Academic literature on the topic 'Tradizione classica'

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Journal articles on the topic "Tradizione classica"

1

Raczyńska, Alicja. "Scena dell’incontro tra il poeta e la Musa nel poemetto Urania di Alessandro Manzoni alla luce della tradizione classica. Analisi strutturale." e-Scripta Romanica 2 (December 28, 2015): 39–45. http://dx.doi.org/10.18778/2392-0718.02.05.

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Abstract:
Il poemetto Urania è l’ultimo lavoro neoclassico di Alessandro Manzoni, uno degli esponenti del Romanticismo italiano. L’obiettivo del mio articolo è l’analisi della scena dell’incontro fra il poeta Pindaro e la Musa Urania. Le mie ricerche mirano a riconoscere le relazioni tra la scena del poemetto e la tradizione classica dell’incontro di un poeta con una divinità ispiratrice. Le mie analisi sono ispirate alle ricerche di Tomasz Mojsik, storico e filologo classico polacco, sul ruolo delle Muse nella cultura della Grecia antica.
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2

Betti, Fabio Eugenio. "Tradizione classica e cultura sudarabica: osservazioni sulla statua bronzea di lady bar'at." Egitto e Vicino Oriente 39 (2017): 201. http://dx.doi.org/10.12871/978886741747613.

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3

Keohane, Robert O. "LO STUDIO DEI REGIMI INTERNAZIONALI E LA TRADIZIONE CLASSICA NELLE RELAZIONI INTERNAZIONALI." Italian Political Science Review/Rivista Italiana di Scienza Politica 17, no. 3 (December 1987): 349–76. http://dx.doi.org/10.1017/s0048840200016956.

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Abstract:
IntroduzioneGli studiosi moderni di politica internazionale hanno cercato di individuare le cause della guerra e le condizioni della pace: essi si sono chiesti in che modo gli interessi di Stati sovrani in competizione reciproca e non soggetti ad alcun potere comune possano essere conciliati gli uni con gli altri. I più importanti tentativi di comprensione delle problematiche della pace e della guerra, da parte di studiosi occidentali, sono partiti da tre premesse comuni, che definiscono ciò che Holsti chiama «la tradizione classica» nello studio delle relazioni internazionali: 1) l'oggetto di analisi più appropriato è costituito, appunto, dalle cause della guerra e dalle condizioni della pace/sicurezza/ordine; 2) le principali unità d'analisi sono i comportamenti diplomatici e militari degli unici attori essenziali, gli Stati nazionali; 3) gli Stati operano in un sistema caratterizzato dall'anarchia, ovvero dalla mancanza di una autorità centrale.
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4

Vignera, Roberto. "Teoria e formalizzazione matematica nella tradizione sociologica classica: note di un bilancio controverso." SOCIOLOGIA E RICERCA SOCIALE, no. 114 (October 2017): 52–80. http://dx.doi.org/10.3280/sr2017-114003.

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5

Marchegiani, Maria Lucignano. "I Pastori e l'epifania dell'amore: Tradizione classica ed eredità medievale nella pastorale del Poliziano." European Medieval Drama 3 (January 2000): 177–86. http://dx.doi.org/10.1484/j.emd.2.300855.

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6

Piwowar, Andrzej. "Słowo Boże jedynym źródłem najwyższej i doskonałej prawdy (Prz 30,1-6)." Verbum Vitae 13 (January 14, 2008): 53–86. http://dx.doi.org/10.31743/vv.1459.

