Journal articles on the topic 'Traduzione dei classici'

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Sárközy, Péter. "Fortuna e traduzione delle opere letterarie italiane in Ungheria." Italianistica Debreceniensis 25 (March 29, 2020): 20–35. http://dx.doi.org/10.34102/itde/2019/5552.

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Abstract:
La critica letteraria, sia in Ungheria che in Italia, ha prestato grande attenzione alla fortuna e all'irradiazione della letteratura italiana in Ungheria, basti pensare ai tredici volumi, frutto della collaborazione scientifica della Fondazione Giorgi Cini di Venezia e dell'Accademia ungherese delle scienze. L'articolo mira a offrire un'ampia panoramica del successo della letteratura italiana in Ungheria, soprattutto attraverso le traduzioni. L'articolo esamina i vari periodi storici e i movimenti letterari che hanno caratterizzato i contatti letterari tra i due paesi. Fino alla seconda metà del XVIII secolo, l'irradiazione della letteratura italiana si manifestava innanzitutto nell'adozione dei suoi modelli letterari e delle sue formule poetiche nelle opere dei maggiori autori della letteratura ungherese. Il diciannovesimo secolo vide invece la stagione della traduzione dei grandi classici della prima letteratura italiana (Dante, Petrarca e Boccaccio) tradotti di nuovo nel ventesimo secolo, grazie anche all'impegno degli italiani magiari. Infine, l'articolo si concentra sulla situazione attuale, descrivendo le traduzioni di autori contemporanei.
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Penso, Andrea. "Le lettere di e a Cesarotti nella Biblioteca Nazionale di Parigi (con documenti inediti)." Quaderni d'italianistica 37, no. 2 (January 27, 2018): 75–100. http://dx.doi.org/10.33137/q.i..v37i2.29230.

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Abstract:
L’articolo presenta due lettere di Melchiorre Cesarotti ritrovate dall’A. durante alcune ricerche condotte alla Bibliothèque Nationale de France su materiali manoscritti. La prima lettera è indirizzata a Voltaire, e riguarda la traduzione delle due tragedie Le Fanatisme, ou Mahomet e La Mort de César. Si tratta di una missiva già edita nel 1977 a opera di Theodore Besterman in Inghilterra nel quadro dell’edizione dei carteggi di Voltaire. Questo ritrovamento è passato però quasi inosservato nell’ambito degli studi di italianistica: l’articolo punta dunque a rilanciare l’interesse per questo fugace carteggio. La seconda missiva, che data al giugno 1803, è invece inedita e proviene dal fondo Custodi, inesauribile fonte di informazioni e curiosità. Il tema del secondo documento è molto diverso: Cesarotti comunica a Pietro Custodi di non poter prendere parte al suo progetto, la raccolta Scrittori classici italiani di economia politica, che iniziò a svilupparsi proprio nel 1803. Nonostante il rifiuto, il letterato padovano si ripromise di sollecitare qualche amico, esperto di economia, a fornire qualche contributo. Per meglio contestualizzare la seconda lettera, pertanto, l’A. si sofferma anche su un altro documento del fondo Custodi, vale a dire una missiva che l’economista veneziano Francesco Battaglia indirizzò proprio a Cesarotti, il quale l’aveva a sua volta incoraggiato a prendere parte al progetto di Custodi.
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TOSCANO, ANNA. "GALILEO GALILEI, Sidereus Nuncius, a cura di Andrea Battistini, traduzione italiana di Maria Timpanaro Cardini, Venezia, Letteratura universale Marsilio, 1993, 247 pp. (Esperia, Collana dei Classici Italiani)." Nuncius 8, no. 2 (1993): 720–22. http://dx.doi.org/10.1163/182539183x00910.

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Vespaziani, Alberto. "COMPARAZIONE E TRADUZIONE: DALLA LETTERATURA AL DIRITTO." Revista Eletrônica do Curso de Direito da UFSM 11, no. 3 (December 13, 2016): 1161. http://dx.doi.org/10.5902/1981369425188.

