Academic literature on the topic 'Totalitarismi'

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Journal articles on the topic "Totalitarismi"

1

Lange, Anne, and Daniele Monticelli. "Tõlkelised ebakõlad totalitarismi monoloogis : järjepidevused, katkestused ja varjatud konfliktid Nõukogude Eesti tõlkeloos." Keel ja Kirjandus 56, no. 12 (December 2013): 881–99. http://dx.doi.org/10.54013/kk673a1.

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2

Escobar, Roberto. "L'aristocrazia degli Uguali." SOCIETÀ DEGLI INDIVIDUI (LA), no. 37 (April 2010): 15–21. http://dx.doi.org/10.3280/las2010-037003.

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Abstract:
Il saggio propone di coniugare due termini all'apparenza difficilmente conciliabili, ‘eguaglianza' e ‘aristocrazia', a partire da due possibili e distinti significati dell'eguaglianza: come sovrapponibilitÀ (di atteggiamenti, comportamenti, opinioni) che ha generato e genera totalitarismi, e come comunanza generale all'origine di molteplici differenze, ovvero di identitÀ commisurantisi che convivono sotto il segno della relazione reciproca. Gli eguali in questo secondo senso divengono aristocratici, cioč ottimi, nel momento in cui decidono di rendersi, ciascuno, ‘signore consapevole' della propria biografia, e con ciň solidale con ogni altra storia personale, rispettoso e partecipe della sua differenza.
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3

Jansen, Monica. "L’attraente repulsione dei totalitarismi. La verità antilirica degli ultimi racconti di Antonio Tabucchi." Italies, N° spécial (March 1, 2007): 281–98. http://dx.doi.org/10.4000/italies.3723.

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4

Galliani, Pierfranco. "Architettura e regime: eredità del Moderno." TERRITORIO, no. 101 (March 2023): 19–21. http://dx.doi.org/10.3280/tr2022-101002.

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Abstract:
Una peculiarità evidente del xx secolo è la relazione tra architettura e politica, in particolare quella dettata dai totalitarismi che hanno pervaso numerose strutture sociali e statuali. Questo rapporto si è snodato tra analogie e differenze, proponendo in origine una continuità tra passato e futuro, tramite contributi sostanziali al connubio tra ideologia ed estetica architettonica. L'appropriazione creativa da parte di questi regimi ha agito anche alla scala della città, predisponendo sia composizioni monumentali che realizzazioni meno caratterizzate, fino a utilizzare linguaggi prettamente moderni. Questa eredità pone rilevanti complessità nell'assegnazione del giudizio di valore ai fini del recupero architettonico per mezzo del quale occorre privilegiare ‘caso per caso' i significati originari.
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Fried (book author), Ilona, and Giuliana Sanguinetti Katz (review author). "Il Convegno Volta sul teatro drammatico. Roma 1934. Un evento culturale nell’età dei totalitarismi." Quaderni d'italianistica 36, no. 2 (July 27, 2016): 300–303. http://dx.doi.org/10.33137/q.i..v36i2.26926.

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Galliani, Pierfranco. "Modernità e rappresentazioni del potere tra analogie e singolarità." TERRITORIO, no. 101 (March 2023): 22–32. http://dx.doi.org/10.3280/tr2022-101003.

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Abstract:
Il Novecento architettonico ha avuto numerose e complesse sfaccettature. Oltre al rinnovamento espressivo, una peculiarità di rilievo è la sua relazione con la politica. Lo spazio costruito è stato un mezzo privilegiato per la comunicazione e diffusione dei totalitarismi del xx secolo, che hanno imboccato la strada dell'esibizione e dell'analogia tra fermezza politica e solidità costruttiva. Nel tempo la carica espressiva del potere si è talvolta omologata a modelli meno identificativi, adottando in alcuni casi linguaggi prettamente moderni in contrasto con gli ideali nazionalistici. Somiglianze o eccezioni risultano oggi determinanti nel momento del recupero di queste architetture per le quali occorre salvaguardare l'evidenza di concetti figurativi quale essenzialità del loro significato originario.
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Kanashiro Meneghetti, Francis, and Jelson Roberto De Oliveira. "O conceito de massas no pensamento de Hannah Arendt." Griot : Revista de Filosofia 23, no. 2 (June 18, 2023): 20–34. http://dx.doi.org/10.31977/grirfi.v23i2.3228.