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Abstract:
L'ultimo redattore del Libro dei Proverbi doveva avere un motivo importante per inserire nel testo di questo libro sacro l'insegnamento di un pagano; proveniente da Massa, chiamato Agur. Dalla sua dottrina possiamo dedurre che egli era un proselita oppure un saggio pagano che conosceva benissimo la tradizione biblica sapienziale: lo fanno capire molte allusioni e riferimenti ai testi biblici deli'Antico Testamento.Il presente articolo e dedicato alla prima parte delle parole di Agur (Pr 30, 1-6), la quale si concentra sulla sua ricerca della sapienza. Essa ha carettere di una testimonianza che viene basata sull'esperienza personale dell'autore. Il testo possiede una struttura raffinata. Inizia con l'autopresentazione di Agur (v. 1a), poi segue il cosidetto enigma dei destinatari secondo l'interpretazione classica del testo ( v. 1b) che, in verita, e una confessione delia faticosa ricerca delia sapienza da parte del saggio. In seguito Agur ammette la sua incapacita di conoscere e di raggiungere la sapienza (vv. 2-3), perche nessun uomo puó conoscerla da solo, basandosi soltanto sulle sue proprie forze (v. 4). Alia fine il sapiente riconosce con umilta che la vera sapienza e contenuta nella Parola di Dio, che e la suprema fonte di essa (vv. 5-6). In questo modo l'insegnamento di Agur si avvicina e sostiene la tradizione biblica sapienziale che identifica la Sapienza con la Parola di Dio (cf. Sir 24,23; Ba 4,1).
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7

Rossini, Antonio. "Dante fra la 'mulier aliena' e la 'mulier fortis'." Quaderni d'italianistica 27, no. 2 (June 1, 2006): 5–35. http://dx.doi.org/10.33137/q.i..v27i2.8576.

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Abstract:
Nel quindicesimo canto del Paradiso Dante affida a Cacciaguida il peana della Firenze 'del buon tempo antico'. La gran parte di questo panegirico è dedicata alle donne fiorentine. Dopo aver lodato i costumi muliebri dell'antica Firenze, l'avo di Dante rivolge alle contemporanee del poeta un'aspra invettiva che, pur basandosi su di un'antica e provata tradizione classica di tipo satirico-morale, sembra però aprirsi con forza a modelli biblici che non sono stati fin qui sufficientemente investigati. Questo articolo intende mostrare quanto l'antica filigrana vete-rotestamentaria del discorso di Cacciaguida possa paradossalmente ed efficacemente prestarsi proprio alla critica sociale provocata in Dante dalla particolare temperie storica della Firenze in cui era immerso e come questo sostrato biblico corrisponda anche a certe ideologie dell'austerità di costumi di ambiente augusteo penetrate nell'Eneide virgiliana.
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8

Stiefel, Viola. "Transmediale Übertragungsstrategien im Comic Dante’s Inferno (Gage/Latorre)." Deutsches Dante-Jahrbuch 94, no. 1 (September 23, 2019): 143–53. http://dx.doi.org/10.1515/dante-2019-0007.

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Abstract:
Riassunto Il fumetto Dante’s Inferno è uscito nel 2010 per la casa editrice Panini. Questo Inferno, ispirandosi alla struttura del testo originale dantesco, non segue tuttavia la tradizione dell’illustrazione ›classica‹ della Divina Commedia, ma offre una nuova interpretazione transmediale: Dante è rappresentato come crociato e guerriero, colpevole e peccatore. Beatrice in confronto sembra ambigua: è illustrata tanto come donna fedele quanto come regina mostruosa dell’inferno. Dall’analisi condotta secondo il modello di Juliane Blank emerge che l’Inferno dantesco non è soltanto una fonte di ispirazione tematica per gli autori, ma serve da modello per la struttura che sta alla base del fumetto. L’azione è costruita sull’organizzazione dei cerchi infernali e dei rispettivi peccati. Simultaneamente, sia i personaggi che i motivi danteschi subiscono una conversione transmediale adattata al genere del fumetto.
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9

ARCIDIACONO, Carmen. "Gli elementi bucolici del centone Versus ad gratiam Domini fra tradizione classica e rivisitazione cristiana." AL. Rivista di studi di Anthologia Latina 3 (January 2012): 125–60. http://dx.doi.org/10.1484/j.alat.5.130413.

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10

Pedley, Mary. "The manuscript papers of Diego de Revillas in the Archive of the British School at Rome." Papers of the British School at Rome 59 (November 1991): 319–24. http://dx.doi.org/10.1017/s0068246200009752.

