Academic literature on the topic 'Trasformazioni di fase'

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Journal articles on the topic "Trasformazioni di fase"

1

Ignazi, Piero. "NUOVI E VECCHI PARTITI DI ESTREMA DESTRA IN EUROPA." Italian Political Science Review/Rivista Italiana di Scienza Politica 22, no. 2 (August 1992): 293–333. http://dx.doi.org/10.1017/s0048840200018578.

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Abstract:
IntroduzioneI sistemi di partito dell'Europa occidentale stanno attraversando una fase di trasformazioni (Crewe and Denver 1985, Dalton, 1988, Daltonet al.1984, Daalder e Mair 1983, Mair 1984, 1989a, 1989b, Wolinetz 1988). Questa trasformazione è individuabile a due diversi livelli di analisi, elettorale e partitico.
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Garofoli, Gioacchino. "Il processo di trasformazione dell'economia in provincia di Pavia: un quadro generale." STORIA IN LOMBARDIA, no. 1 (April 2022): 9–34. http://dx.doi.org/10.3280/sil2021-001002.

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Abstract:
L'articolo tratta le trasformazioni economiche in provincia di Pavia nel secondo Novecento, dai cambiamenti di struttura produttiva e dei livelli occupazionali ai diversi modelli di sviluppo perseguiti. Dopo il dopoguerra emerge un rapido processo di industrializzazione, specie nei due comuni più grandi, che si inseriscono nel processo di trasformazione del "triangolo industriale" e del "miracolo economico" italiano. In questa fase l'economia pavese, e la città di Pavia, è caratterizzata dalla presenza di grandi imprese, che la fanno rientrare nell'ambito di un modello à la Perroux. Successivamente soprattutto Pavia, ma anche Vigevano, entrano nella fase della crisi della grande impresa dei primi anni Settanta. A partire dalla metà degli anni Settanta inizia a innescarsi un modello di sviluppo periferico, basato sulla piccola impresa e sul coinvolgimento di aree esterne alle città principali, seguendo il modello della Terza Italia. Segue la fase di progressiva deindustrializzazione che determina una crescente dipendenza dal mercato del lavoro dell'area milanese, con aumento del pendolarismo. Il territorio pavese non riesce più a realizzare la valorizzazione delle risorse locali, a partire dal lavoro ma anche delle risorse finanziarie che non vengono più utilizzate per lo sviluppo territoriale. L'articolo si conclude con la discussione delle occasioni mancate e dei problemi lasciati alle future generazioni.
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3

Grilli, Pietro. "NUOVI CONFLITTI E NUOVI SISTEMI PARTITICI ALL'EST. VERSO UN MODELLO ESPLICATIVO." Italian Political Science Review/Rivista Italiana di Scienza Politica 24, no. 2 (August 1994): 203–35. http://dx.doi.org/10.1017/s0048840200022863.

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Abstract:
IntroduzioneI processi di transizione alla democrazia assumono la forma di «ondate» (Huntington 1991) che investono più paesi o aree in differenti momenti di questo secolo. Pur nella varietà delle traiettorie, un aspetto accomuna queste trasformazioni: la costruzione della democrazia significa in primo luogo nascita (o rinascita) dei partiti politici, come principali agenzie di mobilitazione che prendono parte in prima persona ai nuovi processi elettorali, che puntano a gestire direttamente il potere politico e che avranno poi un ruolo determinante nella fase di consolidamento democratico.
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Prosdocimi, Maritza. "London Transformed: John Nash e l'ibrido progettuale." TERRITORIO, no. 96 (September 2021): 174–89. http://dx.doi.org/10.3280/tr2021-096016.

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Abstract:
Nella prima metà dell'Ottocento i ‘London Improvements' realizzano trasformazioni urbanistiche che testimoniano un nuovo atteggiamento rispetto alla città in Europa, all'indomani del trauma delle guerre napoleoniche, nel confronto col nuovo assestamento post-bellico. Questi progetti sono da attribuire alle abilità creative di John Nash, cui dobbiamo i pioneristici lavori di Regent's Park e Regent Street, che lo consacrano come ‘architect of the Picturesque'. Qui, il Pittoresco travalica la definizione di categoria estetica, si concretizza nell'espressione architettonica e trova scenografica applicazione nella progettazione urbanistica. In quale modo e in quale fase John Nash adotta il Pittoresco e, soprattutto, quali sono le ragioni di tale scelta?
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5

Bellifemine, Onofrio. "“La scintilla della libertà”: il 1956 polacco nella pubblicistica italiana." Forum Filologiczne Ateneum, no. 1(9)2021 (December 15, 2021): 231–49. http://dx.doi.org/10.36575/2353-2912/1(9)2021.231.

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Abstract:
Nel 1956 la Polonia è stata attraversata da significative trasformazioni politiche, culturali e sociali. Queste sono connesse agli eventi che hanno stravolto il Pcus e il comunismo internazionale dopo la denuncia dei crimini commessi da Stalin durante il XX congresso del partito tenutosi a Mosca. Particolarmente significative sono state l'emergere di una corrente riformista all'interno del PZPR, la rivolta operaia di Poznan e la sua severa repressione, il ritorno alla segreteria del partito di Władysław Gomułka e l'apertura di una nuova fase politica che ispirerà la rivolta di Budapest. Queste vicende hanno goduto di una grande attenzione presso l'opinione pubblica internazionale. Nel seguente saggio si analizza in modo critico come la stampa italiana ha ricostruito questi fatti, quali interpretazioni sono state fornite a seconda delle fasi sulla Polonia e sulle evoluzioni della situazione politica.
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6

Gentiloni Silveri, Umberto. "La politica internazionale e Amintore Fanfani." ITALIA CONTEMPORANEA, no. 262 (October 2011): 64–74. http://dx.doi.org/10.3280/ic2011-262004.