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Abstract:
Este texto reflete sobre o constructo teórico de massas e a concepção de homem massa como fundantes e estruturais na compreensão dos totalitarismos nazista e stalinista, presentes na obra Origens do Totalitarismo (ARENDT, 1989) de Hannah Arendt. Conclui-se que o totalitarismo é uma organização de massa, que possui características específicas e que as massas são manipuláveis a partir de determinados aspectos específicos dos movimentos totalitários. Analisa-se o que é homem de massa e como tal concepção é fundamental para compreender outros conceitos importantes da pensadora política. Assim, a partir das reflexões aqui desenvolvidas, torna-se possível incrementar novas perspectivas nas análises de conceitos como totalitarismo, banalidade do mal, política, poder, violência, amplamente estudados e debatidos não só na filosofia, como nas ciências sociais, ciências políticas, psicologia, estudos organizacionais e administração. As reflexões aqui propostas permitem também fazer paralelos com a realidade atual, levando em consideração, obviamente, o cuidado de evitar anacronismos analíticos.
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Di Maio, Mariella. "A ciascuno il suo Camus. riflessioni sull'Ordre libertaire di Michel Onfray." MONDO CONTEMPORANEO, no. 3 (March 2013): 161–68. http://dx.doi.org/10.3280/mon2012-003006.

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Abstract:
Spunto di queste riflessioni č la pubblicazione di L'Ordre libertaire. La vie philosophique d'Albert Camus di Michel Onfray (Flammarion, Paris, 2012). Sulla scia delle biografie magistrali di Herbert R. Lottman e di Olivier Todd, questo poderoso studio biografico, di piů di 600 pagine, ha il pregio di sconvolgere schemi e approcci tradizionali a uno dei piů importanti e "scomodi" testimoni del XX secolo. Non a caso č stato oggetto in Francia di intense polemiche. Fa discutere il fatto che, in attesa delle celebrazioni per il centenario della nascita di Camus nel 2013, la rinnovata legittimazione dell'autore dell'Étranger e della Peste, premio Nobel nel 1957, sembrerebbe provenire dalla filosofia. Per Onfray, Camus č un «nietzschiano di sinistra», in opposizione ad altre interpretazioni che, a cominciare dagli attacchi di Sartre e dei sartriani, vengono contestate in vista della definizione di una filosofia (esistenziale e non esistenzialista) che č sostanzialmente etica cosmopolita, basata sul dialogo interculturale e sulla difesa dei diritti umani. L'opera di Camus (romanzi, saggi, teatro, cronache, discorsi, taccuini e riflessioni) testimonia l'impegno di un edonista libertario, anarchico e anticolonialista, ostile a tutti i totalitarismi, grazie alla sua morale solare di «africano del Nord», come amava definirsi.
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Koblížek, Jan. "Totalitarianism and Freedom in Joseph Vialatoux's Thought. The Causes of Totalitarianism in the Twentieth Century (Completion)." Studia theologica 21, no. 4 (March 15, 2020): 125–47. http://dx.doi.org/10.5507/sth.2019.024.

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10

Corbin, Anne-Marie. "Le rejet du totalitarisme chez Hannah Arendt (1906-1975) et Manès Sperber (1905-1984)." Allemagne d'aujourd'hui N° 248, no. 2 (June 11, 2024): 155–66. http://dx.doi.org/10.3917/all.248.0155.

