Academic literature on the topic 'Test di Rorschach'

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Journal articles on the topic "Test di Rorschach"

1

Carassi, G., and M. P. Rosini. "II Rorschach per Due Co-Stretti nell'Uno: Tentativi di Ricostruzione di Unicità nei Gemelli." Acta geneticae medicae et gemellologiae: twin research 43, no. 1-2 (1994): 149–61. http://dx.doi.org/10.1017/s0001566000003202.

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Abstract:
AbstractIl Test di Rorschach applicato ai gemelli mostra il grande sforzo dell'individuo gemello verso lo scopo massimo della sua personalità: quello della propria unicità continuamente sconfessata o messa in discussione dall'esistenza del suo gemello.
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2

Tambone, Stefania, Rosalinda Cassibba, Lara Luchinovich, and Silvia Godelli. "Un'indagine sulle conseguenze psicologiche dell'abuso attraverso l'uso del test di Rorschach." MALTRATTAMENTO E ABUSO ALL'INFANZIA, no. 1 (March 2010): 67–87. http://dx.doi.org/10.3280/mal2010-001005.

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Abstract:
Il presente lavoro č finalizzato a comprendere se e quanto il test di Rorschach possa aiutare a valutare le conseguenze dell'abuso, nelle sue varie forme, su specifiche aree dello sviluppo psicologico dei bambini che ne sono vittime. La ricerca č stata condotta su un campione di 40 bambini di etŕ compresa tra i 6 e i 10 anni, di cui 20 vittime di abuso e 20 non abusati. Dalla comparazione fra bambini vittime di abuso e gruppo di confronto č emerso che il gruppo di bambini abusati č caratterizzato da una produzione ideativa limitata, carente sul piano della qualitŕ formale, da un elevato controllo della sfera emotiva attraverso il ricorso a massicci meccanismi di rimozione, da una scarsa capacitŕ di introiezione e dall'assenza di oggetti interni identificatori.
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3

Burla, Franco, Stefano Ferracuti, and Renato Lazzari. "Borderline Personality Disorder: Content and Formal Analysis of the Rorschach." Rorschachiana 22, no. 1 (January 1997): 149–62. http://dx.doi.org/10.1027/1192-5604.22.1.149.

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Abstract:
In questo studio sono stati confrontati venti pazienti con diagnosi DSM-III-R di disturbo borderline di personalitê, con un numero eguale di nevrotici (soggetti con disturbi somatoformi o ansiosi secondo il DSM-III-R) e di psicotici (pazienti con diangosi DSM-III-R di schizofrenia o disturbo delirante). I pazienti non-differivano in forma statisticamente significativa per etê media. Tutti i soggetti sono stati sottoposti al test di Rorschach, ed i protocolli sono stati valutati con il sistema di Exner per quanto concerne l’analisi strutturale e con analisi contenutistica. Per quanto riguarda quest’ultima sono state valutate le seguenti scale: scale di barriera e penetrazione di Fisher and Cleveland (1958) ; scala di ostilitê (Elizur, 1949); scala di ansietê (Elizur, 1949); scala di dipendenza ( De Vos, 1952 ); scala di depressione ( Endicott, 1972 ; Endicott & Jortner, 1966 ); scala di sospettositê ( Endicott, 1972 ; Endicott, Jortner, & Abramoff, 1969 ), scala delle difese di Lerner ( Lerner & Lerner, 1980 ). Per quanto concerne l’esame di realtê sono state prese in considerazione le confabulazioni e un grado di maggiore gravitê delle stesse. Quest’ultime sono state tipizzate come confabulazioni nelle quali era presente una iperelaborazione dello stimolo, con tematizzazione di una breve storia, abitualmente drammatica, e dove il contatto con realtê appariva completamente perso. L’analisi strutturale ha indicato che i pazienti con disturbo borderline di personalitê e i soggetti psicotici presentavano un numero maggiore di segni depressivi. L’indice SCZI ha differenziato esclusivamente il gruppo degli psicotici, il quale peraltro Åanche risultato come quello maggiormente compromesso per quanto concerne l’accuratezza percettiva. Le capacitê empatiche e di identificazione interpersonale sono risultate migliori nei pazienti borderline. L’analisi contenutistica ha indicato che i pazienti borderline erano differenziabili dagli altri due gruppi per una maggiore presenza di segni di dipendenza affettiva. Inoltre, rispetto agli psicotici, i pazienti borderline presentavano un maggior numero di segni di ostilitê, e utilizzavano in maggior grado rispetto ai nevrotici meccanismi difensivi di svalutazione ed identificazione proiettiva. I pazienti borderline presentavano anche un maggior numero di confabulazioni gravi rispetto ai nevrotici. I dati di questo studio suggeriscono la possibilitê che vi sia un discreto grado di sovrapposizione tra le categorie diagnostiche dei borderline con altre condizioni pre-psicotiche.
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Di Nuovo, Santo. "Metodi di valutazione dell'abuso sessuale sui minori: č ammissibile, ed č utile, il testing psicometrico?" MALTRATTAMENTO E ABUSO ALL'INFANZIA, no. 2 (June 2009): 33–46. http://dx.doi.org/10.3280/mal2009-002004.