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Abstract:
Il contributo discute l'ascesa degli studi sulla traduzione nel diritto comparato. La prima parte riassume i testi letterari classici che costituiscono le fonti di ispirazione per l'analisi giuridica contemporanea sulla traduzione, la seconda parte analizza i principali argomenti addotti da Ost nel suo libro Traduire, la terza parte avanza alcune proposte di ricerca per le future conessioni tra comparazione e traduzione nell’analisi giuridica europea. Il contributo sostiene che la svolta verso la traduzione dovrebbe essere accolto dai giuristi come una sfida per il perseguimento di una cultura costituzionale comune.
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Ruiz Pérez, Ángel. "Giuliano Imperatore, Alla Madre degli Dei, edizione critica, traduzione e commento a cura di Valeio Ugenti, Università degli Studi di Lecce, Dipartimento di Filologia Classica e Medioevale, Testi e Studi, 6, Gelatina, Congredo Editore, 1992, XXXI + 176 pp." Minerva. Revista de Filología Clásica, no. 9 (February 17, 2019): 231–32. http://dx.doi.org/10.24197/mrfc.9.1995.231-232.

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Abstract:
Reseña de Giuliano Imperatore, Alla Madre degli Dei, edizione critica, traduzione e commento a cura di Valeio Ugenti, Università degli Studi di Lecce, Dipartimento di Filologia Classica e Medioevale, Testi e Studi, 6, Gelatina, Congredo Editore, 1992, XXXI + 176 pp. ISBN 88-7786-554-7
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Roić, Sanja. "LA GINESTRA DI GIACOMO LEOPARDI A CETTIGNE VLADAN DESNICA MEDIATORE DI CULTURA ITALIANA IN MONTENEGRO." Folia linguistica et litteraria XI, no. 30 (2020): 15–33. http://dx.doi.org/10.31902/fll.30.2020.1.

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Abstract:
Nonostante le difficili condizioni materiali in cui si è trovato nel 1954, lo scrittore Vladan Desnica non aveva rinunciato alla propria dignità intellettuale. Alla rinomata rivista culturale Stvaranje di Cettigne lo scrittore ha inviato da Zagabria la propria traduzione de “La Ginestra o il fiore del deserto”, canto tra i più complessi della raccolta poetica di Giacomo Leopardi. Nel momento storico della crisi dei rapporti italo-jugoslavi la rivista Stvaranje ha realizzato un’importante mediazione culturale pubblicando la traduzione del classico italiano, confermando allo stesso tempo lo scrittore Vladan Desnica come eccellente conoscitore della cultura italiana e intellettuale critico.
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Tramutoli, Laura. "PROFILO SOCIOLINGUISTICO DELL’ITALIANO DELLE ‘VERSIONI’: IL TRADUTTESE CLASSICO È UN SOTTOCODICE?" Italiano LinguaDue 13, no. 2 (January 26, 2022): 336–53. http://dx.doi.org/10.54103/2037-3597/17142.