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Abstract:
Résumé Parmi les émigrés antifascistes allemands et autrichiens qui durent fuir l’Allemagne nazie à partir de 1933, la théorie la plus célèbre sur le totalitarisme demeure celle de Hannah Arendt en 1951, figure aujourd’hui encore toujours fascinante, qui intègre l’évolution de l’Union soviétique. En revanche, l’essai théorique de Manès Sperber de 1939 sur ce même sujet est injustement oublié. On évoquera dans cet article ces deux personnalités qui appartiennent à la même génération et durent leur salut à leur émigration hors de l’Allemagne nazie, comme le montrera la première partie consacrée à leurs itinéraires jusqu’en 1945. Tous deux passèrent par Paris avant de fuir l’une vers les États-Unis, l’autre vers la Suisse. Points communs et divergences dans leur réflexion théorique sur le totalitarisme sont ensuite présentés. Une dernière partie aborde leur engagement dans la lutte active contre les totalitarismes de leur époque.
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Dissertations / Theses on the topic "Totalitarismi"

1

Capasso, Alessia <1986&gt. "Il corpo nell’arte sovietica degli anni Trenta. Affinità e diversità rispetto ai coevi totalitarismi europei: nazismo e fascismo." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2013. http://hdl.handle.net/10579/3822.

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Abstract:
Gli anni Trenta in Russia, Germania e Italia furono teatro di importanti cambiamenti politici e conseguentemente artistici, un periodo in cui lo stile visivo della rappresentazione cambiò in modi significativi. Con la presa del potere da parte di leader quali Stalin, Hitler e Mussolini si instaurarono nei tre paesi regimi totalitari che assunsero l’arte in tutte le sue forme come mezzo propagandistico per le proprie ideologie e per il raggiungimento rapido delle masse. Nel campo della pittura e della scultura, ma anche nella fotografia, nel cinema e soprattutto nella produzione dei manifesti (strumenti di grande efficacia propagandistica) il corpo umano rivestì un ruolo fondamentale nella divulgazione dei modelli e delle virtù, nonché dei messaggi, totalitari. In modo particolare nel corpo raffigurato l’uomo della massa poté identificarsi e recepire con immediatezza quanto espresso a parole o divulgato in messaggi scritti. Inoltre, la raffigurazione dei corpi dei rispettivi leader permise la creazione di un mito e di un culto ad essi riferito e alimentato dal clima di terrore e violenza diffusi. Sebbene vi furono delle differenze in termini stilistici, i tre totalitarismi considerati raggiunsero i medesimi risultati attraverso la creazione di immagini che poterono servire come esempi di obiettivi da raggiungere tali da giustificare i sacrifici a cui venne sottoposta la popolazione: in nome di un futuro luminoso (nel caso sovietico), o in nome della grandiosità della razza (nel caso tedesco). Le immagini servirono dunque per l’educazione delle masse nonché per la forgiatura di quell’uomo nuovo, che avrebbe popolato il mondo nuovo sorto grazie agli sforzi richiesti dai partiti. Il mondo sovietico vide pertanto la nascita dal realismo socialista quale metodo da seguire per lo sviluppo e la produzione culturale, quello tedesco riprese le forme greche classiche quali esempi di armonia e di perfezione corporea tali da esemplificare la tipologia del perfetto ariano, mentre il fascismo italiano, nonostante la mancanza di un meccanismo culturale completo presente invece presso i regimi sovietico e tedesco, vide comunque la diffusione di un stile basato sulla tradizione italiana legata all'arte dell'antica Roma e ai maestri trecenteschi e quattrocenteschi, sottolineando le tematiche del lavoro, della disciplina e della cultura, in un legame con la vita e la tradizione quale elemento cardine per un rinnovamento sociale. Si cercherà quindi di sottolineare l’importanza della raffigurazione del corpo umano quale immagine-mezzo per veicolare di volta in volta i messaggi politici dominanti, nella costruzione di una realtà altra e di un modello a cui riferirsi, ponendo in confronto le modalità di utilizzo di questo mezzo da parte dei totalitarismi dei tre Paesi.
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Burlina, Barbara <1992&gt. "Stalinismo e Hitlerismo. Analisi critica dei totalitarismi dalla crisi degli anni Venti allo scoppio della Seconda guerra mondiale." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2017. http://hdl.handle.net/10579/10789.