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Abstract:
- The article focuses the strongly criticized use of psychometric tests in the evaluation of children sexual abuse. The use of inventories and projective techniques as Rorschach, thematic and design-based tests, is useful to assess the psychic consequences after the abuse and to plan a therapeutic intervention. But the reliability and the discriminant validity of the indicators derived from the tests are reduced when the aim of the assessment is to search for signs of an hypothesized abuse. Results of empirical studies regarding these issues are reported, suggesting that a proper use of psychometric tests in juridical settings requests interpretive caution.Key words: sexual abuse, assessment, psychometric tests, projective techniques.Parole chiave: abuso sessuale, assessment, test psicometrici, tecniche proiettive.
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Dissertations / Theses on the topic "Test di Rorschach"

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BRUSADELLI, EMANUELA. "Disturbo da Binge-Eating: dalla diagnosi nosografico-descrittiva al funzionamento di personalità." Doctoral thesis, Università degli Studi di Milano-Bicocca, 2015. http://hdl.handle.net/10281/74225.

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Abstract:
Il Disturbo da Binge-Eating rientra fra i Disturbi della Nutrizione e dell’Alimentazione nell’ultima edizione del Manuale Statistico e Diagnostico per i Disturbi Mentali (DSM-5; APA, 2013), riconosciuto come una diagnosi indipendente con un’importante utilità clinica, dotata di caratteristiche specifiche e di un considerevole valore prognostico. Negli ultimi decenni si è assistito a un crescente interesse scientifico nei confronti di tale disturbo. Le ricerche pubblicate si sono concentrate su specifiche aree di indagine quali lo studio delle caratteristiche dell’abbuffata e l’esplorazione dei diversi metodi di rilevazione del comportamento binge-eating; la valutazione di una comorbilità psichiatrica con quadri clinici, come ansia, depressione, disturbo da uso di sostanze, ADHD, e disturbi di personalità; l’indagine su possibili fattori di rischio, tra cui la presenza di life events stressanti, fattori genetici, pattern disfunzionali di attaccamento; l’impatto del disturbo sulla vita dei soggetti che ne sono affetti, in termini di bassa qualità della vita, legata alla presenza di complicanze mediche e a una maggiore vulnerabilità allo sviluppo di queste; la presenza di un ridotto benessere psicologico, legato a difficoltà in ambito psicosociale, problemi connessi con la propria immagine corporea e bassa autostima; infine studi relativi alla valutazione dell’efficacia di trattamenti medico-chirurgici, farmacologici, e psicologici (Kraff, Bulik, Marcus, Striegel, Wilfley, Wonderlich, Hudson, 2013). Ridotti, invece, sono ad oggi gli studi volti a valutare il funzionamento di personalità dei soggetti binge-eaters. In questo ambito, le ricerche riguardano, in particolare, la concezione del comportamento alimentare disfunzionale come risposta a stimoli di natura emotiva, nell’ottica del cosiddetto “emotional eating”, ma con uno scarso approfondimento delle dinamiche sottostanti (Masheb, Grilo, 2006) Scopo del presente lavoro è esplorare quest’area di indagine della letteratura, al fine di comprendere i meccanismi psicologici sottesi al comportamento binge-eating e ipotizzare, così, possibili correlati eziopatogenetici. Tale obiettivo è stato perseguito, in primo luogo, attraverso il ricorso a uno strumento self-report di valutazione della personalità, il Millon Clinical Multiaxial Inventory-III (Millon, 1997), che ha messo in luce un profilo specifico del funzionamento di personalità dei pazienti binge-eaters. Tale studio è stato replicato su un campione di soggetti binge-eaters con un’altra provenienza geografica nazionale, al fine di sostenere la generalizzabilità dei risultati emersi. Successivamente, si è approfondito lo studio del funzionamento mentale attraverso l’utilizzo di uno strumento performance-based quale il test di Rorschach, secondo il Sistema Comprensivo di Exner (2003), per approfondire le difficoltà emotive connesse al comportamento alimentare dell’abbuffata e i sentimenti connessi a sè. I dati provenienti dai due strumenti sono stati integrati fra loro al fine di ottenere un quadro diagnostico quanto più esaustivo del funzionamento di personalità dei soggetti affetti da Disturbo da binge-eating, mettendo in luce la presenza di vissuti emotivi disturbanti non tollerati che contribuiscono a incrementare una visione frammentata di Sé. Tali aspetti sembrano influenzare la capacità dei pazienti di interpretare in maniera adeguata il mondo esterno (e interno). In conclusione, verranno discusse le implicazioni cliniche dei risultati emersi, i limiti delle ricerche condotte e le direzioni future degli studi sul Binge-eating Disorder.
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DAMATO, FELICE MARCO. "La relazione tra Wais-IV e test di Rorschach: studio delle correlazioni, dei profili clinici e dello sviluppo di nuove applicazioni in campo medico-legale." Doctoral thesis, 2022. http://hdl.handle.net/11573/1631505.

