STRUMENTI PER LO SVILUPPO DI UN MODELLO DI CALCOLO DELLE EMISSIONI DEGLI INQUINANTI DA TRAFFICO IN AMBIENTE URBANO." Doctoral thesis, Università degli studi di Trieste, 1994. http://thesis2.sba.units.it/store/handle/item/12172.

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ORSINI, FEDERICO. "Analisi della sicurezza stradale basata sull'approccio dei conflitti di traffico." Doctoral thesis, Università degli studi di Padova, 2022. http://hdl.handle.net/11577/3446242.

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Abstract:
Traditionally, road safety analysis relies on the use of crash data. However, several issues may affect these data: lack of availability, lack of spatial and/or temporal precision, under-reporting, misclassification; moreover, crashes are relatively rare events, so data must be collected for several years and/or in several different locations to obtain enough data. An alternative approach consists of analyzing traffic conflicts, which can be defined, intuitively, as “near-crashes”. Despite an ever-growing interest in traffic conflicts in transportation research, there are still several open questions that this research aims to answer, for both long-term and real-time road safety applications. 1) How to model the probabilistic relationship between traffic conflicts and crashes? 2) Is it possible to predict crashes in real-time with a conflict-based approach? The first part of this dissertation aims to provide further insight on the probabilistic relationship between traffic conflicts and crashes, by applying univariate and bivariate extreme value theory, for long-term road safety analysis (i.e., prediction of annual crash rates in selected infrastructures). A real-world case study using data collected with radar sensors at several cross-sections of an Italian highway illustrates an operational-oriented procedure which aims to identify surrogate measures of safety threshold separating normal traffic interactions and conflicts, and to translate raw conflict data into annual crash rates. The results of the analysis are validated using historical crash rates: in about 90% of the highway cross-sections analyzed, the observed average annual number of crashes falls within the 95% confidence interval of the predicted number of crashes. The second part focuses on developing a conflict-based approach for real-time road safety analysis. Using data from the previous case study, conflicts are identified using the extreme value theory thresholds. Then machine learning-based methods are used to link real-time traffic variables to traffic conflicts that occur in the immediate future. The objective is using traffic conflicts to train an AI predictor able to forecast whether there will be an increased risk of crashes in the immediate future, based on the current traffic variable collected at several highway cross-sections. The results are compared to those of a traditional real-time crash prediction model (estimated with crash data), showing a significant improvement in terms of accuracy, sensitivity, and specificity. The application of conflict-based approaches has the potential to provide a positive broader impact on road safety. In particular, the possibility to avoid the use of crash data in practical applications can (i) allow to apply statistical methods to new scenarios in which crash data are unavailable or unreliable (e.g., rural roads, third-world countries, new infrastructures); (ii) proactively analyze safety, avoiding the ethical dilemma of crash-based approaches, in which injuries and fatalities are needed in order to correctly identify unsafe behaviors and locations; (iii) provide faster road-safety evaluations, since traffic conflicts are more frequent than crashes; for the same reason, provide more flexible and resilient road safety models, which can be based on more recent data. This dissertation combined the use of existing tools (traffic conflict theory, extreme value theory, machine learning) in order to answer in an innovative way to the research question expressed above. In particular, the application of extreme value theory to such a large-scale scenario is unique in the literature, whereas the combination of extreme value theory with real-time road safety is the most innovative contribution of the present research. The procedures described in the dissertation were developed with practical operations in mind and can be realistically applied in the real world.
Traditionally, road safety analysis relies on the use of crash data. However, several issues may affect these data: lack of availability, lack of spatial and/or temporal precision, under-reporting, misclassification; moreover, crashes are relatively rare events, so data must be collected for several years and/or in several different locations to obtain enough data. An alternative approach consists of analyzing traffic conflicts, which can be defined, intuitively, as “near-crashes”. Despite an ever-growing interest in traffic conflicts in transportation research, there are still several open questions that this research aims to answer, for both long-term and real-time road safety applications. 1) How to model the probabilistic relationship between traffic conflicts and crashes? 2) Is it possible to predict crashes in real-time with a conflict-based approach? The first part of this dissertation aims to provide further insight on the probabilistic relationship between traffic conflicts and crashes, by applying univariate and bivariate extreme value theory, for long-term road safety analysis (i.e., prediction of annual crash rates in selected infrastructures). A real-world case study using data collected with radar sensors at several cross-sections of an Italian highway illustrates an operational-oriented procedure which aims to identify surrogate measures of safety threshold separating normal traffic interactions and conflicts, and to translate raw conflict data into annual crash rates. The results of the analysis are validated using historical crash rates: in about 90% of the highway cross-sections analyzed, the observed average annual number of crashes falls within the 95% confidence interval of the predicted number of crashes. The second part focuses on developing a conflict-based approach for real-time road safety analysis. Using data from the previous case study, conflicts are identified using the extreme value theory thresholds. Then machine learning-based methods are used to link real-time traffic variables to traffic conflicts that occur in the immediate future. The objective is using traffic conflicts to train an AI predictor able to forecast whether there will be an increased risk of crashes in the immediate future, based on the current traffic variable collected at several highway cross-sections. The results are compared to those of a traditional real-time crash prediction model (estimated with crash data), showing a significant improvement in terms of accuracy, sensitivity, and specificity. The application of conflict-based approaches has the potential to provide a positive broader impact on road safety. In particular, the possibility to avoid the use of crash data in practical applications can (i) allow to apply statistical methods to new scenarios in which crash data are unavailable or unreliable (e.g., rural roads, third-world countries, new infrastructures); (ii) proactively analyze safety, avoiding the ethical dilemma of crash-based approaches, in which injuries and fatalities are needed in order to correctly identify unsafe behaviors and locations; (iii) provide faster road-safety evaluations, since traffic conflicts are more frequent than crashes; for the same reason, provide more flexible and resilient road safety models, which can be based on more recent data. This dissertation combined the use of existing tools (traffic conflict theory, extreme value theory, machine learning) in order to answer in an innovative way to the research question expressed above. In particular, the application of extreme value theory to such a large-scale scenario is unique in the literature, whereas the combination of extreme value theory with real-time road safety is the most innovative contribution of the present research. The procedures described in the dissertation were developed with practical operations in mind and can be realistically applied in the real world.
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FRISONI, ROBERTA. "Come affrontare il problema del traffico nelle città: road pricing versus charge subsidy." Doctoral thesis, Università Cattolica del Sacro Cuore, 2007. http://hdl.handle.net/10280/195.