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Abstract:
Negli ultimi anni il dibattito storiografico sul secondo dopoguerra ha privilegiato i tentativi di superare le narrazioni nazionali, rimettendo in discussione i confini tradizionali delle discipline di riferimento. Il percorso biografico di Amintore Fanfani rappresenta un punto di osservazione privilegiato, segnato dall'incontro tra la politica estera e le scelte che hanno caratterizzato diverse fasi della storia della repubblica. Il contributo analizza alcune questioni chiave che attraversano e ridefiniscono il sistema internazionale, con particolare attenzione agli indirizzi e ai condizionamenti del sistema bipolare. Il ruolo centrale di Fanfani nella Democrazia cristiana e negli esecutivi che lo vedono capo del governo o ministro degli Esteri viene utilizzato come chiave di lettura per seguire le trasformazioni dei nessi tra quadro interno e contesto internazionale. La storia della repubblica diventa parte di una piů ampia dinamica che caratterizza una lunga fase del secondo dopoguerra, fino a condizionare gli assi portanti della proiezione internazionale dell'Italia repubblicana.
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7

Cacopardi, Irene. "Internet e letteratura: la fine di un idillio?" ENTHYMEMA, no. 30 (January 2, 2023): 105–17. http://dx.doi.org/10.54103/2037-2426/19553.

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Abstract:
L’influenza esercitata dalle nuove tecnologie dell’informazione sulla creazione e sulla pratica letteraria, così come le evoluzioni e i mutamenti dei modi di comunicazione e di produzione delle opere, conducono ad analizzare il grande laboratorio che è il web e il rapporto che esso intrattiene con la letteratura. Dopo più di vent’anni, questa relazione sembra entrare in una fase più istituzionalizzata, in cui l’entusiasmo lascia il posto a posizioni più prudenti, anche da parte di autori integrati. Per tale ragione, lo scopo di questa riflessione è l’analisi dello sguardo che alcuni autori portano sulla rete e sulle dinamiche socio-culturali a cui dà vita. Partendo dalla riflessione condotta dal collettivo Wu Ming sul blog Giap e prendendo in esame Panorama di Tommaso Pincio e Anteprima Mondiale di Aldo Nove, si cercherà di analizzare le trasformazioni prodotte nel campo socio-letterario dall’uso delle nuove tecnologie e di capire le critiche mosse alla mediasfera e alle sue pratiche comunicative nella società contemporanea.
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De Vita, Elisa. "Il ritiro sociale: nuova frontiera del malessere giovanile." MINORIGIUSTIZIA, no. 2 (January 2022): 74–80. http://dx.doi.org/10.3280/mg2021-002007.

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Abstract:
Il ritiro sociale in adolescenza rappresenta oggi la manifestazione clinica più evidente del malessere giovanile. Crescono in maniera esponenziale, nel pubblico e nel privato, le richieste d'aiuto per far fronte a quella che sembra caratterizzarsi come una vera e propria emergenza clinica. Quella di ritirarsi dal mondo sembra essere la scelta privilegiata dinanzi alle difficoltà della crescita. Dietro alcune forme di ritiro sociale è possibile scorgere una tendenza a mettere in atto, in riposta alle difficoltà nel far fronte alle trasformazioni e ai compiti evolutivi connaturati alla fase adolescenziale, modalità aggressive rivolte a se stessi e agli altri; in questa direzione possono essere letti gli agiti violenti messi in atto nei confronti dei familiari, così come l'autoreclusione volontaria a cui si sottopongono sempre più adolescenti.
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9

Christie, Neil. "Byzantine Liguria: an imperial province against the Longobards, A.D. 568–643." Papers of the British School at Rome 58 (November 1990): 229–71. http://dx.doi.org/10.1017/s0068246200011661.

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Abstract:
LIGURIA BIZANTINA: UNA PROVINCIA IMPERIALE CONTRO I LONGOBARDI,568–643 D.C.L'invasione longobarda dell'Italia bizantina nel 568 d.C. restrinse in maniera consistente i territori imperiali costringendoli alle regioni costiere della penisola. La provincia della Liguria, rapidamente privata di legami terrestri con le altre zone imperiali sopravvissute, ha visto una rapida militarizzazione della sua amministrazione, rimedio supremo nella sua lotta per contrastare l'invasione longobarda. Sebbene solo sporadicamente documentata dalle fonti letterarie, la Liguria beneficia di una messe di dati archeologici, soprattutto in forma di repertori tipologici dettagliati da scavi urbani (fra cui Luni, Albenga e Ventimiglia), che forniscono indicazioni importanti sulle trasformazioni sociali presenti in questa fase così poco studiata. Sistemi di popolamento urbano, militare e rurale sono ampiamente esaminati e riportati all'interno di un'intelaiatura politica, militare e amministrativa della provincia e in generale dell'Italia bizantina. In particolare, molta attenzione viene data alle strutture di difesa e che contribuirono alla sopravvivenza della Liguria bizantina fino alla metà del VII seeolo d.C.
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10

Matiello, Suzana Terezinha, and Elias Wolff. "Politica e Santitá nel Pensiero di Igino Giordani." Revista de Cultura Teológica, no. 103 (December 26, 2022): 87–105. http://dx.doi.org/10.23925/rct.i103.59191.

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Abstract:
Nella prospettiva dell’intimo legame tra cristologia e antropologia abbiamo scelto come argomento per la nostra ricerca lo studio della figura di Igino Giordani. Vissuto prima e dopo il Concilio Vaticano II, Giordani è stato un grande protagonista di questo periodo carico di tensioni e trasformazioni sociali, culturali e religiose e ha apportato un grande contributo alla società italiana e oltre mettendo, da cristiano, al centro del suo agire Cristo. L’obiettivo di questo articolo é quello di offrire, tramite alcuni scritti di Giordani, una riflessione sul momento storico che stiamo vivendo, caratterizzato anch’esso da una profonda crisi antropologica e spirituale. La metodologia aplicata in questa ricerca é quella di una analisi su alcuni texti di Igino Giordani. Nella prima parte della ricerca ci dedicheremo al incontro di Igino Giordani, nel 1948, con Chiara Lubich, fondatrice del Movimento dei Focolari e all’influenza che esso determina nella successiva fase della sua vita. Nella seconda parte riporteremo alcuni scritti dello stesso Igino Giordani dai quali si può cogliere lo spessore del suo essere cristiano in ogni ambito della vita sociale e politica. Nella terza parte parlaremo della politica e la morale nella prospettiva di Igino Giordani.
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Dissertations / Theses on the topic "Trasformazioni di fase"

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DIMATTEO, Antonella. "Studio delle trasformazioni dell’austenite negli acciai multifase innovativi." Doctoral thesis, Politecnico di Torino, 2008. http://hdl.handle.net/11583/2541287.