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Abstract:
Questo articolo tratta della varietà di italiano utilizzata nella traduzione dalle lingue classiche – il cosiddetto ‘traduttese classico’ –, analizzandone le proprietà linguistiche e sociolinguistiche e sostenendone un inquadramento nel diasistema dell’italiano contemporaneo quale sottocodice (Berruto, 1987). Caratterizzato da un alto grado di formalità e formalizzazione, il traduttese segna una tendenza opposta su tutti gli assi di variazione sociolinguistica a quella che motiva il processo attuale di ristandardizzazione dell’italiano, tipicamente orientato ad accogliere tratti substandard. Il lavoro è così articolato: il paragrafo 1 contiene un’introduzione in cui si inquadra la nozione di ‘traduttese classico’; il paragrafo 2 ne rende un profilo socio-funzionale, chiarendo quali circostanze determinano la sua emersione; il paragrafo 3 ne individua i tratti linguistici peculiari; il paragrafo 4 argomenta l’appartenenza del traduttese al numero dei sottocodici del diasistema italiano e il paragrafo 5 ospita delle brevi conclusioni; infine, il paragrafo 6. raffronta le proprietà del traduttese e quelle dell’italiano neostandard. Socio-linguistic profiles of Italian ‘versions’: is classical translanguese a subcode? This article deals with the variety of Italian used in translation from classical languages – the so-called ‘classical translanguese’ –, analyzing its linguistic and sociolinguistic properties and arguing for its inclusion in the diasystem of contemporary Italian as a subcode (Berruto, 1987). Characterized by a high degree of formality and formalization, translanguese marks an opposite trend on all axes of socio-linguistic variation with respect to the current re-standardization process of Italian, typically oriented to accommodate sub-standard traits. The paper is articulated as follows: paragraph 1 contains an introduction in which the notion of ‘classic translanguese’ is framed; paragraph 2 gives a socio-functional profile, clarifying which circumstances determine its emergence; paragraph 3 identifies its peculiar linguistic features; paragraph 4 argues that translanguese should be considered a subcode of the Italian diasystem and paragraph 5 contains brief conclusions; finally, paragraph 6 compares the properties of translanguese and neo-standard Italian.
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Bianchi, Francesco Paolo. "August Meineke, Ugo Grozio e le traduzioni dei frammenti dei poeti comici dell’archaia." Rivista di Filologia e di Istruzione Classica 147, no. 1 (January 2019): 185–209. http://dx.doi.org/10.1484/j.rfic.5.123555.

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Garosi, Linda. "Considerazioni sulla traduzione come processo di adattamento: il caso del volgarizzamento dei Fiori e vita di filosafi e d’altri savi e d’imperadori." Revista de Filología Románica 39 (November 3, 2022): 45–53. http://dx.doi.org/10.5209/rfrm.81701.

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Abstract:
Il presente lavoro prende le mosse dalla riflessione sulla natura e le caratteristiche della traduzione medievale, dal latino al toscano, nel caso dell’opera Fiori di filosafi, per poi avvicinarsi all’esame della configurazione sia dei singoli testi raccolti nella silloge sia dell’insieme unitario formato da florilegi di sentenze e da biografie esemplari. La ricognizione sulla raccolta intende infatti mettere in evidenza le spie di un processo di adattamento del modello mediolatino e del sapere classico piegato sulle coordinate storico-culturali del nuovo contesto laico e cittadino. Per concludere, si cercherà di trovare riscontro di quanto emerso dall’indagine testuale rivolgendo lo sguardo al contesto letterario di appartenenza dei Fiori di filosafi formato da alcune opere volgari in prosa di cui, in area toscana, questi sono parzialemente fonte.
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Popovic, Dusan. "Paideia i nasledje helenske kulture u inauguracionoj besedi Dimitrija Halkondila." Zbornik radova Vizantoloskog instituta, no. 45 (2008): 301–12. http://dx.doi.org/10.2298/zrvi0845301p.

