Academic literature on the topic 'Trasmissione transgenerazionale'

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Journal articles on the topic "Trasmissione transgenerazionale"

1

Antenucci, Manuela, Fiorella Ceppi, Lucio Maciocia, and Chiara Manfredini. "La trasmissione transgenerazionale del dolore: espressione dell'abitare l'altro." INTERAZIONI, no. 1 (April 2022): 47–57. http://dx.doi.org/10.3280/int2022-001007.

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Abstract:
Gli autori mettono in evidenza come, nella pratica clinica del gruppo di Psicoanalisi Multi-familiare, l'emergere di ricordi traumatici e dei vissuti emotivi ad essi correlati consenta di percepire l'esistenza, nel mondo interno delle persone sofferenti, di "presenze" patogene, "presenze" che possiedono un potere di condizionamento permanente, segreto e occulto, molto difficile da cogliere in altri contesti. Intorno a tali "presenze" si strutturano identificazioni patogene che bloccano lo sviluppo di proprie risorse egoiche e il soggetto si vivrà abitato e posseduto da altri che gli impediscono di essere se stesso. In questo lavoro si descrive come gli specifici funzionamenti del gruppo consentano di avviare processi di costruzione di identificazioni trasformative che riducano gradualmente il potere patogeno di tali presenze; i rispecchiamenti reciproci, il funzionamento del gruppo come "mente ampliada", l'emergere della virtualità sana personale sono gli elementi che consentono di potere iniziare a pensare, attraverso l'altro, ciò che risultava impossibile pensare da solo, in particolare rispetto alle proprie interdipendenze patogene. La presenza dell'altro diventa sostegno nella scoperta di Sé autentico e la costruzione di un'identità soggettiva integra.
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2

Devoken Fishbane, Mona. "Guarire le ferite transgenerazionali: un approccio relazionale e neurobiologico integrato." TERAPIA FAMILIARE, no. 125 (June 2021): 37–70. http://dx.doi.org/10.3280/tf2021-125003.

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Abstract:
Antichi risentimenti e problemi irrisolti con le famiglie di origine possono vincolare gli adulti nelle attuali relazioni con i genitori o fratelli e influenzare negativamente le relazioni con i partner o con i figli. Questo articolo intende esplorare le modalità tramite cui vecchie ferite vengono riattivate all'interno di relazioni attuali e come contribuiscano alla trasmissione transgenerazionale di eredità dolorose e traumi. Vengono proposti degli interventi clinici con clienti adulti per "svegliarsi dall'incantesimo dell'infanzia", curare ferite transgenerazionali, e maturare nuove relazioni con le famiglie di origine. Verranno esplorati i danni causati dalla colpevolizzazione dei propri genitori in terapia e ciò verrà messo in contrasto con l'enfasi che Ivan Boszormenyi-Nagy pone sulle azioni di ricongiungimento e sulla maturazione di risorse di fiducia nelle relazioni intergenerazionali. La famiglia verrà considerata sia nel suo contesto culturale - includendo gli effetti stressogeni e le risorse di resilienza - sia nel contesto del ciclo di vita. In tutto il testo terremo in considerazione il tema dell'etica relazionale - ovvero come possiamo vivere in accordo con i nostri valori e "raggiungere il meglio di noi stessi" nelle relazioni transgenerazionali.
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3

Lupoi, Sergio, Mauro Falchetti, and Milena Jedlowski. "La casa degli specchi. Le identitŕ di genere come processo evolutivo nella differenza e nella reciprocitŕ." RIVISTA DI PSICOTERAPIA RELAZIONALE, no. 30 (June 2010): 19–33. http://dx.doi.org/10.3280/pr2009-030002.

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Abstract:
Nella prima parte del testo gli autori provano a dare delle risposte ad una serie di quesiti riguardanti le identitŕ di genere, cercando di rintracciare i meccanismi che permettono la sopravvivenza e la trasmissione delle identitŕ (attraverso i processi relazionali), partendo da quattro dimensioni specifiche in cui si sviluppa l'essere umano: genetica, evoluzionistica, neurobiologica e antropologico-culturale. Nella seconda parte, ipotizzando l'esistenza di una trasmissione transgenerazionale dell'identitŕ di genere, gli autori si chiedono in che modo questa avvenga tra le mura domestiche e quale peso giochi la presenza di generazioni diverse nella famiglia nel creare le condizioni per un certo sviluppo del maschile, del femminile e della relazione tra i due.
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4

Jaitin, Rosa. "La violenza nei legami fraterni e coniugali - la sedia vuota." INTERAZIONI, no. 2 (July 2010): 90–100. http://dx.doi.org/10.3280/int2010-002008.