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Abstract:
La famiglia degli acciai multifase include gli acciai Dual-Phase (DP), TRIP, a fasi complesse (CP) e martensitici (MS). Le proprietà di questi materiali sono date principalmente dalla combinazione delle componenti microstrutturali con diversi gradi di durezza. Le strutture degli acciai multifase sono ottenute attraverso una specifica combinazione dei parametri di laminazione e della strategia di raffreddamento. Le trasformazioni dell’ austenite negli acciai multifase sono uniche. La combinazione di alta resistenza e buona formabilità è data dal particolare ciclo termico che prevede il raffreddamento da zona intercritica (da una temperatura compresa tra A1 e A3): l’ austenite ha quindi un tenore di carbonio diverso dall’ acciaio di base che è funzione della temperatura intercritica, inoltre la ferrite non viene generata da una fase di nucleazione e accrescimento, ma solo dalla fase di accrescimento. La predizione delle curve CCT per questi acciai riveste particolare importanza in quanto prevedendo la microstruttura finale si riesce a predirne le proprietà meccaniche.
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Renis, Giulia <1991&gt. "L'ultima fase di frequentazione dell'Insula 12 della Regio I: funzionalità e trasformazioni d'uso." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2017. http://hdl.handle.net/10579/11573.

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Abstract:
Lo scopo della tesi è quello di fornire una visuale a tutto campo dei complessi edilizi e degli impianti commerciali ed artigianali che costituiscono l’insula 12 della Regio I nella loro ultima fase di frequentazione prendendo in considerazione la documentazione edita ed inedita, costituita da Diari di scavo, bozzetti e disegni e grazie ad una ricognizione autoptica e a successiva documentazione fotografica. In particolare, notevole importanza viene data alla funzionalità delle strutture e alla loro trasformazione a seguito del sisma del 62 d.C.
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Dellapasqua, Matteo. "Trasformazione di etanolo in fase gas su catalizzatori a base di ossido di vanadio." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2013. http://amslaurea.unibo.it/6103/.

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Abstract:
Il lavoro della tesi si basa su prove di reattivtà di etanolo su catalizzatori formati da ossidi misti contenenti vanadio, in particolare un ferro vanadato e un rame vanadato, allo scopo di determinare la possibilità di ottenere chemicals di interesse a partire da una materia rinnovabile in processi one-pot consumando in situ intermendi pericolosi ( es. acetaldeide). Le prove sono state effettuate in un reattore tubolare in vetro, in continuo e a letto fisso. Le analisi della miscela uscente dal reattore sono state eseguite online per gascromatografia. Le varie prove sono state eseguite variando la composizione della miscela reagente, in particolare aggiungendo alternativamente e simultaneamente acqua e ossigeno alla miscela di etanolo e azoto ( sempre presenti nell'alimentazione). Per ogni miscela sono state eseguite prove a varie temperature. I catalizzatori sono stati caratterizzati via spettroscopia Rama, IR, XRD prima e dopo le varie reattvità.
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Talerico, Maria Rosa <1994&gt. "La fase di pianificazione nel processo di revisione contabile: verso la trasformazione digitale." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2020. http://hdl.handle.net/10579/17533.

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Abstract:
Negli odierni sistemi economici e finanziari, sempre più incerti e instabili, il miglioramento dell’efficienza, il soddisfacimento delle esigenze informative degli stakeholder e la capacità di tramettere il valore aziendale sono divenuti aspetti determinanti. La comunicazione economico-finanziaria è chiamata, pertanto, ad assolvere tali funzioni ed è posta a garanzia della trasparenza e dell’efficienza del mercato. Sono proprio l’incertezza e la volatilità che hanno portato gli operatori di mercato e gli organismi istituzionali a richiedere a gran voce più stringenti forme di controllo. In questo scenario si colloca il processo di revisione contabile, il quale si propone di accrescere il livello di fiducia degli utilizzatori nel bilancio. Il progetto di tesi intende presentare una delle fasi cruciali del processo di revisione, la fase di pianificazione, prendendone in esame criticità e aspetti chiave. Sono trattati in modo esaustivo i temi della comprensione dell’impresa, della valutazione dello SCI, la determinazione della materialità e il risk assessment. L’elaborato analizza da ultimo l’impatto che le tecnologie innovative di intelligenza artificiale e data analysis hanno sull'attività revisionale e la possibilità che aprano le porte alla trasformazione digitale della revisione. Contribuendo, di fatto, a offrire una soluzione alle limitazioni, ritenute sinora intrinseche e insuperabili, possono nuovi approcci e metodologie assicurare l’eccellenza nel lavoro di audit?
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Setti, Laura. "Studio della trasformazione di etanolo ad acetaldeide in fase gas con catalizzatori a base di ossido di rame." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2017. http://amslaurea.unibo.it/14416/.

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Abstract:
Negli ultimi decenni l’attenzione della ricerca si è spostata su processi che consentono di ottenere le più importanti molecole piattaforma a partire da biomasse e sulla loro successiva trasformazione tramite processi sostenibili in prodotti ad alto valore aggiunto. La conversione delle biomasse in bio-etanolo è stata ampiamente studiata e il processo fermentativo è già industrializzato. Il bio-etanolo può essere valorizzato convertendolo in idrogeno, butanolo, butadiene, acetaldeide ed etil acetato. In questo lavoro è stata studiata la sintesi di catalizzatori a base di Cu2O attivi nella conversione di etanolo ad acetaldeide. Inizialmente la sintesi è stata ottimizzata per ottenere catalizzatori Cu2O bulk. L’unico parametro critico variato è stato il tempo del trattamento idrotermale assistito da microonde poiché in letteratura sono presenti studi sull’ottimizzazione degli altri. In seguito è stata ottimizzata la sintesi in presenza di un supporto (γ-Al2O3) ed è stata effettuata sia per via puramente idrotermale che assistita da microonde. I catalizzatori sono stati testati in un impianto da laboratorio operante in fase gas, collegato online ad un gas cromatografo, sia in atmosfera ossidante che inerte. In condizioni ossidanti non si osservano differenze significative tra catalizzatori supportati e non, in inerti invece la presenza del supporto è fondamentale per evitare la disattivazione del catalizzatore. Tutti i catalizzatori sono stati caratterizzati tramite SEM, XRD, spettroscopia RAMAN e BET per cercare di correlare la struttura e la composizione all’attività catalitica. Per spiegare la diversa attivazione dell’etanolo favorita dai catalizzatori sono state infine effettuate misure in situ tramite spettroscopia infrarossa in riflettanza diffusa, anche queste in presenza di aria e non per individuare eventuali differenze.
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Gubitta, Nicole <1992&gt. "I processi di trasformazione digitale. Il caso The North Face." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2018. http://hdl.handle.net/10579/13332.

