Academic literature on the topic 'Tipologia quartieri'

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Journal articles on the topic "Tipologia quartieri"

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De Falco, Carolina. "Socialità, identità e “disordine” nei quartieri popolari del secondo dopoguerra in Italia." Quintana: revista do Departamento de Historia da Arte, no. 19 (January 18, 2021): 79–90. http://dx.doi.org/10.15304/qui.19.7321.

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Abstract:
La progettazione dei quartieri popolari del secondo dopoguerra in Italia risente dell’allontanamento dai temi principali del Movimento Moderno: le case in linea parallele, disposte ordinatamente lungo l’asse eliotermico, sono sostituite da gruppi di residenze differenti per tipologia, sfalsate o ruotate fra loro, in modo da ottenere spazi a verde e luoghi urbani per incentivare la socialità. Inoltre, per evitare la conformità, gli edifici presentano varietà nelle aperture e nella texture delle facciate, tanto da caratterizzare il paesaggio urbano, alla ricerca di armonia, bellezza e valori identitari. L’apparente disordine, infatti, è in realtà governato da una regola, che si rivela nel momento in cui il degrado e l’incuria portano a trasgredirla. Nella prospettiva della storia dell’architettura e della città, si propone il risultato di alcuni casi studio in Italia che rendono evidenti tali riflessioni.
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Corsini, Maria Grazia. "Residential building types in Italy before 1930: the significance of local typological processes." Urban Morphology 1, no. 1 (January 16, 1997): 34–48. http://dx.doi.org/10.51347/jum.v1i1.4049.

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Abstract:
I tipi edilizi residenziali in Italia fino al 1930: permanenze e derivazioni dai processi tipologici locali. La maggior parte del tessuto edilizio dei quartieri progettati in Italia dalla seconda metà dell' Ottocento ad oggi è costituito dalla casa plurifamiliare ad appartamenti o `casa in linea'. La casa in linea dei primi quartieri di espansione rappresenta la codificazione del tipo plurifamiliare nato nella città antica dal riuso dell'edilizia monofamiliare medioevale, attraverso fenomeni di rifusione e sopraelevazione. Per questo, esaminando in comparazione i quartieri residenziali di città italiane progettati e realizzati dalla metà dell' Ottocento ai primi decenni del Novecento si rilevano, insieme a caratteri comuni nel tessuto e nell'edilizia, accezioni particolari e differenziazioni locali, nella struttura, nella distribuzione e soprattutto nel sistema di aggregazione della casa in linea, dovute alla permanenza e continuità di processi tipologici autoctoni ereditati dalla città antica. La ricostruzione dei processi tipologici locali diventa indispensabile per giungere al recupero del progetto riferito all'esperienza edilizia storica dell'area culturale di appartenenza, in stretta connessione e continuità con la cultura dei luoghi. L'analisi si sviluppa nella comparazione dei processi tipologici di tre città italiane, Genova, Roma, Milano.
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Coppetti, Barbara. "La dialettica tra residenza e spazio aperto nella cittŕ contemporanea: processi generativi e costitutivi." TERRITORIO, no. 59 (November 2011): 75–82. http://dx.doi.org/10.3280/tr2011-059013.

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Abstract:
La dissoluzione dell'isolato tradizionale inteso come unitŕ costitutiva del tessuto edilizio, determina una nuova organizzazione urbana che modifica radicalmente la dialettica fra residenza e spazio pubblico nella cittŕ. L'edificio diventa un volume reiterabile all'interno del quartiere e lo spazio libero si svuota dei suoi caratteri specifici. Da una logica in base alla quale ad ogni spazio viene assegnato un particolare carattere riconosciuto dalla pratica, si passa ad un principio insediativo le cui parole chiave sono ritmo, sequenza, intervalli, ripetibilitŕ. Il progetto architettonico e urbano intende rimarcare il senso celato degli odierni paesaggi della mediocritŕ e ricercare nuovi modi abitativi, usi e aggiornate tipologie che diano forma a relazioni aperte capaci di tracciare i processi trasformativi alla quota del suolo pubblico.
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Zaluar, Alba, and Maria Leal. "Genero e Educação Pública: uma Comparação entre o CIEP e a Escola Comum." Revista Brasileira de Estudos Pedagógicos 78, no. 188-89-90 (June 18, 2019). http://dx.doi.org/10.24109/2176-6681.rbep.78i188-89-90.1053.