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Abstract:
La tesi si concentra sull’analisi di stalinismo e hitlerismo nell’arco di tempo che va dalla crisi degli anni Venti allo scoppio della seconda guerra mondiale. Partendo da una definizione del concetto di totalitarismo, si procede con la sua applicabilità ai due regimi in questione. Dopo aver definito un breve contesto storico si passa all’analisi dei testi. Le fonti trattate fanno parte della cosiddetta letteratura della crisi degli anni venti e trenta, ma parallelamente vengono analizzati anche testi interpretativi più recenti e varie prospettive di ricerca. Trattando prima lo stalinismo e poi il nazionalsocialismo, si cerca di mantenere sempre uno spazio aperto di comparazione, in particolar modo per quello che riguarda le violenze utilizzate dai regimi e le figure dei due dittatori. In conclusione, una riflessione sull’argomento che si concentra sul definire il totalitarismo come luogo di cristallizzazione delle contraddizioni dell’epoca moderna. Proprio essendo in un certo senso frutto della commistione tra tradizione e modernità rappresenta qualcosa di radicalmente nuovo.
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Racolta, Radu-Petru. "L'architecture totalitaire. Un monographie du Centre civique de Bucarest." Thesis, Saint-Etienne, 2010. http://www.theses.fr/2010STET2139/document.

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Abstract:
Le centre civique de Bucarest est le projet étudié d'une façon approfondie et il devient progressivement, avec l'avancement de cette thèse, l'élément de référence qui nous permet de faire des parallèles et des comparaisons avec d'autres projets construits sous un régime totalitaire. La confrontation directe entre des réponses architecturales différentes a le mérite de mettre en exergue des traits communs de l'acte d'édifier et ses conséquences dans l'atmosphère urbaine, en un mot, d'identifier la production architecturale totalitaire. Elle permet aussi de souligner le parcours intellectuel que les dictateurs empruntent pour arriver à imaginer et matérialiser le monde qui est le leur. L'architecture est une expression incontournable, une dimension inéluctable pour la compréhension de l'esprit totalitaire
Bucharest's civic center is the main subjetc studied in detail in this thesis. It becomes gradually the base point which allows us to draw parallels and comparisons with other projects built up under the totalitarian regime. The direct comparisons of various architectural answers enabled us to highlight common points between the fact of building and it's consequences to urban atmosphere. Beyond, more than helping to identify the totalitarian architecture, these comparisons lead up to understand the intellectual exercise done by dictators. Indeed, it brings us to understand their way of imagining and materializing their vision of the world. Architecture is the key dimension of understanding totalitarianism
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4

Nguyen, Thi Tu Huy. "Du totalitarisme à l'auto-totalitarisme : le cas vietnamien." Thesis, Sorbonne Paris Cité, 2018. http://www.theses.fr/2018USPCC105.

