Academic literature on the topic 'Test di risposta termica'

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Journal articles on the topic "Test di risposta termica"

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Ferrandes, Giovanna, and Paola Mandich. "Riflessioni sulla medicina predittiva e sulla necessitŕ di integrazione delle discipline: proposta di un modello di consulenza genetica integrata." PSICOLOGIA DELLA SALUTE, no. 3 (December 2012): 11–28. http://dx.doi.org/10.3280/pds2012-003002.

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Abstract:
"Chi sono?". E questa la domanda da sempre oggetto di riflessioni filosofiche nel corso dei secoli. Con l'avvento dell'analisi del DNA vi e stata una crescente attesa che la risposta si possa trovare nei nostri geni. Le nuove tecnologie hanno migliorato la diagnosi, la predizione e il trattamento di numerose malattie ereditarie. D'altra parte, l'entusiasmo per i possibili vantaggi derivanti dall'avanzamento della tecnologia deve essere bilanciato dalla valutazione rigorosa dell'utilita clinica, dal rapporto rischio-beneficio e dalle implicazioni etiche di tutti i test. Gli autori presentano il protocollo di consulenza genetica multidisciplinare per le malattie neurologiche ad insorgenza tardiva, sviluppato a Genova per i test pre-sintomatici, con lo scopo di aiutare le persone a rischio a decidere in base alle personali caratteristiche e scelte di vita e di prepararle a confrontarsi in modo costruttivo con il risultato del test. Il protocollo e caratterizzato dalla presenza contemporanea, durante l'intero iter di consulenza, del genetista e dello psicologo. Per le persone a rischio la decisione di effettuare il test genetico e complessa ed emotivamente impegnativa. Gli autori presentano due casi esemplificativi di questi percorsi.
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Torresan, Paolo. "Item Analysis di prove di ascolto a scelta multipla della certificazione di italiano per stranieri CILS." Signum: Estudos da Linguagem 18, no. 2 (January 10, 2015): 449. http://dx.doi.org/10.5433/2237-4876.2015v18n2p449.

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Abstract:
<p><strong> </strong>Il saggio si concentra sullo studio di tre prove di ascolto a scelta multipla della certificazione di italiano a stranieri CILS (livello B1, sessioni estive 2009, 2012). L’<em>Item Analysis</em> è la ricognizione, sulla base di dati statistici elaborati a partire dalle risposte di un campione, del comportamento di ogni singolo <em>item</em>. Viene data risposta a domande del tipo: per tramite degli <em>item</em> si discrimina a sufficienza tra candidati di diversa competenza? Chiavi e distrattori funzionano adeguatamente? Lo studio, oltre ad offrire un esempio di analisi critica di un test, consente al lettore di prendere coscienza delle difficoltà che la progettazione di un’esercitazione ampiamente usata, sia in sede di <em>testing</em> che in sede di didattica, qual è il quesito a scelta multipla, comporta.</p>
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Luini, Cecilia, Sara Boscolo, Martin Matscher, and Josef Bernhart. "Gestione partecipata della risposta all'emergenza Covid-19. L'esperienza unica della Provincia autonoma di Bolzano." MECOSAN, no. 121 (September 2022): 157–70. http://dx.doi.org/10.3280/mesa2022-121oa13863.

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Abstract:
In Europa, diversi Paesi hanno introdotto lo screening di massa ma in, Italia, la Provincia di Bolzano &egrave; stata la prima ad averne fatto uso, introducendo un cambiamento di paradigma nella gestione dell'emergenza Covid-19. Il programma "Test rapidi in Alto Adige" (20-22 novembre 2020) ha testato circa il 65% della popolazione ed &egrave; stato seguito dal programma "Monitoraggio Alto Adige", finora unico in Europa, che ha monitorato un campione rappresentativo della popolazione di oltre 20.000 persone (dicembre 2020-aprile 2021). Il processo &egrave; stato caratterizzato dalla stretta collaborazione tra istituzioni pubbliche e tra queste e le associazioni private, dal forte investimento sulla ricerca e la sperimentazione di soluzioni innovative e dalla responsabilit&agrave; individuale e collettiva, considerando gli effetti delle scelte operate in termini non solo sanitari, ma anche economici e sociali.
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Torresan*, Paolo. "ANALISI DELLA PREDITTIVITÀ DI ITEM TRATTI DA PROVE DI COMPRENSIONE DELLA CERTIFICAZIONE. IT PER LA FASCIA DI COMPETENZA DELL'AUTONOMIA." Trabalhos em Linguística Aplicada 55, no. 1 (April 2016): 155–83. http://dx.doi.org/10.1590/010318134950176211.

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Abstract:
RIASSUNTO Nell'articolo introduciamo un valore percentuale (indice di predittività) adottabile nell'ambito dei processi di validazione di un test di competenza (proficiency test). L'indice ci informa sul grado di predittività di item di prove di comprensione esterni al testo oggetto di comprensione (i test di riordino sono esclusi). L'analisi si conduce somministrando gli item a un campione rappresentativo, senza fornire però i testi di ascolto/lettura corrispondenti. Al campione vien detto di provare a rispondere affidandosi alla logica e all'intuito. Orientativamente, abbiamo stabilito che un valore superiore a 50 indichi margini di predittività significativi e costringa, di conseguenza, l'item writer a ragionare sulla/e possibile/i causa/e che facilitano la risposta immediata. Nel saggio, il calcolo dell'indice di predittività viene applicato a 8 prove di comprensione, quattro di livello B1 e quattro di livello B2, tratte dalla certificazione di italiano per stranieri .IT, dell'Università di Studi Roma Tre (Roma), per un totale di 49 item. Le conclusioni cui giungiamo è che l'indice, secondo i parametri espressi, spieghi fenomeni di forte predittività, ascrivibili a diversi fattori (ovvietà delle risposte, facilità a rispondere sulla base di preconoscenze specifiche, correlazioni tra item, implausibilità dei distrattori). In due casi si sono evidenziati item con predittività significativa pur se con un indice appena al di sotto della soglia convenzionalmente definita; in un'altra circostanza, invece, un item presenta un'innegabile predittività pur con un indice piuttosto basso (è un caso specifico di predittività regressiva).
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M. C. "PREMESSA." Italian Political Science Review/Rivista Italiana di Scienza Politica 26, no. 3 (December 1996): 457–58. http://dx.doi.org/10.1017/s0048840200024473.

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Abstract:
Due anni fa con il numero speciale dedicato alle elezioni del 1994 la Rivista Italiana di Scienza Politica si era assunta l'impegno di «prendere le misure» del sistema politico italiano nel momento del primo test istituzionale democratico dopo il terremoto dei primi anni '90. Si trattava di andare a vedere che cosa era successo in un contesto politico riassumibile nella formula «attori (parzialmente) nuovi e regole nuove». In concreto bisognava analizzare come si era ridefinita e articolata l'offerta politica degli attori partitici e coalizionali, come ad essa aveva risposto un elettorato scosso nelle sue vecchie consuetudini e animato da forti aspettative di novità e come i nuovi meccanismi elettorali avevano tradotto questo incontro tra offerta e risposta in seggi parlamentari.
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Armani, F., S. Bacciardi, and I. Rossi. "Ricerca e aggiornamento infermieristico in Nefrologia e Dialisi mediante internet." Giornale di Clinica Nefrologica e Dialisi 23, no. 1 (January 24, 2018): 8–12. http://dx.doi.org/10.33393/gcnd.2011.1452.

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Abstract:
Lo scopo del lavoro è stato quello di verificare l'attitudine all'utilizzo dei siti di interesse nefrologico da parte degli infermieri di area nefrologica. Lo studio ha incluso 90 infermieri dell'area nefrologica, operanti in corsia, ambulatorio e dialisi degli ospedali di: Pisa, Livorno, Lucca, Lido di Camaiore (Versilia), Volterra, S. Miniato. Il questionario era composto da dieci domande a risposta multipla Sì - No - In Parte, preparato per valutare le conoscenze del personale infermieristico sui siti internet di interesse nefrologico. I risultati dell'indagine dimostrano una scarsa propensione degli infermieri intervistati all'uso di internet quale fonte di aggiornamento professionale. Durante la distribuzione e la raccolta dei test abbiamo sempre trovato molta disponibilità e interesse in tutti i Centri da noi reclutati. L'impressione è che l'interesse per l'aggiornamento sia presente ma sopito negli infermieri e che andrebbe solamente fatto emergere.
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Eugenio, Eugrnio. "Stress eco 2030." CARDIOLOGIA AMBULATORIALE 30, no. 2 (July 31, 2022): 1–8. http://dx.doi.org/10.17473/1971-6818-2022-2-1.