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Abstract:
(italijanski) Nell'articolo l'autore cerca di identificare, tra gli elementi della tradizione retorica tardoantica greca, i principali argomenti con i quali Demetrio Calcondila, uno dei maggiori esponenti dell'umanesimo bizantino della seconda meta del Quattrocento nell'Occidente, si e servito nella sua elaborazione del significato della cultura greca (paideia) non solo per quanto riguarda la civilta europea occidentale, ma anche quella cristiana in generale. Ora, il suo discorso, pronunciato nell'anno 1463 in occasione dell'inaugurazione della cattedra di studi greci all'Universita di Padova rappresenta una testimonianza di primo grado sull'adozione della cultura greca nell'Occidente durante il periodo rinascimentale. Partendo dall'edizione di testo del discorso, pubblicato da Geanakoplos (cfr. n. 1 dell'articolo), e possibile individuare certe particolarita che distinguono il concepimento, da parte di Calcondila, dell'importanza di educazione greca per la formazione di future generazioni di intellettuali nell'ambiente culturale dell'Occidente latino. Demetrio sottolinea anche il vantaggio da ricavare dallo studio di poeti ellenici, soprattutto Esiodo, per le altre artes liberales nel curriculum scolastico, cosi come la disposizione delle discipline dentro il sistema scolastico tardobizantino (cfr. n. 9). L'argomento cruciale della parte esortativa del discorso e il tentativo che lo sforzo, necessario per impossessarsi di queste discipline, ci si giustifici con profitto da esse ottenuto. Questo viene realizzato facendo riferimento al famoso verso sull'acquisizione di virtu attraverso lavoro duro, che e un passo tratto dal poema didattico esiodeo di Opere e giorni, v. 289. La forma sotto la quale questo verso e riportato in greco e molto scorretta, pero Calcondila ne ha proposto, poco piu sotto, una traduzione esatta. Fenomeno, quest'ultimo, abbastanza raro nell'impiego retorico di detti formativi (gr. gnwmai, lat. sententiae). Tra i pochi autori classici, i quali hanno usato il procedimento del genere, si annovera il piu grande grammatico latino, Prisciano di Cesarea, nella sua versione degli eserzici preliminari di retorica ermogeniana, sotto il titolo di Praeexercitamina. Qui lo stesso verso egli ha tradotto dal greco senza molta destrezza, cosicche il verso in latino apparve molto male, trovatosi in contrasto con lo stile elegante del latino (la cosiddetta latinitas). E percio che Prisciano non puo essere considerato quale modello direttamente adoperato da parte di Calcondila. L'impiego del verso citato, nell'ambito della tradizione parenetico- -encomiastica, presso gli scrittori greci, sia quelli bizantini che quelli classici, e abbastanza frequente. Eccone qualche esempio eclatante. Alla meta del Quattrocento Giovanni Eugenico questo topos lo utilizza nella sua Descrizione di Trapezunto, riferendosi al verso esiodeo gia menzionato (cfr. n. 18). Nel secolo dodicesimo, Eustazio di Salonicco lo impiega, all'occasione, perche esalti le imprese dell'imperatore Manuele I. D'altra parte, l'autore anonimo degli scolii ad Aftonio cita questi versi in valore di argomenti, messi nel contesto di un'altro esercizio preliminare quello di dimostrazione (kataskeuh). Simile elaborazione di questo motivo viene intrapresa anche dal platonico Massimo di Tiro, nel quadro della proposizione (qesij), con la quale si cerca di corroborare l'affermazione sulla preminenza della vita attiva sopra quella contemplativa. Peraltro, gia Luciano di Samosata aveva notato che questi versi diventarono convenzionali nelle declamazioni retoriche, e tale sviluppo del loro significato possiamo rintracciare partendo dalla Repubblica e dai Leggi platonici, attraverso le Reminiscenze di Senofonte, fino al Corpus etico di Plutarco. Nel suo discorso inaugurale, in qualita di argomento a contrario, Calcondila riporta anche il verso 287 dello stesso poema esiodeo, e lo traduce in latino. Per il simile procedimento egli, molto probabilmente, si e ispirato al saggio Sull'ebbrezza di Filone di Alessandria, dentro il quale questi versi sono stati utilizzati nel contesto simile, cioe rilevando il contrasto tra virtu ed ignoranza (cfr. n. 37). L'altro modello per l'uso del tema presso Demetrio puo ritenersi il celebre scritto di Basilio di Cappadocia a proposito, visto che quest'ultimo ci sta elaborando il rilievo dell'educazione di gioventu cristiana, basata sulla letteratura pagana. Insomma, la conclusione principale, riguardo alla tecnica compositiva di Demetrio, deriverebbe dal fatto che il suddetto pensiero esiodeo appare anche quale testimonianza degli antichi (marturia palaiwn) dentro il manuale ermogeniano di Progumnasmata, dove si trova appunto per quanto riguarda il procedimento d'elaborazione di una chria, in questo caso quella espressa attraverso la sentenza pseudoisocratea che le radici dell'educazione sono amare, ma che i suoi frutti, invece, sono dolci. A parte i luoghi tratti da alcuni poeti appartenti alla cosiddetta Commedia attica nuova, la metafora di sapienza e di impegno emerge, tra i romani anche presso Catone il Vecchio e si riconferma con il lessico adoperato da Demetrio ai vari posti del suo discorso inaugurale scritto in latino. Infine vanno inoltre menzionate anche delle particolarita che segnalano la meticolosita che Calcondila dimostra nei confronti dello stile elevato (gr. semnothj). Termine, quest'ultimo, cui e stata prestata grande importanza da parte di Ermogene, nell'ambito della sua teoria sopra le Idee (varieta di stile), la quale, poi, avrebbe in gran parte influenzato diversi prodotti letterari rinascimentali, sia quelli scritti in latino che quelli in lingua volgare.
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Benasso, Sebastiano, Mauro Palumbo, and Stefano Poli. "Gli indicatori tra costruzione teorica e spendibilitŕ empirica: un caso di studio." RIV Rassegna Italiana di Valutazione, no. 49 (May 2012): 9–24. http://dx.doi.org/10.3280/riv2011-049002.