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Abstract:
Ce travail est un prolongement des pensées de Hannah Arendt, de Vaclav Havel, de Deleuze-Guattari et d’autres chercheurs sur le totalitarisme dans l’analyse de la politique vietnamienne. Il ne prétend pas établir une définition personnelle et nouvelle du totalitarisme ; mais étayé de résultats de recherches d’autres théoriciens, analysés à partir des expériences personnelles, il constitue les éléments de base pour une réflexion sur une réalité concrète : l’auto-totalitarisme, une forme de régime politique qui succède au totalitarisme communiste mondial. Il s’agit ici d’un effort pour concevoir une nouvelle étape du communisme, représentée par le Viet Nam, pouvant être qualifiée d’auto-totalitarisme. La thèse a l’objectif de construire un modèle interprétatif du régime auto-totalitaire dans son ensemble. Le but principal n’est donc pas de démontrer que le communisme vietnamien est un régime totalitaire, mais d’éclairer le passage du totalitarisme à l’auto-totalitarisme au Viet Nam, même si cet éclairage demande un examen de l’histoire totalitaire du régime. L’effort est concentré sur la compréhension de formes et d’enjeux politiques actuels, néanmoins l’appréhension du présent est impossible sans intelligence du passé.En langage deleuzo-guattarien du rhizome, on peut dire que le régime politique vietnamien est un devenir ou une déterritorialisation. Un devenir-capitalisme qui n’est bien évidemment pas un capitalisme. Une déterritorialisation du communisme au sens où le régime se déterritorialise du communisme mais reste lié à lui dans les principes fondamentaux du pouvoir. Le régime auto-totalitaire se déterritorialise du totalitarisme et en même temps reste bien ancré en lui
This work is an extension of the thoughts of Hannah Arendt, Vaclav Havel, Deleuze-Guattari and other researchers on totalitarianism in the analysis of Vietnamese politics. It does not pretend to establish a personal and new definition of totalitarianism; but supported by research results of other theorists, analyzed from personal experiences, it constitutes the basic elements for a reflection on a concrete reality: auto-totalitarianism, a form of political regime that succeeds global communist totalitarianism.This is an effort to conceive of a new stage of communism, represented by Viet Nam, which can be described as auto-totalitarianism. The thesis aims to construct an interpretative model of the auto-totalitarian regime as a whole. The main purpose, therefore, is not to demonstrate that Vietnamese Communism is a totalitarian regime, but to illuminate the transition from totalitarianism to auto-totalitarianism in Viet Nam, even though this illumination requires an examination of the totalitarian history of the regime. The effort is focused on understanding current political forms and issues, yet apprehension of the present is impossible without intelligence of the past.In Deleuze and Guattari's language of rhizome, one can say that the Vietnamese political regime is a becoming or a deterritorialization. A becoming-capitalism obviously is not a capitalism. A deterritorialization of communism is in the sense that the regime is deterritorialized from communism but remains linked to it in the fundamental principles of power. The auto-totalitarian regime is deterritorializing itself from totalitarianism and at the same time remains firmly anchored in it
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Celotto, Emanuela. "Albert Camus : démocratie et totalitarisme." Thesis, Paris 3, 2014. http://www.theses.fr/2014PA030038.

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Abstract:
Cette thèse propose une lecture de la création de Camus sous l’angle démocratique et antitotalitaire pour démontrer l’aspect innovant de sa pensée qui est plus que jamais d’actualité. Cent ans après la naissance de l’écrivain prix Nobel de littérature, son œuvre ouvre de nouveaux axes de réflexion à mi-chemin entre la philosophie, la science-politique et la littérature. Après une introduction générale aux concepts de totalitarisme et de démocratie, nous passerons plus spécifiquement à l’étude de l’auteur. Nous esquisserons un portrait de Camus en tant que journaliste engagé dans les batailles de son temps et nous aborderons une analyse comparative entre Camus et les intellectuels ou penseurs qui ont influencé sa pensée démocratique et inspiré sa réflexion sur les totalitarismes. Ensuite, nous focaliserons l’analyse sur certaines œuvres : les essais journalistiques (Actuelles I, II, III) et philosophiques (L’Homme révolté) ; les œuvres de fiction, comme La Peste, ainsi que trois pièces de théâtre Caligula, Les Justes et L’État de siège. En nous basant sur ce choix d’œuvres, nous examineront la technique adoptée par Camus pour transférer dans la fiction le débat démocratique contre les totalitarismes de son époque. Enfin, nous étudierons du point de vue lexicologique les termes de totalitarisme et démocratie, ainsi que tous leurs synonymes entrant dans le champ sémantique du débat antitotalitaire
This thesis proposes a reading of Camus’ creation from the democratic and antitotalitarian perspective in order to demonstrate the innovative aspect of his thought, which is more actual than ever. One hundred years after the birth of the writer, Nobel Prize for literature, his work opens up new lines of thought halfway between philosophy, science, politics and literature. After a general introduction to the concepts of totalitarianism and democracy, we will proceed to the more specifically study of the author. We sketch a portrait of Camus as a committed journalist in the battles of his time and we will discuss a comparative analysis between Camus and intellectuals and thinkers who influenced his democratic thought and inspired his thinking on totalitarianism. Then, we will focus the analysis on certain works : journalistic (Actuelles I, II, III ) and philosophical essays (The Rebel), fictional works, such as The Plague, and three plays Caligula, The Just Assassins and The State of siege. Based on this selection of works, we will examine the technique adopted by Camus to transfer into the fictional the democratic debate against the totalitarianism of his era. Finally, we will study from a lexicological point of view the terms of totalitarianism and democracy, and all their synonyms within the semantic field of anti-totalitarian debate
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Silva, Vitor Emanuel Dias da. "O totalitarismo em Hannah Arendt." Master's thesis, Porto : [Edição do Autor], 2010. http://hdl.handle.net/10216/55718.