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Abstract:
Background: La Wechsler Adult Intelligence Scale-IV (WAIS-IV) il Rorschach Inkblot Test sono due strumenti ampiamente utilizzati in campo clinico e scientifico. All’interno della letteratura internazionale, l’associazione tra i due test è stata approfondita nei cento anni di sviluppo di entrambi gli strumenti. Inoltre, questi strumenti ampiamente utilizzati richiedono un tempo di somministrazione estremamente elevato, provando altamente sia il clinico che il valutato. Obiettivi: Gli obiettivi del presente studio sono molteplici: a) Analizzare le statistiche descrittive ottenute dai soggetti inclusi nello studio; b) Investigare ed approfondire la relazione statistica tra gli indici della WAIS-IV e quelli del test di Rorschach; c) Osservazione delle differenze significative nei profili Rorschach tra il gruppo di soggetti con diagnosi di disabilità intellettive e il gruppo non clinico; d) Mediante l’analisi della regressione, creare un’equazione predittiva che permetta il calcolo di un valore QI WAIS predetto dalla sola somministrazione del test delle macchie di Rorschach. Metodi: Attraverso la selezione di cartelle cliniche dall’archivio di un grande ospedale di Roma sono state N = 36 soggetti sottoposti a valutazione psicologica per finalità medico-legali. Al fine di permettere l’analisi delle differenze significative il campione di ricerca è stato diviso in due gruppi, il primo composto dai soli soggetti con diagnosi accertata di Disabilità Intellettiva (DSI; N= 25), e il gruppo composto da individui senza nessuna diagnosi (NCL; N= 11) Analisi statistiche: Al fine verificare gli obbiettivi prefissati sono state eseguite le seguenti analisi statistiche: a) Per verificare la correlazione tra WAIS-IV e Rorschach sono state eseguite sul campione delle analisi della correlazione Spearman Rho; b) Le differenze trai gruppi sono state verificate mediante l’utilizzo del test Mann–Whitney U per l’analisi dei dati non parametrici; c) Per la creazione della formula predittiva è stata eseguita un’analisi della regressione gerarchica; inoltre è stata eseguita una seconda analisi della regressione utilizzando il metodo Stepwise per creare una seconda equazione regressiva con le variabili provenienti da tutti e due gli strumenti utilizzati. Risultati: L’analisi della correlazione ha evidenziato la correlazione di diverse variabili del Rorschach con gli indici della WAIS-IV (IQ, IRP, ICV, IML, IVE) e i suoi dieci subtest; inoltre, la verifica del secondo obiettivo ha individuato differenze significative tra i gruppi DSI e NCL. Infine, considerando l’obbiettivo di sviluppare un’equazione predittiva del QI a partire dalla regressione delle variabili del Rorschach ha prodotto dei risultati non adeguati. Infatti, sono state rilevate delle alte discrepanze tra il QI predetto e il QI reale. Al contrario la seconda equazione creata ha raggiunto dei risultati maggiormente soddisfacenti con una percentuale discrepanza al di sotto dei due punti di errore pari al 69%. Discussione: I risultati ottenuti, permettono di esplorare maggiormente la relazione statistica tra WAIS-IV e Rorschach. Tuttavia, i risultati maggiormente significativi sono identificabili nelle differenze riscontrate tra i gruppi patologici che pongono le basi per il tracciamento di un profilo dell’individuo affetto da disabilità intellettiva. Inoltre, l’equazione “mista” creata dall’unione dei test fornisce lo spunto per lo sviluppo di una misura ibrida che misuri simultaneamente sia le caratteristiche cognitive sia quelle di personalità con un tempo di somministrazione ridotto.
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Books on the topic "Test di Rorschach"

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Saggino, Aristide. Il Rorschach nel sistema comprensivo di John E. Exner. Roma: Bulzoni, 1989.

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Giambelluca, Franca Clara. Valutazione Diagnostica Completa Dei Disturbi Mentali: Prospettive Convergenti Mediante il DSM, un Modello Psicologico, il Test Di Rorschach. Independently Published, 2019.

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