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Abstract:
LE CARTE MANOSCRITTE DI DIEGO DE REVILLAS NELLA BRITISH SCHOOL AT ROMEL'archivio della British School at Rome conserva in due scatole le carte manoscritte del prete girolamino Diego de Revillas (1690–1746), comprate da Thomas Ashby nel 1902 da Constantino Corvisieri che a sua volta le aveva acquistate dal monastero girolamino di S. Alessio e Bonifacio sull'Aventino. Revillas, amante di scienze nella tradizione dell'illuminismo, studiò varie discipline: la fisica, la fisiologia, la metereologia, la topografia classica e la cartografia. I manoscritti della British School contengono note e documenti di molti lavori pubblicati da Revillas, ed anche, diari, schizzi di cartografia ed osservazioni metereologiche a Roma (fù uno dei primi ad usare gli strumenti di Celsius e Réaumur). Le carte sono molto importanti per gli studiosi di topografia classica (che dal tempo di Ashby ne hanno beneficiato) come è dimostrato dalle osservazioni dettagliate di Revillas sulle antichità delle regioni Marsicana e Tiburtina. Le note rivelano anche che egli fu uno dei primi a Roma ad impiegare il rilevamento trigonometrico nella costruzione delle mappe a grande scala. A causa dei legami con il circolo del Cardinale Alessandro Albani e i principi Stuart, le sue carte rivelano l'ambiente scientifico della Roma del XVIII secolo.
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Dissertations / Theses on the topic "Tradizione classica"

1

Settecase, Marco <1995&gt. "Sulla tradizione manoscritta dei Discorsi sacri di Elio Aristide." Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2022. http://amsdottorato.unibo.it/10397/1/M.%20Settecase%2C%20Sulla%20tradizione%20manoscritta%20dei%20Discorsi%20sacri%20di%20Elio%20Aristide.pdf.

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Abstract:
Il presente lavoro consiste in uno studio della tradizione manoscritta dei Discorsi sacri (= DS) di Elio Aristide. Nel primo capitolo si presenta una descrizione dettagliata dei testimoni superstiti (tutti collazionati integralmente), talvolta ridatati su base paleografica; nel secondo si dimostra l’esistenza di un archetipo (O) a monte della trasmissione dell’opera aristidea; nel terzo, quarto e quinto si ricostruiscono gli stemmata codicum delle tradizioni, rispettivamente, di DS 1-2 (bipartita), 3-5 (monopartita) e 6 (monopartita); nel sesto – e ultimo – capitolo si ricostruisce la storia della circolazione dei DS dall’epoca di Areta di Cesarea al tardo XV sec. A completamento e supporto della ricerca sono offerte numerose tavole dei manoscritti esaminati nonché un indice dei codici collazionati.
This research consists in a study of the textual tradition of Aelius Aristides’ Sacred Tales (= ST). The first chapter presents a detailed description of the extant manuscripts (all collated entirely), sometimes re-dated on the basis of palaeographical evidence; the second shows the existence of an archetype for the transmission of the Aristidean oeuvre; the third, fourth and fifth aim to build stemmata codicum for the traditions of ST 1-2 (bipartite), 3-5 (monopartite) and 6 (monopartite), respectively; the sixth – and last – chapter reconstructs the circulation of the ST from the age of Arethas of Caesarea to the late XV century. To complete and support the research, numerous plates of the examined manuscripts are offered along with an index of the collated codices.
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2

Ravani, Alberto <1993&gt. "Ricerche sulla tradizione manoscritta delle Allegorie all'Iliade di Giovanni Tzetze." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2019. http://hdl.handle.net/10579/14546.

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Abstract:
La tesi ha per oggetto l’esame scientifico - fin qui mai condotto in modo organico - della tradizione manoscritta delle Allegorie all’Iliade di Giovanni Tzetze. Dopo una prima parte introduttiva, destinata a collocare autore ed opera nel loro contesto storico e letterario, si passa ad un’analisi ragionata dei manoscritti che contengono il testo in questione, integralmente o in parte: collazioni mirate proveranno a fornire un’idea dei rapporti fra i testimoni e della storia della tradizione dell'opera. L’indagine sarà poi conclusa da un specimen di edizione critica di qualche gruppo di versi dell’opera, atto a mostrare i progressi che una più approfondita recensio può apportare anche sul piano squisitamente testuale.
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Mollica, Bonivento Armando <1988&gt. "Le forme di dizione nella tradizione mediolatina: la trasmissione della teoria classica." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2013. http://hdl.handle.net/10579/3114.