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Abstract:
L’utilizzo di tecnologie digitali nei processi aziendali sta diventando un presupposto necessario per essere competitivi nel mercato. Allo stesso tempo la trasformazione che ne deriva è un percorso rischioso a causa degli investimenti cospicui richiesti e dell’incertezza dei risultati. L’incertezza dei risultati potrebbe essere visto come uno dei motivi principali per cui spesso le aziende non attuano questi processi di trasformazione. Nel caso di grandi aziende può succedere che il management, chiamato ad ottenere risultati di breve periodo, ritenga non essenziale o troppo rischioso questo percorso. Inoltre, risulta difficile pensare a soluzioni preconfezionate e applicabili in qualsiasi contesto, e in grado quindi di garantire una trasformazione digitale efficace. La trasformazione digitale, infatti, richiede processi pensati ad hoc per la singola azienda che vadano ad integrare, sostituire o modificare la struttura digitale e organizzativa preesistente. Risulta quindi di particolare rilevanza sviluppare una teoria volta a comprendere come le aziende si avvicinano e affrontano il complesso tema delle trasformazioni digitali. Si vogliono comprendere le caratteristiche dei processi di trasformazione digitale, gli obiettivi desiderati e gli aspetti critici della stessa e le modalità con cui le aziende cercano (e trovano) un modo per gestirla in modo da ridurre e limitare i rischi naturalmente intrinsechi. In particolare, quindi, si intende rispondere alle seguenti domande: quali sono le motivazioni che spingono le aziende ad intraprendere un percorso di trasformazione digitale, e come sono state maturate? Qual è il livello di consapevolezza rispetto ai rischi e alle criticità associati alla trasformazione digitale, e come è stato raggiunto? Che strumenti, processi, attività sono stati messi in atto per gestire la trasformazione, e come si è arrivati alla loro definizione? Rispondendo a queste tipologie di domande, la ricerca si pone come obiettivo quello di contribuire alle teorie sulle trasformazioni aziendali, con particolare riferimento a quelle di tipo digitale. A tale scopo di prenderà ad esempio il caso studio dell’azienda The North Face. Verrà analizzato in che modo un’azienda internazionale, facente parte di un gruppo con diversi headquarters nei vari continenti gestisce i processi di trasformazione digitale. Si approfondiranno i progetti che l'azienda sta portando avanti in questo campo, in particolare lo sviluppo di una piattaforma per le vendite B2B e lo sviluppo dei canali digitali di contatto con il cliente finale in ottica omnichannel.
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Matteini, Lorenzo. "Studio della trasformazione di 1,2-propandiolo ad acido metacrilico mediante processo multi-stadio." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2017. http://amslaurea.unibo.it/13408/.

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Abstract:
In questo elaborato di tesi è stata studiata la reazione di trasformazione diretta di 1,2-propandiolo ad acido propionico in fase gas, la quale necessita di una catalisi combinata acido-redox. Per questo motivo sono stati testati catalizzatori bifunzionali: eteropoliacidi, ossidi misti W-V-O con struttura HTB e alluminofosfati drogati con V e Co. Tuttavia, la buona riuscita del processo sembra essere impedita da reazioni di scissione ossidativa, che potrebbero avvenire sul reagente 1,2-propandiolo, sul prodotto intermedio, la propionaldeide, e probabilmente anche sul prodotto di ossidazione selettiva, l’acido propionico. Per comprendere le relazioni cinetiche esistenti tra prodotti di reazione e reagente sono state svolte delle prove in funzione del tempo di contatto. Inoltre è stata studiata separatamente la reazione di ossidazione dell’intermedio del processo: la propionaldeide. In seguito è stato iniziato lo studio che riguarda la reazione di condensazione aldolica tra l’acido propionico e la formaldeide generata in situ a partire da metanolo, al fine di ottenere acido metacrilico. La reazione è stata testata utilizzando un catalizzatore a base di AlPO, studiando il comportamento catalitico in funzione del rapporto di alimentazione dei reagenti, della temperatura e del tempo di contatto.
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ROLANDO, DIANA. "Pianificazione strategica e operativa in fase preliminare: valutazioni a supporto delle strategie di sviluppo nei progetti di trasformazione complessi. L’approccio Strategic Choice applicato al caso della Tangenziale Est di Torino." Doctoral thesis, Politecnico di Torino, 2009. http://hdl.handle.net/11583/2538691.