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Abstract:
Il paper rende conto di un lavoro affidato al Dipartimento di Scienze Antropologiche dalla Regione Liguria, finalizzato alla definizione di un set di indicatori da utilizzare per la ripartizione del Fondo Sociale Regionale, che alimenta una parte consistente delle politiche sociali liguri, governate dal Piano Sociale Regionale e dai Piani di Zona. L'intervento dei ricercatori si colloca dunque all'interno di indicazioni normative e programmatorie abbastanza stringenti, anche se, come si vedrŕ, nel corso del lavoro si sono sviluppate interessante retroazioni tra esiti del lavoro tecnico scientifico e ripensamento da parte del decisore dei criteri adottati (o della loro traduzione pratica), alla luce dei risultati ottenuti operativizzando dei criteri predefiniti. Si tratta di casi posti anche di recente sotto osservazione dalla letteratura italiana sugli indicatori (Parra Saiani, 2009; Bezzi, Cannavň e Palumbo, a cura di, 2010), che peraltro sono stati sempre caratterizzati da una feconda commistione tra impiego descrittivo-interpretativo e funzione pratica. In casi come questo č abituale per il sociologo l'applicazione dell'approccio lazarsfeldiano (Lazarsfeld, 1965), quindi l'individuazione delle dimensioni principali di un concetto e la successiva costruzione di variabili (indicatori) che permettano di rilevare tali dimensioni. Il lavoro presentato ha mantenuto un certo grado di continuitŕ con il paradigma lazarsfeldiano, pur aprendo ad una serie di riflessioni critiche al riguardo. Emerge in particolare la continua retroazione tra indicatori, dimensioni e concetti indicati, che nel caso del loro impiego valutativo produce anche una maggiore consapevolezza delle implicazioni pratiche delle scelte adottate, sia sul piano metodologico che su quello politico. In questo modo si ottiene un risultato che produce innovazioni ed empowerment sia sulle modalitŕ classiche di lavoro del ricercatore sociale, sia sui processi decisionali interessati.
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Bertoloni, Luca. "Le canzoni del Rinascimento Disney e i ridoppiaggi dei live-action: un'analisi comparata di tre casi-studio." Lingue e culture dei media 6, no. 2 (February 28, 2023): 6–27. http://dx.doi.org/10.54103/2532-1803/19892.