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4

Valentini, Giulia <1993&gt. "ll ramo Σ nella tradizione manoscritta della "Historia Augusta": nuovi studi." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2017. http://hdl.handle.net/10579/10728.

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Abstract:
Dalla prima citazione della "Historia Augusta", nel VI secolo, fino agli interventi dei grandi umanisti di XIV e XV secolo, il testo di quest’opera ha conosciuto percorsi ampi e significativi. La Tesi mira a ripercorrerli, cercando di focalizzarsi su una parte della tradizione manoscritta tuttora poco studiata, anche perché più tarda rispetto al ramo principale della paradosi: si tratta di un insieme di codici confluiti sotto l’etichetta Σ, caratterizzati da specifiche peculiarità che si cercherà di mettere in valore, nell’intento di dimostrarne l’assoluta indipendenza rispetto al ramo P. Se il manoscritto palatino della "Historia Augusta" rimane infatti testimonio centrale, esso è nondimeno caratterizzato da lacune, dislocazioni e correzioni di origine cristiana: per tale ragione si è persuasi che ogni nuovo apporto al testo degli Scrittori non potrà che venire da una più serrata analisi del gruppo di manoscritti recenziori.
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Luciani, Nicola <1987&gt. "Continuità della "tradizione pagana" nel tessuto urbano di Roma post-classica (VI-VIII)." Doctoral thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2020. http://hdl.handle.net/10579/18448.

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Abstract:
Scopo del presente elaborato è quello di gettare luce sulle modalità di conservazione e riutilizzo di architetture relative ai Culti Politeisti all'interno della città di Roma, fra i secoli VI ed VIII, durante la fase di governo imperiale sull'Italia a seguito della Renovatio Imperii sotto Giustiniano. La tesi fornisce pertanto un esame di tutte i siti appartenenti alla categoria analizzata per cui è possibile dimostrare una continuità manutentiva, ed una loro contestualizzazione all'interno dei diversi settori urbani. Particolare attenzione è prestata nei confronti di quegli edifici od aree in cui sono inoltre dimostrabili delle forme d'uso messe in atto delle Autorità Statale, siano esse intraprese ex novo od in continuità con le modalità di sfruttamento portate avanti nei secoli precedenti. Le ragioni di tale atteggiamento verso i templi sono infine analizzate mediante il loro rapporto con la Legislazione del periodo e la catena amministrativa posta a supervisione del patrimonio artistico ed architettonico cittadino. Fine ultimo del presente lavoro è infatti la presentazione di una ipotesi ricostruttiva circa il preciso inquadramento giuridico e l'identificazione delle autorità governative incaricate della gestioni dei beni in esame in un periodo compreso fra il regno di Giustiniano e la caduta dell'Esarcato d'Italia.
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Faggian, Benedetta <1995&gt. "Petronio da Moralista a Dandy: indagine sulla tradizione e ricezione del Satyricon." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2019. http://hdl.handle.net/10579/16035.

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Abstract:
La ricezione testuale del Satyricon di Petronio, opera giunta ai giorni nostri in forma frammentaria e spesso tramite percorsi tradizionali assai tortuosi e imprevedibili, è grandemente mutata nel corso dei secoli. L’opera, per la varietà dei temi trattati e per la molteplicità degli spunti che offre, è stata all’origine di un vasto Fortleben, mai tuttavia disgiunto dal carattere esplicito e talora francamente scandaloso di alcuni episodi in essa contenuti. È stato così che il Satyricon è passato dall’essere lettura di riferimento per la novellistica medievale di tipo didattico-moralistico, a un testo ispiratore per il romanzo picaresco spagnolo, e d’altra parte dal rappresentare un testo sacro del libertinage soprattutto in area francese e inglese fino a trionfare nel moderno decadentismo. È in particolare relativamente a quest’epoca che la tesi si sofferma ad indagare come Petronio, arbiter elegantiae e dandy ante litteram, sia stato percepito dai più importanti autori del decadentismo (Wilde, Huysmans etc.) influenzando direttamente o indirettamente la produzione letteraria di tutta un'età e riscattandosi finalmente dalla qualifica di autore licenzioso.
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Manfrin, Francesca <1988&gt. "Studi sulla tradizione testuale dell'Eutifrone di Platone, con una proposta di testo critico." Doctoral thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2017. http://hdl.handle.net/10579/10364.