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Abstract:
I grandi progetti di sviluppo, negli ultimi anni costantemente al centro di accesi dibattiti sulle trasformazioni urbane e territoriali (in corso o già realizzate), rappresentano sempre più luoghi reali e virtuali di incontro e scontro tra idee, interessi economici, posizioni politiche ed esigenze sociali. Se da un lato si prospettano scenari caratterizzati da grandi interessi, grandi investimenti e grandi profitti, dall’altro emerge un contesto in cui le competenze vengono messe sempre più in discussione, un contesto in cui sono numerosi i soggetti, istituzionali e non, che si sentono chiamati in causa in qualità di stakeholders. In Italia – e non solo in Italia – le trasformazioni urbane e territoriali non costituiscono più ambito privilegiato delle pubbliche amministrazioni, ma stanno diventando un terreno in cui imprenditori, professionisti, rappresentanti del mondo accademico e gli stessi cittadini vogliono manifestare le proprie esigenze, le proprie posizioni e le proprie valutazioni. La complessità metodologica e procedurale che sta alla base di questo tipo di progetti è un fattore imprescindibile che sottolinea l’assoluta necessità di un approccio multidisciplinare e di un coordinamento interdisciplinare pianificato fra i soggetti coinvolti e fra le molteplici variabili da controllare e da valutare. Durante la fase preliminare (briefing) dei progetti di sviluppo è infatti assolutamente fondamentale compiere un’accurata e dettagliata analisi dei rischi e delle incertezze legate progetto, al fine di individuare le decisioni strategiche da prendere e le soluzioni progettuali ottimali; la strutturazione dei problemi decisionali di diversa natura costituisce quindi una valutazione da effettuare prima di pianificare operativamente l’iter del progetto, affinché risulti ancora possibile apportarvi modifiche, senza incidere ed incrementare eccessivamente i tempi e i costi programmati in partenza. La pianificazione strategica di un intervento richiede pertanto di essere supportata da una metodologia di valutazione/pianificazione flessibile e multidisciplinare come lo Strategic Choice Approach, in grado di facilitare la fase operativa successiva e di porre le basi per una più condivisa legittimazione, garantendo il rispetto del concetto di “sostenibilità” nelle sue varie accezioni. In questo senso è quindi importante un approccio ai progetti che ponga le basi per una legittimazione e una sostenibilità a 360 gradi, soprattutto in caso di trasformazioni che, pur non avendo ancora alcuna traduzione formale, prefigurano già importanti ricadute economico-finanziarie, tecniche, ambientali, politiche e sociali a livello architettonico, urbanistico o territoriale. È proprio in questa ottica che si colloca il processo decisionale che ha caratterizzato la prima fase (fase A) dei lavori del Comitato di pilotaggio, costituito su volontà della Provincia di Torino (Settore Viabilità) per individuare il corridoio territoriale all’interno del quale progettare il tracciato per la futura Tangenziale Est di Torino. L’incarico a un gruppo multidisciplinare di docenti del Politecnico di Torino, parte integrante del Comitato di pilotaggio, è stato finalizzato non solo ad individuare il corridoio territoriale ottimale, attraverso una consulenza di carattere tecnico-scientifico, ma anche ad aprire un dialogo diretto con le amministrazioni locali dei comuni coinvolti dall’opera, in una fase delicata come quella di strutturazione del brief di progetto. Parallelamente ai lavori del Comitato di pilotaggio si è voluta sperimentare un’applicazione della metodologia SCA (Strategic Choice Approach), al fine di verificarne l’efficacia quale possibile strumento di supporto ad un organo istituzionale composto da numerosi stakeholders chiamati ad esprimersi su un progetto. È infatti proprio in questa direzione che si intende sottolineare l’importanza e l’utilità di uno strumento di analisi e valutazione come quello proposto, in grado di fornire un punto di riferimento metodologico “metaprogettuale”, a metà tra la pianificazione strategica e quella operativa, utile agli attori coinvolti per l’impostazione e il coordinamento di un processo decisionale concertato, trasparente e attento a tutti quei fattori di incertezza non risolti che potrebbero pregiudicare la sostenibilità dell’intervento.
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Coppari, Gian Marco. "Decomposizione spinodale: analisi del processo e simulazione numerica." Bachelor's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2020. http://amslaurea.unibo.it/21631/.

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Abstract:
Il seguente elaborato di tesi è rivolto a dare una descrizione del tutto generale al fenomeno della decomposizione spinodale sulla base dei meccanismi microscopici della diffusione. Attraverso una opportuna correzione della equazione di diffusione di Fick è stata ricavata l'equazione di Cahn-Hilliard, che permette la descrizione corretta del fenomeno diffusivo. Il processo di deduzione dell'equazione passa per la determinazione del profilo di concentrazione all'interfaccia di due fasi come strumento di minimizzazione dell'energia interna del sistema e quindi come procedimento per raggiungere una condizione di equilibrio termodinamico. La soluzione del problema bidimensionale è stata graficata numericamente con un codice in ambiente MATLAB, da cui sono stati ricavati dati a supporto dei risultati teorici dedotti.
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Books on the topic "Trasformazioni di fase"

1

Innocenti, Loriana, and Maurizio Bonafede. La nobilitazione del tessuto: Le trasformazioni di una fase strategica del sistema produttivo pratese. Prato, [Italy]: Associazione Intercommulanel Area Pratese, 1991.

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2

Mary, Coli, Bertini Riccardo, and Università di Firenze. Dipartimento di urbanistica e pianificazione del territorio., eds. Riforma urbanistica e trasformazioni ambientali in Toscana: Rapporto di ricerca III fase della ricerca MURST 40% "Le nuove forme del piano urbanistico". Firenze: Alinea, 1998.

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3

Cavarocchi, Francesca, and Valeria Galimi, eds. Firenze in guerra 1940-1944. Florence: Firenze University Press, 2015. http://dx.doi.org/10.36253/978-88-6655-737-1.

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Abstract:
Il volume riproduce il percorso documentario della mostra Firenze in guerra 1940-1944 promossa dall’Istituto Storico della Resistenza in Toscana in occasione del 70° anniversario della Resistenza e della Liberazione. I contributi introduttivi illustrano il work in progress che ha accompagnato il progetto espositivo e intendono guidare il lettore attraverso una serie di questioni storiografiche al centro della mostra: la centralità della fase 1940-1943, finora rimasta sullo sfondo, le trasformazioni economiche, i nodi del consenso e del controllo sociale, i caratteri dell’occupazione tedesca, il ruolo della Chiesa e la complessa trama della Resistenza fiorentina. Obiettivo della ricerca è stato quello di indagare da vicino l’impatto della guerra sulla popolazione di una grande area urbana, provando a evidenziarne specificità e connessioni con la cornice nazionale.
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Gramolati, Alessio, and Giovanni Mari, eds. Il lavoro dopo il Novecento: da produttori ad attori sociali. Florence: Firenze University Press, 2016. http://dx.doi.org/10.36253/978-88-6655-930-6.