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Abstract:
Quando i legami di coppia e i legami fraterni (vale a dire i legami della stessa generazione) si confrontano con delle esperienze di rottura non simbolizzate, provocano degli effetti di siderazione psichica nella trasmissione transgenerazionale, che si riattualizzano durante la pubertŕ e/o l'adolescenza dei figli. In questo caso, all'interno dei legami coniugali e fraterni, la sofferenza narcisistica identitaria viene esacerbata e la violenza intrafamiliare emerge come forma di resistenza e di lotta contro il crollo psichico, effetto di una trasmissione non trasformata attraverso l'apparato mentale. Lo svolgimento di una terapia familiare psicoanalitica e l'analisi dei processi transferali e controtransferali permette di comprendere come il trauma all'interno della filiazione fissa i legami in un triangolo di rivalitŕ.
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5

Bonucci, Cristina. "Il trauma muto e la comunità. Génie la matta di Ines Cagnati." INTERAZIONI, no. 1 (April 2022): 127–30. http://dx.doi.org/10.3280/int2022-001013.

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Abstract:
Génie la matta è un romanzo lucido e tagliente, poetico ed evocativo. È la storia di Marie, una bambina nata dallo stupro subito dalla madre, e che soffrirà lei stessa. Un'amara storia di trasmissione transgenerazionale maligna. Respinta, insieme alla madre, da tutta, o quasi, la co-munità in cui vive, Marie racconta il muro di silenzio che si innalza tra l'individuo e gli altri, dove l'assenza di parola e la sordità si incontrano.
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6

Milano, Fiorenza, Carlotta Zoncu, Angelo Silvestri, and Alessandra Furin. "La trasmissione transgenerazionale dei segreti familiari. Il pensiero di Irma Morosini." GRUPPI, no. 2 (October 2021): 133–46. http://dx.doi.org/10.3280/gruoa2-2020oa12586.

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Abstract:
In questa intervista Irma Morosini racconta il suo percorso di formazione, iniziato con lo studio della psicoanalisi classica e delle teorie gruppali, in seguito utilizzate congiuntamente per analizzare le coppie e le famiglie. Il lavoro con i bambini l'ha inoltre portata a sviluppare il pensiero psicodrammatico, ed è proprio con questa tecnica che favorisce l'emersione e l'espressione dei segreti familiari, depositi transgenerazionali insiti nell'inconscio individuale e trasmessi per mezzo dell'apparato psichico vincolare.
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7

Stella, Amedeo. "Il contributo della pulsione di morte alla trasmissione transgenerazionale della vita psichica inconscia." PSICOANALISI, no. 1 (September 2012): 81–112. http://dx.doi.org/10.3280/psi2012-001006.

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Abstract:
Il presente lavoro propone un percorso di rivisitazione della nozione clinica di pulsione di morte, all'interno di una cornice costituita dalla teoria di Balint sul "difetto fondamentale", gli ultimi studi di Ferenczi sui contesti relazionali dei processi d'identificazione in rapporto al trauma, le riflessioni di Green sul "lavoro del negativo". Osservando il modo in cui queste tre prospettive s'incontrano nell'osservazione clinica, č possibile affermare che il vettore inconscio della trasmissione transgenerazionale del trauma č rappresentato dalla situazione in cui l'area del difetto fondamentale costituisce un elemento fondamentale del campo intersoggettivo inconscio. Il lavoro collusivo inconscio compiuto dall'area del difetto fondamentale e dalle identificazioni negative genera processi di defusione pulsionale, di scissione e d'idealizzazione che finiscono per liberare, anche a dispetto delle intenzioni coscienti, quote significative di pulsione di morte, odio e invidia, che costituiscono nuclei insidiosi di distruttivitŕ. L'efficacia di queste ipotesi č supportata attraverso l'esame di due casi clinici.
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8

Petrović, Ljiljana. "BARICCO E JAPRISOT TRA STORIA E MEMORIA-TRAUMA TRANSGENERAZIONALE." Nasledje Kragujevac 18, no. 49 (2021): 277–88. http://dx.doi.org/10.46793/naskg2149.277p.