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Abstract:
Da diversi anni la letteratura economica raccomanda l'utilizzo del road pricing come strumento efficiente per internalizzare le esternalità (ambientali e di congestione) prodotte dalla circolazione dei veicoli sulle strade. Tuttavia, l'accettabilità di questo strumento è in genere molto bassa. Pertanto, il lavoro di ricerca svolto è stato indirizzato allo studio di uno schema di road pricing più accettabile, giungendo alla elaborazione di una politica innovativa, il charge-subsidy road pricing (CSRP). Il CSRP prevede che gli automobilisti ricevano gratuitamente un certo numero di permessi che consente loro di guidare in un'area soggetta a pricing nelle ore in cui è in richiesto il pagamento. Inoltre, il CSRP consente a coloro che hanno bisogno di un numero maggiore di permessi di comprarne di aggiuntivi dentro pagamento di una charge; allo stesso tempo lo schema prevede che coloro che riescono a risparmiare parte dei permessi ricevuti possano restituirli e ottenere in cambio un beneficio (monetario/fiscale o in natura ) dall'amministrazione incaricata di gestire il sistema. L'idea di fondo che sta dietro il CSRP è il fatto che la distribuzione gratuita di un certo numero di permessi dovrebbe rendere il CSRP più accettabile di altre politiche di road pricing più tradizionali: il lavoro svolto testa questa ipotesi sia da un punto di vista teorico che empirico.
Economists tend to support road pricing for its efficiency properties in tackling road usage externalities (in particular, congestion and environmental impacts), but usually the acceptability of this instrument is really low both among the general public and politicians. Thus, this PhD research is an attempt to design and analyse a more acceptable road pricing scheme, i.e. a charge-subsidy road pricing scheme (CSRP) where car owners are allotted an amount of free units they can use in place of money to pay for the kind of road pricing scheme implemented. Under the CSRP those who want to drive more than the allowance provided are required to pay a charge, while a (monetary/fiscal or in kind) subsidy might be given to those who manage to spare some of the initially distributed rights. The presence of an initial amount of free units should make the CSRP more acceptable than other traditional road pricing schemes: indeed this work investigates this hypothesis by means of a theoretical and an empirical analysis.
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Books on the topic "TRASPORTI, TRAFFICO E AMBIENTE"

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La Torre Bellardoni, Francesca, ed. Interazione veicolo-strada: guida alla valutazione e pianificazione degli interventi di risanamento acustico. Florence: Firenze University Press, 2006. http://dx.doi.org/10.36253/88-8453-507-7.

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Abstract:
Il tema del rumore da traffico veicolare riveste da diversi anni un ruolo primario nelle attività di studio e ricerca sui fenomeni di interazione strada/veicolo. La radicale modifica del quadro normativo di riferimento, tanto al livello italiano quanto europeo, ha indotto il Comitato Tecnico AIPCR TC4.2 "Interazione strada/veicolo" a formare uno specifico Gruppo di Lavoro per la redazione di questa "Guida alla valutazione ed alla pianificazione degli interventi di risanamento acustico". L'obiettivo del volume è quello di fornire una guida chiara e di pratica applicazione all'utente non esperto in materia di acustica ambientale sul tema della valutazione e pianificazione degli interventi di risanamento acustico, in risposta agli indirizzi normativi nazionali (D.M. 29 Novembre 2000) ed europei (Direttiva 2002/49/CE), che obbligano gli Enti gestori dei servizi pubblici e delle infrastrutture di trasporto alla predisposizione di piani di contenimento ed abbattimento del rumore.
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Italia nostra (Association). Sezione di Firenze., ed. Per Firenze: Ambiente, mobilità, trasporti, territorio, qualità della vita dalla città storica alla metropoli. Firenze: NICOMP, 2006.

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3

Cipollaro, Pietro. Per Firenze: Ambiente, mobilità, trasporti, territorio, qualità della vita dalla città storica alla metropoli. Firenze: NICOMP, 2006.

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Anna, Donati, Rambelli Luigi, and Zambrini Mario, eds. Ambiente e politica dei trasporti: Le proposte di WWF Italia e Legambiente per la mobilità sostenibile. Milano: Ambiente, 1998.

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Napoli, prospettive di mobilità: Le proposte per il piano comunale dei trasporti del traffico e dei parcheggi. Napoli: Edizioni Graffiti, 1996.

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