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Abstract:
La parte I è dedicata all'esame della tradizione testuale dell'Eutifrone di Platone, a partire dalle più antiche testimonianze (il papiro PSI XIV 1392, la tradizione indiretta), che vengono inscritte nel più generale quadro dei primi capitoli della trasmissione del corpus del filosofo. Si passa poi alla fase medievale della trasmissione: sono riassunti e precisati i risultati relativi alla stemmatica dei manoscritti bizantini del dialogo (già parzialmente investigati per la tesi di LM) e vengono studiati i codici di "excerpta"; si propone inoltre una ricostruzione degli intricati rapporti che intercorrono tra le tre famiglie e della loro origine e formazione. Il lavoro sulla traduzione armena del dialogo, di collocazione cronologica problematica, consente di rivedere su nuove basi metodologiche la questione dei suoi rapporti con la tradizione greca. Si esplorano poi aspetti della diffusione del dialogo nell'Occidente latino, attraverso lo studio delle traduzioni latine del dialogo di Rinuccio Aretino, Francesco Filelfo e Marsilio Ficino (di cui sono conservate due redazioni differenti). Un ultimo capitolo di questa sezione è riservato alle edizioni a stampa antiche, la princeps Aldina, le due Basileesi, l'edizione dello Stephanus e alle "Eclogae" del Cornarius e alla determinazione delle loro fonti. I materiali così ordinati e raccolti costituiscono la base di partenza per il lavoro di "constitutio textus", che ha dato origine (parte II) a una nuova edizione critica dell'Eutifrone: essa tiene conto non solo di tutta la tradizione testuale, ma anche del lavoro filologico condotto dalla critica fino ai giorni nostri, proponendo anche alcune novità. Le note di commento, infine, rendono conto delle scelte operate e affrontano le principali questioni critico-testuali poste dall'Eutifrone.
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MONTEPAONE, OLIVIA LIBERA SOFIA. "LE EDIZIONI DELL'APOCOLOCYNTOSIS (1513-1808): LINEE DI STORIA DI UNA TRADIZIONE TESTUALE." Doctoral thesis, Università degli Studi di Milano, 2018. http://hdl.handle.net/2434/546623.