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Abstract:
Nel saggio si analizzano i ridoppiaggi in italiano delle canzoni dei classici del Rinascimento Disney trasportati in live-action negli anni Duemila: considerando la loro natura visiva e cinematografica, è stata messa in evidenza la loro evoluzione linguistica in sincronia e in diacronia, focalizzandone i tratti arcaizzanti, conservativi e modernizzanti. Dall’analisi emerge la scelta di una soluzione linguistica intermedia, che cerca di equilibrare tra loro una tendenza standardizzante e normativa, ed un’altra che ricorre agli stilemi del parlato-recitato, integrandole con alcuni tratti del canzonettese di classifica degli anni Duemila. I traduttori italiani proseguono così sulla strada del rinnovamento linguistico avviata nel canzonettese disneyano impiegato nelle traduzioni dei brani della major a partire dagli anni Novanta, senza tuttavia mai spingersi fino in fondo, con coraggio, verso l’italiano contemporaneo.
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Villa, Giorgio. "Elio Aristide e l'ipocondria (Una recente traduzione italiana dei "Discorsi sacri")." Quaderni Urbinati di Cultura Classica 32, no. 2 (1989): 133. http://dx.doi.org/10.2307/20547005.

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Kraus, Manfred. "Critica dell’apparente e critica apparente. Simplicio interprete di Parmenide nel Commentario al de Caelo di Aristotele, Saggio introduttivo, raccolta dei testi, traduzione e commentario (Symbolon 44)." Elenchos 41, no. 1 (November 25, 2020): 201–7. http://dx.doi.org/10.1515/elen-2020-0011.

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Clark, Gillian. "F. Ruggiero (ed.): Atti dei martiri scilitani: Introduzione, testo, traduzione, testimonianze e commento. (Atti dell'Accademia Nazionale dei Lincei Classe di Scienze Morali, Storiche e Filologiche, Memorie IX. 1.2.) Pp. 100. Rome: Accademia Nazionale dei Lincei, 1991. Paper, L. 15,000." Classical Review 43, no. 2 (October 1993): 432. http://dx.doi.org/10.1017/s0009840x00288264.

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Cellauro, Louis. "Daniele Barbaro and Vitruvius: the architectural theory of a Renaissance humanist and patron." Papers of the British School at Rome 72 (November 2004): 293–329. http://dx.doi.org/10.1017/s0068246200002749.

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Abstract:
DANIELE BARBARO E VITRUVIO: LA TEORIA ARCHITETTONICA DI UN UMANISTA E PATRONO DEL RINASCIMENTOL'aristocratico veneziano Daniele Barbaro (1514–70), collezionista d'arte, di libri e di strumenti matematici, fu un importante patrono delle artie delle scienze della Venezia del XVI secolo. La sua pubblicazione più imponente e significativa fu la traduzione commentata del De Architectura Libri Decem di Vitruvio. Lo scopo di questo articolo è quello di fornire un'analisi della teoria architettonica di Daniele Barbaro, cosi come emerge dai suoi commentari e di stabilire il suo rapporto con Vitruvio nel contesto del Rinascimento. Mi focalizzo sui principi teoretici rilevanti per la pratica architettonica, inclusi l'atteggiamento di Barbaro verso Vitruvio, la sua teoria del progresso dell'architettura classica, i rapporti nella sua teoria tra le retorica e l'architettura, le sue opinioni sul ruolo delle proporzioni armoniche nel disegno architettonico e sui sei concetti vitruviani del disegno architettonico. Ilprincipale contributo di Barbaro alla comprensione di Vitruvio nel Rinascimento consiste nell'enfasi posta sulla flessibilità con cui egli credeva che le regole di Vitruvio dovessero essere comprese e sull'importanza delle correzioni ottiche per il disegno architettonico nella teoria dell'autore antico.
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Mordeglia, Caterina. "Fedro e Aviano presenze ‘fantasma’ nella Spagna medievale." Myrtia 34 (January 31, 2020): 131–46. http://dx.doi.org/10.6018/myrtia.412001.