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Abstract:
Apresenta os resultados de uma pesquisa realizada em 1995 sobre as relações entre pobres, situados em diferentes cidades e bairros da região metropolitana do Rio de Janeiro, oriundos de etnias, raças, religiões, fases e tipos de famílias diferentes e a educação/escola. O estudo realizado em três áreas pobres comparou a educação oferecida aos pobres em escolas comuns e Cieps e levantou as visões sobre o trabalho pedagógico, formação de professores, qualidade do ensino, sistema de avaliação, educação e cultura popular, evasão e repetência e violência repercutindo diferentemente em cada gênero. A questão do gênero (diferença culturalmente construída e não somente determinação biológica) constituiu um demarcador importante das imagens sobre a educação, o êxito/fracasso escolar, a profissionalização e as práticas de violência física e simbólica no bairro e nas escolas. Abstract This article presents the results of a research occurred in 1995, about the relationship between the poor, placed in different cities and quarters in Rio de Janeiro metropolitan region, belonging to different ethnic groups, races, religions, types and familiar phases and the education/school. It was a comparative study about the partirne and fulltime schools considering the visions concerning pedagogical work, professional hability, education quality, valuation, popular culture and education, dropped out and failed and violence reflecting in different ways according the gender. The problem of gender (difference culturally built and not only biological determination) was an important signal in the images of education, success/faillure in school, career, physical and symbolic violence in the quarters and schools. Résumé L'article présente les résultats d'une enquête réalisée à Rio de Janeiro en 1995 dans le but d'analyser les liaisons entre les populations pauvres, qui habitent villes distinctes et les quartiers de la région métropolitaine de Rio de Janeiro, originaires de différentes ethnies, races, religions, étapes et tipologies de familles et de l'ensemble éducation/école. L'étude réalisée dans trois zones pauvres, a fait la comparaison entre l'éducation qui est offerte aux populations pauvres dans les écoles à mitemps et dans le Ciep (école à temps plein). Elle a aussi identifié les images sur le travail pédagogique, la formation des maîtres, la qualité de l'enseignement, le système d'évaluation de l'élève, l'évasion scolaire et le redoublement, l'éducation et la culture populaire. L'aspect du genre (différence culturellement construite et non pas seulement détermination biologique) est consideré comme une démarcation importante des images sur l'éducation, la réussite/redoublement scolaire, la profissionalisation et les pratiques de la violence phisique et symbolique dans les quartiers et les écoles. Resumen El artículo presenta resultados de una pesquiza realizada en Rio de Janeiro, sobre las relaciones entre los pobres, situados en las distintas ciudades y barrios de la región metropolitana del Rio de Janeiro, provenientes de etnias, razas, religiones, etapas y tipos de familias diferentes y la educación/escuela. El estudio ocorrido en tres áreas pobres, comparó la escuela ofrecida a los pobres en escuelas comunes y la escuela de tiempo integral (Ciep) y levantó las imágenes, el trabajo de los pedagogos, la formación de los educadores, la calidad de enseñanza, el sistema de calificación, la evasión y la repetición, la educación (instrucción) y la cultura popular. El tema del género (distincción cultural construida y non solamente determinación biológica) es comprendido como uno demarcador importante de las imágenes sobre la educación, el éxito/repetición escolar, la profesionalización y los usos de la violencia física y simbólica en los barrios y las escuelas.
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Dissertations / Theses on the topic "Tipologia quartieri"

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DE, SANTIS GIOVANNA. "Intra-urban spatial inequalities: neighborhood change and residential mobility dynamics in Turin (1971-2011)." Doctoral thesis, Università degli Studi di Milano-Bicocca, 2019. http://hdl.handle.net/10281/241199.