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Abstract:
La tesi ripercorre l’intera storia editoriale dell’Apocolocyntosis dall’editio princeps (1513) sino all’edizione di F. E. Ruhkopf del 1808, nella quale si annuncia la scoperta dei principali testimoni manoscritti della satira: l’obiettivo è lo studio dell’evoluzione del testo e degli approcci adottati dagli editori nel corso dei secoli prima del riemergere della tradizione manoscritta, che comportò un radicale mutamento nei metodi di studio dei classici. Il lavoro è suddiviso in due sezioni principali: la prima considera le edizioni della satira in ordine cronologico, analizzando il contesto storico e letterario in cui sono venute alla luce, insieme alla personalità dell’editore che le ha prodotte, e selezionando gli interventi più interessanti dal punto di vista filologico ed interpretativo; la seconda sezione presenta un repertorio di tutte le variazioni occorse nel testo della satira durante l’intera tradizione a stampa – lezioni tratte da codici non più esistenti così come anche congetture degli editori introdotte a testo – messe in relazione con le varianti testuali della tradizione manoscritta come oggi ci è nota, e le posizioni dei moderni studiosi riguardo ciascun luogo. Sebbene si possano riconoscere alcune tendenze generali, il carattere fortemente individualistico delle edizioni premoderne impedisce di tracciare un percorso evolutivo lineare e coerente o di individuare metodologie universalmente adottate in un preciso periodo storico. Ogni edizione è, di fatto, un prodotto unico, che presenta un ricco, intricato e finora inesplorato corpus di informazioni e conoscenze sull’Apocolocyntosis. Tali complessi prodotti editoriali si rivelano valide risorse, interessanti tappe della storia degli studi classici ma anche utili fonti a livello filologico dinanzi ad un testo ancora assai problematico come quello della satira senecana. Lo studio infine evidenzia alcune nuove possibilità per sfruttare nella sua interezza il vasto corpus offerto dalle edizioni premoderne attraverso l’uso di strumenti digitali.
The thesis analyses the complete printed history of the Apocolocyntosis from the editio princeps (1513) to F. E. Ruhkopf’s edition of 1808, where the main testimonia of the satire are discovered: the aim is to study the evolution of the text and the editors’ approaches before the unearthing of the manuscript tradition, which radically changed scholarly method. The work is divided into two main sections: the first section considers each edition in chronological order, analyzing the historical and literary context in which they were born, together with the personality who created them, and singling out interesting contributions to textual criticism and interpretation; the second section is a repository of all textual variations which occurred throughout the editorial history of the satire – lessons deriving from no longer existing codices as well as conjectures of the editors –, which are put in relation with the extant manuscripts’ readings as they are known today and modern scholarly debate regarding each locus. Even though some general tendencies can be recognized, the strong individualistic component of pre-modern editions does not allow clearly outlining a coherent evolutionary trend, or unambiguously ascribing methodologies to specific timeframes. Each edition is in fact a unique product, which presents a rich, intricate and previously unexplored amount of knowledge regarding the Apocolocyntosis. These complex editorial products are revealed as valuable sources, interesting for the history of classical scholarship, but also useful towards the establishment of Seneca’s still very controversial text. Finally the study outlines new possibilities of exploiting the vast corpus offered by pre-modern editions through the use of digital tools.
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Nicolai, Elena. "La tradizione greco - latina e arabo - latina del I libro dell'Almagesto. saggio di analisi e traduzione." Doctoral thesis, Università degli studi di Padova, 2010. http://hdl.handle.net/11577/3426897.

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Abstract:
Almagest is the summa of the ancient astronomical knowledge. it has been translated several times, into Latin, into Syriac, into Arabic. Present study tries to analyze the latin and arabic translations.
Questa tesi è un saggio di analisi delle traduzioni del trattato tolemaico, e propone un'edizione critica del primo libro. l'intento è sia quello di individuare le tecniche seguite dai traduttori, sia quello di verificare le lezioni testuali nel passaggio da un sistema linguistico e culturale ad un altro.
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10

SCORSOLINI, VALENTINA GIOVANNA. "TRADIZIONE CULTURALE E INSEGNAMENTO LINGUISTICO IN AUSTRALIA." Doctoral thesis, Università Cattolica del Sacro Cuore, 2018. http://hdl.handle.net/10280/40178.

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Abstract:
Alla luce del recente interesse verso l’insegnamento della lingua italiana all’estero, il presente elaborato esamina la storia della comunità italiana e dell’evoluzione della didattica dell’italiano nello stato del Victoria, in Australia. La tesi presenta inoltre i risultati della mia ricerca sull’influenza dei flussi migratori e delle politiche linguistiche australiane sull’insegnamento dell’italiano nelle scuole, descrivendo come la percezione della lingua italiana sia cambiata nell’immaginario australiano. Tale analisi storica mi ha permesso di formulare una valutazione critica e suggerimenti per migliorare le metodologie didattiche impiegate nei corsi di italiano nelle scuole secondarie del Victoria.
In light of the growing interest towards Italian teaching abroad, the present dissertation investigates the history of the Italian community and the evolution of Italian teaching in the state of Victoria, Australia. I hereby present the results of my research on the history of the Italian community in Victoria, as well as the influence of Australian immigration and language policies on Italian teaching in Victorian schools, highlighting how the perception of Italian language evolved in Australian public opinion throughout history. Based on this historical framework, a critical evaluation of Italian teaching methodologies in Victoria was conducted, which informed my suggestions for future improvement of Italian teaching practices.
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Books on the topic "Tradizione classica"

1

Eidolon: Saggi sulla tradizione classica. Bari: Edizioni di Pagina, 2013.