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Abstract:
Il volume, cui hanno collaborato ben trentaquattro studiosi ed esponenti sindacali, ha un duplice scopo: riproporre, nell’attuale fase di trasformazioni sociali e incertezze teoriche, le analisi e le tesi sul significato umano e politico del lavoro contenute nel principale libro di Bruno Trentin, La città del lavoro (II ed., Firenze University Press, 2014); e, nella convinzione che le pagine composte nel 1997 da uno dei massimi esponenti della storia della Cgil rappresentino un ‘classico’ del pensiero politico-sociale del Novecento, promuovere una riflessione che ne saggi la fecondità e attualità al fine di un approfondimento dei processi che hanno aperto il XXI secolo. Il risultato che emerge, per molti versi sorprendente, è la straordinaria ricchezza e capacità di indirizzo politico e sindacale del progetto di Trentin. MARTEDI' 17 MAGGIO Sede Nazionale della CGIL (Sala Santi)- Corso d'Italia 25 - Roma Presentazione del libro Bruno Trentin e il lavoro dopo il Novecento
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Barbagli, Fausto, Simone Bianchi, Roberto Casalbuoni, Daniele Dominici, Massimo Mazzoni, and Giuseppe Pelosi, eds. Astronomia e Fisica a Firenze. Florence: Firenze University Press, 2017. http://dx.doi.org/10.36253/978-88-6453-464-0.

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Abstract:
La Mostra Astronomia e Fisica a Firenze illustra l’evoluzione delle due discipline dal XVIII secolo fino ai primi decenni del Novecento. Teatro cittadino di questo processo, anzi di tutte le scienze, fu l’Imperiale e Reale Museo di Fisica e Storia Naturale, dove adesso ha sede la Mostra. Nell’arco di tempo esaminato tutti gli aspetti dell’indagine della natura erano ugualmente pertinenti ad un’unica figura di studioso, ma verso l’inizio del XX secolo alcuni indirizzi subirono una profonda trasformazione e al prevalente approccio tassonomico e fenomenologico subentrò, soprattutto per Astronomia e Fisica, un’indagine specialistica che finì per differenziare le varie ricerche. Protagonista di questa fase fu lo sviluppo dell’analisi spettroscopica. La Mostra, aperta da dicembre 2016 a marzo 2017, è organizzata dall’Università di Firenze (Museo di Storia Naturale; Dipartimento di Fisica e Astronomia) e dall’Osservatorio Astrofisico di Arcetri, in collaborazione con la Sezione di Firenze dell’INFN, il Museo Galileo, l’Archivio Storico del Comune di Firenze, l’Istituto Nazionale di Ottica del CNR e la Biblioteca di Scienze dell’Università.
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Alberti, Alberto, Marcello Garzaniti, and Stefano Garzonio, eds. Contributi italiani al XIII Congresso internazionale degli Slavisti. Florence: Firenze University Press, 2015. http://dx.doi.org/10.36253/978-88-6655-724-1.

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Abstract:
I Contributi italiani al XIII Congresso Internazionale degli Slavisti (Ljubljana, 15-21 agosto 2003) ebbero una circolazione molto limitata tra i partecipanti al congresso e la cerchia ristretta degli addetti ai lavori. Considerato l’alto valore scientifico dei singoli contributi, ai quali si continua a fare riferimento nella letteratura di ambito slavistico, si è deciso di pubblicare questi atti nella collana “Biblioteca di Studi Slavistici” anche per festeggiare i dieci anni della sua esistenza. Di fronte a una consolidata tradizione di studi in ambito filologico e letterario la slavistica italiana di inizio millennio si è trovata di fronte a nuove esigenze. Da una parte si è affermata una nuova generazione di linguisti, che hanno sviluppato una serie di ricerche innovative sulle lingue slave, soprattutto in ambito contrastivo. Dall’altra si sono sviluppate nuove piste di ricerca nella letteratura contemporanea, soprattutto in relazione alle più recenti circostanze storiche che hanno visto negli stessi paesi slavi profonde trasformazioni culturali con la necessità di ricostruire consolidati canoni letterari anche sulla base della letteratura dell’emigrazione. La stessa ricerca filologica ha saputo interrogarsi nuovamente sul proprio ruolo riprendendo in una forma diversa questioni tradizionali come la questione cirillo-metodiana, il problema delle citazioni bibliche o il dibattito sulla Slavia latina e la Slavia ortodossa, come pure le più tradizionali questioni di ecdotica manifestando una nuova sensibilità a cominciare dalle tematiche religiose. Alberto Alberti è ricercatore di Slavistica presso l’Università di Bologna.
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La basilica di San Francesco a Viterbo: Le fasi costruttive, le trasformazioni, le tombe dei papi. Roma: GBE/Ginevra Bentivoglio editoriA, 2019.

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Pirovano, Anita. I gelsi torneranno a fare l'uva: Le trasformazioni di Milano dal 2011 a oggi e il cambiamento necessario dopo la pandemia. Novi Ligure (AL): Edizioni Epoké, 2021.

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Raffiotta, Edoardo Carlo. Il governo multilivello dell'economia. Bononia University Press, 2021. http://dx.doi.org/10.30682/sg267.

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Abstract:
Il volume analizza le trasformazioni del rapporto tra stato costituzionale ed economia alla luce dei mutamenti in atto nei contesti nazionale, europeo e globale. Lo studio si concentra sull’evoluzione del cosiddetto “governo dell’economia”, con particolare riferimento alle esperienze degli ordinamenti italiano, tedesco e spagnolo, utilizzati come case studies per verificare i cambiamenti intervenuti nelle relazioni tra stato, autonomie territoriali, ordinamento europeo. L’indagine colloca questa riflessione nel contesto dell’integrazione europea, discutendo criticamente le principali decisioni politico-istituzionali assunte in una fase di transizione costituzionale rilevante come quella causata dalla crisi economico-finanziaria degli inizi del XXI secolo. La ricerca si ripropone di ricostruire le tendenze in atto nella dialettica tra esperienze costituzionali nazionali e processo di integrazione, con l’obiettivo di individuare le basi per un governo multilivello dell’economia quale fondamento di un rinnovato patto politico per l’Europa unita.
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Marchesini, Irina. I volti della Rivoluzione d’ottobre. Bologna University Press, 2022. http://dx.doi.org/10.30682/979-12-5477-139-6.