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Abstract:
L’ecostress si basa sulle alterazioni della cinetica regionale ed è oggi in una posizione centrale nella pratica cardiologica, con una indicazione di classe 1 per la diagnosi di coronaropatia nelle linee guida europee e americane. I test funzionali dovrebbero però esplorare anche altri aspetti della vulnerabilità fisiopatologica e prognostica del paziente, non solo la stenosi coronarica e l’ischemia inducibile. Nel protocollo stato dell’arte, lo stress eco valuta 5 diversi bersagli fisiopatologici che convergono concettualmente e logisticamente nel protocollo ABCDE. Lo step A valuta la cinetica regionale con eco bidimensionale. Lo step B valuta la congestione polmonare con le linee B all’eco polmonare. Lo step C valuta la riserva contrattile con la volumetria del ventricolo sinistro. Lo step D valuta il microcircolo coronarico con il Doppler pulsato nella coronaria discendente anteriore medio-distale. Lo step E valuta la risposta in frequenza mediante ECG. Sono finestre diagnostiche su 5 diverse riserve funzionali in un solo test: coronarica epicardica (A), diastolica (B), contrattile (C), coronarica microcircolatoria (D) e simpatica (E). Lo stress eco con protocollo ABCDE è ecumenico (adatto a tutti gli stress) e onnivoro (adatto a tutti i pazienti). L’ecocardiografia è ubiquitaria e democratica (disponibile ovunque e a chiunque), e si basa su una tecnologia sostenibile, perché a basso costo, senza radiazioni ionizzanti, e con minimo impatto ambientale.
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Ruggeri, Mirella, Rosa Dall'Agnola, and Giulia Bisoffi. "La misurazione delle aspettative e della soddisfazione dei pazienti e dei loro familiari nei confronti dei servizi psichiatrici territoriali: la validazione della VECS e della VSSS. 1. Accettabilità e riproducibilità." Epidemiologia e Psichiatria Sociale 2, no. 3 (December 1993): 183–90. http://dx.doi.org/10.1017/s1121189x00007004.

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Abstract:
RiassuntoScopo - Studiare l'accettabilità e la riproducibilita (test-retest reliability) di due strumenti recentemente sviluppati dal nostro gruppo per misurare le aspettative e la soddisfazione dei pazienti e dei loro familiari nei confronti dei servizi psichiatrici territoriali: la Verona Expectations for Care Scale (VECS) e la Verona Service Satisfaction Scale (VSSS). Strumenti - La VECS e la VSSS sono costituite da alcune domande a risposta libera e da un questionario di 82 items che indaga in maniera multidimensionale l'interazione degli utenti con i servizi psichiatrici. Setting - Il servizio psichiatrico di Verona-Sud. Soggetti - Sono stati selezionati per la somministrazione della VECS e della VSSS: a) tutti i pazienti che, secondo i dati del Registro Psichiatrico dei Casi, risultavano vivere con i familiari nell'area di Verona-Sud ed aver avuto almeno 18 contatti con il servizio nei tre anni precedenti l'intervista; b) il familiare che, in tale periodo, si è maggiormente occupato di ciascun paziente. Risultati - L'accettabilità della VECS e della VSSS ai soggetti è stata buona: la maggior parte degli items si è dimostrata facilmente comprensibile e la maggioranza dei soggetti si è mostrata accurata nei fornire le valutazioni. Nei retest effettuato dopo 1-2 settimane su di un campione di soggetti, la riproducibilita delle opinioni espresse dai pazienti e dai loro familiari (percentuale di accordo item per item e Kappa pesato di Cohen per ciascuna dimensione) è stata buona, sia per quanto riguarda la VECS che la VSSS. Conclusioni - I dati presentati in questo articolo dimostrano che è possibile misurare parametri soggettivi dell'interazione degli utenti con i servizi psichiatrici, quali le aspettative e la soddisfazione, in maniera accettabile e riproducibile e che la VECS e la VSSS possiedono adeguate proprieta psicometriche nei parametri studiati.
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Cardosi, Emilio. "Gli effetti delle agevolazioni finanziarie sulle decisioni di investimento e sulle performance delle imprese: una valutazione empirica della legge 488/92." ECONOMIA E DIRITTO DEL TERZIARIO, no. 1 (September 2010): 135–73. http://dx.doi.org/10.3280/ed2010-001006.

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Abstract:
La tematica delle agevolazioni finanziarie a favore delle imprese costituisce, da sempre, oggetto di notevole attenzione ed interesse da parte di studiosi, economisti e policy maker. La domanda di ricerca deriva da esigenze di policy - allo scopo di migliorare l'efficienza e l'efficacia delle norme di incentivazione - oltre che dalla richiesta di analisi empiriche per dare risposta a quesiti di tipo teorico. Gli studi presenti nella letteratura nazionale che esaminano gli effetti che le agevolazioni finanziarie producono sulle imprese - utilizzando dati d'impresa e non dati aggregati - non sono molto numerosi. L'articolo analizza gli effetti prodotti dalla legge 488/92 sulle imprese, partendo dal fondamentale ruolo che gli intermediari finanziari hanno svolto nella fase applicativa. A tal scopo č stata condotta un'indagine sperimentale attraverso la somministrazione di un questionario ad un campione di imprese agevolate e non, secondo la metodologia di analisi casi-controlli definita in letteratura comparison group design. I due gruppi di imprese sono stati esaminati in funzione degli investimenti effettuati, delle politiche di finanziamento, delle strategie, dei fattori di competitivitŕ, nonché delle performance conseguite. In particolare, tramite apposito test statistico inferenziale, č stata valutata l'addizionalitŕ dello strumento agevolativo, intesa come capacitŕ dello stesso di stimolare nuovi progetti di investimento. L'analisi empirica ha evidenziato come la misura d'incentivazione abbia favorito le decisioni di investimento delle micro e piccole imprese - generalmente piů esposte ai fenomeni di razionamento del credito - ma non quelle delle medie e grandi imprese, costituendo al contempo una leva importante per l'attivazione dei finanziamenti bancari ordinari. Č stata, inoltre, sviluppata un'analisi sull'andamento della redditivitŕ delle imprese del campione considerato, nell'arco temporale interessato dai programmi di investimento, in funzione dei fattori competitivitŕ adottati. Dall'indagine č emerso che le performance delle imprese che hanno fatto prevalentemente ricorso a fattori di tipo non-price competition - che dovrebbero caratterizzare la fase della selezione competitiva - tendono ad essere mediamente piů elevate, rispetto a quelle delle altre imprese e ciň indipendentemente dall'agevolazione ricevuta. Lo studio propone, quindi, un contributo al dibattito scientifico e di politica industriale in tema di valutazione degli effetti degli incentivi, secondo un approccio di tipo micro e con un'analisi di selezionati elementi dell'ambiente esterno ed interno delle imprese.
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Piccardi, Duccio. "TEACHING SOUND SYMBOLISM THROUGH JAPANESE POP CULTURE. A RESPONSE TO KAWAHARA (2018)." Italiano LinguaDue 14, no. 2 (January 19, 2023): 724–58. http://dx.doi.org/10.54103/2037-3597/19725.