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Abstract:
La distribuzione non casuale degli individui nello spazio urbano riflette, e in un certo senso rinforza, la loro stratificazione sociale, creando un complesso mosaico di aree residenziali diversificate. La struttura socio-spaziale delle città ha rappresentato uno dei temi centrali della sociologia urbana sin dalla sua fondazione con gli studi dei sociologi della Scuola di Chicago negli anni Venti. L’analisi di “who gets what where” (Lobao et al. 2007) permette di approfondire l’interesse generale per le disuguaglianze sociali, tipico dell’indagine sociologica, focalizzandosi sulla dimensione spaziale. In letteratura è ormai oggi consolidata l’idea per cui, oltre alle caratteristiche individuali, anche il contesto geografico e spaziale ha un ruolo nella strutturazione delle disuguaglianze. A livello intra-urbano, i quartieri rappresentano la scala a cui prendono forma le disuguaglianze socio-spaziali. La strutturazione socio-spaziale delle città non è tuttavia statica, ma può modificarsi nel tempo. Da un punto di vista macro, evolve come risultato delle trasformazioni nella composizione della popolazione che abita ciascun quartiere, guidate da processi di mobilità residenziale selettiva, cambiamenti in situ o demografici. Da un punto di vista micro, gli individui e le famiglie possono fare esperienza di diversi tipi di quartiere, non solo perché le caratteristiche delle aree urbane in cui vivono si modificano nel tempo, ma anche come conseguenza di eventi di mobilità residenziale che li portano ad uscire ed entrare in quartieri con diversi profili. Questa tesi affronta, a partire da un framework metodologico che si è sviluppato recentemente, entrambe queste dinamiche. L’obiettivo è quello di contribuire alla letteratura sulle disuguaglianze spaziali intra-urbane attraverso un’analisi descrittiva ed esplorativa dei processi di cambiamento di quartiere e di mobilità residenziale a Torino, tenendo conto dell’intera gamma dei tipi di quartieri esistenti, senza concentrarsi quindi solamente sui quelli nelle posizioni più alte o basse della gerarchia urbana. In primo luogo si è elaborata una tipologia di quartieri articolata in sette classi, a partire dalle caratteristiche demografiche, socio-economiche e relative all’abitazione dei residenti in ciascun quartiere. Utilizzando tecniche di sequence analysis sono inoltre state identificate le più frequenti traiettorie di quartiere di lungo periodo, mappandole per poterne analizzare la distribuzione spaziale. Inoltre, si sono esplorati i movimenti residenziali intra-urbani analizzando la propensità al movimento a partire da un set di caratteristiche individuali e familiari. Particolare attenzione è stata dedicata alla probabilità di migliorare, peggiorare o di non modificare il tipo di quartiere di residenza, definito a partire dal profilo di maggiore o minore svantaggio relativo rispetto agli altri tipi di quartieri che costituiscono la gerarchia urbana. Il focus sulle dinamiche di lungo periodo contribuisce a migliorare la comprensione di questi processi che raramente sono stati studiati con una tale profondità temporale. Infine, in questo lavoro si è scelto di utilizzare un’unità spaziale di analisi a grana molto fine (sezioni di censimento) che ha permesso di investigare le disuguaglianze spaziali intra-urbane in modo molto dettagliato, rivelando la complessità della struttura socio-spaziale della città e fino a che punto questa sia rimasta stabile o si sia invece modificata nel corso dei decenni.
The non-random distribution of individuals within cities reflects, and to some extent reinforces, their social distance and stratification, creating a complex mosaic of distinctive residential areas. The city socio-spatial arrangement has been a central issue in urban sociology since the traditional studies of the Chicago school scholars in the 1920’s. The study of “who gets what where” (Lobao et al. 2007) enhances the more general interest for social inequalities which is at the core of sociological investigation, by focusing on its spatial dimension. Research has indeed acknowledged the importance of geography and place, and there is now a widespread consensus in the literature about the statement that where you live matters in addition to who you are. In this regard, neighborhoods represent the scale at which the intra-urban structure of social inequalities arises. The urban socio-spatial organization, however, is not static but changes over time. From a macro level point of view, it evolves as a result of the transformation of neighborhood population composition, driven by processes of selective residential mobility, in situ and demographic changes. From a micro level point of view, individuals and households may experience a discontinuity in neighborhood characteristics not only because the area where they live changes over time, but also as a consequence of their residential movements in and out of different neighborhood types. This dissertation addresses, drawing on recent methodological advances, these two issues. It aims to contribute to the literature on neighborhood inequality by providing a descriptive and explorative analysis of neighborhood change and residential mobility in Turin (Italy), by accounting for the entire spectrum of neighborhoods, rather than considering only those at the bottom or the top of the urban hierarchy. A seven-class neighborhood typology is developed starting from the demographic, socio-economic and housing characteristics of neighborhood residents, and, by using sequences analysis techniques, several neighborhood trajectories are identified and mapped. The residents’ likelihood of intra-urban residential mobility is also explored, accounting for the probability of not changing, improving or worsening neighborhood quality, defined in terms of its relative socio-economic compositional attributes, when moving. The focus on long-term dynamics contributes to enhance the understanding of these processes which very rarely have been studied with a comparable temporal perspective. Finally, in this work a very small spatial scale of analysis has been used (census block, “sezione di censimento”) which allows to investigate neighborhood inequality in a very detailed manner and to reveal how cities are socially and spatially patterned as well as to what extent this structure tends to persist or evolve over time.
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Books on the topic "Tipologia quartieri"