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Abstract:
Contrariamente às abordagens que haviam sido feitas na sua época e que consideravam o Totalitarismo uma outra forma autoritária de governo, Arendt aborda a questão totalitária encarando o Totalitarismo como algo sem precedentes, resultado de um processo que teve inicio após o julgamento de Sócrates e que viria a marcar a separação entre a Filosofia e a Política e consequente descredibilização da última. Este trabalho vista demonstrar o fundamento, a importância e a singularidade da reflexão arendtiana sobre o fenómeno totalitário assim como do mal que dele resulta, procurando destacar as consequências que resultaram da experiência totalitária e entender até que ponto somos ainda hoje afectados pelas mesmas. Com base nas noções arendtianas de Acção e Liberdade tentaremos também reflectir sobre a forma pela qual será possível ao ser humano o retorno a si mesmo, isto é, à sua condição de ser naturalmente político.
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Silva, Vitor Emanuel Dias da. "O totalitarismo em Hannah Arendt." Dissertação, Porto : [Edição do Autor], 2010. http://aleph.letras.up.pt/F?func=find-b&find_code=SYS&request=000206813.

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Abstract:
Contrariamente às abordagens que haviam sido feitas na sua época e que consideravam o Totalitarismo uma outra forma autoritária de governo, Arendt aborda a questão totalitária encarando o Totalitarismo como algo sem precedentes, resultado de um processo que teve inicio após o julgamento de Sócrates e que viria a marcar a separação entre a Filosofia e a Política e consequente descredibilização da última. Este trabalho vista demonstrar o fundamento, a importância e a singularidade da reflexão arendtiana sobre o fenómeno totalitário assim como do mal que dele resulta, procurando destacar as consequências que resultaram da experiência totalitária e entender até que ponto somos ainda hoje afectados pelas mesmas. Com base nas noções arendtianas de Acção e Liberdade tentaremos também reflectir sobre a forma pela qual será possível ao ser humano o retorno a si mesmo, isto é, à sua condição de ser naturalmente político.
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Ponce, Héctor. "Eichmann, el totalitarismo y sus cómplices." Anthropía, 2014. http://repositorio.pucp.edu.pe/index/handle/123456789/78104.

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Morvan, François. "Pour une réponse juridique au totalitarisme." Paris 1, 2010. http://www.theses.fr/2010PA010339.

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Abstract:
Au-delà des explications économiques, philosophiques, historiques des phénomènes totalitaires national-socialiste et communiste, l'anthropologie du droit apporte une perspective nouvelle. Sous cet angle, la responsabilité du totalitarisme incombe au positivisme. L'origine en remonte à la révolution nominaliste au Moyen Age qui a généré une rationalisation du langage, de la science. C'est de cette source que découle, dans une rivalité mimétique des systèmes religieux et étatiques, l'évolution vers un monisme juridique. Que ce soit avant ou après 1945, ni l'Etat de droit, ni les religions ne sont vraiment sortis d'une logique institutionnelle qui empêche de remonter à la source du problème. L'antidote aux risques totalitaires préconisé par cette approche en anthropologie du droit est un pluralisme juridique élargi, horizontal, concernant le pouvoir temporel, mais aussi vertical, relatif à l'irréductible dimension religieuse de l'être humain, intégrant notamment le mythe et le symbole dans les raisonnements juridiques, par une herméneutique novatrice. La réflexion théorique de ce travail s'appuie sur une analyse des travaux du juriste allemand Valentin Tomberg (1900-1973), dont la traduction inédite, par l'auteur de la thèse et le Pr Marko Pajevic, d'un ouvrage rédigé en 1944, Dégénérescence et régénération de la science juridique.
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10

Skovdahl, Bernt. "Tingsten, totalitarismen och ideologierna /." Stockholm : Symposion, 1992. http://catalogue.bnf.fr/ark:/12148/cb37160021q.