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Abstract:
This paper provides a quantitative assessment of Shigeto Kawahara’s phonetics teaching method. A senior high school class from a liceo scientifico in Scandicci (Florence) was involved in a small language awareness program. The students were taught about basic concepts concerning sound symbolism and social meaning through two lessons differing in modality of presentation, i.e., a “standard” lesson vs. a lesson containing multiple Japanese pop examples (Kawahara method). Students attending the latter performed better in an assessment test; moreover, their response accuracy grew along with the number of Japanese pop examples used to explain the related concepts. A statistical interaction between modality of presentation and student attitude towards the Florentine speech variety used to teach during the awareness program was also retrieved: students benefited from Kawahara’s method only when they manifested a positive attitude towards the teacher’s speech variety. Overall, this paper suggests a compact experimental procedure to test for the effectiveness of specific teaching methods in linguistics and beyond. Various strategies for achieving control in teaching experiments are advanced, concerning, among other factors, the evaluation of the individual student’s involvement in acquiring new knowledge, the teacher’s demeanor, and the scoring method. Lastly, future intersections between the scholarship of teaching and learning and sociophonetics are sketched out and promoted. Insegnare il simbolismo sonoro attraverso la cultura pop giapponese. Una risposta A Kawahara (2018) L’articolo esamina quantitativamente l’efficacia del metodo di insegnamento della fonetica di Shigeto Kawahara. Una classe quinta di un liceo scientifico a Scandicci (Firenze) è stata coinvolta in un breve programma di restituzione in seguito a un esperimento linguistico. Agli studenti sono stati insegnati concetti di base relativi al fonosimbolismo e al significato sociale durante due lezioni diverse per stile di presentazione, ovvero una lezione “standard” vs. una lezione con vari esempi presi dalla cultura pop giapponese (metodo Kawahara). Gli studenti che hanno assistito a quest’ultima hanno ottenuto risultati migliori in una successiva prova di valutazione; inoltre, le loro probabilità di rispondere correttamente sono state più alte qualora i concetti fossero stati spiegati con un numero consistente di esempi giapponesi pop. I risultati hanno anche messo in luce un’interazione statistica tra il metodo di insegnamento e l’atteggiamento dimostrato dagli studenti nei confronti della varietà linguistica fiorentina usata dall’insegnante durante le lezioni: il metodo di Kawahara è stato fruttuoso soprattutto per quegli studenti con atteggiamento positivo nei confronti della varietà dell’insegnante. In generale, l’articolo propone un protocollo sperimentale compatto per esaminare l’efficacia di metodi d’insegnamento in linguistica e oltre. Vengono inoltre suggerite varie strategie per ottenere controllo sperimentale nelle ricerche didattiche (quantificazione del coinvolgimento degli studenti nell’acquisizione di nuove conoscenze; comportamento e aspetto del docente; metodo di assegnazione di punteggi). L’articolo promuove infine future possibili intersezioni disciplinari tra la ricerca sulla didattica e la sociofonetica.
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Dissertations / Theses on the topic "Test di risposta termica"

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Mercuri, Salvatore. "Analisi della stabilità dei risultati dei test di risposta termica: prove in campo, confronto e analisi critica per diversi metodi di esecuzione e modellizzazione." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2012. http://amslaurea.unibo.it/4805/.

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Abstract:
Il Test di Risposta Termica (Thermal Response Test-TRT) (Mogenson,1983) è il test esistente con il più alto grado di accuratezza per la caratterizzazione del reservoir geotermico superficiale. Il test consiste in una simulazione in situ del funzionamento di un sistema a circuito chiuso di sfruttamento dell’energia geotermica, per un periodo limitato di tempo, attraverso l’iniezione o estrazione di calore a potenza costante all’interno del geo-scambiatore (Borehole Heat Exchanger-BHE). Dall’analisi della variazione delle temperature del fluido circolante, è possibile avere una stima delle proprietà termiche medie del volume del reservoir geotermico interessato dal test. Le grandezze principali per la caratterizzazione di un serbatoio geotermico sono la conduttività termica (λ), la capacità termica volumetrica (c), la temperatura indisturbata del suolo (Tg) e la resistenza termica del pozzo (Rb); la loro determinazione è necessaria per il corretto progettazione degli geo-scambiatori. I risultati del TRT sono tuttavia sensibili alle condizioni al contorno spazio-temporali quali ad es.: variazione della temperatura del terreno, movimento d’acqua di falda, condizioni metereologiche, eventi stagionali, ecc. Questo lavoro vuole: i) introdurre uno studio sui problemi di caratterizzazione del reservoir geotermico superficiale, in particolare analizzando l’effetto che il movimento d’acqua di falda ha sui parametri termici; ii) analizzare la sensitività dei risultati del test alle variabilità dei parametri caratteristici del funzionamento delle attrezzature. Parte del lavoro della mia tesi è stata svolta in azienda per un periodo di 4 mesi presso la “Groenholland Geo Energy systems” che ha sede ad Amsterdam in Olanda. Tre diversi esperimenti sono stati realizzati sullo stesso sito (stratigrafia nota del terreno: argilla, sabbia fine e sabbia grossa) usando una sonda profonda 30 metri e diversi pozzi per l’estrazione d’acqua e per monitorare gli effetti in prossimità del geo scambiatore. I risultati degli esperimenti sono stati molto diversi tra di loro, non solo in termini di dati registrati (temperature del fluido termovettore), ma in termini dei valori dei parametri ottenuti elaborando i dati. In particolare non è sufficiente adottare il modello classico della sorgente lineare infinita (Infinite Line Source Solution- ILS) (Ingersoll and Plass, 1948), il quale descrive il trasferimento di calore per conduzione in un mezzo omogeneo indefinito a temperatura costante. Infatti, lo scambio di calore avviene anche tramite convezione causata dal movimento d’acqua di falda, non identificabile mediante gli approcci classici tipo CUSUM test (Cumulative Sum test) (Brown e altri,1975) Lo studio della tesi vuole dare un quadro di riferimento per correlare la variabilità dei risultati con la variabilità delle condizioni al contorno. L’analisi integra le metodologie classiche (ILS) con un approccio geostatistico utile a comprendere i fenomeni e fluttuazioni che caratterizzano il test. Lo studio delle principali variabili e parametri del test, quali temperatura in ingresso e uscita del fluido termovettore, portata del fluido e potenza iniettata o estratta, è stato sviluppato mediante: il variogramma temporale, ovvero la semivarianza dell’accrescimento, che esprime il tipo di autocorrelazione temporale della variabile in esame; la covarianza incrociata temporale, ovvero la covarianza fra due variabili del sistema, che ne definisce quantitativamente il grado di correlazione in funzionamento del loro sfasamento temporale. L’approccio geostatistico proposto considera la temperatura del fluido Tf come una funzione aleatoria (FA) non stazionaria nel tempo (Chiles, 1999), il cui trend è formalmente definito, ma deve essere identificato numericamente. Si considera quindi un classico modello a residuo; in cui la FA è modellizzata come la somma di un termine deterministico, la media (il valore atteso) m(t),coincidente col modello descritto dalla teoria della sorgente lineare infinità, e di un termine aleatorio, la fluttuazione, Y(t). Le variabili portata e potenza sono invece considerate delle funzioni aleatorie stazionarie nel tempo, ovvero a media costante. Da questo studio di Tesi si sono raggiunte delle conclusioni molto importanti per lo studio del TRT: Confronto tra gli esperimenti in estrazione di calore, con e senza movimento d’acqua di falda: si studia l’effetto indotto dalla falda sul TRT. E’ possibile caratterizzare quantitativamente l’incremento della conducibilità termica equivalente legata a fenomeni convettivi dovuti al movimento d’acqua di falda. Inoltre, i variogrammi sperimentali evidenziano periodicità simili nei due casi e legate al funzionamento della pompa di calore e della componentistica associata ed alla circolazione del fluido termovettore all’interno della sonda. Tuttavia, la componente advettiva ha un effetto di smorzamento sulle piccole periodicità dei variogrammi, ma di aumento dell’ampiezza delle periodicità maggiori a causa del funzionamento della pompa di calore che deve fornire maggiore energia al sistema per bilanciare le dispersioni dovute al movimento d’acqua di falda. Confronto fra estrazione ed iniezione di calore, con movimento d’acqua di falda: si studia la significatività dei risultati nei due casi. L’analisi delle variografie evidenzia significative differenze nella struttura dei variogrammi sperimentali. In particolare, nel test con iniezione di calore i variogrammi sperimentali delle temperature hanno valori sistematicamente inferiori, circostanza che assicura una migliore precisione nella stima dei parametri termici. Quindi eseguire il TRT in iniezione di calore risulta più preciso. Dall’analisi dei variogrammi sperimentali delle singole variabili quali temperatura del fluido in ingresso e uscita all’interno del geoscambiatore è stato confermato il fenomeno di smorzamento delle oscillazioni da parte del terreno. Dall’analisi delle singole variabili del test (temperature, potenza, portata) è stata confermata l’indipendenza temporale fra portate e temperature. Ciò è evidenziato dalle diverse strutture dei variogrammi diretti e dalle covarianze incrociate prossime a zero. Mediante correlogrami è stato dimostrato la possibilità di calcolare il tempo impiegato dal fluido termovettore per circolare all’interno della sonda. L’analisi geostatistica ha permesso quindi di studiare in dettaglio la sensitività dei risultati del TRT alle diverse condizioni al contorno, quelle legate al reservoir e quelle legate al funzionamento delle attrezzature
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Liuzzo, Scorpo Alberto. "Heat transfer in borehole heat exchangers and the contribution of groundwater flow." Doctoral thesis, Università degli studi di Trieste, 2014. http://hdl.handle.net/10077/10123.