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Abstract:
L’analisi della diffusione manoscritta delle favole di Fedro e Aviano e dei loro rifacimenti mediolatini nella Spagna medievale rivela una pressoché totale assenza di testimonianze che contrasta con il resto d’Europa. Si registrano solo timidi tentativi di penetrazione del genere attraverso i contatti culturali con il Sud della Francia, di cui l’esempio più significativo è offerto da due favole contenute nel ms. Madrid, RHA, 39 (s. XI), qui riportate con testo critico rivisto e la prima traduzione italiana. Tuttavia una presenza ‘sommersa’ del genere, precedente alla diffusione delle prime edizioni a stampa – anch’esse ricollegabili ad ambienti culturali italiani e nord-europei – è comprovata dalle reminiscenze favolistiche classiche nella Disciplina clericalis di Pietro Alfonsi (s. XII) e nel Libro de los gatos (s. XIV), versificazione in castigliano delle Fabulae di Oddone di Cheriton. The analysis of the manuscripts’ spread of Phaedrus and Avianus’ fables and their Latin rewritings in Spain during the Middle Ages reveals an almost total absence of witnesses, contrary to the rest of Europe. There are only shy attempts of penetration of the genre through the cultural contacts with Southern France. The main example is offered by two fables transmitted by the ms. Madrid, RAH, 39 (s. XI), here presented in a new critical edition with the first Italian translation. Anyway a ‘ghost’ presence of the Latin fables before their first printed editions – also due to the Italian and North-European cultural contacts – is confirmed by their tracks in the Petrus Alfonsi’s Disciplina clericalis (XIIth century) and the Libros de los gatos, a rhytmical translation in Castilian language of Odo of Cheriton’s Latin fables (XIVth century).
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de Haas, Frans. "J.E. ANNAS, Interpretazione dei libri M-N della “Metafisica” di Aristotele. La filosofia della matematica in Platone e Aristotele. Traduzione di ELISABETTA CATTANEI. Introduzione e traduzione dei libri M-N di GIOVANNI REALE (Pubblicazioni del Centro di Ricerche di Metafisica. Collana Temi metafisici e problemi del pensiero antico. Studi et testi, 18). Milano, Vita e Pensiero, 1992. 384 p. Pr. L. 35.000." Mnemosyne 50, no. 2 (1997): 229–31. http://dx.doi.org/10.1163/1568525972609870.

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Horsfall, Nicholas. "Livio Andronico e la Traduzione Artistica: Saggio Critico ed Edizione dei Frammenti dell'Odyssea. Ed. S. Mariotti. (Pubblicazioni dell'Università di Urbino, scienze umane, serie di linguistica, letteratura, arte IV.) Urbino: Università degli Studi, 1986. Pp. 91." Journal of Roman Studies 79 (November 1989): 184–85. http://dx.doi.org/10.2307/301198.

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Botley, Paul. "(S.) Fiaschi Athanasii Alexandrini Opuscula. Omnibono Leoniceno interprete. (Edizione nazionale delle traduzioni dei testi greci in età umanistica e rinascimentale 2.) Pp. lxiv + 361, pls. Florence: SISMEL, Edizioni del Galluzzo, 2006. Cased, €65. ISBN: 978-88-8450-190-5." Classical Review 59, no. 2 (September 15, 2009): 630–31. http://dx.doi.org/10.1017/s0009840x09001462.

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Alonso-Núñez, J. M. "Jacques Fontaine, Carlo Prato, Arnaldo Marcone: Giuliano Imperatore. Alia Madre degli Dei e altri discorsi. Introduzione di Jacques Fontaine. Testo critico a cura di Carlo Prato. Traduzione e commento di Arnaldo Marcone. (Scrittori Greci e Latini.) Pp. cx + 351. Vicenza: Fondazione Lorenzo Valla/Arnaldo Mondadori, 1987." Classical Review 41, no. 2 (October 1991): 480. http://dx.doi.org/10.1017/s0009840x00281195.