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Free parcels: Un'innovazione tipologica al quartiere Borneo Sporenburg. Santarcangelo di Romagna (Rimini): Maggioli, 2007.

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Il quartiere ICP e la tipologia residenziale pubblica a Latina, (1933-1940). Latina: Casa dell'architettura, 2008.

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Book chapters on the topic "Tipologia quartieri"

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Cipriano, Maria Teresa, and Silvia De Fabrizio. "Benevento. Il quartiere ceramico di Cellarulo: prime osservazioni sulla tipologia ceramica." In Les céramiques communes de Campanie et de Narbonnaise (ie s. av. J.-C. - iie s. ap. J.-C.). La vaisselle de cuisine et de table, 201–23. Publications du Centre Jean Bérard, 1996. http://dx.doi.org/10.4000/books.pcjb.1913.

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Conference papers on the topic "Tipologia quartieri"

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Zucchi, Giovanni. "Nuovi dispositivi spaziali per la rigenerazione urbana: il caso studio delle caserme Caretto e Boscariello di Secondigliano a Napoli." In International Conference Virtual City and Territory. Roma: Centre de Política de Sòl i Valoracions, 2014. http://dx.doi.org/10.5821/ctv.7909.

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Abstract:
Le aree dimesse, veri propri buchi neri nei tessuti urbani, rappresentano un’importante occasione per lo sviluppo delle città da contrapporre ai modelli dello sprawl, intervenendo come nodo centrale del dibattito e della ricerca urbana contemporanea. Bisogna però interrogarsi sulle possibilità del progetto di tali aree, le cui trasformazioni possono avere ricadute enormi sull’assetto della città stravolgendone la geografia e gli stessi rapporti posizionali. Considerare la rigenerazione un modello da contrapporre allo sprawl, necessita innanzitutto un’analisi di quei caratteri che hanno favorito i modelli di diffusione urbana, rendendoli appetibili sia agli investimenti che alle pratiche insediative. Bisogna quindi capire cosa porta una persona a preferire l’outlet alle vie del centro o la villetta suburbana all’appartamento in città. Si delinea così un nuovo modello di spazi per la città, che ibrida le tipologie tipicamente urbane con quelle più contemporanee dello spawl, secondo i dispositivi dinamici e flessibili della rigenerazione urbana. In questo senso si intende proporre il caso studio delle caserme Caretto e Boscariello situate a Napoli nel quartiere di Secondigliano ed oggetto della sperimentazione progettuale da me svolta nell’ambito della tesi di laurea in Ingegneria Edile-Architettura presso l’Università Federico II di Napoli. In questa vasta area militare sottoposta a dismissione dalla Variante al piano regolatore,si pensa di collocare un nuovo tessuto urbano che, in un territorio altamente complesso, vuole rappresentare una nuova forma di centralità urbana capace di riattivare l’intera periferia Nord di Napoli.
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Calisi, Daniele, Maria Grazia Cianci, and Francesca Geremia. "Strumenti contemporanei a servizio del passato: il quartiere della Suburra a Roma tra storia e attualità." In International Conference Virtual City and Territory. Roma: Centre de Política de Sòl i Valoracions, 2014. http://dx.doi.org/10.5821/ctv.8008.

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Abstract:
Questo scritto illustra il risultato di 3 anni di sperimentazioni e ricerche svolte in un’area urbana di prioritaria importanza nella formazione della città di Roma troppo spesso, in ragione della sua posizione non baricentrica rispetto all’attuale centro storico, trascurato dagli studi di settore. L’area presa in esame è stata una porzione del centro storico: uno stralcio del rione Monti, noto storicamente con il toponimo Suburra; nel dettaglio quella parte del Rione rimasta inclusa fra la via Panisperna, la via Cavour e via dei Fori Imperiali, che ha conservato in modo più autentico le caratteristiche del tessuto storico originario. La ricerca ha quindi attivato un processo di conoscenza della città intesa come approfondimento e analisi delle trasformazioni urbane attraverso l’indagine storico-archivistica, la lettura delle cartografie e dei documenti, lo studio tipologico, il controllo strutturale delle architetture messo in relazione alla conformazione geomorfologica del territorio ed alle trasformazioni subite dal tessuto edilizio. Contestualmente all’applicazione e verifica dei dati raccolti attraverso il rilievo e la sistematizzazione grafica. Per rendere più accessibile ed immediata la lettura di questo processo si è scelto di utilizzare la modellazione 3D per comunicare efficacemente e rendere agevole il confronto tra le successive epoche col fine di accogliere e dare una risposta innovativa alle istanze richieste dall’applicazione delle ICT nella documentazione del Cultural Heritage (Horizon 2020 - ICT for digital content and creativity). La modellazione, resa possibile dall’integrazione dei dati desumibili dalle fonti con il rilievo diretto, è stata estesa all’intera area oggetto di studio e si è soffermata sulla ricomposizione di determinati momenti della time-line. This paper shows the results of 3 years of research developped on a urban area of priority importance in the formation of the city of Rome, too often overlooked by the sector’s studies because of its not barycentric position in comparison to the actual historical center. The area is an excerpt of the Rione Monti, historically known with the toponym Suburra; in detail that Rione portion included among via Panisperna, via Cavour and via dei Fori Imperiali, which has preserved the original historic fabric characteristics. The research has then enabled a process of knowledge of the city meant as analysis of urban transformation through the historical-archival investigation, the maps and documents reading, the typological study, the architecture's structural control, all correlated to the geomorphological conformation of the territory and the urban farbic transformations. With the simultaneous application and the collected data examination through the survey and the graphic systematization. To make the reading of this process more accessible and immediate it has been chosen to use the 3D modeling to communicate and facilitate the comparison between the successive eras in order to receive and give a innovative response to the instances required by the application of ICT in the documentation of Cultural Heritage (Horizon 2020 - ICT for digital content and creativity). Modeling, possible by the integration of the data produced from the sources with the direct relief, was extended to the entire studied area and it’s been focused on the reconstruction of certain moments of the timeline.
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