Full text
Abstract:
2012/2013
The exploitation of geothermal heat by ground source heat pumps is presently growing throughout Europe and the world. In Italy, at the end of 2010, borehole heat exchangers covered most of the 30% of the total energy used for space conditioning, showing an increase of 50%compared to 2005. The forecasts for 2015 suggest a further increase in the direct uses of the geothermal heat exceeding 50% compared to 2010 and a corresponding increase in the geothermal energy consumption. The possibility to design plants with higher efficiency and lower costs of installation and operation is required, to support the growth of the ground source heat pump systems and the consequent diffusion of the exploitation of the geothermal resources. Research and better knowledge of the processes involved in the heat transfer between the borehole heat exchanger and the surrounding ground is crucial to predict the behavior of the plant-geothermal source interaction in any possible operational condition. The knowledge of the hydrogeological characteristics of the specific site where the plant has to be installed is also essential to prevent over- or under-sizing of the heat exchanger(s) due to a rough design. Over the years, several analytical solutions have been proposed to calculate the temperature distribution around a borehole heat exchanger during operation. The infinite line source analytical model considers an infinite linear heat source which exchanges heat with the surrounding ground by conduction only. Other models, based on the infinite linear heat source, have been later developed, considering also the contribution to the conductive heat transfer due to groundwater flow. The presence of flowing water around a borehole heat exchanger implies forced convection, resulting in an increased efficiency of the heat transfer between the ground and the borehole heat exchanger. Studying this process may suggest new ways to improve the efficiency and to reduce the cost of ground source heat pump systems. In this thesis, the contribution of groundwater flow in the heat transfer process between borehole heat exchangers and surrounding ground has been investigated, in order to increase the theoretical knowledge as well as to improve the existing design tools. Two-dimensional models have been considered, taking into account the actual cylindrical geometry of the borehole. The groundwater flow has been modeled as steady, horizontal and with variable flow rates, in order to encompass most of the real ground source heat pump applications. Gravitational effects, i.e. the effects of a possible natural convection, have been neglected. The results suggest that in the considered range of Darcy number, the calculation of the heat transfer efficiency is not affected if Darcynian model is used to describe the velocity field, although the viscous effects, and consequently the formation of the hydraulic boundary layer, are neglected. Calculations made using numerical simulations are compared with an analytical solution which takes into account forced convection due to groundwater flow and based on the linear heat source model. The regions of space and time where this analytical solution is affected by the effects of the line source assumption, in both cases of single- and multiple-borehole(s) systems, have been defined. The potential of the thermal response test analysis as a tool to predict the spacing between boreholes when groundwater flow occurs has been investigated, defining and studying the Influence Length as function of groundwater flow rate. The results suggest that even relatively low flow rates allow to reduce significantly the spacing between boreholes in the perpendicular direction with respect to groundwater flow. The distance from the borehole where the temperature disturbance becomes not-significant (Influence Length) is roughly predictable by thermal response test analysis. The study of the Influence Length may be a useful tool in the design of dissipative multiple-boreholes systems, as well as in areas with a high density of single-borehole plants, to reduce the spacing avoiding thermal interferences. Moreover, an expeditious, graphical method to estimate the hydraulic conductivity of the ground by thermal response test analysis has been proposed. An example of application of the methodology is presented, taking into account experimental data as well as plausible hydrological and petrological assumptions when the data are unavailable. The obtained result is in agreement with the hydraulic conductivity range reported in literature for the type of substrate considered in the example. In order to verify this method, further inv1estigations and developments are required. In fact, the graphs used in the procedure presented in this work are referred to specific borehole conditions (borehole filled by groundwater) and are based on two-dimensional models (i.e. end-effects and natural convection are neglected). Besides, the assumptions required to compensate the unavailable data imply that the method cannot be considered verified. Finally, further studies are suggested in order to improve and develop the proposed methods.
Negli ultimi anni, l’utilizzo del calore geotermico tramite pompe di calore accoppiate al terreno sta aumentando significativamente in tutta Europa e in generale nel mondo. In Italia, alla fine del 2010, le sonde geotermiche coprivano più del 30% dell’energia totale utilizzata per riscaldamento e raffrescamento degli edifici, mostrando un aumento del 50% rispetto al 2005. Le previsioni per il 2015 suggeriscono un ulteriore aumento degli utilizzi diretti del calore geotermico maggiore del 50% rispetto al 2010 e un analogo incremento del consumo di energia geotermica in generale. Con l’aumento della diffusione di questa tecnologia, e quindi un maggior sfruttamento di tale risorsa, aumenta anche la necessità di progettare impianti con la massima efficienza possibile e con bassi costi di installazione ed esercizio. La comprensione dei processi coinvolti nel trasferimento di calore tra sonda geotermica e terreno circostante è fondamentale per prevedere il comportamento degli impianti. Anche la conoscenza delle caratteristiche idrogeologiche del sito specifico nel quale l’impianto deve essere installato è essenziale al fine di evitare un’errata progettazione che può causare sovra- o sotto-dimensionamento della sonda. Nel corso degli anni, diverse soluzioni analitiche sono state proposte per calcolare la distribuzione di temperatura attorno alla sonda geotermica durante il suo utilizzo. Il modello analitico della sorgente di calore lineare e infinita considera lo scambio di calore che avviene per sola conduzione attorno ad una sorgente di raggio infinitesimo e di lunghezza infinita. Altri modelli successivi a questo e anch’essi basati sulla sorgente di calore lineare ed infinita, tengono conto anche del contributo convettivo dovuto al flusso dell’acqua di falda. La presenza di un flusso di acqua attorno ad una sonda geotermica, infatti, comporta convezione forzata e, di conseguenza, un aumento dello scambio di calore tra sonda e terreno. Per questo motivo, lo studio degli effetti di tale processo è un fattore chiave per riuscire a migliorare l’efficienza degli scambiatori di calore accoppiati al terreno. Questa tesi presenta lo studio del contributo del flusso delle acque di falda sul processodi scambio termico tra sonde geotermiche e terreno circostante, al fine di incrementare la conoscenza teorica e migliorare gli strumenti di progettazione già esistenti. Per raggiungere questo scopo ci si è serviti di modelli numerici bi-dimensionali che tengono conto della reale geometria cilindrica della sonda. Il fusso delle acque di falda è stato assunto come stazionale e orizzontale. Al fine di includere la maggior parte delle applicazioni geotermiche reali, un vasto range di portate è stato preso in considerazione. Gli effetti gravitativi, e quindi i possibili effetti di convezione naturale, sono stati invece trascurati. Sono stati confrontati i risultati del calcolo del trasferimento di calore ottenuti utilizzando rispettivamente l’equazione di Darcy e l’equazione di Darcy-Brinkman per descrivere il campo di velocità dell’acqua di falda attorno alla sonda. Le conclusioni raggiunte suggeriscono che utilizzando il modello di Darcy, il risultato risulta comunque sufficientemente accurato per i numeri di Darcy considerati, nonostante gli effetti viscosi, e quindi la formazione dello strato-limite fluidodinamico, vengano trascurati. I risultati delle simulazioni numeriche sono stati comparati con un modello analitico che prevede convezione forzata, dovuta al flusso di falda, attorno ad una sorgente di calore lineare ed infinita. Sono quindi state definite le regioni dello spazio e del tempo dove tale soluzione analitica è soggetta agli effetti della linearit`a della sorgente, sia nel caso di sonda singola, sia nel caso di campo-sonde. Sono inoltre state studiate le potenzialità dell’analisi del test di risposta termica come strumento per prevedere la spaziatura tra le sonde in funzione della portata del flusso dell’acqua di falda. I risultati suggeriscono che portate relativamente modeste, permettono una riduzione significativa della spazitura tra le sonde in direzione perpendicolare rispetto a quella di scorrimento dell’acqua di falda. Sfruttando l’analisi del test di risposta termica, è possibile stimare approssimativamente la distanza dalla sonda alla quale il disturbo di temperatura diventa trascurabile (distanza di influenza). Lo studio di questa distanza di influenza pu`o essere un utile strumento per la progettazione di sistemi dissipativi composti da sonde multiple, così come nelle aree con un’alta densità di impianti a sonda singola, al fine di ridurre la spaziatura tra le sonde, evitando allo stesso tempo l’insorgere di interferenze termiche tra sonde adiacenti. Inoltre è stato proposto un metodo grafico e speditivo per la stima della conducibilità idraulica del substrato tramite l’analisi del test di risposta termica. È stato presentato un esempio dell’applicazione di questa metodologia utilizzando sia dati sperimentali sia assunzioni plausibili di carattere idrologico e petrologico, quando non è stato possibile avvalersi di dati sperimentali. I risultati ottenuti sono in accordo con i valori di conducibilità idraulica proposti in letteratura per il tipo di substrato dell’esempio. Per poter verificare l’affidabilità di questo metodo, ulteriori studi e sviluppi sono sono necessari. Infatti, i grafici utilizzati nella procedura presentata in questa tesi, si riferiscono a specifiche condizioni della sonda (acqua di falda come materiale di riempimento) e sono inoltre basati su modelli bi-dimensionali (trascurando quindi gli effetti di fine-pozzo e il contributo della convezione naturale). Infine vengono forniti suggerimenti riguardo ulteriori studi che consentirebbero di migliorare e sviluppare ulteriormente le metodologie proposte.
XXVI Ciclo
1985
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NUGARA, Cinzia. "Effetti della Terapia con Sacubitril/Valsartan sulla Capacità di Esercizio dei pazienti con Scompenso Cardiaco a Frazione di Eiezione Ridotta (HFrEF) nel Follow-up a Breve, Medio e Lungo Termine e Ruolo della percentuale di Delayed Enhancement (DE) alla Risonanza Magnetica Cardiaca (CMR) sulla risposta alla terapia: uno Studio Multicentrico." Doctoral thesis, Università degli Studi di Palermo, 2021. http://hdl.handle.net/10447/477048.