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Books on the topic "Totalitarismi"

1

1929-, Strada Vittorio, ed. Totalitarismo e totalitarismi. Venezia: Marsilio, 2003.

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2

Bova, Vincenzo. Totalitarismi, movimenti, democrazie. Soveria Mannelli: Rubbettino, 2009.

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3

Bova, Vincenzo. Totalitarismi, movimenti, democrazie. Soveria Mannelli: Rubbettino, 2009.

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4

Barbuto, Gennaro Maria. Machiavelli e i totalitarismi. Napoli: Guida, 2005.

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5

Molinelli, Raffaele. Sui totalitarismi del secolo ventesimo. Venezia: Marsilio, 2005.

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6

Istituto "Ugo Arcuri" per la storia dell'antifascismo e dell'Italia contemporanea in provincia di Reggio Calabria, ed. Camillo Berneri e i totalitarismi. Cittanova, RC [i.e. Reggio Calabria, Italy]: Istituto "Ugo Arcuri" per la storia dell'antifascismo e dell'Italia contemporanea in provincia di Reggio Calabria, 2006.

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7

Aveta, Achille. Scontro fra totalitarismi: Nazifascismo e geovismo. Città del Vaticano: Libreria editrice vaticana, 2000.

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8

Marcello, Flores, and Bauman Zygmunt, eds. Nazismo, fascismo, comunismo: Totalitarismi a confronto. Milano: B. Mondadori, 1998.

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9

De Siervo, Ugo, ed. Principi contro i totalitarismi e rifondazione costituzionale. Florence: Firenze University Press, 2019. http://dx.doi.org/10.36253/978-88-6453-797-9.

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Abstract:
— Piano dell’opera — VOLUME I Scritti giovanili a cura di Piero Antonio Carnemolla VOLUME II La fondazione romanistica. Scritti di storia e di diritto romano a cura di Patrizia Giunti VOLUME III Principi contro i totalitarismi e rifondazione costituzionale a cura di Ugo De Siervo VOLUME IV La città e la persona umana. Scritti sociali, politici e amministrativi a cura di Pier Luigi Ballini, Giulio Conticelli VOLUME V La costruzione della pace. Scritti di politica internazionale a cura di Bruna Bagnato VOLUME VI Il credente e la Chiesa. Scritti di vita religiosa ed ecclesiale a cura di Bruna Bocchini, Augusto D’Angelo VOLUME VII Indici dell’Edizione Nazionale delle Opere di Giorgio La Pira
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10

Spinelli, Barbara. Il sonno della memoria: L'Europa dei totalitarismi. Milano: Mondadori, 2001.

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Book chapters on the topic "Totalitarismi"

1

Rensmann, Lars. "Totalitarismus." In Politische Theorie, 387–402. Wiesbaden: VS Verlag für Sozialwissenschaften, 2011. http://dx.doi.org/10.1007/978-3-531-92093-1_25.

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2

Rensmann, Lars. "Totalitarismus." In Politische Theorie, 367–84. Wiesbaden: VS Verlag für Sozialwissenschaften, 2004. http://dx.doi.org/10.1007/978-3-663-14670-4_22.

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3

Tassin, Étienne. "Totalitarismus." In Arendt-Handbuch, 405–6. Stuttgart: J.B. Metzler, 2022. http://dx.doi.org/10.1007/978-3-476-05837-9_105.

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4

Tassin, Étienne. "Totalitarismus." In Arendt-Handbuch, 481–84. Stuttgart: J.B. Metzler, 2022. http://dx.doi.org/10.1007/978-3-476-05837-9_128.