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Olszaniec, Włodzimierz. "Matteo Venier, ed. Platonis Gorgias Leonardo Aretino interprete. Il Ritorno de Classici nell’Umanesimo III; Edizione nazionale delle Traduzioni dei testi greci in età umanistica e rinascimentale 7. Florence: Sismel Edizioni del Galluzzo, 2011. 422 pp. €68. ISBN: 978–88–8450–408–1." Renaissance Quarterly 65, no. 4 (2012): 1167–69. http://dx.doi.org/10.1086/669349.

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Rutherford, David E. "Mariarosa Cortesi and Silvia Fiaschi. Repertorio delle traduzioni umanistiche a stampa: Secoli XV–XVI. 2 vols. Il Ritorno dei Classici nell'Umanesimo, 3.5. Florence: SISMEL, Edizioni del Galluzzo, 2008. lxxviii + 1844 pp. index. illus. tbls. map. bibl. €240. ISBN: 978–88–8450–323–7." Renaissance Quarterly 63, no. 3 (2010): 889–91. http://dx.doi.org/10.1086/656934.

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Lamers, Han. "Stefano Martinelli Tempesta, ed. Platonis: Euthyphron Francisco Philelfo interprete. Lysis Petro Candido Decembrio interprete. Il Ritorno dei Classici nell'Umanesimo. Ministero per i beni e le Attività Culturali 3. Edizione nazionale delle Traduzioni dei testi greci in età umanistica e rinascimentale 6. Florence: SISMEL Edizioni del Galluzzo, 2009. x + 219 pp. + 4 b/w pls. index. append. illus. bibl. €48. ISBN: 978–88–8450–357–2." Renaissance Quarterly 64, no. 1 (2011): 160–61. http://dx.doi.org/10.1086/660374.

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Sideri, Cecilia. "Pubblicare classici greco-latini nella Milano ottocentesca: Giovanni Silvestri e la «Biblioteca scelta di opere greche e latine tradotte in lingua italiana» (1820-1855)." Prassi Ecdotiche della Modernità Letteraria, no. 7 (May 23, 2022). http://dx.doi.org/10.54103/2499-6637/17851.

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Abstract:
Il contributo indaga le direttrici culturali che ispirarono l’ideazione della Biblioteca scelta di opere greche e latine tradotte in lingua italiana, collana di traduzioni di opere greco-latine - perlopiù classiche - pubblicata dall’editore milanese Giovanni Silvestri fra il 1820 e il 1855. In Appendice si fornisce un elenco dei titoli che compongono la collana.
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Giusto, Rosa Maria. "Alessandro Galilei e le fonti classiche dell’architettura in Inghilterra." Quintana: revista do Departamento de Historia da Arte 13, no. 13 (December 10, 2015). http://dx.doi.org/10.15304/qui.13.1411.

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Abstract:
L’articolo intende tracciare un quadro della partecipazione italiana al dibattito sull’architettura del primo Settecento europeo a partire dal diretto coinvolgimento di personalità emergenti del panorama architettonico italiano nel processo di divulgazione delle fonti e dei Trattati di architettura in Gran Bretagna e dalla documentazione relativa alla attività del fiorentino Alessandro Galilei autore di un Trattato di architettura civile redatto in lingua italiana e in lingua inglese. La redazione di traduzioni in lingua inglese delle fonti classiche dell’architettura italiana curate da taluni ‘impenditori’ illuminati del sapere scientifico oltre la Manica all’alba di un fenomeno importante come il Neopalladianesimo inglese è la premessa indispensabile al radicamento e alla diffusione, anche a scopo di studio, della grammatica architettonica classica e alla pratica frequente del Grand Tour.
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"Filodemo, Storia dei Filosofi: la Stoa da Zenone a Panezio (PHerc. 1018). Edizione, traduzione e commento a cura di TIZIANO DORANDI (Philosophia Antiqua, 60). Leiden, Brill, 1994. XVI, 190 pp. Pr. Hfl. 110,—." Mnemosyne 49, no. 3 (1996): 347–50. http://dx.doi.org/10.1163/1568525962610969.

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