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Abstract:
Introduzione: La terapia con Sacubitril/Valsartan nei pazienti con scompenso cardiaco a frazione di eiezione ridotta (HFrEF) si è dimostrata superiore alla singola terapia con Enalapril nella riduzione del rischio di morte ed ospedalizzazione per scompenso cardiaco. Obiettivo del presente studio è stato quello di valutare, nei pazienti con HFrEF, gli effetti della terapia con sacubitril/valsartan sulla capacità di esercizio valutata mediante Test Cardiorespiratorio e l’eventuale correlazione con il grado di fibrosi miocardica valutata mediante Risonanza Magnetica Cardiaca (CMR). Metodi: E’ stato condotto uno studio osservazionale, prospettico. 134 pazienti ambulatoriali con HFrEF sono stati sottoposti a Test Cardiorespiratorio seriati dopo inizio della terapia con Sacubitril/Valsartan. Di questi, 54 pazienti sono stati sottoposti a CMR. I rimanenti 80 pazienti non hanno eseguito la CMR poiché erano stati sottoposti ad impianto di ICD prima dell’arruolamento nel suddetto studio. Risultati: Dopo un follow-up medio di 13,3 ± 6,6 mesi è stata osservata una riduzione della pressione arteriosa sistolica (p <0.0001), un miglioramento della FE (p=0.0003), una riduzione del rapporto E/A (p=0,007), delle dimensioni della vena cava inferiore (p= 0,009) e dei livelli di NT-proBNP (p= 0,007). Durante il follow-up si è osservato, altresì, un incremento del VO2 picco del 16 % (Δ = + 5 mL/Kg/min; p<0,0001) e del polso di O2 del 13 % (Δ = +1,7 ml/battito; p 0,0002), nonché un miglioramento della risposta ventilatoria associato ad una riduzione pari al 7% del VE/VCO2 slope (Δ = 2,5; p=0,0009). Il VO2 alla soglia anaerobica (AT-VO2) è passato da 11,5 +2,6 a 12, 5 +3,3 mL/kg/min (p= 0,021); inoltre, si è ottenuto un incremento del 8 % del rapporto Δ VO2/ Δ Work (Δ = +0,8 mL/beat; p 0,0001) e del 18 % della tolleranza all’ esercizio fisico (Δ = +16 Watt; p<0,0001). All’analisi di regressione logistica multivariata i principali predittori di eventi durante il follow-up erano il VE/VCO2 > 34 [OR: 3,98 (IC 95%: 1,59 10,54); p-value=0,0028]; la presenza di oscillazione ventilatoria [OR: 4,65 (IC 95%: 1,55 1 6,13); p value=0,0052] e il valore di emoglobina [OR: 0,35 (IC 95%: 0,21 0,55); p value <0,0001]. Nel sottogruppo di pazienti sottoposti a CMR, in presenza di un Delayed Enhancement (DE) > 4,6% è stata osservata una minore risposta dopo terapia con sacubitril/valsartan in termini di miglioramento del delta del VO2 picco (+2,1 vs. + 4,7), del Polso di O2 (+1,4 vs. +4,2), della FE (+4,1 vs.+10) e dell’ NT-proBNP (760 vs. 810). Non sono state osservate significative differenze in termini di Δ VO2/ ΔWork e di VE/VCO2. Conclusioni: Dai risultati dello studio si evince che la terapia con Sacubitril/valsartan migliora la tolleranza all’esercizio fisico, la frazione di eiezione del ventricolo sinistro, il VO2 picco e alla soglia anaerobica e l’efficienza ventilatoria. La presenza di DE a livello cardiaco condiziona la risposta alla terapia con sacubitril/valsartan. Infatti, in presenza di fibrosi miocardica gli effetti del farmaco sulla capacità funzionale e sui parametri cardiorespiratori, seppur mantenuti, sono ridotti. Tuttavia, sono necessari ulteriori studi al fine di comprendere meglio il meccanismo d’azione del farmaco e gli effetti sul rimodellamento cardiaco.
Introduction: Sacubitril/valsartan in heart failure (HF) with reduced ejection fraction (HFrEF) was shown to be superior to enalapril in reducing the risk of death and hospitalization for HF. The aim of this study was to evaluate cardiopulmonary effects of sacubitril/valsartan in patients with HFrEF and the possible correlation with the degree of myocardial fibrosis assessed with cardiac magnetic resonance (CMR). Methods: An observational, prospective study was conducted. 134 outpatients with HFrEF underwent serial cardiorespiratory tests after initiation of therapy with Sacubitril / Valsartan. Of these, 54 patients underwent CMR. The remaining 80 patients did not perform CMR as they had undergone ICD implantation prior to enrollment in the aforementioned study. Results: After a mean follow-up of 13.3 ± 6.6 months, a reduction in systolic blood pressure (p <0.0001), an improvement in FE (p = 0.0003), a reduction in the E/A ratio (p = 0.007), inferior vena cava size (p = 0.009) and NT-proBNP levels (p = 0.007) was observed. During the follow-up, we observed an increase in peak VO2 of 16% (Δ = + 5 mL / Kg / min; p <0.0001) and in O2 pulse of 13% (Δ = +1, 7 mL / beat; p 0.0002), as well as an improvement in ventilatory response associated with a 7% reduction in the VE/VCO2 slope (Δ = 2.5; p = 0.0009). VO2 at the anaerobic threshold (AT-VO2) went from 11.5 +2.6 to 12.5 +3.3 mL / kg / min (p = 0.021); furthermore, an 8% increase in the Δ VO2 / Δ Work ratio (Δ = +0.8 mL / beat; p 0.0001) and an 18% increase in the tolerance to physical exercise (Δ = +16 Watt; p <0.0001). In multivariate logistic regression analysis, the main predictors of events during follow-up were the VE/VCO2> 34 [OR: 3.98 (95% CI: 1.59 10.54); p-value = 0.0028]; the presence of ventilatory oscillation [OR: 4.65 (95% CI: 1.55 1 6.13); p value = 0.0052] and the hemoglobin value [OR: 0.35 (95% CI: 0.21 0.55); p value <0.0001]. In the subgroup of patients undergoing CMR, a lower response after sacubitril/valsartan therapy was observed in the presence of Delayed Enhancement (DE) > 4.6% in terms of improvement in peak VO2 delta (+2.1 vs. + 4.7), pulse of O2 (+1.4 vs. +4.2), FE (+4.1 vs. + 10) and NT-proBNP (760 vs. 810). No significant differences were observed in terms of ΔVO2/ΔWork and VE / VCO2. Conclusions: The results of the study show that therapy with Sacubitril/valsartan improves exercise tolerance, left ventricular ejection fraction, peak VO2 and anaerobic threshold and ventilatory efficiency. The presence of myocardial fibrosis conditions the response to therapy with sacubitril/valsartan. In fact, in these patients, the effects of the drug on the functional capacity and cardiorespiratory parameters, even if maintained, are reduced. However, further studies are needed in order to better understand the mechanism of action of the drug and the effects on cardiac remodelling.
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Covato, Oscar. "Metodi per la determinazione della risposta termica di sonde geotermiche." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2019. http://amslaurea.unibo.it/18555/.