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Abstract:
Riflessa nel presente volume è la volontà di indagare in ottica comparata i vari “volti” di un evento che ha segnato il corso del Novecento e che ancora oggi gioca un ruolo precipuo nel plasmare la società russa: la Rivoluzione d’ottobre. Contraddittoria forza motrice di profondo cambiamento e trasformazione, la Rivoluzione d’ottobre sin dal suo avvento sembrava uno snodo storico ineluttabile. Come scrisse acutamente Nabokov, «era opinione diffusa che [la Rivoluzione] si fosse ripercossa sulla vita di ogni russo; un autore non poteva farci passare in mezzo il suo eroe senza che quello ne restasse scottato, e schivarla era impossibile». I saggi qui raccolti costituiscono una riflessione corale volta a restituire una visione eterogenea e ad ampio respiro su questa fase della Storia russa a cent’anni dal suo inizio (1917-2017). Interrogandosi su aspetti di carattere storico, politico, letterario e artistico, i contributi ne sottolineano l’estrema complessità, ne ricostruiscono campi di appartenenza e valori, elementi di frattura e continuità col passato, pur non dimenticandone l’attualità nel contesto odierno.
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Conference papers on the topic "Trasformazioni di fase"

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Ferrighi, Alessandra. "Citta', spazio e tempo: l’applicazione di un HGIS per la storia urbana." In International Conference Virtual City and Territory. Roma: Centre de Política de Sòl i Valoracions, 2014. http://dx.doi.org/10.5821/ctv.7920.

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Abstract:
La città è frutto dell'opera dell'uomo. Attraverso processi di lunga durata l’uomo ha costruito la forma della città adattando lo spazio circostante e modificando l’ambiente. Indagando tali processi, la storia delle città può essere narrata attraverso la ricerca e lo studio delle fonti, le interpretazioni e le analisi delle stesse. I luoghi o gli eventi legati alla città sono caratterizzati dai due concetti di Spazio e Tempo. Ogni città è stata creata in un determinato spazio e in un determinato tempo; ogni evento si è svolto in momento preciso e in un luogo specifico. I personaggi della storia sono vissuti in un intervallo temporale, hanno contribuito a segnare quel momento con azioni che sono riconoscibili come tracce nella storia. Siano essi personaggi illustri, che uomini del fare. Questa ricerca è nata dall'idea di trovare altri e diversi modi di comunicare, grazie alle nuove tecnologie, le trasformazioni, le stratificazioni e i cambiamenti delle città legati agli eventi naturali, alle decisioni politiche e amministrative avvenute nel corso della storia delle città stesse. Quando si narra la storia della città si fa riferimento, anche se non espressamente, alle due tematiche di Spazio e Tempo perché, come detto, le azioni si svolgono in momenti e luoghi definititi o circoscrivibili. L'HGIS (Historical GIS) se applicato alla storia urbana consente di mettere in relazione Spazio e Tempo nella lettura delle trasformazioni della città e del territorio circostante.
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Lutzoni, Leonardo. "Forme di dialogo tra sapere tecnico e sapere locale: proposte di metodo: il dispositivo di trascinamento “la Strada che Parla” a Calangianus." In International Conference Virtual City and Territory. Roma: Centre de Política de Sòl i Valoracions, 2014. http://dx.doi.org/10.5821/ctv.7941.

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Abstract:
Il processo di trasformazione, che ha visto protagonisti il territorio e la città contemporanea nella lunga fase della modernità, scandito dalle dinamiche veloci della globalizzazione e dal venir meno delle forme di controllo e di pianificazione, ormai incapaci di registrare e comprendere gli elementi delle diversità territoriali, sta fortemente riportando al centro dell’attenzione il peso dei territori deboli e dei sistemi locali come protagonisti del progetto. Sono territori, come la regione ambientale del Massiccio del Limbara, nei quali si stanno verificando fenomeni emergenti, indizi contemporanei di progetto, che messi in cortocircuito con gli elementi della storia e del passato, disegnano le traiettorie per una prospettiva di cammino differente. L’esperienza di ricercaazione svolta a Calangianus, è un esempio di proposta operativa sul territorio che ha provato a costruire, nel rimettere in discussione un’idea di pianificazione piramidale calata dall’alto, un processo relazionale in divenire, di conoscenza, azione e progetto, utilizzando strumenti e dispositivi innovativi. Un processo, esito di un’interazione tra sapere tecnico e competenze diffuse, di una sinergia tra attori, istituzioni, associazioni, strutture economiche, produttive e culturali, che operano nel territorio e che messe in relazione, possono innescare processi alternativi di sviluppo locale nel ripensare una nuova idea di città-territorio.
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Mastronardi, Luigi, and Elena Battaglini. "Turismo sostenibile e tensioni urbane nel terzo millennio." In International Conference Virtual City and Territory. Roma: Centre de Política de Sòl i Valoracions, 2014. http://dx.doi.org/10.5821/ctv.7990.

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Abstract:
Il processo di urbanizzazione è un fenomeno che, negli ultimi decenni, ha registrato notevoli cambiamenti, i quali hanno avuto delle ripercussioni sulla distribuzione della popolazione mondiale tra aree urbane e rurali. L’aumento di popolazione nei centri urbani sta già creando problemi relativi alla produzione e allo smaltimento dei rifiuti e alla disponibilità e qualità della risorsa idrica, come anche problemi di sicurezza sanitaria nelle periferie che continuano ad espandersi in assenza di infrastrutture e servizi. In relazione a ciò, il modello di sviluppo urbano sostenibile assume una valenza strategica in termini sociali, economici ed ambientali. Il turismo può, infatti, contribuire ad aumentare la vitalità economica delle città e a rafforzare il senso di identità urbana. Il turismo sostenibile contribuisce, inoltre, a mantenere l'integrità ambientale e culturale delle comunità, a conservare il patrimonio naturale e le zone ecologicamente sensibili. In questa Sessione dedicata al turismo è stata avviata una riflessione su ciò che il turismo può e deve fare per la sostenibilità del territorio, in maniera particolare di quello urbano. Diventa fondamentale comprendere in che modo il turismo può essere un elemento che può dare un contributo significativo allo sviluppo e all’innovazione sostenibile urbana, dato il suo impatto trasversale sulla società e le sue molteplici sfaccettature ambientali, economiche, sociali, culturali. In conclusione, sulla base degli spunti emersi è lecito affermare che il turismo rappresenti una opportunità di trasformazione delle città e dei territori circostanti, modificando gli equilibri sociali e culturali, economici e urbanistici, riuscendo persino a cambiare il modo di intendere e di vivere le città.
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Lecardane, Renzo, and Zeila Tesoriere. "Patrimonio militare e progetti di rigenerazione urbana: l’infrastruttura bellica dell’Atlantic Wall e di Saint-Nazaire." In International Conference Virtual City and Territory. Roma: Centre de Política de Sòl i Valoracions, 2014. http://dx.doi.org/10.5821/ctv.7908.