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2

Rhythmos: Percorsi (alternativi) della tradizione classica. Genova: Università di Genova, Facoltà di lettere, 2001.

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3

Giammarino, Gabriele Di. La tradizione classica nella letteratura italiana. Roma: Di Renzo, 2006.

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4

Carchia, Gianni. Immagine e verità: Studi sulla tradizione classica. 2nd ed. Roma: Edizioni di storia e letteratura, 2003.

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5

Immagine e verità: Studi sulla tradizione classica. 2nd ed. Roma: Edizioni di storia e letteratura, 2003.

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6

1950-, Cagnetta Mariella, and Canfora Luciano, eds. Studi sulla tradizione classica per Mariella Cagnetta. Roma: Editori Laterza, 1999.

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7

Fantasmi dell'antico: La tradizione classica nel Rinascimento. Rimini: Guaraldi, 2017.

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8

1910-, Perosa Alessandro, and Cardini Roberto, eds. Tradizione classica e letteratura umanistica per Alessandro Perosa. Roma: Bulzoni, 1985.

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9

Figure e rappresentazioni presepiali nella tradizione classica napoletana. Sorrento (Napoli): Franco Di Mauro editore, 2012.

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10

Malkiel, María Rosa Lida de. Studi di letteratura comparata: Tradizione classica e modernità iberica. Roma: Edizioni di storia e letteratura, 2006.

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Book chapters on the topic "Tradizione classica"

1

Montanari, Franco. "L’inafferrabile verità del mito: tradizione e innovazione." In Manipolazioni e falsificazioni nella e dell’antichità classica, 11–28. Rombach Wissenschaft, 2020. http://dx.doi.org/10.5771/9783968217147-11.

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2

Carusi, Paola. "Medici, pazienti e vita sociale nella tradizione islamica di epoca classica (X-XII secolo)." In Bioetica e cura, 27–42. Mimesis Edizioni, 2014. http://dx.doi.org/10.4000/books.mimesis.2443.

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3

"Classico e tradizione." In Il dialogo della tradizione, 25–48. Quodlibet, 2021. http://dx.doi.org/10.2307/j.ctv2gz3z79.4.

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4

"Tabelle." In Le classi ceramiche della “tradizione mista" a Kos nel Tardo Bronzo IA, 130–52. Archaeopress Publishing Ltd, 2018. http://dx.doi.org/10.2307/j.ctv1zcm1mm.17.

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5

"Lista delle tabelle e delle illustrazioni." In Le classi ceramiche della “tradizione mista" a Kos nel Tardo Bronzo IA, 15–20. Archaeopress Publishing Ltd, 2018. http://dx.doi.org/10.2307/j.ctv1zcm1mm.6.

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6

"Analisi del materiale frammentario." In Le classi ceramiche della “tradizione mista" a Kos nel Tardo Bronzo IA, 53–85. Archaeopress Publishing Ltd, 2018. http://dx.doi.org/10.2307/j.ctv1zcm1mm.12.

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7

"Discussione e significato dei dati." In Le classi ceramiche della “tradizione mista" a Kos nel Tardo Bronzo IA, 86–95. Archaeopress Publishing Ltd, 2018. http://dx.doi.org/10.2307/j.ctv1zcm1mm.13.

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8

"Elenco delle abbreviazioni." In Le classi ceramiche della “tradizione mista" a Kos nel Tardo Bronzo IA, 8–12. Archaeopress Publishing Ltd, 2018. http://dx.doi.org/10.2307/j.ctv1zcm1mm.4.

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9

"Terminologia, classificazione e impasti." In Le classi ceramiche della “tradizione mista" a Kos nel Tardo Bronzo IA, 23–34. Archaeopress Publishing Ltd, 2018. http://dx.doi.org/10.2307/j.ctv1zcm1mm.8.

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"Table of Contents." In Le classi ceramiche della “tradizione mista" a Kos nel Tardo Bronzo IA, 3–5. Archaeopress Publishing Ltd, 2018. http://dx.doi.org/10.2307/j.ctv1zcm1mm.2.

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