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Abstract:
Viene analizzata l’accuratezza di tre diversi modelli di sonda geotermica, che possono essere utilizzati per simulare l’evoluzione nel tempo della temperatura media del fluido entro la sonda: il modello Finite Cylindrical Source (FCS), quello Finite Line Source (FLS), e un recente modello proposto dal ricercatore Louis Lamarche (Lamarche, L., International Journal of Heat and Mass Transfer, 91, 2015, 800–807). Dapprima viene analizzata l’accuratezza del modello di Lamarche, nel breve termine, periodo più critico, confrontando l’evoluzione nel tempo della temperatura media del fluido che si ottiene con questo modello con quella ottenuta utilizzando la geometria reale. L’analisi è effettuata con simulazioni 2D agli elementi finiti, con carico termico costante nel tempo, per una durata di 100 ore. I risultati mostrano una eccellente accuratezza del modello, in tutti i casi considerati. Quindi viene analizzata l’accuratezza dei modelli FCS e FLS per la simulazione di una sonda geotermica lunga 100 m operante a carico termico costante per 10000 ore. Lo studio è eseguito con simulazioni 2D assialsimmetriche agli elementi finiti. I risultati mostrano scostamenti considerevoli dal modello di Lamarche nelle prime ore di funzionamento. Infine, si verifica se gli errori rilevanti trovati nel breve termine con i modelli FCS e FLS perdurano per tutto il periodo considerato nella simulazione, nei casi di simulazioni orarie con carico termico variabile a scalini. I risultati mostrano che, se il carico termico presenta oscillazioni orarie rilevanti, gli errori di simulazione restano rilevanti per tutto il periodo. Poiché le simulazioni con il modello di Lamarche richiedono circa lo stesso tempo di calcolo di quello impiegato con i modelli più semplici, si suggerisce di utilizzare tale modello nelle simulazioni orarie di sonde geotermiche.
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Menarini, Luca. "Valutazione automatica della risposta motoria alla dose test di Levodopa con metodi di apprendimento supervisionato." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2017. http://amslaurea.unibo.it/13981/.

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Abstract:
La malattia di Parkinson è una patologia neurodegenerativa caratterizzata dalla perdita di neuroni, in un'area del cervello chiamata “substantia nigra”. Il farmaco più utilizzato per contrastare i sintomi la malattia è la Levodopa che viene assunta dal paziente regolarmente. La valutazione dell’efficacia del farmaco avviene tipicamente tramite l’assunzione di una dose test, una serie di prelievi di sangue per misurare la concentrazione del farmaco e con l’osservazione medica per verificare la risposta motoria; la valutazione ha una durata che varia tra le tre e le quattro ore. L’obiettivo del presente lavoro di tesi è stato quello di verificare se fosse possibile ottenere una classificazione automatica della risposta alla terapia tramite misure ripetute della funzionalità motoria ottenute somministrando un Timed Up and Go (TUG) test; ciò consentirebbe al medico di non dover osservare continuativamente il paziente per alcune ore ed in alcuni casi potrebbe evitare il prelievo di sangue. La performance nel TUG viene misurata tramite un sensore inerziale posizionato sul tronco tramite il quale è possibile estrarre informazioni sulle caratteristiche del movimento. Matlab è stato impiegato per l’analisi dei dati motori cercando una possibile metodo per automatizzare il processo.
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Mariani, Luca. "Indagine sperimentale sulla risposta vibratoria di provini sottoposti ad eccitazione non-gaussiana." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2014. http://amslaurea.unibo.it/6945/.

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Abstract:
Nuova frontiera per la procedura di test tailoring è la sintesi di profili vibratori il più reali possibili, nei quali venga tenuto conto della possibile presenza di eventi transitori e della non scontata ripetibilità delle vibrazioni nel tempo. Negli ultimi anni si è rivolto un crescente interesse nel "controllo del Kurtosis", finalizzato alla realizzazione di profili vibratori aventi distribuzione di probabilità non-Gaussiana. Durante l’indagine sperimentale oggetto di questa trattazione si sono portati a rottura per fatica alcuni componenti sottoposti, in generale, a tre differenti tipi di sollecitazione: stazionaria Gaussiana, stazionaria non-Gaussiana e non stazionaria non-Gaussiana. Il componente testato è costituito da un provino cilindrico montato a sbalzo e dotato di una massa concentrata all’estremità libera e di una gola vicina all’incastro, nella quale avviene la rottura per fatica. Durante l’indagine sperimentale si è monitorata la risposta in termini di accelerazione all’estremità libera del provino e di spostamento relativo a monte e a valle della gola, essendo quest’ultimo ritenuto proporzionale alle tensioni che portano a rottura il componente. Per ogni prova sono stati confrontati il Kurtosis e altri parametri statistici dell’eccitazione e della risposta. I risultati ottenuti mostrano che solo le sollecitazioni non stazionarie non-Gaussiane forniscono una risposta con distribuzione di probabilità non-Gaussiana. Per gli altri profili vale invece il Teorema del Limite Centrale. Tale per cui i picchi presenti nell'eccitazione non vengono trasmessi alla risposta. Sono stati inoltre monitorati i tempi di rottura di ogni componente. L’indagine sperimentale è stata effettuata con l'obiettivo di indagare sulle caratteristiche che deve possedere l’eccitazione affinchè sia significativa per le strategie alla base del "controllo del Kurtosis".
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FIORIO, SILVIA. "ANALISI DI UNA NUOVA METODICA DI LABORATORIO PER LO STUDIO DELLA RISPOSTA IMMUNOLOGICA ALL'INFEZIONE LATENTE DA MYCOBACTERIUM TUBERCULOSIS." Doctoral thesis, Università degli studi di Padova, 2010. http://hdl.handle.net/11577/3426531.