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Abstract:
Nel 2010, la base sottomarina di Saint-Nazaire è stata dichiarata «Patrimonio del XX secolo» dal Ministère de la Culture et de la Communnication francese ed è divenuta il simbolo di un nuovo approccio patrimoniale che riconosce il patrimonio materiale e immateriale in tutte le sue forme, non limitandosi soltando al manufatto certificato come monumento. La memoria, i beni materiali o i luoghi poco conosciuti hanno così contribuito a definire una nuova dimensione urbana proiettata verso il futuro. Riferirsi esplicitamente al tema del rapporto tra waterfront e patrimonio militare, attraverso l’esempio di Saint-Nazaire, ci porta a riflettere sul ruolo del progetto urbano nella trasformazione della città contemporanea. Gli stessi principi collegano tale caso di studio a molte altre operazioni di rigenerazione della città europea e, in particolare, delle città portuali francesi. A partire dagli anni ‘80, per far fronte alla crisi del settore industriale, alcune città portuali, tra cui Marsiglia, Le Havre, Saint-Nazaire e Dunkerque, hanno elaborato numerosi studi e progetti sulle loro aree industriali obsolete o abbandonate, al fine di potenziare le attività portuali e di destinare gli spazi resi liberi a nuove attività. Il riconoscimento del valore di risorsa urbana e patrimoniale a tali aree portuali ha consentito di riattivare dinamiche economiche, sociali e spaziali spesso interrotte o in disuso. In 2010 the submarine base in Saint-Nazaire was declared ‘Heritage of the XX century’ by the French Ministère de la Culture et de la Communnication. Thereafter it became the symbol of a new approach related to heritage that recognises the tangible and intangible heritage in all its forms, not only restricted to the artifact acknowledged as a ‘monument’. Remembrance, the material assets or the little known places have thus contributed to defining a new urban dimension projected toward the future. The case of Saint-Nazare, relating clearly to the relationship between waterfront and military heritage, encourages us to meditate on the role of urban design in the transformation of the contemporary city. The same principles connect this case study to several other redevelopment operations in the European city and, in particular, the French port cities. Starting from the '80s, in order to face the crisis in the industrial sector, several port cities, including Marseille, Le Havre, Dunkirk and Saint-Nazaire, produced diverse studies and projects regarding their obsolete or abandoned industrial areas, in order to boost port activities and to allocate the vacant places to new activities. Acknowledgment of the value of these port areas as urban resources (as well as cultural heritage) has consented the regeneration of (often previously interrupted or abandoned) economic, social and spatial activity.
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Aragona, Stefano. "Ecological city between future and memory: a great opportunity to rethink the world." In International Conference Virtual City and Territory. Roma: Centre de Política de Sòl i Valoracions, 2014. http://dx.doi.org/10.5821/ctv.7932.

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Abstract:
L’attuale momento di crisi sociale, ambientale e spaziale può essere una svolta - uno dei significati della parola greca originaria κρίσις - del modello di sviluppo basato sul paradigma industriale (Khun, 1962) i cui limiti erano ipotizzati nell’omonimo The Limits of Growth commissionato dal Club di Roma ad alcuni ricercatori del MIT di Boston (USA) edito nel 1972. Il presente scritto suggerisce di sostituire al modello industrialista del “fare la città” - indifferente alle condizioni locali grazie alla supremazia data alle “soluzioni” tecnologiche (Del Nord,1991) - l’approccio ecologico che parte dalle condizioni locali quali indicazioni di piano/progetto/realizzazione per la trasformazione dell’anthropocosmo, cioè del rapporto tra contenitori, reti e comportamenti, ovvero del λόγος, discorso, studio, con l’οίκος, ambiente (www.ekistics.org) con le finalità di Smart City cioè costruire Comunità inclusive, sostenibili socialmente e materialmente avendo il risparmio di consumo di suolo come presupposto della sostenibilità. Ciò significa per i paesi ormai più che emergenti - BRIC e tutti gli altri in forte crescita economica - evitare gli errori compiuti dalle nazioni, usualmente chiamate Occidentali, di devastazione del territorio oltre che in termini di danni sociali. Mentre per quest’ultime l’attenzione va posta al tema della riqualificazione dell’esistente sotto il profilo funzionale, spaziale, ambientale e sociale. Per entrambe si pone la questione centrale del rapporto con la storia, i segni di essa sul territorio, cioè la memoria quale essenziale componente del senso delle cose. The current social, environmental and territorial crisis, can be a turning point - one among the meanings of the originary Greek word κρίσις - of the development model based on the industrial paradigm (Kuhn, 1962) whose limits were declared in the homonymous The Limits of Growth commissioned by the Club of Rome at Boston MIT researchers (Meadows and al.) and published in 1972. This paper suggests to replace the industrial model of “making the city” - indifferent to local conditions thanks to the supremacy given to the technological “solutions” (Del Nord, 1991) - with the ecological approach that starts from the local conditions such as indications of plan/project/construction for the transformation of the anthropocosmo, i.e. the relationship connecting shells, networks and behaviours. That is to relate the λόγος, discourse, analyses, with the οίκος, the environment (www.ekistics.org): finally the purpose of Smart City. It requires to build inclusive Communities, socially and materially sustainable, having the saving of land use as precondition. This should mean for most countries now more then emerging - BRIC and everyone else in the strong economic growth - try to avoid the mistakes made by the nations, usually known as Western ones: i.e. devastation of the territory, social harms, and attention to the spatial redevelopment, and to the functional and social ones. For both there is the central question of the relationship with history, the signs of it, ie the memory as essential component of the meaning of things.
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