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Abstract:
Sebastien Japrisot nel romanzo Una lunga domenica di passioni (Une longue dimanche de fiançailles) e Alessandro Baricco in Questa storia trattano lo stesso tema – la Prima guerra mondiale. I due romanzi sono caratterizzati da una specifica carica emotiva e da un realismo nelle descrizioni. Dato che entrambi gli scrittori non sono stati contemporanei degli eventi descritti, rimane poco chiaro quali siano state le fonti su cui è basata la loro narrazione. Infatti, il lettore non comprende se le due storie siano state costruite soltanto sui resti materiali, volontariamente cercati, di un’epoca passata, o se gli autori siano stati in contatto diretto e spontaneo con un “portatore vivente della memoria”. A questo proposito si esaminano le attuali teorie sulla memoria e le situazioni familiari degli autori. Si scopre che ognuno di questi due scrittori è cresciuto accanto a un nonno che aveva partecipato alla Prima guerra mondiale e ne era uscito con traumi specifici. Un’ulteriore analisi mette in luce, da un lato, la somiglianza tra i personaggi dei romanzi, i loro destini, i caratteri e gli atteggiamenti, e dall’altro i destini, i caratteri e gli atteggiamenti dei nonni di Japrisot e Baricco. Seguendo questa traccia, si esplora la possibilità della trasmissione transgenerazionale dei traumi di guerra subita da questi scrittori, concentrandosi soprattutto sul concetto di postmemoria di Marianne Hirsh. Viene esaminato anche il ruolo della narrazione nella liberazione dal trauma.
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9

Losso, Roberto, Cristina Buceta, Pedro Horvat, de Bonfiglio Susana Leive, Irma Morosini, Losso Ana Packciarz, and Olga Schapiro. "Violenza di Stato e violenza rivoluzionaria in Argentina. Trasmissione transgenerazionale del trauma migratorio. Conseguenze nella clinica." INTERAZIONI, no. 1 (May 2010): 84–89. http://dx.doi.org/10.3280/int2010-001009.

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10

Stella, Amedeo. "Nuove osservazioni sul ruolo della pulsione di morte nella trasmissione transgenerazionale della vita psichica inconscia. Il "controtransfert" come fenomeno di emersione del "transgenerazionale" nel "campo intersoggettivo inconscio"." PSICOANALISI, no. 2 (January 2014): 61–88. http://dx.doi.org/10.3280/psi2013-002005.

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Dissertations / Theses on the topic "Trasmissione transgenerazionale"

1

RONCHI, CARMELA. "Le dimensioni silenti del legame familiare come oggetto di riflessione pedagogica. L' esperienza dei giovani adulti tra culture di origine e processi di costruzione identitaria." Doctoral thesis, Università degli Studi di Milano-Bicocca, 2010. http://hdl.handle.net/10281/16888.

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Abstract:
The topic of investigation belongs to the family as a training experience, inside which the process of transmitting cultural and social values and the structuring of personal identity, in the relationship with each other. The aim of this research is investigating, in particular, the elements underlying verbal communication and behavioural practices, as an affective and emotional level that seems to be instrumental in preserving the bond, even in moments of crisis and deep transformation that characterise family experience. After a first reconstruction of the current reality of the family through a historico-cultural horizon, mediated by contributions not only coming from pedagogy, but also sociology and psychology, we focused on studies about unconscious dynamics in the group by analysing works in group-analysis, which allowed us to formulate the hypothesis that the primordial experience of fusion in the context of family delivers a silent heritage to its members, comprising hidden signs related not only to the ways of living the relationships, but also to the ways of representing them. In order to investigate this issue, the research continued with the structuring of a qualitative fieldwork oriented to a constructivist perspective, choosing, as its methodological paradigms, micro- pedagogy and autobiographical approach, and selecting a sample of young adults, as privileged witnesses of a possible state of tension between membership in the original context and openness to new forms of relationship. The proposal directed to them consisted of an initial moment of writing about themselves, followed by a nondirective interview and, finally, an operation of symbolic representation. The two clinical ways of analysing the collected material, individual and comparative, were instrumental in showing that the unknown aspects of family experience tend to transmit values, rules about the relationship and the roles within the group, and affect the idea of future ties. The analysis of the material revealed the presence of silences designed to protect others, oneself or the relationship and, at the same time, it identified communication as a tool capable of bringing out the resources and potentials of the family and, therefore, of preserving the tie. In the accounts of young adults, however, the opportunity to access a deeper form of dialogue and exchange with each other, allowing the sharing of intimate feelings and emotional experiences, emerged as silent educational demand. This demand could be considered as an object of pedagogical design, identifying counselling as a tool promoting self-awareness in one’s ways of living the bond and in his transformation potential.
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