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Abstract:
Identification and treatment of individuals with latent tuberculosis infection (LTBI) is an important component of tuberculosis elimination strategies in low incidence countries. In this context, health care workers (HCWs) represent an important target population for LTBI screening programmes and serial testing is recommended for HCWs. Interferon-gamma release assays (IGRAs) are alternatives to the tuberculin skin test (TST) and have been recommended for serial testing, but data are scarce on the interpretation of repeated IGRAs results. Existing studies, although limited, suggest that conversions, reversions and non-specific variations occur. However, there is no definitive consensus on how to define and interpret IGRA conversions and reversions. At Padua Hospital (Italy) we conducted two different studies. In the first, run during 2006, 1715 HCWs were requested to perform both a TST and a blood sample for QuantiFERON-TB Gold In-Tube (QF-GIT) to compare the effectiveness and qualitative reproducibility of the QF-GIT versus TST for screening HCWs for LTBI. In the second investigation, which lasted three years since 2006 and was recently concluded, 530 HCWs were repeatedly screened (three or more times) for LTBI only with QF-GIT. The occurrence of consistently positive (or negative) results and different QF-GIT variations were thoroughly studied, and the variability and reproducibility of quantitative results evaluated. An analysis of association between consistently positive (or negative) results and personal characteristics was also performed, showing that the probability of being affected by LTBI is positively correlated with gender, age and professional qualification. Based on our results, it emerges that the QF-GIT test is reliable, its results are reproducible over time making it a valuable tool in selected populations, such as the HCWs, in surveillance programs and control of LTBI.
L'identificazione ed il trattamento dei soggetti affetti da infezione tubercolare latente (LTBI) è un importante obiettivo al fine di eliminare la tubercolosi nei paesi a bassa incidenza. In questo contesto, i lavoratori della sanità costituiscono una popolazione target nei confronti della quale sono orientati i programmi di screening della LTBI e per la quale sono raccomandati controlli ripetuti. I test immunologici basati sul rilascio di interferone gamma (IGRAs) costituiscono un'alternativa al test tubercolinico cutaneo (TST) e sono raccomandati nei test di screening, anche se i dati di letteratura riguardanti l'interpretazione dei risultati seriali sono di fatto scarsi. Vi sono studi, peraltro limitati, che hanno dimostrato che gli IGRAs possono presentare conversioni, reversioni ed alterazioni non specifiche. Presso una realtà ospedaliera di Padova sono stati condotti due diversi studi. Nel primo, svolto nel 2006, 1715 operatori sanitari sono stati invitati ad effettuare sia il TST che un prelievo ematico per il QuantiFERON TB Gold in Tube (QF-GIT) allo scopo di confrontare l'efficacia e la riproducibilità dell'esito qualitativo del QF-GIT con quello del TST nello screening di LTBI. Nel secondo studio, durato circa tre anni a partire dal 2006 e recentemente concluso, 530 operatori sanitari sono stati ripetutamente sottoposti a screening per LTBI (in 3 o più occasioni) solo con il QF-GIT. Sono state studiate la frequenza di risultati concordemente positivi (o negativi) e le differenti variazioni del QF-GIT riscontrate. E' stata analizzata l'associazione tra i risultati persistentemente positivi (o negativi) e le caratteristiche individuali dei soggetti indagati, potendo dimostrare che l'LTBI è positivamente correlata con il sesso, l'età, e la qualifica professionale. Dai risultati di questo studio emerge che il QF-GIT è un test dai risultati affidabili e riproducibili nel tempo che lo rendono un valido strumento diagnostico nelle programmi di prevenzione e controllo della LTBI in popolazioni selezionate, quali i lavoratori della sanità.
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Baldazzi, Matteo. "Indagine sperimentale sulla risposta dinamica di provini piatti in lega d'alluminio sottoposti a diverse tipologie di eccitazione vibratoria non-gaussiana." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2015. http://amslaurea.unibo.it/8099/.

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Abstract:
Negli ultimi anni va sempre più affermandosi l’idea che nei test a fatica utilizzati in ambito industriale per testare la resistenza di numerosi prodotti, riprodurre profili vibratori con distribuzioni gaussiane non sia sufficientemente realistico. Nell’indagine sperimentale riportata in questo trattato vengono confrontati gli effetti generati da sollecitazioni leptocurtiche ottenute da misurazioni reali, con profili vibratori gaussiani a parità di RMS e forma della PSD (Power Spectral Density) verificando la validità della “Papoulis rule”. A partire da questi profili vibratori si è effettuata una progettazione ad hoc dalla quale sono stati ricavati dei provini piatti in lega di alluminio a cui è collegata una massa ausiliaria. Quest’ultimi montati a sbalzo su uno shaker elettrodinamico, sono caratterizzati da una variazione di sezione che localizza la sezione critica in prossimità dell’incastro. I provini sono stati inoltre caratterizzati attraverso prove a trazione e test accelerati a fatica, ricavandone la caratteristica a trazione del materiale ed il diagramma di Wohler. In seguito alla descrizione di tali prove viene riportata un’analisi dei provini sollecitati da due profili vibratori, uno gaussiano e uno ad elevato valore di kurtosis, monitorando tramite l’impiego di accelerometri i valori dell’eccitazione e la risposta. Vengono inoltre verificati i valori delle deformazioni dovute alle sollecitazioni imposte collocando due estensimetri in corrispondenza della sezione critica di due provini (uno per ogni tipologia di input).
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FIORIO, SILVIA. "ANALISI DI UNA NUOVA METODICA DI LABORATORIO PER LO STUDIO DELLA RISPOSTA IMMUNOLOGICA ALL’INFEZIONE LATENTE DA MYCOBACTERIUM TUBERCULOSIS." Doctoral thesis, Università degli studi di Padova, 2010. http://hdl.handle.net/11577/3426530.

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Abstract:
Identification and treatment of individuals with latent tuberculosis infection (LTBI) is an important component of tuberculosis elimination strategies in low incidence countries. In this context, health care workers (HCWs) represent an important target population for LTBI screening programmes and serial testing is recommended for HCWs. Interferon–gamma release assays (IGRAs) are alternatives to the tuberculin skin test (TST) and have been recommended for serial testing, but data are scarce on the interpretation of repeated IGRAs results. Existing studies, although limited, suggest that conversions, reversions and non-specific variations occur. However, there is no definitive consensus on how to define and interpret IGRA conversions and reversions. At Padua Hospital (Italy) we conducted two different studies. In the first, run during 2006, 1715 HCWs were requested to perform both a TST and a blood sample for QuantiFERON-TB Gold In-Tube (QF-GIT) to compare the effectiveness and qualitative reproducibility of the QF-GIT versus TST for screening HCWs for LTBI. In the second investigation, which lasted three years since 2006 and was recently concluded, 530 HCWs were repeatedly screened (three or more times) for LTBI only with QF-GIT. The occurrence of consistently positive (or negative) results and different QF-GIT variations were thoroughly studied, and the variability and reproducibility of quantitative results evaluated. An analysis of association between consistently positive (or negative) results and personal characteristics was also performed, showing that the probability of being affected by LTBI is positively correlated with gender, age and professional qualification. Based on our results, it emerges that the QF-GIT test is reliable, its results are reproducible over time making it a valuable tool in selected populations, such as the HCWs, in surveillance programs and control of LTBI.
L'identificazione ed il trattamento dei soggetti affetti da infezione tubercolare latente (LTBI) è un obiettivo importante nell'ambito delle stategie di eliminazione della tubercolosi nei paesi a bassa incidenza. In questo contesto, i lavoratori della sanità costituisono una popolazione target nei confronti della quale sono orientati i programmi di screening della LTBI e per la quale sono raccomandati controlli ripetuti. I test immunologici basati sul rilascio di interferone gamma (IGRAs) costituiscono un'alternativa al test tubercolinico cutaneo (TST) e sono raccomandati nei test di screening, anche se i dati di letteratura riguardanti l'intepretazione dei risultati seriali sono di fatto scarsi. Vi sono studi, peratro limitati, che hanno dimostrato l'occorrenza di conversioni, reversioni e alterazioni non specifiche degli IGRAs. Presso l'Ospedale di Padova sono stati condotti due diversi studi. Nel primo, svolto nel 2006, 1715 operatori sanitari sono stati invitati ad effettuare sia il TST che un prelievo ematico per il QuantiFERON TB Gold in Tube (QF-GIT) allo scopo di confrontare l'efficacia e la riproducibilità dell'esito qualitativo del QF-GIT rispetto a quello del TST nello screening di LTBI. Nel secondo studio, durato tre anni dal 2006 e recentemente concluso, 530 operatori sanitari sono stati ripetutamente sottoposti a screening per LTBI (in 3 o più occasioni) solo con il QF-GIT. E' stata studiata la frequenza di risultati concordemente positivi (o negativi) e le differenti variazioni del QF-GIT evidenziate. E' stata analizzata l'associazione tra i risultati persistentemente positivi (o negativi) e le caratteristiche individuali dei soggetti indagati, potendo dimostrare che l'LTBI è positivamente correlata con il sesso, l'età, e la qualifica professionale. Dai risultati di questo studio emerge che il QF-GIT è un test dai risultati affidabili e riproducibili che lo rendono un valido strumento diagnostico nelle programmi di prevenzione e controllo della LTBI in popolazionei selezionate, quali i lavoratori della sanità.
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Fiore, Enrico. "Risposta del test da carico del glucosio sul profilo metabolico e valutazione isto-patologica di campioni bioptici in bovine da latte nel periodo di transizione." Doctoral thesis, Università degli studi di Padova, 2014. http://hdl.handle.net/11577/3423650.