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5

Berberich, Olaf. "Totalitarismus und Standardisierung." In Xpert.press, 45–120. Wiesbaden: Springer Fachmedien Wiesbaden, 2018. http://dx.doi.org/10.1007/978-3-658-22816-3_2.

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6

Heuer, Wolfgang. "Aufsätze zum Totalitarismus." In Arendt-Handbuch, 53–54. Stuttgart: J.B. Metzler, 2022. http://dx.doi.org/10.1007/978-3-476-05837-9_9.

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7

Saxonberg, Steven. "Spanien: Vormoderner Totalitarismus." In Vormoderne, Totalitarismus und die Nicht-Banalität des Bösen, 125–69. Cham: Springer International Publishing, 2023. http://dx.doi.org/10.1007/978-3-031-24064-5_5.

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8

Saxonberg, Steven. "Fälle von Totalitarismus." In Vormoderne, Totalitarismus und die Nicht-Banalität des Bösen, 39–56. Cham: Springer International Publishing, 2023. http://dx.doi.org/10.1007/978-3-031-24064-5_2.

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9

Hepfer, Karl. "2.10 Smarter Totalitarismus." In X-Texte zu Kultur und Gesellschaft, 121–24. Bielefeld, Germany: transcript Verlag, 2023. http://dx.doi.org/10.14361/9783839465523-022.

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10

Lörke, Tim. "Politische Religion und aufgeklärter Mythos: Der Nationalsozialismus und das Gegenprogramm Hermann Brochs und Thomas Manns." In Totalitarismus und Literatur, 119–34. Göttingen: Vandenhoeck & Ruprecht, 2007. http://dx.doi.org/10.13109/9783666369094.119.

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Conference papers on the topic "Totalitarismi"

1

de Souza, Rodrigo Gonçalves. "Arendt e o Totalitarismo." In VI Congresso Internacional de História. Programa de Pós-Graduação em História e Departamento de História – Universidade Estadual de Maringá – UEM, 2013. http://dx.doi.org/10.4025/6cih.pphuem.427.

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2

Julliot, Caroline. "Drieu la Rochelle, mystique de la guerre : De l’absolu littéraire au totalitarisme." In De l’absolu littéraire à la relégation : le poète hors les murs. Fabula, 2014. http://dx.doi.org/10.58282/colloques.2450.

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3

Plamadeala, Ion. "Revoluția culturală din Occident: manifestări și tendințe." In Conferinta stiintifica nationala cu participare internationala „Lecturi in memoriam acad. Silviu Berejan”. “Bogdan Petriceicu-Hasdeu” Institute of Romanian Philology, Republic of Moldova, 2021. http://dx.doi.org/10.52505/lecturi.2021.05.17.

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Abstract:
Comunicarea descrie sintetic originile, manifestările simptomatice și trăsăturile relevante ale revoluției culturale woke care a cuprins în ultimii ani democrațiile occidentale provocându-le nenumărate mutații și involuții către forme de iliberalism și totalitarism soft de sorginte neomarxistă. Sunt descriși principalii factori de radicalizare și accelerare ai transformărilor revoluționare, degradarea acestora în tendințe nihiliste de indeterminare și negativitate pură contra oricărei idei de organizare socială ierarhică, este evaluat rolul elitelor cognitive și conducătoare care sacrifică adevărul și libertățile în numele unei dreptăți rasiale și sociale utopice.
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LEITE, LEONARDO DELATORRE, and Gerson Leite de Moraes. "UMA ABORDAGEM COMPARATIVA ACERCA DA ORIGEM E DAS CARACTERÍSTICAS DO TOTALITARISMO NAS OBRAS DE G.K. CHESTERTON E ALEXIS DE TOCQUEVILLE." In XVI Jornada de Iniciação Científica e X Mostra de Iniciação Tecnológica - 2020. Recife, Brasil: Even3, 2020. http://dx.doi.org/10.29327/127125.16-1.

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