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Abstract:
Objectives of this study were to determine effects of time relative to calving and health status on blood metabolite concentrations after glucose tolerance test (GTT) and to investigate on the severity and on the distribuition of periparturient fatty change liver (FCL). Metabolic profiles were performed on plasma samples collected from 40 cows selected from 2 dairy farms. GTT and Blood sampling was carried out 7±5 d before and 7±5 d after the calving. Glucose was administrated intravenously in a 50% solution at a dose of 0,25 g/Kg. Blood samples were collected before (T0) and after the beginning of the test at different times (T2, T5, T10, T15, T20, T30, T40, T60, T80, T100, T120, T140, T160). Beta-Hydroxybutyrate (BHB), Non-Esterified Fatty Acids (NEFA), Glucose(Glu), Insuline (Ins), Aspartate Aminotransferase (AST-GOT), Alanine Transaminase (ALT-GTP), total proteins (TP), globulins(Gb), albumins(Alb) and Urea were analized. Histologic examinations by light microscopy and classifications of samples according to the severity of FCL and Inflammatory infiltrations were done. The collected data were statistically analyzed by the analysis of variance (ANOVA), using SIGMA STAT 3.7 to evaluate the effect of the period (pre-partum and post-partum) and the farm (farm A and farm B) on the hematic, clinical and productive parameters. Pearson’s coefficients were also calculated between the collected data; finally the AUC (Area Under Curve) of glucose, insulin, NEFA and BHB were calculated. The result proved that in the post-partum period cows show insulin resistance that causes a reduction of the levels of glucose and insulin (P<0,005) and a consequent increase of the levels of NEFA and BHB(P<0,05); this mechanism permits to spare glucose (and so energy) for the mammary gland for the lactation. All the cows had mild or moderate FCL degree. Results show correlations between lipidic and inflammatory infiltration of hepatocites in prepartum and levels of NEFA and AST in postpartum. NEFA and AST activity are increased from the prepartum to the postpartum period. High levels of TP and Gb are present in both periods. These data suggest statistically significant differences (P<0,05) between BHB, NEFA, AST and ALT and period. NEFA and AST are parameters of diagnostic value, also if AST is not a liver specific enzyme. Finally it was also proved that there is a correlation between hematic parameters in the pre-partum and the pathologies of the first days of lactation; imbalances in the energetic metabolism during the pre-partum predispose to developing of clinical disease
Gli obiettivi di questo studio sono di determinare gli effetti del test di tolleranza al carico di glucosio (GTT) sulle concentrazioni dei metaboliti ematici e di indagare sulla gravità e la distribuitione di patologie epatiche (FCL) nel periodo del periparto . I profili metabolici sono stati effettuati su campioni di plasma prelevati da 40 vacche da latte di razza Frisona selezionate da due aziende Zootecniche in regione Veneto. GTT e campionamento ematico sono stati effettuati 7±5 giorni prima e 7±5 giorni dopo il parto . Il glucosio è stato somministrato per via endovenosa in una soluzione al 50% alla dose di 0,25 g/Kg. I campioni di sangue sono stati raccolti prima (T0) e dopo l'inizio della prova in tempi diversi (T2, T5, T10, T15, T20, T30, T40, T60, T80, T100, T120, T140, T160). Beta-idrossibutirrato (BHB), Acidi Grassi non Esterificati (NEFA), glucosio (Glu), Insulina (Ins), aspartato aminotransferasi (AST-GOT) , alanina transaminasi (ALT-GTP) , proteine totali (TP), globuline (Gb), albumine (Alb) e Urea sono state analizzate. Esami istologici al microscopio ottico e le classificazioni dei campioni sono state fatte in base alla gravità della FCL e infiltrazioni infiammatorie. I dati raccolti sono stati analizzati statisticamente mediante l'analisi della varianza (ANOVA), utilizzando SIGMA STAT 3.7 per valutare l'effetto in funzione del periodo (pre-parto e post-partum), azienda (Azienda A e Azienda B), profilo ematico e parametri clinici e produttivi. I coefficienti di Pearson sono stati calcolati anche tra i dati produttivi e, infine, l'AUC (area sotto la curva) di glucosio, insulina, NEFA e BHB sono stati calcolati. Il risultato attesta che gli animali nel periodo post-partum mostrano resistenza all'insulina che causa una riduzione dei livelli glicemici e insulinemici (p <0,005), con un conseguente aumento dei livelli di NEFA e BHB (P <0,05); questo meccanismo permette di glucosio libero (aumento energia disponibile) per la ghiandola mammaria durante l'allattamento. Inoltre, tutte le vacche avevano lieve o moderato grado FCL. I risultati mostrano correlazioni tra infiltrazione lipidica e infiammatoria di epatociti in preparto e livelli di NEFA e AST elevati in post-partum(P<0,05). L’ attività dei NEFA e AST (GOT) sono aumentati dal preparto al periodo post-partum. Alti livelli di TP e Gb sono presenti in entrambi i periodi. Questi dati suggeriscono differenze statisticamente significative (P <0,05) tra BHB, NEFA, AST e ALT e periodo. NEFA e AST sono parametri di valore diagnostico, anche se quest’ultimo non è un enzima specifico del fegato. Infine, è stato anche dimostrato che esiste una correlazione tra i parametri ematici nel pre-parto e le patologie dei primi giorni di lattazione, squilibri nel metabolismo energetico durante la pre-parto predispongono allo sviluppo della malattia clinica
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Stracqualursi, Luisa, and Patrizia Agati. Test Di Statistica a Risposta Multipla. Independently Published, 2017.

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Curcio, Domenico, and Igor Gianfrancesco. Risposta alle consultazioni EBA sul rischio di tasso di interesse del portafoglio bancario. AIFIRM, 2022. http://dx.doi.org/10.47473/2016ppa00034.

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Abstract:
Il 2 dicembre 2021 sono stati pubblicati dall'EBA tre documenti di consultazione in tema di rischio di tasso di interesse del portafoglio bancario, in attuazione dei mandati contenuti nella CRD5. In particolare: - EBA/CP/2021/36 introduce Regulatory Technical Standards che riguardano l’implementazione del Supervisory Outlier Test (SOT) relativo sia all’approccio del valore economico che del margine di interesse; - EBA/CP/2021/37 aggiorna le linee guida EBA vigenti in materia di rischio di tasso di interesse del portafoglio bancario e introduce specifici criteri per la valutazione e il monitoraggio del Credit Spread Risk from the Banking Book (CSRBB); - EBA/CP/2021/38 introduce Regulatory Technical Standards che disciplinano nel dettaglio la metodologia standardizzata e la metodologia semplificata per gli enti non complessi relative sia all’approccio del valore economico che all’approccio del margine di interesse. AIFIRM ha deciso di rispondere alla consultazione EBA riaprendo i lavori della Commissione che aveva già predisposto a febbraio 2021 il Position Paper n. 25 denominato “Rischio di Tasso di Interesse del Portafoglio Bancario (IRRBB): evoluzione normativa ed implicazioni gestionali”. La Commissione ha redatto i tre documenti riportati di seguito che sono stati validati dal Consiglio e dal Comitato Tecnico Scientifico il 30 marzo 2022 ed inviati all’EBA il 2 aprile 2022.
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